DONNIE DARKO

1988

All'alba,tra le colline boscose,su una stradina,vi era un ragazzo a terra in pigiama.

Il Sole stava appena iniziando ad illuminare l'orizzonte.

Al lato della strada,vicino allo strapiombo,cera una bici a terra.

Il ragazzo si svegliò,si mise seduto e si guardò intorno,poi si alzò e sorrise voltandosi,mentre gli uccelli cinguettavano,prese la bici e andò via.

Raggiunse ,pedalando, un piccolo paesino mentre il Sole iniziava a sorgere.

In paese c'era un cartello che parlava della festa di Halloween.

Per strada c'erano 2 ragazze che camminavano insieme.

Alla fine raggiunse la villetta dove il padre,un uomo con capelli bianchi,maglietta verde e pantaloni chiari,stava allontanando le foglie dal giardino,mediante un attrezzo simile ad una sega elettrica,ma con un tubo nero sulla punta che emetteva vento.

La sorella di Donnie lo raggiunse e lui gli puntò l'oggetto al volto,facendola allontanare e ridendo.

Il ragazzo arrivò alla porta sul retro e lasciò cadere la bici nel vialetto.

La seconda sorella,più piccola,saltava su una rete rotonda,mentre la madre leggeva un libro stando su una sdraio in giardino.

Il ragazzo le passò davanti ed entrò nella casa arrivando nella cucina e trovando un biglietto sul frigo che diceva: "Dov'è Donnie?"

Il ragazzo aprì il frigorifero.

La sera seguente erano tutti e 5 al tavolo di legno.

Il ragazzo indossava dei jeans blu e una maglietta grigia.

La cena era a base di pizza.

"Io voto per Dukakis."disse la ragazza grande e il padre lasciò la pizza davanti alla bocca per qualche secondo.

"Ehm..."disse la madre.

"Umh...bene...magari quando avrai dei figli a cui servirà l'apparecchio e...e non potrai permettertelo perché metà dello stipendio di tuo marito dovrà andare nelle tasche di quel tipo..."disse il padre.

"Lo stipendio di mio marito?"disse lei e la madre rise.

"Comunque non voglio sfornare eredi fino a 30 anni."disse lei.

"E lavorerai ancora in quel posto?"disse il ragazzo "Dicono che una maglieria è un gran posto dove allevare figli."

"Sei molto spiritoso,Donnie."disse la ragazza.

"No,io penso che un anno di vacanza sia sufficiente."disse la madre "Devi andare ad Harward in autunno."

"Mamma,non mi hanno ancora ammessa."disse lei.

"Ma tu pensi che Dukakis proteggerà il paese fino a che tu non sfornerai dei figli?"disse la donna.

"Si,certo."disse lei.

"Ah..."disse la madre.

"Io quando li sforno?"disse la piccola che aveva capelli castani,legati in una coda di cavallo.

"Non prima delle mestruazioni."disse Donnie.

"Non ho sentito bene."disse la madre.

"Donnie,sei proprio un coglione."disse la ragazza che prese un bicchiere e bevve.

"Ehi,Elizabeth...sento una certa ostilità."disse Donnie ridendo e poi divenne serio "Perché non ci vai tu in terapia?

Mamma e papà pagheranno 200 dollari all'ora e qualcuno ascolterà le tue opinioni.

Così non tormenti noi?"

"D'accordo."disse Elizabeth "Tu allora spiegagli perché non prendi più le medicine."

Lui la indicò con l'indice destro "Sei una sfondapalle."

Elizabeth rise.

"Per cortesia..."disse la madre.

Elizabeth rise ancora "Cosa sono?

Una sfonda palle?"

"Tesoro..."disse il padre toccando le mani della piccola.

"E tu sei un ciuccia scopate!"disse Elizabeth.

"Tappati le orecchie."disse il padre tappandosi le orecchie.

"Ah si!?"disse Donnie "E mi dici come fa uno ciucciare scopate?!"

"Vuoi che te lo spieghi?"disse lei.

"Si,magari!"disse Donnie.

"Non voglio questi discorsi!"disse la madre gesticolando mentre la ragazza rideva "Soprattutto a tavola!

Basta!"

"Cos'è un ciuccia scopate?"disse la figlia piccola e il padre rise mentre aveva in bocca il pezzo di pizza.

Poco dopo la madre era fuori dalla camera di Donnie al secondo piano,appoggiata alla ringhiera delle scale e sospirava.

Le pareti erano bianche con decorazioni scure e le porte bianche.

"Io ho accettato di lavorare li solo per stare con te."disse Elizabeth camminando nel corridoio.

"Taglia."disse la madre.

"Che c'è?"disse Elizabeth.

"Come sai delle medicine?"disse la madre.

"Non pensavo fosse importante."disse Elizabeth.

"Invece è importante e molto."disse la madre con le mani sui fianchi.

Donnie era sul letto,con la schiena appoggiata alla parete e leggeva un libro.

Aveva i piedi scalzi,pantaloni scuri,maglietta a maniche corte azzurra,c'era un asciugamano a righe con vari colori alle sue spalle,alla sua sinistra c'era una libreria e a destra una lampada nera.

La madre bussò,entrò e chiuse la porta.

"Sto leggendo, esci dalla mia stanza."disse Donnie.

Lei incrociò le braccia "Dove vai di notte?"

Lui abbassò il libro "Vuoi uscire alla mia stanza?"

"Hai impacchettato la casa dei Jonson?"disse la madre.

"Questo sei venuta a chiedermi?"disse Donnie.

"No..."disse la madre.

"È uno scherzo che non faccio più da anni,mamma."disse Donnie.

"Che è successo a mio figlio?"disse lei "Non ti riconosco più ormai."

"Allora prendile tu quelle maledette pillole."disse Donnie.

La madre si voltò e andò via.

"Stronza."disse Donnie e la madre si fermò nel corridoio,poi proseguì.

Arrivata nella stanza del marito,lo trovò a leggere sul letto.

"Nostro figlio mi ha appena chiamata "stronza"."disse lei.

Il padre la guardò "Non sei stronza.

A volte stronzeggi,ma non sei stronza."

La madre rise.

Donnie andò a prendere delle pillole nell'armadietto del bagno.

A notte fonda il padre accese la luce,andò in salotto davanti alla tv e si addormentò li.

Donnie dormiva.

Ottobre 2,1988

Una voce femminile lo svegliò "Svegliati."

Donnie aprì gli occhi e nella sua pupilla ,che si allargò,ci apparve la figura di un teschio dentro e ci furono onde d'urto,poi accese la luce,essendo sonnambulo e scese le scale.

"Ti ho osservato a lungo."disse la voce femminile.

Donnie passò davanti al padre che dormiva e lo fissò,per un po',poi proseguì verso il frigo e poi alla porta.

"Sono qui."disse la voce "Vieni."

Donnie uscì.

"Più vicino."disse la voce.

Donnie vide una donna dalla parte opposta della strada e sorrise.

La donna era magra,alta,aveva i capelli bianchi lisci e lunghi,con 2 ciocche sulle spalle.

Le spalle e le braccia erano scoperte,la pelle era molto pallida,il seno e la pancia erano coperti da un vestito bianco latte e poi c'era una gonna che arrivava fino a terra.

Sui gomiti delle braccia c'erano legati 2 mantelli che andavano verso terra.

"28 giorni...6 ore...42 minuti...12 secondi."disse la donna"Ecco... quando il mondo... finirà."

Donnie rise ancora "Perché?"

Il padre di Donnie era davanti alla tv e dormiva.

La sorella di Donnie entrò a casa e si appoggiò alla porta,ridendo.

Improvvisamente un rombo fece tremare tutta la casa,svegliando tutti e facendo crollare pezzi di soffitto,libri e lampade.

Il padre si alzò scosso,mentre la figlia si metteva seduta a terra.

Donnie, all'alba,era in un campo di golf.

2 uomini lo svegliarono.

"Ragazzo?"disse il primo "Ragazzo?

Donnie?

Donnie Darko?

Ma che ti è successo?"

"Chi è questo?"disse il secondo.

"Il figlio di Eddie Darko."disse primo "Mi dispiace Jim,abita qui vicino,ma non so cosa..."

Donnie si accorse di avere un pennarello nero in mano

"Forse è un sonnambulo del golf."disse Jim.

L'altro rise e lo indicò "Sta ancora cercando la buca!"

I 2 iniziarono a ridere mentre lui si alzava.

Donnie si accorse di avere i numeri dettati dalla donna sul braccio,scritti con il pennarello nero.

"Tutto bene,figliolo?"disse Jim.

"Si..."disse Donnie.

"Stiamo fuori dai campi la notte,ok?"disse l'uomo.

"Ah...si,mi scusi signor Fisher."disse Donnie allontanandosi "Non succederà più."

"Non li sopporto i ragazzi."disse il primo.

"Giochiamo?"disse Jim

Donnie trovò una folla di persone davanti ad una transenna con dietro un poliziotto.

C'erano anche i pompieri e le auto della polizia.

"DONNIE!"disse una ragazza "DONNIE!

GUARDA!

È CASA TUA!"

La guardia lo fermò "Non si può passare."

"Ma quella è casa mia..."disse Donnie.

"Ho detto che non si può passare."disse la guardia.

"È casa mia,abito li."disse Donnie che passò.

"Lascialo andare."disse la guardia.

Donnie vide una gru che estraeva dalla casa il motore di un aereo.

"Eccolo,Samantha."disse il padre con la bambina in braccio e la madre e la sorella sorrisero "Tuo fratello."

"È CADUTO IN CAMERA TUA IL MOTORE!"urlò la bambina.

Degli uomini in giacca e cravatta arrivarono sul posto.

"La signora Darko?"disse l'uomo che le strinse la mano mentre lei annuiva "Sono Bob Grant dell'aviazione civile."

L'uomo mostrò il documento "Vorremmo parlare con lei e con suo marito in privato,signora."

"In privato?"disse lei.

"Si."disse l'uomo.

Il marito annuì.

"D'accordo."disse lei "Andiamo."

"Prego."disse lui.

"Vieni."disse la sorella maggiore che abbracciò la minore "Allora come va?

Ti sei spaventata?"

"Non tanto."disse la bambina.

I genitori firmarono dei pezzi di carta sul cofano dell'auto.

"Vi abbiamo trovato una sistemazione,starete in albergo,andate pure a riposarvi,qui penseremo a tutto noi."disse l'uomo.

"Bene."disse il padre.

"Grazie."disse la madre.

"Ragazzi venite,andiamo in albergo."disse il padre.

"Non sanno da dove viene quel motore."disse la sorella ridendo.

La sera seguente erano in un albergo molto alto e Donnie,Samantha e l'altra sorella erano nella stessa camera.

Donnie era sul letto con la testa dalla parte opposta al cuscino,Samantha seduta a terra,appoggiata al letto e l'altra sorella era sull'altro letto.

Tutti guardavano la tv.

"Se è caduto da un aeroplano...che fine ha fatto l'aeroplano?"disse Samantha.

"Ancora non lo sanno,Samantha."disse l'altra.

"Possiamo fare soldi con questa storia?"disse Samantha "Se facciamo causa alla compagnia,andiamo in tv."

"Sta zitta,Sam."disse Donnie.

"Perché devo dormire con Donnie?"disse Samantha "Puzza!"

"Appena ti addormenti stanotte...ti scorreggio in faccia."disse Donnie.

"Io glie lo dico alla mamma!"disse lei andando verso la porta.

"Samantha!"disse l'altra "Non ci provare neanche."

