WATCHMEN
TERRA 24
1985
Un uomo era nel suo appartamento buio in cima ad un grattacielo,di notte.
Indossava una vestaglia grigia con sotto una maglietta bianca e aveva una spilla sulla parte sinistra.
La spilla era un cerchio giallo,due occhi neri e una bocca nera che sorrideva.
Aveva i capelli neri,corti e i baffi.
"Sempre i soliti errori." dissero alla tv "Il mancato intervento degli Stati Uniti,nell'Europa dell'est dimostra che l'aggressione da parte dell'Unione Sovietica al confine afgano non verrà condannata pubblicamente."
L'uomo era davanti a dei fornelli e spense il gas vedendo che la teiera indicava che il tè era pronto,poi si versò il tè.
"Conseguenza:l'Unione Sovietica ha continuato la sua recente serie di esercitazioni militari con l'odierno test nucleare nel mare di Berring,a sole 500 miglia dalla costa meridionale dell'Alaska."disse l'uomo.
L'uomo si sedette sul divano davanti alla tv,con il sigaro in bocca,e mise il bicchiere sul tavolo.
"Il presidente Nixon ha rivolto il seguente monito ai sovietici."disse l'uomo alla tv e poi si vide il presidente che parlava "Gli Stati Uniti non danno inizio alle guerre,ma sia ben chiaro che le nostre truppe opereranno per il mantenimento della pace.
E qualunque avversario farà bene a domandarsi se un eventuale attacco militare all'America comporterebbe più danni o benefici."
Riapparve lo studio televisivo,con due uomini e una donna seduti su delle poltrone con davanti un tavolino "In seguito alle attività militari sovietiche,il comitato di controllo degli scienziati nucleari ha spostato l'orologio del giorno del giudizio a 5 minuti dalla mezza notte."
Degli scienziati in camice bianco erano davanti ad un grosso orologio e spostavano la lancetta dei minuti vicino a quella delle ore che era sulla mezza notte che era indicata in rosso.
"La distruzione per un conflitto nucleare."disse l'uomo "In una scala da 0 a 10,dove 0 e impossibilità e 10 è assoluta certezza metafisica,quante sono le effettive probabilità che i russi attacchino davvero gli Stati Uniti?"
"0."disse l'uomo alla sua sinistra "I sovietici non rischieranno mai una guerra finché avremo dalla nostra parte un deterrente nucleare vivente."
"Lei si riferisce ovviamente al Dottor Manhattan."disse il primo "Ma l'esistenza del Dottor Manhattan può garantire la pace mondiale?"
"Beh sicuramente,fino ad ora,non ha impedito all'Unione Sovietica di accumulare un'enorme quantitativo di armamenti nucleari."disse un altro.
"Lei non pensa che sia tutta una finta?"disse l'uomo.
"Può darsi che la ragione per cui i sovietici fanno questi test atomici,sia che si sentono effettivamente minacciati dal Dottor Manhattan,ma forse anche il mondo intero si sente così..."disse l'altro.
L'uomo prese il telecomando e cambiò canale dove si vedevano gli astronauti sulla Luna,poi mise un altro canale dove una donna parlava "Le navi sovietiche hanno violato le acque territoriali..."
L'uomo cambiò canale ancora,poi si prese il tè.
Qualcuno si avvicinò alla sua porta e la sfondò con un calcio.
L'uomo in questione era tutto vestito di nero.
L'uomo sul divano si alzò.
"Era questione di tempo,lo sapevo."disse l'uomo che era sul divano,che guardò la pistola sul tavolo,vuotò la tazza di tè sul pavimento e poi la scagliò contro l'uomo che la evitò.
La tazza si sfracellò sulla porta,lui prese la pistola,fece una capriola a terra e puntò la pistola,ma non vide più l'uomo sulla porta,poi lo vide venirgli in contro,mosse l'arma,ma l'altro gli afferrò la pistola e lui sparò verso il televisore,poi l'altro lo lanciò contro una parete dove c'era un quadro,togliendogli l'arma.
L'uomo con i baffi sferrò un sinistro che fu parato dall'avambraccio destro dell'altro,poi sferrò un destro e l'altro lo evitò,poi un sinistro e l'altro si abbassò,lui provò a dargli una ginocchiata,ma l'altro gli diede un destro al ginocchio,poi gli diede un colpo al viso,lui sferrò un pugno sinistro,l'altro lo afferrò con la mano destra e gli diede un sinistro al viso,poi un altro colpo al volto e un pugno sinistro alla pancia,mandandolo contro la parete,poi un destro al volto,un sinistro al fianco e un altro sinistro allo zigomo,poi quello con i baffi diede un pugno sinistro al fianco dell'altro,che rispose dandogli una manata sulla fronte,poi evitò un sinistro,diede un colpo sinistro con l'avambraccio,un pugno destro al petto e una ginocchiata sinistra al mento,mandando l'altro contro la parete e facendolo finire a terra.
L'uomo si mise la mano sul naso vedendo sangue e poi saltò addosso all'altro,mandandolo contro la parete,sferrò un destro,l'altro si abbassò e lui fece saltare un pezzo di parete,poi sferrò un altro pugno sfondando il muro,poi l'altro gli prese la mano destra con la sua destra,gli mise la mano sinistra sulla parte posteriore del collo,lo piegò all'indietro e gli diede una gomitata sul petto facendolo cadere sul tavolino di vetro che si frantumò,poi lo prese lo sollevò e lo lanciò sul tavolo da cucina che fu fracassato.
L'uomo si mise seduto e aveva il naso sanguinante,un taglio sulla tempia sinistra e uno sullo zigomo destro.
L'uomo prese un coltello e lo scagliò contro il nemico,ma l'altro evitò e il coltello si conficcò nella parete colpendo un quadro,poi l'uomo tirò una mannaia,ma l'altro la afferrò con la mano destra e la gettò a terra bucando il pavimento,l'uomo prese un terzo coltello e provò a colpire il nemico,ma l'altro evitò diversi colpi e ne parò uno con l'avambraccio destro,poi gli colpi il volto due volte,lui provò a colpirlo di nuovo,ma l'altro gli afferrò il braccio destro e glie lo colpì,poi gli diede una manata sinistra al viso,gli afferrò la testa e la sbatté sul piano,poi gli diede un pugno alla mano rompendola e facendogli perdere l'arma,poi lo afferrò e l'uomo rise con la faccia e la bocca piena di sangue.
"È uno scherzo."disse lui "È tutto uno scherzo.
Madonna,perdonami."
Una goccia di sangue cadde sulla spilla gialla,poi l'altro gli sbatté la testa sul piano cottura rompendolo e mandandolo a terra,poi lo sollevò,corse verso la finestra e lo scagliò fuori.
Mentre lui cadeva perse la spilla che finì sull'asfalto mentre il sangue la raggiungeva.
FLASHBACK
VOCE NARRANTE DEL DOTTOR MANHATTAN
"Durante i ruggenti anni 20 nacque il primo gruppo di vigilantes:i Minuteman.
Poi,dopo la seconda guerra mondiale,uno di loro morì,mentre il resto del gruppo continuava ad essere unito.
Uno di loro fu portato in manicomio.
Una di loro fu assassinata insieme alla sua ragazza nella loro stanza."
Il presidente Kennedy strinse la mano del Dottor Manhattan nel prato davanti la Casa Bianca.
Il Dottor Manhattan aveva la pelle luminosa blu,non fatta di carne,ma sembrava solida,la testa era calva e indossava una giacca e una cravatta nera più pantaloni neri.
Gli occhi erano talmente chiari che la pupilla era appena visibile,le orbite erano blu scuro e sul centro della fronte vi era un cerchio blu,con intorno una circonferenza e un secondo cerchio più piccolo su di essa.
Intorno a lui c'erano molti militari e fotografi.
Tempo dopo Kennedy veniva assassinato.
A sparare era stato l'uomo con i baffi che era stato defenestrato e accanto a lui c'era Magneto.
"Ben fatto."disse Magneto.
Una notte furono trovati degli uomini legati ad un lampione e malmenati,con sotto un biglietto.
Degli aerei volavano sopra Mosca mentre dei missili nucleari venivano portati.
Tempo dopo una ragazza che manifestava davanti a dei militari con i fucili puntati,mise un fiore dentro il fucile di un soldato e poi gli uomini fecero fuoco.
Sulla Luna intanto c'era un'astronauta che guardava il Dottor Manhattan che era senza vestiti.
Aveva il corpo solido di energia azzurra e aveva i muscoli scolpiti.
In strada vi era un supereroe che si faceva fotografare a braccia incrociate.
Aveva i capelli biondi corti,con la riga a destra,una fascia di metallo giallo che dalla tempia girava sulla parte posteriore della testa,poi a metà del collo iniziava una corazza nera che diventava giallo spento sulla parte iniziale del petto fino all'altezza dei capezzoli,poi la corazza diventava nera,era aderente e aveva la muscolatura scolpita.
Le spalle erano coperte da una placca gialla formata da tre placche una sull'altra,le braccia erano coperte da una corazza nera aderente,con una fascia gialla all'inizio del bicipite e un bracciale dello stesso colore che copriva gli avambracci da poco dopo il gomito,poi il dorso delle mani era coperto da placche verticali viola e anche la parte superiore delle dita,mentre sotto c'era un guanto nero.
All'altezza della vita aveva una fascia gialla corazzata con un occhio egiziano al centro,poi c'era un minuscolo gonnellino aderente formato da quattro placche viola orizzontali e diverse placche viola verticali sotto l'occhio,ma molto corte.
Le gambe avevano una corazza nera aderente che le copriva e gli stivali erano gialli.
Sulla schiena aveva un mantello viola che partiva da sotto la parte gialla della corazza che si trovava all'altezza del petto.
Il mantello era molto lungo.
Il suo nome ufficiale era Ozymandias.
Tempo dopo il Dottor Manhattan era con Ozymandias e altri a farsi una foto.
Alla sua sinistra c'era Ozymandias che,oltre al costume,aveva degli occhiali neri attaccati alla placca sulla testa.
A sinistra di Ozymandias vi era un uomo con una maschera nera che lasciava scoperta solo la bocca e la zona intorno.
Gli occhi erano coperti da due visori neri e aveva due punte dirette verso l'esterno all'altezza delle tempie che,una volta collegate alla maschera,proseguivano fino a diventare le sopracciglia.
I lati del volto e il mento erano coperti dal costume nero,come anche il collo e la parte centrale del petto.
I pettorali erano più chiari,le braccia erano più scure,gli avambracci erano coperti da dei bracciali di gomma con una punta sul gomito,le mani erano coperte da un guanto con placche nere,all'altezza della vita aveva una cintura d'oro e il resto era nero.
Aveva un lungo mantello nero che arrivava a terra ed era largo.
Si chiamava Nite Owl.
Alla sua sinistra vi era un uomo con la testa coperta da una maschera bianca,simile ad una calza,senza spazio per gli occhi e c'erano delle macchie nere in continuo cambiamento.
Indossava un cappello fedora marrone,un lungo cappotto marrone,con sotto una camicia bianca e una cravatta marrone,pantaloni neri,scarpe nere e guanti neri.
Si chiamava Rorschach.
Alla destra del Dottor Manhattan c'era una donna che aveva i capelli castani lunghi e legati in una lunga treccia,aveva la riga sulla parte sinistra della testa,il collo era coperto da una tuta aderente nera che aveva una linea verticale che percorreva tutto il petto e la pancia fino alla vita e ai lati c'erano altre due linee nere che ,man mano che scendevano, si allargavano fino a ricoprire i fianchi e tutta la zona al di sotto della vita.
La parte centrale del petto era giallo ocra,tranne la linea nera al centro.
Le spalle e metà bicipiti erano giallo ocra,mentre il resto,incluse le mani,era nero.
L'inizio delle gambe era giallo,tranne una linea centrale nera e poi diventavano completamente nere.
Il costume era molto lucido.
Si chiamava Silk Spectre.
Accanto a lei c'era l'uomo che era stato defenestrato.
Aveva una mascherina nera che copriva gli occhi,il collo era scoperto,aveva una corazza blu che copriva il petto e la pancia,i pantaloni erano neri,aderenti,con ginocchiere blu e stivali.
Aveva una placca di metallo blu sulla spalla destra e una rossa sulla spalla sinistra,poi c'era una fascia blu sui gomiti e dei guanti blu,che iniziavano a metà avambraccio e lasciavano scoperte le dita.
Veniva chiamato il Comico.
Fu scattata una foto al gruppo.
Il presidente Nixon veniva eletto.
Un uomo scrisse su un vetro con dentro dei televisori,con lo spray rosso,la frase "Chi osserva gli Watchmen?"
La strada era piena di gente che manifestava contro i vigilanti,poi un uomo mise un pezzo di carta dentro una bottiglia di alcolici,gli diede fuoco e tirò la bottiglia contro la vetrina provocando un'esplosione.
FINE FLASHBACK
Un uomo lavava via il sangue dalla strada,mentre la spilla era vicina ad un tombino.
Il corpo non c'era più.
Un uomo era dentro l'appartamento da cui era caduto il Comico "Edwarb Blake.
67 anni.
1,89 per 102 chili di muscoli.
La stazza di un giocatore di football."
L'uomo guardò una vecchia foto dell'uomo che stringeva la mano ad un presidente.
"Si,ho visto il corpo."disse un secondo uomo "Per uno della sua età era in gran forma."
"Si,a parte il fatto che è morto."disse il primo uomo mentre altri scattavano delle foto.
"È vetro rinforzato."disse il secondo indicando la finestra "Non li incrini neanche se provi a buttartici contro."
"C'è l'hanno buttato."disse il primo "Hai visto la camera?"
"Si."disse il secondo "Tutti i cassetti tirati fuori,materasso rivoltato,forse è una rapina."
"O forse una messa in scena."disse il primo mostrando la foto "Guarda qua.
Stringe la mano al presidente."
"Wow."disse l'altro "Pensi che Blake fosse una spia?
Del governo?
Operazioni nere?"
"Penso che...è una storia troppo grossa per noi due."disse l'altro.
Rorschach camminava in strada di notte.
VOCE NARRANTE DI RORSCHACH
"Diario di Rorschach.
12 ottobre,1985.
Carcassa di cane in un vicolo stamattina.
Tracce di pneumatico sullo stomaco spappolato."
Rorschach raccolse la spilla del Comico sul tombino.
VOCE NARRANTE DI RORSCHACH
"Questa città ha paura di me.
Io ho visto il suo vero volto.
Le strade sono lunghi rigagnoli e i rigagnoli sono pieni di sangue."
Rorschach prese una pistola,sparò un arpione e fu portato su dalla corda arrivando all'appartamento del Comico,passando per il buco sulla finestra e mettendosi sul davanzale.
VOCE NARRANTE DI RORSCHACH
"E i rigagnoli si ricopriranno di croste.
Tutti i parassiti affogheranno.
Il sesso e i delitti accumulati come sudiciume li sommergeranno fino alla cintura.
E le puttane e i politici guarderanno verso l'alto e grideranno "Salvaci".
E io sussurrerò "No".
Ora il mondo intero è in bilico.
Contemplando quel dannato inferno sotto di se,tutti quei liberali,intellettuali e melliflui chiacchieroni."
Rorschach scese dal davanzale e accese una torcia.
VOCE NARRANTE DI RORSCHACH
"All'improvviso nessuno sa più che cosa dire.
Sotto di me quest'orribile città urla come un mattatoio pieno di bambini ritardati e il crepuscolo puzza di fornicazione e di coscienze sporche."
Rorschach illuminò la foto dove il Comico stringeva la mano al presidente e poi un quadro con una donna con il costume giallo,poi il resto della cucina.
Andò nella stanza da letto e illuminò la foto della stessa donna messa su un mobile,poi si mise a frugare tra i suoi panni e trovò degli articoli di giornale,poi spalancò un armadio,tolse i panni e cliccò su un pulsante a prendo una parete e trovando il costume del comico con molte armi e prese una foto dei Minutemen.
VOCE NARRANTE DI RORSCHACH
"Stanotte un comico è morto a New York.
Qualcuno sa perché."
"Qualcuno sa."disse Rorschach.
Un poliziotto anziano aveva nel suo studio la stessa foto con vari articoli di giornale.
Parlava con un altro più giovane.
Quello giovane aveva i capelli neri,ricci,un cappotto lungo e una cravatta marrone.
"Cominciò tutto con le bande."disse l'anziano "La gente tende a dimenticarlo.
Vestiti da pirati,da fantasmi...pensavano che fosse divertente mascherarsi e fare rapine.
Quando li arrestavano tornavano subito a piede libero.
Nessuno riusciva ad identificarli con quelle maledette maschere.
Così alcuni poliziotti decisero di farlo anche loro.
Pensarono di finire ciò che la legge non può finire.
Ben presto i giornali fiutarono e ci andarono a nozze e noi diventammo il passatempo nazionale.
Eravamo Io,Dollar Bird,Falena,Capitan Metropolis,Giustizia Mascherata,Spettro di Seta...e il Comico.
No,non voglio parlare di lui,non ti preoccupare.
Volevamo anche Capitan Britain,ma come sai era ibernata nel ghiaccio all'epoca.
Devo essere ubriaco per raccontarti di nuovo questa storia strappalacrime."
I due risero.
"Beh,non avevi qualcosa da dimostrare?"disse il giovane.
"Si,Dave."disse l'altro con la bottiglia di birra in mano "Mi premeva dire che...per noi fu anche troppo facile.
Non fu giusto quello che accadde a voi che avevate ripreso dove noi avevamo lasciato, con Nixon che vi obbligò a smettere.
Nixon,quel coglione.
E io che l'ho pure votato."
