FINAL DESTINATION:ATTO 1
TERRA 33
2000
Di notte c'era un forte temporale con molti lampi e le gocce d'acqua andavano contro la finestra di una villetta a due piani.
Nella stanza c'era un ventilatore acceso che girava.
Qualcuno mise un documento sul letto,poi prese dei libri e li mise sul letto.
Il ventilatore continuava a girare aprendo le pagine del libro e mostrando la decapitazione del sovrano durante la rivoluzione francese.
Il ventilatore aprì un altro libro con dentro delle immagini di demoni e papi.
"Alex?"disse una donna con i capelli neri a mezzo collo,con una camicia bianca e dei pantaloni neri.
Portava dei panni in mano.
Entrò nella camera di un ragazzo con i capelli biondi ad elmetto,una maglietta gialla e pantaloni grigi.
"Ha chiamato il padre di Tod."disse lei mettendo i panni nella valigia e chiudendola "Verranno a prenderti domani alle 3.30.
L'autobus per l'aeroporto parte alle 5.00."
"Ti è bastata la mia valigia?"disse il padre alla porta.
Lui vide che la madre stava per togliere un foglio legato alla valigia e la fermò "Ah,mamma...no!
Quello lo devi lasciare perché...sai...con quel cartellino ho già volato senza che succedesse niente,quindi direi che è meglio se resta attaccato alla valigia.
Diciamo che porta fortuna."
"Da dove salta fuori un'idea così stupida?"disse lei strappando l'oggetto.
"Beh,io sono ancora vivo."disse il padre e Alex rise "Dunque...17 anni,un viaggio con i compagni a Parigi per scuola,senza genitori,in primavera...goditela Alex.
La vita è tutta tua."
La notte seguente il ragazzo dormiva nella stanza.
Un'improvvisa corrente d'aria entrò nella stanza muovendo le ali di un aereo modellino e diverse fasce sul muro,più delle pagine di libro,poi raggiunse il ragazzo.
"Alex..."disse una voce femminile.
Lui si svegliò,vide che il ventilatore era spento e si addormentò.
La sera seguente il Sole era tramontato e lui era all'entrata dell'aeroporto in attesa del volo 180.
Dietro di lui vi era una donna bionda con la valigia.
Arrivò un ragazzo moro con un giaccone rosso,con le maniche gialle,una maglietta bianca e dei jeans.
"Ehi,John...ti do una mano."disse lui che mise una seconda valigia sulla spalla di un ragazzo con il berretto e la maglietta blu che cadde a terra.
"Ecco fatto."disse il ragazzo moro.
"Che coglione!"disse il ragazzo e in quel momento arrivò una professoressa con i capelli neri che passò vicino ad una studentessa con i capelli castani,felpa bianca,maglietta nera e pantaloni scuri.
"Bella mossa."disse un altro ragazzo.
Due ragazze,una bionda e una mora,passarono vicino ad Alex e ad un altro suo amico con i capelli scuri ricci.
"Ciao Krista."disse quello con i capelli scuri ricci"Ciao Barbara."
"Ma che fai?"disse un terzo ragazzo.
"Io ci provo!"disse quello con i capelli ricci scuri "Io ci provo!"
"Preso tutto?"disse il padre di quello con i capelli ricci.
"Si,papà."disse il ragazzo.
Il professore parlò in francese all'entrata dell'aeroporto.
"Che ha detto?"disse il padre "Dice di andare?"
I tre si voltarono.
"Non lo so."disse quello con i capelli ricci.
"Divertitevi."disse lui.
I tre andarono.
"Tienili d'occhio."disse il padre di quello con i capelli biondi.
"Certo."disse Alex.
Il professore salì su una scala mobile seguito dalla classe.
"Non pensavo di poter venire peggio qui che nella foto dell'album scolastico."disse quello con i capelli ricci guardando il passaporto.
"Pensa come sto io che ti vedo tutti i giorni."disse il terzo ragazzo.
Il professore si mise davanti alla classe e parlò in francese.
"Che cazzo vuole?"disse quello con i capelli neri che aveva fatto cadere il ragazzo con il berretto.
"L'aeroporto non è responsabile dei medicanti."disse quella con i capelli castani che leggeva il libro.
"Esatto."disse il prof che camminò seguito dagli altri.
"La morte non è la fine."disse un uomo che diede ad Alex un foglietto.
"Per te si,se dai fastidio ai mie studenti."disse l'insegnante con i capelli neri che portò via Alex.
"Areram."disse lui.
"Vaffanculo."disse lei.
Alex diede il passaporto ad una donna e poi posò la valigia.
"Scusi,ma purtroppo devo farle alcune domande."disse la donna.
Lui si voltò e vide che il tabellone veniva cambiato.
"Ha preparato sempre lei i bagagli?"disse la donna.
"No."disse lui.
"Non le è stato affidato nulla da persone a lei sconosciute?"disse la donna.
"No."disse lui che guardò di nuovo il tabellone dei voli.
Lei gli ridiede la tessera "Come il suo compleanno."
"Cosa?"disse Alex.
"Il 25 settembre."disse lei "Il volo parte dalle 9.25. e la data del suo compleanno combacia con l'ora di partenza."
"Già."disse lui.
Quello moro con i capelli neri diede un leggera spinta a quello con il berretto.
"Che palle."disse lui.
Gli studenti si misero a sedere mentre l'insegnante con i capelli neri.
La ragazza con i capelli castani si sedette,il libro le cadde e Alex andò a raccoglierlo.
"Grazie."disse lei.
"Di niente."disse lui.
La ragazza vide che su una pagina c'era l'immagine di una macchina molto danneggiata.
Alex andò alle vetrate a guardare l'aereo.
"Alex..."disse quello con i capelli neri ricci "Andiamo in bagno?"
"Perché?"disse lui "Non puoi andarci da solo?"
"No,usa il cervello."disse lui "Stiamo per imbarcarci in un volo di sette ore,i bagni sull'aereo sono degli armadietti senza ventilazione,hai idea?
Allora diciamo che a metà del volo hai bisogno di scaricarti delle schifezze che hai mangiato,molli un chilo e mezzo di roba senza paracadute...un'istante dopo nel bagno entra una di quelle due..."
Alex guardò le due ragazze.
"Vuoi che ti associno al loro sguardo vitreo e inorridito?"disse lui "Quel ghigno disgustato che gli increspa la bocca?"
"Ci sto."disse Alex.
I due andarono al bagno.
"John Lennon."disse quello con i capelli ricci con una rivista in mano.
"È morto in un'incidente aereo."disse Alex.
"Signori e signore,grazie per la vostra pazienza."disse una voce femminile ad un alto parlante"Possiamo ora iniziare l'operazione di imbarco del volo 180,uscita 46."
"Qualcuno ha visto Billy?"disse l'insegnante femmina "Ma che fine ha fatto?"
Alex entrò nel corridoio che portava all'aereo con l'altro con i capelli ricci,guardò fuori dalla finestra e vide dei tuoni e dei lampi,poi entrò nel mezzo.
Entrando videro una donna con un neonato che piangeva.
"È un buon segno."disse il terzo ragazzo "Ci vorrebbe un Dio sballato per far cadere quest'aereo.
Un Dio veramente sballato."
Alex andò a sedersi e si mise la cintura, accese l'aria condizionata,poi guardò l'ala dell'aereo e vide che una parte non era ben chiusa.
"Scusa,puoi cambiare posto?"disse la ragazza bionda con accanto la mora.
"Certo."disse lui che andò vicino al riccio.
"Omosessuale."disse il riccio.
"Eri convinto che gli toccavamo le tette su per la Groenlandia?"disse Alex e un tavolinetto sullo schienale si abbassò davanti a lui.
"Comunque per colpa tua,dovrò starmene qui a guardare quel cazzo di Stuart Little."disse il riccio"Grazie tante,amico.
Ti voglio bene."
Lui accese l'aria condizionata,guardò dietro e vide la ragazza castana.
