DEVIL LADY:ATTO IV

TERRA 33

LINEA TEMPORALE ALTERNATIVA

"Devi essere consapevole."disse Laura,mentre June era a mezz'aria con le mani piene di sangue,poi

urlò a squarcia gola,mettendosi le mani in testa.

"Anche il tuo cuore deve diventare forte."disse Laura.

"Stanno avvicinandosi gli elicotteri dei giornalisti."disse il militare al suo fianco.

Lei urlava a squarcia gola,poi tornò umana mentre cadeva verso il basso e si schiantò a terra.

Riaprì gli occhi e vide che era su un lettino bianco,con un camice bianco,una flebo,in una grande

stanza bianca,fatta di mattonelle quadrate.

Il pavimento era nero e liscio.

C'era solo una porta dietro di lei.

Indossava una maglietta bianca e pantaloni bianchi.

June vide una videocamera,poi provò a scendere dal letto e cadde in ginocchio,sentendo del dolore

alla gamba.

Facendosi forza riuscì ad alzarsi e a camminare zoppicando,ma poi si accorse che la porta era

chiusa a chiave,poi iniziò a colpire la porta "APRITE!

APRITE QUESTA PORTA!"

June si mise in ginocchio e pianse "Aprite vi prego."

June si sedette su un letto e poi guardò la videocamera "Sono interessante?

È così interessante una donna che si trasforma in un mostro?"

Lei abbassò la testa e rise "Certo.

È molto interessante.

Io sono nativa dell'America,poi i miei si trasferirono in Giappone per un po',ma forse questo lo

sapete già.

Ero una ragazzina molto cagionevole.

Passavo molto tempo in infermeria.

Gli altri ragazzini giocavano a pallone.

E io non facevo altro che sentire i loro fischi di scherno intorno a me.

Mi sono chiesta perché dovessi passare tutto quel tempo distesa in un letto.

La prima volta che andai a partecipare ad un provino ero affetta da anemia."

June rise "Dovetti andare al pronto soccorso della stazione.

Per me quella fu una cosa terribilmente imbarazzante,me ne vergognavo moltissimo."

June guardò il soffitto e le lacrime iniziarono a scenderle dagli occhi.

Laura era in una stanza buia con un monitor e un computer su una lunga scrivania ed una parete

piena di tasti.

Indossava una camicia bianca sopra una maglietta nera,che iniziava a metà seno,una minigonna

nera e scarpe nere.

"Quando dissi ai miei genitori che sarei venuta a vivere qui,loro non si opposero."disse June "Lo

trovai strano.

Solo dopo capii perché.

Erano convinti che io non sarei mai stata in grado di reggere questa vita,che non sarei mai riuscita a

diventare una modella e che presto sarei tornata a casa."

June si mise a piangere mettendosi le mani sugli occhi "Perché una persona come me.

Perché?"

Laura entrò nella stanza con dei vestiti in mano.

"Ora devi cambiarti."disse Laura con tono freddo "Immagino non ti piaccia stare davanti alla

telecamera vestita così."

Laura si mise a braccia incrociate appoggiata ad una parete in attesa.

June usci dalla stanza con un vestito che la copriva dalla base del collo a metà delle gambe,e aveva

scarpe nere.

Aveva lo sguardo basso e l'espressione triste.

"Se non mi sbaglio,di taglia porti la 40."disse Laura "Per ora dovrai arrangiarti così.

Dalla prossima volta ti procurerò abiti su misura.

Già,perché ogni volta che ti trasformi in bestia strappi i tuoi vestiti."

Lei mise le braccia intorno alla vita e abbassò la testa.

Guardandosi intorno vide un pavimento marrone,con le pareti blu sulla parte bassa,verde chiaro

sulla parte alta e con un soffitto nero,avente delle lampade rettangolari.

C'erano diversi militari lungo i corridoi.

Lei si guardò intorno spaventata,mentre Laura teneva le mani lungo i fianchi.

"Vieni."disse Laura che iniziò a camminare.

"Ma dove ci troviamo?"disse June che la seguì.

Mentre camminavano June guardò fuori da una finestra e vide un cancello aperto,con delle guardie

e la città dopo.

Laura bussò alla stanza di un colonnello seduto ad una scrivania,con una pila di libri sopra.

La stanza era di legno,con delle librerie.

"Avanti."disse lui e Laura entrò.