"Beh,o lui o i comunisti,giusto?"disse Dave.
"Già."disse l'altro.
"Oh per bacco,è quasi mezza notte."disse Dave "Devo andare."
Dave andò a prendere il cappotto.
"Lo sai...come Gufo Notturno eri molto più in gamba di me,Danny Boy."disse l'altro.
"Hollis,sappiamo entrambi che è una cazzata."disse Dave mettendosi il cappotto.
"Ehi,modera il linguaggio."disse Hollis che si alzò "Questo e il sinistro che ha steso Capitan Axe,ti ricordi?"
"Già."disse lui che aprì la porta e vide che pioveva "La settimana prossima?"
"Beh...ecco...tu non devi continuare ad assecondarmi."disse Hollis "Se hai un appuntamento galante..."
"Noi vecchi ragazzi in pensione dobbiamo restare uniti."disse Dave sulla scala esterna.
"Ti manca mai?"disse Hollis ridendo.
"A me no."disse Dave "A te?"
"Ah,diavolo no."disse Hollis.
"Ci vediamo."disse Dave che andò e camminò in un parcheggio mentre pioveva,poi arrivò al suo palazzo e trovò la porta sfondata,così la aprì lentamente e rimase all'entrata,poi si fece avanti lentamente sentendo dei rumori e vide Rorschach in cucina che mangiava,con la maschera per metà tirata su.
"Ciao Daniel."disse Rorschach con la sua solita voce rauca.
"Rorschach."disse lui che aprì la porta.
"Mi sono preso un po' di fagioli."disse lui "Spero non ti scocci?"
"No,non c'è problema."disse lui "Non vuoi che te li riscaldi?"
"Vanno bene così."disse Rorschach.
"Beh,come te la sei passata?"disse Dave.
"Fuori dalla prigione."disse Rorschach abbassandosi la maschera "Fin'ora.
Daniel...da un'occhiata."
Rorschach mise la spilla del comico sul tavolo e lui la prese.
"È sugo di fagioli?"disse Dave.
"Sugo di fagioli umani."disse l'altro "La spilla era del Comico.
Il sangue pure.
È morto."
"Parliamone di sotto."disse Dave che scese le scale e andò in un buio sotterraneo immenso.
"Potrebbe essere stato un ladro."disse Dave che accese le luci "Forse non sapeva che era il Comico."
Nel bunker c'era una zona superiore con il costume di Nite Owl in un'apertura nella parete,poi c'era una zona sotto con dei tavoli e un grosso mezzo coperto da un panno.
"Un ladro qualunque?"disse Rorschach "Uccidere il comico?
Ridicolo."
"Ho sentito che lavorava per il governo fino al 77."disse Dave "Per rovesciare le repubbliche marxiste in sud America.
Forse è stato un omicidio a sfondo politico."
"Forse."disse Rorschach che camminò "O forse qualcuno sta eliminando i supereroi in costume."
"Non è un po' da paranoici?"disse Dave.
"È quello che dicono di me adesso?"disse Rorschach "Che sono paranoico?"
"Senti,il Comico si è fatto un sacco di nemici negli anni,anche tra i suoi amici."disse Dave.
"A proposito di amici,come sta Olly Meson?"disse Rorschach "Quel libro che ha scritto diceva cose spiacevoli sul Comico."
"Le tue allusioni non mi piacciono."disse Dave "E mi piace ancora meno essere seguito."
"Forse ti stavo solo tenendo d'occhio."disse Rorschach "Nel caso ci sia qualcuno a caccia di maschere."
Ci fu un momento di silenzio.
"Attaccare uno di noi è attaccarci tutti."disse Rorschach scendendo le scale.
"Che suggerisci di fare in proposito?"disse Dave.
"Punizione."disse Rorschach.
"Gli Watchmen sono finiti."disse Dave.
"Lo dice Nixon l'imbroglione."disse l'altro.
"Lo dico io."disse Dave "Nessuno sa chi sei tu.
Potresti smettere e provare ad avere una vita normale."
Rorschach mise la mano su una delle tende di plastica su un tavolo "È quella che tu hai adesso?
Una vita normale?"
Rorschach sollevò la tenda di plastica e vide che sotto c'erano delle mezze lune di metallo "Quando cammini per le strade in una città che muore per la rabbia,davanti a scarafaggi umani che parlano di pornografia infantile...ti senti normale?"
"Io però non mi nascondo ancora dietro una maschera."disse lui.
"No."disse Rorschach che posò l'oggetto,si voltò e si avvicinò"Tu ti nascondi in piena luce.
Ci vediamo Dan."
Rorschach entrò nel tunnel circolare con i binari che era dietro l'oggetto coperto.
"Il tunnel di manutenzione esce due isolati a nord."disse Dave.
"Si, mi ricordo."disse Rorschach "Venivo qui spesso,quando eravamo compagni."
"Erano bei tempi,eh Rorschach?"disse Dave "Che fine hanno fatto?"
"Tu hai mollato."disse l'altro andando via.
Dave si mise seduto.
Il giorno dopo pioveva sulla città.
In un piano di un alto grattacielo c'era Ozymandias che indossava una giacca e una cravatta neri e veniva intervistato dai giornalisti.
"Signor Veidt,lei è uno dei soli due Watchmen ad aver rivelato la propria identità al mondo dopo Olly Meson e senza dubbio ne ha tratto grande profitto,trasformando il suo alter ego Ozymandias,in un'industria miliardaria."disse un giornalista con i baffi,i capelli castani,con la riga in mezzo e un lungo giaccone grigio.
Dave era da lui e afferrava uno dei modellini che rappresentava Ozymandias.
"Giocattoli,porta vivande,ingegneria genetica e mi risulta che ci sia anche un film in cantiere."disse l'uomo.
"Non sento nessuna domanda,signor Riot."disse Veidt.
"Mi scusi."disse Riot "Ritiene che..."
"Gli altri Watchmen disapprovino che io mercifichi le loro imprese?"disse Veidt "Buona domanda."
Dave era seduto ad un tavolo e guardava una rivista.
"Si."disse Veidt "Ho pensato che qualcuno dei miei vecchi colleghi potrebbe vederla così.
Esattamente come lei sa che il giornalismo di parte fa vendere molte più riviste.
Il ramo merchandising delle industrie Veidt finanzia il lavoro con il Dottor Manhattan e abbiamo ampliato le spedizioni di ricerca in Antartide nella speranza di trovare fonti rinnovabili di energia a basso costo che eliminino la dipendenza dai combustibili fossili.
Non ci vuole un genio della politica per capire che la guerra fredda con i russi non è ideologica.
È basata sulla paura,paura che non bastino per tutti,ma se riusciremo a trovare risorse infinite...ah,la guerra sarà superata.
Spero che gli altri Watchemen lo capiscano.
Dovunque essi siano.
La ringrazio."
Veidt andò da Deve che si alzò "Ti trovo bene,Adrian."
"Dave."disse Adrian che lo abbracciò "Troppo tempo."
"Già."disse lui.
Poco dopo Dave era appoggiato al tavolo a leggere un giornale.
"Quindi,secondo Rorshach qualcuno da la caccia ai Watchmen,eh?"disse Dave "Lo credi possibile?"
"Statisticamente un omicidio non prelude a una serie."disse Adrian che era senza giacca e si asciugava le mani nel bagno e poi venne fuori"Rorschach era un sociopatico.
Lo era anche il Comico.
Praticamente un nazista.
Tu lo sai meglio di chiunque altro."
"Non sono qui perché mi manca."disse Dave.
"Rorschach ha pensato che noi conosciamo le nostre rispettive identità."disse Adrian che guardò alla finestra.
"In realtà tutto il mondo conosce la tua."disse Dave "Per questo ti sto avvertendo."
"Grazie Dave."disse lui che si voltò e prese un telecomando "Ma c'è qualcosa di più reale di cui preoccuparsi che il killer di maschere di Rorschach."
Adrian si mise seduto sul lato della scrivania.
"Se i russi lanciano un attacco nucleare John potrà davvero fermarli?"disse Dave.
"I sovietici hanno 51000 testate nucleari."disse Adrian "Anche se John ne fermasse il 99%,l'1% rimanente cancellerebbe la vita sulla Terra.
Nemmeno il Dottor Manhattan può essere dovunque."
La notte seguente pioveva e una jeep militare era all'entrata di una zona circondata da una rete.
VOCE NARRANTE DI RORSCHACH
"Diario di Rorschach
13 ottobre,1985.
Ore 20,30."
Rorschach camminava dietro la rete senza che nessuno se ne fosse accorto,nemmeno quando aveva squarciato la rete.
VOCE NARRANTE DI RORSCHACH
"L'incontro con Dave mi ha lasciato l'amaro in bocca.
Un flaccido fallimento che siede piagnucolante nel suo scantinato.
Perché siamo rimasti così in pochi attivi?"
Rorschach corse e con un salto afferrò la scala di una torretta e iniziò a salire.
VOCE NARRANTE DI RORSCHACH
"In salute e senza disordini della personalità?
Il primo Gufo Notturno gestisce un'auto officina.
La prima Spettro di Seta è una vecchia troia obesa che sta morendo in una casa di riposo in California.
Dollar Bird si è fatto ammazzare quando gli si è impigliato il mantello in una porta cedevole."
Rorschach saltò da un tetto all'altro,poi aspettò che due uomini si allontanassero e si calò di sotto con il filo legato all'arpione della pistola.
VOCE NARRANTE DI RORSCHACH
"Siluette è stata assassinata,vittima del suo stile di vita indecente.
Andava a donne come se fosse un uomo.
Falena è in manicomio nel Maine."
Rorschach diede una gomitata ad una vetrata su una porta ed entrò in un sotterraneo.
VOCE NARRANTE DI RORSCHACH
"Rimangono solo due nomi sulla mia lista.
Vivono insieme in un appartamento nel centro di ricerche militari.
Devo andare da loro.
Devo andare a dire all'uomo indistruttibile che qualcuno vuole ammazzarlo."
Lui arrivò davanti ad una porta in parte aperta da cui usciva luce azzurra e vi entrò vedendo che il Dottor Manhattan era alto 18 metri e aveva le mani su un macchinario di forma circolare di metallo ed era senza vestiti.
"Buona sera,Rorschach."disse il Dottor Manhattan con la sua voce fredda e priva di emozioni.
"Dottor Manhattan."disse Rorschach "Sai perché mi trovo qui?"
"Si."disse lui e delle scariche elettriche partirono dalla macchina verso di lui che diede un pugno all'oggetto,facendoci passare dentro la mano e parte dell'avambraccio.
Le scariche elettriche si intensificarono,poi cessarono "Però te ne andrai deluso,ho paura."
"Rorschach." disse Silk Spectre che arrivò sul posto con addosso abiti civili.
Indossava pantaloni neri,scarpe nere e una giacca rossa.
"Rorschach,non è posto per ricercati questo."disse lei.
"È un piacere anche per me,Spettro di Seta."disse lui.
"È ormai qualche anno che uso il mio vero nome,perché non provi con quello?"disse lei.
Il Dottor Manhattan diminuì le sue dimensioni fino a diventare alto come un uomo.
"Come vuoi tu,Lory."disse Rorschach.
"Che cosa ci fai qui?"disse Lory.
"Il Comico è morto."disse Dr Manhattan "Rorschach vorrebbe che io guardassi nel futuro,per vedere se l'assassino sarà identificato."
"Ho messo in guardia Deve."disse Rorschach "E volevo farlo anche con voi."
"Non potrei aiutarti comunque."disse Dr Manhattan "Il mio futuro mi è precluso da una qualche interferenza temporale.
Non lo vedo chiaramente."
"Interferenza?"disse Lory "Causata da cosa?"
"Con tutta probabilità...un olocausto nucleare."disse lui "Se tra Stati Uniti e Unione Sovietica scoppiasse una guerra totale,l'onda d'urto risultante produrrebbe un'improvviso scoppio di tachioni,particelle che viaggiano a ritroso in quello che voi percepite come tempo che oscurerebbe la mia visione del presente.
Devo tornare al mio lavoro."
Dr Manhattan si voltò verso l'oggetto di metallo ora a terra.
"Aspetta un attimo,e se fosse per questo che qualcuno ci vuole fuori dai piedi?"disse Rorschach "Perché così non possiamo impedirlo?"
"Arrivederci,Rorschach."disse Manhattan.
"Ho sprecato un bel po' di tempo per venire qui,non andrò via fino a che non..."disse lui,avvicinandosi e puntando il dito,ma fu circondato da energia blu e fu teleportato sotto la pioggia provocando un'onda d'urto azzurra.
"...ti avrò detto la mia..."disse Rorschach che abbassò il dito,poi se ne andò irato.
"Sembra che ultimamente tu non mi dica molte cose,John."disse Lory.
"Non volevo preoccuparti prematuramente."disse Manhattan che allungò la mano destra verso il coperchio cilindrico della macchina spostandolo con il pensiero "Se io e Adrian risolveremo la crisi energetica la guerra potrà essere evitata."
Dalla macchina uscì un cilindro con attaccati in cerchio dei cilindri più piccoli,con delle circonferenze e lui iniziò a smembrarlo nelle sue parti più piccole fino ad arrivare ai bulloni e le viti.
"Ma tu dici sempre che il tempo è simultaneo."disse Lory "Se questo è vero,come puoi cambiare il futuro."
"Puoi capirlo solo se percepisci il tempo."disse Dr Manhattan chiudendo gli occhi per poco "Come faccio io.
Lascia che te lo mostri."
Lui avvicinò la sua mano sinistra verso il volto di lei che vide delle immagini.
Vide un uomo che le puntava addosso una pistola,vide il costume di Dave,vide che qualcuno bruciava una mappa,vide la foto di sua madre e poi vide che lei litigava con il marito.
"Magia!"disse lei "E I SOGNI!
ECCO CHE AVEVO PRIMA!
PERCHÉ ERO UN'EROINA MALEDIZIONE!"
"Non è colpa mia se sei invecchiata!"disse il marito "CHE COS'HAI DA LAMENTARTI!
IO LAVORO PER FAR MANGIARE TE E TUA FIGLIA!
PERCHÉ NON CHIAMI IL TUO AMICO EDDIE,FORSE TI OFFRE UNA VITA MIGLIORE!"
"LO SO CHE HO SBAGLIATO!"disse lei "UNA VOLTA!"
"UNO TENTA DI VIOLENTARTI..."disse l'altro.
"BASTA!"disse Lory allontanandosi.
"La tua mente vaga in luoghi oscuri e mi domandi perché ti nascondo le cose che vedo?"disse Manhattan che tornò a concentrarsi sui chiodi "Saluta Dan da parte mia."
"Cosa?"disse lei.
"Vuoi chiedermi di portarti a cena...come avveniva un tempo."disse Manhattan che teneva la mano verso i meccanismi che si riunivano "Ma non lo farai.
Sai che non posso."
Lui si voltò verso di lei "E chiamerai Dan.
È una cosa naturale."
Lui le accarezzò i capelli con la mano sinistra "Ti meriti il conforto di un vecchio amico."
Manhattan si volto verso gli attrezzi.
Lei si allontanò,lo guardò e poi andò via,mentre il circuito tornava dentro e il coperchio si chiudeva.
Lei si mise un abito nero,scollato, ed entrò in un ristorante.
"Il tavolo di Dan Dreiberg."disse Lory e la donna all'entrata indicò il tavolo dove era Dave che si puliva gli occhiali.
I due si misero a cenare insieme mentre fuori pioveva.
"Ti ricordi di quel ragazzo?"disse Lory "Come si faceva chiamare...Capitan Carnaio!
Fingeva di essere un supercriminale solo per farsi riempire di botte."
"Si,ci ha provato anche con me,io me ne sono andato."disse Dave "Allora lui mi è venuto dietro fino in strada,era pieno giorno e urlava: "PUNISCIMI!
PUNISCIMI!"."
Lory rise.
"E io gli ho detto:"No,vattene via"."disse Dave.
"Oh Dio,chissà che fine ha fatto?"disse Lory.
"Oh...l'ha fatto anche con Rorschach e lui l'ha buttato giù nella tromba di un'ascensore."disse Dave.
Lei spalancò gli occhi,poi rise "Oh mio Dio,non è per niente divertente."
"Beh,un po' lo è."disse lui.
"Si,è vero."disse Lory "È davvero bello rivederti."
"Rivedere te è fantastico."disse Dave.
"Perché lo facevamo,Dave?"disse Lory "Vestirci a quel modo?"
"Chi altri l'avrebbe fatto?"disse Dave.
"Già."disse Lory "Ma te lo ricordi il mio costume?"
"Si."disse Dave.
"Tutta quella roba aderente,era tremendo."disse Lory.
"Ah...si,si,tremendo."disse Dave.
"Non volevo deludere mia madre."disse Lory "Ci teneva che sua figlia combattesse i cattivi come lei.
Il decreto è la cosa migliore che ci poteva capitare."
"Vivremo più a lungo se non altro."disse Dave.
Lei abbassò lo sguardo.
"Che c'è?"disse lui.
"John dice che...a meno che lui non faccia qualcosa...ci sarà una guerra nucleare."disse lei "Presto.
Ma...io non so cosa pensare,mi parla di meccanica quantistica e realtà parallele...non so nemmeno che universo sta vedendo in realtà...solo che si sta allontanando sempre di più da me.
Da tutti e...non so nemmeno dire se davvero gli importa ancora di me o se fa solo finta."
"Se fa finta,evidentemente gli importa."disse Dave.
A fine cena la riaccompagnò in macchina,riparandola con l'ombrello e le aprì la porta del taxi.
"Grazie Dave."disse lei che entrò.
