SMALLVILLE:IL PATTO
Notte.
Una ragazza nuda stava camminando per i boschi.
Aveva i capelli biondi,lunghi e lisci,con la riga in mezzo alla testa.
Lei arrivò sul bordo di una strada e venne illuminata dai fari di un mezzo,così voltò la testa verso
sinistra,mentre il conducente suonava il clacson.
La ragazza alzò le braccia,mentre il mezzo frenava,poi colpì il veicolo dall'alto verso il basso,sul
cofano,facendolo volare in aria e roteare su se stesso diverse volte,poi la macchina si schiantò a
terra ed esplose.
La ragazza osservò la scena con un mezzo sorriso,poi proseguì.
Lei si diresse verso la fattoria dei Kent,sorridendo,superò la staccionata e andò verso la porta,dopo
di che bussò con la mano destra.
Clark,che indossava una maglietta scura,con linee verticali e orizzontali,jeans blu e scarpe nere,aprì
la porta sorridendo,poi spalancò gli occhi vedendola.
"Ciao Clark,io mi chiamo Kara."disse lei"E vengo da Krypton."
Poco dopo lei era seduta sul divano del salotto e indossava la camicia di Clark,mentre lui si era
messo una maglietta rossa,a mezze maniche,ed era seduto su una poltrona posta alla destra del
divano,sulla parte opposta della stanza.
Jonathan,che era vicino alla cucina,indossava una camicia celeste,avente delle righe bianche
verticali e orizzontali,jeans blu e scarpe nere.
"Kara,io non so chi ti ha parlato di quel pianeta...ma un astronomo mi ha detto che è stato
distrutto."disse Clark.
"Non esiste nella sua forma fisica e gli spiriti dei nostri antenati sono nella dimensione creata dai
nostri elementali,ma esso vive ancora attraverso noi."disse Kara mentre Clark spalancava gli occhi.
Marta,che indossava una maglietta verde,a mezze maniche,pantaloni neri e scarpe nere,si avvicinò
con una tazza di porcellana nella mano sinistra.
"Tieni,questo ti riscalderà."disse Marta.
Kara prese la tazzina e la osservò"Ma che cos'è?"
"È...tè caldo."disse Marta.
"Oh...grazie,ma il corpo dei kryptoniani non ha bisogno di sostentamento su questo pianeta."disse
lei posando la tazzina.
"I tuoi genitori saranno molto preoccupati,sarà meglio avvertirli."disse Jonathan.
"Non c'è nessuno da avvertire."disse Kara guardando Clark.
"Non puoi dormire nei campi."disse Marta"Stanotte starai da noi."
"Grazie,anche se io non dormo mai."disse lei guardando Marta"Sapevo che siete molto gentili."
"Come hai fatto ad arrivare fin qui?"disse Clark.
"All'interno del muro della caverna c'è un passaggio."disse Kara.
"Un passaggio da dove?"disse Clark.
"Da un posto dove troverai una risposta a tutto."disse Kara"Dove non devi nascondere la tua vera
essenza.
Dove gli antichi culti dei nostri dei sono ancora attivi,testimoniando la loro gloria."
Marta spalancò la bocca e guardò Jonathan.
"Ah..."disse Clark che restò a bocca aperta.
"Senti,se vieni davvero da quel pianeta...c'è un modo per dimostrarlo."disse Jonathan"Dacci una
prova tangibile dei tuoi poteri."
"Papà..."disse Clark.
"Clark!"disse Jonatan girando intorno alla poltrona su cui era seduto"Tu stesso mi hai raccontato
cosa ha fatto l'F.B.I. a Pitt.
Chi ci dice che anche lei non sia una di loro?"
"Jonathan Kent!"disse Kara alzandosi"Sei di troppo in questa conversazione!
Mostrerò a Kal El quello che deve vedere a tempo debito."
Clark spalancò gli occhi e si alzò"Dove hai sentito quel nome?"
"Ti è stato dato alla nascita."disse Kara guardandolo"Insieme alla benedizione sacra che è su tutti
gli infanti di Krypton."
"Perché sei qui?"disse Clark.
"Per riportarti a casa."disse Kara che gli prese le mani sorridendo"Verrai con me."
Lex,che indossava un lungo cappotto nero,bussò alla porta posteriore della casa"Clark?"
"Lex..."disse Clark mettendosi davanti alla ragazza.
"Ehi...hai un secondo?"disse Lex.
"Si,sei arrivato..."disse Clark guardando dietro di se e tutti e 3 si resero conto che la ragazza non
c'era più"...al momento giusto."
I 2 uscirono dalla casa,mentre Jonathan e Marta iniziavano a guardarsi.
Il padre del ragazzo si sedette e fissò la tazzina.
Clark,che indossava un giaccone blu,e Lex entrarono nel fienile.
"Credevo stessi festeggiando."disse Clark"Tuo padre finalmente è in carcere."
"Mio padre ha un esercito di avvocati di primissima scelta,sarà fuori su cauzione entro 48 ore."disse
Lex"E quando succederà...credo che avremo a che fare con una vera e propria furia scatenata."
"Non credo che il giudice permetterà a un omicida di girare per la città."disse Clark salendo le scale
del fienile.
"La nostra sola speranza è che all'udienza riescano a dimostrare che lui è un pericolo per la
società."disse Lex.
"E la casella vocale di Chloe?"disse Clark arrivando in cima alle scale"Quella con la confessione di
tuo padre?
È una prova schiacciante."
"Lo sarà,ma per negargli la cauzione ci vogliono testimoni oculari."disse Lex"Gente che ha visto
mio padre compiere dei crimini.
Purtroppo però le persone che potrebbero dire qualcosa o sono morte o non vogliono farsi avanti."
"Mi farò avanti io."disse Clark.
"Apprezzo il tuo aiuto Clark,ma...tu non hai visto nulla."disse Lex.
"Io l'ho visto a Belle Reve."disse Clark"Ha insistito perché aumentassero il voltaggio
dell'elettroshock...anche se così rischiava di ridurti a un vegetale."
"Come hai fatto a vederlo?"disse Lex dopo alcuni momenti.
"Ero venuto a salvarti,ma...non ce l'ho fatta."disse Clark.
"Hai sempre saputo che mio padre ha fatto uccidere i suoi genitori,vero?"disse Lex
avvicinandosi"Come hai potuto non dirmi niente?"
"Lex..."disse Clark.
"Pensavo che tra amici fosse scontato che ci si scambiasse informazioni,soprattutto se sono di
questo genere!"disse Lex allontanandosi e poi guardandolo.
"Non l'ho fatto per una ragione precisa."disse Clark avvicinandosi"Tuo padre ti ha rinchiuso in un
manicomio e ti ha fatto friggere il cervello...se tu avessi ricordato tutto avrebbe fatto uccidere anche
te."
