SMALLVILLE:IL SIERO DELLA VERITÀ
Notte.
Una grande macchina nera era su una strada,in mezzo a un bosco,poi svoltò a destra verso una
grande villa,avente le pareti bianche e il tetto nero.
L'edificio aveva una zona centrale a 2 piani,di forma rettangolare,con il tetto a triangolo e dotata di
varie protuberanze rettangolari,aventi il tetto nero a punta,che sporgevano dal piano
superiore,mentre sul lato sinistro c'era una parte rettangolare diretta verso avanti,sempre a 2
piani,avente il tetto triangolare.
Davanti alla villa c'erano 2 ampi giardini e in mezzo a essi c'era una strada,che portava a una
staccionata di legno dotata di un'apertura al centro.
L'auto,che aveva il simbolo della Luthor Corporation sugli sportelli,passò sull'asfalto bagnato e si
fermò davanti alla villa.
Il guidatore,che era un uomo con capelli neri,indossante un lungo cappotto nero,giacca nera,camicia
bianca,cravatta nera,pantaloni neri e scarpe nere,scese dal mezzo,prendendo una valigia nera con la
mano sinistra,e si diresse verso l'abitazione,ma poi si fermò vedendo una macchina rossa,che
parcheggiò poco dietro la sua.
Dall'auto scese Chloe,che indossava un lungo cappotto nero,maglietta blu,guanti neri,pantaloni
neri,scarpe nere e aveva una borsa marrone a tracolla a sinistra.
"Chloe..."disse l'uomo sorridendo"Credevo che fosse tuo padre."
Lei si fermò davanti a lui,sorridendo.
"Che sorpresa,non ti vedevo da quando..."disse lui.
"Da quando mio padre è stato licenziato dallo stabilimento."disse Chloe.
"Come sta ora?"disse lui.
"In attesa."disse Chloe"Non aveva previsto di dover andare in giro per uffici di collocamento alla
sua età,ma..."
"È un brav'uomo,sono sicuro che riuscirà a cavarsela."disse lui.
"Ha spedito dozzine di curriculum senza ricevere mai risposta."disse Chloe"Lo so che quello che
sto per chiederle non è corretto,ma papà ha sempre avuto considerazione di lei...pensa che qualcuno
possa ostacolare i suoi tentativi di trovare lavoro?"
"Chloe...lo sai che farei qualsiasi cosa per lui...ma...Lex ha dei progetti e non vuole che nessuno di
noi sappia niente."disse l'uomo"Fidati di me...è meglio che tuo padre stia alla larga dalla Luthor
Corporation."
L'uomo andò verso la porta di casa e vi entrò,Chloe si voltò e fece qualche passo,ma si fermò poco
dopo,vedendo che sullo specchietto della macchina dell'individuo c'era un cartellino di plastica con
il simbolo della Luthor Corporation disegnato sopra.
All'interno di una zona industriale,una jeep militare stava percorrendo una strada in mezzo a 2
marciapiedi.
A sinistra c'era un'enorme cisterna cilindrica grigia,con una scala di metallo che dalla cima portava
a terra,mentre a destra c'era un edificio,formato da 3 piani e dalla forma circolare,di colore grigio e
poco dopo ce n'era un altro rettangolare,con il tetto a triangolo,di colore grigio.
Chloe aspettò,su una strada perpendicolare,che la jeep passasse oltre,poi corse e imboccò una
seconda strada,dove c'erano 2 cisterne immense a sinistra,di cui una aveva il simbolo della Luthor
Corporation su di essa,mentre a destra c'era un'enorme placca circolare con delle piccole cisterne
vicine.
Correndo arrivò a una parete bianca,dove c'era una porta viola con un pannello di controllo
metallico,posizionato alla destra di quest'ultima,avente sopra il simbolo della Luthor Corporation
dipinto sul muro.
La parete perpendicolare alla sinistra della porta era grigia,con linee verticali incavate su di essa.
Chloe mise la tessera nell'apertura verticale del pannello,aprendo la porta,si guardò intorno e poi
entrò.
La ragazza camminò in un corridoio bianco,si diresse verso una porta blu,con un piccolo vetro
rettangolare in alto a destra,e vide che dietro l'entrata c'era un lungo corridoio,dal pavimento
chiaro,con il soffitto pieno di tubi metallici,di varia dimensione,più delle lampade coniche appese a
intervalli regolari.
Nel corridoio c'erano delle grosse sfere di metallo,posizionate a sinistra e di varia dimensione,con
la parte superiore che aveva un'apertura circolare e c'erano anche diverse scaffalature
metalliche,messe a destra,su ruote.
La parete a sinistra aveva diverse aperture,mentre quella a destra aveva delle luci cilindriche
azzurre,messe in verticale,ad intervalli regolari.
Degli uomini in camice uscirono da una delle aperture a sinistra e portarono nel corridoio altre
scaffalature.
Chloe attese che si fossero allontanati,aprì la porta e corse a nascondersi dietro una delle sfere
metalliche,poi si affacciò e vide 2 uomini in camice uscire da una stanza che aveva la parte frontale
di vetro,con i bordi dell'entrata di metallo,avente una luce azzurra,verticale e cilindrica,posta sulla
parte a destra.
La zona superiore della facciata era divisa in 3 rettangoli di vetro,con i bordi metallici.
"Dev'essere pronto per domattina."disse 1 dei 2 uomini con il camice bianco.
Chloe corse nella stanza,che aveva il pavimento grigio e le pareti bianche.
A sinistra c'erano diverse scaffalature contenenti delle gabbie metalliche,al centro della stanza
c'era un tavolo di metallo,con sopra vari flaconi e boccette di plastica,mentre a destra c'erano varie
file di scaffalature.
Lei si nascose tra una scaffalatura e l'altra,a sinistra,poi guardò la parete a destra e vide un oggetto
rettangolare,posto su un tavolo metallico,coperto da un telo azzurro,così si avvicinò
lentamente,sollevò il panno e vide un cane,che iniziò ad abbaiare.
Chloe,enormemente spaventata,indietreggiò verso sinistra,andando contro un macchinario
rettangolare grigio,alto più di 2 metri,che aveva la parte frontale piena di tasti e di indicatori di
pressione circolari.
Lei premette per errore 1 dei pulsanti,con il dorso della mano destra,poi l'entrata venne chiusa da
2 porte di vetro scorrevoli,dai contorni di metallo,aventi un rettangolo grigio,con la scritta
nera"Area Ristretta",dipinto sopra.
Le sirene gialle della stanza,che erano appese a dei tubi verticali sulle pareti,iniziarono ad
attivarsi,poi Chloe fece qualche passo,si fermò e guardò verso l'alto,vedendo che sopra di lei
c'erano dei tubi terminanti con una placca circolare piena di buchi.
Dalla parte finale di questi oggetti uscì un vapore verde,che iniziò a espandersi per la stanza,poi
Chloe si sentì soffocare e cadde a terra,a faccia in avanti,pendendo i sensi.
I 2 scienziati corsero verso una scrivania a semi circonferenza,dotata di 4 video rettangolari uniti tra
loro,e 1 dei 2 prese un telefono posto sul tavolo.
"EMERGENZA!"disse quello che aveva preso il telefono"EMERGENZA!"
L'altro scienziato corse via.
"Ho bisogno di decontaminazione nei reparti 1,9..."disse l'uomo.
Chloe rinvenne e si rialzò,venendo vista dall'uomo.
"Manda la sicurezza,presto."disse lui,che attaccò il telefono.
"Ecco,prenda."disse l'altro che gli passò una maschera antigas.