Il padre era disteso a letto e la madre aveva la testa appoggiata sul suo petto.

"Franky Fidler."disse il padre "Studiavamo insieme.

Te lo ricordi?"

"Hm..."disse la madre.

"Morì...ricordi?"disse il padre.

"Si."disse lei.

"Andava al ballo del diploma."disse il padre "Era predestinato,dissero.

Accidenti.

Ora potrebbero dirlo anche di Donnie.

Donnie…

Ma lui l'ha evitata.

Ha evitato la sua pallottola,Rose."

La madre lo guardò,poi rimise la testa sul petto.

"C'era qualcuno che vegliava su di lui."disse il padre.

Il giorno dopo,alla fermata dell'autobus, c'erano 4 ragazzi.

L'uniforme scolastica era:maglietta bianca,pantaloni neri,per i ragazzi,mentre per le ragazze era la maglietta bianca e la gonna nera corta.

Una delle ragazze era un'asiatica obesa con delle cuffie in testa.

L'auto guidata dalla madre di Donnie si fermò in mezzo alla strada e dal mezzo scesero Donnie e Samantha.

"Samantha,dopo le prove,ti riporta a casa la signora Farmer."disse la madre.

"Ciao,mamma."disse la ragazzina.

"Ciao."disse la madre "Donnie,in bocca al lupo."

Samanta corse dalla ragazza magra alla fermata.

"Oh,ho saputo della caduta..."disse la ragazza.

"Mi dispiace,non posso dirti niente."disse Samantha.

"Ma dai,scherzi?!"disse l'amica.

"Ehi,eccolo che arriva."disse Donnie.

"Ciao,Sherita."disse Samantha.

"Non lompele!"disse l'obesa.

"Donnie Darko ha fregato la morte,eh?"disse uno dei 2 toccandogli la spalla "Sei diventato una celebrità.

Ti avrò chiamato un miliardo di volte,dove stavi?"

"Ci hanno messi in albergo."disse Donnie.

"Ehi,mio padre dice che ti ha visto al golf."disse il ragazzo "Fai di nuovo il sonnambulo?"

"Non mi va di parlarne."disse Donnie.

"Ora che sei famoso puoi anche farti una fumata."disse il secondo mostrando la sigaretta.

Donnie la prese "Se lo racconti a mamma e papà lo sai che succede?"

"Che butti Ariel nella pattumiera e gli dai fuoco."disse Samantha.

"Già,ci puoi giurare che lo faccio."disse Donnie.

"Che razza di modi."disse l'altra con i capelli rossi.

"Ehi,Sherita...vuoi una sigaretta."disse il primo.

"NON LOMPELE!"disse l'orientale irata.

"Non lompele!"disse il primo.

"Tonatene in Cina,levati dalle palle."disse il secondo.

"E dai."disse Donnie "Lasciatela stare."

"Roba buona,eh?"disse il primo ragazzo.

"È solo una sigaretta."disse Donnie.

Donnie scese dall'autobus arrivato alla scuola che era un grosso edificio di mattoni,che aveva una zona interna dove vi era in giardino,una piazza e una statua di bronzo al centro raffigurante una figura con la testa da bulldog,il corpo da uomo e le zampe da cane.

Per scendere Donnie usò lo sportello sul retro,poi lui e i suoi amici entrarono nell'edificio.

Camminando videro davanti a loro un tipo losco con baffi,barba appena accennata e capelli corti,rasati sui lati.

Andandogli contro fece delle smorfie e gli diede una spallata,poi proseguì e fece un sorriso ad un'insegnante anziana,severissima,con capelli neri,tirati all'indietro e legati dietro la testa.

Indossava una maglietta blu scuro,aveva un blocco e un libro in mano e aveva pantaloni neri.

L'insegnante guardò male il ragazzo e lo seguì.

Ad un armadietto c'era una ragazza con i capelli neri che si specchiava,avendo messo uno specchietto sulla parte interna dello sportello,poi lo chiuse e andò via.

Il ragazzo che aveva dato la spallata a Donnie era con un altro grasso che gli stava fornendo la droga.

Il preside gli passò vicino.

Era un uomo semi calvo in giacca e cravatta scuri.

Lo osservò e proseguì facendo finta di niente.

Sherita era seduta vicino alla base tonda dove era posizionata l'enorme statua canina e leggeva.

L'insegnate severa parlava,poco distante,con Jim che aveva capelli castani,giacca chiara e pantaloni chiari.

Il preside arrivò sul posto e l'insegnante gli presentò Jim,poi arrivò un'insegnante giovane,con capelli rossi accompagnata da un collega.

Quella con i capelli neri la guardò molto male e poco dopo portò via Jim sorridendo,dopo che i 2 si erano presentati.

L'insegnante con i capelli rossi guardò l'altro collega mentre se ne andavano.

Lei indossava una maglietta nera,senza maniche,una gonna multicolore lunga e un cappotto chiaro sopra.

I 2 si separarono e la donna vide,su un muretto,Samantha e le altre che facevano la prova di danza,poi si abbracciarono e si salutarono.

L'insegnante con i capelli rossi entrò in classe e dentro vi era anche Donnie.

La donna era appoggiata sulla cattedra e leggeva un libro "Ci sarebbero stati titoloni sui giornali,nelle bande di adulti,molti capi di scommessa alle gare di lotta avrebbero accolto con rispetto la notizia della distruzione della casa del vecchio Miseria.

Era come se quel piano se lo fosse portato dietro tutta la vita ed era come se quel pensiero di quindicenne lo avesse cristallizzato insieme al tormento della pubertà."

La donna si tolse gli occhiali e passeggiò "Che cosa vuole comunicarci Grant Green con questo passaggio?

Perché i ragazzi penetrano nella casa del vecchio Miseria?"

Una ragazza,nella fila parallela a quella di Donnie,alzo la mano.

"Jonny."disse lei.

"Lo vogliono derubare."disse la ragazza.

"Jonny,se tu avessi veramente letto il racconto,che essendo di ben 13 pagine ti avrebbe tenuta sveglia tutta la notte,sapresti che i ragazzi trovano un bel mucchio di soldi nel materasso,ma li bruciano."disse la donna.

"Io l'ho letto..."disse Jonny sottovoce.

"Donnie Darko?"disse l'insegnante "Vista la tua recente esperienza nel tema di distruzione,vuoi dirci la tua opinione?"

"Beh...lo dicono anche loro,quando allagano e fanno a pezzi la casa, che distruggere fa parte del processo creativo,perciò...bruciare i soldi è una provocazione."disse Donnie "Vogliono vedere che cosa succede a sfasciare il mondo.

Vogliono cambiare le cose."

Nella classe entrò la ragazza che si era specchiata poco prima.

"Possiamo aiutarti?"disse l'insegnante.

"Si,mi sono appena iscritta,ma mi hanno messa nella classe sbagliata."disse la ragazza.

"Qui sei nel posto giusto."disse l'insegnante.

"Ah,dove mi siedo?"disse lei.

"Accanto al ragazzo che per tè è il più carino."disse lei e la classe rise "Silenzio.

Fatela scegliere."

Lei si guardò intorno e guardò Donnie.

"Jonny,alzati."disse l'insegnante,l'altra si spostò e la ragazza si mise seduta.

L'insegnante si mise gli occhiali.

Poco dopo Donnie era con il padre in macchina nel bosco.

"Quello dell'incidente ha detto che ci vuole una settimana per il tetto."disse il padre "Sarà meglio che la compagnia aerea non risparmi sui materiali."

"Ancora non lo sanno?"disse Donnie.

"Cosa?"disse il padre.

"Da dov'è venuto."disse Donnie.

"Ah,no...sembra che ancora non possano dircelo,ma parlavano di...un numero di serie che con l'incidente è diventato illeggibile."disse il padre "Ho dovuto anche firmare.

Non ne potrei parlare."

Donnie rise "Insomma non dovresti dire a nessuno...quello che nessuno ancora sa."

"Eh già."disse padre ridendo "Ma tu racconta alla...la tua dottoressa,come si chiama?"

"Dottoressa Turman."disse Donnie.

"Ah,si,racconta pure alla Turman quello che vuoi."disse il padre.

"Papà..."disse Donnie.

"Che c'è?"disse il padre.

"PAPÀ!"disse Donnie indicando la strada e il padre frenò vedendo che di spalle c'era una signora anziana.

Aveva lunghi capelli bianchi,era vecchissima e magra,indossava una felpa grigia,un maglione viola,una gonna blu scuro e scarpe nere.

La donna non si voltò nemmeno.

Il padre scese insieme a Donnie,mentre l'anziana andava alla cassetta delle lettere e la apriva,vedendo che era vuota,poi la richiuse.

"Niente posta oggi,magari domani."disse Donnie.

La signora gli parlò alle orecchio,lasciandolo scosso,poi andò via.

"Allora,che ti ha detto?"disse il padre.

Poco dopo Donnie era su un divano a strisce gialle e nere,con davanti la poltrona con la psichiatra.

La donna aveva i capelli biondi corti,era anziana,magra,con una maglietta bianca a macchie,una gonna verde e scarpe marroni.

Alla loro sinistra c'era una libreria,con un quadro al centro,diverse lampade,comodini,le pareti erano chiare e c'erano parti in legno.

Donnie indossava una maglietta nera,a maniche corte e jeans.

"Ho una nuova amica."disse Donnie.

"Vera o immaginaria?"disse la psichiatra.

"Immaginaria."disse Donnie.

"Parliamone."disse lei "Come si chiama."

"Lady Morte."disse Donnie "O Padrona Morte,anche."

"Ah...e che cosa ti ha detto?"disse la psichiatra un po' scossa.

"Di seguirla."disse Donnie.

"Di seguirla...e dove?"disse la donna.

"Ne futuro."disse Donnie.

"E...poi che altro?"disse lei.

"E poi mi ha detto...lei mi ha detto che la fine del mondo è vicina."disse Donnie ridendo.

"Tu credi che la fine del mondo sia vicina?"disse la psichiatra.

"No."disse lui scuotendo la testa "È stupido."

Il giorno seguente,a scuola,l'insegnante severa era in piedi davanti agli studenti,con un televisore accanto,messo su un mobiletto.

La donna indossava una maglietta rosa e pantaloni grigi.

La classe era su delle sedie,i banchi non c'erano.

Sulla parete dietro di lei c'era una striscia che mostrava dei sassi incastonati tra loro.

In tv si vedeva una donna che parlava "Per tutta la vita sono rimasta schiava delle mie paure."

"Amore."disse Jim nel video,voltandosi verso lo schermo.

"E ho alimentato la mia paura con il cibo."disse lei.

"Paura."disse Jim voltandosi verso lo schermo,ma dalla parte opposta e poi fu visto camminare sui prati con delle donne "Controllo della paura.

Prima parte."

"Poi un giorno ho guardato nello specchio."disse la donna "Non semplicemente nello specchio,ma attraverso lo specchio e in quell'immagine ho visto il mio ego riflesso."

Un'altra donna apparve seduta,vicino ad un bambino.

Erano su sedie di legno,con lo schienale circolare in mezzo alla natura "Pensavo fosse normale che un bambino di 10 anni facesse la pipi a letto..."

Uno dei 2 amici di Donnie rise e l'insegnante lo zittì.

"...e abbiamo provato di tutto."disse la donna "La soluzione invece era li,a portata di mano."

"Io ora non ho più paura!"disse il bambino.

"Da ogni parte d'America,la gente viene qui per cambiare la propria vita."disse Jim camminando per i prati "Gente profondamente convinta che la vita sia troppo importante,troppo preziosa e troppo breve per essere dominata dalla paura.

