SMALLVILLE:PARTENZE
Notte.
Lex Luthor e Lana erano seduti sul divano dello studio,nella villa,e lei aveva un libro in mano.
Lui indossava una maglietta nera,pantaloni neri e scarpe nere,mentre la ragazza indossava un
maglione chiaro,jeans blu e scarpe nere.
"Lex grazie."disse Lana sorridendo e guardando il libro"Chissà se dopo un anno parlerò il
francese?"
"Ricordalo,un sorriso può fare tanto."disse Lex"Anche a Parigi."
Luthor prese un biglietto con la mano destra"E per addolcire il distacco..."
"Lex,ho già il biglietto."disse Lana.
"Lo so."disse Lex"Ma questo è migliore del tuo."
Lei prese l'oggetto.
"È un biglietto aperto."disse Lex"Così potrai partire quando preferisci."
"Non posso accettarlo,è di prima classe..."disse Lana.
"Devi accettarlo,è un regalo."disse Lex"Credimi...questo sarà un anno che non potrai scordare."
Clark entrò nello studio in quel momento.
Indossava un giaccone blu,camicia rossa,con linee verticali e orizzontali gialle,jeans blu e scarpe
nere.
"Clark..."disse Lex.
"Non volevo disturbare,non sapevo che fossi qui."disse Clark.
"Ah...no,Lex voleva solo...darmi qualche consiglio per la partenza."disse Lana sorridendo.
"Quando parti?"disse Clark avvicinandosi.
"Sabato."disse Lana"Ora sarà meglio che vada.
Grazie."
Lana andò via,mentre Clark rimaneva disorientato.
"Clark,devi lasciarla andare."disse Lex.
"Immagino di non avere molta scelta."disse Clark.
"È lei che vuole partire."disse Lex alzandosi"E sei stato tu a farle prendere questa decisione.
Lana ti ha sempre chiesto di essere sincero con lei.
Se tu non puoi cambiare...devi lasciare che lei viva la sua vita."
Amily,che era diventata una ragazza,era sul letto della stanza di sicurezza e leggeva un libro.
Aveva i capelli neri e lunghi,con la riga in mezzo,indossava una maglietta rosa,a maniche
lunghe,pantaloni chiari e scarpe nere.
Alla sua sinistra c'era 1 specchio rettangolare,molto grande,avente dietro una stanza buia,con un
macchinario rettangolare,di metallo bianco,dotato di pulsanti quadrati che emettevano luce rossa e
varie levette poste a destra.
Alla sinistra dell'oggetto c'era un tavolo di metallo,con sopra dei fogli impilati,un porta penne e
un quaderno aperto.
Dietro questo tavolo ce n'era un altro che aveva 3 schermi rettangolari,dotati di una tastiera
ciascuno,e al centro dell'oggetto c'erano dei fogli.
1 scienziato dai capelli castani,avente gli occhiali e indossante un lungo camice bianco,camicia
bianca,pantaloni neri e scarpe nere,era seduto al tavolino.
"È ora di dormire."disse l'uomo"Buona notte,Amily."
"Buona notte."disse lei che spense le luci.
"Fine registrazione,ore 21 e 15."disse l'uomo che si alzò e prese una borsa nera da terra,poi andò
via.
Amily aprì gli occhi,sentendo un pesante tonfo,poi si mise seduta e si alzò,guardandosi intorno.
Camminando per la stanza,che era leggermente illuminata da una fioca luce blu,vide che a terra
c'era una sfera nera,dopo di che si avvicinò e si mise in ginocchio.
"E tu...dove eri finita?"disse la ragazza che si guardò intorno e poi guardò il soffitto,vedendo
che non c'erano aperture di nessun tipo"Ti piace andartene in giro vedo."
Lei guardò la parte centrale della sfera,vedendo che c'era una piccola massa informe e arancione
che si muoveva lentamente al suo interno,poi avvicinò la mano destra all'oggetto.
Nel momento in cui toccò la sfera l'energia al centro si espanse verso l'esterno,riempiendo
l'oggetto,e diventò arancione e rossa.
Al centro dell'energia informe si formò una figura femminile,che era magra,atletica e molto alta.
Aveva la pelle di colore bianco latte,le labbra di colore rosso acceso,gli occhi con l'iride
arancione,sulle orecchie aveva degli orecchini con delle perle bianche attaccate ad essi,i capelli
erano neri e lisci,a mezzo collo,con la riga a sinistra,aventi la parte finale a sinistra curva verso
l'alto,mentre la zona finale a destra aveva delle ciocche ricce.
Sulla testa aveva un cappello nero a tesa larga,avente una fascia nera sulla parte centrale,con il
bordo sinistro curvo verso l'alto,mentre quello destro aveva la parte frontale leggermente curva
verso il basso e poi andava in orizzontale nella zona più esterna.
Sul collo era presente una collana bianca,composta da 3 circonferenze di filo,di cui le 2
superiori erano unite tra di loro da delle sottili placche verticali,con delle perle ovali bianche
attaccate a ciascuna,di cui quelle sulla terza circonferenza erano le più grandi.
Al centro della collana,sul terzo cerchio di perle,c'era un oggetto formato da 2 piccole spade
d'argento,aventi la punta verso il basso,messe ad"X"dietro una croce coperta quasi del tutto da dei
petali di metallo,appartenenti a un fiore posto al centro di essa.
La figura indossava un vestito bianco,lungo fino a terra,con una scollatura verticale ai lati e
terminante in modo orizzontale all'inizio del seno,che era molto grande.
La parte sinistra del petto,vicino alla spalla,aveva una spilla composta da 3 rose nere,con delle
foglie scure intorno,messe una vicino all'altra,le maniche lunghe erano molto aderenti alle braccia e
le mani erano coperte da dei guanti neri.
La parte frontale del vestito,sulla zona centrale della pancia,aveva una fascia bianca che legava
l'abito,poco sotto il seno,facendo si che aderisse al corpo sui fianchi e sulla schiena,al cui centro
di quest'ultima c'era un'apertura verticale chiusa da dei bottoni.
La parte alta della schiena,fino alle scapole,era coperta da un tessuto bianco,aderente al vestito,che
aveva un'apertura triangolare al centro,avente la punta verso l'alto,con un secondo tessuto
all'interno.
Il corpo della figura,all'altezza della vita,aveva dei fianchi larghi e delle forme posteriori grandi.
Da sotto il vestito,a destra,sporgeva una scarpa appuntita di colore bianco.
"È il momento."disse Amily che si alzò,prendendo la sfera con la mano sinistra,e camminò verso la
vetrata,passando attraverso la parete,si guardò intorno e proseguì.
Nel Taloon,che era vuoto e aveva le luci spente,c'era un uomo con capelli grigi,indossante una
camicia bianca,pantaloni neri e scarpe nere,che bevve da un bicchiere di plastica,poi si recò al
bancone,dove posò l'oggetto.
Il locale era pieno di teli grigi sui tavoli e sulla macchina del caffè ce n'era 1 viola.
L'individuo si diresse verso un tavolo dove c'era una cartina aperta,mostrante la struttura del
locale,e si mise a osservare l'oggetto,mentre Amily,che era all'entrata,lo fissava in silenzio,dopo di
che lui andò verso sinistra,prendendo un giaccone verde da una scala,e poi si diresse verso
l'uscita,ma un'improvvisa corrente di vento lo fece fermare.
L'uomo si guardò intorno,poi andò verso l'uscita,ma un barattolo di vernice cadde a terra,facendolo
voltare di scatto.
L'individuo si avvicinò all'oggetto,guardandosi intorno"C'è qualcuno?"
L'uomo raccolse il barattolo e lo rimise a posto,poi si voltò e si trovò Amily davanti.