Lo scienziato che aveva parlato al telefono premette,con la mano destra,un pulsante quadrato
rosso,posto tra 1 schermo e l'altro,poi ne premette un secondo di colore giallo,posizionato sopra il
primo.
Il vapore smise di uscire dai tubi,poi i 2 indossarono le maschere antigas ed entrarono correndo.
"Tu guarda da quella parte!"disse quello che aveva parlato al telefono,muovendosi tra le
scaffalature"C'È QUALCUNO!
L'HO VISTO CON I MIEI OCCHI!"
Chloe si affacciò da dietro un macchinario rettangolare blu,alto 2 metri,poi corse via,ma si fermò
vedendo che la porta da cui era arrivata veniva aperta da 2 guardie.
I 2 uomini avevano un berretto nero,con una scritta gialla al centro,e indossavano un giaccone
nero,con una scritta gialla sul pettorale sinistro,maglietta nera,pantaloni neri e scarpe nere.
Chloe corse verso un corridoio a sinistra e poi svoltò a destra.
L'ambiente aveva il pavimento grigio e le pareti bianche,con dei grossi tubi orizzontali su di esse.
"BLOCCALA!"urlò una delle guardie,mentre entrambi le andavano dietro"FERMALA!"
Chloe vide che davanti a lei stava arrivando un piccolo mezzo,a 4 ruote,con altre 2 guardie sopra.
"ECCOLA!"urlò quello accanto al guidatore,che la illuminò con una torcia circolare"FERMATI!"
Lei guardò dietro di se e vide gli altri 2,poi si accorse di una porta blu alla sua sinistra,avente la
vetrata rettangolare e il numero 154,in nero,scritto in verticale,dopo di che la aprì e corse.
"DA QUELLA PARTE!"urlò una delle guardie.
Chloe arrivò in un corridoio che aveva vari barili blu,di cui alcuni erano impilati,più alcune cisterne
di metallo verde.
La ragazza vide che davanti a lei c'era una parete con una porta arancione,avente un allarme
posizionato sopra,messa a sinistra,con accanto una scaffalatura e 3 barili blu,impilati a destra,di cui
il terzo era sopra gli altri 2.
"SBRIGHIAMOCI,NON DEVE SCAPPARE!"urlò una delle guardie.
Voltandosi dalla parte opposta,lei vide che c'era una saracinesca di metallo,avente la parte bassa
gialla con linee oblique nere,che si stava abbassando lentamente,così corse,si distese a terra e passò
sotto l'oggetto,poi una delle guardie si gettò a terra e provò ad afferrarla,ma non ebbe successo.
Chloe si rialzò e corse per una salita che la condusse verso l'esterno.
Il giorno dopo gli studenti andarono a scuola.
Chloe scese le scale dell'edificio e Clark le andò dietro.
Lei indossava un giacchetto viola,maglietta rosa,scollata,pantaloni neri e scarpe nere,mentre lui
indossava un giaccone blu,camicia rossa,jeans blu e scarpe nere.
"Chloe?"disse Clark mentre lei scendeva la scalinata"Ehi Chloe?"
Clark la raggiunse alla base delle scale"Ti sto cercando da più di un'ora,che fine hai fatto?"
"Scusa."disse Chloe camminando per 1 dei corridoi"Ho un sacco di pensieri per la testa,a proposito
io dovrei cancellare l'intervista con l'insegnante dell'anno,non puoi farlo tu?"
"Ah...le ho lasciato un messaggio in segreteria...ma non ha richiamato."disse Clark dopo che lei gli
si fu messa davanti.
"Clark..."disse Chloe mettendogli la mano destra sulla spalla sinistra"Ok...Clark?
Capisco che la signora Taylor è peggio di Fort Knox quando si tratta della sua vita privata..."
Lui annuì.
"...ma il giornalismo non è mica starsene seduti aspettando che le notizie ti piovano addosso,a volte
te le devi andare a cercare..."disse Chloe sorridendo e togliendo la mano,poi vide una donna con
capelli castani lunghi,con la riga in mezzo,che indossava una giacca nera,camicia rossa,pantaloni
neri,scarpe nere,una borsa nera a sinistra e una cartellina marrone nella mano sinistra.
Lei sorrise e lo voltò verso la donna"E a volte il tempismo è molto importante,ok Clark?
Va e ricorda..."
Chloe gli diede una leggera spinta"...non accettare mai"No comment"come risposta."
"Signora Taylor..."disse Clark avvicinandosi e la donna si fermò"...è possibile prendere un
appuntamento per l'intervista?
Sarà veloce,lo prometto."
Chloe si avvicinò a Clark.
"Questa settimana sono impegnatissima."disse lei che stava per entrare in una classe.
"Ah!...aspetti signora Taylor!...10 minuti al massimo."disse Chloe"Le andrebbe bene prima della
lezione di letteratura?"
Dalla bocca di Chloe fuoriuscirono delle microparticelle verdi,formate da una parte sferica con
degli spuntoni,connesse ad altre particelle identiche mediante delle protuberanze sottili dello stesso
colore.
La sostanza microscopica finì dentro la bocca della donna.
"No,devo ancora prepararla."disse Taylor"Ieri sera,invece di farlo,ho guardato la televisione."
La donna entrò in classe.
Chloe si mise davanti a Clark e sorrise"Ha...davvero detto quello che ha detto?"
Clark restò perplesso.
Pitt era nel Torch e stava mettendo degli oggetti dentro 1 zainetto blu,posto su una delle scrivanie.
Indossava un giaccone marrone chiaro,camicia celeste,jeans blu e scarpe nere.
Clark e Chloe entrarono nella stanza.
"Pitt allora ci vediamo stasera?"disse Clark.
"Certo."disse Pitt scrivendo su un foglietto,posto nella mano sinistra,con una matita"Passo da mia
madre a darle un po' di cose,ma...dovrei essere di ritorno per l'appuntamento."
Chloe andò alla scrivania vicina a Pitt e posò delle cartelline chiare su di essa"Un'altra meravigliosa
serata passata al televisore?"
"Pitt fornirà lo schermo gigante..."disse Clark prendendo un bicchiere di plastica,con la mano
sinistra,da un mobile"...e io la cena."
"Cosa?!"disse Chloe ridendo"Clark Kent in cucina?"
"Esatto."disse Clark voltandosi verso la macchina per il caffè.
Chloe guardò Pitt"E che cosa prevede il menù?"
Pitt la guardò"Clark volerà allo stadio di Metropolis e ci prenderà un paio di hot dog."
Clark si voltò e lo fissò perplesso.
"Cosa?"disse lei"Wow wow wow!
Uh ripeti!
Vuoi forse dire che Clark guiderà per 6 ore solo per comprare dei semplici hot dog?"
Pitt guardò Clark preoccupato,mentre lui spalancava le braccia.
"Eh...no,ma con la velocità super sonica può farlo in 10 minuti."disse Pitt ridendo.
Clark spalancò gli occhi e Pitt fece lo stesso.
"Eh..."disse lei che si voltò verso Clark sorridendo.
"Sta scherzando."disse Clark"Amico mio...cosa c'era nella tua colazione stamattina?
Allucinogeni scaduti?"
Clark si mosse,mise la mano sinistra sulla spalla destra di Pitt e lo portò verso l'uscita"Forza
Pitt,andiamo in classe."
Clark lo portò fuori e lo voltò"Che ti ha preso?"
"Non lo so Clark,ma non volevo dirlo."disse Pitt"Ho sentito il bisogno di dire la verità."
