SMALLVILLE:LA CRISI
Notte.
In mezzo ad un prato c'era un edificio rettangolare,con la parte bassa fatta di mattoni,di colore
marrone chiaro,che aveva una linea orizzontale,di colore marrone scuro,posta poco sopra il piano
terra.
Il piano superiore aveva le facciate completamente di vetro,con delle sbarre bianche,verticali e
orizzontali,poste davanti alle finestre.
Il tetto dell'edificio era piatto,grigio e con la parte interna incavata verso il basso,tanto che le 2 parti
in cui era diviso erano oblique.
La parte frontale della struttura aveva un'entrata con una porta arancione,dotata di 2 vetrate in
mezzo,più 3 vetrate laterali per lato,messe in verticale e divise da sbarre orizzontali di metallo
arancione
Il muro a destra della porta aveva una lavagna bianca e rettangolare,posta su di esso.
L'oggetto aveva 4 quadrati disegnati a destra,disposti in 2 file collocate una sopra l'altra,mentre
sulla parte sinistra c'erano delle scritte gialle.
Il muro a sinistra della porta aveva una protuberanza allungata e rettangolare,avente un tetto a
cupola composto da 12 travi a semi circonferenza,la parte frontale era blu,divisa da delle
piccole colonne rosse,e c'erano delle immagini di ragazzi che ballavano dipinte sopra.
La parte alta della parete era di vetro.
Dall'entrata usciva un pavimento di cemento che poi andava a destra e a sinistra.
A destra formava una zona quadrata dove c'era una panca rettangolare blu,con dietro delle bici
poste tra 2 vasi rossi e cilindrici,aventi delle piante all'interno,a sinistra invece girava intorno
al muro rettangolare e poi andava verso dei piccoli alberi in lontananza.
Pitt e Clark si avvicinarono alla costruzione passando da sinistra.
Clark indossava un giaccone rosso,maglietta blu,jeans blu,scarpe nere e aveva un bicchiere di
cartone nella mano destra,mentre Pitt indossava un giaccone marrone,maglietta di colore rosso
scuro,jeans blu,scarpe nere e aveva una lattina nella mano destra.
In aria,a diversi chilometri d'altezza,c'erano Ajak e l'altro individuo.
"Eterna,non pensa che forse qui non c'è più nulla da sorvegliare?"disse la figura maschile.
"Forse è così."disse Ajak"O forse non è così."
"Non credevo che Lana potesse trovare qualcuno che la sostituisse."disse Pitt"O forse speravo che
la sostituissi tu."
"Sembra che l'esame di storia di Jansen abbia messo in crisi lei piuttosto che lui."disse Clark.
"Grazie per essere qui."disse Pitt mentre i 2 si dirigevano verso l'entrata"Lo so che non può
competere con un cappuccino al Taloon."
"Già,è così."disse Clark che aprì la port entrarono.
All'interno c'era una grande stanza con pavimento grigio,avente vari tavoli circolari e un biliardino
a sinistra,a cui stava giocando una ragazza.
La parete alla loro destra era azzurra,con vari poster sopra,mentre quella a sinistra era grigia e aveva
una porta arancione,seguita da un'incavatura rettangolare.
Poco dopo quest'apertura c'era un volto,con la lingua di fuori,dipinto sulla parete.
"È bello che tu passi un po' di tempo qui per fare volontariato."disse Clark.
"Quando ho avuto bisogno c'era qualcuno disposto ad aiutarmi."disse Pitt andando a destra.
I 2 si diressero verso una zona dove c'erano delle pareti gialle,con vari cartelloni appesi,aventi
davanti dei tavoli blu,rettangolari,con dei ragazzi che rispondevano a dei telefoni posti sui mobili.
"Mi sembra un bel modo di ricambiare."disse Pitt.
A un tavolo,posto alla loro destra,c'erano 2 ragazze,di cui una avente i capelli biondi,con la riga a
sinistra e lunghi fino alle spalle,che indossava una maglietta rosa,jeans blu e scarpe nere,mentre
l'altra aveva i capelli neri,legati dietro la testa in una coda di cavallo,avente una maglietta
verde,pantaloni neri e scarpe nere.
Pitt si voltò verso un tavolo blu alla sua sinistra.
"Ciao Pitt."disse la mora che gli sorrise mentre teneva un cellulare arancione sull'orecchio sinistro.
Pitt le sorrise.
"Vai forte come seduttore."disse Clark.
In quel momento un telefono,posto sul tavolo vuoto alla loro sinistra,iniziò a squillare.
"Guarda e impara."disse Pitt sedendosi e rispondendo,mentre posava la lattina sul tavolo con la
mano sinistra"Telefono amico per adolescenti.
Si...e da quanto tempo sono divorziati?
Già,lo so,può essere dura.
Ma ne hai parlato con loro?"
Pitt allungò il braccio sinistro verso Clark"Siediti."
Clark si sedette alla sua sinistra.
"Già."disse Pitt.
Il telefono davanti a Clark squillò e lui rispose.
"Telefono amico per adolescenti."disse Clark che udì un groviglio di suoni.
"CLARK!"urlò la voce di Lana.
"Lana?"disse Clark.
La ragazza stava correndo in un corridoio.
Lei aveva i capelli sciolti,tenuti all'indietro da una fascia azzurra,indossava un maglione che era blu
sulle spalle e sulla parte alta del petto,mentre le maniche e la pancia erano bianche,jeans blu e
scarpe nere.
Sul petto c'erano anche delle figure geometriche bianche che formavano una linea orizzontale sulla
parte blu.
Il corridoio aveva il pavimento bianco e le pareti erano fatte da travi di legno orizzontali in certe
zone,mentre in altre c'erano delle reti di metallo verticali.
A sinistra c'erano anche degli scatoloni,con davanti una sedia verde,e poco oltre c'era una scatola
nera,con sopra una sedia gialla su ruote.
"NON SO CHE STA SUCCEDENDO!"disse Lana correndo"MI SENTI?"
"Drepa lav-li!"disse la voce della figura femminile che si manifestava a Lex.
"Lana?"disse Clark.
"HA UN FUCILE!"disse Lana che passò vicino ad un tavolo,avente una radio accesa sopra,poi
andò a destra,passando tra 2 pareti composte da travi di legno.
Alle sue spalle qualcuno sparò,ma non la prese.
Lana aprì una porta verde,uscendo dal palazzo,e scese una scala antincendio rossa,con ringhiere
gialle.
L'edificio era composto da mattoni bianchi e all'esterno stava piovendo a dirotto.
Lei scese 2 rampe di scale,arrivando in un vicolo che aveva una rete metallica a destra.
"CLARK,PER FAVORE AIUTAMI!"disse Lana correndo.
"Lana?"disse Clark"Lana,mi senti?"
Adam aprì la porta verde.
Indossava una maglietta blu,pantaloni blu,scarpe nere e aveva un fucile in mano.
Lui scese la prima rampa di scale e puntò il fucile.
"DREPA LAV-LI!"disse la voce mostruosa.
Adam sparò.
"LANA?"disse Clark"LANA MI SENTI?
LANA!"
La ragazza cadde a terra,mentre una chiazza di sangue rosso le si formava sulla schiena.
"Pitt,chiama la polizia!"disse Clark che corse fuori dall'edificio.
"Ehi...ehm..."disse Pitt che si alzò"Attenda in linea per favore..."
Clark corse a super velocità per le strade deserte del paese ed entrò nel Taloon,trovando Lana e
Chloe sedute su un divano rosso,di forma semi circolare.
Chloe indossava una maglietta viola,scollata,pantaloni grigi e larghi,scarpe nere,aveva un
quaderno ad anelli viola sulle gambe,teneva la mano sinistra sull'avambraccio destro e aveva una
penna nella mano destra.
