UMBREKABLE:IL PREDESTINATO
TERRA 33
2000
VOCE NARRANTE
"Ci sono 35 pagine e 124 illustrazioni in media nei fumetti.
Un singolo volume varia nel prezzo da 1 dollaro a 140 dollari.
172000 fumetti sono venduti negli Stati Uniti ogni giorno.
Oltre 62780000 all'anno.
La media dei collezionisti di fumetti è di 3312 e loro spendono approssimativamente 1 anno della loro vita a leggerli."
FLASHBACK
Philadelphia,1961
Delle donne di colore erano fuori da una stanza e parlavano con un poliziotto.
La stanza aveva delle tende grige,delle pareti scure,sulla parte destra c'erano dei vestiti attaccati e dalla parte opposta c'erano delle credenze.
Dentro la stanza c'era un bambino che piangeva.
Una donna con i capelli rossi e un lungo abito rosso entro nella stanza con un dottore in giacca e cravatta,di colore.
"Questo è il dottor Mettison è un medico."disse la donna.
"Come sta?"disse il medico ad una donna di colore,con una vestaglia viola con macchie nere e in braccio stringeva un bambino in un asciugamano chiaro.
Era sdraiata sul fianco del divano.
Il bambino piangeva.
"Sta arrivando un'ambulanza."disse la donna.
"Grazie."disse il medico.
"Buono."disse la donna "Buono,non fare così."
"Ha già un nome?"disse il medico.
"Elijah"disse lei che guardò il bambino "Buono.
È normale che pianga così tanto?"
"Permette?"disse il medico e lei gli diede il bambino.
"Shhh."disse il medico che lo esaminò.
"Me lo ridà,per favore?"disse lei.
"Durante il parto è successo qualcosa?"disse il medico.
"No,niente."disse la donna con i capelli rossi,mentre gli agenti erano fuori dalla porta "Il bambino non vedeva l'ora di uscire.
Non ci sono stati problemi."
"Vi,è caduto il bambino?"disse il medico sconcertato.
"Cosa?"disse la donna.
"Vi è caduto il bambino?"disse lui.
"Che dice?"disse la donna "No."
"Ah..."disse il medico guardandolo.
La madre si mise seduta.
"Informate l'ambulanza che c'è un problema."disse il medico e le due si allontanarono "Signora...io non ho mai visto una cosa del genere."
La donna iniziò a piangere.
"Sembra che il suo bambino abbia subito delle...fratture mentre era all'interno dell'utero e ha le braccia e le gambe fratturate."disse l'uomo.
FINE FLASHBACK
Un uomo bianco calvo era su un treno che stava partendo dalla stazione.
Indossava una giacca marrone,camicia bianca,cravatta scura,pantaloni marroni.
Era appoggiato con la spalla sinistra al vetro del finestrino.
Dopo poco dalla partenza si mise a sedere dritto e,grazie allo spazio tra un sedile e l'altro, vide una bambina che lo guardava e sorrise,piegando la testa a destra,poi si appoggiò di nuovo al vetro.
"È libero?"disse una voce femminile.
Lui si volto e vide una donna castana,con una maglietta bianca,viola,con macchie nere,pantaloni scuri e un giaccone grigio sotto braccio.
"Si."disse lui.
"Grazie."disse la donna che mise il giaccone nel ripiano superiore.
La maglietta lasciava scoperta la pancia e mostrava un tatuaggio di una pianta accanto all'ombelico.
Lui le guardò il ventre e si sfilò lentamente e di nascosto l'anello matrimoniale mettendolo in tasca.
Il treno passò accanto ad un altro.
Lui prese una rivista e la mostrò ala donna"Hanno lasciato questa rivista.
Le interessa?"
"Mi può dare quell'altra?"disse lei e lui prese l'altra rivista guardandola.
"Le piace lo sport?"disse lui.
"È il mio campo."disse lei "Rappresento atleti,sono un'agente."
"Sto pensando a darmi al nuoto sincronizzato."disse lui "Che dice potrei interessarle?"
"E chi lo sa."disse la donna ridendo.
"Ho paura dell'acqua."disse lui "È un problema."
"Già."disse lei.
"David Dunn."disse lui che le porse la mano.
"Kelly."disse lei la strinse e poi si alzò"Torno subito."
"Ok."disse lui che guardò fuori dal finestrino,poi si appoggiò di nuovo,rimettendosi l'anello.
Il treno iniziò ad accelerare e andò velocissimo,tanto che i sedili iniziarono a sobbalzare.
David,spaventato,si guardò intorno e vide che anche gli altri si erano allarmati.
Le luci andarono e vennero.
In una strada di Philadelphia vi era una casa con dentro un bambino,che era su un divano.
Teneva i piedi sullo schienale e la testa rovesciata verso il basso.
Aveva i capelli castani,maglietta a righe verdi e grige e pantaloni grigi.
Aveva un telecomando in mano e cambiava i canali della tv.
Trovò un canale che mostrava un incidente ferroviario dove c'erano vagoni sparsi ovunque.
"Ci sono rottami dappertutto!"disse una voce alla tv "Ci stiamo chiedendo come farà la protezione civile a raggiungere la zona del disastro."
Il bambino si mise seduto a terra.
"Per chi si fosse appena sintonizzato il treno eastrial 177 della 6 ha deragliato poco prima di Philadelphia e stiamo trasmettendo in diretta."disse una seconda voce.
"Si,infatti sembra che ci sia un'ambulanza,anzi più di una."disse la prima voce "Le vedo ferme sul raccordo autostradale.
Non so veramente come faranno ad avvicinarsi,David.
È una zona montuosa e gli alberi rendono veramente..."
Il bambino si alzò e andò a vedere un biglietto dove era scritto il numero del treno del padre "Papà.
I77."
Dunn si risvegliò in una camera d'ospedale.
Non aveva la giacca addosso,era su un lettino,la luce era azzurrognola e c'erano delle tende per separarlo da un altro uomo coperto di bende che venivano imbrattate dal sangue che continuava a fuoriuscire.
David si mise seduto e si guardò intorno,mentre un medico si accorgeva di lui e si avvicinava.
"Sono...il dottor Dublin."disse l'uomo "Si trova al pronto soccorso dell'ospedale di Philadelfia.
Ha avuto un incidente molto serio.
Mi guardi."
Il dottore gli puntò una luce negli occhi "Come si sente?"
"Bene."disse lui.
"Ottimo."disse il dottore che prese una penna e un blocco "Le farò qualche domanda.
Ha avuto problemi di cuore o di asma in passato?"
"No."disse David.
"Ha avuto problemi renali?"disse l'altro.
"No."disse David.
"Ha qualche allergia?"disse il dottore.
"No."disse David.
"Dov'era seduto in treno?"disse il dottore.
"Vicino al finestrino."disse David.
"In una carrozza passeggeri?"disse il dottore.
"Si."disse David "Dove sono gli altri passeggeri?"
"La sua famiglia viaggiava con lei?"disse il medico.
"No."disse David.
"Si era alzato dal suo posto?"disse l'altro.
"No."disse David.
"È sicuro che fosse una carrozza passeggeri?"disse il medico.
"Si."disse David mentre le bende dell'altro si macchiavano di sangue "Perché mi guarda in quella maniera?"
"Il suo treno è deragliato,in seguito a un guasto."disse l'altro "Hanno trovato solo 2 persone vive fin'ora.
Lei e quell'uomo.
Ha il cranio spaccato e tutta la parte sinistra schiacciata.