Lex restò in silenzio,poi si avvicinò e mise la mano destra sulla spalla sinistra di Clark"Sei un buon
amico,Clark.
Se dirai al giudice quello che hai detto a me...da domani una bella tutina arancione sarà l'unico
vestito che indosserà mio padre."
Clark sorrise"Ci puoi contare,Lex."
In un corridoio grigio e rettangolare c'era una guardia,indossante un berretto blu,divisa blu,con un
distintivo sulla spalla sinistra e sul pettorale sinistro,pantaloni neri e scarpe nere,che aprì una porta
di metallo rettangolare,con un ovale di vetro sulla parte alta.
Oltre la porta c'era una grande stanza rettangolare bianca,di 7 metri,con la parte alta delle pareti
obliqua verso l'interno e il tetto solcato da 3 file di grate rettangolari.
Il pavimento era liscio e ai lati di esso c'erano dei cilindri bianchi,con un foro sulla parte alta,e a
metà delle mura c'era una colonna rettangolare orizzontale.
A metà della stanza c'era una rete di metallo divisa in rettangoli da delle travi,con davanti una
seconda guardia,e oltre essa c'era un lettino.
Alla sinistra della porta c'era un tavolo di metallo a cui era seduta un'altra guardia.
"61 in transito."disse la guardia e dalla parte alta dei cilindri sui lati della stanza uscì una luce
bianca,mentre delle lampade,poste sia sulla parte inferiore della colonna orizzontale sia sul
soffitto,venivano accese.
Lionel Luthor,che indossava una divisa da carcerato arancione,a mezze maniche,e aveva delle
manette intorno ai polsi e intorno alle caviglie,fu scortato nella stanza dagli agenti dell'F.B.I.
"Credevo avessimo un accordo."disse Lionel.
"L'ho informata sulle intenzioni di suo figlio."disse l'agente che aveva lavorato con Lex"E ho fatto
anche sparire dall'etere tutto quello che scotta,ma chi immaginava che un'aspirante giornalista
riuscisse ad avere le prove di un vecchio omicidio?..."
Lionel spalancò leggermente la bocca,poi si voltò verso di lui"E l'altra nostra indagine?
A che punto siamo con l'amico di Lex?"
"Ah...lei è fenomenale."disse l'uomo camminando,dopo di che si voltò verso di lui"Nel caso non
l'avesse notato è a un passo dal braccio della morte.
Neanche il segreto di quel ragazzo potrà salvarle la pelle."
"Solo un contrattempo,sarò fuori su cauzione entro un paio d'ore."disse Lionel mentre l'uomo gli
girava intorno e un'altra guardia gli toglieva le manette"Aspetto tutte le informazioni che hai
raccolto fin'ora su Clark Kent."
"Sarà un'attesa molto lunga,signor Luthor."disse l'uomo fermandosi"Il nostro accordo si conclude
qui."
"Ti stai avventurando in acque pericolose."disse Lionel.
"So nuotare molto bene."disse l'uomo e l'altro sorrise,poi l'agente andò via"Sogni d'oro."
Lex salì in auto e andò via,mentre Clark lo osservava,poi Kara apparve alla sinistra del fienile.
Indossava un lungo vestito bianco,scollato e senza maniche,che arrivava fino alle caviglie.
"Non dovresti interessarti dei suoi problemi."disse Kara.
"Perché?"disse Clark"Lex è mio amico."
"Di lui non puoi fidarti."disse Kara.
"Tu non lo conosci affatto."disse Clark.
"Non è necessario."disse Kara"È la natura umana,loro sono fatti così...persino le patetiche divinità
della Terra lo sanno..."
"Si da il caso che loro siano i miei amici."disse Clark.
"Ecco perché sarà ancora più terribile quando alla fine ti tradiranno."disse lei avvicinandosi,mentre
Clark rimaneva allibito"È ovvio che tu sia spaventato.
È per quello che sai...tu non sei nato per questo mondo,Kal El.
Tu sei nato per il mio."
Clark fece un passo indietro"Il mio nome è Clark.
Perché dovrei credere a quello che dici?"
"Perché è la verità."disse Kara.
"Davvero?"disse Clark"Allora raccontami dove sei stata in questi ultimi 14 anni."
"Se vieni con me...ogni tua domanda avrà una risposta."disse lei.
"Non è sufficiente."disse Clark che si voltò dalla parte opposta.
Lei gli afferrò il braccio destro con la mano destra"Kal El!
Vieni con me..."
Kara si sollevò a mezz'aria,portandolo con se,e i 2 iniziarono a volteggiare in aria.
"Come puoi fare questo?"disse Clark.
"Puoi farlo anche tu."disse lei tenendolo per le braccia con le mani.
"Io non so volare..."disse Clark.
"Non ancora."disse lei che andò sempre più in alto"Questo è solo l'inizio,Kal El.
Non hai idea di quanti poteri avrai fra non molto."
Poco dopo Clark era nelle grotte,davanti a una crepa verticale posta su una parete.
Lui toccò il muro con la mano destra.
"Questo passaggio prima non c'era..."disse Clark.
"Si è aperto per farmi entrare."disse lei"E si riaprirà quando ce ne andremo."
"Perché pensi che verrò con te?"disse Clark.
"Avverto la tua tristezza,Kal El."disse Kara"Non passa giorno senza che tu ti senta un estraneo."
Lei gli mise la mano destra sul pettorale sinistro"Neanche chi ti è più vicino riuscirà mai a capirti
veramente.
Ma non è necessario che questo avvenga."
Clark fece qualche passo"Sei qui dal giorno della pioggia di meteoriti?"
"Si."disse lei"Ho atteso che lui sapesse che eri pronto."
"Lui?"disse Clark.
"Il tuo vero padre."disse Kara girandogli intorno"Jor El."
"È morto su Krypton."disse Clark.
"Si,ma...ha creato un'intelligenza artificiale che ne ritrae la personalità alla perfezione e ora vive
dentro queste pareti."disse Kara e Clark spalancò gli occhi.
"Avrei dovuto saperlo."disse Clark.
"Lui non è il mostro che immagini."disse Kara andandogli davanti"Ti ha salvato la vita."
"Per trasformarmi in qualcosa che non volevo essere!..."disse Clark indietreggiando.
"Credi di conoscere il tuo futuro...non hai idea della grandezza che ti aspetta."disse Kara.
"Come sai queste cose?"disse Clark.
"Sono qui solo per aiutare il tuo passaggio."disse lei che indicò la parete con la mano destra"Tutte
le risposte che cerchi sono dall'altra parte.
Ma devi essere tu a scegliere."
Lei gli mise la mano destra sulla guancia sinistra"Vieni con me,Kal El."
"Non posso farlo."disse Clark e lei sorrise.