Lana,che era alla destra di quest'ultima e dormiva con la testa poggiata sulla parete,aveva una fascia
blu che le legava i capelli,indossava una maglietta arancione a mezze maniche,con sotto una
maglietta bianca a maniche lunghe,pantaloni blu e scarpe nere.
"Ehi Clark?"disse Chloe perplessa e Lana si svegliò"Sei dei nostri?"
"Abbiamo spento la macchina per il cappuccino un'ora fa."disse Lana.
Il giorno dopo il cielo era nuvoloso.
Clark,Lana,Pitt e lo sceriffo erano nell'edificio dove c'era stata la telefonata.
Clark indossava un giacchetto blu,maglietta rossa,jeans blu e scarpe nere,Adams indossava un
giacchetto chiaro,camicia chiara,con il distintivo sulla parte sinistra del petto,pantaloni neri e scarpe
nere,Lana indossava un giacchetto rosa,jeans blu e scarpe nere,mentre Pitt indossava un giaccone
chiaro,camicia bianca,con linee verticali e orizzontali verdi,jeans blu e scarpe nere.
Un registratore fece sentire la conversazione udita al telefono,poi Pitt lo spense una volta terminato
il nastro.
"Il numero del cellulare è anonimo."disse Pitt,mentre Lana dava le spalle ai 3,tenendo le braccia
incrociate.
"Sembra la sua voce,signorina Lang."disse Adams.
Lana si voltò verso lo sceriffo"Lo so,ma non può essere."
"Forse è stato uno scherzo idiota,sceriffo."disse Clark,tenendo le mani in tasca,e Adams lo guardò.
"Sapete,di solito queste situazioni sono molto più semplici di quanto si creda."disse Adams che
guardò Lana"C'è qualche motivo per cui lei si voglia prendere gioco di questi ragazzi?"
"Lana non è quel tipo di persona."disse Clark.
"Già,a meno che,negli ultimi giorni,non abbia sviluppato un interesse per gli scherzi di cattivo
gusto."disse Adams"Sarebbe un'occasione per smettere."
Adams si avvicinò a Lana"Lei suppone che qualcun altro possa averla imitata?"
"Perché fare una cosa del genere?"disse Lana.
"Se avessi la risposta a tutti i perché della gente...scriverei un romanzo di successo."disse Adams
che si allontanò"Farò delle indagini.
Ma vi avverto,ragazzi,le telefonate anonime non sono codice rosso,è chiaro?"
Lo sceriffo andò via e Lana si avvicinò ai 2,con un'aria terrorizzata e con le braccia incrociate.
"Stai bene?"disse Clark.
"Se qualcuno mi ha fatto uno scherzo...non deve avere un gran senso dell'umorismo."disse Lana
che aveva gli occhi lucidi.
"Non preoccuparti,scopriremo chi è stato."disse Clark.
Poco dopo Chloe era seduta ad una delle scrivanie del Torch e stava sentendo l'audio della
telefonata,che era stato caricato sul computer,mediante delle cuffie.
Indossava una maglietta marrone scuro,jeans blu e scarpe nere.
Dietro di lei c'era Lana che indossava una maglietta chiara,a mezze maniche.
"Alcune registrazioni sono incomprensibili..."disse Chloe perplessa,mentre teneva una cuffia
sull'orecchio destro"Eppure il rumore di fondo sembra costante."
Clark,che non aveva più il giaccone,passò alla destra della scrivania e si appoggiò su un tavolo
posto dietro.
Chloe posò le cuffie e staccò il filo che le connetteva al registratore"La registrazione non è stata
montata.
Risentiamola con i rumori di fondo al volume minimo."
"Riesci a farlo?"disse Clark.
"Benvenuto nell'incredibile,quanto improvvisa e misteriosa rivoluzione tecnologica."disse Chloe
cliccando sul mouse diverse volte.
La registrazione partì di nuovo.
"Sembra un rumore di pioggia."disse Lana.
"Ma sono mesi che non piove."disse Clark e Lana lo guardò spaventata.
"CLARK!"disse la voce di Lana nella registrazione"NON SO CHE STA SUCCEDENDO!"
"Perché avrei dovuto dirlo?"disse Lana.
"È come se ci fosse qualcosa..."disse Clark.
"CLARK,PER FAVORE AIUTAMI!"urlò la voce di Lana nella registrazione.
Clark usò il suo super udito.
"MI HAI MENTITO!"urlò la voce di Adam.
"DREPA LAV-LI!"urlò la voce mostruosa.
"Aspetta Chloe,faccio io."disse Clark.
"Certo."disse lei che si alzò e lui si mise al suo posto.
"Credo di aver sentito qualcosa."disse Clark che prese il mouse ed iniziò a cliccare,selezionando
una parte di una schermata,poi premette dei tasti.
"MI HAI MENTITO!"urlò la voce di Adam.
"Quello è Adam..."disse Lana.
"DREPA LAV-LI!"urlò la voce mostruosa.
Chloe spalancò gli occhi e Lana la guardò preoccupata.
"Che diavolo era quello?..."disse Lana.
"Ah...non ne ho idea..."disse Chloe perplessa"Per quanto riguarda Adam..."
"Non ho più parlato con lui da quando è partito."disse Lana.
"Clark,come hai fatto a sentirlo?"disse Chloe perplessa.
"Forse perché non vado ai concerti Rock."disse Clark che premette i tasti"Ascolta,c'è
qualcos'altro."
L'audio fece sentire la voce di un uomo"Perfetto."
Chloe si chinò in avanti.
"...tiro di Gannerson,che porta il punteggio a 61 a 60 per Vipers!"disse la voce.
"Gannerson?"disse Chloe tirandosi su e guardando Lana"Ma è rimasto in panchina.
Dev'essere la registrazione di una vecchia partita..."
"Non può essere così."disse Clark"Questa è la prima stagione che non subiscono sconfitte."
Clark girò la sedia su ruote e la avvicinò alla scrivania parallela,mettendosi a cliccare i tasti di
un'altra tastiera.
"L'incontro con i Metros è in programma per stasera."disse Clark che cliccò sui tasti"E,stando alle
previsioni meteo,c'è un temporale in arrivo."
"Ma se questo non è ancora successo,forse neanche la telefonata è stata fatta..."disse Chloe con
un'aria spaventata.
Clark si voltò verso di loro e le guardò.
Passarono alcuni momenti di silenzio.
"Stai dicendo che la telefonata viene dal futuro?"disse Lana.
I 2 si guardarono in silenzio.
Lionel Luthor era seduto alla sua scrivania,nel grattacielo a Metropolis.
Indossava una camicia bianca,cravatta nera,pantaloni neri e scarpe nere.
Lex fece rotolare una fiala,con dentro il liquido trasparente,sulla scrivania e il padre la prese con la
mano destra.
Lui indossava una giacca nera,camicia grigia,cravatta viola,pantaloni neri e scarpe nere.
"E questo cos'è?"disse Lionel.
"È un farmaco sperimentale."disse Lex che indicò la fiala con la mano sinistra"Non approvato dal
ministero,ma immagino che a te interessino di più i brevetti."
"Ah Lex,non ho tempo per rispondere ai quiz."disse Lionel posando la fiala sulla scrivania e
guardando il computer.
"So che succede al laboratorio Metron."disse Lex mettendo le mani sulla scrivania"Qualcosa che
da un nuovo significato al termine"risorse umane",come anche al termine"cura per la vecchiaia"."