"Mi dispiace,ti avevo invitato a cena per rivederci e farci due risate,ma di questi tempi non sembra ci sia molto da ridere."disse Lory.
"Che cosa ti aspetti?"disse Dave "Il Comico è morto."
Il giorno dopo pioveva e il Comico veniva seppellito fuori Manhattan.
Al funerale c'erano: Dave,Dottor Manhattan e Adrian,che aveva l'aiutante a tenergli l'ombrello.
Lory fu teleportata in una casa,lasciando un'onda d'urto azzurra e scintille dello stesso colore.
Indossava una giacca rossa,senza maniche,una camicia bianca e pantaloni neri.
Corse in bagno a vomitare.
"Lory?"disse la madre che era su una poltrona e leggeva il giornale "Sei tu?"
Lei arrivò nella stanza della madre che si tolse gli occhiali "Credevo che ti fossi abituata a viaggiare così."
"Beh,invece no."disse lei "Odio quando John mi teletrasporta."
La madre prese un bicchiere "È meglio che volare in economica.
Vuoi?"
"Mamma sono le 2 del pomeriggio,lo sai?"disse lei.
"Hai presente quel tipo che mi scriveva sempre?"disse la madre prendendo delle carte "Mi ha mandato una raccolta di pezzi rari,una raccolta particolare di 8 pagine degli anni 30 e 40."
Lory prese l'oggetto "Te l'ha mandato lui?"
"Certo,vale parecchio,è un'antichità."disse lei.
"Mamma,è veramente volgare."disse Lory.
"Invece io sono lusingata."disse lei prendendo il giornalino "Perché quando ti alteri mi chiami sempre mamma?"
Lory sospirò e incrociò le braccia.
"Lo so perché sei qui."disse la madre "So ancora leggere sai?
Mi tengo informata.
C'è il funerale di Eddie Blake oggi."
Lei prese il bicchiere "È arrivato all'ultima battuta alla fine.
Povero Eddie."
"Povero Eddie dopo quello che ti ha fatto?!"disse Lory.
"Lory sei così giovane,non ti rendi conto."disse la madre mentre Lory si avvicinava alle tende "Non ti rendi conto,le cose cambiano.
Quello che è successo è stato 40 anni fa.
Io ho 67 anni ormai e ogni giorno il futuro mi sembra un po' più nero,mentre il passato...anche con i momenti più brutti,diventa sempre più luminoso."
FLASHBACK
Lei ricordò di quando avevano scattato la foto a lei e alla squadra.
In ginocchio davanti a lei vi era il Comico che aveva la mascherina,un sigaro in bocca,una placca di pelle alla base del collo e una calzamaglia gialla.
"Mi sono andate le luci negli occhi."disse la donna ridendo.
"Vediamo se posso togliertele io."disse il Comico.
"Dacci un taglio,Eddie."disse lei.
Gli altri andarono via,mentre lei andò in una stanza.
Il Comico restò a guardarla.
"Andate avanti,devo cambiarmi."disse lei che chiuse la porta,iniziò a togliersi parte del costume,poi vide il comico sulla porta che fumava il sigaro.
"Eddie?"disse lei voltandosi di spalle "Che diavolo ci fai qui?
Sapevi che mi stavo cambiando."
"Si certo."disse lui avvicinandosi "Avanti bella,so di cosa hai bisogno.
Non penso che indossi un completino del genere per caso,no?"
Lui iniziò a baciarla sul collo,poi la piegò in avanti e la violentò.
Un altro,con il costume blu che copriva anche la testa e un mantello rosso arrivò e fece irruzione nella stanza "PICCOLO BASTARDO!"
L'altro iniziò a colpirlo più volte al volto mettendolo in ginocchio.
"Ti piace così?"disse il Comico "È questo che ti eccita?"
"Cosa?"disse l'altro che gli diede altri colpi mandandolo a terra.
FINE FLASHBACK
"La vita è tutto uno schifo,sappilo."disse lei voltando la sedia"La pioggia cade sul giusto e sull'ingiusto ugualmente.
Il Comico era un po' tutte e due le cose.
Era convinto che lui avrebbe riso per ultimo."
La bandiera fu tolta dalla bara e Manhattan ricordò.
FLASHBACK
In vietnam i nemici sparavano contro di lui che era gigantesco in quel momento,poi fuggirono e lui allungò la mano destra facendoli esplodere dall'interno con un lampo di luce mentre gli aerei avanzavano.
Il comico si accese il sigaro,indossando il suo costume più recente,poi diede fuoco ad un uomo ridendo.
Non aveva la mascherina.
I fuochi d'artificio vennero lanciati in cielo la notte seguente,il Comico era in un bar,seduto al bancone e vicino c'era Manhattan che guardava fuori mentre la gente festeggiava.
Manhattan indossava solo degli slip blu scuro.
"Fuochi d'artificio,ma scherziamo?"disse il Comico "Uno pensa che questo paese ne ha avuti fin troppi di botti.
Se avessimo perso qui,in Vietnam,ci avrebbe fatto uscire di testa.
Intendo noi come nazione.
Ma non è successo.
Grazie a te."
Il Comico si voltò.
"Sembri amareggiato."disse Manhattan.
"Amareggiato?!"disse il Comico voltandosi "No,lo trovo esilarante."
Manhattan tornò a guardare all'esterno e poi una donna incinta entrò nel bar e si avvicinò al comico che emise un lamento solo nel vederla.
"Oh,Cristo Santo."disse il Comico.
"Signor Eddie."disse lei.
"Cazzo ci mancava."disse il Comico.
"Guerra finita desso,dobbiamo parlare...del bambino."disse la donna.
Il Comico bevve,poi si alzò voltandosi "Non c'è niente di cui parlare,io sto per partire.
Mi dimenticherò di te,del tuo piccolo lurido paese,di tutto.
Vattene da qui."
"No."disse lei.
"Vattene da qui."disse il Comico.
"Non dimenticherai me."disse lei,ma lui rise e si rimise a bere.
"NON DIMENTICHERAI ME,NE MIO PAESE!"urlò lei rompendo una bottiglia e colpendogli il viso,procurandogli un grosso taglio"MAI!"
"LA MIA FACCIA!"disse il Comico estraendo la pistola e puntandola contro di lei.
"Ti prego."disse lei.
"Blake...no."disse Manhattan alzando la mano destra "BLAKE!"
Lui le sparò uccidendola.
"Aspettava un bambino."disse Manhattan guardandola e poi guardò lui "E tu le hai sparato."
"Esatto."disse il Comico "E lo sai,tu sei stato a guardare.
Potevi trasformare la pistola in vapore,le pallottole in mercurio,la bottiglia in maledetti fiocchi di neve,ma non hai mosso un dito...perché non te ne frega niente degli esseri umani.
Ti stai perdendo,Doc.
Che Dio ci salvi."
Il Comico uscì gettando a terra un tavolo "Un medico!"
Manhattan restò a guardarla.
FINE FLASHBACK
La bara veniva calata all'interno della fossa e Adrian ricordava.
FLASHBACK
Il gruppo era riunito e il Comico leggeva il giornale ridendo con il sigaro in bocca.
Aveva il costume più recente e indossava la mascherina nera.
Adrian aveva il suo costume e una mascherina identica sugli occhi.
Accanto a lui c'era una mappa degli Stati Uniti.
"Ben venuti alla prima riunione in assoluto..."disse Adrian.
"Sono tutte stronzate."disse il Comico sulla poltrona.
"Per essere uno che si fa chiamare il comico non si capisce mai quando scherzi."disse Ozymandias.
"I Watchmen sono il vero scherzo."disse il Comico "Come per i Minutemen.
Non ha funzionato 15 anni fa e non funzionerà certo oggi perché volete giocare a cowboy e indiani."
Il comico bevve.
"Dovremmo stabilire che ai nostri incontri non si beve."disse Dave che indossava il costume completo e il comico rise.
"Rorschach e io abbiamo fatto progressi alla lotta alle bande insieme."disse Dave.
Lory aveva i capelli legati e guardò Manhattan che era accanto ad una donna con i capelli neri.
Manhattan sorrise e la donna restò turbata.
"Ma un gruppo così grosso sembra una trovata pubblicitaria."disse Rorschach "Non mi piace la pubblicità."
"Possiamo fare molto di più."disse Adrian "Possiamo salvare il mondo."
Il comico rise.
"Con qualcuno a guidarci."disse Adrian e il comico si alzò.
"Già."disse il Comico "Qualcuno come te,eh Ozy?
In fondo sei l'uomo più intelligente del mondo."
"Non ci vuole un genio per capire che il mondo ha dei problemi."disse Adrian.
"Già,ma ci vuole una stanza piena di pagliacci per pensare di risolverli."disse il Comico "Gli esseri umani cercano di uccidersi l'un l'altro dalla notte dei tempi.
Adesso,finalmente possiamo finire il lavoro."
Eddie si mise accanto ad Ozymandias,sulla destra "Con le armi nucleari problema risolto,saremo tutti polvere."
Il Comico diede fuoco alla mappa "E Ozymandias sarà l'uomo...più intelligente della cenere."
Il Comico uscì ridendo.
FINE FLASHBACK
Il lontananza vi era un uomo calvo,con un cappello nero e un lungo cappotto nero che osservava il funerale.
Dave ricordò.
FLASHBACK
Durante una manifestazione delle persone ruppero delle vetrine con dentro dei giornali con delle macchine,altri diedero fuoco ad una macchina,mentre altri avevano un pupazzo impiccato con il costume da Superman e gli stavano dando fuoco,mentre un uomo prendeva a mazzate il cofano di una macchina.
In quel momento arrivò Dave con indosso il costume e dentro un mezzo volante.
Il mezzo volante era corto,con due immensi buchi davanti,coperti dal vetro.
"Attenzione,a tutti i cittadini!"disse Dave "Stiamo cercando di mantenere l'ordine,dovete sgomberare le strade finché non sarà finito lo sciopero della polizia."
Un uomo mise un pezzo di stoffa in una bottiglia di alcol,un altro accese la stoffa e l'uomo la tirò contro il mezzo.
"Cercate..."disse Dave "Per favore,non c'è bisogno di essere violenti!"
Uno dei due vetri si aprì e dietro vi era il Comico in costume e con il fucile.
"E va bene,è così che lo volete fare?!"disse il Comico che saltò giù dal mezzo.
La folla si spaventò,poi lui diede un pugno ad una donna che lo insultava,ne colpì un altro, diede un calcio ad un terzo,poi un quarto tentò di colpirlo con il cartellone,ma lui parò con il fucile e lo colpì con il manico,poi diede un calcio ad un altro.
"La cosa si fa pesante."disse Dave,mentre il Comico dava un calcio ad un altro,poi sparò diversi colpi di fucile.
Dave scese dal mezzo attraverso un'apertura che era collocata alla base,mentre il comico lanciava un lacrimogeno ridendo.
"Cavolo,mi piace lavorare sul suolo americano."disse il Comico "Non mi divertivo così da anni."
"Non potremmo andare avanti per molto."disse Dave.
"Eh si,Gufo Notturno."disse lui "Il congresso ha messo in cantiere un decreto che metterà al bando le maschere.
Abbiamo i giorni contati,ma nel frattempo è come dici sempre tu:la società la proteggiamo noi."
"Ma da che cosa?"disse Gufo Notturno.
"Mi prendi in giro?"disse il Comico "Da loro stessi,figli di puttana."
Il Comico sparò un fumogeno contro un uomo.
"NO!"disse Gufo Notturno afferrandolo.
"Toglimi di dosso quella mano."disse il Comico allontanandosi.
"Ma che diavolo ci è successo?"disse Gufo Notturno "Che cosa è successo al sogno americano?"
"Che cos'è successo al sogno americano?!"disse il Comico voltandosi "Che si è avverato!
Lo stiamo ammirando."
Il Comico proseguì.
FINE FLASHBACK
Dave gettò la spilla imbrattata di sangue sulla bara.
Il gruppo andò via e l'uomo anziano,con il cappello nero, andò davanti alla tomba e si tolse il cappello,facendosi il segno della croce,poi andò via.
Un uomo con i capelli rossi,una giacca scura e pantaloni neri,con un cartello in mano lo osservò.
L'uomo calvo tornò a casa e si mise al tavolino a controllare le lettere,poi le appoggiò sul giornale e andò ad aprire il frigo,trovando un pezzo di giornale all'interno.
Voltandolo trovò scritto : "Dietro di te."
Voltandosi vide Rorschach che gli saltò addosso spingendolo nel frigo "Edgard William Giacobbe!
Noto anche come Edgard William Moon,noto anche come Molok."
"Aspet..."disse Edgard che fu gettato a terra a faccia in avanti,poi Rorschach gli torse il braccio.
"Ma di che stai parlando?"disse Edgarg e Rorschach fece scricchiolare le ossa.
"Sono un uomo d'affari in pensio..."disse Edgard e Rorschach gli diede un pugno al braccio facendolo urlare,poi gli ruppe un dito.
"Menti di nuovo,Molok,e ti rompo un altro dito."disse Rorschach.
"Ho scontato la mia pena."disse Edgard "Non sono più Molok,lo capisci?
Che cosa vuoi da me?"
"Sei andato al funerale di Blake."disse Rorschach "Perché?"
"Solo perché...sentivo di dover...di dover rendere omaggio al comico."disse Edgard che fu preso e sbattuto contro una parete.
"COME LO SAI CHE ERA IL COMICO?"disse Rorschach.
"Ha fatto irruzione qui!"disse Edgard "Una settimana fa!
Senza maschera,l'ha tolta!
Era ubriaco."
"NEMICI!"disse Rorschach "PER DECENNI!
Perché doveva venire a trovarti?"
"Non lo so,mi sono svegliato in camera mia e lui era li..."disse Edgard "Era spaventato!
Piangeva."
"Piangeva?"disse Rorschach "Il Comico?"
FLASHBACK
Molok era nel letto terrorizzato e il Comico era davanti a lui con il costume,il fucile,ma non la maschera e beveva,piangendo.
VOCE NARRANTE DI MOLOK
"Farfugliava cose senza senso.
Mi stavo pisciando sotto dalla paura!
Pensavo che mi uccidesse."
Il Comico si sedette sul letto.
VOCE NARRANTE DI RORSCHACH
"Che cosa ha detto?"
"È uno scherzo."disse il Comico "È tutto un fottuto scherzo.
Credevo di sapere come funzionava,credevo di sapere com'era il mondo.
Ho fatto delle brutte cose…
Ho fatto brutte cose alle donne,ho ucciso bambini in Vietnam.
Ma quella era la maledetta guerra!
Questo...non ho mai fatto cose del genere.
Dio come posso...rivelare i miei segreti al mio peggior nemico?
Ma la verità è...che sei la cosa più vicina ad un amico che ho...che cazzo vuole dire questo?
Merda…
Il tuo nome...il tuo nome era sulla lista.
Con quello di Jenny,non so qual'è il cognome.
La ex di Manhattan.
Madonna perdonami."
FINE FLASHBACK
"Poi è andato via."disse Edward "Te lo giuro.
Non lo so di cosa diavolo stesse parlando."
"Storia curiosa."disse Rorschach che andò a guardare le sue lettere "Sembra incredibile.
Forse è vera."
"Vuoi dire che è tutto...sono a posto?"disse Edward.
"Tu?"disse Rorschach andando verso gli sportelli della credenza "A posto?"
Rorschach aprì un cassetto e trovò una boccetta di vetro con dentro le pasticche "Amigdalina.
Medicina fasulla fatta di noccioli di albicocche.
Illegale."
"Ti prego."disse Edward mentre Rorschach annusava il contenuto del pacchetto "Ascoltami,per favore,non confiscarmela.
Sto...sto provando di tutto.
Io ho il cancro."
"Che tipo di cancro?"disse Rorschach.
"Beh,sai il tipo di cancro da cui si può guarire?"disse Edward "Non è quello che ho io."
Rorshach camminò sotto la pioggia di notte.
VOCE NARRANTE DI RORSCHACH
"Diari di Rorschach.
16 ottobre.
Ho pensato alla storia di Molok.
Potrebbero essere tutte bugie.
Uno schema di vendetta pianificato nei dieci anni dietro le sbarre.
Ma se fosse vero,che cosa potrebbe aver spaventato il Comico a tal punto da piangere davanti a Molok.
Che cosa avrà visto?"
Rorschach passò in un vicolo,poi andò al cimitero forzando il lucchetto e andò vicino alla lapide.
VOCE NARRANTE DI RORSCHACH
"E quella lista di cui ha parlato?
Edward Morgan Blake.
Il Comico.
Nato nel 1918.
Sepolto sotto la pioggia.
Assassinato.
È questo quello che ci tocca?
Non abbiamo tempo per gli amici.
Solo i nostri nemici ci lasciano rose.
Vite violente che finiscono violentemente.
Blake l'aveva capito.
Gli uomini sono selvaggi per natura.
Non serve a niente coprirla di zucchero per mascherarla.
Blake aveva visto il vero volto della società e aveva scelto di diventarne una parodia.
Una barzelletta.
Ho sentito una barzelletta.
Un uomo va dal dottore.
Gli dice che è depresso,che la vita gli sembra dura.
È crudele.
Gli dice che si sente solo in un mondo minaccioso.
Il dottore dice : "La cura è semplice.
Il grande clown,pagliacci in città.
Lo vada a vedere.
La dovrebbe tirar su."
L'uomo scoppia in lacrime : "Ma dottore..."-dice- "...pagliacci.
Sono io."
Buona questa.
Tutti ridono.
Rullo di tamburi.
Sipario."
Rorschach prese una rosa dalla tomba e andò via.