E ci sono 2 motivi per cui la guardo in questa maniera:
1)perché tra qualche minuto,lei sarà ufficialmente l'unico superstite di quel treno.
2)perché non si è fatto niente.
Neanche un graffio."
David uscì dall'ascensore trovando tutti i familiari delle vittime che lo fissavano.
Camminò tra le persone e vide il bambino che era sul divano.
Indossava una felpa scura,cappuccio verde,pantaloni chiari.
La madre era una donna dai capelli rossi,giaccone giallo e pantaloni grigi.
Il bambino corse e lo abbracciò,poi arrivò la mogli si guardarono,prima che lei lo abbracciasse.
Si guardarono per un po',poi,dopo aver parlato,andarono verso l'uscita prendendosi per mano.
Il figlio andò davanti e si lasciarono la mano.
Uscendo i giornalisti fotografarono Dunn mentre venivano tenuti fermi dalla polizia.
Poco dopo,David era seduto ad un tavolo in una cucina.
Le credenze e i fornelli erano verde chiaro,il tavolo era coperto da una tovaglia verde chiaro,con fiorellini,le sedie di legno nero.
Aveva davanti a se un piatto e un bicchiere.
David rimase a guardare il piatto in silenzio,poi andò verso le scale andando al piano di sopra.
La moglie era in un'altra stanza e stava mettendo le cose nei cassetti.
"David?"disse lei e lui si fermò al primo gradino "Com'è andata a New York?"
"Non credo che avrò il lavoro."disse lui "Comunque vado.
Mi trasferisco li ugualmente.
Solo...solo non adesso."
"Buona notte."disse lei.
"Notte."disse lui proseguendo.
Tempo dopo era in giacca e cravatta grigi e si avviava verso una chiesa.
Davanti alla chiesa vi era una tavola nera con scritte bianche che dicevano "Giorno della memoria per le famiglie del treno eastrial 177".
Il prete era sul palco e leggeva l'elenco delle vittime"Sara Elaston.
Assistente sociale.
Preghiamo per l'anima tua.
Kevin Elioth.
Uomo d'affari e padre di 6 figli.
Preghiamo per l'anima tua.
Glenn Stivenson.
Ricercatore nel campo della leucemia.
Preghiamo per l'anima tua.
Jennifer..."
Davanti all'altare vi erano delle lavagne piene di foto.
Sopra le lavagne vi era un tettuccio a punta con sopra una croce.
Una volta terminato l'incontro,Dunn uscì e si avviò alla macchina,poi guardò un foglio sul parabrezza e vide,prendendolo,che era una lettera con su scritto "Limited Edition".
Aprendo il biglietto vide che c'era scritto "Quanti giorni della tua vita sei stato malato?"
David si guardò intorno e non vide nessuno.
Tempo dopo,David aprì un armadietto verde e vide la sua immagine riflessa nello specchietto interno.
Indossava una camicia grigia a maniche corte,poi indossò un giubbotto chiaro della sicurezza,con una linea verde sotto il collo e la scritta gialla sulla schiena e si mise il berretto rosso.
Entrò in una stanza dove un'anziana stava scrivendo al computer e si tolse il berretto.
"Si?"disse la donna.
"C'è Noa,signora?"disse David.
"No,signore,non c'è."disse la vecchietta riccia "Ho letto di te in prima pagina.
Anch'io ho avuto un incidente anni fa,quasi morivo calpestata da un cavallo."
"Caspita."disse lui.
"L'anno dovuto abbattere."disse lei.
"Che storia triste."disse David.
"Può...può dirgli una cosa da parte mia?"disse David.
La vecchietta prese una penna "Comincia."
"Gli può chiedere quanti giorni di malattia mi sono preso da quando lavoro qui?"disse David.
"Finito il messaggio?"disse l'anziana.
"Si,signora."disse Dunn "Grazie."
Lui si rimise il berretto ed uscì.
Poco dopo era sotto una galleria che dava su un campo sportivo.
I giocatori giocavano sotto la pioggia.
Lui indossava un lungo impermeabile di gomma verde,largo,con cappuccio,che arrivava fin sotto il ginocchio.
Osservò la partita in silenzio.
Finito il turno mise la roba nell'armadietto e si rimise gli abiti civili e guardò alla sua destra"Ciao,Noa."
"Hai sbattuto la testa su quel treno?"disse la voce di un anziano "Ha ricominciato a funzionarti il cervello?"
"Cosa?"disse lui chiudendo lo sportello.
"40 dollari."disse l'anziano che indossava una camicia azzurra e pantaloni neri.
"Quali 40 dollari?"disse David.
"Ti do 40 dollari alla settimana di aumento."disse l'uomo "Ho controllato,è vero,non sei mai stato in malattia.
5 anni,non sei mai stato in malattia.
Ho capito,è un aumento che vuoi.
Un modo furbo di farmelo notare."
La notte seguente,David accese la lampada sul comodino e si voltò alla sua destra,guardando il figlio che dormiva,poi si alzò.
Andò a bussare alla camera della moglie che aprì.
"Joseph è tranquillo?"disse la moglie.
"Si."disse lui "Dorme."
"Ah."disse lei.
"Volevo farti una domanda."disse lui "Ti potrà sembrare strano.
Tu riflettici un secondo,però."
"Va bene."disse lei.
"Quand'è stata l'ultima volta che...mi sono ammalato?"disse David.
La moglie ci pensò "Ah,beh,non lo so.
È passato parecchio."
"Non è mai successo quest'anno,lo sai."disse David.
"E allora?"disse lei.
"Mi hai mai visto un giorno,malato?"disse David.
"Ah…non ce l'ho presente adesso."disse lei"Perché lo vuoi sapere?"
"Audrey mi hai mai visto un solo giorno ammalato?"disse David "Nei 3 anni passati in questa casa?
Nel vecchio appartamento?
Prima che Joseph nascesse?
Prima che ci sposassimo?"
"Non ricordo,mi dispiace."disse lei.
"È non ti sembra un po' strano?"disse David "Non ricordarti un raffreddore,un'influenza,un mal di gola.
Che vuol dire?
Cosa pensi?"
"Ah...cosa penso?"disse lei "Sono troppo stanca,non mi viene in mente."
FLASHBACK
West Philadelphia.
1974.
Un bambino di colore guardava la tv spenta vedendo il suo riflesso.
Indossava una felpa rossa,maglietta viola, e il braccio sinistro ingessato.
La madre entrò nella stanza e gli si avvicinò.
"Basta rimanere in questa stanza."disse lei "Te l'ho lasciato fare fin troppo."
"Ho deciso di non uscire più."disse i bambino "Non voglio più farmi male.
Questa è stata l'ultima volta,te l'ho detto."
"Ho capito,ma non puoi farci niente."disse lei "Potresti cadere tra la sedia e il televisore.
Se è questo che dio ha voluto per te,sarà così per sempre.
Non puoi evitarlo rimanendo seduto."
"Mi chiamano l'uomo di vetro a scuola,perché mi rompo come il vetro."disse lui.
La madre si mise accucciata accanto a lui "Se prendi questa decisione ora,se decidi di avere paura,non tornerai mai più indietro,per tutta la vita sarai condannato ad avere paura."
"Ti ho comprato un regalo."disse lei alzandosi,mentre lui piangeva.
"Perché?"disse lui.
"Lo so io perché."disse la madre "Allora lo vuoi o no?
Vallo a prendere,dai."
"Perché dov'è?"disse lui.
"Su una panchina,al di la della strada."disse la madre.