"La prossima volta che senti il bisogno controllati."disse Clark andando via.
La notte seguente Lex entrò nello studio del padre a Metropolis.
Indossava un lungo cappotto nero,camicia celeste,pantaloni neri e scarpe nere.
"Lex...grazie di essere...venuto subito."disse Lionel che era seduto alla scrivania,davanti a 1
schermo,e teneva l'indice destro sotto il mento,in orizzontale.
Lui indossava una camicia celeste,cravatta nera,pantaloni neri e scarpe nere.
"Quale delle tue fissazioni ossessivo compulsive ti ha spinto a chiamarmi oggi?"disse Lex mentre la
massa di energia rossa e arancione entrava nella stanza.
Lionel si alzò e camminò verso destra"Da quanto ho capito c'è stato...un incidente al laboratorio di
Smallville ieri notte...è vero?"
Lionel si fermò guardandolo.
"Un allarme che è scattato per errore."disse Lex che andò verso una delle poltrone nere"Ho già
rimediato."
"Mettendo in subbuglio la sicurezza?"disse Lionel.
"Solo una precauzione."disse Lex che si sedette,accavallando le gambe,mentre la massa di energia
assumeva la forma della donna di colore,con le scaglie sulla fronte,indossante la mantella sulle
spalle,la corazza su seno e avambracci,più il gonnellino d'oro.
"Oppure una reazione esagerata."disse Lionel muovendosi alla sua destra e arrivando dietro una
poltrona,poi gli mise la mano destra sulla spalla destra"A meno che non ci sia stata una qualche
fuga di elemento chimico."
Lionel si allontanò.
"Najor diukcoverun avhe lieuk."disse la figura femminile.
Lionel guardò Lex e sorrise,poi il figlio fece lo stesso e si alzò.
"Sono curioso papà."disse Lex"Perché il bisogno improvviso di occuparti di un così piccolo
problema?"
"Perché sono preoccupato per te,Lex."disse Lionel"E tu non mi starai deliberatamente nascondendo
qualcosa...vero?"
Lex gli parlò all'orecchio destro"Tutti nascondono qualcosa."
I 2 si sorrisero e Lex andò via.
Poco dopo Luthor salì in auto e rimase fermo per un po',poi si aprì la camicia e si tolse il microfono.
La stessa notte Chloe era nella casa dei Kent,seduta al tavolo da pranzo con Clark.
La superficie del mobile era piena di fogli e cartelline.
Clark non indossava il giaccone.
"Fino a ora abbiamo...premi studenteschi,trofei,foto di gruppo...tutto tranne l'intervista alla signora
Taylor."disse Chloe.
"Beh...se non vuole parlare con noi dovremo rassegnarci."disse Clark che aveva un foglietto in
mano.
"Ciao."disse Marta che entrò con 2 buste della spesa.
Indossava un giaccone verde,maglietta rossa,pantaloni neri e scarpe nere.
"Ciao Chloe."disse Marta sorridendo e posando le buste su un piano di legno.
"Salve,signora Kent."disse Chloe voltandosi verso di lei e sorridendo.
"Hai altra roba di fuori?"disse Clark alzandosi insieme a Chloe.
"Si,tesoro,grazie."disse Marta e Clark uscì.
Lei si tolse il giaccone"Non ti ho mai ringraziata dei fiori che hai mandato dopo l'operazione di
Jonathan."
"Ah di niente."disse Chloe"E come sta ora?"
"Sta attraversando un brutto periodo."disse Marta"È depresso e nervoso…
Temo che una volta...ristabilito non sarà mai più lo stesso uomo che ho sposato."
"Mi dispiace."disse Chloe intristita"E come reagisce Clark?"
"Sai lui...si sente responsabile per le condizioni di Jonathan."disse Marta.
"Come può sentirsi lui responsabile per l'infarto del signor Kent?"disse Chloe.
Clark rientrò in quel momento portando altre buste.
"A causa del suo padre naturale,l'uomo che accompagnò Clark a Metropolis l'estate scorsa."disse
Marta.
Clark si fermò dietro di lei e spalancò gli occhi"Mamma..."
Lei si voltò verso di lui.
"Dove le metto queste?"disse Clark con gli occhi spalancati.
Marta si mise le mani sulla bocca.
"Ehm...Clark..."disse Chloe che si avvicinò a Clark"Tu sei riuscito a trovare il tuo vero padre e non
mi hai detto niente?"
Marta restò con la bocca spalancata.
"Ehm...mia madre voleva dire che..."disse Clark andando verso il tavolo dove erano
seduti"...accettare il fatto che i miei non mi abbiano voluto..."
Clark iniziò a togliere i fogli dal mobile"...ha influito sugli eventi dell'estate."
Lei lo guardò stupita,mentre lui le portava una borsa e una cartellina arancione,sorridendo con
imbarazzo"Ma riparliamone domani."
Lei annuì"Ok.
Ciao."
"Ciao."disse Marta e Chloe uscì dall'abitazione.
Clark guardò la madre sconvolto.
"Non so cosa mi ha preso..."disse Marta"Io ho detto a Chloe di Jor El…io...io non so...cosa mi sia
successo..."
Clark allungò la mano destra verso di lei e si avvicinò"Mamma,va tutto bene.
Il problema non è tuo.
Credo che sia successo qualcosa a Chloe piuttosto."
Il giorno dopo Lana era al Taloon,con gli avambracci poggiati sul bancone,e aveva un libricino in
mano.
Indossava una maglietta chiara,a mezze maniche,scollata,con i bordi del colletto rosa,dei jeans blu e
delle scarpe nere.
Clark arrivò sul posto.
Indossava un giaccone blu,camicia rossa,con linee verticali e orizzontali bianche,jeans blu e scarpe
marroni.
"Ciao Lana."disse Clark"Non vorrei disturbarti..."
Lei mise giù il libretto e si voltò verso di lui"No,non sto facendo nulla di importante."
Lana prese un vassoio circolare dal bancone"Non ti ho visto in questi giorni."
"Dopo la nostra ultima conversazione pensavo volessi un po' di respiro."disse Clark mentre lei
toglieva delle tazzine dai tavolini.
"Lo pensavo anche io,ma sembra che non siamo capaci di farlo."disse Lana.
"È difficile sparire qui a Smallville."disse Clark sorridendo.
Lei andò verso il bancone e posò il vassoio.
"Sono qui per parlarti di Chloe."disse Clark"Hai notato niente di diverso in lei?"
Lana si voltò verso di lui"Non vorrei fare la figura dell'amica pettegola,ma...ieri è venuto a cercarla
un uomo,un amico...di suo padre,un vecchio collega."
"Della Luthor Corporation?"disse Clark.
"Si,sembrava preoccupato."disse Lana"Mi ha chiesto se lei gli avesse preso il suo tesserino
elettronico."
"Chloe cleptomane?"disse Clark facendo un mezzo sorriso,poi scosse la testa"Non è proprio da lei."
"Ha anche detto che chiunque l'abbia rubato...2 notti fa si è intrufolato in 1 dei laboratori."disse
Lana.
Poco dopo l'autobus giallo arrivò davanti al liceo di Smallville e la signora Taylor scese da una
lunga macchina blu,insieme al figlio.
Lei indossava un lungo cappotto marrone,maglietta rossa,gonna nera,scarpe marroni e borsa
marrone,mentre il figlio,che aveva i capelli castani,a mezzo collo,e lisci,indossava un giubetto di
jeans blu,maglietta chiara,jeans blu e scarpe marroni.