"Ricorda...quando sarai pronto...sarò qui ad aspettarti."disse Kara.
Il giorno dopo.
In mezzo a un grande prato c'era una placca rettangolare bianca,con la scritta
nera"PENITENZIARIO U.S."al centro,messa su un livello rettangolare bianco,avente delle piante
su di esso,posto sopra un altro livello più grande,messo al centro di una zona rettangolare piena
d'erba,con dei cespugli intorno,avente delle videocamere rettangolari nere su una base
triangolare,dalla punta piatta,posizionate sugli spigoli.
Oltre il prato c'era una strada con una cisterna d'acqua azzurra,di forma sferica,avente un
pavimento circolare intorno,dello stesso colore,e sostenuta da 6 travi di metallo cilindriche,messe in
cerchio,più un'altra posta al centro della parte inferiore.
Alla sinistra dell'oggetto c'era un grande edificio rettangolare,alto 4 piani,di colore
bianco,la cui superficie era solcata da delle linee orizzontali e le facce laterali,che erano quelle
maggiori,avevano delle lunghe finestre rettangolari dotate di sbarre.
La parte frontale dell'edificio aveva 2 torrette rettangolari,fuse con la struttura,aventi la zona
superiore quadrata,di colore blu,con una finestra su ogni facciata e una cupola bianca in cima,posta
su una circonferenza.
Il tetto della struttura era triangolare e nero,con la parte laterale blu,avente delle finestrelle quadrate
ai lati.
Lionel era seduto sul letto,con le spalle che davano verso l'entrata,e in quel momento Lex arrivò
nella stanza.
Indossava un cappotto nero e lungo,camicia viola,pantaloni neri e scarpe nere.
"Quella speciale tutina ti dona papà...anche se...tra 25 anni sarai stanco di indossarla."disse Lex che
si mise le mani in tasca,mentre il padre si alzava mettendosi le mani sui fianchi.
"Non ti ho chiesto di venire qui per subire la tua ironia."disse Lionel"Ascolta...non importa quanto
è profondo...l'abisso che ormai ci separa...io sono...tuo padre e lo sarò per sempre."
"Sei anche il demone che mi ossessiona da quando sono nato."disse Lex.
"Ascolta Lex,questo non è facile per me..."disse Lionel"...come padre...io...ti ho molto deluso.
Me ne rendo conto adesso.
E mi...mi dispiace.
2 anni fa i medici mi hanno diagnosticato...una malattia degenerativa molto grave al fegato.
Ho tentato di tutto.
Anche l'inimmaginabile.
Ma purtroppo...non c'è stato niente da fare.
È troppo tardi...e nessuno al mondo può salvarmi."
Lex abbassò la testa.
Lionel si avvicinò alla grata di metallo e ci mise le mani sopra"Non farmi morire in prigione."
Lex si avvicinò e gli toccò la mano destra con la sinistra"Papà...sarebbe stato molto più
commovente...se di sottofondo ci fosse stato un quartetto d'archi che suonava un bel requiem."
Lionel si allontanò"Hai ragione...non puoi fidarti di me...perciò ho chiesto ai miei dottori...di farti
avere la mia cartella clinica,così potrai leggerla."
Lex se ne andò.
Kara osservò il fienile di Clark da una delle finestre della casa e Marta,che era in cucina,la osservò.
Lei indossava una maglietta nera,pantaloni neri e scarpe nere.
La donna si voltò verso Jonathan e Clark,avvicinandosi.
Clark indossava una camicia marrone,con linee verticali e orizzontali,jeans blu e scarpe nere,mentre
Jonathan aveva una camicia blu,con linee verticali e orizzontali bianche,maglietta azzurra,jeans blu
e scarpe nere.
"Non ha toccato cibo da quando è qui."disse Marta.
"Tesoro...il suo appetito è l'ultimo dei nostri problemi."disse Jonathan.
"Io credo sia sincera."disse Clark.
"Ah..."disse Jonathan.
"È stata mandata da Jor El."disse Clark.
"Ne sei sicuro?"disse Marta.
"Come spieghi altrimenti i suoi poteri?"disse Clark.
"Clark,siamo a Smallville."disse Jonathan"La kryptonite ha dato capacità speciali a molti."
"Sa il mio nome di nascita,conosce tutto di me."disse Clark.
"No,non sa niente di più del dottor Swann."disse Jonathan.
"Credi sia stato lui a mandarla?"disse Marta.
"Non conosco i piani di quell'uomo,ma da dovunque venga quella ragazza..."disse Jonathan
guardandola e poi parlando ai 2"...io non mi fido di lei."
Kara si mosse a super velocità e raggiunse Jonathan"Tu non sei degno di fiducia,Jonathan Kent.
Non hai rispettato l'accordo.
Jor El ti aveva avvertito più volte,ma non hai voluto dargli ascolto."
"Di che cosa sta parlando Jonathan?"disse Marta.
"Ah..."disse Jonathan.
"Di a Kal El cos'hai fatto."disse lei facendo un passo avanti.
"Avevi un accordo con lui?"disse Clark.
"Avevo promesso a Jor El che se mi avesse dato il potere..."disse Jonathan dopo alcuni momenti di
silenzio"...di riportarti qui da Metropolis...un giorno ti avrei restituito a lui."
"Come hai potuto fare questo?"disse Marta sconvolta.
"Non pensavo che fosse così presto."disse Jonathan.
"No..."disse Marta.
L'agente dell'F.B.I. era dentro un'auto grigia,con delle cuffie in testa,un'antenna nera fuori dal
finestrino e sentiva tutto quello che dicevano.
"Te l'avevo detto,Kal El,ti tradiranno sempre."disse la ragazza"Anche l'uomo che chiami padre."
"Io non ho mai tradito mio figlio!"disse Jonathan.
"Zitti."disse Kara guardando a sinistra"Qualcuno ci ascolta."
"Di che stai parlando?"disse Jonathan.
Lei corse a super velocità e arrivò alla macchina dell'uomo,che si spaventò.
"Come hai fatto a farlo?"disse l'uomo.
Lei gli afferrò la gola con la mano sinistra,lui mise in moto l'auto,ma lei corse a super
velocità,arrivando davanti al mezzo,così l'agente dovette frenare improvvisamente.
"Chi diavolo sei?"disse l'uomo"LEVATI DI MEZZO!"
Lei mise le mani sul cofano dell'auto e dell'energia gialla uscì fuori da esse,iniziando a formare
delle spaccature luminose sul mezzo,mentre delle onde di energia dello stesso colore si
diffondevano sulla macchina,che scomparve in un flash di luce poco dopo.
Clark arrivò correndo"Che cosa gli hai fatto?"
"Quell'uomo era qui per te,Kal El."disse Kara"E ti stava spiando."
"E tu l'hai ucciso?"disse Clark.
