SMALLVILLE:L'UOMO CADUTO DALLE STELLE

Notte.

Grotte di Smallville.

Joseph Willowbrook entrò nella caverna dove c'era il foro ottagonale,insieme a un ragazzo indiano.

L'uomo aveva i capelli bianchi e lunghi,legati dietro la testa,indossava una giacca marrone,camicia

bianca,cravatta nera,pantaloni marroni e scarpe marroni,mentre il ragazzo aveva i capelli neri e

corti,portava gli occhiali e indossava una giacca nera,camicia bianca,pantaloni neri e scarpe nere.

"Professore,perché Luthor ci ha fatto questo?"disse il giovane con tono irato"Si guardi intorno!

Ha profanato il nostro suolo sacro!"

"La storia ci ha insegnato a camminare tra i nemici."disse Joseph.

"Anche mentre ci calpestano?"disse il giovane.

L'anziano gli mise la mano sinistra sulla spalla destra"Capisco la tua rabbia,Jeremia,ma non

possiamo entrare in queste caverne senza il suo permesso."

I 2 proseguirono e arrivarono nella zona dove c'erano gli scienziati e le impalcature.

Lionel Luthor,che era vicino a un uomo in giacca e cravatta neri,li vide.

Indossava un lungo cappotto nero,giacca nera,camicia bianca,cravatta nera,pantaloni neri e scarpe

nere.

"Oh...professor Willowbrook,grazie per essere venuto subito."disse Lionel che gli strinse la

mano"Io non pensavo che avrebbe portato qualcuno con lei."

"Le presento Jeremia Holdsclaw,futuro capo clan della mia tribù."disse Joseph"E anche 1 dei mie

allievi più brillanti."

"Ah..."disse Lionel guardandolo.

"Potrebbe aiutarci a identificare il manufatto."disse Joseph.

"Jeremia...è un onore conoscerti"disse Lionel che gli porse la mano,ma l'altro non la strinse.

"Perché non ci fa vedere ciò che ha trovato?"disse Joseph.

"Si,certo."disse Lionel"Miriam?"

Una scienziata,con capelli neri,a mezzo collo,aventi la riga a sinistra e indossante un camice bianco

e lungo,diede a Lionel un vassoio di metallo rettangolare,con sopra una pietra allungata,del tutto

levigata,messa in orizzontale.

L'oggetto era rettangolare,con i lati maggiori leggermente curvi verso l'alto,e aveva un manico

corto e cilindrico,con la cima curva.

Poco prima del manico e poco prima della parte finale dell'oggetto c'erano 2 circonferenze di

spago,legate tra loro da un filo.

Joseph prese l'oggetto.

"Ecco qua."disse Lionel"Che cosa ne pensa,professore?"

"Incredibile."disse Jeremia"Palak."

"Palak?"disse Lionel che li guardò entrambi con un'espressione di perplessità"Cosa vuol dire

Palak?"

Joseph soffiò sull'oggetto"Un tradizionale utensile da cucina."

"Da cucina..."disse Lionel.

"Un bellissimo esemplare."disse Joseph.

Lionel li guardò entrambi"Jeremia?

Tu che ne pensi?"

"Il professore ha ragione,ma credo che,per sicurezza,dovremmo portarlo con noi al museo..."disse

Jeremia.

"Non può lasciare la caverna finché non sarà analizzato a fondo."disse Lionel.

Jeremia prese l'oggetto dalle mani del professore e indietreggiò"No!...

Se siete amico della nostra tribù,come dite di essere,perché non ce lo fate portare via ora?"

"Professore,vuole farmi restituire il manufatto?"disse Lionel"Per favore."

Joseph si avvicinò al ragazzo"Jeremia...mi stai mettendo in imbarazzo."

"Professore...questa è la nostra terra."disse Jeremia che raccolse una pietra con la mano

destra"Tutto ciò che è qui appartiene a noi!"

"NO!"urlò Lionel correndo verso di lui,dopo aver visto che il giovane aveva sollevato il

sasso"NO!"

Il ragazzo colpì la pietra rettangolare,spaccandone una parte e producendo una leggera onda

d'urto,poi dall'oggetto uscì una luce giallo ocra.

Jeremia urlò e mandò le mani verso l'alto,mentre la luce iniziava a diminuire.

Ajak,che era sospesa in aria sopra la fattoria dei Kent insieme all'altro,si voltò verso destra"Ma

cosa…?

Lo senti?"

"Si!"disse l'altro.

Il giovane alzò la mano destra e mandò verso l'alto un pugnale con la lama

triangolare,perfettamente levigata,che emetteva una luce giallo ocra,dopo averlo estratto dalla

roccia.

Il manico dell'oggetto era di pietra marrone,con 2 punte laterali e orizzontali nella parte

bassa,aventi la zona inferiore curva,dotato di un'incavatura verticale al centro della parte inferiore e

poco prima della lama c'erano 2 punte bianche,dirette verso l'esterno,aventi la zona superiore

irregolare e quella inferiore curva.

L'oggetto iniziò a emettere fumo,mentre il ragazzo iniziava a urlare.

La massa di energia arancione e rossa uscì dalla villa di Luthor,cominciando a volare per i campi.

Sulla parte a destra della lama del pugnale iniziarono ad incidersi dei simboli kryptoniani,scritti in

verticale,poi il ragazzo cadde in ginocchio,mentre Lionel restava senza parole.

Il giovane strinse l'oggetto con entrambe le mani,mentre quest'ultimo emetteva dei flash arancioni.

"Dallo a me."disse Lionel che si avvicinò con gli occhi spalancati.

Jeremia guardò Lionel che si avvicinava,mentre Joseph faceva qualche passo indietro.

"Dammi quel pugnale..."disse Lionel che si chinò,allungando la mano destra"...Jeremia!"

Il ragazzo,che non aveva più gli occhiali,si alzò e colpì Luthor al mento,con la mano

destra,scagliandolo a diversi metri di distanza e facendolo atterrare sulle guardie,che poi si alzarono

e cominciarono a sparare,tuttavia i proiettili rimbalzarono sul corpo del giovane.

Lionel,con gli occhi spalancati,si mise seduto,mentre il ragazzo si alzava sorridendo,poi le guardie

aiutarono Luthor a tirarsi su.

Jeremia corse via a super velocità.

Lionel,che era su tutte le furie,si alzò e fece alcuni passi,tenendo gli occhi spalancati e la bocca

aperta.

La massa di energia arancione e rossa arrivò in quel momento,ma nessuno se ne accorse.

"Trovatelo!"disse Lionel"E PORTATEMI QUEL PUGNALE!

ORAAAAAAAAAAAAAA!"

Clark stava salendo al piano superiore del fienile e stava leggendo un libro mentre camminava.

Indossava una camicia bianca,con linee verticali e orizzontali rosse,jeans blu,scarpe marroni e

sull'avambraccio destro aveva un giaccone blu.

Arrivando al piano superiore Clark trovò Joseph,che aveva un libro marrone nella mano destra.

"Professor Willowbrook..."disse Clark chiudendo il libro.

"Sono tanti scalini da far fare a un uomo anziano."disse Joseph.

"Mi spiace non essere venuto a trovarla,ma tra la fattoria e lo studio..."disse Clark.

"Non c'è bisogno che ti scusi."disse Joseph"Naman."

Clark aprì la bocca.

"Non preoccuparti."disse Joseph"Il tuo segreto è al sicuro con me."

"Io non sono Naman."disse Clark"È solo una storia su un muro di una caverna."

"Fino a ieri notte...lo pensavo anche io."disse Joseph.

"Che è successo ieri notte?"disse Clark.

"È stato svelato il tuo destino."disse l'uomo passandogli il libro marrone.

Poco dopo Clark mise l'oggetto sul tavolo della sala da pranzo e lo aprì a una pagina che mostrava

un disegno del pugnale.

L'oggetto aveva un cerchio al centro del manico,con sotto una"T"incisa.

