SMALLVILLE:IL SIMBOLO DELLA CROCIATA

Lex Luthor era a terra nel suo studio,privo di coscienza,mentre la figura maschile gli si avvicinava

lentamente,tenendo le mani poggiate sul tessuto d'oro messo tra spalle e collo,all'altezza del petto.

L'essere fece uscire dell'energia arancione e rossa dalla mano destra,poi essa si condensò,formando

un oggetto di metallo nero,che rimase sospeso in aria,avente la parte inferiore allungata verso il

basso,con una sottile punta cilindrica e piatta.

Man mano che dalla zona inferiore si andava verso l'alto,l'oggetto si allargava verso l'esterno,per

tutta la metà inferiore,mentre la sua superficie veniva percorsa da 4 placche rettangolari,abbastanza

sporgenti,che ne seguivano i lineamenti,curvandosi verso l'esterno.

In cima alla metà inferiore l'oggetto si curvava verso l'interno,seguito dalle 4 placche,poi andava

verso l'esterno,in modo curvo,formando una cima larga e piatta,con le placche che diventavano 4

protuberanze piatte,oblique verso l'esterno e verso l'alto,poi si curvavano tutte all'insù,formando 4

artigli di metallo nero,aventi un buco a forma di triangolo rettangolo sulla zona laterale.

Nella parte centrale della cima,tra le 4 punte,c'era una placca cilindrica e nera,da cui usciva del

fuoco incandescente quasi liquido.

Una massa di energia grigia entrò nella stanza,passando attraverso le finestre dello studio,e prese

una forma femminile incappucciata.

Aveva la pelle di colore bianco latte,gli occhi avevano l'iride grigio e le palpebre erano nere,con

delle venature verticali e corte sulla zona inferiore,aveva le labbra nere e c'era del sangue intorno

alla bocca,sulla parte bassa delle guance e sul mento.

Al centro della fronte aveva un tatuaggio,dai bordi neri,raffigurante una rosa,con delle punte

nere,dirette verso l'alto,che uscivano dai petali,attaccata a una figura verticale grigia composta da 2

rombi,di cui quello inferiore era più largo,avente,ai lati di quest'ultimo,2 ali da pipistrello

spalancate,del tutto nere,con sopra 2 foglie dirette verso l'esterno.

Da queste ali partiva una circonferenza grigia che superava la rosa e aveva un"+"nero,sulla parte

superiore interna del cerchio,con 1 spicchio di luna,curvo verso l'alto,posto sopra quest'ultimo

simbolo e poggiante sul bordo esterno della circonferenza.

La figura con 2 rombi era connessa a un gambo verticale e rettangolare,avente la zona iniziale

superiore composta da un piccolo rombo,connesso a un cespuglio sottostante,avente delle foglie

allungate e appuntite,da cui usciva,sul lato destro,una rosa non ancora matura,che andava verso

l'alto,curvandosi verso destra.

La figura aveva dei capelli di colore rosso chiaro,spettinati e lunghi fino all'inizio del seno,la testa

era coperta da un cappuccio nero,avente delle piante grige disegnate sopra,e a metà collo c'era una

pietra ovale verde,inserita dentro una placca di metallo rettangolare,dai lati curvi verso l'interno e

piena di linee irregolari sulla superficie,dotata di 5 punte metalliche e cilindriche,molto piccole,sulla

parte inferiore.

Dalla zona laterale superiore e inferiore dell'oggetto partivano 2 sottili linee nere e oblique,di

metallo,che si intrecciavano a zig zag tra loro,formando dei rombi e circondando il collo.

Da queste linee pendevano anche delle sottili catenine,composte da placche circolari di metallo

piccolissime,legate ai rombi su entrambe le estremità.

Alla base del collo c'era una collana nera,composta da tante piccole parti sferiche,con sotto un

laccio circolare,nero e lucido,che aveva 4 piccoli oggetti,simili a pugnali,attaccati sulla zona

centrale mediante il manico.

Il primo oggetto a destra aveva l'impugnatura cilindrica e nera,con la parte superiore

grigia,cilindrica,corta e dotata di piccoli fori verticali sulla zona superiore,connessa a una lama

irregolare,che si curvava da una parte e dall'altra,il secondo oggetto aveva il manico conico e

piatto,con la zona superiore dotata di 2 punte orizzontali e laterali,da cui partiva una lama ovale,il

terzo oggetto aveva la parte iniziale corta e cilindrica,connessa a una specie di dente di colore

verde,mentre il quarto oggetto aveva il manico cilindrico,con una sfera sulla zona iniziale,dotato di

una placca piatta e orizzontale sulla parte finale,avente una protuberanza a sinistra che si curvava

verso la sfera all'inizio del manico,a cui si legava,ed era connessa a una lama triangolare e

appuntita.

Tra il terzo oggetto e il secondo c'era una sfera d'oro,avente la parte superiore e inferiore

schiacciate verso l'interno,con delle linee nere verticali sulla sua superficie e dotata di una placca

circolare sia sopra che sotto.

La figura indossava un lungo abito nero,con delle piante grige disegnate sopra,che lasciava scoperta

la gola,la zona centrale del petto e la parte iniziale centrale del seno.

Il vestito aveva le maniche lunghe e aderenti,che arrivavano fino a metà avambracci,dove

terminavano con un bordo avente la zona esterna e interna curva,più lunga di quella frontale e

posteriore,poi c'erano dei guanti di pelle nera,che coprivano sia le mani che la parte finale degli

avambracci.

Sul guanto a sinistra aveva un anello di cristallo chiaro,posto sul medio,con un rombo sulla zona

centrale superiore.

L'abito era aderente sul petto e sulla pancia,aveva delle linee oblique,sulla parte laterale superiore

del seno,dirette verso il centro e verso il basso,poi,sulla zona centrale e frontale di quest'ultimo,era

presente una linea orizzontale,dalla cui parte centrale scendeva una fila verticale di 9 bottoni

circolari e neri,di cui l'ultimo era all'altezza dell'ombelico.

Ai lati del seno c'era una linea verticale,leggermente curva verso il centro,che si fermava all'altezza

della vita,con una seconda linea identica,ma più esterna,terminante poco prima.

Dalla vita in giù c'era una gonna nera,che si allargava verso l'esterno man mano che scendeva

verso il basso,lunga fino a terra.

Sulla zona esterna dell'inizio del seno aveva 2 spille di metallo,di cui una era da una parte e una

dall'altra,a forma di pentagono,con i lati curvi verso l'interno e la superficie solcata da delle linee

dirette verso il centro,dove era posto un fiore metallico,fuso con l'oggetto,avente 5 petali,dai quali

partiva una linea metallica diretta verso i lati del poligono,con un cerchio al centro.

Attaccato a queste spille c'era un lungo e largo mantello nero,con delle piante e dei fiori grigi

disegnati sopra,costantemente in movimento nell'aria.

"Madre."disse la figura femminile sorridendo.

La figura senza capelli si voltò verso di lei.

"Oh...che aspetto...singolare..."disse l'essere dai capelli rossi.

La figura maschile divenne una massa di energia arancione e rossa,poi prese la forma della donna

con il grande cappello nero,l'abito bianco e i guanti neri,che era alta 2 metri e 93 centimetri.

"Perché sei qui?"disse la figura alta.

"Ero preoccupata che fossi in difficoltà."disse la figura con i capelli rossi"Ho provato a discuterne

con Gothmog e Alatar,ma..."

"Ungoliant!..."disse la figura alta"Mi sembrava di avervi detto di iniziare ad abituarvi alle vostre

nuove identità.

Lo rammenti?"

"Si,madre...vi chiedo scusa."disse la figura dai capelli rossi,abbassando la testa"Ho provato a

discuterne con Daniela e Cassandra,ma non hanno condiviso la stessa preoccupazione che avevo."

La figura alta sorrise,piegando leggermente la testa a destra"Ti ringrazio per il tuo intervento,figlia

mia,ma non ce n'era alcun bisogno.

Sono abituata ad agire da sola,so perfettamente come gestire questa situazione."

La figura dai capelli rossi osservò il corpo di Lex e si avvicinò sorridendo,poi si chinò leggermente

in avanti"Questo omuncolo mi sembra di conoscerlo..."

"E hai ragione,Bela."disse la figura alta sorridendo"Quando era bambino tu e le tue gemelle vi siete

divertite un po' con lui."

La figura con i capelli rossi guardò quella alta.

"Sua madre uccise il fratello nella culla,poi lui si prese la colpa per proteggerla."disse la figura alta.

"Oh..."disse Bela che guardò di nuovo Lex e sorrise"Oh si!

Il bambino calvo,lo ricordo!"

Bela guardò di nuovo la donna con l'abito bianco"Che gli è successo?

L'hai ucciso?"

"Oh no."disse la figura alta,mettendo la mano sinistra sul fianco"Sto cercando di condurlo sulla via

che ho scelto per lui,avere un mortale potente dalla nostra parte può tornarci utile in vari

modi...tuttavia si è dimostrato piuttosto resistente alla corruzione,soprattutto a causa delle sue

amicizie...ma adesso è finita.

È rimasto solo.

Purtroppo suo padre ha messo del veleno nella sua bevanda e me ne sono accorta tardi."