"È stata una morte indolore."disse Kara camminando verso la fattoria"Ora la sua anima è da
un'altra parte."
Poco dopo Marta,che indossava un giaccone rosso,era fuori dalla casa e stava piangendo"Quella
ragazza ha ucciso un uomo,Jonathan...dobbiamo chiamare lo sceriffo!"
"E che cosa dirai allo sceriffo?"disse Jonathan che indossava un giaccone chiaro"Che una
kryptoniana ha vaporizzato un agente federale perché cercava di capire chi è nostro figlio?"
"Ti rendi conto di cosa hai fatto alla nostra vita?"disse Marta.
"Tesoro..."disse Jonathan avvicinandosi"...ti assicuro che non avevo altra scelta."
"COME HAI POTUTO PRENDERE QUESTA DECISIONE SU NOSTRO FIGLIO SENZA
CONSULTARMI?!"disse Marta.
"Era l'unico modo per poterlo riavere Marta!"disse Jonathan.
Lei si allontanò e poi si voltò verso di lui"MA PERCHÉ ME L'HAI TENUTO NASCOSTO?!"
"Perché non volevo che passassi il resto della tua vita a preoccuparti di qualcosa che io speravo non
sarebbe mai accaduto!"disse Jonathan avvicinandosi.
"E tu credevi davvero che Jor El avrebbe rinunciato per sempre a Clark?!"disse Marta.
"Non starò a guardare se cercherà di portarcelo via!"disse Jonathan.
"Ma tu non potrai fare niente!"disse Marta"SAI CHE QUELLA RAGAZZA HA MOLTI PIÙ
POTERI DI CLARK!"
Chloe,che indossava una maglietta chiara,jeans blu e scarpe nere,era al Torch e stava scrivendo a un
computer.
Jonathan entrò nella stanza.
"Signor Kent?"disse Chloe.
"Così questo è il leggendario Torch."disse Jonathan.
"Si...un po' meno affascinante di quanto immaginasse,eh?"disse Chloe alzandosi"Se sta cercando
Clark non so dirle dove sia adesso."
"Stavo cercando te."disse lui estraendo,mediante la mano sinistra,una busta di plastica,con dentro
una tazzina,da una tasca del giaccone.
"Il mio intuito mi dice che questa non è una visita di cortesia..."disse Chloe.
"Purtroppo no."disse Jonathan"È proprio del tuo intuito che ho bisogno,so che sei molto precisa e
professionale.
Puoi tirar fuori...qualcosa da queste impronte digitali?"
"Nessun problema."disse lei prendendo la busta di plastica"Ah...c'è già un nome vicino a queste
impronte?"
"Vedi...è l'identità della persona che ha toccato quella tazza quello che dovresti scoprire."disse
Jonathan camminando.
"D'accordo."disse Chloe,guardando la busta trasparente,poi si avvicinò all'uomo"Se potessi sapere
qualcosa di più al riguardo,signor Kent,forse potrei..."
"Ho un altro favore da chiederti...non ne dovresti parlare con nessuno di quello che scopri."disse
Jonathan.
"Eh...va bene..."disse Chloe guardando l'oggetto e posandolo su una scrivania,poi prese un
cellulare"Vediamo cosa posso fare."
"Grazie."disse Jonathan.
"Ci vorrà un po' di tempo."disse Chloe sorridendo.
"Si certo."disse Jonathan che uscì dalla stanza mentre lei lo guardava con un'aria preoccupata.
Il pomeriggio seguente l'auto di Lana arrivò nella fattoria,sotto un cielo nuvoloso,e Clark,che
indossava un giaccone blu,maglietta rossa,jeans blu e scarpe marroni si avvicinò al
mezzo,allontanandosi dal recinto a cui era appoggiato con gli avambracci.
Lei,che aveva i capelli sciolti e spettinati,indossava un giaccone blu,maglietta bianca,pantaloni neri
e scarpe nere.
"Non prepari i bagagli?"disse Clark.
"Se ci infilo dentro qualcos'altro scoppieranno distruggendo l'intera città."disse Lana scendendo dal
mezzo.
"Allora quando parti?"disse Clark.
"Devo essere in aeroporto domani a mezzo giorno."disse Lana.
"Ah..."disse Clark.
"Ed è per questo che sono venuta qui..."disse Lana"Ehm...volevo chiederti...se magari potevi darmi
un passaggio."
"Certo."disse Clark.
"So che è stato un anno strano,ma...vorrei sistemare le cose fra noi prima di partire."disse Lana.
"Quando ti ho detto..."disse Clark avvicinandosi.
"Quando mi hai invitata l'altra sera...perché avevi una cosa importante da dirmi...non era solo
divertiti,vero?"disse Lana"Se devi dirmi qualcosa di importante,fallo prima che io me ne vada."
"Lana..."disse Clark,mentre lei guardava verso destra.
"Chi è quella?"disse Lana.
Clark si voltò e vide Kara,in mezzo a un prato,che li fissava.
"Una mia parente."disse Clark.
"Non me ne avevi mai parlato."disse Lana"Da dove viene?"
"Da molto lontano."disse Clark guardandola"California."
"Comunque se hai...se hai compagnia chiederò...chiederò un passaggio a qualcuno..."disse Lana
andando verso il mezzo.
"Lana..."disse Clark e lei si fermò"...anche se è difficile vederti partire,io ci sarò sempre per te."
Lei sorrise e salì in auto.
"Ne parliamo domani in macchina?"disse Clark.
"Va bene."disse Lana che mise il mezzo in moto e andò via.
Kara arrivò dietro a Clark"Lei è una delle 2 persone che ti ama veramente."
Clark si voltò verso di lei.
"Ma non è possibile."disse Kara"E tu lo sai bene."
"Nessuno sa che cosa è possibile."disse Clark camminando"Ne tu...ne Jor El."
"Non lasciarti condizionare,Kal El."disse lei seguendolo e lui si fermò"Quello che condividi con
Lana è un amore umano.
Pieno di dubbi...dolori...amarezze...l'amore tra noi 2 invece...sarà più forte di qualsiasi cosa tu possa
immaginare,neanche colei che è raffigurata nelle grotte potrebbe fare una cosa simile.
Tu e io siamo gli unici rimasti,Kal El.
Siamo i soli a poter preservare la razza kryptoniana.
Vieni con me,Kal El.
Torniamo insieme."
"È questo il mio posto."disse Clark.
"So che a te sembra così."disse Kara"Ma prima o poi tutti quelli che conosci qui...ti mentiranno...ti
tradiranno...e ti lasceranno.
Esattamente come lei.
Ma prenditi pure i tuoi tempi,Kal El.
Abbiamo tutto il tempo del mondo."
Clark indietreggiò"Puoi dire quello che vuoi...ma non verrò mai con te."
