SMALLVILLE:OSSESSIONE

Metropolis.

Lionel Luthor era su uno dei corridoi sopraelevati alla base del grattacielo.

Il corridoio aveva il pavimento grigio,con ringhiere giallo ocra e intersecava un corridoio

perpendicolare,con 2 colonne cilindriche ai lati che scendevano fino al corridoio di sotto.

Dalla parte alta delle colonne partivano 4 travi giallo ocra,oblique.

Oltre le colonne c'era un pavimento grigio,con una parete azzurra in fondo con 2 ascensori.

Lionel indossava un lungo cappotto nero,camicia bianca,cravatta nera,pantaloni neri e scarpe nere.

Davanti a lui c'erano degli studenti.

"Ah,il corso di economia avanzata,i più brillanti del liceo di Smallville."disse Lionel che spalancò

le braccia "Benvenuti alla Luthor Corporation."

Nel gruppo c'erano Clark e Chloe.

Clark indossava una camicia rossa,con linee bianche verticali e orizzontali,jeans blu e scarpe

nere,mentre Chloe indossava una maglietta chiara,con fiori rossi e arancioni,jeans blu e scarpe nere.

Lei incrociò le braccia.

"Dunque,siete venuti qui per imparare qualcosa sul mondo degli affari."disse Lionel "Il principale

elemento a cui attinge la teoria economica è l'individuo."

Tra gli studenti c'era una ragazza con capelli chiari,lunghi,lisci,con la riga in mezzo,che indossava

una giacca chiara,camicia bianca,pantaloni neri e scarpe nere.

"Esatto."disse Lionel indicandola con la mano destra "Tu."

La ragazza sorrise.

"Le regole tradizionali,la domanda e l'offerta sono elementi secondari."disse Lionel "Per volare

oltre le regole,per sapere quando infrangerle,è necessario un impegno personale assoluto.

Io lo considero il pre requisito del successo."

Gli studenti applaudirono.

"E io lo considero spregevole,immorale e forse illegale."disse Chloe guardando Clark.

"Mi scusi,ha una domanda?"disse Lionel che guardò Chloe "No.

Qualcun altro?

No.

Va bene,allora vi riconsegno al signor Simps."

"Va bene,ragazzi."disse un uomo orientale con capelli grigi,giacca nera,camicia blu,cravatta

nera,pantaloni neri e scarpe nere.

L'uomo li accompagnò agli ascensori.

"A presto professoressa Allen."disse Lionel che salutò una donna anziana,con capelli a mezzo collo

chiari,che indossava un lungo giaccone grigio,chiuso,una gonna nera e scarpe nere.

Lionel si avvicinò a Chloe e Clark "Signorina Sullivan.

Signor Kent.

Bene,sono lieto che possiate osservare il futuro."

Clark fece un mezzo sorriso e Lionel andò via.

"Ci stai a tentare una fuga dalla scala antincendio?"disse Chloe camminando con Clark.

"Farei di corsa tutti e 39 i piani se questa visita non contasse per il voto finale."disse Clark.

"Benvenuti alla mostra di Lionel Luthor,al prossimo piano vittime,sicofanti e tagliagole."disse

Chloe entrando nell'ascensore.

"Meglio separare questa coppia di chiacchieroni inguaribili."disse l'insegnante femmina che lasciò

Clark fuori dall'ascensore "Il signor Kent sale sul prossimo."

Chloe lo salutò prima che l'ascensore si chiudesse.

Dietro Clark arrivò la ragazza con capelli chiari.

Clark premette il pulsante dell'altro ascensore.

"Gli ascensori...troppa domanda,scarsa offerta."disse Clark.

Lei annuì e l'ascensore si aprì.

Le pareti interne erano metalliche con macchie nere,rettangolari,di varia forma e dimensione.

I 2 entrarono nell'ascensore,poi Clark attese che la ragazza premesse il pulsante,ma vedendo che

anche lei aspettava,lo premette lui,mentre lei sorrideva.

L'ascensore,una volta chiuso,mandò un segnale di allarme,così Clark premette un secondo pulsante.

L'ascensore iniziò a precipitare a grande velocità e la ragazza finì a terra.

"Oh Dio!"disse lei.

Clark si accucciò,poi vide una placca circolare,con sopra un vetro scuro a cupola,posto in

alto,vicino alla porta,e fece uscire i fasci di calore dagli occhi surriscaldando l'oggetto e facendolo

esplodere,poi si alzò,sfondò una parete con un destro e afferrò un tubo verticale.

La sua mano strusciò sul tubo,lasciando una scia incandescente,poi fermò l'ascensore.

Lei si alzò "Che cos'hai fatto?"

"Per favore...non devi dirlo a nessuno."disse Clark.

Un uomo iniziò ad aprire la porta con una spranga di metallo.

"Ehi,mi sentite?"disse l'uomo "C'è qualcuno li dentro?

Siamo della vigilanza della Luthor Corporation,state tranquilli.

Se c'è qualcuno ora vi tiriamo fuori."

La ragazza gli si avvicinò e gli mise la mano destra sulla spalla,poi intorno a lei si formò un'aura di

fumo.

"State calmi."disse l'uomo fuori.

L'ascensore continuò a cadere schiantandosi a terra,mentre accanto alle porte si formava una

sostanza di vari colori che ricomponeva sia Clark che l'altra.

La parete intorno alle porte di metallo dell'ascensore,che aveva 2 piante alla base,era blu spento,con

varie linee irregolari nere,più in alto c'erano dei quadrati neri,poi delle linee nere orizzontali con in

mezzo un trapezio,con la base minore verso il basso,diviso in 3 triangoli da delle linee nere.

Ai lati di questa parete c'erano 2 colonne rettangolari di metallo,poi 2 pareti composte da spranghe

orizzontali blu,di cui quella a sinistra era piccola poiché iniziava un muro azzurro,con rettangoli

giallo ocra.

Il pavimento era grigio,con delle linee verdi.

Poco lontano c'erano delle grosse colonne rettangolari blu,con rettangoli giallo ocra.