Jonathan,che indossava un giacchetto verde,camicia bianca,jeans blu e scarpe nere,era vicino a

Clark.

"Si chiama Palak."disse Clark"Il pugnale a stella.

Non si trovava da 500 anni."

Jonathan prese l'oggetto"Finché non ci ha pensato Lionel."

"Dovrebbe far brillare una luce su Sageeth,così che Naman possa identificarlo e distruggerlo."disse

Clark.

"E Willowbrook è venuto da te perché pensa che tu sia Naman?"disse Jonathan.

"Avresti dovuto vedere il modo in cui mi guardava,papà."disse Clark.

Jonathan mise il libro sul tavolo e camminò alle spalle di Clark"Lui crede...che tu sia il salvatore del

suo popolo.

È una bella responsabilità per te..."

"Si,ma non la voglio."disse Clark"Non riesco a prendermi cura neanche di me stesso."

"Siediti."disse Jonathan,che gli passò una sedia,e Clark ubbidì"Senti...non puoi farti influenzare

dalle profezie...scritte sul muro di una caverna,figliolo."

"Ma alcune di queste si stanno avverando."disse Clark che lasciò Jonathan sconcertato.

"Cosa?"disse Jonathan.

"1 studente di Willowbrook è in possesso del pugnale."disse Clark"E l'oggetto l'ha dotato di

poteri."

"Di quali poteri si tratta,figliolo?"disse Jonathan.

"Per ora sono...forza...velocità e immunità ai proiettili."disse Clark.

"Com'è possibile?"disse Jonathan.

"Quella tribù ha il compito di proteggere il pugnale."disse Clark"Se 1 di loro ne entra in possesso

ottiene i poteri per farlo finché non lo consegna al vero Naman."

"Clark..."disse Jonathan che si spostò alla destra del figlio,mettendogli la mano sinistra sulla

schiena"Io ho avuto i tuoi poteri solo per poco tempo e devo confessarti che averli è stato molto

eccitante."

"Credi che Jeremia non lo restituirà mai?"disse Clark.

"No."disse Jonathan"Devi trovarlo e fermarlo prima che lo faccia Lionel...ed entri in possesso del

pugnale."

Pitt,che indossava una camicia celeste,con linee verticali e orizzontali blu,jeans blu e scarpe

nere,era al Torch e parlava al telefono"Perché non ascolti!

Ti ho detto che non mi va di parlarne!"

Chloe,che indossava una giacca rosso scuro,maglietta nera,che lasciava scoperta la parte inferiore

della pancia,jeans blu,scarpe nere e aveva una borsa arancione nella mano destra,più delle cartelline

nella sinistra,entrò nella stanza,mentre Pitt attaccava ferocemente la cornetta arancione del telefono

fisso.

"Come iniziò giornata non sembra niente male,Pitt."disse Chloe posando la borsa e andando alla

scrivania"Mi vuoi dire cos'è successo?"

"Niente."disse Pitt mettendo dei quaderni nello zaino.

"Sei stato alzato tutta la notte o cambiarsi i vestiti per te è troppo banale?"disse Chloe.

"Non ho avuto tempo di fare la lavatrice."disse Pitt mettendosi lo zaino in spalla.

"Come siamo impegnati."disse lei che prese dal tavolo un bicchiere di plastica,con la mano destra,e

camminò verso la scrivania vicina alle finestre"Ehi,ti va di occuparti delle prove di ginnastica?"

"Ah...non puoi trovare qualcun altro?"disse Pitt.

"Pitt Ross che rifiuta la possibilità di guardare ragazze in pantaloncini corti?"disse Chloe con un

mezzo sorriso.

"Non me ne posso occupare,ok?"disse Pitt che sentì suonare la campanella"Devo andare a lezione."

Lei restò fissa,con un'espressione di perplessità stampata in faccia,mentre teneva il bicchiere con la

mano destra e un giornale con la sinistra"Beh...aspetta un secondo,vengo con te."

Lei posò il bicchiere e vide che Pitt era già uscito"Mi sa di no..."

Lionel Luthor era in una stanza dell'ospedale di Smallville,a petto nudo,mentre un'infermiera dai

capelli neri gli metteva una fascia sulla pancia.

"Ah!..."disse Lionel"Che male!..."

Lex,che indossava un lungo cappotto nero,camicia nera,pantaloni neri e scarpe nere,entrò in quel

momento"Sono venuto appena ho saputo."

"Lex!..."disse Lionel alzandosi.

"Stai bene?"disse Lex.

"La prego,ci può lasciare soli?"disse Lionel"La prego..."

La donna uscì dalla stanza e chiuse la porta.

"Si,figliolo,ho solamente..."disse Lionel che barcollò e andò a prendersi la camicia da un

tavolinetto di metallo"...solo un paio di costole ammaccate a quanto pare."

Lex gli si avvicinò"Gira voce che la persona che ti ha aggredito aveva con se...un antichissimo

manufatto indiano che pare...gli abbia dato una forza e una velocità sovrumane."

"Oh beh..."disse Lionel facendo un mezzo sorriso"Se fosse vero sarebbe una bella fortuna...ma è..."

Lionel si abbottonò la camicia e si diresse verso la zona della stanza dove c'erano le vetrate"...è per

questo che sei qui?"

"Non vivo più nel passato,papà."disse Lex raggiungendolo"Mi hai detto che è una debolezza.

E visto il tuo incidente nella caverna..."

Lex prese la giacca di Lionel da una sedia,aiutandolo a infilarsela"...forse dovresti cominciare a

seguire il tuo stesso consiglio.

Papà...perché non mi lasci sfruttare alcune mie conoscenze per rintracciare questo tizio?"

"Beh..."disse Lionel che si voltò verso di lui"Ripensando a quello che abbiamo passato

recentemente...questa tua preoccupazione è commovente.

Non ti nego che ne sono sorpreso.

Chi sei Lex?"

"Papà...nonostante le nostre divergenze...io sarò sempre preoccupato per la tua salute."disse Lex.

"Sai Lex,l'unica cosa più ammaccata delle mie costole è il mio ego."disse Lionel"E un'ulteriore

pubblicità mi imbarazzerebbe soltanto.

Perciò!..."

Lionel andò verso la porta,prendendo il cappotto da una sedia"...che ne dici se non parlassimo più

della caverna?

D'accordo?"

Lionel andò fuori dalla stanza.

Lana era dietro il bancone del Taloon e aveva un foglio nella mano destra.

Indossava una maglietta verde,con foglie bianche e fiori rossi dipinti sopra,pantaloni chiari e scarpe

marroni.

Davanti a lei c'era Chloe,che aveva una sciarpa rossa intorno al collo.

"Non ce l'hai fatta?"disse Chloe.

"No...no,sono stata accettata."disse Lana"Ma non ho avuto la borsa di studio,significa che non

posso andarci."

Lana andò ad aprire la cassa,sollevò il ripiano interno e mise il foglio sotto di esso.

"Aspetta un attimo..."disse Chloe che le si mise davanti"Prima che continui a sprecare...tempo a

fare caffè al Taloon,perché non provi a dirlo a Lex?"

"No,Chloe,io non chiederò un prestito a Lex."disse Lana.

"Perché no?"disse Chloe"Sarebbe felice di aiutarti."

"Ma io voglio farcela con le mie forze."disse Lana.

"Beh...egoisticamente sarei contenta se rimanessi...ma se Lex fosse nei tuoi panni credi che

permetterebbe a un piccolo ostacolo di impedirgli di realizzare i suoi sogni?"disse

Chloe"Chiamalo."

Clark salì i gradini di una scalinata grigia,divisa in 2 parti,avente delle ringhiere di metallo alle

estremità e al centro.

Dietro di lui c'era un pavimento composto da grosse mattonelle grige,con degli alberi posti a

distanza regolare tra di loro,e dietro ancora c'era un prato.

