SUPERGIRL:LA RAGAZZA D'ACCIAIO
TERRA 24
1985
Notte.
In un luogo nero c'era un enorme cristallo informe,chiaro,con vari filamenti che partivano da esso e andavano verso una base piatta,simile ad un grosso pezzo di terra.
Intorno all'oggetto c'erano 4 placche rettangolari nere,che avevano 5 luci rettangolari che ci ruotavano intorno.
Dentro il cristallo c'era una struttura formata da vari corridoi bianchi,impilati ai lati e di varia grandezza e ampiezza.
C'erano anche molte colonne bianche,che si aprivano in 2 parti andando anche in direzioni diverse.
Le colonne erano piatte e rettangolari.
Nell'aria c'erano molte sfere bianche sospese.
In una zona c'era una ragazza bionda,con capelli lunghi e lisci,che camminava per uno dei corridoi bianchi.
La parte superiore dei capelli era legata dietro la testa,mentre il resto era sciolto.
Indossava un lungo e largo abito rosa,con macchie blu.
Passò in una zona dove c'erano dei tessuti di plastica chiara,con forme dorate disegnate sopra,poste a demarcazione dei confini di una stanza e oltre c'erano dei tavoli bianchi dalla cima piatta e tonda con varie persone sedute.
Le sedie erano fatte da una sostanza bianca e dopo lo schienale diventavano più sottili,per poi allargarsi prima di toccare terra.
Oltre c'era un'arcata bianca in una parete con diversi passaggi.
Lei si avvicinò ad un tavolo dove c'erano 2 persone,un uomo e una donna.
L'uomo era moro con capelli a mezzo collo e un lungo abito bianco,mentre la donna aveva lunghi
capelli neri e un lungo abito nero.
"Salve a voi."disse la ragazza.
"Salute Kara."disse la donna.
"Buona giornata."disse l'uomo.
Lei passò sotto l'arcata arrivando ad un pavimento bianco largo alcuni metri.
Perpendicolare ad esso c'era un altro pavimento che combaciava con altri ripiani su cui erano altri
pavimenti.
Nello spazio tra il ponte e gli altri livelli c'era una struttura ramificata verso l'alto e cava,con dentro
un uomo.
La ragazza arrivò in una zona dove c'erano 3 livelli che formavano dei gradini circolari con sopra
dei bambini vestiti con lunghi abiti bianchi.
L'insegnante era seduta al centro della stanza su una sedia bianca.
Aveva i capelli neri a mezzo collo e indossava un lungo e largo abito bianco.
Dal soffitto pendeva un complicato intreccio di travi bianche,piccole,connesse a palle bianche.
"Sentiamo,chi conosce l'onda d'urto dell'elettrone con i suoi legami con il convettore
kryptoniano?"disse la donna.
"Giorno."disse Kara "Chiedo scusa."
"Prego."disse la donna.
La ragazza salì le scale e andò oltre.
"Leila?"disse la donna indicando una bambina.
"È la radice cubica della lunghezza d'onda sul logaritmo..."disse la bambina.
Poco dopo Kara camminava su un altro dei ponti bianchi con ringhiere dello stesso colore "Salve."
"Salve Kara."disse una donna castana con un abito bianco e blu.
Il ponte si curvava leggermente a destra,poi si apriva in 2 parti perpendicolari,con oltre il confine
blu scuro con linee verticali bianche che si univano ad un certo punto,poi si riaprivano e andavano
verso il basso e proseguivano dritte fino a quando non si riunivano ancora.
Alla sinistra del ponte c'era un pavimento curvo con una ringhiera informe bianca,con delle parti
che andavano verso l'alto.
"Salute a te."disse Kara.
Dentro una delle strutture ramificate bianche c'era un uomo dai capelli bianchi,anche se di aspetto
giovane,con un lungo e largo abito bianco,con linee celesti e segni blu.
Nella mano destra aveva un oggetto arancione che aveva il manico allungato,pieno di bozzi,poi una
lunga punta che aveva anch'essa i bozzi sui lati.
Sulla parte in cui la sua mano stringeva l'oggetto c'era una luce gialla e la punta era leggermente
illuminata di energia gialla.
La punta aveva anche una linea aggrovigliata che dalla base arrivava alla punta.
L'uomo mise la punta su una delle colonne informi dell'oggetto e mandò la punta lentamente verso
destra,formando una nuova protuberanza.
"Oh,ma è meraviglioso."disse Kara e l'uomo uscì dalla struttura afferrando la ringhiera del
ponte"Che rappresenta Zaltar?"
"Credo un albero."disse Zaltar.
"Un albero?"disse Kara guardando la struttura "Cos'è l'albero?"
"Una cosa bella che cresce sulla Terra."disse Zaltar.
"La Terra?"disse lei "Dov'è andato mio cugino Superman?"
"Esatto."disse Zaltar "E dove un giorno,spero molto presto,potrò avventurarmi anche io.
D'altronde l'atemporalità di questa dimensione delle stringhe ha i suoi pregi e i suoi difetti.
Io sono sempre di mezza età,tu sempre ragazza,i neonati sempre uguali.
Dopo un po' ci si annoia."
"Ma se ti avventuri fuori rischi di invecchiare."disse Kara.
"Il Sole giallo dona grandi poteri agli abitanti di Krypton,tra cui l'immunità alla vecchiaia."disse
Zaltar "E poi una volta tornato qui la mia età verrebbe riportata al preciso momento in cui sono
andato via."
"Ma comunque non è possibile andare sulla Terra,vero?"disse Kara.
"Con quello è possibile."disse Zaltar che indicò un pavimento sopraelevato circolare con una
ringhiera formata da travi verticali e fili orizzontali.
Al centro del pavimento c'era una placca circolare bianca,con dentro delle sfere di vari colori e
dalla circonferenza partivano delle placche che erano curve verso l'esterno e in cima avevano una
punta e in mezzo avevano una circonferenza di vetro.
"Volando si può."disse lui.
"Ma prima devi uscire da questa dimensione attraversando le pareti del cristallo."disse lei "Non
resisteresti mai alla pressione di questo piano."
"Con quello posso andarmene in un batter d'occhio."disse l'uomo.
"Tu non ci lascerai mai Zaltar,non lascerai mai la città di Argo."disse Kara.
"Si,se voglio Kara,anche se qui è tutto bello e perfetto."disse lui "Forse me ne andrò su Saturno,sulla luna Titano ad esaminare i resti di quella colonia una volta governata dagli esseri cosmici chiamati
eterni.
Si,andrò su Saturno."
"Saturno?"disse Kara "È più lontano della Terra?"
"Ma che domande."disse Zaltar "Non hai studiato geometria esadimensionale a scuola?
Cos'è non insegnano più queste cose?"
"Si certo,le insegnano...ho studiato le equazioni...non riesco a visualizzarle."disse Kara.
"La maggior parte degli artisti trovano che la matematica sia una cosa inutile."disse Zaltar "Ma la
vita è matematica."
Zaltar le accarezzò la testa con la mano sinistra"Saturno e Terra sono nell'extra galattico,ma noi siamo invece nell'interdimensionale.
La nostra città ha 2 grandi fonti di energia.
Questa è una...guarda."
Lui mostrò una sfera nera,con linee d'oro che andavano ,dal diametro, sia in alto sia in basso.
Zaltar teneva l'oggetto nella mano sinistra e la sfera ruotava su se stessa illuminando la parte gialla con luce bianca ciclicamente.
"Un omegaedro."disse Kara "Te l'hanno lasciato prendere?"
"No,non esattamente,l'ho preso in prestito."disse Zaltar.
"L'hai rubato?"disse Kara "Zaltar..."
"No,preso in prestito."disse Zaltar che puntò l'oggetto arancione verso la sfera "Lo restituirò.
Mi ispira."
La punta dell'oggetto arancione roteò.
"Oh beh se ti ispira."disse Kara.
Lui mandò sia l'oggetto arancione sia la sfera verso la struttura ramificata,alzando le braccia,ci fu un lampo bianco sulla superficie della costruzione e una luce chiara si diffuse su di essa facendola diventare azzurra con punti bianchi in movimento.
"Sai una cosa?"disse Zaltar "Penso che non riuscirò mai a costruire un albero vero."
"Perché?"disse lei "Dovrebbe essere più facile che creare la luce."
"Perché una statua non è la vita,è un'illusione di vita."disse Zaltar.
"Kara!"disse una donna avvicinandosi.
La donna aveva capelli neri lunghi,un lungo abito grigio,senza maniche e la parte sotto era bianca con circonferenze blu.
"Kara,sono ore che ti cerco dappertutto."disse la donna toccandole le spalle.
"Scusa mamma."disse lei.
"Zaltar."disse la donna.
"Alura!"disse lui "Unisciti a noi,stiamo inventando..."
Lui puntò l'oggetto arancione sul polso di Kara e produsse un lampo facendo apparire un bracciale di metallo,poi le diede l'oggetto "...miracoli.
O qualcosa di simile.
Direttamente dall'energia di questo reame.
Ora prendi questo Kara."
Lei prese l'oggetto.
"Bene,dai prova."disse Zaltar "Prova a lasciar esplodere la tua immaginazione dove vuoi."
Kara corse via.
"Zaltar,mio marito mi ha detto che vuoi lasciare la nostra meravigliosa città."disse la donna toccandogli il braccio destro e facendo alcuni passi "È vero?
Dove vuoi andare?"
Kara si mise a terra a gambe incrociate.
"Tu e Zor El avete tutto in questa città,avete l'un l'altro e avete Kara."disse Zaltar.
"Ma Zaltar,tu hai creato questa città."disse Alura.
Kara strinse il manico e la punta dell'oggetto si illuminò di luce azzurra,poi tracciò una linea azzurra sul pavimento,poi disegnò un insetto simile ad una libellula.
"Si fin dove giunge occhio."disse Zaltar "È una mia creatura,ma non tollero di sentirmi confinato nella mia città di Argo,la testa mi ribolle di idee,la mia immaginazione è troppo vasta."
La libellula divenne reale ed era grande come la testa di una persona.
"Non riesco più a controllarla."disse Zaltar.
"Se vuoi la mia opinione Zaltar stai cominciando a ripeterti con tutte queste creazioni scintillanti di luci."disse la donna.
"Esatto."disse Zaltar che si chinò poggiando la sfera a terra e mettendola sotto il tallone destro"Ecco perché voglio andare su Venere."
"Venere?"disse Alura guardandolo "Quando?"
"Domani o dopo domani al massimo."disse Zaltar che fece rotolare la sfera fino a Kara.
"Zaltar,ma ci hai pensato bene?"disse la donna "Secondo me è una cosa senza senso."
"Ci ho pensato intensamente."disse Zaltar,mentre Kara prendeva la sfera "E sono deciso."
Kara mise la punta dell'oggetto vicino alla sfera e la punta iniziò a girare,poi mise la punta vicino
all'insetto appena formato ed esso iniziò a muoversi e volare.
L'insetto iniziò a volare intorno a lei,poi sfondò una finestra e andò verso il vuoto.
Un fortissimo vento invase la sala.
La sfera venne immediatamente risucchiata fuori.
"KARA!"disse Zaltar correndo "L'OMEGAEDRO!"
Lei venne sollevata dal vento e portata verso l'apertura,ma riuscì ad afferrare delle linee metalliche bianche con le mani "ZALTAR!
TI PREGO AIUTO!"
Tra la folla accorse un uomo con capelli neri,con la riga in mezzo.
L'uomo indossava un abito lungo e largo,con la spalla e il braccio destro dorato,la spalla e il braccio sinistro giallo ocra e il resto arancione.
"KARA!"urlò l'uomo che passò sotto una ringhiera e la afferrò insieme a Zaltar,Alura e altri che la portarono indietro "È tutto finito..."
Zaltar prese l'oggetto arancione e lo puntò verso l'apertura sigillandola,poi raggiunse Kara.
"Hai preso l'omegaedro."disse l'uomo.
"Non è esatto Zor El,ho perso l'omegaedro."disse Zaltar.
"Oh no padre,sono stata io a perderlo."disse Kara.
"Non importa chi,senza quello la città può sopravvivere solo poco tempo."disse Zor El.
"Le luci si affievoliranno e l'aria diventerà sempre più rarefatta."disse Alura.
"Si lo so."disse Zaltar "Lo ritroverò,andrò fino alla fine dello spazio interstellare se necessario."
"E come?"disse Zor El "Nessuno può lasciare la città di Argo e tu lo sai.
Questo e il nostro universo e l'hai distrutto per un gioco!
Un gioco infantile!"
"Io credo di poter andare nel piano materiale."disse Zaltar "Con quella navicella."
"Non dire sciocchezze."disse Zor El.
Kara si mise seduta al centro della navicella e le punte si chiusero formando una sfera.
La navicella si sollevò.
"KARA!"urlò Zaltar correndole dietro.
"KARA!"urlò la madre "NO!"
L'oggetto riuscì a passare attraverso la struttura e ad andare nel nero esterno.
"Tu sei un pazzo!"disse Zor El.
"Morirà,lo so."disse Alura.
"No,lei si salverà."disse Zaltar "Quel mezzo è programmato per l'intra stellare e l'extradimensionale."
"Non la vedrò mai più."disse Alura.
"Ma almeno si salverà."disse Zor El "Si salverà."
"Io ho perso l'omegaedro."disse Zaltar "Me ne andrò nella zona di punizione.
Devo essere spedito nella zona fantasma.
La vostra sofferenza sarà breve,la mia...sarà eterna."
La sfera si allontanò dal pezzo di terra sospeso sul nero.
La parte bassa della dimensione era mossa come se ci fosse un mare sotto.
Il mezzo aprì un portale e si ritrovò a vagare nello spazio.
Kara si spaventò passando vicino ad una supernova,poi vide una nebulosa bianca.
Terra.
2 persone erano su una canoa in un fiume con intorno un prato e degli alberi.
Sul prato c'era una pelliccia di tigre,munita di testa, con dei piatti sopra e una bottiglia di spumante,con accanto una cesta di legno con della frutta su un piatto.
Un uomo era accucciato vicino al tappeto.