"Ma è ancora vivo..."disse Bela.

"Oh si."disse la figura alta"Per lui è appena cominciata."

Tre mesi dopo.

Notte.

Una ragazza dai capelli rossi e lunghi,con la parte superiore legata dietro la testa,indossante un

giaccone bianco,maglietta celeste,pantaloni neri e scarpe nere,era seduta a una delle scrivanie nel

Torch.

Sul video posto sulla scrivania apparve una registrazione fatta da Chloe,di cui si vedeva la testa e le

spalle.

Lei indossava un giacchetto nero.

"Non so da dove cominciare."disse Chloe nel video"Immagino che ti farai un milione di

domande,ma non so quante risposte sarò in grado di darti.

Se stai guardando questo video è probabile che io sia morta.

Sei stata l'unica cosa buona della mia vita e non te l'ho detto abbastanza,ma ti voglio bene come a

nessuno al mondo.

Ti prego scopri chi ha fatto questo,Clark.

Sei l'unico che può farlo."

La registrazione terminò.

Poco dopo la ragazza era a bordo di un'auto grigia,molto grande,su una strada in mezzo ai campi.

Alla destra del mezzo c'era un temporale in avvicinamento.

"K."disse lei parlando al cellulare,che era tenuto con la mano destra"E.

N.

T.

Kent.

È una fattoria.

Ce l'avranno un indirizzo,no?"

Lei mise il telefono tra la testa e la spalla,poi prese una tazza blu,posta sul sedile alla sua

destra,bevve e dopo posò l'oggetto"Senta...l'ultimo genio con cui sono stata al telefono mi ha detto

di girare a destra sulla trentunesima strada e mi sono completamente persa.

Mah...più o meno un miliardo di spighe di grano."

Un fulmine colpì il suolo in mezzo ai campi,alla destra dell'auto,e il cellulare smise di funzionare.

"Ok...fantastico..."disse lei che prese una sigaretta dalla borsa posta alla sua destra"Passerai il resto

della nottata a odiarti se te la fumi."

La ragazza si mise a frugare nella sua borsa e un lampo colpì la strada,alla sua sinistra,mandando il

mezzo verso destra.

L'auto iniziò a muoversi tra il granturco,poi si fermò.

La ragazza guardò in alto e vide 3 macchie bianche formarsi in cielo,poi 4 raggi dello stesso colore

uscirono da esse e andarono verso una zona centrale,fondendosi in un raggio più grande che andò

verso terra.

La ragazza spalancò gli occhi,vedendo una cupola di energia bianca che aumentava di

dimensioni,poi ci fu una forte luce e un'onda d'urto,che piegò le piante e lasciò un grande

cerchio,avente delle fiamme all'interno e delle scariche elettriche arancioni in varie parti del suolo.

Al centro della zona c'era Clark,che era nudo,raggomitolato in posizione fetale.

La ragazza vide che il vetro della sua auto si era riempito di piante,così scese e vide il ragazzo a

terra.

"Oh mio Dio..."disse lei correndo verso di lui.

Clark aprì bruscamente gli occhi e si alzò,guardandosi intorno.

"Stai bene?"disse lei facendo qualche passo verso di lui"Come ti chiami?"

"Non lo so."disse Clark.

"Io...posso portarti in ospedale."disse la ragazza.

"Sto bene."disse lui.

"Ti ha appena colpito un fulmine,sei completamente nudo e non ricordi nemmeno qual'è il tuo

nome."disse lei"Hai un concetto piuttosto vago dello stare bene."

Lui si voltò verso di lei,che rimase a bocca aperta.

"Guarda che faccia..."disse la ragazza guardando a sinistra"Ho una coperta nel bagagliaio,non

muoverti torno subito."

"Aspetta."disse lui e lei si fermò"Chi sei tu?"

"Lois."disse lei"Lois Lane."

Egitto.

In un sotterraneo c'era un uomo,avente un piccone nella mano destra,un turbante grigio e un lungo

abito chiaro,che tolse un pezzo di roccia da una parete,poi si voltò verso altri lavoratori,che avevano

delle torce nelle mani,parlando in lingua egizia.

Sul tetto della stanza c'era un'apertura che faceva entrare la luce del Sole.

Alla sinistra dell'uomo era presente una parete rocciosa,con delle scritte antiche,avente una colonna

cilindrica,poggiante su una placca rettangolare di roccia,piegata verso di essa.

La colonna aveva la parte inferiore rettangolare,mentre quella superiore era a imbuto.

Dalla parte opposta della stanza c'era un corridoio trapezoidale,avente la base minore in alto,con i

lati obliqui pieni di raffigurazioni.

Altri lavoratori si avvicinarono al buco sul muro e aiutarono l'uomo a scavare,dopo di che

estrassero una statuetta del dio Horus,che aveva la pelle nera,gli abiti color oro,con linee nere,e dei

bracciali circolari blu,posti sui bicipiti e sui polsi.

La zona posteriore della statuetta aveva una placca rettangolare,con gli stessi simboli che erano

nella caverna di Smallville dipinti sopra.

I lavoratori iniziarono a parlare tutti contemporaneamente.

Lex Luthor,che indossava una giacca bianca,camicia bianca,pantaloni bianchi e scarpe

bianche,corse nel corridoio trapezoidale,seguito da 2 uomini in giacca e cravatta neri,poi si fermò

all'entrata della stanza,vedendo 1 dei lavoratori mettersi in ginocchio e mostrargli la statua.

Lex prese l'oggetto con entrambe le mani e lo voltò,vedendo i simboli e pulendo la superficie dalla

polvere.

Smallville.

Notte.

Lois era nell'ascensore dell'ospedale di Smallville insieme a Clark,che era coperto da una coperta

rossa e lucida.

Le porte dell'ascensore si aprirono e lei uscì,poi vide che lui era rimasto all'interno,così lo afferrò

con la mano destra e lo portò nel corridoio.

"Perché siamo qui?"disse Clark.

"Per farti dare un'occhiata."disse lei.

"Io sto bene."disse Clark.

"Sai quanti sono colpiti da un fulmine ogni anno?"disse Lois camminando insieme a lui"Quasi

nessuno.

E sai quanti sopravvivono?

Ancora meno.

Quanti sono salvati da un'automobilista che si è perso?

0.

La tua casistica è 3 su 3..."

Lei girò verso sinistra"...quindi smetti di lamentarti e cerca di darti una mossa."

Lois arrivò alla reception"Mi scusi...questo ragazzo ha bisogno di assistenza."

Un medico obeso,indossante una camicia celeste,a mezze maniche,pantaloni celesti e scarpe

bianche,si avvicinò con un foglio tenuto nella mano destra"Compili il modulo per favore,con i dati

dell'assicurazione."

"Piccolo problema..."disse lei mentre lui camminava per la zona"...non ho idea di chi sia.

E neanche lui lo sa.

Ha avuto un'amnesia...totale direi,quindi velo lascio in consegna.

Tenete anche la coperta."

Lei andò verso l'ascensore e l'uomo la seguì.

"Aspetti!"disse l'infermiere"Aspetti!"

Lois si fermò.

"Secondo lei questo è un ricovero per animali?"disse l'uomo"Deve stare qui con lui finché non

troviamo qualcuno che lo identifichi.

È il regolamento dell'ospedale."

Clark si avvicinò alla statua di un angelo.

"Io ho fatto la buona samaritana,ma non sono responsabile di questo tizio."disse Lois.

"Di fatto lo è."disse l'infermiere"Devo chiamare un agente per fare il verbale."

Clark toccò la statua dell'angelo e l'asciugamano gli cadde dal corpo.

Una signora anziana orientale,indossante una vestaglia rosa,camminò e lo vide,spalancando la

bocca.

"Forse è il caso che prima gli dia qualche vestito."disse Lois che fece un mezzo sorriso,mentre la

signora orientale rideva.

"No,va bene così!..."disse l'anziana.

Parigi.

Lana era in una strada della città,poco distante dalla torre,indossava una maglietta nera,gonna

grigia,con dei fiori bianchi su di essa,aveva una borsa nera a sinistra e una macchina fotografica

nelle mani.

Lei scattò una fotografia a 2 bambini,di cui la più grande era una femmina e il più piccolo era un

maschio,indossanti una divisa scolastica nera e aventi una valigetta di pelle marrone tra le mani,poi

li ringrazi se ne andarono dopo averla salutata.

Lana si accorse che alla sua destra c'era una colonna cilindrica piena di poster con sopra il volto di

Lex Luthor,poi camminò.

Dei ragazzi fischiarono vedendola e lei si voltò verso di loro,sorridendo,poi un giovane la

fermò,mettendole le mani sulle spalle.

Aveva i capelli biondi e corti,indossava un giacchetto chiaro,maglietta nera,jeans blu,scarpe

marroni e aveva una borsa a tracolla nera a sinistra.

"Oh scusa...sei americana,vero?"disse lui.

"Si."disse lei.

"Fantastico,posso chiederti un favore?"disse lui.

"Certo,se non corro il rischio di finire dentro."disse lei sorridendo.

"No...ho un appuntamento con la mia ragazza qui...non è proprio la mia ragazza,anche se stiamo

insieme tutta la giornata...oggi sono 2 mesi che ci siamo conosciuti qui,a quest'angolo,le ho preso

un regalo per festeggiare e volevo un tuo parere."disse lui.