Lory era nel letto,senza vestiti e gemeva ad occhi chiusi mentre intorno a lei c'erano tre copie del Dottor Manhattan.
"A che ora devi essere li per l'intervista?"disse Lory stringendo il lenzuolo tra le mani.
"Non preoccuparti."disse una delle copie di Manhattan che le mise il pollice nella bocca "Abbiamo ancora tanto tempo."
"Il tuo dito è come leccare una pila elettrica."disse Lory.
Le mani delle copie iniziarono a toccarla mandando impercettibili scariche elettriche.
Lei aprì gli occhi e si mise seduta "John!
Smettila subito!
Ma che stai facendo?"
"Per favore non arrabbiarti."disse la prima copia.
"Io pensavo che potesse piacerti."disse la seconda copia.
Lei si alzò e si mise la vestaglia."No.
Io...no.
Non è questo che voglio."
"Io non so più che cos'è che ti eccita."disse la seconda copia mentre lei andava nella stanza accanto.
"Senti,lo capisco."disse Lory "Tu cercavi solo di..."
Lory vide una terza copia dentro un'altra stanza in fondo al corridoio e andò verso di lui "STAVI LAVORANDO LI DENTRO MENTRE FACEVAMO L'AMORE?"
"Il mio lavoro con Adrian è ad uno stadio molto importante."disse Manhattan mentre lei si avvicinava con dietro le copie"Mi era sembrato inutile che..."
"Che cosa?"disse lei "Dirmi quale di voi mi stava scopando per compassione?!"
Lory prese un oggetto e glie lo tirò in testa,ma l'oggetto gli passò attraverso bucando il televisore dietro di lui,poi l'oggetto uscì fuori e lo schermo si ricompose,Manhattan si sdoppiò ancora e una copia andò da Lory e le afferrò il braccio.
"Tutta la mia attenzione era concentrata su di te."disse Manhattan "Se pensi che ci sia un problema nel mio atteggiamento sono pronto a discuterne."
Lui la lasciò.
"Tu sai come funziona ogni cosa tranne le persone."disse Lory "Cosa sono io per te?
Un enigma a cui trovare soluzione?"
Adrian era nello schermo con degli uomini alle spalle.
"Di agli uomini di stare indietro."disse Manhattan "Teletrasporto il reattore a Carnak."
Il reattore si illuminò di energia azzurra e scomparve.
"Tu sei il mio ultimo legame con il mondo."disse Manhattan.
"Non la voglio più questa responsabilità."disse Lory mentre il reattore appariva.
"È tutto tuo."disse lei andando via.
Le copie di Manhattan si fusero tra loro formando di nuovo un solo corpo.
"Non preoccuparti,tornerà."disse Adrian.
"No,non lo farà."disse Manhattan.
Manhattan si mise seduto sul letto e guardò una foto con dentro un uomo con capelli neri,giacca e cravatta chiari,vagamente simile a lui,in compagnia di una donna con i capelli neri e un vestito nero scollato.
Degli uomini erano in tv.
"L'hanno chiamato in molti modi."disse un uomo "Eroe.
Arma.
Fondamenta della nostra sicurezza nazionale.
Deterrente per la guerra nucleare.
O anche distruttore di mondi."
Dave prese un piatto dal forno ascoltando la tv.
"Questa sera il Dottor Manhattan risponderà alle mie domande."disse l'uomo in tv "E alle vostre in intervista esclusiva."
Dave sentì bussare alla porta e si avvicinò "Chi è?"
"Sono Lory."disse Lory.
"Oh..."disse lui aprendo "Scusa,ma ho appena fatto cambiare la serratura."
Lei indossava un cappotto di pelle marrone lungo.
"Non sapevo dove altro andare."disse lei.
"Hai fatto bene."disse Dave che la fece entrare e chiuse la porta"Che succede?"
"Ho lasciato John."disse lei.
"Oh no,mi dispiace,io..."disse Dave.
"Non so perché sono qui è che non conosco nessun altro."disse Lory "Io non conosco nessuno,solo dei maledetti supereroi."
"Figurati"disse Dave "Immagino che abbiate avuto una discussione,non è vero?"
"No,Dave."disse Lory "Tu non sai che cosa significa vivere con lui.
Il modo in cui ora osserva le cose...è come se non ricordasse cosa sono."
Manhattan era sul letto e osservava il reggiseno di Lory.
"Questo mondo...questo mondo reale per lui è come camminare nella nebbia e le persone sono...solo ombre."disse Lory.
Lui si alzò e spalancò le braccia,i vestiti gli andarono intorno e gli si misero addosso.
"Ombre nella nebbia."disse Lory.
Manhattan aveva una giacca e una cravatta neri.
"Com'è che tutto si è incasinato così?"disse lei"Mi dispiace,Dan.
È la seconda volta che ti rovino una serata."
"Oh...smettila."disse Dan "Hai fatto bene a venire.
Stavo andando da Holly per la nostra birra settimanale.
Perché non mi accompagni.
Sei la benvenuta,anzi insisto."
La foto volteggiò in aria e Manhattan la prese,poi si teleportò e apparve nello studio televisivo spaventando tutti.
In quel momento arrivò il direttore "Ma bene.
Il Dottor Manhattan arriva e nessuno me lo dice."
"Ma no è comparso dal..."disse la donna.
"Non c'è tempo per il trucco e quel blu è troppo chiaro in video."disse il direttore.
La luce del Dottor Manhattan si spense "Così è abbastanza scuro?"
Dave e Lory camminarono in strada.
"Si,è abbastanza scuro."disse lui.
Dave guardò dietro di se e vide l'uomo con i capelli rossi e il cartello in mano.
I due entrarono in un vicolo e 4 uomini li seguirono,poi altri 5 gli apparvero davanti.
Manhattan entrò nella sala dell'intervista con altri uomini.
"Ecco una lista,approvata dal pentagono,di argomenti a rischio."disse un uomo "Ovviamente l'Afghanistan verrà fuori,ma si mantenga distaccato.
E cerchi di non farsi mettere all'angolo."
"Fisico nucleare di fama che per un terribile incidente ha acquisito uno straordinario potere,la capacità di piegare la materia alla sua volontà."disse l'uomo che parlava sul palco "Oggi il mondo lo conosce come Dottor Manhattan.
Benvenuto."
Manhattan salì sul palco e gli strinse la mano.
"Bene,bene."disse uno degli uomini nel vicolo.
I due si misero di spalle al muro e si guardarono,poi Dave si tolse gli occhiali e Lory avanzò.
"Signora Black,a lei la prima domanda."disse l'uomo dopo che entrambi si furono seduti.
Una donna si alzò "Dottor Manhattan l'orologio del giorno del giudizio è un quadrante dell'orologio che segna la distanza dalla nostra estinzione.
La mezza notte rappresenta la guerra nucleare.
Attualmente è regolato a 4 minuti dalla mezza notte.
Lei ritiene che la distruzione sia così vicina?"
"Mio padre era un orologiaio,lasciò il suo lavoro quando Einstein scoprì che il tempo è relativo."disse Manhattan "Io ritengo che un orologio simbolico sia di ausilio all'intelletto quanto una fotografia dell'ossigeno ad un uomo che affoga."
"Quindi lei dice che il rischio non esiste?"disse la donna.
"Il rischio esisterebbe anche in un mondo senza armi nucleari."disse Manhattan.
Un uomo avvicinò un coltello a Dave che evitò il colpo,prese la mano destra dell'uomo con la sua destra e gli colpì il braccio con la sinistra facendolo urlare,poi gli colpì il gomito con un pugno spezzandolo e facendo uscire l'osso,poi gli diede un calcio alle gambe,girando su se stesso e facendolo cadere a terra,mentre Lory diede un calcio al viso di un altro,mandandolo a terra.
"Lei ha spesso detto che il tempo non è una sequenza di eventi,ma è un organismo vivente."disse un altro "Lo pensa ancora?"
"Assolutamente."disse Manhattan "I greci lo chiamavano Cronos Leontocefalo,da non confondere con Crono padre di Zeus."
"E lei pensa,come molti sostengono,di essere effettivamente un dio vedendo contemporaneamente passato e futuro?"disse l'uomo.
"Posso vedere solo il mio passato e il mio futuro."disse Manhattan "Non sono onnisciente."
Lory si abbassò evitando un pugno,poi sferrò un colpo alla pancia scagliando un uomo a terra,poi parò un colpo con l'avambraccio destro,afferrò l'uomo con il braccio sinistro e gli diede 3 colpi al viso.
"Gross,la sua domanda."disse l'uomo.
"Parlando del suo passato,Dottor Manhattan,ricorda un uomo di nome Wally Weaver?"disse Gross.
"Si."disse Manhattan "Si.
Eravamo entrambi fisici al centro di ricerche."
"È morto di cancro."disse Gross.
"Era un buon amico."disse Manhattan.
"Ed Edward Giaccobbe?"disse Gross "Noto anche come il supercriminale Molok?"
Dave si abbassò evitando un pugno da uno degli uomini,poi colpì l'avambraccio sinistro di uno con il suo,poi parò un altro colpo del primo e gli diede un destro che gli ruppe il ginocchio,poi diede un calcio sinistro ad un altro mandandolo contro una parete.
"Vi siete battuti diverse volte negli anni 60."disse Gross "Lotte,scontri."
Lory parò la mano sinistra di un uomo con la spranga afferrandola,gli diede un pugno alla pancia,gli afferrò la testa,lo voltò e gli diede un calcio alla schiena facendolo volare contro un cassonetto.
"Lo sapeva che anche lui ha il cancro?"disse Gross.
"Non mi hanno informato."disse Manhattan.
Dave evitò un altro colpo,mentre Lory colpì un altro,gli prese il coltello e glie lo infilò nel collo.
"E il generale Entony Radolf?"disse Gross "Era il suo collegamento quando ha cominciato a lavorare per il governo.
Cancro."
"Sta forse insinuando che sarei io la causa?"disse Manhattan.
Lory piegò il braccio ad un uomo,spezzandolo.
"Dal mio punto di vista comincia a sembrare piuttosto evidente."disse Grass.
L'ultimo uomo prese una pistola e sparò dei colpi,ma lei si riparò con l'altro.
"Anche se così fosse è irrilevante."disse Manhattan "Un corpo umano vivo e un corpo umano morto contengono lo stesso numero di particelle .
Strutturalmente non c'è differenza."
Dave diede un calcio al braccio dell'uomo e gli diede un pugno al volto,poi una ginocchiata al volto.
"Va bene."disse l'uomo che intervistava.
"E per Jenny Sleater?"disse Gross "Pensa che per lei faccia differenza?"
"Jenny?"disse Manhattan.
"La sua ex fidanzata."disse Gross "Era fisico anche lei,giusto?
Siete stati insieme 11 anni."
"Gross,una domanda alla volta."disse l'uomo.
"Cancro anche lei, ai polmoni."disse Gross "Le hanno dato 6 mesi di vita.
Non è vero signorina Sleater?"
Jenny entrò dentro la stanza,dimagrita e pallida.
Manhattan si alzò.
"Tu eri il mondo per me."disse lei "Eri tutta la mia vita.
Non dimentico quante volte hai detto di amarmi."
"Jenny,io non lo sapevo,posso..."disse Manhattan.
"Sono rimasta con te,dopo l'incidente."disse Jenny "Io ti ho dato tutta me stessa!"
Lei si tolse la parrucca mostrando la testa calva "È questo il modo di ripagarmi?"
"Jenny,nessuno me l'aveva detto."disse Manhattan "Posso guarirti."
"CHE TU SIA MALEDETTO!"disse lei "CHE TU SIA MALEDETTO!"
"Jenny,aspetta."disse lui,ma lei andò via,mentre la gente scattava foto e la folla gli andò vicino.
Il colore del Dottor Manhattan divenne più luminoso fino a tornare come prima.
"Per favore,lasciatemi passare."disse Manhattan.
"Le ha fatto venire il cancro andando a letto con lei."disse la donna che aveva parlato prima "Non da alcun valore alla vita umana?"
"Dottor Manhattan!"disse un altro.
"Per favore."disse Manhattan.
"Lei conferma o smentisce queste affermazioni?"disse l'uomo.
"Abbiamo notizia di una ventina di colleghi del suo passato affetti dalla stessa malattia."disse Gross.
"Per favore,se adesso poteste allontanarvi,vorrei veramente restare solo."disse Manhattan.
"Si degna di commentare?"disse Gross.
"HO DETTO,LASCIATEMI SOLO!"disse Manhattan che scomparve.
Riapparve su Marte senza vestiti,poco prima dell'alba e pensava "Sto guardando le stelle.
Sono così distanti e la loro luce impiega tanto per raggiungerci."
Manhattan guardò la fotografia della sua ex e pensò "Tutto quello che vediamo delle stelle sono vecchie fotografie."
FLASHBACK
Manhattan era ancora umano ed era con Jenny alla fiera dove venne scattata la foto.
VOCE NARRANTE DI MANHATTAN
"È luglio,1959.
E sono innamorato."
"Fantastico."disse il fotografo che diede a John un indirizzo "Potete venire a ritirarla domani."
"Ok."disse John.
"75 centesimi."disse l'altro.
"Ok."disse John e i due restarono soli.
"Accidenti,però avrebbe potuto avvisarci."disse Jenny "Chissà che faccia ho fatto."
"Sono sicuro che sarai bellissima."disse lui.
I due si guardarono e poi si baciarono,mentre un'altra coppia li raggiunse.
VOCE NARRANTE DI MANHATTAN
"Si chiama Jenny Sleater.
È un fisico.
Come me.
Io ho 30 anni.
Ci ha presentati un mio buon amico dell'Università,Wally Weaver."
Tempo dopo Wally era in fin di vita in un letto d'ospedale.
VOCE NARRANTE DI MANHATTAN
"È il 12 febbraio del 1981.
Wally muore di cancro e ora dicono che ne sono stato io la causa."
John vinse un pupazzo e lo diede a Jane,poi i due andarono a letto insieme.
VOCE NARRANTE DI MANHATTAN
"È luglio,1959.
Quella notte,io e Jenny facciamo l'amore per la prima volta.
Tra un mese l'incidente mi aspetta."
Wally,John e Jenny camminavano in un corridoio di laboratorio.
John non aveva il camice "Ah...sentite vi raggiungo,ho lasciato l'orologio nel camice,torno subito."
John andò via.
"Ehi,raggiungiamolo."disse Jenny.
VOCE NARRANTE DI MANHATTAN
"Mi accorgo di aver perso l'orologio.
Vado verso il centro di ricerca sui campi intrinseci."
John entrò nella stanza e la porta blindata si chiuse mentre prendeva l'orologio.
Dentro la stanza c'erano le pareti piene di placche meccaniche esagonali e al centro c'era un piccolo pilastro di metallo.
VOCE NARRANTE DI MANHATTAN
"Trovo l'orologio."
"Ehi."disse John mentre Wally si avvicinava al piccolo vetro sulla porta.
VOCE NARRANTE DI MANHATTAN
"Guardo attraverso il vetro.
Wally è bianco in volto."
"Il programma è automatizzato."disse Wally "Non possiamo disattivare l'apertura a tempo."
VOCE NARRANTE DI MANHATTAN
"Sono terrorizzato."
Jenny iniziò a piangere "Mi dispiace.
Non posso aiutarti."
Jenny andò via.
"Jenny non lasciarmi qua!"disse John.
Una delle scariche elettriche gli colpì l'avambraccio destro.
I peli iniziarono a ricrescere da soli tramite le scariche.
L'orologio si mosse più lentamente.
John ricordò di quando Jenny lo aveva incontrato al bar il primo giorno.
VOCE NARRANTE DI MANHATTAN
"È il 12 maggio del 1959 quando Wally mi presenta Jenny.
Lei mi offre una birra.
La prima volta che una donna fa qualcosa del genere per me.
Mentre mi passa il boccale di birra freddo e appannato le nostre dita si toccano.
Il giorno dell'incidente provo paura,mentre penso a come mio padre mi diceva di assemblare le parti dell'orologio in sequenza giusta.
Provo paura per l'ultima volta."
L'orologio si fermò alle 12 ,John chiuse gli occhi e le scariche elettriche lo disintegrarono fino a non lasciare nulla.
VOCE NARRANTE DI MANHATTAN
"Si celebra un funerale simbolico.
Non c'è niente da seppellire.
Jenny incornicia l' istantanea.
È la sola fotografia che qualcuno abbia di me.
Un sistema circolatorio di luce blu viene visto vicino al recinto perimetrale,mentre da forma al suo braccio destro.
Pochi giorni dopo uno scheletro luminoso,parzialmente ricoperto di muscoli appare in corridoio e urla per un'istante colpendo il muro alla sua destra,prima di svanire."
FLASHBACK
Jenny e Wally,un uomo con gli occhiali e la camicia a righe gialle,erano allo stesso tavolo in una mensa del laboratorio,quando le posate iniziarono a muoversi da sole e ad emettere scariche elettriche.
La stanza tremò,ci fu vento e l'energia azzurra si condensò formando Manhattan che era sospeso a mezz'aria.
La gente fuggì,le posate e gli oggetti di metallo si mossero intorno a lui.
"Oh Dio,John..."disse Jenny sconvolta "Sei davvero tu?"
Un uomo parlò alla tv "Ci sono ancora forti reazioni all'annuncio fatto questa mattina,forse l'evento più significativo nella storia recente.
Ripetiamo:il super uomo esiste ed è Americano."
Poco tempo dopo Manhattam era in giacca e cravatta,accanto a Wally e i militari.
VOCE NARRANTE DI MANHATTAN
"Mi chiamano Dr Manhattan."
