SAMANTA DARKO

Middlesex,Virginia,1988.

Donnie Darko viene ucciso dal motore di un aereo che precipita dal cielo e si schianta su di lui mentre stava dormendo.

Il governo non ha mai localizzato l'aereo da cui è caduto il motore ne ha mai ammesso che l'incidente sia davvero accaduto.

Ma questa è solo l'inizio della tragedia...e del mistero.

7 anni dopo,Samanta,la sorella minore di Donnie,apparentemente sola e sperduta nel mondo,fugge da una casa sconvolta dalla morte del fratello.

Affogando nella tristezza e incapace di sognare,sprofonda sempre più nel buio del sonno.

E quando il buio oscura la luce delle stelle,sono gli incubi a dominare la notte...

1995

Il Sole aveva appena iniziato a sorgere su un deserto di terra e sassi.

C'erano delle colline in lontananza e diverse nuvole in cielo.

In mezzo alla zona c'era una ragazza che dormiva.

Aveva i capelli castani lunghi,con la riga al centro della testa e indossava un lungo vestito bianco che lasciava scoperte le spalle e le braccia.

La ragazza si mise seduta, si guardò intorno e vide una struttura rettangolare a 2 piani con delle torrette ai lati,con la parte superiore a cupola e con la punta.

La ragazza si alzò e raccolse una girandola.

Il Sole sorse.

Lei arrivò ad una macchina e si appoggiò al vetro svegliando l'amica che si spaventò.

L'amica aveva i capelli neri,un po' ricci,maglietta nera,senza maniche,jeans cortissimi e stivali marroni.

Aveva una fascia colorata sulla fronte e degli anelli.

Sulla parte destra della testa aveva una ciocca azzurra.

La prima ragazza rise,vedendo l'altra che si era spaventata.

"Samanta,giuro che..."disse la seconda e la prima salì in macchina,mentre la seconda indossava degli occhiali a stella.

La seconda prese una scatola viola,la aprì e dentro c'erano 2 pillole "Restano altri 2 buon giorno."

"Resta soltanto un giorno."disse Samanta.

"Noi siamo così perfette."disse l'amica.

"Immacolate."disse Samanta.

La macchina blu fu messa in moto e sfrecciò sulla strada nel deserto.

Samanta prese la girandola in mano e guardò l'amica che rideva.

Tempo dopo passavano in una zona dove c'erano delle gru e dei cumuli di terra bianchi oltre la strada.

Il deserto aveva pochi cespugli verdi.

Samanta prese la cartina e le 2 cominciarono a discutere.

Tempo dopo erano in silenzio e Samanta mise fuori dal finestrino il braccio destro.

Poco dopo le 2 misero la musica e Samanta ballò in macchina dopo essersi messa gli occhiali.

Tempo dopo Samanta guardò dal finestrino e ,tra le nuvole, le sembro di vedere un unicorno eterico che correva così sorrise,prese la girandola e ci soffiò sopra,prese la mano dell'amica,mise la girandola fuori dal finestrino ed essa iniziò a girare molto velocemente.

Le 2 superarono un'auto dove c'era una famiglia.

Nella parte posteriore dell'auto c'era una bambina che la salutava e lei la salutò con la girandola.

Tempo dopo la girandola le sfuggì di mano e cadde in strada dove venne schiacciata dalle ruote della macchina dietro.

Samanta osservò la scena dal finestrino mentre indossava gli occhiali a cuore.

Tempo dopo dal cofano uscì del vapore.

"Merda."disse l'amica di Samanta che accostò l'auto.

Samanta aprì il cofano e tossì a causa del fumo "Spegnila."

"Cosa?"disse l'amica sporgendosi dal finestrino.

"Spegni il motore."disse Samanta e l'altra lo fece,poi scese e la raggiunse.

"Non ha un bell'aspetto."disse Samanta.
"Ok...e ora che si fa?"disse l'amica.

Le 2 si guardarono intorno vedendo la strada vuota,il deserto e il laghetto.

"Aspettiamo."disse Samanta.

"Che cosa?"disse l'altra.

Samanta le mise il braccio destro intorno alle spalle "Qualcosa."

"Gran bel piano."disse l'altra.

"Tu ne hai uno migliore?"disse Samanta.

Poco dopo Samanta camminava vicino al laghetto e vide un mulino a vento poco distante con sotto delle recinzioni di pali e cisterne abbandonate.

C'erano anche pezzi di legno e tegole.

Vicino alla recinzione c'era un uomo in mimetica militare con uno zaino sulla schiena.

L'uomo aveva i capelli neri e una fascia nera sulla parte bassa del volto.

Lei lo osservò mentre saliva sul mulino a vento e si metteva seduto sul piano posto in cima.

L'uomo tirò giù la fascia e Samanta si mise gli occhiali,poi si sedette sulla riva del lago.

La strada continuava ad essere deserta,poi arrivò un'auto rossa che si fermò vedendo Samanta distesa sull'asfalto.

"Sam,tirati su."disse l'altra raggiungendola "Sta arrivando qualcuno."

L'auto si fermò e accosto.

Dentro c'era un giovane con capelli castani,occhiali neri,camicia nera,jeans e stivali neri.

"Ciao."disse l'amica.

Il ragazzo scese "Che vi su succede?"

"Abbiamo la macchina rotta."disse il ragazzo.

"Lei sta bene?"disse il ragazzo vedendo Samanta a braccia spalancate sdraiata in strada.

"È morta."disse l'altra e lui fumò.

"Stecchita."disse l'altro.

"Congelata."disse l'amica appoggiandosi alla macchina rossa.

"Si,può essere."disse l'altro e lei mise su la testa.

Il ragazzo si avvicinò all'auto "Stai bene?"

Samanta si alzò "Certo."

"Visto,una regina delle nevi."disse l'altra "Ti serve un lancia fiamme per avvicinarti."

Samanta raggiunse l'amica.

"Volete che dia un'occhiata?"disse il ragazzo.

"Dove?"disse l'altra.

"Dentro al cofano."disse il ragazzo.

"Certo."dissero tutte e 2.

Lui aprì il cofano mentre le 2 ridevano.

Uscì un getto di vapore dall'auto e lui si scottò "Beh,non potete ripartire.

Sentite,c'è un paese la in fondo,posso darvi un passaggio."

Poco dopo un carro attrezzi portò la loro auto ad un edificio bianco,rettangolare,con un solo piano,che aveva una parte quadrata sporgente dal resto.

Sulla parte quadrata c'erano delle scale e una porta con 4 finestre e sopra c'era scritto in rosso "Gas",poi c'era un garage accanto a un altro vicino.

Dentro il garage c'era la macchina rossa del ragazzo.

Alle spalle della struttura c'erano delle colline di roccia con della vegetazione.

Il ragazzo era sdraiato sul cofano dell'auto,mentre le 2 erano sedute su una scrivania ,schiena contro schiena.

Il guidatore del carro attrezzi li raggiunse

"La pompa dell'acqua è andata."disse l'uomo "Posso ordinarne un'altra, ma ci vorranno alcuni giorni."

"Quanto?"disse l'amica di Samanta.

"Un paio di centoni,forse di più."disse l'uomo.

"E questa è l'unica officina in città?"disse l'uomo.

"Se preferite pagare il carro attrezzi non c'è problema."disse l'uomo "Sono 200 dollari fino a qui,ma per i miei clienti è gratis."

"Ah,è così che funziona."disse l'amica di Samanta.

"Ve la sistemo io."disse il ragazzo sedendosi sulla macchina "Posso dare un'occhiata tra i suoi rottami,signor Pitt?"

"Un pezzo vale l'altro."disse l'uomo allontanandosi "Non si sa mai,potresti fare centro."

Le 2 risero.

"Cosa?"disse lui.

"Potresti fare centro."disse l'amica di Samanta.

"Non in quel senso."disse lui.

"Un pezzo vale l'altro."disse la ragazzo.

"L'asciamo perdere."disse lui e lei si mise appoggiata alla macchina "Vi serve un passaggio fino al mothel?"

"Si,certo."disse la ragazza.

"Quanto è lontano?"disse Samanta.

"È dietro l'angolo."disse il ragazzo "Come tutto quanto."

"Beh,possiamo andarci a piedi."disse Samanta.

"E la vostra roba?"disse lui.

"Tieni pure i sacchetti di patatine."disse Samanta.

La ragazza gli mise il braccio sinistro intorno alle spalle "Non è che potremmo fermarci a prendere una bottiglia?"

"È un paese libero."disse lui.

"Ah,bene."disse lei "Credo che tu abbia trovato un lavoro."

Lui le accompagnò ad un mothel.

Ormai il Sole stava tramontando.

Le 2 scesero dall'auto insieme a lui che prese le valige e le posò a terra,prima di appoggiarsi sull'auto.

"Grazie."disse Samanta.

"Volete che vi aspetti?"disse lui.

"Ce la possiamo cavare da sole."disse Samanta.

"Avete il mio numero."disse lui che andò via.

"Che cosa c'è che non va?"disse l'amica.

"Niente."disse Samanta.

"Non puoi almeno fingere di essere felice."disse l'altra che si avviò all'entrata,mentre Samanta prese le valige.

Arrivarono alla reception di legno,che dava su una parete di legno.

C'erano scaffali con vari oggetti dietro e una zona con dei giornali e altro,poi c'era un divano a muro,verde,con la finestra dietro e con degli scaffali vicino e accanto c'erano dei cassetti di metallo impilati con sopra la tv.