"Va bene".disse lei.

"Ok..."disse lui che estrasse un casco nero e lucido dalla borsa.

Lana spalancò gli occhi e annuì,con un'espressione imbarazzata.

"Beh...ho la sensazione che sia l'ultimo regalo che si aspetta di ricevere."disse Lana.

"Non fa molto romantico...è che la prima volta che ci siamo conosciuti io stavo guidando la mia

vespa e le sono andato addosso,lei ha pensato che volessi scipparla,mi ha spinto e mi ha fatto

cadere,mi si è riaperta una vecchia ferita,è stata 5 giorni con me in ospedale e li è scattato

tutto."disse lui.

"Veramente un amore al primo schianto."disse lei sorridendo.

"Già..."disse lui rimettendo il casco nella borsa"Almeno per me lo è stato e io sono un tipo

istintivo..."

"E lei che cosa prova?"disse Lana.

"Non lo so,non ne parla granché...io credo che sia rimasta scottata da qualcuno,ma forse avrebbe

bisogno di parlarne."disse lui.

"Beh,regalare un casco è una grande dimostrazione d'amore."disse Lana sorridendo.

"Già...è per fare una gita in vespa...se le interessa."disse lui sorridendo.

"Se un ragazzo facesse qualcosa di così romantico per me...credo che dovrei baciarlo."disse Lana.

"Si?"disse lui.

"Si."disse lei che lo baciò"Sono interessata a venire con te,Jason."

"Buon anniversario,Lana."disse lui che la accarezzò,con la mano destra,e la baciò.

Marta si trovava nell'ospedale di Smallville ed era seduta dentro una stanza in cui c'era

Jonathan,che era privo di sensi.

Lei indossava una giacca marrone,maglietta rossa e scollata,pantaloni neri,scarpe nere e aveva un

libro in mano.

"Dopo colazione volevo parlare del morto e cercare di capire come era stato ucciso,ma Jack non ne

aveva voglia."disse Marta leggendo il libro"Disse che ci avrebbe portato sfortuna e che sarebbe

tornato dall'aldilà per tormentarci."

Una dottoressa con capelli neri,ricci e lunghi,indossante un lungo camice bianco,camicia

celeste,pantaloni neri e scarpe nere,aprì la porta della stanza e le sorrise.

"È il libro preferito di Jonathan."disse lei alzandosi e chiudendo il libro,poi si avvicinò alla donna.

"Marta,vorrei sapere se hai riflettuto sul discorso dell'altro giorno."disse la donna.

"Io non voglio staccare la spina a mio marito."disse Marta.

"Sono passati 3 mesi."disse lei"E non c'è stato nessun cambiamento."

Marta guardò il marito.

"Jonathan è clinicamente morto."disse l'infermiera"La vostra assicurazione non vi copre più.

Devi pensare al tuo futuro."

"Il mio futuro riposa in quel letto e non ho intenzione di arrendermi!"disse Marta"Ho deciso così."

Marta tornò a sedersi e la donna uscì,chiudendo la porta.

Clark era in una delle stanze dell'ospedale,su un lettino,e indossava una maglietta celeste,a maniche

corte,pantaloni celesti e scarpe bianche.

Lois,che era su una sedia alla sinistra della porta,poggiò la borsa sulle sue gambe e la aprì,poi lo

fissò per alcuni secondi e dopo frugò all'interno dell'oggetto.

Clark si alzò e si diresse verso la porta,ma la ragazza gli si mise davanti.

"Ehi!..."disse lei"Senti...hanno detto di non muoversi."

"Io non dovrei stare qui."disse Clark.

"Si,beh..."disse Lois che gli afferrò le braccia e lo fece sedere di nuovo"...se è per questo siamo in

2."

Lei allungò le braccia leggermente in avanti e sorrise"Stai li.

Ok..."

Lois andò a frugare nella borsa"Sono a Smallville per indagare sulla morte di mia cugina,si

chiamava Chloe Sullivan,la conoscevi?"

Lui piegò leggermente la testa a destra.

"Non la conoscevi."disse Lois sorridendo e prendendo delle pasticche"Nicotina.

Ho smesso di fumare,con queste almeno arrivo alla fine della giornata."

Lei andò verso un secchio,posto a sinistra dietro di lui,e ci gettò dentro la carta.

"Ho cominciato a 15 anni,è colpa di mio padre,diceva..."disse Lois che spostò la tenda davanti a se

e guardò fuori"...che se mi avesse vista fumare mi avrebbe ammazzata e così io,per ribellione,ho

cominciato e non ho più smesso."

Lei andò verso destra,tornando davanti a lui.

"Ora sono gomma dipendente."disse Lois.

"Parli parecchio."disse lui con un mezzo sorriso.

"Mi mettono in imbarazzo i silenzi imbarazzanti e non mi sembra che tu ti stia impegnando gran

che nella conversazione."disse Lois che sorrise,poi prese il cellulare"Oh!..."

Lei guardò un orologio circolare,avente delle lancette rosse,l'interno nero e il bordo di

metallo,appeso sulla parete alla sua sinistra"45 minuti e non s'è visto un dottore!

L'assistenza sanitaria è decisamente carente nei piccoli centri."

Lui si alzò e andò verso la porta,ma lei gli si mise davanti.

"Fermo."disse Lois"Dove stai andando?"

"Sto andando via."disse Clark.

"Beh..."disse lei sorridendo e incrociando le braccia"...dovrai passare sul mio cadavere prima."

Lui le afferrò le braccia,la sollevò,la spostò a destra e la posò a terra,lasciandola sconvolta,poi uscì.

Lois restò in silenzio e poi sorrise.

Marta andò a un distributore e prese un bicchiere di cartone,con dentro del caffè.

"Ehi!"disse Lois andando dietro a Clark.

Marta guardò verso destra e spalancò gli occhi,mentre lui andava verso sinistra,poi gli corse

dietro"ASPETTA!

ASPETTA!

CLARK!"

Lois lo raggiunse"Ok,fermo...quella chi è?"

Marta lo raggiunse"OH CLARK!"

La madre di Clark lo abbracciò"Pensavo d'averti perso per sempre!..."

"Chi sei tu?"disse Clark e Marta rimase allibita.

"Amore,sono la mamma..."disse lei.

"Non se la prenda signora,non si ricorda nemmeno come si chiama."disse Lois che le porse la

mano"Lois Lane."

Marta gli strinse la mano.

"L'ho trovato in un campo vicino alla trentunesima."disse Lois.

"Grazie tante per averlo aiutato."disse Marta.

"Sono una calamita per cani smarriti e ragazzi nudi..."disse Lois sorridendo"Ok...detto così suona

male...è stata una lunga notte e sono in astinenza da nicotina."

"Andiamo tesoro...adesso ti porto a casa."disse Marta.

"Sto aspettando il segno."disse Clark.

"Dovrebbe farlo vedere da un dottore prima,mi sa che quel fulmine gli ha leggermente fritto il

cervello."disse Lois.

"Ah...Lois?"disse Marta"Le sono molto grata,ma...questa è una questione di famiglia."

"Ok."disse Lois allontanandosi"Allora io tolgo il disturbo."

"Clark,non so cosa stia succedendo,ma devi venire a casa con me subito."disse Marta mentre lui

guardava verso sinistra,così lei gli mise le mani sulle guance"Io posso aiutarti a trovare il

segno...ma devo portarti via da qui.

Va bene?

Andiamo."

Lei andò verso l'ascensore e pigiò il pulsante laterale.

Lois uscì dalla stanza dove era Clark,portando la borsa,ma incontrò il medico obeso.

"Ho scaricato il ragazzo con l'amnesia a sua madre,non ho capito il nome."disse Lois e l'uomo vide

i 2 entrare in ascensore.

"È Marta Kent,è sempre qui in ospedale."disse l'uomo.

"Kent?"disse Lois che guardò verso i 2"Come Clark Kent?"

Lois corse verso l'ascensore,che si chiuse"ASPETTA UN MOMENTO,DEVO PARLARE...con

te..."

Egitto.

Una jeep nera passò su una strada sassosa,con a destra una zona piena di basse alture rocciose e un

terreno piatto a sinistra.

Il mezzo arrivò vicino a un cartello stradale,di forma rettangolare e sostenuto da 2 pilastri di

metallo,avente la parte a destra bianca e rettangolare,con un aereo verde disegnato

all'interno,mentre la zona a sinistra era verde,con scritte bianche.

La jeep svoltò verso destra.

Lex,che era all'interno del mezzo,seduto sul sedile posteriore,con una valigia di metallo sulle

gambe,ansimò e guardò l'orologio sul polso sinistro.

Accanto al guidatore c'era un egiziano calvo,con gli occhiali e i baffi,indossante una giacca

marrone,camicia bianca,pantaloni marroni e scarpe nere.

"È troppo caldo per lei,signor Luthor?"disse l'uomo.

"Non voglio tracce del mio passaggio qui."disse Lex ansimando e dandogli una busta bianca,piena

di denaro"Deve insabbiare tutto."

L'uomo sorrise"Saremo come impronte sulla sabbia,stia tranquillo."

