SMALLVILLE:SCOMPARSA
Clark e Lois camminarono su una salita erbosa,che li condusse su una collinetta,avente un campo di
granturco alle loro spalle,con degli alberi e degli edifici intorno.
Il cielo era ancora nuvoloso e stava tuonando.
"So che è difficile crederlo,ma fidati...Chloe non è sepolta in quella tomba."disse Clark.
"Come fai a saperlo?"disse Lois"Senti,nessuno quanto me la vorrebbe indietro,ma io credo che il
tuo sia solo un rifiuto di accettare la realtà."
"Non sarebbe successo se io fossi stato li."disse Clark.
"Ok,stramboide...non riesco a inquadrarti."disse Lois"Un momento sei tutto si mamma,si papà...e
un momento dopo...sei il ragazzo più presuntuoso che abbia mai incontrato."
"E a te non capita spesso,vero?"disse Clark"Di non riuscire a inquadrare qualcuno."
"Non darti tante arie,non sei poi così complicato."disse Lois.
I 2 arrivarono nella zona dove c'erano i resti della casa esplosa,che era circondata da un nastro di
plastica giallo e aveva un'auto,del tutto bruciata,alla sua sinistra.
"È questo il posto dov'era nascosta Chloe?"disse Lois.
"Vuoi dire quello che ne resta."disse Clark.
I 2 si fermarono.
"Oh mio Dio,Chloe..."disse Lois guardando la zona"Che ti hanno fatto?"
Clark avanzò,sollevando il nastro di plastica con la mano destra,e lei lo seguì,poi i 2 arrivarono in
mezzo alle rovine.
"Che cosa pensi di trovare qui?"disse Lois.
"Non lo so,ma l'F.B.I. ha messo il caso sotto sigilli,compreso il reperto dell'autopsia."disse
Clark"Non ti sembra strano?"
"Ricordami,se mai fossi una testimone...di non mettere la mia vita nelle mani dell'F.B.I."disse lei
guardandosi intorno.
"Magari è scappata prima dell'esplosione."disse Clark.
"Hanno detto che era appena entrata,Clark."disse Lois spalancando leggermente le braccia"Io non
credo che si possa sopravvivere a una cosa del genere.
Senti,tu potrai anche rifiutare l'idea che sia morta,ma io voglio scoprire chi le ha fatto questo."
Lui fece qualche passo.
"Andiamocene,Clark."disse Lois"Questo posto mi da i brividi."
Clark sentì avvicinarsi un elicottero e si voltò di scatto verso destra,vedendo il mezzo nero.
Dall'oggetto si calarono 2 uomini,completamente vestiti di nero,aventi dei giubbotti anti
proiettile,con dei caschi scuri sulla testa e dotati di fucili a tracolla.
"CORRI!"urlò Clark e lei andò via,mentre l'elicottero iniziava a seguirla.
I 2 uomini armati arrivarono tra le macerie,poi Clark colpì il fucile di 1 di loro,con l'avambraccio
destro,facendogli perdere l'arma,lo afferrò con la mano sinistra e lo scagliò in aria,facendolo volare
per diversi metri.
L'uomo si schiantò sul tetto dell'auto posta vicino alla casa.
Lois corse per il prato,mentre l'elicottero la seguiva,poi lei si gettò a terra,mentre il mezzo si
abbassava,così il veicolo le passò sopra la testa,dopo di che la ragazza si alzò e riprese a correre.
L'elicottero iniziò a tornare indietro.
Clark corse tra le macerie,afferrò il fucile del secondo uomo,con entrambe le mani,poi diede una
spinta all'individuo e lo mandò contro i resti di una parete di legno,che venne sfondata.
Lois corse nel campo di granturco,mentre l'elicottero si avvicinava dall'alto e le passava sopra,poi
andò verso destra,arrivando su una stradina di terra.
Dal mezzo scese un terzo uomo.
Clark corse a super velocità e si fermò nel punto in cui iniziava la discesa,osservando l'oggetto.
L'uomo vestito di nero tentò di afferrare la ragazza,con la mano sinistra,ma lei gli colpì l'arto con
l'avambraccio destro e gli diede un secondo colpo al collo.
Clark fece diventare l'iride dei suoi occhi di colore rosso chiaro e da essi uscirono i 2 fasci di
calore,insieme a delle piccole sfere incandescenti,che colpirono la parte posteriore del
mezzo,surriscaldandolo.
Lois diede un calcio al petto dell'uomo,mandandolo a terra,mentre l'elicottero atterrava,poi lei gli
diede un calcio destro alla testa,facendogli perdere i sensi.
Clark corse a super velocità,arrivando alle spalle della ragazza"Lois?..."
"Non stare li impalato,imbranatello,andiamo!"disse lei correndo,poi gli afferrò la mano sinistra e lo
portò via.
Dall'elicottero scese un militare,indossante gli occhiali da Sole e un berretto nero,con un rettangolo
giallo,avente parte inferiore curva e con una linea nera interna che ne seguiva i lineamenti,posto
sulla zona sinistra dell'oggetto,dotato di 3 stelle bianche all'interno,aveva un sigaro in bocca,a
destra,e indossava un'uniforme a macchie verdi,marroni e gialle,più stivali neri.
L'uomo si tolse gli occhiali,con la mano destra,e osservò i 2 andare via,mentre 1 di quelli con il
casco e la divisa nera correva verso di lui.
"Li abbiamo persi signore!"disse l'uomo vestito di nero.
"Dovete trovarli!"disse il militare"A tutti i costi!"
"Si,signore!"disse l'uomo correndo.
Ore dopo.
Casa dei Kent.
Clark era dentro la vasca da bagno,avente delle tende bianche davanti.
Le pareti della stanza erano chiare e alla destra dell'oggetto c'era una porta bianca,avente un
attaccapanni di legno,con sopra una camicia grigia,a righe verticali e orizzontali bianche,e un
maglione nero.
Alla destra della porta c'era un lavandino bianco,con un vetro rettangolare,posto in una placca
bianca,attaccato al muro e avente 1 sportello verticale,della stessa forma,messo alla sua sinistra.
Alla destra dell'oggetto era presente un bidè e oltre c'era un water,più una finestra,avente delle
tende,poco dopo.
Alla sinistra della finestra c'era un armadietto,di colore verde chiaro,avente la zona superiore con 3
ripiani,pieni di contenitori,mentre la parte inferiore era composta da 1 sportello e alla sinistra di
quest'ultimo c'era una sbarra di metallo orizzontale,con le estremità infilate nel muro,avente un
asciugamano blu messo sopra.
Lois,che aveva i capelli bagnati e indossava solo una camicia rossa,a righe verticali e orizzontali
gialle,più un asciugamano posto tra spalle e collo,aprì la porta,andando verso lo specchio.
"Non c'è niente come del sano movimento fisico per rimettersi in forma,vero?"disse Lois
asciugandosi i capelli.
Clark spalancò gli occhi,poi aprì una leggera fessura nello spazio tra le 2 parti della tenda e guardò
l'esterno con l'occhio destro,vedendole le gambe,poi richiuse l'apertura.
"Ehm…"disse Clark con gli occhi spalancati"Di solito i turni in bagno li rispettiamo..."
"Non cominciare,Smallville."disse Lois"Te l'avevo detto che qui si fa come dico io."
Lei si voltò verso la doccia"E poi il tuo turno sta durando un po' troppo."
Clark si mise la mano destra sul mento.
Lois guardò verso lo specchio e si pettinò i capelli,mediante una spazzola tenuta con la mano
sinistra"D'altronde la mia sensibilità femminile ha decisamente gradito l'apparizione di Clark
nudo,anche se breve."
Clark spalancò gli occhi"I miei invece non hanno gradito la fase del senza memoria e non hanno
neanche gradito l'ultima volta che mi hanno sorpreso in una situazione mista..."
Lui chiuse l'acqua e si sporse leggermente dalla parte finale della vasca.
"L'ultima volta?"disse Lois ridendo"Allora il nostro Clark ha molti segreti..."
Clark prese l'asciugamano posto vicino al mobile verde,con la mano destra,e si rimise dietro la
tenda.
"...nel cassetto."disse Lois guardando verso la vasca"E chi era la disgraziata?"
