SFERA
TERRA 33
1998
Un elicottero volava sopra l'oceano.
Un uomo con i capelli neri ricci e delle cuffie dormiva accanto al pilota,poi si svegliò.
Indossava una maglietta marrone,una borsa marrone a tracolla e jeans blu.
"Dormito bene?"disse il pilota.
"Si,abbastanza."disse l'uomo "Ma dove siamo?"
"Da dove è partito lei?"disse il pilota.
"Oh, da San Diego."disse l'uomo "Sono partito ieri."
"Quindi ha fatto diversi viaggi."disse il pilota.
"Già."disse l'uomo.
"È lunghetta."disse il pilota "Lei che genere di lavoro fa?"
"Lo psicologo."disse l'uomo.
"Uno strizza cervelli,eh?"disse il pilota "E perché no,hanno fatto venire praticamente di tutto."
"Come sarebbe?"disse l'uomo.
"Beh,sono 2 giorni che trasportiamo gente qui."disse il pilota "Fisici.
Biologi.
Matematici.
Un po' di tutto.
Tutti spediti in volo nel bel mezzo dell'Oceano Pacifico."
"Ma che è successo?"disse l'uomo.
"Ah...a noi non ci dicono mai niente."disse il pilota "E a lei invece?
Che cosa le hanno detto?"
"Mi hanno detto che è caduto un aereo."disse l'uomo.
"E la chiamano per un incidente?"disse il pilota.
"Beh ,sono in una lista di psicologi che il governo convoca quando precipita un aereo."disse l'uomo"Ora dove ci troviamo esattamente?"
"Ecco,siamo diretti laggiù."disse il pilota che gli passò il binocolo "Tenga,dia un occhiata."
"Ma che roba è?"disse l'uomo togliendosi gli occhiali e guardando con il binocolo.
Vide un enorme gruppo di navi militari.
"Tutto questo per un disastro aereo?"disse l'uomo.
"Io non ho parlato di disastri aerei."disse il pilota.
L'elicottero atterrò su una delle navi.
LA SUPERFICIE
Una voce parlò all'interno della nave "Il tenente Henry è pregato di presentarsi immediatamente allo scalandrone principale."
Un uomo con una divisa blu e un berretto portò la valigia dell'uomo dentro la nave e l'altro lo seguiva.
"Ha altro bagaglio,signore?"disse l'uomo "Attento al gradino."
"No,tutto qui."disse l'uomo "Senta io vorrei telefonare."
"Ora la conduciamo nel suo alloggio,dovrà restarci finché non la vengono a prendere."disse l'altro.
"Si,ma vorrei cominciare subito."disse l'uomo.
"La verremo a prendere."disse l'altro.
"È essenziale che io li veda prima di..."disse l'uomo.
"Vedere chi,scusi?"disse l'altro.
"I superstiti."disse l'uomo "Se non li contatto entro le prime 24 ore..."
"Quali superstiti?"disse l'altro.
"I superstiti del disastro aereo."disse l'uomo scendendo una scala.
"Disastro aereo?"disse l'altro.
I due camminarono un uno stretto corridoio.
"Senta,io mi occupo dei disturbi postraumatici da stress e dei sensi di colpa dei sopravvissuti,forse è il caso che io parli con qualcuno che sa come stanno le cose."disse l'uomo.
Un altro uomo con gli occhiali,capelli neri corti e giacca bianca vagava per la nave.
"Parli con lo psicologo di bordo."disse l'altro che arrivò davanti a quello con gli occhiali.
"Io sono uno psicologo,è per questo che..."disse l'uomo.
"Mi serve un telefono."disse quello con gli occhiali.
"Di queste cose ne deve parlare con il signor Barnes."disse l'altro.
"Mi ci fa parlare per favore?"disse quello con gli occhiali "Dove lo trovo?
Norman?..."
"Ma cosa ci fai qui?"disse Norman.
L'altro spinse via quello con gli occhiali.
"Ma,mi tolga le mani di dosso,per favore."disse quello con gli occhiali "Lei ha idea di chi sono io?"
"Se ne farà una se gli dici il titolo del tuo libro."disse Norman.
"Si chiama "l'astrofisica per tutti",è stato scelto dal circolo del libro..."disse quello con gli occhiali.
"Mai sentito."disse l'altro "Deve tornare nel suo alloggio."
"È stato scelto..."disse quello con gli occhiali.
"Credevi sul serio che avesse letto il tuo libro?"disse Norman sulla porta della stanza "Dopo tanti anni,non sei cambiato."
"Beh,è stato scritto per profani,non..."disse quello con gli occhiali.
"Non l'hai impressionato."disse Norman.
"La gente non legge."disse quello con gli occhiali che provò ad entrare nella stanza di Norman e l'altro lo fermò "C'è un telefono?"
"No,signori,mi dispiace non si può."disse l'altro "Deve tornare nel suo alloggio.
Non insista,per favore."
Una donna bionda,con capelli corti uscì dal una stanza.
Aveva un giaccone nero e una maglietta gialla.
"Sto cercando di telefonare a mia moglie da quindici ore..."disse quello con gli occhiali "Vuole smettere di spingermi?!
Cammino da solo!"
"Beth?"disse Norman e la sua porta fu chiusa,mentre l'altra stava per entrare nella stanza.
Tempo dopo Norman era sul letto.
Si era tolto la giacca e sotto aveva una maglietta blu.
Era seduto con la schiena al muro e le gambe distese.
Alla sua porta bussò un uomo con gli occhiali scuri,capelli neri e uniforme militare,poi aprì la porta"Norman?"
"Si."disse lui alzandosi e rimettendosi gli occhiali.
"È molto che aspetta?"disse l'uomo.
"Da almeno 3 ore."disse Norman rimettendosi le giacca.
"Benvenuto a bordo."disse l'uomo mentre camminavano nel corridoio "Non ho scrupoli a dirle che questa storia mi fa una gran paura."
"Senta,probabilmente è già troppo tardi,tanto vale che mi mettiate su un elicottero e mi rispediate a casa,perché ogni possibile danno ai superstiti è già stato fatto."disse Norman mentre scendevano le scale "Mi sono spiegato?"
"Un momento,si calmi."disse l'uomo "Adesso arriviamo anche a questo."
"Senta,io non so nemmeno chi o che cosa lei sia,quindi..."disse Norman che camminava in un corridoio con dei laboratori.
"Ma io so chi è lei."disse l'uomo.
"E che cos'è?"disse Norman "Marina?
Esercito?
Me lo dice o no?"
"Ha mai sentito parlare dell'O.S.S.A.?"disse l'uomo.
"Si."disse Norman.
"Neanche loro sanno chi sono io,la cosa dovrebbe rassicurarla."disse l'uomo che scese un'altra scala "Ah,senta Norman...non ha parlato con nessuno di questa storia,vero?"
"Si,ne ho parlato con il pilota dell'elicottero."disse Norman.
"E cosa gli ha detto?"disse l'uomo.
"Cosa gli ho detto?"disse Norman camminando nel corridoio "Che ero qui per occuparmi del disastro aereo.
È il mio mestiere."
"Disastro aereo...bravo."disse l'altro sorridendo.
Norman si fermò "Quindi non è precipitato un aereo..."
"Un'astronave."disse l'uomo.
"Ah...un'astronave."disse Norman "Beh...allora questo spiega tutto.
N.A.S.A.?"
"La cosa non la sorprende?"disse l'uomo.
"Beh,se non altro spiega la segretezza."disse Norman.
"La segretezza è essenziale,Norman."disse l'uomo avvicinandosi "Lei lo ha detto esplicitamente nel suo rapporto."
"...Ma quale rapporto?"disse Norman.
"Sugli extraterrestri."disse l'uomo.
"Lo scrissi per l'amministrazione Bush quello."disse Norman.
"Ed è la nostra Bibbia qui,compresi i punti e le virgole."disse l'uomo.
"Ma quello era un rapporto riguardante un possibile incontro con un extraterrestre e poi..."disse Norman che rimase in silenzio.
"Vuole seguirmi,Norman?"disse l'uomo che proseguì.
"Oh mamma."disse Norman.
Norman fu fatto entrare in una stanza dove c'era Beth,l'uomo con gli occhiali,un uomo calvo di colore e quello che lo aveva accompagnato.
Su uno schermo fu proiettato il filmato di una nave.
"Circa 3 settimane fa,una nave impegnata nella posa di un cavo a fibre ottiche vicino Sidney,ha incontrato un'ostruzione a 300 metri di profondità."disse l'uomo "Il cavo fu tagliato di netto,come con una tronchese...la marina,subito interessata, ha mandato una nave in esplorazione.
E hanno scoperto che l'ostruzione era questa..."
Fu mostrata un immagine agli infrarossi di una struttura,simile ad una torre,con la punta piatta e la base che si allargava per terminare dentro una specie di cupola allungata.
"L'immagine l'abbiamo ripresa con un sonar panoramico."disse l'uomo "Si tratta di un impennaggio aerodinamico più lungo di un campo di calcio e maggiore di qualunque apertura d'aria."
Fu messa una foto più vicina.
"Questa è la fusoliera."disse l'uomo "Ecco un rilievo del fondo ottenuto con un sonar panoramico ad altissima risoluzione.
È di una settimana fa.
Eccola la.
Sepolta sotto circa 7 metri di corallo."
"C'è qualcosa che non va in quella misurazione,nel pacifico il corallo cresce di 2 centimetri l'anno,ci puoi mettere l'orologio."disse Beth.
"È esatto."disse l'uomo.
"Si,ma allora tu affermi che questa astronave naufragò nell'anno...beh..."disse Beth.
"1709."disse quello di colore che aveva i piedi messi su una scrivania.
"Stai dicendo che questa astronave precipitò 300 anni fa?"disse Beth.
"288."disse quello di colore.
"Ma è impossibile."disse Beth.
"Ma non è impossibile se l'astronave arrivò sulla terra da una civiltà aliena."disse l'uomo.
"Ehi frena,frena,...tu credi che si tratti di un'astronave aliena?"disse quello con gli occhiali che aveva tentato di telefonare.
"Non è solo impossibile,è ridicolo."disse quello di colore.
"Noi riteniamo che vi sia una forma di vita aliena nell'astronave,per questo voi siete qui."disse l'uomo "Voi siete il gruppo di contatto umano che era raccomandato nel rapporto goodman.
Abbiamo un biochimico per valutare la fisiologia della forma di vita aliena,un matematico perché la matematica sarà probabilmente la lingua usata,e un astrofisico per determinare da quale parte del cosmo proviene."
"Coordinati da uno psicologo."disse Harry.
"Esattamente."disse l'uomo.
"Quindi gli ometti verdi adesso dicono :"portatemi dal vostro analista"?"disse l'uomo di colore e Beth rise.
"Si."disse l'uomo che prese dei fogli,mentre Norman sorrideva "Ecco qua.
Il gruppo di contatto che incontra una forma di vita sconosciuta,deve essere preparato ad un severo impatto psicologico..."
Quello che aveva cercato di telefonare si avvicinò allo schermo.
"...la reazione allo stress per un incontro con una forma di vita sconosciuta non è stata sufficientemente studiata e non può essere del tutto valutata in anticipo."disse l'uomo "Ma la più probabile conseguenza del contatto...è la paura,è il terrore.
È scritto nel rapporto di Norman."
"Scusa,Barnes,ma questi parametri sono esatti?"disse quello con gli occhiali.
"Certo."disse Barnes.
"Quindi tu affermi che abbiamo la fusoliera di un'astronave lunga più di 800 metri che è precipitata nell'oceano 300 anni fa ed è completamente intatta?"disse quello con gli occhiali.
"Si, esatto."disse l'uomo "E non è finita.
Il sonar rileva un ronzio a basso livello.
Qualcosa vive ancora la dentro."
"Ma scusa...non è possibile che il corallo cresca più di 2 centimetri l'anno?"disse quello di colore.
"No."disse Beth.
"È per questo che andiamo laggiù a vedere."disse quello con gli occhiali.
"Come?"disse Norman.
"Ma chi lo dice che andiamo la sotto?!"disse il matematico.
Beth rise.
"Harry,era una battuta?"disse quello con gli occhiali "Insomma questa è la più grossa scoperta scientifica dai tempi di Copernico,anzi batte anche Copernico.
L'idea che non siamo soli cambierà tutto quanto.
Abbiamo prove concrete che c'è vita extraterrestre e tu non la vuoi vedere?"
"Io devo dire che questa faccenda mi secca moltissimo."disse Harry che mise i piedi giù dal tavolo.
"Oh Gesù."disse quello con gli occhiali.
"E come mai,Harry?"disse Barnes.
"Se il rapporto di Norman prevede un biologo,un matematico,un astrofisico e uno psicologo...tu perché sei qui?"disse Harry.
"Le visite mediche avranno inizio fra mezz'ora."disse Barnes che andò via.
Norman era su una sedia,con una camicia bianca,in una stanza vuota,con dietro delle tende e davanti a lui c'era un uomo con dei figli e lo stesso valeva per gli altri.
"Da quanto porta gli occhiali?"disse l'uomo.
"Ho cominciato a portarli di recente e..."disse Norman togliendosi gli occhiali.
"Perché?"disse quello che aveva provato a telefonar e "Gli occhiali sono un problema?
Perché io non...cioè non mi servono,per la verità li uso solo per leggere,sono più che altro una scusa,senza ci vedo benissimo."
"Hanno detto che non c'è problema ma non sapevano che sarei dovuto andare...300 metri sott'acqua."disse Norman.
"Prende qualche farmaco?"disse un altro.
"No."disse Beth.
"Proprio niente?"disse l'uomo.
"…oddio,una volta ogni tanto mi capita di prendere...beh un ansiolitico se proprio sono nervosa,una cosa così."disse Beth "No,no...niente."
"Operato al ginocchio."disse Harry "Mi è stata fatta la completa ricostruzione del menisco.
Ho ancora un chiodo d'acciaio qua e un altro chiodo quassù e poi qualche legamento strappato."
"Vedo che ha una cicatrice sul collo."disse l'uomo.
"Incidente d'auto."disse Beth.
"Aveva bevuto?"disse l'uomo.
"Si...ma non guidavo io."disse Beth.
Poco dopo Harry e Norman camminavano in un corridoio.
"Harry."disse Norman "Harry,aspetta un secondo."
I due si fermarono.
"Volevo chiederti scusa per aver messo il tuo nome nella lista."disse Norman.
"Che cosa?"disse Harry.
"Quando scrissi quel rapporto alcuni anni fa,io presi i nomi di persone che conoscevo."disse Norman "Beh...ecco...conoscevo Ted,per via di suo padre,Beth era una paziente..."
"È per questo..."disse Harry.
"È fasullo quel rapporto,fasullo."disse Norman.
"Che cosa?!"disse Harry stupito.
"Già."disse Norman.
"L'hai detto a Barnes?"disse Harry.
"No...stai scherzando."disse Norman "È una frode,è...insomma,senti...vennero da me,cioè...nuovo governo,programma politico e chiesero...ecco...in caso di invasione aliena cosa fare o non fare."
"Ma perché non gli hai detto di no?"disse Harry.
"35000 dollari."disse Norman "Ci pagai l'anticipo per la casa.
La nuova amministrazione voleva dimostrare all'opinione pubblica che faceva qualcosa..."
"Va bene,va bene..."disse Harry "D'accordo."
"Aspetta..."disse Norman.
"Come t'è venuto in mente questo gruppo?"disse Harry "Un biologo marino,un astrofisico e un matematico?"
"Esatto."disse Norman.
"Come?"disse Harry.
"Ah,non lo so."disse Norman "Suona bene.
E funziona se mi hanno chiamato."
"Ok..."disse Harry.
"Vuol dire che l'idea è buona."disse Norman.
"Ma non ti perdono per Ted,perché è un gran rompicoglioni."disse Harry puntando il dito indice della mano destra.
"Ah,grazie."disse Norman "Lo so,ma..."
"Mi hai sentito?"disse Harry.
"No,io...ci parlo io,dovremmo stare sotto per 2 ore,non sei tenuto a frequentarlo,lui ti idolatra,comunque,ma ci parlo io."disse Norman "E ti offro una cena,va bene?"
"Il tuo segreto è al sicuro con me."disse Harry che riprese a camminare "Dai andiamo."
"Non possibile che questa cosa sia vera."disse Norman "Pare un incubo.
Senti,ma tu sei riuscito a chiamare tua moglie?"
"No."disse Harry.
"Perché no?"disse Norman girando l'angolo.
I quattro erano in una stanza .
Harry era su un divano,come Beth e Ted,mentre Norman era su una sedia.
Su un tavolo c'erano delle casse nere e delle maschere con un vetro rettangolare davanti.
Nella stanza c'era un uomo di colore con i baffi e la divisa militare "Sarà un'immersione a saturazione.
Dovrete raggiungere un habitat a 300 metri sott'acqua.
Lo raggiungerete a bordo di un sottomarino,naturalmente.
Quando sarete a 300 metri il vostro corpo si adeguerà alla pressione di quella profondità.
In teoria potreste trattenere il fiato e fare un tuffo perché la pressione non vi darebbe fastidio,anche se non ve lo raccomando.
Perché l'acqua è così fredda che ,a causa di ipotermia,morireste assiderati in meno di 2 minuti.
Ecco quindi il motivo delle mute.
Il casco è munito di un respiratore a ciclo chiuso.
Ora,subito dopo questa pausa,vi porterò tutti ad una vasca di immersione qui a bordo dove per le prossime 8 ore sarete istruiti nelle tecniche di immersione profonda e nelle procedure d'emergenza.
Una volta scesi a 300 metri,per ritornare in superficie dovrete sottoporvi a diversi giorni di decompressione."
"È vero."disse Harry mentre Norman lo guardava.
"Non è possibile emergere rapidamente."disse l'uomo "Comunque c'è un mini sommergibile che può essere usato come veicolo in caso di emergenza,ma ci dev'essere una nave madre per la decompressione,perché senza decompressione…il vostro corpo scoppierebbe.
Qui,viste le circostanze,tutto è sotto controllo.