John era in una stanza con uomini in giacca e cravatta,con addosso solo gli slip azzurri soliti e si disegnò il simbolo del cerchio azzurro sulla sua fronte con il dito indice della mano destra.
VOCE NARRANTE DI MANHATTAN
"Dicono che il nome è stato scelto per l'ovvia associazione di idee che avrebbe suscitato nei nemici dell'America."
Manhattan era nel deserto,con degli scienziati e un carro armato poco distante.
Lui allungò la mano destra verso il mezzo che fu diviso nelle sue piccole parti e nella parte interna c'era una luce azzurra.
VOCE NARRANTE DI MANHATTAN
"Mi stanno plasmando in qualcosa di diverso.
Qualcosa di letale."
Manhattan chiuse il pugno e i pezzi formarono una palla di metallo da cui partì un'onda d'urto e la palla cadde a terra.
Manhattan era alla casa bianca e il presidente era davanti a lui.
VOCE NARRANTE DI MANHATTAN
"Nel gennaio del 1971 il presidente Nixon mi chiede di intervenire in Vietnam.
Qualcosa che i suoi predecessori non mi avevano mai chiesto."
I vietcong si inchinarono davanti a Manhattan che era in un accampamento.
VOCE NARRANTE DI MANHATTAN
"Una settimana dopo,il conflitto finisce.
Molti dei vietcong vogliono arrendersi a me personalmente."
L'uomo anziano con cui aveva parlato Dave veniva intervistato con un libro in mano.
VOCE NARRANTE DI MANHATTAN
"Holly Meson,un eroe in costume in pensione,scrive un libro nel quale definisce il mio arrivo come:l'alba del supereroe."
In un locale degli uomini presero delle pistole e dei mitra,ma Manhattan li fece esplodere dall'interno,con un gesto,imbrattando le donne di sangue e lasciando i pezzi appesi al soffitto.
VOCE NARRANTE DI MANHATTAN
"Non sono sicuro di capire che cosa significhi."
Wally era in tv "In realtà all'epoca mi citarono erroneamente.
Non ho mai detto "il super uomo esiste ed è americano".
Ciò che dissi fu "Dio esiste ed è americano".
Se questa frase vi inspira una sensazione di intenso terrore incontenibile...non vi allarmate.
Indica soltanto...che siete ancora sani di mente."
Jenny a natale aprì un pacco sotto l'albero,in salotto e dentro c'erano due orecchini,poi Manhattan le toccò il mento mentre era in ginocchio e fece un leggero sorriso.
VOCE NARRANTE DI MANTHATTAN
"È il natale del 1963.
Jenny mi dice che ha paura ed è preoccupata.
Dice che sono come un Dio ora.
Le rispondo che non credo che ci sia un Dio."
"...e se c'è io non sono come lui."disse Manhattan.
VOCE NARRANTE DI MANHATTAN
"Le dico che la voglio ancora.
E che la vorrò sempre.
Mentre le mento è il 4 settembre 1970."
Manhattan era nella stanza e sorrideva a Lory.
VOCE NARRANTE DI MANHATTAN
"Sono in una stanza piena di gente mascherata.
Una ragazza molto giovane mi guarda e sorride."
Poco tempo dopo Manhattan e Lory erano su un tetto e si baciavano,seduti vicino ad un camino di mattoni.
VOCE NARRANTE DI MANHATTAN
"È bella.
Dopo ogni lungo bacio,lei me ne da uno più piccolo come una firma."
Manhattan era a casa mentre Jenny furiosa faceva le valige piangendo,poi si tolse gli orecchini e glie li diede.
VOCE NARRANTE DI MANHATTAN
"Jenny mi accusa di inseguire le ragazzine.
Scoppia in un pianto rabbioso,chiedendomi se è perché lei sta invecchiando.
È vero.
Invecchia palesemente ogni giorno.
Mentre io resto sempre uguale.
Preferisco il silenzio ora.
Sono stanco di questo mondo,di questa gente.
Di essere invischiato nel groviglio delle loro vite."
FINE FLASHBACK
Manhattan guardò la foto e la fece cadere a terra,poi si mise sospeso a mezz'aria con le gambe incrociate e materializzò una struttura di cristallo dal suolo.
La struttura era simile agli ingranaggi circolari di un orologio con delle punte,due circonferenze intrecciate sulla parte superiore e una parte centrale con delle scale.
Manhattan pensò "Dicono di aver lavorato tanto per costruire il paradiso...solo per scoprire che è popolato di orrori.
Forse il mondo non viene creato.
Forse niente viene creato.
Un orologio,senza orologiaio.
È troppo tardi.
È sempre stato... e sarà sempre... troppo tardi."
Il Sole illuminò la struttura.
Dentro una sala con uomini in giacca e cravatta,c'era un orologio attaccato ad una parete.
Un uomo era al telefono,poi riattaccò e parlò al presidente "Signor presidente.
I sovietici hanno spostato i loro carri armati in prossimità del confine Afgano.
Direi che ci stanno mettendo alla prova,per vedere se abbiamo inscenato noi la scomparsa di Dr Manhattan per spingere a muovere."
"Fra quanto potremmo essere pronti per un attacco preventivo?"disse il presidente.
"2 giorni."disse un generale che mostrò la mappa degli Stati Uniti su uno schermo "Abbiamo il 54 % delle possibilità di spazzarli via prima che possano far partire i loro missili.
In base alle stime sul numero di testate sovietiche che riusciremo a distruggere preventivamente perderemo tutta la costa orientale."
"L'ultimo respiro della classe dirigente di Harward."disse il presidente "Che escogiteranno per sfuggire alla fissione?"
"Le correnti aeree previste spingerebbero la nube radioattiva a sud."disse un generale "Il Messico avrebbe la peggio.
Ma salveremo gran parte della cintura del grano."
"Accettabile...tutto considerato."disse un altro militare.
"Signor presidente,che cosa facciamo?"disse il primo generale.
"Armate i bombardieri."disse il presidente "Il Dr Manhattan ha 2 giorni di tempo,dopo di che...l'umanità sarà nelle mani di un'autorità più alta della mia.
Speriamo solo che sia dalla nostra parte."
Ozymandias indossava una giacca viola,con sotto una maglietta nera e dietro di lui,nello studio,c'erano diversi uomini,mentre lui guardava dalla finestra dandogli le spalle,con le mani dietro la schiena.
Aveva una farfalla dorata sulla giacca.
"Senza la presenza del Dr Manhattan che costringe i russi alla pace,signor Veidt,la gente avrà bisogno di contare sulla buona vecchia energia."disse uno degli uomini "Lo capisce vero?
Il mondo non può rinunciare al petrolio e all'energia nucleare di punto in bianco."
Dietro questi uomini vi era un'entrata di mattoni con statue egiziane.
"Lei distruggerebbe in un colpo la nostra economia."disse l'uomo.
"Giusto,Lee!"disse un altro "E perché energia gratuita?
Beh,gratuito è un altro modo di dire socialista.
Forse dovremmo aprire un'inchiesta pubblica su eventuali frequentazioni comuniste che lei può aver avuto in passato."
"Signor Roshield...signori..."disse Veidt voltandosi "Rispetto questa posizione e ciò che avete realizzato come capitani d'industria,davvero.
Vi interessa il mio passato…
Va bene.
Con piacere.
È noto che quando avevo 17 anni i miei genitori sono morti,lasciandomi solo.
In fondo si potrebbe dire che sono sempre stato solo."
Veidt iniziò a camminare seguito dagli altri nel corridoio"Dicono che io sia l'uomo più intelligente del mondo,ma spesso mi sono sentito stupido per la mia incapacità di avere un qualunque rapporto.
Beh...con gli esseri umani almeno.
L'unica persona con cui sento una qualche affinità è morta 300 anni prima della nascita di Cristo.
Alessandro il macedone.
O...Alessandro il Grande se preferite."
Entrarono in una stanza con delle teche con oggetti antichi e due ascensori sulla parete.
"La sua visione di un mondo unito era...beh...senza precedenti."disse Veidt "Io volevo...avevo l'esigenza di eguagliare i suoi successi e decisi di applicare gli insegnamenti dell'antichità al nostro mondo?"disse Vedit "Iniziando così il mio cammino verso la conquista.
Conquista però non degli uomini,ma dei mali di cui sono vittime:combustibili fossili,petrolio,energia atomica.
Sono come una droga e voi e le grandi compagnie siete gli spacciatori."
"Stia a sentire..."disse uno di loro.
"No..."disse Veidt voltandosi "Lei senta.
Il mondo sopravviverà e merita ben più di quello che voi gli avete dato,quindi io direi di andare al sodo.
Io valgo più di tutte le vostre società messe assieme,posso comprarvi 3 volte,consideratelo quando prenderete una decisione se fosse quella di rendere il vostro... dissenso...pubblico.
Non ho nient'altro da dirvi.
Signori."
Vedit andò dalla sua assistente bionda e lei gli mostrò dei fogli.
"Quelli dei giocattoli vogliono qualche nuovo cattivo per la linea Ozymandias."disse la donna"Sembra che siano tutti morti."
"Signor Veidt?"disse uno di loro avvicinandosi.
"Penso di avere qualche idea."disse Veidt.
"Signor Veidt."disse l'uomo e l'altro si voltò "Forse siamo partiti con il piede sbagliato."
L'ascensore si aprì e dentro c'era un uomo con un berretto scuro in testa,una giacca nera,pantaloni neri,maglietta rossa e una cassa rettangolare in mano.
L'uomo fece cadere la cassa a terra,prese una pistola e sparò dei colpi,prendendo alla gamba la donna mentre Veidt si muoveva a super velocità,poi colpì l'altro uomo al petto e alla testa,Veidt gli corse contro,prese un'asta di metallo sul pavimento,girò su se stesso e lo colpì alla pancia scagliandolo dentro una piccola piscina.
"Ha una capsula di veleno!"disse Veidt che gli mise la mano sulla bocca "Non la mordere,figlio di puttana!
Chi ti manda?
Voglio il nome!
DIMMI IL NOME!"
L'uomo iniziò a emettere bava dalla bocca e morì.
Danny e Lory erano a pranzo in una tavola calda.
"Una capsula per suicidarsi?"disse Lory.
"Cianuro di potassio."disse Danny "Era morto prima di cadere a terra."
La cameriera portò il conto.
"Rorschach aveva ragione."disse Lory.
"Quello non era un pazzo isolato."disse Danny "È un'organizzazione.
Ben finanziata ed equipaggiata."
"Ma chi vorrebbe ucciderci adesso?"disse Lory.
"Non lo so."disse Danny "Ma la fuori non è sicuro."
I due uscirono.
"Allora?"disse Danny "Notizie di John."
"No."disse Lory.
"Beh,senti...perché non vieni a stare da me?"disse lui.
"Oh no,io..."disse Lory "Grazie,ma non voglio importi la mia presenza."
"Ah...no,no..."disse Danny "Pensa che mi fai un favore.
Non dovrò più preoccuparmi perché sei da sola."
"Ok."disse Lory.
I due camminarono in strada.
VOCE NARRANTE DI RORSCHACH
"Diario di Rorschach.
21 ottobre 1985.
Tra quarantatreesima e settima li ho visti uscire dal ristorante.
Non mi hanno riconosciuto senza maschera.
Una relazione?
Lei ha spezzato il cuore a Manhattan e ha architettato il suo esilio per mettersi con questo qui?
Ce l'ha un cuore da spezzare Manhattan?"
L'uomo con i capelli rossi li osservava.
La notte seguente Rorschach si mise il suo completo solito e la maschera,e si avvicinò all'entrata di un palazzo,ma trovò il portone chiuso.
VOCE NARRANTE DI RORSCHACH
"L'attentatore di Veidt era un malvivente locale di nome Roy Hessel.
Nel suo appartamento ho trovato degli indizi.
Sembra che lavorasse alla Piramid Company."
Rorschach spiccò un balzo e afferrò un tubo arrampicandosi.
VOCE NARRANTE DI RORSCHACH
"Ho già visto quel logo.
Da Molok."
Rorschach entrò dalla finestra e trovò Molok seduto al tavolo con una sigaretta in mano,voltato di spalle e al buio.
"Qualcuno ha cercato di uccidere l'uomo più intelligente del mondo,Molok."disse Rorschach che gettò sul tavolo un tesserino"Uno che lavorava per la Pyramid.
Più di una semplice consegna immagino.
L'ultima volta che sono stato qui ho visto un assegno della pensione di quella società..."
Rorschach mise un foglio sul tavolo "Dev'essere una copertura di chi vuole noi maschere morte.
Adesso basta,Molok!
Di chi è la Pyramid?"
Rorschach lo toccò,la sua testa si girò all'indietro e lui vide che aveva un buco in testa,poi Rorschach prese una pistola dal tavolo.
Una luce illuminò la finestra e fuori era pieno di polizia.
"Rorschach!"disse il capo della polizia con il megafono "È la polizia!
Sappiamo che sei la dentro!"
"No..."disse Rorschach "No!"
Rorschach iniziò a correre per la casa.
"Se c'è qualcuno li con te,voglio che lo fai uscire illeso."disse il poliziotto.
Rorschach gettò a terra un tavolo pieno di coltelli,poi frugò in altri cassetti "NO!
NO!
NO!
NO!
NO!
Sono cascato in una trappola!
Ci sono cascato,dritto!
Stupido!
Stupido!
MAI!
Mai arrendersi!"
Aprendo la credenza trovò uno spray.
"Va bene."disse il poliziotto "Spero che tu sia pronto,eroe."
"Quanto voi."disse Rorschach che chiuse gli sportelli.
Degli uomini della SWAT salirono le scale e si misero intorno alla porta,poi uno con il martello si avvicinò e tentò di colpire la maniglia,ma Rorschach aprì la porta e il martello cadde a terra sfondando le tegole di legno,poi il poliziotto lo guardò spaventato e con un calcio fu scagliato contro gli altri.
Rorschach strusciò sul pavimento accendendo i fiammiferi e poi usò lo spray per creare un lancia fiamme,poi tirò la bomboletta in faccia a quello che gli stava per sparare,prese la pistola lancia arpioni e ne colpì uno al petto,afferrò il fucile di un altro e gli colpì il volto con l'arma ,poi lo colpì con il suo stesso fucile,che usò per colpire quello andato a fuoco,voltandosi.
L'uomo sfondò la ringhiera di legno e cadde sugli altri per le scale.
Un altro iniziò ad aprire il fuoco,ma Rorschach scappò e si gettò dalla finestra e cadendo a terra perse il cappello.
"AVANTI!"urlò Rorschach evitando una manganellata,abbassandosi e colpendo con un calcio il primo poliziotto,poi parò con l'avambraccio sinistro il colpo del secondo e lo atterrò con un destro,colpì alle gambe un terzo,ma fu colpito alla schiena da un quarto,rispose colpendolo con l'avambraccio destro e colpendo al volto un quinto con il manganello,poi fu colpito alle gambe da un sesto,si gettò a terra,ruotando su se stesso e colpendolo alle gambe,poi parò il manganello di un settimo e lo colpì alle gambe,poi parò il manganello dell'ottavo e gli diede un pugno,iniziando a colpirlo al volto,poi una serie di poliziotti gli saltarono addosso e lo fermarono,picchiandolo.
"FIGLIO DI PUTTANA L'ABBIAMO PRESO!"disse uno degli agenti "CRISTO!
QUANTO PUZZA!"
"Levategli la maschera!"disse il capo.
"Ci penso io."disse uno degli agenti.
"NO!"disse Rorschach che si trovò a viso scoperto e aveva un livido sullo zigomo destro"NOOOO!
LA MIA FACCIA!
RIDATEMI LA MIA FACCIA!"
In tv davano la notizia "Il vigilante mascherato Rorschach è stato arrestato e identificato come Walter Kovacs.
Un maschio bianco di 35 anni.
Si sa ancora poco di Kovacs,che è stato accusato di..."
In carcere c'erano dei monitor che mostravano Walter in manette che veniva fatto entrare.
Mentre passava nel carcere,tutti i prigionieri iniziarono ad urlare e a tirargli delle carte.
Walter fu portato in una stanza con uno psichiatra di colore che era davanti a lui.
"Walter Kovacs."disse lo psichiatra "È il tuo nome,Walter?"
Walter annuì.
"Bene."disse lo psichiatra "Lascia che ti spieghi qual'è la situazione, Walter.
Tu cerca di collaborare con me e io potrei provare a convincerli che hai bisogno di cure mediche in un ospedale.
Credo che ti convenga.
Perché sai,la direzione vuole metterti...sai...insieme a tutti gli altri prigionieri."
"Una prigione è una prigione."disse Walter.
"Ah,certo."disse lo psichiatra che prese una cartellina dalla borsa dove era il suo costume e la sua maschera.
"La differenza è che la dentro...ti mangerebbero vivo."disse lo psichiatra "È grazie a te,se molti di loro sono qui in prigione,Walter."
Lo psichiatra mostrò un foglio bianco con delle macchie nere "Che cosa vedi Walter?"
"Una bellissima farfalla."disse Walter mentre pensava alla testa di un cane aperta.
"Di questa che mi dici?"disse lo psichiatra mostrandone un'altra.
Walter pensò a sua madre mentre era con un cliente e lo cacciava di casa per non essere disturbata.
FLASHBACK
"Mamma,ti sta facendo male?"disse il piccolo Walter.
"Un ragazzino?"disse il cliente "Quelli ce li ho già a casa."
"BASTARDO!"disse la madre dandogli uno schiaffo "AVREI DOVUTO ABORTIRE!"
Lei gli chiuse la porta in faccia.
FINE FLASHBACK
"Dei bellissimi fiori."disse Rorschach.
Lo psichiatra ne mostrò una terza.
