BLOOD-C:ATTO I
TERRA 33
LINEA TEMPORALE ALTERNATIVA
1997
In un condotto nero c'erano dei recipienti di vetro,pieni di liquido rosso, che si muovevano come
globuli rossi in una vena.
Nella parte precedente c'erano 2 circonferenze gialle incrociate.
VOCE NARRANTE
"Di cosa pensate siano fatte le persone?
Non sto parlando di sangue o carne."
I contenitori erano in un condotto di vetro e si ammassavano verso l'alto.
VOCE NARRANTE
"Ci curiamo già dell'aspetto esteriore,quindi ora concentriamoci su quello che viene chiamato
aspetto interiore."
Vicino ad un lago c'erano delle case da entrambe le estremità che formavano 2 paesi diversi.
Dietro 1 di questi paesi c'erano dei blocchi di pietra simili a megaliti.
Una mano umana era sul tubo di vetro che conteneva i piccoli contenitori.
VOCE NARRANTE
"Se volete possiamo anche definirla come indole.
Essa esisteva già prima che nascessimo,oppure...quell'indole è stata come un'influenza?"
C'era un albero accanto a delle rocce su una collinetta sotto un cielo nuvoloso e scuro.
VOCE NARRANTE
"Le persone nascono così,o lo diventano?"
Un treno passò in una grande città.
C'era una grande zona di chilometri e chilometri,fatta di rocce grandi, e c'era un uomo che saltellava
da una parte all'altra.
Nella zona c'erano 2 cilindri di legno paralleli simili a colonne con 2 tavole orizzontali in cima.
L'uomo iniziò a compiere salti innaturali,facendo capriole a mezz'aria a velocità innaturale.
VOCE NARRANTE
"La risposta è…"
L'uomo si rivelò essere una creatura mostruosa,simile ad un pipistrello umano.
Era senza vestiti,la pelle era scura,era calvo,aveva gli occhi completamente gialli,le orecchie erano
appuntite,i denti appuntiti,il corpo snello,le unghie appuntite e le ali membranose.
Volò verso il suolo e una spada da samurai,brandita da mani femminili,lo tagliò in 2.
In Giappone c'era una ragazza americana che era a gambe incrociate dentro una stanza.
Indossava abiti lunghi e bianchi e aveva davanti un tavolino bianco.
Aveva i capelli neri,lunghi fin sotto l'inizio delle gambe,legati da 2 nastri
rossi,all'altezza del mento,divisi in 2 enormi ciocche.
I capelli erano molto folti e lisci,aveva una frangetta sulla fronte e 2 ciocche lunghe fino alla base
del collo ai lati della testa,prima delle orecchie.
Aveva gli occhi neri e degli occhiali piccoli.
Indossava un lungo vestito bianco,lungo fino a terra,con maniche molto larghe.
Sotto l'abito indossava una camicia nera a mezze maniche,con una linea rossa dal collo alle
maniche,che avevano i bordi rossi.
La camicia era simile ad una giacca e aveva una cravatta rosso scarlatto e i bordi del colletto rosso.
Aveva una minigonna rosso scarlatto,con i bordi neri.
Sotto le ginocchia c'erano delle calze nere e aveva delle scarpe nere con la parte superiore rossa e i
lacci neri.
Lei teneva gli occhi chiusi,era in ginocchio e nella sua mente c'era una luce.
La ragazza tenne le mani giunte,poi le mise sulle ginocchia "Eppure mi manca poco per
prendere...quella luce…
Sono così vicina,a comprendere il significato di quella luce."
"Saya."disse la voce di un uomo alle sue spalle e lei si voltò.
All'entrata c'era un uomo orientale con un lungo abito bianco,legato da una cintura nera.
Aveva i capelli tirati indietro e legati,in quanto erano lunghi e terminavano con una coda da cavallo.
Aveva dei cerchi neri ,con una croce nera dentro, su entrambi i pettorali.
Aveva anche una lunga gonna nera.