Lui si affacciò e vide che c'erano dei bambini che giocavano in un piccolo parco e una panchina con sopra un pacco regalo viola,con dei nastri bianchi.
"Ma se lo porteranno via."disse lui guardandola.
"Allora è meglio che tu esca subito."disse lei.
Lui uscì e arrivò alla panchina camminando lentamente,seguito dalla madre,si mise seduto e prese il pacco,lo aprì e dentro trovò una scatola di cartone.
Aprendola trovò un tessuto viola e aprendolo trovò un fumetto.
La madre si mise seduta vicino a lui "Ne ho comprati un'infinità.
Ne troverai 1 ad aspettarti,ogni volta che deciderai di venire qui.
Mi hanno detto che questo ha un finale a sorpresa,lo sai?"
FINE FLASHBACK
L'immagine sulla copertina del fumetto era stata disegnata e messa in una teca.
Davanti ad essa c'era un uomo di colore accanto ad un bianco in giacca e cravatta.
L'uomo di colore aveva folti capelli ricci,una giacca viola scuro,quasi nero e una maglietta viola sotto.
Aveva anche guanti neri.
"Proviene da una collezione privata."disse l'uomo di colore "È precedente alla prima uscita in edicola nel 1968.
È una classica rappresentazione del bene,contro il male.
Noti la mascella quadrata di Slayer,comune in molti eroi dei fumetti,ispirati a Superman,e la mancanza di proporzione della testa di Giaguaro rispetto al corpo.
Anche questo è comune.
Ma solo nei cattivi.
La cosa da notare,parlando di quest'opera...la cosa che la rende molto...speciale,è il tratto realistico che la contraddistingue.
Quando i personaggi hanno raggiunto la pubblicazione erano esagerati come accade sempre.
Questa tavola è d'epoca."
"Beh...hmh...me la incarti."disse l'uomo.
"La sua decisione è di una saggezza encomiabile."disse la persona di colore camminando con un bastone e zoppicando leggermente.
Il bastone era di vetro,con il manico scuro.
La stanza era piena di quadri con parti di fumetti.
"Il mio bambino diventerà pazzo."disse l'uomo.
L'uomo si fermò e si girò "Vuole ripetere prego?"
"Ah,mio figlio Jeb,è un regalo per lui."disse l'uomo.
"E quanto ha,Jeb?"disse l'uomo di colore.
"4 anni."disse l'uomo.
"No."disse l'uomo di colore avvicinandosi e scandendo sempre di più il termine "No,no,no!
No!
Se ne vada.
Subito."
"Cosa ho detto?"disse lui.
"Vede pupazzi dei cartoni qui?"disse l'uomo di colore mettendo le due mani sul bastone"Vede una targhetta di plastica sulla mia camicia con sopra scritto il mio nome?
Vede un bambino asiatico privo di espressione seduto dentro un piccolo elicottero meccanico che vibra se uno ci mette dentro una moneta?
No?
Quindi non è in un negozio di giocattoli e ,contrariamente a quello che pensa lei,non c'è nulla da comprare per un bambino di nome Jeb."
L'uomo di colore si avvicinò "Uno di noi 2 ha commesso un grave errore e fa perdere all'altro del tempo prezioso.
Questa è una galleria d'arte amico mio e questa..."l'uomo di colore indicò la teca con la mano sinistra "...è un'opera d'arte."
L'uomo usci dal negozio.
E in quel momento arrivò David con il figlio.
David indossava un giaccone marrone e dei jeans blu,mentre il figlio una felpa scura e dei pantaloni grigi.
Entrando l'uomo di colore continuò a camminare.
"Apriamo solo su appuntamento."disse l'uomo.
"Ho ricevuto un suo biglietto."disse David.
"Complimenti,ha una cassetta della posta."disse l'uomo continuando "Non esponiamo per 2 settimane."
"L'ho trovato sotto il tergicristallo della mia macchina."disse David.
L'uomo si voltò e rimase fermo.
Poco tempo dopo fece accomodare i due davanti alla sua scrivania.
Dietro l'uomo di colore c'era un pezzo di roccia con scritte egiziane antiche.
"Quanto è certo di non essere mai stato malato?"disse l'uomo di colore.
"Al 75%."disse lui.
"Ah."disse l'altro "Non ne ha la certezza assoluta allora.
Lacuna numero 1.
Comincio ad essere estremamente scettico su questa cosa."
"Quale cosa?"disse David.
"Lei non si è mai fatto male,sono in errore se affermo questo?"disse l'uomo di colore.
"Papà si è fatto male."disse il figlio.
"È come dice il bambino?"disse l'altro.
"Si,signore."disse lui "Al college,un incidente d'auto."
"Una cosa seria?"disse l'altro.
"Non ha più potuto giocare a football."disse il bambino.
"Lacuna numero 2."disse l'uomo "E non piccola."
"Signor Price,possiamo parlare del biglietto che lei mi ha lasciato?"disse David.
"Ho studiato a fondo il fumetto come forma espressiva,ho passato un terzo della mia vita in un letto d'ospedale senza nient'altro da fare che leggere."disse lui "Ritengo i fumetti il nostro ultimo legame con una maniera antica di tramandare la storia.
Gli egiziani disegnavano sui muri.
C'è ancora nel mondo chi tramanda la conoscenza attraverso forme pittoriche.
I fumetti potrebbero essere una forma di storia di cui qualcuno,in qualche luogo,ha avuto percezione o esperienza.
In seguito quell'esperienza o quella storia,stritolate dalla macchina commerciale sono state rese avvincenti,vivacizzate,trasformate in vignette per la vendita.
Questa città ha visto la sua parte di disastri.
Ho guardato le conseguenze di quell'incidente aereo,la carneficina di quell'hotel in fiamme,ho guardato i notiziari aspettando di sentire una ben precisa combinazione di parole.
Ma sempre inutilmente.
Finché un giorno ho visto un servizio su un grave incidente ferroviario e le ho sentite.
C'è stato un solo superstite ed è rimasto miracolosamente incolume.
Ho una malattia chiamata osteogenesi imperfetta.
È un disordine genetico.
Non produco molto bene un certo tipo di proteina e questo mi provoca una ridotta densità ossea,ossa molto facili da rompere.
Ho subito 54 fratture nella mia vita e ho la forma più lieve di questo disordine.
Il tipo 1.
C'è il tipo 2,il tipo 3 e il tipo 4.
Quelli che hanno il tipo 4 non durano molto a lungo.
E poi all'improvviso mi è venuto in mente:se esiste una persona come me nel mondo,ad una estremità dello spettro,non può esistere qualcun altro che sia l'opposto di me, all'altra estremità?
Uno che non si ammali mai,che non si faccia male come succede a tutti noi.
E lui probabilmente neanche ne è consapevole.
Il genere di persona che quei racconti descrivevano.
Una persona mandata qui a proteggere tutti noi.
A difenderci."
"Lei crede che papà sia uno di loro?"disse il bambino.
"Io non credo niente,ancora."disse quello di colore "È una possibilità.
Che presenta molte lacune."
"Joseph non bere altra acqua da quel bicchiere."disse David con molta calma,scrutando l'uomo"Esci e vuotalo."
"Ma papà..."disse il figlio.
"Per favore,obbedisci."disse David e il bambino andò via"Nel mi lavoro vedo di continuo gente come lei.
Trovate qualcuno di cui volete approfittare,gli raccontate una storia fantastica e ad un certo punto dite:"Mi serve solo il numero della sua carta di credito".