Salve,mi chiamo Jim Cunnigham.

Benvenuti a controlla la paura."

La notte seguente,Donnie dormiva su un divano bianco con piante e fiori rossi disegnati sopra.

Oltre al pigiama celeste aveva una coperta bianca addosso ed era girato sul lato destro,verso la finestra.

Improvvisamente sognò uno scenario surreale,dove c'era un mare sulla parte bassa,un cielo azzurro con alcune nuvole e sul mare c'erano gli armadietti scolastici da un lato e la parete della scuola dall'altro,con porte aperte e vetrate.

Improvvisamente il Sole divenne luminoso e l'intera zona divenne bianca.

"Svegliati."disse la voce di Lady Morte e lui si mise seduto a guardarla in piedi davanti a se.

Le punte dei suoi capelli cominciarono a divenire nere.

"Donnie."disse Lady Morte.

Poco dopo Lady Morte era alle sue spalle,nella scuola e lui camminava sorridendo e avendo un'ascia nella mano destra,con la punta appoggiata sulla spalla.

Andò nella sala caldaia e colpì un tubo con l'ascia.

Poco dopo era di nuovo sul divano.

6 ottobre 1988

(24 giorni rimasti)

Il giorno dopo Samantha era a parlare con l'amica,prima di andare a scuola e lesse una storia.

"...e fu condotto in mondo di strana e magnifica magia."disse Samantha.

"Bella."disse l'amica.

Erano presenti anche Donnie,i 2 amici,Sherita e c'era una bambina che correva verso di loro.

"EHI,RAGAZZI!"urlò la bambina insieme ad un'altra.

"ANCORA NON MI SEMBRA VERO!"disse la seconda.

"Mia madre dice che la scuola è chiusa perché è allagata."disse la prima.

"Non ci credo."disse l'amica di Samantha.

"È vero."disse la seconda.

"Cazzo,ragazzi,questa è la migliore notizia dell'anno."disse il primo amico di Donnie.

Il preside ed un idraulico erano all'entrata della scuola e c'era una valanga d'acqua che usciva bagnando i loro piedi.

"Buon Dio,ma non si ferma più quest'acqua?"disse il preside.

"Prima o poi la fermeremo,signore,ma intanto io ho ancora 12 aule completamente allagate."disse l'idraulico di colore "Tutta colpa di una conduttura spaccata."

"C'è altro?"disse il preside.

"Se c'è altro?!"disse l'idraulico "Signor preside,ora vedrà se c'è altro!"

Il preside,l'idraulico,una guardia e un altro in giacca e cravatta videro che la statua di bronzo aveva l'accetta conficcata in testa.

"È una cosa incredibile."disse un poliziotto "La statua è di bronzo,no?"

"Si..."disse l'uomo in giacca e cravatta.

"Ma come è potuto succedere?"disse il preside.

"Nello spogliatoio maschile c'erano feci dappertutto."disse una delle ragazze alle altre.

"Che sono i feci?"disse l'altra.

"Non so bene,mi sembra piccoli topi."disse l'altra.

"Ah..."disse la bambina.

Davanti alla statua c'era,per terra,una scritta nera,che diceva "Lei mi ha detto di farlo."

La piazza era piena si fogli.

Donnie camminò per la strada sorridendo.

Il drogato e il grasso erano vicini alla nuova arrivata che aveva le braccia incrociate e li evitava.

"Ciao."disse il drogato che provò ad accarezzarla "Secondo me,tu sei una che ci sa fare."

Lei si allontanò.

"Mi piacciono le tue tette."disse l'altro.

"Ehi."disse Donnie.

"Ciao."disse lei.

"La scuola è oggi è chiusa."disse Donnie

"Mi accompagni a casa?"disse lei.

"Certo."disse lui che la accompagnò.

"Ti hanno messo paura,eh?"disse lei.

"Ti sbagli."disse Donnie "Ma tu controlla la borsa,quei 2 si divertono a rubare."

"Lo so."disse lei che si voltò e gli fece il gesto del dito medio e i 2 fecero lo stesso allontanandosi.

"Perché ti sei trasferita qui?"disse Donnie.

"I miei hanno divorziato."disse lei "E il mio patrigno s'è beccato un'ordinanza restrittiva.

Sai ha qualche turba emotiva."

"Oh le ho anch'io quelle."disse Donnie "Il tuo patrigno che cosa fa?"

"Ha dato 4 pugnalate al petto a mia madre."disse lei.

"Ah...è andato in galera?"disse Donnie.

"No,è scappato."disse lei "Non riescono a prenderlo.

Mia madre e io abbiamo dovuto cambiare nome e...Gretchen Ross mi sembrava più carino."

"Io ci sono stato in galera."disse Donnie "Aspetta...ho soltanto bruciato una casa,era abbandonata,ma alla fine ho dovuto ripetere l'anno,niente patente fino a 21 anni,sai no?

Ma è una cosa vecchia,io...ora...dipingo,disegno..scrivo.

Voglio fare lo scrittore o il pittore o magari tutti e 2.

Forse scriverò un libro e disegnerò le illustrazioni.

Così la gente mi capirà.

Sai si cambia."

"Donnie Darko..."disse lei "Che razza di nome è?

È strano.

Sembra tipo...il nome di un supereroe."

"Chi ti dice che non lo sia?"disse Donnie.

"Ora ti devo salutare."disse lei mordendosi il labbro "Il prof di fisica,Monitof,mi ha assegnato un saggio scritto:l'invenzione che può dare maggiori benefici all'umanità."

"Si,Monitof e fatto così,ma è facile."disse Donnie fermandosi "Gli antisettici.

E tutte le misure igieniche.

1895.

Prima degli antisettici non c'era igiene.

Specie in medicina."

"Cioè il sapone?"disse lei.

"Sono contento che la scuola si sia allagata,oggi."disse Donnie.

"E perché?"disse lei.

"Non avremmo mai avuto questa conversazione."disse Donnie.

"Sei strano."disse lei.

"Scusa."disse lui.

"No,era un complimento."disse Gretchen "Ciao."

"Ciao."disse Donnie,mentre lei se ne andava "Che stupido."

Tempo dopo,il preside e 2 poliziotti erano in classe e tutti scrissero la frase che era stata messa nel cortile.

Alla cattedra c'era la prof con i capelli rossi.

Donnie andò alla lavagna,scrisse la frase e il preside,invece di cancellare il nome dalla lista sul blocco,mise un punto interrogativo.

Poco dopo Donnie usciva dal gabinetto e andava a lavarsi le mani al lavandino.

Dietro di lui c'era il drogato.

"Ehi,stronzo!"disse il drogato avvicinandosi "Gli hai detto che ho allagato io la scuola?!"

"Io non ho detto un cazzo."disse Donnie lavandosi le mani.

"La voce che gira è un'altra."disse il ragazzo andandogli alle spalle "Credono che si astato io!"

"Si,ma se sei innocente non hai niente da temere."disse Donnie "Giusto?"

Il ragazzo lo afferrò alle spalle e gli mise un coltello alla gola "Ma quanto sei sicuro!

Fanculo,lo sai che cosa penso?

Che sei stato tu!"

Il ragazzo lo mandò contro una parete e se ne andò.

Donnie si mise a tossire.

Poco dopo,Donnie era in mezzo la bosco,su una piccola collinetta e sparava a delle bottiglie lontane col fucile e c'erano anche gli atri 2.

"Birra e fica."disse il primo"Io non chiedo altro.

Dobbiamo solo trovarci una puffetta per 1."

I 2 erano seduti su un divano che era stato lasciato li.

"Una puffetta?"disse il secondo sorseggiando la lattina di birra.

"Si."disse l'altro "Una che te la dia,qui se la tengono stretta.

Ci vuole una bella biondina che allarghi le gambe ai tuoi ordini.

Come fa Puffetta."

"Ah..."disse l'altro.

"Puffetta non scopa."disse Donnie sparando e colpendo una bottiglia.

"È una cazzata,puffetta si scopa tutti i puffi,Grande Puffo la creata apposta."disse il primo "Stavano sempre a canna dritta gli altri puffi."

"No..."disse il secondo "Tutti tranne Vanitoso,che è omosessuale."

"D'accordo,sai che ti dico?"disse l'altro "Lei se li scopa mentre Vanitoso guarda.

Contento?"

"Si,ma Grande Puffo?"disse il secondo "Anche lui si butta nel mucchio oppure lui..."

"Sai che fa?"disse l'altro "Riprende tutte le ammucchiate,poi ,in privato, le rivede e si ammazza di seghe."

"Prima di tutto..."disse Donnie voltandosi "...a creare Puffetta non è stato Grande Puffo,ma Gargamella,l'ha mandata dai puffi come sua spia perché aveva intenzione di distruggere il villaggio,ma la contagiosa bontà della loro vita l'ha trasformata per sempre."

Donnie prese una boccetta di vetro con dentro liquido rosso "Quanto all'ammucchiata stratosferica tra loro è...è irrealizzabile.

I puffi sono asessuati,non hanno neanche un organo riproduttivo sotto quei pantaloncini bianchi.

Per questo è così illogico essere uno dei puffi.

Perché che cazzo vivi a fare...se non ce l'hai?"

"Che palle,Donnie."disse il secondo "Perché devi essere sempre il più intelligente?"

Tutti andarono al bordo della collina,sentendo un clacson che suonava.

"Nonna morte."disse Donnie.

"Mi scusi!"disse l'insegnante severa scendendo dall'auto e andando a spostare l'anziana dalla strada"Mi scusi!

Non stia in mezzo alla strada, signora Sparrow!

Mi dispiace,ma se succede di nuovo, dovrò chiamare l'assistenza sociale."

"Quanto odio la signora Farmer."disse il primo "Una stronza infame."

"Si."disse Donnie.

L'insegnante andò via,dopo aver spostato l'anziana.

"Quanti anni avrà nonna morte?"disse il secondo.

"101."disse Donnie.

"Ah."disse il secondo,mentre l'anziana apriva la cassetta delle lettere.

"Tutti i giorni fa la stessa cosa."disse Donnie "Va avanti e indietro,avanti ed indietro tra la casa e la cassetta della posta.

E...non le scrive mai nessuno."

"Ah,guarda."disse il secondo "S'è fermata.

Ci rivà.

Torna verso la cassetta."

"Oh..."disse il primo.

"Magari,stavolta c'è posta."disse l'altro.

"Posta,posta,posta!"disse il primo.

"Vediamo...apri..."disse il secondo mentre l'anziana apriva la cassetta delle lettere.

"Forse è la volta buona."disse il primo.

L'anziana la richiuse.

"È vuota purtroppo."disse il primo "No,niente.

Ritenta."

"Qualcuno dovrebbe scriverle."disse il secondo.

"Già."disse il primo.

Donnie era sdraiato sul divano,di sera,e guardava la tv dove un uomo parlava.

"Non si hanno notizie ancora sull'autore degli atti vandalici..."disse l'uomo al telegiornale.

La casa di Donnie aveva diversi uomini con le scale che facevano avanti e indietro.

La sera seguente i genitori erano riuniti nell'aula magna e il preside era sul palco e aveva un microfono.

"In collaborazione con la polizia della contea abbiamo avviato delle indagini sulle cause dell'allagamento e tra i sospettati ci sono anche alcuni nostri studenti."disse il preside "Noi..."

"IO VORREI SAPERE PERCHÉ QUESTA PORCHERIA VIENE INSEGNATA AI NOSTRI FIGLI?!"disse la signora Farmer che si alzò irata con un libro in mano.