FLASHBACK
Il piccolo Walter era in un vicolo e c'erano due ragazzi che lo insultavano.
"Ho sentito che sua madre fa la puttana."disse il primo.
"Ti sei preso qualche malattia da lei?"disse il secondo "Eh?
Figlio di puttana."
L'altro gli diede uno schiaffo "Rispondimi ritardato.
Ehi,pensi che me lo succhierebbe per un dollaro?"
Walter gli diede un pugno nelle parti basse e una martellata al volto,poi saltò addosso all'altro,gli diede un pugno e poi un morso strappandogli un pezzo di guancia.
FINE FLASHBACK
"Nuvole."disse Walter.
"Parlami di Rorschach."disse lo psichiatra "Ti andrebbe Walter?"
"Tu non mi piaci."disse Walter.
"Oh...dici che io non ti piaccio."disse lo psichiatra "E perché esattamente?"
"Sei grasso."disse Rorschach "Ricco.
Ragioni come un liberale.
Dici che vuoi sapere di Rorschach.
Ti racconterò di Rorschach."
FLASHBACK
Una notte Rorschach era in un quartiere malfamato e malmesso.
Spostò una tenda e vide dei cani che si stavano contendendo l'osso dietro una rete di metallo.
VOCE NARRANTE DI RORSCHACH
"Seguivo un caso di rapimento.
Amily.
Bambina di 6 anni."
Rorschach guardò la foto della bimba.
VOCE NARRANTE DI RORSCHACH
"Ero giovane a quei tempi.
Troppo morbido con i criminali.
Li lasciavo vivere."
Rorschach si diresse verso l'entrata.
VOCE NARRANTE DI RORSCHACH
"Ruppi un braccio a uno per avere una soffiata.
Mi disse dov'era la bambina scomparsa."
Rorschach sfondò la porta,prese una torcia e arrivò nella sala dove c'era sia la caldaia,sia la poltrona,sia la cucina.
VOCE NARRANTE DI RORSCHACH
"Sapevo che la bambina era li.
Ma quando setacciai il posto, non la vidi.
Poi la trovai."
Rorschach aprì la caldaia e trovò le mutandine bruciate,poi vide un piano pieno di sangue,ci passò sopra il dito,poi,aprendo una credenza,trovo mannaie e altri attrezzi da macellaio,poi si affacciò alla finestra e vide che l'osso dei cani era la gamba della bambina,con tanto di scarpa.
Il proprietario della casa entrò con una pistola in mano e accese le luci.
VOCE NARRANTE DI RORSCHACH
"Era buio quando l'assassino rientrò.
Era buio pesto."
L'uomo vide una sagoma dietro delle tende e si avvicinò per trovare un manichino,poi uno dei cani fu gettato contro una finestra e gli arrivò addosso facendolo cadere.
"Oh Dio!"disse l'uomo "MA CHI C'È LA FUORI?!
CHI C'È?
AVANTI!"
L'uomo andò a vedere le finestre "CHI C'È HO DETTO?!"
Sentendo un rumore si voltò,puntando la pistola,ma non vide nessuno.
Il secondo cane sfondò la finestra,mandandolo a terra e facendogli perdere la pistola.
Lui strisciò per riprenderla,ma Rorschach gli afferrò la mano destra,gli mise le manette e lo legò alla caldaia.
"MA CHE…?"disse l'uomo "CHE COSA…?
CHE CAZZO…?!
MA CHI CAZZO SEI TU?!
CHE CAZZO VUOI DA ME?
Hai ammazzato i miei cani!
Perché?"
Rorschach mostrò l'indumento bruciato e glie lo buttò addosso.
"Credi che ho a che fare con la ragazzina?"disse l'uomo "Merda…
Quello l'ho trovato!
Non hai prove,non hai niente!
QUELLO È NIENTE!"
Rorschach accese la torcia e illuminò il cane con la testa aperta.
"Ok."disse l'uomo ridendo "Io confesso.
Si!
L'ho rapita io.
E l'ho uccisa.
Arrestami."
Rorschach si guardò intorno,poi si avvicinò ad una mannaia conficcata sul piano di legno.
"Allora?"disse l'uomo "ARRESTAMI!
Sono stato io!
Sono stato io!"
Rorschach prese la mannaia.
"Cristo Santo!"disse l'uomo spaventato "Senti,io ho dei problemi amico!
Arrestami!
Devi aiutarmi!"
Rorschach alzò la mannaia sporca di sangue.
"NO!"disse l'uomo "POSALA!
NON FARLO!
PORTAMI DENTRO!
NO!
NOOO!"
Rorschach lo colpì alla testa con la mannaia uccidendolo e del sangue gli arrivò sulla maschera.
"Gli uomini vengono arrestati."disse Rorschach "I cani vengono soppressi!"
Rorschach lo colpì più volte alla testa.
FINE FLASHBACK
"L'impatto si ripercuote sul braccio."disse Walter "Uno spruzzo di sangue in faccia.
Chiunque fosse Walter Kovacs morì quella notte con quella ragazzina.
Da quel giorno in poi ci fu solo Rorschach.
Non è stato Dio ad uccidere quella ragazzina.
Non è stato il fato a macellarla,ne il destino l'ha data in pasto ai cani.
Se Dio ha visto quello che è successo,non gli importava.
Allora ho capito.
Dio non fa il mondo in questo modo.
Lo facciamo noi.
In carcere Walter era in fila con un vassoio e un detenuto di colore parlava con lui.
"Ehi,Rorschach!"disse l'uomo "Sei parecchio famoso,eh?"
"EHI RORSCHACH!"disse un altro da dietro "TUA MADRE È UNA GRAN PUTTANA!"
Walter guardò l'olio che friggeva le patatine.
"Sai una cosa?"disse l'uomo "Sono parecchio famoso anche io.
Non è vero?"
"Certo." disse l'altro che gli passò un coltellino "Magari posso farti un autografo.
Che dici pezzo grosso?"
L'uomo sferrò una coltellata,ma Rorschach mise davanti il vassoio di metallo e glie lo diede sul volto,facendolo cadere in ginocchio,poi sfondò un vetro con una gomitata,prese il contenitore dell'olio e glielo gettò in testa.
L'uomo iniziò ad urlare.
"Non l'avete ancora capito?"disse Walter "Non sono io chiuso qui con voi..."
I poliziotti lo presero e gli diedero una manganellata in testa.
"SIETE VOI RINCHIUSI QUI CON ME!"urlò Walter mentre fu portato via.
Lory era nel sotterraneo di Danny e osservava il mezzo volante,coperto dal telo,poi lo toccò e vide che era pieno di polvere.
Lory tolse il telo e scoprì il mezzo,poi mise la testa all'interno e toccò un pulsante accendendolo,poi lo spense.
Cliccò su un altro pulsante e fece uscire un getto di fiamme e in quel momento suonò l'allarme antincendio.
Danny era in cucina e corse di sotto "LORY!"
Lory stava cercando di spegnere il fuoco con un panno.
"AL DIAVOLO!"disse Lory.
Danny prese un estintore e lo usò "Ecco!
Ecco!
Ecco!"
"Scusa,stavo...curiosando in giro e ho premuto il pulsante sbagliato."disse Lory.
"Ti sei fatta male?"disse lui.
"No,no."disse Lory "Sto bene."
"Ok."disse Danny.
"Mi dispiace davvero."disse lei.
"Oh...non preoccuparti."disse Danny "Al Comico,nel 77.
Archi è sopravvissuto però."
"Archi?"disse lei mentre lui saliva la prima scalinata.
"Oh si...è l'abbreviazione di Archimede."disse Danny,fermo sulle scale "Il gufo di mago Merlino.
È uno stupido soprannome."
"Come fai a permetterti tutta questa roba?"disse Lory.
"Beh,mio padre era nelle banche e mi ha lasciato un bel po' di soldi,morendo."disse Danny"Il che...mi ha sempre stupito perché lui era...credevo che fosse deluso perché combattevo il crimine invece di seguire le sue orme."
Lory guardò il costume da Gufo Notturno.
"Più delle banche mi interessavano gli uccelli."disse Danny "Gli aeroplani,la mitologia."
"Dev'essere bello avere un'identità segreta."disse Lory "Avere un posto segreto che nessuno conosce.
Puoi venire qua sotto e restarci senza nessuno che ti controlla.
Nessuno che ti osserva."
Lei toccò gli occhiali del costume.
"Li vuoi provare?"disse Danny che glie li mise.
"Wow!"disse Danny "Sono favolosi."
"Già."disse Danny "Amplificano lo spettro visivo.
La termografia.
Funzionano anche meglio al buio."
Danny spense le luci "Mi vedi,vero?"
"Si."disse lei guardandosi la mano "Vedo tutto."
Lory si avvicinò.
"Mi ricordo che,per quanto buio fosse,quando guardavo attraverso quelle lenti era tutto chiaro come il giorno."disse Danny.
"Dev'essere così che John vede il mondo."disse Lory.
"Dovremmo risalire."disse Danny che iniziò ad avviarsi "La cena si raffredda.
Mettili via,quando hai finito."
Danny salì al piano superiore e accese la luce.
Poco dopo era sul divano di pelle marrone dentro un grosso salotto e guardava la tv che parlava di scontri con i sovietici.
Lory arrivò a vedere,mentre lui si puliva gli occhiali.
"Dan."disse Lory mettendoglisi davanti "John vede molte cose..."
Lui tentò di mettersi gli occhiali,ma lei lo fermò.
"...però non vede me."disse Lory.
Lory spense la tv,si mise sopra di lui e lo baciò.
Rorschach era nella cella,seduto sulla branda e un nano,con il sigaro,accompagnato da un obeso calvo e da un altro uomo arrivarono davanti alla sua cella.
"È passato parecchio tempo Rorschach."disse il nano.
"Grand'uomo."disse Rorschach "Piccolo mondo."
Il nano rise"Hai ragione.
È proprio un piccolo mondo,questo.
E io ci sto dentro da...quanto tempo Loyd?"
"Quasi 15 anni,capo."disse l'altro.
"Esatto."disse il nano "15 anni da quando tu e quel Gufo mi avete preso.
Sai, Rorschach...quello che hai ustionato morirà.
Questione di minuti.
Secondo i miei calcoli,qui ci sono più di 50 persone beccate da te.
Ho parlato con ognuno di loro,muoiono dalla voglia di avere un pezzo di te.
Questo posto tra poco esploderà!
Poi,morirai un pezzo alla volta."
"Parole altisonanti."disse Rorschach.
L'obeso afferrò le spranghe della cella "GLI APRO UN ALTRO BUCO A QUESTO BASTARDO!"
"Rilassati,Lawrence."disse il nano "Succederà.
Andiamo."
I tre andarono via.
Danny sognò di essere nudo su Marte,di notte,mentre in lontananza la luce dell'alba si faceva vedere.
Voltandosi vide Lory che gli si avvicinò e lo baciò,poi i due si strapparono la pelle dal centro della testa,rivelando di essere in costume.
Il lontananza una bomba stava cadendo.
L'impatto produsse un'esplosione atomica,i due si baciarono e l'onda d'urto li ridusse in scheletri.
Danny si svegliò e si mise seduto,poi scese a guardare il suo costume.
Lory lo raggiunse,con addosso una camicetta "Dan?
Va tutto bene?"
"No,sono stanco di avere paura."disse Danny "Paura della guerra.
Paura del killer di maschere.
Paura di questo maledetto costume e di quanto ne ho bisogno."
"Anch'io."disse Lory "Al diavolo tutto.
Facciamo un giro su Archi."
"Dici sul serio?"disse Danny.
"Ero un'eroina mascherata anche io,ricordi?"disse Lory "Uscivo spesso alle 3 di notte per fare qualcosa di stupido."
I due sorrisero.
Poco dopo avevano addosso i costumi e il mezzo si accese.
Il mezzo volò nel tunnel,passò sotto l'acqua e poi uscì nel mare,andando verso l'alto ed entrando nelle nubi.
Accendendo la radio sentirono che c'era stato un incendio nella casa popolare.
"Andiamo."disse Gufo Notturno.
Lory andò al finestrino e vide il palazzo che bruciava ai piani alti "Eccolo."
"Ok,attenta."disse Danny che condusse il mezzo verso il palazzo e illuminando una finestra piena di gente che urlava.
"Dan,ci sono dei bambini."disse Lory.
"Restate dove siete."disse Danny all'altoparlante "Mantenete la calma."
"Il tetto comincia a cedere,portami la."disse Lory.
"Ti porto vicino."disse Danny che condusse il mezzo sul tetto e con le mitragliatrici colpi la base di una cisterna che cadde e l'acqua uscì fuori.
Lory aprì il portello,si gettò di sotto e sfondò il tetto,trovandosi al piano di sotto,poi aprì la porta della stanza piena di bambini"Andiamo."
Furono portati ad una finestra nel corridoio e Danny mise la rampa del mezzo davanti alla finestra.
Ci fu una grossa esplosione e Lory,rimasta ultima,dovette correre fuori.
Il mezzo volò via,poi lasciò i bambini dai pompieri e andò sopra le nubi.
"Non ci credo che l'abbiamo fatto."disse Lory "Ci metteranno in galera con Rorschach."
"Che importa."disse Danny che si tolse gli occhiali "La terza guerra mondiale può scoppiare domani."
"Giusto?"disse Danny avvicinandosi.
"Giusto."disse Lory che lo baciò.
I due spensero le luci e si spogliarono.
Poco dopo dal mezzo usciva un getto di fiamme.
L'uomo ustionato morì nel letto d'ospedale.
Nella prigione c'era una rivolta.
Due prigionieri gettarono una guardia dall'ultimo piano,mentre altri due davano fuoco ad un altro.
Walter aveva la canottiera a maniche corte.
Il nano si presentò con gli altri due e uno aveva la sega circolare.
"È morto Rorschach."disse il nano "Mentre tutti sono distratti,pensavamo di darti un regalino di ben venuto."
Walter strappò la maglietta scura da detenuto in strisce.
"Un pensierino dall'officina "tutto per te"."disse il nano.
Walter si mise la striscia intorno al collo.
"Ehi,capo,hai visto?"disse l'obeso con la sega "Niente più stronzate sul mondo piccolo perché sa che una volta che apriremo quella cella,sarà il prossimo."
"Grassa possibilità."disse Walter e l'obeso lasciò la sega per mettere le mani tra le sbarre.
"SEI MORTO,RORSCHACH!"disse il grasso,mentre il nano rideva "NOI ABBIAMO LA PRIGIONE PIENA DI ASSASSINI!
TU CHE COS'HAI?"
Walter gli ruppe i pollici "Le tue mani."
Rorschach gli lego le mani con il laccio "Una mia idea."
"Non arrivo alla serratura."disse l'altro "Taglio le sbarre."
"Questa rivolta non durerà."disse il nano "Sono 15 anni che aspetto."
Il nano mise una mano sull'obeso "Mi dispiace,Lawrence,ma tu intralci la mia vendetta."
"NO!"disse il grasso che provò a liberarsi.
"Niente di personale."disse l'altro che gli tagliò le braccia senza che Walter provasse niente.
"Ora scoprirai a che gioco giochiamo."disse il nano.
"1 a 0."disse Walter che si mise sul fondo della cella "Vieni a prendermi."
L'altro tagliò le sbarre.
"Stavo riflettendo."disse Danny "Credo che abbiamo degli obblighi verso la nostra confraternita.
Penso che dovremmo liberare Rorschach."
"Che cosa?"disse Lory.
"E tutta questa storia di John e del cancro non ha senso."disse Danny "Tu non l'hai preso."
"Beh,ma entrare in un carcere di massima sicurezza è un po' diverso da spegnere un incendio."disse Lory abbracciata a Danny.
"Si,hai ragione."disse Danny "Sarà più divertente."
"Sbrigati!"disse il nano "VOGLIO VEDERE FRIGGERE QUESTO FIGLIO DI PUTTANA!"
La cella fu aperta e il nano rideva.
L'altro gli andò addosso con la sega,ma Walter lo afferrò e gli spaccò la testa sul water.
"No..."disse il nano mentre Walter si metteva su un letto e l'acqua raggiungeva un filo,friggendo l'uomo a terra.
"Ah...mai pensato di utilizzare un water per eliminare rifiuti."disse Walter "Cosa ovvia però."
Rorschach guardò verso il nano "2 a 0.
Tocca a te."
Il nano fece cadere il sigaro dalla bocca e fuggì "Levatevi di mezzo!
Muovetevi!"
Danny arrivò sulla prigione con il mezzo e Lory scese sul tetto,poi Danny scese a mezz'aria e volò fino al tetto.
Nei corridoi i detenuti aggredivano le guardie,la prigione bruciava e lo psichiatra si chiuse nel suo studio e vide Walter a braccia incrociate poi si nascose tra gli scatoloni mentre lui si avvicinava "No!
No!"
"DOV'È LA MIA FACCIA!?"urlò Walter e lo psichiatra gli diede la scatola con la sua roba.
"Non uccidermi!"disse il dottore.
"Tocca a te,dottore."disse Walter che si mise la maschera e le macchie si mossero "Cosa vedi?"
Dei detenuti avevano circondato una guardia che si era chiusa dentro una stanza.
Alla fine del corridoio apparvero Lory e Dave che si guardarono e sorrisero.
Uno dei detenuti gli corse contro e lei lo atterrò con un calcio,mentre Danny dava un destro ad un altro.
Uno uscì da una cella e Danny gli diede una ginocchiata al ventre mentre i detenuti corsero verso Lory che diede un pugno ad uno di loro,poi evitò un colpo e diede un pugno ad un secondo,Danny diede un calcio alla gamba di uno di loro e lo mandò a terra,poi diede un calcio ad un altro mandandolo contro le sbarre,Lory tenne il braccio di uno con la mano destra,mentre dava una gomitata ad un altro e poi una ginocchiata al primo,mentre Danny afferrava un altro.