"Sai,ci sono centinaia di progetti in via di sviluppo alla Luthor Corporation,mi pare."disse Lionel
mentre la sagoma di luce incandescente e rossa prendeva la forma dell'uomo biondo con la placca
d'oro sulle spalle e la parte alta del petto,da cui scendeva il mantello rosso"Mi perdonerai se non
sono al corrente di tutti i dettagli del...come si chiama?
Metron?"
Lex abbassò lo sguardo,poi guardò di nuovo il padre"Stai facendo ricerche segrete per un siero..."
Lex riprese la fiala,con la mano sinistra,mentre Lionel beveva da un bicchiere di metallo,tenuto con
la mano destra.
"...che avrà una specie di effetto Lazzaro sulle persone morte."disse Lex.
Lionel smise di bere e lo guardò perplesso"Cioè,resuscitare i morti?"
Lionel rise,si alzò e camminò per la stanza,portando il bicchiere metallico con la mano
sinistra"Credo che il tuo talento creativo sia un po' sprecato qui alla Luthor Corporation."
Lex raccolse da terra una valigetta di metallo,con la mano destra,la mise sulla scrivania,mentre
Lionel era davanti ad un mobile con delle bottiglie sopra,e la aprì con la mano sinistra"Già,ma
questa non è finzione."
Luthor prese dei fogli dalla valigetta,tenendoli con la mano sinistra,poi si avvicinò a Lionel che
stava bevendo di spalle"Gli esperimenti fin'ora hanno provocato il deterioramento del corpo dei
pazienti,lasciando le loro menti perfettamente lucide."
Lionel prese i fogli e li guardò.
"Si ignora un po' il codice etico,ma...suppongo che se avesse successo diventerebbe un affare
gigantesco."disse Lex.
"Approvo la tua indignazione morale,ma..."disse Lionel sfogliando i fogli"...questi documenti
non...non confermano nessuna delle tue fantasiose accuse."
"Ma desterebbero qualche nervosismo al Daily Planet."disse Lex.
Lionel lo guardò,sorrise e gli si mise davanti"Non devi necessariamente ricorrere alle
minacce,Lex..."
Lionel incrociò le braccia"...se vuoi interrompere questi esperimenti."
"Credo di non essere stato abbastanza chiaro."disse Lex"Sono tornato qui per diventare tuo
socio,non per fare il portaborse.
Questo progetto potrebbe fruttare alla compagnia miliardi,se non di più.
Non voglio chiudere il progetto.
Voglio esserne il diretto responsabile."
L'essere che aveva preso l'aspetto dell'uomo biondo aprì leggermente la bocca,emettendo un
sospiro disumano.
Poco dopo il laboratorio di Teng era pieno di scienziati in camice bianco e uomini in giacca e
cravatta neri che stavano smantellando tutto.
Un uomo di colore calvo,con occhiali neri,indossante una giacca nera,camicia bianca,cravatta
nera,guanti neri,pantaloni neri e scarpe nere,aveva nelle mani un contenitore rettangolare nero,con
la superficie piena di buchi circolari.
Nelle aperture c'erano delle provette di vetro,contenenti del liquido rosso,chiuse con un tappino blu.
L'uomo andò verso un tavolo e mise la confezione in una valigia di metallo,con l'interno bianco.
Teng,che aveva i capelli legati dietro la testa e indossava un camice bianco,abbottonato,pantaloni
neri e scarpe nere,arrivò sul posto.
"Che sta facendo?"disse Teng"Quest'area d'accesso è limitata."
"Sembrerebbe di no."disse Lionel che uscì dalla porta alla destra dell'entrata del laboratorio.
Indossava un lungo cappotto nero,giacca nera,camicia bianca,cravatta nera,pantaloni neri e scarpe
nere.
Lui si avvicinò,mettendo le mani dietro la schiena,e si fermò vicino alla valigetta"Ha mancato di
dirmi,dottoressa Teng,che mio figlio..."
Lionel prese 1 dei flaconi dalla valigia,con la mano sinistra,e lo guardò"...recentemente le ha fatto
visita."
"Non so come ha fatto a trovarci..."disse lei mentre l'uomo di colore metteva un altro contenitore
nella borsa"...ma non gli ho detto nulla."
"È irrilevante ormai,perché da questo momento il progetto non esiste più."disse Lionel.
Lei spalancò gli occhi"Ma non abbiamo ancora testato le ultime modifiche."
"Non si preoccupi,dottoressa Teng."disse Lionel"Il suo lavoro continuerà.
Ma non più qui."
Lionel chiuse il contenitore"Voglio che questo laboratorio venga sgomberato...entro stasera.
O sarò costretto a farla tornare in patria,nella sua terra natia."
Lionel camminò verso la parte opposta della stanza"E mi dica se sbaglio,ma credo che il suo
governo non abbia grande stima per tutte quelle persone che..."
Lionel si fermò e la guardò"..hanno simpatizzato con il demone...del capitalismo occidentale."
Luthor aprì una porta blu,che era quasi del tutto scolorita"Andiamo."
Tutti gli uomini iniziarono ad uscire.
"Mi sbaglio?"disse Lionel.
Teng lo guardò spaventata,poi lui andò via e chiuse la porta.
Poco dopo la dottoressa camminò rapidamente nei corridoi,tenendo la mano sinistra in tasca,poi si
fermò e si guardò alle spalle,dopo di che estrasse una siringa e un laccio di gomma arancione dal
camice,aprì le porte della stanza di Adam e si preparò a fare l'iniezione,ma lui le afferrò
l'avambraccio destro con la mano sinistra.
Adam aveva il volto e le braccia coperte dalle macchie rosse,più una lacrima di sangue che usciva
dall'occhio sinistro,indossava una maglietta blu,a maniche corte,pantaloni blu e scarpe nere.
Lui le prese la siringa,si sollevò la maglietta e si fece un'iniezione sulla pancia,che aveva altre
chiazze dello stesso colore.
Le ferite si richiusero rapidamente,poi lui si mise seduto in fondo alla stanza.
"Dov'è stata?"disse Adam.
"Scusami Adam."disse lei mentre lui si avvicinava ad un tavolino nero e circolare,con una flebo
posta vicino,poi prese un bicchiere celeste,con la mano destra"Lo so che il dolore è molto forte."
"Allora perché mi ha ridotto così?"disse Adam che bevve e poi si asciugò il sangue con la mano
destra.
"Abbiamo cercato di darti un'altra occasione."disse lei.
"Ho sentito un sacco di rumori,che sta succedendo?"disse lui.
"Stanno sgombrando il laboratorio."disse Teng.
"E lei dove andrà?"disse Adam"Non mi porterà insieme a lei?"
"Non posso."disse Teng.
"E che ne sarà delle mie cure?"disse Adam.
"Il signor Luthor se l'è portate via."disse Teng.
Adam iniziò a piangere e abbassò la testa.
In quel momento la massa rossa e incandescente entrò nella stanza,senza che nessuno potesse
vederla,prese la forma femminile,con le scaglie sulla fronte,dietro il ragazzo e gli mise la mano
destra sul retro del cranio,emettendo un cerchio di energia rosso che si espanse verso
l'esterno,percorrendo la testa e arrivando sul viso.
Adam gettò a terra la siringa,poi guardò verso Teng"E allora vada a riprenderle!"
Teng restò in silenzio.
"MI RESTANO SOLO 12 ORE E QUESTO LEI LO SA!"disse Adam.
"Non posso,Adam!"disse Teng"Non sanno nemmeno che sei ancora vivo.
Non ho alcuna idea di dove porterà il siero.
Mi dispiace."
"E secondo lei io che cosa dovrei fare?"disse Adam furibondo.
Lei guardò verso il basso e strinse il laccio di gomma con la mano destra.
Clark,con addosso il giaccone blu,entrò nello studio di Lex,insieme a quest'ultimo.