L'aereo si sollevò in aria.
"CHE IL VIAGGIO COMINCI!"disse il professore.
Tutti erano contenti,ma poco dopo iniziarono a sentirsi delle forti vibrazioni che fecero sussultare tutti.
"Tutto a posto."disse l'inserviente e poco dopo le vibrazioni cessarono.
"Visto?"disse il riccio "Niente panico."
Poi le vibrazioni divennero molto forti,ci fu un boato e le luci andarono e vennero.
Le mascherine per l'ossigeno caddero dal soffitto e tutti se le misero.
Alex guardò dal finestrino e vide che erano sopra la città.
Ci fu un cortocircuito che provocò una piccola scintilla,poi ci fu un'esplosione,una parte dell'aereo si ruppe e diversi sedili volarono fuori,l'insegnante femmina tentò di afferrare la mano di una ragazza,ma il sedile volò fuori,poi ci fu un'esplosione che uccise tutti.
Alex si accorse di essere seduto al suo posto e le due erano appena arrivate a chiamarlo.
"Puoi fare di cambio con noi?"disse la ragazza.
"Certo."disse lui che corse all'altro posto e vide che il tavolinetto era rotto.
"Qualche problema?"disse un'inserviente.
"Si,ha un problema al cervello."disse quello con i capelli neri lisci.
"Che succede?"disse la bionda vicino a quello con i capelli neri.
"C'È CHE L'AEREO STA PER ESPLODERE!"disse Alex "DEVO SCENDERE!"
"Non fai ridere."disse quello con i capelli neri.
"Si,infatti."disse la bionda.
"Se hai voglia di fare uno scherzo non è divertente."disse un inserviente.
"NON È UNO SCHERZO!"urlò Alex.
"Calmati,dai."disse quello riccio.
"Ora mi hai rotto."disse quello con i capelli bianchi.
"Ti facciamo scendere se continui così."disse l'uomo.
"ORA MI HAI ROTTO!"disse quello moro.
"IO ME NE VADO!"disse Alex e l'altro gli diede un pugno.
Un uomo di colore trascinò fuori quello con i capelli neri.
"Scusate,io ero appena..."disse quello con il berretto che fu costretto ad uscire,mentre Alex e quello con i capelli ricci venivano fatti uscire da altri uomini.
"Non muovetevi da qui!"disse l'insegnante femmina.
"DOVETE SCENDERE TUTTI QUANTI!"urlò Alex mentre veniva portato fuori.
La ragazza castana li seguì.
Furono portati tutti fuori.
"Piano."disse la bionda che fu fatta sedere.
"Allora chiaro?"disse l'uomo di colore "Questi non risalgono a bordo.
È tassativo."
"Ho 40 ragazzi che vanno a Parigi,per favore."disse l'insegnante.
"Lo so,ma capisca la mia posizione."disse l'uomo.
"MALEDETTO!"disse il moro che si alzò e fu tenuto dalle guardie.
"STATTENE SEDUTO LA CARTER!"urlò quello riccio,mentre la ragazza castana si metteva seduta.
"Uno di voi può risalire."disse il pilota.
"Larry."disse lei che andò dall'altro insegnante "La compagnia aerea non l'ha presa bene.
Fanno risalire a bordo solo uno di noi.
Gli altri prenderanno il volo delle undici.
"Allora resto io."disse lui.
"No,no,tu parli francese,prendi l'aereo dammi retta."disse lei "È meglio."
Larry rientrò.
Il ricco andò a prendere da bere e si sedette vicino a Alex "Ho chiamato i tuoi.
Stanno arrivando."
"Addio Parigi."disse la bionda vicino al moro e vicino a quello con il berretto.
"Raccontami."disse l'insegnante "Dimmi che è successo."
"L'ho visto."disse Alex "Non mi era mai successo.
Non lo so,l'ho visto che decollava.
Dal finestrino vedevo le luci dell'aeroporto..."
Carter si avvicinò,malgrado la ragazza gli diceva di non farlo.
"La fusoliera comincia a tremare,il lato sinistro si spacca e tutto l'aereo esplode."disse Alex "Ed era così reale...era come se succedesse veramente."
"Sei stato su tanti aerei che sono esplosi?"disse il riccio.
"Devi esserti addormentato."disse l'insegnante "A volte capita."
"Oh no!"disse Carter in piedi "CI HANNO BUTTATO FUORI DALL'AEREO,ABBIAMO PERSO ...QUANTO?...MEZZA GIORNATA A PARIGI SOLAMENTE PERCHÉ BROWN HA FATTO UN BRUTTO SOGNO!?
Fermi tutti,l'aereo sta per esplodere!"
"Finiscila Carter."disse quello con i capelli ricci.
"Tod..."disse l'insegnante.
"Il piccolo bambino che se l'è fatta addosso per un sogno."disse Carter "Chiamate la mammina."
"TU IL VIAGGIO LO FAI IN OSPEDALE!"disse Alex che gli saltò addosso e i due caddero a terra e la polizia andò a separarli.
"TU!"disse Carter indicandolo "QUESTA ME LA PAGHI!"
"Quello se ne va e noi restiamo."disse quello con il berretto.
"VORREI CHE TU FOSSI ANCORA A BORDO,BRUTTO COGLIONE!"disse Alex.
"OH CAZZO!"disse quello con il berretto mentre l'aereo esplodeva e l'onda d'urto faceva esplodere le vetrate.
Rimasero tutti scioccati.
La polizia andò via lasciando i due e l'insegnante pianse.
Si fecero le dieci e i due erano seduti su delle sedie.
Alex alzò gli occhi e li guardò.
"Mi guardate come se fosse colpa mia."disse Alex "Io non centro."
"Ci sono superstiti?"disse l'insegnante.
"Io non lo so."disse Alex "Mi credete una specie di..."
"Non è uno stregone."disse la ragazza castana.
In quel momento entrarono diverse persone.
"Buona sera,sono Howard Sigel."disse il primo uomo che aveva una giaccone grigio "Agenzia per la sicurezza dei trasporti.
Abbiamo avvertito i vostri genitori.
Stanno arrivando.
Intanto c'è nessuno che...sente di aver bisogno di assistenza medica o anche spirituale al momento?"
"Ma...ma che cosa è successo,ci sono dei superstiti?"disse l'insegnante.
"Dunque la causa dell'esplosione è ancora imprecisata,le autorità della contea sono a lavoro,le ricerche continuano,speriamo che in poco tempo..."disse Howard.
"Mi scusi."disse un altro che aveva giacca e cravatta neri "Sono l'agente Coulson,lui è l'agente Sherk.
Siamo dell'F.B.I.
Posso immaginare come vi sentiate e so che non sarà facile,ma dobbiamo farvi qualche domanda sugli eventi di sta sera,finché i ricordi sono ancora freschi.
Sicuramente saranno utili ai soccorsi e alle indagini di carattere giudiziario.
Poco dopo l'agente Shrek interrogava Alex "Tu hai detto che dovevano scendere.
Che l'aereo sta per esplodere.
Come facevi a saperlo?"
"Ho avuto un presentimento."disse Alex "Uno strano presentimento."
"Hai preso dei sedativi prima dell'imbarco o una volta a bordo hai preso pillole per dormire?"disse Coulson.
"No."disse Alex.
"Narcotici,allucinogeni,hai assunto droghe?"disse Coulson.
"No."disse Alex "L'ho visto esplodere.
Ho visto che esplodeva."
"Lo strano presentimento ha niente a che vedere con quello che avevi detto?"disse Shrek "Che volevi che Carter fosse su quell'aereo poco prima che esplodesse?"
"No."disse lui.
"Allora perché l'hai detto?"disse Shrek.
"Perché mi stava picchiando."disse Alex.
"Ah...mio fratello George mi ha detto di andare a vedere quello che succedeva ad Alex..."disse Tod"E così è restato…
Mi ha detto di scendere dall'aereo."