Il ragazzo si mise lo zaino blu in spalla,poi i 2 andarono verso l'entrata e Chloe li raggiunse.
Lei indossava un giaccone rosso esternamente e giallo internamente,maglietta chiara,jeans
blu,scarpe nere e aveva una borsa chiara,a tracolla,posta a sinistra.
"Signora Taylor?"disse Chloe che prese un taccuino dalla borsa"Salve,mi dispiace metterla alle
strette,ma ho una scadenza vincolante.
Possiamo parlare velocemente?"
"Ma certo,tanto so che non mi daresti tregua."disse lei.
"Che emozione avere per mamma la migliore insegnante della scuola."disse Chloe sorridendo e
scrivendo sul taccuino.
"Ehm...già...ci sono abituato,è la migliore in tutto quello che fa."disse il ragazzo sorridendo e
guardando la madre,che sorrise anche lei.
"Ok,cominciamo con le cose più ovvie."disse Chloe"Cosa le piace dell'insegnamento?"
"Mi piacciono gli studenti."disse la donna.
"Ok..."disse Chloe scrivendo"E cosa non le piace?"
"Dover nascondere la verità."disse lei.
Il figlio la guardò e rimase a bocca aperta.
"Mi scusi..."disse Chloe sorridendo,con un'espressione un po' perplessa"...verità a proposito di
che?"
"Che la signora Taylor non esiste."disse la donna.
Il figlio sorrise,imbarazzato.
"Il mio vero nome è Marianna Luis...e cerco di seppellire il mio passato dal 72."disse l'insegnante.
"Io...io non capisco,perché che cosa ha fatto?"disse Chloe.
"Facevo...parte di un gruppo estremista."disse lei"Fummo gli autori di un attentato a una banca di
Boston.
Doveva essere solo dimostrativo,ma...un agente entrò in servizio in anticipo...e quando la bomba
scoppiò lui..."
"Signora Taylor...lei è ricercata per omicidio?"disse Chloe perplessa.
Il figlio guardò la madre,con un'espressione sconvolta.
"Io...ero solo alla guida della macchina."disse lei che guardò il figlio,con un'espressione
triste,poi iniziò a scuotere la testa"Lo giuro!
Io non volevo che qualcuno morisse!"
"Mamma,ma che stai dicendo?"disse il figlio sconvolto.
"Avrei dovuto dirtelo molti anni fa."disse lei piangendo.
Il figlio guardò Chloe che scriveva.
"Mi dispiace tanto!"disse la donna.
"Bene,signora Taylor..."disse Chloe.
"NO BASTA!"urlò il ragazzo mettendosi davanti alla madre e allontanandola"STAI LONTANO
DA LEI!
LASCIACI IN PACE!"
I 2 se ne andarono.
"Andiamo."disse il figlio.
"Scusami William...avrei dovuto dirtelo."disse la donna mentre il figlio le metteva la mano destra
sulla schiena.
Chloe scrisse sui fogli e sorrise.
Il giorno dopo delle studentesse lessero il giornale del Torch,dove,sulla prima pagina,era riportata la
dichiarazione della donna e rimasero sconvolte.
Chloe camminò per i corridoi,sorridendo alle persone che la fissavano.
Indossava una giacca grigia,maglietta rossa,jeans blu,scarpe nere,borsa a tracolla rossa e taccuino
marrone nella mano destra.
Passando per il corridoio principale tutti la guardarono male.
"Congratulazioni."disse Clark che arrivò con un giornale in mano.
Lui indossava un giaccone rosso,maglietta celeste,jeans blu e scarpe nere.
"Hai messo in subbuglio l'intera scuola in appena 24 ore."disse Clark mostrandole la prima pagina
del quotidiano scolastico.
"Non si diventa giornalisti senza farsi nemici."disse Chloe camminando e prendendo appunti sul
taccuino.
"Dovrebbe occuparsi la polizia di questo."disse Clark che mostrò il giornale.
"Clark ho scoperto un omicidio."disse lei piegando la testa verso sinistra e guardandolo.
Lui le si mise davanti,fermandola"Con il tuo nuovo potere?"
Chloe sorrise e incrociò le braccia.
"Sei entrata alla Luthor Corporation l'altra notte?"disse Clark"È successo qualcosa?"
"Wow!"disse Chloe sorridendo"Forse hai davvero i geni da giornalista dietro a quel faccino da
angioletto."
"Chloe,la gente ti rivela cose di cui non vuole parlare,non è 1 scherzo!"disse Clark.
"No,ma è il sogno di ogni giornalista."disse Chloe che sorrise e andò verso una ragazza con
gli occhiali piccoli e rettangolari,i capelli biondi e lunghi,aventi la riga a sinistra,indossante una
maglietta celeste,pantaloni chiari e scarpe marroni.
La ragazza aveva delle cartelline blu nella mano sinistra.
"Rebecca..."disse Chloe sorridendo"Quando tutti sbagliarono il compito in classe di geometria,tu
come sei riuscita a farlo esatto?"
"Ho rubato le risposte il giorno prima,è chiaro."disse Rebecca sorridendo.
Clark spalancò gli occhi e Chloe sorrise.
"Non vorrai mica dirlo a qualcuno,vero?"disse Rebecca.
Chloe scoppiò a ridere"No!...certo che no..."
La ragazza andò via e l'altra si voltò verso Clark sorridendo.
Poco dopo passò un gruppo di giocatori di football,in uniforme rossa e gialla,accompagnati da una
ragazza abbronzata,con capelli ricci e lunghi,indossante una maglietta nera,aderente e a maniche
lunghe,con una linea circolare,di colore giallo ocra,poco sotto l'attaccatura del collo al corpo,avente
una seconda linea circolare nera al di sotto di quest'ultima.
La zona della maglietta che copriva il seno era rossa,con una"S"dello stesso colore,avente i contorni
neri e un'aura bianca intorno,la parte sulla pancia aveva 4 linee a zig zag orizzontali,di cui la prima
era nera,la seconda era giallo ocra,la terza era rossa e la quarta era nera.
All'altezza della vita aveva un gonnellino rosso,con il bordo giallo ocra,i polpacci erano coperti da
delle calze nere e ai piedi aveva delle scarpe nere.
"Mindyyy!"disse Chloe sorridendo e andando verso la ragazza abbronzata"Ehi Mindy!
Sei sempre così allegra!
Non c'è niente che ti angoscia?"
"Stai scherzando,hai idea cosa significa esultare per una squadra di perdenti?"disse Mindy e Chloe
alzò le sopracciglia,sorridendo.
La ragazza abbronzata divenne improvvisamente cupa"Ah..."
Il ragazzo alla sua sinistra,che aveva i capelli corti e neri,la guardò incredulo"Mindy,ma che stai
dicendo?"
La ragazza andò via e Chloe sorrise.
Clark chiuse gli occhi e abbassò la testa.
"Jacob?"disse Chloe"Al ballo ufficiale della scuola chi porteresti con te?"
Lui guardò il ragazzo alla sua destra e poi guardò Chloe"Di sicuro Andy."
Chloe guardò il ragazzo alla destra dell'altro.
"Andy?"disse Chloe"Il capo squadra?"
Clark restò a bocca aperta.
"Wow...questo è un vero scoop!"disse Chloe sorridendo.
Il ragazzo le si avvicinò,con un'aria furibonda,ma Clark gli mise la mano sinistra sul
petto,fermandolo"Tranquillo,non lo diremo a nessuno."
Clark la portò verso la parete dove c'erano gli armadietti gialli.
"Ah è straordinario!"disse Chloe"Gli articoli che riuscirò a scrivere!