Lui uscì dalla doccia,con l'asciugamano messo davanti alle parti intime"Dimentica quello che ho
detto."
Clark la guardò per qualche secondo"È la mia camicia quella!..."
"È anche l'unica cosa pulita che ho trovato."disse Lois sorridendo.
Lui provò a uscire,ma lei gli si mise davanti,dopo di che Clark andò verso sinistra,ma Lois si spostò
ancora.
"Vorrei che l'avventura di stamattina con l'elicottero...restasse un segreto,ok?"disse Lois.
"Davvero?"disse Clark andando verso la porta e aprendola"Io invece...morivo dalla voglia di
raccontarla..."
Lui vide Marta,indossante una maglietta nera,pantaloni neri e scarpe nere,che teneva degli
asciugamani impilati,di vario colore,con la mano destra.
Lei sorrise e mise la mano sinistra sulla pila di panni.
"Mamma..."disse lui che accostò la porta contro se stesso.
"Ciao!"disse la madre sorridendo.
"Sei a casa..."disse Clark mentre i suoi capelli tornavano asciutti all'istante.
"Salve signora Kent."disse Lois affacciandosi e Marta spalancò gli occhi.
Parigi.
Lana,avente i capelli sciolti e indossante una maglietta nera,che le lasciava scoperta la schiena e la
parte bassa della pancia,più jeans blu e scarpe nere,era seduta a un tavolino,con davanti un
computer portatile aperto,avente sullo schermo le foto di Chloe,di Clark e di Amily.
Lei cliccò su una delle immagini,che mostrava Clark,indossante una camicia bianca,con linee
verticali e orizzontali nere,davanti a una delle pareti della grotta.
Sul muro alla sua sinistra era disegnato lo stesso simbolo che era tatuato sulla schiena di Lana.
Lei ingrandì la foto e spalancò gli occhi,poi si toccò la schiena con la mano sinistra,si alzò e si
guardò allo specchio.
Clark,che indossava una camicia sbottonata bianca,con linee verticali e orizzontali nere,canottiera
bianca,jeans blu e scarpe marroni,e Lois,che era alla sua destra e indossava la camicia di Clark,jeans
blu e scarpe marroni,erano nel salotto,davanti a Jonathan,indossante una camicia verde e
sbottonata,con linee verticali e orizzontali viola,canottiera nera,jeans blu e scarpe nere,che aveva le
braccia incrociate.
Marta era alla sinistra del marito.
"Io non riesco a capire,abbiamo fatto solo una doccia."disse Lois.
"2 docce!"disse Clark guardandola"2 docce separate!"
"A mezzo giorno?"disse Marta.
"Noi..."disse Lois.
"Siamo andati al nascondiglio di Chloe."disse Clark e Lois lo guardò"E sono comparsi dei tizi che
ci hanno rincorsi in mezzo ai campi,avevamo dei vestiti luridi."
"Clark...è sotto sequestro federale quel posto."disse Jonathan,mentre Lois alzava la testa verso il
soffitto,sospirando"E l'ultima cosa che vogliamo e che vi troviate coinvolti in faccende dell'F.B.I."
"Chiunque fossero non c'è da preoccuparsi,il loro elicottero è a testa in giù in mezzo ai
campi."disse Lois sorridendo e Clark spalancò gli occhi.
Jonathan e Marta si guardarono,poi fissarono i 2.
"I vostri non detti mi imbarazzano e poi...questa sembra una questione di famiglia,quindi..."disse
Lois che prese dal tavolo una borsa nera"...tolgo il disturbo,ok?"
Lei guardò Clark"Lo tolgo del tutto."
Lois salì al piano superiore.
Jonathan si avvicinò a Clark"Per favore,dimmi che non sei stato tu a tirare giù quell'elicottero."
Lionel Luthor era nella sua cella e indossava una giacca nera,camicia bianca,cravatta nera,pantaloni
neri e scarpe nere.
Alla sua sinistra c'era un uomo anziano,indossante lo stesso abito,che gli stava controllando la
manica sinistra,mentre Luthor guardava il suo riflesso mediante 1 specchio rettangolare,dai contorni
chiari,posto su una spranga orizzontale connessa a 4 gambe di metallo.
Lex,che indossava un lungo cappotto nero,maglietta marrone,pantaloni neri e scarpe nere,entrò
nella stanza e poggiò la mano sinistra sulla grata di metallo,mentre la massa di energia arancione e
rossa prendeva l'aspetto della figura femminile di colore con le scaglie sulla testa,la mantella sulla
schiena,la corazza su seno e avambracci,più il gonnellino d'oro.
"Un vestito nuovo sprecato,non credi papà?"disse Lex.
"No,non credo figliolo."disse Lionel"Anche se Chloe Sullivan fosse viva e testimoniasse contro di
me,sappiamo entrambi che la giuria mi giudicherebbe non colpevole."
Lionel si voltò verso il figlio"Ma sono dispiaciuto,Lex."
"Di aver ucciso una brillante e giovane donna solo perché intralciava i tuoi piani?"disse Lex.
"Il mio dispiacere riguarda te e me."disse Lionel"Mi dispiace che tu non abbia considerato le
conseguenze delle tue azioni quando mi hai tradito."
"Risparmiati le minacce,papà!"disse Lex"Non sono il bersaglio facile che tu credi!"
Lionel si avvicinò sorridendo"Tutti quei test…tutte quelle prove ti hanno reso più forte...ma questa
volta è diverso.
Tu non saprai mai quando verrai colpito...ma verrai colpito.
Ogni bicchiere di vino che berrai...ogni chiave che infilerai...ogni...amico...che amerai...non avrai
più...un momento di pace."
"Avresti dovuto ucciderlooooo..."bisbigliò la figura femminile.
Lionel si voltò dalla parte opposta e sorrise,mentre l'altro rimaneva in silenzio.
Il pomeriggio seguente Lex,che indossava una camicia grigia,pantaloni neri e scarpe nere,si versò
un bicchiere di vino e restò a osservarlo,mentre lo teneva con la mano sinistra.
La massa di energia prese la forma della figura femminile di colore con le scaglie sulla
fronte,indossante il lungo vestito nero con le aperture sui fianchi,e si sedette sul divano nero.
"Leeex."disse la figura femminile.
Lui si mise la mano destra sulla testa.
"Sei rimasto solooooo."disse la figura femminile"Ti rimango solo ioooooo.
E solo io posso aiutartiiiii."
"Finirò per impazzire..."disse Lex.
"Leeeeeex..."disse la figura sorridendo.
Lana,che indossava degli orecchini triangolari,la maglietta nera lasciante la schiena
scoperta,bracciali marroni,pantaloni neri e scarpe nere,entrò nell'ufficio pochi istanti dopo e lui si
voltò.
"Lana...sei splendida."disse Lex avvicinandosi.
"Grazie."disse lei sorridendo e abbracciandolo.
"Dal tuo messaggio non ho capito se sei tornata per rimanere o se sei solo di passaggio."disse Lex.
"Resto."disse Lana e la figura femminile strinse gli occhi"Credo che Parigi non fosse per me."
"Certo..."disse Lex camminando"I musei,i locali,le passeggiate lungo la senna..."
Lui si voltò verso di lei"Diventa noioso dopo un po'."
I 2 si sedettero sul divano nero e la figura di colore con le scaglie si alzò e andò verso il caminetto.
"È che sentivo...qualcosa che mi richiamava a casa diciamo."disse Lana.
"Un po' criptico,ma ho afferrato."disse Lex"Hai scelto un buon giorno per tornare.
Sai,sembra che anche Clark sia ricomparso.
Interessante tempismo."
"Strano,non ricordo di aver chiesto di Clark."disse Lana"In realtà...sono passata perché ho visto che
il Taloon è stato sbarrato,pensavo l'avessi venduto ormai."
"Già,beh...ho avuto dei problemi a darlo via."disse Lex"Perché?
Mi vuoi di nuovo come socio?"
La figura femminile emise un leggero ringhio.
"No...no io...vorrei affittare l'appartamento."disse Lana.
Lex sorrise"Va bene.
Comunque...grazie per essere tornata.
Quando sono solo a volte...cado in una depressione totale...e rischio di non uscirne più."