"Larry mi ha detto che voleva rimanere,ma io gli ho detto che doveva andare lui."disse l'insegnante.
"L'ho rimandato sull'aeroplano."disse l'insegnante che pianse.
La ragazza castana ora era stata fatta entrare.
"Allora,dunque..."disse Culson che era in piedi,senza la giacca e appoggiato alle finestre con le tapparelle abbassate "Non ti hanno costretta a lasciare l'aereo…hai detto che non eri amica di quelli che erano scesi...
Puoi spiegarci, Claire perché sei scesa?"
"Perché ho visto e sentito Alex."disse Claire"È gli ho creduto."
Alex camminava avanti e indietro nella stanza dove erano seduti gli altri e in quel momento arrivarono i genitori che lo abbracciarono,poi arrivarono tutti gli altri genitori,tranne quelli di Claire.
Claire e Alex erano in macchina,mentre pioveva e l'auto si fermo.
"Grazie del passaggio."disse Claire che scese e resto a guardare l'auto che si allontanava.
Alex andò nella sua stanza e accese le luci,seguito dai genitori.
Poco dopo in tv c'era un pezzo dell'aereo e degli uomini della polizia.
"Quello che vedete è un pezzo dell'aereo 180,esploso poco dopo il decollo."disse una donna alla tv"Al momento non risultano superstiti.
Continuano gli sforzi delle autorità e delle guardia marina nonostante le difficoltà causate dalle vaste chiazze di carburante in fiamme.
Le autorità si dicono pessimiste riguardo la possibilità di trovare qualche sopravvissuto al disastro,si presume siano morti tutti i passeggeri.
Tra di loro 40 studenti e 4 insegnanti partiti per una gita verso Parigi.
Alcuni studenti sarebbero stati fatti scendere prima del decollo,ad ogni modo le autorità preferiscono non sbilanciarsi sulle cause del disastro.
Testimoni oculari all'aeroporto,come a Long Island,riferiscono di aver visto l'aereo esplodere."
I genitori dormivano su un divano,mentre Alex era sveglio e guardava la tv.
Un lampo spaventò Alex che si voltò verso la finestra,dopo guardò i genitori che dormivano,poi si alzò e si avvicinò alla finestra vedendo altri lampi e mettendosi le mani sulla testa,poi uno dei lampi cadde sulla strada.
39 giorni dopo.
"Sono passati 39 giorni da quando abbiamo perduto i nostri amici e insegnanti."disse il preside della scuola.
"Tutti gli studenti erano nel giardino che dava verso il bosco con giacca e cravatta.
"E ogni giorno che passa,senza che si conoscano le cause del disastro,ci chiediamo...perché?"disse il preside sul palco "L'uomo non conosce neppure la sua ora.
Simile ai pesci che sono presi dalla rete fatale o gli uccelli che sono presi al laccio.
Come questi,l'uomo è preso dalla sventura,che improvvisa si abbatte su di lui.
E così per poter guarire..."
Il padre di Tod si guardò alle spalle verso Alex.
"...per sfuggire alla morte..."disse il preside.
Alex si voltò e vide Coulson in piedi in giacca e cravatta dietro tutti.
"...nell'ora fatale,dobbiamo piangere e ricordarli con questo monumento."disse il preside.
In quel momento fu tolto un panno da un'aquila di pietra su un cubo.
Alex si voltò e vide Claire seduta in fondo da sola,poi si alzò come tutti i sopravvissuti e si avvicinò al palco.
Lo stesso fece l'insegnante che era sul palco.
"Non pensare che io ti sia riconoscente solo perché non c'è il mio nome su quel monumento,Alex."disse Carter.
"Affatto."disse Alex.
"Se ho un debito è con loro."disse Carter che si voltò "Vivere fino in fondo la mai vita."
"Allora sta lontano dall'alcol,Carter."disse Alex.
Carter lo afferrò "Sta a sentire...non azzardarti a dirmi cose devo fare!
La controllo io la mia vita,non tu!"
"Carter."disse la ragazza bionda e lui lo lasciò.
"Io non morirò mai."disse Carter che andò via.
In quel momento arrivò quello con il berretto "Ehi,Alex,senti...l'altro giorno sono andato a fare l'esame per la patente.
Ho preso 70.
Un punteggio scarso e sono passato,il fatto è che quando ho finito l'esame...sai il tizio che sta in macchina e ti esamina?"
"Si?"disse Alex.
"Beh...quello li mi dice che morirò molto giovane."disse il ragazzo "È vero?"
"Non adesso e non qui."disse Alex.
"Ok."disse lui "Se chiedo di uscire a Silvia,mi dice di no?"
"Cazzo."disse Alex.
"Oh..."disse lui che andò via.
Alex posò la rosa sulla statua vicino all'insegnante.
"Signora..."disse Alex.
"Ti prego,mi terrorizza sentirti parlare."disse l'insegnante che andò via.
"Scusate,vado."disse Tod che raggiunse Alex.
"Ciao."disse Alex.
"Ciao."disse Tod.
"Non farti strane idee,però mi manchi."disse Alex.
"Si."disse Tod "Si,mi manchi anche tu.
Però mio padre non capisce.
Sai quando avrò superato questa cosa,prendiamo la macchina e ce ne andiamo in città."
"Si."disse Alex "Si ci andiamo."
"Sarà meglio che vada."disse Tod "La prof mi aveva dato del materiale in classe,leggerò quello.
Racconta come mi sento dentro."
"Ci vediamo."disse Alex.
In quel momento arrivò Claire "È merito tuo se sono ancora viva.
Grazie."
Lei andò via.
"Noi diciamo che l'ora della morte non può essere prevista."disse Tod sul palco "Quando diciamo questo pensiamo che quest'ora avvenga in un futuro oscuro e distante.
Non ci sfiora lontanamente l'idea che abbia un legame con il giorno appena cominciato.
O che la morte possa arrivare questo stesso pomeriggio.
Questo pomeriggio che appare così certo.
Che ha ogni ora già stabilita e programmata."
Tod era a casa sua di sera ed entrava in bagno,specchiandosi.
In quel momento del vento entro dalla finestra e lui la chiuse.
Il vento chiuse la porta,mentre Tod si sedeva sul gabinetto.
Un tubo collegato al gabinetto iniziò a far gocciare acqua.
Alex era al computer a fare ricerca e vedeva degli articoli di giornale online,mentre ne aveva già stampati altri.
Il ventilatore ne sollevò uno e lui lo prese vedendo la foto di Claire,poi lo appoggio sul tavolo sotto il modellino dell'aereo che era sospeso tramite fili e prese una rivista.
Tod prese il rasoio e si fece un piccolo taglio,mentre l'acqua che usciva dal tubo andava sul pavimento verso di lui.
Una sagoma nera incappucciata,passò dietro di lui oscurando la parte dietro,lui se ne accorse e si voltò,ma vide solo la tenda della doccia,poi si allontanò verso la tenda e l'acqua lo seguì.
Alex guardò la rivista,poi una civetta andò a sbattere contro la finestra,lui tirò la rivista,l'animale andò via,la rivista venne tritata dal ventilatore e un pezzo finì sulla sua gamba,lui lo guardò e vide che le lettere tagliate formavano la parola "Tod".
Tod spostò la tenda,poi si voltò fece un passò,scivolò sull'acqua e sbatté la testa sulla vasca morendo,poi l'acqua tornò indietro e si infilò sotto la tazza.
Alex corse verso la casa di Tod e vide la polizia
"Che è successo?"disse Alex.
Coulson era li vicino e lo guardò.
"Dov'è Tod."disse Alex.
"Alex."disse Claire dietro un albero.
Il corpo di Tod era su una barella e i genitori sconvolti lo seguivano.
"Non l'avevi previsto?"disse il padre.
"Che è successo?"disse Alex.
"Avevi scatenato tali sensi di colpa a Tod per aver lasciato Georgie sull'aereo che si è suicidato."disse il padre.