Te lo immagini?
Potrei anche svelare quel mistero vivente che risponde al nome di Clark Kent!"
Lei gli diede un colpetto al petto,con la mano destra,e poi lo guardò intensamente"Cosa mi
nascondi?
Dimmi."
Clark spalancò gli occhi"Non riesco a credere a quello che mi chiedi."
Lei strinse gli occhi e restò perplessa"Non mi rispondi…
Chiunque altro l'avrebbe fatto."
Chloe gli si avvicinò"Di cosa hai paura Clark?
Che riesca a penetrare la corazza e a scoprire finalmente il tuo segreto?"
Poco dopo Clark entrò nella stanza dove c'erano i tubi con la placca circolare in cima e iniziò a
guardarsi intorno,poi si diresse verso degli archivi di metallo,rettangolari e blu,dotati di vari
cassetti e iniziò a frugare all'interno di 1 di essi.
In un cassetto trovò delle cartelline grige,messe in verticale,con un cartellino sulla cima,poi
controllò in un altro cassetto.
"Clark?"disse Lex e Clark si voltò verso di lui.
Luthor indossava un lungo cappotto nero,maglietta blu,pantaloni neri e scarpe nere.
"Che ci fai qui?"disse Lex"Quest'area è ad accesso limitato."
"Ehi Lex..."disse Clark"Scusami,stavo cercando di uscire,ma la porta era chiusa a chiave."
"Veramente a me sembra forzata,ma ne parlerò con i ragazzi della vigilanza...mi vuoi dire perché
sei qui?"disse Lex.
"Sono preoccupato per un'amica."disse Clark.
"Non sarà la stessa amica che si è intrufolata qui dentro un paio di notti fa?"disse Lex"Clark,perché
non me ne hai parlato?"
"L'ultima conversazione che abbiamo avuto è finita nelle mani dell'F.B.I."disse Clark andando via.
"Clark,qualsiasi cosa io abbia detto all'F.B.I. ho tenuto fuori la tua famiglia."disse Lex andandogli
dietro e Clark si fermò"Sarebbe gentile da parte tua ricambiare il favore.
E ora mi vuoi dire cosa stai facendo qui?"
"Sono qui per lei."disse Clark"Le sta succedendo qualcosa di molto strano...e...a cosa stavano
lavorando qui?"
"C'è un vecchio progetto di mio padre."disse Lex mettendo le mani su un piano metallico"Stavo
cercando di salvare qualcosa dai suoi insuccessi.
Quelli del famigerato e ormai chiuso livello 3."
"Ma non c'è più niente qui."disse Clark.
"Ho deciso di limitare i danni."disse Lex"Certe cose che avevo sepolto con quel livello...devono
rimanere sepolte.
Clark..."
Lex gli si avvicinò"...non siamo andati abbastanza a fondo per verificare gli effetti collaterali.
Se questa amica è stata esposta a qualcosa che era qui potrebbe avere problemi di salute.
È difficile per me aiutarti se non so chi è."
La sera seguente Chloe entrò nel Taloon e tutti la guardarono mentre camminava,poi un ragazzo le
diede una spinta mentre si dirigeva verso l'uscita.
Il figlio della signora Taylor le gettò addosso un giornale,che lei prese con le mani.
Il ragazzo indossava il giacchetto di jeans blu,maglietta rossa,jeans blu e scarpe nere.
"MA COME HAI POTUTO?"disse il ragazzo"GRAZIE A TE MIA MADRE SI È DOVUTA
NASCONDERE,LA POLIZIA LA STA CERCANDO!"
"Mi dispiace William,ma io ho solo pubblicato la verità,non penserai che la responsabilità sia
mia?"disse Chloe e lui le si avvicinò con un'aria furibonda.
"Tu hai rovinato la mia vita."disse il ragazzo che andò via e anche molte persone nel locale
uscirono.
Lana,che indossava una maglietta verde a mezze maniche,jeans blu,scarpe marroni e teneva un
vassoio circolare con la mano sinistra si avvicinò all'altra.
"Cosa sta succedendo?"disse Chloe che si guardò intorno"Come mai scappano tutti quanti?
Sono io?"
"Si,sei tu."disse Lana guardandosi intorno con gli occhi spalancati"Da quando hai fatto diventare il
Torch il tuo salotto dei pettegolezzi non ti sopporta più nessuno."
Chloe sorrise"Almeno tu mi rivolgi ancora la parola."
Lana annuì spaventata e si voltò verso il bancone"Per adesso..."
"Capisco."disse Chloe andandole dietro"Ok,parliamone."
Lana si voltò verso di lei"Ho fatto domanda alla scuola d'arte di Parigi.
Hanno un programma ottimo e...se vengo ammessa comincerò il mese prossimo."
"Wow..."disse Chloe sorridendo e incrociando le braccia"...mi sono persa qualcosa?
Da quanto lo hai deciso?"
"È un bel po' che ci rifletto...tutti qui hanno una famiglia e si trovano bene,ma io a volte...mi sento
un po' fuori posto."disse Lana.
"Credevo che fossimo noi la tua famiglia."disse Chloe.
"Andiamo Chloe...so cosa tu e gli altri pensate di me."disse Lana"Che sono debole e troppo
introversa…
Non vedo l'ora di andarmene in un posto dove nessuno può giudicarmi."
"Io non ti ho mai giudicata,Lana..."disse Chloe avvicinandosi.
"Non te ne ho mai dato modo."disse Lana.
"Perché non hai mai parlato con me di questo?"disse Chloe.
"Perché non riuscivo a fidarmi di te."disse Lana.
Chloe si intristì e andò via.
Il giorno dopo era seduta nello studio di Lex,sulla poltrona nera,con il gomito destro poggiato sul
bracciolo e la mano messa sul volto.
Luthor entrò dalla porta principale e la massa di energia lo seguì,prendendo la forma della figura
femminile.
Lui indossava una maglietta nera,pantaloni neri e scarpe nere.
"Grazie per essere venuta."disse Lex.
"Beh,ho solo pochi minuti."disse Chloe"Clark mi ha appena chiesto di raggiungerlo in ospedale
con urgenza."
"Non ci vorrà molto tempo."disse Lex"Parliamo della tua scorribanda alla Luthor Corporation
dell'altra notte."
Chloe restò in silenzio per alcuni secondi,mentre la figura femminile faceva qualche passo verso di
lei,scrutandola con attenzione.
"Fammi indovinare..."disse Lex"...in qualche modo nessuno può evitare di dirti la verità."
"Mi stai chiedendo di scusarmi?"disse Chloe.
"No..."disse Lex che le afferrò le spalle con le mani"Chloe...voglio che usi i tuoi poteri per
aiutarmi a riprendere i ricordi che mio padre mi ha rubato."
"Mir..."disse la figura femminile.
"Lex...non credo che tuo padre si sarebbe preso la briga di cancellare i tuoi ricordi se non fossero
stati una minaccia per lui."disse Chloe"Forse dovresti solo lasciar perdere."
Lei prese la borsa rossa e andò verso la porta.
"Perché ho la sensazione che tu sappia molto più di quanto non lasci intendere?"disse Lex.
Chloe si fermò e tornò indietro"Non so proprio a cosa ti riferisci...ma so che a causa tua mio padre è
ancora disoccupato.
Perché dovrei aiutarti?"
"Perché è stato mio padre a volere il suo licenziamento."disse Lex"E tu sai che questa è la verità."
Chloe si mise la mano destra sulla fronte"Quindi il futuro della mia famiglia è affidato a una mossa
sulla scacchiera dell'infinita sfida di potere che giocate tu e tuo padre?"
