SMALLVILLE:RESURREZIONE
1983
In una stanza dell'ospedale di Smallville c'era Jonathan Kent che era sdraiato su un lettino,a petto
nudo,e guardava verso 1 schermo che mostrava il suo cuore che batteva.
Alla sua sinistra c'era Marta,che indossava una maglietta di colore rosso scuro,scollata,pantaloni
neri e scarpe nere,mentre alla sua destra c'era un medico di colore,con capelli neri,corti,baffi e
barba corta,indossante un camice bianco,dei pantaloni neri e delle scarpe nere,che aveva un oggetto
bianco e rettangolare,connesso ad un filo legato allo schermo,nella mano destra.
L'oggetto era poggiato sul suo pettorale sinistro.
"Ah...voglio portarmi a casa un video ricordo di questo quando avremo finito,dottore."disse
Jonathan e Marta sorrise insieme al medico.
L'uomo tolse l'oggetto rettangolare dal petto di Jonathan"Può rimettersi la maglietta,Jonathan."
Il medico diede un pezzo di carta all'altro,che lo afferrò con la mano destra.
"Qual'è la diagnosi,dottore?"disse Marta mentre Jonathan si metteva seduto.
"Beh,ho paura che il miocardio ventricolare sinistro sia discinetico."disse l'uomo.
"Ah..."disse Jonathan che si mise seduto,mettendosi il pezzo di carta sul petto,all'altezza del
cuore"...non mi piace affatto come suona."
Marta si mise alla sinistra di Jonathan.
"Stiamo rischiando un blocco delle arterie."disse l'uomo"È meglio intervenire con triplo bypass.
Rimarrà in ospedale solo per pochi giorni,le prometto che quando uscirà si sentirà meglio di quando
è entrato."
"Ah...operazione a cuore aperto,non crede che sia un po' esagerato?"disse Jonathan.
"La conosco da tanto e so che può essere molto caparbio."disse l'uomo"Ascolti...considerando le
sue condizioni potrebbe avere un altro infarto da un momento all'altro.
E potrebbe essere fatale."
"Anche l'operazione potrebbe esserlo."disse Jonathan.
"Mi creda...corre sicuramente un rischio maggiore se non si sottopone all'intervento."disse l'uomo.
Clark,che era nella zona d'attesa,seduto su una delle sedie di legno,sentì la conversazione.
Indossava un giaccone marrone,camicia celeste,con linee verticali e orizzontali bianche,jeans blu e
scarpe marroni.
"Andiamo!"disse una voce maschile,poi si udirono 2 botti e Clark si voltò verso destra,guardando
dietro di se.
Vide un ragazzo con capelli chiari e corti,indossante un giaccone nero,camicia marrone,jeans blu e
scarpe nere,che sbatteva la mano contro un distributore automatico di bevande.
La macchina era nera,rettangolare,avente la scritta bianca"Bevande Fredde"posta in alto,con una
linea rossa e obliqua tra le 2 parole,che erano una sopra l'altra.
La parte a sinistra dell'oggetto aveva delle linee orizzontali di vari colori,mentre la parte a destra
aveva un rettangolo celeste con dei pulsanti circolari di metallo,aventi delle scritte poste
vicino e racchiuse dentro un rettangolo bianco orizzontale.
"Andiamo!"disse il giovane colpendo l'oggetto diverse volte.
Clark si alzò e si avvicinò"Jarrett?
Jarrett?"
Clark diede un leggero colpo al distributore,con la mano destra,e una lattina arrivò nell'apertura in
basso.
"Grazie Clark."disse Jarrett prendendo la lattina con la mano destra"Magari tra un po' di mesi gli
piacerò di più."
Clark sorrise"Si...speriamo."
"Tuo padre non era fuori pericolo?"disse Jarrett mentre Clark si metteva le mani in tasca.
"Tempo fa lo pensavamo."disse Clark camminando con l'altro"Ma eccoci di nuovo qui."
Il ragazzo aprì la lattina e bevve.
"Tuo fratello come sta?"disse Clark.
"Ha urgenza di un fegato nuovo."disse Jarrett fermandosi"Se non ne troverà 1 presto non so
quanto tempo gli resterà.
Se sapesse che sono qui a gironzolare invece di studiare gli verrebbe un colpo.
Che mi dici di tuo padre?"
"Si parla di un'operazione al cuore."disse Clark.
"Visto quello che ha passato dovrebbe essere una passeggiata."disse Jarrett.
Clark si sedette e anche l'altro lo fece,mettendosi su una sedia posta in parallelo a quella dell'altro.
"Sai Jarrett,ho sempre pensato che mio padre fosse un uomo d'acciaio."disse Clark"Mi sono
sbagliato."
"Clark..."disse il ragazzo chinandosi in avanti"Tuo padre farà quell'operazione e mio fratello quel
trapianto,tra un anno ci incontreremo e tutti insieme rideremo di quanto eravamo spaventati."
Clark sorrise"Già..."
"Codice blu."disse una voce agli altoparlanti"Stanza 247.
Codice blu.
Stanza 247."
Jarrett si alzò,con un'espressione di terrore sul viso,e Clark lo seguì.
"Oh Dio..."disse Jarrett correndo insieme a Clark"È la stanza di Vincent!.."
Nella stanza c'era un ragazzo moro,a petto nudo,con un medico alla sua sinistra che stava usando un
defibrillatore per tentare di rianimarlo.
Il dottore aveva i capelli neri,corti,con la riga a sinistra,indossava un camice bianco,con sotto una
maglietta bianca,guanti blu,pantaloni neri e scarpe nere.
"Libera!"disse l'uomo che usò l'oggetto sul petto del ragazzo.
"Negativo."disse un altro che era dietro il letto e stava mettendo una maschera per
respirare,connessa ad un oggetto cilindrico blu,sul volto del ragazzo.
Il secondo uomo aveva i capelli neri,molto corti,indossava una maglietta blu a mezze
maniche,guanti blu,pantaloni blu e scarpe bianche.
"Niente?"disse un terzo che era alla destra del letto.
Quest'ultimo era calvo e indossava gli stessi abiti del secondo.
"Un altro milligrammo di epinefrina."disse il medico con il defibrillatore e quello calvo fece
un'iniezione nel tubo della flebo,che era connesso al braccio destro del ragazzo"Carica."
I 2 ragazzi raggiunsero l'entrata della stanza in quel momento.
"Libera!"disse il primo medico che usò di nuovo il defibrillatore.
"Nessuna risposta."disse il secondo medico.
"Aumenta."disse il primo.
Jarrett si avvicinò"Vincent?..."
"Fuori!"disse il primo medico guardandolo"Mandatelo fuori di qui!
Fuori!"
"Vincent!"disse Jarrett.
"Esca per favore."disse il terzo.
"No!"disse Jarrett e Clark lo afferrò,portandolo verso la porta"NO!"
"Dottore,lo stiamo perdendo."disse il secondo medico.
"NO,VINCENT!"disse Jarrett.
Il primo medico iniziò a fare il massaggio cardiaco al ragazzo"Andiamo!"
"NON ANCORA!"disse Jarrett piangendo"Ti prego!
Non morire!"
Il medico si fermò"È morto.
Ora del decesso...2,43 pomeridiane."
L'uomo si tolse i guanti"Mi dispiace,figliolo."
Poco dopo una donna di colore,avente i capelli legati dietro la testa,con giaccone marrone,camicia
blu,pantaloni gialli,scarpe nere e una borsa nera a sinistra,accompagnò Jarrett che si sedette su una
delle sedie di legno.