"Lo stai rovinando."disse lei"È perfetto...e tu lo stai rovinando."
"Tu devi essere Lana..."disse l'uomo.
"Questo posto non ti appartiene."disse Amily.
"Signorina Lang,so che lei ha lavorato molto in questo locale,ma...c'è un contratto firmato."disse
lui.
La ragazza gli trapassò il petto con la mano destra,dopo di che gli strappò il cuore,uccidendolo.
"Appartiene a Lana."disse Amily e l'insegna del locale si spense.
Il giorno dopo Clark e Pitt erano a giocare a palla canestro vicino al fienile.
Il primo indossava una camicia azzurra,jeans blu e scarpe marroni,mentre il secondo aveva una
camicia chiara,con linee rosse verticali e orizzontali,jeans blu e scarpe nere.
Clark mandò la palla nel canestro,posto sulla parete esterna del fienile,poi la passò a Pitt che però
non riuscì a fare centro.
"Prova un altro tiro."disse Clark.
"Si..."disse Pitt che tirò la palla,ma mancò il canestro e Clark prese l'oggetto.
"Quindi si trasferisce."disse Pitt che ricevette la palla e fece canestro"Come giudice federale.
Inizia a lavorare lunedì."
"Che velocità."disse Clark"E tuo padre invece?"
"Lui resta a Smallville."disse Pitt che tirò la palla.
"Significa che sono decisi a divorziare..."disse Clark camminando con le mani sui fianchi"Mi
dispiace Pitt."
"Eh..."disse Pitt che fece qualche passo"Fin'ora ho evitato di parlartene,ma a questo punto ho
capito...che non c'è niente da fare.
Credo che tu sia l'unico qui a non aver perso la famiglia."
Pitt gli passò la palla.
"Non stai perdendo la tua famiglia,sarà un po' diverso."disse Clark che si avvicinò"So bene quanto
è difficile quando i tuoi ti nascondono le cose."
"Fa 1 strano effetto accorgersi che le persone che hai sempre reputato infallibili,sono esseri
umani come te."disse Pitt avvicinandosi e prendendo la palla.
"Tu cosa farai?"disse Clark.
"Rimango qui."disse Pitt sorridendo e facendo canestro"Non ho fatto 3 anni di questa scuola per
perdermi l'ultimo."
"Vorrei che Lana la pensasse così."disse Clark.
Pitt raccolse la palla e si avvicinò"Te lo dico adesso...e poi giuro che non ci torno sopra mai più.
Questo tira e molla tra te e Lana..."
Il ragazzo gli tirò il pallone"...deve finire,amico."
"Parli come Lex."disse Clark"Dice che è colpa mia se Lana se ne va."
"Detesto essere d'accordo con Lex..."disse Pitt avvicinandosi"...ma non credo che Lana vada a
Parigi solo per vedere il Louvre."
"Preferivi non sapere niente di me?"disse Clark.
Pitt riprese la palla"Non è facile sai...non poterne parlare con Chloe e gli altri...ma...la verità è che
nessuno si era fidato di me prima."
Clark rimase in silenzio.
"Non vorrai raccontare tutto a Lana,vero?"disse Pitt.
"Forse è l'unico modo per impedirle di partire."disse Clark.
Lana,che aveva i capelli legati dietro la testa,era nella scuola,davanti a 1 degli armadietti,e prese
dall'interno di quest'ultimo un foglietto attaccato con il nastro adesivo.
Lei indossava una giacca rosa,maglietta bianca,pantaloni neri e scarpe nere.
Clark arrivò in fondo al corridoio e la guardò in silenzio,poi si avvicinò"Stai scegliendo che cosa
portarti?"
"Si e non è facile."disse Lana.
"Trasferirsi così lontano...è veramente un atto di coraggio."disse Clark che andò alla sua destra.
Lei mise la mano destra sul ripiano superiore dell'armadietto e guardò attentamente all'interno.
"Hai perso qualcosa?"disse Clark.
"Si,il braccialetto di mia madre..."disse Lana che si accucciò e si mise a frugare nei ripiani inferiori.
Clark si accucciò"So che sei occupata con tutti i preparativi...ma volevo invitarti a cena con
me...questa sera."
Lana si alzò"Non credo che sia una buona idea,Clark."
Lui si tirò su"Devo dirti una cosa che avrei...dovuto dirti tanto tempo fa."
"Ne sei sicuro?"disse Lana.
"Assolutamente si."disse Clark.
"Va bene,d'accordo."disse Lana sorridendo"Accetto il tuo invito."
Clark sorrise e andò via.
Nella stanza dietro lo specchio erano presenti sia Lionel che il padre di Amily.
Luthor indossava un lungo cappotto nero,giacca nera,camicia bianca,cravatta nera,pantaloni neri e
scarpe nere,mentre l'altro indossava una giacca nera,camicia bianca,cravatta nera,pantaloni neri e
scarpe nere.
"Questa era Amily quando l'abbiamo portata qui..."disse Lionel mentre sullo schermo c'era una
foto di Amily da bambina,poi Luthor cliccò su dei tasti"...e questa...è Amily adesso."
"È identica a sua madre."disse il padre chinandosi in avanti.
"Si,ma sua madre non è in grado di attraversare i muri."disse Lionel e l'altro lo guardò"Le
telecamere non hanno registrato nulla,ma non è uscita dalla porta,signor Dinsmoroe.
La porta era chiusa dall'interno,come sempre,e non ci sono altre uscite.
L'ha creata lei,come ha fatto?"
"Beh...avevo notato che le sue molecole si muovevano così in fretta...che venivano assorbite dalla
materia."disse l'uomo.
"Ah..."disse Lionel camminando"Questo è un piccolo dettaglio che il mio ex responsabile del
progetto non è riuscito a scoprire."
Luthor poggiò gli avambracci su 1 degli schermi,mettendosi dalla parte opposta della scrivania"Lei
dove crede che sia andata,signor Dinsmoroe?"
"L'ultima volta è andata direttamente da...dalla sua amica d'infanzia."disse l'uomo.
"Si,Lana Lang,un incontro che stava per concludersi con LA MORTE DELLA SIGNORINA LANG
IN FONDO AL FIUME!"disse Lionel.
"NON PUÒ INCOLPARLA PER QUELLO!"disse l'altro.
"Oh!..."disse Lionel,voltandosi a destra.
"Amily ha l'aspetto di una persona adulta,ma il suo sviluppo mentale è quello di una
bambina!"disse l'uomo.
"Beh,non lo è!"disse Lionel guardandolo"È UN ESPERIMENTO FALLITO!
NON CAPISCE CHE COSTITUISCE UN GROSSO PERICOLO?
SAREBBE COME DARE UN'ARMA NUCLEARE A UN BAMBINO SPERANDO CHE NON
LA USI!"
Lionel andò verso sinistra,avvicinandosi all'uomo"Signor Dinsmoroe...mi ascolti...è importante che
io la trovi prima che lo faccia qualcun altro.
D'accordo,mi restano 2 alternative...posso mandare una squadra che,le assicuro,non userà mezze
misure,oppure..."
Lionel toccò le spalle dell'uomo con le mani"...posso mandare lei.
Suo padre."
Chloe,che indossava un giacchetto grigio,maglietta fucsia,jeans blu e scarpe nere,e Lana entrarono
all'interno del Taloon.
I teli erano stati tolti dai mobili e ora c'erano delle poltrone di colore rosso,viola e arancione,delle
sedie di legno e dei piccoli tavolini circolari.
Sulle pareti erano presenti diversi drappi azzurri e rosa.
"Scommetto che non ti mancherà la consegna dei cornetti all'alba."disse Chloe.
"È strano...io volevo solo evitare che questo posto venisse abbattuto e invece ora scopro...che è
parte della mia vita."disse Lana e le 2 si guardarono intorno.