La ragazza suonò il campanello.

"L'interprise non decolla fino al mese prossimo."disse l'uomo nella stanza dietro la reception.

Era magro,con capelli neri,occhiali,camicia chiara,pantaloni blu e sedeva su un divano,leggendo un libro.

"È un problema?"disse la ragazza.

Lui si alzò ed uscì "Voi 2...non siete del club Star Trek, vero?"

"Siamo in lista d'attesa."disse la ragazza.

"È un gruppo esigente."disse l'uomo "Che posso fare per voi?"

"Ci servirebbe una camera."disse la ragazza.

"Oh,ne ho soltanto una già pronta."disse lui dandole un quaderno con una penna "Siamo in ristrutturazione."

"E quanto costa?"disse Samanta.

"Quanto restate?"disse l'uomo.

"Per sempre,speriamo."disse l'amica.

"Soltanto 2 notti."disse Samanta.

"Ah,tariffa giornaliera."disse l'uomo prendendo le chiavi "Stanza luna di miele."

"Che cosa è successo al ragazzino?"disse Samanta vedendo i volantini di un ragazzino scomparso.

Lui aveva i capelli neri ,lunghi con maglietta rossa e indossava un berretto.

"Ah...è scomparso e non è il primo qui intorno."disse l'uomo voltandosi verso il volantino "I ragazzi riescono a fare le cose più assurde."

"Non si preoccupi per noi,siamo 2 angioletti."disse l'amica.

Al tramonto l'uomo salito sul mulino era ancora seduto li.

Il cielo si annuvolò.

29 giugno ,1995

La notte ormai era scesa e le 2 dormivano con la tv accesa.

Samanta si alzò da letto,andò verso la tv,mise la mano sul video,trapassandolo,ma senza romperlo,l'immagine sullo schermo scomparve e lei estrasse una piuma azzurra luminescente,poi la tv tornò normale.

Ci fu un lampo e un tuono.

In quel momento Lady Morte apparve appoggiata alla porta delle 2.

Aveva la pelle bianco latte,gli occhi avevano la parte interna di un verde acceso e dalle pupille usciva un leggero fumo nero.

Sotto la palpebra destra c'erano 3 linee nere,mentre sotto quella sinistra ve ne erano 2.

Al centro del labbro inferiore c'era una linea nera verticale sottile che percorreva il mento.

Sul mento c'erano anche altre 2 linee parallele nere che erano ai lati di quella lunga.

I capelli erano bianchi con la parte finale nera,erano lunghi e con la riga sulla parte sinistra della fronte.

Il collo era coperto da un vestito aderente nero,trasparente, che copriva anche la parte centrale del petto e del seno.

La parte laterale del petto e del seno erano coperte da un vestito nero scuro,la pancia aveva una placca circolare,con delle linee incise sopra,che arrivava fino alla vita da cui partiva una lunghissima gonna nera che arrivava a terra.

Sulle spalle aveva un enorme mantello nero che arrivava fino a terra e aveva anche delle enormi maniche che arrivavano fino alle ginocchia.

Le braccia erano coperte da un vestito nero aderente che arrivava fino al dorso delle mani bianche che erano appoggiate sulla pancia.

La parte esterna delle maniche aveva delle linee come anche la parte bassa del mantello.

L'uomo sul mulino si tolse di nuovo il panno dalla bocca vedendola apparire sotto l'oggetto,poi sollevò la lanterna.

Lady Morte aveva il mulino alla sua sinistra e volto leggermente la testa verso l'oggetto,parlando con una voce femminile ma inumana "Ogni cosa diventerà fredda e oscura.

Sei pronto a morire?"

L'uomo alzò lo sguardo e vide un asteroide che attraversava l'atmosfera bruciando.

Ci fu un altro lampo e Lady Morte apparve seduta alla sua destra.

I 2 si guardarono.

"Sei spaventato?"disse lei.

Lui scosse la testa "Sono un po' assordato."

"Tutte le cose muoiono."disse Lady Morte.

"Mi disse del tuo arrivo."disse l'uomo e Lady Morte sorrise.

"Mettiti in salvo."disse lei.

Lui allungò la mano sinistra verso di lei e toccò una barriera che produsse un'onda sulla sua superficie appena toccata e produsse molti colori.

Lady Morte mise la mano destra sulla barriera liquida "4 giorni.

17 ore.

26 minuti.

31 secondi.

È allora che il mondo finirà."

La zona della barriera toccata da Lady Morte si era illuminata di energia azzurra.

I 2 guardarono a terra e sul terreno si aprì una spaccatura dimensionale con dentro della luce che andava in alto.

Dentro c'era un vortice di vapore.

"Seguimi."disse Lady Morte che saltò nel buco con lui.

L'uomo finì in un tunnel con una dimensione di colore grigio celeste intorno e con lampi.

Alla fine del tunnel ci fu una forte luce.

L'uomo corse lontano dal mulino che venne distrutto dal meteorite,mentre Lady Morte guardava impassibile.

Ci fu un altro lampo.

La mattina dopo Samanta si svegliò su una panchina di un parco.

Una macchina della polizia si fermò li vicino.

L'agente scese e si avvicinò "Mi dispiace,ma non puoi dormire qui.

Notte da leoni,eh?"

Lei si mise seduta.

"Hai un posto dove andare."disse l'agente e lei scosse la testa "Oh,sono sicuro che qualcuno ti aspetta da qualche parte."

"C'è la mia amica,Cory."disse Samanta "È al mothel."

"Coraggio,tirati su."disse l'uomo e lei si alzò "Da brava bambina.

C'è un pervertito che gira in città.

Lo chiamano Irak Jack,ma non è il suo vero nome.

Non puoi girare vestita così."

"È quello che ha preso il ragazzino?"disse lei.

"Non ci sono prove,però ci scommetterei il distintivo."disse l'uomo "Quando i ragazzi tornano a casa con le voci nella testa,allora diventa un problema mio."

Una voce femminile alla radio lo chiamò e lui rispose.

"Ricevuto,10.17."disse lui "Coraggio,salta su.

Ti do un passaggio.

È vicino il mothel."

La zona dell'impatto meteoritico era piena di polizia,vigili del fuoco e uomini in tuta anti contaminazione verde che estraevano pezzi di roccia dal suolo.

"Ecco..."disse un uomo che estrasse la roccia "L'ho preso."

Il ragazzo che le aveva accompagnate e l'amica di Samanta giunsero sul posto.

Lui indossava una maglietta bianca,mentre lei una nera con la spalla destra scoperta.

Samanta arrivò sul posto.

"Non riesco a crederci."disse l'uomo che guidava il carro attrezzi "Sapete quanto valeva quel vecchio mulino a vento?"

Samanta vide dei resti di vestiti e un binocolo tra i sassi.

"Prova a vendere questa roba a qualche club meteo sfigato."disse quello che gestiva il mothel"Magari potresti farci su qualcosa."

"Si,tu credi?"disse il vecchio.

"Io certo lo vorrei in prestito."disse il primo.

"È un messaggio in bottiglia da parte degli alieni."disse l'agente di polizia e l'altro rise.

"Quasi divertente,Pitt."disse l'altro "Idiota."

"Che cos'è questa roba?"disse Samanta.

"Ah,dev'essere quel fuori di testa di Irak Jack,se ne stava appollaiato li in alto da 2 mesi ormai,gridando le sue stronzate sull'acropoli...la giustizia universale o chissà che."disse quello che aveva portato il carro attrezzi.

"Se ci fosse ancora giustizia in questo paese quello sarebbe appeso ad un cappio,ora."disse l'agente"Una cacca di cavallo gigante dal cielo,se vuoi il mio parere."

Il gruppo se ne andò.

"Dev'essere qualche stronzata assurda."disse Cory.

"Questa città ha superato la sua quota di stronzate assurde."disse il ragazzo che indossava gli occhiali da sole.

"Dove te ne sei andata,sonnambula?"disse Cory.

"Alla fermata."disse lei.

"Ricordi qualcosa stavolta?"disse l'altra.

"Niente."disse Samanta "È tutto nero."

Una macchina grigia arrivo e scese un ragazzo con capelli neri a mezzo collo,camicia chiara,pantaloni neri e scarpe nere.

"Ah,darò una festa per il 4 luglio a casa mia,dovreste venirci."disse il ragazzo.

"Beh,da quanto mi ha detto stamattina,mancano ancora 4 giorni."disse Cory.

"Se siete bloccate qui, tanto vale che vi divertiate,no?"disse il ragazzo.

"Che ne è della pompa dell'acqua?"disse Samanta.

"La cerco dopo."disse lui.

"Quando avrai finito di rovinarti?"disse Samanta.

"Ah,rilassati."disse Cory.

Samanta andò via.

Poco dopo le 2 erano in una tavola calda e bevevano dallo stesso bicchiere usando cannucce arancioni ondulate.

"È proprio brutto."disse Cory.

Samanta guardò i poster del ragazzo scomparso "Scomparire?"

"Se sparisco assicurati che venga figa sul manifesto."disse Cory.

Una signora anziana arrivò al tavolo con un piccolo blocco e una penna "Non pensarci,Trudy."

Trudy era una donna con capelli biondi,legati dietro la testa,maglietta bianca,gonna nera e borsa "Gesù ti ama,Agata."disse Trudy vicino al manifesto.