L'immersione è stata ben programmata..."
Il tempo passò.
SUL FONDO
Norman scese la scaletta verticale di un sottomarino e un uomo chiuse il portello.
Barnes era ai posti di comando insieme ad un altro "Scenderemo al ritmo prescritto di 25 metri al minuto.
Ma ho idea che si potrebbe accelerare un po'.
Norman si mise seduto "Ecco fatto."
Nel mezzo c'erano due file di sedili,una per ogni lato.
"Allora la discesa durerà pressapoco 13 minuti ad una velocità d'immersione di 25 metri al minuto."
Il mezzo iniziò ad immergersi.
"Comincerete a sentire freddo."disse Barnes "Cercate di rilassarvi."
"Barnes,la prossima volta avvertici quando decidi di spingere il bottone."disse Norman.
Il mezzo accese la luce davanti a se e fu messa della musica.
"Mozart."disse Harry "K447."
Harry chiuse gli occhi mentre le sue gambe tremavano,poi li riaprì "Di un po' come te la passi,capitano Nemo?"
"Molto bene."disse Ted "Sono mio agio."
La struttura tremò.
"Ah,sei a tuo agio?"disse Harry.
"Si,sto benissimo."disse Ted.
"Tutto bene?"disse Norman.
"Non ti preoccupare,siamo nel fiume adesso."disse Barnes.
"Quale fiume?"disse Norman.
"È una corrente di temperatura e salinità diverse che scorre come un fiume nel cuore dell'oceano."disse Barnes.
"Ma come?"disse Norman "Siamo,in mezzo all'oceano,sotto l'oceano e c'è un fiume."
"Esattamente."disse Barnes.
"Tutto ok?"disse Norman.
"No,al momento niente è ok."disse Ted.
Beth gli prese la mano.
"No,ti prego non mi toccare."disse Ted.
"Siamo tutti un po' nervosi,è chiaro."disse Norman.
Harry canticchio sotto voce.
"Senti,per favore,la fai finita."disse Ted.
"Tu hai la tua reazione allo stress,quella è la reazione di Harry allo stress,è chiaro?"disse Norman.
Iniziarono a sentire strani rumori.
"Questi rumori che sentiamo sono normali?"disse Norman.
"Si,si,normalissimi."disse Barnes "Non preoccupatevi,sono provocati dalla pressione dell'acqua che assale le strutture del sottomarino."
"Tu ne sai qualcosa,vero Norman?"disse Beth "Di come la pressione assale le strutture."
"Andiamo non mi rovinare il viaggio."disse Norman mentre Harry lo guardava.
"Ti aspetti che sia carina?"disse Beth.
"Volete sedere vicini?"disse Ted che guardò fuori dai finestrini alzandosi "Oh mio Dio.
Norman.
Norman,vieni a vedere,guarda."
Norman si alzò e guardò dal finestrino "È quello è solo l'impennaggio."
La luce del faro illuminò la struttura che sembrava avere aperture rettangolari.
Il mezzo si allontanò.
"Ecco,questo è l'habitat."disse Barnes "La marina l'ha portato giù smontato.
E poi ci ha istallato una base operativa subito dopo la scoperta dell'astronave."
C'erano ben quattro strutture circolari di metallo,con delle luci verdi intorno ad un pilastro centrale.
"Ha per equipaggio due specialisti di marina."disse Barnes "È sarà il vostro focolare domestico durante le ricerche sull'astronave."
"Sempre meglio di un mothel a luci rosse."disse Ted.
Il sottomarino si mise sotto un apertura circolare,sotto una delle strutture e portò il portellone sopra l'acqua all'interno dell'Habitat.
In una sala piena di video e monitor c'era una donna con i capelli neri seduta ai computer e c'erano anche radar e sonar.
"Sommergibile di discesa livello 1,in arrivo a portello stagno."disse una seconda donna con i capelli ricci,legati,nella stessa stanza della prima "Sommergibile di discesa livello 1,siete pressurizzati."
Ted aprì il portello,uscì,poi tese la mano a Beth e la fece uscire.
Una volta che tutti furono fuori,Barnes prese un telecomando da una parete,mentre gli altri erano in una stretta stanza circolare.
"Adesso dobbiamo pressurizzare voi."disse Barnes "Li dentro,ora,sentirete caldo,ma subito dopo avrete una sensazione di fresco per l'effetto dell'elio."
Una porta di metallo scorrevole si chiuse.
"Elio?"disse Ted "Ma ero l'unico a stare attento?"
Il gas fu fatto entrare nella stanza e la voce di Ted cambio drasticamente.
"L'ossigeno è un gas corrosivo,della stessa famiglia del cloro e del fluoro che producono l'acido cloridrico e l'acido fluoridrico."disse Ted,mentre Beth e Norman sorridevano "E qua sotto respiriamo Elio perché l'ossigeno,oltre il 2,3% dell'atmosfera diventa tossico."
"Me lo spiegheresti un'altra volta,Ted,io non parlo quelle strane lingue."disse Norman e Beth rise.
"Ah,dicevi la mia voce?"disse Ted "È che l'elio vibra diversamente con le corde vocali."
"E speriamo solo con quelle."disse Harry e tutti risero.
"Fatela finita ragazzini,mettetevi i regolatori di voce,li trovate alle vostre spalle."disse Barnes.
Il gruppo camminò tra le pareti di metallo dell'Habitat che non avevano molta luce e aveva porte che a forma di capsula.
Il gruppo era nella sala comandi e guardavano dei video.
"Ecco,ora i nostri sommozzatori stanno istallando un robot idraulico le vano del portello stagno dell'astronave."disse Barnes "È il modo migliore per aprirla."
"È quello il portello?"disse Beth.
"Si,lo abbiamo localizzato con il sonar ad immagini prima di mandare giù i sommozzatori."disse Barnes.
"Quant'è alto il robot."disse Ted.
"Un metro e mezzo."disse Beth.
"E il portello è alto più o meno come quello di un aeroplano."disse Ted.
"No,scusa un momento,Ted..."disse Barnes.
"Credo sia un dettaglio di una certa importanza."disse Ted.
"Scusami."disse Barnes "Avverti i nostri sommozzatori che la nostra squadra ha finito."
"Il nostro gruppo si trova ora in posizione."disse la donna con i capelli legati "Ed è pronto ad agire."
"Non è venuto in mente a nessuno che forse non dovremmo aprire quel portello?"disse Harry.
"Perché dici così?"disse Norman.
"Beh,noi presumiamo sempre che queste creature siano insettoidi verdolini,ma in fondo umani..."disse Harry "E se invece aspirano aria ed espirano cianuro?
È probabile."
"O vivono in eterno come i virus o i fermenti"disse Beth.
"Ma perché vuoi presumere che una forma di vita sconosciuta ci voglia uccidere?"disse Norman.
"Una creatura che non può essere uccisa non sa se uccidere sia bene o male,perché le manca il concetto."disse Harry "Eliminazione istantanea prescrive tutto il serio pensiero scientifico,cioè quel poco che esiste."
"Giusto."disse Norman.
"Infatti tu lo mettesti nel tuo rapporto,non è così,Norman?"disse Harry.
"Si,si...è tutto scritto."disse Norman "È così."
"Bene."disse Barnes"Hanno finito.
Comunica hai sommozzatori che possono tornare in superficie,che noi siamo a posto...e ringraziali."
"Habitat a sommozzatori,il nostro gruppo è pronto ad entrare in azione,il sommergibile vi riporterà in superficie."disse la donna "Grazie per l'aiuto.
Vi faremo sapere cosa troviamo."
Il sottomarino andò verso la superficie.
I 4 erano dentro una stanza dove c'erano le tutte per le immersioni attaccate alle pareti e le stavano indossando.
"Io non sono tanto entusiasta di questa gita,ragazzi."disse Norman.
"No,eh?"disse Beth.
"E se uno deve andare in bagno?"disse Ted.
"La fai nella muta,Ted."disse Harry.
"Sul serio?"disse Ted "Ci si può urinare qui dentro?"
"Altro che."disse Harry "Il problema è...che li rimane."
L'ASTRONAVE
I 4 ,più Barnes, erano davanti ad un'apertura circolare che dava sull'acqua,avevano le tute e le torce.
Barnes indicò la luce sul casco e Norman si accorse che era spenta.
"Dov'è l'interruttore?"disse Norman che accese la luce premendo un tasto su una specie di scatola nera sul fianco destro.
"Ok andiamo."disse Beth e Barnes si tuffò,poi tutti gli altri lo seguirono.
Tra l'apertura e il fondo c'era una scaletta.
"Allora Fletcher...siamo a 312 metri."disse Barnes "Temperatura ambiente...un grado positivo.
Ci dirigiamo per nord,nord ovest.
Rotta 300 gradi.
Procediamo sul fondo solido.
Il materiale corallino."
Beth rise "Che cosa formidabile,ragazzi,wow!"
Il gruppo si avvicinò al mezzo che era illuminato da luci verdi.
"Guardate quant'è grande quella cosa."disse Ted.
"Oh mio Dio."disse Beth.
"Lo vedete quel tunnel?"disse Barnes "È la dentro che andiamo."
Alla base del mezzo c'era una caverna illuminata.
"Nel cuore delle tenebre."disse Barnes.
Il gruppo si avvicinò.
"Entriamo nel tunnel di corallo Fletcher."disse Barnes "Ci avviciniamo al portello stagno."
"Mi sento la pressione nelle orecchie,è un fatto normale?"disse Norman.
"Prova a regolare l'equalizzatore."disse Beth.
"Si,va un po' meglio."disse Norman.
"Lo sai che le creature più velenose della Terra vivono qua sotto?"disse Beth "Il veleno di un animale terrestre è niente al confronto.
Il più debole serpente marino è più temibile di un cobra."
"Me lo dici per tranquillizzarmi,Beth?"disse Norman.
Norman vide una camera cilindrica di vetro con l'entrata avente i contorni gialli e una linea gialla in mezzo orizzontale e dentro c'erano delle luci.
"Ecco il vano del portello."disse Barnes "Ci porterà da un ambiente umido ad un ambiente asciutto."
"Presumiamo che l'interno dell'astronave sia stagno."disse Barnes.
"Questa cosa è davvero smisurata."disse Norman.
La parte sotto la linea gialla era aperta e il gruppo vi entrò dentro,poi Barnes girò una manopola e l'apertura si chiuse e girando un'altra manopola venne fatta uscire l'acqua,poi una seconda manopola fu girata e il gruppo entrò nella stanza del robot.
"Non si sposta."disse Barnes "Proviamo ad inclinarlo a 35 gradi."
"Cosa sta succedendo,ragazzi?"disse Fletcher vedendo i video.
Barnes controllava una delle braccia del robot "La pressione rende tutto più difficile a questa profondità."
Ted prese uno scalpello e un martello "È il momento di fare una lezione di fisica elementare signore e signori."
Ted colpì la parete con lo scalpello.
"Che succede,Harry?"disse Norman.
"Da un'occhiata."disse Harry "Si è scheggiato."
"Si,certo,e con questo?"disse Barnes.
"Beh,credevo avessi detto che questa cosa,precipitando non s'era danneggiata e che la lega al titanio era così supersolida che non si poteva scalfire."disse Harry.
"Già,è vero?"disse Barnes.
"E allora come mani si scheggia non appena uno scienziato la colpisce con un martello?"disse Harry.
"Ma esce del calore da questa cosa?"disse Beth che toccò il mezzo.
"Allontaniamoci."disse Barnes "Vieni via da li,Beth,spostati."
Lei continuò a toccare la parete "Aspetta un momento."
"Ti ho detto di venire via da li!"disse Barnse che la spostò "Stiamo indietro,può..."
La manopola circolare si girò e il portello si aprì andando verso l'alto
"Accidenti."disse Norman.
L'interno era buio,con una pavimento simile ad una grata,c'erano ringhiere di metallo e colonne di metallo.
"Nessun altro si chiede chi diavolo abbia aperto quel portello?"disse Harry.
"Ma com'è successo?"disse Norman.
Al centro della grata sul pavimento c'erano dei "+"ad intervalli regolari.
Barnes entrò "Non m fido dell'atmosfera.
Meglio tenere il casco."
"D'accordo."disse Beth.
"Noi veniamo in pace."disse Ted e Harry lo guardò "Ho sempre sognato di dirlo."
I gruppo entrò dentro il mezzo.
"Bene,Fletcher."disse Barnes "Informa il comando della marina che siamo riusciti ad entrare nell'astronave.
C'è un'enorme quantità di schermatura anti-radiazioni qua dentro.
Un'imponente ragnatela di passere e tubature...e un sacco di vapore."
C'erano cisterne e tubi sulle pareti.
"Ci manterremo in contatto."disse Barnes.
Beth illuminò il pavimento al di sotto della grata a cui era possibile accedere tramite una scala.
Il pavimento era pieno di polvere e c'erano impronte di scarpe umane.
"Qui c'è stato qualcuno."disse Beth.
"Che cosa?"disse Harry.
"Ci sono delle impronte,non sono le nostre."disse Beth che scese i gradini seguita da tutti.
"Tu che ne dici Norman?"disse Harry "È il caso di ritirarci?"
"No,io sarei un po' curioso."disse Norman.
"Dividiamoci in 2 squadre,non copriremo mai tutto il territorio altrimenti."disse Barnes.
"Dividerci?!"disse Harry.
"Beh,non ha tutti i torti."disse Ted "Ci rimane soltanto una mezz'ora d'aria."
"Bene,Ted,Harry,voi venite con me."disse Barnes "Beth,Norman,voi restate insieme.
Andiamo."
"Ah,secondo me chi a costruito questa baracca stara dicendo dividet et impera."disse Harry.
"Se chi ha fabbricato questa baracca ci voleva morti,saremo morti da un pezzo."disse Norman.
I due camminarono in un corridoio con le grate di metallo sul pavimento.
"Insomma se ti offrono dei soldi per studiare gli effetti di un invasione aliena...ho già raccontato tutto a Harry,io voglio dire... "disse Norman.
"Allora il rapporto è inventato."disse Beth.
"No,non del tutto."disse Norman "Cioè,ho fatto serie ricerche per una buona metà."
"E per l'altra metà?"disse Beth.
"Beh,mi sono ispirato a...buoni scrittori."disse Norman.
"Scrittori?"disse Beth.
"Ma chi andava a pensare che qualcuno le leggesse quelle relazioni governative?"disse Norman"E quante probabilità c'erano?"
"Capisci che voglio dire?"disse Norman "Poi arrivo qua e ci trovo metà della flotta del Pacifico.
Non sapevo cosa fare,ecco,volevo che lo sapessi."
"Non ti pare un discorso analogo a quell'altro?"disse Beth "Sai Beth,credevo sapessi che sono sposato?"
"Non abbiamo ossigeno sufficiente per queste discussioni."disse Norman rimettendosi a camminare,ma il pezzo di pavimento su cui erano si alzò da solo e li condusse verso l'alto.
Sotto c'erano tre luci rosse accese.
"Hai spinto un bottone?"disse Norman "Ma,hai toccato qualcosa?"
"Ma no,è partita per conto suo."disse Beth.
Arrivarono davanti ad una porta di metallo che si aprì in quattro parti.
Oltre c'era una camera nera,con delle luci bianche sulla parte centrale del pavimento,poi c'erano degli scalini,luci di macchinari d'ovunque e una poltrona nera girata di spalle.
I due camminarono lentamente.
"Dev'essere la cabina di pilotaggio."disse Norman "Aspetta."
I due salirono gli scalini.
"Guarda qui,Harry."disse Barnes mentre il gruppo era fermo e lui toccava la parete "Bagli incrociati sugli scafi esterni.
Tutte le direzioni supportate.
Guarda che roba.
Interessante,eh?
Morbido e robusto allo stesso tempo.
Cioè,meglio della gomma,meglio dell'acciaio."
"Pare che tu ne sappia parecchio su questa roba."disse Harry.
"Ho studiato ingegneria astronautica all'M.A.I.T."disse Barnes "Non è li che hai preso la libera docenza?"
"Si,dove io le ho prese...tutte e 3."disse Ted.
"Io lo odiamo l'M.A.I.T."disse Harry.
"Invidia?"disse Ted.
"Pubertà."disse Harry.
"Quanto avevi?"disse Ted.
"Alla prima docenza?"disse Harry "18 anni."
"Accidenti."disse Ted "Un anno Harry.
Mi hai battuto di un anno."
"Dai continuiamo."disse Barnes che proseguì.
"Su coraggio."disse Harry.
"Però,mica te lo dicono quanto pesa questa roba fuori dall'acqua."disse Ted che vide un contenitore dell'immondizia di metallo e tolse la polvere.
"Guardate qua."disse Ted "Venite."
Tutti si misero a guardare illuminando le scritte con la torcia.
"Immondizia."disse Barnes "In spagnolo e in inglese.
Immondizia."
I tre si guardarono.
Beth era oltre la poltrona nera,con i contorni a bozzi e scavata all'interno e voltandosi vide che c'era un corpo mummificato,con una tuta aderente bianca e con la mano destra sul petto,seduto.
"OH!"disse Beth.
Norman illuminò il corpo "Oh Dio."
"Gesù."disse Beth avvicinandosi "È umano."
"Vuoi dire umanoide."disse Norman.
"No,Norman,voglio dire umano."disse Beth.
Norman si avvicinò.
Beth vide la spaccatura che aveva sul cranio "Trauma da corpo contundente.
Dalla direzione della frattura si vede che è stato colpito alle spalle."
Norman vide la mano destra "Ma cos'ha in mano?"
"Non lo so."disse Beth.
Norman prese una specie di carta plastificata.
"Che cos'è?"disse Beth.
"Ah….mandorle tostate..."disse Norman.
"Mio Dio,è un'astronave americana."disse Beth.
"Ma come fa ad essere un'astronave americana?"disse Norman "Ha più di 300 anni,non c'erano neppure gli americani,figurati le astronavi."
"Eppure è così."disse lei.
"Ok,va bene,va bene."disse Norman che iniziò a guardarsi intorno "Vediamo se c'è una specie di scatola nera o un computer con dei dati per capire.