"Wow..."disse Chloe.
"Già."disse Lana.
"Non sapevo che volessi trasformare il Taloon nella Casa di Barbie."disse Chloe.
"È carino vero?"disse Amily.
Lei indossava una camicia viola,jeans blu e scarpe nere.
La ragazza scese le scale e si avvicinò sorridendo"Tu devi essere Lana."
"Si,mi aspettavo di trovare il signor..."disse Lana.
"Lui è mio padre."disse la ragazza.
"Ah...non ne avevo idea."disse Lana sorridendo.
"Si,sto dando una sistemata."disse Amily"Io sono Emma."
Le 2 si strinsero la mano.
"Ciao."disse Lana mentre Chloe sorrideva,poi le 2 si guardarono per qualche istante"Ci siamo già
conosciute?
Hai un aspetto familiare."
"Sono in molti a dirlo."disse Amily sorridendo.
Lana indicò Chloe con la mano destra e sorrise"Lei è Chloe,una grande consumatrice di caffè,la
vedrai spesso."
"Ciao."disse Chloe sorridendo.
"Ciao."disse Amily che sorrise con un po' di imbarazzo.
"Solo una curiosità,come mai tanti cambiamenti?"disse Chloe"Me lo spieghi?"
"Già..."disse Lana.
"Oh...era tutto sbagliato,ora è tutto..."disse lei guardandosi intorno e poi guardò Lana"...è perfetto,lo
volevo così.
Lana,potresti stare qui ancora un po' e mostrarmi alcune cose?
Sai sono nuova.
Ti andrebbe?"
"Certo,è il minimo che possa fare."disse Lana che estrasse delle chiavi dalla tasca"Oh...e...volevo
darti questo.
Un altro mazzo di chiavi."
Amily prese le chiavi sorridendo.
"Ho come la sensazione di affidare metà della mia vita a te."disse Lana.
"È in buone mani."disse Amily sorridendo"Sta tranquilla."
Marta tirò fuori dal forno un vassoio di metallo,diviso in 3 parti contenenti 3 piccoli filoni di pane,e
lo poggiò su un tavolo di legno,posizionato vicino a un altro più grande.
Lei indossava una camicia rosa,guantoni da cucina verdi,jeans blu e scarpe nere.
"Ciao."disse lei che vide Clark entrare con una busta della spesa.
Lui indossava un giacchetto marrone chiaro.
"Ciao mamma."disse Clark poggiando la busta sul tavolo più grande.
"Significa che viene qualcuno a cena?"disse Marta.
Clark estrasse un barattolo dall'oggetto"Ho invitato Lana."
"Dev'essere difficile dirle addio."disse Marta bevendo da una tazza di porcellana gialla,con un fiore
rosso dipinto sopra.
Clark andò verso il frigorifero e lo aprì"Sai...non lo farò se tutto andrà come dico io."
"Clark,sei sicuro di quello che stai facendo?"disse Marta,mentre lui metteva il barattolo nel frigo e
chiudeva lo sportello.
"No..."disse Clark andando verso la busta"Però ho deciso di dirglielo."
"Dirle cosa?"disse Marta.
"Tutto quanto."disse Clark.
"Chiedere..."disse Marta avvicinandosi"...a qualcuno di mantenere il tuo segreto è una grossa
responsabilità.
Guarda Pitt,non è stato affatto facile per lui."
"Lo so che Pitt ha corso dei rischi,ma sono contento di averglielo detto e anche lui lo è."disse
Clark"Ora ci sentiamo più uniti."
"Sei sicuro che Lana sia pronta?"disse Marta.
"Vuole che sia sincero con lei."disse Clark"Lo sarò e poi sarà lei a decidere cosa fare."
"Forse non è stato giusto crescerti come 1 di noi e poi...impedirti di vivere 1 dei sentimenti più belli
di un essere umano."disse Marta.
"Allora sei d'accordo con me?"disse Clark.
"Sono sicura che prenderai la decisione giusta."disse Marta.
Lana e Amily erano dietro al bancone del Taloon,su cui era stato aperto un quaderno ad anelli.
"Ti ho già detto quando fanno le consegne?"disse Lana,mentre l'altra scriveva su un blocco di fogli
con una matita,tenuta nella mano destra.
"Il martedì mattina alle 6."disse Amily.
"Si."disse Lana che chiuse il quaderno ad anelli"Bene...e con questo...credo che non ci sia altro."
"Sei stata molto gentile."disse Amily"È bello stare con te.
Ah,una cosa...sei sicura di voler andare a Parigi?
Tutto quello che hai è qui."
"Si lo so...ed è per questo...che voglio andare via."disse Lana che sorrise e si allontanò.
"Che peccato..."disse Amily"Speravo che diventassimo amiche."
Lana si fermò e la guardò.
"Magari amiche del cuore."disse Amily sorridendo.
"Mi spiace che non ci sia modo di conoscerci meglio."disse Lana.
"Ci conosciamo già,sciocchina."disse Amily"Aspetta,ti faccio vedere."
Lana annuì e sorrise,mentre l'altra correva al piano superiore e chiudeva la porta,dopo di che Amily
si diresse verso la zona cucina e tolse un panno verde dalla sfera nera.
L'oggetto emise un flash di luce arancione e rossa,che le fece voltare leggermente la testa a
destra,poi la luce diminuì.
Amily mise la mano sinistra sopra l'oggetto,tenendola molto vicina alla superficie,mentre l'energia
all'interno emetteva dei suoni simili a 1 sfrigolio,poi la ragazza afferrò la sfera e la
sollevò,mettendo il braccio quasi in orizzontale davanti a se e mandando il palmo della mano verso
l'alto.
L'energia interna riempì l'oggetto,dopo di che apparve l'occhio infuocato con la pupilla nera e
verticale.
"Amat id lat bugd mab izish?"disse la voce mostruosa,che uscì dalla sfera insieme a dei
versi disumani,mentre l'oggetto sfrigolava e faceva tremare leggermente la mano della ragazza.
"Ho trovato Lana."disse Amily"Non mi ha riconosciuta e ora voglio dirle chi sono.
Tuttavia ho paura...temo che ciò non basti.
Come faccio a...dimmi qual'è il modo per tenerla con me per sempre."
La pupilla si allargò,fino a riempire quasi tutta la sfera,e mostrò la figura femminile con il largo
cappello in testa e il vestito bianco.
L'essere alzò la mano destra verso l'alto,emettendo un suono stridulo,poi nella pupilla nera apparve
l'immagine di Amily con un coltello insanguinato.
"Katu kul deed lat bolkum u kramp lat bolkum u kramp."disse la voce mostruosa che uscì
dall'oggetto.
Amily spalancò gli occhi e aprì leggermente la bocca,mentre la sfera mostrava Lana a terra con la
gola tagliata.
"Katu kul the tug ogh."disse la voce mostruosa,poi Amily si spaventò e lasciò cadere la sfera sul
pavimento,facendo qualche passo indietro.
Lana,che guardava ancora verso l'alto,provò ad allontanarsi,ma andò addosso al padre di Amily,che
la afferrò per le spalle.
"Signor Dinsmoroe…?"disse Lana.
"Lei è qui?"disse l'uomo.
"Chi?"disse Lana.
"Amily."disse l'uomo.
Lana scosse la testa,in preda all'angoscia,e guardò verso l'alto"Oh mio Dio..."
"Sapevo che sarebbe venuta da te."disse l'uomo"Devo riportarla alla Luthor Corporation.
Sai quanto è pericolosa."
"Che cosa vuole?"disse Lana.
L'uomo venne colpito alla schiena e spalancò gli occhi,poi cadde a terra.