Clark se ne andò e lei sorrise.
Lui entrò dentro casa e mise la mano sinistra su un mobiletto rettangolare,posto vicino alla ringhiera
della scala nel corridoio,avente sopra 3 oggetti di legno con la base conica,la parte superiore lunga e
cilindrica,più una sfera in cima.
Qualcuno bussò alla porta posteriore della casa.
Clark andò ad aprire e trovò un ragazzo di colore,con capelli a mezzo collo,indossante un giaccone
nero,maglietta nera,pantaloni neri e scarpe nere,avente una borsa a tracolla posta a sinistra.
"Clark Kent?"disse l'uomo.
L'individuo aprì la borsa ed estrasse,con la mano destra,una busta rettangolare e sottile"Ho qui...un
pacchetto per lei."
"Da parte di chi?"disse Clark.
"Da un certo signor Lionel Luthor."disse il ragazzo.
Clark prese l'oggetto con la mano destra,lo aprì e trovò una chiave all'interno.
La notte seguente Lex,che indossava una maglietta nera,pantaloni neri e scarpe nere,era seduto alla
sua scrivania,con una cartellina rossa aperta nelle mani,poi chiuse l'oggetto e si alzò,andando verso
Chloe,che indossava un giacchetto blu scuro.
"Mio padre ha consultato i più importanti medici delle più importanti cliniche del mondo
occidentale..."disse Lex dandole la cartellina"...ma non hanno potuto far nulla per lui."
Chloe aprì l'oggetto e lo lesse.
"Presto sarai libero da luiiii."bisbigliò la massa di energia arancione e rossa,che prese la forma della
donna di colore con le scaglie sulla testa,indossante il vestito nero con le aperture sui fianchi.
Lex,sentendo la frase,si mise la mano destra sulla fronte,chiuse gli occhi e abbassò leggermente la
testa.
"Sento che ci stai ripensando."disse Chloe guardandolo,mentre lui era di spalle"Se vuoi tirarti
indietro io ti capisco…
È giusto che sia punito per quello che ha fatto,ma è tuo padre e sta morendo."
"Già..."disse Lex voltandosi verso di lei"Ed esalerà il suo ultimo respiro in prigione,non a casa sua
o ne reparto vip del Metropolis General."
"Beneeeeee…"bisbigliò la figura femminile con le scaglie sulla fronte.
Lex mise le mani sulle spalle di Chloe"Ma solo se tu vorrai andare fino in fondo."
"È una grossa responsabilità."disse Chloe.
"Chloe..."disse Lex camminando alla sua sinistra"Un uomo che sta morendo ha poco da perdere.
Mio padre ha condotto esperimenti genetici totalmente illegali...e ha scaricato su suo figlio
l'omicidio dei ricercatori.
Neanche fossi stato un cane."
"Bravoooo..."disse la figura femminile e lui si mise la mano sinistra sulla fronte,chiudendo gli
occhi"Non fermartiiiii…
Vicavorausan or deaavh!"
Lex guardò verso Chloe"Cos'altro si inventerà pur di evitare la prigione?"
"L'F.B.I. ha garantito la nostra sicurezza."disse Chloe avvicinandosi"Metteranno me e mio padre in
un programma di protezione fino alla fine del processo."
"E poi?"disse Lex.
"Lex,stai cercando di spaventarmi?"disse Chloe.
"No,sono preoccupato per te."disse Lex"Voglio solo che tu conosca tutti i rischi prima di entrare in
tribunale."
"Tuo padre mi ha intimidita abbastanza."disse Chloe"Non mi tiro indietro adesso."
Il giorno dopo Lionel era seduto sul lettino,con le mani incrociate,e Clark entrò nella stanza.
Indossava un giacchetto rosso,maglietta blu,jeans blu e scarpe nere.
"Che cos'è questa?"disse Clark mostrando la chiave con la mano sinistra,mentre l'uomo gli dava le
spalle.
"La chiave...ma purtroppo non è quella che stiamo cercando da tempo."disse Lionel.
"Se è 1 dei suoi trucchi me ne vado."disse Clark.
"Clark..."disse Lionel alzandosi e camminando con le mani dietro la schiena"I miei avvocati mi
hanno detto che il tuo nome compare nella lista dei testimoni dell'accusa…e posso immaginare in
che modo Lex ti abbia convinto a stare dalla sua parte in questa epica lotta.
Sono un povero figlio maltrattato eccetera eccetera..."
"Parliamo di lei."disse Clark"Lei è un assassino.
Per iniziare."
"Non ho ucciso i miei genitori,Clark."disse Lionel"È vero,non ho versato lacrime al loro
funerale...ma tu non sai cosa vuol dire crescere stretto...nella morsa di un padre dispotico.
Una persona che non si ferma davanti a niente pur di avere il controllo assoluto su di te."
"Suo figlio però lo sa."disse Clark"Lex è un esperto ormai."
"È un esperto in bugie e sotterfugi?"disse Lionel"Sicuramente.
La chiave che ti ho inviato...apre una porta.
Terzo piano,ala est,residenza Luthor.
Sarai affascinato da quello che troverai."
"Conosco anche troppo bene i suoi metodi."disse Clark"L'ultima volta che le ho dato ascolto ho
fatto da cavia al Summerholt."
"Clark...non voglio farti del male."disse Lionel"Voglio solo illuminarti.
Vuoi delle risposte?
Li puoi trovarle.
Risposte alle quali stenterai a credere."
Poco dopo Clark era nella villa di Lex e camminava per i corridoi.
Nello studio c'era la figura femminile con le scaglie sulla fronte,che iniziò a guardare verso la porta
d'ingresso,poi essa divenne di energia e iniziò a volare.
Clark usò la chiave per aprire la porta che conduceva alla stanza in cui Lex aveva tenuto i resti della
sua auto,scese le scale e spalancò gli occhi,guardandosi intorno.
Nella parte a sinistra della stanza c'era una sua foto su 1 schermo dai bordi di metallo,connesso a
dei fili legati al soffitto,poi era presente un secondo schermo,messo in perpendicolare rispetto al
primo,mostrante i resti di un proiettile,con sopra una simulazione dell'oggetto che colpiva una
superficie dura e veniva accartocciato,mentre a destra c'erano 2 schermi mostranti i graffiti della
caverna,con un tavolo rettangolare,posto tra di essi,su cui era presente un altro schermo con
un'immagine della chiave ottagonale.
Clark passò vicino a una colonna rettangolare di metallo,con sopra un cerchio di luce su cui era
posto un barattolo cilindrico di vetro,pieno di liquido,contenente una delle creature serpentiformi
trovate nelle caverne,poi guardò a sinistra e vide un altro schermo,con le foto di se stesso e della sua
famiglia,dopo di che andò a guardare un ultimo schermo,messo in fondo alla stanza,che mostrava
una simulazione dell'incidente sul ponte.