"Ecco,l'ho portata."disse Laura "Ha detto che voleva conoscerla."

June chiuse timidamente la porta.

"Si accomodi pure."disse l'uomo facendole cenno di avanzare "Dunque vediamo,lei è la signorina

June Fudo,vero?"

Lei rimase piuttosto spaventata.

"Credo di poter dire che è la prima volta che accogliamo una donna vestita così da quando

quest'ufficio è stato costruito."disse l'uomo.

"Davvero?"disse Laura mettendosi le mani sui fianchi "Non vi eravate già abituati con me?"

"Ah,hai ragione."disse l'uomo "Ho letto attentamente l'email che ci ha inviato il laboratorio

Sammerson.

Pare che lo sviluppo di bestie osservato nel nostro paese sia il primo caso mondiale.

E comunque si fidano dei nostri mezzi di abbattimento."

"Ho insistito molto perché si fidassero,abbiamo lo strumento anche per affrontare esemplari di

bestie sviluppati."disse Laura.

"Dunque io sono...uno strumento."disse June.

"Signorina Fudo."disse l'uomo "Vorrei che lei lo considerasse un dovere nei confronti di tutte le

nazioni del mondo.

Riguardo ai fenomeni di beast progress ordinario,dagli effetti simili a quelli della normale

criminalità,possiamo occuparcene noi,con la polizia.

Tuttavia nei casi in cui l'esemplare ha interamente completato lo sviluppo di crescita..."

"Per il suo abbattimento ci occorre la forza di un suo pari."disse Laura "Lo capisci,no?"

"Cosa è successo alla casa di Sara?"disse June.

"Quella ragazza è sotto la nostra protezione."disse Laura "Non hai motivo di preoccuparti."

June fu fatta uscire dalla struttura e salutò uno dei militari,poi gli diede un tesserino e infine fuggì

via andando a casa.

In un palazzo c'era un uomo in giacca e cravatta che scriveva ad un computer.

Un altro con lo stesso abito andò dal primo.

"Io ho finito,me ne vado."disse il secondo.

"Ah,allora buona serata."disse il primo.

"Di un po',ma devi per forza finirlo entro oggi?"disse il secondo.

"Si,ormai manca poco alla presentazione."disse l'uomo.

"Continua a fare gli straordinari,tanto lo stipendio è lo stesso."disse il secondo che andò via"Passa

una buona serata."

L'uomo riprese a scrivere e sentì bussare alle sue spalle.

"Sei in ritardo,lo sai?"disse l'uomo.

In quel momento arrivò una donna dai lunghi capelli castani lisci,con la riga in mezzo alla

fronte,una giacca bianca,una gonna scura,corta e occhi marroni.

"Ci siamo trattenute nella cucina dell'ufficio."disse la ragazza.

"Comunque si andata,sai bene che non esco con una donna che si presenta in ritardo."disse lui.

"Ah..."disse lei preoccupata "Però io…"

L'uomo si alzò e si avvicinò.

"Che avrei potuto fare?"disse lei.

La donna arrossì,abbassò la testa e poi gli mise la testa sul petto.

Lui le mise una mano sul mento e lei sollevò il volto "Avresti potuto mostrarti alle altre con

quest'espressione."

"No,non potrei mai."disse lei,lui la baciò e lei lo abbracciò.

I suoi occhi si illuminarono di energia arancione.

June tornò a casa e scendendo dall'ascensore camminò verso il suo appartamento con dei fogli in

una mano e trovò una figura scura con i bagagli davanti alla sua porta.

June rimase bloccata e la figura si mosse rivelando di essere Sara,che aveva portato li le valige.

"Sara..."disse June vedendo che l'amica era tristissima.

Sara indossava un vestito marrone che arrivava a metà delle cosce,lasciava scoperte le spalle e le

braccia che erano coperte da una maglietta bianca,in più aveva dei pantaloni bianchi.

"Sara,io ho sentito dire che saresti andata a stare con i tuoi parenti."disse June e lei rimase in

silenzio "Sara,ma non hai un posto dove dormire?"

"Domani arriverà una ditta di traslochi."disse Sara "Allora che ne diresti di aprire la porta?

D'ora in avanti io abiterò qui."

June spalancò gli occhi.

L'uomo era nel bagno e si lavava le mani,poi vide la sagoma della donna nell'oscurità e nell'ombra.