"Mi dispiace molto."disse lei"Ora vedrai che andrà meglio.
Io devo andare,è stato un piacere vederti."
"Anche per me."disse Lex che si alzò insieme a lei,poi Lana lo abbracciò e andò via.
La figura femminile tornò a essere una massa di energia e divenne invisibile.
La mattina seguente Clark,che era senza maglietta,si trovava sdraiato,a pancia in sotto,sul divano
del salotto,con una coperta blu sulle gambe e un cuscino dello stesso colore sopra la testa.
Lois,che aveva i capelli legati dietro la testa,in una lunga coda di cavallo,e indossava un giaccone
chiaro,maglietta rossa,jeans blu e scarpe nere,scese le scale silenziosamente,guardò verso
Clark,osservandogli la schiena,e poi uscì.
Poco dopo lei era nel cimitero e stava scavando davanti alla tomba di Chloe.
La sua pala toccò una superficie di legno,così lei si fermò e si guardò intorno,dopo di che osservò la
bara"Spero che Clark abbia ragione o questa non sarà una bella esperienza,Chloe."
La ragazza posò la pala al di fuori della fossa,a sinistra,poi guardò verso il basso"Ok."
Lois si accucciò e spolverò la superficie della bara con le mani,chiuse gli occhi,aprì l'oggetto e poi
guardò,vedendo che all'interno non c'era nessuno.
"Ha ragione."disse Lois sorridendo"Quel pazzoide ha ragione."
Lois chiuse la bara nuovamente e si alzò.
Un ragazzo con capelli rasati,indossante un giaccone grigio,maglietta nera,pantaloni neri e
scarpe nere era fermo sotto un albero poco distante da lei.
"Dov'è Chloe Sullivan?"disse l'individuo.
"E tu chi saresti?"disse Lois mettendosi le mani sui fianchi.
"Farai meglio a dirmi dov'è."disse lui avvicinandosi.
Lois si sporse dalla fossa e prese uno spray cilindrico,di colore rosso e con la parte superiore
nera,da un borsone posto alla sua sinistra,poi uscì dalla buca e si voltò verso di lui,avvicinandosi
con la mano destra dietro la schiena.
"Che c'è?"disse Lois"Non mi hanno preso la prima volta,quindi il capo ha mandato te?"
Lui le si fermò davanti.
"Per me potete andare tutti all'inferno."disse Lois.
Lui estrasse la mano destra dalla tasca ed essa divenne di metallo liquido,formando una lunga spada
dello stesso materiale,posta su una base cilindrica composta da 9 facce rettangolari.
L'individuo alzò il braccio verso l'alto,Lois mise gli avambracci davanti a se e la base cilindrica
dell'oggetto la colpì,mandandola a terra e facendole perdere lo spray,dopo di che lui mandò il
braccio verso l'alto e poi verso il basso,tranciando in 2 una lapide grigia e mancandola.
Lana,che era arrivata sul posto,raccolse lo spray con la mano destra,poi prese la pala e la diede in
testa al ragazzo,che si chinò leggermente in avanti.
La massa di energia arancione e rossa prese la forma della donna di colore con le scaglie dietro la
ragazza.
L'individuo si voltò verso Lana e lei gli spruzzò lo spray sul volto,facendolo urlare a squarcia
gola,poi lui si mise la mano sinistra sugli occhi e cadde a terra.
Lana andò ad aiutare Lois ad alzarsi,afferrandola per il braccio sinistro con entrambe le mani"Stai
bene?"
"Si,ma..."disse Lois e le 2 si accorsero che l'individuo era sparito.
"Dove diavolo è finito?"disse Lois guardandosi intorno"Psicopatico medievale."
"Deve esserlo per mettersi a dissotterrare una bara in pieno giorno."disse Lana.
"In realtà..."disse Lois imbarazzata"...sono stata io."
Lana la guardò perplessa.
"È la tomba di mia cugina."disse Lois porgendole la mano destra"Lois Lane."
Lana le strinse lentamente la mano"Lana Lang."
Clark,che indossava una maglietta bianca,a mezze maniche,jeans blu e scarpe nere,era poco fuori
dalla staccionata intorno alla casa e stava riparando un trattore blu,con una chiave inglese.
In quel momento arrivò una jeep nera e lui si alzò,pulendosi le mani con 1 straccio.
Lana e Lois scesero dal mezzo.
"Lana..."disse Clark avvicinandosi a lei"Sei tornata."
"Ciao Clark."disse Lana abbassando la testa,mentre Lois si avvicinava"Lois?
Voi 2 come..."
"Ci siamo incontrate."disse Lana sorridendo"Ero passata al cimitero per salutare Chloe."
"Stai dimenticando la parte in cui mi hai salvato la vita."disse Lois sorridendo"Una specie di
samurai mi ha aggredita sulla tomba di Chloe."
Lana si avvicinò"Clark,se tu davvero credi che Chloe sia viva io voglio aiutarvi a trovarla."
"Beh,Lana..."disse Clark"Non vorrei alimentare le tue speranze,non siamo ancora sicuri."
"Ok."disse Lana annuendo.
"Sei già tornata,quindi hai trovato quello che cercavi?"disse Clark.
"Direi!"disse Lois avvicinandosi"Chi non vorrebbe un'estate di fuoco nella più romantica delle
città."
"Stavo per dirtelo..."disse Lana.
"Oh...ok."disse Clark.
Lois li guardò"Davvero?
Voi 2?
E mia cugina allora?
Per te era l'ultima ruota del carro?"
"Non abbiamo..."disse Clark.
"Non proprio."disse Lana.
"È stato solo..."disse Clark.
È complicato."disse Lana.
"È complicato,certo."disse Lois"Non importa."
Lana e Clark si guardarono per qualche istante.
"Beh...io me ne vado."disse Lana sorridendo e andando verso l'auto.
"Bell'imbarazzo sono riuscita a creare."disse Lois,mentre Clark guardava verso il basso.
Lana mise in moto l'auto e andò via.
"Stavolta l'ho fatta grossa,eh?"disse Lois guardandola andare via.
"Ti capita abbastanza spesso."disse Clark.
"Solo quando mi porgono l'occasione su un piatto d'argento."disse Lois guardandolo,poi lei andò
verso la casa.
La notte seguente Clark,indossante una camicia bianca,con linee nere verticali e orizzontali,jeans
blu e scarpe nere,salì le scale del fienile insieme a Lois,che indossava una maglietta verde
scuro,scollata e senza maniche,jeans blu e scarpe marroni.
"Ascolta,sono sicura che c'è sotto qualcosa."disse Lois"Ho scoperto che la Luthor Corporation ha
pagato il funerale di Chloe.
Perché avrebbe dovuto farlo?
Non ha senso!
Ma la cosa più importante da chiedersi è..."
I 2 arrivarono in cima alle scale.
"...perché qualcuno avrebbe dovuto seppellire una bara vuota?"disse Lois"Giusto Clark?"
Lui guardò davanti a se.
"Clark?"disse Lois,spalancando leggermente le braccia,e lui si girò verso di lei"Però...è una che
lascia il segno a quanto pare."
"Chi?"disse Clark.
"Lana."disse Lois e lui annuì"Dolce,bella,intelligente...troppo per te da gestire.
Capisco perché ne sei innamorato."
"Non è un argomento che posso affrontare con te."disse Clark.
"Fa come vuoi."disse Lois andando a sedersi sul divano ed estraendo un portatile dalla
borsa,poi poggiò l'oggetto sulle sue gambe.
"È solo che...sapevo che vedeva altre persone..."disse Clark.
"Ma?"disse Lois.
"Non riesco a capire come…puoi pensare di conoscere qualcuno così bene da comprenderne ogni
aspetto e poi all'improvviso..."disse Clark.
"Ti domandi da quale pianeta viene il pazzoide."disse Lois.
"Devi sempre finire le frasi per gli altri e in maniera sgarbata?"disse Clark.
"Beh ho sbagliato forse?"disse Lois.
Un elicottero illuminò,mediante una luce circolare,l'interno del fienile,poi Clark corse verso
l'apertura nel muro.