Luthor indossava una camicia di colore rosso scuro,pantaloni neri e scarpe nere.
"Senti Clark,io non sono proprio un esperto della fisica o dei buchi neri,ma se Einstein ha detto che
le anomalie temporali sono possibili,chi sono io per dire il contrario?"disse Lex che andò a sedersi
dietro la scrivania.
"Lex,se quella telefonata verrà fatta entro stasera,dobbiamo trovare Adam."disse Clark.
Lex guardò lo schermo di un portatile aperto sul tavolo e aprì una cartellina nera"Cosa ti fa pensare
che io possa aiutarti?"
"Perché sei andato al laboratorio."disse Clark"E so che hai parlato con la dottoressa Teng."
Lex chiuse la cartellina nera e restò perplesso"Clark...cos'hai fatto?
Mi hai seguito?"
"No,ma non cambiare discorso."disse Clark"Tutti credono che Adam sia morto di una malattia al
fegato alcuni mesi fa e so anche che era un paziente della dottoressa Teng.
Lana si trova in un mare di guai.
E so che tu mi nascondi qualcosa."
Lex guardò a terra.
"Dov'è Adam,Lex?"disse Clark che mise le mani sul tavolo"Non vorrai che succeda qualcosa di
grave a Lana.
Dimmi che non lo vuoi.
Ti prego."
"Fidati di me,Clark."disse Lex"Non è possibile che Adam possa nuocere a Lana."
"Come fai ad esserne sicuro?"disse Clark.
"Perché non può lasciare il laboratorio."disse Lex e Clark si alzò"Ha bisogno di iniezioni continue
per rimanere in vita."
"Ho bisogno di vederlo con i miei occhi."disse Clark.
"Il laboratorio è sorvegliato,non saresti in grado di entrare."disse Lex.
"Non senza di te."disse Clark.
"Bene."disse Lex.
Poco dopo Lex e Clark entrarono nella stanza del laboratorio.
Luthor indossava un lungo cappotto nero.
I 2 videro che la stanza era quasi del tutto vuota e che c'erano delle carte a terra,poi trovarono un
cadavere sgozzato e Clark si chinò,dopo di che guardò Lex.
Nel corridoio c'erano altri corpi,tutti con il camice bianco addosso.
Lex e Clark proseguirono,camminando tra i cadaveri mutilati,poi Luthor corse verso una porta
aperta,trovando Teng a terra,con il laccio stretto intorno alla gola.
Luthor si chinò e restò a bocca aperta"Santa Madre di Dio..."
"Lex…?"disse Clark.
"Adam è scappato."disse Lex.
Il pomeriggio seguente Lionel entrò nel suo studio.
Indossava una giacca nera,camicia bianca,cravatta nera,pantaloni neri,scarpe nere e aveva un
giornale nella mano sinistra.
Lex era nella stessa stanza,seduto sulla poltrona dietro la scrivania,che era voltata dalla parte
opposta rispetto alla porta,con il gomito sinistro sul bracciolo e l'avambraccio verso l'alto.
Lionel andò verso sinistra,fermandosi davanti al mobile con le bottiglie sopra.
"Ne è valsa la pena?"disse Lex"Sacrificare la vita della dottoressa Teng e dei suoi assistenti?!..."
Lex voltò la sedia verso Lionel"Per rientrare nel giro d'affari farmaceutico?"
"Spero che tu non sia stato così emotivo con la polizia."disse Lionel che si avvicinò,mise la mano
destra sul fianco e poggiò la cima del giornale arrotolato sul tavolo.
"Ho trascorso le ultime 5 ore a crearti una copertura."disse Lex.
"Apprezzo lo sforzo,ma,come ho già detto,non ho nulla a che fare con il laboratorio Metron."disse
Lionel.
"E suppongo che tu non abbia avuto niente a che fare con quegli omicidi!"disse Lex alzandosi.
"Ah Lex..."disse Lionel"...anche se fossi quel padre che tu dipingi così demoniaco...di certo non
farei mai niente di così stupido.
E non sono per niente preoccupato."
"Come fai a sentirti così sicuro?"disse Lex che camminò verso l'uscita.
"Perché so di avere qualcuno di estremamente competente al posto di comando."disse Lionel e Lex
si fermò.
Lionel andò dietro la scrivania,poggiando le mani sul tavolo,e mise il giornale sul mobile"Volevi
questo progetto?
Ebbene è tuo."
Lex lo guardò.
"Lo affido a te,figliolo,è tuo."disse Lionel.
Lex si avvicinò"È una bella mossa,papà.
Ma non sono il tipo da subentrare a giochi già fatti.
Esci da solo da questo pasticcio."
Lex uscì dall'ufficio.
Clark era nel Taloon e stava scendendo le scale del piano superiore,insieme a Lana che era
terrorizzata.
"Con tutto quello che è successo in passato credevo di aver già visto parecchio in vita mia,Lana,ma
stavolta è stato un massacro."disse Clark.
"Che ne è di Adam?"disse Lana.
"Pare che sia scappato."disse Clark.
"Pensi che sia stato lui ad ucciderli?"disse Lana arrivando alla base della scala.
"È evidente che è fuggito e ha strangolato il dottore."disse Clark camminando con lei verso il
bancone"Gli altri sono morti nel tentativo di fermarlo."
Chloe arrivò in quel momento.
Indossava un cappotto nero,maglietta di colore rosso scuro,pantaloni neri,scarpe nere e sulla spalla
sinistra aveva la cinghia di una borsa nera.
"Ehi ragazzi."disse Chloe"Sono riuscita a rintracciare quel mio amico che lavora alla compagnia
telefonica e gli ho chiesto di rintracciare il numero del telefono dal quale hai chiamato."
"E di chi era?"disse Clark.
"È un cellulare appartenente ad una certa Gwen Barton."disse Chloe che tirò fuori dalla borsa un
foglietto e lo diede a Lana"Ti dice qualcosa?"
"No..."disse Lana"Non ho proprio idea di chi possa essere.
Perché avrei dovuto telefonare dal suo cellulare?"
"Non lo so."disse Chloe"Ma risulta anche un'altra stranezza oltre a quel...ti sto telefonando tra 24
ore.
Ho visto i tabulati della signora Barton e non c'erano telefonate in uscita ieri sera,è come se la
telefonata si fosse originata dal nulla."
"O con un orario diverso dal nostro."disse Clark"Questo almeno ci da un vantaggio.
Sappiamo quello che succederà,dobbiamo solo tenere Adam lontano da Lana.
E tu non devi usare quel cellulare."
"Adam potrebbe essere ovunque."disse Lana.
"Già,ti porteremo alla fattoria,forse è meglio."disse Clark.
"Se non riusciamo a evitare tutto questo che succederà?"disse Lana.
Poco dopo Clark era nell'ospedale di Smallville e andò dietro a una donna con lunghi capelli
castani,tirati all'indietro,che aveva gli occhiali e indossava una giacca marrone,camicia
bianca,pantaloni marroni e scarpe nere.
La donna aveva delle cartelline nella mano sinistra.
"Signora Barton?"disse lui che le si affiancò"Lavoro al Telefono Tecnico per gli Adolescenti e ieri
sera abbiamo ricevuto una telefonata da questo numero..."
Clark le mostrò il foglietto bianco,tenendolo con la mano sinistra,mentre i 2 giravano a destra"...è
suo per caso?"
Lei prese il foglietto,con la mano destra,e lo guardò,poi lo ridiede a Clark"Non ho fatto nessuna
telefonata ieri sera.
Dev'esserci un errore."
"Conosce un certo Adam Knight?"disse Clark girando di nuovo a destra insieme alla donna"Era
ricoverato qui."
"Mah...non saprei,qui abbiamo molti pazienti ricoverati..."disse Gwen.