Aveva i capelli grigi,con la riga a destra,giacca marrone,camicia bianca,cravatta marrone,pantaloni marroni e scarpe nere.
Sulla pelle di tigre,in fondo,c'era una donna semi distesa.
Aveva i capelli rossi,ricci e lunghi,giacca bianca,pantaloni bianchi e stivali bianchi.
"Altro spumante mia cara Selene?"disse l'uomo.
Lei annuì prendendo il bicchiere e versandosi da bere.
"A che stai pensando?"disse lui.
"Che il mondo è molto bello."disse la donna guardandosi intorno "E non vedo l'ora che diventi solo
mio."
"L'unico modo per governare il mondo è diventare invisibile."disse l'uomo bevendo.
"Invisibile?"disse lei "No.
Non sarebbe bello stare nascosta."
"Ma con gli incantesimi potresti farlo."disse lui "Andare dovunque e fare tutto."
"Da quanto stiamo insieme?"disse lei.
"Mesi,cara."disse lui.
"E perché sembrano anni?"disse lei.
"Tu sei così impaziente,tu vuoi sempre tutto entro ieri,vero?"disse lui sorridendo "Eppure dovresti sapere che ci vuole una vita per scoprire i segreti della magia nera e studiare i vecchi testi."
Sopra di loro passò la sfera luminosa.
"Guarda lassù."disse lui "Che cos'è?"
I 2 scapparono vedendo l'oggetto andare verso di loro.
La palla di metallo toccò terra e si spense.
La donna la osservò da dietro l'auto,poi si avvicinò vedendo che si illuminava,poi la
prese"Ah...incredibile.
La soluzione,lo so,è in quest'oggetto.
Lui è precipitato ed è partecipe dell'eterna vita del Sole,chi lo possiede non dovrà temere la morte,e sono io che lo conserverò per sempre."
"Che cos'è?"disse l'uomo e la donna si voltò camminando "Che sta succedendo?
Che cos'è?"
"Succede che ora sono più potente di te."disse lei "Questo succede."
La donna salì in auto.
"Non potrai mai essere più potente di me."disse lui "Senza di me staresti ancora nel luogo dove ti ho trovato."
Lei aprì il cassetto dell'auto e quando provò a metterci dentro l'oggetto la radio si accese.
"Non puoi andartene senza di me Selene."disse lui mostrando le chiavi nella mano sinistra "Ho io le
chiavi.
Mi spiace."
Lei avvicinò la sfera al volante e l'auto si mise in moto.
"Sappiamo che Superman ha deviato un asteroide l'altro ieri."disse l'uomo alla radio "Per questo ha ricevuto anche l'encomio del Dr Manhattan,ex membro degli Watchmen."
L'astronave di Kara era in fondo al lago.
Lei alzò le braccia e il mezzo si aprì,poi lei volò fuori dall'acqua e atterrò sulla riva cadendo a terra.
Indossava una tuta aderente azzurra,che la copriva dalla base del collo fino alla vita,poi aveva una cintura aderente gialla,con la parte centrale puntata in basso e sotto di essa c'era una mini gonna rossa.
Al centro del petto aveva un triangolo rosso con la punta in basso.
L'interno del triangolo era giallo,con la "S"rossa.
Le gambe erano scoperte fino all'inizio dei polpacci dove c'erano gli stivali rossi,con il bordo superiore curvo e giallo.
Dalle spalle partiva un mantello rosso che arrivava alle ginocchia.
Lei si guardò intorno,poi guardò gli uccelli.
Kara prese una pietra con la mano destra e la frantumò stringendola con la mano,poi soffiò via la polvere.
Lei si alzò e camminò,poi si chinò e raccolse un fiore bianco,non ancora sbocciato,da un cespuglio,si alzò e dagli occhi le uscirono 2 sottili raggi rossi che fecero sbocciare il fiore.
Lei sorrise vedendo ciò che aveva fatto,poi lo annusò.
Quando guardò in basso si accorse di avere i piedi staccati da terra.
Atterrò lentamente,poi si sollevò di nuovo arrivando più in alto e spalancando le braccia,facendo cadere il fiore,atterrò lentamente su una roccia e spiccò un balzo arrivando più in alto,poi atterrò lentamente su un'altra roccia,poi spiccò un altro balzo spalancando le braccia,atterrò su un'altra roccia e poi si sollevò in aria di nuovo riuscendo a volare,poi si mise dritta,poi si mise a testa in giù a mezz'aria e poi dritta di nuovo.
Volò di schiena,poi fece una capriola,si abbassò e volò in avanti con le braccia spalancate,mettendo la mano sinistra nell'acqua del lago.
Poco dopo volava sopra una valle,con una collina accanto piena di alberi,in lontananza c'erano invece delle montagne innevate.
Kara volò sopra un lago,poi mise il braccio sinistro in avanti con il pugno chiuso e mise il destro vicino al seno con il pugno chiuso,poi volò sopra le montagne,arrivando tra le nuvole e allargando le braccia.
L'uomo che era stato lasciato nel bosco portava la pelliccia a tracollo e la cesta in mano.
Kara volò sopra di lui,poi passò sopra una cascata con le braccia spalancate,poi rimise il pugno sinistro in avanti e il destro vicino al petto.
Poco dopo volava con le braccia spalancate sopra una mandria di cavalli in fuga in una prateria con pochi cespugli.
Al tramonto atterrò in un bosco e camminò vicino al mare,poi guardò l'acqua e mise i pugni sui fianchi.
La macchina di Selene superò un cancello di metallo.
Poco oltre c'era uno spiazzo con a destra una base rettangolare con delle colonne rettangolari bianche,con i lati rossi e il tetto verde chiaro appuntito.
A sinistra c'era una costruzione con la base circolare di pietra,divisa in 2 livelli,con colonne rettangolari arrugginite e un tetto verde piatto.
Oltre c'era una lunga costruzione rettangolare grigia,con un teschio dipinto sopra.
La donna aprì le porte frontali ed entrò in una grande stanza.
Le porte erano nere e bianche,con un'arcata di plastica appiccicata sopra.
Nella stanza c'erano vari tavoli e molte aste con teschi conficcati in cima.
"Bianca!"disse la donna passando vicino ad un armadietto di metallo con vari livelli pieni di
bottiglie "Sono tornata."
La donna nascose la sfera sotto il vestito ed avanzò "BIANCA!"
La donna si avvicinò ad un tavolo pieno di teschi,candele e altri oggetti.
"Che c'è?"disse una voce femminile.
"Fatti vedere."disse la donna che salì su un piano rettangolare nero dove c'era un letto coperto da coperte bianche e nere.
Selene si sedette sulla base della piattaforma sollevando un coperchio da terra "Ho qui una sorpresa per te."
La donna estrasse un contenitore d'oro,aprì il coperchio e inserì all'interno la sfera.
"Ci hanno tagliato di nuovo i fondi."disse la voce femminile "Un giorno o l'altro andrò alla centrale
e taglierò la gola a qualcuno."
Arrivò una donna anziana,con capelli castani corti e un lungo vestito nero lungo fino a terra.
"Ti giuro che farò un macello."disse la donna con delle bollette in mano "Sono convinta che il solo modo possibile per pagare i conti il mese prossimo è fare come ti ho detto,ossia spremere al massimo i nostri adepti."
"Non è più necessario."disse la donna alzandosi con il contenitore di metallo in mano.
L'altra la seguì fino ad una zona addobbata come una cucina bianca,con credenze e frigorifero.
"Sono stata scelta."disse la donna "Il mondo è nelle mie mani finalmente."
Il cielo era quasi buio e Kara volava sul mare,con le braccia verso l'esterno,verso una città dove
c'erano dei grattacieli e volò tra essi.
Il bracciale di metallo sul suo polso sinistro iniziò ad emettere dei suoni lampeggianti e lei lo
guardò,poi volò in basso e atterrò in mezzo ad una strada nella zona periferica che era fatta da case
di 2 piani.
La strada era deserta e c'erano moltissimi cartelloni pubblicitari.
Kara si guardò intorno e camminò lentamente per strada,udendo delle sirene in lontananza,poi si voltò.
Un camion suonò il clacson e si fermò davanti a lei.
2 uomini scesero dal mezzo.
Uno aveva i capelli neri,ricci,barba e baffi,giaccone nero,pantaloni neri e scarpe nere,mentre l'altro
aveva i capelli castani,ricci,con giaccone celeste,maglietta bianca,pantaloni grigi e scarpe nere.
"Niente male la pupa,eh?"disse l'uomo con la barba.
"Salve."disse lei sorridendo.
"Da dove vieni?"disse l'uomo.
Lei rise.
"Salute a te bellezza."disse quello con il giaccone celeste.
"Salve,vi prego,mi potreste dire in che quartiere ci troviamo?"disse Kara.
"In che quartiere siamo Eddie?"disse quello con la barba "Quartiere delle puttane vero?"
"Hai proprio ragione Billy."disse l'altro "Si chiama così."
"Oh no,vede,io intendevo un'altra cosa."disse Kara mentre quello con la barba le andò dietro "Tutte
quelle luci laggiù...come si chiamano."
"A me interessa molto di più quello che c'è qua sotto."disse quello dietro di lei che le sollevò il
mantello guardandole le gambe.
Lei si voltò e gli diede uno schiaffo alla mano dell'uomo "Sta fermo!"
L'uomo si allontanò con le braccia spalancate.
"Di ti sei mascherata da Superman,vero?"disse l'altro e lei lo guardò.
"Sono...sua cugina."disse Kara "Sono venuta qui per cercare l'omegaedro,la sua fonte di energia è
vitale per noi.
Devo trovarlo."
"Si capisce."disse quello con i capelli ricci dietro di lei "Anche Eddie e io siamo qui per una
missione segreta.
E stiamo cercando il modo di divertirci.
E tu,bellezza mia,hai vinto il primo premio."
L'altro le accarezzò i capelli,lei lo guardò e gli afferrò la mascella con la mano destra sollevandolo da terra,poi lo lasciò andare.
Lui fece diversi passi indietro.
"Ah...violenta la ragazza eh?"disse quello con la barba.
"Perché fate così?"disse lei.
"Perché sei troppo bella e mi piaci."disse lui avanzando.
Lei soffiò e lo scagliò contro un muro di legno che venne sfondato.
L'altro estrasse un coltello "Questo non dovevi farlo tesoro.
Vieni avanti."
Lei fece uscire 2 sottili raggi dagli occhi e colpì la lama del coltello surriscaldandola e scottando la mano dell'uomo che lasciò cadere l'oggetto.
"Capisco...ti piace giocare duro,vero bellezza?"disse l'uomo avvicinandosi "Vieni avanti."
Lei gli diede un calcio e lo fece volare di diversi metri,poi spiccò il volo.
"Eddie?"disse l'uomo con i baffi "Eddie è meglio che questa...non andiamo a raccontarla in giro."
Nella struttura dove era Selene c'erano moltissime persone in abiti da sera eleganti.
Le pareti erano state riempite di candele accese.
Un uomo anziano arrivò mediante un vagone finto che passò su delle rotaie dietro un divano.
L'uomo era calvo,con giacca marrone,maglietta gialla e pantaloni bianchi.
Portava in mano un vassoio con sopra dei bicchieri,poi passò tra la gente.
Selene era seduta sul tappeto di tigre,posto sulla placca rettangolare e alla base c'era l'uomo con i capelli bianchi,messo in ginocchio.
Lei aveva i capelli messi a sinistra e indossava un lungo abito blu.
Nella mano sinistra aveva un bicchiere con dentro del liquido verde che emetteva fumo.
Era seduta su una sedia nera,con 2 corna dietro,curve verso l'alto e l'interno.
Quello in ginocchio aveva la giacca nera,camicia bianca,pantaloni neri e scarpe nere.
"Allora?"disse l'uomo "Dov'è?
Dov'è questa sfera misteriosa?
Fammici dare uno sguardo,forse potrei capirci qualcosa."
"Io ho già capito."disse la donna.
"Sprigiona elettricità?"disse l'uomo "È calda al tatto?
Dov'è?"
"Al sicuro."disse la donna "Sparisci e lasciami ai miei pensieri."
"Sparire?"disse lui "Unirmi a quella gente?
Chi sono quelli?
Vittime dei tuoi raggiri?"
"Quelli sono i miei adepti mio caro."disse lei alzandosi e lui la seguì "Le mie avanguardie della
notte.
Sto considerando di conquistare il mondo e dominarlo."
"Dopo che mi hai piantato in asso,ho visto qualcuno che dovrebbe preoccuparti molto se hai
davvero l'intenzione di impadronirti di questo pianeta."disse l'uomo "Questo qualcuno era blu e
rosso.
E sapeva anche volare."
"Non mi interessa caro Jack."disse lei "Io adesso ho in mano il potere.
Mettitelo bene in testa."
Lui aprì una scatola di metallo rettangolare ed estrasse una sigaretta "Oh si...è questo che
festeggiamo?"
"Indovinato."disse lei che mise la punta del dito indice sulla cima della sigaretta accendendola.
"Questi sono incantesimi che non possono farmi effetto."disse lui "Nella mia vita ho visto cose
molto più impressionanti che accendere la sigaretta con il dito cara signora.
Ora guarda."
Lui le mostrò lo specchietto dentro la confezione.
Per un momento apparve un volto mostruoso con occhi gialli luminosi simili a quelli di un serpente.
L'essere aveva un enorme dente in cima al muso allungato e curvo in basso,mentre la mascella era molto più piccola della parte superiore.
La pelle era blu e ai lati del viso c'erano 2 corna curve verso il basso.
"Che cos'è?"disse lei spaventata.
"Un avviso alle tue ambizioni."disse l'uomo "Sta attenta."
Lei diede uno schiaffo allo specchio mandandolo a terra.
"Assolutamente educata."disse lui che andò a prendersi da bere da uno dei vassoi portati dai camerieri e andò da una donna bionda con capelli lunghi,occhiali e un lungo vestito verde scollato.
Selene fece un gesto verso il bicchiere e il liquido all'interno divenne nero,facendo cadere a terra la donna,poi essa finì a testa in giù e roteò su se stessa.