Lana vide Amily,che aveva la mano destra piena di sangue,l'avambraccio destro obliquo verso
l'alto e una cartellina viola stretta al petto con la mano sinistra.
"Devi perdonarmi."disse Amily con gli occhi lucidi"Io ti ho perdonata,Lana.
Tra amiche si fa così.
Dimostrerò all'altra che si sbaglia.
Che non c'è bisogno di ricorrere a metodi estremi."
Lana corse verso l'entrata e se la ritrovò davanti.
"ACAV!"urlò la voce mostruosa,udibile solo da Amily.
La ragazza diede una spinta a Lana,con la mano destra,facendola volare per vari metri e facendola
atterrare su un tavolino,che venne devastato dal colpo.
Amily si avvicinò e vide che l'altra aveva perso i sensi"Mi dispiace,Lana."
Lana venne portata in una stanza dalle pareti di vetro,con delle colonne di metallo verticali poste a
distanze regolari,e messa su un letto che aveva 2 cuscini bianchi,con sopra di essi altri 2 più
piccoli,di cui quello a destra era grigio,con un quadrato viola,posto al centro,avente una goccia,dai
contorni bianchi,per metà viola e per metà grigia disegnata sopra,mentre quello a sinistra era pieno
di rombi di colore bianco,arancione e rosso.
Le coperte del letto erano piene di rombi concentrici di colore viola,blu,marrone,bianco e nero.
Alla sinistra del letto c'era un comodino bianco,con sopra una lampada avente la base
nera e circolare,che poi diventava ovale e dorata e in cima aveva una plafoniera conica,con la parte
bassa azzurra,dotata di una zona superiore piatta,mentre alla destra del letto c'era una cassettiera
rettangolare,a 3 livelli,di colore azzurro,avente una lampada verde chiaro su di essa,dotata di una
base conica a cui era connessa un'asta verticale,che si allargava leggermente man mano che andava
verso l'alto,e una placca a cupola in cima,composta da 2 strati,di cui quello superiore era più
piccolo di quello inferiore.
Il pavimento era grigio,con un tappeto ovale dello stesso colore,avente delle foglie disegnate
sopra,posto davanti al letto,mentre a destra c'erano delle sedie di legno e un tavolino.
Sulla vetrata opposta al letto c'era una placca quadrata grigia a cui era connesso un grosso tubo
metallico,collegato a una scatola di metallo marrone.
Oltre il rettangolo di vetro,che aveva una luce rettangolare bianca sulla parte superiore,c'era un
ampio spazio buio.
Lana si svegliò e si guardò intorno,poi vide che una delle vetrate aveva una maniglia di metallo e
provò a utilizzarla,ma senza successo,poi iniziò a guardarsi intorno.
"AMILY!"urlò Lana"DOVE SEI?"
Lana tirò una delle sedie contro una vetrata,che però non si ruppe,poi iniziò a battere contro i
vetri"AIUTO!
QUALCUNO MI AIUTI!
AMILY!
AIUTO!"
Metropolis.
Lionel Luthor era seduto su una poltrona nera,posta alla sinistra della stanza,e si era messo la mano
destra sulla fronte,mentre nell'altra stringeva un bicchiere.
Indossava una giacca nera,camicia bianca,cravatta viola,pantaloni neri e scarpe nere.
Lex entrò nella stanza.
Indossava un cappotto nero,lungo fino alle ginocchia,camicia bianca,guanti neri,pantaloni neri e
scarpe nere.
"Non hai esattamente l'aria di 1 che si è appena assicurato un contratto governativo."disse Lex.
"Eh..."disse Lionel.
"Va tutto bene?"disse Lex.
Lionel si alzò,avvicinandosi alla scrivania,e si abbottonò la giacca con la mano destra"Certo...va
tutto benissimo...alla grande.
Ti ho...ti ho chiesto di venire qui perché...mi serve il tuo aiuto,figliolo.
1...1 dei miei dirigenti ha dimostrato la sua capacità in...così tanti modi che...vorrei ricompensare i
suoi sforzi e i suoi...brillanti risultati con...non so...una promozione."
"Non capisco il dilemma."disse Lex mentre Lionel camminava avanti e indietro.
"Il dilemma è che non credo sia una persona degna di fiducia."disse Lionel avvicinandosi a
Lex"Che cosa faresti se fossi al mio posto?
Gli daresti una possibilità di...riscattarsi?..."
Lionel fece un mezzo sorriso"...confessando ogni comportamento sleale di cui si è reso
responsabile?"
La massa di energia arancione e rossa arrivò alle spalle di Lex e prese la forma della figura
femminile di colore,con le scaglie sulla fronte,indossante la mantella sulle spalle,la corazza su seno
e avambracci,più il gonnellino d'oro.
"Aavavenavion!"disse la figura.
"Forse quelle stesse qualità che ti hanno spinto a sospettare di lui potrebbero...farne il dirigente
ideale di una grande compagnia."disse Lex con sospetto.
"Oppure potrebbero...fare di lui..."disse Lionel che si avvicinò,gli aprì la camicia con le mani e gli
afferrò il trasmettitore attaccato al petto con la mano sinistra"...un figlio sleale."
"Papà..."disse Lex.
"Hai tradito me,tuo padre..."disse Lionel in preda alla collera più totale.
"Ho protetto me stesso come tu mi hai insegnato a fare!"disse Lex.
"Lex!"disse Lionel"Quali che siano i problemi che abbiamo TIENILI TRA LE PARETI DELLA
NOSTRA CASA!
NON ABBASSARTI A QUESTO LIVELLO!"
"Risparmiati la predica,papà!"disse Lex e Lionel si allontanò"Io non centro con l'omicidio della
dottoressa Teng e dei suoi al laboratorio Metron!
Tu mi hai venduto ai poliziotti per i tuoi inspiegabili e assurdi esperimenti!"
"L'HO FATTO PER RENDERTI PIÙ FORTE!"disse Lionel guardandolo.
"SAI CHE NON È VERO!"urlò Lex avvicinandosi"NON PUOI CONTINUARE A
NASCONDERE IL MALE CHE MI HAI FATTO CON...CON LA SCUSA DI ESSERE IL MIO
MENTORE!
Te la sei cercata."
Lionel fece alcuni passi e si sedette sulla poltrona.
"Eri sempre stato pericoloso,ma adesso non hai più nessuno scrupolo."disse Lex"Perché,papà?"
"Drutimer."disse la figura femminile.
"Perché stai rischiando così tanto per questi oscuri progetti?"disse Lex.
"Drutimer ro deaavh."disse la figura femminile.
Lionel,in preda all'ira,guardò il trasmettitore.
"Perché sono così importanti?"disse Lex.
"Se tu mi avessi dato...una sola ragione per fidarmi di te..."disse Lionel che lo guardò"...ora non mi
faresti questa domanda.
Va via."
Lex uscì dallo studio e la figura femminile tornò a essere una massa informe,andandogli dietro.
Il telefono nello studio di Lionel squillò e Luthor si alzò,andando a rispondere.
"Sono io."disse la voce dell'agente dell'F.B.I. che lavorava con Lex"Suo figlio non ha ancora
scoperto niente.
Se lo farà provvederò a coprire ogni cosa."
"Bene."disse Lionel"E l'altra...situazione?"
"Sto indagando sul giovane Ross."disse l'uomo.
"Bene."disse Lionel"Va a parlargli."
"Al momento giusto."disse l'uomo,poi Luthor mise fine alla chiamata.
La notte seguente Clark era nel suo fienile,al piano superiore,seduto su una sedia posta davanti a un
tavolino,coperto da una tovaglia rossa,con sopra delle candele.
Indossava una camicia celeste,pantaloni neri e scarpe nere.
Jonathan salì le scale del fienile.