"Andiamo!"disse Lois afferrandogli il braccio sinistro e portandolo verso le scale,ma poi i 2 si
fermarono vedendo il militare,che ora non aveva il berretto,salire le scale.
L'uomo aveva i capelli neri,lisci e con la riga a sinistra.
"Ciao papà."disse Lois e Clark spalancò gli occhi,guardandola,poi lei gli sorrise.
Poco dopo Lois e il militare camminarono all'esterno del fienile.
"Credevo di essere stato chiaro."disse l'uomo mentre teneva un sigaro,con la mano destra"Tu
dovevi stare alla larga da quel posto."
L'uomo si mise il sigaro in bocca.
"E tu dovevi essere al Pentagono."disse Lois.
L'uomo si tolse il sigaro dalla bocca,con la mano sinistra"Mi hanno chiamato a sovrintendere delle
manovre."
"E a tenere d'occhio me,non è così capo?"disse Lois.
"Lascia perdere Lois."disse l'uomo guardandola.
"Perché?"disse Lois"Ovviamente sono sulla pista giusta o non ti saresti preoccupato di scatenarmi
contro i tuoi."
Lei gli voltò le spalle e se ne andò,poi lui la seguì.
Marta,che indossava una maglietta viola,pantaloni chiari e scarpe nere,mise delle tovagliette
rettangolari,di colore giallo ocra,sul tavolo e ci poggiò sopra dei piatti blu,con dei fiocchi di neve
bianchi disegnati su di essi.
"Davvero l'avete invitato a cena?"disse Clark avvicinandosi alla madre che annuì.
Jonathan,che indossava una camicia bianca,con linee verticali e orizzontali di colore verde
scuro,jeans blu e scarpe nere,era in cucina e stava estraendo un vassoio dal forno.
"Clark,il signor Lane è un generale dell'esercito."disse Jonathan"Credo che gli si debba un po' di
rispetto per non aver lanciato dei missili sulla nostra fattoria."
"Mamma?"disse Clark mentre Lois apriva la porta"Mamma..."
"Complimenti per questa bella casa,signori Kent."disse il generale"E voglio anche ringraziarvi di
tenere d'occhio la mia piccola Lois."
L'uomo estrasse un sigaro,con la mano destra,da una confezione rettangolare di pelle,tenuta con la
mano sinistra"Fatto a mano,con il miglior tabacco degli Stati Uniti."
"Ah...i dottori me l'hanno vietato."disse Jonathan"Ho avuto dei problemi di recente."
"Spiacenti,ma dovrò godere della vostra ospitalità un'altra volta,signora Kent."disse il generale.
"Torni pure quando vuole."disse Marta stringendogli la mano.
"Grazie."disse l'uomo che poi si rivolse a Lois"Andiamo Lois."
Lei andò verso Clark e lo abbracciò,parlandogli all'orecchio"È per la storia di Chloe.
Segui la pista della Luthor Corporation."
Lois uscì dalla casa.
"Buona notte a tutti."disse il generale uscendo.
"Anche a lei."disse Jonathan che si voltò verso Clark una volta che la porta venne chiusa.
Lex,che indossava una camicia bianca,pantaloni neri,scarpe nere e aveva un telecomando nella
mano sinistra,era nel suo studio,con un uomo di colore,avente i capelli neri e corti,posto alla sua
destra,indossante una giacca nera,camicia bianca,pantaloni neri e scarpe nere.
Davanti ai 2 c'era un grosso schermo che mostrava la simulazione dell'attacco all'aereo,nel
momento in cui il portellone veniva staccato dall'oggetto.
"Mi sono occupato dell'incidente di Jakarta e dell'incidente aereo."disse l'uomo.
"Perfetto."disse Lex guardandolo,poi si avvicinò allo schermo"Allora forse può spiegarmi com'è
possibile che il portello sia stato strappato via..."
Luthor si voltò verso l'uomo"...ad alta quota."
"Non abbiamo trovato tracce residue di esplosivo."disse l'uomo"Tutto sembra far credere che il
portello sia stato tirato via a forza dall'esterno.
Manualmente aggiungerei."
Lex sorrise per un istante"Scusi,sta cercando di dirmi che c'era qualcuno fuori dal mio aeroplano?"
Clark,che indossava una camicia chiara,con linee verticali e orizzontali rosse,jeans blu e scarpe
nere,entrò dalla porta principale dello studio.
"Agente,vuole scusarci?"disse Lex che spense il video mediante il telecomando.
L'uomo andò via.
"Questo vuol dire che parliamo di nuovo?"disse Lex avvicinandosi e spalancando leggermente le
braccia.
"Solo perché non ho altra scelta."disse Clark.
"Relegato da amico a ultimo tentativo...suppongo di non poter rifiutare se voglio riscattarmi."disse
Lex.
"Bene,perché vorrei che mi aiutassi a trovare Chloe."disse Clark.
"Senti,io vorrei che tornasse tutto come prima fra noi,ma...non credi che resuscitare qualcuno dalla
tomba sia troppo da chiedere?"disse Lex.
"Lex,Chloe non è in quella tomba."disse Clark avanzando"Lei era fondamentale nel processo di tuo
padre.
Devi aver sguinzagliato investigatori in tutta la zona.
Che hanno trovato?"
"Ho spinto con chi di dovere perché l'F.B.I. non rendesse pubblici certi particolari."disse Lex"Il
fatto è che l'esplosione ha raso al suolo un intero acro e il motivo per cui la bara di Chloe è vuota...è
perché non era...rimasto nulla da metterci dentro."
Clark,del tutto sconvolto,guardò un posa cenere,messo sulla scrivania,e vide che all'interno c'era 1
dei sigari del padre di Lois.
"Mi dispiace davvero,Clark."disse Lex.
Clark uscì dallo studio senza dire nulla.
Lionel Luthor era sotto una doccia,in una stanza rettangolare e poco illuminata,avente le pareti
composte da mattonelle bianche e con il pavimento nero.
Poco dietro di lui era presente una grata rettangolare,mentre alla sua destra c'era un corridoio
della stessa forma,con il muro a destra pieno di tubi verticali e orizzontali,avente del vapore che
usciva dal pavimento,mentre a sinistra era presente una parete rettangolare,con un secondo
corridoio alla sinistra di quest'ultima.
Nella stanza echeggiava il suono di musica classica.
Lionel guardò verso sinistra e vide una guardia,indossante un berretto nero,camicia nera,con un
simbolo rettangolare giallo sulla parte sterna delle spalle,pantaloni neri e scarpe nere,che guardava
verso sinistra rispetto a lui.
Intorno all'uomo c'era un'entrata rettangolare,composta da pareti formate da mattonelle bianche,e
dietro quest'ultimo era presente una saracinesca grigia.
Lionel si insaponò,ma poi si voltò ancora e vide che la guardia non c'era più,così si guardò
intorno,dopo di che un uomo calvo,indossante solo un asciugamano bianco e avente il braccio
sinistro tatuato,lo afferrò alle spalle e lo pugnalò al fianco sinistro,poi corse via e passò per il
corridoio posto a sinistra.
Lionel cadde a faccia in avanti,toccandosi la ferita con la mano sinistra.
In un'altra zona,in mezzo a dei boschi,c'era un terreno piatto,con una strada asfaltata che formava
una curva diretta verso sinistra e poi tornava dritta.
Alla sinistra della strada c'era una base militare,avente il suolo asfaltato,rettangolare e molto
grande,con una rete di metallo intorno a essa.
Sul lato destro c'erano diversi camion militari,parcheggiati in 2 file parallele che erano separate a
metà e in quello spazio c'era un cancello,composto da una grata metallica,aperto.
I lati maggiori del perimetro avevano davanti dei camion parcheggiati,con accanto degli edifici
bianchi,rettangolari e con il tetto nero,costruzioni chiare,dal tetto triangolare e allungate,messe poco
oltre,container,di colore verde scuro,messi 1 accanto all'altro e grosse casse impilate.
Al centro della zona rettangolare c'era un edificio più grande,avente le pareti bianche in basso e
scure in alto,con delle grandi entrate rettangolari,dotate di saracinesche,più delle finestre
rettangolari e un tetto triangolare grigio.
Intorno alla base c'erano 3 camion parcheggiati in parallelo.