"Basta!"disse Jack e la donna cadde a terra e fu aiutata a rialzarsi da un'altra.
"Esci dalla mia casa e non tornare."disse lei.
"Ti ho avvisata Selene,non essere così arrogante!"disse lui andando via.
Kara si era addormentata in un bosco e un coniglio le andò vicino svegliandola "Buon giorno."
Una palla da baseball cadde vicino a lei e un bambino corse a prenderla,poi tornò indietro.
Il bambino non si accorse di nulla grazie ai cespugli,poi lei lo seguì.
Kara abbassò un ramo e vide un campetto di baseball circondato da una recinzione di metallo.
I giocatori erano vestiti sia di rosso che di verde.
Una ragazza si avvicinò alle altre.
Indossavano tutte una giacca verde e una gonna grigia.
"È mai possibile che stiano sempre 2 a 0?"disse la ragazza.
Kara osservò l'abito attentamente,poi si spostò e camminò dietro un albero.
Quando uscì da dietro l'albero aveva i capelli neri,maglietta bianca,ma aveva ancora la gonna rossa e gli stivali,passò dietro un secondo albero e le comparve la gonna grigia,poi passò dietro un terzo e le apparve la giacca verde e lo zaino.
Lei si diresse verso la scuola marrone e bianca a 2 piani,composta da varie parti rettangolari,in cima alla salita.
Poco dopo stava salendo le scale e osservava i quadri sulle pareti bianche.
Le colonne a sinistra della scala erano rettangolari bianche e con alcune piante rampicanti su di esse,poi salì una seconda rampa di scale.
2 ragazze scesero.
Una era mora,l'altra castana.
"Dove sei stata?"disse la castana.
"Dal direttore."disse la mora.
"Ecco un'altra nuova!"disse la castana fermandosi "Quest'anno sembra che l'unico college al mondo sia il nostro.
Oltre una porta blu c'era un ufficio con una scrivania di legno con sopra delle foto e delle cartelline e ad essa era seduto un uomo con capelli neri,con la riga a sinistra,giacca marrone,cravatta marrone,camicia grigia,pantaloni grigi e scarpe nere.
A destra della porta c'era un mobile rettangolare che aveva sopra varie coppe e la statua di un'aquila,mentre a sinistra c'era una libreria bianca.
"Calma Sullivan."disse l'uomo prendendo una pillola e poi bevve "Devi resistere.
Hai una figlia con dentro l'energia di un cubo blu...una forte come Superman o quasi...ma va bene...tutto bene…
Tutto a posto."
Kara aprì la porta e la chiuse lentamente,mentre l'uomo aveva gli occhi chiusi,poi lui la vide"Salve.
Io..."
"Non si bussa più?"disse lui "Non le hanno insegnato l'educazione?
Non cerchiamo forse di inculcare in tutti voi che gli animali della giungla non bussano,ma le ragazze si?
Dove va?
Aspetti!"
Lei uscì e chiuse la porta,poi bussò.
"Avanti."disse lui e lei entrò.
"Deve scusarmi,non ci sono abituata..."disse lei.
"Aspetti un momento...mi sta sorgendo un grave sospetto..."disse lui avvicinandosi "Se la mia memoria non erra noi non ci siamo mai visti prima,non è vero signorina?"
"Esatto signore,sono nuova."disse lei.
"Allora la mia memoria non erra,non ci siamo mai visti."disse lui "Ma rimane la domanda:chi diavolo è lei?"
"Ah...io mi chiamo Lee..."disse lei guardando un quadro con sotto scritto Generale Lee "Linda
Lee."
"Ha una lettera di presentazione?"disse lui.
"Lettera?"disse Kara.
In quel momento Jack aprì la porta.
Indossava una giacca grigia,cravatta nera,camicia bianca,pantaloni neri e scarpe nere.
"Sono furioso,signor direttore."disse Jack.
"E io sono occupato."disse il direttore.
"Sa che hanno fatto quei piccoli mostri che vivono in questo posto?"disse Jack "Hanno inchiodato i cassetti della mia scrivania.
Mai in tanti anni mi era accaduta una cosa del genere...VENGA A VEDERE!"
Jack uscì.
"Io sono corazzato."disse il preside.
"Oh..."disse Kara.
"Non mi lascio provocare tanto facilmente."disse il preside uscendo "Non mi lascio provocare facilmente...io sono forte!
Sono una roccia!"
"Oh..."disse lei che si mosse a super velocità non appena lui ebbe chiuso la porta,andò alla macchina da scrivere dietro la scrivania,a sinistra della finestra,scrisse una lettera a super velocità,andò ad uno schedario marrone alla destra della scrivania,la inserì e poi si mise vicina alla porta che si aprì pochi minuti dopo.
"Come ha detto che si chiama?"disse l'uomo "Ah si,Linda Lee..."
"Si,mio cugino le ha scritto una lettera."disse Kara "Vuole guardare nello schedario sotto il nome
Kent?"
"Kent?"disse lui aprendo il primo cassetto dello schedario "Ah si,Kent!
Un vecchio amico di mia figlia.
Vediamo..."
Lui estrasse una cartellina nera con dentro la lettera "Eccola qui…
Mio caro signor Sullivan,la prego di accogliere nel suo istituto la signorina Linda Lee…
Un'orfana?
Non è motivo per essere trattata diversamente vero?"
"Oh no signore,davvero."disse lei.
"In un modo o nell'altro siamo tutti soli su questo miserabile piccolo pianeta."disse Sullivan.
"Si signore."disse lei "Lo so."
Poco dopo i 2 camminarono per il prato.
"Data la persona che l'ha presentata non le chiederò i documenti indispensabili per l'iscrizione,me li porterà con comodo."disse il preside.
I 2 camminarono per dei corridoi bianchi con una rete di ferro a destra.
"Studierà latino,greco,matematica,biologia,informatica..."disse il direttore.
"Tutta questa roba?"disse lei.
"Anche chimica."disse l'uomo "La pigrizia è la via dell'inferno.
Mi segua."
I 2 aprirono una porta.
Le 2 ragazze incontrate sulle scale camminarono per un corridoio.
Indossavano una camicia bianca.
Dietro di loro c'era una stanza dove alcune leggevano in fondo su dei divani e altre facevano allenamenti sportivi.
Le 2 passarono vicino ad una reception di legno su cui era poggiata un'altra che aveva addosso un asciugamano.
"La cosa importante è non farci vedere."disse la rossa che si bloccò "Sullivan…
FUOCO IN VISTA!"
Le 2 fuggirono e poi anche quella poggiata sulla reception.
Tutte quelle sedute sui divani nella sala ricreativa andarono via.
Nella stanza oltre ai divani c'era una tv al centro della stanza.
Sullivan bussò su una porta blu "Apra!
So che è dentro!"
Una ragazza riccia,con berretto verde e maglietta verde aprì la porta "Scusi,ma sono in meditazione."
Lei stava per chiudere la porta,ma l'altro la aprì.
Dietro la porta c'era uno specchio rettangolare,poi,a destra,c'era un armadio,dei comodini,le pareti erano tappezzate di foto e a destra c'era un tavolino.
"Si,di romanzi a fumetti e chissà di che tipo."disse l'uomo "Figurati.
Avanti,avanti.
Non resti sulla porta."
Kara avanzò.
"Oh no...io ho diritto ad una singola quest'anno."disse la riccia.
"Non sempre si ha quel che si vuole."disse l'uomo "Le delusioni irrobustiscono il carattere."
"Ma che mi frega del carattere."disse lei.
"Mi chiamo Linda Lee."disse Kara.
L'altra si avvicinò e porse la mano "Ciao..."
"Oh...ciao."disse Linda che mise la mano destra in parallelo alla sua e l'altra le strinse la
mano.
"Sono Lucy Lane."disse l'altra.
"Linda Lane e Lucy Lee."disse l'uomo "Quasi uno scioglilingua."
"No,Linda Lee e Lucy Lane."disse Kara.
"Voi vi conoscevate già?"disse lui.
"Oh no..."disse Kara.
"Ma è come se ci conoscessimo da sempre."disse l'altra.
"Oh certo...ecco perché quel cognome..."disse l'uomo avvicinandosi "Il Daily Planet certo.
Il cugino di Linda ci lavora e sua sorella...come si chiama quella che mi chiama continuamente e mi
rompe…?"
"Lois."disse Lucy.
"Ah si,esatto."disse Sullivan "Volevo pregarla di portare la sua amica in giro.
Grazie."
Lui chiuse la porta.
Kara sorrise e l'altra andò verso il letto che era dietro la finestra,poi si mise a leggere.
"Chi è tuo cugino?"disse lei.
"Clark Kent."disse Kara.
L'altra abbassò il giornalino e spalancò gli occhi "Vuoi sfottermi?
Clark Kent è tuo cugino?
Non stai scherzando?"
Lucy si alzò.
"Lo conosci?"disse Kara.
"Se lo conosco?"disse Lucy "Mia sorella lo conosce bene.
Anzi lo conosce molto bene."
"Oh già,lavorano allo stesso giornale quindi devono conoscersi bene."disse Kara che guardò un altro letto "Questo è il mio letto?"
"Si,questo è il tuo letto,ma dormirai molto poco."disse l'altra che spostò dei panni e li mise dentro l'armadio "C'è un casino pauroso da queste parti.
I soggetti peggiori vengono mandati qui.
Bene,la tua roba quando arriverà?"
"Non mi deve arrivare niente."disse Kara seduta sul letto.
"È tutto in quella piccola borsa?"disse Lucy.
"Oh..."disse Kara alzandosi "Avrei dovuto fermarmi a comprare altri vestiti,ma la fretta di arrivare a
questo college..."
Kara si bloccò e spalancò gli occhi sorridendo,vedendo l'immagine di Superman su un poster attaccato al muro "Oh…
Tu lo conosci?"
"Superman?"disse Lucy "Certo.
Non trovi che sia l'uomo più bello del mondo?
Ehi li dentro ci sono i miei vestiti,mettili pure quando vuoi.
Non sono gelosa."
"Grazie,sei molto gentile."disse Kara guardando verso l'immagine di Superman.
"È un vero fusto."disse Lucy.
Kara accarezzò il poster.
Poco dopo Jack era dentro un'aula buia,con una lavagna a sinistra e le studentesse erano a delle scrivanie con dei computer accesi.
La lavagna era bianca con scritte nere.
"Cercate di concentrare i vostri diabolici cervelli su un problema che per risolverlo richiedeva
settimane di lavoro prima dell'avvento del computer."disse l'uomo sedendosi su una
scrivania"Anche adesso ci vorrebbe parecchio tempo senza certi algoritmi che..."
Delle ragazze risero.
"...se state tranquille per qualche secondo...potrei rivelare alla vostra conoscenza."disse Jack.
Il pulman giallo della scuola passò in una strada vicino all'edificio,poi si fermò.
Dietro c'era una macchina con dentro Selene e davanti c'era la donna anziana che indossava una maglietta rosa scuro.
Selene,ai posti dietro,indossava un cappello nero,sciarpa nera,vestito rosso lungo e scarpe rosse.
Sulle gambe aveva una tavola ouija su cui metteva delle carte con dei disegni sopra"Paura,odio,amore...le carte hanno deciso.
La gente farà tutto quello che voglio per amore.
Si suicideranno per amore,si ridurranno in stato di schiavitù per amore...bene...è semplice.
Basta solo che tutti quanti mi amino."
"Oh non è semplice,sei un essere orribile cara."disse l'anziana.
"Usa l'immaginazione."disse l'altra "Si tratta di magia,non solo d'amore."
Il pulman andò avanti.
"Perché non ci muoviamo?"disse Selene.
"Mi sono innamorata."disse la donna.
Poco oltre c'era un ragazzo a torso nudo che segava il ramo di un albero.
"Ma tu guarda."disse la vecchia"Muscoli meravigliosi."
"Non male."disse Selene.
La sfera emise dei bagliori dentro il contenitore che aveva 2 punte ricurve verso il basso sul coperchio.
"Ehi che sta succedendo?"disse la vecchia.
Kara sentì il suono dell'oggetto con il super udito.
"Sta cercando di comunicarmi qualcosa."disse Selene.
"Che cosa?"disse la vecchia"C'è qualche pericolo?"
"Non lo so,come faccio a saperlo?"disse Selene che guardò l'uomo "Adesso lo so..."
"Beh,dimmelo."disse l'altra.
"Il mio principe è giunto."disse Selene.
"Eh no Selene,non è giusto,l'ho visto prima io."disse l'altra "Non puoi portarmelo via così."
"Sta zitta!"disse Selene "Andiamocene da qui."
Il braccialetto che Kara aveva al braccio si illuminò.
Lei usò la vista a raggi x per guardare attraverso il muro.
"Attraverso questa equazione calcolate la popolazione della Cina nel 2040."disse Jack che vide Kara alzarsi "Linda?
Sei qui con noi?"
"Ah...si signore."disse lei sedendosi.
"Oh davvero?"disse lui "E dove con noi?"
"Sono qui signore,in classe signore."disse Linda e le altre risero.
"Oh evidentemente sono io che mi sbaglio."disse lui "Devo presumere che pochi secondi fa,mentre
stavi fissando il muro invece dello schermo del computer come tutte le altre allieve,tu ti stavi in
effetti concentrando per risolvere il piccolo problema proposto?"
"Si,signore certo...io pensavo che..."disse Kara.
"Eccellente."disse Jack "La soluzione prego.
Fate tutti attenzione,Linda sta per darci la soluzione,ascoltate."
"52719100."disse Linda e tutte risero.
La campanella suonò.
"Andiamo presto,prima che quello possa controllare."disse Lucy e le 2 andarono via.
Jack controllò il risultato e restò perplesso "Signorina Linda?"
"Merda..."disse Lucy fuori dalla classe.
"Si signore?"disse Linda.
"Di la verità hai visto i miei appunti?"disse Jack.
"Lo giuro,no signore."disse Linda.
"E come sapevi la risposta esatta?"disse Jack "Come?"
"È che io...vede..."disse Kara.