Una piccola somma.
È stata la prima mattina che io ricordi,quando ho aperto gli occhi senza provare...tristezza.
Pensavo che l'autore di questo biglietto avesse una risposta da darmi.
Ora me ne vado."
Il bambino tornò.
"Auguri per la mostra."disse lui andandosene.
"Che tipo di lavoro fai,David?"disse l'altro mentre lui si allontanava "Hai detto che incontri gente come me,nel tuo lavoro.
Che lavoro fai?"
"Lavoro alla University Stadium."disse lui "Sono una guardia giurata."
La sera seguente David era letto,con il figlio abbracciato e leggeva un giornale "1 cittadino come unico superstite dello spaventoso disastro ferroviario."
Lentamente David si alzò,andò nel ripostiglio pieno di vestiti e mise le mani su uno scaffale alto,prendendo una pistola dentro un panno,poi la rimise a posto,prendendo una cartellina e aprendola.
Dentro c'erano degli articoli di giornali e li lesse "I warriors corrono verso il titolo."
Iniziò a sfogliare gli articoli,fino ad un incidente automobilistico. "Campione locale di football ferito in un grave incidente d'auto.
Concittadino,unico superstite dello spaventoso disastro ferroviario."
David guardò la foto dell'auto ribaltata,poi sentì bussare alla porta e rimise tutto a posto.
Andò ad aprire e trovò la moglie "Ciao."
"Ho preso una decisione."disse lei.
"Va bene."disse lui.
"Solo voglio farti una domanda,ma...ma devi essere sincero."disse lei "Sono preparata,non può influenzarmi.
Sei mai stato con un'altra?
Da quando sono cominciati i problemi tra noi?
La tua risposta non può influenzarmi.
Devo solo saperlo.
Non ne sarò condizionata,te lo assicuro."
"No."disse lui.
Lei si mise le mani sul viso e pianse "Scusa è...scusa...comunque la mia decisione...io voglio ricominciare.
Voglio che tutto ricominci ad essere come prima.
E non è stato un caso che tu sia uscito vivo da quell'incidente.
C'è stata data una seconda occasione.
E se ti andasse di invitarmi a cena,mi faresti felice."
"Si."disse lui.
"Va bene."disse lei che si allontanò.
La mattina seguente David era all'entrata dello stadio con la divisa e il berretto.
"Dunn?"disse una voce alla radio.
"Qui è Dunn."disse lui che rispose.
"Parla Jenkins,c'è un tizio con un biglietto falso,qui al cancello 17."disse la voce "Dice di conoscerti.
Non vuole dirmi come si chiama."
"Che aspetto ha?"disse lui.
Poco dopo era a parlare con l'uomo di colore che indossava un lungo cappotto di pelle viola scuro che arrivava quasi a terra.
"Perché,secondo te,con tutti i mestieri che ci sono,hai scelto di fare la guardia?"disse quello di colore.
"Sei un uomo decisamente strano."disse David.
"Avresti potuto fare il commercialista,aprire una palestra,una catena di ristoranti,avresti potuto fare altre 10000 cose,ma alla fine hai scelto di proteggere la gente."disse l'uomo di colore "Tu hai preso questa decisione.
E personalmente lo trovo molto interessante.
Ora mi serve solo in tuo numero di carta di credito."
David lo guardò.
"Questa era una battuta."disse lu risero.
Poco dopo erano davanti ad una fila di persone che stava entrando.
"Sei un appassionato di sport?"disse David.
"Comincia a interessarmi."disse l'altro.
"Si fa pesante."disse David che si fermò e guardò un uomo in fondo alla fila,poi riprese e andò da una guardia davanti alla fila "Perquisiamoli."
"Bene."disse l'altro.
"Dammi un minuto."disse David.
"C'è qualche problema?"disse l'altro.
"Il tipo alto con la giacca mimetica."disse David "A volte vengono allo stadio armati e bevono troppo.
Se la squadra non gira,le cose precipitano.
Perquisiamo per scoraggiare chi vuole entrare armato.
Se quello lo è,uscirà dalla fila."
L'uomo uscì dalla fila e andò via.
I due andarono in una galleria dello stadio.
"Ecco."disse David dandogli un biglietto "Ti ho trovato un posto nel settore giallo.
È un po' alto qui,ma almeno non ti sputeranno addosso.
Allora..."
"Come facevi a sapere che quello che hai fatto andare via era armato?"disse l'altro.
"Non lo so."disse David "Forse perché portava quella mimetica dell'esercito.
È gente a cui piace andare in giro con coltelli o altro."
"Pensi che avesse un coltello?"disse l'altro.
"Penso che avesse qualcosa,si."disse David.
"Ma non un coltello."disse l'altro.
"Mi è arrivata... l'immagine di una pistola argentata con l'impugnatura nera,infilata nei pantaloni."disse David "Sai,come in televisione."
"Hai un istinto naturale per queste cose."disse l'altro.
"Quali cose?"disse David.
"Intuisci se qualcuno ha fatto qualcosa di male."disse l'altro.
"Si."disse l'altro.
"Ma non hai mai provato a svilupparlo."disse l'altro.
"Non so a che cosa ti riferisci."disse David.
"Alla tua capacità."disse l'altro.
"Senti,io devo stare a bordo campo durante la partita,tu vatti a sedere,il tuo posto è..."disse David indicando.
"Ai personaggi dei fumetti vengono spesso attribuiti poteri speciali come:l'invisibilità,la vista a raggi x,cose di questo tipo."disse l'altro "E indovina su chi sono basati?"
"Sugli X Man,ma io non sono un mutante."disse David.
"Non ho mai parlato di mutanti."disse l'altro.
"Ora basta."disse David "Non mi va più di fare questo gioco."
"È una esagerazione della verità."disse l'altro "Forse basata su una cosa semplice come l'istinto."
"Può anche darsi che non avesse niente."disse David.
"O che avesse una pistola argentata,con l'impugnatura nera infilata nei pantaloni."disse l'altro.
"Dunn."disse una voce alla radio.
"Me ne devo andare."disse David rispondendo "Si,ho capito,arrivo subito."
"Un'ultima domanda."disse l'altro.
"Cosa?"disse David.
"In quell'incidente d'auto che hai avuto,è stato coinvolto qualcun altro?"disse l'altro.
"Si."disse David allontanandosi"Mia moglie,Audrey.
Era in macchina con me.
Auguri per tutto,Elijah
La prossima volta comprati il biglietto autorizzato."
"Dunn,servi giù."disse la voce alla radio.
"Arrivo."disse lui.
Elijah entrò in macchina,completamente nera all'interno e imbottita e mise in moto,dopo aver messo il bastone sul sedile accanto.
Esteriormente era chiara e da collezionisti.
Accese la radio e un uomo parlò "Nelle indagini sul treno 177,condotte dei depositi..."
Elijah guardò lo specchietto e vide l'uomo che era uscito dalla fila e si voltò.
Poi prese il bastone e lo seguì camminando per una parte vuota dello stadio "Aspetti un secondo!"
L'uomo non si fermò,così lui accelerò zoppicando e arrivando in strada.
Vide l'uomo attraversare e lo seguì,poi lo vide scendere nelle scale di una metro e si fermò "Le voglio soltanto chiedere un'informazione."
Elijah scese lentamente le scale tenendosi alla ringhiera con una mano e poggiando attentamente il bastone.
Improvvisamente perse l'equilibrio e cadde.
Il bastone finì a terra,frantumandosi.