"Buona giornata."disse l'anziana e l'altra andò via.

"Ecco a voi."disse l'anziana mettendo un foglio sul tavolo.

"Grazie."disse Samanta.

"Da dov'è che venite?"disse la donna.

"Dalla Virginia."disse lei.

"Io sono di Boise"disse la donna "Idaho.

Reginetta delle angurie per 2 anni di seguito,ma non mi piace vantarmi."

"È ancora favolosa."disse Samanta.

"Ah,date un occhiata a quello schifoso la fuori."disse la donna e le 2 videro l'uomo del mulino nel cassonetto dei rifiuti che prendeva del cibo mettendolo in un sacco.

"Probabilmente è solo affamato e non ha un lavoro."disse Samanta.

"Oh no,quel tipo non merita la tua pietà."disse la vecchia "Avrebbe dovuto restarci secco su quel mulino."

"Stavo pensando di tagliargli via le palle."disse Cory "E lapidarlo."

"O dargli fuoco,se la benzina non costasse così tanto."disse Samanta.

"Voi ragazze stategli alla larga,ok?"disse la donna "E fatemi sapere se vi serve qualcosa.

Qualsiasi cosa."

La donna si allontanò e al bancone,vicino al loro tavolo,arrivò il ragazzo uscito dalla macchina grigia che ora indossava gli occhiali "Aranciata."

Lui le guardò.

"Serve qualcosa?"disse Cory.

"Scusate,è che vi ho riconosciute."disse il ragazzo "Vi ho viste vicino al mothel.

Che roba fantastica,eh?

Io l'ho appena comprato per 600 dollari."

"Comprato cosa?"disse Cory.

"Il meteorite."disse il ragazzo.

"Ma che cosa te ne fai di una fottuta meteora?"disse Cory.

"Un meteorite veramente,ma...dovrò fare ancora dei test,ma se potessi indovinare direi che è una siderite."disse il ragazzo "E sono composte per la maggior parte di ferro e nichel.

Io sono Jeremy."

Jeremy tese la mano.

"Sei gay?"disse Cory.

"Cosa?"disse lui.

"Jeremy non è un nome da gay?"disse Cory.

"Eccoti la tua aranciata,tesoro."disse la vecchia dietro il bancone.

"Grazie."disse lui.

"Ok,non appena va in cucina,taglia corto."disse Cory uscendo.

Samanta pagò il conto e andò da lui "Non credo che tu sia gay."

La ragazza uscì e lui rise.

Le 2 camminarono in un cimitero alla base di un'altura con spuntoni di roccia arancione in cima e anche alla base.

"Non dovresti tipo...chiamare tuo padre e dirgli che arriviamo?"disse Samanta.

"No,non voglio che si agiti."disse Cory.

"Non vuoi che ti dica di no."disse Samanta "Senti,non voglio esser di peso,ok?"

"Rilassati."disse Cory "È il proprietario del club,darà lavoro a tutte e 2.

Sono sua figlia,Cristo Santo."

"Si,ma è sempre un uomo."disse Samanta.

"Già...e sa che questo farà incazzare mia madre,il che gioca a nostro favore."disse Cory.

"Tua madre era molto carina con me."disse Samanta.

"Non vuol dir niente."disse Cory "Ti usava solo per farsi quelli più giovani."

"Almeno servo a qualcosa."disse Samanta.

Le 2 si avvicinarono ad un uomo con maglietta e pantaloni bianchi che aveva una pala in mano e aggiustava della terra con dei fiori intorno alla statua di Gesù poco distante da una chiesa.

"Ti sei mai ripassata un quarantenne?"disse Cory.

"No."disse Samanta.

"Salve."disse Cory e l'uomo si voltò.

"Siete nuove di qui?"disse lui.

"Siamo solo di passaggio."disse Samanta.

"Beh,se restate per un po' potreste fermarvi per una pizza e i miei corsi sulla Bibbia."disse l'uomo"È divertente."

"Beh,io sono satanista,lei è mezza Geova,un quarto ebrea e un pochino ritardata."disse Cory.

"Beh,noi siamo non confessionali,accettiamo tutti i generi,anche quelli con le corna."disse l'uomo.

"Com'è non poter mai far sesso?"disse Cory.

"Scusami?"disse lui.

"Ha solo male alle palle tutto il tempo o deve...masturbarsi di continuo?"disse Cory.

"Beh,non ho sempre avuto un rapporto personale con il Signore."disse l'uomo posando la pala"Però non mi manca nulla.

Sai,io ero un po' come te."

"Aveva il seno piccolo?"disse lei.

"Non proprio,ma alla tua età vedevo cose che mi facevano pensare che Dio non esistesse."disse lui"Forse anche tu hai vissuto qualcosa del genere."

"Lei non sa proprio niente di me."disse Samanta.

"Posso vedere che stai soffrendo."disse lui.

"Ma sono viva."disse Samanta.
"È così che tu vedi la vita?"disse l'uomo.

"Finché ho l'alito che sa di ciliegia...si."disse lei mettendo in bocca una caramella.

"Per te di che sa l'alito di Dio?"disse Cory.

"Di gelatina alla frutta."disse Samanta e le 2 risero.

"Beh,potete divertirvi finché volete...ma è soltanto una fuga."disse lui.

"Fottiti."disse Cory che andò via.

"Tu stai ingannando la tua mente."disse l'uomo a Samanta e le diede un testo con su scritto "Che cosa farebbe Gesù".

"Leggi queste parole."disse lui "Dio ha tutto il tempo del mondo per te."

Irak Jack era dentro un camper e prendeva degli attrezzi di metallo ripetendo le date che gli erano state dette,mise tutto in un sacco e scese.

"36 secondi."disse l'uomo "35 secondi.

34 secondi.

33 secondi.

32..."

L'uomo camminò tra le auto e il ragazzo che aveva aiutato le 2 lo vide.

Jack si fermò e posò il sacco.

"Frank,lo sa che sei qui?"disse il ragazzo "Allora?"

"In guerra ho ucciso dei bambini."disse lui "Il cervello gli è schizzato fuori dalla testa come spaghetti.

Minuscoli piedini,con piccole dita da bambino,sparsi per terra..."

"Se non parlassi così e non ti vestissi in quel modo la gente non ti allontanerebbe."disse lui "Posa la fionda almeno."

Lui guardò la fionda "E come faccio a difendermi?"

"Va bene."disse il ragazzo "Tieni pure la tua fionda.

Togliti la mimetica?"

"No,no,no,no,no."disse lui guardandosi addosso "Perché poi potrebbero vedermi."

"Credo che sia meglio che tu vada,prima che torni Frank."disse il ragazzo che continuò a riparare il cofano.

Lui si tolse il tessuto dalla bocca "Mi hanno costretto a farlo."

"Chi?"disse il ragazzo.

"I comandanti."disse Jack.

"Ok."disse il ragazzo.

"Lei ha bisogno di me."disse Jack.

"Chi?"disse il ragazzo.

"La Morte."disse lui.

"Certo."disse il ragazzo.

"Lei mi ha salvato."disse Jack "Lei può fare qualsiasi cosa.

Può persino salvare Billy."

"Cosa sai di Billy?"disse il ragazzo voltandosi.

"Non credere a quelle cretinate sulla sparizione."disse Jack guardando a sinistra "A TERRA!"

Jack si buttò a terra e poi si rialzò "EHI!

RIESCI A SENTIRMI?"

"Non serve che urli."disse il ragazzo.

"DEVI DIRLO IN GIRO!"disse Jack prendendo la borsa "DILLO A TUTTI!"

"Dirgli cosa?"disse il ragazzo.

"Il mondo!...sta per finire!"disse Jack correndo via.

A casa del ragazzo,di notte, c'era una festa.

Samanta passò dalla porta sul retro,vedendo una che vomitava,poi vide la stanza piena di persone che ballavano,poi andò fuori vicino alla piscina.

In quel momento arrivò Jeremy "Scusate."

2 lo urtarono e gli fecero cadere gli occhiali.

Samanta andò a raccoglierli e glie li diede.

"Li avevo sotto al naso."disse lui indossandoli e poi pose dei soldi "Il pranzo l'ho offerto io."

"Che carino."disse lei prendendo i soldi.

"Di solito io non vengo a questo tipo di feste."disse lui mentre scoppiavano dei fuochi artificiali.

"Allora...com'è che sei venuto a questa?"disse lei.

"Beh,speravo che..."disse Jeremy.

"Ehi...dai una controllata alla tua amica."disse il ragazzo che le aveva aiutate e Samanta vide Cory che fumava spinelli con altri maschi e poi gli soffiava sul viso, così si avviò.

L'agente di polizia arrivò in mutande e portò una cassa di birre.

"Va tutto bene."disse Samanta.

"Non rompere,dai."disse Cory che si rivolse al ragazzo "Vieni a dare un'occhiata quando sarà tutto pronto.

Ti farò avere un trattamento speciale."

"Sai,non dico di non averci pensato..."disse il ragazzo.

Cory spinse Samanta in acqua,restò ad occhi chiusi e poi riemerse,mentre l'amica urlava e si gettava in acqua.

Samanta uscì ed entrò nella casa con un asciugamano,poi osservò le foto sulla parete.

"È tuo fratello?"disse Samanta mentre il ragazzo apriva il frigo.