Non so,un piano di volo."
Beth illuminò uno schermo a mezz'aria che aveva bottoni rossi,quadrati,verticali e dei rettangoli accanto con dentro delle scritte "Wow.
Norman guarda,lo vedi?
È in inglese.
Ok.
Ok,bene."
Beth cliccò più volte apparvero delle scritte.
"Ma guarda le date."disse Norman "Non può essere."
"Ma potrebbe."disse Beth "Potrebbe essere 2043.
Oppure 1643,non so quale sarebbe più assurda."
Alla fine delle date c'era una scritta gialla.
"Registrazione evento ignoto."disse Norman "Cliccalo.
Su,coraggio."
"Sei sicuro?"disse Beth.
"Si,certo."disse Norman.
Lei cliccò la scritta e i due si spaventarono poiché si trovarono dentro un ologramma che mostrava degli asteroidi che facevano parte di Saturno,poi altri pianeti.
"Oh,Norman."disse lei.
Oltre i pianeti c'era una nebulosa,verde,viola e rossastra.
Oltre la nebulosa apparve un buco nero che risucchiava la polvere e l'astronave ci entrò dentro.
Si vide uno scenario giallo e azzurro,con la polvere e gli asteroidi che ruotavano sempre più veloci.
Poi il mezzo iniziò a viaggiare sempre più veloce fino ad che si formò una spaccatura bianca che divenne sempre più grande."
L'ologramma scomparve lasciandoli senza parole.
"Sono Barnes,mi senti,Norman?"disse Barnes.
"Si...si,ti sento."disse Norman "Io...non lo so spiegare,ma credo che ci troviamo all'interno di un'astronave americana."
"Io ho anche di meglio."disse Barnes.
Il gruppo si riunì all'interno di una grossa stanza nera,con il pavimento perfettamente lucido,le pareti piene di linee irregolari,altissima e al centro c'era una sfera nera di 20 metri,con la superficie lucida,in continuo mutamento,tenuta da delle braccia meccaniche nere con la punta simile a quella di un'antenna.
"E questa che diavolo è?"disse Norman.
"Qualunque cosa sia…,sembra lo scopo per cui l'astronave è stata progettata."disse Barnes "Andare nello spazio raccogliere cose come questa e riportarle indietro."
"Già,ma indietro da dove?"disse Ted.
"Non ti eccitare troppo,Ted."disse Harry "Se guardi sotto probabilmente c'è scritto "made in corea"."
"Sarà,ma ne dubito."disse Ted.
"Niente,portelli,niente cerniere di nessun tipo."disse Barnes.
"Scommetto che se ci applichi uno sferometro laser,scopri che è una sfera perfetta."disse Ted"Intendo perfetta al millesimo.
Il che è già un messaggio di per se."
"Ah,davvero?"disse Harry.
"Come sarebbe a dire?"disse Barnes.
"Beh...quando il papa chiese a Giotto un disegno che dimostrasse la sua grandezza d'artista,Giotto disegnò un cerchio perfetto...a mano libera.
La perfezione è un potente messaggio."
"Io so quello che direbbero i maestri Zen."disse Beth.
"E sarebbe?"disse Beth.
"Questa sfera vuole essere catturata."disse Beth.
"No,nessuno ha fabbricato questa cosa con il terzo occhio."disse Barnes "Si sono presi in grosso disturbo e non l'hanno fatto per niente.
Qualcuno l'ha lasciata in giro perché fosse raccolta e portata qui.
Ricordatevi del cavallo di troia...potrebbe essere una trappola."
"Non è che sarai un tantino paranoico Barnes?"disse Ted.
"Ora le piazzo una bella videocamera addosso per tenerla d'occhio."disse Barnes.
Norman era sconvolto e muoveva la mano destra avanti e indietro davanti all'oggetto.
"Posso fare un'osservazione a proposito di questa sfera?"disse Norman.
"Sembrerebbe mercurio,non è vero?"disse Barnes "Solo che il mercurio è liquido a questa temperatura."
"No,no,non era questo che intendevo dire."disse Norman "Quello che mi preoccupa è che la sua superficie riflette tutto,meno noi."
Tutti mossero le torce senza vedere riflesso.
"L'ho notato io che non sono uno scienziato,questo mi imbarazza."disse Norman " Senza offesa,eh.
Secondo voi che cos'è?"
"Non lo so."disse Barnes toccandola con la mano sinistra "Qualunque cosa sia...è estranea."
L'ANALISI
Poco tempo dopo erano tutti in un enorme cucina,piena di credenze di metallo,seduti ad un tavolo,mentre Fletcher prendeva del cibo dalle credenze.
"Ok,un'astronave americana,materiali e tecnologie più avanzate di qualsiasi cosa a nostra conoscenza precipita nell'oceano."disse Ted,mentre la donna con i capelli neri metteva un piatto al centro del tavolo.
"E perché non è danneggiata?"disse Harry.
"Non lo è perché evidentemente il materiale è supersolido."disse Ted.
"Ma se si è scheggiato appena l'hai toccato con lo scalpello."disse Harry.
"Giusto."disse Ted "Meglio.
Non è precipitata.
È arrivata.
300 anni fa."
"Da dove?"disse Beth.
"Non da dove."disse Ted "Da quando."
"Cioè,tu dici che questa cosa ha sbagliato strada?"disse Beth.
"Si,esattamente."disse Ted "Mettiamo che l'astronave abbia imboccato un buco nero.
È arrivata nel nostro passato dal suo presente.
Com'erano quelle date che hai visto nel giornale di bordo?"
"43 e 47."disse Norman.
"Perfetto."disse Ted "Dovevano essere 2043,2047."
"No..."disse Beth.
"L'immagine che mi hai detto aver visto nel monitor,da come l'hai descritta, sembra proprio un buco nero,uno strappo nel contin..."disse Ted.
"Lo sappiamo cos'è un buco nero."disse Harry.
"No,aspetta,io non lo so cos'è un buco nero."disse Norman.
"È una stella morta e collassata,carica di attrazione gravitazionale,funziona come un aspiratore cosmico."disse Harry "Risucchia luce,polvere interstellare,tempo..."
"Tempo?"disse Norman.
"È plausibile,ma non probabile."disse Harry.
"È più che probabile,è astrofica rudimentale,solo che non siamo ancora riusciti a volarci dentro per dimostrarlo."disse Ted.
Barnes era nella comando e un messaggio arrivò sul computer "Ciclone previsto per le 008.
Vento e moto ondoso oltre forza 8 in superficie.
Gruppo contatto evacuare entro 2 ore oppure permanere habitat fino a fine tempesta
O.S.S.A."
Il foglio fu stampato e Barnes lo prese e poi andò nella sala mensa "Mi è appena arrivato un messaggio da piano di sopra.
Prevedono pessimo tempo lassù."
Barnes aprì una credenza e prese un bicchiere "E così ci tirano fuori."
"Ci tirano fuori?"disse Ted "Come sarebbe ci tirano fuori?
Che diavolo significa ci tirano fuori?"
Norman e Harry risero.
"E quale parte di "ci tirano fuori"non afferri Ted?"disse Harry "Emersione,ce ne andiamo."
Ted si alzò "No…
No,no,no.
Non abbiamo nemmeno iniziato a scalfire la superficie."
"Se non hai mai visto un ciclone del pacifico...quello che noi chiamiamo tornado è solo una scorregina al confronto."disse Barnes appoggiando "Per cui vi consiglio di tornare in cuccetta e farvi un bel sonno prima di cominciare la decompressione."
"E tu vorresti abbandonare un'astronave che ha viaggiato nel tempo sul fondo dell'oceano?"disse Ted.
"Io voglio solo obbedire agli ordini,Ted."disse Barnes.
"Siamo il comitato d'accoglienza per gli alieni,ma non ci sono alieni,è tutto made in America."disse Beth.
"Che vuoi dimostrare?"disse Ted.
"Semplicemente che io sono una biochimica e non c'è vita qua sotto."disse Beth.
"Ma che cosa avete in mente tutti?"disse Ted "Non vuol dire che non ci sia niente da imparare,da esplorare,da studiare!"
"Beth ha ragione Ted."disse Barnes mentre mentre andava ad un altra credenza "Voi siete il gruppo di contatto umano per una forma di vita sconosciuta.
Non c'è alcuna forma di vita sconosciuta,quindi si parte alle ore 9 esatte."
"Norman,per favore,gli dici qualcosa."disse Ted.
"Che cosa?"disse Norman.
"Non lo so,qualunque cosa."disse Ted.
"Si,mi delizia l'idea di tornare in superficie."disse Norman.
"Ma senti..."disse Ted andando via.
"Mi sono spiegato bene?"disse Norman "A voi questo può anche sembrare il bar o la stazione di servizio,ma nel frattempo le mie orecchie non si stappano e se mi levo questo coso dal collo parlo come se...qualcuno mi strizzasse i testicoli,quindi torniamo a casa."
Harry rise.
Poco tempo dopo Norman era in bagno,davanti ad uno dei 3 specchi mentre Harry si faceva la doccia.
Norman si passava il filo interdentale tra i denti.
"Barnes ha torto,lo sai?"disse Harry.
"Che vuoi dire,torno a proposito del ciclone?"disse Norman.
"No,a proposito della sfera."disse Harry che si mise l'asciugamano addosso.
"Come sarebbe della sfera?"disse Norman.
"È viva."disse Harry.
Norman smise di passare il filo tra i denti e lo seguì nella sua stanza mentre le gocce cadevano dalla doccia "Perché hai detto così,Harry?"
Harry si mise i pantaloni prendendoli da delle aperture sulla parete con sotto dei piani di metallo"C'è qualcosa dentro."
"Come fa ad esserci qualcosa dentro,non c'è portello,ne saldatura."disse Norman mettendo il gomito sinistro su uno dei piani.
"La sfera sceglie cosa riflettere o cosa non riflettere."disse Harry "Scusa,non trovi che sia un'azione da essere cosciente?"
"Ok..."disse Norman "Psicologia e tv,vuoi sapere di che si tratta?
Secondo me,per quello che vale,tu sei arrabbiato con il nostro amico Ted,perché lui ha capito tutto molto prima di te."
Harry rise "Ah,la pensi così?"
"Non lo so,è la prima seduta subacquea."disse Norman.
Harry rise mettendosi la maglietta "Hai ragione.
Ted ha capito tutto per primo.
Ottima diagnosi."
Harry si mise nel letto che era in uno spazio rettangolare sotto le aperture,mentre Norman si sedette ad un letto parallelo al suo.
"Comunque ci moriremo tutti qua sotto."disse Harry.
Norman si bloccò mentre si stava togliendo la ciabatta destra "Come?
Che cosa?"
Harry appoggiò la schiena sul fondo del rettangolo "Vedi...è curioso.
Ted ha capito bene.
Viaggio ne tempo.
E quando torneremo lo diremo a tutti quanti.
Che è possibile,come si fa,quali sono i pericoli...ma allora perché 50 anni nel futuro,quando l'astronave incontra un buco nero il suo computer lo intesta "registrazione evento ignoto"?
Perché non lo sanno?
Eh,se non lo sanno vuol dire che noi non l'abbiamo mai detto a nessuno e se non l'abbiamo mai detto a nessuno... vuol dire che non siamo mai tornati su...quindi noi moriamo qua sotto.
È solamente questione di logica deduttiva,Norman."
Harry spense la luce e si mise giù "Accidenti,quanto mi piacerebbe entrare in quella sfera."
LA SFERA
Un allarme suonò, Norman corse per i corridoi,poi incontrò Fletcher
"Che è successo?"disse Norman.
"Parli con il signor Barnes."disse lei.
"Dove si trova?"disse Norman.
"In sala video."disse la donna andando via.
"E dove sarebbe?!"disse Norman che continuò a correre "Io non mi ci raccapezzo qui,maledizione!
MA DOVE SONO?
DOVE DIAVOLO È?"
Norman arrivò in sala comando trovando Barnes ai posti di comando "Ma che succede?"
"Non lo so,dimmelo tu."disse Barnes che osservava la stanza della sfera.
Norman scese la scaletta "Ma che diavolo sta facendo?"
"Non ne ho la più pallida idea,lo sai per caso?"disse Barnes.
"No..."disse Norman.
"Andiamo Norman!"disse Barnes "Non c'è tempo,devo sapere quello che sai."
"Ma niente,ha detto che voleva andare dentro,solo che non pensavo..."disse Norman.
"Ci siamo già dentro,Norman,tu volevi dire fuori?"disse Barnes.
"Lui ha detto dentro."disse Norman.
"Dentro cosa?"disse Barnes "Dentro l'astronave?"
"Credo...dentro la sfera."disse Norman.
"La sfer..."disse Barnes.
Harry si avvicinò alla sfera con la torcia e restò a fissarla,poi sorrise.
In quel momento apparve il riflesso di Harry che andò verso la parte superiore,mentre lui continuava a ridere.
In quel momento Harry scomparve.
"Santo cielo."disse Barnse.
"Oh mio Dio."disse Norman "È andato dentro."
"Non lo so,non credo sia andato dentro."disse Barnes.
"Eh,ma allora che fine ha fatto?"disse Norman "Non può essere mica scomparso."
"Non lo so,non credo che sia scomparso!"disse Barnes "Forse un guasto nel monitor .
Fletcher,ripassami la registrazione."
"Glie la passo tra un minuto."disse Fletcher.
"Tu sapevi che aveva quell'intenzione e non mi hai detto niente!"disse Barnes irato.
"Ma non credevo fosse possibile..."disse Norman.
"NON CREDEVI CHE COSA,NORMAN?"disse Barnes.
"Non credevo che fosse possibile."disse Norman.
"Ma dove sono Beth e Ted?"disse Barnes.
"Non lo so."disse Norman.
"Non lo sai?!"disse Barnes.
"Non lo so,mi sono svegliato,ho sentito suonare dei campanelli e sono corso qui."disse Norman"Adesso tu vorresti prendertela con me,ma io..."
"Messaggio dalla marina,signore."disse Fletcher.
"Ma è impossibile,ho appena ricevuto un messaggio,saranno qui tra 25 minuti e anche meno!"disse Barnes.
"La sola spiegazione logica è che il sottomarino sia ancora in superficie."disse l'altra in piedi davanti a dei monitor.
"E non è logicamente possibile che il tuo sonar si in avaria?"disse Barnes.
"Barnes,ti prego,datti una calmata,d'accordo?"disse Norman "Non può essere scomparso,noi non l'abbandoniamo qui,non c'è motivo..."
"Su questo hai ragione,Norman!"disse Barnes "Non ce ne andremo senza di lui,non sono tipo da perdere un uomo affidato a me!
Per cui vi siete giocati la gita in programma,non saliamo più in superficie."
"Ma come,non te lo ricordi…?"disse Norman.
"Harry?"disse Barnes che si voltò verso Norman.
"Ma scusa..."disse Norman.
"Non torniamo su,però!"disse Barnes "Harry?"
Norman corse via.
"Mi ricevi?"disse Barnes "Harry,riesci a sentirmi?
Senti,Norman,non dobbiamo ancora decidere chi vive e chi…
Norman?
Norman?"
Barnes si rivolse alle due nel video "Va subito a cercare Ted e Beth."
Quella a fianco di Fletcher si alzò.
Barnes vide Norman che correva nei corridoi "Norman!
Norman,fermati!
Norman entrò nella stanza dove c'erano le mute,ne indossò una e si gettò in acqua.
"Signore non rilevo ancora la presenza del sottomarino."disse Fletcher.
"Lascia perdere quello stramaledetto sottomarino,Fletcher."disse Barnes "Quando Ted e Beth arrivano qui,tienili d'occhio e assicurati che non vadano da nessuna parte,chiaro?"
Norman corse nei corridoio dell'astronave e arrivò alla stanza dove era la sfera e si fermò,poi si avvicinò camminando.
Harry ricomparve a terra,svenuto.
"Ma che diavolo?"disse Norman "Harry mi senti?
Harry?"
Norman si accucciò e iniziò a toccarlo "Harry?
Harry?"
"Norman è vivo?"disse Barnes.
"Barnes,abbiamo un problema."disse Norman "Harry è privo di incoscienza.
Il polso è normale,tutti i parametri vitali sono normali,ma...io non capisco.
Harry?"
Norman guardò verso la sfera e su di essa apparve il suo riflesso.
Le luci nell'habitat andarono via e il cavo venne staccato,poi le luci tornarono.
"Norman,mi senti?"disse Barnes "Abbiamo perso il video,qui.
Mi senti ancora,Norman?
Norman?
Beh,siamo fregati."
"Come signore?"disse Fletcher.
"Siamo sul circuito di riserva."disse Barnes.
"Non la seguo,signore."disse Fletcher.
"Ci hanno staccati,Fletcher"disse Barnes "Per qualche motivo il sottomarino è tornato su.
Prepara per tutti un bel deodorante a lunga durata,siamo bloccati fino a fine tempesta."
Poco dopo Harry era su un letto,dormiva e Beth gli toccò la tempia destra mentre era seduto,poi si alzò.
"È tutto quanto normale."disse Beth all'altra donna.
Ted salì una scaletta che lo portò allo stesso piano,ed entrò nella stanza "Che cosa succede,sta bene?"
"Si."disse la donna che uscì.
"Ma è vero?"disse Ted che si accucciò "È andato dentro?
Che cos'ha detto?
Ah...non dirà più niente,non parla più, è afasico."
"È solo addormentato."disse Beth.
"Non è possibile che sia entrato nella sfera,come ha fatto?"disse Ted "Non c'è portello,ne ingresso."
La sfera era ancora nella stessa stanza.
La voce di Barnes si udì nei corridoi "Posso avere un momento d'attenzione,prego?"
Abbiamo perso il contatto con la superficie.
L'habitat al momento funziona esclusivamente con l'energia di riserva.
Abbiamo viveri,ossigeno e acqua da bere in abbondanza per sostenerci finché non finisce la tempesta e non ristabiliamo il contatto con la superficie.
Ma fino a quel momento,questa missione passa la mio comando con i poteri straordinari...dei casi d'emergenza."