Clark e Marta lo osservarono da pochi metri di distanza.
Lei indossava una giacca rossa e aveva una borsetta marrone a destra.
"Povero ragazzo."disse Marta"Dov'è la sua famiglia?"
"Aveva solo il fratello,i suoi...sono morti in un incidente d'auto quando era bambino."disse Clark
mettendosi le mani in tasca.
"E adesso chi si prenderà cura di lui?"disse Marta camminando.
"Ha 1 zio in Germania."disse Clark"Tra un paio di giorni arriverà qui.
Ha detto qualcosa sull'affidamento."
"No..."disse Marta scuotendo la testa e l'altro si fermò"Non può rimanere dov'è morto suo fratello."
Clark annuì.
"Può stare con noi per qualche giorno."disse Marta.
"Sei sicura?"disse Clark"E che mi dici dell'operazione di papà?"
Marta rimase in silenzio.
"Ho sentito tutto."disse Clark.
"Papà non è ancora sicuro se si farà operare."disse Marta"Andrò a parlare con il dottore."
Lei gli mise la mano destra sulla spalla sinistra e poi andò verso Jarrett,mentre Clark si diresse verso
la stanza del padre,vedendolo attraverso il vetro sulla porta viola.
Jonathan indossava una camicia marrone,con linee orizzontali bianche,ed era seduto sul lettino,con
un libretto nella mano sinistra.
Clark bussò alla porta ed entrò,mentre l'altro posava il libricino.
"Ciao Clark."disse Jonathan"Senti,mi dispiace per il tuo amico Jarrett.
Come ha reagito?"
Clark chiuse la porta e si mise le mani in tasca"È sotto shock.
Succede quando una persona importante nella tua vita muore.
So tutto dell'operazione."
"Sai qui non possono fare a meno di me e vogliono farmi ricoverare subito."disse Jonathan
riprendendo a leggere il libretto.
"Allora la farai?"disse Clark.
"Non c'è ancora niente di stabilito,Clark."disse Jonathan leggendo il libricino"Ci sarà pure un
modo per evitarla."
"No,ho sentito il dottore."disse Clark girando intorno al letto e arrivando dalla parte su cui era
seduto il padre"Non è così che la pensa."
Jonathan si alzò"Credevo che avessimo già affrontato il problema delle conversazioni."
"Se la smettessi di cercare di proteggermi non dovrei farlo."disse Clark.
Jonathan restò in silenzio.
"Ho visto Jarrett qui fuori ed è distrutto."disse Clark"Così come sarei io senza di te.
Ti prego,fallo."
"Clark...va fuori e di a tua madre di cominciare a riempire i moduli per il ricovero."disse Jonathan e
l'altro lo abbracciò"Vai."
Clark andò alla porta.
"E figliolo..."disse Jonathan e l'altro si fermò"Non preoccuparti per me.
Non andrò da nessuna parte."
Clark uscì e chiuse la porta.
Il retro dell'ospedale era di mattoni e aveva 4 saracinesche blu,con sopra delle grosse finestre aventi
delle grate bianche davanti.
Tra le saracinesche c'era 1 spazio che aveva un cartello rettangolare,rosso sopra e blu
sotto,attaccato alla parete e con dentro una scritta bianca divisa in 2 righe.
La parte bassa delle pareti era grigia,con dei vasi marroni aventi delle piante all'interno.
Davanti a questa parte dell'edificio c'era una grande zona di cemento,avente delle ambulanze
parcheggiate,con un elicottero bianco e rosso,posto dentro un cerchio bianco con al centro una
grande"H"dello stesso colore.
La seconda saracinesca a destra venne alzata fino a metà e dall'apertura uscirono 2 uomini vestiti di
bianco,che stavano portando un lettino di metallo su ruote avente sopra un corpo dentro un sacco
bianco.
I 2 si diressero verso l'elicottero,caricandoci sopra il cadavere,poi 1 dei 2 chiuse gli sportelli,mentre
l'altro saliva e faceva decollare il mezzo.
Notte.
Marta era nel salone di casa e aveva in mano una coperta,un cuscino e un pigiama giallo impilati
1 sopra l'altro.
Davanti a lei c'erano Clark,che ora non indossava più il giacchetto,e Jarrett.
"Signora Kent,grazie per quello che sta facendo."disse il ragazzo.
"Ah,siamo felici di averti qui."disse lei posando la coperta,il cuscino e il pigiama sul
divano"Clark,vado a preparare delle cose che servono per tuo padre."
Lei andò via.
Jarrett si avvicinò lentamente al divano.
"Jarrett,se vuoi rimanere da solo..."disse Clark.
"No,no,non voglio."disse Jarrett che guardò il camino acceso e si sedette"Ironia della sorte."
Clark si avvicinò.
"Vincent lavorava con gli esplosivi."disse l'altro"Rischiava la vita ogni giorno ed è morto per una
malattia al fegato."
Clark si sedette sulla poltrona rosso scuro,con rombi bianchi,posta alla sinistra del divano.
"Se gli avessero fatto il trapianto in tempo,sarebbe ancora...tuo padre sta per essere operato,non
dovrei dire questo."disse Jarrett.
"No,Jarrett,invece aiuta parlare."disse Clark"Tu mi hai ascoltato quella volta in ospedale."
"Una parte di me non crede che Vincent sia morto."disse Jarrett"Come se tutto questo fosse solo un
grande equivoco."
"Se c'è qualcuno che deve essere avvertito posso aiutarti a fare qualche telefonata."disse Clark.
"No...eravamo soli."disse Jarrett"Fin da bambino Vincent mi chiamava piccoletto.
Lo odiavo,ora darei qualsiasi cosa per sentirglielo dire."
"Jarrett..."disse Marta entrando nella stanza"Ho appena ricevuto una telefonata per te.
Vogliono sapere dove spedire le ceneri di tuo fratello."
"Ceneri?"disse Jarrett perplesso"Ma doveva essere sepolto vicino ai miei genitori..."
Marta spalancò gli occhi e Jarrett guardò Clark che era perplesso.
Il letto di metallo,con sopra il corpo nel sacco bianco,venne portato dentro un sotterraneo
rettangolare.
Le pareti erano scure,con grossi tubi verticali che entravano nel muro sulla parte alta,la zona laterale
del soffitto aveva 4 tubi orizzontali,da una parte e dall'altra,di colore giallo,blu,rosso e verde.
La parte centrale del soffitto aveva delle lampade con la plafoniera nera,a semi circonferenza,avente
la parte inferiore aperta,da cui usciva una fioca luce bianca,e coperta da una grata di metallo
circolare.
Ai lati delle lampade c'erano 2 tubi neri,spessi e paralleli.
Il pavimento era nero,con i lati pieni di pezzi di materiale arancione,simile a paglia,e c'erano delle
gabbie rettangolari,aventi le pareti composte da grate di metallo,più dei barili azzurri posti vicino ai
muri.
Vicino alle pareti c'erano anche dei cilindri di metallo,messi in orizzontale,con dei solchi
orizzontali sulla parte alta da cui usciva luce bianca.
Il lettino venne portato di corsa da 2 uomini che indossavano un lungo camice bianco,pantaloni neri
e scarpe nere.
Quello che trascinava l'oggetto per la parte frontale era di colore,mentre quello posto dietro era
bianco,con capelli neri tirati all'indietro.
I 2 girarono a destra e percorsero un secondo corridoio identico,arrivarono in fondo,dove c'erano
delle casse di metallo rettangolari a sinistra e una porta verde a destra,e aprirono 2 porte blu,con
delle aperture rettangolari aventi delle grate sulla parte alta,accedendo ad un laboratorio.