"Si."disse lui prendendo da bere "E dov'è?"

Lui si avvicinò al muro e aprì la lattina "È...è morto.

Probabilmente."

"Come?"disse Samanta.

"È semplicemente scomparso."disse il ragazzo.

"Come Billy Murcroft."disse Samanta.

"La polizia dice che è lo stesso tizio."disse lui "Vuoi vedere la sua stanza?"

"Certo."disse Samanta che venne portata nella stanza del fratellino.

La ragazza stava per prendere uno dei trofei.

"Ehi,non...non toccare niente."disse lui "Mio padre si incazza."

"E tua madre?"disse lei allontanandosi.

"Se l'è filata."disse lui "Era una sgualdrina comunque.

Se vuoi sederti sul letto puoi farlo.

È per questo che c'è la plastica."

Lei si sedette.

"Come si sta in..."disse lui.

"Virginia."disse lei.

"Virginia."disse lui.

"Da schifo."disse Samanta "È come se tutti quanti sapessero sempre tutto di me,ma fossi invisibile allo stesso tempo.

È come il peggio di tutte e 2 le cose."

"Nel mio liceo se uno non è invisibile è uno stronzo."disse il ragazzo.

"O un insegnate."disse Samanta.

"O tutti e 2."disse lui sedendosi sul letto "E tu ne hai?

Fratelli o sorelle?"

"Una sorella."disse lei "Si è sposata.

Ha fatto un sacco di soldi,ha una famiglia.

E non l'ho mai più vista.

Certe volte mi sento come...come se..."

"Come cosa?"disse l'altro.

"Non lo so."disse lei "Certe volte mi piacerebbe...poter cambiare posto con qualcun altro?

Capisci?"

"Ed è per questo che vai in California?"disse lui "Per essere qualcun altro?"

"Sai,ho sempre voluto fare la ballerina."disse lei "Tipo...in una compagnia o roba del genere.

Lo so che probabilmente ti sembrerà stupido."

"No,no...e che mi dici di questo club?"disse lui.

"Cory pensa che potremo lavorarci."disse lei.

"Come ballerine?"disse lui.

"Credo di si."disse lei.

"Lascerà qualche biglietto omaggio lungo la strada?"disse lui.

"E questo cosa dovrebbe essere?"disse lei irata alzandosi "Un giudizio o cosa?"

"Aspetta,no,stavo..."disse lui e lei prese la lattina.

"Dove cazzo è il bagno?"disse lei "Questo posto mi mette i brividi."

"Io non intendevo dire quello..."disse lui e lei andò via.

La piuma azzurra cadde dal cielo notturno,davanti alla casa e atterrò sull'asfalto fracassandolo.

Lei era seduta sulle scale,davanti alla piuma, e chiuse gli occhi.

Jack era dietro un albero la stessa notte,poco distante.

Lady Morte era in mezzo alla strada e una macchina passò in strada,ma l'entità venne attraversata dal mezzo senza alcun danno.

"Cosa stai aspettando?"disse Lady Morte.

Jack si alzò e attraversò la strada e le si avvicinò.

Dal suo petto uscì un serpente di acqua.

"Perché io?"disse Jack.

Ci fu un lampo e in un'istante Lady Morte aveva la parte frontale verso di lui.

"Ho fatto tante cose brutte."disse Jack mentre il suo serpente acqueo si dirigeva verso un'altra zona.

"Vuoi fare qualche altra cosa?"disse Lady Morte.

"Mi piace stare qui,con te."disse Jack.

"Adesso voltati."disse Lady Morte e lui ubbidì "Il principio della fine...comincia qui."

Le porte della chiesa si aprirono da sole e lui entrò.

"Non voglio far male a nessuno."disse Jack.

"Ma loro vogliono fare male a te."disse Lady Morte seduta su una delle panchine della chiesa,mentre la forma d'acqua si attorcigliava intorno alla croce.

"Che succede?"disse Jack.

"A ogni cosa."disse Lady Morte con il palmo della mano destra rivolto verso l'alto e sulla mano apparve una palla di fuoco "Dai fuoco a ogni cosa."

La chiesa fu data alle fiamme ed esplose facendo crollare anche il tetto.

1 luglio 1995

3 giorni rimanenti.

Samanta si risvegliò a terra,nella camera d'albergo del tutto coperta dal lenzuolo,poi andò ad aprire la porta trovando il padrone del locale.

"Ciao."disse lui "Pensate di partire oggi?"

"Ehm..."disse lei.

"Siete indietro di 2 giorni,perciò..."disse l'uomo.

"Devo prima trovare la mia amica e vedere per la macchina."disse Samanta.

"Posso farvi la tariffa settimanale,così risparmiate."disse lui.

"Si,grazie."disse Samanta che tentò di chiudere la porta,ma lui la bloccò con la mano.

"Ah,io sono molto invidioso sai."disse l'uomo "Viaggiare per il paese come Telma e Luise,alla maniera di banditi che scappano..."

"Ok,adesso devo andare."disse lei.

"Ah,ok..."disse lui e lei chiuse la porta "Sarebbe bello..."

I pompieri stavano spegnendo le rovine della chiesa che era crollata quasi del tutto.

Le colonne di ferro e il crocifisso si erano fusi e in parte sciolti.

L'uomo che aveva curato la terra vicino alla statua di Gesù era nella chiesa.

Indossava una camicia grigia,pantaloni grigi e scarpe nere.

Indossava anche degli occhiali.

Si mise seduto su ciò che restava di una panca.

Il poliziotto che aveva aiutato Samanta entrò dentro la chiesa.

"Si saranno sciolte per il calore."disse il poliziotto.

"Sceriffo…questa chiesa era fatta di mattoni."disse l'uomo alzandosi "Queste croci erano di ferro.

Credi che basti un semplice incendio?"

"Che cosa vorresti dire,John?"disse lo sceriffo.

"Dico che ci sono delle forze all'opera qui."disse John "Lo sento nella mia anima.

Qualcosa di malvagio."

"Ci risiamo..."disse lo sceriffo che guardò a terra e trovò una catenella con una piastrina militare in cima e la prese "Figlio di puttana.

La città lo crocifiggerà."

Jack camminava per una strada in pieno giorno.

Trudy era dentro una posta e piangeva al bancone"NON POSSO CREDERCI!

NON POSSO CREDERE CHE SIA VERO!"

"Vedrai che riuscirai a superarla."disse una donna rossa dietro il bancone.

Samanta arrivò sul posto con un abito azzurro "Ehm...chiedo scusa..."

"Si..."disse Trudy.

"È tutto a posto?"disse Samanta.

"No..."disse la donna "Veramente no…

La chiesa del calvario è andata distrutta dal fuoco.

La polizia sta...io so che è stato doloso..."

"E come lo sa?"disse Samanta.

"Diciamo che lo sento."disse lei "Sai,io ho una relazione personale con Gesù Cristo."

"Amen."disse la rossa.

"Davvero?"disse Samanta "E com'è fatto?"

"È...è...grande e forte...abbronzato...pieno di muscoli...e poi ha delle fiamme e luce che gli lampeggiano dagli occhi."disse lei.

"No,davvero?"disse Samanta.

"Davvero."disse Trudy "È splendido.

Lui mi ha scelto.

Questo paese è sempre stato un posto per bene.

Poi sono arrivate le droghe...e il sesso anale."

Trudy le prese le mani "Ma ognuno di noi ha la responsabilità di cambiare qualcosa per quello che possiamo.

È necessario mettere il salvo i bambini prima che si rovinino."

Il braccialetto della donna cadde a terra.

"Il mio braccialetto..."disse Trudy.

Samanta si accucciò e lo raccolse "Me l'ha dato John.

Lui sa che amo Gesù più di tutto."

Samanta andò verso l'uscita,aprì la prima porta della posta e la seconda,quella esterna venne aperta da Jeremy.

"Ehi..."disse lui "Qualcuno ha dato fuoco...hanno dato fuoco alla chiesa."

"Si,lo so."disse lei.

"È proprio brutto..."disse Jeremy "Il pastore John...è in gamba..."

"Perché?"disse lei.

"È stato in prigione."disse Jeremy "Capisci,lui ha reinventato se stesso,cioè...tipo una nuova vita,aiuta i bambini con problemi.

Non so ancora il tuo nome..."

"È Sam."disse lei.

"Jeremy."disse lui "Jeremy Frame."

"D'accordo..."disse lei andando alla porta.

"E che fai di bello?"disse Jeremy.

"Ehm...cercavo di prelevare..."disse Samanta "Ma non ho avuto molto successo."

"E quei 20 dollari?"disse lui.

"Ho dovuto pagare il mothel."disse lei.

"Beh,sai se parli con Phil abbastanza di UFO non ti farà pagare niente,solo non nominare il mio meteorite perché è incazzato che ci abbia messo le mani per primo."disse Jeremy.

"È...mi sa che preferisco pagare."disse Samanta "Grazie lo stesso."

"Si..."disse lui che la guardò andare via,poi si sollevò la manica ed iniziò a grattarsi una macchia scura che gli era apparsa sulla parte interna del gomito.

La ragazza uscì e si guadò intorno.

Il guidatore del carro attrezzi guardò in alto.

Jack era dentro una miniera e accendeva una caldaia.

Cory era in macchina con il ragazzo e dietro c'erano altri 2 maschi e una femmina.