Clark indietreggiò,del tutto sconvolto,dopo di che si sentì male e vide che su un'altra colonnina
rettangolare,messa a destra,c'era un cilindro di vetro con dentro un grosso pezzo di meteorite,avente
la parte superiore aperta,contenente molti cristalli verdi e rossi.
Dietro la colonna c'erano 2 schermi che mostravano le immagini di altri asteroidi.
"Oh mio Dio..."disse Clark.
Lui si voltò di scatto e vide Lex sull'entrata della stanza.
Lui indossava un lungo cappotto nero,maglietta viola,pantaloni neri e scarpe nere.
"Prima di saltare alle conclusioni come tuo solito..."disse Lex.
"Avevi detto di aver smesso di indagare su di me!"disse Clark.
"L'ho fatto."disse Lex.
"Davvero?"disse Clark che indicò i video"E questo che cos'è?"
Lex scese le scale"Capisco che tu possa pensare che tutto questo riguarda te.
Ma in realtà riguarda me."
"Menti ancora?"disse Clark.
"Nella mia vita ci sono tante cose che non mi so spiegare."disse Lex che camminò verso la colonna
con l'essere nel barattolo e lo toccò con la mano destra,poi proseguì"Ho visto la morte in faccia
tante volte.
E tutto è iniziato con quell'incidente d'auto."
La massa di energia prese la forma della figura femminile di colore,con le scaglie sulla fronte,poco
fuori dalla porta e iniziò a sorridere.
"Se ho una colpa è solo quella di aver ereditato la curiosità di mio padre per l'inspiegabile."disse
Lex.
"Hai ereditato la sua disonestà!"disse Clark.
"Ash nazg durbatulùk..."disse la figura femminile parlando con voce mostruosa"...ash nazg
gimbatul..."
Luthor si voltò e si diresse verso Clark"Guardami negli occhi e dimmi che non hai un angolo
nascosto dove custodisci i tuoi più profondi e oscuri segreti."
Lex e Clark si guardarono negli occhi per diversi momenti.
"...ash nagz thrakatulùk..."disse la figura femminile fuori dalla porta.
"Ho sempre preso le tue parti e ti ho difeso..."disse Clark.
"...agh burzum ishi krimpatul."disse la figura femminile.
"...ti ho giustificato con persone come Pitt e i miei genitori!..."disse Clark e Lex chiuse gli occhi.
"Ash nazg durbatulùk..."disse la figura femminile.
"Gli ho detto...fidatevi di Lex Luthor!...disse Clark.
"...ash nazg gimbatul..."disse la figura femminile.
"...è un bravo ragazzo...non è affatto come suo padre."disse Clark.
"...ash nagz thrakatulùk..."disse la figura femminile"...agh burzum ishi krimpatul."
"Mi sbagliavo."disse Clark che andò verso la porta.
"Clark..."disse Lex,mentre la figura nel corridoio diventava di energia e andava via,poi Clark chiuse
la porta alle sue spalle"Maledizione..."
Clark tornò nel fienile e si sedette sul divano del piano superiore,mentre Marta,che indossava una
giacca grigia,con linee verticali e orizzontali nere,camicia arancione,pantaloni neri e scarpe nere,era
seduta sulla sedia davanti a lui.
"Non posso credere che per anni abbia finto di essere mio amico per indagare su di me..."disse
Clark.
"Mi dispiace tanto...so quanto dev'essere difficile per te."disse lei.
"Ha ragione Kara."disse Clark"Aveva detto che i miei amici mi avrebbero tradito tutti.
Forse il mio posto non è qui e ne esiste 1 migliore per me..."
"No..."disse Marta che si alzò e si sedette sul divano accanto a lui"...no."
"Ho fatto il possibile per sfidare Jor El…ma ho solo peggiorato le cose..."disse Clark in preda alla
disperazione.
"Clark..."disse Marta.
"Forse dovrei andare via."disse Clark.
"Ah...tesoro...non devi prendere decisioni avventate."disse Marta"Questo è un momento molto
particolare e difficile per te.
Pitt si è trasferito...Lana sta per partire..."
"Lana..."disse Clark.
Lana,che indossava una giacca bianca,maglietta nera,scollata,jeans blu e scarpe nere,era a
Metropolis e stava portando una valigia nera,con la mano destra,e un borsone blu,con la sinistra.
Luthor,che indossava una giacca nera,una cravatta scura,pantaloni neri e scarpe nere,le mise la
mano sinistra sulla spalla destra.
"Lex!"disse Lana.
"Volevo solo dirti buon viaggio."disse Lex.
"Ti credevo in tribunale."disse Lana.
"Mio padre aspetterà."disse Lex"Non potevo permettere che tu partissi senza venirti a dire almeno
arrivederci."
"Lex...non so come ringraziarti per tutto quello che hai fatto per me."disse Lana.
"È evidente che il tuo destino è ben oltre gli stretti distretti di Smallville."disse Lex"Ti sto solo
aiutando ad arrivarci."
Lei sorrise"Non so che cosa ho fatto per meritarmi un amico come te.
Io ti ringrazio davvero."
"Di niente."disse Lex"Forse ti rivedrò vicino alla torre di Parigi."
"Vieni a Parigi?"disse Lana.
"Manco da un paio d'anni,ma ora ho una ragione per tornarci."disse Lex.
Lei sorrise e lo abbracciò.
Clark era dalla parte opposta della strada,con una rosa bianca in mano,e osservò i 2,poi lasciò
cadere il fiore.
Lex andò via,poi Lana riprese le valige e alzandosi vide Clark dalla parte opposta della strada,così
andò verso di lui,ma un furgone le passò davanti e Clark andò via a super velocità.
Lana restò a guardarsi intorno,poi guardò a terra e vide il fiore bianco,così si chinò e lo
raccolse,dopo di che si guardò ancora intorno.
In un'altra parte della città c'era un tribunale rettangolare,di 4 piani,con la parte frontale avente una
scalinata divisa in 2 parti,di cui la zona più distante dall'edificio era più larga rispetto a quella più
vicina.
La parte frontale aveva delle colonne cilindriche connesse a una placca triangolare,avente la zona
superiore verde smeraldo,a sua volta connessa a una parte rettangolare,con un secondo edificio più
piccolo,di forma cubica,al centro del tetto,avente la cima marrone e con sopra una cupola blu,che
aveva al centro una circonferenza marrone,dotata di una cupola più piccola posta su di essa.
Il tetto dell'edificio era piatto,con sopra una seconda struttura,a un solo piano,avente delle finestre
laterali e un tetto triangolare verde smeraldo.
Intorno all'edificio c'era un prato e diversi alberi.