Lois,che indossava un giaccone verde scuro,maglietta rossa,jeans blu e scarpe nere,si trovava dentro
l'ufficio del generale,che era buio,e aprì una cartellina chiara,posta su una scrivania grigia,avente
una scatola di sigari,marrone e rettangolare,sulla zona a destra e una lampada a sinistra.
Poco oltre la lampada c'era una tastiera nera,con un video rettangolare posto dietro di essa.
Alla sinistra di quest'ultimo era presente un bicchiere cilindrico e nero,con l'interno bianco,avente
una foto accanto,dalla cornice dorata,che mostrava il generale in uniforme,con alla sua destra una
donna,dai capelli rossi,a mezzo collo,camicia bianca e pantaloni neri,che teneva in braccio una
bambina,avente i capelli dello stesso colore della madre e indossante un lungo abito bianco.
Davanti alla foto c'era un posacenere rettangolare e marrone,avente al centro un'incavatura
circolare dai bordi dorati e separati da 4 linee incise su di essa,che conteneva un sigaro.
Dalla parte opposta della scrivania c'era un tavolo rettangolare e grigio,con sopra delle radio
della stessa forma,aventi la parte centrale nera e i bordi di metallo grigio,più dei quadri appesi sulla
parete dietro.
Alle spalle del tavolo era presente un mobile rettangolare,avente dei faldoni al centro della parte
superiore di quest'ultimo,con una finestra posta dietro di esso e coperta da delle tende chiare.
Alla sinistra di quest'ultima c'era una bandiera americana,poi era presente una parete
perpendicolare,con un piccolo quadro,dalla cornice scura,su di essa e una seconda finestra,dotata di
una tenda bianca davanti,posizionata alla sinistra di quest'ultimo.
Alla destra di questa zona era presente una porta di legno,dotata di un vetro quadrato in alto e
un'incavatura rettangolare in basso,con oltre una parete perpendicolare,che aveva davanti un
tavolino,avente delle scatole e una lampada sopra di esso,più una finestra rettangolare,coperta da
delle tende,posta sul muro.
Alla sinistra di quest'ultima zona c'era un mobile rettangolare e grigio,con diversi ripiani contenenti
dei faldoni e avente sopra una lampada grigia,dalla base circolare,da cui partiva un piccolo cilindro
verticale,che poi si curvava in avanti e si connetteva a una plafoniera conica,più dei libri impilati e
messi vicino a quest'ultimo oggetto.
I muri erano di colore verde scuro in basso,poi c'era una placca orizzontale di legno a metà di
quest'ultimi e sopra di essa le pareti diventavano bianche.
Lois iniziò a sfogliare le pagine della cartellina,poi la chiuse.
Poco dopo lei si mise a frugare in una cassettiera verticale e rettangolare,di colore verde scuro,dopo
di che andò a cercare tra i faldoni presenti nel mobile grigio.
Qualcuno entrò nella stanza,lei si spaventò,girandosi all'improvviso,e vide Clark,che richiuse la
porta immediatamente.
Lui la indicò con l'indice sinistro"Considerando che tuo padre è pieno di carri armati qua fuori,non
dovresti essere qui a frugare nei suoi schedari."
"Non mi sembra che tu te ne sia preoccupato."disse Lois incrociando le braccia e sorridendo"Devo
dire che mi stupisce,Smallville,che tu sia riuscito a entrare in una base militare indisturbato.
Che ci fai qui?"
"Ti stavo cercando."disse Clark"Credo che tuo padre lavori per Lex Luthor."
Clark indicò la scrivania con la mano destra"Ho visto 1 dei suoi sigari nello studio di Luthor."
"Lo sapevo..."disse Lois che portò il faldone sulla scrivania"Bella coppia.
Mio padre e il delfino dei fondi fiduciari."
Lei iniziò a frugare all'interno dell'oggetto,che ora era posto sul tavolo.
"Stanno cercando di insabbiare qualcosa riguardo a Chloe."disse Clark raggiungendola"E se tuo
padre ci trova..."
"So gestirmelo Clark..."disse Lois sorridendo"Tra l'altro,se l'esibizione dell'elicottero ti ha
stupito...avresti dovuto vedere la scorta che avevo prima."
"E io che pensavo di avere un padre iper protettivo."disse Clark mettendosi le mani sui fianchi.
"La morte di mia madre è stata un trauma per lui."disse Lois"Da allora ha paura di perdere anche
me."
Clark guardò la foto sulla scrivania.
"Ora sono in grado di parlarne."disse Lois"Quando morì avevo solo 6 anni."
"Mi dispiace."disse Clark.
"E perché?"disse Lois"Non sei tu quello che mi ha spinta al vizio del fumo quando ero al liceo.
Ma ora basta con le sciocchezze..."
Lei gli passò un secondo faldone,con la mano destra"Vedi di renderti utile,campagnolo."
Lui iniziò a guardare dentro un registro e lesse dei nomi,facendo scorrere il dito indice sinistro su
una delle colonne della pagina"Nellie Blye..."
"Lo so."disse Lois annuendo"Finalmente,dopo 15 anni,mio padre si sta dando un po' da fare.
Sono quasi contenta per lui,lo sai?"
"È morta almeno 18 anni fa."disse Clark.
"Ma quest'agenda dice che lui ha ancora contatti con lei almeno..."disse Lois sfogliando le pagine
di un libretto"...una volta a settimana?"
"È stata una delle prime reporter sotto copertura."disse Clark"Era l'eroina di Chloe."
Lois si sedette alla scrivania e continuò a girare le pagine del faldone"Qui dice che lei è...al 2348 di
Wallinar Street..."
Lui corse a super velocità e lei alzò la testa,guardandosi intorno.
"Clark?"disse Lois.
Clark corse in strada a super velocità.
In una villetta a 2 piani c'era un tavolo di legno,su cui erano messi 2 computer portatili,di cui 1 era
verde e l'altro era grigio,con una lattina e un bicchiere di plastica posti alla sinistra di questi
ultimi,mentre alla destra dei 2 oggetti c'era una stampante nera e rettangolare.
Il tavolo,che era pieno di fogli impilati,aveva 2 sedie di legno davanti ai portatili,le pareti della
stanza erano di colore giallo ocra,aventi la zona inferiore composta da tegole di legno verticali,con
una finestra,coperta da una tenda,e una porta di legno alla destra del mobile.
Alla destra dell'entrata era posto un tavolinetto di legno,con la parte superiore circolare,avente in
cima una lampada ovale,di colore chiaro,dotata di una plafoniera conica,con la cima piatta,mentre a
sinistra c'era una zona incavata nella parete,avente il muro fatto da tegole di legno verticali,dove
c'era un frigorifero bianco.
Clark aprì la porta e vide che la parete opposta aveva un'apertura rettangolare,che dava su un
corridoio con la parte inferiore dei muri bianca,avente delle stelle gialle disegnate su di essa,e la
zona superiore verde.
In quel corridoio c'era una libreria marrone,quasi del tutto vuota e posizionata a sinistra,e una porta
di legno aperta in fondo,avente una vetrata in alto e 3 incavature rettangolari e orizzontali sotto di
essa.
I bordi dell'entrata a cui era connessa la porta erano bianchi e oltre c'era una seconda
porta,dotata di una rete per gli insetti.
Lui si guardò intorno e vide una cucina a gas grigia,avente un forno al centro della parte
frontale,su cui erano poste delle pentole e una teiera,con sopra delle credenze rettangolari,di colore
verde scuro e dotate di una vetrata al centro dello sportello frontale,aventi delle confezioni di cibo
poste su di esse.
Alla sinistra di questa zona c'era una porta gialla,con delle incavature rettangolari e orizzontali
marroni.
Clark vide che la parete dietro al tavolo con i computer era piena di ritagli di riviste e giornali,che
parlavano di avvenimenti inspiegabili,e spalancò gli occhi.
"Chloe?"disse Clark camminando verso il muro,poi guardò verso i computer accesi e vide che sul
pavimento c'era una macchia di sangue,dopo di che ne vide un'altra sulla porta gialla,così si mosse
rapidamente e la aprì,restando a bocca aperta.