Jack aveva preso l'attrezzatura da fabbro e stava prendendo a martellate un pezzo di ferro arroventato,poi lo mise dentro un contenitore deformato pieno d'acqua.

Una volta scesa la sera John era ancora nella chiesa.

Samanta camminò per il paese.

Jack usò una saldatrice su un pezzo di metallo che emise molte scintille.

Il proprietario del mothel era alla tavola calda e Agata gli versò un caffè,poi andò alla finestra e vide l'auto rossa con dentro Cory.

Jack stava usando una sega rotante su delle placche curve che erano state fatte per circondargli la testa,poi prese a martellate il metallo producendo scintille.

Alla fine creò una maschera di metallo simile ad un teschio e se la mise.

Samanta camminò in prossimità di un ponte e arrivò la macchina rossa.

"Ehi...che fine hai fatto ieri notte?"disse Cory.

"E tu allora?"disse Samanta.

"Sono collassata da Rendy."disse Cory.

"Dovevi rimanere."disse lui mostrando le lattine di birra "Vuoi una birra?"

"No."disse Samanta "Me ne voglio andare da questo posto.

L'hai trovata la pompa dell'acqua?"

"Credo di si."disse Rendy "Però non l'ho ancora montata."

"Perché no?"disse Samanta.

"Perché...ce la stiamo spassando."disse Cory.

"Come?"disse lei "Bevendo birra calda e ascoltando musica?"

"Esatto!"disse uno di quelli dietro dando il 5 ad un altro.

"Hai qualcosa di meglio da fare?"disse Cory.

"Pensavo l'avessimo entrambe."disse Samanta.

"Beh,non conta molto quello che pensi."disse Cory.

"Lo sai forse ce l'ho qualcosa di meglio da fare."disse Samanta.

"Che cosa?"disse Cory "Cercare di nuovo di farti fuori?"

Samanta andò via.

"Puoi fare la sonnambula fino in Virginia per quel che mi importa."disse Cory che guardò nello specchietto e vide Lady Morte che mosse la mano sinistra e poi scomparve nel momento in cui lei si voltò.

"Rincorrerla?"disse Rendy.

"Cosa?"disse Cory.

"Sei stata dura."disse Rendy.

"Parla l'ubriacone del paese."disse Cory.

"Scendi."disse lui.

"Vattene a fanculo!"disse quella dietro dando un calcio al sedile.

Cory scese dal mezzo e l'auto partì.

"SAM!"urlò Cory vedendo Lady Morte davanti a lei in mezzo alla strada.

Samanta si voltò.

Una macchina nera andò contro quella rossa e le 2 auto andarono contro Samanta.

Cory si mise la mano sulla bocca e si accucciò a terra.

Rendy scese sanguinante dall'auto e strisciò a terra,si rialzò e trovò Samanta a terra,con la testa fracassata.

Rendy si mise in ginocchio accanto al cadavere,poi guardò in alto.

Il tempo passò.

La notte seguente Cory era seduta al commissariato di polizia e c'erano 2 ventilatori con una lampada al centro.

"Sei stata fortunata ad uscire dalla macchina in quel momento."disse lo sceriffo che mise un blocco di fogli sul tavolo e prese una penna "Potevano esserci 2 morti oggi,invece di 1.

Ora...sia io che te sappiamo che Rendy stava bevendo.

Però sappiamo anche che non è colpa sua."

"Come spiega l'auto che è spuntata dal nulla?"disse Cory.

"E tu come mi spieghi i nani e i fenomeni da baraccone?"disse lo sceriffo "Non lo so.

Succede e basta."

Tornata al mothel lei si si guardò allo specchio ed iniziò a bere,poi sputò nel lavandino.

Indossava una maglietta bianca e pantaloncini rosa.

Andò all'armadio e aprì gli sportelli,poi prese una valigia e la aprì,trovando i vestiti di Samanta e prendendoli.

Nella borsa trovò un libro dalla copertina marrone,con la scritta dorata gialla.

Il titolo diceva "La filosofia dei viaggi nel tempo."

Cory guardò l'autrice e lesse il nome "Roberta Sparrow."

Aprendo la prima pagina trovò disegnato un teschio,poi girò le pagine e trovò un foglio scritto a mano,così lo prese e lo lesse sedendosi sul letto.

CONTENUTO TESTO

"C'era una volta un unicorno di nome Arial.

Arial era il più bell'unicorno del mondo.

Arial fu scoperto da un principe di nome Justin.

E il principe fu portato in un mondo di strane e bellissime magie.

Nessuno poteva vedere quanto fosse bello,perché era invisibile.

Invisibile per tutti,tranne che per Justin."

Cory aprì un cassetto dove dentro c'era la Sacra Bibbia e ci mise sopra il testo trovato nella valigia.

2 luglio 1995

2 giorni rimanenti.

Piena notte.

Ore 3,33.

Cory era distesa sul letto e dormiva.

"Svegliati."disse la voce di Lady Morte.

Cory uscì dall'appartamento e camminò trovando una curva tra una parte del mothel e un'altra perpendicolare.

"Vieni più vicina."disse Lady Morte "Più vicina."

In un angolo c'era Lady Morte davanti ad una macchinetta per il cibo.

Accanto a lei c'era il bambino scomparso.

Cory mise la mano destra in avanti e toccò la barriera.

"Perché non posso toccarti?"disse Cory.

"Perché stiamo per esplodere."disse Lady Morte "Non dovresti essere qui.

Nessuno dovrebbe."

"Voglio soltanto riavere Sam."disse Cory.

"Sam è morta."disse Lady Morte e il suo volto divenne quello di uno scheletro come anche il collo e le braccia "Ma tu puoi ritrovarla."

Lady Morte si voltò verso la macchinetta e i numeri dei prezzi cambiarono e comparve la scritta "END".

"È già cominciato."disse Lady Morte guardandola "Non ti rimane molto tempo."

Rendy era in un negozio e metteva le etichette sui barattoli indossando un grembiule,poi si fermò e rimase a fissare il vuoto,barcollò e lasciò cadere a terra la pistola per mettere i prezzi,andò in bagno,si guardò allo specchietto,aprì l'armadietto,prese una bottiglia nera,si tolse la fascia dal polso e versò sulla ferita la sostanza nella bottiglia.

Cory entrò nella stanza "Non sei andata?"

"Dove?"disse lei.

"Ovunque."disse Rendy "Ti va di fumare?"

I 2 si incontrarono fuori dal negozio che aveva l'esterno di mattoni.

Lei indossava una maglietta nera che lasciava scoperta la pancia e pantaloncini bianchi con righe nere e stivali neri.

Lui le diede una sigaretta.

"Mi dispiace da matti,cazzo."disse lui.

"Si,lo so."disse Cory.

"Ho sentito che hai firmato il verbale."disse Rendy "Hai detto che non bevevo.

Perché?"

"Rovinarti non riporterebbe indietro Sam."disse lei.

"Sarebbe giusto."disse Rendy.

"Credi nel soprannaturale?"disse Cory.

"Tipo Satana?"disse lui.

"Tipo fantasmi."disse lei.

"No,non ci credo."disse lui "Ma non ne ho mai visto 1."

"Ho detto delle cose meschine a Sam,prima che morisse."disse lei "Secondo te ,siamo cattivi?"

"Non cattivi...direi mediocri."disse Rendy che la abbracciò "Mi dispiace."

I 2 andarono in bicicletta per le strade pomeridiane del paese deserto.

"Credo che dovrei trovare Billy Murcroft."disse lei.

"Trovarlo dove?"disse lui.

"Non lo so,però l'ho visto."disse Cory "Al mothel.

Poi c'è anche una strana donna che comincio a vedere ovunque."

"Dove?"disse lui.

"Durante l'incidente."disse lei "Al mothel.

Ed è come…riesco a pensare solo al senso di colpa."
"Cos'ha detto?"disse Rendy "Sai ho preso dell'acido una volta.

Quelle schifezze colorate,pasticche...hai presente?

Ne ho prese 2 dosi e avevo questa griglia incandescente che mi spaccava il cervello e...e sapevo che quando fosse arrivata in fondo io sarei diventato una specie di vegetale.

Per tutto il tempo ho sentito l'esofago che si contorceva e mi saliva in gola.

Ci ricasco dentro di tanto in tanto.

Ma è come un dono e una maledizione.

Perché a quel punto ti tocca capire che cosa è reale e che cosa non lo è.

È come se dovessi decidere tu."

Lui arrivò ad un edificio.

"Forse tutto questo è solo un incubo."disse lei "E basta svegliarci."

Lei scese dalla bici.

"Farei qualunque cosa per tornare indietro."disse Cory "Per ricominciare."

"È reale quanto può esserlo."disse lui.

Poco dopo i 2 erano dentro una sala e lei era seduta ad un computer.

Cory stava controllando gli articoli di giornale "Dev'esserci un collegamento tra quanto successo a Sam e Donnie."

"Era il fratello di Sam?"disse lui vedendo l'articolo di giornale che parlava del motore precipitato"Non me ne ha mai parlato."

"Perché avrebbe dovuto?"disse Cory.

"Io le ho raccontato di me e di mio fratello."disse Rendy "Pensavo che lei..."

"Non ne parlava mai con nessuno."disse lei.

"E i suoi genitori?"disse Rendy.

"La trattavano come se non meritasse il loro amore."disse Cory "Diceva che ,secondo lei,suo fratello era stato quello fortunato.