"È tutta colpa di questo pazzo tempo signore,questi temporali,queste onde elettromagnetiche..."disse Lucy entrando "Questa è la ragione per cui la gente da i numeri.
Dobbiamo andare signore."
Le 2 uscirono e chiusero la porta.
"Oh cielo,grazie..."disse Kara.
"Come sapevi la risposta?"disse Lucy.
"Non saprei...geometria a sei dimensioni?"disse Kara "Non ci avevo mai provato."
"Si...un consiglio...non dirlo in giro."disse Lucy andando via "A dopo."
Poco dopo le ragazze erano nel campo e giocavano con le divise verdi e rosse.
Quella castana fece cadere a terra Lucy con uno sgambetto.
"Ben fatto."disse l'altra.
Kara aiutò l'altra a rialzarsi "L'ho vista sai?
L'ha fatto apposta."
"L'ha fatto apposta si."disse Lucy "È una carogna."
La partita iniziò ancora e la rossa tirò violentemente la palla verso Lucy,Kara corse,si mise davanti all'amica e la palla le colpì la schiena frantumandosi.
Tutte corsero verso di lei.
"Ma come ha fatto?"disse quella mora e l'altra scosse la testa.
Poco dopo erano tutte sotto la doccia.
Alla sinistra di Kara,che faceva la doccia con gli occhi chiusi,c'era una vetrata.
Quella con i capelli neri mise le mani sulla cima del vetro e si tirò su,poi si lasciò andare cadendo nella sala caldaia che era piena di tubi e cisterne.
Quella rossa iniziò a manomettere un tubo con una pinza.
"L'ho vista."disse la mora raggiungendola.
La rossa aveva ancora la divisa verde,mentre l'altra aveva una maglietta grigia e gonna dello stesso colore.
"L'ho vista."disse la mora.
"È sotto la doccia?"disse la rossa.
"Si?"disse la mora.
Kara udì dei suoni con il superudito e poi sentì le voci delle 2 "Quella stupida.
Non la sopporto.
Questa me la deve pagare."
"Guarda che se aumenti troppo si prenderanno una bella ustione."disse la mora.
"È proprio quello che sto cercando di fare."disse la rossa.
"Non è meglio farlo con l'acqua fredda?"disse la mora.
"Che razza di vendetta sarebbe?"disse la rossa "È l'ustione che voglio.
E la voglio di terzo grado."
Kara vide che le altre erano girate e così fece uscire dei sottili raggi laser dagli occhi che trapassarono la parete e arroventarono la pinza scottando la mano della rossa,poi il tubo esplose in vari punti bagnandole.
Le 2 corsero nella sala delle docce e quella mora cadde a terra,facendo ridere tutte.
L'altra la aiutò ad alzarsi e poi le 2 corsero via "Idiote!
VI ODIO!"
"Non sei mai stata così bella."disse Lucy.
"VI ODIO TUTTE!"disse la mora.
Le 2 uscirono e le altre applaudirono.
Poco dopo Kara entrò nella camera di Lucy,che era seduta su un letto e aveva addosso la giacca verde "Che ne pensi?"
"Niente di eccezionale."disse l'altra con addosso l'accappatoio verde chiaro "Manca qualcosa.
Ecco cosa manca,un bel paio di orecchini."
Lucy si tolse gli orecchini "Ma tu non hai le orecchie bucate."
"Le orecchie cosa?"disse Kara sedendosi.
"Si,le orecchie bucate."disse l'altra "Si prende un ago,lo si brucia,lo si mette nell'alcol e via.
I ragazzi ne vanno matti."
"Vanno matti per un buco nell'orecchio?"disse Kara.
"Ma da dove vieni?"disse l'altra mettendosi i calzini "A volte non riesco a capirti Linda.
Dove lo passi il fine settimana?"
"Da nessuna parte."disse Kara guardando i reggiseni.
"Non dirmelo."disse l'altra "Non puoi restare qui in questo posto deprimente come una tomba."
"Perché?"disse lei.
"Perché?"disse Lucy prendendo un abito dall'armadio "Questo è un fine
settimana di 3 giorni.
Di 3 giorni capisci?"
L'altra iniziò a vestirsi "Senti,perché non vieni a casa mia?
Io abito a sole 5 miglia di qui e ho un'amica che mi viene a trovare da Metropolis.
Conosce tuo cugino.
Si chiama Chloe Sullivan,la figlia del direttore.
Sai è innamorata pazza di lui.
Porterà con se anche un amico,un certo Jimmy Olsen."
Kara si mise il reggiseno sopra il vestito.
L'altra si voltò "Potrei chiedergli di portare un amico…
Ma che stai facendo?"
"Oh...niente."disse Kara togliendosi il reggiseno "No,credo che resterò qui a studiare,ne ho proprio bisogno sai?"
Poco dopo alcune studentesse scesero le scale esterne ed entrarono dentro delle auto.
"Un momento."disse Lucy ai genitori correndo verso Kara che era seduta nel prato e indossava una maglietta grigia.
Lei stava leggendo un libro.
Lucy posò la valigia blu e si accucciò "Ehi Linda?"
"Ciao."disse Kara.
"Ci vediamo stasera a quel locale?"disse l'altra.
"D'accordo."disse Kara.
"Ci conto."disse l'altra andando via.
"Ci vediamo."disse Kara "Salutami i tuoi."
Kara prese un quaderno dove dentro c'era una mappa e cominciò a tracciare una linea.
La notte seguente Kara aveva il costume blu e rosso,mantello e capelli biondi lunghi.
Volò sulla città con le braccia spalancate,poi guardò il bracciale e vide che era spento,poi sorvolò uno stadio e un'autostrada.
Il giorno dopo all'alba era ancora in cielo e mandò in avanti il braccio sinistro,mettendo il destro sul seno.
Selene era dentro l'edificio con il teschio davanti e aveva gli occhiali.
Indossava un lungo abito nero,con parti dorate e nella mano sinistra aveva un libro.
Lei andò verso una ragnatela e prese un ragno "Prendi un ragnetto dalla ragnatela..."
Posò il libro su una placca rettangolare nera connessa ad una colonnina che poggiava su un tavolo su cui c'era un pentolone d'oro e dei contenitori di vetro con varie sostanze "...e chiudilo bene..."
Lei prese 2 pezzi di gusci di noce,chiudendo il ragno dentro "...in 2 mezzi gusci di noce...
Ora immergi la noce nell'olio..."
Lei gettò la noce nella pentola bollente "...ma non ti dimenticare di aggiungere un po' di ragnatela."
Lei mise i filamenti di ragnatela nella pentola,poi prese un cucchiaio con la mano destra "Con un
cucchiaino di puro argento metti 2 gocce d'olio d'oliva dentro un po' d'acqua."
Lei prese il contenitore con dentro dell'acqua e ci versò dentro un po' d'olio "Chi berrà questo olio si innamorerà della prima persona che vedrà."
Un pick up blu si diresse verso la struttura con il teschio.
Dal mezzo scese il ragazzo che stava tagliando gli alberi.
Indossava una maglietta scura,occhiali da sole e pantaloni neri.
Suonò il campanello poco dopo.
"Bianca,apri la porta."disse Selene "BIANCA!"
Il ragazzo andò verso il mezzo.
Selene andò ad aprire la porta "Hai suonato?
Ehi tu?"
Lui si voltò e lei poggiò la schiena contro un lato dell'entrata.
"Ho detto...hai suonato?"disse lei.
"Ah si."disse lui avvicinandosi con un foglio" Sto cercando una persona che si chiama...signora
Selena."
"Madame Selena."disse lei "E ora l'hai trovata.
Fortunato.
Vieni pure."
Lui la seguì entrando.
"Suppongo che tu sia molto popolare in questo quartiere,vedo spesso il tuo furgone parcheggiato da qualche parte."disse lei.
"Si,ho un sacco di ordinazioni da queste parti,alla gente piace come lavoro."disse lui guardandosi intorno.
"Si."disse lei "Ne sono sicura.
Vuoi una birra?"
"Si,effettivamente ho una sete da bestia."disse lui e lei andò a prendere le lattine,mentre lui guardava i teschi e le teste di arieti nere con corna d'oro.
Lei mise la sostanza nella birra e poi andò a dare una delle lattine all'uomo.
"Ora beviamo."disse lei.
"Che lavoro c'è da fare?"disse lui prendendo la lattina.
"Meglio conoscerci meglio prima."disse lei mettendo la gamba destra sul bordo della placca rettangolare e scoprendola dalla vestaglia.
"Oh...beh…per lei cosa vuol dire conoscersi meglio?"disse lui "Io faccio il mio lavoro e me ne vado?"
"Oh...hai moglie."disse lei "Scusa..."
"No,non ho moglie,voglio ancora godermi la mia condizione di scapolo signora."disse lui.
"Alla salute."disse lei.
"Crepi il lupo."disse l'altro che bevve "Ho notato che c'è un bel terreno grasso da queste parti."
"Sai cosa voglio?"disse lei "Io voglio molte piante.
Da tenere qui.
Qualcosa che faccia bella questa casa."
"Questa...è...una casa?"disse lui intontito.
"Che domanda."disse lei indicando il letto "La mia camera da letto è da quella parte."
"Sta facendo buio,vero?"disse lui barcollando "Vede...ci vuole luce per coltivare le piante in un appartamento.
Molta luce..."
"Hai sonno caro."disse lei e lui svenne cadendo su un divano.
La vecchia si avvicinò "Secondo me l'hai ammazzato."
Lei gli controllò il battito "Dormi bene e quando ti sveglierai faremo cose folli.
Sarai mio per sempre."
In quel momento suonarono al campanello.
"Se è di nuovo qualche seguace di Yahweh digli che siamo sataniste."disse Selene.
"Ai tuoi ordini."disse la vecchia che andò ad aprire.
Fuori c'era Jack vestito con un impermeabile grigio e con pantaloni grigi.
Nella mano destra aveva una catena con connesso un cilindro.
La vecchia aprì la porta "Salve Jack...ma che bel vestitino.
Favoloso."
"Voglio vedere Selena."disse Jack.
"Chiunque sia digli che non voglio comprare nulla."disse lei.
"È Jack e non ha alcuna intenzione di andarsene fino a quando non avrà parlato con te."disse lui e
lei andò alla porta.
"Insomma,che diavolo vuoi ancora?"disse la donna.
"Voglio semplicemente farti una proposta seria."disse lui.
"Matrimonio?"disse lei "Vestito così?"
L'uomo si svegliò intontito,poi si diresse verso una galleria piena di nebbia e piena di maschere mostruose sulle pareti.
"Quella sfera non potrà sprigionare tutto quanto il suo potere fino a quando tu non avrai imparato a controllare la sua forza."disse Jack "Insomma...potresti distruggerla e forse farci saltare in aria."
"Che cosa?"disse la vecchia.
"Distruggerla?"disse Selene.
"Esatto."disse lui "Mi dispiace,ma siete delle dilettanti che giocano con il fuoco."
"Ci giochiamo perché siamo noi ad avere i fiammiferi mio caro."disse lei "So come controllare le
forze della natura,mio caro."
Lei gli chiuse la porta in faccia e lui vide,tramite uno dei vetri nelle orbite del teschio, che il suo
volto era pieno di piccoli bubboni rossi.
"Quella..."disse Jack.
"Accidenti!"disse la vecchia "È proprio antipatico!"
Selene si fermò "Dov'è andato?
DOV'È ANDATO?"
L'uomo aprì una porta sul retro barcollando.
"Capisci che guaio?"disse Selene camminando avanti e indietro "Si innamorerà della prima ragazza che vedrà!"
"E allora?"disse l'altra seduta "Si innamorerà per un giorno soltanto.
Che te ne importa,lo chiamiamo domani."
"NE AVEVO BISOGNO ORA!"disse lei "DOV'È INSOMMA!"
Nello specchio apparve una luce verdastra che mostrò l'immagine dell'uomo che barcollava.
"Ehi...ma quello li...non è lui?"disse la donna.
L'immagine svanì.
"Si è staccata la spina?"disse l'altra.
"Non dire sciocchezze."disse Selene "Non è mica un televisore."
"E allora com'è possibile?"disse l'altra "Io l'ho visto proprio li dentro."
"Dev'essere stata una magia accidenti."disse lei "La mia forza..."
"OH!"disse la vecchia "Allora fallo un'altra volta!
È divertente!"
"Io...ma io non posso rifarlo,non so come ci sono riuscita la prima volta."disse Selene.
"Non dipenderà per caso da quella cosa che tieni nascosta?"disse la vecchia "Forse se la tieni in mano può darsi che riesci a rifarlo."
"La palla...e dov'è?"disse Selene.
"Non sarà dove l'hai nascosta?"disse la vecchia"Riprendila."
La donna tolse il coperchio dal suolo e prese il contenitore,ma non riuscì a sollevarlo "È incastrata.
Non è il mio giorno."
"Cosa?"disse l'altra "Come può essere incastrata?
Tira più forte."
"Sta crescendo!..."disse l'altra che estrasse l'oggetto cadendo a terra.
La scatola aveva la parte posteriore ovale bianca,con linee intricate di metallo nero sulla superficie e in cima c'era la testa di uno scheletro simile a quello di un bovino con corna curve all'indietro e un corno sul mento.
Sulla parte frontale c'erano anche 2 piccole zampe artigliate.
In quel momento si formò di nuovo la spaccatura nello specchio che mostrò l'uomo.
"Ah...non c'è il suono."disse la vecchia.
L'uomo camminò barcollando in mezzo alla strada.
Kara atterrò dentro uno degli enormi tubi cilindrici orizzontali enormi che erano stati messi su un marciapiede vicino ad una casa in costruzione con un muro di legno intorno ad essa.
Uscì dal tubo con addosso il vestito verde e grigio e i capelli neri,poi attraversò la strada.
In un locale c'era Jimmy Olsen.
Indossava una maglietta a righe bianche e grige,senza maniche,una camicia grigia sotto,pantaloni neri e scarpe nere.
Era ad un bancone di legno con dietro una signora anziana.