Il soffitto era grigio,con dei grossi rettangoli di metallo su di esso.

In fondo ad un corridoio,alla loro sinistra,c'era una parete blu,con macchie nere rettangolari.

Lei si guardò intorno.

"Che cos'hai fatto?"disse Clark.

"Non volevi essere scoperto e io...ti volevo aiutare."disse lei che vide l'insegnante scendere con la

classe,insieme ad una guardia.

"Senti,adesso conosci il mio segreto...non devi dirlo a nessuno."disse lei "Ti prego."

"Voi 2 state bene?"disse l'insegnante femmina che si avvicinò,mentre la classe li circondava.

"Si,stiamo bene."disse Clark "Eravamo appena usciti e l'ascensore si è schiantato.

Deve essersi rotto il cavo."

"Com'è successo?"disse Chloe.

"Non lo so,Chloe."disse Clark.

"Grazie."disse la bionda allontanandosi.

Smallville.

Il giorno dopo.

Le strade erano coperte di neve.

La ragazza bionda stava camminando su una strada con degli alberi da una parte e dall'altra del

marciapiede.

Lei indossava un cappello viola,giaccone nero,guanti viola,sciarpa chiara,con linee bianche e

nere,maglietta chiara,jeans blu e scarpe nere.

Aveva con se una borsetta grigia a destra.

Alla sua destra c'era una lunga rete di metallo nero,con delle travi verticali,oltre c'era un'ampia

zona rettangolare coperta di neve e poco più avanti la scuola.

Clark la raggiunse.

Indossava il giaccone chiaro,maglietta rossa,jeans blu,scarpe marroni e aveva uno zaino rosso.

"Alicia!"disse Clark "Aspetta.

Ieri,in tutta quell'agitazione,non ti ho nemmeno ringraziata."

"Ah no,è stato un piacere,anzi direi che è un sollievo che qualcuno sappia delle mie capacità."disse

Alicia.

"È un requisito per essere tuo amico oppure..."disse Clark.

"Accetto la frecciatina...anche se non sono quella presuntuosa che credono tutti."disse lei "Pensi

che non sappia cosa si dice in giro di me?"

"E non ti importa,eh?"disse Clark.

"Non lo so,ho sempre paura che,dando troppa confidenza ad una persona,alla fine scopra che sono

una specie di scherzo della natura."disse Alicia girando a destra "Allora è meglio stare da sola.

Anche se mi considerano una snob."

"Se la domanda non è indiscreta,sei sempre stata capace di..."disse Clark.

"No,è stata la pioggia di meteoriti."disse Alicia "Stavo andando sull'altalena e,ad un tratto,mi sono

ritrovata in un campo di granturco."

"Sai com'è successo?"disse Clark.

"All'incirca."disse Alice "Quando sono stata abbastanza grande da capire com'è successo,ho fatto

qualche ricerca."

Clark le aprì la porta della scuola.

"Grazie."disse Alicia che entrò e si tolse il cappello "C'è una spiegazione complicata nei termini

della fisica quantistica.

Te la posso riassumere."

"Ah,va bene."disse Clark fermandosi "Sentiamo."

"In pratica...la pioggia di meteoriti ha prodotto una trasformazione nel mio corpo che mi permette di

teletrasportarmi."disse lei.

"Con tutto quello che tocchi?"disse Clark.

"Con tutto quello che tocco e voglio portare con me,si."disse lei "E invece tu?

Sempre per via dei meteoriti?"

"In effetti,ci sono molte cose provocate dai meteoriti."disse Clark "Giusto?"

"Certo."disse Alice.

La campanella suonò.

"È incredibile che tu sia come me,insomma...non esattamente come me...ma in fondo...come

me,giusto?"disse lei indietreggiando.

"Si,è vero."disse lui.

"Ciao."disse lei sorridendo.

Lana era davanti alla porta di Adam con una chiave in mano.

Indossava una maglietta celeste,pantaloni neri e scarpe nere.

"Adam?"disse lei entrando e non trovando nessuno,poi chiuse la porta e sentì un tonfo,così aprì un

armadio a muro,spostò i vestiti,si chinò e frugò tra dei libri,poi frugò sulle scaffalature,prese una

scatola nera,la mise a terra,aprendola,poi si fermò e vide una bustina di plastica poggiata sulla parte

inferiore di un ripiano e tenuta con il nastro adesivo.

Lei staccò l'oggetto e lo aprì estraendo un quadernino nero.

Adam arrivò dietro di lei.

Indossava un cappotto nero,sciarpa grigia,pantaloni neri e scarpe nere.

"Lana."disse lui poggiandosi sul piano di legno e lei si alzò di scatto"Cosa fai?"

"Voglio sapere cos'è questo?"disse Lana mostrando il quadernino.

"È mio,devi ridarmelo."disse lui tirandosi su.

"No."disse lei sfogliandolo,mentre lui si avvicinava "11 Gennaio.

Lana evasiva riguardo i suoi rapporti con Clark.

17 Gennaio.

Clark è sul luogo di un altro incidente.

Tu mi stavi spiando,Adam.

E stavi spiando Clark."

"Senti chi parla."disse Adam avvicinandosi.

"No,tu mi hai minacciata e adesso scopro che prendevi appunti su di me."disse Lana "Vattene

subito."

Lui la fermò con la mano sinistra e prese il quaderno,poi lei andò alla porta.

"Conosci la legge sugli affitti?"disse Adam "Finché paga...non è facile sfrattare qualcuno."

Lei si fermò sulla porta aperta.

"Non me ne vado da qui."disse Adam.

Lei chiuse la porta.

Il pomeriggio seguente Alicia era nel laboratorio della scuola.

La stanza era piena di tavoli gialli,con computer e microscopi,più dei post sulle pareti.

Lei indossava degli occhiali di plastica,con contorni gialli,camice bianco,pantaloni neri e scarpe

nere.

Clark la raggiunse.

Indossava una camicia bianca,con linee scure orizzontali e verticali,jeans blu e scarpe nere,più

lo zaino rosso sulla spalla sinistra.