Alla loro sinistra c'era una scaffalatura di metallo con sopra diversi contenitori di vetro,aventi
dentro degli animali,mentre a destra c'era un tavolo,posto vicino al muro,con dei microscopi e altri
oggetti di vetro sopra di esso.
Le pareti erano grige e c'erano 2 finestre con tende verdi,poste dietro il lungo tavolo a destra.
In mezzo alla stanza c'era un secondo lettino di metallo rettangolare e oltre c'era un altro tavolo,con
una gabbia di metallo contenente una scimmia,illuminata da luce blu,più vari contenitori posti su di
esso.
Sul soffitto c'erano altri tubi orizzontali di vari colori,una lampada circolare e un'altra luce,che era
azzurra e rettangolare,posta sopra il tavolino di metallo.
I 2 uomini girarono a destra e misero il corpo vicino al tavolo di metallo.
In fondo alla stanza c'era la dottoressa Teng che aveva i capelli legati dietro la testa,indossava un
camice bianco,maglietta bianca,guanti blu,pantaloni neri e scarpe nere.
"Sbrighiamoci."disse Teng che si avvicinò al tavolo di metallo,mentre i 2 ci mettevano sopra il
corpo,poi lei aprì il sacco bianco,vedendo la testa del cadavere di Vincent,dopo di che mandò la
mano destra verso l'esterno"Siringa."
Quello con i capelli tirati all'indietro le passò una siringa e lei fece un'iniezione al centro del
petto del defunto,poi si allontanò.
Il cadavere aprì gli occhi e si mise seduto,poi si guardò intorno.
"Ben tornato,Vincent."disse lei"Allora...hai visto qualcosa dall'altra parte?"
Il giorno dopo Clark entrò nell'obitorio dell'ospedale dove trovò Jarrett.
Clark indossava una camicia marrone,jeans blu e scarpe marroni,mentre Jarrett indossava una tuta
marrone,maglietta rossa,jeans blu e scarpe nere.
Nella stanza c' era anche un'infermiera che aveva i capelli neri,con la riga a destra,lunghi fino alle
spalle,indossava un camice bianco,maglietta azzurra,pantaloni neri,scarpe nere e aveva una
cartellina blu nella mano destra.
"Che cos'è questa storia?"disse Clark avvicinandosi all'infermiera"Lui non voleva essere cremato."
"Non siamo stati noi,è stato deciso dal Metropolis General."disse lei dando una cartellina a
Jarrett"L'hanno portato li in elicottero per donare un organo."
Jarrett si allontanò di poco e guardò i fogli nella cartellina"Allora,non deve essere lo stesso Vincent
Davis."
"Questo è quello che risulta dai moduli."disse la donna tenendo le braccia incrociate"Tutti i
documenti sono firmati,c'è anche la firma di tuo fratello per la cremazione."
Jarrett scosse la testa"No..."
"Ascolta..."disse lei facendo un passo in avanti"Forse non conoscevi tuo fratello quanto pensassi."
Jarrett chiuse la cartellina e la sbatté sul tavolo"MA DI CHE COSA STA PARLANDO?!"
"Jarrett cerca di calmarti..."disse Clark allungando leggermente la mano sinistra.
"COME POSSO CALMARMI QUANDO MIO FRATELLO È STATO FATTO A PEZZI E
BRUCIATO IN UN FORNO CREMATORIO?!"disse lui.
"Senti,io lo so che è difficile,ma non devi fare..."disse l'infermiera.
Jarrett la indicò con la mano sinistra"LEI NON SA NIENTE!...DI MIO FRATELLO!"
Il ragazzo si allontanò e si mise di spalle.
"Mi dispiace."disse Clark che si avvicinò all'altro"Jarrett so che è dura.
Forse Vincent non te l'ha detto."
Jarrett lo guardò con gli occhi lucidi"Vincent mi diceva sempre tutto da quando sono morti i
miei genitori.
Quei documenti sono falsi."
Jarrett uscì dalla stanza.
La notte seguente Lex era nel suo studio,seduto dietro la scrivania,e aveva il cellulare nella mano
destra.
Indossava una maglietta nera,a maniche lunghe,pantaloni neri e scarpe nere.
Alla destra della porta principale c'era l'essere dalle fattezze femminili,con le scaglie sulla
fronte,che aveva la mantella sulle spalle,la corazza sul seno e sugli avambracci,più il gonnellino
dorato.
"E la sua ambasciata non ha conservato i registri dei nord coreani che sono stati deportati."disse
Lex che attaccò il telefono.
Chloe entrò dalla porta laterale dello studio.
Indossava una giacca rosso scuro,con una rosa finta sulla parte a sinistra del petto,maglietta
rossa,scollata,con linee nere oblique sia da una parte che dall'altra della pancia,gonna marrone che
arrivava alle ginocchia,pantaloni neri e stivali neri.
Lex attaccò il telefono.
"La dottoressa Teng è sparita senza lasciare traccia."disse Luthor.
"Già,intanto si è scoperto che non è una cosa insolita per la nostra biologa molecolare."disse Chloe.
"Che cos'hai saputo?"disse Lex.
"Pare che non sia stata la ricerca scientifica o il prestigio accademico a portarla in questo paese 12
anni fa."disse Chloe"È stato l'amore.
Ha sposato una guardia giurata della Luthor Corporation."
"Latob krank."disse la figura femminile.
"Quindi mio padre ha combinato il matrimonio per farle avere la Green Card."disse Lex alzandosi e
andando verso il mobile con i liquori sopra.
"Si."disse Chloe"Ho rintracciato lo sposo e ho potuto chiedergli cosa sapeva."
"E cosa ha detto il fortunato ragazzo?"disse Lex versandosi da bere.
"Non è stato interessante quello che aveva da dire,quanto dove l'ha detto."disse Chloe
avvicinandosi"Lavora come custode nell'edificio della Metron Farmaceutica."
"Ma quell'edificio è chiuso da più di 7 anni."disse Lex andando verso la scrivania.
"Si,è quello che pensavo anche io."disse Chloe"Ma mentre mi diceva di togliermi dai piedi,giuro
che ho visto un furgone per le consegne spostarsi sul retro."
Lex restò in silenzio per qualche istante"Mio padre è sempre stato caparbio circa la liquidazione di
quella proprietà.
Ogni indice di mercato dice di vendere,ma...lui insiste che il quartiere va ripulito."
"La sola cosa che non va in quel quartiere sono i graffiti."disse Chloe"Comunque..."
Lei fece un passo in avanti"...se tu verrai insieme a me penso che farò qualche passo avanti."
"Chloe,credo che dovresti lasciar perdere."disse Lex.
"Lex,sono perfettamente capace..."disse lei.
"Questo non ha niente a che fare con la tua capacità."disse lui"Mi preoccupo per la tua incolumità.
Quando mio padre è coinvolto in una ricerca segreta...le persone tendono a farsi male."
Lei annuì.
Jarrett e Clark,che indossava un giacchetto chiaro,entrarono nel fienile la stessa notte.
"Scusa,ho perso il controllo."disse Jarrett"Sono 1 che si scalda subito."
"Hai tutti i motivi per essere arrabbiato."disse Clark fermandosi vicino alla scala.
"Il fatto è che...tutto questo non ha senso."disse Jarrett.
I 2 sentirono un tonfo e poi guardarono verso l'uscita.
Poco dopo Vincent entrò nel fienile.