Indossava una camicia marrone,con linee bianche e orizzontali,camicia bianca,jeans blu e scarpe
nere.
"Tua madre mi ha detto che eri qui."disse Jonathan.
"Puoi stare tranquillo."disse Clark"Lana non si è vista,il mio segreto è al sicuro."
"Figliolo...Lana può essere stata trattenuta da 100 ragioni diverse...e nessuna può avere a che fare
con te."disse Jonathan.
"Lei ha tanti buoni motivi per non fidarsi di me...ma io non mi arrendo."disse Clark.
"Non c'è modo di farti cambiare idea,eh?"disse Jonathan e Clark lo guardò,poi il padre si sedette su
una poltrona"Vedi...a volte una persona si fissa...su una certa cosa...per troppo tempo."
"Io amo Lana dalla prima volta che l'ho vista,lo sai."disse Clark"È sempre così."
"Non sto parlando di te."disse Jonathan"Sto parlando di me.
Un padre dovrebbe aiutare suo figlio a costruirsi una vita...non impedirgli di averne una."
"Però pensi che non dovrei dirglielo."disse Clark.
"Si...esatto."disse Jonathan"Ma non mi fido più del mio istinto...come facevo una volta.
E spero tanto d'avere torto."
Il giorno dopo Clark entrò nel Taloon e lo trovò pieno di persone.
Lui indossava un giaccone rosso,camicia blu,jeans blu e scarpe marroni.
Una ragazza,con lunghi capelli neri,aventi la riga a destra,e indossante una felpa rosso scuro,jeans
blu e scarpe nere,era davanti al bancone,con un bicchiere nella mano destra e un piatto nella
sinistra.
Amily,che era dietro al bancone,iniziò a fissare Clark,poi si voltò dalla parte opposta.
Indossava un maglione chiaro,jeans scuri e scarpe nere.
"Scusami."disse Clark e lei si voltò verso di lui,sorridendo.
"Che cosa ti servo?"disse Amily.
"Ah...sono Clark Kent,un amico di Lana."disse Clark.
"Allora la prima tazza di caffè è gratis."disse lei che mostrò il contenitore del caffè.
"Grazie,ma...sto solo cercando Lana."disse Clark"Ieri sera dovevamo incontrarci,ma non è venuta e
sono un po' preoccupato.
E Chloe mi ha detto che si è fermata qui con te."
"Oh...non te l'ha detto?"disse Amily"Lana è partita ieri sera.
È andata a Parigi."
Clark spalancò gli occhi"Ma...doveva partire tra un paio di giorni."
"Avrà cambiato idea."disse Amily.
"Non sarebbe mai partita così senza salutare nessuno."disse Clark.
"Mi pare che abbia detto qualcosa...su quanto detestasse gli addii."disse Amily.
"Grazie..."disse Clark che andò via.
In mezzo a un prato c'era un grande fienile,composto da 2 piani,avente le pareti fatte da travi di
legno verticali grige,con un tetto triangolare,di colore viola chiaro,che aveva la zona superiore
piatta,con una seconda parte triangolare su di essa,avente la zona frontale di legno e con una
finestrella,simile a un rombo,al centro.
Sul lato sinistro della struttura c'era un'apertura rettangolare,composta da 2 porte scorrevoli aperte,e
davanti all'entrata c'era una casetta,a un solo piano,formata dagli stessi materiali del fienile.
Sulla parte inferiore e sinistra dell'edificio ce n'era un secondo,di forma rettangolare,a un solo
piano,molto lungo,con le pareti di legno e il tetto triangolare viola,avente delle parti mancanti.
Lana era seduta sul letto e guardava davanti a se.
Amily entrò nel fienile e portò un vassoio blu,avente la parte superiore dei lati minori curva e
dotata di un'apertura al centro.
La ragazza sorrise e aprì la porta"Ho portato qualcosa da sgranocchiare."
"Grazie."disse Lana.
"Conosco i tuoi gusti."disse lei che chiuse la porta,poi si diresse verso il tavolino alla destra del
letto e ci posò sopra il vassoio"Vieni a mangiare."
"Amily..."disse Lana mentre l'altra si sedeva"...so che ne hai passate tante e so che...probabilmente
ti senti molto sola…ma possiamo continuare a essere amiche senza che tu mi tenga qui."
"Come possiamo essere amiche se tu te ne vai?"disse Amily.
"Ci scriveremo delle lettere."disse Lana alzandosi e sorridendo"E potrai venire a trovarmi...non
vuoi vedere Parigi?"
"No..."disse lei scuotendo la testa"E non voglio che tu ci vada.
Sarà molto meglio così.
Vedrai ci divertiremo un mondo...e un giorno...se farai la brava...gestiremo il Taloon insieme."
"Amily..."disse Lana che si sedette dalla parte opposta del tavolino"...non puoi costringere una
persona a essere tua amica.
È una cosa che succede con il tempo,quando la fiducia è reciproca."
"So che cos'è un amico."disse Amily"Un amico..."
Lei si alzò"...è qualcuno che si espone per te.
Che ti protegge.
Un amico è quello che si tuffa in un fiume per impedirti di annegare...anche a costo di sacrificare la
propria vita…
Non occorre che tu dica a me...cosa significa essere amiche.
Tu mi hai lasciata affogare...l'hai dimenticato?"
Lana versò una lacrima"Allora sai...che una vera amica...non mi terrebbe mai rinchiusa qui dentro."
"Ti ci abituerai."disse Amily"Io l'ho fatto.
Sono stata chiusa in una stanza per tanto tempo."
Lana abbassò la testa e l'altra si sedette sorridendo.
"Amily,prima o poi verrà qualcuno a cercarmi."disse Lana.
"No...non contarci."disse Amily sorridendo"Credono che tu sia già a Parigi."
Lo stesso pomeriggio Clark era insieme a Lex,che indossava una camicia bianca,pantaloni neri e
scarpe nere,nello studio della villa.
"Mio padre ha scoperto il microfono,Clark."disse Lex che si diresse verso il tavolino,dove c'era una
scatola con sopra una cartellina"L'F.B.I. lascerà cadere le accuse solo se trovo il modo di
incriminarlo."
"Con tutto quello che ha fatto tuo padre non sarà difficile."disse Clark.
"Lui è un maestro nell'arte di nascondere le sue responsabilità."disse Lex che lo guardò"E tu
dovresti saperne qualcosa."
"E nasconde le cose al suo migliore amico?"disse Clark"Come hai fatto tu,Lex?"
"Oggi sono un po' sotto pressione."disse Lex guardandolo"Se ho fatto qualcosa che non va devi
essere più preciso."
"Il biglietto di Lana."disse Clark"Perché non mi hai detto che l'hai cambiato?"
"Non credevo servisse il tuo permesso."disse Lex"Comunque,l'ho fatto per darti più tempo,è un
biglietto aperto,così può partire quando vuole."
Lex si sedette.
"Quindi non ha salutato neanche te..."disse Clark.
"Che vuoi dire?"disse Lex.
"Secondo la figlia del nuovo proprietario del Taloon...quel quando vuole era ieri…"disse
Clark"Lana se n'è andata."
"Clark,il nuovo proprietario non ha figlie."disse Lex.
Clark spalancò gli occhi.
La notte seguente Amily,che aveva un giacchetto rosa,chiuse le porte sul retro del Taloon,poi
camminò nel vicolo e si trovò Clark davanti.
"Mi dispiace,è chiuso."disse la ragazza.
"Perché mi hai detto che Lana è partita?"disse Clark"Non è salita su nessun aereo,ho fatto dei
controlli."
"Lo immaginavo,non saresti stato un vero amico se non lo avessi fatto."disse Amily.
"Dimmi dov'è."disse Clark.