Nel tribunale c'era un grande ambiente,dal pavimento chiaro,pieno di gente in giacca e cravatta
scuri.
I lati della stanza avevano delle arcate bianche,con delle piante,poste dentro dei vasi
marroni,davanti a ciascuna delle colonne.
Sopra le arcate c'era una zona rettangolare,di colore marrone,divisa in rettangoli da delle linee
verticali blu,con dentro un rettangolo bianco,posto al centro di ognuno di essi,avente un cerchio
grigio all'interno.
Chloe,che era dentro la struttura,aveva i capelli legati dietro la testa,con una ciocca che pendeva sul
volto a destra e altre 2 a sinistra,e indossava una giacca nera,con dei punti bianchi,maglietta verde
scollata,pantaloni neri e scarpe nere.
Lei guardò l'orologio,che era sul polso sinistro,e andò verso Luthor,che era appena arrivato"Lex!"
Lei gli mise la mano sulla spalla sinistra mentre camminavano"Lex,Clark non arriva e il giudice
dice che se non lo fa entro 5 minuti fisserà la cauzione per tuo padre."
"Hai provato a chiamarlo?"disse Lex che si fermò.
"Si,ho chiamato a casa e anche al cellulare,nessuna risposta...è molto strano,non ha neanche salutato
Lana..."disse Chloe.
Lex guardò verso destra.
"Lex,cos'è successo?"disse Chloe.
"Niente..."disse Lex"Spero solo che Clark non abbia cambiato idea."
"Sei il suo migliore amico..."disse Chloe perplessa"...perché dovrebbe farlo?"
Chloe guardò dietro a Lex e lui si voltò"Eccolo qui.
Giusto in tempo per parlare con il giudice."
"Clark...senti..."disse Lex,ma Clark gli passò davanti senza guardarlo e senza salutare Chloe.
La ragazza spalancò gli occhi,poi guardò Lex sconvolta e andò dietro a Clark.
Delle porte color oro con 6 incavature quadrate,contenenti un'altra figura identica con delle linee
informi all'interno,vennero aperte da degli uomini in giacca e cravatta,che scortarono Lionel
Luthor,indossante una giacca nera,camicia bianca,cravatta nera,pantaloni neri e scarpe nere,verso
l'esterno.
Dietro l'uomo c'era una parete bianca,con una porta marrone a sinistra,avente un cerchio di metallo
scuro su di essa.
Davanti a lui c'era una folla di giornalisti,insieme a delle persone con delle telecamere in mano,che
lo accompagnarono mentre camminava per un grande corridoio con arcate bianche.
"Non sarò il primo e non sarò l'ultimo a essere accusato ingiustamente purtroppo."disse Lionel"Ma
alla fine sono più che sicuro che la giustizia trionferà.
Grazie."
Clark seguì Lionel,mentre Lex gli andava dietro tentando di mettergli la mano sinistra sulla spalla
destra.
"Clark!..."disse Lex.
Clark si fermò.
"Ti ringrazio per essere venuto,l'apprezzo molto."disse Lex.
"Non l'ho fatto per te,Lex."disse Clark"Sono venuto perché era giusto farlo."
Kent lo guardò"La nostra amicizia è finita."
Clark iniziò a camminare e Lex rimase senza parole.
La sera seguente Clark era nel fienile,con le mani poggiate sulla ringhiera di legno del piano
superiore.
Indossava una maglietta blu,a mezze maniche,jeans blu e scarpe nere.
Kara arrivò alla sua sinistra.
"Tutto quello che hai detto si è avverato."disse Clark.
"Il tuo dolore non mi da nessuna gioia,Kal El."disse lei avvicinandosi"So quanto sei affezionato a
tutte queste persone.
Sentiranno la tua mancanza."
"Non ho fatto altro che farli soffrire dal giorno della pioggia di meteoriti."disse Clark.
Lei gli accarezzò la nuca con la mano destra"Vieni con me,Kal El.
E lei allevierà le tue sofferenze."
Clark la guardò"Lei?"
"La tua vera madre."disse Kara sorridendo.
"Lara…?"disse Clark.
"Ha sentito molto la tua mancanza."disse lei.
"Ma non può essere,lei...è morta."disse lui.
Kara gli mise le mani ai lati del viso"Il suo sentimento...vive ancora...e ti accompagnerà...ogni
giorno della tua vita."
Lei lo baciò sulle labbra e sulla fronte.
"Sono pronto."disse Clark e lei lo baciò di nuovo sulla bocca.
Poco dopo Jonathan,che indossava un giaccone scuro,camicia rossa,con linee verticali e orizzontali
nere,jeans blu e scarpe nere,uscì dalla casa insieme a Marta,che indossava una camicia
arancione,pantaloni neri e scarpe nere.
"Da quanto non lo senti?"disse Jonathan.
"Dalle 3!"disse Marta"Sono molto preoccupata."
"Telefona al Taloon,io controllo nelle caverne."disse Jonathan che scese le scale.
"D'accordo..."disse lei che tornò dentro.
Il clacson dell'auto di Chloe suonò diverse volte e Jonathan corse verso di essa.
Chloe scese dall'auto e gli passò una busta gialla e rettangolare"Signor Kent...ho scoperto di chi
sono quelle impronte e persino io...la custode del muro delle stramberie...sono rimasta allibita."
Jonathan estrasse un foglio dalla busta"Mio Dio..."
Clark e Kara erano nella grotta,davanti alla parete dove c'era la crepa,poi lei gli prese la mano
destra,con la sinistra,e alzò il braccio sinistro verso l'alto.
Il muro si aprì,mostrando una fortissima luce,di colore giallo ocra,seguita da un forte vento,dopo di
che Clark guardò Kara e lei gli sorrise.
"Come riesce a fare questo?"disse Clark.
"Usa l'energia della sesta dimensione."disse Kara.
"CLARK!"urlò Jonathan che arrivò correndo"ASPETTA!"
Clark si voltò verso Jonathan,che aveva la busta gialla nella mano destra.
"Il suo nome non è Kara!..."disse Jonathan"Il suo nome è Linda!
E non viene da Krypton!"
"Papà,di cosa stai parlando?"disse Clark,ma lei gli afferrò il braccio sinistro con la mano sinistra.
"Ignoralo Kal El."disse Kara.
"Chloe ha scoperto che le sue impronte..."disse Jonathan che estrasse il foglio dalla
busta"...appartengono a quelle...di una ragazza arrestata 16 anni fa..."
Clark prese il foglio e lo lesse.
"Il suo nome è Linda Harrison!"disse Jonathan.
"Il mio nome è Kara!"disse lei.
"Era in macchina con sua madre durante il giorno della pioggia di meteoriti!"disse Jonathan"L'auto
ha fatto un frontale sulla statale 8!
Poco distante dalle caverne!