Lei sorrise "Ah!
Padre!"
Saya gli corse contro,ma inciampò e cadde a terra.
"Saya!"disse l'uomo che si chinò.
Lei si mise in ginocchio e continuò a ridere come se non fosse successo nulla "Saya sta bene!
È una ragazza forte!"
"So che sei forte,ma una ragazza non dovrebbe sbattere il viso così tante volte."disse lui.
"Non lo faccio così tante volte."disse Saya "Il mio viso…"
"Tu inciampi,urti e sbatti su ogni cosa."disse lui "Il tuo viso potrebbe anche non ferirsi ogni
volta,ma dovresti comunque fare attenzione."
"Mi spiace davvero,padre."disse Saya.
"Beh,devi esserti impegnata molto a stare li."disse il padre "Da questa mattina,no?"
"Si."disse lei "La luce era ancora li."
"Sei riuscita a prenderla?"disse lui.
"No."disse lei"Ho provato,ma è fuggita."
"Ultimamente succede abbastanza spesso."disse l'uomo.
"Si."disse Saya "Riesco bene a ricordarla."
"Ma come pensavo è difficile comprenderla."disse lui.
Lui le mise la mano sinistra sulla spalla destra "Anche la tua vera madre riceveva
delle profezie mentre era semi-addormentata.
Quando venne nel nostro paese era già ben conosciuta.
La luce che hai visto potrebbe essere una predizione."
"Potrebbe aiutarmi ad adempiere ai miei compiti."disse Saya.
Il padre annuì"Non è necessario preoccuparsi,ma nel caso sentissi qualcosa…"
Lei sorrise,poi chiuse gli occhi e parlò con l'espressione sorridente "Lo so!
Ti informerò il prima possibile."
"In oltre,Saya..."disse lui.
Lei spalancò gli occhi sorridendo "Si?"
"Se vuoi fare colazione con i nostri vicini,faresti meglio ad andare a cambiarti
immediatamente."disse lui.
Lei si alzò e corse verso l'uscita,ma cadde a terra di nuovo.
Poco dopo si tolse l'abito bianco e rimase con la divisa nera e rossa,prese una borsetta e corse fuori
uscendo da una piccola casetta,con 6 gradini davanti,con un bosco intorno, e poco distante un'altra
casa.
Scese di corsa degli scalini di una discesa e seguì un vialetto di pietra.
Intorno c'erano altre abitazioni,delle statuette di leoni,su 2 colonne e poi una lunga scalinata in
discesa con all'inizio 2 colonne rosse,collegate da una trave rossa orizzontale.
Lei arrivò alle colonne e fece un inchino verso la casa dove aveva pregato,poi scese di corsa e
arrivò davanti a una casa a 2 piani,di legno,circondata da un giardino e dal bosco.
C'era una strada che andava oltre la casa e altre 2 collegate che andavano a destra e a sinistra.
Lei corse verso la casa ed entrò,poi si sedette ad un bancone dove un ragazzo le diede del
cappuccino.
"Ti sei di nuovo ferita il naso,vero?"disse il ragazzo all'interno ridendo.
"Dopotutto,credo di essere troppo sbadata."disse Saya.
"Mhm..."disse il ragazzo "Penso che tu sia soltanto troppo frettolosa."
"Sto causando un sacco di problemi a mio padre."disse Saya.
"Anche Tadayoshi-San,probabilmente ti sta causando dei problemi."disse lui "È sempre così
intransigente.
Non scende mai a compromessi.
Ad esempio quando ti ha adottata ha cambiato il tuo nome originale con uno di questo paese.
Mi immagino..."
"No."disse Saya con espressione allegra "Mio padre è gentile ed onesto.
Ed è anche forte."
"Saya,ammiro molto tuo padre..." disse il ragazzo.
"Si!"disse lei che ricevette un vassoio con sopra del cibo,un cucchiaio,una forchetta,un
bicchiere e tovagliolo "Vorrei essergli più d'aiuto,ma ho ancora bisogno di molta pratica."