Arrivato in cima iniziò a camminare in una grande zona aperta,dal pavimento grigio composto da

mattonelle rettangolari,con al centro una grande e bassa placca rettangolare,che aveva su di essa

un'altra placca uguale,ma più piccola,con al centro una trave verticale,rettangolare e rossa,avente la

parte superiore che si divideva in 2 punte dirette verso l'alto.

Davanti alle 2 placche rettangolari c'erano 2 panchine e una bassa insegna rettangolare,posta alla

loro sinistra.

L'oggetto aveva la zona superiore circolare,i bordi grigi,la parte frontale e posteriore rossa e

all'interno c'era una scritta bianca che diceva"CENTRAL A.E.M. KANSAS".

Poco oltre questa zona c'era una tettoia rettangolare,molto lunga,con la parte superiore composta da

delle tegole,di colore verde scuro,e sorretta da delle colonne rettangolari grige.

L'intera zona era circondata da dei palazzi grigi e rettangolari,alti 2 piani,di cui alcuni erano dotati

di grandi vetrate rettangolari,con la parte superiore curva,aventi delle sbarre bianche,mentre altri

avevano la zona frontale centrale del tetto più in alto del resto del bordo e una punta triangolare al

centro di questa parte.

Poco dopo Clark stava camminando in un corridoio non molto largo,avente il pavimento grigio,le

pareti bianche,come anche il soffitto,con varie lavagne,fogli e quadri appesi sui muri.

Alla sua sinistra c'erano diverse scatole rettangolari bianche,impilate in 2 file verticali poste davanti

a una vetrata,e alla loro sinistra c'era un'entrata.

Alla sinistra dell'apertura c'era un bidone dell'immondizia nero,con altri 2 secchi azzurri,di forma

rettangolare,posti alla sinistra di quest'ultimo oggetto.

Clark aprì una porta di vetro,posta alla sua sinistra,ed entrò in una stanza che aveva la parete a

destra di colore rosso scuro,con vari quadri appesi insieme a dei teschi di bisonti.

Davanti al muro erano posti vari mobili rettangolari,sopra alcuni dei quali c'erano delle lampade,e

c'era una libreria vicino alla parete opposta all'entrata,che aveva la zona superiore composta da

grandi finestre.

Il muro a sinistra era bianco,con vari quadri,e davanti a esso c'erano 2 archivi di metallo nero,di

forma rettangolare,dotati di grandi cassetti,poi c'erano 2 librerie.

In mezzo alla stanza c'era un tavolo rettangolare rovesciato e delle sedie a terra.

Il soffitto era bianco,con delle lampade contenute dentro delle placche a cupola aventi la parte bassa

aperta.

Clark si bloccò vedendo che l'ambiente era del tutto sotto sopra,con il pavimento grigio pieno di

fogli.

Lex stava guardando da una delle finestre,vicino alla parete a sinistra,e aveva le braccia incrociate.

"Sei qui per il tour per futuri studenti,Clark?"disse Lex spalancando gli avambracci e guardandolo.

"Questo l'hai fatto tu?"disse Clark.

"Che motivo avrei di mettere a soqquadro l'ufficio di 1 sconosciuto assistente universitario?"disse

Lex facendo qualche passo.

"Allora perché sei qui?"disse Clark che si avvicinò.

"Prima tu."disse Lex.

"Jeremia doveva aiutarmi per un compito."disse Clark.

"Un compito..."disse Lex mettendosi le mani in tasca"Allora la tua visita non ha niente a che vedere

con il fatto che gli hanno sparato nella caverna è che è scappato con un manufatto sacro indiano?"

"Non ne avevo idea."disse Clark.

"La cosa mi sorprende."disse Lex camminando per la stanza"Cioè,di solito sei così attento a tutto

ciò che succede dentro quelle caverne...per via di quei compiti che devi sempre fare..."

"Non mi hai ancora detto perché sei qui."disse Clark.

Lex lo guardò"Secondo la leggenda di Naman e Sageeth...questo manufatto mancante dona poteri

quando entra a contatto diretto con chiunque lo possieda."

"Non ci crederai sul serio,vero?"disse Clark.

"Mi piace tenere la mente aperta a estreme possibilità."disse Lex mettendosi le mani in tasca,poi

camminò verso le finestre.

"Cominci a parlare come tuo padre."disse Clark guardandolo mentre andava verso la libreria.

"Si,questa dovrei prenderla come un'offesa..."disse Lex toccando il bordo destro della libreria,con

la mano sinistra,e vedendo che c'era una striscia di colore marrone chiaro,poi andò a chiudere le

tende di tutte le finestre"Sembra che qualcuno ci abbia preceduti.

Dimmi una cosa Clark..."

Lex si mise alla destra di Clark"Hai idea di cosa potrebbe essere?"

Luthor gli passò davanti e poi si fermò alla sua sinistra"Ah...se vedi il tuo amico digli che vorrei

conoscerlo.

E in bocca al lupo per il compito."

Lex andò via.

Clark osservò le linee marroni che formavano un simbolo sulle 3 tende,la cui parte a destra era

formata da 3 linee orizzontali,poi c'erano 3 linee verticali di cui l'ultima veniva intersecata da un

cerchio,a sua volta connesso,mediante una linea orizzontale,a una seconda circonferenza più

piccola.

Lionel Luthor uscì da un edificio bianco insieme a Joseph.

Alle loro spalle c'era una parete composta da delle entrate di vetro,sopra i 2 c'era una tettoia

rettangolare molto grande,con delle luci rettangolari su di essa,e davanti a loro c'era una

scalinata,con un muretto grigio a destra.

"Anche se sapessi dov'è cosa le fa credere che mi darebbe ascolto?"disse Joseph.

"Perché lei non è solo il suo consulente universitario,lei è anche il suo...consigliere...spirituale,è

così?"disse Lionel"Non è giusto?"

I 2 arrivarono alla base della scalinata,dove il muretto formava una parete,alta 2 metri,diretta verso

destra,composta da 2 file di grossi blocchi cubici,con 3 vasi rettangolari rossi,aventi dei fiori

all'interno,posti davanti.

"Allora perché non gli spiega che il pugnale a stella non appartiene a lui?"disse Lionel.

"Come lo sa?"disse Joseph.

I 2 arrivarono sotto una lunghissima tettoia rettangolare,con delle travi di legno orizzontali poste in

alto e sorretta da delle colonne rettangolari di cemento,che era parallela al muretto.

"Ho letto i suoi scritti,professore."disse Lionel.

"Sa che non appartiene neanche a lei allora."disse Joseph.

"Lei sa che io sono piuttosto influente da queste parti,si?"disse Lionel.

"È una minaccia?"disse Joseph.

"No...certo che no,ma sono affascinato dal suo lavoro."disse Lionel"Pensavo di dare al suo

dipartimento un contributo rilevante in modo che le sue ricerche possano avanzare."

"Non vorrà farmi credere che un uomo colto come lei..."disse Joseph,andando verso destra e

uscendo da sotto la tettoia"...dia credito a vecchie leggende..."

"Senta!...professore..."disse Lionel che si fermò"Sia io che lei abbiamo visto quello che Jeremia ha

fatto nella caverna.

Era un po' che sospettavo esistessero esseri umani speciali...capaci di imprese come quella a cui

abbiamo assistito...ora so che ho ragione."

"Se lei ha letto i miei scritti...sa anche che la lama si sbriciolerebbe se venisse toccata dalla persona

sbagliata."disse Joseph.

"Si..."disse Lionel facendo un passo in avanti"Sageeth...chi è?"

"Secondo la leggenda...è colui che porta l'oscurità."disse Joseph"Consigliato e seguito da una dea

maligna che fu venerata...da gente non di qui."

"Cioè un'altra tribù?"disse Lionel.

"Non esattamente..."disse Joseph,dopo di che l'uomo guardò Clark,che stava camminando verso di

loro,e Lionel fece lo stesso.

"Clark!"disse Lionel"Questa si che è una coincidenza.

È un piacere vederti."

Lionel si voltò verso l'indiano"Professore."

Luthor andò via.

"Che cosa voleva?"disse Clark.