Dietro di lui c'era una zona con dei tavoli e sedie rosse,con delle pareti di legno,aperte al centro,posizionate prima dei tavoli, e con delle vetrate sopra.
La facciata del negozio era del tutto di vetro divisa in rettangoli da delle sbarre di metallo.
"Grazie."disse Jimmy che prese un vassoio e andò ad un tavolo dove c'era Lucy,che indossava una maglietta bianca,pantaloni blu e scarpe bianche e Chloe che aveva i capelli biondi a mezzo collo,maglietta gialla,jeans blu e scarpe nere.
"Ecco qui ragazzi."disse Jimmy posando il vassoio e poi si sedette "Grazie per l'invito Lucy."
"Sono contenta che tu sia potuto venire."disse Lucy "Come mai così silenziosa Chloe?"
"Eh non riesce a dichiararsi a Clark."disse Jimmy.
"E che ci vuole?"disse lei.
"Che ci vuole?"disse Chloe "Quando era a scuola era fissato con una mia amica,che ora lavora al
Planet,mentre io sono ancora qui fuori e per di più ho l'impressione che anche Lois cerchi di
prenderselo."
"Porca miseria..."disse Lucy guardando fuori "Ah!
C'è Linda!"
Lucy si alzò e corse fuori "EHI LINDA!"
"Ciao Lucy."disse Kara.
Jimmy guardò la ragazza "Quella è la cugina di Clark Kent?"
Jimmy si mise la macchina fotografica intorno al collo.
"Non me ne aveva mai parlato."disse Chloe.
"Sai una cosa?"disse Lucy.
"Cosa?"disse Kara.
"Ci sarà una festa a casa di Frank."disse Lucy mettendo il braccio destro sotto il sinistro dell'altra "È quello con il tatuaggio.
I suoi sono fuori città.
Quello con la cravatta a farfalla è Jimmy.
Allora vieni?"
"Non lo so,non ho il permesso per dormire fuori."disse Kara.
"Ma è semplice,torni al college,firmi ed esci dalla finestra."disse Lucy.
"Non mi sembra il caso."disse Kara.
Le 2 sentirono un clacson e videro il ragazzo che barcollava in mezzo alla strada.
"Ma guarda come cammina."disse Lucy.
"Forse si sente male."disse Kara.
"EHI TU!"disse Lucy "TI VUOI LEVARE?
TI VUOI LEVARE DALLA STRADA?"
Jimmy uscì.
"Sembra stordito,vero?"disse Kara.
"È strano."disse Lucy.
"Quello non è strano,si è soltanto fatto una dose troppo forte."disse Jimmy "Ciao.
Jimmy Olsen,fotografo."
Lui allungò la mano destra,ma lei fissò l'uomo in strada.
"Ciao,io sono Kara..."disse Kara.
"Kara?"disse Jimmy.
"Cosa?"disse l'altra.
"Cioè...sono Linda..."disse lei stringendogli la mano "Ma dovremmo fare qualcosa per quello."
"Si,prova ad aiutare un tipo del genere e come minimo ti ritrovi un coltello nella pancia."disse
Jimmy "Lasciatelo perdere.
Ehi andiamo dentro.
Ho fame."
"Vieni linda."disse Lucy che la portò dentro.
Selene aveva l'oggetto con le corna in mano "Potenti forze delle tenebre...portatelo a me.
A me."
Una ruspa si mise in moto da sola e avanzò buttando giù una parte del muro di legno.
La ruspa girò in strada e tentò di mettere l'uomo nel suo braccio meccanico.
"Oh...guarda che roba..."disse la vecchia sconvolta.
L'uomo scappò via e il mezzo gli andò dietro distruggendo una parte di un'auto,poi proseguì mandando un'auto dentro un negozio,poi sfondò l'entrata di un locale per tentare di prenderlo.
L'uomo cadde a terra e venne messo nella tenaglia frontale che si chiuse.
"Davvero non hai mai visto un tatuaggio?"disse Lucy.
"Io devo andare,ragazzi."disse Chloe alzandosi.
"Oh ciao."disse Jimmy e l'altra se ne andò.
"Ehi...c'è qualcuno li dentro."disse Jimmy guardando il mezzo.
Tutti andarono alla finestra.
"Mio Dio...ma quello si ammazza."disse lei.
Tutti corsero fuori.
Lucy si mise alla guida del mezzo e lo diresse verso una chiesa,poi virò e il braccio meccanico urtò
il fieno sul retro di un furgone.
Jimmy camminò per le strade.
Il mezzo andò verso un distributore di benzina,abbattendo anche un lampione e un sobbalzo fece sbattere Lucy contro una sbarra metallica verticale e facendole perdere i sensi.
Il mezzo abbatté una colonna facendo crollare il tetto della pompa di benzina e poi proseguì.
Una macchina evitò il mezzo e si schiantò contro un'altra.
Kara si guardò intorno vedendo che gli altri erano distratti,corse a super velocità verso il bagno e per poco non andò addosso ad una ragazza "Scusami ho molta fretta."
"Ho capito dove va."disse la ragazza riccia che aveva berretto rosso,maglietta bianca e pantaloni bianchi.
Chloe arrivò sulla strada,sentendo il rumore di un'esplosione che aveva incendiato un gruppo di ruote accatastate.
La benzina iniziò a scorrere in strada verso le fiamme.
Kara,con il costume rosso e blu e i capelli biondi, atterrò sul tetto rosso e triangolare del locale,poi vide un palo della luce a terra che emetteva scintille,così fece uscire i raggi laser dagli occhi e tranciò i cavi,poi vide l'incendio e poi fissò una cisterna d'acqua tenuta in alto da dei cavi,così spiccò il volo,con la mano sinistra in avanti,trapassò l'oggetto e fece uscire l'acqua spegnendo l'incendio,poi volò sulla folla spostando una grossa quantità di paglia a terra,andò dietro il mezzo meccanico,afferrò la parte in cui era chiuso il ragazzo e bloccò il mezzo.
"E quella chi cavolo è?"disse la vecchia "Il vestito pare quello di...Superman…"
"Super...Supergirl..."disse Selene.
Kara staccò la parte frontale del braccio meccanico e lo trascinò in un giardino,fece comparire i capelli neri e il vestito precedente,poi aprì l'oggetto.
"Che botta..."disse lui alzandosi.
"No..."disse Selene furibonda "Non me la guardare..."
"Allora va tutto bene?"disse lei "Nessun osso rotto?"
"Oh tutto a posto..."disse lui "Io...io ti amo."
"Che cos'ha detto?"disse Selene sconvolta "Che cos'ha detto?"
"Ha detto che la ama,nient'altro."disse l'altra.
"NO!"urlò Selene "NOOO!"
"Mi ami?"disse lei.
"Si,con tutto il cuore."disse lui "Niente poteva fermarmi prima,ma ora so che ti amerò per sempre..."
Lui la baciò e Lucy vide di sfuggita la scena.
"Io devo andare ora."disse Kara
Lucy scese dal mezzo e Jimmy la raggiunse con Chloe "Lucy?"
Jimmy la abbracciò "Mio Dio.
Stai bene?"
"Ho solo battuto la testa."disse Lucy.
Selene era seduta su una poltrona "Jack deve conoscerla.
Dev'essere una delle sue allieve.
Lui deve averla mandata."
La vecchia era seduta sulla placca rettangolare "Lui deve averla mandata."
"No..."disse la vecchia "Che cosa ne poteva sapere Jack?"
"Secondo te quella si è trovata al posto giusto nel momento giusto per caso?"disse Selene "Solo per caso s'è trovata vicino a quel mezzo?"
"È una ragazza che non vale niente,non capisco perché ti preoccupi tanto per lei."disse la vecchia.
"Nessuno al mondo deve intralciare la mia strada."disse Selene mettendo la mano sull'oggetto
demoniaco di metallo.
"Perché non lasci in pace quella povera ragazza?"disse la vecchia "Preoccupati di quella che vola invece."
"Ho detto che nessuno deve intralciare la mia strada."disse Selene alzandosi e prendendo l'oggetto,poi lo posò su un tavolo.
"Su avanti,non hai visto che è soltanto una ragazzina?"disse la vecchina chinandosi insieme
all'altra.
Lei sollevò il coperchio dell'oggetto "Allora a che serve una spada se nessuno la sfodera?"
"Ma che te ne importa di lei?"disse la vecchia alzandosi "Non sai neanche il suo nome?"
"Sapere il suo nome non è affatto necessario."disse Selene alzandosi e indietreggiando "Basterà che
mi concentri sul suo viso e il mio potere farà il resto."
Lei unì le mani.
"Che fai?"disse la vecchia.
"Potere delle tenebre...prendi forza."disse la donna allungando le mani in avanti "Forza del male
diventa crudele!
Nessuno...deve poterti fermare nel male e distruggi lei ovunque si trovi."
La sfera non fece nulla.
"Ora."disse la donna.
"Io spero proprio che non ci riesca,ma che ti ha fatto di male?"disse la vecchia che spalancò gli
occhi vedendo che la sfera aveva cominciato a ruotare,poi si illuminò di energia bianca
lampeggiando.
Le luci si spensero,poi ci furono dei lampi,la luce aumentò e la vecchia abbracciò l'altra urlando
mentre la struttura tremava e si udivano dei versi mostruosi.
Il tavolo dietro di loro venne scagliato via mentre si udiva un urlo bestiale,poi una parte di muro si
sfondò da sola.
Poco dopo la luce si spense e le altre si accesero.
"Un'altra volta...ricordami di usarlo all'aperto."disse Selene "Assorbe la mia energia oscura come
se nulla fosse.
Incredibile."
Kara aprì le porte blu dell'università la sera seguente.
Le porte avevano 2 vetrate ciascuna.
Oltre c'era un corridoio con altre porte a destra e un muro marrone a sinistra,con una lavagna verde
con le chiavi e un telefono a muro.
Lei si mise la mano destra sulla bocca "Mi spiace per lui...ma non ho quei gusti."
All'esterno c'era una zona di foresta che veniva scossa da un forte vento che staccava pezzi di
terreno e abbatteva alberi,mentre dei fulmini colpivano il suolo.
Lei arrivò al piano superiore e firmò un modulo alla reception,mentre una signora con capelli ricci e
rossi e vestaglia blu la osservava da una stanza piccola con un televisore acceso su un mobile.
La donna era seduta su una poltrona.
Kara avanzò nel corridoio mentre la forza nella foresta abbatteva alberi e faceva cadere delle
recinzioni.
Un albero cadde in un laghetto.
Lei entrò in camera,si tolse la giacca e si sedette sul letto,poi si alzò e andò a mettersi in ginocchio
al comodino di Lucy dove era lo specchio "Il mio cuore appartiene ad un altra..."
In quel momento lei guardò dalla finestra vedendo un forte lampo,poi sollevò le tende e la aprì.
Fuori vi era lo scheletro di un edificio in costruzione,poi c'era una casetta di legno e oltre degli
alberi.
Gli alberi vennero piegati.
La recinzione della scuola venne frantumata,poi toccò alla casa.
Lei guardò il terreno affossarsi,poi il pavimento di legno iniziò a frantumarsi mandando le tegole
verso l'alto,poi la discesa di terra si incavò e il muretto alla base si ruppe,poi toccò alla macchina
oltre esso che venne schiacciata completamente.
Lei si allontanò dalla finestra,poi spiccò il volo e nel momento in cui uscì le apparvero i capelli biondi,il costume e il mantello.
Supergirl atterrò ,poi allungò la mano destra verso la forza invisibile "Qualunque cosa tu sia,vattene
da questo posto senza far più ritorno!"
"Ah...ecco di nuovo quella ragazza."disse la vecchia seduta su un divano,guardando la spaccatura
nel muro "Che sta facendo?"
"No,non è possibile..."disse Selene alzandosi dalla poltrona e avvicinandosi "PURE QUESTA NO!
NON È POSSIBILE!
VIA!
COLPISCI!"
Supergirl venne spinta all'indietro e andò contro una parete trapassandola e cadendo a terra,poi uscì fuori volando,ma venne afferrata e gettata a terra dove frantumò il terreno.
"Interessante come spettacolo."disse la vecchia.
Supergirl si alzò e venne tirata contro un piccolo lampione che si spezzò.
Lei guardò le nuvole cariche di fulmini in alto,prese l'oggetto e volò in alto.
"VISTO?"disse la vecchia "Eccezionale!
Ce l'ha fatta,visto?"
"No."disse Selene con le mani sui fianchi.
Diversi fulmini colpirono il lampione che si illuminò di elettricità,poi lei tornò a terra,mise l'oggetto davanti a se e da esso uscirono delle scariche elettriche che colpirono una figura alta sei metri che urlò a squarcia gola,poi si ritirò.
"ECCO!"disse Selene colpendo il retro della poltrona con i pugni "LO SAPEVO!
Ogni volta...che si manda qualcuno a fare una commissione ecco cosa si ottiene.
Maledetta ragazza!
Ma chi può essere?"
"Lo stai chiedendo a me?"disse la vecchia.
"Ma certo,con chi sto parlando?"disse Selene "Devi scoprirlo."
"Si,certo,ma possibile che non ti dica niente il suo costume?"disse la vecchia.
La donna la guardò attentamente.
Lei salì le scale nell'università con il costume addosso e i capelli biondi.
La donna anziana uscì dalla stanza "E VI SEMBRA QUESTA L'ORA DI TORNARE?"
"Scusi signora."disse Supergirl.
"Dove diavolo è la tua uniforme?"disse la donna "Togliti questo ridicolo costume!"
"Si signora."disse Supergirl.
"E copriti le gambe!"disse la donna.
"Si signora."disse Supergirl.
La donna rientrò nella stanza.
Poco dopo la vecchia era chinata a terra,con Selene che richiudeva il contenitore mostruoso.
"Secondo me stai andando troppo oltre."disse la vecchia.
"No."disse Selene misurando la grandezza del contenitore con il metro "Sta decisamente crescendo."
"Non ha tenuto testa ad un ragazzo sotto incantesimo e ad una ragazza vestita di rosso e blu."disse la vecchia.