"Alicia?"disse lui e lei si tolse gli occhiali "Ciao.

Ti stavo cercando."

"Ti sei detto si teletrasporta,il laboratorio di fisica è il posto giusto."disse Alicia "Buona deduzione.

Ma devo avvertirti,non sono sempre così facile da trovare."

"Si,lo credo."disse Clark "Ma dato che sono stato così fortunato,mi chiedevo se ci si poteva vedere

per studiare economia?"

"È un appuntamento che mi stai chiedendo?"disse Alicia.

"Un appuntamento?"disse Clark "No...insomma...non che non vorrei,ma..."

"Clark,ti farebbe piacere uscire con me?"disse Alicia.

Poco dopo Clark uscì dalla stanza sorridendo e camminò per i corridoi trovando Lana che aveva una

fascia chiara sui capelli.

Indossava una camicia chiara,con fiori rossi,jeans blu e scarpe nere.

"Hai appena vinto la lotteria?"disse Lana.

"Cosa?"disse Clark.

"È solo che non ti vedevo sorridere così da tanto tempo."disse Lana"Senti,io non vorrei rovinare il

tuo buon umore,ma ti dovrei parlare di Adam."

"Che cosa c'è?"disse Clark.

"Ecco...tiene una specie di diario su di me."disse Lana "E su di te.

E non so perché è geloso o ossessionato da noi…o se...soprattutto ce l'ha con te."

"Ci vado a parlare."disse Clark.

"No,Clark,io lo farò sfrattare,quindi non credo che dovrebbe darci più fastidio,è solo che...volevo

dirtelo."disse Lana.

Alicia raggiunse Clark "Allora alle 7?

Ciao Lana."

Alicia si allontanò.

"Studiamo insieme economia."disse Clark.

"Ok."disse Lana andando via.

Notte.

Ajak e l'altro erano sospesi in aria.

"E se gli offrissimo di unirsi a noi?"disse la figura maschile.

"Sarebbe come invitare un suino a vivere con gli uomini."disse Ajak "Non è un eterno."

Alicia e Clark erano al piano superiore del fienile.

Alicia indossava una giacchetta bianca,maglietta nera,gonna nera,corta,e scarpe nere.

Clark guardava nel telescopio.

"Secondo gli antichi greci,Orione il Cacciatore era di gran lunga più grande e più forte di ogni altro

mortale."disse Alicia che si spostò alla sua destra.

"Allora anche a te piace l'astronomia."disse Clark.

"Sono fissata con le scienze."disse lei guardando nel telescopio.

"Non hai l'aria da fissata."disse Clark.

"Grazie."disse lei sorridendo "Allora,ho passato tutto il film a chiedermi che altro sei in grado di

fare oltre...a perforare l'acciaio."

"Come sarebbe?"disse Clark che guardò nel telescopio.

"Andiamo Clark."disse lei sorridendo e andando alla sua sinistra "So che sei riuscito a far saltare la

telecamera dell'ascensore.

Quello che non mi è affatto chiaro è come."

"Con gli occhi...proiettano calore."disse Clark guardandola.

"È incredibile."disse Alicia "Hai mai detto a Lana o a Chloe quello che sai fare?"

"No."disse Clark "È uno dei problemi dei nostri rapporti.

Non sento di poter essere del tutto sincero con loro."

"Come lo sei con me?"disse lei sorridendo.

"Sentiamo...che mi dici?"disse Clark "C'è un fidanzato o..."

"C'è stato un ragazzo...che mi piaceva molto,ma...poi ha scoperto quello che so fare e...è stato un

disastro."disse lei.

"Chi non ti accetta,non ti merita."disse Clark.

La stessa notte Clark guidò il pick up su una stradina in mezzo ad un prato innevato con degli alberi

e con in fondo una villetta a 2 piani,con il tetto triangolare nero e le pareti bianche.

La parte frontale dell'edificio era rettangolare,con la tettoia che aveva delle colonne bianche

connesse alla ringhiera bianca,di legno,sulla parte frontale della casa,che aveva una scaletta che

conduceva a terra posta al centro.

La parte sinistra della casa era più in avanti di quella a destra e aveva il tetto a triangolo.

Sulla parte alta della casa,al centro,c'era anche una zona rettangolare, scura,con tetto a triangolo.

La casa era piena di luci natalizie,come anche la strada,sui lati,e alla destra dell'abitazione c'era

l'albero di natale.

I 2 scesero dal mezzo.

Clark indossava il giaccone blu e lei indossava un giaccone chiaro.

"I tuoi sono ancora svegli,saranno in pensiero."disse Clark.

"Si,sono leggermente...iperprotettivi."disse lei "Non gli riesce di accettare a fondo le mie capacità.

Per un po' hanno cercato di impedirmi di usarle."

"E come?"disse Clark.

"Non ho tanta voglia di parlarne."disse lei salendo le scale e ridendo "Che mi racconti dei tuoi?"

"I miei sono fantastici!"disse Clark "Si preoccupano per me,che qualcuno scopra tutto,ma non

cercano di cambiarmi."

I 2 si fermarono davanti alla porta.

"Forse è per questo che sei così speciale."disse lei "Clark...niente,volevo solo dirti...quanto sono

stata bene stasera."

"Anche io."disse Clark.

"Già."disse Alicia.

Clark si avvicinò,ma poi si fermò.

I 2 risero.

"Ok...allora ci vediamo."disse lei che sorrise entrando.

"Ok."disse Clark che la salutò e scese le scale,rischiando anche di cadere.

Lei apparve nella sua camera,al piano di sopra,che aveva la finestra che dava sull'esterno.

La ragazza lo guardò sorridendo.

La massa di energia rossa incandescente apparve dietro Alicia,formando la figura della donna di

colore con le scaglie sulla fronte.

La figura ora indossava la mantella corta sulle spalle,la corazza sul seno,sugli avambracci e il

gonnellino d'oro.

Alicia si voltò e la figura la baciò di scatto.

Lei spalancò gli occhi e tentò di urlare,poi l'altra figura allontanò la sua bocca tenendola aperta e

facendo entrare dell'energia incandescente dentro di lei.