Lex sorrise e continuò ad ansimare,poi il mezzo girò verso una zona aperta a destra,dirigendosi

verso un piccolo aereo bianco.

Lex salì a bordo del mezzo,barcollando e ansimando,e trovò una donna ad attenderlo.

Lei aveva i capelli marroni e lunghi,con la riga in mezzo,camice bianco,camicia bianca,pantaloni

neri e scarpe nere.

L'ambiente era bianco,con una porta di legno alla destra della donna,mentre a sinistra c'erano delle

tende,a strisce verticali nere e gialle,che davano su una zona dalle pareti di legno.

A sinistra c'era un divano viola,con cuscini gialli,aventi delle linee orizzontali nere,e braccioli di

legno,più un quadro dalla cornice metallica sulla zona a sinistra dell'entrata,mentre dalla parte

opposta erano presenti delle poltrone grige,con una"L"di metallo sul muro.

Le pareti avevano delle vetrate circolari,poste a distanze regolari le une dalle altre,con sopra una

zona nera e rettangolare.

"Sei in ritardo di 2 ore."disse la donna.

"So bene di essere in ritardo,dottoressa."disse Lex,togliendosi la giacca"Ma per certe cose va corso

il rischio!"

"Che c'è di più importante della tua vita?"disse la dottoressa seguendolo.

"La verità!"disse Lex che superò un'altra entrata,avente delle tende ai lati,e arrivò in una stanza che

aveva il pavimento e le pareti grige.

Dall'alto pendevano 4 luci circolari,ciascuna attaccata a un piccolo braccio di metallo

nero,connesso al soffitto,avente una zona centrale bianca,da una placca circolare dello stesso colore.

Ai lati della stanza c'erano 2 aperture rettangolari,che occupavano tutta la lunghezza delle

pareti,con vari attrezzi chirurgici appesi su di esse,insieme a farmaci,flebo e sacche di plastica con

dentro del sangue.

Verso il fondo della stanza c'era un lettino metallico,avente la parte superiore dello schienale

obliqua,posto su una placca di metallo rettangolare e sul muro dietro di esso c'erano 2 ripiani,di cui

1 a destra,con sopra una tanica rossa,e 1 a sinistra,con sopra una tanica nera più piccola.

Sopra il lettino c'erano 4 sacche di plastica,appese in cima a delle alte aste laterali,da cui

scendevano dei fili,di cui 2 erano piene di sangue e 2 erano vuote.

"Sei sopravvissuto a un violento attacco chimico che avrebbe ucciso il 99% delle persone..."disse

lei mentre lui sbottonava la camicia"...e già questo consideralo un miracolo."

Sui pettorali di Lex c'erano 2 piccole placche circolari di metallo,con delle incavature a forma

di"+"collegate a un buco al centro,e sulla parte interna dei gomiti ce n'erano altre 2.

"Risparmiami la lezione..."disse Lex che si mise sul lettino.

"Te l'ho già detto,se il tuo sangue non viene depurato ogni 72 ore,i tuoi organi interni..."disse lei

inserendo un ago,connesso a una placca circolare di metallo che si aprì in 4 zone ovali dall'interno

azzurro,dentro la placca posta sulla zona interna del gomito sinistro"...cominceranno a smettere di

funzionare."

Lei mise altri aghi dentro le placche sul corpo di Luthor e ci collegò i tubi,di cui 2 erano connessi

alle sacche piene di sangue,mentre gli altri 2 erano collegati a quelle vuote.

"Stai vivendo del tempo preso in prestito,Lex."disse lei"Non ne pretendere di più."

Nei tubi sulla parte sinistra iniziò a passare il sangue del suo corpo,mentre da quelli a destra iniziò a

scendere quello contenuto nelle sacche.

La massa di energia arancione e rossa prese la forma della figura femminile di colore con le scaglie

sulla fronte,indossante la mantella sulla schiena,la corazza sul petto e sugli avambracci,più il

gonnellino d'oro.

Smallville.

Alba.

Clark,che indossava una maglietta nera,jeans blu e scarpe nere,e Marta salirono le scale del

fienile,andando al piano superiore.

"Cos'è questo posto?"disse Clark.

"Tuo padre la chiama la Fortezza della tua Solitudine."disse Marta andando a toccare il telescopio

nero"È dove vieni per pensare e per osservare le stelle."

Clark osservò un mappamondo circolare e lo toccò con entrambe le mani.

Marta prese 2 foto da un mobile e glie le fece vedere"Qui ci sono delle foto.

Magari possono aiutarti a ricordare."

"Chi sono queste persone?"disse Clark prendendo le cornici dentro cui erano le foto.

"Persone che ti vogliono bene."disse Marta"Ricordi qualcosa del posto in cui ti trovavi prima...di

comparire in quel campo?"

"Era un posto dove mi sentivo a casa."disse Clark.

"Clark..."disse lei voltandolo verso di se"Questa è la tua casa."

Clark osservò la foto di Jonathan,che era nella sua mano destra"Lo conosco quest'uomo."

"Oh si..."disse Marta sorridendo"È tuo padre,stai cominciando a ricordare."

"Non è mio padre,ha cercato di impedirmi di rinascere."disse Clark.

"No,Clark...ti vuole bene,ha cercato di salvarti da Jor El..."disse Marta.

"Comunque sia è morto."disse Clark facendo cadere la foto a terra,poi posò l'altra e scese le scale.

Lex era ancora sul lettino all'interno dell'aereo e stava osservando la statuetta,mentre la figura dalle

fattezze femminili si era poggiata con la schiena contro la parete alla sua destra e la dottoressa era

alla sua sinistra.

Luthor voltò l'oggetto,osservando i simboli dietro di esso.

"Meglio mettere le cinture."disse una voce che uscì da degli alto parlanti laterali"Ci sarà un po' di

turbolenza."

L'aereo venne scosso all'improvviso e Lex perse la statuetta,che cadde a terra e si ruppe in molti

pezzi.

"OH NO!..."disse Lex che si sporse dal lettino.

"Lex,no aspetta!"disse la dottoressa spingendolo giù con la mano destra"Te lo prendo io,sta giù!"

La donna si chinò e iniziò a raccogliere i pezzi della statuetta,poi si accorse che tra di essi c'era un

oggetto simile a un cristallo dalla forma triangolare,con una punta al centro della faccia

superiore,avente gli spigoli laterali obliqui e dotato di 3 linee nere al centro,di cui una,che era

diretta verso la base orizzontale,era messa in verticale,mentre le altre 2 erano oblique.

Lei prese l'oggetto con entrambe le mani,osservandolo attentamente,mentre Lex si sporgeva e la

figura dalle fattezze femminili si avvicinava.

Luthor prese il cristallo con la mano sinistra e l'oggetto iniziò a illuminarsi di luce bianca.

"CLARK!"disse Marta andando dietro al figlio,che era fuori dal fienile.

Clark sentì un suono stridulo e si mise le mani sulle orecchie,provando molto dolore,poi si piegò in

avanti e si mise a terra,mentre la madre lo soccorreva,mettendosi in ginocchio e toccandogli le

spalle con le mani.

"Clark?..."disse Marta.

Il rumore cessò,Clark guardò dietro di se per qualche secondo e poi si alzò,dopo di che la madre gli

si mise davanti.

"Io sono Kal El,di Krypton."disse lui"E in nome dei nostri dei,è tempo che io compia il mio sacro

destino."

Marta spalancò gli occhi"Destino?!"

Lei gli afferrò le spalle"QUESTO È JOR EL CHE PARLA!"

Marta gli mise le mani intorno al viso"È STATO LUI A FARTI QUESTO?

IO RIVOGLIO MIO FIGLIO!

RIDAMMI SUBITO MIO FIGLIO!"

"Non posso!"disse Kal El"Clark Kent è morto!"

Kal El la spinse via,con la mano destra,poi si chinò a super velocità,mentre un vortice d'aria si

formava intorno a lui,sollevando dei sassi dal terreno,dopo di che spiccò un salto,provocando

un'onda d'urto e lasciando delle crepe sul suolo,e volò via a grande velocità.

Marta spalancò gli occhi,mentre lui arrivava sopra le nuvole,poi uscì dall'atmosfera

terrestre,viaggiando intorno al pianeta,e aumentò drasticamente la sua velocità.

Francia.

Lana,che indossava una maglietta viola,senza maniche,pantaloni neri,scarpe nere e aveva una borsa

nera a sinistra,più un cilindro nero nella mano destra,camminò in un corridoio di una chiesa.

Il pavimento era scuro,a destra c'erano delle panche di legno messe davanti a una parete

bianca,avente delle aperture rettangolari molto grandi,dentro cui c'erano delle finestre,e tra una e

l'altra erano presenti delle piccole travi curve a cui erano attaccate delle lanterne di metallo,con

dentro una lampada ciascuna,mentre a sinistra c'erano 2 corridoi che iniziavano con delle arcate

molto alte,aventi la parte inferiore del muro nera.

Il soffitto era molto alto,con delle arcate circolari poste a distanze regolari,e in fondo al

corridoio,alle spalle di Lana,c'era un'entrata rettangolare,alta 4 metri,con i contorni neri e avente la

zona superiore circolare,con 3 vetrate divise e circondate da delle travi nere.