"Puoi farcela."disse il ragazzo "Stai lavorando sodo,davvero sodo."
Lei sorrise.
"Quindi,quanto tempo riman..."disse lui e lei si alzò di scatto spaventata.
"Aspetta!"disse lui "Hai ancora 10 minuti.
Non preoccuparti.
Goditi la tua colazione,va bene?"
Poco dopo lei uscì dalla casa e corse in strada,verso il lago.
Camminò sulla strada in discesa e guardò le nubi sorridendo e iniziò a canticchiare "Che piacevole
giornata.
Il cielo è così vasto e blu."
Una farfalla le svolazzò intorno.
"I toast,le uova,il caffè sono così gustosi."disse lei canticchiando "E mi sento benissimo.
Che piacevole giornata."
Arrivò ad un ponte che dava su un fosso con le pareti di cemento.
Sotto scorreva un fiume piccolo con dell'erba ai lati e sulle pareti.
"Mi sono alzata e ho fatto il mio dovere."disse lei canticchiando.
Camminò su una strada tra gli alberi e continuò a cantare "Le farfalle svolazzano e le formiche
lavorano."
Girò su se stessa diverse volte,canticchiando "Mi sento così,così bene."
Riprese a camminare cantando "Che piacevole giornata.
Tutto sembra splendere."
Lei arrivò alla scuola.
Era un grande edificio chiaro a 2 piani.
Davanti c'era una recinzione e diversi giardinetti con strade all'interno.
Corse dentro a massima velocità e rischiò di inciampare nel corridoio,poi entrò e salutò la classe
con un inchino "Buon giorno."
L'insegnante ancora non c'era.
Saya si sedette ansimando e la compagna la guardò.
Lei aveva i capelli scuri,cortissimi a sinistra,a mezzo collo a destra.
"Oggi hai fatto in tempo."disse lei.
"Già e non è stato facile."disse Saya.
La compagna accanto le parlò.
Aveva i capelli castani,lisci e lunghi,con una treccia sulla parte sinistra.
"Oggi,sulla strada,non c'erano bambini sperduti?"disse la seconda.
"Non c'erano nonnine in cerca di aiuto?"disse la terza dietro.
"No."disse lei "C'era solo della spazzatura sparsa in strada."
"Non avrai mica pulito,vero?"disse la prima.
"Purtroppo non sono riuscita a portarla tutta al camion dell'immondizia..."disse Saya"...ma l'ho
portata alla discarica,quindi non ci dovrebbero essere problemi."
"Ma sei scema?"disse la prima alzandosi "Ti perdi da qualche parte in città ogni giorno!
Per quanto intendi fare la santarellina?"
"Oggi non sono in ritardo..."disse Saya.
"Non riguarda solo oggi."disse la ragazza che si sedette "Per qualche motivo sei in ritardo almeno
2 volte alla settimana!"
Saya si voltò verso la ragazza orientale e le fece un piccolo inchino "Scusami."
"Scusarti con me non serve a nulla,sai?"disse la ragazza.
La seconda e la terza ragazza,che erano gemelle,si alzarono e dissero "Yuuka-Chan fa paura!
Come la mamma!"
"Che diavolo state dicendo?"disse la prima furiosa e le 2 si rifugiarono dietro Saya.
"Ehm..."disse Saya.
Un ragazzo dai capelli castani,dietro loro,parlò "Mi spiace disturbarvi,ma…
L'insegnante tornerà presto."
"Scusa se abbiamo fatto chiasso."disse la seconda.
"Niente affatto."disse lui "Mi piace guardarvi,ma,per favore,fatelo in un altro momento."
"Non c'è un altro momento!"disse la prima.
"Nei duetti comici c'è bisogno di una buona spalla."disse lui.
"Chi stai chiamando spalla?"disse la ragazza irata mostrando il pugno.
Le 2 gemelle la indicarono e parlarono assieme "Spalla!"
L'insegnante entrò "Salve.