"La stessa cosa che vuoi tu,Naman."disse l'uomo.

"La prego,non mi chiami così."disse Clark.

"Colui che nega il suo destino...può causare tanto dolore e sofferenza quanto il suo peggior

nemico."disse Joseph.

"Professore,sono qui solo per aiutarla...e non voglio che Jeremia faccia del male a qualcuno."disse

Clark che gli mostrò un foglio"Questo è stato dipinto sulle tende del suo ufficio.

L'ho disegnato,ma..."

Joseph prese il foglio e lo osservò,poi guardò Clark preoccupato"Clark...questo è il luogo del sonno.

È il cimitero dove gli antichi del mio popolo di solito compivano...i rituali di morte.

Geremia sta scrivendo la sua tesi su quest'argomento."

"Esiste ancora?"disse Clark.

"Si..."disse l'uomo.

La notte seguente,in mezzo al bosco,c'era una zona dove erano presenti dei muretti di pietra,molto

bassi e coperti di foglie,che formavano una struttura identica al simbolo inciso sulle tende.

Ogni circonferenza aveva 4 grandi pietre,disposte a distanze regolari,sulla cui cima era posto un

buco con dentro una fiamma.

Al centro della circonferenza più piccola c'era una grossa pietra su cui si trovava Jeremia,che si

stava esercitando con il pugnale,imitando gesti di combattimento.

La zona circostante era piena di foglie marroni e c'erano alberi spogli e sottili tutt'intorno.

La massa di energia arancione e rossa arrivò sul posto e prese una forma umana,simile per aspetto a

quella di un indiano.

Aveva gli occhi verdi,la fronte,le orbite,che erano prive di sopracciglia,il dorso del naso e le

guance erano coperte da grosse scaglie marroni,mentre la punta del naso,la bocca e il mento erano

di colore bianco latte.

I capelli erano bianchi e lisci,con la riga in mezzo,lunghi fino alla vita sulla schiena e aveva 2

ciocche che passavano tra spalle e collo.

Indossava un lungo vestito di seta gialla,che aveva delle maniche larghe ed era lungo fino a terra.

La zona tra spalle e collo,i pettorali e la parte centrale della pancia erano coperti da una placca

triangolare nera,avente delle piccole linee irregolari gialle su di essa,con la punta diretta verso il

basso,composta da 7 strati,messi 1 sull'altro,di cui il primo era il più largo e l'ultimo il più

piccolo,aventi i bordi orizzontali nella parte più esterna,poi si curvavano verso il basso e formavano

una punta triangolare al centro.

La parte alta di questa placca,al centro,si piegava verso l'esterno,formando una circonferenza,dai

bordi irregolari,intorno al mento e da essa scendevano 2 lacci marroni,con dei cerchi di metallo su

di essi.

All'altezza della vita aveva una cintura rettangolare nera,con 2 file parallele di placche circolari

d'oro,connessa a un tessuto rettangolare,di colore marrone,posto al centro del corpo e lungo fino a

terra.

Il ragazzo si fermò e restò perplesso"Nonno?..."

L'essere si mosse a super velocità,salendo sulla pietra,e gli mise le mani sulle tempie,inondando la

sua testa di energia incandescente.

Romania.

Il cielo era nuvoloso e sopra il castello,la cui base era avvolta nella nebbia,c'erano 2 delle 3 masse

di energia grigia.

"Allora,Gothmog?"disse una delle 2 masse,parlando con voce femminile"Nessun aggiornamento da

nostra madre...riguardo a ciò che stiamo percependo?"

"Nulla,Ungoliant."disse la seconda massa di energia,parlando con voce femminile.

"Mi domando...se sia giusta la scelta di lasciarla fare da sola."disse Ungoliant"E se avesse bisogno

di aiuto?"

"Avremmo dovuto mandare da lei Alatar."disse Gothmog"Sa come muoversi,come parlare,come

camuffarsi se serve e in oltre è animata dalla giusta determinazione e dalla giusta fedeltà."

"Lo avverti?"disse Ungoliant.

"Si."disse Gothmog"Nostra madre ha trovato qualcuno con un manufatto mistico

kryptoniano...avverto quella forza da questa mattina.

Nel frattempo...che ne dici di andare a caccia?"

"Preferisco attendere notizie di nostra madre."disse Ungoliant"E comunque forse dovremo

abituarci a utilizzare i nomi umani del casato Dimitrescu,di cui abbiamo assunto l'identità ora che

siamo sulla Terra."

"Nostra madre l'ha suggerito,ma qui non c'è nessuno che conosca le nostre origini."disse

Gothmog"Non credo sia necessario camuffarsi troppo."

"Però è meglio non rischiare."disse Ungoliant"Anche questo pianeta ha i suoi elementali."

Jeremia era fisso sulla roccia e guardava davanti a se in silenzio.

"Jeremia?"disse Joseph che scese da una macchina nera con Clark e si avvicinò.

"Jeremia ormai non esiste più,professore."disse lui voltandosi verso l'anziano.

"Non permettere al potere del pugnale di annebbiare il tuo giudizio!"disse Joseph.

Jeremia guardò il pugnale stretto nella mano destra"Il pugnale mi ha chiarito molte cose e ne ha

portate da me altre."

"Il tuo compito è proteggere il pugnale per Naman!"disse Joseph che indicò Clark con la mano

destra"Lui è Naman!"

"Lui?!"disse Jeremia"Non è neanche un membro della nostra tribù!"

"Ascolta...non ha importanza chi sono io…"disse Clark facendo qualche passo"Il pugnale è

pericoloso,Jeremia."

"Mi ha dato la forza di 10 uomini!"disse Jeremia"Posso lanciare fiamme dagli occhi!

Non vede professore?

IO SONO NAMAN!"

"JEREMIA!"disse Joseph avvicinandosi"Tu stai interpretando la profezia in maniera sbagliata."

Jeremia si accucciò e sorrise malignamente"Le ho dato ascolto per tutti questi anni...ma ora capisco

che voleva fermarmi.

Aveva paura che io diventassi più potente di lei."

"Geremia...è il pugnale,ti sta trasformando!"disse Clark facendo un passo avanti"Mettilo giù

adesso!"

"Non prendo ordini da nessuno."disse Jeremia"Il pugnale è mio...tutto mio...il mio tesoro…

Sarò io il salvatore del mio popolo."

Jeremia puntò il pugnale verso il basso"PORTERÒ QUI SAGEETH E LO UCCIDERÒ!"

"Non sai neanche chi sia Sageeth!"disse Clark indicando a terra con la mano sinistra"Potresti

uccidere un innocente!"

Jeremia si alzò e si voltò di spalle,alzando il pugnale verso l'alto e tenendolo con entrambe le

mani"L'uomo che voglio...non è affatto innocente."

Clark fece uscire i fasci di calore dagli occhi e colpì la cima della lama,che venne

surriscaldata.

Jeremia si voltò verso Clark,sorridendo,e mise la mano sinistra sulla lama"E tu sta alla larga da

me,falso profeta."

L'iride degli occhi di Jeremia divenne di colore azzurro,Clark guardò la jeep scura dietro di se e

l'altro fece uscire i fasci di calore dagli occhi,facendo esplodere il mezzo,che venne scagliato in

aria,poi roteò e si schiantò a terra.

Clark afferrò Joseph e lo spinse a terra,evitando che i detriti lo colpissero.

Jeremia corse a super velocità e Clark guardò il mezzo,del tutto sconvolto.

Poco dopo Clark era seduto al tavolo da pranzo nella sua casa,con Marta posta alla sua

sinistra,mentre Jonathan era in cucina.

Marta indossava una maglietta viola,pantaloni neri e scarpe nere.

"Hai idea di dove sia andato?"disse Jonathan versando da bere in un bicchiere.

"Sono sicuro che sta cercando Lionel Luthor."disse Clark.

Jonathan si avvicinò"Crede che Lionel sia Sageeth."