Davanti a lei c'era un'entrata,alta 4 metri,avente i bordi di mattoni e le mura oltre di pietra.

Davanti alla parete destra,poco oltre l'entrata,c'erano 3 zone con delle candele rosse,messe su dei

ripiani neri,di cui quello frontale era il più basso e quello posteriore era il più alto,posti sotto delle

finestre dai vetri dipinti.

Oltre questa zona c'era una parete perpendicolare con davanti un sarcofago di pietra,avente una

figura scolpita sulla zona superiore e delle incavature a forma di arcate sulla parte inferiore,più 2

candelabri di metallo,di cui 1 a destra e l'altro a sinistra,molto alti e aventi 7 candele disposte in una

fila unica.

Dietro il sarcofago c'era una grande finestra,divisa in 3 parti da delle spranghe rettangolari di

metallo,che aveva delle figure religiose dipinte sopra.

Sul pavimento,davanti alla tomba,c'era un lungo rettangolo di pietra,con sopra un dipinto

raffigurante una guerriera,avente le parti interne del ritratto marroni e i contorni del viso e del

vestito dorati.

Della sua testa era visibile solo il volto,che era circondato da una linea nera,sul cranio aveva un

ovale marrone,con la zona centrale divisa in rettangoli d'oro dai bordi neri,e prima delle estremità

c'erano 2 linee,verticali e nere,sopra e sotto le quali uscivano 2 protuberanze rettangolari e marroni

per lato.

Il collo della figura era scoperto,sulle spalle aveva un tessuto che si dirigeva verso le

braccia,legandosi ai polsi,avente delle linee d'oro,indossava un corsetto su petto e pancia,mentre la

parte bassa del corpo era coperta da un lungo abito di colore marrone.

Con il braccio sinistro sorreggeva 1 scudo triangolare marrone,avente la punta verso il basso e gli

spigoli laterali obliqui,al cui centro era disegnato un simbolo,formato da 2 linee d'oro doppie,avente

una punta orizzontale a destra,dopo di che andava in obliquo verso l'alto a sinistra,allargandosi

nella zona centrale,e diventava orizzontale a destra,restringendosi.

A metà dell'oggetto,sia sulla parte superiore che su quella inferiore,erano presenti 2 ovali dorati e

c'erano anche 2 circonferenze d'oro,molto piccole,poste davanti alle 2 zone orizzontali del simbolo.

Nella mano destra aveva una lunga spada dalla lama triangolare.

Lo sfondo del dipinto era di colore bianco,con macchie scure e una linea nera rettangolare,avente

gli spigoli obliqui,che circondava la figura,mentre sulla parte bassa c'era un rettangolo chiaro,con

dentro delle scritte rosse.

Davanti alla parete opposta a quella dove era il sarcofago c'era una ringhiera di metallo,posta al

centro,con 2 candelabri neri,messi ai lati,aventi 6 candele disposte in cerchio.

Una volta entrata nella stanza,Jason la prese,spaventandola,la poggiò al muro e la baciò,poi lei si

spostò a destra.

"Jason smettila."disse Lana indicando il sarcofago con la mano destra"Siamo dentro una chiesa e io

devo finire il mio progetto di storia dell'arte!"

"La mia ragazza mi invita in una vecchia cripta per strofinare l'ottone...pensavo fosse un codice per

dirmi altro."disse Jason.

"Signore,lei ha una mente contorta."disse lei indicandolo con l'indice destro e poi andando verso

l'entrata,ma lui la fermò.

"Aspetta,ferma ferma ferma."disse lui che la portò davanti al sarcofago"Ho già analizzato la nostra

vittima.

Ecco il compito di storia dell'arte...la contessa Margaret Isobel Thoreaux.

Qui dice che era una principessa guerriera che...diede tanti calci nel sedere e infranse tanti cuori."

"È una traduzione letterale questa?"disse lei.

"No,è che avete molto in comune,siete entrambe forti,non accettate...compromessi...entrambe

bellissime..."disse lui.

Lana sorrise"La chiesa chiude tra un'ora.

Dovremmo metterci a lavoro."

"Non io."disse lui"Devo organizzare qualcosa per domani."

Jason andò verso l'entrata,poi si voltò verso di lei"Perché domani è il vostro compleanno."

"E tu come l'hai saputo?"disse lei.

"Fonti ai più alti livelli del governo."disse lui"D'accordo,ho rifilato al portiere un po' di soldi."

"Jason,non mi aspetto..."disse lei.

"No no!..."disse lui mettendo le mani in avanti"Smetti di parlare e comincia a strofinare."

Jason indietreggiò"A ogni modo,i festeggiamenti cominceranno domattina!"

Lui andò via e lei sorrise,poi Lana si chinò,tolse il tappo dal lungo cilindro nero,estraendo un

grande foglio arrotolato,lo stese sopra il dipinto,poi prese dalla borsa,con la mano destra,una

confezione rossa e rettangolare,estrasse da essa un pastello cilindrico,con la mano destra,e iniziò a

passarlo sul foglio,ricalcando così i tratti del volto del dipinto.

Lana si fermò,notando che la figura le assomigliava molto,poi proseguì e iniziò a disegnare il

braccio sinistro,dove era lo scudo rettangolare.

Vedendo il simbolo al centro dell'oggetto lei smise di disegnare e ci mise sopra la mano destra,poi

da esso uscì fuori una luce bianca,che la illuminò mandandole la testa e il busto all'indietro.

Clark continuò a volare tra le nuvole,poi andò verso sinistra.

Marta era dentro la sua casa e parlava al telefono,mentre si dirigeva verso la cucina.

"No!"disse Marta"Io non posso aspettare un paio di giorni,ho bisogno di parlare con lui adesso!

Senta...per favore,gli dica che è una cosa che riguarda mio figlio,Clark Kent."

Marta mise fine alla telefonata.

In quel momento Lois aprì la porta della casa.

Aveva i capelli legati dietro la testa,in una lunga treccia posta a sinistra,indossava una maglietta

rossa,aderentissima,senza maniche e scollata,avente un'apertura a forma di rombo sulla

schiena,jeans blu e scarpe nere.

"Salve!..."disse Lois e Marta si voltò di scatto"Ho provato a telefonare,ma era sempre occupato.

Non so come fate a vivere senza l'avviso di chiamata.

Dov'è Clark?"

Lei iniziò a guardarsi intorno.

"Ah...è di sopra..."disse Marta indicando il soffitto con l'indice destro.

"Bene!"disse lei correndo verso le scale.

"EHM!..."disse Marta che la seguì"DORME!..."

Lois si fermò e guardò verso la cucina,indicando con l'indice sinistro"È caffè appena fatto?

È tutto il giorno che aspetto di berne 1!"

Lois andò in cucina,prese una tazza blu,con la mano destra,e il contenitore circolare di vetro del

caffè,con la sinistra,poi si versò da bere"Non posso credere che non ci sia una caffetteria in questa

città.

Ho sentito dire da qualcuno...che l'unica decente...ha chiuso.

Il...Falcon,mi pare..."

Lei bevve il caffè e fece qualche passo.

"Oh...Lois io...apprezzo davvero tanto quello che hai fatto per Clark,non vorrei sembrarti

scortese,ma..."disse Marta.

"Senta..."disse Lois sedendosi al tavolo minore della cucina"Non sono venuta qui per sentirmi dire

grazie...credo solo che Clark sappia qualcosa sulla morte di mia cugina Chloe."

"Oh...mi dispiace tanto...poverina."disse Marta.

"Già..."disse Lois alzandosi e andando a prendersi altro caffè"Lei e Clark...sono stati insieme?"

"Io l'ho creduto per un momento,ma..."disse Marta.

"Eh si,dal messaggio che ha lasciato sul computer si direbbe proprio di si."disse Lois"Non avrei

mai detto che le piacesse il tipo campagnolo."

"Credimi,può succedere."disse Marta"Io sono la prova."

"Non a me."disse Lois"Io impazzisco per i cervelloni con gli occhiali."

"Clark ha molte sfaccettature."disse Marta.

"Eh si,lo so,ne ho già vista qualcuna..."disse Lois sorridendo e poggiandosi sul piano della

cucina,mentre teneva la tazza con le mani,poi iniziò a camminare verso le scale"A proposito di

Clark...lei che ne dice,si sveglierà presto?"

"Io!...ne dubito."disse Marta andandole dietro e lei si fermò.

"Ora come ora...Clark è la mia unica possibilità di rendere giustizia a Chloe."disse Lois"L'F.B.I.

ha chiuso l'inchiesta una settimana fa.

Hanno detto che l'esplosione è stata un incidente.

Insomma,lei ha mai sentito parlare di perdite di gas in un nascondiglio?

E tra 2 settimane...Lionel Luthor sarà di nuovo libero.

E Chloe sarà...sarà morta per niente."

"Dirò a Clark di telefonarti se per caso ricorda qualcosa."disse Marta e l'altra annuì.

"Sa,negli appunti di Chloe c'era scritto...che lei ha lavorato per Lionel..."disse Lois"Ho cercato di

contattarlo,ma...lui continua a evitarmi.

Qualche consiglio?"

"Stanne alla larga."disse Marta"Non vorrai cadere nella sua rete e restare intrappolata."