"No..."disse Alex "Senta,lui non lo avrebbe mai fatto.
Aveva detto che avremmo ripreso a frequentarci quando le cose sarebbero migliorate.
Perché mi avrebbe detto questo se pensava di farlo?"
"Allora giustifica quel corpo li dentro."disse padre che andò via.
Alex guardò l'albero e Claire non c'era più.
La mattina dopo Alex camminava nel bosco e arrivava vicino alla casa di Claire.
Il cane gli venne in contro e lei si accorse di lui.
In quel momento stava saldando un pezzo di metallo.
Una foglia verde cadde.
"È quasi autunno."disse lei.
"Ma siamo a giugno."disse lui avvicinandosi.
"Si,ma è sempre tutto in transizione."disse lei "Se ti concentri anche adesso che è estate puoi sentire l'autunno che arriva.
Mi piace poter vedere il futuro."
"Perché eri fuori di casa di Tod ieri sera?"disse Alex.
"Ho visto abbastanza tv per sapere che l'F.B.I. non indagano sui suicidi di ragazzi."disse lei che entrò nel garage pieno di attrezzi da lavoro "Se erano li ieri sera vuol dire che non hanno idea di cosa ha provocato il disastro,che non escludono niente,il fatto che sette persone siano scese dall'aereo è indubbiamente abbastanza strano,se poi ci metti che una di quelle ha avuto una premonizione o una visione dell'aereo che esplodeva,un minuto prima che effettivamente esplodesse è alquanto sospetto e che l'amico de visionario si sia appena suicidato non aiuta."
"Perché eri la ieri sera?"disse Alex.
"Lo sai cos'è questo?"disse lei che mostro un'asta con una testa di vetro sopra.
"Questo è un...chi è questo testa di vetro?"disse lui.
"Sei tu."disse lei "Non è un ritratto è come tu mi fai sentire."
"Mi dispiace."disse Alex.
"No,come te,questa scultura non sa bene quello che è e perché."disse Claire "Si rifiuta di prendere forma,ma allo stesso tempo ha una forte e incomprensibile attrazione.
In 4 anni di scuola non ci siamo rivolti una sola parola,ma ad un certo punto sull'aereo ho provato quello che provavi tu.
Non ho capito da dove provenissero quelle emozioni fino a che non hai iniziato a fare il matto.
Non ho visto quello che hai visto tu,ma l'ho provato anche io.
Tu lo provi ancora,vero?
Qualcosa di quel giorno è ancora dentro di te.
Lo so perché io continuo a sentirti,ecco perché ero li ieri sera."
"Lo sai è la prima volta che avevo a che fare con la morte."disse lui che prese un cubo "Potrebbe essere nella nostra testa...ma la sensazione è che sia intorno a noi."
"Cioè?"disse lei.
"Se Tod fosse stato solo il primo?"disse Alex "Di noi?"
"È una cosa che senti?"disse lei.
"Non lo so,cioè,se solo potessi rivederlo."disse Alex che fece alcuni passi "Un'ultima volta lo saprei forse."
"Allora andiamo da lui."disse Claire.
I due si intrufolarono nel luogo dove era la bara di Tod,vuota,passando per un'apertura sul tetto.
"È eccitante."disse lei.
"Questo posto?"disse Alex.
"Fare qualcosa che non dovremmo fare."disse Claire.
Lei aprì una porta "Andiamo."
Con un filo metallico,Alex riuscì ad abbassare la maniglia di un'altra porta e trovarono il corpo di Tod.
"È lui?"disse Alex.
"Si,credo."disse Claire "Ma perché è truccato come Michael Jackson?"
"Si,è lui."disse Alex "Ma non è rimasto niente di Tod a parte il corpo."
Improvvisamente una mano si alzò e i due si spaventarono.
"Shhh..."disse un uomo di colore che aveva una camicia azzurra,una cravatta scura e pantaloni neri.
Era molto alto e aveva capelli neri corti.
"Vi prego."disse lui che prese delle pinze di metallo"Sveglierete il morto."
"Perché si è mosso?"disse Alex.
"Sostanze chimiche."disse lui "Immettendola nel sistema vascolare posso provocare degli spasmi."
"Senta,sono un suo amico..."disse Alex.
"Lo so chi sei."disse l'uomo.
"Tutti quei segni sul collo come li spiega?"disse Claire.
"Lacerazioni cutanee per aver tirato il filo."disse l'uomo.
"Per aver tirato il filo?"disse lui "Se ha provato a tirare il filo non voleva ammazzarsi.
È stato un'incidente."
"Nella morte non ci sono incidenti,ne coincidenze,ne contrattempi."disse l'uomo "E non ci sono scappatoie.
Quello che dovete comprendere è che noi siamo piccoli topi tenuti per la coda da un gatto,ogni nostro gesto,ogni nostra azione,dalla più banale alla più nobile,il semaforo rosso a cui ci fermiamo o no,le persone con qui andiamo o no,gli aeroplani sui quali saliamo e dai quali scendiamo,tutto fa parte del sadico disegno della morte che conduce alla tomba."
"Un disegno?"disse Alex "Vorrebbe dire che...se riesci a capire il disegno puoi fregare la morte?"
"Alex."disse l'uomo "Lo hai già fatto quando sei sceso da quell'aereo.
La fine del tuo amico dimostra che la morte ha un nuovo piano per tutti voi.
Quindi ora dovete riuscire a capire quando e come...ritornerà a prendervi.
Usa il tuo intuito Alex,se vuoi tentare di venirne fuori.
Ma tieni presente il rischio nel far saltare il piano,nel non adeguarsi al disegno...potresti scatenare una furia che terrorizzerebbe anche la triste mietitrice.
E non è il caso di far incazzare quella vecchia baldracca."
Lui estrasse un pezzo di metallo dalla spalla di Tod e rise.
"D'accordo,allora ci scusi per il disturbo e noi..."disse Alex.
"Nessun disturbo."disse lui "Niente scuse."
I due uscirono.
"Ci vediamo presto."disse l'uomo.
I due andarono a sedersi ad un tavolino esterno di un bar il giorno dopo.
"Ha detto che la morte ha un disegno."disse Alex "Allora parliamo di presagi.
Che ne sappiamo che stando seduti qui o bevendo il caffè,o respirando solo,o attraversando sulle strisce abbiamo dato il via ad una catena di eventi che ci porteranno alla morte tra 40 anni e 10 anni o domani?
Non lo sappiamo a meno che non siamo pronti a raccogliere i segni che ci vengono mandati."
Lui mise sul tavolo il pezzo di carta con su scritto "Tod"e lei lo prese.
"Non ho capito...hai visto Tod morire?"disse Claire "È successo di nuovo come sull'aereo?"
"No,ma è stato lo stesso."disse lui "Quella rivista è finita nel ventilatore e quel pezzo è arrivato a me.
Questo è il messaggio di qualcosa o di qualcuno che suggerisce un disegno."
"Tutte puttanate."disse Claire "I presagi li puoi trovare ovunque."
Lui guardò un vetro e vide un autobus che passava.
"Caffè"disse lei "Inizia per "C" e finisce per "E" come cadavere.
Vuol dire che se lo bevi finisci cadavere?
Avanti cosa dici?
Si impazzisce con queste cazzate."
"Quel tipo ha detto che la morte ha un disegno."disse Alex"È allora se tu,io,Tod,Carter,Terry,Billy,la Luton,avessimo mandato a monte quel disegno?
Metti che io sia riuscito a vedere il piano della morte?
L'abbiamo fregata.
Ma se quella fosse stata la nostra ora,se non dovevamo salvarci dall'esplosione?
E se toccasse a noi morire?
In questo caso non sarebbe finito niente.
E tutti noi moriremo.
Ora,non tra chissà quanto.
A meno che...a meno che non capiamo lo schema e la freghiamo di nuovo."
Arrivò una macchina con dentro Carter e la ragazza e lui iniziò a fissare i due.