Cadde sull'avambraccio sinistro che si fratturò,poi sbatté più volte le gambe urlando e rimase sdraiato guardando in avanti.
Vide l'uomo che si era leggermente voltato,scavalcare l'entrata della metro e intravide la pistola argentata,poi chiuse gli occhi.
Un autobus si fermò e David scese,poi vide il figlio che lo salutava,mentre giocava nel parco con gli altri bambini.
Il figlio lo raggiunse correndo e salendo delle scale.
"Joseph,tua madre si arrabbia se sa che giochi a football."disse David.
"E tu glie lo dirai?"disse lui "Ti va di giocare l'ultimo down?
Abbiamo uno grosso come te,vi mettete l'uno di fronte all'altro.
Lo puoi battere papà.
Distruggiamolo."
"No,vado a casa."disse David.
"Gioca solo un po'."disse l'altro"Gli ho detto che eri forte."
"Perché l'hai fatto?"disse David "No,vado dentro,ho altre cose da fare."
"Quali cose?"disse il figlio.
"Devo allenarmi."disse David.
"Ti aiuto."disse il figlio.
"No,non..."disse David.
"NON POSSO PIÙ GIOCARE!"urlò Joseph "DEVO ALLENARMI CON IL MIO PAPÀ!"
Poco dopo David era in cantina,su un lettino e stava sollevando una spranga di metallo,con 2 grossi pesi alle stremità e lo faceva con molto sforzo.
Una volta aver allungato le braccia in alto posizionò l'oggetto sulle aste di metallo ai lati del lettino e si mise seduto.
"Quanto peso ai caricato?"disse lui al figlio che era davanti alle scale della buia cantina.
David guardò il peso "Hai un po' esagerato,90 chili sono troppi."
"Al massimo quando sollevi?"disse Joseph.
"Ci siamo già al massimo."disse David "Così diventa pericoloso,Joseph.
Torna di sopra,finisco io di allenarmi."
"No,lo levo se è troppo,fammi rimanere."disse il figlio che andò a togliere uno dei pesi "Dici che ce l'avresti fatta a battere Bruce Lee?"
"No."disse David senza voltarsi.
"Nemmeno se conoscevi il karate?"disse Joseph che rimise il peso e ne mise un altro.
"No."disse lui.
"Nemmeno se lui non poteva dare calci e tu eri molto arrabbiato?"disse Joseph.
"No,Joseph."disse David che si rimise giù e si allenò ancora per 2 volte,poi lo posò e si rimise seduto "Quando pesò hai tolto?"
Joseph era più lontano "Ho mentito."
David lo guardò spaventato "L'hai aumentato?"
David guardò i pesi.
"Quando hai sollevato?"disse Joseph.
"120 chili."disse David.
"Mettiamone ancora."disse Joseph.
"D'accordo."disse David che poco dopo si preparava a sollevare l'asta con i pesi attaccati "Sta un po' più indietro per sicurezza."
Joseph si allontanò e lui sollevò il peso 2 volte,poi lo posò.
"Ancora?"disse Joseph.
Poco dopo David si preparò a sollevare il peso "Non devi mai fare una cosa del genere,lo sai vero?"
Il figlio era in un angolo più lontano.
"Che fai se succede qualcosa di brutto?"disse il padre.
"Chiamo la mamma."disse il figlio.
"Bravo."disse David che sollevò il peso e poi lo riposò "Quanto pesò hai caricato stavolta?"
"T...tutto quello che c'era."disse il figlio avvicinandosi.
"Che altro possiamo usare?"disse David.
4 barattoli di vernice furono legati con nastro adesivo ai lati dell'asta e il figlio si mise sulle scale.
David sollevò ancora l'asta e la riposò,poi si mise seduto.
"Quanto era?"disse il figlio avvicinandosi.
David si voltò.
"Quant'era papà?"disse il figlio.
"Più o meno 160 chili."disse David.
Joseph lo fissò.
Elijah era su un lettino al pronto soccorso e il medico gli stava dicendo quali erano i danni.
"Frattura del quinto metacarpo della mano destra e frattura della sesta,settima e ottava costola."disse il medico "La lesione peggiore,comunque è stata subita dalla gamba destra sotto forma di una frattura spiroide.
C'erano 14 rime di frattura.
Si è come frantumata."
"Mi chiamano l'uomo di vetro."disse Elijah.
"Chi la chiama così?"disse il medico..
"I bambini."disse Elijah.
"Si sente bene,signor Price?"disse il medico "Posso continuare?"
"Si."disse Elijah
"Le sono state applicate viti lungo tutta la gamba."disse il dottore "L'uso di una sedia a rotelle sarà necessario per 2 mesi,seguirà l'uso delle grucce per 12,14 mesi.
La permanenza in ospedale andrà dai 5 agli 8 giorni,seguiti dai 9 ai 12 mesi di fisioterapia."
La moglie di David era in ospedale.
"C'è il paziente delle 10."disse un'infermiera "È stato dimesso stamattina dall'ospedale."
"Grazie."disse Audrey.
"Prego."disse la donna.
Audrey andò da lui "Elijah vero?"
Poco dopo la donna era seduta su un materassino "Possiamo prevenire una marcata atrofia della sua gamba sana con quella."
Audrey indicò una macchina "Farà lavorare il suo quadricipite."
"Da quanto tempo è sposata?"disse lui.
"12 anni."disse lei.
"E com'è successo?"disse Elijah.
Audrey rise.
"Mi rende un po' nervoso trovarmi qui e faccio troppe domande quando sono nervoso."disse Elijah.
"Un incidente d'auto."disse lei.
"Oh...ora deve raccontarmi tutto."disse lui.
"Mio marito era un eccellente atleta al college,abbiamo avuto un incidente,c'era il ghiaccio."disse Audrey "La macchina si è ribaltata,siamo rimasti feriti e lui ha dovuto abbandonare il football.
Se questo non fosse successo forse non ci saremmo sposati."
"Come mai."disse Elijah.
"Parliamo della sua riabilitazione."disse Audrey.
"Non è obbligata a rispondere se non vuole."disse Elijah "Si,torniamo alla macchina per i quadricipiti."
"Previene l'atrofia facendo...per essere chiara non avrei mai potuto vivere con un giocatore di football."disse lei "Non per il gioco in se,ammiro le capacità che ci vogliono e come chiunque altra ero incantata dal modo in cui giocava,ma...il football,sotto molti aspetti,è l'opposto del mio lavoro.
Più colpisci il tuo avversario più sei premiato.
Si basa sulla violenza e non voglio violenza nella mia vita.
È una cosa difficile da capire...comunque ci ha pensato il destino con l'incidente a mettere il football fuori questione."
"E vissero tutti felici e contenti."disse l'altro.
"Più o meno."disse lei.
"Quale parte del corpo si ferì David?"disse l'altro.
"Come sa che mio marito si chiama David?"disse lei.
David era allo stadio e osservava la gente,poi si spostò dal muro e allagò le braccia restando fermo.
Una madre con un bambino gli urtò le spalle e lui ebbe un flash nella testa sentendo le urla del bambino.
"Un 737 precipita durante il decollo,muoiono in 172,nessun superstite,un incendio in un hotel del centro,muoiono in 211,nessun superstite,un treno deraglia e 7 miglia dal suo arrivo in città,muoiono in 131,1 superstite."disse Elijah "Ed è incolume.
Ho parlato di questo evento con suo marito e gli ho suggerito una possibilità a dir poco incredibile,da allora ho cominciato a pensare che quella possibilità,per quanto incredibile sia adesso una probabilità."