Tutti quanti l'avrebbero amato e l'avrebbero ricordato per sempre."

"Ha scelto l'uscita più facile."disse Rendy "È quello che se l'è cavata meglio."

"Tu credi nelle seconde opportunità?"disse Cory.

"Credo che la vita faccia schifo e poi si muore."disse lui.

3 luglio 1995

Un solo giorno rimasto.

La notte seguente Cory e Rendy erano a letto e dormivano.

"È il momento."disse Lady Morte.

Lei si alzò e si vestì.

"Portala qua."disse Lady Morte.

Il serpente uscito dal petto di Cory la condusse per la casa e poi in strada.

"Ti manca Sam?"disse Lady Morte che era in strada davanti a lei,davanti ad una rete con dietro della auto.

"Dov'è?"disse lei.

"Ti manca?"disse Lady Morte.

"Si."disse lei.

Lady Morte si mise di spalle rispetto a lei ed indicò a sinistra con la mano sinistra.

Il serpente acqueo andò a sinistra.

"Ecco che viene."disse Lady Morte.

Lei iniziò a camminare il mezzo alla strada.

"Che cosa faresti per riaverla?"disse Lady Morte.

"Qualsiasi cosa."disse lei.

Cory arrivò su delle rotaie in mezzo al bosco e proseguì.

"Sei quasi arrivata."disse Lady Morte.

Le rotaie si separarono e il serpente acqueo si allungò andando verso una grata in un tunnel di roccia e dietro di essa c'era una forte luce bianca.

"La dentro?"disse lei.

Il serpente entrò dentro la luce.

"Devi continuare."disse Lady Morte.

Cory diede un colpo al serpente d'acqua con l'avambraccio destro dividendolo,poi la parte divisa le andò verso il volto spaventandola e poi si riunì con il resto.

"Non ti lasceranno fare quello che vuoi."disse Lady Morte.

La bottiglia le cadde di mano.

"Non sei tu a fare questo?"disse Cory.

"Non direttamente."disse lei "Raramente io agisco direttamente.

Questa è la tua ultima occasione."

"E tu vieni con me?"disse Cory.

"Io sono sempre con te."disse Lady Morte.

Cory entrò nella luce e si formò una spaccatura nera,poi una luce bianca.

Qualche giorno prima.

L'uomo che portava il carro attrezzi stava trascinando una macchina nera.

Cory si trovò in strada vicino a dove c'era stato l'incidente "Farei qualunque cosa per tornare indietro."

Un vortice di nuvole trascinò l'auto in una spaccatura nera con dentro dei lampi.

"Per ricominciare."disse Cory.

Il tempo andò all'indietro e lei si trovò nella stessa macchina rossa con Rendy e Samanta stava camminando sotto il cavalca via.

La macchina si fermò.

"Ehi,ciao."disse Samanta "Che fine hai fatto?"

"Dovevi rimanere."disse Rendy mostrando le birre "Vuoi una birra?"

"No,voglio andarmene da questo posto."disse Samanta "Hai trovato la pompa dell'acqua?"

"Credo di si,però non l'ho ancora montata."disse lui.

"Stamattina è venuto da noi il tipo del mothel..."disse lei.
"Non me ne frega un cazzo..."disse Cory.

"Non possiamo pagare un altro giorno."disse Samanta.

"Io non posso continuare il viaggio."disse Cory.

"Che succede?"disse Samanta.

"Ti ho mentito."disse Cory "Mio padre non sa che siamo qui,lui non sa nemmeno che io esisto."

"E adesso che cosa facciamo?"disse lei.

"Non ne ho idea,magari ci andiamo a fare un bel taglio scalato,un paio di tatuaggi sopra il sedere..."disse Cory e Samanta si appoggiò all'auto "...usiamo Rendy come stallone a turno,restiamo parcheggiate qui per tutta la vita,oppure..."

Cory le toccò la mano con la sua "Oppure...tu te ne puoi andare via e fare qualcosa di fottutamente straordinario."

"E tu allora?"disse Samanta.

Cory vide Lady Morte.

"Io...temo che il viaggio per me sia finito."disse Cory e l'altra lasciò la mano "Noi siamo così perfette?"

"Immacolate."disse Samanta.

"Qualche volta fa un salto qui e fammi un saluto."disse Cory.

"Ci puoi scommettere."disse Samanta.

L'auto fu messa in moto.

Cory restò a guardare dietro di se,mentre Samanta le sorrideva,poi l'auto nera andò addosso a quella rossa e Samanta cadde in ginocchio a terra.

La sera seguente c'era lei davanti allo specchio e l'immagine del suo volto venne come deformata da un onda acquea circolare multicolore sulla superficie dello specchio che si ripeté più volte.

Samanta camminò nella stanza più volte,frugò nella sua valigia e trovò il libro di Roberta Sparrow,si sedette sul letto e da esso tirò fuori una foto di lei e Cory,poi la mise nel libro e tirò il libro sul comodino,diede un calcio alla valigia e alla cassa su cui era,poi andò davanti l'armadio.

Alla finestra apparve Jack con la maschera a forma di teschio.

Poco dopo Jack era accucciato in una stanza dove erano ammassante moltissime cose tra cui mobili,reti e altro.

Lady Morte apparve davanti a lui mentre c'erano dei fulmini all'esterno.

Lui si alzò "Perché mi hai mostrato questo?

Perché le 2 amiche hanno scambiato il loro posto?"

"Vuoi sapere cosa succede quando si muore?"disse Lady Morte.

Ci fu un lampo e lei gli apparve davanti.

"Si."disse lui.

"Lo saprai."disse Lady Morte "Lei è morta per te.

Tu farai lo stesso?

Suo fratello Donny amava disegnare."

"Fa male?"disse lui.

"Devi ricordare il futuro."disse Lady Morte che alzò la testa verso il soffitto e mise gli avambracci in alto con i palmi delle mani all'insù.

Lui alzò la testa.

Lady Morte mise le braccia verso l'alto e il soffitto si allontanò.

2 luglio 1995

2 giorni rimanenti.

Samanta si svegliò sotto un cavalcavia,si incamminò e arrivò nelle strade del paese.

Si fermò vedendo un abito lungo, bianco, fatto da piccole scaglie e aveva una parte gialla sulla pancia,poi toccò le vetrate.

Jeremy uscì dal negozio e la vide.

Indossava una camicia bianca a righe verticali rosse,pantaloni corti chiari e scarpe nere.

"Ti piace?"disse lui "È appena arrivato."

"Lavori qui?"disse lei.

"È il negozio di mio padre."disse lui "Ehi,mi dispiace tantissimo per Cory."

Lei fece un passo in avanti.

"Io,io capisco che non ti vada di parlarne,ma credo che...che ogni cosa accada per un motivo e che per ogni azione ci sia una reazione uguale e contraria."disse Jeremy.

"Ci sono andata a scuola."disse Samanta.

"Allora sai che è tutto in costante movimento."disse Jeremy "In questo preciso istante l'Universo si sta espandendo e noi stiamo volando attraverso lo spazio a milioni di miglia all'ora,come...come una navicella spaziale e alla fine il cosmo crescerà tanto che...congelerà e morirà e nulla...di quello che facciamo...conterà più."

"Quindi Cory non conta nulla?"disse lei.

"No...lei conta...è solo che..."disse lui togliendosi gli occhiali "Io credo che ognuno di noi abbia...qualcosa che deve compiere.

Un potenziale o un destino.

Come...io ero destinato ad avere tra le mani quel meteorite e salta fuori che non è nemmeno un meteorite,pensa.

Contiene questo...questo metallo che...beh,non è nemmeno catalogato sulla tavola periodica.

Io...io,io,penso proprio che lo chiamerò framio."

Jeremy iniziò a grattarsi il braccio.

"Cioè come il tuo cognome?"disse lei.

"Tutto sta cambiando per me."disse Jeremy "Riesco a vedere cose che prima mi capitava ...soltanto di sognare."

"Che cosa ti è successo al braccio?"disse lei.

"Ehm..."disse lui vedendo la macchia che era diventata rossa e perdeva sangue " È solo un eritema."

Rendy arrivò sul posto con la bici "Sam?

C'è qualcosa che posso fare?"

"Riportami la mia amica."disse Sam guardando la vetrina "Comprami quel vestito."

"Non posso permettermelo."disse Rendy.

"Non puoi nemmeno riportare indietro la mia amica,vero?"disse Samanta.

"No."disse Rendy.
"Beh,allora tu a che cosa servi?"disse lei andando via.
"Sam,ti prego..."disse lui.

"Ehi..."disse Jeremy avvicinandosi "Vedi di sparire."

"Mi stai prendendo per il culo?"disse Rendy e Jeremy gli diede una testata facendolo svenire.

Samanta si avvicinò alla chiesa in fiamme.

Indossava una maglietta bianca,senza maniche,jeans molto corti e aveva il testo che le aveva dato il prete in mano.

La ragazza entrò nella chiesa e si mise su una panchina.

John entrò poco dopo "Ehi…

Sono sorpreso di vederti.

Ho sentito della tua amica,mi dispiace."

"Volevo solo restituirle il suo libro."disse Samanta mostrando il testo.

"Ah...ti va di parlare?"disse John.

"Di che cosa?"disse Samanta.