"Ascolti..."disse Clark mettendosi davanti al lei e allungando la mano destra"Non so come
spiegarglielo,ma credo che il suo telefono verrà usato per commettere un crimine...questa sera."
"Ah...come hai detto che ti chiami?"disse Gwen.
"Clark Kent."disse Clark.
"Bene Clark,abbiamo un eccellente aiuto psichiatrico,ti accompagnerò all'accettazione,se mi
vuoi..."disse Gwen.
"Lo so che sembra pazzesco,ma...ha per caso il suo cellulare?"disse Clark.
"No...oggi l'ho prestato a mio marito."disse lei perplessa"Doveva fare delle commissioni a
Metropolis."
"Potrebbe chiamarlo?"disse Clark"Per favore.
Solo per fare un controllo."
Sul lato destro di una stradina,in mezzo a una foresta di alberi spogli,c'era un furgone blu,che era
fermo,con un uomo chinato alla destra del mezzo.
L'individuo aveva i capelli castani,giaccone viola,camicia blu,pantaloni neri e scarpe nere.
Il telefono all'interno del veicolo squillò e l'uomo andò a rispondere.
"Pronto?"disse lui.
"Ciao tesoro."disse lei"C'è un ragazzo qui che mi fa domande sul cellulare."
"Chieda dove si trova."disse Clark.
"Dove sei ora?"disse Gwen.
"Ah...sono poco fuori città."disse l'uomo camminando"Sull'autostrada 17.
Sono in ritardo,ma dovrei essere a casa per..."
L'uomo chiuse lo sportello posteriore del furgone e Adam,che cominciava ad avere la pelle
pallida,gli diede un destro al viso,facendogli perdere i sensi.
"Tesoro?"disse Gwen"Tesoro?"
Adam raccolse il cellulare con la mano sinistra,poi interruppe la chiamata.
"Non risponde più..."disse Gwen che si accorse che Clark era scomparso.
Adam prese il furgone dell'uomo e andò via.
Clark corse a super velocità e arrivò sul posto,trovando l'individuo che si stava rialzando,così lo
aiutò.
"Tutto bene?"disse Clark.
"Si,sto bene..."disse l'uomo.
"Che è successo?"disse Clark.
"Un ragazzo mi ha rubato il furgone."disse l'uomo mettendosi la mano sinistra sullo
zigomo"Sembrava un drogato."
"Ha visto dove si è diretto?"disse Clark.
"No."disse l'uomo"Devo aver perso i sensi."
L'individuo iniziò a controllarsi le tasche"Devo chiamare la polizia..."
"Non ha più il suo cellulare?"disse Clark.
"No..."disse l'uomo.
Clark si mise in mezzo alla strada,nel punto in cui c'erano degli incroci,e cominciò a guardarsi
intorno per vedere se passava qualcuno.
Sopra la fattoria dei Kent c'era un cielo nuvoloso e si udivano dei tuoni in lontananza.
Jonathan scese le scale del piano superiore.
Indossava una camicia chiara,con linee orizzontali verde scuro,maglietta bianca,jeans blu,scarpe
marroni e nella mano sinistra aveva il maglione grigio con la parte superiore celeste.
In cucina c'erano sia Lana,che era ferma vicino al tavolo,sia Chloe,che non aveva il giaccone e
stringeva una cornetta con la mano destra.
"Tieni questo,Lana."disse Jonathan dandole il maglione"È una casa vecchia e piena di spifferi.
Sono sicuro che a mia moglie non dispiacerà."
"Grazie,signor Kent."disse Lana prendendo il maglione con la mano sinistra"Lei è davvero gentile."
"Ok..."disse Chloe parlando al telefono,poi si mise la mano sinistra sulla fronte"Va bene,glie lo
dirò."
Chloe attaccò il telefono.
"Cos'ha detto Clark?"disse Lana.
"Ha mancato Adam per pochi minuti e...lui ha preso il cellulare."disse Chloe.
Lana incrociò le braccia,con un'aria spaventata,e sobbalzò sentendo un tuono,poi si avvicinò alle
finestre"Si sta avverando tutto.
Il temporale.
Il telefono."
"Sta tranquilla."disse Jonathan allontanandosi e lei lo guardò"Non permetterò che ti venga fatto del
male."
L'uomo prese il fucile,che era appeso ai 2 ganci posti su un lato della scala.
"Beh,non combinerò niente di buono a starmene qui."disse Chloe mettendosi la sciarpa rossa e
prendendo la borsa"La polizia sta cercando Adam e il furgone rubato,quindi se ci saranno novità
arriveranno prima alla polizia."
Jonathan aprì un cassetto del tavolo della cucina ed estrasse le munizioni"Ah,Chloe..."
Lui le porse delle chiavi con la mano destra"...prendi pure il mio furgone."
Lei prese le chiavi con la mano destra e restò perplessa.
"Non voglio rischiare che tu rimanga impantanata con la tua auto."disse Jonathan.
"Grazie."disse Chloe che si avvicinò all'altra"Lana,sta tranquilla,abbiamo un sacco di tempo,la
partita non è ancora iniziata."
Chloe uscì dalla casa e Jonathan mise la mano sinistra sulla schiena di Lana.
Il furgone di Adam era fermo in una stradina nel bosco e il ragazzo era a pochi metri di distanza.
La massa di energia rossa prese la forma femminile davanti a lui,mentre gli occhi del ragazzo si
riempivano di energia arancione incandescente,poi Adam si mise in ginocchio.
"A nazg u tame ul."disse la figura avvicinandosi,mentre sull'indice della sua mano destra si
formava una forte luce arancione e rossa.
L'essere allungò il braccio destro e afferrò la mascella di Adam,alzandogli leggermente la testa"A
nazg u gimb ul."
L'essere tolse la mano dal suo viso e tenne il braccio teso verso di lui"A nazg u thrak ul uluk agh
ishi the burzum gaium ul.
A nazg u tame ul.
A nazg u gimb ul."
La figura strinse il pugno,intensificando la luce,e assunse un'aria irata"A nazg u thrak ul uluk agh
ishi the burzum gaium ul!
A nazg u tame ul.
A nazg u gimb ul."
" A nazg u thrak ul uluk agh ishi the burzum gaium ul."disse Adam e la figura abbassò la mano,poi
il giovane si alzò e andò verso il furgone,mentre l'essere faceva un leggero sorriso.
Lex camminò avanti e indietro per il suo studio,parlando al cellulare"Tienimi informato."
Clark entrò in quel momento.
"Ancora nessuna notizia su Adam."disse Lex posando il cellulare sulla scrivania.
"E notizie sul siero?"disse Clark.
"Che centra il siero?"disse Lex.
"Adam sa che quello può mantenerlo in vita."disse Clark"Sicuramente lo sta cercando."
"Già,ma il problema è che non c'è più nessun siero da cercare."disse Lex.
"Sai bene che tuo padre ne ha ancora molte dosi."disse Clark"Deve nasconderlo da qualche parte."
In quel momento 2 uomini entrarono nello studio.
1 era orientale,indossava un lungo cappotto grigio,camicia bianca,pantaloni neri,scarpe nere e
aveva un foglio nella mano destra,mentre l'altro era un uomo di colore,che aveva i capelli corti,i
baffi e indossava un giaccone nero,giacca nera,camicia bianca,cravatta nera,pantaloni neri e scarpe
nere.
"Detective Wang,polizia."disse l'uomo che mise il foglio sul petto di Luthor"Abbiamo un mandato
di perquisizione."
"Con quale imputazione?"disse Lex.
"8 probabili casi di omicidio."disse l'uomo di colore.
Lex e Clark si guardarono.