"Ma lei ne è uscita illesa..."disse Lois.

"Non è così."disse Marta che prese la tazza dalle mani di Lois"Arrivederci Lois."

"A presto."disse lei andando via.

L'aereo di Lex era ancora tra le nubi e lui era seduto sul lettino di metallo,con la camicia bianca

posta sulle spalle.

Luthor osservò l'oggetto,tenuto con la mano destra,che emetteva ancora una leggera luminosità.

La figura di colore con le scaglie gli si avvicinò e allungò il braccio destro,tenendo il palmo della

mano verso l'alto,poi Lex la guardò con preoccupazione.

Sul radar della cabina di pilotaggio apparve un punto luminoso in avvicinamento.

Il pilota a sinistra era bianco,con capelli chiari e corti,quello a destra era di colore,con capelli

corti,baffi e barba corta,e entrambi indossavano una camicia bianca,cravatta nera,pantaloni neri e

scarpe nere.

"Guarda!"disse il pilota bianco.

"Che cos'è?"disse quello di colore,mentre l'altro scuoteva la testa"Un uccello?

Un aereo?"

Kal El volò rapidamente verso il mezzo,arrivando all'entrata posta a sinistra,poi strappò via il

portellone con le mani.

L'aereo venne invaso da un vento fortissimo,Lex e la dottoressa caddero a terra,poi Kal El entrò e

guardò verso una porta di legno chiusa,che dava sulla stanza dove era Luthor,dopo di che allungò il

braccio destro verso di essa e tenne il palmo della mano aperto.

Il cristallo iniziò a muoversi sul pavimento,mentre Lex tentava di fermarlo con la mano destra,poi

l'oggetto si alzò da terra,mentre le linee interne cambiavano forma e numero,creando un rombo

nero e orizzontale,avente una linea verticale,con 2 cerchi a metà,posta sulla parte superiore,dopo di

che il cristallo trapassò la porta chiusa e finì nelle mani del kryptoniano,che si gettò dal

mezzo,mentre Luthor,che aveva un taglio sulla tempia sinistra,si metteva a guardare dal buco sulla

porta,vedendo solamente una sagoma scura muoversi rapidamente.

Marta era a pulire i frammenti della foto nel fienile,quando una donna,avente lunghi capelli neri e

lisci,con la riga a sinistra,indossante una giacca nera,camicia bianca,pantaloni neri,scarpe nere e

stringente una scatola rettangolare di metallo tra le mani,si fermò dietro di lei.

"Mi dispiace davvero,ma le risposte che lei sta cercando...non le troverà in questo fienile."disse la

donna.

Marta si alzò e l'altra si avvicinò,porgendo la mano destra.

"Sono Bridgette Crosby."disse la donna"Il dottor Swann ha mandato me."

Marta le strinse la mano"Deve perdonarmi,ma credevo..."

"Lei si aspettava di parlare con il dottor Swann in persona?"disse la donna sorridendo.

"La faccenda di cui devo discutere con lui...non può essergli riferita da altre persone."disse Marta.

"È comprensibile che lei abbia qualche esitazione."disse Bridgette"Non è facile parlare di Kal El a

una perfetta sconosciuta."

"Il dottor Swann aveva promesso a Clark che non l'avrebbe detto a nessuno!.."disse Marta.

"Aveva promesso che il segreto di suo figlio non avrebbe varcato i confini della fondazione e così è

stato..."disse la donna.

"Ho sbagliato..."disse Marta camminando verso le scale"Non avrei mai dovuto chiamare!

E Clark non avrebbe mai dovuto incontrare il dottor Swann innanzitutto!"

"Il destino di suo figlio si stava già compiendo...molto prima che le loro strade si

incrociassero."disse Bridgette.

"Che sta dicendo?"disse Marta fermandosi e guardandola"Lei non sa proprio niente di mio figlio!"

La donna chiuse gli occhi"Ha ragione...ha ragione è vero."

Lei le si avvicinò"Ma in compenso so cosa vuol dire amare qualcuno che ha un compito più

grande del tuo."

"Lei e il dottor Swann?"disse Marta.

"Chissà...in un'altra vita."disse Bridgette che guardò verso l'alto,poi si rivolse alla madre di

Clark"Marta,io la posso aiutare.

Deve fidarsi di me.

Allora dov'è suo figlio?"

"Io non lo so...è volato..."disse Marta"È volato via."

"Quindi ha...ha completamente abbracciato il suo destino di kryptoniano..."disse la donna con 1

sguardo preoccupato.

"E lei lo sa qual'è questo destino?"disse Marta.

"No,però quel simbolo...andato a fuoco nel suo campo,3 mesi fa...quello è il simbolo kryptoniano

che rappresenta la crociata."disse Bridgette.

"Io...io non so veramente che cosa gli abbia fatto Jor El,ma so che nel più profondo c'è ancora

Clark..."disse Marta che stava per piangere.

"Marta...l'unica cosa che è in grado di sfidare la volontà e la severità di un padre...è l'amore di una

madre."disse Bridgette.

"Io...io non sono in grado di aiutare Clark da sola."disse Marta.

"Non deve farlo."disse la donna che aprì la scatoletta,rivelando una grossa pietra fatta da un

minerale lucido e nero"Guardi.

È kryptonite nera.

Lei è la sua unica speranza."

Lex,che aveva un cerotto sulla parte sinistra della testa e indossava una giacca nera,camicia

bianca,cravatta marrone,pantaloni neri e scarpe nere,entrò nella grande cella del padre,indossante

una canottiera bianca,scollata e senza maniche,pantaloni arancioni e scarpe chiare,che stava facendo

le flessioni,poggiando le mani su 2 pile di libri e tenendo i piedi sul fondo del letto.

Intorno a lui c'erano altre pile di libri.

"Wow,papà!...vedo che sei in gran forma!"disse Lex,mentre la massa di energia prendeva la forma

della donna di colore,con le scaglie sulla testa,alle sue spalle.

"Lex!...ho letto di te sul giornale."disse Lionel"Un articolo interessante."

Lionel poggiò i piedi a terra e si tirò su,poi si mise gli occhiali e prese una rivista,con la mano

sinistra,che era posta sul letto,dopo di che si avvicinò e voltò l'oggetto verso di lui,sorridendo

malignamente"Lo sai che...avevano definito Mussolini un salvatore?"

"Ignoraloooo."bisbigliò la figura femminile.

Lex si avvicinò alle sbarre.

"Sta cercando di provocartiiii."bisbigliò la figura femminile"Leexx...va via di quiiii."

"Papà,se vuoi incolpare qualcuno per le disgrazie della Luthor Corporation...perché non ti guardi

allo specchio?"disse Lex.

Il padre guardò la rivista e sorrise.

"Un direttore generale accusato di omicidio mina la fiducia dei consumatori."disse Lex.

"Già,invece bighellonare in giro per il mondo dietro un'impresa inutile...è un modo di guadagnare

punti con gli azionisti,vero?"disse Lionel che andò verso il letto,prese un asciugamano bianco da

esso e se lo mise sulla spalla destra,poi guardò verso il figlio e si tolse gli occhiali con la mano

sinistra,mentre prendeva l'asciugamano con la destra"Io sono in gabbia,Lex.

Ma non sono morto."

"Lat liwo."disse la figura femminile e Lex fece un leggero sorriso.

Lionel si sedette sul lettino,dandogli le spalle"Credi che non ti abbia tenuto d'occhio?"

"E quindi come hai fatto?"disse Lex.

"Fatto cosa?"disse Lionel che prese una bottiglia e bevve.

"Irrompere nel mio jet a quasi 20000 piedi."disse Lex.

Lionel lo guardò"Sei un po' pallido Lex,stai bene?"

"Dov'è?"disse Lex.

Lionel si asciugò il sudore dal viso con l'asciugamano,tenuto con la mano sinistra"Onestamente

Lex...non so di cosa tu stia parlando."

"Allora forse posso rinfrescarti la memoria."disse Lex camminando avanti e indietro"3

reliquie...nascoste in giro per il mondo da civiltà avanzate.

La leggenda narra che quando saranno riunite...porteranno a un tesoro di conoscenze che la

biblioteca di Alessandria sarà niente al confronto."

Lex si voltò verso di lui e il padre rise,poi il figlio spalancò leggermente le braccia.

"Tu stai inseguendo una favola,caro Lex."disse Lionel sorridendo e scuotendo la testa.

"Una favola a cui hai creduto al punto tale da finanziare 6 spedizioni negli ultimi 2 anni."disse Lex

avvicinandosi alla rete metallica.

"Ho finanziato molti scavi per progetti educativi attraverso la fondazione."disse Lionel"E allora?"

"Allora...erano tutti in zone in cui sono venuti alla luce gli stessi simboli che stavano sulla parete

della grotta."disse Lex"Nei miti c'è scritto che persino le divinità pagane hanno maledetto quel

linguaggio.

In tutti i casi."

"E tu vai a cercare una cosa che viene maledetta da qualunque cultura?"disse Lionel"Non devi

volerti molto bene."

"Credi che quei manufatti possano salvarti la vita,papà?"disse Lex.

Lionel scosse la testa"Non ho tempo per le sciocchezze,Lex,sto per subire un processo con l'accusa

di omicidio."