Non hanno mai trovato il corpo di Linda!"
"Non sei invecchiata di un anno!"disse Clark guardando.
"I kryptoniani non invecchiano su questo pianeta!"disse Linda.
"Non è di Krypton,pensa di esserlo!"disse Jonathan.
"Stavo aspettando te!"disse Linda indicando l'apertura con la mano destra"Li dentro!"
"Linda!"disse Jonathan"Jor El ti ha usata!
Probabilmente ti ha messo una personalità alternativa dentro la testa!
Ti ha rubato la vita!
Ti ha negato di vivere come un essere umano solo per poter condurre Clark a lui!
Non sono i tuoi amici ad averti tradito Clark!
Loro sono solo persone!
Quello che ti ha manipolato veramente è Jor El!
Venite subito con me!
FUORI DI QUI!"
"Vai con Kara,Kal El!"disse la voce di Jor El che uscì dalla luce.
"IO NON VADO DA NESSUNA PARTE!"urlò Clark guardando la spaccatura"NON SARÒ MAI
QUELLO CHE VUOI FARMI DIVENTARE!"
Un raggio di energia gialla uscì dall'apertura ed entrò nella fronte della ragazza,che piegò la testa
all'indietro.
"CHE COSA LE HAI FATTO?"urlò Clark.
Linda si voltò verso Clark e parlò con la voce di Jor El"NON HA ESEGUITO IL SUO COMPITO!
PROPRIO COME JONATHAN KENT!"
Dalla spaccatura uscì fuori un tentacolo di energia gialla,che strinse la gola di Jonathan facendolo
urlare.
"PAPÀ!"urlò Clark e l'altro cadde in ginocchio,poi il ragazzo guardò verso l'apertura"LASCIA
STARE MIO PADRE!"
Linda indicò verso l'apertura,parlando con la voce di Jor El"Vieni con me!
O lui morirà!"
Clark guardò Jonathan.
"VIENI DA ME,KAL EL!"disse Linda.
"CLARK!"urlò Jonathan che afferrò il tentacolo intorno alla sua gola con le mani"IO HO
VISSUTO LA MIA VITA,FIGLIOLO!
JOR EL PUÒ FARE QUELLO CHE VUOLE!
ANCHE UCCIDERMI!
L'IMPORTANTE È CHE TU SIA LIBERO DAL SUO INFLUSSO VENEFICO!"
"Non sarò mai libero!..."disse Clark che si voltò verso la spaccatura.
"CLARK!"urlò Jonathan"NOOOOO!"
Linda si avvicinò alla luce,poi ci fu un flash azzurro e lei scomparve,dopo di che Clark si avvicinò
alla spaccatura e ci furono altri flash.
Il suo corpo fu scomposto in atomi che viaggiarono dentro l'apertura,formando una specie di
polvere,poi il tentacolo lasciò Jonathan e tornò nella luce,che si spense.
Il padre di Clark cadde a terra e perse i sensi.
Lionel,che era seduto su una sedia nella sua cella enorme e indossava l'abito arancione,vide una
guardia portare un detenuto verso di lui.
L'uomo aveva i capelli neri,lisci e lunghi,baffi e barba,era molto massiccio e indossava una
canottiera bianca,senza maniche,pantaloni arancioni e scarpe bianche.
L'unica luce della stanza era quella sopra Luthor.
La guardia aprì la porta della sua cella.
"Fallo."disse Lionel e l'uomo gli afferrò la parte destra dei capelli,sollevandogli la testa.
Marta uscì di casa con un'aria sconvolta.
Lionel guardò davanti a se.
Una grande auto nera,con a bordo un uomo in giacca e cravatta nera,era in un bosco e si fermò
davanti a una casetta bianca,a 2 piani,con tetto triangolare nero.
Nell'auto c'erano Chloe e suo padre,che indossava una giacca marrone,camicia blu,cravatta
marrone,pantaloni marroni e scarpe marroni.
Il detenuto passò un rasoio elettrico marrone sulla testa di Lionel,iniziando a radere i suoi capelli.
Lex Luthor,che indossava una giacca nera,camicia bianca,cravatta nera,pantaloni neri e scarpe
nere,era nel suo studio e si versava da bere.
Lionel continuò a venire rasato dall'uomo.
Marta scese le scale esterne della casa,con un'espressione di terrore sul volto,e camminò verso la
staccionata.
Lionel continuò a guardare davanti a se,mentre metà della sua testa era già stata rasata.
Lex bevve,poi si voltò alla sua sinistra.
La massa di energia arancione e rossa prese una forma solida davanti a lui,a pochi metri di distanza.
Ora sembrava un uomo anziano,con lo stesso volto del padre,ma senza capelli,baffi e barba,avente
la testa coperta da un cappuccio nero,connesso a un colletto circolare,dello stesso colore,posto poco
sotto la base del collo.
Indossava un largo abito verde scuro,lungo fino a terra,con maniche nere,larghe e lunghe fino
all'inizio delle cosce,aventi una linea verde sui bicipiti,che andava verso il basso e l'interno
in obliquo.
Poco sotto la gola c'erano 2 lacci d'oro,che erano connessi a una spilla metallica formata da 4
cerchi con un teschio al centro,diretti verso il basso nella zona centrale del corpo e lunghi fino a
terra.
Tra le spalle e il collo c'erano 2 tessuti rettangolari d'oro,molto larghi e divisi in 10 parti da delle
incavature verticali,lunghi fino a terra e aventi delle fasce nere e orizzontali poste a distanze regolari
le une dalle altre.
La parte bassa dell'abito,dalla vita in giù,era coperta di rombi metallici,di colore verde scuro,uniti
tra loro.
Marta iniziò a correre.
Lionel restò a fissare l'ambiente davanti a se.
Marta vide che oltre una recinzione c'era una striscia di fuoco nel prato.
Lex si mise la mano destra sulla gola,iniziando a soffocare,mentre la figura si toglieva il cappuccio.
Lionel rimase a guardare davanti a se.
Lex si schiantò su un tavolino di vetro circolare,con la schiena,fracassandolo del tutto.
La striscia di fuoco formò un cerchio infuocato connesso a sua volta a un triangolo equilatero di
fiamme.
Jonathan era ancora svenuto all'interno della grotta.
Lionel sorrise.
Lex era a terra e si teneva la mano sulla gola.
Il detenuto finì di rasare la testa di Lionel,che si toccò il cranio con le mani.
"Ti ringrazio."disse Lionel.
Clark era senza vestiti,raggomitolato in posizione fetale dentro una massa di energia
biancastra,dalla forma di un triangolo con la punta verso il basso e con gli spigoli superiori
obliqui,posta in un ambiente nero.
"Kal El,figlio mio."disse Jor El e Clark alzò leggermente la testa"Adesso rinascerai."