So che vi state divertendo,ma è l'ora della lezione."
L'insegnante era una donna americana,con i capelli castano chiaro legati a metà del collo e con una
chioma immensa sulla schiena.
Aveva la riga sulla parte sinistra della testa e c'erano alcune ciocche ai lati del viso,di cui quella a
destra era la più lunga.
Aveva una lunga giacca bianca e una mini gonna.
"Vi prego continuate la conversazione nella pausa pranzo."disse la donna.
"Non ci si metta anche lei!"disse la prima ragazza.
La donna rise "La spalla è importante,ma c'è anche bisogno del comico."
In quel momento entrò un ragazzo.
"Tokizane-Kun?"disse l'insegnante "Sei in ritardo,ma cammini come fosse niente."
"Mi scusi."disse lui.
"Non sei sincero,vero?"disse l'insegnante "Dovresti almeno fare finta che ti importi."
Saya e lui si diedero una rapida occhiata.
"Beh,facciamo l'appello."disse l'insegnante "Kisaragi Saya."
"Presente!"disse la ragazza colta alla sprovvista.
"È tutto."disse l'insegnante che poi rise "Scherzavo!"
Tutta la classe rise.
"Signorina Sullivan,non dovrebbe fare scherzi del genere!"dissero le gemelline.
Più tardi le 2 erano a giocare a basket nel campo all'aperto.
Saya indossava una maglietta bianca,con le spalle rosso scuro,con delle linee rosse su di
esse,pantaloncini neri con linee rosse verticali e scarpe nere.
Lei correva palleggiando,mentre altre 2 ragazze erano ai suoi lati.
Arrivò davanti a 2 ragazzi,riuscì facilmente ad evitarli e a segnare nel canestro,dopo
segnò,ancora,poi la ragazza con i capelli scuri,con cui aveva parlato in classe,tentò di toglierle la
palla,ma senza successo.
Saya lanciò la palla da lontano e fece canestro lo stesso.
L'arbitro fischiò e le gemelline corsero urlando verso di lei e la abbracciarono "SEI
FANTASTICA,SAYA!
SEI GRANDIOSA!"
"Grazie."disse lei.
La ragazza con i capelli neri si avvicinò "Sei davvero un'atleta fantastica.
Sei sempre stata così?"
"Si, non credo di essere cambiata molto."disse lei.
"Scommetto che da piccola arrivavi prima a tutti gli eventi sportivi!"disse una delle 2.
"La tua famiglia deve esserne orgogliosa!"disse la seconda.
"Non direi."disse Saya "Mio padre è molto occupato con il lavoro nel tempio e i miei veri genitori
non ci sono più."
Le 2 spalancarono gli occhi e dissero "Mi dispiace."
"Non occorre che vi scusiate."disse Saya che iniziò a camminare con le 3 ragazze da una parte
all'altra del campo "I miei morirono quando iniziai le elementari...tuttavia,Fumito mi tirava su il
morale."
"È il tizio che gestisce il bar vicino al tuo tempio,giusto?"disse quella con i capelli scuri.
"Esatto."disse lei "Io e mio padre non sapevamo cucinare,così ogni volta cucinava le cose lui e ce le
portava."
"Capisco."disse l'altra "Tuo padre e quel Fumito-San devono essere davvero brave persone."
"Già!"disse la ragazza.
Nel pomeriggio Saya era in classe e stava mettendo a posto le sue cose.
"Saya?"disse un ragazzo castano e lei si voltò.
"Si?"disse lei.
"Ti andrebbe...di tornare a casa assieme?"disse lui "Ho trovato un locale che fa delle ottime torte."
Lei si voltò sorridendo "Grazie del pensiero.
Però domani si terrà una cerimonia e quindi devo tornare a casa e dare una mano a mio padre."
"Capisco."disse lui "Peccato."
"Mi spiace non poter venire con te a mangiare della torta."disse Saya.
"Solo per quello?"disse lui.
"Eh?"disse lei.