"Lei volava."disse Selene "Vuoi utilizzare il cervello?
La ragazza vola!"
Kara aveva di nuovo i capelli neri e l'uniforme e camminava nella sua stanza guardando il braccialetto,poi si sedette sul letto.
"Ok."disse Selene seduta ad una scrivania e con un libro aperto.
Vicino a lei c'era la vecchia.
"Ok...bene..."disse la rossa "Ora possiamo passare all'azione."
Lei guardò lo sgabello nero dove era il contenitore "Vieni.
Vieni dalla tua mammina..."
Lei sollevò la parte superiore e la sfera dentro iniziò a muoversi facendo rumore e muovendo lo
sgabello,poi si illuminò.
Tutti gli armadietti della stanza tremarono e anche i tavoli.
Il braccialetto di Kara si accese e lei lo guardò.
"SELENE AVANTI FERMALO!"disse la vecchia.
"MA IO NON STO FACENDO NIENTE!"disse Selene.
Kara uscì dall'università con il bracciale sul polso,poi si voltò a sinistra ed esso si spense,poi andò a destra ed esso si accese,così lei iniziò a camminare.
Selene rimise il coperchio e l'oggetto si spense.
"Forse dovremmo provare con qualche spirito angelico?"disse la vecchia.
"Niente angeli."disse Selene che sollevò il coperchio ancora facendo tremare tutto.
Kara era davanti alla recinzione di metallo ed aprì il cancello.
Un uomo la seguì ed entrò.
Selene vide la ragazza avvicinarsi e spalancò gli occhi.
"Di nuovo quella ragazza?"disse la vecchia"Che sta facendo da queste parti?"
Selene abbassò il coperchio e il bracciale di Kara si spense.
Lei sentì un rumore e vide il ragazzo che era vestito con un cappotto chiaro,camicia bianca,pantaloni neri e scarpe nere.
Aveva un mazzo di rose in mano e una scatola a forma di cuore.
Lui si avvicinò "Ciao."
"Oh no...non ora..."disse lei.
"Mi riconosci amore mio?"disse l'altro avvicinandosi.
"Ho da fare ora…"disse lei.
"Capisco,ma io ti amo e voglio gridarlo dall'alto del college."disse lui.
"Shhh."disse lei indietreggiando "Ti prego.
Sta buono."
"Starò buono,ma almeno dimmi come ti chiami."disse lui.
"Linda."disse lei "Linda Leee."
"Questi miseri fiori sono poco per te."disse lui.
Lei li prese "Grazie."
"Anche questi sono per te."disse lui e lei prese il pacco.
Lui provò a prenderla in braccio,ma senza successo.
"Ma cosa vuoi fare?"disse lei.
Lui indicò le panchine nere sulla placca circolare dietro di loro.
"Oh no,io..."disse lei.
"Ti prego."disse lui.
"Va bene,ma solo un minuto."disse lei sedendosi e lui le si mise accanto.
Lei si scansò.
"Tu non mi ami vero?"disse lui.
"Amarti?"disse lei "Non so nemmeno il tuo nome."
"Ivan."disse lui "Di una volta il mio nome e ti giuro morirò dalla gioia."
Lui chiuse gli occhi e svenne.
"Ivan?"disse lei toccandogli le spalle "Ivan?"
Lui sorrise "La tua voce ha colmato d'incanto il battito del mio cuore impazzito."
"Tu sei matto."disse lei sorridendo.
"Vuoi sposarmi?"disse lui.
"Io..."disse Ivan.
"Lo so,siamo di 2 mondi diversi."disse Ivan.
"Ma come fai a saperlo?"disse lei.
"La mia vita è nelle tue mani."disse Ivan "Un ricco giardiniere può adorare una bella e ricca ereditiera e renderla felice..."
"Oh Ivan..."disse lei ridendo "Io non sono ricca."
"Io guadagno bene,niente panico."disse lui.
"Sei tanto dolce secondo me,ma anche un po' matto."disse lei ridendo.
Le luci della giostra si accesero.
"Una scena commovente."disse Selene con le mani sui fianchi e con dietro la vecchia "Niente da dire."
Lei spalancò le braccia accendendo le luci della zona,poi allungò la mano destra verso di loro e fece
muovere la giostra a velocità supersonica,mentre del vento le muoveva i capelli.
"Gira,gira,gira ancora."disse lei.
La giostra si fermò poco dopo.
"Porca...stai migliorando eh?"disse la vecchia.
Nella giostra c'era solo Ivan stordito.
"E dov'è andata?"disse Selene.
Supergirl atterrò dietro di lei.
"Guarda chi c'è..."disse la vecchia.
"Tu chi sei?"disse Supergirl.
"Io sono Selena,regina di Cartagine,sacerdotessa dell'elementale Sekhmet,sono l'ultima
discendente del grande Emnor e tu ragazzina,forse non lo sai,ma hai violato una mia
proprietà."disse Selene.
"Sta parlando di quell'uomo."disse la vecchia indicando la giostra.
"Io sono Kara della città di Argo,figlia di Alura e Zor El."disse Supergirl "E non mi lascio
impressionare facilmente."
"No?"disse Selene mentre la vecchia spalancava gli occhi ed indietreggiava spaventata "Allora guarda questo."
Selene allungò la mano destra verso Ivan che scomparve in un flash azzurro e riapparve a terra dentro una giostra con delle macchinette scontro.
Una di esse si mosse da sola,ma lui la evitò,poi evitò anche l'altra.
"Stai facendo dei progressi davvero incredibili."disse la vecchia.
Supergirl si mosse,ma Selene camminò verso destra e lasciò dietro di se delle sagome identiche al suo corpo,ma trasparenti,girandole intorno.
Kara provò ad avanzare,ma avvertì un forte dolore alla testa,poi lo fece di nuovo con lo stesso risultato.
Ivan si aggrappò ad una delle macchinette.
Supergirl spiccò il volo,atterrando vicino ad una delle giostre ed iniziò a lanciare in aria a super velocità dei paletti creando una gabbia circolare intorno alla donna,poi andò a sollevare l'intera macchinetta scontro sfondando il tetto della giostra e andando via.
"Stai bene?"disse la vecchia.
"No."disse l'altra.
L'altra si avvicinò al cerchio di spranghe "Che faccio?
Ti do una mano?"
Selene iniziò a parlare in una lingua sconosciuta piegando le sbarre verso l'esterno e mettendo le mani sui fianchi "ORA QUELLA RAGAZZA MI HA VERAMENTE SECCATA!"
Selene andò dentro irata e seguita dall'altra.
Supergirl portò l'oggetto in alto,volando sulla città mentre il sole sorgeva,poi lo portò sopra le nuvole.
Poco dopo volavano su un fiume tra delle colline e dei boschi.
"Che è successo?"disse Ivan svegliandosi e spaventandosi "MA È UN FIUME!
Dove sono?"
"Al sicuro."disse lei posando l'oggetto sulla riva.
"Al sicuro?"disse lui scendendo "Ma io ero con Linda…
Dov'è Linda?"
"Sta tranquillo."disse lei che guardò in alto.
Una noce di cocco cadde dal cielo e colpì alla testa il ragazzo che cadde a terra.
Lei lo soccorse "Ivan?"
"Ah niente male!"disse la vecchia seduta su uno sgabello di metallo mentre guardava l'immagine
nello specchio "Questo lo terrà tranquillo per parecchio ammesso che si sveglierà mai."
"È stato molto facile."disse Selene con le mani incrociate davanti a se,poi mandò le mani verso lo
specchio "Potere delle tenebre,portalo subito a me."
Lei vide che non stava succedendo nulla.
"Te lo ordino!"disse Selene "Portalo a me!"
L'uomo restò sulla spiaggia senza che accadesse nulla.
"Non funziona eh?"disse la vecchia "Forse sono troppo lontani."
"Posso far piovere noci di cocco con la massima precisione dove voglio,ma non posso ancora
controllare la mente di un uomo!"disse lei sedendosi sullo sgabello "Almeno con quella ragazza
vicino."
"Forse dovremmo incrementare le forze e fare un accordo con tu sai chi."disse la vecchia.
"Parla."disse Selene.
"Jack."disse la vecchia.
Lei si alzò "L'hai davvero detto?"
"Si."disse la vecchia che prese il telefono "Sarà sicuramente in giro.
È sempre stato interessato."
Supergirl aprì la noce di cocco,mentre Ivan era poggiato con la testa sulla macchina"Poveretto...non glie ne va bene una.
Lei avvicinò la noce alla sua bocca,prese il liquido e lo mise nella sua bocca.
Jack era seduto nella struttura di Selene e indossava una giacca nera,cravatta nera,camicia bianca,pantaloni neri e scarpe nere.
"E cosa ci guadagnerei?"disse Jack.
"Me."disse Selene.
"Ah..."disse Jack.
"Mio caro Jack,le vie del cuore di una donna passano attraverso l'eliminazione delle sue rivali."disse la vecchia seduta su una poltrona nera.
"Come?"disse lui "Mi stai forse proponendo di..."
"Ma no..."disse Selene alzandosi "Ad eliminarla ci penso io.
Tu devi solo portare qui quella donna."
Selene indicò il volto di Supergirl nello specchio esagonale.
Intorno allo specchio c'erano 2 statue femminili semi nude.
"Ah...e come?"disse Jack.
"Semplice,portando lui da me."disse lei mettendosi in ginocchio vicino a lui "Lei lo seguirà."
"Non ti capisco."disse Jack che prese una noce da un piatto "Con il potere che dici di avere..."
Jack si alzò.
"Aspetta un attimo."disse Selene "Si,volevo proprio parlarti di questo.
È giunto il momento di provare insieme questa cosa."
"Vuoi provarla insieme a me per portare quell'uomo qui?"disse Jack "Quell'uomo tutto muscoli nel tuo letto?"
"Si hai indovinato."disse Selene.
"In modo che lei lo segua e nessun altro motivo?"disse Jack.
"No."disse Selene.
"Ne sei sicura?"disse Jack "Me lo giuri?"
Jack aprì la noce con le dita e il ragno uscì "Ah guarda c'era un ragnetto nella noce."
Lui diede una schicchera al ragno.
Il ragazzo si svegliò all'improvviso "Dove sono?
E tu chi sei?"
"Kara?"disse lui alzandosi "Che è successo?"
"Sei stato colpito alla testa da una noce di cocco."disse Supergirl.
"Eh?"disse lui.
"Si."disse lei.
"Ma che cos'è quest'abito da carnevale?"disse lui indicando il costume rosso e blu.
"Non è un abito da carnevale,è il mio vestito."disse lei.
"Come dici?"disse lui.
"Ascolta,io devo andare un attimo,aspettami qui,tornerò tra poco."disse Kara "Devo andare al parco dei divertimenti."
"Parco divertimenti..."disse Ivan e lei si fermò "Ero con Linda e c'era qualcosa che non andava e io l'amo…
Come l'amo…?
Si io l'amo..."
Supergirl rise "Ora devo andare.
Ti saluto."
"Si,anche io vado."disse lui camminando.
"Ehi..."disse lei volandogli davanti e incrociò le braccia "Ti ho detto di aspettarmi qui,linda non corre nessun pericolo."
"Ehi tu hai volato!"disse lui indicandola "Vero?"
"Si."disse lei.
"Come Superman."disse Ivan.
"È mio cugino."disse Kara.
"Tuo cugino?"disse lui ridendo.
"Non avrei dovuto dirtelo,nessuno deve..."disse lei.
"Un momento,un momento...tu puoi fare tutto quello che vuoi?"disse lui "Saltare da un palazzo all'altro,vedere attraverso i muri..."
"Si."disse lei.
"Piegare una sbarra?"disse lui.
"Certo."disse lei"Selene...devo andare.
Selene ha l'omegaedro."
Lei fece alcuni passi e lui la seguì.
"Portami con te."disse lui "Devo ritrovare Linda."
Selene aveva la sfera in mano,mentre l'altro estrasse da una valigia un oggetto allungato,dal manico grigio,cilindrico,con circonferenze incise sopra.
L'oggetto era dritto all'inizio,curvo a metà,poi andava verso destra,poi in avanti e aveva una punta di metallo insanguinata con intorno delle piume.
"Quello cos'è?"disse la donna.
"Questo è il male allo stato puro."disse Jack "Allora?
Pronta?"
I 2 puntarono sia la sfera sia l'oggetto contro lo specchio.
La sfera iniziò ad illuminarsi e a girare,mentre l'altro oggetto iniziò a tremare e ad emanare fumo.
La vecchia si alzò.
"Perché dici di amarla?"disse Supergirl "Non la conosci nemmeno."
"Oh si la conosco e se corre..."disse lui che scomparve e si trovò incatenato al letto di Selene.
"Oh santo cielo..."disse la vecchia "Come avete fatto?"
Kara si guardò intorno "Ivan..."
Lei spiccò il volo.
"Jack!"disse lei "Bravo!
Sei un uomo meraviglioso!
Tu sei un vero genio!
Ti meriti...me!"
Lei si avvicinò e lo baciò,poi fece scorrere la mano sinistra in basso verso l'oggetto che aveva in mano e glie lo tolse,poi puntò entrambi gli oggetti verso di lui "E MERITI QUESTO!"
Lui divenne ancora più vecchio.
"Ora togliti dalla mia presenza!"disse la donna "Sparisci!"
Jimmy era in strada con un giubetto di jeans nero e pantaloni blu.
La gente in strada stava fissando un basso monte poco oltre al paese.
"Che succede?"disse Lucy.
"Guarda..."disse Jimmy indicando l'oggetto "Quel monte non c'era…
Dimmi che non sto sognando."
"5 minuti fa non c'era..."disse Lucy "C'è qualcosa in cima!"
Supergirl volava sul mare con il pugno destro in avanti e il sinistro sul petto,poi si alzò di quota per
volare tra i palazzi,passò sulla periferia e volò verso il monte.
La base della struttura sul monte era rettangolare con delle torri in alto.
Supergirl atterrò su uno dei balconi e aprì le 2 porte verdi che avevano delle vetrate con rettangoli verdi,poi andò verso una grande stanza con scale nere e un enorme letto con tende bianche.