IL POTERE
Norman era seduto al tavolo della mensa da solo e pensava,poi guardò verso il soffitto e vide che c'era una lastra di vetro circolare,con tre placche di metallo e una circonferenza di metallo al centro e sopra di essa c'era una medusa che passava.
La medusa aveva tentacoli molto lunghi.
Norman rimase a fissarla.
Fletcher mise degli oggetti dentro una cassa rossa,poi chiuse lo sportello e si affacciò sul piano di sotto "Carico questo materiale sul mini sub."
"Ti spetta per ordine di servizio?"disse Barnes seduto ai monitor con Ted.
"Si,signore."disse Fletcher.
"Procedi."disse Barnes.
"Ma,quale materiale?"disse Ted.
"Segui il programma."disse Barnes "Tutto quello che facciamo viene registrato.
Ogni 12 ore dobbiamo caricare le cassette sul mini sub e spingere il bottone del timer.
Se dovesse succederci qualcosa e non lo facessimo,il mini sub tornerebbe in superficie autonomamente.
Così,se siamo tutti morti,avranno almeno una registrazione parziale di quello che è andato male."
Ted lo fissò.
"Non lo trovi allegro,eh?"disse Barnes."Guarda tu la bottega.
Devo andare in bagno."
Barnes andò via.
Fletcher scese in acqua ed iniziò a camminare mentre una medusa le nuotava vicino,poi appena lei la illuminò se ne andò via.
Fletcher salì delle scalette ed entrò nella stanza del mini sub che era parzialmente in acqua,entrò all'interno,abbassò un pulsante,bloccando un timer,poi lo rialzò.
Harry si svegliò.
Il computer della donna rimasta ai comandi,mostrò uno schermo nero,poi iniziò a riempirsi di numeri.
"Ma che diavolo succede?"disse la donna cliccando sui tasti,ma senza effetto,poi tutto tornò normale.
Fletcher camminava sul fondo tra le meduse "Ehi,è bellissimo qua sotto.
Così tranquillo.
Wow.
Che meraviglia.
È difficile credere che abbiamo un tifone a 300 metri sopra le nostre teste.
È come se stesse nevicando."
Ted vide i monitor.
"Le vedete queste?"disse Fletcher "È pieno di meduse.
Oh mamma che meraviglia."
Le meduse le si avvicinarono.
"Ehi!"disse Fletcher "Si stanno prendendo un po' troppa confidenza.
Mi riesce anche difficile vedere."
"Dio santo,che cosa devi fare?"disse Ted.
"Ma questa roba...sta diventando un po' troppo fitta per me."disse Fletcher.
"Pronto?"disse Ted.
"Le meduse sembrano migliaia e continuano ad arrivare da tutte le parti."disse Fletcher "Non so più dove girarmi,non vedo più niente!"
Ci fu un'interferenza e Norman alzò lo sguardo.
"Pronto?"disse Ted "Pronto?"
"Mi si stanno attaccando addosso!"disse Fletcher che ne tolse una dal suo casco.
"Fletcher,sono il dottor Fielding,nuotaci in mezzo,sono innocue,non preoccuparti."disse Ted ,mentre Barnes tornava.
"Speriamo."disse Fletcher che era piena di meduse "Sono tante!
Sono dappertutto!"
Ted si mise seduto e Barnes si mise a parlare " Fletcher!
Torna indietro!"
"Che ci fanno delle meduse a questa profondità?"disse Ted.
"Credo...credo che sentano il calore!"disse lei "NON RIESCO A LEVARMELE DI DOSSO!
C'E NE HO ANCHE UNA SOTTO LA MUTA!
UNA È ENTRATA!"
"Fletcher voglio che rientri immediatamente!"disse Barnes.
Fletcher,piena di meduse,iniziò ad agitarsi "NO!
SONO ANCHE SOTTO LA MUTA!"
" Fletcher,rientra immediatamente!"disse Barnes.
"OH!"disse Flatcher che si trovò una sostanza flaccida sul vetro "CHE SCHIFO!"
"CONTINUA A MUOVERTI!"disse Barnes "CONTINUA A MUOVERTI!"
"OH MIO DIO!"disse lei mentre le meduse iniziarono a nuotare velocemente e una le andò contro il vetro,poi lei cadde a terra urlando,poi l'acqua le riempì la tuta,fino a che non morì.
Le meduse si allontanarono.
"Oddio,Barnes,è morta,non ci sono più bolle."disse Ted.
"Edmunds."disse Barnes.
"Si,signore?"disse l'altra.
"Vieni subito qui."disse Barnes "È successo ...qualcosa a Fletcher."
I numeri iniziarono a comparire ancora sullo schermo.
Beth toglieva i tentacoli dal cadavere sfigurato di Fletcher e anche dal naso e vicino a lei c'era Norman.
Erano vestiti con un camice bianco.
"Oh Dio..."disse Norman"Quando avevo 5 anni,una volta, uscì in in barca con mio padre.
Lui mi disse di non gettarmi in acqua e io naturalmente lo feci e..."
"Ecco fatto."disse Beth che posò una medusa sul tavolo.
"Oh mamma."disse Norman "...e saltai proprio in mezzo ad un branco di queste.
Non così grosse però.
Credo che ognuna di loro sia riuscita a pungermi.
Non so che cosa abbia sentito questa ragazza,ma per me fu qualcosa la di la del dolore,fu come…
Da allora m'è rimasto il terrore delle meduse."
"Ti sentiresti meglio se ti dicessi che questa non è affatto una medusa."disse Beth mentre toccava l'essere con le pinze.
"Come sarebbe a dire?"disse Norman.
"Sarebbe a dire che meduse come queste non esistono."disse Beth "Anche se lo sembra,questa non è una medusa."
Il corpo di Flaticher fu messo in un sacco nero.
Ted sentì Harry che cantava.
Harry era sotto la doccia "Io sono qui...
Tu sei un'isola speciale...""
Norman busso ad una porta.
"Avanti."disse Barnes e Norman entrò.
"Salve."disse Norman.
Barnes uscì da un altra stanza "Ah,Nonrman ciao.
Accomodati pure.
Vuoi un po' di caffè?"
"No,grazie."dise Norman.
"Conosci bene la dottoressa Halperin?"disse Barnes.
"Io insegnavo all'università di San Diego anni fa e lei ci venne a fare un master."disse Norman.
"Eh...non farne un fatto personale...ma presumo che il tuo non fosse un interesse romantico."disse Barnes con una tazza in mano.
"Scusa,come sarebbe niente di personale?"disse Norman.
"Beh,è una donna bella,giovane e vivace."disse Barnes.
"E allora?"disse Norman "Dove vuoi arrivare?"
"L'hai conosciuta come paziente."disse Barnes.
"Non sono autorizzato a parlarne,spero tu capisca."disse Norman
"Io capisco che un ambiente con atmosfera artificiale a 300 metri sott'acqua,senza collegamenti con la superficie,è l'ambiente più pericoloso che esista sul nostro pianeta."disse Barnes "Se c'è un problema,io lo devo sapere."
"Lei sta bene."disse Norman.
"Lei sta bene?"disse Barnes.
"Già."disse Norman.
"Beth sta bene?"disse Barnes.
"Sta benissimo."disse Norman.
"Ah,ok..."disse Barnes che prese un foglio"Allora mi leggi questo e mi dici che significa?"
"Ma questi sono i miei appunti."disse Norman.
"Che cosa c'è scritto?"disse Barnes.
"Come diavolo li hai avuti?"disse Norman.
"Non dice tentato suicidio?"disse Barnes.
"Aveva dei problemi."disse Norman.
"Non dice terapia elettroshock?"disse Barnes.
"Ma come..."disse Norman.
"Non è così che dice,Norman?"disse Barnes.
"Dove vuoi arrivare?"disse Norman.
"Non t'è sembrato abbastanza importante da informare qualcuno?"disse Barnes "Eri pronto a compromettere la vita di tutto un equipaggio per avere qui una persona che poteva essere di fatto mentalmente instabile!?"
"Ti è familiare il termine iper reazione?"disse Norman.
"Siamo a 300 metri di profondità e ci ritroviamo con una matta che può dare i numeri da un momento all'altro!"disse Barnes "Il gruppo l'hai selezionato tu,Norman!
Perché non me l'hai detto?"
"Quando ho scritto questo rapporto non sapevo che il gruppo si sarebbe trovato a 300 metri..."disse Norman.
"300 metri o 1 metro non fan nessuna differenza!"disse Barnes "Perché non mi hai detto dei problemi mentali?"
"Non credevo che fosse rilevante."disse Norman.
"Beh, non spettava a te deciderlo,va bene?"disse Barnes girandosi.
"Si invece e ancora mi spetta."disse Norman "Fu un tentativo passivo."
"Un tentativo passivo?"disse Barnes tornando indietro.
"Si,le persone che veramente si vogliono uccidere prendono una pistola e si sparano o si buttano giù da un ponte,non telefonano all'amante dicendo "ho preso 20 pasticche,aiutami!"."
"Prese 20 pasticche e tu mi dici che è in perfetta salute?"disse Barnes.
"Ah,non è possibile…"disse Norman.
Ted bussò alla porta.
"Cosa c'è?"disse Barnes "Avanti.
Ted aprì la porta.
"Che vuoi?"disse Barnes.
"È Harry."disse Ted.
"Cosa?"disse Norman "È sveglio?"
"Altro che sveglio."disse Ted.
Harry era in cucina e mangiava,Barnes era seduto al tavolo e Ted appoggiato ad un frigo.
"Barnes,con me avrete un bel problema."disse Harry "Finché il mio amico Norman continua a cucinare così,io da qua non me ne vado."
Norman era in piedi con una tazza in mano,vicino ai fornelli.
"Il toast è ottimo."disse Harry mangiando "Il bacon...meglio.
Oh,ma queste uova...queste uova sono fantastiche…
Norman?
Che ci hai messo dentro?"
Beth era seduta la tavolo e scriveva.
"Ehm..."disse Norman.
"No,no,no."disse Harry "Aspetta,aspetta,non me lo dire.
Secondo me c'è...c'è prezzemolo..."
"Giusto."disse Norman.
"...scalogno..."disse Harry.
"Si."disse Norman.
"...dragoncello..."disse Harry.
"Già."disse Norman.
"...e...e questo cos'è?"disse Harry annusando "È cerfoglio!
È cerfoglio?"
"Esatto."disse Norman e Harry rise "Sono contento che ti piace."
"Vado matto per le uova."disse Harry.
"A quanto pare ti hanno messo di buon umore."disse Beth.
"Quando sei andato giù alla sfera,ti ricordi che cos'è successo?"disse Barnes.
"Si."disse Harry "Sono andato dentro."
"Come hai fatto?"disse Ted "Non c'è nessun portello."
"Ehi...qui ci sono porte dappertutto...eppure non possiamo uscire."disse Harry "Siamo sempre qua."
"Si,questo è vero."disse Barnes.
"Non hai ancora risposto alla mia domanda,Harry."disse Ted.
"Norman?"disse Harry.
"Si?"disse Norman.
"Perché mi guardi in quel modo?"disse Harry e tutti si voltarono.
"Harry,stai dicendo che ce ne dovremmo andare?"disse Barnes.
"Ma dov'è Fletcher?"disse Harry "Credevo fosse lei la cuoca qui dentro."
"Ha avuto un brutto incidente,Harry."disse Banes "Fletcher è morta."
"Morta?"disse Harry "Come?"
"Le meduse."disse Barnes.
"Meduse?!"disse Harry guardando gli altri "È strano."
"Si,è davvero strano."disse Barnes.
Norman prese un piatto dal forno e lo mise sul tavolo.
"Ecco qua,Harry."disse Norman.
"Cipolle fritte,che meraviglia."disse Harry mangiando.
"Non sono cipolle fritte."disse Norman.
"Buone però."disse Harry.
"Indovina cosa sono."disse Norman.
"Cosa?"disse Harry.
"Calamari."disse Norman.
Harry spalancò gli occhi ed iniziò a sentirsi male.
"Ti senti bene?"disse Norman che iniziò a dare delle pacche sulla spalla ad Harry insieme a Ted.
"Fa un colpo di tosse."disse Ted ed Harry lo fece.
"Tossisci."disse Norman e Harry continuò "Tossisci,tossisci."
Ted gli si mise alle spalle,gli mise le braccia intorno al petto e diede del colpi.
"No,non lo fai bene."disse Norman.
"FERMO!"disse Harry.
"Lascialo parlare."disse Norman "Sta cercando di parlare,fermo."
Ted si allontanò.
"Ma non lo stai a sentire,fermo."disse Norman.
"Oddio."disse Harry "Non sto soffocando,razza di stronzo."
"Ecco,hai visto?"disse Norman.
"Odio i calamari!"disse Harry "Mi fanno schifo."
Norman allontanò il piatto.
"Mi dispiace,cercavo di aiutarti."disse Ted.
Harry bevve.
"Stai bene?"disse Norman.
"Si."disse Harry.
"Harry,ti devo fare una domanda."disse Norman "Ti ricordi che prima di entrare nella sfera tu eri convinto che saremmo morti tutti qua sotto?"
"Si che me lo ricordo."disse Harry ridendo.
"Ne sei ancora convinto?"disse Norman.
Harry annuì "Hai paura di morire,Norman?"
Tutti rimasero il silenzio.
Edmunds era davanti a due schermi dove c'erano numeri che scorrevano costantemente e vide che anche gli altri schermi facevano la stessa cosa.
Ted e Norman camminarono in un corridoio.
"Tutte stronzate."disse Ted.
"Quali."disse Norman.
"Harry ci sta nascondendo qualcosa e tu lo sai benissimo."disse Ted.
"Ma di che stai parlando?"disse Norman e Ted si fermò.
"È stato la dentro."disse Ted "È entrato nella sfera e qualunque cosa abbia visto non ce la vuole dire."
"Ha detto che non si ricorda più niente."disse Norman.
"Oh,Norman,andiamo."disse Ted "E tu te la sei bevuta?"
"Si."disse Norman.
"No,no,tutta quella messa in scena di la era solo per confonderci le idee,riflettici."disse Ted indicando con la mano destra il corridoio "Quello è addirittura disposto a rischiare le vite di tutti quanti noi perché non vuole condividere le sue..."
"Secondo me tutto questo è assurdo."disse Norman.
"Raccoglie materiali per un nuovo libro,vuole vincere il premio nobel."disse Ted allontanandosi.
"Perché tu no?"disse Norman.
"No,beh..."disse Ted voltandosi.
"Eh?"disse Norman.
"Si."disse Ted "Norman,tu mi conosci da quando avevo 17 anni,mi piacerebbe certo..."
"Ted ...Ted,ma tu hai idea di quanto sei stimato?"disse Norman.
"Oh figurati,cosa ho fatto?"disse Ted "Io ho solo scritto una specie di storia a fumetti per la fisica.
Ti tendi conto?
Bor ha pubblicato la teoria quantistica della struttura atomica quando aveva 28 anni.
Einstein la relatività a 26,Newton la gravità a 23…
Norman,in fisica, se non hai sfondato entro i 35 anni è molto probabile che non sfondi più."
"E questo non ha niente a che fare con il tuo antagonismo verso Harry."disse Norman.
"Harry?!"disse Ted.
"Harry."disse Norman.
"Harry?!"disse Ted "A 19 anni ero un ragazzi prodigio."
"Come volevasi dimostrare."disse Noman.
Edmunds salì una scala a chiocciola "Il signor Barnes vorrebbe vederti,Ted."
"Perché?"disse Ted.
"C'è qualcosa che non va nel sistema informatico."disse Edmunds.
IL PRIMO SCAMBIO
Ted,Barnes e Norman erano davanti ai video.
"Hai provato a ripulirlo?"disse Barnes.
"Ci ho provato,ma continua a ricomparire."disse Ted che agitava una matita.
"È una discarica dalla memoria tampone?"disse Barnes.
"No,questo lo escludo."disse Ted "Credo che l'elio influenzi i chip.
Probabilmente un effetto di saturazione."
"In tal caso,che alternative abbiamo?"disse Barnes.
"Bisognerebbe cambiare tutti i chip."disse Ted.
"Ah,per carità."disse Barnes "Gestire questa baracca a mano?
Sarebbero 4 giorni d'inferno."
Norman era seduto su un tavolo a braccia incrociate.
"Salve,capo."disse Harry.
"Ciao,Harry."disse Barnes.
"Ted?"disse Harry "Non hai ancora risolto?"
"È un effetto di saturazione."disse Ted.
"No,non credo proprio,escluso."disse Harry.
"Come sare..."disse Ted.
"Se fosse un effetto di saturazione sarebbe casuale."disse Harry.
"Che vuoi dire?"disse Ted.
"Beh,che è ripetitivo."disse Harry che cliccò su dei tasti e apparve uno schermo nero con delle scritte,poi i numeri furono riportati nella finestra informatica appena aperta e Harry ne selezionò una parte."
"Vedi?"disse Harry "È come un codice."
"Un codice da dove?"disse Barnes.
Harry prese un blocco.
"Ma come hai fatto?"disse Ted.
"Come ci sei riuscito?"disse Barnes.
Harry si sedette "Convertilo in binario."
"Ok."disse Ted che scrisse sulla tastiera ed i numeri iniziarono a scorrere nella finestra.
"Ah,visto?"disse Harry "Lettere separate."
"Harry?"disse Ted.
"Secondo te,arriva dalla sfera?"disse Ted.
"Non lo so."disse Harry.
"Harry,questa missione è classificata ultra top secret,se riesci a tradurre qualcosa è solo per i miei occhi."disse Barnes.
Harry mostrò un foglio con le lettere dell'alfabeto "Se tu fossi in lei come lo impareresti il nostro alfabeto?
Nel modo in cui è configurato su una tastiera."
"Ma riflesso su una palla."disse Ted "Sfericamente.
Una tastiera...ma sferica.
Prendi una tastiera normale,avvolgila intorno a una sfera,poi comincia dal tasto centrale,la "G"e numera le lettere...aspirale verso l'esterno!"