"Ricordo la prima volta in cui Kyla ti parlò di tutto questo."disse Marta,mentre Jonathan metteva

una tazzina sul tavolo"Lei ti disse...grazie...che all'inizio sembrava che Sageeth sembrava fosse una

persona buona."

"Ma la profezia non è scritta."disse Clark"Fa parte di una tradizione orale.

La si può interpretare in 1000 modi diversi."

"È qual'è la tua interpretazione?"disse Marta.

"Non lo so."disse Clark"Il professor Willowbrook...crede che io sia Naman..."

Jonathan si sedette alla sinistra di Marta.

"...e Jor El pretende che io sia una specie di guerriero criminale kryptoniano."disse Clark"Io voglio

solo essere Clark Kent."

"Tu sei Clark Kent e sei l'unico in grado di fermare questo ragazzo."disse Jonathan.

"Dobbiamo avvisare Lionel."disse Clark e Jonathan scosse la testa.

"No."disse Jonathan.

"Jonathan!...hai appena detto che..."disse Marta.

"Non voglio dare a Lionel informazioni che lo aiutino a trovare l'arma prima che lo faccia

Clark."disse Jonathan"In quel caso sarebbe davvero un disastro.

Figliolo,quello che devi fare è trovare Jeremia prima che uccida Lionel."

"Papà,anche se trovassi Jeremia,non so come potrei sottrargli il pugnale."disse Clark"Non ho mai

affrontato qualcuno con i miei stessi poteri."

"Se lui ha i tuoi poteri è probabile che abbia anche i tuoi punti deboli."disse Jonathan"Persino la

navicella di Jor El aveva la stessa debolezza."

Romania.

Sopra il castello nella valle innevata c'era una delle 3 masse di energia grigia.

Poco dopo arrivò una seconda massa identica.

"Ungoliant ha consigliato...di attendere nostra madre."disse Gothmog.

"Io non posso attendere oltre."disse la seconda massa"La mia voglia di torturare mi spinge ad agire

al più presto.

Noi abbiamo delle regole...nessuna deve opprimere l'altra o impedirgli di divertirsi.

Lo rammenti,sorella?"

"Sicuro che lo rammento,Alatar."disse Gothmog"Anche per questo ho suggerito a Ungoliant di

inviare te a cercare nostra madre per aiutarla a gestire la situazione.

Potrai divertirti durante il viaggio."

"Non ce n'è più bisogno."disse Alatar"Lo ha già trovato.

Ora andiamo a divertirci.

Voglio sfogarmi."

Il giorno dopo 2 persone entrarono nel Taloon.

1 era un uomo con capelli neri e corti,indossante un lungo giaccone chiaro,giacca nera,camicia

bianca,cravatta nera,pantaloni neri e scarpe nere,mentre l'altra era una donna con capelli rossi e

corti,indossante un lungo giaccone fucsia,camicia bianca,pantaloni chiari e scarpe nere.

"So già cosa dirà,questo arredo finto egiziano è terribilmente fuori moda..."disse la donna,mentre

l'uomo si guardava intorno"...perciò deve usare tutta l'immaginazione e vederne il potenziale..."

Lana,che indossava una maglietta azzurra,jeans blu e scarpe nere,era seduta a 1 dei tavoli insieme a

Chloe,che indossava una maglietta nera,senza maniche,jeans blu e scarpe nere.

Lana si alzò e si mise davanti ai 2"Salve,posso aiutarvi?"

"Si,beh...qualunque cosa desideri il mio cliente."disse la donna che camminò insieme all'uomo"Da

quella parte si accede al secondo piano,c'è uno spazio molto interessante,composto da..."

I 2 iniziarono a salire le scale.

"Mi scusi!"disse Lana che li raggiunse"Credo ci sia stato un malinteso.

Il locale non è in vendita."

"E invece si,Lex Luthor mi ha assunto per venderlo."disse la donna.

"Come sarebbe?"disse Lana mettendo le mani sui fianchi"In parte è anche mio,non può..."

"Chieda spiegazioni a lui."disse la donna salendo le scale.

La notte seguente Lana era nello studio di Lex,davanti a quest'ultimo.

Lei indossava un giacchetto celeste,mentre Lex Luthor indossava un lungo cappotto nero,camicia

nera,pantaloni neri e scarpe nere.

La stanza aveva diversi drappi di tessuto lucido,di colore azzurro e grigio,che pendevano dalle

pareti,ed erano presenti anche dei tavoli circolari,coperti da dei teli di tessuto grigio.

"Non puoi prendere e vendere il Taloon senza consultarmi."disse Lana.

Lui le mise la mano sinistra sulla spalla destra e fece alcuni passi con lei"Credevo fosse ciò che

volevi per poter andare a Parigi."

"No,io ti ho chiesto di rilevare la mia quota,non ti ho chiesto di vendere tutto l'edificio!"disse Lana.

"Avrai comunque i soldi."disse Lex che uscì dallo studio con lei.

"Ho messo cuore e anima in quel posto Lex!"disse Lana e lui chiuse la porta dello studio"I miei

amici lo frequentano,è un punto di ritrovo per loro,non voglio che sparisca così."

"Lana,anche se ti turba,e lo capisco,il Taloon non è esattamente una macchina che produce

denaro."disse Lex"E personalmente non ho interesse nel campo della ristorazione.

Credimi,è molto più redditizio vendere l'edificio."

"Se il Taloon è un investimento così poco redditizio...perché lo hai tenuto così a lungo?"disse Lana.

"Credevo fosse ovvio."disse Lex"L'ho fatto solo per te.

Passo così tanto tempo a nuotare con squali di Wall Street e consiglieri barracuda che...era bello

ogni tanto venire a prendere aria con qualcuno onesto e dal cuore puro."

Lana abbassò lo sguardo.

"Questo ha fatto di te la miglior socia che potessi avere."disse Lex.

"Ah...grazie Lex."disse Lana.

"Ma stai partendo."disse Lex"E sei insostituibile.

Non ho motivo per tenere il Taloon."

Lex andò verso la porta principale dello studio"A meno che tu non stia riconsiderando la scelta di

partire."

"Cosa?"disse Lana avvicinandosi"No,io non..."

"Perché devi domandartelo Lana."disse Lex"Chi sei?

Sei una ragazza di provincia,felice di passare le sue serate a spettegolare in un locale con i suoi

amici?

O sei la ragazza che se ne va a Parigi?"

Lex entrò nello studio.

La stessa notte Clark,che indossava un giaccone blu,maglietta rossa,jeans blu e scarpe marroni,era

dentro il fienile,con un panno verde nella mano destra,e si accorse di Lionel Luthor,che indossava

un lungo cappotto nero,giacca nera,camicia bianca,cravatta rossa,pantaloni neri e scarpe nere.

Lionel si avvicinò con le mani dietro la schiena.

"Che cosa vuole?"disse Clark.

"La stessa cosa che vuoi tu."disse Lionel"Garantire...il benessere al popolo Kawatche,mi sembra

ovvio."

"Allora non rubi dalle loro caverne."disse Clark.

"Rubare?"disse Lionel"Per rubare devi sottrarre qualcosa a un proprietario.

Ma chi è il proprietario delle caverne...Clark?

Perché la tua famiglia sembra convinta di esserlo."

"Potrei dire lo stesso di lei però."disse Clark mentre l'altro gli girava intorno.

"Se vuoi che lasci in pace il popolo Kawatche dagli un messaggio da parte mia."disse Lionel

allontanandosi da Clark"Digli di restituirmi il manufatto rubato."

"Starei attento se fossi in lei."disse Clark e Lionel si fermò,dandogli le spalle"C'è qualcuno che

dice che il manufatto sia pericoloso."

"Eh...si sa che...riuscire a ottenere qualcosa di prezioso comporta sempre un certo rischio e io

credo che...per quel prezioso pugnale...valga la pena correrlo."disse Lionel.

"Di che sta parlando?"disse Clark.