Prima delle scale c'erano 2 colonne e a sinistra c'era lo specchio con le statue.
Ai lati del letto c'erano 2 arcate.
"Ivan?"disse lei camminando sul pavimento composto di enormi mattonelle nere "Ivan?"
Su una colonna orizzontale c'era una statua bianca che raffigurava il Baphomet.
Lei si avvicinò al letto che intorno aveva candelabri d'oro,poi sentì il suono di catene e si voltò tornando indietro verso una scura arcata dalla parte opposta della stanza.
Intorno all'arcata c'erano 2 colonne rettangolari piatte.
La luce illuminò l'interno dell'arcata e lei vide Ivan incatenato per le mani al soffitto dell'arcata e posto su una placca rettangolare.
Dietro di lui c'era un'apertura circolare che formava il camino.
"Ivan!"disse lei che avanzò andando a sbattere contro un muro invisibile.
Lei mise le mani davanti a se e toccò la barriera,poi si ritrovò dentro un rettangolo trasparente che aveva uno degli spigoli che toccava il suolo.
Selena apparve accanto a Ivan con l'oggetto piumato nella mano destra.
Indossava un indumento lucido,nero e lungo.
Lei puntò l'oggetto verso il ragazzo e dalla punta uscì un raggio che lo liberò prima dalla catena sinistra,poi dalla destra.
Lui si avvicinò e la baciò.
"Goditi la tua prigione Supergirl."disse Selene "Sarà per sempre.
Per sempre."
"NO IVAN!"disse Supergirl "NON BACIARLA!
IVAN!"
"E ora affronterai il mare delle tenebre."disse Selene "E ciò che in esso vi è di esplorabile."
Lei rise e poi il rettangolo divenne nero,andando verso l'alto e ruotando su se stesso.
L'oggetto lasciò l'atmosfera terrestre e andò nello spazio,poi finì in un'altra dimensione.
Il terreno era brullo,pieno di sassi e fiumi neri,piatto,con pezzi di roccia che uscivano da esso e al posto del soffitto c'era un altro terreno rosso e nero,con delle alture rocciose curve.
L'oggetto si frantumò e lei cadde a terra su della sabbia nera,poi lei si guardò intorno e vide la landa
desolata,si alzò e fece alcuni passi indietro,spiccò il volo,ma cadde a terra,poi prese una roccia e provò a frantumarla,ma senza successo.
Quando lasciò andare la roccia vide che la sua mano era ferita,poi si guardò intorno.
"DOVE M'HAI PORTATO?"urlò Kara poi si alzò e camminò per la landa desolata.
Mentre camminava iniziò a soffiare vento che smosse della polvere.
Lei arrivò ad un piccolo dosso ,pieno di pietre,nei pressi di un fiume,ci girò intorno,mise i piedi sul liquido e cadde nel catrame nero che componeva il fiume,si mosse lentamente e raggiunse la superficie uscendo per metà,poggiò la testa a terra e chiuse gli occhi.
La zona intorno al monte venne circondata da uomini in abiti neri con caschi e manganelli.
2 di questi erano in moto e uno guidava una macchina bianca,decappottata,con dentro Selene,che aveva anche una sciarpa viola e accanto c'era Ivan con giacca bianca,maglietta nera,pantaloni bianchi e scarpe nere.
Accanto al guidatore c'era anche la vecchia.
Sul retro dell'auto c'era Jack con vestiti a brandelli e incatenato.
Selene vide una folla inferocita.
"BASTA CON LE SUE MAGIE!"urlò la folla "SIAMO STUFI!"
"Fermati."disse lei e l'auto si fermò vicino a dove erano Jimmy e Lucy che manifestavano.
Sulla cima del monte c'erano 2 tronchi messi ad "X"con delle catene energetiche che trattenevano Chloe essendo legate ai polsi.
Lei aveva gli occhi pieni di energia gialla e un fuoco eterico che le formava un'aura aderente al corpo,di colore giallo,con sfumature bianche e blu.
Lei indossava una mascherina nera aderente intorno alle orbite.
Il collo era scoperto fino alla base dove iniziava una corazza aderente nera e gialla.
Il colletto era molto piccolo,con il bordo d'oro e incavato verso il basso al centro.
Dalla parte centrale del colletto partiva una linea d'oro che andava a destra in obliquo verso il basso.
Il petto e la parte centrale della pancia erano neri,anche se la parte nera sotto il seno si restringeva verso il centro della pancia e poi andava giù dritta fin sotto la vita.
Dallo spazio tra il collo e la spalla sinistra partiva una linea d'oro ampia che andava verso destra in obliquo,poi diventava orizzontale sul seno destro andando su quello sinistro e poi andava in obliquo in basso a destra fino alla vita.
I fianchi erano grigi,con un'incavatura rettangolare obliqua che dai lati andava verso il basso espandendosi,ma non andava sopra la parte nera.
Le spalle erano coperte esternamente dalla corazza nera che copriva la parte esterna dei bicipiti,mentre quella frontale era scoperta.
Sulle spalle c'erano anche delle placche romboidali nere,con i contorni d'oro, che erano fuse con la tuta e sotto di esse c'era una linea gialla orizzontale appena visibile.
La metà inferiore dei bicipiti era nera,con una linea d'oro che andava,dall'interno verso l'esterno,poi ,arrivata sulla parte frontale, andava in basso sull'avambraccio e poi verso l'interno.
La tuta nera copriva avambracci e mani,tranne le dita che erano scoperte per metà.
Le nocche erano d'oro e da esse partivano delle linee d'oro dritte verso il dorso dell'avambraccio e curve verso la parte interna di esso una volta superato il polso.
All'altezza della vita c'erano placche d'oro sottili,poste in obliquo e tramite esse scorreva un tessuto rosso scarlatto obliquo e piatto sui lati e piatto sul davanti.
Dai lati di questo tessuto rosso pendeva un altro lungo tessuto rosso che arrivava quasi a metà cosce a sinistra,mentre a destra c'erano 2 lacci che partivano da esso connessi ad un fermaglio d'oro.
Le gambe erano coperte dalla corazza aderente grigia sia frontalmente che esternamente,mentre internamente erano nere.
A metà coscia c'erano 2 linee oblique verso l'interno e il basso che erano d'oro,mentre c'erano 2 linee nere che andavano verso il basso e verso dietro.
La parte interna delle cosce,sopra il ginocchio aveva una placca rettangolare sottile,curva verso l'alto,grigia,con i bordi d'oro e fusa con la corazza.
Le ginocchia avevano delle ginocchiere piccole,grige, con la parte frontale curva,mentre i lati erano piatti.
Sui polpacci,frontalmente,c'erano 2 linee parallele oblique dall'esterno delle cosce verso l'interno e il basso.
All'altezza del tallone,davanti,c'era un rombo grigio con i lati neri e delle linee dirette verso l'alto e il basso,i piedi avevano il dorso grigio,la parte inferiore nera e il tallone d'oro.
L'energia intorno a lei si spense e Chloe abbassò la testa.
La ragazza dai capelli rossi andò davanti alla macchina di Selena con un cartello di protesta.
Indossava una maglietta bianca,pantaloni neri e scarpe nere.
"TE NE DEVI ANDARE!"urlò la ragazza.
"Ma chi è quella rompiscatole?"disse la vecchia.
"È solo una che è stufa dei vostri trucchi!"disse Lucy.
"Lucy!"disse Jimmy mettendole le mani sulle spalle "Non ti immischiare in queste cose."
"NON LO SO SE SEI DAVVERO,MA QUELL'UOMO CHE TI È VICINO IO LO CONOSCO!"disse Lucy che si tolse le mani di Jimmy di dosso "E SE PENSI DI PORTARTELO VIA NON TI PERMETTERÒ DI FARLO,HAI CAPITO?
QUELLO È DI UNA MIA AMICA!
SI QUELL'UOMO È DI LINDA!"
"Di chi?"disse la vecchia.
"LINDA!"disse Lucy "UNA MIA AMICA!
NON È GIUSTO CHE TE LO PORTI VIA CON LE TUE MAGIE!"
La vecchia e Selene si guardarono,poi parlarono insieme "È lei allora…
Bene..."
"Via!"disse Selene "PRESTO!"
La folla fu fatta allontanare dagli uomini in nero che presero Lucy mentre Jimmy,trattenuto da un
altro,dava colpi con il cartellone.
Lucy fu fatta entrare in un mezzo blindato insieme a Jimmy e poi furono chiusi dentro.
La macchina ripartì.
Supergirl dormiva sul bordo della pozza e una figura con lunghi abiti marroni,con macchie blu e verdi si chinò prendendola e portandola via.
La figura era incappucciata.
Poco dopo lei si svegliò in un luogo buio,ripulita,e con la testa su un cuscino.
Aveva uno strappo sul costume all'altezza del gomito sinistro.
Il luogo aveva il pavimento nero con la parte centrale più bassa dei lati e pieno di venature nere.
La struttura dentro cui si era svegliata era buia,con delle finestre ovali,irregolari,appannate da una sostanza nera e c'erano colonne arcuate.
Lei si mise seduta e dietro di lei c'era uno scheletro di una donna seduto su una colonna.
"Oh..."disse Kara che si alzò e raggiunse una sala circolare,con al centro un tavolo nero circolare,con la parte superiore piena di acqua verde.
Lei aveva 2 graffi sulla fronte,orizzontali e uno sulla guancia sinistra,verticale.
Il tavolo aveva la base divisa in 3 parti che poi si univano al centro,andavano verso l'alto allargandosi e si attaccavano al piano piatto.
Alla sua sinistra c'era una scala bianca,coperta di melma nera e dal soffitto pendevano delle punte di roccia nera.
Alla base della scala c'era un puntone nero diretto in alto e all'esterno.
Il pavimento della zona dove era il tavolo era circolare e bagnato.
Lei si guardò intorno e dietro di lei apparve una mano magra e bagnata che la toccò.
Lei si girò e vide Zaltar con gli stessi abiti lunghi della figura che la aveva salvata.
"Zaltar!"disse Kara.
"Salve."disse lui.
"Zaltar?"disse Kara.
"Salve."disse lui.
"Zaltar sono io."disse lei "Kara."
"Lo so."disse lui che le accarezzò la guancia sinistra.
"Dove diavolo siamo?"disse lei.
"In nessun luogo."disse lui "Il reame degli dei della morte di Krypton."
"La zona fantasma."disse Kara.
"È tutto morto,mia cara."disse lui "È così triste.
Pensa che il concetto di spazio e tempo qui non vale per coloro che sono morti e che errano,figurati per quelli che ci arrivano da vivi.
Forse sono qui da sempre e ci rimarrò per sempre."
Selene e la vecchia camminarono vicino allo specchio.
"Forse mi serve qualche cos'altro."disse Selene che puntò l'oggetto piumato davanti a se "Ecco!"
Sul soffitto apparve una catena connessa ad una circonferenza con 2 travi perpendicolari all'interno, a cui erano connesse 4 gabbie sferiche,fatte da una placca circolare orizzontale e altre placche verticali curve.
Dentro le gabbie c'erano Jimmy e Lucy,più Jack.
L'ultima gabbia era vuota.
Selene puntò la bacchetta contro la vecchia che ringiovanì e addosso le apparve un elegante vestito viola,con una collana d'oro.
"Ecco."disse lei.
"Oh Jimmy..."disse Lucy.
"Ah che schifo."disse Jack "Il vecchio ricatto degli amici da barattare con qualcosa.
Sei patetica Selene."
"Chi è quello?"disse Jimmy.
"Il mio professore di matematica."disse Lucy che guardò le 2 "Che vuoi fare?"
"Ora vedrai."disse Selene.
Zaltar era seduto a terra al confine della stanza circolare.
Dietro di lui c'era un'apertura ovale.
"Ma non puoi semplicemente lasciarti andare."disse Kara camminando per la stanza "Tu hai fondato quella città..."
"Si e l'ho condannata alla distruzione."disse Zaltar "È stato un errore.
Un errore tragico.
Quando avrai la mia età e avrai fatto degli errori tragici..."
"No,io non lo farò mai!"disse Kara "IO NON MI ARRENDEREI!
E NON PASSEREI L'ETERNITÀ IN UN LUOGO COSÌ!
MI UCCIDEREI PIUTTOSTO!"
"Parole forti,ma destinate al nulla."disse lui "Qui,nel reame degli dei del nulla,dove niente accade,ogni speranza è perduta.
Questo posto non è l'inferno,almeno non quello che riguarda i mortali della Terra,ma è l'equivalente per noi.
Su Krypton si credeva di dover vivere a fondo la vita per una ragione.
Perché dopo c'è questo e qui non ci sono distinzioni.
A differenza dei mortali della Terra,che dicono di aver avuto l'illuminazione,noi siamo incatenati qui da dei pazzi,più strani degli elementali che nascono e regnano su altri mondi.
Tutto si perde e niente va avanti."
Lei raccolse da terra una statuetta di un cavallo e si sedette vicino a lui "Cos'è?"
"Un cavallo della Terra."disse Zaltar.
"E tu lo hai fatto?"disse Kara"E allora devi riprenderti."
"Non essere ridicola!"disse lui.
"Sulla Terra ci sono veri cavalli."disse Kara.
"Si e anche veri treni."disse lui.
"Cos'è un treno?"disse Kara.
L'uomo iniziò a ridere.
"Non deridermi!"disse Kara.
"Deridevo me."disse Zaltar.
"Dobbiamo andare via."disse lei.
"Non non c'è nessun modo per uscire da qui."disse lui alzandosi "Che tu sia vivo o morto una volta che sei qui non puoi fare nulla.
E devi ringraziare di esserci venuta da viva.
Non hai idea di come stanno i morti.
Io li ho visti.
Anime pietrificate a terra che vivono nei loro ricordi mentre fissano il terreno capovolto in alto.
E quelle facce...no…
Questo è come un luogo che non esiste.
Una dimensione sigillata.
E lo sanno anche tutti i criminali che vi furono mandati qui e che vivono oltre la collina.
Non si esce da qui."