Poco dopo Clark era a letto,a petto nudo,mentre fissava il soffitto,poi guardò la sveglia sul

comodino alla sua destra.

Alicia apparve nel suo letto e gli toccò il braccio sinistro con il suo.

La ragazza indossava una maglietta rosso scuro,scollata,senza maniche e delle mutande rosa.

Lui si alzò di scatto,facendo cadere la sveglia.

"Alicia!..."disse lui e lei rise.

"Scusa."disse lei "Non volevo spaventarti.

Volevo farti una sorpresa."

"Che ci fai qui?"disse Clark mettendosi seduto.

"Quando te ne sei andato prima…avrei giurato che non volevi che la serata finisse."disse lei

toccandogli la pancia con la mano destra "E neanche io...così..."

Lei si mise sopra di lui.

"Ehm..."disse Clark "Ehm…

Alicia,io..."

"Lo so che volevi baciarmi Clark."disse Alicia.

"Alicia..."disse Clark.

"Dai,baciami."disse Alicia che lo baciò.

Lui le toccò i fianchi con le mani,poi le toccò la schiena.

Jonathan entrò nella stanza.

Indossava una maglietta scura,jeans blu e scarpe nere.

"Clark senti,perché non..."disse Jonathan che rimase bloccato.

"Papà..."disse Clark.

Poco dopo Clark scese le scale a piedi nudi.

Indossava una maglietta rossa a maniche corte e jeans blu.

Marta e Jonathan erano in cucina.

Marta indossava una vestaglia bianca.

"Ne abbiamo parlato tante volte."disse Jonathan "In questa casa ci sono delle regole.

E Clark lo sa."

"Jonathan..."disse Marta.

"Come gli è venuto in mente..."disse Jonathan.

Clark scese le scale "Se n'è andata."

"E come?"disse Jonathan "Si è buttata dalla finestra?"

"No,si è teletrasportata."disse Clark andando al frigo.

"Ti consiglio di inventare qualcosa di meglio."disse Jonathan e Clark si fermò.

"Alicia...ha subito gli effetti della pioggia dei meteoriti,può teletrasportarsi dove vuole."disse Clark.

"Compresi i letti dei ragazzi."disse Marta.

"Lei mi ha salvato."disse Clark "Eravamo in ascensore alla Luthor Corporation,si è rotto il cavo e io

l'ho dovuto fermare."

"Quindi Alicia...ti ha visto usare i tuoi poteri."disse Jonathan.

"Si."disse Clark.

"E di un po'...quanto sa di te,Clark?"disse Jonathan.

"Sa della forza...e del calore...che emano dagli occhi."disse Clark mettendo le mani sul tavolo.

"Suppongo che ora ci dirai che sa anche che stai male in prossimità della roccia meteoritica."disse

Jonathan.

"No,non glie l'ho detto."disse Clark.

Jonathan guardò Marta.

"Lei poteva non aiutarmi e farmi scoprire,invece ha svelato il suo segreto per proteggere il

mio."disse Clark "E...ed è per questo che sento che c'è un forte legame tra noi.

Cercate di capirmi...noi siamo molto simili."

"Ti piace molto quella ragazza,vero?"disse Marta.

Alicia era nello sgabuzzino sotto la scala della casa.

La ragazza aveva leggermente aperto la porta e osservava la conversazione.

"Penso di si."disse Clark "Forse ho trovato una ragazza con cui poter stare finalmente."

Alicia sorrise.

Il giorno dopo Clark camminò nella scuola.

Indossava un giaccone blu,camicia chiara,con quadrati blu grandi,jeans blu e scarpe nere.

Nella mano destra aveva delle cartelline.

Pitt lo raggiunse.

Indossava una maglietta rossa,pantaloni chiari e scarpe nere.

Aveva una cartellina nera nella mano sinistra.

"Clark!"disse Pitt "Abbiamo avuto le nostre divergenze di recente,ma è incredibile che tu non me

l'abbia detto."

"Detto cosa?"disse Clark.

"Che tuo padre ti ha beccato in camera tua con Alicia,ecco cosa."disse Pitt.

Clark e Pitt si misero vicino a degli armadietti a muro rossi e gialli.

"Gli unici che lo sapevano eravamo io,i miei e Alicia."disse Clark.

"Beh,lei non è riservata quanto te."disse Pitt "Comunque sia,quella ragazza è uno schianto!"

Pitt gli batté la mano destra sul petto "Congratulazioni."

Clark sorrise.

"Ci vediamo campione."disse Pitt andando via.

"Già."disse Clark aprendo un armadietto giallo e trovando l'interno pieno zeppo di foto appese con

cuoricini,poi lui lo chiuse.

Chiudendolo vide Alicia alla sua sinistra.

Lei indossava un maglione bianco,pantaloni neri e scarpe nere.

"Buon giorno bel giovane."disse Alicia sorridendo.

"Alicia...dobbiamo parlare."disse Clark.

"Di che cosa?"disse Alicia.

"Di ieri sera in camera mia e di queste foto."disse Clark.

"Che c'è?"disse Alicia "Non ti piaccio."

"Mi piaci,è solo che...credo che forse stiamo andando troppo in fretta."disse Clark.

Lei fece qualche passo,poi lo guardò "Dicevi che eri stato benissimo ieri sera.

Mi hai baciata."

"Io..."disse lui che la accostò lentamente agli armadietti "Si,è vero...ti ho baciata...però penso

che...che dovremmo darci dei limiti su cose come le foto o le notizie che vengono sparse in giro."

"Noi siamo speciali Clark."disse lei abbracciandolo "Le persone come noi non hanno...praticamente

regole ne limiti."

Clark sorrise.

"A più tardi tesoro."disse Alicia mentre suonava la campanella,poi lei lo baciò e si allontanò.

"Si..."disse Clark.

"Penserò sempre a te."disse lei.

Lex era nel suo studio e si stava versando da bere.

Indossava una maglietta marrone,pantaloni neri e scarpe nere.