"Beh,se ti dicessi ad esempio...che Dio può mostrarti la strada?"disse John "Dare un senso alle cose?"

"Non ci credo."disse Samanta.

"Sai lui può trovare anche te,aiutarti a far partire il futuro."disse John "Voglio farti vedere una cosa.

Che ne dici?"

I 2 andarono in un cinema vuoto.

"Vieni."disse lui che proseguì e si mise seduto in prima fila "Certe volte mi piace venire qua,mettermi seduto...e stare fermo a guardare quello schermo,aspettando che Dio mi mostri il suo progetto per la mia vita."

Samanta si sedette "Quindi lei...si è fatto un sacco di droghe quando era più giovane?"

"Coraggio."disse lui sorridendo "Provaci.

Guarda su,verso quello schermo e cerca di visualizzare il progetto che credi che Dio abbia per la tua vita."

"Cominci prima lei."disse Samanta.

"Ok."disse lui.

"Che cosa vede?"disse lei.

Jack vide se stesso in abiti neri in mezzo alle rovine della chiesa con le braccia spalancate.

"Vedo una luce."disse John "Una luce divina che mi guida."

"E...che cos'è che vede per me?"disse lui.

"Beh,per te stessa devi guardare tu."disse lui "Avanti,rappresenta...rappresenta la tua vita per come Dio vorrebbe che fosse."

Samanta ricordò quando era sul palco della scuola da bambina e ballava con le altre.

"Che cos'hai visto?"disse John.

"La mia infanzia."disse Samanta.

"Oh,non puoi tornare indietro."disse John.

"Pensavo fosse il mio turno."disse lei.

"Si,ma se veramente vuoi nascere una seconda volta devi riuscire a dimenticare il passato."disse John.

"Jeremy mi ha detto che lei,in passato,è stato in prigione."disse Samanta "Che cosa aveva fatto?"

"Ah...non è così importante."disse lui togliendosi gli occhiali.

"È per questo che poi ha cercato Dio?"disse Samanta "Per riuscire a salvarsi?"

"Lui ha cercato me."disse John "Tu lo sai che...tutto quello che c'è nell'Universo,qualsiasi cosa è volontà di Dio?"

"E i buchi neri allora?"disse lei.

"Ogni cosa."disse lui.
"I dinosauri."disse lei.

"Qualsiasi cosa."disse lui.

"L'herpes?"disse lei e lui rise.

"Non è una coincidenza che tu sia qui con me,lo sai?"disse John.

Trudy entrò nel cinema.
"Ho una cosa per te."disse lui dandole un braccialetto con dei cubi con delle lettere "È un braccialetto.

Che cosa farebbe Gesù.

Mettilo al polso."

Lei si mise il bracciale.

"Ecco."disse lui che le toccò le gambe "Così.

È solo un simpatico promemoria.

Tu non sai quanto sei speciale vero?

Pensavo che tu ti fidassi di me."

"No."disse lei ritraendosi "Credo di aver cambiato idea."

"Lo sai che anche Dio può cambiare idea?"disse lui.

Poco dopo Samanta uscì dal locale seguita da lui.

"Sam..."disse lui che le afferrò il braccio "Sam,aspetta un momento,ascoltami.

Tu..."

"Dov'eri?"disse Trudy che lo raggiunse "Avremmo dovuto raccogliere quelle donazioni.

Eravamo d'accordo."

"Stavamo solo parlando."disse John "Vero,Sam?

Stavamo solo parlando?"

"Certo."disse lei dandogli il braccialetto "Solo,solo parlando.

Tenga."

Lui prese il braccialetto.

"È bello che i peccatori riescano a pentirsi."disse lei che andò via.

Trudy rimase sconvolta.

"Trudy, non era niente."disse lui.

"Ti credo"disse lei toccandosi il bracciale "Ti ha costretto lei."
"Non era niente."disse lui.

"Il mio braccialetto è sparito,John."disse lei.

"Andiamo."disse lui e lei lo seguì.

Il tempo passò e si fece notte.

Jack accese una lanterna legata ad un albero spoglio.

Dalla collina riusciva a vedere il paese,poi si sedette,con la maschera di metallo sul viso e guardò in alto.

Samanta era nel mothel,nel letto e leggeva il libro di Roberta Sparrow "In molti non si svegliano nel loro viaggio verso l'Universo Tangente.

Spesso sono perseguitati dall'esperienza dei loro sogni.

Molti di loro,non ricorderanno."

Samanta si addormentò.

Lady Morte era di spalle rispetto al cinema,mentre c'erano dei lampi,poi guardò l'edificio dietro di se.

"Io arrivo per tutti voi."disse Lady Morte.

Ci fu un altro lampo e lei apparve seduta in strada a gambe incrociate,poi guardò alla sua destra.

"Ci siamo."disse Lady Morte che apparve sui binari vicino alla galleria quando ci fu un altro lampo"È il momento di morire."

Lady Morte apparve in un luogo buio,con una luce alle spalle.

3 luglio 1995

11 ore rimaste.

Samanta si svegliò sulla collinetta vicino all'albero.

Accanto a lei c'era un sacco a pelo e una coperta.

Jack le prese il libro di Roberta Sparrow e corse sul sacco a pelo,si sedette ed iniziò a leggerlo.

Samanta si alzò,si avvicinò accucciandosi e tese il braccio "Restituiscimelo."

Lui la guardò in silenzio.

"Perché mi guardi in quel modo strano?"disse Samanta.

"E tu perché hai quell'aspetto strano?"disse lui.

"Che cosa ti è successo?"disse lei.

"Mia nonna mi disse che saresti venuta."disse Jack.

"Io non so chi sia tua nonna."disse Samanta.

Lui le diede il libro.

"Come ti chiami?"disse lei.

"Justin Sparrow."disse lui.

"Roberta Sparrow?"disse lei.

"Esatto."disse lui "Fammi vedere come fare.

Io capisco adesso."

"Farti vedere che cosa?"disse lei "Hanno trovato le tue piastrine di riconoscimento in chiesa.

Dicono che sei stato tu a darle fuoco."

Lui rise poggiando la schiena all'albero "Dovevo arrivare a un livello più alto."

Justin si alzò e lo fece anche lei.

Lui le mostrò il teschio.

"Quella che cos'è?"disse Samanta.

"È la faccia di Lady Morte."disse lui "Donnie amava disegnare."

"Come fai a sapere il suo nome?"disse lei.

"Me l'ha detto lei."disse Justin.

"Quando?"disse lei.

"Poco tempo fa."disse lui che si mise la maschera "Io ricordo il futuro..."

Samanta corse via,passò in una galleria e proseguì.

Lui la osservò dall'altura rocciosa.

Samanta arrivò all'imboccatura di una miniera dove c'era anche un carrello rovesciato.

Trovò un braccialetto identico a quello che le aveva dato il prete e lo prese.

Sul braccialetto c'era una chiave,poi si avvicinò all'entrata della miniera che era chiusa con una porta di sbarre.

"Trudy?"disse Samanta "Sei qui?"

Samanta provò ad aprire la porta,poi vide il lucchetto e usò le chiavi per entrare.

Vide che c'erano 2 corde attaccate al soffitto ed iniziò a seguirne una che la condusse al cadavere di un bambino decomposto,poi lei si voltò e vide quello che era scomparso di recente.

Lei si spaventò vedendoli e corse via.

La sera seguente lo sceriffo uscì dalla tavola calda e Rendy era seduto vicino al bancone.

Samanta entrò e tutti applaudirono.

La ragazza andò a sedersi ad un tavolo e arrivò Agata.

"Hamburger,pepsi e niente ketchup sull'hamburger."disse Agata.

"Grazie."disse Samanta.

"Ben fatto ragazza e non preoccuparti,lo troveranno."disse Agata "Ci riescono sempre."

"Chi?"disse Samanta.

"Irak Jack."disse lei andando via.

Rendy la guardò "Ce l'hai ancora con me?"

"No."disse lei.

"Non è stata colpa mia."disse Rendy "Quell'auto è sbucata dal nulla."

"Lo so."disse lei.

Rendy si sedette vicino a lei "Hai visto le ossa di mio fratello?

Se tu fossi entrata in quella miniera un giorno prima,forse Billy Murcroft sarebbe vivo.

Dicono che deve aver sofferto."

"Mi dispiace."disse lei.

"Lui lo ha lasciato li dentro a morire."disse Rendy "Al freddo e da solo."

"Pensano che sia stato Irak Jack."disse lei.

"Probabile."disse lui.

"Perché?"disse Samanta.

"Hanno trovato la sua roba proprio sopra la miniera."disse Rendy.

"Però non è stato lui."disse Samanta.

"Non ha più importanza ormai."disse Rendy "Mio fratello,Cory...Billy...

Sono morti.

Tutto qui."

"C'è una cosa che non ti ho ancora detto."disse lei "Anche mio fratello è morto.

Io avevo 10 anni.

A partire da quel giorno,niente è stato più come prima."

"Non lo sarà più."disse lui "Non possiamo farci niente."

"Tu credi che sarà più facile?"disse lei.

"Credo che sarà peggio."disse Rendy.

"Ma forse dipende solo da noi."disse Samanta.

"Come?"disse Rendy.

"Ci svegliamo e ricominciamo."disse lei.

"Mi piacerebbe tanto poterci credere."disse Rendy "Abbiamo gli stessi buchi nel cuore.

Tu e io."

Justin entrò nel locale.