"Non è un gioco,Chloe."disse Lex"Prima o poi terminerà per 1 dei 2.
E tu sei l'unica che può portarmi alla verità."
Chloe gli girò intorno"Ma perché ti rendi vittima di tuo padre?
Perché non te ne vai e sbatti la porta dietro di te?"
Chloe gli si mise alle spalle.
"Perché se lo facessi non otterrei la cosa che ho sempre voluto."disse Lex.
"E quale sarebbe?"disse Chloe.
Lex la guardò"Che lui possa volermi bene."
Luthor iniziò a guardarsi intorno,sospirando,mentre Chloe restava senza parole.
"L'affetto...non fa parte della tua vita."disse la figura femminile e Lex spalancò gli occhi.
Clark era nella zona dell'ospedale dove c'erano le sedie di legno e camminava avanti e indietro,poi
vide Pitt e lo raggiunse.
Il ragazzo di colore indossava un giaccone nero,maglietta verde,jeans blu,scarpe nere e aveva una
macchina fotografica nella mano sinistra.
"Pitt,che ci fai qui?"disse Clark.
"Chloe dice che hai 1 scoop."disse Pitt.
Lui afferrò Pitt e lo fece camminare per i corridoi"Si,glie l'ho detto apposta.
Pensavo fosse l'unico modo per farla venire qui in ospedale."
"Perché?"disse Pitt"Sta male?"
"Deve aver inalato qualcosa alla Luthor Corporation."disse Clark andando all'ascensore e cliccando
il bottone laterale"Tipo un gas della verità."
Pitt guardò il braccio destro di Clark,che aveva afferrato il suo arto sinistro"E questo spiegherebbe
perché ho parlato a ruota libera."
Clark si accorse che lo aveva afferrato e lo lasciò"Già."
"Ho capito,Clark."disse Pitt"Sparisco prima che arrivi la macchina della verità in persona."
Pitt entrò nell'ascensore,guardando la macchina fotografica,e poi si accorse che Chloe era alla sua
destra.
Lei indossava un giaccone chiaro,camicia fucsia,pantaloni neri e scarpe nere.
"Ciao Pitt."disse lei sorridendo.
"Chloe..."disse Pitt e Clark spalancò gli occhi.
Pitt provò a uscire dall'ascensore,ma Chloe si mise davanti e gli poggiò la mano sinistra sul petto.
"Aspetta."disse lei"Quando è troppo è troppo.
Sembra che tutti oggi se la diano a gambe quando vedono il mostro Chloe,perché anche tu?"
Le porte dell'ascensore iniziarono a chiudersi.
"Voglio starti lontano perché non voglio dire la verità."disse Pitt.
Clark mise la mano sinistra sulla parte frontale della porta dell'ascensore,poco prima che si
chiudesse,e la spalancò,poi si mise tra i 2"Chloe!
Ti ricordi la notizia di cui parlavo…"
"Si,ma rimandiamo questa storia a dopo."disse Chloe che lo spostò"Voglio sapere perché tutti
quanti stanno sulla difensiva."
Lei fece un passo avanti"Che cosa mi stai nascondendo,Pitt?"
Pitt guardò preoccupato Clark e poi la baciò"Sono innamorato di te,Chloe."
Lei rimase con la bocca spalancata.
"Sono innamorato fin dal primo momento che ti ho incontrata."disse Pitt.
"Ok...wow...Pitt mi spiace...perché non me l'hai detto prima?"disse Chloe.
"Perché sapevo che eri innamorata di Clark."disse Pitt"Era totalmente inutile."
Pitt corse fuori non appena le porte dell'ascensore si aprirono.
"Non ho parole..."disse Chloe che gli andò dietro"Pitt,aspetta..."
"Chloe!"disse Pitt che si voltò e la guardò"Clark ha ragione,non sei in te!
Fa qualcosa per rimediare!
Ti prego!"
Pitt andò via,lei si voltò verso Clark e poi si sentì male,mettendosi le mani sulla fronte.
"Chloe?"disse Clark che la soccorse"Tutto bene?
Qualcuno mi aiuti!
Presto!"
Un dottore con capelli neri,camice bianco,camicia chiara,cravatta nera,pantaloni neri e scarpe nere
più un'infermiera di colore,vestita di viola,lo aiutarono.
"Come si chiama?"disse il dottore.
"Chloe."disse Clark.
"Tranquilla Chloe."disse il medico"Facciamo tutti gli esami."
I 2 la accompagnarono verso un uomo con capelli neri,camicia bianca a mezze maniche,pantaloni
neri e scarpe nere,che spingeva una sedia a rotelle,facendoci sedere sopra la ragazza,poi la
portarono via.
Poco dopo Clark era seduto alla scrivania del Torch e faceva ricerche sul computer.
Pitt entrò nella stanza"Clark ti stanno cercando,hanno arrestato la signora Taylor."
"Lo so,le voci girano veloci."disse Clark.
"Visto che ci sei perché non cerchi quanto ci metti a morire d'imbarazzo?"disse Pitt che andò verso
un'altra scrivania.
"Pitt,perché non mi hai mai detto che sei innamorato di Chloe?"disse Clark.
"Era inutile,non avrò mai una possibilità con lei."disse Pitt.
"E cosa te lo fa pensare?"disse Clark.
"Il fatto di avere te come rivale."disse Pitt"Oh,andiamo Clark.
Chiunque ti stia vicino non può fare altro che passare inosservato."
I 2 restarono in silenzio.
Pitt guardò lo schermo del computer a cui stava lavorando Clark e si avvicinò"Che fai con i
documenti di Chloe?"
"Sono preoccupato per lei."disse Clark mentre Pitt si sedeva alla scrivania"Lavorava a un articolo
su un progetto della Luthor Corporation chiamato Levitas.
C'è un tizio,un generale,che dice di aver lavorato alla prima fase del progetto 5 anni fa."
"Sembra una pista vaga."disse Pitt.
"È anche l'unica."disse Clark camminando intorno alla sedia di Pitt.
Chloe era seduta su un lettino d'ospedale e aveva un termometro in bocca.
Il medico che l'aveva soccorsa prese l'oggetto"Pare che sia tutto sotto controllo.
Torno subito."
L'uomo andò a togliersi i guanti e poi uscì,mentre Chloe andava a prendere la borsa
rossa,estraendo il cellulare.
Lionel Luthor entrò nella stanza.
Indossava un giaccone nero,lungo fino alle caviglie,giacca nera,camicia bianca,cravatta
nera,pantaloni neri e scarpe nere.
"Non ci ha messo molto."disse Chloe.
"Signorina Sullivan."disse Lionel chiudendo la porta"Sembra un po' stanca."
Lei si voltò di scatto,mettendo la mano destra dietro la schiena e cliccando un tasto del telefono.
"Immagino che una dieta a base di verità sia...stancante per chiunque."disse Lionel che camminò
con le mani nelle tasche"Ho sentito che ha preso in prestito un tesserino della Luthor Corporation."
"Volevo solo aiutare mio padre."disse Chloe"Perché lo ha messo sulla lista nera?"
"Perché quel plebeo se lo meritava,se troverà lavoro come lavapiatti sarà fortunato."disse Lionel
che rimase sorpreso da quello che aveva detto e Chloe sorrise"Oh…beh...l'avverto,non si metta
contro di me o se ne pentirà,io sono un uomo di parola."
"C'è solo un modo per saperlo."disse Chloe.
"Quale?"disse Lionel.