"Esci una volta con questa ragazza...e già ti si infila in camera da letto,mette le sue foto dentro il

tuo armadietto...in pratica chiede ai tuoi di fissare la data delle nozze."disse Lex avvicinandosi a

Clark "Qual'è il tuo segreto Clark?"

La figura incandescente prese forma vicino alla porta.

Ora indossava di nuovo il lungo vestito bianco.

"Non è divertente."disse Clark camminando "Ci conosciamo appena e già mi tratta come l'anima

gemella.

So che ci sono casi rari di sentimenti che si formano da soli invece di strutturarsi nel corso del

tempo e che perdurano per sempre...ma sapevo che erano rari."

"Per la mia esperienza,questo tipo di sentimento non esiste,non mi è mai capitato."disse Lex "Non

si sviluppa una fissazione simile se non si è stati incoraggiati a credere...che la relazione sia molto

più che casuale."

"Dici che l'ho spinta io?"disse Clark.

"Dico che ci sono passato."disse Lex "È in gamba...è bella...tu le dici le cose che vorrebbe sentire

per farti piacere da lei.

Sono curioso,di preciso,cos'è che le hai fatto?"

Clark abbassò la testa.

"Mi pare una risposta eloquente."disse Lex camminando.

"Allora,cosa faccio?"disse Clark.

Poco dopo Clark bussò alla porta della casa di Alicia.

La madre della ragazza andò ad aprire.

La donna aveva i capelli castani,legati dietro la testa,camicia celeste,pantaloni neri e scarpe nere.

Intorno al collo aveva una cinghia gialla connessa ad un grembiule che copriva la parte davanti del

corpo.

"Ah,tu devi essere Clark."disse lei "Accomodati,vieni."

Clark entrò.

"Alicia non è a casa."disse la madre "Tesoro."

Il padre di Alicia era seduto ad un tavolo in salotto.

Aveva i capelli neri,tirati all'indietro,baffi e barba corti,indossava un maglione viola,una camicia

bianca,pantaloni neri e scarpe nere.

Era seduto ad un tavolo di legno,con una ciotola marrone al centro,con delle arance e

delle tazzine accanto.

Le sedie erano di legno,con schienale rettangolare ,il pavimento della stanza era di legno,c'erano

varie cristalliere di legno e dietro il tavolo c'erano delle finestre con tende,che avevano davanti

delle piante e delle lampade.

"Guarda chi c'è."disse la madre "È Clark."

"Oh Clark."disse il padre smettendo di leggere.

Clark avanzò guardando i ripiani alla sua sinistra con sopra i trofei sportivi vinti da Alicia e con

delle foto accanto.

"Nostra figlia ci ha parlato benissimo di te."disse la madre di Alicia raggiungendolo con il padre "E

noi siamo molto felici che si sia trovata un così bravo ragazzo."

"Grazie."disse Clark "In effetti sono qui per questo.

Forse Alicia si è fatta un'idea sbagliata su di noi."

"Ah no,credo…credo..."disse la donna guardando il marito per un secondo "...credo proprio di

poterti rassicurare,sai...ha detto che sei il suo ragazzo."

"È questo il fatto,io..."disse Clark.

"No."disse la donna toccandogli il petto "Se ha detto che state insieme non devi tirarti indietro.

Alicia è una ragazza speciale."

"Io so di Alicia."disse Clark "E della sua capacità.

Tranquilli,non l'ho detto a nessuno.

Dice che avete cercato di impedirle di usarla.

Come?"

I 2 si guardarono.

"Tenendola in una camera speciale."disse il padre.

"Ma lei ci ha implorato di lasciarla uscire."disse la madre.

Clark usò la vista a raggi x sulla casa.

"Ha detto che non avrebbe abusato del suo potere."disse la madre.

"Però adesso non sappiamo mai dov'è o cosa fa."disse il padre.

"Ti prego Clark,cercate di andare d'accordo."disse la madre.

"Ci proverò."disse Clark andando alla porta "Se vedete Alicia,ditele che la cerco."

"Clark..."disse il padre afferrandogli il braccio sinistro "Sai...c'è stato un altro ragazzo che piaceva

tanto ad Alicia e...non è finita bene.

Sii prudente."

"Grazie."disse Clark che andò via.

Il padre chiuse la porta e vide che Alicia era alla sua sinistra.

"Alicia…"disse il padre indietreggiando spaventato.

"Non avresti dovuto dirglielo."disse Alicia camminando.

Lana era nel Taloon la sera seguente.

Aveva una fascia viola tra i capelli,maglietta celeste,jeans blu e scarpe nere.

Lei era dietro il bancone e stava preparando un caffè per Lex che era dietro di lei.

Lex indossava un lungo cappotto nero.

"Mi dispiace importunarti,ma non sapevo a chi altri rivolgermi."disse Lana.

"Ma figurati Lana."disse Lex "Ho fiducia nel tuo istinto,se sei preoccupata da Adam avrai le tue

ragioni.

C'è niente di concreto che puoi dirmi?"

"No,no,niente."disse Lana "Soltanto il diario di cui ti ho parlato e poi il suo atteggiamento."

"Stai tranquilla,me ne occupo io."disse Lex.

"Lex,ho guardato le leggi sugli affitti,possono volerci fino a 6 mesi per mandarlo via."disse

Lana"Non voglio aspettare tanto."

"Puoi credermi,ci sono sistemi decisamente più rapidi per mandar via qualcuno."disse Lex andando

via.

Clark salì i gradini del suo fienile,con il giaccone blu in mano,e trovò un tavolo con una foto di

Alicia e con un vaso con i fiori.

Lui prese la foto,poi guardò un libro aperto,con dentro le foto di tutti gli studenti,prese l'oggetto e

si accorse che la foto di Lana era stata cancellata.

Clark si voltò e lei gli diede un bacio sulla guancia destra.

La ragazza indossava un maglione verde.

"Ciao."disse Alicia sorridendo.

"Alicia...che sta succedendo?"disse Clark.

"Ho avuto il tuo messaggio,i miei hanno detto che volevi vedermi,e così eccomi."disse Alicia.