Lionel si voltò leggermente verso di lui e fece qualche passo"Beh,ovviamente per esserne certi

dovremo fare dei controlli,ma sono sicuro che il pugnale a stella sia stato forgiato con lo stesso

metallo della chiave ottagonale.

Potremmo usare il metallo del pugnale per cercare di creare un duplicato."

Lionel guardò Clark.

"L'originale era nella parete della caverna."disse Clark.

"I miei scienziati non l'hanno trovata."disse Lionel guardando Clark.

"Crede davvero che io l'aiuterei?"disse Clark.

"Sono certo che lo farai...Clark...sei impaziente quanto me di svelare i misteri delle caverne."disse

Lionel.

"Anche se volessi aiutarla,i kawatche non prendono ordini da me."disse Clark.

"Non fare il modesto."disse Lionel"Sono sicuro che credano come me che tu sia...una persona

decisamente speciale.

Per convincere il professore puoi dirgli che da prezioso alleato...posso trasformarmi in un

avversario davvero molto...molto pericoloso...in un battito d'ali!"

Clark spalancò gli occhi"L'amico che diventa un nemico..."

"Come hai detto?"disse Lionel.

"Le caverne possono anche non appartenere alla mia famiglia,ma questa stalla si!"disse Clark

guardandolo con rabbia"Se ne vada!"

Lionel andò via.

Joseph era dentro una stanza piena di teche laterali molto grandi,aventi la parte frontale di vetro,i

lati bianchi e la zona superiore marrone,con dei vasi di varia forma e dimensione posti sopra.

La parte centrale della stanza aveva delle teche più piccole,aventi la zona superiore di vetro e i lati

di legno,con dei cassetti sulle facce minori.

Erano presenti anche delle grandi colonne rettangolari bianche.

L'indiano aprì 1 dei cassetti di una delle teche centrali,mentre sul vetro di quest'ultima c'era una

maschera antica.

Clark lo raggiunse.

"Professore?"disse Clark mentre l'uomo estraeva una maschera rossa,con lunghi capelli neri,e un

libro rosso dal cassetto.

"Hai trovato Jeremia?"disse Joseph.

"Non ancora,ma ho un'idea e ho bisogno del suo aiuto."disse Clark.

Joseph camminò e poi andò a sinistra,dove c'era una parete bianca con dei rettangoli di vetro,aventi

la mappa degli Stati Uniti disegnata su di essi.

"Sono al tuo servizio,Naman."disse l'uomo.

I 2 arrivarono in un'altra stanza piena di teche.

"So che lei vuole crederlo,ma io non sono il vostro salvatore...insomma ha mai pensato che forse

Jeremia possa essere Naman?"disse Clark che seguì l'uomo,arrivando in un terzo ambiente con

le stesse teche al centro del pavimento"È in possesso di tutti i poteri descritti dalla profezia e

cercherà di uccidere Sageeth."

"È vero,ma non è caduto dal cielo in una pioggia di fuoco."disse l'uomo mettendo la maschera su

una delle teche centrali"Jeremia ha un disperato bisogno di essere qualcuno che non è...e tu...hai

bisogno di non essere qualcuno che sei."

L'uomo riprese a camminare,prendendo la maschera,e Clark gli andò dietro.

"Posso essere confuso su chi sono,ma non sono certo un assassino."disse Clark.

"Ti sorprenderà sapere cosa sai fare quando verrà il momento."disse Joseph camminando tra 2 file

di teche laterali"Ora...come ti posso aiutare?"

"Beh...se non posso trovare Jeremia...posso fare in modo che venga lui da me."disse Clark"Lei ha

modo di contattarlo?"

"Potrei fargli arrivare un messaggio mediante gli altri membri della tribù."disse Joseph

fermandosi"Ma dopo ieri notte...dubito che vorrà ascoltarmi."

"Dipende dal messaggio."disse Clark.

Clark tornò nel fienile e prese il libro dalla copertina marrone,che era poggiato su un

mobiletto,dopo aver guardato l'orologio,lo aprì,si sedette sul divano,poi prese,con la mano

sinistra,una scatola rettangolare e nera,poggiata sul mobile,e la mise su una delle pagine del libro.

Jeremia arrivò davanti a lui all'improvviso,con il pugnale inserito in un fodero posto dietro la spalla

destra e legato al corpo da una cinghia grigia,che andava in obliquo dal pettorale destro verso il

fianco sinistro.

Clark si alzò improvvisamente"Che fai qui?"

"Il professore mi ha mandato un messaggio."disse Jeremia"Dopo aver visto cosa posso fare si è

reso conto di essersi sbagliato.

Sono io il vero Naman."

"Non ho mai detto di essere Naman..."disse Clark.

"Bugiardo!"disse Jeremia"Il professore dice che sei un falso profeta.

Prima di uccidere Sageeth dovrò uccidere te."

Clark gettò via il libro e rapidamente aprì la scatola,mostrando all'altro una pietra nera con dei

cristalli verdi all'interno,che si illuminarono immediatamente.

Jeremia restò perplesso e prese l'oggetto con la mano destra"Cos'è questo?"

Clark spalancò gli occhi e l'altro gettò via la roccia,poi il primo sferrò un destro a super velocità,ma

l'indiano lo schivò e mise il braccio destro sulla spalla del ragazzo,dopo di che i 2 girarono su loro

stessi a super velocità.

Jeremia estrasse il pugnale dal fodero sulla schiena,ruotò il corpo verso sinistra e pugnalò Clark allo

stomaco,bucandogli la pelle,poi estrasse il coltello e l'altro cadde a terra,dopo di che l'indiano andò

via,rimettendo il pugnale nel fodero.

La massa di energia rossa e arancione era in mezzo ai campi e prese la forma della donna di

colore con le scaglie sulla testa,indossante la mantella sulle spalle,la corazza su petto e

avambracci,più il gonnellino d'oro,poi spalancò le braccia ed emise un verso disumano,guardando

in alto.

Poco dopo Clark aprì la porta di casa,barcollando,provò ad afferrare il telefono,ma cadde a faccia in

avanti,trascinando l'oggetto con se,poi rimase immobile a terra.

L'auto nera di Lionel Luthor era su una strada in mezzo ai prati e l'uomo era sul sedile posteriore.

Improvvisamente il mezzo accostò a destra e si fermò.

"Eddie,che cosa?..."disse Lionel"Che cosa succede?

Eddie,perché ti sei fermato?"

Jeremia scese dal mezzo,stringendo il pugnale con la mano destra.

"Eddie?"disse Lionel.

La stessa sera Chloe uscì dal Torch,chiudendo la porta,mentre Pitt era davanti al suo armadietto.

Lei indossava la giacca rossa,che era abbottonata,jeans blu e scarpe nere,mentre Pitt indossava una

camicia celeste,maglietta celeste,jeans blu e scarpe nere.

"Ehi..."disse Chloe mentre Pitt chiudeva l'armadietto rapidamente"Credevo di essere l'unica a fare

gli straordinari."

"He he..."disse Pitt che si sbrigò a mettere il lucchetto"In realtà...stavo andando al Torch...per

stampare il mio compito."

"Ah...già..."disse lei che prese le chiavi e aprì nuovamente la porta"A che servono le attrezzature

d'ufficio se non le puoi sfruttare.

Mi raccomando...chiudi quando hai finito e cerca di spegnere tutto."

"Ok."disse Pitt.

Chloe accese le luci"Oh!...ho visto tua madre,non mi hai detto che stava per diventare giudice

federale."

"Ah...veramente...non ha ancora avuto il posto."disse Pitt.

"Oh!"disse Chloe"Con il suo curriculum lo avrà sicuramente,parlavo con un paio di persone..."

"NON TI FERMI!...FINCHÉ NON OTTIENI IL TUO SCOOP!"urlò Pitt.

"Cercavo solo di mostrare un po' di interesse per la tua vita...sono tua amica Pitt,non sono solo una

giornalista."disse Chloe che rimase perplessa.