"Perché non ci racconta tutto?"disse l'orientale che si sedette alla scrivania"Sarebbe più semplice."
"Clark,è meglio che tu vada."disse Lex"Non voglio coinvolgerti in questa storia."
"Purtroppo è già coinvolto."disse Wang"Dato che il signor Kent si trovava sulla zona del
crimine,vorremmo fare qualche domanda anche a lui."
Chloe camminò per i corridoi vuoti della scuola,portando un ombrello rosso con la mano destra,poi
entrò nel Torch.
Adam era accucciato dietro una delle scrivanie e aveva la faccia piena di chiazze rosse.
La ragazza accese lo schermo di un computer,poi accese una luce,si voltò a destra e Adam le puntò
un coltello alla gola.
"Dov'è Lana?"disse l'altro.
"Non lo so,non sono la sua balia."disse Chloe.
"NON MENTIRE!"urlò Adam"Sono stato al Taloon e mi hanno detto che siete andate via
insieme,allora dov'è?"
"Perché ti interessa tanto?"disse Chloe.
"Perché lei ha qualcosa che appartiene a me."disse Adam.
"Mi sembra ovvio che non è qui."disse Chloe"E se fossi in te non ci starei nemmeno io,ti stanno
cercando tutti."
Lui guardò a destra e andò verso le finestre,portandola con se"È il furgone di Clark."
"No,è di mio cugino."disse Chloe.
"Qualcosa mi dice che la targa è la stessa..."disse Adam che la spinse contro la scrivania"...e questo
vuol dire!..."
Lui fece un sorriso malefico"...che la stai nascondendo.
Allora...dov'è?"
Adam abbassò il coltello e guardò a destra"Si nasconde a casa del suo vecchio fidanzato?"
Chloe provò a scappare,ma lui la afferrò da dietro e le mise il coltello sulla gola.
"Non ti preoccupare."disse Adam"Parlerai con lei molto presto."
Lui la trascinò fuori dalla stanza.
Jonathan era davanti ad una finestra,con un bicchiere nella mano destra e un contenitore per il caffè
nella mano sinistra.
"Appena mia moglie tornerà a casa ti preparerà..."disse lui mettendo il contenitore del caffè sul
piano della cucina e dirigendosi verso di lei,che era seduta al tavolo"...una delle sue specialità.
Per ora dovrai accontentarti del caffè."
Lana si alzò e prese il bicchiere"Grazie."
"Vuoi del miele?"disse Jonathan.
"No,va bene così?"disse Lana bevendo.
I 2 udirono i suoni di un clacson varie volte.
"Sembra il suono del mio furgone."disse Jonathan che guardò dalla finestra e vide Chloe nel pick
up rosso"Infatti è Chloe."
"Cosa fa?"disse Lana"Perché non entra?"
"Non lo so."disse Jonathan che si allontanò dalla finestra"Chiudi la porta a chiave quando esco."
Lui uscì dalla casa,dopo essersi messo un giaccone verde scuro,e si avvicinò al mezzo con il fucile.
"TORNI IN CASA!"urlò Chloe che aveva le mani legate dietro la schiena"SIGNOR KENT!
TORNI IN CASA!
FACCIA ATTENZIONE!"
"Chloe?"disse Jonathan.
"NOOOOOO!"urlò lei e Jonathan venne colpito alla nuca da una pietra stretta dalla mano destra
di Adam,poi lui raccolse il fucile e andò ad aprire lo sportello del mezzo.
"SCENDI!"disse Adam che afferrò Chloe.
"Sta lontano da me!"disse Chloe che fu gettata a terra e poi svenne.
Lana si mise la mano destra sulla bocca.
"LANAAA!"disse Adam"LO SO CHE SEI LI DENTRO!
SE NON USCIRAI DA LI UCCIDERÒ IL PADRE DI CLARK!
E POI TOCCHERÀ ANCHE A CHLOE!"
Lana uscì dalla porta poco dopo"ADAM!
QUALSIASI COSA TU VOGLIA NON FARGLI DEL MALE!"
Adam si avvicinò e Lana si diresse verso di lui.
"Per favore non fargli del male..."disse Lana che venne portata verso il pick up.
"Sali."disse Adam.
"Oh mio Dio..."disse Lana che vide Chloe a terra.
"Sali in macchina."disse Adam,poi lei entrò nel mezzo,lui fece lo stesso e mise in moto.
Sul biliardo di Lex c'era una valigia di plastica nera,aperta,dentro cui c'era un portatile che mostrò
un video dove si vedeva Luthor e Teng che camminavano nel lungo corridoio.
Nella stanza c'erano anche vari uomini della polizia.
"Vuole dirmi che lei non lavorava per la dottoressa Teng?"disse Wang che era senza giaccone"Non
può negare di essere coinvolto."
"Ma se sono stato io a chiamare l'ambulanza."disse Lex"Perché mai avrei chiamato se fossi
coinvolto negli omicidi?"
"Vediamo cosa c'è qui dentro."disse quello di colore,portando una seconda valigetta sul biliardo.
"Nulla che possa incriminarmi."disse Lex.
L'uomo orientale prese un fascicolo dalla valigetta,con la mano destra,e poi glie lo passò"Eccetto
alcuni ordini del laboratorio firmati da lei."
Lex lesse i fogli nel fascicolo"Non li ho mai visti in vita mia."
"È incredibile."disse Wang sorridendo"Dicono tutti così."
"Mi stanno incastrando."disse Lex mettendo la cartellina sul biliardo.
"E lo stanno facendo anche molto bene direi."disse Wang"Rifletta un po'.
È sicuro di voler continuare la recita?"
L'orientale uscì dallo studio e si diresse verso Clark,che era seduto su una sedia posta davanti alla
parete destra del corridoio,mentre 2 poliziotti gli passavano vicino.
"Dovete lasciarmi andare."disse Clark alzandosi.
"Ascolta,il tuo amico ha parlato a ruota libera da un'ora a questa parte."disse l'orientale che lo
raggiunse"Non metterti a fare l'eroe."
"Sta imbrogliando."disse Clark"Non vi ha detto un bel niente perché non ha fatto niente."
"Ne sei sicuro?"disse l'orientale"Qualcosa mi dice che non lo conosci abbastanza il tuo amico."
"Ehi,Wang..."disse quello di colore che si fermò davanti alla porta laterale dello studio"I Vipers
hanno fatto uscire Robert dalla partita,si è ferito,e indovina chi hanno fatto entrare a 5 minuti dalla
fine?"
"Ganners?"disse Clark.
"Già..."disse quello di colore che entrò nello studio di Lex"Quel tizio tira più mattoni di un
muratore."
"Io devo andare."disse Clark.
"Ti stiamo facendo fare tardi per qualcosa?"disse Wang.
"Avete chiamato i miei genitori?"disse Clark.
"Si,ma non rispondono."disse Wang.
"I giornali troveranno molto interessante che un minorenne sia stato interrogato senza un
avvocato."disse Clark.
Wang annuì"Se fossi in te,non me ne andrei in vacanza.
Potremmo avere bisogno di farti altre domande."
"D'accordo."disse Clark che corse via.
In una grande stanza buia c'era una guardia curva su una scrivania,dove c'era una radio
rettangolare,con dietro una lampada,vari portapenne e delle cartelline.
Dietro la scrivania c'era una parete con una lavagna chiara,piena di fogli appesi,e a destra c'era una
rete di metallo con oltre una fioca luce verde.
L'uomo aveva i capelli castani,corti,baffi e barba corta,indossava un giaccone blu,con un distintivo
a sinistra,pantaloni neri e scarpe nere.
Lui accese la radio e poi venne colpito alla testa dal fucile di Adam,perdendo i sensi,poi il
ragazzo afferrò Lana,con la mano destra,portandola verso di se.