"Sentendo quello che dici sicuramente è così."disse lei "Tod si è suicidato."
La macchina di Carter passò sulla corsia accanto e mandò a terra la bici di quello che aveva il berretto bianco.
Carter scese dall'auto insieme alla ragazza e l'insegnante uscì dal locale.
"Lascia perdere,Carter."disse lei.
"Oh..."disse Carter "Allora c'è una specie di riunione,eh?
Tra quanto si trasferisce?"
"Un paio di settimane."disse lei.
"CARTER,COGLIONE!"disse quello sulla bici.
"Ah,che peccato."disse Carter "Se ne va l'insegnante migliore."
"Amore andiamo."disse la ragazza.
Alex si alzò da tavolo "Sentite,vi devo dire una cosa importante davvero..."
"Alex,non è detto che..."disse Claire.
"È stata qui tutta la vita..."disse Carter.
"Probabilmente non mi crederete,ma..."disse Alex.
"...e ora cambierà città."disse Carter "TUTTO PER COLPA DI ALEX!"
"VOLETE SMETTERLA!"disse la ragazza bionda "BASTA TUTTI E DUE!
LORO SONO MORTI E NOI SIAMO VIVI!
Andiamo avanti."
Lei diede dei colpi a Carter "NON ACCETTO CHE UN DISASTRO AEREO SIA LA COSA PIÙ IMPORTANTE DELLA MIA VITA!
Io andrò avanti Carter..."
Lei si mise in mezzo alla strada camminando "...e se tu vuoi buttare la vita a fare a pugni con Alex tutte le volte che lo vedi...allora è meglio che te ne vai all'inferno."
Un autobus la investi e il sangue schizzò su tutti i presenti.
La sera seguente Alex era a casa e beveva un bicchiere d'acqua,mentre era sul divano.
Claire aveva il telefonino all'orecchio e beveva in bicchiere d'acqua mentre si sedeva sul letto.
"C'è Claire al telefono."disse il padre,ma lui non si mosse "È sotto la doccia ora.
Ti faccio richiamare."
"Ok."disse lei "Buona sera."
Il padre si mise seduto accanto al ragazzo.
"È preoccupata per te."disse lui "Sono preoccupato anche io.
Perché non vuoi parlare con lei o con me?"
"Papà,tu e mamma mi state aiutando molto,ma c'è qualcosa che devo capire prima di poterne parlare,con chiunque."disse Alex.
Alla tv parlavano di un connettore elettrico che aveva fatto esplodere l'aereo e mostravano una linea di esplosioni.
"È il posto di Tod."disse Alex.
Lui cercò il video sul computer ,ci mise sopra la carta trasparente ricalcò e poi lo mise sopra una cartina "Il percorso dell'esplosione.
Il primo era Tod,poi c'era Terry.
Stanno morendo nell'ordine in cui dovevano morire.
È questo il disegno.
La prossima è la Luton."
L'insegnante era nella sua villa e parlava al telefono.
Stava facendo delle scatole dove metteva dei libri.
"Improvvisamente sento la mia voce che dice a Larry che deve prendere l'aereo."disse l'insegnante."Ogni cosa mi ricorda quella sera.
Certo.
Infatti spero che il cambiamento possa servire,ma...ho passato tutta la mia vita qui.
Fino ad adesso era stato tutto così meraviglioso e adesso vedo solo Larry e tutti i miei ragazzi.
Lo sai anche guardare il prato davanti casa mi terrorizza,mi mette l'angoscia."
Lei vide che sulla strada c'era Alex.
"Laura,senti ti richiamo più tardi."disse lei che fece un'altra telefonata "Mi passi l'agente Coulson."
Alex controllò le ruote della macchina della donna e una macchina nera si fermò dietro di lui da cui scesero sia Coulson e Shrek
"Che sta facendo li?"disse Shrek.
"Niente."disse lui "Stavo controllando che le gomme fossero a posto."
"Sali in auto."disse lui
Lui si avvicinò e fu fatto salire dietro.
"Mettiti la cintura."disse Shrek.
La professoressa fece alcuni passi e un vento entrò dalla finestra,lei lo avvertì sulla schiena,si voltò e vide che la finestra era chiusa.
Alex fu portato in una stanza,fatto sedere ad un tavolo davanti a Coulson,che era senza la giacca e appoggiata al muro c'era l'altro.
"Io penso che adesso tocchi alla professoressa Ludon."disse Alex.
"Tocca a lei?"disse Coulson.
"Tocca a lei perché c'è uno schema che si sviluppa."disse lui.
"Oh si,uno schema."disse Coulson "L'hai notato anche tu,vero?"
La prof aprì un armadio e accese la luce dentro,poi aprì una scatola a terra e prese un disco.
"Il preferito di mamma."disse lei che lo mise in un lettore e si udì della musica.
"Allora spiegami questo schema Alex."disse Sherk "Anche questo viene da una delle tue visioni?
O c'è qualche nuova storia?"
"Non l'ho chiesto io di avere quella visione."disse Alex "Voi potete anche stare li a prendermi in giro.
Va bene,ci sto.
Ma io ho salvato 6 vite su quell'aereo.
6 vite e la ricompensa è che l'intera scuola pensa che sia fuori di testa,ma non sto soffrendo dello stress post traumatico e neanche ho un complesso narcisistico di onnipotenza e non farò il matto.
Ve lo garantisco.
Vi dico quello che è.
C'è uno schema.
Un piano per tutti.
C'è un piano per lei,un piano per lei e non so ancora come,ma questo lo farò saltare."
La prof prese una teiera e ci mise dentro l'acqua poi la asciugò e il metallo iniziò a riflettere una sagoma simile ad uno scheletro con un cappuccio.
Lei spalancò gli occhi e si voltò,ma non vide nessuno,poi mise la teiera sul fuoco che si spense,così lei prese un fiammifero e tentò di riaccenderlo.
Inizialmente il fuoco non si riaccese,poi lo fece.
"Alex,ti tenevamo d'occhio all'inizio perché eri sospettato per l'esplosione dell'aereo ora...so che non sei stato tu a farlo esplodere."disse Coulson "Stavamo per lasciarti perdere...ma poi gli altri superstiti hanno cominciato a morire.
Prima il tuo amico Tod,poi Terry e in entrambi i casi tu eri li suo luogo del decesso.
E stasera ti troviamo fuori casa di Valery Luton.
Alex nessuno ha il controllo sulla vita e sulla morte a meno che non sia lui stesso a togliere la vita e a dare la morte.
Ora puoi promettermi che non morirà nessun altro?"
"No,non posso."disse lui "Fino a quando resto qui sono fuori gioco,non posso salvare nessuno."
"Va bene."disse Coulson "Va,fuori di qui."
"Grazie."disse Alex che uscì.
"Quel ragazzino mi fa venire i brividi."disse Shrek.
"Non abbiamo niente per trattenerlo."disse Coulson.
"Non era di questo che parlavo."disse Shrek "Ci sono stai dei momenti in cui...in cui stavo per credergli."
"Posso dirti una cosa,non avertene a male...ma certe volte tu mi fai venire i brividi."disse Coulson.
La prof mise il tè nella tazza,poi vedendo il riflesso si voltò urlando e gettò il liquido in aria,poi appoggiò la tazza sul piano "Datti una calmata è solo una stupida tisana.
Tra poco ne sei fuori.
Tra poco te ne andrai.
Te ne andrai."
Lei aprì il freezer,prese del ghiaccio,dell'alcol,rimise il tempo ci mise dentro ghiaccio e alcol.
La tazza si crepò sulla parte inferiore e delle gocce iniziarono ad uscire.
Lei camminò per casa con la tazza lasciando una scia di gocce a terra,poi collegò la spina di un monitor ad una presa e le gocce caddero sulla parte superiore del video e poi filtrarono nella aperture.
Lei si mise in ginocchio e riempire una scatola,ma poi si alzò vedendo che che dal computer usciva fumo.