Agata lo vide e fece cadere a terra la tazza del caffè.

2 ragazzi uscirono e fuggirono.

Lui,con il volto pieno di tagli,si mise in ginocchio "Fammi vedere come.

Ti prego,fammi vedere come."

"TE LO MOSTRO IO!"urlò il poliziotto dandogli un calcio alla schiena e gettandolo a terra.

"No!"disse Samanta mentre Remdy la teneva.

"3 ORE!"disse Justin "41 MINUTI!

45 SECONDI!

Ecco quando il mondo finirà."

Remdy fu portato via dalla polizia e messo in macchina.

"Scusami."disse lui mentre veniva portato via "Ho fallito."

"Ma lui non centra niente!"disse Samanta "Vi ho detto com'è andata!"

"Ho parlato con Trudy io stesso."disse lo sceriffo.

"Vi sta mentendo,è stata lei!"disse Samanta e lo sceriffo se ne andò.

Trudy le arrivò alle spalle,la voltò e le diede uno schiaffo "Come ti permetti di accusarmi?!"

La donna mostrò il bracciale "Questo è il mio braccialetto."

La donna andò via e lei vide John che era in un furgone e la guardava male.

Samanta vide Rendy che la guardava dalla finestra del locale,poi andò via.

La ragazza aprì la porta del mothel e trovò l'abito della vetrina sul letto sorridendo.

Jeremy apparve dietro di lei.

Aveva una giacca chiara,camicia bianca,pantaloni neri e scarpe nere.

"Che ne pensi?"disse lui.

"Penso che questa sia la cosa più carina che qualcuno abbia mai fatto per me."disse lei.

Lui entrò e chiuse la porta "Dai,non può essere."

"È così."disse lei che andò a prendere il vestito,mentre lui si grattava la nuca.

"Beh,questo è solo l'inizio."disse lui "Vieni a vedere i fuochi d'artificio con me,stasera?"

"Non lo so."disse Samanta.

"Ah,aventi."disse Jeremy avvicinandosi "Sarà bellissimo.

Non...non vorrai perderteli?"

"Io...io non so se me la sento di venire..."disse Samanta.

"Non dovresti stare da sola."disse Jeremy "Sul serio.

Dai ,coraggio,provatelo."

Lei sorrise.

I 2,in piena notte,presero un'auto e andarono su una collina.

Lei scese con addosso il vestito,mentre lui portava un tappeto.

"Perché siamo qui?"disse lei.

"Questo è il posto migliore."disse lui.

"Non mi va di stare quassù."disse Samanta che aveva una cesta.

"Sei meravigliosa."disse Jeremy che distese il tappeto "È proprio qui che arriveranno i fuochi."

Jeremy si tolse la giacca "Sara bellissimo,vedrai."

Il ragazzo si mise su un ginocchio sopra il tappeto "Prova a dimenticarti tutto.

Per un secondo.

Svuota la mente."

Lui le tese la mano,lei la prese e si sedette accanto a lui.

In cielo era pieno di stelle.

Sul firmamento stellato passò una linea d'energia dorata che formo una dimensione dove c'era una spaccatura nera ad imbuto,con i contorni azzurri,poi gialli,arancioni,rossi e verdi.

Uno strano oggetto eterico finì dentro la spaccatura.

L'oggetto era formato da linee cilindriche verdi che formavano un cubo.

Da ogni angolo interno del cubo c'erano dei cilindri verdi che andavano verso l'interno formando un altro cubo.

L'oggetto entrò nella spaccatura dimensionale finendo nel tunnel che aveva all'esterno una dimensione nera con macchie gialle.

L'oggetto andò verso la Terra,uscendo dal tunnel,ed iniziò a bruciare a contatto con l'atmosfera,trasformandosi in un uccello di fiamme.

Jeremy si grattò il bozzo rosso dietro la nuca ed era nervoso,poi guardò l'orologio e la mano gli tremò.

Il ragazzo si alzò e tirò un sasso "INCAPACI DEL CAZZO!"

Il ragazzo vide una meteora attraversare il cielo.

"L'hai visto?"disse lui.

"Che cosa?"disse lei.

Altre meteore iniziarono a cadere.

"Questo...questo è impossibile!"disse lui.

"Cosa?"disse lei "I fuochi d'artificio?"

"No."disse Jeremy con uno sguardo folle e un mezzo sorriso"I tesseratti."

Uno dei meteoriti cadde alle sue spalle e lui si voltò ridendo,mentre il cielo iniziava a riempirsi di meteore.

Samanta si alzò vedendo il bubbone sul suo collo "Che cosa ti è successo?

Il tuo eritema si sta gonfiando!"

"Ma come...ma come fai a pensare a questo ora?"disse lui "Guarda il cielo."

Un'altra meteora si schiantò poco distante da loro,poi ne cadde un'altra che spavento la ragazza.

"Stanno arrivando."disse lui ridendo "E c'è una sola persona al mondo con cui voglio assistere a tutto questo."

Jeremy la afferrò e un altro meteorite cadde vicino a loro "Soltanto un bacio,ne ho davvero bisogno."

Lei lo spinse via.

"Sei veramente così superficiale?"disse Jeremy "Forse...forse sei soltanto una troietta..."

Lei si allontanò.

"... mi hai preso in giro per tutto il tempo."disse Jeremy furioso avvicinandosi.

"Jeremy,se fai così mi fai paura,forse…potresti calmarti un po'..."disse lei.

"Calmarmi?!"disse Jeremy furibondo "Eccomi del tutto calmo!"

Jeremy si infuriò,il suo volto si coprì di vene.

Gli occhi del ragazzo cambiarono.

"Oh santo cielo..."disse lei.

Jeremy le afferrò il braccio "Se tu potessi vedere...chi vedo io..."

Lui la spinse via e lei andò a sbattere contro la maschera di metallo di Justin rompendosi la tempia destra e morendo.

"Sam?"disse lui che la voltò vedendo che era morta e spaventandosi,poi corse via.

Justin era seduto in cella,guardò davanti a se e quando ci fu il lampo apparve Lady Morte.

Lui si alzò avvicinandosi alla porta della cella.

Ci fu un secondo lampo e Lady Morte apparve davanti alla cella,passandogli la piuma luminescente.

"Solo tu puoi salvare l'Universo."disse lei.

Ci fu un altro lampo,Lady Morte sparì e la cella si aprì da sola.

Rendy guidò la bici fino al mothel mentre le meteore cadevano,poi andò a bussare alla porta della ragazza "Sam?

Sam?"

Voltandosi vide le esplosioni.

Le meteore iniziarono a cadere sul paese.

Rendy arrivò sulla collina trovando il panno a terra e un meteorite gli cadde vicino spaventandolo,poi lui trovò il corpo di Samanta e si accucciò,prendendolo in braccio e si voltò vedendo Justin che si avvicinò senza curarsi del meteorite che gli era caduto alle spalle.

Il ragazzo andò via e Justin raccolse la maschera da teschio indossandola,poi spalancò le braccia.

VOCE NARRANTE DI SAMANTA

"Ci svegliamo...e ricominciamo."

Il tempo iniziò a scorrere all'indietro.

Justin si diresse verso il mulino e ci salì sopra.

Una volta scesa la notte guardò in alto e vide la meteora venire verso di lui sorridendo.

Lui non si spostò e il meteorite lo uccise distruggendo il mulino.

Samanta si svegliò di colpo dal sonno.

La mattina dopo la roccia fu tirata fuori dal cratere.

"Tutto bene,Frank?"disse il proprietario dell'albergo accucciandosi.

"Non riesco a crederci."disse l'anziano che portava il carro attrezzi.

Samanta arrivò con Cory e Rendy.

"Prova a vendere quest'affare a qualche club meteo sfigato,magari potresti farci su qualcosa."disse l'altro.

"Ma che razza di uomo immagini che io sia?"disse Frank "Cercare di far soldi dalla morte di un'altra persona?"

Gli agenti portarono via il corpo di Justin che era su una barella.

"Dovresti vergognarti di te stesso solo per aver pensato una cosa simile."disse Frank.

Samanta toccò la lanterna di Jack e la prese.

I 3 andarono via.

In quel momento arrivò Jeremy in auto e scese.

"Quindi,ogni quanto passa quel pulman?"disse Samanta.

"Perché?"disse Cory.

"Sto per partire."disse Samanta.

"Cosa?"disse Cory.

"Vieni con me?"disse lei.

"Beh..."disse Cory "Si."

"Dove te ne andrai?"disse Rendy.

"Eh,infatti."disse Cory.

"In Virginia."disse lei "Torno a casa."

"Come si sta la?"disse lui.

"Da schifo."disse Samanta.

Lo sceriffo raccolse la piastrina di riconoscimento di Justin dalle macerie.

Il proprietario de mothel trovò la roccia sul suo bancone e la toccò sorpreso,poi andò alla finestra sedendosi sul divano.

Trudy era nel cinema e si stava facendo il segno della croce.

John era a curare la terra intorno alla statua di Gesù.

Billy andò alle sbarre della porta e mise la mano fuori.

Jeremy andò alla tavola calda e si mise a mangiare.

Agata andò alla finestra con il contenitore del caffè in mano.

Samanta e Cory erano nell'auto di Rendy che le stava riportando indietro.

"Noi siamo davvero così perfette?"disse Samanta.
"Immacolate."disse Cory.