"Oh...vedi...eccolo...eccolo il problema."disse Pitt indicandola con la mano sinistra"Sei tutte e 2 le

cose.

Ed è abbastanza chiaro quale delle 2 prevale."

Lui entrò nella stanza.

"Cos'hai Pitt?"disse lei"È da stamattina..."

Lui mise la mano destra sul bordo dell'entrata"NON È TUTTO DI PUBBLICO DOMINIO

CHLOE!

Adesso capisco perché Clark si arrabbia tanto quando ti intrometti nella sua vita privata."

"Tieni..."disse lei che gli diede le chiavi e andò via.

Jonathan e Marta entrarono dentro la casa,passando per la porta posteriore.

Lui indossava un lungo cappotto nero,camicia bianca,pantaloni neri e scarpe nere,mentre lei

indossava un cappotto rosso,maglietta rossa,pantaloni neri,scarpe nere e a sinistra aveva una borsa

rossa.

"Clark?"disse Marta.

"Clark?"disse Jonathan chiudendo la porta e aiutando la moglie a togliersi il cappotto.

"OH!..."urlò Marta che corse"CLARK!"

I 2 lo trovarono svenuto a terra e lo soccorsero.

"Jonathan...gli sento a malapena le pulsazioni."disse Marta toccando il collo di Clark con la mano

destra.

"Aiutami a girarlo..."disse Jonathan che lo volt videro la camicia piena di sangue,poi

Jonathan la aprì,strappando i bottoni e vedendo la maglietta blu del tutto imbrattata,e Marta

spalancò la bocca"Ah...Marta prendi qualcosa per tamponare il sangue...fa presto,ti prego..."

Lei andò verso la cucina e per poco non scivolò su una chiazza di sangue,poi prese un panno

chiaro,mentre Jonathan apriva in 2 la maglietta di Clark,vedendo il buco sul petto.

"Tesoro svelta!"disse Jonathan che guardò Marta,mentre lei metteva il panno sotto l'acqua del

lavandino,poi poggiò le mani sulla ferita"Coraggio Clark..."

Ajak,che era sospesa in aria insieme all'altro,allungò leggermente la mano destra e dal

palmo,rivolto in basso,uscì un minuscolo filamento di energia gialla,che andò rapidamente verso

terra,entrò nella casa e si infilò nella schiena del padre di Clark.

Dalle mani di Jonathan uscì una forte luce,di colore giallo ocra,e quando lui le tolse dal corpo di

Clark vide che il buco si era del tutto richiuso.

Marta si chinò alla destra del marito e gli afferrò l'avambraccio destro con la mano sinistra,restando

del tutto sconvolta"Jonathan…

Come hai fatto?"

"Non ne ho idea."disse Jonathan che prese il panno e cominciò a pulire il sangue dal petto del

ragazzo.

"Ho commesso un errore nel giudicare negativamente questo mortale."disse Ajak.

La mattina dopo i Kent stavano dormendo nel corridoio,con la schiena poggiata alle pareti.

Clark,disteso a terra,era coperto da una coperta rossa e aveva la testa su un cuscino blu,posto sulla

gamba destra della madre,Jonathan aveva il panno con cui aveva pulito il sangue sulle gambe e

Marta indossava un giaccone marrone.

"Mamma?..."disse Clark svegliandosi"Papà?"

I 2 si svegliarono.

"Tesoro!..."disse Marta toccandogli le spalle"Grazie a Dio."

"Che è successo?"disse Clark.

"Stavi morendo dissanguato."disse Marta.

Clark si guardò il petto,vedendo che c'era solo una piccola cicatrice"Ah...la lama doveva essere di

metallo kryptoniano…

La ferita si è curata da sola?"

"Veramente è stato tuo padre."disse Marta.

"Come?"disse Clark.

"Non me lo chiedere,Clark."disse Jonathan"Ero qui che cercavo di fermare il sangue e la ferita si è

rimarginata."

"Mi hai salvato la vita."disse Clark.

"Non sono stato io figliolo."disse Jonathan"Io ho fatto solo da tramite per qualcosa."

"Per Jor El?"disse Clark che si mise seduto mentre la madre lo sosteneva.

"Non lo so...anche perché non avevo la chiave con me."disse Jonathan"E poi...quando Jor El usa

quell'energia sconvolge tutto il corpo,ma questa volta...era diversa...non come le altre...era quasi

una cosa pacifica…

Forse abbiamo un angelo custode..."

"Comunque sia andata...dovremo essere grati a chiunque ci abbia aiutato."disse Marta.

"Anche se non fosse stato Jor El questa volta...lui non ha ancora finito con noi,vero?"disse Clark.

"Clark...ha chiamato Lex ieri sera."disse Jonathan"Jeremia ha preso Lionel."

"Io so dov'è sono..."disse Clark che provò a rialzarsi,ma la Madre lo trattenne.

"Clark!"disse Marta"Jeremia ha cercato di ucciderti."

"Marta..."disse Jonathan"Lascialo andare."

Poco dopo Clark corse a super velocità fuori dalla casa.

"Corri Clark."disse Ajak"Corri."

Jeremia aveva disteso Lionel sopra la pietra su cui si era esercitato con il pugnale.

Luthor aveva una benda di colore rosso scuro sugli occhi,le sue braccia e le sue mani erano

legate da delle funi connesse a 4 pali,posti intorno alla roccia,e sul petto,che aveva la camicia

aperta,era stato dipinto,con il colore marrone,il simbolo che Clark aveva trovato sulle pareti della

stanza di Jeremia.

Il ragazzo indiano si mise alla destra di Lionel e salì sulla roccia,restando accucciato.

La massa di energia arancione e rossa,che arrivò in quel momento,prese la forma dell'indiano con le

scaglie e i capelli bianchi.

L'essere e il ragazzo si guardarono per un po',poi la creatura annuì.

"Ora Sageeth..."disse Jeremia impugnando il coltello con la mano sinistra e mettendo la mano

destra sulla parte posteriore del manico"Non porterai più oscurità sul mio popolo.

Per Sauron."

Clark,che indossava un giaccone chiaro e una maglietta rossa,corse a super velocità verso di lui,lo

afferrò e lo fece cadere a terra.

I 2 rotolarono,poi Jeremia afferrò Clark e lo fece alzare.

"NON SO COME FAI AD ESSERE ANCORA VIVO..."disse Jeremia che girò su se stesso e

scagliò Clark contro un tronco spezzato in 2,provocando la caduta dell'oggetto e facendo finire il

ragazzo a terra,poi corse verso di lui,si accucciò e provò a colpirlo con il pugnale,ma l'altro gli

afferrò il polso destro con la mano sinistra e ci mise sopra anche la mano destra"...ma non succederà

di nuovo!"

Clark riuscì a spingere via l'altro,che venne sbalzato all'indietro e volò per diversi metri.

Jeremia,furioso,si aprì la camicia,rivelando che sul suo petto aveva disegnato lo stesso simbolo che

era su quello di Lionel,poi si alzò,ma Clark afferrò il tronco,lo sollevò e glie lo spaccò

addosso,facendolo volare via per decine di metri e facendogli lasciare una scia sul suolo.

In quel momento arrivò una jeep nera da cui scese Lex,che corse verso Lionel.

Luthor indossava un cappotto nero e lungo,maglietta nera,pantaloni neri e scarpe nere.

"PAPÀ!..."urlò Lex iniziando a slegare la corda che bloccava il braccio destro di Lionel.

"Lex?"disse Lionel"E Jeremia?

Dov'è?

Dov'è Jeremia?"

"Non lo so,ma..."disse Lex guardandosi intorno,poi riprese a slegare il padre"Ti porterò lontano da

qui prima che ritorni."

"Dov'è Lex?"disse Lionel mentre Lex gli slegava il piede destro.

Jeremia si alzò,facendo una capriola,corse contro Clark a super velocità e l'altro fece lo stesso.