A terra,nell'angolo a destra della stanza,c'era un uomo di colore e calvo,indossante una giacca
nera,camicia bianca,macchiata di rosso al centro del petto,pantaloni neri,scarpe nere e una pistola
nella mano sinistra,che aveva la schiena poggiata contro il muro chiaro.
Alla destra dell'individuo c'era un'entrata,mentre a sinistra era posto un mobile rettangolare di
legno,avente vari ripiani sulla parte frontale,di cui 2 erano occupati da dei video registratori,e sopra
di esso c'era un grande televisore grigio.
Alla sinistra di questo mobile c'era un tavolinetto di legno rovesciato,poi era presente 1 sgabello
bianco,messo sotto sopra,vicino a quest'ultimo e una finestra,coperta da delle tende bianche,che si
trovava dietro questi 2 oggetti.
Dalla parte opposta della stanza c'era una poltrona grigia,con sopra il corpo di un uomo
bianco,indossante lo stesso abito dell'altro,messo a faccia in avanti e avente 1 squarcio sulla
schiena.
Alla destra della sedia ce n'era un'altra uguale.
Il pavimento della stanza era chiaro.
Clark andò a soccorrere l'uomo poggiato sulla poltrona e gli sentì il battito cardiaco,dopo di che
vide Lex,indossante un giaccone nero,camicia bianca,pantaloni neri e scarpe nere,che era davanti
all'entrata della stanza.
Lionel,che era a petto nudo,si trovava su un lettino d'ospedale,avente la zona su cui era posta la
parte alta del corpo in obliquo,con un lenzuolo bianco sulle gambe e un cuscino dietro la schiena.
All'altezza della pancia aveva una fascia rettangolare bianca,con una zona rossa sul fianco sinistro.
Alla destra di Luthor era presente un mobiletto rettangolare,avente sopra 2 contenitori di acqua
ossigenata,più una boccetta blu,con dietro una lampada nera e oltre essa era posta un'altra boccetta
scura.
La parete dietro al letto era bianca,con una vetrata rettangolare sulla zona superiore,mentre i muri
laterali erano verdi,composti da piccole mattonelle rettangolari,e avevano delle travi verticali,dotate
di luci ovali messe su di esse.
Il ragazzo calvo che aveva assalito Lois arrivò nella stanza e si mise alla sinistra di Luthor.
"Aveva ragione,signor Luthor."disse lui"Gli uomini di Lex mi hanno portato dritto da lei."
"Hai fatto quello che ti ho chiesto?"disse Lionel.
"No."disse l'altro"Ho avuto un ripensamento.
Ho dovuto uccidere 2 uomini.
Il prezzo è raddoppiato."
"È un ripensamento un po' azzardato,Trent."disse Lionel"Tu hai un dono straordinario.
Lo so bene.
Ma non è stato il tuo compiacimento di questo dono a farti rinchiudere?
Abbandonato in un manicomio..."
"NON CREDERE DI AVER CAPITO TUTTO!"urlò il ragazzo mettendo l'indice sinistro vicino al
mento dell'altro e trasformando la metà superiore del dito in una lama metallica"Ti sbagli!"
"Puoi credermi..."disse Lionel toccandogli la mano sinistra con la destra,mentre il dito del ragazzo
tornava normale"...io...posso immaginare cosa dev'essere stato per te,Trent...ma...sono davvero
poche le persone nella tua vita che riusciranno ad accettarti per quello che sei.
Perché vuoi voltare le spalle all'unica persona che non si permetterà mai...mai di giudicarti?"
"Non mi interessa."disse lui.
"Ma deve invece."disse Lionel"È quello che vuoi...Trent.
Essere normale.
Giusto?
Io vorrei aiutarti...ma come potrò?
Non sarò più libero...se Chloe Sullivan andrà a testimoniare domani."
Lionel sorrise e l'altro annuì.
Clark camminò davanti alla parete piena di ritagli,tenendo le braccia incrociate,mentre Lex andava
avanti e indietro per la stanza,con un telefono sull'orecchio destro.
"Quanto ci vuole per localizzarla?"disse Lex"Beh fatelo!"
Lui mise fine alla chiamata e si voltò verso l'altro"Clark,stavo cercando di proteggerla."
"Le hai messo un braccialetto localizzatore al polso,neanche tu credevi che fosse al sicuro."disse
Clark.
"Ho cercato di prendere ogni precauzione."disse Lex.
Clark si avvicinò a Lex"Tu mi hai guardato negli occhi e mi hai detto che era morta."
"A volte bisogna fare la cosa giusta,non importa a quale costo."disse Lex.
"Anche se è Chloe a pagare con la vita?"disse Clark.
"Se non fosse stato per me,lei sarebbe morta in quell'esplosione."disse Lex"Mi sono sentito
responsabile per lei,quindi le ho messo accanto degli investigatori che hanno trovato un dispositivo
innescato nella casa in cui si doveva nascondere.
Mio padre aveva assoldato qualcuno per assicurarsi che non testimoniasse.
L'unica cosa da fare era lasciarglielo credere.
La casa era costruita su una rete di tunnel lasciati da un cantiere.
Appena entrati,Chloe e suo padre sono stati portati li sotto.
L'esplosione avrebbe distrutto il passaggio dietro di loro.
La polizia non l'avrebbe mai scoperto."
"E il generale Lane?"disse Clark.
"Non mi fidavo dell'F.B.I."disse Lex che iniziò a camminare per la stanza,andando a destra"Mi
serviva qualcuno che organizzasse un recupero..."
In quel momento squillò il cellulare e Lex rispose,tenendolo con la mano sinistra"Chloe è alla
vecchia fonderia."
Lui iniziò a digitare un numero"Non preoccuparti Clark..."
Clark uscì dalla porta e corse a super velocità,mentre Luthor prendeva l'oggetto con la mano destra
e se lo metteva sull'orecchio.
"...i miei uomini saranno li in pochi minuti."disse Lex"Datemi il generale Lane."
Luthor si accorse che la porta era aperta e che l'altro non c'era più.
Chloe,che aveva una ferita sulla tempia destra,del nastro adesivo sulla bocca e indossava un
lungo cappotto arancione,maglietta bianca,pantaloni neri e scarpe nere,aveva le mani legate da una
corda appesa a un gancio,connesso a una grande catena collegata a una placca di metallo
rettangolare,che era attaccata al soffitto di una grande stanza scura.
Dietro di lei,a terra,c'erano dei tubi di metallo,posti su una placca metallica a semi
circonferenza,con dietro delle grate da cui usciva del fumo,mentre davanti alla ragazza erano poste
2 colonne,rettangolari e di metallo,con sotto 2 barili,oltre le quali c'erano delle scaffalature
metalliche,con diversi oggetti sopra,una lampada che pendeva dal soffitto,avente una plafoniera
conica nera e un filo diretto verso l'alto,più una lavagna,posta alla sinistra di Chloe,dietro cui
c'era il ragazzo calvo,che stava usando una sega circolare.
Sul soffitto della stanza c'era anche un'apertura da cui scendeva una scaletta.
Clark corse a super velocità in strada.
Chloe tentò di ondeggiare,dando dei calci alla colonna posta alla sua sinistra,poi mise le gambe
intorno a essa,guardò verso il basso e vide un interruttore rettangolare,messo sull'oggetto
verticale,con sopra 2 bottoni e ne schiacciò 1 con il piede sinistro.
La catena iniziò a scendere verso il basso,lei mise i piedi a terra e tolse la corda sui polsi dal gancio
metallico,dopo di che si tolse il nastro adesivo dalla bocca e corse tra le scaffalature,arrivando
davanti a una grossa ventola,posta in un'apertura circolare,avente una grata davanti.
La ragazza guardò dietro di se e l'uomo calvo la afferrò alla gola,con la mano sinistra,facendo
diventare l'arto di metallo.
Chloe iniziò a perdere i sensi,ma Clark arrivò alle spalle dell'individuo,lo afferrò e lo fece volare
per molti metri,mandandolo verso una zona avente 2 enormi rettangoli di metallo,divisi in zone
rettangolari da delle sbarre verticali e orizzontali,uniti tra di loro da 2 grossi tubi paralleli e
orizzontali.
Oltre questa zona c'erano altri contenitori rettangolari enormi,con delle aperture circolari chiuse da
coperchi verticali immensi.