"Niente."disse lui "Stai attenta nel tornare a casa."
"Si,anche tu,capoclasse."disse Saya che iniziò a correre.
"Vai già a casa?"dissero le gemelline che erano alla cattedra con l'altra.
Lei uscì e poi si affacciò "Si!
A domani!"
Saya fece l'inchino e corse via,scese le scale ed uscì dall'edificio,passò sul ponticello e arrivò in
paese che era deserto.
Corse sulle strisce pedonali,quando si fermò in mezzo alla strada,poi riprese a correre.
Si fermò poco dopo vedendo delle scale di pietra che davano ad un bosco con dentro una casa.
Sulle scale c'era uno strano cagnolino,dal pelo marrone e con 3 segni in testa.
"Un cagnolino!"disse lei che si avvicinò,ma poi si fermò in mezzo alla strada e vide che l'animale
non si era mosso minimamente,poi provò a toccarlo,ma si fermò nuovamente"Devo sbrigarmi a
tornare a casa!"
Saya corse via mentre il Sole tramontava.
Salì le scale e fece un inchino sotto le colonne rosse.
Il padre la aspettava davanti alla casa e lei corse.
"Padre!"disse Saya.
Il padre la fissò seriamente.
"Riguardo i miei doveri?"disse lei.
Il padre annuì "Seguimi al tempio principale."
Lei entrò nel tempio e si mise in ginocchio in una grande stanza vuota con il pavimento di
legno,illuminata solo da 4 lampade a olio su delle aste di ferro,2 all'entrata e 2 alla fine
del corridoio.
La ragazza aveva gli occhi chiusi.
Il padre prese una spada da samurai ,fasciata con un panno marrone,lei mise le mani in avanti
toccando il suolo ,con la punta delle dita,piegandosi in avanti con la testa e facendo un inchino,poi
alzò la testa.
"I segni indicano che apparirà Fuduki Mono."disse il padre.
"È questo che hanno rivelato gli 8 trigrammi?"disse lei.
Il padre annuì "I segni sono apparsi durante la Kisshou Hakke che ho lanciato per la cerimonia."
"Quindi..."disse lei.
Il padre tolse il panno e rivelò una spada da samurai con il manico nero e il fodero rosso.
Il manico aveva dei denti appuntiti neri all'inizio della lama e c'era un laccio nero sul fodero.
Lui diede la spada alla figlia che la prese e si inchinò,mettendo le mani sopra la testa.
"Uccidilo,Saya!"disse il padre.
La ragazza camminò nel bosco,ormai a tramonto inoltrato, e giunse in una zona aperta dove c'era
uno stagno d'acqua bassissima e si fermò.
In mezzo allo stagno vi era una statua di pietra di un uomo orientale,con la base cilindrica,con un
panno marrone a coprire collo e spalle.
La ragazza mosse i denti della spada sul fodero,staccandoli da quelli sul manico ed estrasse l'arma
dalla sua custodia,gettando il fodero a terra "Colui che permette la vita.
Colui che conduce le anime alla rinascita.
Eterno signore del cielo.
Eterno signore della Terra."
Lei iniziò a camminare nell'acqua.
La statua aveva la base che era a pelo d'acqua e non toccava il fondo.
Lei arrivò abbastanza vicina e si fermò.
Passò del tempo in assoluto silenzio,poi dalla statua si staccò un pezzo di roccia che cadde in acqua
e scomparve.
La statua toccò il fondo violentemente e iniziò a muoversi velocemente verso di lei che la colpì con
la spada ,evitandola,poi la statua tornò indietro e lei fece lo stesso.
La statua le andò addosso una terza volta e lei la colpì con la spada,poi le girò intorno e puntò
ancora su di lei che alzò in alto la spada e lo colpì alla testa,mandandolo nell'acqua.
Passarono alcuni istanti,poi la statua si rialzò,il suo collo si allungò e dalle spalle sbucarono 2
gigantesche zampe da insetto,simili a quelli di una mantide religiosa,sempre fatte di pietra.