L'impatto produsse un'onda d'urto,insieme a un cratere,e fece volare in aria il coltello,dopo di che

Clark poggiò il corpo di Jeremia,che era privo di sensi,sul suolo,mentre l'indiano con le scaglie

tornava a essere la massa informe di energia e volava via.

Lionel si alzò e si mise seduto"Il pugnale!..."

"Andiamo!"disse Lex e il pugnale cadde,conficcandosi nella roccia,poi i 2 lo guardarono e la lama

iniziò ad emettere energia gialla.

Clark arrivò correndo a super velocità e vide i 2 di spalle,mentre la luce diventava sempre più forte.

Lionel e Lex afferrarono l'oggetto che,a seguito di un lampo di luce,si sbriciolò e divenne

polvere,poi Clark corse via,lasciando i 2 in preda allo sconforto.

La sera seguente Clark era seduto al tavolo in sala da pranzo,su cui c'era una ciotola di colore rosso

scuro,posta su un tessuto rettangolare verde,con sopra un piatto dello stesso colore contenente delle

pere verdi,e davanti a lui c'era Marta,mentre Jonathan era alla sua sinistra.

Clark indossava una maglietta azzurra,a mezze maniche,jeans blu e scarpe marroni,Marta aveva una

camicia bianca,con linee verticali gialle divise in gruppi di 2,pantaloni neri e scarpe nere,mentre

Jonathan indossava una camicia rossa,con linee verticali e orizzontali bianche,canottiera

rossa,jeans blu e scarpe nere.

"A sentire Chloe...i dottori pensano che Jeremia forse non uscirà più dal coma."disse Clark"Credo

che avere tutti quei poteri abbia messo a dura prova il suo corpo."

"Beh,almeno ora sappiamo che il pugnale non farà mai più del male a te o nessun altro."disse

Jonathan.

"Comunque la profezia si è avverata..."disse Clark"Lionel e Lex hanno entrambi toccato la

lama,che si è illuminata e si è disintegrata.

Questo significa che 1 dei 2 è il mio peggior nemico."

"Hai visto chi l'ha toccata per primo?"disse Marta e Clark scosse la testa.

"No...purtroppo..."disse Clark"Ma so per certo che Lionel Luthor è una persona davvero pessima."

"Se vuoi cominciare a credere a questa leggenda...devi cominciare a credere che potrebbe anche

essere Lex."disse Marta.

"È assurdo...non sono pronto per una cosa del genere..."disse Clark.

"Figliolo..."disse Jonathan toccandogli l'avambraccio sinistro con la mano destra"Gli indiani

credono che tu sia un salvatore...Jor El vuole che tu sia un conquistatore...con o senza pugnale non

puoi permettere agli altri di dirti...che cosa sarai."

"Secondo te che cosa diventerò?"disse Clark.

"Non lo so...potresti essere il più grande eroe del mondo...o forse il cittadino più

anonimo,ma...l'unica persona che può scrivere la tua storia...sei tu."disse Jonathan.

Sospesi in aria,a centinaia di metri d'altezza,c'erano Ajak e l'altro.

"Devo prepararmi a degli attacchi a causa della violazione del patto di non interferenza ad opera

sua,mia signora?"disse la figura maschile.

"Io sono la guida spirituale degli eterni…anche se gli altri sapessero nessuno oserà dirmi

nulla."disse Ajak"Andiamocene.

Qui non c'è più nulla da sorvegliare."

Il giorno dopo Lex entrò nel Taloon e si diresse verso il bancone,dove c'era Lana,che dava le spalle

all'entrata e leggeva un foglio.

Lui indossava un lungo cappotto nero,maglietta grigia,pantaloni neri e scarpe nere,mentre Lana

aveva una fascia rosa sulla testa,che le teneva indietro i capelli,indossava una camicia rosa,pantaloni

chiari e scarpe nere.

"È qui che terranno la riunione i soci?"disse Lex avvicinandosi.

"C'è stata un'altra offerta."disse Lana mostrandogli il foglio"Da Chloe e suo padre."

"Ah...ecco una cosa che non avevo previsto."disse Lex.

"Vorrebbero tenere il posto esattamente com'è."disse Lana"E mi lascerebbero rimanere come socia.

Potrei riprendere il mio posto una volta tornata da Parigi."

"Sembra troppo bello per essere vero."disse Lex.

"Ho rifiutato l'offerta."disse Lana andando alla sua destra.

"Senza neanche consultarmi?"disse Lex.

"In ogni caso non credo che a Chloe interessasse davvero gestire il locale."disse Lana"Credo che

avesse solo dei problemi a staccarsi dal passato...ma...io vorrei che nulla mi trattenesse a Smallville.

Ho pensato a quello che mi hai detto Lex...e ho deciso...sono la ragazza che va a Parigi."

"Ottima scelta."disse Lex.

Chloe entrò nel Torch.

Indossava una giacca marrone scuro,maglietta chiara,con macchie nere,jeans blu e scarpe nere.

Accendendo la luce vide che Pitt era addormentato sul divanetto arancione posto sotto il muro pieno

di ritagli di giornale.

Il ragazzo era poggiato su un cuscino bianco,a petto nudo,aveva una coperta rossa addosso e

indossava dei pantaloni grigi.

"Chloe,che ci fai qui?"disse Pitt che si svegliò e si mise seduto.

"Dovrei essere io a chiedertelo."disse lei.

"Dammi solo un secondo e me ne vado."disse Pitt raccogliendo 1 zaino rosso da terra,mentre lei

guardava la parete,poi Chloe si sedette sul divano.

"Quando i miei divorziarono mi nascosi nel garage."disse Chloe"Non avevo ancora la patente.

Ha chiamato tua madre...mi ha chiesto se ti avevo visto e ho detto di no...ha fatto finta di

niente.

Ha detto che forse eri in giro con Clark...ma non era così."

"Beh...il mistero è risolto."disse Pitt guardandola.

"Già."disse Chloe"Non mi hai detto nulla dell'offerta di lavoro di tua madre perché non era una

cosa positiva.

Giusto?"

"Ero convinto che avrebbe rifiutato."disse Pitt"Ma sembra che non sarà così."

Pitt si sedette sul divano,alla sinistra di Chloe.

"Beh...essendo passata attraverso l'esperienza della separazione dei miei...so quanto possa essere

difficile."disse Chloe"C'è possibilità che risolvano la situazione?"

"Mio padre la sta aiutando a trasferirsi."disse Pitt"Non mi sono mai accorto che tra loro 2 andasse

così male.

E lei sta usando questo come scusa per andarsene."

Chloe divenne triste.

"Mi sento come se stessi vivendo la vita di un altro."disse Pitt.

"Mi dispiace tanto."disse Chloe che lo abbracciò.

Clark era al piano superiore del fienile,sul divano,e aveva aperto il libro di Joseph.

Sulla pagina a destra c'era un disegno che riproduceva la figura a 2 teste,di cui una era un

serpente,presente sulle grotte.

"Sorpresa."disse Lex che arrivò sul posto e vide la figura sul libro"Sai...ho pensato molto a questa

profezia.

Ho una nuova interpretazione.

La vuoi sentire?"

"Certo."disse Clark.

"Posso?"disse Lex porgendo la mano destra e Clark gli passò il libro,poi Luthor camminò dietro il

divano,passando alla destra dell'altro"Allora,questo Naman dovrebbe venire dalle stelle...avere il

potere di 10 uomini e lanciare il fuoco dagli occhi,giusto?"

Clark si alzò"È un'allegoria Lex."

"Lo so...ma se una persona fosse capace di tutto questo...sarebbe egli stesso...un formidabile

nemico."disse Lex chiudendo il libro e guardando Clark"Potrebbe conquistare il mondo...o

diventare un terribile tiranno se qualcuno non lo controllasse.

Perciò ho pensato...che chiunque combattesse contro di lui...dovrebbe essere molto coraggioso."

Lex si avvicinò"Clark...ti è mai venuto in mente...che è tutto il contrario di tutto?

Che forse l'eroe di questa storia...è Sageeth...che tenta di fermare un tiranno?"