Lex alzò la testa verso l'alto.

"E quando sarò scagionato...i responsabili di tutto questo sta tranquillo che non sfuggiranno alla

mia ira!"disse Lionel alzandosi.

"Come hai fatto con Chloe?"disse Lex e Lionel si fermò,poi si rimise gli occhiali.

"Chloe Sullivan..."disse Lionel"...è rimasta uccisa in un tragico incidente,non meritava di morire!"

"Ma io si."disse Lex e Lionel lo guardò"È per questo che hai avvelenato il mio drink?"

"Oh!...ma che razza di mostro credi che io sia..."disse Lionel.

"Sono rimasto steso per terra per 10 minuti…"disse Lex.

"...PER AVVELENARE DRINK?!"urlò Lionel togliendosi gli occhiali.

"...prima che arrivassero i soccorsi,papà!"disse Lex"10 minuti!

Dissero che quella dose avrebbe ucciso qualunque uomo normale,ma evidentemente io non lo

sono."

"No,non lo sei."disse Lionel"Tu sei mio figlio.

Sei un Luthor.

E i Luthor sono migliori e più forti delle bestie che camminano per le strade."

"Che Dio mi aiuti."disse Lex.

"Jiak kij."disse la figura femminile che si batté leggermente la mano sinistra sul petto"Jiak kij

avhaav."

Lex andò verso l'entrata"Sai non dovresti ferire chi non puoi uccidere."

Lui uscì dalla stanza.

Kal El entrò nella grotta,mise la mano destra sulla zona dove era l'apertura ottagonale e le

circonferenze di simboli iniziarono a roteare,emettendo luce bianca,poi lui mise la stessa mano su 3

di essi,facendo si che si illuminassero di luce blu,gialla e rossa,dopo di che gli altri simboli

scomparver si misero a destra,disponendosi in una fila in cui quello blu era il più

interno,quello rosso era al centro e quello giallo era il più esterno.

La parete dove era posta la crepa si aprì,facendo uscire della luce bianca,poi Kal El andò verso di

essa e vi entrò,giungendo in un grande spazio ottagonale,dal pavimento grigio e con le mura di

pietra luminosa.

Nella stanza c'era un vapore biancastro e al centro del pavimento era presente una bassa colonna

cilindrica e grigia,con la zona superiore avente un piano ottagonale,dotato di 2 linee interne,vicino

al bordo,che ne seguivano i lineamenti,formando 2 ottagoni interni.

Sulla superficie dell'oggetto,in corrispondenza di ogni lato,c'era un simbolo kryptoniano e al centro

di esso era presente un'altra linea incisa,formante un ottagono con dei simboli all'interno,in

corrispondenza di ogni lato,e nella zona centrale di questa figura c'era un'incavatura triangolare,con

gli spigoli laterali obliqui.

Kal El guardò il piano ottagonale,poi osservò il cristallo con la mano destra"Nel nome dei santi dei

di Krypton,io riunisco 1 dei 3."

Lui mise l'oggetto nell'incavatura,facendo combaciare la sua base con il lato obliquo destro del

triangolo,dopo di che il cristallo si illuminò di luce bianca.

Parigi.

Lana,che era senza vestiti,spettinata e coperta da un lenzuolo,si svegliò di colpo sentendo qualcuno

che bussava pesantemente sulla porta.

Lei aveva la testa su un cuscino chiaro,con dei fiori blu dipinti sopra,il materasso era messo in

obliquo verso 1 spigolo della stanza,che aveva una scaffalatura bianca a sinistra,avente sopra vari

oggetti,più una cesta rettangolare,di legno,davanti e delle riviste poste a terra,accanto a essa,e oltre

questa zona c'era un tavolino circolare,di legno,avente una sedia nera a destra,mentre alla destra del

letto c'era un tavolino ottagonale nero,sopra cui era messa una tazzina di porcellana,di colore

bianco,con dei fiori blu dipinti sopra,posto su un'asta cilindrica sottile,a sua volta connessa a 3

gambe aventi la parte iniziale curva verso l'alto e il resto orizzontale.

Dietro il tavolino c'era un quadro messo a terra,in verticale e poggiato alla parete,con un secondo

quadro accanto.

Alla destra di questi 2 quadri c'era un'incavatura nel muro,con una porta finestra davanti a cui era

posta una poltrona di legno,di colore verde,con lo schienale e zona per sedersi imbottiti,avente

sopra un cuscino cilindrico bianco,con linee verticali marroni dai bordi neri.

Alla base del letto c'era un piano di metallo,avente 4 gambe oblique che si intrecciavano ad"x"da

una parte e dall'altra,con sopra 2 cuscini,di cui 1 era bianco e l'altro aveva i bordi marroni,con

l'interno giallo.

Alla sinistra del tavolino c'erano 4 ceste impilate,aventi 3 quadri sopra,messe vicino alla porta

d'ingresso,che era bianca e dotata di un attaccapanni,con dei ganci di metallo a cui erano appesi 3

giacconi,di cui quello a destra era di pelle grigia,quello al centro era di pelle nera e quello a sinistra

era di stoffa grigia.

Alla sinistra della porta c'era una plafoniera conica,attaccata al muro e avente la punta verso il

basso,di colore marrone chiaro e avente dei cerchi neri,con sotto un interruttore della luce.

Alla sinistra dell'entrata c'era una zona dove era presente una grossa placca circolare gialla,con una

vasca rossa,dotata di tende bianche,posta su di essa.

Dalla parte opposta della stanza c'era un tappeto bianco,su cui erano sparsi dei fogli,e una lavagna

obliqua,con sopra il ritratto della donna nella chiesa,posta davanti a un tavolino circolare,di

legno,con una sedia davanti,avente 2 piatti su di esso,contenenti dei colori liquidi.

Lana si alzò,coprendosi con il lenzuolo,dopo di che si recò verso la porta e la aprì,ma lasciò la

catena tra essa e la parete.

Jason era nel corridoio del palazzo,con addosso un giaccone grigio,maglietta verde,jeans blu e

scarpe nere.

"Avevamo un appuntamento alle 10..."disse lui che rimase perplesso nel vedere il suo aspetto"...è

mezzo giorno...stai bene?"

"Si..."disse lei togliendosi i capelli dal volto con la mano destra"...non so come sono arrivata

qui...io...devo essere svenuta.

Ci vediamo di sotto."

Lei chiuse la porta,poi si guardò intorno.

Kal El uscì dalla stanza lucente,tornando nella grotta,poi guardò verso l'apertura mentre si

chiudeva.

Voltandosi vide Marta,con in mano la scatola rettangolare,e si fermò.

"Non dovevi venire qui,Marta Kent."disse lui avvicinandosi,ma lei aprì velocemente la scatola ed

estrasse la pietra nera,che emise un bagliore viola,la poggiò sul suo petto e l'oggetto iniziò a

emettere una forte luce dello stesso colore.

"Clark!..."disse Marta"Sei ancora li dentro?

Io ti voglio bene!"

Kal El indietreggiò,mentre una luce azzurra invadeva il suo corpo e formava un cerchio,emanante

dei raggi celesti,intorno ai piedi,poi i suoi lineamenti iniziarono a sdoppiarsi,dopo di che dal suo

petto uscì una forte luce viola,che emise dei raggi.

Lui si ritrovò senza la maglietta,con il simbolo kryptoniano triangolare inciso sul petto ed emanante

luce rossa,poi i suoi lineamenti si sdoppiarono ancora fino a dividersi in 2 volti identici,che si

mescolavano e si separavano,tentando di unirsi in 1 solo.

"NOOOOOOOOOO!"urlò 1 dei 2,poi si formarono 2 figure che tendevano a separarsi e a unirsi di

continuo.

"MAMMA!"urlò il secondo volto.

Alla fine i 2 corpi si divisero,emanando entrambi luce azzurra,e su 1 solo rimase il simbolo rosso.

"MAMMA!"urlò Clark e l'altro lo afferrò alla gola,con la mano destra,soffocandolo.

"La tua umanità ti ha reso debole."disse Kal El sorridendo.

"CLARK!"urlò Marta allungando la mano con la pietra emanante luce viola.

Clark afferrò l'oggetto con la mano destra,mentre colpiva l'arto dell'altro con l'avambraccio

sinistro,dall'interno verso l'esterno,liberandosi,poi gli mise la pietra sul petto.

Il colpo produsse una luce azzurra intensa,che lo passò da parte a parte,facendolo barcollare,poi ci

fu una seconda luce azzurra,che produsse delle onde d'urto e dei flash viola.

Marta volò contro una delle pareti e perse i sensi.

Jonathan si svegliò dal coma improvvisamente,mettendosi seduto,poi un'infermiera entrò dentro la

stanza,rimanendo senza parole.

Marta soccorse Clark,che era a terra,prendendogli la testa tra le mani"Clark?…

Clark..."

Lui rinvenne e lei gli poggiò la testa sulle gambe,accarezzandogli la fronte con la mano destra.

"Sono io mamma,sono tornato."disse Clark.

"Oh Clark..."disse la madre continuando ad accarezzarlo.

Qualche ora dopo Marta,che indossava una maglietta rossa,jeans blu e scarpe nere,era seduta sul

letto d'ospedale di Jonathan,che indossava una camicia blu,canottiera bianca,jeans blu e scarpe

marroni,e stava baciando il marito.