Lei attaccò e colpì una delle zampe con la spada,poi l'altra,provò a colpire la testa,ma l'essere chiuse
la spada nelle 2 zampe e diede una strattonata,mandando a terra la ragazza,facendola finire
sott'acqua.
L'essere provò a trafiggerla,ma lei si spostò,poi l'essere iniziò a colpire l'acqua ripetutamente,mentre
lei spostava sempre la testa e il corpo per non farsi prendere,l'essere accelerò la velocità dei colpi e
lei si mosse più rapidamente.
Un colpo le arrivò vicinissimo alla testa e lei rimase ferma dando l'impressione di essere stata
colpita,fece finta di essere morta e l'essere allungò il collo,mostrando delle aperture tra le placche di
roccia.
La ragazza aprì gli occhi e trafisse la gola dell'essere con la spada,facendo uscire molto sangue
rosso.
L'essere si dimenò cercando di togliere l'oggetto,mentre Saya si rialzava,poi la creatura si tolse la
spada dalla gola e la scagliò via.
L'arma si conficcò al centro del lago,Saya iniziò a correre,l'essere puntò le zampe a terra,sollevò il
retro e spiccò un salto arrivandole davanti e le diede un colpo,mandandola a diversi metri di
distanza,poi mise le zampe in avanti,sollevò il retro e iniziò a muoversi con le zampe davanti,Sayia
si rialzò e lui la colpì ancora mandandola,lontano.
Saya rimbalzò più volte sull'acqua,poi la creatura spiccò un salto e atterrò con entrambe le zampe
appuntite in avanti,ma lei rotolò via,poi fu colpita più volte,un colpo alla pancia le fece sputare
sangue e la mandò in aria,poi l'essere le strinse il collo tra una chela,la sollevò,mentre lei si
dimenava e iniziò a sbatacchiarla,mentre lei gli dava dei calci al viso,poi la sollevò e la sbatté
nell'acqua,ma lei diede una spinta al suolo con le mani e si rimise in piedi,poi iniziò a correre verso
la spada,ma la creatura spiccò un salto e le arrivò davanti,cercò di colpirla,ma lei si tuffò e passò
sotto la creatura,in quanto la base della statua non toccava terra,e raggiunse la spada appena in
tempo.
La creatura cercò di colpirla,ma lei gli tagliò l'arto destro,poi anche il sinistro facendo uscire molto
sangue.
Saya puntò la spada,l'iride dei suoi occhi divenne rosso,mentre la pupilla diventava sottile e
verticale.
La ragazza trafisse la gola dell'essere ed estrasse la spada.
Dal buco sulla gola uscì un enorme e lungo spruzzo di sangue e l'essere cadde in avanti poco
dopo,mentre il sangue continuava ad uscire,macchiandola.
Saya era impassibile.
Ormai era notte,la Luna piena splendeva e lei camminava nel bosco,con il vestito pieno di sangue e
con dei segni sulla gola.
"Saya."disse il padre che la vide.
"Padre!"disse lei che gli corse incontro.
"Stai bene?"disse lui.
"Si,sto bene."disse Saya "Ho ucciso Furuki Mono!"
"Capisco."disse lui che le fece una carezza in testa "Ben fatto,Saya.
Vieni dobbiamo purificare la spada Goshintou."
"Si."disse lei che porse la spada e entrambe le braccia le tremarono.
"Che succede,Saya?"disse il padre.
"Niente."disse lei che guardò le mani piene di sangue tremare "La mia mano…"
"Probabilmente la stringevi con troppa forza."disse il padre che le toccò la mano.
Lei chiuse gli occhi e vide la luce più vicina e grande,poi li riaprì sorpresa e dopo li richiuse.
"Saya?"disse il padre.
"Non è nulla."disse lei "Sto bene."
"Ho scaldato l'acqua."disse il padre che si avviò "Vieni a farti un bagno."
"Si!"disse lei che si incamminò.