"E che cosa gli ha suggerito?"disse lei.
"Sono tempi mediocri signora Dunn,la gente comincia a perdere la speranza,per molti è difficile credere che ci siano cose straordinarie dentro di loro,come dentro chiunque altro."disse Elijah"Confido nella sua apertura mentale."
David era ancora tra la folla.
Un uomo lo urtò da dietro e lui ebbe una visione di un bagno pubblico,così iniziò a seguirlo fino a quando l'uomo si mise in fila.
"Esca dalla fila,prego."disse David e l'uomo uscì "Abbiamo qualche problema con gli spacciatori di droga in questo stadio.
Le dispiace se le controllo le tasche?
Su le braccia prego?"
L'uomo alzò le braccia e David lo controllò.
"Ehi,amico,sono appena arrivato."disse l'altro.
David non trovò nulla,così lo lasciò.
"Ora le posso abbassare?"disse l'altro e David annuì.
"Posso andare?"disse l'altro.
"Si."disse David.
"Spero li troviate."disse l'uomo che si allontanò.
David si allontanò dalla parte opposta.
"Dunn?"disse la voce alla radio.
"Si?"disse lui che rispose.
"Sono in ufficio."disse la voce "Tuo figlio si è fatto male?"
"Dov'è adesso?"disse David.
"A scuola,per le prove della recita."disse la voce "Vuole che lo raggiungi."
David guardò l'uomo che aveva perquisito.
Poco dopo David era seduto ad un tavolo e parlava con un'anziana e dietro c'era il figlio Joseph con accanto un altro.
"Quello è tuo padre,vero?"disse quello grassoccio.
Joseph annuì.
"Scommetto che mio padre lo pesta quando vuole."disse il secondo.
Joseph lo guardò.
"No,ha insistito perché chiamassimo solo lei,ma non è stato facile."disse la vecchietta "Lei non è sulla nostra lista."
"È Audrey che si occupa di queste faccende?"disse lui.
"Quali faccende?"disse l'anziana.
"Quelle di Joseph."disse lui "Gli dovrò mettere qualche pomata?"
"No,no."disse l'anziana "Il trauma è più emotivo,ma non è niente di serio fisicamente.
Non come quando ho dovuto far ricoverare te all'ospedale."
"Ospedale?"disse David perplesso.
"Il mio ufficio era dall'altra parte della scuola a quei tempi?"disse la donna "Non ti ricordi di me,vero?"
"No,signora."disse David.
"Avevo i capelli rossi."disse lei "Beh,tu eri un po' più piccolo di Joseph quando è accaduto.
Lo sapevi che abbiamo cambiato le regole di condotta della piscina per causa tua?"
David scosse la testa.
"I bambini ne parlano ancora."disse lei "Come se fosse una specie di storia di fantasmi.
Lo sai che un bambino è quasi affogato.
È rimasto sul fondo della vasca per 5 minuti.
E quando lo hanno tirato fuori era morto.
Noi li lasciamo dire,aiuta a farli essere prudenti.
Hai ancora la fobia dell'acqua?"
David annuì.
Poco dopo Joseph e il figlio uscirono e parlarono.
"Stavano dando fastidio alla bambina cinese."disse Joseph "Tu non permetti che ai buoni succedano cose brutte.
È il tuo codice,no?
È il codice dell'eroe.
Ho cercato di farli smettere,ma continuavano a spingermi giù e non mi lasciavano risalire.
Io pensavo che ,siccome tu sei mio padre, forse ero come te."
I due si fermarono.
"Non sono come te."disse lui.
"Tu sei come me."disse David "Possiamo entrambi farci male.
Io sono un uomo come tutti gli altri."
"Non è vero…!"disse Joseph piangendo "Perché continui ad insistere?"
La sera seguente David era in cucina con la moglie.
" Elijah Price è venuto al centro da me oggi."disse Audrey mentre lui lavava i piatti.
"Ah,si?"disse David che asciugò una pentola.
"Non ha fatto niente,mi ha solo detto...esposto la sua teoria."disse Audrey "È triste quando i pazienti diventano così.
Perdono il senso della realtà."
David si voltò e vide Joseph che era seduto al tavolino.
Il tavolo era senza,tovaglia,con mattonelle verdi e il bordo di legno e c'erano 3 tovagliette.
Su una di esse c'era un pistola che Joseph prese "Tu non ci credi.
Ora vedrai che non puoi farti male."
"La pistola è scarica."disse David"Non sa dove tengo i proiettili."
"Nella tua coppa dell'anno."disse Joseph.
"Joseph non l'avrai caricata?"disse lui.
"Tanto non ti fai niente!"disse Joseph singhiozzante.
" Elijah si sbagliava."disse David.
"Come ha conosciuto Elijah?"disse Audrey.
"Era con me quando l'ho visto."disse David.
"Nessuno gli crede."disse Joseph.
"Joseph,quando le persone sono malate o menomate da tanto tempo,come Elijah,si ammalano anche dentro."disse la madre "E cominciano a pensare cose assurde.
Mi ha detto quello che pensa di tuo padre ed è assurdo."
Joseph puntò la pistola contro il padre "Te lo dimostro subito!"
"Hai presente la storia che parla del bambino quasi annegato nella piscina?"disse David "È di me che parla quella storia,sono quasi morto..."
"Stai mentendo!"disse Joseph.
"Non sto mentendo,è solo che non me lo ricordavo."disse David.
"Joseph tuo padre è rimasto ferito al college,lo sai anche tu,conosci ogni dettaglio."disse Audrey"Non farlo.
Morirà,Joseph."
"Gli sparo solo una volta."disse il figlio.
"Joseph,basta,ascolta tua..."disse David.
"Non avere paura."disse Joseph che si alzò.
"Joseph,se premi quel grilletto me ne andrò di casa."disse David "È chiaro?
Partirò per New York.
Hai ragione.
Se premi quel grilletto il proiettile rimbalzerà su di me e non mi farò niente.
Però dopo salirò in camera mia,preparerò i bagagli e partirò per sempre!
Andrò a New York!"
"Perché?"disse Joseph piangendo.
"Perché pensavo che cominciassimo ad essere veri amici!"disse David "E gli amici si stanno a sentire e...e non si sparano addosso!
Diglielo anche tu!"
"Non si spara agli amici,Joseph."disse la madre.
"JOSEPH!"urlò il padre "STAI PER METTERTI IN UN BRUTTO GUAIO!
IO SONO TUO PADRE E TI ORDINO DI METTERE IMMEDIATAMENTE GIÙ QUELLA MALEDETTA PISTOLA!
1!
2!"
Joseph la mise sul tavolo e David la prese scaricandola,mentre Joseph si accasciava sulla credenza e si metteva seduto a terra.
Audrey si mise a piangere a terra e poi anche David si sedette sul pavimento.
"Ho seguito l'uomo con la giacca mimetica."disse Elijah il giorno dopo davanti ad una delle sue opere.
Era su una carrozzina e David era accanto a lui.
"Aveva una pistola argentata,con l'impugnatura nera,infilata nella cinta dei pantaloni."disse Elijah"Ti sei ferito sul serio in quell'incidente al college?
Perché penso che tu te lo sia inventato,hai preso al volo l'occasione per mollare il football senza che nessuno ti potesse fare domande.
E credo che tu l'abbia fatto,pensa un po' per una donna.
Del resto avrebbe un senso.
Il football dura quanto?
10 anni?
Ma l'amore...no quello è per sempre.