Il video esplose e una scheggia le si conficcò nella gola.
Lei estrasse la scheggia e iniziò a perdere sangue.
Alex camminava in strada e vide delle strane scintille uscire del fuoco con una voce,poi corse.
La donna vagò per la casa e le scintille del computer finirono sulle gocce di liquido,così le fiamme la seguirono in cucina,raggiunsero una bottiglia e provocarono un'esplosione che la mando a terra,poi lei tentò di prendere un panno che però era su un contenitore di coltelli che si rovesciò e uno di loro la trafisse al petto.
Alex corse ed entrò nella casa "PROFESSORESSA LUTON!"
Lui la trovò in cucina,le andò vicino e le diede la mano,poi ci fu un'altra esplosione.
Alex le protesse da diversi oggetti,ma una sedia cadde e finì sul coltello che la trafisse uccidendola.
"Oh Dio."disse lui prendendo il coltello ed estraendolo,poi lo guardò e lo lasciò cadere.
Quello con il berretto era su una bici e lo vide correre.
"Ehi,Alex."disse lui e la casa esplose mandando a terra tutti e due.
"Cazzo."disse quello con il berretto e Alex fuggì.
Il giorno dopo Coulson e Shrek erano davanti al garage di Claire.
"Ha smesso di parlarmi."disse lei.
"Come mai?"disse Coulson.
"Perché non gli credevo."disse Claire.
"Se ti dovesse chiamare credi sia nel tuo interesse farcelo sapere per la tua sicurezza."disse Shrek dandole un foglio "E un numero verde."
Shrek vide le sculture "Lavoro interessante."
"Grazie."disse lui.
La notte seguente quello con la bici raggiunse il monumento ad aquila e Carter arrivò con la macchina e suonò il clacson mandandolo a terra.
"Carter,sei pazzo!?"disse lui e Carter scese con un coltellino iniziando ad incidere sulla pietra.
"Che stai facendo?"disse Claire che si avvicinò.
"Qui deve esserci anche il nome di Terry."disse lui "Perché hai voluto che ci incontrassimo qui?"
"Perché mi sorvegliano."disse lei "Per vedere se vado da Alex.
Quindi mi ci porterai tu."
"Perché dovrei andare da Alex?"disse Carter.
"Perché sa chi sarà il prossimo a morire."disse Claire.
I tre salirono in macchina.
"Ti dispiace non superare il limite,eh?"disse quello con il berretto dietro "Ah...e anche non sorpassare a destra."
"Billy,aspetta un minuto,è pazzesco, ho una visione."disse Carter "Sarai tu il prossimo."
"Ma perché?"disse Billy.
"Perché se dici un'altra parola ti ammazzo io."disse Carter.
Arrivati ad una strada nella campagna Claire scese dall'auto "Lui dovrebbe essere qui intorno,voi continuate per un miglio e poi tornate indietro,io vi verrò in contro.
Così risparmiamo tempo.
Lei attraversò una minuscola boscaglia e lo trovò seduto ai lati di una piccola baia.
"Tu credi che siano lassù?"disse lui "Che in qualche modo il volo 180 sia ancora lassù,in un posto dove stanno tutti bene?"
"Quando ero bambina,a sei,sette anni,avevo una tale angoscia che i miei genitori morissero,passavo la notte sveglia con quella paura."disse Claire.
"Succede a molti bambini,credo."disse Alex.
"Ma i genitori di solito non muoiono."disse lei che si mise seduta "Avevo 10 anni,mio padre uscì per andare a comprare le sigarette…
Ad un certo punto qualcuno gli disse di non girarsi e lui per istinto o pensando ad un amico che scherzava si girò e quello gli sparò in testa.
Da allora la mia via è diventata una merda.
Mia madre non si è più ripresa.
Si è risposata con un coglione che non avrebbe nemmeno guardato se mio padre fosse stato ancora vivo.
Lui non ha voluto avere figli e anche mia madre non ne ha voluti più.
Se questo era il disegno per mio padre e la mia famiglia a fanculo la morte.
Ci ho pensato molto e penso che quel posto esiste,Alex.
Si esiste un posto dove mio padre sta bene,dove quella sera ha comprato le sigarette ed è tornato a casa.
Dove staremo insieme e non ce ne fregherà niente della vita che si fa qui.
Dove i nostri amici sono ancora su quell'aereo.
Dove ognuno fa quello che vuole.
Alex non dobbiamo mollare."
Poco dopo i quattro erano in macchina e Carter guidava in città.
"Non posso tornare in città,perché dopo la morte della Ludor mi staranno cercando."disse Alex.
"Ti portiamo ad una casetta di mio padre poco distante da casa mia."disse Claire.
"Allora Alex,indovino del cazzo,sapevi già della Luton o no?"disse Carter.
"E perché mi nascondevo,secondo te?"disse Alex.
"Billy ha detto a quelli del F.B.I. che ti ha visto scappare dalla casa."disse Claire.
"Scappavo perché mi danno la colpa per tutto."disse Alex "La colpa per Tod,la colpa per lei e per l'aereo che è esploso."
"L'incendio ha come caramellato il sangue,c'erano le tue impronte e c'erano le impronte digitali sui coltelli."disse Alex.
"Te l'ho detto Billy."disse Alex.
"Il problema non è se sei stato tu e nemmeno se sapevi che era morta."disse Carter "Sapevi che toccava a lei prima che succedesse?"
"Si."disse lui "Lo sapevo."
"Allora...tra di noi...chi è il prossimo?"disse Carter.
"Ti prego dimmi che riuscirò a vedere la fine della partita."disse Billy.
"Sono io ,vero?"disse Carter "Per questo stai zitto."
"Ecco,lo sapevo che quella volta dovevo tastare le tette a Temmy."disse Billy.
"CHE FRIGNI?!"disse Carter "HA DETTO CHE IL PROSSIMO SONO IO!"
"Non ha detto niente."disse lei "Tu pensa a guidare."
"Senti,tu sei obbligato a dirmelo."disse Carter.
"Credi che è più facile se lo sai,Carter?"disse Alex "Al contrario sarà molto più dura."
"Tu ci godi a tenermi sulle spine."disse lui "Lascia decidere a me come affrontarlo."
"Non ha importanza a chi tocca."disse Alex "Perché siamo tutti sulla stessa lista,tutti quanti noi."
"Oh cazzo."disse Carter "Davvero?
Che m'angoscio a fare?
Insomma tanto io e Terry ci ritroveremo insieme dall'altra parte.
Perché aspettare ancora?"
Carter iniziò ad accelerare.
"Carter cosa fai?"disse Alex.
Carter passò su una strada ignorando il segnale di stop.
"Carter,rallenta!"disse Alex "RALLENTA CARTER!"
"VAFFANCULO!"disse Carter.
La macchina fece una virata improvvisa.
"Smettila!"disse Claire.
"Perché?"disse Carter "Almeno se ci resto l'avrò deciso io!"
"Non con noi i macchina,cazzo!"disse Billy.
Iniziò a superare le altre macchine,poi fece una curva a tutta velocità,ignorando lo stop e un'altra auto frenò improvvisamente per evitare un'incidente.
"CRISTO,GIRA A DESTRA!"disse Alex.
"CARTER!"urlò Claire.
"CARTER FERMATI!"urlò Alex.
"CHE CAZZO TI PREOCCUPI?"disse Carter "TANTO NON È LA TUA ORA!"
Alex vide un laccio della cintura spezzata.
"Anche se mi ammazzo,passando con il rosso,a voi che vi frega?!"disse Carter "Tocca a me!"
"NON FUNZIONA COSÌ,CARTER!"urlò Alex.
Una macchina si inserì nella strada principale e l'altra stava per andargli addosso,ma poi si fermò e la macchina di Carter proseguì.
"E IO CHE LO ODIAVO IL CORSO DI FRANCESE!"disse Billy.