"C'è sempre una via d'uscita."disse lei"Se c'è un modo per entrare ci sarà anche un modo per
uscire.
Forse potremo provare a contattare gli dei di Krypton."
"Impossibile."disse Zaltar.
"Perché?"disse Kara "Dove sono?"
"Io ho studiato i miti,anche se prima di poco tempo fa non gli davo molto peso."disse Zaltar "Krypton ha attraversato 3 fasi.
La prima va dal periodo preistorico fino alla creazione di astronavi,la seconda è quella del grande gelo e la terza è la creazione della tecnologia dei cristalli.
Durante la preistoria questi dei regnavano incontrollati e anche durante il periodo di avanzamento tecnologico la loro religione era intatta.
Essi entrarono in conflitto misteriosamente con la coscienza dello stesso mondo che li aveva generati,così intrapresero una guerra contro questa coscienza.
Ogni era il pianeta generava esseri mostruosi ed enormi e creava giganteschi tentacoli di roccia e lava con cui gli dei e le astronavi dei loro fedeli combattevano.
Ogni volta questi tentacoli venivano respinti e danneggiati,così si attendeva il ciclo successivo.
Dopo uno di questi scontri,uno degli dei,stanco di dover combattere in questo ciclo, uccise il loro capo e accusò dell'omicidio un giovane dio dell'ira,poi lo colpì e lo scagliò sul pianeta dove rimase in uno stato di coma per 12000 anni.
Al suo risveglio uccise uno dei compagni che lo avevano tradito,poi fu indotto in uno stato di coma per altri 500 anni.
Al suo risveglio scoppiò una guerra che decimò gli altri dei,tanto che solo lui,l'usurpatore e altri 2 dei rimasero.
Questo dio riuscì a compiere la sua vendetta anche con l'aiuto di un altro suo compagno che aveva preferito schierarsi con lui.
L'ultima dea rimasta prese in ostaggio la figlia per metà umana di questo dio e minacciò di ucciderla davanti al padre,tuttavia essa fu avvolta da corde di luce e distrutta.
Quelle corde appartenevano ad un ente astrale del sole chiamato Rao.
Egli rivelò loro che era stato lui a porre inimicizia tra gli dei e il loro stesso pianeta.
Ciò serviva per testarli e per decidere chi di loro era il più forte e chi avrebbe quindi governato come suo emissario diretto.
Il dio dell'ira affrontò Rao,ma perse,fu scagliato sul pianeta,insieme all'altro,mentre la semi dea,sua figlia,venne portata via da Rao in una fortezza luminosa simile ad un'enorme statua.
Questo dio caduto si ritrovò solo,poiché l'altro morì a causa delle ferite riportate.
Dopo 100 anni volò verso la struttura del dio Rao e vi entrò.
Rifiutò di trovare un accordo e affrontò il dio del sole e lo uccise,ma morì nello scontro,facendo collassare tutta la struttura.
Ma almeno salvò sua figlia.
Le anime di questi dei sono bloccate dentro dei pilastri di roccia in questo luogo.
Nella zona della nebbia.
Fine della storia."
"Non me l'hanno mai raccontata così."disse Kara.
"Ovvio,il culto del dio sole era fondamentale su Krypton,non potevano dirti che era la causa di una guerra simile."disse Zaltar che si sedette "Comunque ci sarebbe un modo però.
Ma non è possibile."
"Perché?"disse lei.
"Troppo pericoloso."disse Zaltar "Dimenticati quello che ho detto."
Lei voltò la testa a destra.
"Io ci riuscirei."disse Zaltar.
"Ti prego,insegnami come farlo."disse Kara.
"Qui dentro purtroppo i tuoi poteri non valgono,sulla scarpata ci vuole forza."disse lui "Solo forza."
"Un monte vero?"disse lei "Capisco.
Tu hai assolutamente ragione Zaltar."
Lei si alzò "Si,sarebbe veramente sciocco rischiare le nostre vite.
Forse è molto meglio accettare la sconfitta,non c'è alcuna ragione di tentare di salvare la nostra città.
In fondo cosa interessa a noi della popolazione della Terra e quello che sta già avvenendo,vero?"
Zaltar sorrise "Potremmo anche morire,sai?"
"Non noi 2."disse lei avvicinandosi e salendo le scale "Andiamo."
Lui restò seduto per un po'.
Kara raggiunse la cima della struttura che era per buona parte sotto il terreno.
La struttura,nella parte in superficie,aveva una base rettangolare che si restringeva verso la cima piatta.
Dalla cima partivano 3 linee incavate e verticali.
Sulla parte frontale della base c'era un'apertura circolare.
Fuori il terreno era scuro,con un torrente di melma verdastra vicino e un forte vento intorno.
I 2 uscirono all'esterno e fecero fatica a camminare a causa del vento.
Selene,con un lungo abito bianco,osservò una cartina degli Stati Uniti,posta sulle scale vicino al letto.
Davanti a lei c'era Bianca che indossava un lungo vestito nero.
Dietro di loro c'era Ivan vestito di nero.
"Domani,giovedì e venerdì faremo quello che ho detto."disse Selene.
"Per prima cosa annulleremo la polizia non è vero?"disse Bianca.
"E l'esercito."disse Selene "Entro sabato sarà tutto nelle nostre mani.
Stati Uniti,Messico,Canada..."
Il contenitore con dentro la sfera si mosse da solo e fece cadere il coperchio.
"Ancora quella cosa?"disse Bianca "Fermala!"
"No."disse la donna "Ciò che la sfera vuole...la sfera avrà."
In quel momento nello specchio si aprì una spaccatura che dava su un gorgo di energia rossa.
"Che cos'è?"disse Bianca spaventata.
"Affascinante..."disse Selene.
Zaltar camminò in una stretta gola di roccia con l'altra.
"È questo che dobbiamo superare?"disse Kara.
"Non ancora."disse l'altro "Questo è solo il vortice.
Se vuoi possiamo ancora tornare indietro.
Quella montagna è una cosa davvero terrificante."
"Zaltar non ho paura!"disse Kara.
Poco dopo i 2 uscirono dalla spaccatura e camminarono su uno stretto pavimento roccioso,ai lati di un monte, con sotto un gorgo di energia rossa con un tornado che si dirigeva al centro.
Zaltar e Kara cercavano di stare il più possibile attaccati alla parete.
"Zaltar!"disse lei "Non ce la faccio!
Non posso!"
"Forza!"disse lui "Coraggio!"
Lui le toccò la mano sinistra con la destra,poi la aiutò ad avvicinarsi.
"2 figure."disse Bianca guardando la spaccatura che mostrava il vortice "Guarda!"
"Ma è spaventoso...un momento...come fare a bloccarli?"disse Selene che iniziò a
sfogliare i libri accatastati alla base del letto "Ah...questo è quello che stavo cercando!
Caduta delle sfere infuocate.
Capitolo 6."
Zaltar indicò un buco circolare sul soffitto con dentro una luce bianca.
La montagna era abbastanza alta da unirsi al soffitto.
Dalla spaccatura caddero delle sfere di fiamme che per poco non lo colpirono.
"Che cos'era?"disse lei.
"Non lo so!"disse Zaltar spaventato.
Una delle sfere lo sfiorò e lui scivolò finendo più sotto rispetto a Kara che allungò la mano sinistra verso di lui che riuscì ad afferrarla.
Selene gettò a terra un libro "Come far cadere la pioggia!
Come far separare marito e moglie!
NO!
NON MI SERVE!
NON MI SERVE!"
"Cerca di trovare qualcosa di rapido tipo esplosione nucleare."disse Bianca.
I 2 continuarono ad arrampicarsi e dal monte arrivarono in un tunnel circolare sul soffitto della dimensione con in fondo la luce.
"Ho trovato."disse lei "Come creare un vortice di fuoco.
Bello.
Anzi...come manipolare i vortici di energia...meglio!"
"Dai!"disse Zaltar mandando Kara in alto "Forza!
Non fermarti!
Coraggio!"
"Manca poco?"disse lei.
"Ancora uno sforzo e ci siamo!"disse Zaltar "Coraggio!"
Lui la mandò in alto,poi vide il tornado andare verso la sua posizione "Io sarò sempre con te."
Zaltar cadde nel gorgo.
"ZALTAR!"disse Kara piangendo,poi si voltò e cominciò ad arrampicarsi velocemente.
L'oggetto nel contenitore iniziò a muoversi e ad illuminarsi.
Supergirl stava volando attraverso un condotto di energia bianca,poi sfondò lo specchio di Selene e arrivò nella stanza atterrando.
"Ehi!"disse Lucy "Guardate!"
Selene prese l'oggetto piumato.
"Finalmente ci siamo Selena!"disse Supergirl con le mani sui fianchi "Il gioco è finito!"
"Ah davvero?"disse Selena "Una sola mossa falsa e vedrai Supergirl!
Il gioco non è finito.
Il potere è ancora nelle mie mani!"
Il lampadario di metallo su cui erano le gabbie iniziò a calare verso il basso.
"Oh Dio!"disse Jimmy.
Sul pavimento si formarono delle punte bianche con energia rossa nella parte inferiore.
"Non capisco..."disse lei.
"Sta calma Lucy."disse Jimmy "Sta calma."
Supergirl si voltò verso l'altra "Se fossi in te non mi azzarderei!"
"Ma tu non sei me!"disse la donna.
Supergirl soffiò sulle punte incandescenti ghiacciandole e spezzandole.
Selene mandò in avanti la bacchetta e fece cadere le gabbie che caddero a terra.
Supergirl aprì in 2 le gabbie a super velocità "Fuori dalle gabbie!"
Selena tolse di nuovo il coperchio dal contenitore demoniaco.
"L'omegaedro Selene."disse Supergirl allungando la mano destra "Devi darmelo."
"Molto bene Supergirl."disse Selene "Tu ti illudi di aver vinto."
Lei puntò la bacchetta verso la sfera che produsse una luce bianca immensa,poi ci fu un forte vento.
Dell'energia azzurra uscì dal contenitore ed entrò nella bacchetta,poi Selene la puntò verso la parete dietro di lei facendola crollare,in modo da farla girare,poi mandò un raggio sul pavimento,piegando in obliquo una delle grandi mattonelle quadrate.
Sotto la superficie del pavimento c'era una forte luce rossa.
Supergirl si accucciò a terra per non cadere,mentre anche le mattonelle intorno iniziarono a muoversi,poi cadde in avanti.
Selene colpì la statua del Baphomet che cadde verso di lei,ma Supergirl si spostò e l'oggetto sfondò il pavimento.
"Io ho molte cose da fare,spero che mi scuserete."disse Bianca.
Selene mandò la bacchetta contro di lei mandandola contro una colonna.
"Stavo scherzando Selene,rimango."disse Bianca.
Supergirl si alzò e incrociò le braccia "Tu non hai nessuna amico Selene.
Tu odi tutti e questa sarà la tua peggior condanna.
Odio per odio."
"Molti saranno i miei seguaci."disse la donna "Inclusa tu."
Selene spalancò le braccia "Poteri delle tenebre vi chiamo!"
Dal pavimento uscì del vapore che andò verso l'altissimo soffitto.
Nel vapore apparve un essere alto 8 metri,con muso allungato,occhi gialli,denti appuntiti,2 corna curve verso avanti ed enormi,con un becco in cima al muso,corpo umanoide e mani con artigli enormi.
Supergirl spalancò gli occhi,mentre l'altra si avvicinava senza camminare "Poteri delle tenebre...DISTRUGGETELA!"
Il mostro urlò e Supergirl volò su una trave orizzontale e lanciò i raggi laser dagli occhi colpendo l'essere che urlò e spalancò le braccia in avanti.
Supergirl venne trascinata in avanti da una forza invisibile e presa dalle mani artigliate del mostro immenso che afferrò la parte alta del corpo con la mano sinistra e le gambe con la destra iniziando a tirare per spezzarla in 2.
Chloe ruppe le 2 travi di legno e si illuminò di energia gialla.
"NON RESISTO!"disse Supergirl.
"Coraggio."disse la voce di Zaltar.
"NON POSSO!"disse Supergirl.
"Ce la puoi fare."disse Zaltar.
Supergirl fece uscire i raggi dagli occhi colpendo la mano dell'essere e si liberò dall'altra con un calcio.
La creatura la colpì con la mano destra e la mandò verso terra,ma lei fece una capriola a mezz'aria e atterrò in piedi.
Chloe sfondò una finestra e si gettò sul mostro lanciando raggi di energia gialla dalle mani.
Selene la guardò sconvolta.
"BATTITI CON LEI!"disse Jack "SOLO COSÌ PUOI SALVARTI!"
Supergirl le volò contro ed iniziò a girare a super velocità formando un tornado d'aria e sollevandola da terra insieme a Bianca che venne tirata su.
Il tornado le sollevò fino all'altezza del demone che le prese con le mani e poi scomparve.
Supergirl atterrò insieme a Chloe.
"Complimenti."disse Chloe.
"Grazie."disse Supergirl "Anche tu sei stata forte."
"Grazie mille."disse Chloe.
Supergirl andò a prendere l'omegaedro nel contenitore,poi andò verso Lucy "Ora devo andar via,devo riportare questo al suo posto e devo chiedere una cosa a voi tutti."
"Ho capito,non ti abbiamo mai vista."disse Jimmy "Non ti abbiamo mai vista."
"Mai sentito parlare di te."disse l'altra.
"Per me va bene."disse Chloe.
Lucy baciò Jimmy.
Supergirl volò fuori dalla finestra rotta,Jimmy e gli altri furono teleportati a terra,mentre la montagna svaniva.
"Oh..."disse Lucy.
"Ci vediamo."disse Chloe che si illuminò di energia e volò via.
"Ma quella chi era?"disse Lucy.
"Credo fosse...mi pare la chiamino Capitan Marvel."disse Jimmy.
Supergirl volò sopra le montagne con l'omegaedro che si illuminava nella sua mano destra,poi andò sotto l'acqua ed entrò nella sua astronave.
Poco tempo dopo il mezzo si dirigeva verso il cristallo sopra il pezzo di terra.