Ted si alzò e andò via.
Sul monitor apparve una tastiera dove le lettere erano sostituite dai numeri.
"TED!"disse Harry "SEI UN GENIO!"
Beth scese dalle scale.
"È vero,Harry,lo sono ancora."disse Ted "Ho ancora la materia grigia."
Harry scrisse e in numeri furono ordinati sfericamente sulla tastiera.
"Accidenti."disse Norman che si mise gli occhiali.
"Ti hanno lasciato gli occhiali."disse Ted con un blocco in mano.
"Tieni."disse Norman che glie li pose "Ti servono?"
"No,grazie."disse Ted che si sedette.
"Ehi,Ted."disse Harry "Non dobbiamo fare altro che inserire i numeri."
Il computer iniziò a tradurre,poi apparvero le scritte e una voce "Salve.
Come stai?
Io sto bene?
Come ti chiami?
Io mi chiamo Jerry."
Tutti rimasero muti e Norman si alzò e si avvicinò,mentre Beth era sconvolta.
"Amici...in 8000 anni di storia questa è la prima volta,la prima volta."disse Harry "Siete in comunicazione con un'intelligenza aliena."
Beth si avvicinò.
"Stai scherzando?"disse Barnes "Deve aver incasinato la traduzione."
"No,non credo proprio."disse Harry.
"Se la tua traduzione è corretta,questo alieno sembra un idiota."disse Barned ed Harry si voltò.
"Perché non può esistere un alieno stupido?"disse Beth"Beh,ne avranno anche loro."
"Ok,ammettiamo pure che il messaggio sia alquanto infantile,ma in realtà direi che è perfetto."disse Ted "È breve,preciso,non aggressivo,è il modo in cui ci si rivolge ad un bambino o a un cane."
Arrivarono altre scritte.
"Ehi,guardate."disse Ted.
"Sta facendo un discorso."disse Barnes.
"Ho piacere di essere in contatto con le vostre entità."disse Jerry "Questo mi piace molto."
"Ok,Harry,chiedigli il cognome."disse Barnes.
"Cosa?!"disse Harry.
"Ne ho bisogno per metterlo nel mio rapporto."disse Barnes "Non posso mettere nel rapporto che ho perso un membro di un equipaggio di un'immersione profonda, per trovare un alieno di nome Jerry.
Per favore,è ridicolo!"
"Senti,secondo me dovremmo dirgli che anche noi siamo felici."disse Ted.
"Chiedigli da dove viene."disse Norman e Harry scrisse ripetendo la frase.
"Io faccio un viaggio,tu fai un viaggio,noi facciamo un viaggio insieme."disse Jerry.
"Un bel programmino."disse Beth.
"Un viaggio da dove?"disse Harry che scrisse.
"Io sono felice."disse Jerry.
"È felice."disse Ted che rise.
"È molto astuto."disse Norman.
Ted provò a scrivere,ma non comparve niente sullo schermo "Che è successo?"
"Accidenti,l'abbiamo perso."disse Harry.
"Non siamo soli."disse Ted "Ragazzi,decisamente non siamo soli.
Harry,sta cercando di prendere contatto con noi."
"Io non credo sia un alieno."disse Norman "Ha detto di essere in contatto con le nostre entità,normalmente un termine del genere si usa in campo spiritico,non scientifico."
"Beh,qualunque cosa sia,prima stava nella sfera,ora è fuori ed è libero di agire."disse Harry.
"Ma come,come sarebbe?"disse Ted.
"Libero di impossessarsi dei nostri computer,di chiamarci al telefono,di venire a bussare alla nostra porta se vuole. "disse Ted.
"Una presenza fisica."disse Ted.
"Forse ora,ma non è detto che lo sia sempre stato."disse Harry.
"A che cosa stai pensando Norman?"disse Barnes.
"A quell'ultima cosa che ha detto :"sono felice"."disse Norman.
"Perché?"disse Harry "Non vuoi che Jerry sia felice,Norman?"
"La verità?"disse Norman.
"Certo,cos'hai in mente?"disse Barnes.
"Io sarei molto più tranquillo se Jerry non provasse emozioni,perché la questione è che,una volta imboccata questa via,...abbiamo in Jerry un essere emotivo confinato per 300 senza nessuno con cui parlare e senza nessuna associazione o crescita emotiva,derivante dal contatto con altri esseri emotivi."disse Norman
"E con questo?"disse Harry.
"Che cosa succede se Jerry si arrabbia?"disse Norman preoccupato.
Le luci continuarono ad illuminare l'astronave.
IL MOSTRO
Poco tempo dopo Norman era nella stanza dei monitor da solo,seduto su una sedia e sentiva dei botti "Edmunds?
Che cos'è questo rumore?"
Il sonar mostrò l'immagine di un colossale calamaro,ma Norman non se ne accorse.
"Lo senti?"disse Norman "Non lo senti questo battito?
Che cos'è questo rumore?
Edmunds,riesci a sentirmi?
Che cos'è questo rumore?"
Norman alzò la testa.
Barnes e Ted erano al tavolo nella mensa.
"Sei proprio una gran donna,Beth."disse Barnes "Vorrei averti conosciuta in una situazione diversa,sia Norman mi ha detto quando..."
"Norman ti ha detto che cosa?"disse Beth.
"Beh,mettiamola in questo modo:se Jerry potesse leggere nella tua mente,si annoierebbe con le nostre."disse Barnes.
I battiti si udirono ancora.
Norman si guardò intorno "Edmunds che cos'è questo rumore?
Edmunds,mi ricevi?"
Ted guardò in alto sentendo il rumore.
"Barnes?"disse Norman "Barnes,qui Norman.
Perché Edmunds non mi risponde?
Sta succedendo qualcosa.
Barnes?"
Tutti corsero da Norman e in quel momento dei tentacoli oscurarono il vetro sul soffitto.
Poco dopo Barnes era seduto alla scrivania "Norman?
Beth?"
I due si stavano mettendo le tute da immersione.
"Non vedo molto chiaramente...ma sembra che Edmunds si trovi su un lato dell'habitat."disse Barnes "Io non rilevo niente sul sonar,ma state attenti la fuori."
I due si gettarono in acqua e Beth aveva il fucile.
"Beth?"disse Barnes "Norman?
Premete i pulsanti di risposta per favore?"
I due camminarono vicino ad una delle colonne di metallo dell'habitat.
"Che cos'hai detto a Barnes?"disse Beth.
"A che proposito?"disse Norman.
"A proposito di me,Norman?"disse Beth "Gli hai detto che presi 20 pasticche e cercai di suicidarmi.
Non è vero?"
"Aveva i miei appunti,che cosa volevi che facessi?"disse Norman.
"E glie l'hai detto a chi telefonai,Norman?"disse Beth.
I due sentirono i boati e puntarono le torce verso il tetto dell'habitat dove videro Edmunds a penzoloni che sbatteva contro la parete.
"Oh Dio."disse Norman.
Beth iniziò a salire la scaletta fino ad arrivare al corpo.
"Norman?"disse Barnes "Rispondi.
Beth?
Norman?
Beth?
Avete scoperto cos'era quel battito?"
Il vetro del casto di Edmunds era distrutto,il basco abbozzato,il volto era bianco pallido,quasi blu,era senza occhi e c'era una spaccatura che andava dai lati della bocca fino alla fine della mascella.
Beth urlò e per non cadere afferrò la gamba di Edmunds che perse la scarpa.
Beth vide che il piede aveva delle spaccature e che il sangue era congelato.
Norman le guardò il volto e poi si guardò intorno,come fece anche Beth.
"Beth,non capisco."disse Norman "Che cosa può averla ridotta così?"
Beth iniziò a tastare le gambe di Edmunds "Oh mio Dio.
Norman è come una bambola di pezza.
Come se non avesse più le ossa."
"E incredibile."disse Norman.
Harry era nel suo letto e leggeva un libro con la copertina verde scura e con tentacoli sopra e pensava "Tentacoli lunghi 8 metri.
Un mostro terrificante."
Harry smise di leggere.
"Andiamo."disse Norman mentre lui e l'altra avevano preso il corpo "Vieni."
Un uovo bianco,grande come la testa di un uomo,dalla forma ovale,cadde dall'alto,poi altre uova caddero.
"Che c'è?"disse Norman.
"Ma che cosa sono?"disse Beth.
Norman alzò la testa e vide altre uova "Beth?
Ma che significa?
Rispondimi che significa,Beth?"
"Norman!"disse Beth "C'è qualcosa lassù!"
Barnes vide l'immagine sul sonar " Ragazzi rilevo qualcosa sul sonar.
Non siete soli la fuori."
"MA CHI DIAVOLO È CHE DEPONE UOVA COSÌ?"disse Beth "VIENI VIA NORMAN!
DAI,SBRIGATI!
DOBBIAMO ANDARCENE,PRESTO!"
"Va bene!"disse Norman "Va bene!"
I due si gettarono di sotto,portando il corpo,mentre c'erano cascate di uova che venivano giù.
"Sbrigati,vieni via!"disse Beth "Andiamo!"
"Si,si,ho capito,va bene?"disse Norman.
"Ma che succede qui?"disse Beth.
"Norman è a cento metri,e si sta avvicinando."disse Barnes"Venite via da li."
"SI,RIENTRIAMO!"disse Beth.
I due corsero trascinando il cadavere mentre le uova continuavano a venire giù a frotte.
"Ma che roba è?!"disse Norman.
"NON LO SO!"disse Beth "NON LO SO!"
"70 metri, a che distanza siete?"disse Barnes.
Beth prese in mano,per qualche secondo,una delle uova flaccide.
"Che cosa può essere?"disse Norman "CHE PUÒ ESSERE,BETH?!"
"NON LO SO!"disse Beth.
"È a 40 metri!"disse Barnes "Muoversi!
Muoversi!
Muoversi!"
"DAI,NORMAN!"disse Beth "SBRIGATI!
DAI!
DAI!"
"Vi sta raggiungendo,muovetevi!"disse Barnes.
Beth pestò una delle uova e da esse uscì un piccolo calamaro,poi i due salirono la scaletta con il cadavere."
Barnes alzò la testa,poi il sonar non rilevò più nulla e le uova smisero di cadere.
I due si rivestirono.
"Mi serve un rapporto,Beth."disse Barnes.
"Non lo so che diavolo succede la fuori."disse Beth "Ci sono uova dappertutto."
"Avresti dovuto portarne uno dentro."disse Barnes.
"Probabilmente quelle uova di pasqua sono la causa della morte di Edmunds."disse Norman.
"Io voglio parlare con Jerry."disse Norman.
Nell'obitorio c'erano 2 cadaveri.
POSTI DI COMBATTIMENTO
"Norman,se vogliamo parlare con questa cosa dobbiamo avere una strategia."disse Barnes.
"Si,un piano preciso."disse Norman mentre scendeva le scalette della sala comando seguito da Ted"Dobbiamo avere un obbiettivo,dobbiamo capire a chi ci rivolgiamo e dobbiamo essere specifici."
"Cosa è una strategia?"disse Jerry.
"Oh mio Dio."disse Barnes.
"Jerry?"disse Norman "Jerry?
Tu riesci a sentirmi?"
"Si,Norman."disse Jerry.
"Allora hai sentito tutte le cose di cui stavamo parlando."disse Norman.
"Si,Norman."disse Jerry.
"Ah,fantastico."disse Barnes.
"Sono felice anche io."disse Jerry.
"Jerry,ciao,è Ted che ti parla..."disse Ted "Ecco,beh io sono quello...che ha decifrato la storia dei..."
"Lascia stare,smettila."disse Zeus "Digli che ora dobbiamo parlare.
Digli che adesso dobbiamo discutere tra noi."
"No."disse Jerry e le schermate si riempirono della stessa parola.
"Jerry?"disse Norman "Jerry,mi ascolti?"
È arrabbiato.
Jerry ti prego rispondi."
"Stacchiamo la spina è basta."disse Barnes.
"Forse non è così semplice."disse Norman.
"Si,che è semplice!"disse Barnes "Noi lo lasciamo in pace e lui lascia in pace noi."
"Forse lui non vuol essere lasciato in pace."disse Norman "È stato qua sotto ,in isolamento, per più di 300 anni,chissà forse si sente solo."
"Si sente solo?"disse Barnes.
"Voglio parlare ora."disse Jerry "Subito.
Adesso."
Improvvisamente si udì un ticchettio meccanico.
Beth entrò "Che cos'è?"
"Il sonar sta rilevando qualcosa fuori."disse Barnes andando al sonar.
"Jerry tutti noi ti riteniamo una affascinante è meravigliosa entità e vorremmo parlare con te per ore e ore,sul serio,questo lo capisci,non è vero?""disse Norman.
"Io non voglio smettere."disse Jerry "No."
"Vedi,con la tua grande intelligenza e saggezza tu devi capire che delle entità come siamo noi,necessitano di riservatezza."disse Norman "Insomma dobbiamo parlare fra noi qualche volta."
"Voi avete paura?"disse Jerry.
"No,no,no."disse Norman "Noi siamo…
Jerry sai come stanno le cose…
Jerry?
Jerry?
Jerry?…."
"Dov'è andato?"disse Beth.
"Merda."disse Norman.
"C'è qualcosa che blocca tutto quanto la fuori."disse Barnes.
Beth vide che le uova piovevano di nuovo "Di nuovo."
"Variazione termica dei sensori perimetrali."disse Barnes mentre sul compiuter si accese un allarme,poi ci furono delle vibrazioni e tutti guardarono in alto.
"Che cos'è?"disse Beth.
"Qualcosa fa reagire la rete dei sensori."disse Barnes.
"Non abbiamo nessuna difesa?"disse Beth.
"Una c'è:possiamo elettrificare il rivestimento dell'habitat,ma attivando questo dispositivo provocheremmo un corto circuito e un incendio."disse Barnes "Sensore periferico attivato.
Sto costruendo un'immagine.
75 metri e si sta avvicinando."
"Porca miseria,è lungo 12 metri."disse Ted.
"45 metri."disse Barnes "Si schiarisce.
È la stessa immagine che ho visto quando voi siete usciti a cercare Edmunds."
"Sembra un gigantesco calamaro."disse Beth.
"Un calamaro grande quanto l'intero habitat?"disse Ted "Non esiste al mondo."
"Può darsi,ma non vuol dire che non sia qui."disse Beth.
"Nuova immagine,25 metri."disse Barnes e la struttura tremò.
"Che sta succedendo,Barnes?"disse Ted "
"Io non..."disse Barnes e la struttura tremò ancora.
"Jerry?"disse Norman "Jerry?
Se riesci a sentirmi...sono Norman.
Se ti abbiamo fatto arrabbiare..."
Ci fu un'altra scossa,poi dei valori iniziarono a calare e scattò un allarme.
"C'è una caduta di pressione."disse Barnes "Ted,vai in sala controllo e aspettami la."
"Perché?"disse Ted.
"VAI E NON FARE DOMANDE!"disse Barnes "Dopo ti spiego."
Si udirono dei tonfi provenire da soffitto.
"E adesso?"disse Norman "Questo rumore che cos'è?"
"Dev'essere proprio sopra di noi?"disse Barnes.
"Si,si,lo so dov'è."disse Norman "Ma che cos'è?"
Harry era nel suo letto e dormiva.
Beth chiamò Norman con il braccio ed indicò la scritta sul computer.
"Sono qui."disse Jerry.
L'habitat tremò e i ripiani con sopra i piatti si rovesciarono,poi alcune viti saltarono e l'acqua iniziò ad entrare.
Ted arrivò in sala macchine mentre la struttura tremava.
"Ehi,sono in sala controllo!"disse Ted "C'è una falla qua dentro!
Ci siete?"
Ci furono dei corto circuiti,la struttura tremò,poi un tubo si ruppe e l'acqua finì su Ted.
"Sono qui."disse Jerry.
"Ted?"disse Barnes "Ted?"
"Porca miseria!"disse Ted.
"Ted,mi ricevi?"disse Barnes.
"Si!"disse Ted.
"Devi aumentare la pressione dell'ambiente per mandare fuori l'acqua."disse Barnes "Hai capito,sono stato chiaro?"
"Aumentare la pressione?"disse Ted "Ma non si esaurisce la provvista d'aria?"
"Se l'Habitat si riempie d'acqua tu non puoi uscire!"disse Barnes "C'è una manopola rossa,devi girarla!"
Ci furono altre scosse.
"Ted,la pressione sta scendendo,verremo schiacciati come una lattina!"disse Barnes "Trova la manopola rossa,Ted!
É l'unica che c'è nella sala!
Presto!"
"L'HO TROVATA!"disse Ted che girò una manopola su un tubo.
"Molto bene."disse Barnes "Bene, si sente l'aumento di pressione.
Attento,non esagerare,comincia a decrescere!"
Un conto circuito con scintille mandò Ted contro una macchina alle sue spalle e gli ferì la testa.
Ted cadde a terra.
L'acqua continuò ad entrare.
"TED!"disse Barnes "NELL'ALTRO SENSO!
LA PRESSIONE È TROPPO ALTA!
TED!
QUA ESPLODIAMO!
MI SENTI O NO?
TED,CHIUDI LA VALVOLA!"
I vassoi nella cucina facevano letteralmente i salti e l'acqua continuava ad entrare.
"Andiamo."disse Beth che corse nei corridoio con Noman mentre a struttura tremava.
"ECCOLO!"disse Norman "È QUI!
ACCIDENTI!"
Beth andò a soccorrere Ted.
"Norman,mi senti?"disse Barnes.
"Che c'è?"disse Norman.
"Norman riesci a sentirmi?"disse Barnes "Norman?
Gira la manopola rossa,presto."
"Da quale parte?"disse Norman.
"In sento orario,chiudila."disse Barnes.
Norman chiuse la valvola "Fatto!
MA QUI...QUI ENTRA ANCORA ACQUA!"
"Allora non è l'involucro esterno,sono le tubature interne,sono solo perdite."disse Barnes "Tutto ok"
La struttura tremò più forte,Barnes si tenne al tavolo per non cadere,mentre un monitor cadde sulla sua scrivania,delle scintille uscirono dalla macchina e Norman andò a sbattere contro uno dei macchinari.