"Devi riprendere il controllo."disse Claire.
"È quello che faccio!"disse Carter.
"SO CHE STAI FACENDO CARTER,È NORMALE AVERE PAURA!"disse Claire.
"Decido io quando è il momento."disse Carter "IO CONTROLLO LA MIA VITA E POSSO CONTROLLARE ANCHE LA MIA MORTE!"
"NON CE LO DEVI MICA DIMOSTRARE CHE HAI DUE PALLE COSÌ!"urlò Billy che prese il volante e l'altro gli diede una gomitata al volto.
La macchina prese un'altra curva.
"SMETTILA DI GUIDARE DA TESTA DI CAZZO!"urlò Claire e lui tolse le mani dal volante.
"Che cosa fai?"disse Billy.
"Smettila!"disse Claire mentre Carter rideva.
"Ma che cazzo stai facendo,scemo!"disse Alex.
"Carter,no!"disse Claire.
La macchina si stava dirigendo verso un camion con una cisterna di benzina,ma il mezzo riuscì a mettersi sulla corsia accanto.
"RIMETTI LE MANI SUL VOLANTE!"urlo Alex "LE MANI SUL VOLANTE!"
"Falla finita,Carter."disse Alex.
"Guarda che se comincio a vomitare ti allago la macchina."disse Billy.
Alex guardò il finestrino e vide il riflesso di un treno.
"Anche noi abbiamo paura,ma non ci arrenderemo."disse Claire "FERMATI!
SMETTILA CON QUESTA CAZZATA!
PORCA MISERIA,LA VUOI FERMARE QUESTA MACCHINA SUBITO!"
Carter arrivò su dei binari,in una strada di campagna con alberi introno, e fermò a macchina,poi le due sbarre di sicurezza si abbassarono.
"Billy."disse Alex.
"Spostala."disse Claire.
"Aprì lo sportello,Billy."disse Alex.
"Sposta questa cazzo di macchina!"disse lei.
"Apri lo sportello."disse Alex e tutti scesero,tranne Carter.
"Carter,ascoltami,non lo fare."disse Alex dietro la sbarra.
"Carter,scendi da quella macchina!"disse Claire.
"Non è questo il modo!"disse Alex.
"Non è la mia ora."disse Carter che mise in moto,ma la macchina non partì "Cazzo."
Carter vide una strana ombra nera davanti alla macchina.
"Salta fuori!"disse Alex.
"Non riesco ad uscire!"disse Carter che vide che gli sportelli si chiusero da soli e la cintura non si slacciava.
Alex andò a tirarlo fuori dal finestrino.
"Ma allora è davvero il suo turno."disse Billy.
Appena i due uscirono dall'auto il treno la investì e la fece esplodere mandando a terra Billy e Claire.
Un pezzo appuntito di macchina finì sotto il binario.
Claire andò ad abbracciare Alex.
"L'avevo vista!"disse Alex "Avevo visto il treno e la cintura."
"Gli credi adesso?"disse Claire.
"Si è rotta."disse Billy.
"Ma che dici?"disse Claire "Ti ha salvato di nuovo la vita,coglione!"
Billy si avvicinò al treno,guardando Carter "È vero!
Sei tu il prossimo!
IO ME NE STO A CHILOMETRI DA TE!"
"Sta zitto,Billy!"disse Carter.
"Billy non dire queste cose."disse Claire.
"MA È QUESTA LA REALTÀ!"disse Billy "LUI È IL PROSSIMO!
STATEGLI LONTANO!"
"VA ALL'INFERNO,NON SONO MORTO!"urlò Carter.
"AH,MA MORIRAI!"disse Billy "È COME SE FOSSI MORTO!
SEI MORTO!
E NON MI CI PORTI CON TE!"
Una catena sotto il treno prese il pezzo appuntito e lo scagliò via,decapitando Billy a metà mascella.
"Cristo!"disse Carter.
Alex si alzò "Toccava a te.
Toccava a te dopo la Luton,quello era il piano,quello era il disegno."
"CHI CAZZO SEI,IL DIAVOLO?"disse Carter.
"Ho visto la cintura."disse Alex "Sapevo che si rompeva.
Sapevo che si rompeva.
È così che l'ho salvato.
Come con l'aeroplano,l'ho visto."
Si udirono delle sirene il lontananza.
"Andiamocene."disse Claire.
"Cazzo,l'ho visto!"disse lui "E dato che l'ho salvato ,ha saltato Carter ed è andato al prossimo sul percorso dell'esplosione,Billy.
Lo devo vedere...e se lo vedo,allora intervengo...e se intervengo...frego il disegno."
"Intervieni?"disse Carter "Sei Dio adesso?"
"Io non ho paura di morire."disse lui "Dio non muore,noi moriamo."
"Alex,che dici?"disse Claire che lo afferrò "La polizia sta arrivando.
Dobbiamo andare a casa di mio padre,li ti nascondi e ci ragioni quanto vuoi."
"Allora,dopo Billy tocca a me."disse Alex.
"E poi è il mio turno."disse Claire.
Lui le mise le mani sulle spalle "Ti prometto che farò in modo che non succeda.
Fidati di me."
"Ehi,ehi."disse Carter "Voi due è meglio se sparite di corsa adesso."
I due andarono via.
Tempo dopo Alex era nella casa abbandonata e legava con in nastro adesivo e corde qualsiasi cosa pericolosa,poi metteva tappi di sughero sui chiodi.
Le finestre erano piene di tavole di legno fissate.
"OK."disse Alex andando ad un tavolo,poi prese un cucchiaio di plastica,aprì una scatoletta e mangiò.
Uno strano vento entrò da sotto la sua porta ed iniziò a far muovere il sacco della spesa,che si rovesciò,una scatoletta rotolò fino ad una canna da pesca messa in un angolo che cadde e l'amo si impiglio in una porta aprendola,lui corse verso di essa,la chiuse ed una punta colpì il legno da dentro,poi lentamente aprì la porta e prese un amo.
"Arrugginito."disse Alex "Tetano.
Ingegnosa,non ci avevo pensato."
Alex si alzò "Volevi fare la furba,ma ti è andata male.
Eh,stronza?
Ti posso battere.
Si,non per sempre,ma ho preparato questa casa per batterti adesso!"
Alex chiuse l'armadio.
La notte seguente c'era un temporale con molti fulmini.
Claire guardò alla finestra e vide Coulson in macchina con Shrek poi camminò nella casa e vide una foto del padre.
"Era li fino un minuto fa."disse Shrek
"Di cosa stai parlando."disse Coulson.
"Non ve lo sto consegnando."disse Claire che gli apparve accanto all'auto "Ma corre troppi rischi la da solo.
Vi accompagno."
"È escluso."disse Coulson "Claire,dicci soltanto dov'è.
Aspetta a casa,ti do la mia parola che lo porteremo al sicuro ed in custodia protettiva."
Alex mise dei pezzi di carta nel camino,poi però guardò un articolo di giornale dove c'erano le due ragazze,quella bionda e quella mora.
"Non mi sono spostato."disse Alex mettendosi seduto "Crista aveva chiesto di cambiare posto,ma non mi sono mosso…
Cazzo!
Me l'ero dimenticato!
Non mi sono mosso,Claire era seduta davanti a me..."
La luce della lanterna si spense.
Lui provò a riaccenderla e per un'istante vide un filo elettrico rotto che emanava scintille.
"Tocca a lei."disse Alex.
Un fulmine colpì un palo della luce e un filo andò contro la casa.
Claire si allontanò dalla finestra e vide il filo della luce cadere a terra ed iniziare a sparare scintille.
Alex uscì di casa mettendosi il giaccone,poi corse vedendo le macchine della polizia.
"Alex!"disse Coulson.
Lui prese una piccola canoa e iniziò a remare.
"Facciamo il giro."disse Coulson
Claire accese la candela e vide il cane che abbaiava al filo.