Lei ne colpì uno,mandandolo contro le sbarre,poi evitò il manganello di un altro e diede un calcio a un secondo,mentre Danny dava una ginocchiata al primo,poi un pugno ad un altro,mentre lei ne gettava a terra un terzo,poi girò su se stessa,dando un calcio ad un altro.
Danny corse verso un altro e gli diede un calcio,poi un pugno ad un altro,Lory evitò uno con il manganello,diede un calcio ad un secondo,ruotando su se stessa,mentre Danny dava una gomitata ad un altro.
Lory diede una serie di pugni alla pancia dell'uomo con il manganello,girò su se stessa e diede un calcio ad un altro,mentre Danny ne sollevò uno e lo gettò dietro di se,diede un calcio ad un altro,ruotò su se stesso e ne colpì un terzo,mentre lei dava un calcio ad un terzo,poi diede un pugno e una manata ad un altro.
Danny ne fece cadere uno e lo colpì mentre andava a terra.
Il nano era nel corridoio con Rorschach alle spalle che aveva il suo costume completo.
Il nano si rifugiò nel bagno.
" Rorschach!"disse Danny che lo vide mentre stava per aprire la porta del bagno.
"Daniel."disse Rorschach "Signorina Jupiter.
Scusatemi,devo andare un attimo in bagno."
Rorschach aprì la porta con un colpo ed entrò.
"Ma santo Dio."disse Lory.
Poco dopo Rorschach uscì dal bagno,mentre da sotto la porta usciva molto sangue.
Il mezzo tornò nel sotterraneo.
Danny si tolse gli occhiali e vide Lory che era pensierosa "Ehi,tutto bene?"
"Si."disse Lory "È solo la reazione.
La guerra,l'evasione."
Lui si avvicinò mentre il portellone si aprì "Sta tranquilla,ok?"
Fuori dal portellone c'era Manhattan e i due si allontanarono l'uno dall'altra.
"Ciao,Lory."disse Manhattan.
"John."disse Lory che scese dal mezzo e camminò verso di lui "Hanno detto che eri su Marte."
"Io sono su Marte"disse John "Noi stiamo per avere una conversazione."
"Di cosa stai parlando?"disse Lory.
"Tu cercherai di convincermi a salvare il mondo."disse Manhattan,poi Lory si voltò verso Danny.
"Lory,no."disse Danny.
"Dan,fidati di me."disse Lory "Devo andare con lui."
I due scomparvero e l'onda d'urto fece volare via il cappello a Rorschach.
I due apparvero su Marte e Lory cadde a terra,sentendosi male.
"È bello,vero?"disse Manhattan che creò uno scudo di energia azzurra che divenne trasparente"Perdonami, a volte queste cose mi sfuggono.
Non succederà più."
Lory si alzò vedendo la costruzione di cristallo trasparente "È confortante.
Oh mio Dio.
Sono su Marte?"
"Dobbiamo rispolverare i contati nella malavita."disse Rorschach seduto su gli scalini che portavano al mezzo,mentre Danny era senza maschera e senza guanti "Torchiare persone."
"Certo."disse Danny che tolse il tubo dal mezzo "Prendiamo i nomi dall'elenco del telefono."
"Hai dimenticato come si fanno le cose?"disse Rorschach "Ti sei rammollito?"
"Oh,senti,ne ho avuto abbastanza."disse Danny "Oh,ma chi credi di essere, Rorschach?
Tu tratti male e insulti chiunque ti capiti e nessuno protesta,perché pensano che sei un pazzo furioso."
Rorschach scese dagli scalini.
"Scusami,io non avrei dovuto dirlo."disse Danny.
"Daniel...tu sei un buon amico."disse Rorschach che gli porse la mano e lui la strinse "Lo so a volte è difficile sopportarmi."
"Va bene."disse Daniel"È tutto a posto.
Facciamo a modo tuo."
Il mezzo uscì dall'acqua con i due a bordo.
I due entrarono in un locale notturno.
"Oh Dio."disse l'uomo dietro al bancone.
"Pyramid Company!"disse Rorschach "Chi la conosce qui?"
Tutti si voltarono verso un uomo seduto al bancone.
"Ah,brutti bastardi..."disse l'uomo che si alzò e bevve "IO OFFRO DA BERE A TUTTI E VOI MI VENDETE COSÌ!"
Rorschach si avvicinò.
"Stammi lontano o ti ficco questo bicchiere in quella faccia molliccia..."disse l'uomo.
Rorschach gli strinse la mano,facendo esplodere il bicchiere e l'uomo urlò cadendo in ginocchio.
"Restate calmi."disse Danny "Cercheremo di fare in fretta."
Rorschach mostrò il tesserino dell'uomo che si era avvelenato "Ha provato ad uccidere Adrian Veidt.
Morto adesso.
Lo conoscevi,vero?"
"No."disse l'uomo e Rorschach gli strinse la mano con dentro i pezzi di vetro facendolo urlare"SIII!
Si!
L'HO CONOSCIUTO IN PRIGIONE!
L'HO ASSUNTO IO!"
"Sei un criminale?"disse Rorschach.
"Una volta lo ero,ma filo dritto da quando sono uscito,lo giuro!"disse l'uomo "Mi avevano ordinato di assumere qualcuno della mia vecchia vita."
Rorschach strinse la mano ancora "Chi te l'ha ordinato?"
"Il mio contatto...la signorina Sleater."disse l'uomo.
"Jenny Sleater."disse Rorschach "Lavora per la Piramid?"
"Si,è stata molto gentile,ha detto che assumono ex detenuti per dare alle persone una seconda possibilità!"disse l'uomo "TI PREGO LASCIAMI ANDARE,È LA VERITÀ!"
Rorschach strinse di più la mano,poi lo lasciò "Jenny Sleater.
L'ex ragazza di Manhattan."
"Adrian potrebbe aiutarci a scoprire chi c'è dietro la Pyramid."disse Danny.
Manhattan e Lory erano nella parte centrale della struttura di cristallo.
C'erano dei gradini sulla parte laterale ed un piano rettangolare di cristallo.
"Qui è dove abbiamo la nostra conversazione...in cui tu mi chiedi di fermare,l'imminente guerra nucleare."disse John "Ma perché dovrei salvare un mondo verso cui non sento più alcun legame?"
"Allora fallo per me."disse Lory "Se ti importa davvero."
"Quando tu mi hai lasciato,io ho lasciato la Terra."disse Manhattan "Questo non ti dimostra che mi importa?"
Lui si voltò e vide la struttura di cristallo trasparente "Il mio mondo rosso per me ora ha più valore del tuo mondo azzurro.
Te lo mostro."
La struttura di cristallo iniziò a volare sollevandosi dal suolo.
Il presidente era al tavolo con i generali.
"I bombardieri sono armati e pronti,signore."disse un uomo.
"Ci siamo signori."disse il presidente voltandosi "Passiamo a defcon 1."
Rorschach e Danny erano dentro un grattacielo con il tetto a forma di "V"con i contorni viola e in mezzo c'era un piano con delle luci ai lati.
"Niente Veidt nell'attico."disse Rorschach "Niente in ufficio.
Quali tendenze spingono uno che ha tutto ad andarsene in giro a quest'ora di notte?"
"Forse ha lasciato un itinerario."disse Danny.
"Sarà nel computer."disse Rorschach.
Danny si sedette "C'è qualcosa che non va."
"Esatto."disse Rorschach "Jenny Sleater.
Molok.
Roy.
Tutti lavorano per Pyramid."
Rorschach aprì una borsetta e prese degli attrezzi da scassinatore "Molok ha detto che il Comico ha parlato di una lista con il suo nome e della Sleater.
Potrebbero aver fatto venire il cancro a tutta questa gente solo per fregare Manhattan."
Danny controllò dei dvd e ne prese uno e lo mise nel computer,poi tentò di inserire la parola chiave.
"Strano."disse Rorschach che guardò "Antichi faraoni aspettavano la fine del mondo.
Credevano che i cadaveri sarebbero risorti,reclamando i cuori dai vasi dorati.
Staranno trattenendo il fiato nell'attesa."
"I faraoni..."disse Danny che mise la parola.
Frugando nell'archivio Rorschach trovò una cartella su Manhattan "Un profilo psicologico di Manhattan.
Vediamo che dicono gli strizza cervelli.
Il soggetto continua a ritrarsi emotivamente..."
Danny guardò dei libri sul tavolo.
"Se gli ultimi legami rimasti fossero recisi prevediamo un totale distacco dalla condizione umana."disse Rorschach.
"Sono dentro."disse Danny e Rorschach chiuse il fascicolo.
Danny cliccò sul sito Pyramid e vide che apparteneva a Veidt "No…"
Al polo sud c'era una struttura che sembrava una costruzione faraonica,con una piccola piramide al centro e un obelisco davanti.
"Congratulazioni,mister Veidt."disse uno degli scienziati "Reattore di energia di Dr Manhattan è pronto."
Gli scienziati,tutti in giacca e cravatta bianchi,erano in un corridoio di metallo sotto la struttura ed erano in una stanza con delle placche sulle pareti identiche a quelle del laboratorio di Manhattan.
"Grazie al suo contributo abbiamo avuto questo trionfo e per questo tutto il team di ricerca brinda in suo onore."disse uno di loro.
Veidt aveva il costume,ma non la mascherina sugli occhi "C'è qualcosa nella vita che non meriti un brindisi?
Questa è la nuova Karnak.
Rappresenta il culmine di un grande sogno vecchio più di 200 anni,un sogno ora avveratosi grazie alla vostra incondizionata assistenza."
Gli uomini caddero a terra morti.
"E per questo è una vergogna per me che voi dobbiate condividere una ricompensa così inadeguata..."disse Veidt "Ai faraoni...i cui più grandi segreti erano affidati ai servitori.
Sepolti vivi con loro in sale inondate dalla sabbia.
Buon sogno signori."
Veidt camminò insieme ad uno strano felino.
Era grande quanto un cane,ma aveva delle enormi orecchie allungate in alto,con le punte bianche,il pelo grigio e le strisce nere.
"Il nuovo mondo di pace sarà in debito con voi,per il vostro estremo sacrificio."disse Veidt.
L'animale ruggì.
"Bubastis."disse Veidt che lo accarezzò.
I corpi furono distrutti dalle scariche elettriche.
VOCE NARRANTE DI RORSCHACH
"Diario di Rorschach .
Ultima nota.
C'è Veidt dietro a tutto.
Perché?
A che cosa mira?
Non riesco ad immaginare nemico più pericoloso.
Scherzavo sul fatto che è così veloce da prendere al volo una pallottola.
Potrebbe ucciderci entrambi nel ghiaccio.
Perché adesso stiamo per andare in Antartide.
Che io sia vivo o morto quando leggerete questo,spero che il mondo sopravviva abbastanza a lungo da permettervelo.
Io ho vissuto la vita libero da compromessi e ora mi avventuro nell'ombra senza rimorsi,ne rimpianti.
Rorschach.
1 novembre."
Rorschach mise il suo diario dentro una cesta circolare dove c'era la posta di un giornalista con sotto una scatola piena di fogli e lo fece tramite un'apertura rettangolare sulla porta.
Lory era nella struttura che volava su Marte "Non puoi dirmi come finisce,così ci risparmi questa pena?"
"Finisce con te in lacrime."disse Manhattan.
"In lacrime?"disse Lory "Vuoi dire che non torni sulla Terra?"
"A un certo punto,torno."disse Manhattan "Le strade sono piene di cadaveri."
"John,per favore."disse Lory "Tu devi fermare tutto questo!
Moriranno tutti se non lo fai!"
"Così ci sarà pace sulla Terra."disse Manhattan "E l'Universo non se ne accorgerà neppure.
Il mio parere ...è che l'esistenza della vita sia un fenomeno estremamente sopravvalutato.
La mia mente ha trasceso la realtà.
Io sono John da bambino,sono John mentre conosce te,sono John mentre conosce Jenny,sono John mentre diventa Manhattan.
Sono tutti loro insieme.
Io...sono legione."
Lory era sconvolta.
"Guarda intorno a te."disse Manhattan "Marte se la cava perfettamente senza nemmeno un microorganismo."
La struttura di cristallo volò sopra una valle.
"Qui la mappa topografica è in costante mutamento."disse Manhattan "Terrazze alte 30 metri scorrono intorno al polo ad ondate,a intervalli di 10000 anni.
Perciò dimmi...come potrebbe ciò essere migliorato dalla costruzione di un oleodotto e di un centro commerciale?"
"Quindi è troppo...chiedere un miracolo?"disse Lory.
"I miracoli sono insensati per definizione."disse Manhattan.
"Oh!"disse Lory "DIO,JOHN!"
"Solo quello che può accadere,accade realmente."disse Manhattan.
"SMETTILA...CON QUESTE STRONZATE!"disse Lory "Fa atterrare questa cosa.
ORA!"
"Come tu desideri."disse Manhattan.
La struttura di cristallo atterrò e Lory scese.
"Sai che ti dico?"disse Lory "Puoi rimandarmi sulla terra a friggere con Danny,mia madre e tutti gli altri inutili esseri umani."
Scendendo Lory lo trovò davanti a se.
"Ma ti sei sbagliato."Lory "Hai detto che sarebbe finita con me in lacrime.
Guarda.
Niente.
Potresti anche sbagliarti su tutto."
"Ti lamenti del fatto che mi rifiuto di vedere l'esistenza in termini umani."disse Manhattan "Però tu rifiuti di vedere le cose dal mio punto di vista.
Rifiuti tutto ciò che ti spaventa."
"Niente mi spaventa."disse lui "Vuoi che veda le cose come le vedi tu?
Su avanti!
Mostramele.
Come hai fatto l'altra volta."
Lui mise la sua mano sul viso di Lory e lei vide dei flash,poi vide la madre che litigava con il marito che affermava che Lory non era sua figlia.
FLASHBACK
"Anche con i momenti più brutti,diventa sempre più luminoso."disse la madre di Lory accarezzando la foto.
FINE FLASHBACK
FLASHBACK
Il Comico,con il costume e la maschera,era davanti a Lory "Tu sei la figlia di Jupiter?"
"E tu sei il comico,vero?"disse lei "Mi sei piaciuto la dentro."
"Sai tua madre era una delle donne più belle di tutti i tempi."disse il Comico "Tu hai i suoi occhi.
Hai persino lo stesso..."
"TOGLILE SUBITO LE MANI DI DOSSO!"disse la madre di Lory che arrivò.
"Ciao,quanto tempo."disse il comico.
"Non abbastanza per me,Eddie."disse lei "Sali in macchina!
Vai!"
Lory andò.
"Ci sono bassezze a cui non arriveresti?"disse lei.
"Cristo Santo,un uomo non può parlare con sua..."disse il Comico "Con la figlia di una vecchia amica."
Lei salì in macchina "Andiamo."
FINE FLASHBACK
FLASHBACK
"LO SO CHE HO SBAGLIATO!"disse la donna al marito "UNA VOLTA!"
"UNO TENTA DI VIOLENTARTI E TU ANNI DOPO GLI LASCI FINIRE IL LAVORO?"disse l'uomo "PERCHÉ?
TI SENTIVI SOLA?"
"RIUSCIRÒ MAI A FARLO DIMENTICARE?"disse lei sedendosi sul letto e vedendo la figlia"Oh...Lory."
FINE FLASHBACK
Lory era sconvolta.
"No…"disse Lory piangendo "No,non è possibile."
"Il Comico...era tuo padre."disse Manhattan.
"No..."disse Lory che andò a colpire la struttura danneggiandola "NO!
NO!"
Lory si mise in ginocchio,una punta si staccò dalla struttura e cadde,Manhattan la distrusse con una scarica elettrica,poi tutta la struttura andò in frantumi e i pezzi caddero sullo scudo.
"La mia vita è... tutta un brutto scherzo."disse Lory.
"Io non credo sia uno scherzo."disse Manhattan.
"Ah!"disse Lory "Si,beh...scusami se non mi fido del tuo senso dell'umorismo."
Lui allungò la mano sinistra verso di lei e la fece rialzare "Sorriderai...se ammetto di essermi sbagliato."
"Su che cosa?"disse Lory.
"I miracoli."disse Manhattan "I miracoli.
Eventi così improbabili da essere impossibili,come...l'ossigeno che si trasforma in oro.
Ho sempre voluto assistere ad un simile evento e intanto dimentico che nell'accoppiamento umano,milioni e milioni di cellule concorrono a creare la vita.
Generazione dopo generazione,finché,alla fine,tua madre,ama un uomo.
Edwarb Blake,il Comico,un uomo che ha tutte le ragioni di odiare,e proprio da quella contraddizione,contro qualunque probabilità...sei tu…solamente tu...che emergi.
Riuscire a distillare una forma così specifica da tutto quel caos...è come trasformare l'aria in oro.
Un miracolo.
Quindi mi sbagliavo.
Asciugati le lacrime ...e torniamo a casa."
Sulla superficie di Marte c'erano dei solchi che formavano la spilla sorridente del comico.
Il mezzo di Danny si avvicinava al ghiaccio e alla struttura,all'alba.
"C'è un rilevamento di quella struttura."disse Danny guardando il computer"La traccia di calore è fuori scala."
I motori iniziarono a spegnersi.
"I motori..."disse Rorschach.
"Si stanno bloccando,reggiti a qualcosa!"disse Danny.
"Daniel,stiamo scendendo troppo."disse Rorschach mentre il mezzo andava contro la parete di roccia "Non voglio interferire con la guida della nave,ma forse dovresti salire."