"Fu lei che ordinò di uccidere i suoi genitori a Morgan Edge?"disse Chloe.
"Certo che fui io."disse Lionel"Per l'assicurazione sulla vita.
Volevo del denaro per fondare la mia società."
Chloe sorrise.
Lionel si sorprese di nuovo"Ah...mi spiace che me lo abbia chiesto,signorina Sullivan.
Adesso ha un'informazione molto pericolosa per lei,perché mi ha fatto questa domanda?"
"Non ha importanza."disse Chloe che gli mostrò il cellulare indietreggiando"È tutto qui.
Ho registrato la nostra conversazione sulla mia casella vocale..."
Lei indietreggiò verso la porta e Lionel la seguì"...e io sono l'unica persona che ha la password.
Se fossi in lei ripenserei al licenziamento di mio padre."
Chloe provò ad aprire la porta,ma Lionel la chiuse con la mano destra.
"Molto astuta,anche se,purtroppo per lei,io non mi piego mai ai ricatti."disse Lionel"E questo non è
il modo migliore per far riottenere il posto a suo padre."
"E allora qual'è?"disse Chloe indietreggiando verso il muro.
"Informazioni,da una fonte piuttosto riservata."disse Lionel avvicinandosi.
"Questa fonte ha un nome?"disse Chloe.
"2 per l'esattezza."disse Lionel"Jonathan e Marta Kent.
Dovrà fargli una sola domanda."
"Per quale motivo dovrei farlo?"disse Chloe.
"Perché io so che Clark ha un posto privilegiato nel suo cuore e perché lei non tollera che lui le
nasconda qualcosa."disse Lionel girandole intorno"E sappiamo tutti e 2 che forse questa può essere
l'unica opportunità di sapere cosa nasconde."
Chloe si voltò verso di lui"Che vuole sapere signor Luthor?"
"Da dove viene Clark Kent esattamente."disse Lionel.
Metropolis.
In una zona della città c'erano decine di palazzi rettangolari,composti d piani,di colore
marrone,rosso e bianco,disposti a gruppi di 3 o 4.
Clark entrò in un grande ambiente pieno di veicoli abbandonati e attrezzi da lavoro,dove c'erano
delle colonne cilindriche sottili e un alto soffitto triangolare di metallo.
Lui si diresse verso un'apertura rettangolare,posta in fondo alla stanza,che era coperta da dei tessuti
rettangolari e verticali,fatti di plastica bianca.
Un uomo,avente un cappuccio grigio e indossante un giaccone verde,guanti grigi,che lasciavano
scoperta la parte finale delle dita,pantaloni neri e scarpe nere,gli arrivò alle spalle,puntandogli una
pistola alla nuca con la mano sinistra.
"Devi imparare le buone maniere."disse l'uomo.
"Sono qui per parlare con lei del progetto Levitas."disse Clark voltandosi"So che la Luthor
Corporation aveva l'appalto quando lei era in servizio.
Hanno ripreso gli esperimenti."
"È Luthor che ti manda?"disse l'uomo.
"No."disse Clark"Voglio sapere l'effetto sulle persone."
"Da quella parte."disse l'uomo indicando verso sinistra.
Clark si diresse verso un divano arancione posto davanti a una brace rettangolare,con una grata di
metallo sopra,su cui c'era una teiera nera.
Alla sinistra della brace c'era un contenitore di metallo,rettangolare e bianco,con sopra una tazzina
di metallo blu.
L'uomo lo seguì,posando la pistola sul contenitore,si sedette e prese la teiera"Stavamo cercando di
creare una specie di siero della verità."
"E lei perché si fermò?"disse Clark.
"Avevo scrupoli sulla tossicità."disse l'uomo versando il tè nel bicchiere metallico"La Luthor
Corporation si vendicò formulando una falsa perizia psichiatrica."
L'uomo si alzò e gli passò il bicchiere"E così mi hanno levato l'incarico."
"Signore,una mia amica si è introdotta in un laboratorio dove si stava sperimentando il
Levitas."disse Clark"E credo sia rimasta esposta a..."
"Che sintomi ha la sua amica?"disse l'uomo prendendo la teiera cilindrica e versando da bere in un
altro bicchiere,che era di metallo grigio.
"Ha avuto forti mal di testa."disse Clark.
L'uomo posò l'oggetto sulla grata metallica,posta sulle fiamme,pesantemente"Credo che domattina
la sua amica sarà morta."
"Morta?..."disse Clark sconvolto.
"Ecco perché sospesi gli esperimenti."disse lui posando il bicchiere e alzandosi"Sospettavo che il
gas...avrebbe funzionato..."
L'uomo fece qualche passo verso sinistra e poi guardò Clark"...ma che il livello di tossicità fosse
mortale."
"Non c'è niente che possa salvarla?"disse Clark.
"Poco prima che il progetto fosse interrotto stavo lavorando a un antidoto."disse l'uomo andando
verso un frigorifero verde,poi lo aprì e mostrò a Clark una grossa siringa,contenente del liquido
arancione"Mai sperimentato."
Clark si avvicinò lentamente e prese l'oggetto"Se dovessi usarlo quanto ne servirebbe?"
"Dalle una dose intera."disse l'uomo"Dritta nel cuore."
Poco dopo Clark arrivò in ospedale e si diresse verso l'infermiera di colore,che era vicina alla
reception.
"Mi scusi!"disse lui"Sto cercando Chloe Sullivan."
"Anche noi."disse la donna"Non l'avevamo ancora dimessa,ma se n'è andata."
La donna andò via,poi Clark vide Lionel e si diresse verso di lui.
"Clark."disse Lionel"Ma che sorpresa..."
"Ah si?"disse Clark"So tutto sul siero della verità.
Le dice niente il progetto Levitas?"
Lionel iniziò a riflettere"Levita...levita...ah!
Quel progetto è stato abbandonato...5 o 7 anni fa."
Lionel andò via.
"Lei mente."disse Clark e l'altro si fermò.
"Questa mi sembra una bella provocazione."disse Lionel fermandosi"Soprattutto visto che proviene
da 1 dei più grandi bugiardi che si siano mai visti su questa terra."
"Non credo che sia qui perché le sta a cuore la salute di Chloe."disse Clark avvicinandosi"L'ha
costretta a lavorare per lei,vero?
A lavorare su di me."
"Qualsiasi cosa le abbia chiesto,Clark,è per amore della verità."disse Lionel.
"Potrebbe morire...ma a lei non interessa."disse Clark allontanandosi,poi estrasse un cellulare grigio
dalla tasca e chiamò"Rispondi…ti prego..."
Chloe era nella sua auto rossa e mentre guidava si mise la mano sinistra sulla fronte,chiudendo gli
occhi per qualche secondo,poi il suo cellulare squillò e lei rispose.
"Pronto."disse lei.
"Chloe,sono Clark."disse lui"Devi tornare subito in ospedale,ne va della tua vita,potresti morire."
"Lo stai dicendo solo per fermarmi."disse Chloe che per poco non andò fuori strada.
"Fermarti dal fare cosa?"disse Clark.
"Clark,lo sai che vuol dire stare vicino al tuo migliore amico e sapere che mente di continuo?"disse
Chloe"Vedere che non appena provi ad avvicinarti lui ti mente e scappa?
Non riuscire mai ad essere realmente vista...ascoltata...guardata...per come vorrei che tu facessi.
Questo non lo sopporto più."
Un pick up blu arrivò dietro alla macchina di Chloe,avvicinandosi a grande velocità.
"Chloe?"disse Clark"Chloe fermati!"