"Si,ma non era un invito ad arredare questo posto o a frugare tra le mie cose."disse Clark.

"Credevo ti sarebbe piaciuto come ho sistemato."disse Alicia "È più nostro adesso."

"Ah..."disse Clark che le mostrò il libro con le foto "Questo che vuol dire?"

"Clark..."disse lei chiudendo il libro "...è tempo di andare avanti.

Lana è stata la tua ragazza una volta,ma adesso stai con me."

"Non sto con te."disse Clark.

"Si invece."disse lei sorridendo "Noi siamo speciali.

Siamo fatti l'uno per l'altra.

Non lo hai detto a Lana il tuo segreto,lo hai detto a me."

Clark fece qualche passo.

"Siamo destinati a stare insieme."disse Alicia che sentì squillare il telefono e rispose "Pronto?

Si."

Alicia spalancò gli occhi e guardò Clark "Mio padre...è stato ricoverato.

È caduto dalle scale."

Il padre era in ospedale,con una fascia sulla testa,aveva il volto pieno di graffi e un tubo nella gola.

La madre era seduta alla sua destra e indossava un cappotto chiaro e lungo.

Alicia entrò nella stanza con Clark,poi gli afferrò la camicia e ci appoggiò la testa sopra.

"Signorina?"disse Adams che arrivò con un altro poliziotto "Permette una parola?"

I 2 camminarono con Adams nel corridoio.

"Cosa c'è?"disse Alicia.

"Ha in mente qualcuno che ce l'avesse con suo padre?"disse Adams.

"Non è stato un incidente?"disse Alicia.

"Vede,c'è un ematoma piuttosto grande sulla nuca di suo padre."disse Adams.

Alicia pianse.

"Farebbe pensare ad un'aggressione,anche se..."disse Adams.

"Che vuol dire anche se?"disse Clark.

"Il seminterrato era chiuso dall'interno."disse Adams.

Lei pianse e abbracciò Clark che la strinse.

Adams si allontanò.

"Scusate..."disse Alicia.

Clark la portò dietro un angolo "Alicia,ascoltami.

Devo saperlo,tu non centri niente vero?"

"Perché pensi una cosa del genere?"disse Alicia.

"Chi altro può uscire da un seminterrato chiuso?"disse Clark.

Lei si mise la mano sinistra davanti alla bocca "Mi tenevano rinchiusa.

L'ho fatto per noi.

Stava cercando di separarci."

"Devi parlare con lo sceriffo."disse Clark.

"No!..."disse lei indietreggiando.

Lui provò ad afferrarla,ma lei scomparve diventando un insieme di filamenti marroni e verdi.

Clark tornò a casa e la trovò in cucina,con addosso il maglione bianco.

"Clark!"disse lei sorridendo "Ciao!"

Clark guardò la madre che puliva il tavolo da pranzo.

Marta indossava un maglione rosso,pantaloni grigi e scarpe nere.

"Ero passata per salutarti,tua mamma mi ha chiesto di restare a cena."disse Alicia.

"Che cosa ci fai qui?"disse Clark.

"Voglio conoscere la tua famiglia."disse Alicia che guardava un piano di legno con sopra una

lattuga.

Alla destra del piano c'era un piatto poggiato sul tavolo con dentro dei pomodori.

"Alicia,ti devi costituire."disse Clark.

Lei tagliò in 2 la lattuga con un coltello nella mano destra.

"Per favore...sei il mio ragazzo."disse lei guardandolo con rabbia "E perciò dovresti proteggermi.

Come ho protetto te.

O te ne sei dimenticato?

Immagini se ti avessero scoperto quel giorno?"

Alicia gli si avvicinò e gli mise le braccia intorno al collo "Finché lo farai,il tuo segreto sarà al

sicuro.

Insieme a tutte le persone a cui vuoi bene."

"È una minaccia?"disse lui togliendosi le braccia da dosso.

Lei indietreggiò "Di a tua madre che non posso restare."

Alicia si teletrasportò via.

Poco dopo Clark era al Torch con Chloe.

Lei indossava una sciarpa nera,con linee bianche e viola,maglietta nera,scollata,con linee orizzontali

viola,jeans blu e scarpe nere.

"Mi spiace che si sia fissata in questo modo."disse Chloe.

"Avrei dovuto dirti prima delle capacità di Alicia,ma voleva che mantenessi il segreto."disse Clark

che era seduto su un tavolo con le braccia incrociate.

"Si,certo,rispetto la tua riservatezza."disse Chloe "Ma...dopo che era andata fuori di testa c'era poco

da fare."

"Ora come la cerco una persona che può sparire a piacimento in un istante?"disse Clark.

"Beh..."disse Chloe che andò verso un piano grigio,obliquo,con la parte superiore luminosa e

poggiato su una spranga di metallo verticale che si divideva in 4 parti su ruote alla

base"...sappiamo che ha almeno una debolezza."

Chloe guardò Clark.

"Sei tu."disse Chloe.

"Potrebbe averne un'altra."disse Clark "Mi è venuta un'idea...mi servirà il tuo aiuto."

Il giorno dopo la madre di Alicia aprì la porta a Chloe.

Indossava una camicia blu,pantaloni neri e scarpe nere.

"Signora,sono Chloe Sullivan,devo parlare con Alicia,è urgente."disse Chloe che indossava un

giaccone marrone.

"Oh...come mai?"disse la madre.

"È per il suo ragazzo,Clark,è nei guai."disse Chloe.

"Come sarebbe?"disse Alicia che apparve dietro la madre,poi si avvicinò a Chloe "Che succede?"

"Lo sceriffo pensa che possa essere implicato nell'incidente di tuo padre."disse Chloe.

"Oh Alicia…"disse la madre.

"Mamma!"disse Alicia guardandola e la madre si allontanò.

Alicia uscì e chiuse la porta "Perché lo sceriffo sospetta di Clark?"

"La sua teoria è che Clark ce l'avesse con tuo padre perché ostacolava il vostro rapporto."disse

Chloe.