Donnie entrò nel bagno e andò a prendere le pillole.

"Kitty,le sarei molto grato,se..."disse il preside.

"La lasci parlare,vogliamo..."disse un genitore.

"Se aspettasse la fine..."disse il preside.

"Signor preside...non sono solo un'insegnante,ma come lei sa,sono anche la madre di un'allieva di questa scuola."disse Kitty "Perciò ritengo di essere l'unica persona qui che può colmare la distanza tra genitori e insegnanti."

Donnie prese le pillole.

"Sta tranquillo."disse Lady Morte e Donnie voltò leggermente la testa alle sue spalle "La farai franca."

Kitty mostrò il libro dell'altra professoressa"In questa raccolta c'è un racconto dei grandi distruttori.

Questo racconto fa parte dei compiti a casa assegnati a mia figlia.

In questa breve storia alcuni ragazzi si introducono nella casa di un vecchio e la demoliscono completamente..."

Donnie si era voltato e si era avvicinato alla figura.

Mise la mano destra in avanti,ma incontrò una specie di barriera che emise delle onde circolari,simili a quelle dell'acqua quando la superficie viene mossa.

Le onde partirono dal punto il cui Donnie aveva toccato la barriera.

"Come ci riesci?"disse Donnie spaventato che ritrasse la mano per un po' e poi la rimise.

Lady Morte mise la sua mano sinistra sulla barriera.

La mano divenne uno scheletro e c'era anche energia biancastra informe sul palmo.

Donnie ritrasse la mano.

"E come ci riescono,direte?"disse Kitty parlando alla folla "I ragazzi allagano la casa del vecchio spaccando la conduttura dell'acqua!"

"È una cosa assurda."disse una madre.

Donnie aveva rimesso la mano.

"Io posso fare tutto quello che voglio."disse Lady Morte "Anche tu.

Grazie a me."

La folla applaudì l'insegnante.

"E IO CREDO CHE QUESTA SPAZZATURA DEBBA ESSERE BANDITA!"urlò la donna.

"Scusami."disse la madre di Donnie "Perché ci avete convocati?

Lo scopo di quest'associazione non è bandire dei libri."

"Lo scopo di quest'associazione oggi è prendere atto che la pornografia fa parte dei nostri insegnamenti e dei nostri programmi!"disse Kitty.

"È provocatorio."disse la donna "È un libro satirico."

"Scusi tanto,ma lei dovrebbe tornare sui banchi di scuola!"disse Kitty.

"Perché mi hai fatto allagare la scuola?"disse Donnie.

"Loro sono in pericolo."disse Lady Morte.

"Tu sai chi è Grant Greem,vero?"disse la madre di Donnie.

"Certo,chi è che non ha visto la serie "bonazza"?"disse Kitty sedendosi.

"Bene,ehm...visto che siamo scivolati su altri argomenti..."disse il preside.

"Dimmi da dove vieni."disse Donnie.

"Da dove?"disse Lady Morte "Io sono tutti e chiunque.

Anche te.

Non ora.

Non domani.

Ma un giorno.

Tutti muoiono.

Tu credi nei viaggi nel tempo?"

"Con chi stai parlando?"disse Samantha che si era affacciata.

"Prendevo le mie pillole,Sam."disse Donnie e la bambina andò via.

Il giorno dopo Kitty faceva vedere un video di Jim alla classe.

"Iniziamo il primo esercizio delle linea della vita."disse Jim "Premete stop adesso."

Kitty spense la tv e prese una lavagna dove c'era una linea con a destra scritto "Paura" e a sinistra "Amore."

"Come potete vedere,la linea della vita si estende tra 2 opposti estremi."disse Kitty "Paura e amore.

La paura è all'interno dello spettro dell'energia negativa.

L'amore invece è nello spettro dell'energia positiva."

"Ma dai?"disse il primo amico di Donnie.

"Scusami,ma il tuo "Ma dai?"...è un prodotto della paura."disse Kitty che prese delle schede e le distribuì "Allora...su ognuna di queste schede c'è un personaggio con un problema...che riguarda la linea della vita."

Porse la scheda al drogato che non la prese "Prego...

Prendilo,forza!"

Il drogato la prese e poi la gettò.

"Adesso leggeremo i vari problemi ad alta voce e metteremo una "x"sulla linea della vita sul punto più indicato."disse Kitty "Sherita?"

La ragazza si alzò e andò alla lavagna,poi lesse il foglio "Wanita ha un importante compito di matematica oggi.

Sa di questa prova da diverse settimane,ma non ha studiato.

Nel tentativo di evitare un brutto voto,Wanita decide di copiare di sana pianta il compito."

Sherita mise la "x"sul lato della "Paura".

"Bene,brava,molto bene."disse l'insegnante,mentre Donnie sorrideva.

"Signor Darko."disse lei e Donnie andò a leggere.

"Lin trova un portafoglio pieno di soldi,lo riporta all'indirizzo sulla patente,ma si tiene i soldi che sono nel portafogli."disse Donnie "Beh,sarebbe un aspetto della "Paura",solo mi scusi signora Farmer,io non capisco."

"Devi solo fare una "x"sulla linea della vita,al punto giusto."disse Kelly.

"Si,lo so cosa devo fare,ma non capisco."disse Donnie "Non si può dividere la vita in 2 categorie,non è così semplice."

"La linea della vita si divide in questo modo."disse l'insegnante indicando la lavagna.

"Ma la vita non è così semplice,non è basata solo su 2 cose."disse Donnie "Insomma che importanza ha se restituisce il portafogli e si tiene i soldi?

Non ha niente a che vedere con la paura e l'amore."

"Paura e amore sono le più profonde emozioni umane."disse Kitty.

"Certo,ma lei non mi ascolta quando parlo."disse Donnie "Ci sono altre cose che vanno prese in considerazione,non so,lo spettro completo delle emozioni umane,ce ne sono tante.

Non è corretto raggruppare tutto in 2 categorie per poi alla fine legare tutto il resto."

"Se non completerai l'esercizio avrai uno 0 sul mio registro."disse Kitty.

Donnie rimase in silenzio per 2 secondi,poi aprì la bocca.

Poco dopo Donnie era nell'ufficio del preside,su un divano e alla scrivania c'erano i suoi genitori.

"Donald,prima di tutto,lasciami dire che negli ultimi tempi i tuoi voti sono diventati quasi...direi imbarazzanti."disse il preside guardando una cartellina,poi la chiuse "Comunque...andiamo oltre per ora.

Che cosa hai detto esattamente alla signora Farmer."

"Glie lo dico io signor preside!"disse Kitty imbestialita"SONO STATA INVITATA A INSERIRE A FORZA LA LINEA DELLA VITA DENTRO IL MIO ANO!"

Il padre tossì più volte e Donnie sorrise.

Donnie uscì dall'ufficio del signor preside sorridendo e il padre sghignazzava.

"Nessuno tiene più agli insegnamenti,alla moralità,ai valori familiari..."disse Kitty che parlava con un'altra.

La madre andò da Kitty e l'altra si allontanò.

"Kitty...lo ha sospeso dalle attività extrascolastiche per i prossimi 6 mesi."disse la madre e l'altra sospirò "Dopo la caduta di quel motore sulla casa non so sinceramente..."

"Rose,ti rispondo perché le nostre figlie sono insieme nella squadra di ballo da 2 anni e ti rispetto come donna,ma...ma oggi,dopo aver visto il comportamento di tuo figlio ho sinceri dubbi sulla tua...tua…

Oh Dio…

È importante che rimaniamo sulla retta via.

Ti prego va a casa,guarda nello specchio e prega che tuo figlio non si perda nella via della paura!"

"Dobbiamo comprargli un'auto."disse il padre di Donnie in macchina ridendo "Troppo forte!"

La sorella maggiore di Donnie era sul suo letto,nella stanza che era rifatta e parlava al telefono ridendo "Ti ricordi la professoressa di educazione fisica, quella tutta strana,la signora Farmer?

Si,esatto.

Mio fratello le ha detto di infilarsi un libro nel culo,oggi,in classe.

I miei gli hanno rifatto la stanza,è tutta nuova.

Si lo so,magari un motore precipitasse in camera mia."

Donnie era fermo nella stanza.

10 ottobre 1988

(20 giorni rimanenti)

"Posso indicarti la via."disse la voce di Lady Morte.

La giornata a scuola trascorse rapidamente.

I ragazzi uscirono dalla classe e Donnie andò dal prof.

"Professor Morgan?"disse Donnie.

"Donnie."disse Morgan.

"So che la cosa le sembrerà strana,ma lei sa qualcosa riguardo ai...viaggi nel tempo?"disse Donnie.

Il prof lo fissò.

Sherita era fuori dalla classe e si tolse le cuffie per sentire quello che dicevano.

"Ah,un wormhole."disse Morgan "Un ponte di Einstein-Rose."

Il prof prese una molla e la allungò "Cioè,in linea puramente teorica,un cunicolo nello spazio controllato dall'uomo.

Ecco,secondo Hawking,un wormhole potrebbe rappresentare una scorciatoia per saltare in 2 regioni dello spazio tempo lontane tra loro."

"Quindi per un viaggio indietro nel tempo serve un'astronave o qualcosa che vada oltre la velocità della luce."disse Donnie.

"Teoricamente."disse il prof.

"E che trovi uno di questi wormhole."disse Donnie.

"I principi base del viaggio nel tempo sono questi."disse Morgan "Hai la tua navicella e il tuo cunicolo,in mezzo può essere qualsiasi cosa.

Di solito è un'astronave."

"O una delorian."disse Donnie.

"Qualsiasi veicolo metallico."disse Morgan.

"A me è piaciuto molto "Ritorno al Futuro",l'ho trovato così avvincente."disse Donnie.

"Senti ehm..."disse il professore tirando fuori un libricino con la copertina marrone "Chi l'ha scritto,insegnava qui.

Era una suora,molti anni prima di cambiare vita.

Pensa, da un giorno all'altro lei...è cambiata,è diventata una persona completamente diversa.

Ha lasciato la chiesa,ha scritto questo libro...e ha cominciato ad insegnare scienze qui."

Il titolo del libro era dorato.

"La filosofia del viaggio nel tempo."disse Donnie che guardò il prof "Roberta Sparrow?"

"Lei,esatto."disse Morgan.

Donnie rise "Ah andiamo.

Roberta Sparrow?"

Il prof annuì.

Donnie uscì dalla classe e vide una vecchia foto "Roberta Sparrow.

Nonna morte."

La sera seguente,a cena,Donnie mostrò il libro.

"La filosofia del viaggio nel tempo."disse Donnie.

"Che centra la filosofia con il viaggio nel tempo?"disse la sorella maggiore che diede il libro al padre.

"Fammi vedere?"disse il padre prendendolo.

"Indovina chi la scritto?"disse Donnie.

"Chi?"disse il padre leggendo dentro"Roberta Sparrow?

Ha scritto un libro?"

"Nonna morte ha scritto un libro."disse Donnie.

"È un soprannome orribile."disse la madre.

"L'abbiamo quasi investita l'altro giorno."disse Donnie.

"Si ostina ad abitare in quella catapecchia,mentre invece ha un sacco di soldi."disse la madre"Giuro."

"È vero."disse il padre sfogliando il libro "Aveva una collezione di pietre preziose.

I ragazzi cercavano sempre di entrare in casa per cercare di derubarla.

È diventata una reclusa.

Se non l'avessi quasi investita,non saprei nemmeno che è viva."