L'individuo andò contro i 2 tubi orizzontali,che vennero staccati dai contenitori e si spezzarono in 2.
Clark iniziò a camminare verso l'altro,che si alzò,trasformò la mano destra nell'enorme spada
metallica e poi provò a colpire il ragazzo,che parò il colpo con l'avambraccio destro,mandando
l'arma verso il basso,poi quello calvo girò su se stesso e provò a colpirlo ancora,ma Clark bloccò il
colpo con entrambi gli avambracci.
L'uomo metallico mandò la spada verso l'alto e poi verso il basso,ma Clark mise davanti a se gli
avambracci,parando il colpo,poi mandò gli arti verso l'esterno,facendo si che l'altro
indietreggiasse,dopo di che quello calvo alzò il braccio destro verso l'alto e Clark sferrò un pugno
destro.
Il corpo dell'avversario divenne di metallo liquido e Clark ci passò attraverso,aprendolo in 2 e
finendo a terra,dopo di che le 2 parti si riunirono.
Kent si voltò verso l'avversario,che alzò l'avambraccio destro verso l'alto,ma poi il suo corpo
venne invaso da delle scariche elettriche uscite da un fucile tenuto da Lois.
L'individuo,in preda al dolore,si voltò verso di lei,ma Clark fece uscire i fasci di calore dagli
occhi,insieme alle piccole palle di fuoco,lo colpì alla schiena e l'essere esplose,dopo di che i suoi
pezzi caddero in una piscina rettangolare di metallo liquido,posta alle spalle di Clark,avente una
placca rettangolare,messa su 1 dei lati maggiori,con un'incavatura circolare su di essa,contenente
altro metallo fuso.
"Che diavolo era quello?"disse Lois"Oh...Chloe me lo diceva sempre che questa città è strana,ma
qui si battono tutti i record.
Non so come un imbranato come te sia sopravvissuto fino a ora senza di me."
Clark andò verso Chloe,poi Lois posò il fucile e lo seguì.
"Come sei arrivata fin qui?"disse lui.
"Come ci sono arrivata io?"disse Lois"Come ci sei arrivato tu?..."
"Chloe,stai bene?..."disse Clark che andò a slegarle le mani,poi lei sorrise e lo abbracciò"Avevo
paura di averti persa."
I 2 si alzarono,poi la ragazza rise e pianse contemporaneamente,mentre toccava il volto di Clark con
la mano destra,dopo di che vide Lois.
"Lois?"disse Chloe"Lois,che ci fai qui?"
Chloe le corse contro e la abbracciò"LOIS!..."
"Mi butto i 2 mesi peggiori della mia vita alle spalle per sempre."disse Lois.
Le 2 si guardarono e Chloe sorrise,mentre l'altra le accarezzava una guancia,con la mano destra.
"Sono così felice di averti trovata."disse Lois.
"Ah..."disse Clark mettendosi le mani sui fianchi"...l'hai trovata tu?"
"Non fare il pignolo,fienile impolverato."disse Lois.
"Impolverato?..."disse Clark.
"Ragazzi,se non vi dispiace,io vorrei andarmene da qui."disse Chloe.
"Si..."disse Clark che si avvicinò e le mise la mano destra sulla schiena,mentre Lois faceva lo stesso
con la sinistra,poi i 3 si avviarono verso l'uscita"Andiamo via."
"Prima che Lionel se ne inventi un'altra."disse Lois.
"Già..."disse Chloe"Perché domani,finalmente,il tribunale gli darà il colpo di grazia."
La notte del giorno dopo Jonathan,che indossava una camicia sbottonata rossa,con linee verticali e
orizzontali verdi,canottiera bianca,jeans blu e scarpe nere,era seduto al tavolo in sala da pranzo e
aveva un giornale tra le mani.
Alla sua sinistra c'era Marta,indossante una camicia di colore verde chiaro,jeans blu e scarpe
marroni,che era in piedi,mentre alla destra dell'uomo c'era Clark,indossante una camicia
azzurra,jeans blu e scarpe marroni,che era seduto.
"Finalmente questo oscuro capitolo della nostra storia si è chiuso."disse Jonathan"Beh,è confortante
sapere che ci sono cose che neanche Lionel Luthor può comprare."
"Grazie a Chloe."disse Clark.
"Clark...per quanto detesti ammetterlo..."disse Jonathan posando il giornale sul tavolo"...anche Lex
ha contribuito."
Jonathan si alzò"Ha mantenuto la promessa di proteggere Chloe."
"E guarda caso ne ha ricavato il controllo della Luthor Corporation."disse Clark,mentre Jonathan
andava in cucina,poi anche lui si alzò e prese un piatto dal tavolo"Mi dispiace,ma ci vorrà molto più
di questo perché io mi fidi ancora di lui."
"Da quando ti ha conosciuto non ha fatto altro che assistere a cose inspiegabili."disse Marta
andandogli dietro"Non puoi biasimarlo per aver cercato di sapere la verità."
Clark andò a posare il piatto nel lavandino"La verità è che mi ha mentito fin dal primo giorno."
Jonathan andò vicino a Marta e le mise la mano destra sulla schiena.
"La leggenda sul muro della grotta diceva che ero destinato ad avere un nemico."disse Clark"Ho
sempre creduto che parlasse di Lionel,ma sto cominciando a pensare di averlo sempre avuto davanti
a me.
Credo che sia Lex."
In quel momento Lana,che aveva la parte sinistra dei capelli legata dietro la testa e indossava una
giacca nera,maglietta nera,pantaloni neri e scarpe nere,era nelle grotte e illuminava le pareti con una
torcia elettrica,tenuta con la mano destra.
Clark le arrivò alle spalle e la illuminò con una torcia,tenuta nella mano destra"Lana?"
Lei si voltò verso di lui.
"Che cosa ci fai quaggiù?"disse Clark.
"Probabilmente quello che ci fai tu."disse Lana"È un posto tranquillo."
"Sono confuso."disse Clark sorridendo"Continui a comparire quando meno melo aspetto."
"Non sto cercando di sorprenderti,Clark."disse Lana.
"È solo che quando te ne sei andata non ero sicuro di rivederti."disse Clark.
Lei gli sorrise"È buffo,vero?
Dopo tutto quello che abbiamo passato...pensavo che ci avremmo messo di più a superarlo."
"Scusa?"disse Clark.
"Tu e Lois."disse Lana.
"No...è insopportabile."disse Clark"È maleducata e prepotente.
Non la voglio intorno."
"Capisco."disse Lana sorridendo,poi lei vide il simbolo che aveva sulla schiena su una parete alla
destra di Clark e si mosse verso di essa"Tu credi nel destino,Clark?"
"Non voglio farlo."disse Clark.
"Comunque non puoi sfuggirgli."disse Lana guardando la parete"Anche se non sai ancora cosa
sarà."
"Lana,che cosa c'è che non mi dici?"disse Clark"Ha a che fare con il tipo che hai incontrato?"
Lana scosse la testa,voltandosi verso di lui"No,non sono in pericolo...lui non centra.
Ma mi dispiace che tu l'abbia saputo in quel modo.
Ora devo andare."
Lana andò via e Clark guardò verso la raffigurazione che mostrava la figura a 2 teste,di cui una era
umana e l'altra era un serpente.
Lana andò in macchina,ma durante il tragitto si mise la mano destra sugli occhi,poi accostò
l'auto,abbassò il sedile e si addormentò.
La massa di energia arancione e rossa apparve sui sedili posteriori dell'auto e toccò la testa della
ragazza.
Lana sognò di essere distesa sul letto del piano superiore del Taloon,con le mani messe sulla pancia.
Indossava una maglietta viola,jeans blu e scarpe nere.
Lei aprì gli occhi all'improvviso e si mise seduta,guardandosi intorno,poi si alzò e andò verso la
porta,la aprì e scese le scale.
Il locale era vuoto,ma le luci erano accese.
Arrivata alla base delle scale una folata di vento le mosse i capelli.
"C'è qualcuno?"disse Lana.
Lei vide delle gocce di sangue cadere dal soffitto e scomparire dopo aver toccato il suolo,così
spalancò gli occhi e si chinò leggermente in avanti,mentre le macchie di sangue si spostavano
lentamente verso il bancone.