"E lo ha arrestato?"disse Alicia.

"No,si è nascosto e mi ha chiesto di trovarti e dirti che ha bisogno d'aiuto,io non capisco perché,ma

dice...che sei la sua unica speranza."disse Chloe.

Alicia abbassò la testa "Dov'è adesso?"

Poco dopo Alicia camminò per uno stretto corridoio con le pareti bianche,formate da grossi mattoni.

Lei indossava un cappotto verde,maglione bianco,maglietta nera,gonna corta,nera,e stivali neri.

Arrivò in una zona dove mancava la parete a sinistra e c'era una scaletta che conduceva in

basso,con accanto vari tubi,proseguì dritta e scese delle scale,posando una borsa all'inizio,arrivando

in una zona del tutto piena di tubi sia sul soffitto,sia sulle pareti.

"Clark?"disse lei "Clark?"

Lei andò a sinistra passando tra delle cisterne chiare e verdi,poste in orizzontale ed intervallate da

colonne rettangolari chiare.

Il pavimento della stanza era rosso scuro,con linee nere parallele,con bordi bianchi.

"Alicia."disse Clark e lei si spaventò vedendolo.

Clark si avvicinò.

"Clark...stai bene?"disse Alicia.

"Lo sceriffo mi cerca,pensa che abbia tentato di uccidere tuo padre."disse Clark.

"Lo so."disse lei "Che posso fare?"

"Devi dirgli la verità."disse Clark.

"No,questo è escluso."disse Alicia.

"Alicia...è grave questa faccenda."disse Clark.

"Noi...noi spariremo."disse Alicia.

"Cosa?"disse Clark.

"Andremo dove non potranno trovarci."disse Alicia.

Clark si guardò intorno "Si.

È l'unica soluzione."

Lui la prese per mano "Andiamo."

I 2 salirono le scale,poi Clark guardò verso il corridoio,che aveva altre scale in fondo,e si fermò.

"Presto!"disse Clark "Sta arrivando qualcuno.

Andiamo!"

Clark aprì una port entrarono in una stanza dalle pareti metalliche,rossa,con tubi e luci

gialle,più una lampada con una placca a cupola in cima.

Lei si guardò intorno,poi guardò a terra e vide che c'era una sedia rossa con sopra un barattolo di

vernice rossa aperto,con un pennello sopra,e altri barattoli vicino.

"Vernice al piombo?"disse Alicia guardandolo "Vuoi intrappolarmi?

Come hanno fatto i miei in quella stanzetta?"

"Alicia,è terribile quello che hai fatto a tuo padre."disse Clark.

"Vuoi togliermi di mezzo per stare con Lana,vero?"disse Alicia.

"Alicia hai bisogno d'aiuto."disse Clark.

"Clark non capisci,noi siamo fatti l'uno per l'altra."disse lei avvicinandosi.

"No."disse Clark indietreggiando "Io non farei mai cose simili.

La polizia sta arrivando."

"Non posso teletrasportarmi fuori da questa stanza,ma posso sempre...uscire dalla porta."disse

Alicia.

Clark iniziò a sentirsi male,mentre lei allungava la mano sinistra verso di lui.

Nella mano stringeva un pezzo di pietra,per metà verde e per metà nero.

Clark cadde a terra.

"Ho ascoltato mentre parlavi con i tuoi genitori,ho sperato di non doverla usare,ma tu hai

cominciato a giocare sporco."disse Alicia gettando la roccia a terra.

"Ti prego...non lo fare..."disse Clark.

Lei si chinò e gli prese la testa tra le braccia "Vieni.

Una volta tolta di mezzo Lana,capirai che siamo fatti per stare insieme."

Alicia lo baciò,poi si alzò "Possiamo ancora fare grandi cose.

Siamo anime gemelle."

Alicia aprì la porta "E questo non si può cambiare."

Lei chiuse la porta.

La stessa notte Lana uscì dal retro del Taloon e gettò un sacco dell'immondizia nero dentro un

cassonetto verde.

Indossava un giacchetto grigio,pantaloni neri e scarpe nere.

Lana si guardò alle spalle e si trovò Alicia davanti.

"Lana,scusa se te lo chiedo,ma Clark si comporta in modo strano."disse Alicia.

"Che novità."disse Lana.

"Intendo,in modo strano per colpa tua."disse Alicia "Tu che cos'hai di speciale?"

"Scusami?"disse Lana.

"Di cosa si è tanto innamorato Clark?"disse Alicia "Insomma,che cos'hai tu che io non ho?"

"Scusami,ma non so di cosa stai parlando."disse Lana indietreggiando,poi si voltò e vide Alicia

davanti a se con un coltello.

Lana guardò alle sue spalle e poi guardò davanti a se.

"Io credo di si."disse Alicia.

Lana corse via e l'altra camminò,poi Lana corse nel Taloon e se la ritrovò davanti.

"Dimmi Lana...qual'è il tuo segreto?"disse Alicia avanzando,puntandole il coltello alla gola,mentre

Lana indietreggiava "Non sei più carina di me."

Lana si mise dietro ad un tavolo circolare che venne gettato a terra dall'altra che la afferrò con la

mano destra "E decisamente non sei più sveglia.

E certamente non puoi avere le mie capacità.

Eppure io vengo maltrattata a causa tua."

"Alicia,non c'è assolutamente niente tra me e Clark!"disse Lana spingendola via e correndo,ma poi

se la ritrovò davanti.

"Oh si che c'è."disse Alicia accarezzandole il volto con la mano sinistra"Perché...Clark è ancora

innamorato di te."

Alicia puntò il coltello alla gola di Lana "Ma adesso è il mio turno.

Lui mi ha detto la verità,chi è veramente.

QUELLE COSE CHE HA TE NON HA MAI DETTO!"

Alicia spinse Lana contro una colonna verde,cilindrica,alla base delle scale.

Lei sbatté la testa e svenne.

Clark era a terra e non riusciva a muoversi,poi diede un calcio al barattolo della vernice coprendo

la roccia con la sostanza fluida all'interno,poi si alzò e corse a super velocità.