Indossava una maglietta bianca,a mezze maniche,pantaloni neri e scarpe nere.
"Vincent…?"disse Jarrett.
"Sono io,piccoletto."disse Vincent e l'altro lo abbracciò.
"Vincent!"disse Jarrett"Non posso crederci!
È incredibile!"
Clark si avvicinò"Aspetta,non capisco...cos'è successo?
Sei stato dichiarato morto."
"Si sono sbagliati."disse Vincent.
"Ma dev'esserci una spiegazione."disse Clark.
"So che quando mi sono svegliato,ero in una specie di laboratorio e una dottoressa,con un ago di
dimensioni gigantesche,era davanti a me."disse Vincent che si rivolse al fratello"Andiamo
piccoletto,dobbiamo andarcene."
"Aspetta,devi andare da un dottore."disse Clark.
"Niente più dottori e laboratori."disse lui"Jarrett e io dobbiamo scomparire."
"Perché?"disse Clark"Chi vi insegue?"
"Non lo so,ma..."disse Vincent.
"Puoi dirmi dov'è il laboratorio?"disse Clark.
"Ah..."disse Vincent iniziando a battere le palpebre diverse volte,poi fece qualche passo
indietro"È...da qualche parte a Metropolis."
"Stai bene?"disse Clark.
Gli occhi di Vincent iniziarono a sanguinare.
"Jarrett...cosa..."disse Vincent.
"Vincent...i tuoi occhi..."disse Jarrett"...stanno sanguinando."
Vincent si toccò gli occhi,poi si sentì male e cadde a terra.
"Vincent!..."disse Jarrett che lo soccorse insieme a Clark"Ma cosa gli sta succedendo?"
La pelle del ragazzo divenne pallida.
"VINCENT!"disse Jarrett"NO!
CLARK DEVI AIUTARLO!
TI PREGO!"
Lui perse i sensi.
Poco dopo Vincent venne portato in ospedale,su un lettino alla cui destra c'era Jarrett.
Quest'ultimo indossava il giacchetto nero,una maglietta gialla,pantaloni neri e scarpe nere.
Dietro il lettino c'erano sia Clark che il medico che aveva usato il defibrillatore su Vincent.
Clark indossava un giacchetto blu,maglietta rossa,jeans blu e scarpe nere,mentre il dottore aveva un
lungo camice bianco,camicia blu,pantaloni neri e scarpe nere.
"Io...io non so proprio come spiegarlo,quest'uomo era morto ieri."disse il dottore.
"Dice che si è risvegliato in un laboratorio a Metropolis."disse Clark.
"Qualunque cosa abbia fatto era a breve termine,ho paura che non resisterà a lungo,il fegato si sta
deteriorando rapidamente."disse il medico mentre il lettino veniva portato in una stanza.
"Dottor Yaeger...chiami il laboratorio e gli faccia dare ancora quella roba."disse Jarrett.
"Non so proprio di che laboratorio stai parlando."disse il medico.
"Non si prenda gioco di me."disse Jarrett"Non starò a guardare mentre mio fratello muore di
nuovo."
"Ascolta,non mi è mai capitato che un paziente sia tornato in vita,sono confuso quanto te,ma ti
prometto che faremo tutto il possibile per non far morire tuo fratello."disse il medico che entrò nella
stanza mentre gli altri 2 mettevano Vincent sul letto"Voglio immediatamente tutte le analisi del
paziente,non c'è tempo da perdere."
"Forse riportarlo qui non è stata una grande idea."disse Jarrett che guardò dalle vetrate sulla parete.
"Non c'è posto più sicuro."disse Clark"Qui cercheranno di stabilizzarlo."
"Non posso perderlo 2 volte."disse Jarrett.
Jonathan era in un letto d'ospedale mentre un'infermiera di colore gli misurava la pressione.
Lui indossava un lungo abito blu,a mezze maniche,mentre la donna aveva una maglietta viola,a
mezze maniche,pantaloni neri e scarpe nere.
Marta era nella stanza alla destra della porta e indossava un lungo cappotto rosso,con macchie
gialle,maglietta verde,pantaloni neri e scarpe nere.
Clark entrò in quel momento.
"Come sta papà?"disse Clark.
"Diciamo che mi sento come un tacchino prima della cena del ringraziamento."disse
Jonathan.
"Avrai una cicatrice di cui vantarti."disse Clark.
"Che succede con il fratello di Jarrett?"disse Marta avvicinandosi al letto,mentre l'infermiera usciva
e chiudeva la porta.
"Sta peggiorando rapidamente e i dottori non sanno cosa fare,ma ha parlato di un laboratorio di
Metropolis."disse Clark"Se riuscissi a trovarlo,forse scoprirei che cosa lo ha curato."
"Devi aiutare il tuo amico."disse Jonathan.
"No papà,io non ti lascio."disse Clark.
"Ah,sta tranquillo,sono in buone mani qui."disse Jonathan"E onestamente...non sei molto bravo a
stare seduto in panchina."
"Jarrett e Vincent hanno bisogno di te."disse Marta.
"Si,ma..."disse Clark.
"Figliolo?"disse Jonathan"Se c'è la minima possibilità che tu possa salvare la vita del tuo
amico...allora è quello che devi fare."
"Papà,volevo dirti che..."disse Clark.
"Lo so già,Clark."disse Jonathan che alzò l'avambraccio destro e Clark gli prese la mano"Anche io
ti voglio bene.
Ora vai.
Aiuta il tuo amico."
Clark uscì,Marta prese la mano di Jonathan e si sedette sul letto.
Jarrett rimase a fissare il fratello dalle vetrate.
Poco dopo Clark uscì dall'ospedale,attraversò la strada e arrivò in un parcheggio.
"Clark?"disse Lana che si avvicinò.
Lei indossava un lungo cappotto rosa,pantaloni neri e scarpe nere.
Sull'avambraccio destro aveva il manico di un cestino ovale e grigio,avente la parte frontale e
posteriore curvate verso l'esterno,con dentro dei dolci.
"Ho pensato che tu e tua madre aveste bisogno di un po' di supporto."disse lei"Morale e materiale."
"Grazie."disse Clark"Mia madre oggi è stata a digiuno.
Io torno subito."
Clark camminò.
"Va tutto bene?"disse lei e lui si fermò.
"Ehm..."disse lui fermandosi,poi i 2 cominciarono a camminare verso sinistra"Conosci Jarrett
Devis?"
"Certo,lui e Vincent venivano sempre al Taloon."disse lei.
"Beh,Vincent era affetto da una rara malattia al fegato e aveva bisogno di un trapianto."disse Clark
che si fermò.
"Capisco dal verbo al passato che non ce l'ha fatta."disse Lana.
"Infatti è morto ieri."disse Clark"Però stanotte l'ho trovato nel mio fienile."
"Cioè...è tornato in vita?"disse Lana sconvolta.
"Sembrava stare bene,finché i suoi occhi non hanno cominciato a sanguinare."disse Clark"Poi ha
cominciato a sentirsi sempre peggio."
"È una cosa che ho già visto."disse Lana con gli occhi spalancati"L'ho già visto con Adam.
Io ho trovato un necrologio che diceva che era morto 5 mesi fa di una rara malattia al fegato."
"L'hai detto a qualcuno?"disse Clark e lei scosse la testa"Perché no?"
"Lui diceva che se lo avessi detto a qualcuno lo avrei messo in pericolo."disse Lana.
"Dov'è Adam adesso?"disse Clark.
"Non lo so,è scomparso,non lo vedo da una settimana."disse Lana.