Donnie era a letto e leggeva il testo.

CONTENUTO DEL LIBRO:

Prefazione

Vorrei ringraziare le sorelle della Saint John Chapel di Alexandria, in Virginia, per il loro sostegno nella mia decisione.

Per la grazia di Dio, sono:

Sorella Eleanor Lewis

Suor Francesca Godiani

Suor Helen Davis

Suor Catherine Arnold

Sorella Mary Lee Pond

Suor Virginia Wessex

Questo breve libro deve essere usato come guida semplice e diretta in un momento di grande pericolo.

Prego che questo sia solo un lavoro di finzione.

Se non lo è, allora prego per te, lettore di questo libro.

Se sono ancora viva quando si verificano gli eventi predetti in queste pagine, spero che mi troverete prima che sia troppo tardi.

Roberta Ann Sparrow
Ottobre 1944

L'universo tangente

L'universo primario è pieno di grandi pericoli.

La guerra, la peste, la carestia e il disastro naturale sono comuni.

La morte viene a tutti noi.

La quarta dimensione del tempo è un costrutto stabile, sebbene non sia impenetrabile.

Gli incidenti ,quando il tessuto della quarta dimensione si corrompe, sono incredibilmente rari.

Se si verifica un Universo Tangente, sarà altamente instabile, sostenendosi per non più di diverse settimane.

Alla fine collasserà su se stesso, formando un buco nero all'interno dell'universo primario in grado di distruggere tutta l'esistenza.

Acqua e metallo

Acqua e metallo sono gli elementi chiave di viaggio nel tempo.

L'acqua è l'elemento barriera per la costruzione di portali temporali usati come passaggio tra gli universi come il vortice tangente.

Il metallo è l'elemento di transizione per la costruzione di navi artefatto.

L'artefatto e il vivere

Quando si verifica un Universo Tangente, quelli che vivono più vicino al Vortice si troveranno nell'epicentro di un nuovo mondo pericoloso.

Gli artefatti forniscono il primo segno che si è verificato un Universo Tangente.

Se si verifica un artefatto, il Vivente lo recupererà con grande interesse e curiosità.

Gli artefatti sono formati da metallo, come una punta di freccia da un'antica civiltà Maya, o una spada di metallo dall'Europa medievale.

Gli artefatti restituiti all'Universo Primario sono spesso collegati all'iconografia religiosa, poiché la loro apparizione sulla Terra sembra sfidare la spiegazione logica.

L'intervento divino è considerato l'unica conclusione logica per la comparsa dell'Artefatto.

Il Ricevitore Vivente

Il Ricevitore Vivente viene scelto per guidare l'Artefatto in posizione per il suo viaggio di ritorno all'Universo Primario.

Nessuno sa come o perché verrà scelto un Destinatario.

Il Ricevitore Vivente è spesso benedetto con poteri di Quarta Dimensione.

Questi includono una maggiore forza, la telecinesi, il controllo della mente e la capacità di evocare fuoco e acqua.

Il Ricevitore Vivente è spesso tormentato da terrificanti sogni, visioni e allucinazioni uditive durante il suo tempo all'interno dell'universo tangente.

Questi che circondano il Ricevitore Vivente, noto come Manipolato, lo temeranno e cercheranno di distruggerlo.

La vita manipolata

La vita manipolata sono spesso gli amici intimi e i vicini del ricevente vivente.

Sono inclini a comportamenti irrazionali, bizzarri e spesso violenti.

Questo è il risultato sfortunato del loro compito, che è quello di assistere il Ricevitore Vivente nel restituire l'Artefatto all'Universo Primario.

Il manipolato vivente farà di tutto per salvarsi da Oblivion.

Trappola di sicurezza

I morti manipolati creeranno una trappola di sicurezza.

Il ricevitore vivente deve garantire il destino di tutta l'umanità.

I MORTI MANIPOLATI

I morti manipolati sono più potenti del ricevitore vivente.

Se una persona muore entro la Dimensione Tangente, è in grado di contattare il Ricevitore Vivente attraverso il Costrutto Quarto.

Il costrutto della Quarta Dimensione è fatto di acqua.

I Morti Manipolati manipoleranno il Ricevitore Vivente usando il Costrutto Quadridimensionale (vedi Appendice A e B).

I Morti Manipolati spesso impostano una Trappola di Sicurezza per il Ricevitore Vivente per assicurare che l'Artefatto sia riportato in sicurezza nell'Universo Primario.

Se la Trappola di Sicurezza ha successo, il Ricevitore Vivente non ha altra scelta che usare il suo Potere Quadridimensionale per inviare l'Artefatto indietro nel tempo nell'Universo Primario prima che il Buco Nero collassi su se stesso.

Sogni

Quando i Manipolati si risvegliano dal loro Viaggio nell'Universo Tangente, sono spesso ossessionati dall'esperienza nei loro sogni.

Molti di loro non ricorderanno.

Coloro che ricordano il Viaggio sono spesso sopraffatti dal profondo rimorso per le azioni di rimpianto sepolte nei loro sogni, l'unica prova fisica sepolta all'interno del Manufatto stesso, tutto ciò che rimane dal mondo perduto.

Il mito antico ci dice del guerriero maya ucciso da un orecchino caduto da una scogliera, dove non c'era nessun esercito, nessun nemico da trovare.

Ci viene detto del cavaliere medievale misteriosamente impalato da una spada che non aveva ancora costruito.

Ci è stato detto che queste cose accadono per una ragione.

Per mostrarci l'errore dei nostri modi, punendo coloro che vivono una vita cattiva e facendoli risvegliare a qualcosa di più virtuoso e premiando coloro che hanno già la virtù.

FINE CONTENUTO DEL LIBRO

Donnie chiuse il librò e dormì.

Il giorno dopo Donnie e la sorella piccola saltavano sul tessuto di gomma.

La sera dopo Donnie era dalla psichiatra.

"Lei era li,in mezzo alla strada,impietrita."disse Donnie "Così sono sceso dalla macchina e mi sono avvicinato per vedere come stava.

Lei si è appoggiata a me e mi ha parlato all'orecchio."

"E che cosa ti ha detto?"disse la psichiatra guardando il libro.

"Lady Morte voleva che io ci parlassi,credo,perché l'ultima volta che l'ho vista,lei ha nominato i viaggi nel tempo,su cui lei ha scritto un libro e non può essere una coincidenza,giusto?"disse Donnie.

"Donnie,che ti ha detto Roberta Sparrow?"disse la psichiatra.

"Ogni creatura,sulla Terra,quando muore è sola."disse Donnie.

"Eh..."disse la donna "E che cosa hai provato?"

"Ho pensato a Kelly,il mio cane."disse Donnie "Si andò a rintanare sotto...il portico."

"Per morire."disse la donna.

"Per essere solo."disse Donnie.

"Tu ti senti solo in questo momento?"disse lei.

"Non lo so."disse Donnie guardandosi intorno "O meglio vorrei credere il contrario,ma non ho mai avuto nessuna prova,quindi ho...ho anche smesso discuterne,perciò...se anche passassi tutta la vita a ragionare,studiare,valutare i pro e i contro,non avrei prove comunque,quindi tanto vale non discuterne più.

È assurdo."

"La ricerca di Dio è assurda?"disse la donna.

"Lo è se ognuno muore da solo."disse Donnie.

"Questo ti spaventa?"disse la donna.

"Non voglio restare solo."disse Donnie.

In una casa piena di plastica sulle pareti e con poca luce,c'era una donna con i capelli biondi,corti,una maglietta verde ed un bicchiere in mano.

La madre di Donnie si avvicinò alla donna e aveva un bicchiere di vino rosso anche lei.

"Insomma,grazie alle sue videocassette,mi sono resa conto che negli ultimi 39 anni,io sono stata prigioniera delle mie paure."disse la donna.

"Ah,paure."disse la madre di Donnie.

"Rose,te lo devo presentare Jim Cunningham."disse la donna "È incredibile che sia single."

Donnie era sulla poltrona davanti alla tv e c'era anche il padre.

Samantha arrivò correndo e poi uscì dalla stanza proprio come era entrata.

Oltre al padre,sul divano c'erano anche altri 2."

"Oh..."disse il padre guardando la partita e tirò il tappo della birra contro la tv "Accidenti!"

"È un miracolo."disse l'altro uomo.

"Già."disse il secondo amico di Donnie.

Donnie vide che dal petto del padre usciva una specie di filamento circolare d'acqua che iniziò ad allontanarsi.

L'essere aveva anche delle parti di vari colori,che andavano dal verde al viola,al rosso ecc...

"Avete sete?"disse il padre.

"No,grazie."disse il secondo amico.

"No."disse il padre del secondo amico.

"Mi faccio una birra."disse il padre mentre l'essere acqueo si dirigeva fuori dalla stanza verso il frigo,poi il padre andò al frigo e lo aprì.

Un altro serpente entrò nella stanza,uscì dalla porta opposta.

Questo era attaccato a Samantha che entrò e poi corse fuori.

Il serpente del padre tornò alla sedia e poi il padre si sedette.

Un altro serpente acqueo uscì dal corpo di Donnie,facendolo ridere e andò fuori dalla stanza,poi tornò dentro,formò una mano che disse a Donnie di seguirlo e poi uscì ancora.

Donnie lo seguì nella camera da letto dei suoi e vide che l'essere era entrato in un armadio,passando attraverso la parete.

Lui aprì l'armadio,sorridendo,si accucciò,prese una scatola,la aprì,e in mezzo ad un tessuto,trovò una pistola prendendola in mano.

Il giorno dopo era alla fermata,con i 2 amici,Samantha,l'amica dai capelli rossi e Sherita.

Tutti erano zitti,poi alzarono gli occhi al cielo sentendo un aereo.

18 ottobre 1988

(12 giorni rimanenti)

Donnie camminava nel bosco di pini con Gretchen.

"Pensa se uno potesse tornare indietro nel tempo."disse lei "Prendere tutti i momenti neri e dolorosi e rimpiazzarli con qualcosa di meglio."

"Per esempio con un paesaggio hawaiano?"disse Donnie.

"Si o con il Grand Canyon."disse Gretchen "Cose che ti aiutino a ricordare quanto il mondo può essere bello..."

"Senti,noi siamo insieme da 2 settimane?"disse Donnie che si fermò.

"Si..."disse lei.

"Beh,insomma...io..."disse Donnie.

"Vuoi baciarmi?"disse Gretchen.

Lui provò a baciarla,ma lei girò il viso.

"Scusa io..."disse Donnie.

"No,Donnie,aspetta,è che..."disse lei.

"Tu mi piaci tanto..."disse Donnie.

"Voglio poterti baciare...in un momento...che..." disse lei.

"Che…?"disse Donnie.

"In un momento che mi aiuti a..."disse Gretchen.

"...a ricordare quanto il mondo può essere bello?"disse Donnie.

"Si."disse Gretchen guardando a sinistra "E poi laggiù c'è uno grasso che ci guarda."

Donnie vide un uomo che se ne andò non appena i 2 lo fissarono.

La sera scese.

"Grazie per averci ricevuto senza appuntamento, dottoressa."disse la madre di Donnie che era sul divano della psichiatra insieme al padre "Abbiamo pensato che fosse arrivato il momento di parlare con lei per sapere..."

"Che sta succedendo a vostro figlio?"disse la psichiatra.

"Si."disse la madre che si tolse gli occhiali "Vede,Donnie...lei conosce il suo passato,ma ora è stato sospeso per aver insultato l'insegnante di educazione fisica..."