Lei iniziò a seguire le gocce,con gli occhi spalancati,poi cominciò a sentire il pianto di una
bambina,dopo di che guardò una colonna alla sua sinistra e si rese conto che era piena di volantini
mostranti delle persone scomparse,tra cui Clark,Chloe,Pitt e Lois.
"Ma che diavolo..."disse Lana spalancando gli occhi,poi sentì il pianto intensificarsi e,dopo alcuni
secondi,proseguì,mentre i volti dentro i fogli iniziavano a guardare verso di lei.
Poco dopo la ragazza vide che c'era una bambina seduta a terra e girata di schiena rispetto a lei,con
la spalla sinistra poggiata sul retro del bancone.
La piccola aveva i capelli neri,lisci,lunghi e con la riga a sinistra,indossava una camicia bianca,una
gonna nera,che le arrivava a metà delle cosce,dei calzini bianchi e delle scarpe marroni.
Lana si avvicinò e le mise la mano destra sulla spalla destra,chinandosi"Ti senti bene?"
La bambina si voltò verso di lei,rivelando di non avere più gli occhi,poi Lana si alzò e si
allontanò,tenendo la bocca spalancata.
La piccola si alzò e iniziò a camminare verso di lei,parlando con una voce rimbombante"Il suo
nome porta la sciagura.
A lei piacciono i mortali...ma soprattutto le mortali.
Lei sta arrivando...e presto mostrerà la sua forza."
La voce femminile della bambina iniziò ad alternarsi con una voce mostruosa e distorta,mentre
Lana continuava a indietreggiare,con gli occhi spalancati"Non bisogna vergognarsi di avere
paura.
Abbiamo tutti paura.
Preparati a perdere i tuoi amici.
Preparati a perdere tutti.
Non dormire...questa notte."
Lana andò contro la parete alle sue spalle e in quel momento l'ambiente si trasformò,diventando
l'entrata del locale,poi lei guardò verso l'alto e vide del sangue colare verso il basso,così urlò e si
spostò,evitando il liquido.
"AIUTO!"urlò Lana guardandosi intorno,ma le strade del paese erano deserte"QUALCUNO MI
SENTE?"
In quel momento,in mezzo alla strada,apparvero 3 bambine con lunghi capelli biondi,di cui una era
riccia,indossanti un abito bianco e aderente,una gonna dello stesso colore,lunga fino alle
ginocchia,calze bianche e scarpe chiare.
Le 2 ai lati,che tenevano le estremità di una corda bianca,si voltarono verso quella al centro,poi
fecero volteggiare la fune e la bambina in mezzo iniziò a saltare.
"1 2 e 3,lei viene per te."cantarono le bambine in coro"4 5 e 6,al sicuro non sei.
7 e 8,non serve tenere le coperte a mani strette.
8 e 9,se t'addormenti vai non sai dove.
8 9 e 10,apri gli occhi e accendi le luci."
La massa di energia arancione e rossa arrivò alla destra di Lana,che iniziò a voltarsi lentamente
verso di essa.
"1 2 e 3,lei viene per te."dissero le bambine.
Dalla sostanza informe uscì fuori la testa della grande figura femminile con l'enorme cappello nero
e il vestito bianco.
Lana urlò e poi si svegliò di soprassalto,mettendosi seduta e ansimando dal terrore"Oh Dio..."
In un'altra zona c'era un carcere,avente una strada parallela a esso,con un marciapiede molto largo
poco prima di una seconda strada,perpendicolare alla prima,che si connetteva a una recinzione di
ferro,molto lunga,avente a sinistra un edificio rettangolare,a un solo piano,con un tetto rettangolare
e nero,più largo del resto,sulla cui parte inferiore c'erano delle luci circolari gialle,mentre a destra
erano presenti dei lampioni.
Oltre questa prima recinzione ce n'era una seconda,dotata di filo spinato in alto,avente una torretta
rettangolare bianca a sinistra,con una porta nera alla base,che aveva sopra una finestrella
rettangolare.
La cima della costruzione era dotata di pareti di vetro,aventi una luce messa sotto ciascuna
facciata,e una tettoia nera,connessa a delle spranghe oblique e laterali,posta sopra ogni faccia.
Il tetto aveva una punta al centro,con una trave verticale dotata di una luce circolare in cima.
Oltre la seconda recinzione era presente una grande zona asfaltata,con degli edifici rettangolari a 2
piani,aventi le pareti chiare e delle luci azzurre e circolari sugli spigoli.
All'interno di una delle costruzioni c'era una parete di metallo,con una porta dello stesso
materiale,avente un vetro ovale,sulla parte alta,circondato da una linea nera che ne ricalcava i
contorni.
Alla destra della porta c'era una parete con un'apertura rettangolare,avente delle sbarre,a sinistra era
posta una rete di metallo,dotata di una seconda entrata messa davanti alla prima,e oltre era presente
un secondo corridoio,avente una rete metallica a sinistra e un muro grigio,con delle porte di
metallo,dotate di un vetro ovale in alto,su di esso.
Una guardia,indossante un berretto blu,giaccone blu,con un rettangolo giallo,avente una punta sulla
zona inferiore,messo sulle spalle,cintura nera,pantaloni blu e scarpe nere,aprì la porta di metallo e
fece passare Lionel Luthor,che aveva 2 libri nella mano sinistra e delle coperte nella destra.
Dietro la prima entrata con le sbarre era posto Lex Luthor,che indossava una giacca nera,camicia
viola,pantaloni neri e scarpe nere.
Lionel si voltò verso il figlio"Ben fatto,Lex.
Ma non eri stato tu a dire a me...non dovresti ferire chi non puoi uccidere?"
"Ma tu sei già morto."disse Lex"Non uscirai mai da qui.
Non ci sarà nessuna rivincita.
Scacco matto.
Partita finita."
Lionel si voltò di spalle.
"Sai una cosa?"disse Lex,mentre la guardia apriva la seconda porta,poi Lionel la oltrepassò e
guardò il figlio"Non potevo perdermi questo momento."
Lionel avanzò nel corridoio e Lex sorrise.
La notte seguente Lana,che aveva i capelli legati dietro la testa,con una lunga chioma sciolta sulla
parte posteriore del cranio,e indossava una maglietta nera,a maniche corte,pantaloni neri e scarpe
nere,era al piano superiore del Taloon e stava gettando dalle scale degli scatoloni,poi andò verso
l'entrata della stanza,ma sentì dei passi e si voltò,dopo di che guardò verso il piano terra e vide
Jason,che indossava un giaccone grigio,maglietta rossa,jeans blu,scarpe nere e aveva un grosso
mazzo di rose rosse e bianche,con un fiocco rosso sulla zona frontale,tenuto con la mano sinistra.
"Ciao."disse lui.
Lana restò in silenzio per alcuni secondi.
"Sei sconvolta dalla mia magnifica entrata?"disse lui.
Lana sorrise e scese le scale"Come mai sei qui?"
"Ti sto dando tempo."disse lui che le porse il mazzo di fiori e lei lo prese.
"Sono bellissimi."disse Lana.
Lui estrasse una lettera dalla tasca del giaccone,con la mano destra"Io...ho trovato questa.
Jason devo tornare a casa,vorrei avere il tempo di spiegarti.
Ce l'hai ora."
Lei sorrise e chiuse gli occhi,poi divenne seria"Mi dispiace Jason,io...io non so cosa dire."
"Ok...ok..."disse Jason"Continuavo a cercare di convincermi che non era colpa mia,ma...a questo
punto forse avevo ragione."
Lui andò verso l'uscita.
Lana posò i fiori e gli andò dietro"Aspetta!"
Jason si fermò e si voltò verso di lei.
"Io sono felice di vederti,è solo che...tu hai fatto tutta questa strada e io...avrei voluto darti una
spiegazione..."disse Lana.
"Per aver lasciato Parigi o per aver lasciato me?"disse Jason.
"Tu lo sai quello che provo per te."disse Lana"Non è cambiato niente.
Ma non tornerò a Parigi."
"Lana,non sono venuto a prenderti."disse lui"Sono qui per restare con te."
I 2 si baciarono.