"Vincent ha detto che gli hanno fatto un'iniezione,Adam ne ha mai fatte?"disse Clark.
"Si,all'inizio pensavo che fosse un tossico dipendente,ma forse...erano quelle iniezioni a mantenerlo
in vita."disse Lana.
Jarrett era dentro la stanza dove era Vincent,che aveva il petto nudo e diverse chiazze rosse su di
esso,più altre macchie sul volto e sulle braccia.
Il ragazzo si avvicinò all'entrata.
"Ehi,piccoletto."disse Vincent,alzando l'avambraccio sinistro,e Jarrett andò a sedersi sul letto.
"Vincent."disse Jarrett prendendogli la mano sinistra con la sua"Vincent…
Mi dispiace."
"Di cosa stai parlando?"disse Vincent"Sono malato.
Non è colpa tua."
"Ma se non fosse stato per me avresti potuto avere una vita migliore."disse Jarrett e l'altro scosse la
testa"Ti saresti sposato,avresti avuto dei figli tuoi invece che pensare a me."
"Jarrett,non avrei potuto fare diversamente."disse lui"Tu sei il mio piccoletto."
Jarrett sorrise e l'altro chiuse gli occhi.
La massa di energia rossa entrò nella stanza,passando attraverso i muri,prese l'aspetto della donna
con le scaglie,si mise alle spalle del ragazzo e gli toccò la testa con la mano sinistra,emettendo una
linea circolare rossa che,dalla parte posteriore del cranio,andò verso il viso.
Il medico entrò in quel momento,mettendo la mano destra sulla spalla sinistra del ragazzo"Jarrett."
Il giovane si alzò ed uscì dalla stanza con l'uomo.
"Ormai non c'è molto che possiamo fare,se non farlo stare tranquillo."disse il dottore"Forse è il
momento per dirvi addio."
"Niente affatto dottore,lei si sbaglia."disse Jarrett.
"Figliolo,lo so che è dura,ma..."disse l'uomo.
"Non lo lascerò morire!"disse Jarrett"HA SENTITO?
NON LO LASCERÒ MORIRE PER LA SECONDA VOLTA!"
Il ragazzo si avviò verso la fine del corridoio,con aria irata,passando davanti alla stanza di Jonathan.
Marta era ancora seduta sul letto e accarezzava la testa al marito.
"Tra poco dovrai andare."disse lei e Jonathan annuì.
"Senti Marta...io e te sappiamo che c'è la possibilità...che le cose possano andare storte."disse
Jonathan.
"Non dire così,ti prego."disse Marta.
"Non ho dubbi che tu e Clark possiate prendervi cura l'1 dell'altra."disse Jonathan"Ma tu devi
ricordarti la nostra promessa.
Quando sarà pronto...dovrai lasciarlo andare."
"Quando arriverà quel giorno,Jonathan,tu starai accanto a me."disse Marta e lui annuì,poi lei lo
baciò.
Il dottore di colore,che indossava una maglietta blu,a mezze maniche,pantaloni blu e scarpe
bianche,bussò e aprì la porta.
"Siamo pronti."disse il medico.
Poco dopo Clark entrò nel Torch con Chloe.
Lei indossava una maglietta viola,pantaloni marroni e scarpe nere.
"Clark,posso pensarci io,tu va pure in ospedale da tuo padre."disse Chloe.
"Non ti preoccupare,per lo più mi manda fuori di testa il non poter far niente per lui."disse Clark.
Chloe gli mise la mano destra sulla schiena"Vedrai,andrà tutto bene."
Lei si sedette ad una delle scrivanie e Clark prese la sedia alla sua destra.
"Dobbiamo scoprire chi ha riportato Vincent in vita."disse Clark.
"A quanto vedo il mio contatto al Metropolis General mi ha spedito una mail."disse Chloe che aprì
il messaggio"Gli unici donatori che sono arrivati ieri erano femmine."
"L'elicottero ha portato Vincent da un'altra parte allora."disse Clark.
"Penso sia meglio parlare con il pilota."disse Chloe e Clark si alzò.
Poco dopo lui era nella zona dietro l'ospedale e si stava dirigendo verso l'elicottero rosso e
bianco,che era all'interno del cerchio dipinto sul suolo.
Il pilota stava controllando gli ingranaggi delle eliche.
L'uomo indossava una maglietta blu,aderente,avente un cerchio rosso sulla parte
esterna delle spalle,con dentro un elicottero bianco dipinto,pantaloni neri e scarpe nere.
"Lei è Ben Powell?"disse Clark e l'uomo scese dal mezzo.
"Cosa vuoi?"disse l'uomo.
"Ieri dove ha portato quel corpo?"disse Clark.
"Senti...non so a quale gioco stai giocando,ma io sono un pilota del pronto soccorso."disse l'uomo.
"Doveva portare un corpo al Metropolis General,ma non è mai arrivato."disse Clark"Non sono un
avvocato,ma scommetto che passerà un po' di tempo in prigione per aver usato un elicottero per uso
personale."
"Cosa vuoi?"disse l'uomo.
"Mi porti dove hanno portato Vincent Devis."disse Clark.
Poco dopo l'elicottero era in volo e si diresse sopra un grande fabbricato marrone,composto da varie
parti rettangolari,alte dai 2 ai 3 piani,con terrazzi neri aventi delle costruzioni quadrate o
rettangolari su di essi.
C'era anche un ponte di metallo,circondato da una rete metallica ai lati e coperto da un tetto
nero,che univa 2 parti dell'edificio.
Intorno al fabbricato c'era una zona di cemento,che lo circondava,con una rete metallica intorno.
Alla destra della costruzione c'era una strada,mentre a sinistra c'era un prato.
In quel momento il cielo era nuvoloso.
"Che posto è questo?"disse Clark.
"Mi pagano in contanti,non faccio domande."disse l'uomo e l'elicottero atterrò su una delle
costruzioni quadrate,posta su 1 dei tetti,che aveva la parte superiore nera e il resto di mattoni,poi
Clark si tolse le cuffie e scese dal mezzo,che aveva ancora le eliche in movimento,dopo di che
chiuse lo sportello e scese una scaletta di legno a sinistra,mentre il mezzo si sollevava in volo.
Clark arrivò alla base della scala e corse verso un tubo verticale bianco,che sporgeva dalla
terrazza,da cui usciva fumo,poi usò il super udito sentendo la voce di Teng.
"Chi è?"disse la voce della dottoressa.
"Pensavo che non l'avrei più rivista."disse la voce di Lex.
"Cosa sta facendo qui?"disse la voce di Teng.
"Quindi è qui che è stata deportata."disse la voce di Lex.
Luthor indossava un cappotto nero e lungo,maglietta nera,pantaloni neri e scarpe nere,mentre la
dottoressa Teng aveva i capelli legati dietro la testa,indossava un camice bianco e lungo,pantaloni
neri e scarpe nere.
La figura femminile,visibile solo a Lex,era dietro di lui.
"Posso immaginare quello che ha dovuto fare per convincere l'ufficio immigrazione."disse Lex.
"Come ha fatto a passare la sicurezza?"disse Teng avvicinandosi.
"Penso che lei sappia che questo edificio è di proprietà della Luthor Corporation."disse Lex che
camminò per la stanza mentre lei incrociava le braccia"Il nome di famiglia tende a far aprire le
porte."
Lui guardò un tavolino pieno di contenitori di vetro"Questa mi sembra di conoscerla."
Lex prese una fiala cilindrica,avente un tappo circolare grigio,con la mano sinistra"È identica alla
fiala trovata nell'appartamento di Adam Knight."