"Non sono sicuro che sia l'episodio giusto."disse il padre "Donnie aveva tutte le ragioni...per insultarla."

"Rose...proverò a spiegarvi che cosa penso stia accadendo."disse la psichiatra.

Donnie,che indossava una maglietta nera,andò in cucina e prese un coltello,poi andò nel bagno e prese le pillole,mentre un lampo colpì la strada.

"Il carattere aggressivo di Donnie...il suo progressivo distacco dalla realtà...potrebbero derivare dalla sua incapacità di affrontare quelle forze del mondo che lui percepisce come una minaccia."disse la psichiatra e i 2 rimasero in silenzio "Vi ha mai parlato della sua amica Lady Morte?"

"Chi?"disse il padre.

"Lady Morte?"disse la madre guardandolo e il padre scosse la testa.

"Si,la morte personificata."disse la psichiatra e i 2 rimasero sconvolti.

"Come...come il tristo mietitore?"disse il padre "Un angelo?"

"No,lui la definisce come una forza astratta."disse la psichiatra.

"Cosa?"disse il padre.

Donnie si voltò verso Lady Morte nel bagno.

"Io...io non mi ricordo di averlo mai sentito parlare di una forza."disse la madre.

"Donnie soffre di quelle che vengono comunemente definite allucinazioni."disse la psichiatra.

Donnie colpì la barriera con il coltello,producendo delle onde e anche una luce bianca orizzontale,poi continuò a colpire,mentre Lady Morte restava ferma.

A furia di colpire l'occhio destro di Lady Morte si illuminò di luce bianca e lei alzò la testa.

"È una patologia comune per uno schizofrenico paranoide."disse la psichiatra.

"Che possiamo fare?"disse la madre.

"Io verrei continuare...con l'ipnoterapia."disse disse la donna "E aumentare la dose dei farmaci."

Donnie continuò a colpire la barriera e la luce dell'occhio di Lady Morte si fece più forte,poi lui sorrise.

"Qualsiasi cosa possa aiutarlo,va bene."disse la madre "Per questo siamo qui.

Vorremo soltanto che riuscisse a ritrovare un po' di conforto.

Se pensa che più medicine possano aiutarlo,allora penso...che noi dobbiamo tentare."

Il tempo passò.

Il giorno dopo l'insegnante con i capelli rossi era seduta vicino a quello dei viaggi nel tempo che correggeva un compito.

"Ah...Donnie Darko."disse il professore sorridendo all'altra.

"Lo so."disse l'altra.

In aula magna era stato allestito un palco per Jim Cunningham ed erano stati allestiti dei poster dei suoi libri.

Jim arrivò sul palco in giacca e cravatta neri,corse e prese il microfono "BUONGIORNO MASTINI!"

"Buon giorno."disse la folla.

"Tutto qui quello che sapete fare,ragazzi?"disse l'uomo "Ho detto buon giorno!"

"Buon giorno!"disse la folla.

"Ecco."disse lui "Già andiamo un pochino meglio.

Ma io ho sentito che ci sono alcuni studenti tra di voi che hanno ancora paura di dire "BUON GIORNO!"

"Buon giorno!"disse la folla,tranne Donnie.

"Perché oggi ancora troppi ragazzi e ragazze sono...sono completamente paralizzati dalle loro paure."disse l'uomo "Diventano schiavi delle tentazioni e vittime dei danni provocati da droghe alcol e sesso prematrimoniale.

Bene.

Ora vi racconterò una piccola storia.

Una storia triste e commovente di un giovane come voi...la cui vita è stata completamente distrutta da questi strumenti di paura.

Un giovane che cercava l'amore,ma lo cercava nei posti sbagliati.

Si chiamava Frank.

Divenne ossessionato da una figura femminile,vista come uno scheletro con il cappuccio.

Il prodotto della sua paura."

Sulla lavagna luminosa apparve l'immagine di Frank.

Donnie rimase sconvolto.

"Salve."disse una ragazza con i capelli ricci,a fine conferenza,che parlò ad un microfono,dopo essersi alzata "La mia sorellastra,che secondo me, a volte mangia troppo..."

"Sta zitta!"disse un'altra dalle file superiori.

"Ah,tesoro,tesoro...per favore."disse Jim.

"Come faccio a decidere che voglio fare da grande?"disse un altro,dopo che la prima ragazza fu fatta salire sul palco.

"Ah questa è difficile."disse Jim.

Un piccolo ragazzo prese il microfono "Come imparo a fare a botte?"

"Come imparo a fare a botte mi chiedi..."disse Jim "Figliolo,la violenza è un prodotto della paura.

Impara invece ad mare te stesso."

"Ok."disse il bambino.

"Bene,vieni qui."disse Jim.

"Ok."disse il bambino che andò sul palco.

Donnie prese il microfono "Buongiorno!"

"Buongiorno!"disse Jim

"Ah...quanto la pagano per essere qui."disse Donnie.

"Ah...come?"disse Jim "Come ti chiami figliolo?"

"Jerald."disse Donnie.

"Jerald,secondo me hai paura."disse Jim.

"Mi scusi,questa pagliacciata è per vendere il suo libro,perché lei ha dato i peggiori consigli che io abbia mai ascoltato."disse Donnie.

"Sentito?"disse Jim "Che tristezza."

"Kim,vuoi che tua sorella dimagrisca?"disse Donnie "Falle muovere il culo,falla alzare dal divano,toglile i dolci e sbattila a giocare sul prato.

Rispondo a te.

Nessuno al mondo sa cosa farà da grande di preciso,ci vuole del tempo per capirlo.

Non è vero,Jim?

E tu...si tu...non vuoi più che ti infilino la testa nella tazza del cesso?

E allora prova con il sollevamento pesi,prendi lezioni di arti marziali e la prossima volta che ci provano,calci nelle palle."

Gretchen rise come gli altri.

"Figliolo,hai sentito la storia?"disse Jim.

"Certo."disse Donnie.

"Quel ragazzo è prigioniero della sua collera."disse Jim.

"Ah,lui è prigioniero?"disse Donnie.

"La vedete la sua paura?"disse Jim "Questo giovane è spaventato a morte dalla verità.

Figliolo mi si spezza il cuore a dirtelo,ma sono convinto che sei pieno di problemi e molto confuso.

E sono anche convinto che cerchi risposte ne posti sbagliati."

"Su questo ha ragione,io sono pieno di problemi e molto confuso,ma io...e sono impaurito,ho tanta paura,si,si,ho tanta paura,ma...ma... sono sicuro che lei è l'anticristo."disse Donnie.

Il preside intervenne "Scendi."

"Ma che ho detto,mi scusi?"disse Donnie ridendo "Non si può più parlare?"

I ragazzi risero e Gretchen applaudì.

"Bravo Donnie!"disse il secondo amico.

Poco dopo Donnie e Gretchen erano sulla collinetta dove c'erano i divani e le poltrone.

"Si crede il depositario della verità,ma tutto quello che dice sono cazzate!"disse Donnie camminando avanti e indietro mentre Gretchen era su una poltrona "Tutto quello che dice!

E la gente pensa che sia un genio.

Invece è solo un coglione.

Ti prende per il culo!"

"Ti senti bene?"disse Gretchen "Siediti e calmati."

Lui si mise seduto "Tu conosci nonna morte?"

"No..."disse lei.

Donnie prese il libro dallo zaino e glie lo diede.

"La filosofia del viaggio nel tempo."disse Gretchen "Che roba è?"

"L'ha scritto lei."disse Donnie "Io...io vedo delle cose strane.

Vedo cose molto incasinate.

E alcuni capitoli di quel libro descrivono quello che vedo e non può essere una coincidenza."

Il giorno dopo Donnie era con Morgan.

"Ogni navicella viaggia nello spaziotempo come un vettore,attraverso il proprio centro di gravità."disse Morgan.

"Come un serpente."disse Donnie.

"Non ti capisco."disse Morgan.

"Come un serpente che viene fuori dal torace?"disse Donnie.

"Ehm...mi pare di aver letto qualcosa su quel libro che ti ho dato...certo si."disse Morgan"E questa navicella,per poter viaggiare nel tempo deve trovare una porta,nel nostro caso un wormhole oppure..."

"Ma queste porte potrebbero apparire ovunque?"disse Donnie "In qualsiasi momento?"

"Ah,no questo credo sia difficile."disse Morgan "No,quello a cui ti riferisci...è un atto di Dio."

"Ma se Dio controlla il tempo è tutto prestabilito."disse Donnie.

"Non ti seguo più."disse Morgan.

"Ogni essere vivente si muove su un sentiero già tracciato."disse Donnie e Morgan annuì "Ma...se uno vedesse il proprio sentiero fino in fondo potrebbe vedere il futuro e questo...non è una specie di viaggio nel tempo?"

"Ah...c'è una piccola contraddizione nel tuo discorso."disse Morgan "Se potessimo vedere il nostro destino,avere davanti a noi l'immagine di ciò che sarà,avremo allora la facoltà di scegliere se tradirlo o no questo destino.

E per il fatto che esiste questa possibilità,nessun destino si potrebbe considerare prestabilito."

"No,se si viaggia lungo il sentiero di Dio."disse Donnie.

"Ah...non credo di poter proseguire questa conversazione."disse Morgan.

"Perché?"disse Donnie.

"Perderei il posto."disse Morgan.

"Ok."disse Donnie che se ne andò.

La notte seguente Donnie era disteso sul letto,con la luce accesa accanto,poi si voltò sul lato destro e guardò il calendario con sopra segnati i giorni.

La mattina dopo Donnie camminava davanti alla gigantesca villa di Jim e il prato di tale villa veniva irrorato d'acqua dagli idranti.

Donnie si fermò e raccolse il portafoglio di Jim,poi guardò la sua villa alzandosi e ridendo.

"Adesso sai dove abita."disse Lady Morte e gli idranti si spensero tutti insieme.

Donnie si guardò intorno.

Poco dopo era dalla psichiatra che vide le pagine del libro.

Su una pagina c'era il tessuto muscolare del petto e della pancia che aveva un cerchio sulla parte centrale del petto con un cerchio interno,l'altra pagina mostrava lo scheletro di lato e c'era una freccia che usciva dal petto.

"Ed escono dal...dal petto."disse la psichiatra "Dal plesso solare."

"Sono come li descrive nel libro."disse Donnie camminando su e giù per la stanza "Si muovono e odorano nello stesso modo.

Sono come operai.

Ognuno di noi umani ha il suo.

Sono come liquidi.

Io ho seguito il mio nella camera dei miei genitori."

"E cos'hai trovato?"disse lei.

"Niente."disse Donnie.

Poco dopo Donnie e Gretchen erano in classe,insieme a Morgan e agli altri studenti.

I 2 erano alla cattedra e avevano una lavagna con sopra il disegno di un bambino con degli occhiali metallici con delle foto dentro.

Sotto vi era scritto "I.M.G."

"Li abbiamo chiamati I.M.G."disse lui "Infant Memori Generatoris."

"Generatori di memoria infantile."disse Gretchen.

"L'idea è quella di dare questi occhiali ai neonati,di farglieli indossare la notte mentre dormono."disse Donnie.

"All'interno degli occhiali ci sono delle diapositive."disse Gretchen "E ognuna di queste fotografie è un'immagine piacevole,divertente o quello che i genitori desiderano."

"E secondo voi che effetto potrebbero avere su un neonato?"disse Morgan.

"Beh,nessuno ricorda la propria infanzia,chi dice il contrario mente,quindi...gli occhiali aiuteranno prima a sviluppare la memoria."disse Donnie.