"Ma chi ti ha detto di seguirmi fino a qui?"disse l'uomo "Tornatene a casa,io ho un lavoro da finire.

Giocherò con te un'altra volta."

Lui raccolse il suo fazzoletto caduto e riaprì l'acqua "Vedi,questa cosa è divertente proprio perché

capita una volta ogni tanto."

"Io però..."disse lei.

"Ultimamente sei cambiata,te ne rendi conto?"disse lui "Per come ti comporti non possiamo

nemmeno andare in albergo,mi costa troppo."

"Tu non immagini nemmeno quello che desidero."disse lei "Io voglio un figlio da te."

"Ah,da te non mi aspettavo una simile banalità."disse lui.

La donna avvolta nell'oscurità aveva i tentacoli intorno a tutto il corpo e parlava con una voce

diversa "Io avrò un figlio.

E per fare questo mi serve il tuo corpo."

"Ma che stupidaggini vai dicendo?"disse lui "Tornatene a casa."

"Io prenderò il tuo corpo e lo farò entrare in me."disse lei mentre la sua testa si apriva facendo

colare liquido verde.

"Ma tu che cosa sei?"disse lui.

Il volto della donna era pieno di crepe da cui usciva liquido verde,aveva l'occhio destro normale e

quello sinistro con la pupilla totalmente rimpicciolita e di dimensioni più grandi dell'altro.

La donna fece un sorriso diabolico e i suoi canini erano appuntiti.

Dal suo fianco destro usciva un volto e anche dalla gamba destra.

"VIENI!"disse lei.

I tentacoli lo avvinghiarono e lui urlò.

Sara era a casa di June,nel salotto, ed era seduta a terra,vicino ad una parete.

"Così Sara,sei intenzionata ad abitare qui, insieme a me."disse June che era in cucina e preparava da

mangiare,poi si voltò verso l'altra e la vide immobile con lo sguardo fisso"La cena sarà pronta tra

poco,abbi pazienza."

Le due si misero una da una parte,una dall'altra del tavolo e June mise un piatto al centro,mentre

ognuna aveva il proprio piatto.

Il tavolino era poco lungo.

"Non ho avuto tempo per cuocere il riso,ti va bene il pane?"disse June "Coraggio,mangia prima che

si freddi."

Sara iniziò a mangiare.

"A dire la verità io non cucino quasi mai e..."disse June che vide che l'amica piangeva"Ah...Sara."

"Loro sono...stati uccisi."disse Sara e June si sconvolse ancora "Chi può mai essere stato ad

uccidere mamma e papà?

Loro non mi piacevano,volevo lasciare quella casa al più presto…

Il fatto che siano morti non mi rattrista per niente…

Ma allora perché piango?"

"Sara..."disse June che era triste come l'amica.

"June tu sei venuta la,non è vero?"disse Sara e June abbassò lo sguardo "In realtà non riesco a

ricordare bene tutto quello che è successo quella sera,ma tu eri la,eri a casa mia,non è vero June?"

June era paralizzata e in quel momento squillò il telefono.

"Si,pronto?"disse June che rispose al cellulare andando all'altro tavolino.

"È l'ora della caccia."disse Laura.

June guardò Sara "Non questa sera."

"Tu non sei certo nella posizione di dover scegliere."disse Laura "Devi scendere subito,tra 4 minuti

e 20 secondi il mio segretario sarà sotto casa tua con un'auto."

"Chi era?"disse Sara e June abbassò la testa "Senti June,che lavoro fai veramente?"

Lei prese il cappotto e si avviò alla porta "Non aspettarmi alzata."

Sara si alzò "Aspetta."

"Mi dispiace."disse June che corse via.

Sara si sedette e mangiò il pane.

June uscì dal portone e arrivò una macchina con un uomo in giacca e cravatta.

"Salga,per favore."disse l'uomo "Il mio nome è Mark,sono il segretario personale di Laura."

"Molto piacere."disse lei.

"Non immaginavo che si sarebbe fatta trovare pronta così presto."disse lui "Per me è stata una

sorpresa."

"Anche per me."disse June guardando a destra "Chissà perché non riesco mai a dire di no a quella

persona."

"Ora le parlerò dell'obbiettivo."disse Mark "Si tratta di un tipo di beast progress di cui la Human

Alliance non possiede dati.

Presenta le caratteristiche di una pianta e non di un'animale.

Comunque il suo comportamento è apparentemente identico a quello degli esemplari di

bestia,perciò faccia molta attenzione."