È quella punta di tristezza la mattina di cui mi hai parlato, credo di sapere da cosa dipende.
Forse perché non stai compiendo a missione che devi compiere."
"Le pistole hanno impugnatura nera o argento,avevo una possibilità su 2 di indovinare."disse David.
"Non è ciò a cui ho assistito."disse Elijah.
"Basta."disse David "Basta giocare con la mia vita, Elijah.
Mio figlio stava per spararmi ieri sera per dimostrare che avevi ragione tu."
"Non ho mai detto che non puoi essere ucciso,non ho mai detto questo."disse Elijah.
"Mia moglie ha ragione."disse David.
"Ci sono stati 3 spaventosi disastri e tu sei l'unico che ne sia uscito incolume."disse Elijah.
"Anch'io sono stato malato."disse David.
"Cosa?"disse l'altro.
"Da bambino ho passato una settimana in ospedale per riprendermi da una polmonite."disse David"Ero quasi annegato.
2 ragazzini in piscina,per giocare pesante,mi hanno spinto e ho inghiottito un po' d'acqua.
Non sapevano che potevano uccidermi.
Non sono gli eroi a morire così,sono le persone normali.
Cerca di non farti vedere mai più Elijah.
Sta lontano dalla mia famiglia."
La sera seguente Elijah,sulla carrozzina,era dentro la fumetteria e fissava il vuoto in silenzio.
"Ehi bello,qui devo chiudere."disse l'uomo dietro il bancone "Devi scegliere così vado.
Non provare a farti le seghe su quei fumetti giapponesi o sono guai."
L'uomo lo raggiunse "Oh,scusa bello,non mi ero accorto che..."
Joseph era nella sua stanza e giocava con dei pupazzi di Superman.
David,vestito con una camicia scura e pantaloni neri, era dietro lui a braccia incrociate.
"È arrivata la BBC."disse la madre entrando.
Indossava un lungo vestito celeste.
"Rimandiamo?"disse lei.
"Sto bene."disse Joseph senza voltarsi.
"Possiamo uscire un'altra volta."disse Audrey.
"No,andate,sono solo confuso,sto bene."disse Joseph.
"Magari usciamo solo a bere una cosa?"disse David.
"Quanto costa questo?"disse Elijah al fumettista.
David e Audrey erano a cena in un ristorante.
Avevano dei piccoli tavoli per 2,con delle lampadine,c'era poca luce e il muro rappresentava un bosco con delle montagne.
"Ruggine."disse Audrey.
"Si."disse lui "Inteso come colore,non come ruggine.
Tipo...vernice color ruggine o legna."
"Lo scopro adesso."disse Audrey "Il mio è ancora il marrone."
"Tocca a me."disse David "Canzone preferita."
"Soften Webs."disse lei.
"Cosa?"disse David.
"Abbiamo detto sinceri."disse lei ridendo.
"Soften Webs."disse lui "Molto interessante."
"Adesso tocca a me."disse lei "Quando è stata la prima volta...che ti ha sfiorato il pensiero che non ce l'avremmo fatta."
"Questo non fa parte del gioco."disse David.
"È un primo appuntamento,non ci sono regole."disse lei.
"Non saprei esattamente."disse David.
"Prova a pensarci."disse Audrey.
"Non continuiamo il gioco?"disse David.
"È finito,ho vinto."disse lei "Forse non c'è stato un momento preciso,forse è stato..."
"Ho avuto un incubo,una notte e...non ho voluto svegliarti per farmi dire che andava tutto bene."disse David "Credo sia stata la prima volta.
Conta."
"Conta."disse Audrey "Tieni volutamente me e Joseph a distanza?"
"Si."disse David.
"Perché?"disse Audrey.
"Non lo so."disse David "È che non mi sento sereno,Audrey.
Sento che...c'è qualcosa che non va."
"Ce l'hai con noi,David?"disse lei "Ce l'hai con la vita che fai?
Avresti potuto fare tante altre cose finito il college.
Hai scelto liberamente.
Certo non ci saremmo sposati senza quell'incidente,ma non ti ho mai augurato di farti male.
Quello che il tuo fisico esprimeva era un dono.
E non ho mai desiderato che lo perdessi.
Lo sai,vero?"
Più tardi la ragazza lasciata a casa era sulla porta davanti ai 2 "Telefonate 2,dopo che Joseph è andato a dormire.
Una delle 2 era un avviso di chiamate,ma non parlavano molto.
Mia sorella aveva un'emergenza,si è fatta la permanente da sola e ora ha una testa che sembra un puntaspilli."
"L'avviso di chiamata."disse David.
"Ah...era uno di New York."disse la donna "Di un'agenzia per la sicurezza,vogliono assumerla.
Quindi andate ad abitare a New York,potevate anche dirmelo."
"Non andiamo tutti comunque."disse lei.
David la pagò.
"Ah...la seconda telefonata l'ha presa la segreteria."disse la donna che uscì e vide la pioggia"Fantastico."
David e la moglie rimasero in silenzio.
"Senti,cerchiamo di essere sinceri."disse la donna "Siamo soltanto all'inizio.
E non mi aspetto che uno di noi cambi i progetti della sua vita,perché siamo usciti una volta.
E il fatto che tu vada a New York sarà un momento di crescita,ci obbligherà a non correre.
Il che alla fine penso sia decisamente...meglio.
Insomma ci stiamo riprovando,David e non mi aspettavo la passione travolgente.
Credo che "congratulazioni" sia la parola più giusta."
Audrey andò via nella sua stanza e lasciò David che mise in giaccone sul divano e andò a telefono in corridoio per sentire la segreteria.
La voce di Elijah fu udita dal telefono "David,sono Elijah.
Era così ovvio.
È stato un fumetto a farlo riaffiorare.
Centuri Comics 117 in cui un gruppo,la Coalizione del Male,cercava il punto debole di ogni supereroe perché tutti ne anno 1.
Proprio come te.
Le tue ossa non si rompono,le mie si,e questo è chiaro..."
David si allontanò togliendosi il giaccone.
"...le tue cellule reagiscono ai batteri e ai virus diversamente dalle mie,tu non ti ammali,io si e anche questo chiaro."disse Elijah e David si fermò nel corridoio "Ma per qualche ragione tu e io reagiamo all'acqua esattamente allo stesso modo.
Ci va giù troppo in fretta,soffochiamo,ce ne va un po' nei polmoni,affoghiamo.
Per quanto irreale possa apparire,siamo collegati io e te.
Siamo sulla stessa curva,solo agli estremi opposti.
La sostanza è che ora sappiamo qualcosa che prima non sapevamo.
Tu hai un punto debole,l'acqua.
E la tua kriptonite.
Mi ascolti,David?"
Il messaggio finì.
David prese la macchina sotto la pioggia e arrivò ad una recinzione di ferro.
Scese dal mezzo con l'impermeabile di gomma verde,lungo,con cappuccio,si avvicinò alla ringhiera e si arrampicò a mani nude,poi sfondò una porta ed entrò in un edificio vuoto,trovandosi in una grande sala,con delle scale e dei vagoni del treno deragliato.
Si avvicinò ai vagoni vedendo che erano completamente distrutti,camminandoci lentamente in mezzo,poi si mise a fissare uno squarcio restando in silenzio.
FLASHBACK
David,da ragazzo,si svegliò su una strada di notte e intorno c'erano pezzi di vetro.
Davanti a lui c'era una macchina capovolta in fiamme,così corse verso di essa,scivolando e poi raggiungendo Audrei e aprendo lo sportello,forzandolo a mani nude,mentre l'auto prendeva fuoco.