"E non pensate che i neonati potrebbero aver bisogno dell'oscurità?"disse Morgan "Potrebbe essere una componente del loro naturale sviluppo."

Il drogato alzò la mano.

"Si."disse Morgan.

"E se i genitori ci mettessero foto di satana?"disse il drogato "Di gente morta o roba del genere?"

"Faresti questo ai tuoi figli?"disse Gretchen.

"Ehm,scusami,ma sbaglio o poco tempo fa tuo padre ha accoltellato tuia madre?"disse l'obeso mentre l'altro faceva il gesto.

"Fuori."disse Morgan.

Gretchen corse fuori scuola e Donnie la seguì.

" Gretchen!"disse Donnie e lei si fermò "Aspetta, Gretchen.

Mi dispiace che quei 2 cattivi ti abbiano..."

Lei lo baciò.

La sera seguente Donnie e Gretchen andarono in un cinema a vedere un film.

Lei si addormentò nella sala e loro erano gli unici presenti.

Voltandosi alla sua sinistra vide Lady Morte seduta accanto a Gretchen e sorrise,poi si voltò verso il film.

"Perché indossi quello stupido costume bianco?"disse Donnie.

Lady Morte si voltò verso di lui "Perché indossi quello stupido costume da uomo?"

Donnie la guardò "Mostra il tuo aspetto.

Lady Morte cambiò aspetto.

Aveva un cappuccio nero che era attaccato ad un mantello nero che era molto lungo e strappato.

Il mantello aveva delle lunghe maniche che coprivano le braccia.

Il viso era un teschio umano,le mani avevano ancora la pelle bianca e addosso aveva un lungo vestito viola scuro aderente che lasciava vedere i lineamenti del corpo.

Sulla parte finale però il vestito si allargava in una grossa e lunga gonna che arrivava a terra.

"Perché vuoi uccidere tutti?"disse Donnie.

"Non sono io che voglio uccidere."disse Lady Morte "Io sono come tutto sarà un giorno.

Colui che deve mettere fine all'universo tangente direttamente non sono io."

"Universo tangente?"disse Donnie.

"Un universo recente,creato da un paradosso."disse Lady Morte "Mi dispiace tanto."

"Perché il nome Lady Morte?"disse Donnie.

"I mortali hanno bisogno di chiamare le cose per nome."disse Lady Morte.

"Lady Morte... tutto questo quando smetterà?"disse Donnie malinconico.

"Dovresti saperlo ormai."disse Lady Morte.

Donnie rise.

"Ora voglio che guardi lo schermo."disse Lady Morte "Voglio farti vedere una cosa."

Sullo schermo apparve un'apertura circolare dalla quale uscì luce.

"Hai mai visto una porta di confine?"disse Lady Morte e sullo schermo apparve la casa di Jim,dopo che l'apertura si era ingrandita e da essa era uscita molta luce"Bruciala,distruggila."

Lady Morte scomparve.

Donnie annuì,si mise il cappuccio,guardò la ragazza ed uscì.

Nella scuola c'era uno spettacolo in cui Sherita era vestita di bianco sul palco.

A fine atto ci fu un applauso,ma anche alcuni insulti da parte del drogato.

Dietro le quinte c'erano delle ragazzine,vestite in tuta aderente brillante e con una gonna corta e argentea.

Kitty si avvicinò alle ragazze "Allora ragazze,vi voglio vedere concentrate,l'insuccesso oggi non è contemplato.

Ricorda,Beth,se quando sei lassù ti viene da vomitare,ingoia e vai avanti."

"Va bene."disse Beth.

"Ehi,ragazze."disse Jim in giacca e cravatta grigia "In bocca al lupo,eh?"

Le ragazze annuirono.

"Grazie Sherita,in "Angelo in autunno"."disse Jim sul palco "Ed ora il momento più atteso della serata.

È con grandissimo piacere che ora vi presento le Sparkle Motion."

Donnie era nella villa di Jim e stava spargendo benzina,poi diede fuoco e tornò nel cinema.

Gretchen si svegliò "Per quanto tempo ho dormito?"

"Per tutto il film."disse Donnie che la baciò.

I pompieri arrivarono nella casa bruciata.

"Capitano,c'è un'altra stanza qui dietro."disse uno di loro.

Elizabeth,la mattina seguente,era sul divano davanti alla tv.

"Le fiamme sono state domate ieri sera dopo le 20.00."disse la donna alla tv "All'interno della casa i pompieri hanno scoperto una specie di porno prigione per minori.

L'uomo,divenuto di recente una celebrità,grazie ai suoi libri, è stato arrestato stamattina."

Jim veniva portato via in manette dicendo che era un complotto.

"Oh mio Dio!"disse Elizabeth.

Donnie arrivò sul divano.

"Si cerca ora la natura dell'incendio,ma non si esclude la natura dolosa."disse la donna alla tv.

"Incredibile."disse la Elizabeth "Papà gioca sempre a golf con quello."

Donnie sorrise.

24 ottobre 1988.

(6 giorni rimasti)

L'insegnante con i capelli rossi era nell'ufficio del preside.

"Mi dispiace,ma noi riteniamo che i suoi metodi,in questa scuola,siano inopportuni."disse il preside.

"Con tutto il rispetto,signore,quali sarebbero questi metodi che lei trova inopportuni?"disse l'insegnante.

"Non ho tempo di mettermi a discutere,Caren,ma penso di essere stato chiaro."disse il preside.

"Questa la chiama chiarezza?"disse Caren "Lei non ha proprio idea di che cosa significhi comunicare con i ragazzi.

Noi li trasciniamo nell'apatia.

In questa follia prestabilita.

E li stiamo perdendo."

"A me dispiace,Caren,per questo suo fallimento."disse il preside "Ora ,se vuole scusarmi,ho un altro impegno.

Può finire la settimana se vuole."

Lei andò in un campo sportivo vuoto ed urlò,ma dietro di lei c'era Sherita che la guardava,poi entrò nella scuola tranquillamente.

Il preside parlò ad un alto parlante "Buon pomeriggio.

È con immenso piacere che vi do un'importante annunciò.

La squadra di ballo è stata invitata ad una premiazione."

Poco dopo le bambine erano al settimo cielo e Kitty e il preside erano li vicino,quando arrivò una donna con un giornale che mostrava le accuse contro Jim.

Tutti tacquero e Kitty spalancò gli occhi.

Samantha saltò sul telo nero di gomma nello stesso pomeriggio.

Kitty si presentò in tuta alla porta dei Darko e con i capelli sciolti.

La madre di Donnie aprì la porta.

"Rose!"disse Kitty sorridendo.

"Kitty..."disse Rose.

"Rose,saprai delle orribili accuse rivolte contro Jim Cunningham."disse Kitty.

"Lo so,l'ho seguito in tv."disse lei "Pedofilia,porno prigione per ragazzini..."

"TI PREGO,TI PREGO,NON DIRE QUELLE PAROLE!"urlò Kitty "È evidente che è in atto una cospirazione per distruggere un uomo innocente.

E io mi sono assunta il compito di promuovere il comitato "Difendiamo Jim Canningham".

Rose...devo essere presente in tribunale domani mattina e tu sai che le bambine devono partire per Los Angeles,proprio domattina.

Come loro insegnante era logico che fossi io ad accompagnarli in questo viaggio importante..."

"E adesso...non ci puoi più andare."disse Rose.

"Esatto."disse lei "Rose,credimi,potendo scegliere tra tante madri,non mi sarei mai sognata di chiederlo a te,ma nessuna delle altre è disponibile ad andare!"

"Non lo so,Kitty."disse Rose "È un brutto week end.

Eddie è a New York."

"Rose!"disse lui "Io credo tu non ti renda conto di che grande opportunità sia questa per le nostre figlie!

È la realizzazione di un sogno che Samantha e tutte le altre hanno inseguito per tanto tempo!

Ho nominato io tua figlia prima ballerina!"

Poco dopo lei era in camera di Donnie e osservava il disegno di Lady Morte che Donnie aveva fatto e appeso sul calendario dove aveva segnato con le "X" i giorni.

Rosie si mise la mano sulla bocca e Donnie entrò in quel momento.

I 2 si sedettero sul letto.

"Elizabeh si occuperà di tutto."disse Rose "Ti accompagnerà dalla Turman e se avrai in qualunque problema promettimi che chiamerai la dottoressa immediatamente."

Donnie annuì "Cosa si prova ad avere un figlio schizzato?"

"È una cosa meravigliosa."disse Rose che lo accarezzò.

Donnie scrisse una lettera per Roberta Sparrow e la guardò stando seduto sul letto.

26 ottobre 1988

(4 giorni rimasti)

Caren era in classe,con solo Donnie al banco e aveva scritto sulla lavagna la parola "portacantina".

Stava leggendo un libro e c'era uno scatolone sulla cattedra.

"Cosa dirò agli altri quando mi chiederanno di lei?"disse Donnie.

"Digli pure che alla fine per loro andrà tutto bene."disse lei.

"Che cos'è la portacantina?"disse Donnie.

Caren si alzò,mettendo il libro nella scatola "Un famoso linguista un giorno scrisse che,fra tutte le espressioni nella letteratura inglese,fra tutte le infinite combinazioni di parole usate nella storia,portacantina è senz'altro la più bella."

L'insegnante uscì dalla classe e dalla scuola.

Donnie rimase nel corridoio e vide Sherita che lo fissava.

Lui si avvicinò e le mise le mani sulle cuffie "Ti prometto che un giorno le cose andranno meglio per te."

Lei si allontanò lasciando le cuffie e facendo cadere i libri "Non lompele!"

Sherita corse via,Donnie guardò le cuffie e sorrise,poi camminò in strada con le cuffie.

La sera seguente era dalla psichiatra che lo aveva ipnotizzato.

Donnie era steso sul divano.

"Oggi voglio parlare del tuo passato."disse la psichiatra.

"No."disse Donnie.

"Voglio parlare di te e dei tuoi genitori."disse lei.

"Non vogliono comprarmi quello che volevo per natale."disse Donnie.

"Cosa volevi per natale quell'anno?"disse la psichiatra camminando avanti e indietro.

"Gli ippopotamini affamati."disse Donnie.

La psichiatra si sedette "Cosa provi per non aver ricevuto gli ippopotamini affamati."

"Dispiacere."disse Donnie che sorrise "Che l'ho fatto ancora."

"Hai fatto ancora cosa?"disse la psichiatra.

"Ho allagato la scuola e ho bruciato completamente la casa di quel bastardo."disse Donnie ridendo"Solo che ho pochi giorni,poi verranno a prendermi."

"Ma è stata Lady Morte a dirti di fare quelle cose?"disse la psichiatra.

"Io gli devo ubbidire,lei mi ha salvato la vita."disse Donnie "Gli devo ubbidire,altrimenti sarò lasciato solo.

E alla fine...non riuscirò a capire il significato di tutto questo.

Non potrò conoscere il suo grande disegno."

"Vuoi dire il grande disegno di Dio?"disse lei "Tu adesso credi in Dio,Donnie?"

"Io posso costruire la macchina del tempo."disse Donnie.

"Com'è possibile?"disse lei "Come si fa a viaggiare nel tempo."

"Il tempo sta per finire."disse Donnie che divenne triste.

"Ma quando dovrebbe succedere?"disse lei.

"Presto!"disse Donnie che si rannicchio sul fianco destro "Presto."

Donnie si mise seduto e camminò per la stanza.

"Che cosa deve succedere?"disse la psichiatra.

"Qualcosa ucciderà."disse Donnie.