"Adesso lei non ha più bisogno di te."disse Amily che provò ad andarsene,ma lui le si mise davanti.
"Devi dirmi dov'è!"disse Clark.
"Sei stato più gentile con me quand'ero piccola."disse Amily"Dicevi che anche tu sei diverso..."
La ragazza indietreggiò"...che sai cosa vuol dire essere lasciati soli,senza amici!"
Amily corse a super velocità e passò attraverso un muro di mattoni di colore rosso scuro,con la
parte più bassa coperta da una zona di cemento,su cui erano appesi vari cartelloni e la cui zona a
sinistra aveva dei barili azzurri più un piano composto da delle travi di legno.
Clark si mosse a super velocità e si fermò davanti alla parete,toccandola con la mano sinistra.
Chloe,che era ancora al Torch,stava mettendo dei ritagli di giornale su una lavagna luminosa e
obliqua,posta su una colonna rettangolare.
Lei indossava una maglietta bianca,jeans blu e scarpe marroni.
Lionel Luthor,che indossava un lungo cappotto nero,giacca nera,camicia bianca,cravatta
nera,pantaloni neri e scarpe nere,mise gli avambracci sull'entrata della stanza.
"Signorina Sullivan,buona sera."disse Lionel.
"Ah...lo era fino a che non è arrivato lei,signor Luthor."disse Chloe guardando verso il soffitto.
"Oh,lasci da parte il sarcasmo,la prego."disse Lionel"Sono qui perché ho bisogno del suo prezioso
aiuto."
"Con tutte le possibilità che ha,signor Luthor,che cosa potrà mai volere da me."disse Chloe andando
verso una delle scrivanie.
"La sua amicizia..."disse Lionel avanzando,mentre Chloe lo guardava perplessa"...con Lana Lang.
Una ragazza affidata alle mie cure,figlia di un amico,è scomparsa.
Non riusciamo a trovarla."
"La informerò se la vedrò."disse Chloe che si mise la mano sinistra sul fianco e sorrise"Non so cosa
questo centri Lana,ma..."
"Il padre la stava cercando ed è scomparso anche lui."disse Lionel che estrasse una foto di Amily da
ragazza dalla tasca destra del giaccone,con la mano sinistra"Lei e Lana...erano amiche del cuore
quando erano bambine.
Quindi è possibile che sia venuta qui a Smallville a cercarla.
Quella ragazza è malata.
Gravemente malata.
Ha bisogno di cure.
Se è qui a Smallville sono sicuro che lei la troverà.
Aspetto una sua telefonata."
Lionel andò via e Chloe osservò attentamente la foto.
Il giorno dopo Lana era a braccia incrociate,davanti a una delle vetrate,mentre Amily era seduta al
tavolino e si prendeva da bere.
Indossava una felpa blu,jeans blu e scarpe chiare.
A terra,vicino alla sua sedia,c'era la sfera nera,avvolta da un panno blu.
"Lana?"disse Amily"Il tuo tè si raffredda."
Lana sorrise e andò a sedersi,mentre l'altra sorrideva,poi la ragazza prese la teiera.
"Tu ne vuoi ancora,Amily?"disse Lana e l'altra sorrise,annuendo,dopo di che lei le spaccò in testa
l'oggetto,facendola svenire,e prese le chiavi che erano sul vassoio.
Lana aprì la porta e corse verso un'apertura rettangolare,accedendo a una zona piena di rettangoli di
fieno e tegole di legno,poi si fermò e urlò,vedendo 2 cadaveri avvolti dentro della plastica,dopo di
che riprese a correre,ma poco prima di arrivare a un'uscita,avente una grande porta,divisa in 2
parti,composta da delle travi verticali con i bordi di legno,da cui partivano delle travi orizzontali,si
fermò vedendo che l'altra era davanti a lei.
Clark,che indossava una camicia blu con linee verticali e orizzontali nere,era al Torch insieme a
Chloe,che aveva l'abito della sera prima.
"Amily Dinsmoroe."disse Clark"Hanno trovato l'auto del padre abbandonata davanti al Taloon."
"Lionel deve averla catturata quando ha spinto Lana giù dal ponte."disse Chloe mentre Clark
camminava per la stanza"Nel frattempo Amily ha preso la pessima abitudine di passare attraverso i
muri."
"Almeno sappiamo perché Lionel è ansioso di trovarla."disse Clark"Non vuole che prima la trovi
Lex."
"Aspetta un momento,adesso che centra Lex?"disse Chloe.
"Lex collabora con l'F.B.I. per far incriminare suo padre."disse Clark.
"Ma..."disse Chloe che andò alla sua destra"...se Lex cerca prove su Lionel...perché non gli hai
parlato dei suoi nonni?"
"Perché non ci sono prove di quello che Lionel ha fatto."disse Clark"E l'ultima volta che Lex gli ha
parlato di loro...ha rischiato di morire."
"Ma se troviamo Amily possiamo dimostrare che Lionel sta clonando le persone."disse
Chloe"Quello che invece non capisco...è perché Amily non sia scappata prima,perché ha aspettato
tanto a fare questa riapparizione."
"Forse ha scoperto che Lana stava per partire."disse Clark.
"E come?"disse Chloe.
"Non ne ho idea,è una supposizione."disse Clark.
"Quindi la domanda è...tu come impediresti a qualcuno di partire?"disse Chloe.
"Riporterei le cose com'erano un tempo."disse Clark che si diresse verso una scrivania,sedendosi ad
essa.
"A quando erano bambine."disse Chloe.
"Lana era la sua amichetta del cuore."disse Clark che si mise a scrivere sulla tastiera"Vorrà giocare
ancora con lei come facevano una volta."
"Tu abitavi vicino a Lana,le hai mai viste insieme?"disse Chloe che si mise la mano sinistra sul
fianco.
"No,stavano sempre a casa di Amily."disse Clark"Ora dobbiamo solo scoprire dov'era."
Lana era stata legata al letto,con 3 corde,e aveva anche i polsi legati.
"Addio Lana."disse Amily uscendo dalla stanza.
"Amily ti prego non farlo!..."disse Lana,che stava per piangere,ma l'altra chiuse la porta.
Alla destra dell'entrata c'era una cisterna cilindrica,lunga 3 metri e di colore nero,con una
scritta gialla divisa in 2 righe e avente un teschio dello stesso colore disegnato tra di esse.
L'oggetto,che aveva un tubo metallico marrone connesso alla placca quadrata posta su 1 dei
vetri,era messo su un piano rettangolare grigio,dotato di 4 grandi ruote.
"AMILY TI PREGO!"urlò Lana,ma l'altra aprì una manopola posta sul tubo e dall'oggetto uscì
del vapore grigio.
Clark arrivò nella zona correndo a super velocità,poi usò la vista a raggi x sul fienile.
Lana perse i sensi e lui corse a super velocità,sfondando una vetrata,poi si diresse verso la punta del
tubo e la piegò verso l'esterno,con la mano destra,facendola fuoriuscire dalla placca quadrata.
Amily restò a fissarlo con 1 sguardo privo di emozioni,dopo di che Clark andò a strappare le corde
di Lana e la prese in braccio.
Amily si mosse a super velocità,mentre Clark posava Lana su del fieno messo vicino all'entrata.
"Lana?"disse Clark.
Lana si svegliò e tossì"Clark..."
Lui si guardò intorno e vide Amily sul piano superiore del fienile,poi la ragazza,che aveva nella
mano sinistra il panno legato intorno alla sfera,si mosse a super velocità e lui la seguì.
I 2 corsero all'esterno,poi Clark si fermò,fece diventare l'iride dei suoi occhi di colore rosso e da
essi uscirono 2 piccole palle infuocate,che si diressero verso delle travi verticali sostenenti una
cisterna arrugginita.