"MA CHE C'È LA FUORI?!"urlò Beth.
"Norman...ascoltami bene."disse Barnes "Qualunque cosa sia non intende mollare.
Devi tirare la leva verde che dice sistema alta tensione."
Norman afferrò una leva con entrambe le mani.
"NO!"disse Beth "HA DETTO CHE PROVOCA UN INCENDIO!
BARNES,L'HAI DETTO TU CHE ANDREBBE TUTTO A FUOCO!"
"Così moriremo comunque!"disse Barnes "Provaci!"
"MA NON HAI SENTITO BETH?"disse Norman.
"Non darle,retta,è pazza!"disse Barnes "Tira la leva verde!"
Ci furono altre scosse.
"NORMAN,LA VUOI TIRARE O NO?"disse Barnes.
"CHE STAI CERCANDO DI FARE?"disse Barnes "QUELLO CI STA FREGANDO!
NON LA TIRARE!"
"MI DICE DI NON FARLO!"disse Norman.
"Non puoi darle retta!"disse Barnes "TIRA QUELLA MALEDETTA LEVA!"
"Ascoltami Norman,se provochiamo un incendio noi..."disse Beth.
"SBRIGATI!"disse Barnes.
"MA CHE COSA DOVREI FARE?!"disse Norman.
"NON LA TIRARE!"disse Beth.
Il vetro della sala mensa iniziò a creparsi dopo l'ultima scossa.
"QUI SI STA FERMANDO TUTTO NORMAN!"urlò Barnes "STIAMO IMBARCANDO TONNELLATE D'ACQUA!"
"NORMAN,SCOPPIERÀ UN INCENDIO!"disse Beth "NON C'È VIA D'USCITA!"
"NORMAN,MI SENTI?!"urlò Barnes "NON PERDERE ALTRO TEMPO!
TIRALA!"
"E CHE FACCIO, QUI SALTA TUTTO,BETH!"urlò Norman che abbassò la leva e le scosse cessarono.
"Siamo vivi?"disse Norman "Non devi mica sempre aver ragione.
Eh?"
"Si."disse lei "Certo."
"Mi date un'aspirina?"disse Ted.
Scatto l'allarme antincendio.
"Oh Dio."disse Barnes "Norman,abbiamo un incendio nella sala comando.
Va su a vedere.
Io arrivo con la maschera antigas in caso di bisogno."
Barnes si allontanò.
"Io vi ucciderò tutti."disse Jerry "Io vi ucciderò tutti."
Beth e Norman arrivarono nella sala comando invasa dalle fiamme.
"DOVE SONO GLI ENTINTORI?"disse Norman "NON LI TROVO!"
"SONO LAGGIÙ!"disse Beth.
"AH,TROVATI!"disse Norman,mentre Ted arrivava.
"COME FUNZIONA?"disse Norman.
"LEVA LA SICURA!"disse Ted"NE SERVONO ANCORA?"
"CI SONO QUELLI DELLE CABINE!"disse Beth prendendo un estintore,mentre Ted corse via salendo una scala verticale.
Barnes posò due estintori a terra e prese delle maschere,ma le porte di metallo di sicurezza si chiusero.
Non potendo superare la prima Barnes tornò indietro,prese una scatola e la mise la tra seconda porta e la parete bloccandola.
Ted attivò nella stanza dove Harry dormiva,cominciando a scuoterlo "HARRY?
HARRY,SVEGLIATI?
HARRY,MA CHE TI SUCCEDE?
MERDA!"
Ted si allontanò,prendendo gli estintori e scendendo la scala.
Barnes mise i piedi dall'altra parte della porta,ma la valigia si staccò e la porta lo stritolò fino a dividerlo in due.
"IL FUOCO VIENE DAI PANNELLI DEL SOFFITTO!"disse Norman "VA A CONTROLLARE NELLA SALA MENSA!"
"OK VADO SU!"disse Beth salendo la scala.
"Io vi ucciderò tutti."disse Jerry mentre Norman usava l'estintore.
Beth vide che il fuoco si propagava a terra da solo.
"Io vi ucciderò tutti."disse Jerry.
"No,Jerry."disse Norman terrorizzato "No."
Un'esplosione scaglio Norman contro una parete e gli fece perdere coscienza.
Ted corse nel corridoio mentre il fuoco lo inseguiva tramite il soffitto "NOOO!"
Entrando nella stanza vide Norman a terra "NORMAN!
STAI BENE?
TIENI DURO,ARRIVO!"
Ted iniziò a usare gli estintori "DAI VIENI!"
Una placca di metallo si staccò dal soffitto,mandando scintille e colpì Ted alla testa,mandandolo in ginocchio,poi gli cadde sulla schiena.
Ted vide,tramite la grata,che il fuoco al piano di sotto stava raggiungendo delle bombole "Norman!
Devi uscire!"
L'esplosione lo carbonizzo.
Nella sala mensa c'erano esplosioni continue anche da dentro gli armadietti,poi tutto il fuoco si spense da solo.
Beth rimase fissa a guardare l'ambiente della cucina.
In obitorio c'erano 4 cadaveri e alcune stanze erano bruciate.
Al livello più basso si era formato uno strato sottile d'acqua.
Norman era in sala controllo,seduto ai computer "Qui parla Norman,Jerry.
Riesci a sentirmi?
Jerry,sono Norman.
Sei li?
Sono Norman.
Jerry ,chi ha spento l'incendio?
Jerry,chi l'ha spento?"
"Dov'è l'entità di controllo Harold C. Barnes?"disse Harry "Non percepisco più tale entità."
"Non puoi percepirla perché Barnes è morto."disse Norman "È stato segato in 2 da una porta."
"Io non percepisco l'entità Ted."disse Jerry.
"Lo so,è accaduto qualcosa anche a Ted."disse Norman.
"Riportalo qui."disse Jerry.
"Non posso."disse Norman.
"Riporta qui l'entità Ted."disse Jerry "Era divertente."
"Non posso,non ne ho il potere."disse Norman "C'è stato un incendio e...e io mi sono bloccato.
Non l'ho aiutato.
Io lo volevo fare,ma non ci sono riuscito.
Lo conoscevo da quando aveva 17 anni e l'ho lasciato morire.
Farò i conti con la mia coscienza in un altro momento,se potrò."
"Ti è piaciuto il calamaro gigante?"disse Jerry.
"Lo hai fatto tu Jerry?"disse Norman.
"Ti è piaciuto il calamaro gigante?"disse Jerry "Ti è piaciuto?
Posso manifestarlo ancora per te."
"No,no,basta così,no."disse Norman alzando le mani "Non fa niente.
No,Jerry...
Jerry?
È molto importante non fare altro per il momento,va bene?
Per favore."
"Io non voglio smettere."disse Jerry.
"Jerry tu devi smettere."disse Norman "Jerry,ascoltami,è una cosa...essenziale.
Le tue...le tue manifestazioni danneggiano le nostre entità e ben presto non avrai più nessuna entità con cui parlare,con cui giocare e ti ritroverai di nuovo solo.
Perché non sei in grado di controllarti.
Perché con tutti i tuoi poteri non hai il potere di fermare te stesso,non è così Jerry?"
"Smettila di chiamarmi Jerry."disse Jerry.
"Quale nome preferisci?"disse Norman."Jerry?
Jerry?
Quale nome vuoi?
Jerry?"
La sfera era ferma dentro l'astronave.
Harry era in sala mensa,seduto,e leggeva il libro con i tentacoli sulla copertina.
Norman lo raggiunse "Ciao Harry,come ti senti?"
"Norman?"disse Harry.
"Hai visto che è successo?"disse Norman.
"Che cosa?"disse Harry.
"Sto parlando dell'assalto che abbiamo subito."disse Norman "Lo sai che c'è stato un assalto all'istallazione,no?"
"No,devo aver dormito tutto il tempo."disse Harry.
"Hai dormito tutto il tempo?"disse Norman.
"Beh ero stanco morto."disse Harry.
"Ma come non ti ha disturbato il fumo...e i rumori...e tutto il resto?"disse Norman avvicinandosi"Niente?"
"Norman,l'hai mai letto questo libro?"disse Harry "20000 leghe sotto i mari?
L'ho trovato nel bagno,probabilmente lasciato da qualcuno che voleva fare lo spiritoso.
Io l'ho sempre adorato questo libro...ma non sono mai riuscito a superare pagina 87,troppo pauroso."
"Mi sembri stranamente indifferente vista la situazione."disse Norman.
"Ah,tu dici,Norman?"disse Harry "E con tutto il tuo panico e la tua agitazione che hai combinato?"
"Quindi lo sai che mi sono agitato."disse Norman che girò intorno al tavolo "Hai visto Beth?"
"No."disse Harry "Deve essere con gli altri."
"Quali altri?"disse Norman "Barnes e Ted sono morti,Harry.
Non c'è rimasto più nessuno qua sotto che sappia mandare avanti questa baracca.
Lo capisci?
L'incendio ha messo fuori uso gli strumenti elettronici ...abbiamo consumato quasi tutta la nostra riserva d'ossigeno...e tu stai li a leggere il tuo libro."
Beth entrò nella stanza "Bisogna andare a fare il reset al mini sub.
Se non si spinge il bottone ogni 12 ore quello torna in superficie,ve ne ricordate?"
"Vado io."disse Harry.
"No."disse Norman alzandosi "Vado io."
"Sei sicuro?"disse Harry.
"Si,certo."disse Norman.
"Se finisce la tempesta è l'unico modo per tornare in superficie."disse Beth.
"Ti posso parlare un secondo?"disse Norman e i due andarono nel corridoio vicino ad una scaletta,mentre Harry leggeva.
"Non voglio che Harry si avvicini a quel mini sub."disse Norman.
"Perché?"disse Beth "Se ne andrebbe senza di noi?"
"Oh credo che se ne sia già andato senza di noi,credo che Harry sia in tutt'altro posto."disse Norman "Lo sai che ha dormito per tutto l'attacco?
Non trovi che la cosa sia un tantino strana?"
Norman scese la scaletta.
"Beh,allora siamo rimasti tu e io baby."disse Beth.
Norman si fermò a metà scala "Tu e io Beth?"
"Già."disse lei "Vado in sala controllo,ti tengo d'occhio da li."
Norman continuò a scendere e poco dopo era in acqua.
Arrivo nella stanza del mini sub che aveva sopra di se una circonferenza di metallo,con quattro protuberanze.
Norman si calò dentro il mezzo "Reset…
Reset,dove diavolo stai?"
Norman vide il pulsante e lo abbassò "Ah,eccoti qua."
Alzando il pulsante il conto alla rovescia iniziò.
Poco dopo Norman camminava sul fondo e notò che c'erano delle bolle che uscivano fuori dal tubo.
"Beth,è normale che ci siano delle bolle...che vengono fuori da...vengono fuori dappertutto?"disse Norman "Beth,credo che mi escano delle bolle da tubo di respirazione."
Norman iniziò a toccare la tuta "Beth?
Beth mi puoi dire che devo fare?
Mi si sta annebbiando tutto.
Beth?!
Beth c'è qualcosa che non va!"
Norman iniziò a camminare velocemente "Me ne devo andare di qua!
DIMMI CHE DEVO FARE!
QUALE BOTTONE DEVI SPINGERE?"
Nomran inciampò e cadde,perdendo la torcia "MA DOVE DIAVOLO SEI FINITA?
AIUTAMI!
AIUTAMI!
OH MIO DIO,BETH!
NON CREDO CHE CE LA FARÒ A TORNARE INDIETRO!
BETH?!
BETH?"
AIUTAMI!"
Norman camminava alla cieca "BETH?
DIMMI CHE DEVO FARE!
IO NON RESPIRO PIÙ!"
Norman stava per andare contro un masso.
"Ehi,attendo a quella roccia."disse Harry che lo osservava da uno schermo"Sono io,Harry."
"Dimmi che cosa devo fare,Harry!"disse Norman.
"Gira intorno alla roccia."disse Harry e Norman ubbidì.
"Da quale parte devo girare?"disse Norman.
"Passa sulla sulla destra del montante."disse Harry.
"Mi scoppiano le orecchie!"disse Norman correndo "Harry!
Non riesco più a respirare!"
Harry?"
"Ma si,certo che respiri."disse Harry "Hai solo una valvola difettosa.
Non sarà la tua morte."
"IO NON SO NEMMENO DA CHE PARTE STO ANDANDO LO CAPISCI?"disse Norman.
"Lo vedi il portello?"disse Harry "È davanti a te."
"Harry mi fa male il naso!"disse Norman.
Harry si alzò dal suo posto.
"Non ce la faccio!"disse Norman "LA PRESSIONE MI SFONDA I TIMPANI,NON RIESCO A RESPIRARE!
TI PREGO,AIUTAMI!"
Norman afferrò la scaletta,ma in quel momento apparve un serpente marino.
Aveva la testa enorme,rispetto al corpo sottilissimo e allungato,e la bocca aveva denti smisurati.
L'essere gli andò contro al vetro del casco,Norman urlò e cadde a terra,poi il serpente andò contro il suo vetro altre 2 volte,mentre lui urlava a squarcia gola,poi nuotò via.
Poco dono Norman era a terra,accanto al buco che dava sull'acqua,senza casco e accanto a lui c'era Harry.
"Dov'è Beth?"disse Norman.
"Controlla la respirazione,rallenta."disse Harry "Stai andando in Hyper ventilazione."
"Dov'è Beth?"disse Norman "Ha detto che mi...che mi teneva d'occhio."
"L'ho cercata dappertutto,ma non l'ho trovata."disse Harry.
"Ma dove...dov'è finita?"disse Norman.
La tuta di Beth mancava.
Norman e Harry andarono davanti ai monitor e videro Beth che usciva dalla camera che dava sull'astronave.
"L'aveva detto che andava fuori?"disse Normana all'orecchio di Harry.
"No."disse Harry.
"Beth."disse Norman.
"Norman?"disse Beth "Non riesco a sentirti."
"Se non ti sente,perché risponde?"disse Harry.
"Beth dove sei andata?"disse Norman.
"Sono uscita in cerca di roba da mangiare."disse Beth mentre camminava nella grotta "Siamo senza viveri."
"Io vengo dalla cambusa,si è tutto sotto sopra,ma c'è parecchio da mangiare."disse Harry.
"Sei andata a cercare viveri nell'astronave?"disse Norman "Sembra un po' strano,non ti pare?"
"No,cos'è che ti sembra strano?"disse Beth.
"Beh,anche se ci fossero provviste,non sarebbero vecchie di 300 anni?"disse Norman.
"Si,speravo di trovare almeno un congelatore,giusto."disse Beth "Magari una bottiglia di alcol."
"Sta mentendo,sta mentendo su tutto quanto."disse Harry.
"Harry è li vicino a te?"disse Beth.
"No."disse Harry sotto voce scuotendo la testa "No,no."
"Ehm,ma perché non ne parliamo quando torni,ci vediamo in sala mensa,eh?"disse Norman "Ti offro una tazza di caffè.
C'è ne ancora di caffè,no?"
"Ma quanto sei spiritoso."disse Beth "Ok,lo prenderò nero,come il mio umore."
"Va bene,ci vediamo."disse Norman "Ci vediamo fra un po'."
Harry cliccò su un pulsante "Abbiamo due componenti qui.
Beth e quest'ambiente subacqueo.
Mettili insieme e ottieni una potentissima bomba."
Beth camminò nei corridoi.
Harry era seduto al tavolo,mentre Norman era in piedi.
"Buon per te che mi sono trovato a passare io."disse Harry.
"In effetti me la sono vista proprio brutta."disse Norman.
"Ehi..."disse Beth "Com'è andata nel mini sub?"
"Veramente mi sono trovato alquanto in difficoltà."disse Norman.
"Ah si?"disse Beth.
"Si."disse Norman "Ma non avevi detto che mi avresti sorvegliato dalla sala controllo?"
"Certo,ma...Harry ha detto che mi sostituiva,infatti ti sei seduto... ai monitor."disse Beth.
Harry rise.
"Ma che vi prende?"disse Beth.
"Ero nei guai."disse Norman "E tu dov'eri?"
"Ma che stai dicendo?"disse Beth.
"Che sto dicendo?"disse Norman "Beh,io so solo che se vai a cercare viveri vecchi di 300a anni nell'astronave,mentre qui ci sono provviste in abbondanza non sei del tutto normale."
"Ma che diavolo...?"disse Beth andando verso la credenza "Ma qui non...qui non ce n'è..."
Beth rimase bloccata quando vide che gli armadietti e il frigo erano pieni,poi si voltò "
"Ta da…."disse Harry "Una vera cornucopia."
"Ce le ha nascoste lui."disse Beth.
"Secondo te,ho nascosto tutti quei viveri?"disse Harry.
"I...io non lo so che cosa succede,ma...mi ricordo che stavo qui e...non c'era niente negli armadietti."disse Beth "E nemmeno nel...frigorifero."
"Perché,Beth?"disse Norman con lo sguardo fisso "Perché Harry l'avrebbe fatto?
Perché avrebbe dovuto ingannarti."
"Non lo so."disse Beth "Norman,io so solo…"
"Non lo sai,eh?"disse Norman.
"AH...TE L'HO APPENA DETTO!"disse Beth "STAVO PROPRIO QUI DAVANTI!
E QUESTE PROVVISTE NON C'ERANO AFFATTO!"
"Pronto,la dottoressa Halperin?"disse Harry "La dottoressa Halperin è pregata di tornare alla realtà."
"La smetti?"disse Beth "Ecco,vedi cosa sta cercando di farmi?"
Norman si avvicinò "No,aspetta.
Tu ti eri impegnata a tenermi d'occhio e non l'hai fatto,dici che Harry ha detto qualcosa che invece non ha detto,dici che gli armadietti erano vuoti, invece sono pieni…
Clinicamente questi si chiamano sintomi di una sindrome psicotica,d'accordo?"
"IO NON SONO PAZZA,NORMAN!"disse Beth "VUOI ORDINARMI UNO PSICOFARMACO?!