"È una sostanza molto delicata."disse lei che prese la fiala e la poggiò,in orizzontale,su 2 placche
di plastica rettangolari,parallele,con la parte centrale incurvata verso l'interno"Se non se ne va
subito lo farò sapere a suo padre."
"Questo vuol dire che lo farà sapere al suo capo."disse Lex"Mi sono offerto di finanziarle la sua
ricerca,dottoressa,ma mi ha voltato le spalle.
Le suggerisco di dirmi l'origine del suo cocktail di piastrine o le assicurerò che l'ufficio
immigrazione le riservi un posto sul prossimo volo per rispedirla da dove è venuta."
Teng spalancò gli occhi.
"Shum mir."disse la figura femminile.
"Qualcosa mi dice che non sono molto teneri con quelli che fanno esperimenti illegali sul suolo
americano."disse Lex.
Clark si voltò verso la costruzione quadrata e vide che su un lato c'era una porta marrone,che era
divisa in 2 parti e aveva un vetro rettangolare sulla zona superiore di ciascuna.
Un leggero vento fece muovere dei fogli sul tavolo dove era poggiata la fiala,poi i 2 si resero
conto che l'oggetto era sparito.
La figura femminile guardò verso la porta d'entrata.
"Dov'è andata a finire?"disse Teng.
Lex guardò il tavolo perplesso.
"Cosa ha fatto?"disse Teng.
"Io non mi sono mosso..."disse Lex.
La notte seguente,in ospedale,Marta prese un bicchiere di plastica dal distributore di bevande e si
avvicinò a Lana.
"Penso che la cosa da fare sia aspettare."disse Marta,camminando con l'altra.
"Il signor Kent è forte."disse Lana mettendole la mano sinistra sulla spalla destra"Vedrà,andrà tutto
bene."
"Oh!...Pitt..."disse Marta sorridendo e vedendo il ragazzo avvicinarsi.
Lui indossava un giaccone marrone,maglietta grigia,pantaloni neri e scarpe nere.
"Non sapevo se volevate rimanere da soli,ma...alla fine ho pensato che era meglio essere qui."disse
Pitt.
"Oh!..."disse Marta che lo abbracciò"Sono così felice di vederti."
"Dov'è Clark?"disse Pitt.
"Ah...a momenti sarà qui."disse Marta.
"Ok..."disse Pitt.
"DOTTOR YAEGER!"urlò Jarrett che camminò rapidamente,tenendo la mano destra sotto il
giaccone"DOV'È?
VOGLIO PARLARE SUBITO CON IL DOTTOR YAEGER!"
L'uomo,che ora aveva un lungo camice bianco,si avvicinò e lo indicò con la mano destra,in cui
aveva una cartellina.
"Sono qui."disse Yaeger"Perché stai urlando?"
"Mio fratello ha bisogno di un fegato..."disse Jarrett che aprì il giaccone,rivelando 2
cinghie,incrociate ad"x",connesse ad un esplosivo al plastico,composto da 3 rettangoli arancioni,di
cui quello centrale era il più grande.
Sopra e sotto i 2 rettangoli laterali c'erano 2 placche rettangolari,aventi 3 luci verdi all'interno,da
cui uscivano dei fili connessi ad una placca rettangolare posta al centro del rettangolo più grande.
Lui mostrò al dottore un detonatore rettangolare,tenuto con la mano destra"E ora glie ne troverà 1."
"Jarrett..."disse Marta avvicinandosi"Questo gesto non risolverà niente."
"Ferma!"disse Jarrett"Non provi ad avvicinarsi!"
Il ragazzo si rivolse al medico"Se vuole che tutti lascino questo edificio con le loro gambe è meglio
che mio fratello faccia il trapianto!"
Poco dopo c'erano diverse macchine della polizia,poste davanti all'ospedale,con intorno diverse
transenne e delle jeep nere,da cui scesero uomini armati di fucili automatici.
In aria c'era anche un elicottero.
Clark arrivò in quel momento e si fermò davanti ad un nastro giallo orizzontale,che teneva lontana
la folla di persone accorse,poi passò sotto di esso"SCERIFFO!"
"Ehi!"disse un agente con berretto nero,giaccone nero,maglietta blu,pantaloni neri e scarpe nere.
Adams aveva le mani poggiate sul cofano di una delle auto della polizia,sul quale c'era una cartina
che mostrava la pianta dell'ospedale,e dietro di lei c'erano 2 poliziotti.
"Ehi,non ora signor Kent!"disse la donna"Se non lo vede,sarei un po' occupata!"
"I miei genitori sono dentro,mio padre sta subendo un intervento!"disse Clark"La prego!
Che sta succedendo?"
"Lascialo passare."disse lo sceriffo avvicinandosi,mentre l'altro poliziotto si allontanava,poi i 2
camminarono"Ascolti..."
Lo sceriffo indicò l'edificio con il pollice sinistro"C'è un ragazzo all'interno...che minaccia di far
saltare in aria questo posto se a suo fratello non verrà fatto un trapianto."
"Jarrett Devis?"disse Clark spalancando gli occhi.
"Perché?"disse Adams"Lo conosce?"
"Suo fratello non ha bisogno di un trapianto..."disse Clark mostrando la fiala con la mano
destra"Ho qui la medicina che lo può curare."
"E dove ha preso questa medicina?"disse Adams.
"Non ha importanza,se sa che ce l'ho potrebbe evitare che qualcuno si faccia male."disse Clark"Io
lo conosco.
Jarrett è disperato."
"Disperato è uguale a pericoloso nel mio vocabolario."disse Adams.
"Sceriffo,la prego!"disse Clark"Lo faccia venire al telefono.
Lui parlerà con me."
Marta e Pitt erano seduti vicini,nella zona dove c'erano le sedie di legno,e intorno c'erano molte
altre persone che occupavano le sedie o erano a terra.
"Abbiamo un grave problema."disse Pitt parlando all'orecchio di Marta"Clark non può aiutarci qui
dentro.
In questa bomba c'è la kryptonite.
La sua famiglia la usa nei lavori di demolizione."
Marta lo guardò spaventata.
"Da più potenza all'esplosione."disse Pitt.
Jarrett camminò per i corridoi con l'avambraccio destro verso l'alto e il detonatore in mano.
Sotto la maglietta gialla,a mezze maniche,indossava una maglietta grigia a maniche lunghe.
Il ragazzo andò davanti alla stanza del fratello,dove c'era anche Yaeger che lo stava visitando,e
Marta si alzò lentamente,poi lui la vide e le si avvicinò.
"Signora Kent,la prego,si allontani."disse Jarrett"Non voglio farle del male."
"Jarrett,ti prego."disse lei"Questo non è quello che vorrebbe tuo fratello."
"Io so cosa vuole mio fratello."disse Jarrett"Un trapianto e vedermi diplomato,voglio essere sicuro
che ottenga entrambe le cose.
Anche se sarò dietro le sbarre quando prenderò il diploma."
Il telefono sulla reception rettangolare squillò.
La parte frontale e la zona posteriore della reception erano azzurre,il piano superiore era nero e
c'erano varie carte sopra di esso.
Jarrett andò a rispondere"Si?"
"Jarrett?"disse Clark"Sono Clark.
Ho rintracciato il laboratorio dove hanno portato Vincent e ho con me la medicina che gli hanno
dato.
Ce l'ho qui,è nelle mie mani."
Adams ascoltò la conversazione mediante delle cuffie,aventi un microfono connesso ad esse.