La struttura cedette e la cisterna finì a terra,rilasciando un'enorme quantità d'acqua che sbalzò
indietro la ragazza.
"Maledetto!"disse lei che si mise in ginocchio.
"È finita Amily!"disse Clark.
"Ti sbagli di grosso!"disse Amily che tolse il panno dalla sfera nera e poi ci avvicinò le
mani,facendo un mezzo sorriso.
L'energia arancione e rossa all'interno dell'oggetto cominciò a espandersi,fino a riempire
l'oggetto,nel momento in cui le sue mani ci si poggiarono sopra,poi apparve l'occhio con la pupilla
verticale nera.
"Amily?"disse Clark spalancando gli occhi"Che stai..."
L'espressione sul volto di Amily iniziò a mostrare dolore,mentre l'occhio emetteva dei versi
disumani e lo sfrigolio della sfera aumentava costantemente.
Lei chiuse gli occhi a causa del dolore e sentì un verso mostruoso nella sua mente,poi iniziò a
tremare e a emettere dei gemiti.
"Amily?..."disse Clark che guardò l'oggetto infuocato con un'aria preoccupata.
Lei non riaprì gli occhi e cominciò a piangere dal dolore,mentre nell'aria si udirono dei sospiri
disumani che rimbombarono.
Lana sentì i suoni e si mise seduta"Ma che cos'è?..."
"Ti vedo."disse una voce disumana nella testa di Amily che si alzò di scatto,urlando a squarcia gola
e tenendo l'oggetto infuocato tra le mani.
"Amily!..."disse Clark che rimase del tutto sconvolto.
Lei continuò a urlare,tenendo l'oggetto in mano,poi cadde a terra.
"Lat failun."disse la voce mostruosa nella sua mente,mentre Amily urlava e si contorceva.
Clark si mosse a super velocità e afferrò l'oggetto,che emise un forte sfrigolio,poi il ragazzo cadde
a terra e lasciò la sfera,che rotolò sul terreno,lasciando una scia di fumo lungo il suo percorso,e
poi ci fu un'esplosione improvvisa.
Clark si alzò e corse verso il buco fumante,vedendo che non c'era rimasto niente,poi si diresse verso
Amily,che era priva di sensi,e si accucciò.
La notte seguente Pitt era a bordo della sua auto,che era decappottata,su una strada in mezzo agli
alberi,quando un'auto nera accese le sirene e lui accostò.
L'agente dell'F.B.I. che aveva lavorato per Lex scese dal mezzo e gli puntò una torcia in faccia.
"Correvo troppo?"disse Pitt.
"No,ma temo di doverti chiedere di scendere dall'auto."disse l'uomo che mostrò un distintivo"F.B.I.
Devo farti qualche domanda,non ci vorrà molto."
Pitt scese dal mezzo"Sono sicuro che c'è un errore."
"Sei Pitt Ross?"disse l'uomo.
"Si,per caso è a causa di mia madre?"disse Pitt.
"Stiamo facendo dei normali controlli di routine su di lei."disse l'uomo che si diresse verso la sua
auto insieme a Pitt"Devo chiederti solo alcune cose."
All'alba del giorno dopo Chloe era nello studio di Lex,insieme a Luthor.
Lei indossava un giaccone grigio,maglietta viola,jeans blu e scarpe di pelle nera,mentre lui
indossava una maglietta nera,pantaloni neri e scarpe nere.
"Così sai cose che potrebbero mandare mio padre in prigione."disse Lex.
"Le sapevi anche tu prima che te le cancellassero dalla memoria."disse Chloe.
"Cosa cercava di nascondere?"disse Lex.
"Lex..."disse Chloe facendo un passo avanti"...tuo padre ha ucciso i suoi genitori,incendiando la
loro casa.
Aveva dato l'incarico a un uomo chiamato Morgan Edge.
Tu avevi la videocassetta con la confessione di Edge,ma tuo padre l'ha distrutta."
"Quindi...niente prove."disse Lex che camminò.
"Solo una confessione di Lionel Luthor nella mia casella vocale."disse Chloe sorridendo"Tutto
merito di questa improvvisa esplosione tecnologica senza spiegazione."
Lex si fermò e la guardò.
"Ha tentato di cancellarla,ma le mail vocali sono come i file del computer e qualcuno motivato e
con la password giusta...può riesumare quel file dal cimitero cibernetico."disse Chloe.
"Perché non sei venuta prima?"disse Lex.
"Perché la tua psichiatra non si è schiantata volontariamente contro un albero."disse Chloe"E tu mi
hai mostrato il cadavere di quell'investigatore all'obitorio.
Immischiarsi negli affari della famiglia Luthor è pericoloso."
"Chloe..."disse Lex che si avvicinò e le mise le mani sulle spalle"...apprezzo che tu voglia fare
questo per me...ma se ti fai avanti...ti ritroverai tra mio padre e l'F.B.I.
E sarà una posizione molto pericolosa."
"Lo so."disse Chloe"Ma non posso permettere che tuo padre se la cavi sempre.
Qualcuno deve fare qualcosa.
E poi..."
Chloe sorrise"Ci sarai tu a vegliare su di me."
"D'accordo...ma sappi che potrebbe non bastare."disse Lex.
Pitt,che aveva del sangue uscente dal naso e dai lati delle orbite,e l'agente dell'F.B.I. erano sul
pavimento di legno di un molo,pieno di attrezzi abbandonati,corde e travi.
Poco dietro di loro,a destra,c'era una zona con dell'erba alta,su cui erano poste delle lunghe travi di
metallo,e dietro c'erano dei grandi capannoni vuoti e abbandonati,dal tetto triangolare.
"ALZATI!"disse l'agente dell'F.B.I. che afferrò Pitt e lo fece alzare,camminando verso l'acqua"Sai
nuotare Pitt?
SAI NUOTARE?"
"CHE VUOI FARE?"disse Pitt.
"STO PERDENDO LA PAZIENZA!"disse l'uomo che lo gettò a terra,vicino al bordo del molo.
"Sei pazzo!..."disse Pitt che si mise in ginocchio"Non conosco nessun segreto!"
"Sei il suo migliore amico."disse l'uomo che si accucciò"Puoi continuare a giocare all'eroe se
vuoi...ma i segreti di quel ragazzo valgono la tua vita?"
"Non ti dirò niente."disse Pitt.
L'uomo lo afferrò con la mano sinistra e si preparò a sferrare un destro.
"LASCIALO!"disse Lex che si avvicinò.
Indossava un lungo cappotto nero,maglietta nera,pantaloni neri e scarpe nere.
"Pitt,stai bene?"disse Lex.
Pitt si alzò"Gli hai detto tu di indagare su Clark?!"
"No...ma sono sicuro che è stato mio padre."disse Lex"Non è vero?
Ha scoperto che stavi lavorando con me e ti ha comprato.
Ecco perché volevi lasciar cadere le accuse contro di lui."
"Non tollero prediche da chi è disposto a incriminare il proprio padre."disse l'uomo avvicinandosi.
"Quanto ti ha pagato per fare il tuo sporco lavoro su Clark?"disse Lex.
"Se fossi in te non mi preoccuperei tanto di quel campagnolo,ma dell'accusa di omicidio che dovrai
affrontare quando ti consegnerò alla polizia di Metropolis."disse l'uomo.
"Che strano,non sono affatto preoccupato."disse Lex che gli toccò la giacca"Però scommetto che ai
tuoi superiori farebbe molto piacere sapere...in che modo interroghi le persone."
L'uomo sorrise"Che cosa vuoi da me,Luthor?"
"Che torni al caso che ti era stato assegnato."disse Lex dandogli una busta"Sono le prove che
cercavi contro mio padre."