COSA VUOI?!
E LIBERARTI DI ME UN'ALTRA VOLTA?!
BEH,NON LO SO SE TI CONVIENE QUI SOTTO NORMAN,OK?
E io non sono psicotica!"
"Facciamo una mini sindrome psicotica?"disse Norman.
"Sei malvagio."disse Beth.
"Beth!"disse Norman.
"CHE VUOI?"disse Beth.
"Io stavo la sotto e non...non riuscivo a respirare,ero in iper ventilazione e lui mi ha salvato!"disse Norman.
"Ma io..."disse Beth.
"NO,NO,FAMMI PARLARE!"disse Norman "ADESSO TU MI VORRESTI CONVINCERE CHE LUI TI HA IMBROGLIATO,PERCHÉ?
NON SIAMO MICA NEL PAESE DELLE MERAVIGLIE!
TE NE SEI DIMENTICATA?
SIAMO TU E IO,BABY.
TI SEMBRA ASSURDO PENSARE CHE A QUESTO PUNTO TU SEI UN PERICOLO PER TE STESSA?
UN PERICOLO PER TUTTI QUANTI NOI?!
PER VIA DELLA TUA IRA...VERSO DI ME,PER UNA COSA ACCADUTA,PER QUANTO GRAVE FOSSE,10 O 15 ANNI FA E CHE È ANCORA COSÌ DISTORTA NELLA TUA MENTE!
IO ERO LA FUORI E TU PER POCO NON MI FACEVI MORIRE!
MENTRE LUI HA CERCATO DI SALVARMI LA VITA!"
"Ti prego,senti..."disse Beth.
"E ora pretendi pure che io non mi fidi di Harry?"disse Norman.
"SI,È COSÌ!"disse Beth "NON TI DEVI FIDARE DI HARRY!
VOGLIE CHE TU MI GUARDI IN FACCIA E CHE MI CREDA,ALMENO UNA VOLTA,NORMAN!
Non ci riesci.
Guardami,pensi che non ti stia dicendo la verità?"
"Tu mi hai lasciato solo,Beth."disse Norman.
"Preferisci credere a Harry?"disse Beth "Norman ,per me va bene.
Ok.
Perché lui ha fatto di tutto,meno che separare il Mar Rosso da quando siamo qui sotto giusto?
Però io ti assicuro...ti assicuro che...tra noi,quello che mente e lui."
Norman si avvicinò "Qui non si tratta di Harry.
No,Beth.
Parliamo del vero problema."
"Lui non te l'ha detto cosa c'è dentro la sfera."disse Beth "Non glie l'hai detto,vero?
Non gli hai detto cosa c'è dentro la sfera."
"E tu che cosa ne sai,Beth?"disse Harry.
"Tu ci sei entrata nella sfera?"disse Norman "Rispondimi,ci sei entrata nella sfera?
Perché non mi rispondi Beth?
Ti ho fatto una domanda."
"Tu,non ci parli con me,l'hai dimenticato?"disse Beth andando via.
"Rispondi alla mia domanda."disse Norman,ma lei andò "Che cosa ne pensi,Harry?
Credi che sia entrata nella sfera?"
"Non lo so."disse Harry bevendo.
Norman vide il libro a terra "Tieni.
T'è caduto il libro."
Norman vide che Harry stava leggendo lo stesso identico libro,poi indietreggiò, urtò la credenza e vide che era piena di libri uguali,di cui uno cadde.
Guardò verso Harry che continuava a leggere,poi aprì delle credenze e le trovò riempite di libri uguali,due di essi caddero,poi Norman richiuse.
Un altro libro cadde dal nulla.
Norman fissò Harry che non notò nulla.
Beth guardò lo specchio del bagno ed iniziò a prendere pillole.
Aveva la camicetta e i pantaloni della muta.
"Jerry?"disse Norman entrando in sala controllo "Cos'è che Harry non mi dice?
Jerry lo so che tu sei presente,tu sei sempre presente.
Che cosa c'è dentro la sfera,Jerry?
Harry sta leggendo questo libro:20000 leghe sotto i mari.
Quello che mi rende nervoso è che dopo pagina 87...ci sono solo pagine bianche."
Norman sfogliò il libro "Perché?
Perché è entrato nella sfera..."
Normani si mise la mano sinistra,con i libro,in testa "...e ne è uscito così?
Perché?
Perché?
Perché Jerry?
Perché questo libro è soltanto mezzo libro?"
Norman tolse il libro dalla testa "Perché?
Perché?
Che sta succedendo,Jerry?"
"Smettila di chiamarmi Jerry."disse Jerry.
Norman si mise ad un tavolino,nella stanza,con una lampada sopra,dei fogli,un blocco e una matita "Lui ha fatto "G" uguale a 1.
Ok questo è giusto.
Poi ha fatto "B"uguale...a 2.
Ok.
Ha fatto "H" uguale a 3.
Eh,questo non va bene.
Harry ha capito male il codice.
"H"non è uguale a 3."
Norman si mise a scrivere,mentre Beth era nell'acqua,nella grotta, e attivava degli esplosivi.
Norman scrisse la frase "Mi chiamo Harry."
Norman rimase sconvolto a pensare.
ULTERIORI ANALISI
Beth e Norman erano all'ultimo livello dell'habitat,in una piccola sala macchine.
Beth era seduta a terra,mentre Norman era in piedi.
"Harry non solo crea una realtà per se stesso,Beth...ma la fa sembrare reale a te...la fa sembrare reale a me...l'ha fatta sembrare reale a tutti quanti."disse Norman"È una cosa spaventosa.
Perché non sai se è davvero reale o se è lui che la fa sembrare reale per farci credere che è reale.
E fa tutto per mezzo della sfera."
"Quindi tu dici...che il nostro Harry sarebbe Jerry?"disse Beth.
"Andiamo,Beth,io sono stanco almeno quanto te,forza tu sei..sei più...sono sicuro che sei in grado di capire,chiaro?"
Norman le tirò il libro e Beth lo prese.
"Harry diceva che non riusciva ad andare oltre pagina 87 perché era troppo pauroso,giuso?"disse Norman.
"Non c'è niente su queste pagine,dov'è il resto del libro?"disse Beth.
"Leggi che cosa c'è scritto a pagina 87."disse Norman.
"Secondo i calcoli di alcuni naturalisti,uno di questi,uno di questi animali,lungo 2 metri,averebbe tentacoli lunghi 8 metri."disse Beth leggendo "Un mostro davvero terrificante."
"Qual'è la cosa che Harry odia?"disse Norman.
"I calamari."disse Beth.
"E quando è arrivato a quel punto ha smesso di leggere."disse Norman "Si è terrorizzato.
Ti ricordi quelle meduse che hanno aggredito Fletcher?
Eh?
Che cosa faceva Harry in quel momento?"
"Dormiva..."disse Beth.
"Aveva gli incubi."disse Norman "E questa è la parte più allucinante.
Quello che lui sognava..."
"...è successo."disse Beth.
"È successo."disse Norman.
"Quindi mi stai dicendo che...da...dal momento che Harry è entrato nella sfera,adesso ha il potere di materializzare... i suoi sogni,le sue fantasie...i suoi..."disse Beth.
"Proprio così."disse Norman "Li ha materializzati,ha fatto si che succedessero."
"Beh,sarà meglio non farlo arrabbiare."disse Beth.
"Non è molto diverso da un bambino,chiaro?"disse Norman "Un bambino è convinto che quello che lui immagina accada,ma non è così.
Invece con Harry accade.
E tutto è così reale che non è reale solo per Harry,è reale per tutti quanti noi.
E quello che non riesco a capire è che,da quando è entrato nella sfera,la sfera è come se avesse il potere di proiettare ogni pensiero subcosciente che Harry ha sul nostro computer.
Lo stampa in chiare lettere e noi interagiamo con lui.
Noi pensavamo che fosse Jerry.
Non è Jerry,è Harry.
Harry è Jerry."
"Ma lui questo lo sa?"disse Beth.
"No."disse Norman "E quello che non mi è chiaro è che tu sei entrata nella sfera e non è successo niente."
"Ovviamente non sono entrata nella sfera."disse Beth.
"Beth...tu non sei mai entrata in quella sfera?"disse Norman "Non ci sei mai entrata?"
"Ero così furiosa con te."disse Beth "Volevo solo spaventarti."
"Ne avevi tutti i motivi."disse Norman.
"Grazie."disse Beth.
"Sei sicura di non esserci entrata?"disse Norman.
"Io non so come la vedi tu,ma personalmente non ci voglio crepare qua sotto."disse Beth.
"Non ci resta altro da fare che trovare il modo di anestetizzare Harry,dobbiamo farlo piombare in una specie di sonno comatoso."disse Norman.
"E speriamo senza sogni."disse Beth.
"Un sonno senza sogni,si."disse Norman "Ma come si può fare?"
"Ho trovato molti medicinali di sopra."disse Beth.
"Che coincidenza."disse Norman.
I due entrarono in una stanza circolare,con dei banconi fissi al suolo e varie vetrine con farmaci liquidi dentro delle fiale e anche dei contenitori di vetro con dentro del liquido.
"Epynil Piralina."disse Norman mostrando una delle 2 boccette che aveva in mano.
"Ustioni."disse Beth.
"Cloridrato di Fedrina."disse Norman.
"Mal di mare."disse Beth.
"Baldomet."disse Norman.
"Ulcera."disse Beth "Tienilo ti può servire."
"Sintag."disse Norman prendendo una boccetta,mentre Bet sfogliava un manuale.
"Il sintag è un alcaloide sintetico,un antidolorifico."disse Beth.
"Ah..."disse Noman.
"Lo tengo mi può servire."disse Beth.
Norman mostrò una boccetta "Qua c'è della parasolodrina."
Beth prese la boccetta e la siringa "Davvero?
Io ho il tricloruro di Paraci."
"Beh?"disse Norman.
"Insieme fanno un anestetico."disse la donna.
"E come si combinano?"disse Norman.
"Si,gli facciamo 20 cc di questo e 6 di quest'altro e siamo a posto."disse Beth.
"Ecco un altro po' di tricloruro di Paraci."disse Norman.
"Bene,lo mettiamo fuori gioco per un periodo d ore..."disse Beth.
Harry dormiva sul letto e Beth e Norman erano all'entrata della stanza.
"Io lo tengo fermo."disse Norman.
I due si avvicinarono.
Norman gli saltò sulla schiena svegliandolo.
"Ma che succede?!"disse Harry svegliando.
"Niente!"disse Norman "Continua pure a dormire."
Beth fece l'iniezione,Harry urlò e si addormentò.
"Non credevo funzionasse così rapidamente."disse Beth.
"Non l'avremo ucciso,vero?"disse Norman.
"No,non credo."disse Beth.
Norman sentì il polso "Sta bene.
Bene."
I due si allontanarono.
Norman e Beth erano davanti al computer e arrivò un messaggio in codice.
"È in codice."disse Norman "Come diavolo facciamo a decifrarlo?"
Il computer iniziò a fare un caricamento.
"Ah...si decifra da solo."disse Norman.
"Condizioni meteo normali,navi appoggio di superficie ritornano."disse Beth "Tra 6 ore esatte ce ne andiamo."
"È finita."disse Norman "Basta fidarsi."
"Mi conosci,io credo a qualsiasi cosa."disse Beth.
Intorno all'astronave c'era l'esplosivo.
Poco dopo Norman era davanti allo specchio e si lavò i denti.
Improvvisamente iniziò a sentire uno strano rumore uscire dal lavandino,così aprì gli sportelli del mobile di metallo e si mise a toccare i tubi.
Un serpente marino nuotò nell'acqua sul pavimento e gli entrò nei pantaloni.
Norman urlò e cadde di spalle,iniziando ad urlare a squarcia gola,poi afferrò il serpente che gli era arrivato sotto la maglietta "VA VIA!
NO!
VIA ,BESTIACCIA!"
Un altro serpente nuotò accanto a lui,mentre Beth entrava.
"AIUTO BETH!"urlò Norman e lei afferrò i serpenti.
"Sono serpenti marini di Belger,Norman,sono i serpenti più velenosi del mondo."disse Beth "Ma sono notturni,sono pericolosi solo di notte."
Norman si rialzò mentre lei lo fissava.
Poco dopo Norman saliva una scala a chiocciola.
"Norman puoi venire un momento in laboratorio per favore?"disse la voce di Beth nell'habitat"Devo farti vedere una cosa.
Norman?"
Norman arrivò nel laboratorio dove avevano preparato la siringa e non c'era nessuno.
Beth chiuse lo sportello sul pavimento.
"Beth?"disse Norman "Beth ma che stai facendo?
Sono qui,Beth.
Che cosa stai facendo?
Beth?"
Lei lo guardò e poi si allontanò.
Norman provò ad aprire il portello "Beth!
Fammi uscire,Beth!
Ma che fai?!
Perché mi hai chiuso dentro?"
Lei corse in sala controllò.
"BEHT!"urlò Norman che gironzolava nella stanza.
"Norman,tu hai materializzato i serpenti."disse lei seduta alla sala comando.
"Cosa?"disse Norman.
"Norman,quassù."disse Beth che mosse una videocamera "Quassù Norman.
Tu sei l'unico che poteva far materializzare quei serpenti.
Voltati.
Voltati e guarda sul tavolo."
Norman vide una siringa.
"Vedi quella siringa ipodermica?"disse Beth.
"Si."disse Norman.
"Voglio che ti faccia un'iniezione Norman."disse Beth.
"Che cosa vuoi?"disse Norman.
"C'è dentro la stessa roba che abbiamo usato per addormentare Harry."disse Beth.
"Beth abbiamo dato ad Harry questa roba perché...perché stava materializzando di tutto e ... e noi non volevamo..."disse Norman.
"Norman, tu stai materializzando lei tue paure!"disse Beth "Le meduse.
Ora i serpenti.
Ok,il calamaro era colpa di Harry,ma adesso lui dorme,ha un sonno privo di sogni,non può essere lui.
L'unito rimasto sei tu,tu Norman."
"Ma perché quei serpenti dovrebbero uscire dal mio cervello?"disse Norman "Io non sono entrato nella sfera."
"Li vedi quei barattoli sullo scaffale?"disse Beth.
Norman si voltò e vide i barattoli.
"Beh io ho messo la dentro i serpenti e sono scomparsi proprio sotto i miei occhi."disse Beth "Chi li sta materializzando,Norman?
Sei tu."
"Guarda che io non centro niente con i serpenti."disse Norman "Io...io non ci sono entrato nella sfera."
"Non te lo ricordi,se tu ora non usi quella siringa ipodermica,io sarò costretta a difendermi."disse Beth.
"COME SAREBBE IO NON ME LO RICORDO?!"disse Norman "ME NE RICORDEREI ECCOME SE FOSSI STATO NELLA SFERA!"
"Norman,ti prego,non costringermi a farlo."disse Beth che scrisse sui tasti.
"IO NON CI SONO ENTRATO!"disse Norman "Io non ho materializzato niente,io…
NON HO MATERIALIZZATO IO IL CALAMARO, NE HO MATERIALIZZATO QUEI SERPENTI!
INSOMMA NON È POSSIBILE CHE TU MI TRATTI IN QUESTO MODO!"
I rilevatori d'aria della stanza si abbassarono.
"Perché stai togliendo l'aria dal locale,Beth?"disse Norman "Che fai mi togli l'aria?"
Dei barattoli esplosero.
Dell'acqua iniziò ad entrare nella stanza.
"Beth?"disse Norman "Cos'è tutta quest'acqua?"
"Norman,riflettici un po'."disse Beth "Chi è che da piccolo aveva paura delle meduse?"
"Delle meduse?"disse Norman.
"Non te ne ricordi più?"disse Beth.
Norman ricordo quando Beth parlava della medusa.
FLASHBACK
"Questa non è una medusa."disse Beth "Non esiste una medusa come questa."
FINE FLASBACK
"Ma non sono l'unico che ha paura delle meduse!"disse Norman che aprì un cassetto gettò a terra una scatola"Ma chiunque può...può avere paura delle meduse...
C'è tanta gente che ha paura delle meduse!"
"Non è possibile che tu sia andato dentro la sfera ...e ora non te ne ricordi più?"disse Beth.
"NON CI SONO ENTRATO NELLA SFERA!"disse Norman "E TU L'AVRESTI VISTO SUL VIDEO!"
Altri barattoli esplosero.
"Non sono andato dentro quella sfera."disse Norman.
"Si,invece."disse Beth "Sei entrato nella sfera e non te ne ricordi.
Questo è il problema."
FLASHBACK
La sfera iniziò a riflettere Norman mentre Harry era a terra e Barnes chiedeva se era vivo.
FINE FLASHBACK
I serpenti riapparvero dentro i vasetti.
"TI HO DETTO CHE NON CI SONO ENTRATO!"disse Norman guardando il tavolo "NON LA USO QUELLA SIRINGA!"
"Fatti l'iniezione con quella siringa ipodermica."disse Beth.
I vasi esplosero ed in serpenti nuotarono intorno a Norman che urlò.
"Sono i tuoi serpenti,Norman."disse Beth "È tutta paura,è solo paura.
Norman puoi far scomparire tutto,basta che usi quella siringa ipodermica e poi quando arrivano le navi ce ne andiamo."
"BETH CHE STAI FACENDO!?"urlò Norman salendo su un bancone "FINIRAI PER UCCIDERMI!"
Norman si attaccò ad un piano rettangolare che era collegata con delle spranghe verticali a soffitto.
"Norman puoi far sparire tutto."disse Beth "Cerca di riprendere il controllo di te stesso.
Le tue paure ci uccideranno tutti."
Norman si tuffò in acqua e prese un respiratore dal pavimento,sbattendo la testa,poi andò verso l'altro e iniziò ad aprire il portellone.
"TI PREGO,NORMAN!"disse Beth "NON APRIRE IL PORTELLO!
MORIRAI ASSIDERATO NELL'ACQUA!
NO!
NORMAN,NO!
NORMAN,TI UCCIDERAI!
NON APRIRE!
TI UCCIDERAI!