La macchina passò sotto un tunnel,mentre diversi elicotteri erano in volo.

Dentro uno di questi c'era Laura con un microfono "Si,d'accordo.

Quando arriveranno?

Credi che potremmo aspettare così a lungo?

È molto meglio lasciarci agire a modo nostro.

La zona è stata isolata?"

"Quasi del tutto."disse il pilota.

"Chissà perché aumentano la massa corporea?"disse Laura.

Dei mezzi militari avevano occupato la zona e avevano chiuso la strada.

Mark arrivò sul posto e mostrò un tesserino ad un uomo che lo fece passare.

"Signorina June Fudo,non so se sta cercando una ragione per combattere o uccidere,ma se così

dovesse essere perché non prova ad immaginare che il nemico da affrontare e sconfiggere ad ogni

costo altri non è che il suo stesso destino?"disse lui.

June vide Laura vicino ad un elicottero.

"Laura..."disse June.

"L'esemplare in questione si è istallato al settimo piano di questo palazzo e pare stia

progressivamente accrescendo la sua massa corporea."disse un uomo con una divisa blu.

"Sta ancora crescendo?"disse Laura mentre il vento le muoveva i capelli"Rimangono così tante

persone in questo palazzo la sera?

È davvero strano che il suo fattore di crescita proceda tanto rapidamente.

A quanto pare si è messo in condizioni di nutrirsi con i corpi di molte vittime."

June arrivò sul posto.

"Sei arrivata."disse Laura "Colonnello,dia l'ordine di intervenire."

"Non ho intenzione di sacrificare altri dei miei uomini,faccia entrare lei per prima."disse il

colonnello "Il lavoro di abbattimento spetta unicamente a voi.

Noi abbiamo solo l'ordine di fornire assistenza."

Laura prese una mitragliatrice da uno degli uomini "Prestami questo.

June.

Andiamo."

"Mi raccomando,stia attenta."disse Mark.

Le due entrarono nel palazzo e trovarono del fumo,poi iniziarono a tossire.

"È diossido di carbonio."disse Laura "Non ci ucciderà.

Specialmente te."

Laura prese un oggetto che mostrava la struttura del palazzo "È al settimo piano."

Le due presero l'ascensore.

"Per quale ragione non spiccichi parola?"disse Laura "Non ti sembra più tanto assurdo essere

ingaggiata come cane da caccia.

O forse stai fiutando l'odore del sangue e ne sei già tanto presa da perdere completamente il

controllo?"

June guardò la donna con serietà "Sappi che io non accetterò mai questa situazione.

Sono un essere umano,qualsiasi trasformazione io possa subire."

"Allora spiegami perché mi hai seguito senza porre alcuna obbiezione."disse Laura.

L'ascensore si fermò e le 2 arrivarono in un grosso spazio che era pieno di vapore.

"Ecco,è quello."disse Laura che indicò un'immensa pianta marrone piena di facce e con tentacoli

ovunque "Si intravedono i crani di tutti gli uomini che ha incorporato a se."

"Che bisogno aveva di farlo?"disse June.

"Per riprodursi."disse Laura "Ma mi fa davvero ridere.

Come si può,di fronte ad un simile istinto primitivo, parlare di evoluzione?"

Laura aprì il fuoco sull'essere "June procedi con il beast progres."

"Io non sono il tuo cane."disse June che illuminò gli occhi di energia gialla "Perciò non parlarmi in

questo modo."

"June,ma tu..."disse Laura che indietreggiò mentre lei si trasformava "Hai fatto più presto di quanto

pensassi."

La pianta aveva un enorme muso allungato pieno di denti sulla cima e aprendo la bocca cacciò un

urlo potentissimo.

I tentacoli della pianta afferrarono June che illuminò i suoi occhi e tutto il settimo piano fu invaso

da luce gialla,lasciando stupito il colonnello e facendo esplodere le vetrate.

"RITIRATA!"disse il colonnello e gli uomini corsero mentre i pezzi cadevano.

"Che cosa è successo?"disse l'uomo.

"Ha una forza immensa."disse Laura che era chinata a terra "Se mai un giorno questa donna dovesse

perdere l'umanità che ha nel cuore...potremmo non poter farci nulla."

La pianta era completamente bruciata.

June voltò la testa alle sue spalle,guardando Laura e sorrise malignamente.