Accanto al cane c'era anche un oggetto di metallo con un'asta verticale e una parte superiore ,simile a quella di un ombrello,che girava.
Lei si mise il giaccone e la candela si spense.
Claire guardò la candela per alcuni secondi.
Alex era arrivato dalla parte opposta della baia,attraversò una strada,vedendo le macchine della polizia.
Coulson e gli altri scesero "DI LA!"
Alex corse nel bosco inseguito dagli altri.
"Alex,ti vogliamo aiutare!"disse Coulson.
"NON TI AVVICINARE!"disse Claire uscendo di casa e il filo mandò una scarica elettrica verso l'oggetto che roteava,mandando lei a terra e il palò inferiore si conficcò nel terreno vicino alla sua testa,poi lei andò a prendere il cane,mentre l'oggetto di metallo si conficcava nel bordo di una piscina.
Alex cadde da una discesa e si trovò molto vicino ad un ramo appuntito.
"Corri!"disse lei e il cane fuggì,la piscina si ruppe,lei corse verso le liane della casa aggrappandosi e il filo andò nell'acqua,poi continuò a volteggiare in aria e sull'acqua apparve un'ombra nera.
Il cane fuggì vedendola.
Alex corse nel bosco e un fulmine colpì un albero facendolo cadere.
Alex fu preso da una parte e finì con la testa sotto l'acqua.
"È sparito."disse Coulson.
"Vista la direzione non può che andare in un posto."disse Shrek
"Oh no."disse Coulson correndo con gli altri.
Claire si arrampicò su una parte della casa,mise i piedi su delle tavole di legno,sfondò la finestra con una gomitata ed entrò.
Il filo di energia elettrica colpì la casa e le luci iniziarono ad esplodere come anche i computer.
Lei corse al piano di sotto e andò in garage,mentre il filo colpiva la parte dell'entrata buttando giù le travi.
Lei sfondò l'entrata con la macchina,ma una travi le cadde sul parabrezza bloccando la macchina.
Un contenitore di benzina cadde a terra e in quel momento arrivò Alex che dovette fare il giro per evitare il filo elettrico.
Il filo poi andò sul cofano della macchina,che era riuscita ad uscire,poi colpì un'asta di metallo,mandandola su una contenitore di benzina rompendolo.
Il filo tornò sul cofano.
Alex arrivò sul posto "NON TI MUOVERE!
LE GOMME TI ISOLANO!
NON TOCCARE NIENTE!"
Alex prese una spranga e colpì il filo,ma poi il filò colpì la trave mandandola contro la parte superiore di una bombola a gas che partì come un razzo e finì sotto la macchina,poi il filo colpì il carburante e tornò sulla macchina.
Il fuoco arrivò sotto la macchina.
"La macchina esploderà!"disse Alex "C'è solo una cosa da fare!
Devo prendere il tuo posto!"
"ALEX NO!"disse lei.
"Se lo faccio,la morte ti salterà e sarà finita."disse Alex.
"No,non lo fare."disse lei.
"Non gli lascio prendere tutti e due."disse Alex che andò davanti alla macchina "Sai cosa fare."
In quel momento arrivarono le macchine della polizia e Coulson scese dalla sua auto insieme a Shrek
"Alex!"disse Coulson "VIENI VIA DA LI!"
Alex toccò il filò e lei uscì dall'auto che esplose scagliandolo via.
Il filo si spense e lei andò da Alex "Alex.
Rispondimi.
Non puoi farmi questo.
Andiamo!"
Coulson e l'altro arrivarono sul posto.
"Alex!"disse Coulson "Mi senti,Alex?
Non respira."
Coulson iniziò a fare il massaggio cardiaco.
Sei mesi dopo
Degli uomini scesero dall'aereo e tra questi c'erano anche Carter,Claire,che ora aveva i capelli biondi e c'era anche Alex.
"Eccoci qua."disse Carter che prendeva la valigia "Parigi.
Non ci posso credere."
"Io non posso credere che ho ripreso un aereo."disse Alex "Voi mi capite,no?"
La notte seguente i due erano ad un bar in città all'aperto.
"Però è strano essere qui."disse Alex "Finalmente completato il puzzle.
Anche se manca qualcosa."
"A Terry."disse Carter mettendo in avanti il bicchiere.
"A Tod."disse Alex mettendo il suo bicchiere a contatto con quello di Carter.
"A tutti i nostri amici che non ci sono più."disse Claire facendo la stessa cosa.
"A loro."disse Alex e tutti bevvero.
"Che c'è?"disse Alex.
"Se mi avessero detto ,sei mesi fa, che noi tre ce ne saremmo stati qui seduti a bere..."disse Carter.
"Già."disse Alex ridendo.
"Non lo so,certe volte mi sembra che voi due siete gli unici in grado di capire davvero."disse Carter"Avevi ragione,Alex.
Ci ha saltato.
C'era un disegno e l'abbiamo fregato.
Abbiamo vinto."
"Abbiamo vinto solo l'occasione di vivere una vira piena."disse Claire dando la mano ad Alex "Ed io non voglio sprecarla."
"Già."disse Alex "C'è solo qualcosa...qualcosa che non mi torna."
"E cioè?"disse Carter.
"Il disegno."disse Alex prendendo il foglio.
"Alex,lascia stare."disse Claire "Per favore."
"Guarda...è soltanto...statemi a sentire,per favore."disse Alex.
"Oh Dio."disse Carter.
"Il percorso dell'esplosione determinava l'ordine delle nostre morti."disse Alex ""Quando sono intervenuto a salvare Carter,lui è stato saltato,e quindi è toccato al successivo,Billy e poi c'era Claire...ma sono intervenuto a salvarla ed è toccato a me,ma nel mio caso...non è intervenuto nessuno,giusto?"
"Direi."disse Carter.
"Sono stato buttato lontano dal cavo nell'esplosione."disse Alex "Quindi..."
"Quindi perché ha saltato te?"disse Carter "Giusto?"
"Perché forse questo era il nostro destino,che ne sappiamo?"disse lei "Forse tra tutti quelli del volo 180,io,te e Carter dovevamo vivere."
"Esatto."disse Carter che bevve.
"Forse era questo il disegno."disse Claire.
"O forse il prossimo sei ancora tu."disse Carter.
"Smettila."disse Claire.
"Perché?"disse Carter "Non le ho fatte io le regole.
Qualcuno deve intervenire,perché la morte ti salti,Alex l'ha dimostrato 3 volte:sull'aereo,con me,con te...per quel che ne so potrebbe rifare il giro e ricominciare da capo,ma io...mi sento in una botte di ferro perché sei ancora tu il prossimo."
"La smettiamo con questi discorsi?"disse Claire.
Alex si voltò a guardare uno che cantava,poi vide un camion che apriva la parte posteriore e tirava fuori un pezzo di carne,poi vide un secchio che si rovesciava da un'impalcatura e dei chiodi che cadevano,poi guardo un uomo che accese una torcia dietro di loro,un giornale che veniva portato dal vento,poi il bicchiere di Claire cadde sul foglio e formò una macchia rossa che passava sul posto dove era seduto lui.
Lui si alzò "Ci vediamo dopo il albergo."
"Aspetta ti accompagno."disse Claire.
"No,tu è meglio che resti qui."disse Alex allontanandosi.
"Vedi che è vero?"disse Carter "Te l'ho detto che sei tu il prossimo."
"E smettila."disse Claire.
"Resta li,Claire."disse lui "Sta lontana."
Lei vide un autobus passare in una vetrata ed ebbe in presentimento.
"ALEX!"urlò lei e lui si fermò evitando un autobus che prese un palo,mandandolo contro un'insegna che iniziò ad oscillare in parte.
Claire si alzò urlando e Carter saltò addosso ad Alex facendogli evitare l'insegna.
Carter si alzò "Te l'ho detto che toccava a te."
"Allora mi ha saltato."disse Alex.
"E chi è il prossimo?"disse Carter che fu colpito dall'insegna.