"Perché dovrei fidarmi?"disse Jarrett.
"Perché non ho fatto altro che cercare di aiutarti e perché mia madre e mio padre sono li con
te."disse Clark.
"Ok...entra,ma soltanto tu."disse Jarrett.
"No!"disse Adams e Clark la guardò"Questo non posso permetterlo.
Sarà 1 dei miei uomini a portarla dentro."
"O CLARK O NESSUNO!"disse Jarrett.
"Devi liberare gli ostaggi."disse Clark"È l'unico modo per convincerli a lasciarmi entrare."
Adams annuì e Jarrett attaccò.
Poco dopo tutte le persone che erano tenute all'interno della struttura corsero fuori,mentre Clark
camminava lentamente verso l'interno.
Lana,Pitt e Marta si diressero verso di lui.
"CLARK!"disse Marta"Stai bene?"
"Si,state bene?"disse Clark a Marta,mentre gli altri 2 si allontanavano.
"Si."disse Marta"Tuo padre è ancora in sala operatoria,Jarrett ha intenzione di fare quello che dice."
"Devo portare questa medicina a Vincent,poi mi occuperò della bomba."disse Clark che camminò
verso le porte.
"Clark!"disse lei afferrandolo e lui si fermò"Potresti non esserne in grado.
È fatta con la kryptonite.
Sta attento."
Clark corse all'interno della struttura.
Adams andò verso l'uomo con il berretto,che ora aveva un fucile di precisione"Stiamo rischiando
troppo qui.
Trova un punto vantaggioso...spara un colpo preciso...e toglilo di mezzo."
L'uomo annuì.
Clark camminò nei corridoi deserti"Jarrett?"
Il ragazzo uscì dalla camera del fratello e Clark si fermò.
"Dov'è?"disse Jarrett.
"Eccola qui."disse Clark mostrando la fiala e l'altro si avvicinò,poi lui mise l'oggetto a terra e
si allontanò.
"Cosa stai facendo?"disse Jarrett.
"Jarrett,hai una bomba addosso."disse Clark"Preferisco tenermi a distanza."
Il ragazzo si accucciò e prese la fiala con la mano sinistra,poi si alzò.
La vicinanza con la luce verde fece bollire il liquido all'interno e lo fece diventare rosso.
"È normale che faccia così?"disse Jarrett.
"Non lo so."disse Clark.
"Dottore?"disse Jarrett che indietreggiò e poi si voltò verso la porta,vedendo il medico che usciva
dalla stanza"Deve iniettare questa nel torace di mio fratello.
Lo faccia."
Il ragazzo allungò leggermente il braccio verso il dottore e il liquido tornò normale.
"Ma che cos'è?"disse Yaeger.
"Lo faccia e basta!"disse Jarrett.
"La prego,lo faccia."disse Clark.
Yaeger prese la fiala,con la mano destra,e tornò nella stanza insieme a Jarrett,poi Clark si avvicinò
all'entrata.
Il medico mise il liquido in una siringa e la osservò.
"Cosa sta aspettando?"disse Jarrett"Presto!"
L'uomo si avvicinò a Vincent,che era pieno di piccole chiazze rosse,e gli fece un'iniezione nel
cuore.
"Tra quanto farà effetto,Clark?"disse Jarrett.
"Non lo so."disse Clark sulla porta.
Il medico toccò il collo di Vincent con la mano destra"Non c'è nessun cambiamento."
"Non funziona?"disse Jarrett"Mi hai mentito,Clark?"
"No,non è vero."disse Clark.
"È così!"disse Jarrett"MIO FRATELLO DEVE AVERE UN FEGATO!"
"Non lo abbiamo,Jarrett."disse Yaeger.
"Si,lo avete."disse Jarrett"C'è un uomo nella sala operatoria."
"È mio padre!"disse Clark che spalancò gli occhi.
"Mi dispiace,non ho altra scelta."disse Jarrett.
"No!"disse Clark avvicinandosi"Tu non lo toccherai!"
"Clark!"disse Jarrett mostrando il detonatore.
Clark si sentì male e indietreggiò.
"Tu hai ancora tua madre."disse Jarrett"Se Vincent muore,io non ho nessuno.
Mi ha allevato lui!"
"Le possibilità di successo sono molto scarse."disse Yaeger.
"VADA!"disse Jarrett"ORA!"
Yaeger andò verso l'entrata della stanza.
"Dottore,non può farlo."disse Clark fermandolo.
"Lo so che non posso,ma ci sono altri 20 pazienti in questo edificio."disse Yaeger"Non so cosa
fare."
L'uomo con il fucile di precisione era sul tetto di un edificio nelle vicinanze e aveva poggiato
l'arma sul bordo di quest'ultimo.
Grazie al mirino vide Clark che indietreggiava,poi vide Vincent uscire dalla stanza insieme al
dottore.
I 3 iniziarono a camminare nel corridoio.
Clark si fermò e lo fece anche Jarrett,che si voltò verso di lui"Non puoi volere questo,Jarrett."
"Mi dispiace Clark...io..."disse Jarrett.
L'uomo con il fucile gli sparò al petto.
Jarrett si voltò a destra,mettendo la mano sinistra sull'ultimo ripiano di una scaffalatura e facendo
cadere una confezione rettangolare blu,poi cadde all'indietro e premette il pulsante del detonatore.
Clark corse a super velocità verso una porta,la aprì ed entrò,poi uscì dalla stanza con un sacco di
gomma rosso,lo poggiò sul petto di Jarrett,coprendo la bomba,la strappò via dal ragazzo,corse a
super velocità e raggiunse un prato che aveva un rettangolo di mattoni con un buco circolare al
centro.
Sulla parte superiore dell'oggetto c'erano delle travi di legno e dalla facciata posteriore uscivano 2
tubi.
Il primo tubo era cilindrico e rosso,unito alla struttura mediante una circonferenza di metallo dello
stesso colore,e andava in orizzontale per poco,poi diventava verticale,mentre l'altro tubo era
marrone,più piccolo del primo,e aveva una manopola circolare alla fine della zona orizzontale.
A qualche decina di metri dall'oggetto c'era una strada,con una recinzione fatta da pali di legno
verticali e filo di metallo,avente degli alberi spogli ai lati.
Clark gettò la bomba all'interno dell'oggetto e l'esplosione verde fece saltare in aria le travi.
Il giorno dopo Lex aprì le porte azzurre del laboratorio dove era la dottoressa Teng e i 2
camminarono per i corridoi.
Lex indossava un cappotto nero,camicia viola,pantaloni neri e scarpe nere,mentre Teng indossava
una giacca nera,camicia bianca,pantaloni neri e scarpe nere.
"Suo padre mi ha ordinato di sospendere la cura."disse Teng"Per lui il ruolo di Adam Knight nel
progetto era concluso,ma...io non l'ho fatto.
Sarebbe stata una cosa barbara,sarebbe morto."
"E allora si è nascosta qui per sfuggire a mio padre."disse Lex"Perché non voleva continuare le cure
mediche?"
"La quantità di piastrine è estremamente scarsa."disse le girarono verso sinistra.
"Non mi ha ancora detto da dove arrivano queste piastrine."disse Lex.
"Non lo so."disse lei"Perché dovrei mentirle?
Lei è la mia sola via d'uscita da suo padre."
I 2 si diressero verso una porta blu,con una vetrata quadrata in cima da cui usciva luce gialla.
"So solo che hanno l'incredibile capacità di rivitalizzare il tessuto necrotico."disse Teng.
"Perché tutti i soggetti soffrono della stessa malattia al fegato?"disse Lex.