L'uomo lesse i fogli"D'accordo...ma sappi che stai facendo un errore,Lex."
L'agente si diresse verso Pitt,mettendosi i fogli nel giaccone"Questo ragazzo sa cose più importanti
di te.
E anche di tuo padre.
Non è vero,Pitt?"
L'agente andò verso Lex e gli diede le chiavi delle manette,poi Luthor liberò il ragazzo.
"Sei sicuro di stare bene?"disse Lex.
"Si..."disse Pitt.
"Sei un amico fidato."disse Lex"Clark ha fatto bene a confidarsi con te invece che con me.
Io avrei ceduto dopo un po'.
Andiamo."
I 2 camminarono.
"Ero sicuro che mi avrebbe ucciso,devo ringraziarti."disse Pitt.
"So che quando sarà il momento,farai lo stesso per me."disse Lex.
Clark era davanti al recinto delle mucche,che era posto vicino alla strada principale,con gli
avambracci poggiati su di esso.
Indossava un giaccone blu,maglietta rossa,jeans blu e scarpe nere.
L'auto di Pitt arrivò sul posto e si fermò all'inizio della stradina che conduceva alla fattoria,poi
Clark si avvicinò all'auto e l'altro scese.
"Ciao Pitt..."disse Clark che spalancò gli occhi vedendolo"Che ti è successo?"
"Un agente dell' F.B.I. un po' troppo zelante voleva sapere di te,sta tranquillo non ho detto
niente."disse Pitt avvicinandosi.
"Avrei dovuto esserci."disse Clark.
"È questo il punto."disse Pitt"Non puoi esserci sempre.
Devo cavarmela da solo.
Sta attento,ti stanno addosso."
"Grazie del consiglio."disse Clark.
"Clark,io non sto parlando solo dell'F.B.I."disse Pitt"Lex era li."
Clark spalancò gli occhi.
"Ed è stato lui a salvarmi."disse Pitt.
"Lui sta indagando su suo padre,non su di me."disse Clark.
"Non importa,lui sa!"disse Pitt"Questo è il punto.
Non sono in grado di dirti quanto,ma...non si fermerà finché non saprà tutto!
Clark devi tenerlo d'occhio.
E stai attento."
Pitt tornò verso l'auto.
"Pitt?"disse Clark e l'altro si voltò"Perché mi dici queste cose?"
"Me ne vado con mia madre."disse Pitt.
"No,Pitt..."disse Clark che si avvicinò"Io pensavo che...e il tuo ultimo anno?
Pitt,ti prego...non puoi andartene per colpa mia."
"Ti avevo detto che non sarebbe stato difficile tacere."disse Pitt"Ma non era vero.
Vivo nel terrore che il tuo segreto possa sfuggirmi."
"E perché non me l'hai detto?"disse Clark.
"Perché avevi bisogno di un amico."disse Pitt"E anche io."
"Per favore..."disse Clark"Non può essere a causa mia...deve esserci un altro modo."
"Posso accettare tante cose,Clark...ma non mi darei mai pace se dovessi tradirti."disse Pitt.
"Pitt..."disse Clark.
Pitt pianse e lo abbracciò"Ci vediamo Clark."
Lui salì in auto e andò via.
La sera seguente,al tramonto,Clark era nel fienile,con le mani messe sull'apertura sulla parete.
Lana arrivò sul posto.
Aveva i capelli sciolti,indossava una giacchetta grigia,pantaloni neri e scarpe nere.
"Ciao Clark."disse Lana.
"Lana..."disse Clark che si voltò verso di lei.
"Ho sentito che Amily è sparita subito dopo il ricovero."disse Lana.
"Si,nonostante i pesanti sedativi."disse Clark.
"Credi che possa tornare?"disse Lana.
"No."disse Clark"Lionel Luthor glie lo impedirà."
"Cos'era quella voce?"disse Lana.
"Non lo so...onestamente non ne ho idea."disse Clark"Mi ha messo i brividi.
Stai bene?"
"Si...si,sto bene."disse Lana,poi lei guardò il tavolino che era ancora apparecchiato"Oh...mi dispiace
per la cena."
"Non fa niente."disse Clark"Quello che conta è che tu sia sana e salva."
"Non vedevo l'ora di vederti."disse Lana.
"Anche io."disse Clark.
"C'era qualcosa che volevi dirmi."disse Lana"Che cos'era?"
"Ah...volevo solo dirti..."disse Clark che si avvicinò e le diede un bacio sulla guancia
sinistra"...divertiti a Parigi.
Ti auguro di trovare quello che stai cercando."
"Addio Clark."disse Lana.
Lui sorrise e lei andò via.
Lionel Luthor era nel suo studio la notte seguente,seduto dietro la scrivania.
Indossava una giacca nera,camicia bianca,cravatta nera,pantaloni neri e scarpe nere.
L'uomo prese un telecomando dalla sua scrivania e lo puntò verso un oggetto nero e
rettangolare,molto alto,che aveva delle circonferenze sulla parte frontale,poi premette un tasto
e iniziò a sentire della musica.
In quel momento Lex entrò nella stanza e Lionel ridacchiò.
"Perdonali perché non sanno quello che fanno."disse Lionel"È questo che ti aspetti da me?
Il perdono?"
"Non cercare di farmi apparire come il tuo Giuda personale."disse Lex"Non sono qui per il tuo
perdono.
Ma per congratularmi con te per aver fatto sparire un'altra prova a tuo carico.
Amily Dinsmoroe?"
"Ah si...Amily Dinsmoroe..."disse Lionel"Avrei dovuto immaginare che li avresti informati in
proposito.
Ma a Belle Reve hanno l'abitudine di...scambiare posto ai pazienti."
Lionel sorrise"I dettagli.
Ho sempre cercato di insegnartelo,Lex.
Il diavolo è nascosto nei dettagli."
Lionel mise il braccio sinistro sulla scrivania e puntò l'indice verso l'alto"Se non stai attento a tutti i
dettagli...vince lui."
"Allora è un bene che io apprenda in fretta."disse Lex"Quando scriveranno la nostra storia
diranno...alle ore 22,30 di un sabato sera qualunque...Lex Luthor faceva irruzione nell'ufficio più
prestigioso della Luthor Corporation,per sollevare suo padre,il signor Lionel Luthor,dal ruolo di
direttore,capo,plebeo e coglione dell'azienda."
"Non sono in vena di scherzi o di volgarità,Lex..."disse Lionel.
"Nessuno scherzo."disse Lex"Ti sei dato tanto da fare per rinchiudere tuo figlio in un manicomio...e
sottoporlo a una scarica elettrica di 600 volts...solo per nascondere i tuoi crimini.
Ma come ti ho detto,papà...io imparo in fretta."
L'agente dell'F.B.I. entrò nell'ufficio,insieme ad altri che erano in giacca e cravatta,mentre Lionel
spalancava gli occhi e si alzava dalla sedia.
"Che ci fai qui?"disse Lionel.
"Lionel Luthor,la dichiaro in arresto."disse l'uomo.
"Con quale accusa?..."disse Lionel dopo alcuni secondi di silenzio.
L'uomo guardò Lex,sorridendo,dopo di che avanzò"L'omicidio dei suoi genitori.
Lachlan e Eliza Luthor."
L'agente voltò Lionel e gli mise le manette,poi gli poggiò la mano sinistra sulla spalla sinistra e lo
portò via"Andiamo."
Lionel si fermò e guardò Lex"Sta attento figliolo.
E ricorda...Giuda si è impiccato con la sua stessa corda."
Lionel venne portato via e Lex restò da solo nello studio,poi le porte si chiusero.
Passarono alcuni momenti di silenzio,poi lui si diresse verso la scrivania,vedendola vuota,e chiuse
gli occhi.