I 2 camminarono in un corridoio con una rete di metallo a sinistra e una parete bianca a destra.
"Qual'è?"disse Adam.
"È questo qui."disse lei indicando,con la mano destra,una porta di ferro composta da una rete
metallica,divisa in varie parti da delle sbarre di metallo orizzontali.
"Sbrigati."disse Adam"Presto."
Lei prese delle chiavi,dalla tasca destra dei pantaloni,e sbloccò un lucchetto,poi tolse la catena e
aprì la porta,dopo di che accese la luce.
La stanza era piena di scatoloni e mobili ammassati.
"Quello che ho trovato in quell'appartamento l'ho messo in queste scatole."disse Lana.
"Dove sono i libri?"disse Adam.
"Non ricordo in quale li ho messi."disse Lana.
"Sbrigati,avanti."disse Adam e lei iniziò a frugare in una scatola,che era su una pila composta da 3
di esse.
La massa di energia prese la forma femminile dietro Adam,mentre Lana metteva la scatola a
terra,iniziando a cercare nella seconda.
"Fai in fretta,non mi rimane molto tempo,Lana."disse Adam.
Lana tirò fuori 2 libri,con la mano sinistra,e continuò a controllare nella scatola.
"Quello bianco!"disse Adam prendendo il libro e aprendolo.
All'interno dell'oggetto c'era un'incavatura quadrata,del tutto vuota,ritagliata nelle pagine.
"Dov'è finito?"disse Adam.
"Non so di che stai parlando."disse Lana.
"IL SIERO!"urlò Adam"C'ERANO 3 FIALE DENTRO!
DOVE LE HAI MESSE?"
"Non le ho mai toccate."disse lei chinandosi.
"Kramp nar kaan to!"disse la figura femminile.
"BUGIARDA!"urlò Adam puntandole contro il fucile.
Lana gli colpì l'arma con un calcio,mandando il fucile a destra e facendogli partire un colpo,poi lo
colpì alla caviglia destra con il piede,facendolo cadere a terra.
Lei si mosse a 4 zampe,cercando di uscire dalla stanza,ma lui le afferrò la gamba destra con le
mani,la trascinò all'indietro,la sollevò e la scagliò contro la rete di metallo,poi le diede un destro al
fianco e si allontanò.
La ragazza cadde a terra,lui andò a raccogliere il fucile,mentre lei prendeva una catena dal
pavimento,Adam si voltò e Lana lo colpì al volto con l'oggetto.
Il ragazzo indietreggiò e cadde a terra,poi lei raccolse il cellulare,con la mano destra,e corse via.
Adam si riprese,raccolse il fucile e le andò dietro.
Chloe era seduta al tavolo della cucina dei Kent ed era senza il giaccone.
Sul mobile c'era una radio rettangolare chiara.
Marta era vicina a lei e le teneva una borsa del ghiaccio sulla parte sinistra della fronte.
La madre di Clark indossava una giacca rossa,maglietta rossa,pantaloni neri e scarpe nere.
Clark entrò in quel momento e guardò le 2,rimanendo sconvolto"Che è successo?"
"Sono tornata a casa e ho trovato fuori tuo padre e Chloe."disse Marta.
"State bene?"disse Clark avvicinandosi.
"Si."disse Chloe tenendosi la borsa del ghiaccio sulla testa"Ma Adam ha preso Lana e ha il fucile
di tuo padre."
"La polizia lo sta cercando."disse Jonathan arrivando nella stanza.
"Dove si sono diretti?"disse Clark.
"Non lo so,ma Adam continuava a dire che Lana aveva qualcosa di suo."disse Chloe.
"Il siero."disse Clark.
"Non lo so,era già stato al Taloon e poi a casa,non so dov'è andato."disse Chloe.
"Vado al centro giovanile."disse Clark"Sappiamo di sicuro che Lana farà quella telefonata..."
Clark iniziò a camminare.
"Clark,che cosa ti cambia?"disse Jonathan che si sedette e l'altro si fermò"Hai già sentito quella
telefonata."
"Si,ma la linea era pessima."disse Clark"Si capiva metà delle frasi.
Se riesco a capire da dove ha telefonato forse posso impedire che diventi vera."
"Se riesci a sentire bene,pensi di poter capire dove si trova?"disse Marta.
"Shhh..."disse Jonathan che alzò il volume della radio.
"Qual'è il punteggio?"disse Clark avvicinandosi.
"61 a 59."disse Jonathan"Vipers."
Clark corse via.
Lana stava correndo per i corridoi,poi girò a sinistra,dopo di che girò a destra.
"LANAAAAA!"urlò Adam.
Lei corse e girò a sinistra,poi salì una scala di legno,ma si fermò vedendo che la porta in cima era
chiusa"Oh accidenti!..."
"LANAAAAA!"urlò Adam,che corse zoppicando per i corridoi,mentre la sagoma incandescente
rossa e arancione lo seguiva.
Lei iniziò a digitare un numero sul cellulare,si mise l'oggetto sull'orecchio destro e fece lo
sgambetto ad Adam,che cadde a terra,poi la ragazza corse via.
Pitt,che indossava una camicia bianca,con linee verticali e orizzontali verdi,jeans blu e scarpe
marroni,era davanti alla scrivania con i telefoni,all'interno del centro giovanile.
Lui camminò avanti e indietro,poi il telefono squillò e il ragazzo si avvicinò,ma Clark arrivò a super
velocità e rispose.
"Lana?"disse Clark.
"CLARK!"urlò Lana mentre Adam la inseguiva.
La luce andò e venne nella stanza.
"TI PREGO AIUTAMI!"urlò lei.
Un palo della luce venne colpito da un fulmine,si spezzò e cadde su un oggetto rettangolare,di
metallo rosso,distruggendolo.
Il filo elettrico cadde in una pozza d'acqua e da 3 pietre verdi,poste nelle vicinanze,uscirono delle
scariche elettriche dello stesso colore,che si infilarono nell'oggetto.
"CLARK,STA SUCCEDENDO!"urlò Lana correndo.
"Drepa lav-li!"disse la figura femminile.
"HA UN FUCILE!"disse Lana che passò vicino al tavolo con la radio accesa,poi andò a
destra,passando tra 2 pareti composte dalle travi di legno,mentre Adam sparava con il fucile e
prendeva il muro di legno.
Clark si voltò verso sinistra,mentre dall'oggetto rettangolare uscivano moltissime scintille,è usò la
vista a raggi x,vedendo l'albero caduto.
"TI PREGO AIUTAMI!"urlò Lana.
"LANA?"disse Clark"LANA?"
Poco dopo Clark uscì all'esterno e si avvicinò al generatore distrutto,ma poi vide le pietre verdi a
terra e indietreggiò.
"CLARK!"urlò Lana che salì una rampa di scale,poi corse in una grande stanza con degli
armadietti di metallo rosso,dotati di sportelli rettangolari,che erano posti alla sua destra e avevano 2
travi rettangolari e verticali ciascuno,dopo di che lei andò verso destra,passando in un corridoio
pieno di mobili sia da una parte che dall'altra"PERCHÉ NON MI SENTI?"
Clark afferrò il palo elettrico caduto,con la mano sinistra,lo sollevò,separando il filo dal suolo,e le
3 pietre smisero di emettere elettricità verde.
Lana uscì dall'edificio e scese la prima rampa di scale"CLARK,STA CERCANDO DI
UCCIDERMI!
MI SENTI?"
La mano sinistra di Clark si riempì di venature verdi e il palo si abbassò di nuovo.
"AIUTAMI!"urlò Lana arrivando alla base del palazzo"CLARK!"