"Nel fegato ci sono le cellule più resistenti del corpo."disse Teng che prese una chiave e aprì la
porta"Sono io,tranquillo Adam.
Sono la dottoressa Teng."
Dietro la prima porta ce n'era una seconda che era fatta di sbarre verticali.
La stanza era quadrata,con le pareti grige e il pavimento verde scuro.
Adam era accucciato a terra,aveva la parte superiore del corpo scoperta,indossava dei pantaloni
celesti ed era senza scarpe.
Il suo corpo aveva diverse chiazze rosse.
"Che cosa gli è successo?"disse Lex.
"Si sta deteriorando."disse Teng"Avevo avvertito suo padre di non affrettare l'uso di quel siero.
Ma non mi ha ascoltata."
La notte seguente Lana era al piano superiore del Taloon e stava pulendo una finestra con 1
straccio.
Aveva i capelli legati dietro la testa,indossava una camicia rossa,con linee bianche verticali e
orizzontali,guanti rosa,pantaloni chiari e scarpe nere.
La stanza era piena di scatoloni di cartone.
Lex arrivò alle sue spalle.
"Io non credo che verrà molto più pulito."disse Lex.
"Come mai al Taloon a quest'ora?"disse Lana.
"Pensavo di trovare un indizio sul luogo in cui si trova ora l'inquilino che era qui."disse Lex e Lana
andò verso il piano di legno con il lavello.
"Perché?"disse lei"Se n'è andato.
Questo è l'importante."
Lex camminò per la stanza"Non è che per caso sai dove si trova,vero?"
"No,sto cercando di dimenticare che è vissuto qui."disse Lana.
"Già,posso capire."disse Lex che si avvicinò a lei"Lana...c'è qualcosa che vorresti dirmi?"
"No...certo che no."disse Lana"Credo che metterò tutta la sua roba in un deposito."
Lana andò verso una bassa libreria e prese dei libri,mettendoli dentro 1 scatolone.
"Ascolta..."disse Lex avvicinandosi,poi le mise la mano destra sul mento e le pulì lo zigomo destro
con 1 straccio viola"Voglio che tu sappia...che se mai un giorno volessi parlarmi di Adam...io
sarò qui."
Lex andò verso l'uscita.
"Lex..."disse lei e lui si fermò"Perché sei ancora interessato a lui?"
Lex si voltò e la guardò"Mi hai chiesto se potevo farlo uscire dalla tua vita.
Sto solo cercando di assicurarmi che questo succeda."
Lex uscì e lei restò a guardare la porta.
Il giorno dopo Jonathan venne portato fuori dall'ospedale,su una sedia a rotelle,da un'infermiera.
Alla sua sinistra c'era Clark e alla sua destra c'era Marta.
Jonathan indossava un giaccone verde scuro,camicia rossa,con righe verticali e orizzontali
bianche,jeans blu e scarpe marroni,l'infermiera aveva i capelli marroni,legati dietro la testa in una
coda di cavallo,indossava una giacchetta fucsia,maglietta viola,pantaloni viola e scarpe
bianche,Marta,che aveva un mazzo di fiori gialli nella mano sinistra,indossava un giacchetto
chiaro,maglietta rossa,pantaloni neri e scarpe nere,mentre Clark,che aveva nella mano destra una
valigia marrone,indossava un giaccone rosso,maglietta grigia,jeans blu e scarpe nere.
Jonathan mise la mano destra sulla spalla sinistra,toccando la mano destra di Marta"Grazie per il
passaggio.
Posso farcela da solo ora."
Lui provò ad alzarsi.
"Jonathan,il dottore ha detto di alzarti lentamente..."disse Marta che lo aiutò insieme a Clark.
"Se mi alzo più lentamente di così rimango fermo."disse Jonathan.
"Grazie mille per tutto,arrivederci."disse Marta e l'infermiera andò via.
Jonathan mise la mano destra sulla schiena di Clark"Ehi Clark...adesso è tutto a posto,figliolo.
Il peggio è passato ormai."
Clark mise la valigia sul retro del pick up rosso.
"Ehi...che cos'è che ti preoccupa?"disse Jonathan.
"Quando sono andato a prendere la fiala per Vincent,Lex era li."disse Clark"Stava parlando con 1
degli scienziati.
Dalla conversazione che ho sentito pare che ci sia dietro Lionel Luthor."
Jonathan e Marta si guardarono.
"Chissà perché questo non mi sorprende."disse Jonathan con un mezzo sorriso.
"Quando il siero era vicino alla bomba alla kryptonite ha reagito come il mio sangue."disse Clark.
"Cioè...vuoi dire che il siero..."disse Marta.
"Non lo so,sembra pazzesco,ma credo che Lionel Luthor abbia trovato il modo di utilizzare il mio
sangue per riportare le persone in vita."disse Clark.
Marta spalancò la bocca e guardò Jonathan,che fece lo stesso.
"Se il mio sangue è in grado di salvare delle vite...forse potrei farmi avanti?"disse Clark"E se ci
fosse qualcosa che può guarire il cuore di papà definitivamente?"
"Clark..."disse Jonathan,mettendogli la mano sinistra sulla spalla destra"Tua madre e io siamo
sicuri che tu riuscirai a salvare molte vite in questo mondo...più di quante ne abbia già salvate."
"La cosa che veramente mi sta a cuore siete voi."disse Clark.
"Lo so."disse Jonathan sorridendo"Ma tu salvi la nostra vita ogni giorno che passi con noi."
Lui mise il braccio sinistro intorno alle spalle di Marta"Per noi non sarebbe più vivere senza di te."
Lana era al Taloon e stava mettendo una tazza verde su un vassoio circolare blu.
Lei indossava una maglietta verde chiaro,senza maniche,jeans blu e scarpe nere.
Lana andò verso altri tavoli e Clark entrò in quel momento.
"Ciao."disse Clark.
"Ehi..."disse Lana"Come sta tuo padre?"
"Non diresti mai che gli hanno messo un triplo bypass,mia madre ha regalato al dottore un elmetto
da combattimento."disse Clark.
"Solo tuo padre poteva sopravvivere ad un intervento durante un assedio."disse lei ridendo e
andando verso il bancone.
"Ho parlato con lo zio di Jarrett,voleva sapere cosa fosse successo?"disse Clark.
"Cosa gli hai detto?"disse Lana che posò il vassoio sul bancone mentre lui la seguiva.
"Non gli ho potuto spiegare la resurrezione di Vincent,ma gli ho detto che Jarrett era un bravo
ragazzo."disse Clark"Sai era disperato,voleva fare qualsiasi cosa per salvarlo."
"Avrei dovuto dire di Adam prima."disse Lana"Mi sento in colpa."
"Non devi sentirti in colpa."disse Clark.
"Eppure..."disse Lana che andò dietro al bancone"...ho lasciato che mi minacciasse senza dire una
parola."
"Perché sapevi che l'avresti messo in pericolo."disse Clark"Per questo hai mantenuto il segreto,lo
capisco."
"È stato difficile nasconderlo a tutti."disse Lana mettendo gli avambracci sul piano del bancone"È
stato un sollievo parlarne con te."
Clark sorrise"Lana,non importa quello che è successo.
Io sono ancora tuo amico e tu puoi dirmi ogni cosa."
"Questo è valido per tutti e 2."disse Lana.
Lui si voltò e andò verso l'uscita.
"Clark..."disse lei e lui si fermò"Cosa pensi ci fosse in quel siero?"
"Non ne ho idea."disse Clark andando via.