Clark,che indossava una camicia bianca,a mezze maniche,jeans blu e scarpe marroni,entrò nella

stanza,poi i 2 si separarono.

"Che cosa ha detto il dottore?"disse Clark.

"Ah...ecco...ha detto che tuo padre è...un miracolo ambulante che respira."disse Jonathan

sorridendo,poi Marta lo baciò"E questo grazie a te."

"La vera eroina è la mamma."disse Clark"Se non fosse per lei sarei ancora Kal El."

"Figliolo...ricordi niente di quello che è successo...dopo essere entrato in quel muro?"disse

Jonathan.

"Ricordo solo gli ultimi 2 giorni...anche se è tutto un po' confuso."disse Clark.

"Clark...tua madre mi ha detto che tu...sai volare..."disse Jonathan.

"Kal El sa volare."disse Clark"Clark ha ancora i piedi per terra."

"Che cosa si prova?"disse Jonathan.

"È straordinario."disse Clark"E spaventoso.

Perché se riuscissi a volare potrei fare tutto."

"È così."disse Marta.

"Tu sai fare tutto,mamma."disse Clark"Perché io non so se avrei avuto la forza di resistere per 3

mesi senza sapere dov'eri e senza sapere se papà ce l'avrebbe fatta."

"Mio padre diceva sempre...che la vita ti chiede ciò che sei in grado di affrontare."disse Marta"Ci

sono stati giorni...in cui ho pensato che mi chiedesse davvero troppo...poi mi veniva in mente questa

famiglia...tutto quello che abbiamo sofferto...e quello che ci attende di bello...e ho trovato la forza di

andare avanti perché...sapevo che noi 3 saremmo stati ancora insieme."

Marta abbracciò Jonathan e poi Clark si avvicinò,abbracciandoli entrambi.

Lana era dentro la sua vasca,con le tende che coprivano ogni lato di essa,e aprì l'acqua facendosi la

doccia,dopo di che uscì e prese un asciugamano,coprendosi la zona frontale del corpo.

Guardando alla sua destra vide la sua schiena riflessa su 1 specchio obliquo e spalancò gli

occhi,vedendo che a metà di essa era presente lo stesso simbolo inciso sullo scudo della donna

dipinta,che era tatuato sulla sua pelle.

Lionel Luthor era nella sua cella,seduto sul lettino,con addosso la divisa da carcerato arancione e

stava guardando il suo riflesso in 1 specchio,dal retro nero e tenuto con la mano sinistra,mentre si

toccava il cranio con la mano destra.

Usando l'oggetto vide che oltre la grata di metallo c'era Lois,che aveva i capelli legati dietro la

testa,indossava una giacca nera,maglietta rossa e scollata,jeans blu e scarpe nere.

"Tu non sei Marta Kent."disse Lionel guardando verso sinistra e dietro di se.

"Avrebbe accettato di vedermi se avessi detto che ero Lois Lane?"disse Lois.

"Lois Lane...certo..."disse Lionel posando lo specchietto su una delle pile di libri,poi si alzò e si

avvicinò alla grata,mentre lei incrociava le braccia"Tu sei la cugina di Chloe Sullivan."

Lois mise le mani sulla grata,mentre Lionel metteva le sue sui fianchi.

"Condoglianze."disse Lionel toccandole l'anulare sinistro con il dito indice sinistro"Ti mangi le

unghie,mascalzone...ma oltrepassare quella porta non ti da il diritto di parlarmi."

"Io non credo che l'esplosione sia stata un incidente."disse Lois.

Lionel si sedette sul lettino,mettendosi gli occhiali con la mano sinistra"Certo che non ci credi,pensi

che sia io il responsabile."

Lionel prese un libro e si distese.

"No."disse Lois incrociando le braccia"Un atto del genere direi che è...da delinquenti.

È ovvio anche...e puzza un po' di disperato.

Tutte cose che lei non è."

Lionel la guardò,si tolse gli occhiali e si toccò la testa"D'accordo,ha la mia attenzione…

Qual'è la sua teoria?"

"Nessuna,non ne ho."disse Lois sorridendo.

Lionel rise"Allora perché è qui?"

"Perché volevo guardare dritto in faccia il bastardo responsabile della morte di mia cugina."disse

Lois.

Lionel divenne serio e guardò verso l'alto.

"Forse non l'ha fatta saltare in aria lei...ma è morta per colpa sua."disse Lois.

"Prima che la proponga per la santificazione voglio chiarirle subito alcuni facili concetti."disse

Lionel"D'accordo?

La semplice verità è che io...le ho fatto un'offerta che ha accettato,io ho mantenuto fede al mio

impegno,lei invece no.

Se è morta è solo a causa delle sue stesse azioni,io non centro niente,glie l'assicuro.

E la prossima volta che vuole muovere delle accuse...cerchi di armarsi di qualcosa di più di una

giusta indignazione."

Lionel si mise gli occhiali e riprese a leggere"La sua visita allo zoo è finita,buona giornata."

Lois andò verso la porta,con le braccia incrociate,ma poi si fermò e

sorrise,guardandolo"Immagino..."

La ragazza si avvicinò alla grata"...che lei non sopporti l'idea che qualcuno le abbia fatto questo

regalo.

E lei non sa chi è,ne sa il perché,ma...senza la testimonianza di Chloe uscirà da qui e sarà di nuovo

libero.

Oppure per lei non c'è speranza?"

Lois sorrise e andò via,mentre Lionel si toglieva gli occhiali e la guardava.

Nel cimitero di Smallville c'era una lapide rettangolare marrone,avente il centro della base

superiore curvo verso l'alto e posta su un rettangolo di pietra dello stesso colore,con la scritta"Chloe

Sullivan:Figlia Amata"posta al centro di un rettangolo,formato da delle linee incavate nella

roccia e avente delle foglie incise sugli spigoli inferiori,con sotto la data di nascita e di morte.

Lois,che indossava un giaccone arancione,maglietta bianca e scollata,jeans blu,scarpe

marroni e aveva un mazzo di fiori nella mano sinistra,arrivò davanti alla lapide e si mise in

ginocchio.

"Devo confessarti una cosa."disse Lois"Non c'ero al tuo funerale.

Detesto i funerali.

Papà dice che tutti li odiano.

Ma...è un modo per rendere omaggio a chi ha vissuto una vita giusta."

Lois pianse"Non mi piace essere così debole.

Ma sapevo che una volta qui avrei dovuto...accettare la realtà.

Ti prometto che troverò il responsabile di questo.

Anche se dovessi farlo da sola."

"Non sei sola."disse Clark che era alle sue spalle,sulla sinistra,e indossava un giaccone

blu,maglietta rossa,jeans blu,scarpe marroni,e aveva un mazzo di fiori viola e gialli nella mano

destra.

Lei sorrise,poi lo guardò"Campagnolo,potevi dirmelo prima,invece di piombare alle mie spalle

come un fantasma."

"Scusa Lois,non sapevo che fossi qui."disse Clark.

Lei si alzò"Mi fa piacere che abbiamo superato la fase senza vestiti del nostro rapporto.

E mi sorprende che ti ricordi chi sono."

"La cugina di Chloe."disse Clark avvicinandosi,mentre iniziava leggermente a piovere"Nicotina

dipendente...imbarazzata dai silenzi imbarazzanti."

"Questo vuol dire che le tue sinapsi sono tornate a funzionare."disse Lois.

"Non posso spiegarti il perché delle mie azioni nei giorni scorsi."disse Clark che guardò la

tomba"Ma Chloe...era la mia migliore amica…

Non sei l'unica a cui manca."

"Però sono l'unica che fa qualcosa."disse Lois.

"Ho la sensazione...che ti piaccia fare le cose da sola."disse Clark.

"Mi hanno insegnato a essere indipendente,autosufficiente...e per di più sono un vero genio."disse

Lois.

"Può essere una tua descrizione."disse Clark.

"Sai l'unica cosa vagamente decente di te,al momento,è tua madre."disse Lois e Clark sorrise"Non

è possibile che tu sia così strano,buffo e assurdo con una madre così in gamba."

"Lascia che ti aiuti a scoprire chi ha fatto questo a Chloe."disse Clark"Ho intenzione di andare fino

in fondo,l'anima della mia amica chiede giustizia.

Puoi stare a casa nostra finché sei in città."

Lei spalancò gli occhi e alzò il sopracciglio destro"Nella catapecchia?"

"È sempre meglio che vivere in macchina."disse Clark.

"Grazie...ma ti avverto che il capo sono io,la sera rientro quando voglio io,faccio ciò che voglio

io,dico quello che voglio io...e...non mi rifaccio mai il letto,quindi tocca a te farlo per me."disse

Lois"E la casa deve avere accesso completo quando lo esigo io."

"Va bene..."disse Clark.

"Ti lascio un po' qui con lei."disse Lois che andò via.

Clark guardò il terreno e,dopo alcuni secondi,usò la vista a raggi x,vedendo che la bara era

vuota,così spalancò gli occhi"LOIS!"

Lei si voltò verso di lui.

"So che mi prenderai per pazzo...ma...credo che Chloe sia ancora viva."disse Clark.