Adam uscì dalla porta che conduceva fuori dall'edificio.
"AIUTAMI!"urlò Lana.
Clark sollevò il palo di nuovo,poi provò a parlare al telefono"LANA!"
"CLARK!"urlò lei.
"DREPA LAV-LI!"disse la voce mostruosa.
"MI HAI MENTITO!"urlò Adam.
"DOVE SEI?"disse Clark.
"NON LO SO,CLARK,TI PREGO!..."urlò Lana"AIUTAMI!"
Adam sparò e Clark corse a super velocità,arrivò sul posto,si mise tra lei e il proiettile,venendo
colpito al petto,mentre Lana cadeva a terra.
Adam lasciò cadere il fucile e si accasciò al suolo,mentre Clark si abbottonava il giaccone,coprendo
il buco sulla maglietta,e andava a soccorrere Lana.
"Lana?"disse Clark che la aiutò a rialzarsi"Stai bene?"
"Dov'è Adam?"disse Lana.
Clark si volt lo videro a terra,poi il ragazzo si avvicinò.
"Hai preso tu il proiettile."disse Adam.
"Ma che stai dicendo?"disse Clark.
"Ti ho visto."disse Adam"Adesso so perché Lionel mi ha detto di tenerti d'occhio.
Adesso ho trovato quello che cercavo.
Ma sono arrivato tardi."
"Adam!"disse Clark.
"Non si fermerà,Clark."disse Adam"Non sono riuscito a scappare.
Nessuno scappa da lui.
Tu quanto credi di poter resistere?
Riuscirà a bucare persino la tua di pelle prima o poi..."
Adam morì.
Clark tornò da Lana che lo abbracciò.
L'alba del giorno dopo.
Lex venne ammanettato da Wang.
"Andiamo."disse l'orientale e in quel momento entrarono diversi uomini,guidati da un agente con
capelli neri,indossante un giaccone nero,lungo,giacca nera,camicia bianca,cravatta nera,pantaloni
neri e scarpe nere.
"F.B.I."disse l'uomo mostrando il distintivo"Perché non andate a farvi una doccia?
Questo caso è passato in mano nostra."
"Questa è una vostra caratteristica."disse l'uomo togliendo le manette a Lex"Noi facciamo il lavoro
sporco...e voi venite a ritirare il premio."
Wang andò via,portandosi dietro gli altri,mentre l'agente andava verso destra,passando vicino al
camino e dirigendosi alla scrivania di Lex.
"Spero che sia importante quello che ha da dire."disse l'uomo"Il suo avvocato avrà pure amicizie
tra le alte sfere...ma è raro che io beva una storia che non mi piace."
"Ho intenzione di trattare."disse Lex.
"E perché dovrei trattare?"disse l'uomo,voltandosi verso di lui"Da quanto so ci sono prove
schiaccianti contro di lei."
"Per quanto sia lusingato di ricevere tutte queste attenzioni...noi 2 sappiamo che io sono solo il
premio di consolazione."disse Lex.
"Sto ascoltando."disse l'uomo.
"Faccia ritirare le accuse,mi garantisca l'immunità..."disse Lex avvicinandosi"...e io le farò fare
l'arresto della sua carriera."
"Ma di che cosa sta parlando?"disse l'uomo che guardò in basso e sorrise.
"Io posso aiutarla a incastrare mio padre."disse Lex.
Lionel stava camminando per un corridoio,con un uomo indiano alla sua sinistra.
Luthor indossava una giacca nera,camicia bianca,cravatta nera,pantaloni neri e scarpe nere,mentre
l'altro indossava una giacca grigia,camicia bianca,pantaloni grigi e scarpe nere.
Il pavimento e le pareti del corridoio erano grige e alla loro sinistra c'era una grossa vetrata
blu,divisa in sezioni da linee nere,verticali e rettangolari.
Sul vetro erano presenti anche dei rettangoli viola e,poco dopo la vetrata,c'era una pianta,messa in
un vaso a terra.
Alla loro destra c'era un quadro azzurro e bianco,appeso al muro.
"Devo ammettere che fare ricerche mi ha sempre incuriosito."disse l'indiano"Che fine ha fatto il
responsabile del progetto?"
"Ha avuto...un altro incarico."disse Lionel entrando"E cerchi di capirmi,la prego,non baderò a
spese per il completamento di questo progetto.
È dei nostri?"
"Con le scarse scorte di siero che possiedo...sarà appena possibile fare qualche tentativo."disse
l'uomo.
"Ma io conto su di lei per fare centro al primo colpo."disse Lionel camminando verso la finestra.
"Credo di poter essere in grado di avere un laboratorio funzionante e di fare il primo esperimento
entro un anno."disse l'indiano.
"Dottore,lei dev'essere operativo per la fine della settimana."disse Lionel.
"Signore,un progetto come questo richiede tempo."disse l'indiano.
"Il tempo è un lusso che non posso avere dottore."disse Lionel"Mi è stata...diagnosticata una rara
malattia...al fegato...e non mi resta molto da vivere."
Lionel si voltò verso l'altro.
Lana era nel Taloon,seduta su una sedia,e stava leggendo un libro.
Indossava una maglietta verde,pantaloni neri e scarpe nere.
Clark entrò nel locale in quel momento.
Indossava un giaccone marrone,camicia blu,jeans blu e scarpe nere.
"Ci sei riuscita?"disse lui e lei lo guardò.
"No."disse Lana alzandosi"Mi sono persa in un bicchiere d'acqua."
La ragazza andò verso il bancone e lui la seguì.
"Sai,gli scienziati stanno ancora dibattendo la teoria del viaggio nel tempo di Einstein,non credo che
lo risolveremo in una notte."disse Clark.
Lei si mise dietro il bancone e poggiò gli avambracci su di esso.
"Clark,c'è ancora una cosa che non capisco."disse Lana"Sei arrivato dal centralino al magazzino in
una frazione di secondo."
"Mi ci sono voluti più di un paio di secondi."disse Clark sorridendo"Credo che sia per via di quella
strana storia della curva nel tempo.
Sai,anche io non riesco a capire certe cose.
Perché hai chiamato il centralino invece che la polizia?"
"Perché..."disse lei che si voltò e versò del caffè in un bicchiere"...sapevo che tu eri li."
Lana gli diede il bicchiere"Siamo riusciti ad ingannare il destino."
"Ma per un pelo."disse Clark"Avevo paura di non riuscire a raggiungerti in tempo."
"Lo so."disse Lana"Ho passato le ultime 24 ore terrorizzata da quello che poteva succedere.
Ma è andato tutto ok.
Mi hai fatto rendere conto di quante cose non si fanno per paura delle loro conseguenze."
"Quello lo facciamo un po' tutti direi."disse Clark.
"Forse dovremmo smettere di avere tutte queste paure."disse Lana"Io...sai,ho sempre pensato che la
mia vita fosse già tutta scritta,ma...forse abbiamo più controllo sul destino di quanto crediamo."
Lei camminò per la sala e lui la guardò.
Metropolis.
Lionel era nel suo ufficio,dietro la scrivania,e,mediante un telecomando,accese una radio,che fece
sentire della musica classica,poi prese un foglio,con la mano destra,e lo lesse.
Poco dopo premette un altro tasto del telecomando e le tende alle sue spalle si chiusero,poi prese
una scatola rettangolare nera,con entrambe le mani,che era sulla scrivania,andò verso le poltrone
nere,a destra,e poggiò l'oggetto sul tavolino rettangolare,posto tra di esse.
Luthor bevve,poi aprì la scatola,che aveva la parte bassa coperta da un tessuto di seta rosso,ed
estrasse una pistola con la mano sinistra,dopo di che caricò l'arma e se la mise in bocca.