Lei si mise la mano sinistra sulla fronte,poi il mezzo superò la sua macchina e si diresse verso un
ponte.
"Chloe rispondimi!"disse Clark"Stai bene?
Sto cercando di aiutarti."
Il pick up azzurro,una volta giunto alla fine del ponte,si fermò e ruotò verso di lei,poi iniziò ad
andarle contro.
Clark spalancò gli occhi sentendo il rumore dell'altro mezzo.
Chloe mandò l'auto verso destra,andò contro il bordo del ponte,che venne danneggiato,e batté la
testa sul volante.
"Chloe?..."disse Clark terrorizzato.
Il pick up tornò indietro e colpì il porta bagagli dell'auto rossa,tentando di spingerla giù dal ponte.
"TI AVEVO AVVERTITO DI LASCIARCI IN PACE!"urlò William"MIA MADRE NON
MERITA DI STARE IN PRIGIONE!"
Il pick up fece marcia indietro.
"Chloe?"disse Clark.
"CLARK!"urlò lei prendendo il telefono"SONO AL GOLDEN BRIDGE!
AIUTAMI!"
Clark corse via.
Il pick up colpì il retro della macchina di Chloe e lei provò a fare marcia indietro,poi tentò di aprire
lo sportello,ma senza successo,dopo di che perse i sensi.
Il ragazzo mandò indietro il pick up e poi pigiò l'acceleratore,ma Clark afferrò il mezzo con
entrambe le mani,tenendolo per la parte posteriore,facendo si che il guidatore sbattesse la fronte sul
volante e perdesse i sensi.
L'auto di Chloe si inclinò in avanti,ma Clark afferrò la parte posteriore del mezzo e lo trascinò
indietro,dopo di che aprì lo sportello,strappò la cintura di sicurezza,prese in braccio la ragazza e la
posò a terra,poi le aprì la camicia,prese la siringa,infilò lago nel suo petto e le fece l'iniezione.
Chloe si svegliò di soprassalto,mettendosi seduta.
"Chloe...è tutto a posto?"disse Clark.
Lionel Luthor era nel suo ufficio,con delle cuffie sulle orecchie,e indossava una giacca nera,camicia
bianca,cravatta blu,pantaloni neri e scarpe nere.
"No,non c'è bisogno che mi richiami."disse Lionel.
"2 convocazioni in una settimana."disse Lex che entrò nell'ufficio"Dovrei essere lusingato."
Lui indossava un giaccone nero e lungo,camicia blu,pantaloni neri e scarpe nere.
"Dovresti essere più prudente."disse Lionel avvicinandosi"In futuro,se vorrai riprendere la
sperimentazione di un mio progetto..."
Lionel spalancò le braccia"...beh figliolo,basterà che tu me lo dica."
"Se tu facessi lo sforzo di tenermi al corrente io non farei lo sforzo di ricorrere a sotterfugi."disse
Lex avvicinandosi.
"Io sto solo cercando di capire Lex..."disse Lionel che fece qualche passo,dandogli le
spalle"...perché tu voglia disperatamente conoscere la verità al punto di ricorrere a un farmaco
ancora in fase sperimentale."
"Evidentemente la verità non è mai stata importante per te."disse Lex.
"Comincio a perdere la pazienza!"disse Lionel indicandolo con la mano sinistra,poi si avvicinò"Sei
costantemente sulla difensiva dannazione!
Lex,cos'è che vuoi esattamente da me?!"
"Eh...è inutile che te lo dica papà."disse Lex"Tanto non l'otterrò mai."
Lex uscì dall'ufficio e lasciò il padre furibondo.
Il pomeriggio seguente Clark era al piano superiore del fienile,seduto al tavolo,e indossava una
camicia blu,jeans blu e scarpe nere.
Lui scrisse su un quaderno e Chloe salì le scale del fienile.
Indossava un giaccone scuro,con cappuccio dotato di pelliccia,maglietta aderente e scollata,di
colore rosa,pantaloni verdi e stivali neri.
"Chloe...come ti senti?"disse Clark.
"Ancora un po' scossa."disse Chloe"Però l'antidoto ha funzionato.
Qualsiasi cosa tu mi abbia iniettato ha riattivato il mio cuore e mi ha liberata dagli effetti del
Levitas,quindi tutto sommato...è andata bene.
Hai notizie di William?"
"Si...il passato di sua madre e il suo arresto l'hanno sconvolto."disse Clark.
"Non volevo farlo soffrire."disse Chloe.
"Avrebbe dovuto dirglielo sua madre."disse Clark alzandosi"Ma è questo il bello della verità.
Prima o poi viene sempre a galla."
Lui andò verso una parte laterale del piano superiore,portando un quaderno rosso con la mano
destra.
"Ora tocca a me confessare."disse Chloe sorridendo"Quando mi hai aiutata sul ponte...stavo
andando dai tuoi genitori.
Volevo fare a loro tutte le domande a cui non hai mai risposto."
Clark annuì e si girò di spalle,ma lei gli si mise davanti.
"Senti...lo so che mi dispiace è diventato un ritornello nel nostro rapporto..."disse Chloe.
"No,Chloe..."disse Clark"Non parliamone più,non eri in te in quel momento."
"È vero,hai ragione,però...anche in altre occasioni la mia curiosità ha preso il sopravvento e..."disse
Chloe"...e forse è quella la vera Chloe."
"No,quando si cerca la verità non si ha mai torto."disse Clark.
"A meno che non si feriscano le persone che ami."disse Chloe"Ho paura che un giorno oltrepasserò
il limite e non potrò più nemmeno dire scusa,mi dispiace."
"Oggi non è quel giorno."disse Clark sorridendo e abbracciandola.
La sera seguente Lana scese le scale del piano superiore del Taloon.
Aveva i capelli legati dietro la testa,indossava una maglietta rosa,scollata,jeans blu,scarpe nere e un
libro blu nella mano sinistra.
"Clark."disse lei avvicinandosi"Sono felice di vederti."
Lui indossava un giaccone marrone chiaro.
"Non mi telefoni spesso ultimamente."disse Clark che mise le mani in tasca"È successo qualcosa
per caso?"
Lei andò verso il bancone"Si..."
Lana prese un libretto e glie lo passò"Voglio farti vedere una cosa."
Lui prese l'oggetto"Parigi?"
"Ho fatto domanda la settimana scorsa."disse Lana.
"Non riesco a capire..."disse Clark.
"Vado via."disse Lana.
"Lana se è colpa mia..."disse Clark.
"No."disse Lana sorridendo e camminando"No.
Ci sono altri motivi.
Sai sto cominciando a sentire il bisogno di cambiare aria."
"Ma perché vuoi andartene?"disse Clark"Non pensi ai tuoi amici?"
"Prima o poi tornerò a Smallville,certo,ma...sento che non sarei mai felice se non provassi a vedere
cosa mi offre il mondo."disse lei.
Clark sorrise"Perché non me l'hai detto prima?"
"Perché...non volevo che qualcuno mi convincesse a rinunciare."disse Lana"E so che tu saresti
l'unico capace di farlo."
La notte seguente Chloe entrò nel Torch e si mise seduta al suo computer,poi iniziò a sentire i
messaggi della segreteria telefonica,che erano stati registrati da un telefono blu.
"Salve signorina Sullivan,sono io...ehm...non si dia pena per la conversazione intercorsa tra me e
lei,l'ho cancellata."disse la voce di Lionel"E...è tutto.
Spero di non risentirla."
Chloe restò a guardare il telefono con un'aria triste e preoccupata.