Alicia alzò il coltello mentre Lana si riprendeva "Cose che non saprai mai."

"ALICIA!"disse Clark entrando e tirandole addosso un barattolo di vernice,poi fece uscire i fasci di

calore dagli occhi e bucò il barattolo,facendo uscire il contenuto che si riversò sulla ragazza che

cadde in ginocchio piangendo.

"Non posso...!"disse lei che formò l'aura di fumo nero e verde intorno a se,ma non riuscì a

teletrasportarsi "Non posso..."

Clark soccorse Lana "Lana?"

"Clark..."disse Lana.

"Perché Clark?"disse Alicia piangendo "Perché?"

Il giorno dopo Lana bussò alla porta posteriore della casa di Clark e lui andò ad aprirla.

Lana indossava un giubetto di jeans blu,maglietta rosa,scollata,jeans blu e scarpe nere.

Clark indossava una maglietta rossa,jeans blu e scarpe nere.

"Ciao."disse Lana.

"Ciao."disse Clark.

"Posso entrare?"disse Lana.

"Certo,accomodati."disse Clark facendola entrare.

"Sono qui perché ti voglio ringraziare."disse Lana.

"Io invece dovrei chiederti scusa,ho dato troppa confidenza ad Alicia..."disse Clark.

"Alicia...ha detto che tu...le hai confessato la verità su te stesso."disse Lana "Cose che non hai mai

detto a me.

Di che cosa parlava?"

"Alicia ha detto un sacco di assurdità."disse Clark.

"Lei ha anche...detto che sei ancora innamorato di me,però anche questa era

un'assurdità,giusto?"disse Lana.

"Si."disse Clark.

"Lana!"disse Marta sorridendo e scendendo le scale della casa.

Indossava una maglietta verde,jeans blu e scarpe nere.

"Che piacere!"disse Marta "Che fai,ti fermi a cena?"

"Oh grazie signora Kent,ma...ma non posso."disse Lana andando alla porta.

"Allora ciao."disse Marta.

"Buona sera."disse Lana uscendo.

"Vedrai,un giorno riuscirai a trovarla la persona giusta per te."disse Marta.

"Ho creduto che quella persona fosse Lana,ma non potevo essere sincero con lei...e poi ho creduto

che fosse Alicia,perché era come me..."disse Clark.

"Ma tesoro...non c'è nessuno come te."disse Marta.

Clark la guardò "Vuol dire che sarò sempre solo."

La notte seguente Lana entrò dentro la stanza di Adam.

Indossava una maglietta fucsia,jeans blu e scarpe nere.

"C'è nessuno?"disse Lana "Adam?"

Lei andò a vedere nella camera da letto e non vide nessuno.

"Lana?"disse Lex alle sue spalle e lei si girò di scatto.

Lex indossava un lungo cappotto nero,camicia blu,pantaloni neri e scarpe nere.

"Ti ho spaventata,non volevo."disse Lex.

"Lex,grazie."disse Lana "Sento di essermi tolta un gran peso."

"Come sarebbe?"disse Lex.

"Oh,beh, Adam se n'è andato."disse Lana "Non so come ringraziarti."

"Mi piacerebbe avere il merito per questo allontanamento."disse Lex "I miei uomini non sono

riusciti a rintracciarlo."

"Ma se non sei stato tu a cacciarlo,che fine ha fatto?"disse Lana.

In una lunga stanza buia c'era una figura seduta su una sedia nel buio.

A destra la stanza aveva delle scaffalature di metallo,con delle gabbie oltre,mentre a sinistra c'erano

altre scaffalature.

Una porta venne aperta e tutte le luci della stanza vennero accese,sia quelle sul soffitto,sia quelle

sulle scaffalature.

Lionel Luthor entrò nella stanza e si mise dei guanti di plastica.

Indossava un lungo cappotto nero,giacca nera,camicia bianca,cravatta nera,pantaloni neri e scarpe

nere.

L'uomo seduto sulla sedia di metallo,che aveva anche una placca rettangolare di

metallo,obliqua,dove erano poggiate le gambe,era Adam.

Lui aveva del sangue sul lato destro della bocca e sulla tempia sinistra,indossava una camicia

grigia,jeans blu e scarpe nere.

Aveva 2 cinghie di pelle ad "x"che passavano sul suo petto ed erano connesse alla sedia,aveva altre

cinghie sugli avambracci,connesse ai braccioli,e altre cinghie sui polpacci,connesse alla placca

obliqua.

Sulle tempie aveva 2 placche di metallo cilindriche,connesse a 2 piccole braccia di metallo che

andavano verso dietro.

Il corpo di Adam era pieno di chiazze rosse.

"Adam?"disse Lionel.

"Chi è?"disse Adam con gli occhi chiusi.

"Perché ti ho mandato a Smallville?"disse Lionel provando ad aprirgli le palpebre con la mano

sinistra"Eh?

Per diventare il migliore amico di Lana Lang e scoprire tutto quello che sapeva su Clark Kent,non è

così?

Invece...sei riuscito solo ad inimicartela."

La dottoressa Teng entrò nella stanza con un vassoio di metallo.

Aveva i capelli legati ed un camice bianco.

"Signor Luthor,la medicina è pronta."disse Teng.

"Non è più necessario,dottoressa Teng."disse Lionel.

"Senza il siero morirà."disse Teng.

"Spiacente dottoressa,ho preso la mia decisione,il paziente non parteciperà più al nostro

programma di ricerca."disse Lionel prendendo una boccetta dal vassoio e mostrandola ad

Adam.

"Aiutami…"disse Adam "Ti prego…"

Lionel andò via,poi Teng lo seguì.

"NOOOO!"urlò Adam mentre le luci venivano spente "NOOOO!

NOOOOO!"

"Molta gente è così poco riconoscente verso chi li mantiene in vita."disse Lionel "Ma lui no.

Non più,ora."

"AIUTAMI!"urlò Adam.

"Fine del gioco."disse Lionel chiudendo la porta.

"AIUTAMIIIII!"urlò Adam.