NO!"
Norman aprì il portello e si trovò all'esterno,iniziando a nuotare verso il basso,ma mentre scendeva perse il respiratore che finì sul fondo.
Sui video della sala comando apparve Barnes "Ne so abbastanza per non lasciarci la pelle.
Sei il più qualificato nel tuo campo?
Quali sono esattamente le tue qualifiche?
Perché sei qui?
Perché sei qui?
Perché sei qui?
Sei il più qualificato nel tuo campo?
Perché sei qui?"
Sui video apparve Norman "TU PER POCO NON MI FACEVI MORIRE!
TU PER POCO NON MI FACEVI MORIRE!"
"Dottoressa Halperin,è pregata di tornare alla realtà."disse Harry.
"TU SEI UN PERICOLO PER TUTTI NOI!"disse Norman "PER TUTTI NOI!
TU PER POCO NON MI FACEVI MORIRE!
MORIRE!
MORIRE!"
Beth corse via.
Norman usò un tubo per ascendere e raccolse il respiratore.
In quel momento si udì la voce di Jerry e le scritte "Come ho detto,noi moriamo qua sotto.
È una questione di logica deduttiva,Norman."
Norman sbucò nell'apertura dell'habitat che dava sull'interno e tossì,tenendosi alla scaletta.
Aveva un taglio sulla parte sinistra della fronte.
Harry si svegliò.
Berh aprì una porta e fu buttata a terra da una valanga d'acqua,poi il corpo tagliato in due e congelato di Barnes le andò addosso,chiamandola per nome.
Barnes era simile ad uno zombie.
L'acqua defluì via e scomparve,Beth si trovò asciutta e il cadavere era sparito.
Norman camminò per i corridoio,tentò di aprire una porta,ma senza successo poi la sentì piangere al piano di sotto e scese le scale,trovando Beth a terra,accucciata.
"Beth?"disse Norman "Che cosa fai li?
Beth?"
"Oh mio Dio."disse lei "Oh mio...oh mio Dio…"
"Beth?"disse Norman.
Lei lo guardò "Norman?
Ma sei vero?"
"Vero come l'acqua in cui sono quasi affogato."disse Norman "Hai cercato di uccidermi.
Ma che ci fai li?
Berh,tu ci sei entrata nella sfera,vero?
Vero?"
Beth si alzò,andò via e si mise in un angolo dietro un'entrata.
Harry camminò nei corridoi.
Norman la raggiunse "Beth?
Beth?
Non i vuoi rispondere."
"Io non so più che cosa pensare,mi sento come se non riuscissi a respirare...mi sto perdendo lo capisci."disse Norman "Io ci provo a riprendere il controllo..."
Harry li vite dalle grate del pavimento "Che cosa succede?
Perché mi avete addormentato?
Che...che...ma che state combinando?"
"Tu sei entrato nella sfera,Harry,c'è entrata anche Beth e ci sono entrato anch'io..."disse Norman"Credo."
"Si,è se anche fosse?"disse Harry.
"Tutto quello che sentiamo,tutto quello che sentiamo...si materializza."disse Norman "Ecco che successo agli astronauti.
Il pilota,l'astronauta sul sedile,che dicevi a proposito della sua testa?"
"Aveva un trauma da corpo contundente."disse Beth.
"Sono entrati nella sfera 1 per 1... e hanno iniziato a temersi l'un con l'altro,finché non si sono uccisi a vicenda e noi...stiamo facendo la stessa cosa."disse Norman.
"Io non ti voglio uccidere,Norman."disse Beth.
"Meno male."disse Norman,mentre Harry scendeva la scaletta.
Si udì una voce femminile "Attenzione prego,tutto il personale addetto alla costruzione deve lasciare immediatamente la zona minata.
I dispositivi sono innescati.
13 minuti all'esplosione."
"Qualcuno vuole dirmi di chi è questa voce?"disse Harry.
"Si,avevano degli esplosivi qua sotto...per far saltare la roccia...così quando sono uscita ho sistemato una recinzione di difesa intorno alla porta dell'astronave."disse Beth "Deve averla fatta scattare..."
"Che cosa?"disse Harry.
"Qualcosa all'interno della sfera."disse Beth.
"Non c'è niente nella sfera,Beth."disse Harry "Lo sai bene,tu ci sei entrata."
"E allora?"disse Norman.
"Non lo so."disse Harry.
"Di chi si tratta."disse Norman e Harry la guardò.
"Di me..."disse Beth "Oh Dio...stavo proprio pensando a...agli esplosivi,è stato come un lampo nella mia mente e ho fatto scattare l'innesco.
Stavo pensando alla voglia di morire."
"Hai messo esplosivi intorno all'astronave?"disse Harry.
"Si esatto...ma sono a più di 100 metri di distanza."disse Beth.
"C'è rimasto ancora un sacco di idrogeno liquido dentro l'astronave,se esplode si disintegra tutto quanto."disse Harry.
Norman restò a bocca aperta "Al mini sub,di corsa!
Andiamo!"
I tre corsero verso la stanza delle tute.
"SPERIAMO CHE CI SIA UNA NAVE LASSÙ!"disse Norman.
I tre si misero le mute e finirono in ascensore,poi si tuffarono in acqua e corsero.
"Fate presto andiamo!"disse Beth.
"Coraggio bisogna sbrigarsi non c'è tanto tempo."disse Norman.
"No,no di certo."disse Harry.
"MUOVETEVI!"disse Norman "MUOVETEVI!"
"Non ce la faremo mai."disse Beth.
"CAMMINA!"disse Norman "CAMMINA!
NON PERDERE TEMPO!
NON TI FERMARE!
SVELTI!
SVELTI!"
Il gruppo arrivò al mini sub e si chiusero dentro,poi Norman iniziò ad accendere i motori.
"Bisogna spingere il bottone."disse Norman.
"Dai!"disse Beth "Dai!
Andiamo!"
"Aspetta!"disse Norman "Aspetta!
Beth,non sono mica un pilota di sottomarini."
"Comunque ne stai pilotando 1."disse Beth.
I tre rimasero bloccati immaginando di essere nell'astronave.
"Oh mio Dio."disse Norman.
"MA CHE SIGNIFICA?"disse Harry.
"Perché siamo dentro l'astronave?"disse Beth.
"Non ne ho idea."disse Norman "ANDIAMO!
VELOCI!"
I tre uscirono dalla stanza e la porta si chiuse.
"Non ci muoviamo."disse Norman "Qualcuno ha premuto il pulsante."
Voltandosi videro un corridoio.
"Ma che diavolo…?"disse Norman "Ma non stavamo in ascensore?"
"Chi di voi 3 sta facendo questo?"disse Beth.
"Oh Dio."disse Norman e il gruppo corse tra gli scuri corridoi dell'astronave,trovando corridoi tutti uguali.
"ASPETTA!"disse Norman "ASPETTA!
Di qui siamo già passati!
QUANTO TEMPO CI RIMANE?
VENITE!
VENITE!
ANDIAMO!"
"Non c'è uscita!"disse Harry.
"Ma dove siamo?"disse Beth.
"In un'illusione."disse Harry.
"Sembra tutto così reale."disse Beth.
"Beth!"disse Norman "Da quale parte?"
"Non lo so."disse Beth.
"HARRY!"disse Norman "Dove dobbiamo andare?"
"Dove?"disse Harry "E dov'è il ponte,Norman?
Dietro quest'angolo?
Giù per i corridoio?
E cosa c'è la,eh?
Soltanto un altro vicolo cieco nel labirinto delle nostre menti,un'illusione."
"Forse ha ragione lui,Norman."disse Beth.
"No,Beth."disse Norman "Se ce ne convinciamo siamo morti!"
"Voi andate pure."disse Harry "Lasciatemi qui."
Norman lo afferrò e lo fece muovere"TU NON MORIRAI QUA SOTTO!
NON TE LO PERMETTERÒ!
CORAGGIO!
NON HO ALCUNA INTENZIONE DI LASCIARTI MORIRE!
FORZA SU ANDIAMO!
NON HO NESSUNA INTENZIONE DI MORIRE"
Tutti e 3 erano davanti alla sfera e apparve il riflesso di Norman che parlò "Devi premere il pulsante,Norman."
"Non vedo nessun pulsante."disse Norman "Non riesco a trova...NON RIESCO A TROVARE NESSUN PULSANTE!"
"È tutto inutile."disse Harry fermandosi "Ci moriremo qua sotto."
La voce disse che era rimasto 1 minuto e 40.
"IL TEMPO STA PER SCADERE,SONO TUTTI UGUALI!"disse Beth.
"NON LO SO DOVE SIAMO!"disse Norman.
"IL DOVE SIAMO È INVISCHIATO NELL'ILLUSIONE CHE POSSIAMO CAMBIARE IL FUTURO!"disse Harry "È un vicolo cieco,Norman.
È proprio come ho detto io.
Ci moriamo qua sotto."
"Forse ha ragione lui."disse Beth "Forse ha ragione,Norman.
Forse ha ragione."
"NO,IO NON MORIRÒ QUA SOTTO!"disse Norman "E NEMMENO BETH CI MORIRÀ!
E NEMMENO TU MORIRAI QUA SOTTO, È CHIARO!"
"Senti,è tutto inutile!"disse Harry "Lasciami qui."
"HARRY!"disse Norman "NON SIAMO NELL'ASTRONAVE!
SIAMO NEL MINI SUB!
QUESTA NON È REALTÀ!
È UNA TUA MATERIALIZZAZIONE!
DEVI LASCIARLA ANDARE!"
"È un vicolo cieco."disse Harry.
"NON MORIREMO QUI!"disse Norman "NON È ANCORA GIUNTA LA NOSTRA ORA!"
Norman premette il pulsante,disintegrando l'illusione e il mini sub partì.
"Grazie a Dio,ne siamo usciti fuori."disse Beth.
"No,è presto per dirlo."disse Harry.
"Perché no?"disse Norman.
"Non stiamo salendo abbastanza veloci."disse Harry.
"Abbastanza veloci per cosa?"disse Norman.
"Un'esplosione subacquea crea un risucchio."disse Harry "Saremo risucchiati nell'esplosione,sempre che l'onda d'urto non ci uccida prima."
La voce disse che mancavano 20 secondi.
"195."disse Harry "192.
190."
La sfera era ancora nel mezzo.
"180."disse Harry "Tu sei religioso,Norman?"
"Ateo?"disse Norman "Ma molto flessibile."
Gli esplosivi detonarono,l'astronave saltò in aria,l'onda d'urto polverizzò l'habitat e raggiunse il mini sub,facendolo capovolgere.
"TIRA LA LEVA NORMAN!"disse Harry "RADDRIZZALO!"
Beth urlò.
"TIRA LA LEVA!"disse Harry "RADDRIZZALO!"
Le bolle arrivarono in superficie insieme al mini sub.
Un uomo sulla nave parlò alla radio "Qui scorta 7.
Avvistato minisub O.S.S.A.
Rilevamento 1-0-5.
Ripeto rilevamento 1-0-5.
Pronti a procedura di decompressione."
CAMERA DI DECOMPRESSIONE
Poco dopo i tre erano dentro una stanza chiusa da una porta circolare,simile al cavò di un una banca,con un vetro al centro.
Indossavano tutti vestiti bianchi e nella stanza c'erano dei letti a castello.
Beth osservò l'esterno poi si sedette sul letto,accanto a Norman.
"Che cosa succede?"disse Harry.
"Niente,proprio niente."disse lei che guardò Norman "Vorrei ringraziarti per avermi salvato la vita."
"Una vita interessante va salvata."disse Norman e lei lo baciò "Cerca di dormire un po'."
"Non ho idea di cosa racconteremo quando ci interrogheranno."disse Norman.
Degli uomini in giacca e cravatta arrivarono davanti alla porta.
Poco dopo un soldato li scortò in una grossa stanza,vuota,con delle sedie.
"La schiena mi fa un male cane."disse Norman "La prossima volta mi devo ricordare di fare un po' di ginnastica."
"Siamo intrappolati qua dentro da quasi 3 giorni."disse Beth "Quelli vogliono di sicuro qualche spiegazione.
Sarà meglio concordare su quello che diremo."
"Meduse assassine,calamari,serpenti marini...e un essere alieno sotto forma di una gigantesca e simbolica palla nera?"disse Harry "Per favore."
"Si,ma abbiamo distrutto 100 milioni di dollari di equipaggiamento la sotto."disse Beth "Ci sono stati dei morti.
Questi vorranno delle risposte.
Che cosa avete intenzione di dire?"
"Harry?"disse Norman "Perché non siamo morti?"
"Come?"disse Harry.
"Ti ricordi che cosa hai detto?"disse Norman "Il futuro non può essere cambiato."
"È così."disse Harry.
"Già,ma sull'astronave hanno scritto :"registrazione evento ignoto."disse Norman "Ignoto.
Come se noi non fossimo mai arrivati qui vivi per raccontare il fatto.
Tu dicevi che non saremmo sopravvissuti,ricordi?
Se non si può cambiare il futuro, noi dovremmo essere morti.
Ma siamo vivi,non siamo morti."
"Già,e fra meno di 2 minuti ci ritroveremo in una stanza piena di militari e loro sanno della sfera."disse Beth "Sappiamo che Barnes ha comunicato con loro prima che perdessimo il contatto con la superficie.
Mi dite cosa raccontiamo?"
"Oh,ma che importa?"disse Harry "La sfera è distrutta."
"Si,ma...noi abbiamo ancora i poteri,dico bene?"disse Beth"Io non lo so se è giusto affidarli a loro e francamente non so neanche se fidarmi di voi due,ma una cosa mi è chiara:io non voglio smettere di dormire per paura di svegliarmi avendo materializzato qualche...incubo e ritrovandomi chissà quali mostri in giro per casa."
"Oh...un pensiero spaventoso."disse Harry.
"Si,terrificante."disse Beth "Allora...se abbiamo ancora quei poteri...come vogliamo usarli?
Loro cosa ne farebbero?"
"Vuoi dire che ti preoccupa quello che potrebbe succedere se cadessero nelle mani sbagliate?"disse Harry.
"Già."disse Beth "E francamente non so nemmeno cosa sarebbe peggio.
Davvero,non so quali siano le mani sbagliate."
"Siamo noi le mani sbagliate."disse Norman "Chiaro?
L'abbiamo dimostrato.
Cioè...ragazzi di sicuro noi siamo tre persone illuminate,siamo intelligenti,ci comportiamo da persone educate,civili,ma quando è toccato a noi abbiamo materializzato quanto di più...meschino,distorto,vendicativo e paranoide ci sia passato per la mente.
È andata così giusto?"
"Allora sei convinto che l'abbiamo ancora il potere."disse Beth.
"Ma certo che abbiamo ancora il potere."disse Harry camminando su e giù "Ed ecco la soluzione dell'equazione.
Non possiamo cambiare il futuro.
Non siamo morti.
Ma loro non lo sanno.
Perché?"
"Non ti seguo più."disse Norman.
"Perché noi abbiamo il potere di dimenticare."disse Harry "Almeno per il tempo dell'interrogatorio.
Così rimarrà solo a noi e nessuno la divulgherà."
"Di dimenticare?"disse Norman e Harry rise.
"Già."disse Harry.
"Vuoi che decidiamo di dimenticare?"disse Beth.
"Aspettate un momento,fermi,fermi."disse Norman "Siamo sicuri che vogliamo dimenticare tutto?"
"Si."disse Harry ridendo.
"Insomma questa è la più grande scoperta nella storia dell'umanità e noi gli diamo una pennellata di bianchetto come se fosse un'errore di battitura?"disse Norman.
"Norman."disse Harry "Ne sono sicuro."
"Tu che cosa ne pensi,Beth?"disse Norman.
"Che cosa ti prende,Norman?"disse Beth.
"È un tantino dura rinunciare a qualcosa che potevamo ...avere."disse Norman.
"Certo..."disse Beth.
"Questo dono,il...il potere di materializzare i nostri sogni."disse Norman.
La sfera era sul fondo tra i rottami.
"Ci viene dato il più grande dono nella storia dell'umanità."disse Norman "Ci viene data questa sfera magica la quale ci dice :"Immagina quello che vuoi e lo potrai avere".
È uno straordinario dono,ma noi siamo così primitivi che...che l'abbiamo materializzato e messo al servizio della parte peggiore che abbiamo dentro di noi,anziché che al servizio della parte migliore che è in noi.
E questo cosa dimostra?"
"Che non eravamo pronti,Norman."disse Harry.
"Noi abbiamo quello che si dice immaginazione."disse Norman "Voglio dire...ma guardate di che cosa siamo capaci?
Possiamo…
Ma è vero,non siamo ancora pronti.
Senti,moto tempo fa,io mi sono comportato in modo ...molto riprovevole con te e me ne dispiace.
Ti chiedo scusa."
"Grazie."disse Beth.
"Io non ho risposte Norman,ma quella gente sta arrivando,quindi..."disse Harry.
I tre si misero a cerchio e si presero per mano.
"Va bene,allora siamo d'accordo di dimenticare."disse Norman "La sfera.
Il potere.
Tutto ciò che è stato."
"Io non so come realizzare la cosa,Harry.
Sei tu il matematico."
"Perché non contiamo fino a 3?"disse Harry.
"Ah...io non ci sarei mai arrivato."disse Norman.
"Beh..."disse Beth.
"Ok,comincio io."disse Norman "1."
La sfera si alzò da fondo.
"2."disse Harry.
"3."disse Beth.
I tre aprirono gli occhi e si guardarono intorno.
La sfera uscì dall'acqua e fu vista da un pilota di elicottero su una delle navi.
Il soldato che aveva parlato con i tre prima dell'immersione la vide "Ehi,qualcuno mi sa dire che diavolo è quell'affare?"
"Ma perché mi tieni la mano?"disse Norman.
"No."disse Harry "Sei tu che mi tieni la mano."
La sfera uscì dall'atmosfera terrestre e scomparve in un raggio.
I tre si sedettero e Norman e Beth si guardarono.
Si aprì una spaccatura nello spazio e dentro vi era il bianco.