"Cosa?"disse lei.

"Non lo so,Lady Morte non me l'ha detto."disse Donnie.

"Chi vuole uccidere?"disse la psichiatra "Chi vuole uccidere,Donnie?"

"ECCO ADESSO LA VEDO!"urlò Donnie che cadde in ginocchio vedendo Lady Morte davanti a se con l'abito bianco.

Lady Morte alzò la testa verso l'alto e Donnie vide un cielo con delle nuvole.

"Il cielo sta per aprirsi."disse Donnie cadendo in ginocchio.

"Se il cielo..."disse la psichiatra che si mise in ginocchio e gli mise le mani sulle spalle "...dovesse aprirsi improvvisamente,non ci sarebbe più legge.

Non ci sarebbero più regole.

Resteresti solo tu,con i tuoi ricordi.

Con le scelte che hai compiuto e le persone su cui hai lasciato il segno.

Se il mondo dovesse finire,resteresti solo tu e lei.

E nessun altro."

Lui la abbracciò e lei batté le mani,svegliandolo.

29 ottobre 1988

(1 giorno rimasto)

Donnie scese le scale e andò in cucina trovando Elizabeth su uno dei piani.

"Ciao."disse Donnie che si prese una tazza.

"Mi hanno presa."disse lei "Andrò ad Harward."

"Allora dobbiamo fare una festa."disse lui "Papà e mamma non ci sono ed è Halloween,nessuno si accorgerà di niente."

"D'accordo,ma non facciamo casino,intesi?"disse Elizabeth.

La sera seguente un sacco di gente mascherata andò a casa di Donnie.

Donnie aveva una maglietta con sopra uno scheletro e aveva una felpa grigia con cappuccio.

I 2 amici arrivarono a casa travestiti anche loro.

"Abbiamo portato uova,10 rotoli di carta igienica e palloncini."disse il primo.

"Io ho fregato 4 birre a mio padre."disse il secondo.

"Qui ce n'è una confezione piena."disse lui.

"Si,ma quella finisce in un attimo."disse il primo.

I 2 andarono ad un tavolinetto in giardino e si presero da bere.

Il telefono in camera della madre squillò,poi partì la segreteria e si udì la voce della psichiatra"Rose,sono Lilian Turman.

È di estrema importanza che lei mi richiami appena sente questo messaggio.

Grazie."

Gretchen bussò alla porta e lui le aprì.

"Ciao."disse lei.

"Ciao."disse Donnie "Stai bene?"

"Si,ma mia madre è sparita."disse lei.

"Vuoi entrare?"disse Donnie.

"Si."disse lei che entrò e i 2 andarono al piano di sopra.

I 2 si sedettero sul letto.

"Non lo so,Donnie."disse lei "Non ha lasciato scritto niente.

La casa è tutta sotto sopra."

"Ma tu stai bene."disse lui "Hai avvisato la polizia?"

"Si,hanno detto di uscire di casa e di raggiungere...un posto sicuro subito."disse lei "Sono terrorizzata.

Continuo a pensare che sia successo qualcosa di orribile.

E...è stato il mio patrigno.

Lo so.

Lo sento."

Lei gli tirò giù il cappuccio "Ci sono delle persone che nascono con la tragedia nel sangue."

Lui la baciò.

Poco dopo i 2 scesero tenendosi per mano.

L'orologio segnò mezza notte

30 ottobre 1988

(6 ore rimanenti)

I 2 si baciarono,poi lei si separò.

Donnie andò verso la cucina e sentì un forte mal di testa,appoggiandosi all'entrata.

L'essere acqueo uscì dal suo petto andò alla lavagnetta sul frigo dove era scritto "Lady Morte era qui.

Le cose non andranno meglio."

Un altro essere liquido si diresse verso Donnie che si mise in ginocchio e ci fece entrare dentro la sua faccia,mettendosi in ginocchio.

I suoi occhi furono deformati e ingranditi.

Improvvisamente ebbe una visione.

Vide il tunnel acqueo con all'esterno un cielo con delle nuvole.

"Portacantina."disse la voce di Lady Morte.

Quando l'essere svanì Gretchen era davanti a lui.

Donnie la prese per mano "Vieni con me."

"Dove vuoi andare?"disse Gretchen e anche i 2 amici lo seguirono fuori dalla casa "Donnie?"

"Dobbiamo fare in fretta."disse lui fermandosi.

"Che cosa…?"disse Gretchen.

"Hai mai visto nonna morte?"disse Donnie.

"Perché?"disse Gretchen "È una cosa che riguarda quel libro?"

"Gretchen…no,Lady Morte."disse Donnie.

"Donnie?"disse il secondo amico.

"Il tempo sta per finire."disse Donnie incamminandosi con gli altri dietro "Dobbiamo andare."

"Ma..."disse lei.

I 4 presero le bici e raggiunsero la casa dell'anziana.

"Roberta Sparrow."disse Donnie "Nonna morte."

Donnie si avvicinò alla cantina mettendosi il cappuccio.

"Donnie,non c'è nessuno,lasciamo perdere."disse il primo amico.

I 2 erano più indietro.

"La porta della cantina."disse Donnie.

Donnie aprì la porta di legno della cantina,seguito dalla ragazza.

Trovarono un sacco di roba vecchia,tra cui un pianoforte e ragnatele.

Gretchen toccò alcuni tasti.

L'amico del drogato afferrò Gretchen trascinandola via.

"AIUTO!"urlò lei.

Il drogato afferrò Donnie "FERMO!

FERMO!"

"DONNIE!"disse lei che fu portata fuori.

Gli altri 2 rimasero paralizzati.

"DONNIE!"urlò Gretchen che fu gettata a terra e rimase stordita.

Donnie fu gettato a terra e il drogato gli saltò addosso mettendogli il coltello alla gola.

"Che cazzo ci fate qui,eh?"disse il drogato "Eh?"

"Oddio."disse il secondo amico "E adesso?"

"SIETE MORTI!"disse il grasso avvicinandosi "NIENTE MOSSE!

NEANCHE UNA CAZZO DI MOSSA!"

Donnie afferrò la faccia dell'altro.

"Una macchina..."disse il grasso vedendo un'auto "Andate via!

Sparite!"

"CORRI!"urlò il secondo e i 2 fuggirono.

"SET,ARRIVA UNA MACCHINA,FILIAMO!"urlò il grasso.

"Adesso ho un coltello più grosso..."disse Set ridendo "Cazzo..."

"DAI MUOVITI!"urlò il grasso fuggendo "SARANNO GLI SBIRRI!"

"Sei stato tu a chiamare la polizia?!"disse Set preoccupato.

"Deus ex..."disse Donnie.

"Che cazzo hai detto?"disse Set "Forza,ripeti quello che hai detto!"

"Il nostro salvatore!"disse Donnie.

Nonna morte era in mezzo alla strada,con la lettera di Donnie in mano e con una lunga vestaglia bianca.

La macchina la evitò.

"Donnie..."disse Gretchen che fu investita.

Set fuggì.

Dalla macchina scese uno vestito da pagliaccio e l'altro vestito da coniglio,con una maschera scheletrica,demoniaca,con le orecchie che sembravano corna.

Donnie andò dalla ragazza "Gretchen?

Svegliati..."

"Frank..."disse quello vestito da pagliaccio "Ma che hai fatto?

Che cazzo hai combinato?

L'hai ammazzata,Frank!"

Frank aveva capelli neri lunghi.

"È morta?"disse Frank e Donnie si alzò "Che cazzo facevate in mezzo alla strada,eh?!

STAVATE GIOCANDO?!"

Donnie prese la pistola e sparò nell'occhio destro del ragazzo,poi puntò l'arma verso l'altro"VATTENE!

TORNA A CASA E DI AI TUOI CHE ANDRÀ TUTTO BENE!

VATTENE!"

Il ragazzo fuggì.

Donnie prese Gretchen e la portò via,mentre nonna morte tornava a casa.

All'alba Donnie arrivò a casa e trovò Elizabeth che dormiva seduta su una poltrona,con una parrucca nera lunga,un vestito nero,così le diede un bacio sulla fronte.

Poco dopo uscì,mise Gretchen nella macchina dei suoi e guardo in aria.

Il cielo era nuvoloso,ma le nuvole erano ad aspirale con la parte finale che era una nuvola nera che si stava aprendo sul paese come una bocca.

Donnie prese l'auto e andò via mentre delle macchine della polizia si avvicinavano alla casa.

Arrivato tra le colline Donnie vide il paese,mettendosi seduto sul tetto dell'auto.

Da lontano si vedevano le nuvole messe a circonferenza,la parte finale che andava verso il paese e che si muoveva molto velocemente.

"28 giorni."disse Donnie ricordando Lady Morte "6 ore.

42 minuti.

12 secondi.

Sto tornando a casa."

Donnie rise.

Rose e Samantha erano su un aereo,ma improvvisamente il mezzo iniziò ad essere scosso e a viaggiare a velocità impossibile.

Il motore si staccò e finì nel tunnel temporale.

Donnie salì in macchina,guardò Gretchen e pensò a quello che lei gli aveva detto sul viaggio nel tempo,poi sorrise.

Il tempo andò all'indietro.

Donnie si ritrovò in camera sua ridendo,poi ricordò la lettera che aveva scritto "Cara Roberta Sparrow ho letto a fondo il suo libro e ci sono molte cose che vorrei chiederle.

A volte ho paura di quello che lei potrebbe dirmi.

E a volte ho paura che lei mi dica che non è tutto frutto della fantasia.

Posso sole sperare che la risposta mi arrivi nel sonno e spero anche,quando il mondo finirà,di poter tirare un sospiro di sollievo,perché ci sarà tanto da contemplare avidamente."

Donnie si trovò nella sua stanza e rise a volontà.

Il padre dormiva sulla poltrona.

La sorella rientrava in casa.

Donnie si distese ridendo,poi si girò.

Il motore dell'aereo schiacciò la stanza di Donnie e trapassò il pavimento.

Il padre corse fuori dalla stanza.

2 ottobre 1988

La psicologa si svegliò di colpo nel letto,la professoressa con i capelli rossi dormiva,con accanto Morgan che era sveglio,Sherita era tranquilla a letto,Jim era sveglio nella sua villa e piangeva,Kitty era seduta sul letto,sconvolta e si metteva una mano sulla bocca,Frank era accucciato in un angolo,sconvolto,si toccò l'occhio destro mentre la sua maschera era su un tavolo.

Roberta Sparrow era seduta al tavolo della cucina e sorrideva.

Il giorno dopo il cadavere di Donnie veniva portato fuori dalla casa,mentre la famiglia era disperata.

Elizabeth era letteralmente a pezzi,come anche gli altri.

Il padre piangeva con Samantha in braccio,mentre la madre era appoggiata all'albero accanto.

Gretchen arrivò in bicicletta,mentre un camion portava via il motore, e si fermò davanti alla casa,accanto ad un bambino biondo "Ehi...che è successo?"

"Un incidente orribile."disse il bambino "Il mio vicino...è morto."

"E come?"disse lei.

"Schiacciato dal motore di un aereo."disse il bambino.

Donnie fu portato via dai medici.

"Come si chiamava?"disse lei.

"Donnie."disse il bambino "Donnie Darko."

"Ah..."disse lei.

"Mi dispiace per la sua famiglia."disse il bambino.

"Già."disse la ragazza.

"Lo conoscevi?"disse il bambino.

"No..."disse Gretchen "Però..."

Gretchen salutò la madre che rispose al saluto e così fece anche il bambino.