"SI,HO CAPITO!"disse Danny "CI PROVO!
CI PROVO A TIRARLO SU,MALEDIZIONE!"
Il mezzo andò verso l''alto,colpì la parete di ghiaccio in cima e si schiantò sulla superficie,poi i due scesero,Danny mise un tubo in una parte del mezzo.
"REDIREZIONO IL LANCIAFIAMME PER TENTARE DI SCIOGLIERE IL GHIACCIO!"disse Danny "MA CI VORRÀ COMUNQUE TEMPO!
E NOI NON CE L'ABBIAMO!
Non sei troppo leggero?"
"Sto bene così."disse Rorschach.
I due camminarono verso la struttura che emanava dei flash.
Vedit era davanti a una parete piena di tv,su una sedia antica,con l'animale vicino e un tavolinetto antico.
La sedia era in stile egizio.
"Che c'è piccola?"disse Adrian che vide i due su uno schermo "Ah..."
I due entrarono dopo che Danny ebbe fuso una porta con una pistola laser "Adrian è un pacifista.
È vegetariano,Cristo Santo!
Non ha mai ucciso nessuno in vita sua!"
"Hitler era vegetariano."disse Rorschach "Se ti turba lascialo a me.
Non avrà una seconda possibilità."
I due arrivarono su una struttura con delle scalinate di pietra,con delle statue egizie accanto e videro Adrian alzato che osservava la tv.
Danny scese le scale,mentre Rorschach si fece cadere da un'altura,poi afferrò l'altura con la mano destra fermando la caduta e poi si lasciò cadere.
Camminarono lentamente.
Rorschach corse verso Adrian,ma lui spiccò un salto e Rorschach andò con la testa dentro un video.
Adrian si voltò verso Danny che prese la pistola laser,ma l'altro gli gettò addosso il trono antico,poi diede un calcio sinistro al volto di Rorschach mandandolo contro una colonna,spiccò un enorme salto e calpestò la pistola laser distruggendola,poi prese Danny alla gola,lo sollevò e lo sbatté sulla roccia.
"Signori."disse Adrian "Benvenuti."
"Adrian,noi sappiamo tutto."disse Danny.
"Che c'è da discutere allora?"disse Adrian.
Rorschach si mise il cappello e si alzò "Moltissimo!
Hai ucciso tu il Comico?"
"Che possa riposare in pace."disse Adrian "Blake l'aveva capito per primo.
Nixon l'aveva messo a sorvegliarci per assicurarsi che non agitassimo le acque.
Blake ha scoperto quello che stavo facendo qui a Karnak e quando è andato a trovare il povero Molok era alla deriva.
Neppure io sono riuscito a prevedere un simile cambiamento."
Adrian parò,senza voltarsi,il calcio sinistro di Rorschach con l'avambraccio sinistro,poi evitò un pugno, parò il sinistro con l'avambraccio e gli diede una gomitata mandandolo a terra.
"Ho dovuto eliminarlo."disse Adrian "Poi ho neutralizzato John."
Rorschach si alzò insieme a Danny.
"Non è stata una cosa facile."disse Adrian "Ho investito due miliardi in una ricerca sui tachioni per bloccare la visione sul futuro di John."
"Hai usato il suo profilo psicologico per manipolarlo e spingerlo a lasciare il pianeta."disse Rorschach.
"Conosco John da abbastanza tempo."disse Adrian "Non è privo di emozioni.
Le sue smorfie non sarebbero state notate da un estraneo,ma per me...era come se singhiozzasse.
Dovevo solo dare una piccola spinta.
L'ondata di emozioni che ha investito John quando ha creduto di aver causato il cancro alle persone che amava gli è servita per lasciare la Terra."
"Anche il tuo attentatore."disse Danny "L'hai pagato per depistarci."
"Il signor Hess ha dato la vita per servire una causa più grande,Dan."disse Adrian "Gli ho messo una capsula di cianuro in bocca.
Rimaneva solo una cosa in sospeso..."
Adrian si voltò verso Rorschach "Tu.
E la tua teoria del killer di maschere... che hai perseguito con la tenacia di un vero sociopatico.
Una soffiata alla polizia...e con te in prigione ho potuto finire il lavoro."
"Spiacente di averti deluso."disse Rorschach .
Danny attaccò,ma Adrian gli diede un calcio alla gamba sinistra,parò un sinistro di Rorschach,evitò il suo destro chinandosi,afferrò,con la mano destra,il braccio sinistro di Danny e gli colpì la testa,prese la gamba destra di Rorschach,che tentava di dargli un calcio alla testa,girò su se stesso e lo lanciò contro una parete di roccia,poi parò una serie di colpi di Danny e gli diede un calcio sul petto.
"TU AVRESTI DOVUTO RENDERE IL MONDO UN POSTO MIGLIORE!"disse Danny.
"È quello che sto facendo."disse Adrian.
"CON LA GUERRA NUCLEARE?"disse Danny "L'ESTINZIONE UMANA?!"
Danny attaccò ancora,Adrian parò diversi colpi,poi gli diede un calcio scagliandolo via.
Rorschach si rialzò prendendo il cappello.
"I miei principi morali mi spingevano ad esitare davanti al sacrificio necessario."disse Adrian"Alcune regioni chiave di tutto il mondo...New York...Los Angeles...Mosca..."
Adrian salì le scale di pietra "Hong Kong.
Disintegrate in un istante.
15 milioni di persone uccise dallo stesso Dr Manhattan.
La punizione per aver sfiorato la terza guerra mondiale."
"John non lo farebbe mai."disse Danny fermando Rorschach.
"Nessuno fuori da questa stanza dovrà mai saperlo."disse Adrian "Ho ottenuto una grande conquista nel settore energetico.
Per tutti questi anni,John mi hai aiutato a riprodurre il suo potere ignorando come l'avrei usato.
Sapete.
Il Comico aveva ragione.
La natura selvaggia dell'uomo porterà inevitabilmente al suo annientamento.
Perciò per salvare il pianeta ho dovuto ingannarlo.
Organizzando il più grande scherzo della storia umana."
"Uccidendo milioni di persone."disse Danny.
"Per salvarne miliardi."disse Adrian mentre la sua bestia lo raggiungeva "Un crimine necessario."
"Tu sai che non te lo lasceremo fare."disse Rorschach.
"Davvero Rorschach?"disse Adrian "Non sono un cattivo da fumetto.
Pensi che vi avrei spiegato il mio capolavoro se ci fosse stata la minima possibilità che ne ostacolaste la riuscita?"
I due si guardarono.
"È già iniziato 35 minuti fa."disse Adrian.
Il reattore sotto New York esplose creando una gigantesca sfera azzurra,che apparentemente non fece danni e si ritrasse su se stessa,ma poi provocò un onda d'urto che tagliò i palazzi e poi la sfera azzurra si ingrandì fino a creare un cratere di qualche chilometro.
"MA SANTO DIO!"urlò il presidente "PERCHÉ NON ABBIAMO INDIVIDUATO IL LANCIO!"
"Non sono i sovietici, signore."disse l'uomo al telefono "I servizi segreti dicono che la traccia di energia è stata generata da...dal Dr Manhattan."
Manhattan e Lory arrivarono sul posto,proprio sul bordo del cratere.
New York era distrutta,il cielo era scuro e nuvoloso.
"John..."disse lei.
"Interferenza."disse Manhattan "Causata da un cataclisma."
"Non può essere successo davvero."disse Lory.
"Questo non può essere stato causato da testate nucleari."disse Manhattan "Ma da me.
Io...l'ho fatto."
"Che vuol dire l'hai fatto tu?"disse lei.
"Non realmente."disse Manhattan "Ma è così che sembrerà.
Adrian."
I due scomparvero lasciando la città distrutta e oscurata e apparvero nella struttura di Adrian.
"Parli del diavolo."disse Adrian che fuggì.
John iniziò a salire le scale.
"John!"disse Danny.
"Lo so."disse Manhattan.
"Bisogna fermarlo,ha ucciso Blake e milioni di persone."disse Rorschach.
"State qui."disse Manhattan che scese nel sotterraneo e vide Adrian che fuggiva mentre il felino gli andò contro "Adrian ferma tutto questo.
I tachioni sono stati una trovata.
Non posso prevedere dove sei,ma posso trasformare questo posto in vetro.
Dovrei ringraziarti.
Avevo quasi dimenticato l'emozione del non sapere.
Le delizie dell'incertezza."
Adrian stava per premere un pulsante "Perdonami piccola."
Le scariche elettriche li distrussero tutti e due,mentre Manhattan aveva le braccia spalancate.
Adrian riapparve davanti ai due e Lory gli arrivò alle spalle puntandogli una pistola alla testa.
"Sei uno stronzo."disse lei che gli sparò.
Adrian cadde dalle scale e gli altri si avvicinarono.
Lui aprì il pugno e dentro vi era il proiettile,poi diede un calcio al Lory.
"ADRIAN,SEI UN BASTARDO!"urlò Danny "Se le hai fatto del male..."
"Dan..."disse Adrian prendendo il proiettile dalla mano "Devi crescere.
Il mio nuovo mondo richiede un eroismo meno ovvio.
Il vostro... eroismo da scolaretti è superato.
Che cosa avete ottenuto?
Non impedire la salvezza della Terra,è stato il vostro vero successo."
"Sono deluso da te,Adrian."disse la voce di Manhattan e Adrian guardò verso la piramide di vetro sul tetto e vide che John era diventato immenso.
"Molto deluso."disse John che sferrò un sinistro,facendo un buco nel tetto e facendo cadere l'altro che si affrettò a prendere il telecomando "Ricostruire me stesso è stato il primo trucco che ho imparato.
Non ha ucciso Osterman..."
Dr Manhattan scomparve apparve davanti ad Adrian,con sembianze normali e si avvicinò "...perché avrebbe dovuto uccidere me?
Ho camminato sulla superficie del Sole.
Ho osservato eventi così impercettibili e veloci che ha stento si può dire che siano accaduti,ma tu Adrian sei solo un uomo.
L'uomo più intelligente del mondo,per me rappresenta una minaccia pari alla termite più intelligente del mondo."
Adrian prese il telecomando.
"Che cos'è?"disse Manhattan "Un'altra arma finale forse?"
"Si...in effetti è così."disse Adrian che accese le tv e mostravano tutte Nixon.
Il presidente fece un discorso "Siamo stati attaccati.
Milioni di vite cancellate in un'istante in un atto di pura malvagità perpetrato dal Dr Manhattan stesso.
Dall'inizio degli attacchi sono stato costantemente in contatto con il premier dell'Unione Sovietica.
Mettendo da parte le reciproche divergenze,ci siamo impegnati ad unirci contro questo comune nemico.
Con il resto del mondo noi prevarremo.
Questo è un giorno che non dimenticheremo però andiamo avanti,per difendere la razza umana e tutto ciò che di buono e di giusto rappresenta.
Grazie.
Dio ci benedica tutti."
"Visto?"disse Adrian voltandosi verso Manhattan "Le superpotenze si ritirano dalla guerra.
Ho salvato la Terra dall'inferno.
L'abbiamo salvata.
Questa è una vittoria tua quanto mia.
Possiamo tornare a fare il nostro lavoro."
"Il nostro lavoro è ottenere giustizia!"disse Rorschach "Tutti sapranno quello che hai fatto."
"Davvero?"disse Adrian "Se denuncerete me,vanificherete la pace che è costata tanti morti."
"È basata su una menzogna."disse Danny.
"Ma è pace."disse Adrian "Nonostante tutto."
"Ha ragione."disse Manhattan "Smascherarlo significherebbe condannare di nuovo il mondo alla distruzione nucleare."
"No!"disse Lory "Non possiamo permetterlo."
"Su Marte,tu mi hai dimostrato il valore della vita."disse Manhattan "Se vogliamo mantenerla sulla Terra dobbiamo mantenere il segreto."
"Mantenetelo voi il segreto."disse Rorschach che andò verso la porta.
Manhattan guardò Adrian.
"Non pensarci nemmeno."disse Danny che andò verso la porta " Rorschach!
Aspetta."
Rorschach aprì la porta e mise le mani in tasca "Nessun compromesso.
Nemmeno di fronte all'apocalisse.
Questa è sempre stata la differenza tra noi."
Rorschach mise le mani in tasca e uscì dopo averlo guardato di nuovo.
"Ho costretto me stesso a sentire ogni morte."disse Adrian "A vedere ogni volto che ho cancellato per sempre per salvare l'umanità."
Adrian guardò Manhattan "Tu lo capisci,vero?"
"Senza perdonare."disse Manhattan "Ne condannare.
Si,capisco."
Rorschach vide Manhattan davanti a se e la neve si fermò a mezz'aria.
"Levati di mezzo."disse Rorschach togliendosi le mani dalle tasche "La gente deve sapere."
"Sai che non posso lasciartelo fare."disse Manhattan.
"All'improvviso hai scoperto l'umanità."disse Rorschach " Molto comodo."
Walter si tolse cappello e maschera "Se ti fosse importato dall'inizio...tutto questo non sarebbe avvenuto."
"Io posso modificare quasi tutto."disse Manhattan "Ma non posso modificare la natura umana."
"Certo devi proteggere la nuova utopia di Veidt."disse Rorschach "Che cos'è un cadavere in più tra le fondamenta?
Che cosa stai aspettando?
Fallo..."
Manhattan rimase fermò.
"FALLOOOO!"urlò Rorschach.
Manhattan mosse appena la mano destra e Rorschach esplose lasciando una macchia di sangue a terra e il cappello cadde sulla neve.
"NOOOOOO!"urlò Danny che si mise in ginocchio,si tolse gli occhiali e la maschera.
"Lascio questa galassia,per una meno complicata."disse Manhattan davanti a Lory.
"Non hai detto che ti importa di nuovo della vita?"disse Lory.
"È così."disse Manhattan "Forse proverò anche a crearne.
Addio Lory."
Delle scintille partirono da Manhattan,i due si baciarono,mentre Danny entrava.
Manhattan scomparve.
Danny corse verso Adrian urlando,l'altro spalancò le braccia e lui lo afferrò mandandolo contro i televisori e poi iniziò a colpirlo al volto "AVANTI!
AVANTI!"
"Dan...un mondo unito e in pace richiedeva dei sacrifici."disse Adrian.
Danny gli mise una mano sul mento "NO!
La tua era un'umanità idealizzata,ma tu l'hai deformata!
L'hai mutilata!
Questa è la tua eredità.
Questo è il tuo vero scherzo."
Lory e Danny aprirono la porta verso il mezzo volante che era poco fuori,guardarono Adrian e poi andarono via.
Poco dopo New York era ricostruita.
Lory era alla tv nel suo appartamento con sua madre.
"Davvero non vuoi un drink?"disse la madre e lei si voltò dalla finestra.
"Davvero,si."disse Lory.
"Alla salute."disse la madre che bevve.
"C'è un peso che devo togliermi dallo stomaco."disse Lory "Io lo so che Eddie Blake era mio padre."
"Oh...Lory…"disse lei "Che cosa penserai di me.
Perdonami per non avertelo detto,io avrei voluto dirtelo,ma...non lo so,provavo vergogna,mi sentivo stupida..."
"Ma...non ha importanza."disse Lory "La vita può portarti in strani posti e...far fare strane cose…
Beh,a volte non se ne può parlare.
Io so com'è,ma voglio solo che tu sappia che non hai fatto niente di sbagliato con me.
Non hai fatto niente di sbagliato con me."
"Ora forse capisci perché non ce l'avevo con lui."disse la madre "Perché mi ha dato te."
"Grazie mamma."disse Lory "Ti voglio bene."
"Cosa..."disse lei che la abbracciò.
Le due si voltarono e videro Danny.
"Signora Jupiter."disse Danny.
"Oh...per favore."disse lei "Scusate,vado a rinfrescarmi un po'.
Torno subito."
La donna andò via.
"Allora come va quassù?"disse lui.
"Bene e laggiù come va?"disse Lory.
"Bene."disse lui "Sembra che tutto funzioni.
Ho aggiornato anche i sistemi di archi,ho finito proprio adesso di lavorarci,quindi ora non ci resta che portarlo fuori."
"Wow,sembra quasi un appuntamento."disse lei che lo baciò.
"Pensi che ce la faremo?"disse Lory.
"Finché penseranno che John ci sta ancora osservando,ce la faremo."disse Danny "Alla fine."
"So cosa direbbe John."disse Lory "Nulla finisce.
Nulla ha mai fine."
Nel piccolo giornale dove era il diario di Rorschach c'era un uomo con una maglietta con sopra la figura della spilla del comico.
Il direttore uscì dalla stanza con un giornale "Simon?
Non abbiamo più niente di cui scrivere.
Tutti in questo paese,in ogni paese del mondo,si tengono per mano e cantano canzoni di pace e d'amore.
È come vivere in un'unica comune hippy globale."
"Beh...Ronald Regan dice che si candiderà per la presidenza nell'88,potremmo scriverci un pezzo."disse l'altro.
"Noi non diamo copertura giornalistica a certe assurdità,Sid."disse l'uomo "Questa è ancora l'America,dannazione!
Ma chi vorrebbe un cowboy alla casa bianca?"
"Ok,cerco qualcosa nell'archivio mitomani?"disse Simon.
"Mitomani...fai come ti pare."disse il direttore che tornò nella stanza "Prendi un 'iniziativa una volta nella vita,ti do carta bianca."
Simon guardò il diario di Rorschach.
VOCE NARRANTE DI RORSCHACH
"Diario di Rorschach.
12 ottobre,1985.
Stanotte,un comico è morto a New York."