David estrasse Audrey dall'auto e la prese in braccio allontanandosi,poi si accucciò e vide un furgone "EHI!"
David fece cenno con la mano e il furgone si fermò.
La ragazza riaprì gli occhi.
"Audrey?"disse lei.
"Cos'è successo?"disse lei "Credevo di essere morta."
"Anch'io."disse David.
"Come sta la ragazza?"disse l'uomo sceso dal furgone.
"Credo abbia una gamba rotta."disse David.
"Lei ferito?"disse l'uomo.
David ci pensò un attimo e poi rispose.
FINE FLASHBACK
Il telefono squillò in piena notte ed Elijah,sulla carrozzina,arrivò in sala,al buio,e rispose "Pronto?"
"Non mi sono fatto niente in quell'incidente."disse David.
"David."disse Elijah.
"Non mi sono mai fatto niente, Elijah."disse David "Che cosa devo fare?"
Elijah restò in silenzio per un po' "Vai in un posto affollato.
Non dovrai guardarti intorno a lungo.
È normale che tu abbia paura,David,perché questa parte non è un fumetto.
La vita reale non si lascia imprigionare nel riquadro di una vignetta."
David andò in una grande stanza che aveva colonne di pietra greche ai lati ed era piena di gente.
Indossava ancora lo stesso abito lungo e il cappuccio.
David scese le scale,togliendosi il cappuccio,ma mantenendo il berretto verde,poi avanzò tra la gente e una donna gli sfiorò la spalla.
David ebbe la visione della donna in una gioielleria che faceva distrarre l'uomo dietro il bancone e gli rubava una collana alle spalle.
David proseguì,si mise il mezzo alla stanza e allargo le braccia leggermente.
Un uomo gli sfiorò la mano e lui ebbe l'immagine di due ragazzi di colore e una ragazza che camminavano di notte,poi vide una macchina nera che passava lenta e l'uomo colpiva la donna in testa con una bottiglia di vetro e urlando che dovevano tornare in Africa.
David spalancò gli occhi vedendo un uomo che gettava la lattina.
Ebbe la visione dell'uomo che trovava una ragazza talmente ubriaca che non riusciva a muoversi e a parlare e che ne aveva approfittato per violentarla.
David indietreggiò disgustato,poi un uomo vestito di rosso che portava un carrello di metallo lo sfiorò.
La visione mostrò l'uomo,che indossava una maglietta rossa,fuori da una casa,mentre un altro apriva la porta di casa.
"Posso entrare?"disse l'uomo.
"Chi è lei?"disse l'altro.
"Mi piace la tua casa."disse il primo "Posso entrare?"
"Ma che dice?"disse il secondo "No,non può entrare."
"Sei sicuro?"disse l'altro che aprì la seconda porta esterna,quella con la retina.
Il secondo tentò di tenere l'altra porta "Ma cosa vuole?"
La visione mostrò l'uomo morto in fondo alle scale della cantina e un urlo femminile.
David alzò gli occhi verso il soffitto,scosso,poi fissò l'uomo sconcertato,mentre vuotava il secchio della spazzatura e lo seguì lentamente.
L'uomo portò il carrello in una stanza e David attese.
Poco dopo l'uomo uscì e camminò di notte sotto la pioggia verso la casa che aveva preso,salendo delle rampe di scale di metallo che lo condussero ad un'altra strada.
David,aveva rimesso il cappuccio,e vide l'uomo entrare nella casa passando dal retro.
David abbassò la testa,poi si avvicinò ed entro,trovando tutto sotto sopra.
C'erano ceste,buste e pacchi di cibo a terra.
Camminando per la casa non trovò nessuno,poi sentì dei rumori.
Aprì una prima porta,accese la luce e trovò il cadavere dell'uomo in fondo alle scale,poi chiuse la porta e proseguì verso le scale,ma si fermò sentendo dei passi.
Lentamente andò al piano di sopra,poi aprì una prima porta,accese la luce e si accorse di essere nella camera di un adolescente,poi senti piangere nella stanza opposta e trovò due donne legate per i polsi a delle sbarre di metallo in bagno.
"Ecco."disse lui slegandole "Ancora un po'.
Finito."
David passò alla seconda e la liberò "Shhh..."
David entrò nella stanza da letto e trovò una razza morta legata al termosifone,poi David andò sul balcone e l'uomo vestito di rosso gli apparve dietro.
Voltandosi,non lo vide a causa delle tende,così l'altro gli corse addosso,lo afferrò e lo spinse giù dal balcone.
David cadde sul tendone della piscina e lentamente il tendone iniziò ad affondare.
David iniziò a dimenarsi mentre l'uomo tornava dentro casa.
Una spranga di ferrò fu messa per metà in acqua e lui la afferrò e venne tirato fuori dalle 2 donne.
L'uomo vestito di rosso bevve della birra e la sputò sul cadavere.
David gli arrivò alle spalle e gli mise il braccio sinistro intorno alla gola e afferrò la mano con l'altro braccio.
L'uomo indietreggiò fino a farlo sbattere contro il muro, ma senza effetto,così tento altre due volte,ma fu il muro ad incavarsi all'interno,poi fece la stessa cosa su altre pareti,cercò anche di colpirlo più volte ai fianchi,con il gomito,poi vagò per stanza e corse verso il muro,sbattendoci contro David che non mollò ne quella volta ne la successiva.
L'uomo alla fine perse i sensi e si accasciò a terra,poi David slegò l'ultima che cadde a terra.
Tornato a casa mise il vestito verde nel ripostiglio,prese la moglie in braccio e la portò su per le scale svegliandola e posandola sul letto del piano di sopra,poi si mise sul letto anche lui e si appoggiò a lei.
"Ho fatto un brutto sogno."disse lui.
Lei lo accarezzò "È finito adesso."
Il giorno dopo Joseph scese le scale e li trovò in cucina seduti al tavolino e si tenevano per mano.
"Ti preparo la colazione."disse Audrey alzandosi,mentre David prendeva il giornale "Continuo a pensare ad Elijah Price.
Se si fa rivedere,stavolta,chiamiamo la polizia.
Va bene?"
"Va bene."disse Joseph che aprì il succo di frutta e rimase a guardare il bicchiere.
Il padre gli mise sotto gli occhi il giornale.
Joseph lo guardò e vide la foto di un uomo vestito con l'abito lungo e il cappuccio chiamato "Eroe" e parlava di un salvataggio.
"Salvati."lesse Joseph "Mascherato..."
Josepg guardò il padre sconvolto.
"Avevi ragione."disse lui a bassa voce e il figlio singhiozzò.
David gli fece in gesto di restare in silenzio.
Più tardi David si recò alla mostra dei fumetti a casa di Elijah.
La madre gli si avvicinò "È uno dei primi disegni che l'artista ha realizzato.
Vede gli occhi del cattivo?
Sono più grandi di quelli degli altri personaggi e insinuano l'idea di una prospettiva obliqua sul modo di vedere il mondo.
Hanno un che di anormale."
"Non fa paura."disse David.
"È quello che ho detto a mio figlio."disse la donna "Però lui crede che ne esistano di 2 generi.
C'è il cattivo d'azione,che combatte l'eroe con le sue mani,e poi c'è la vera minaccia:il malvagio e acerrimo nemico,che combatte l'eroe con la mente."
"Lei è la madre di Elijah?"disse David.
"Si,lo aiuto in galleria."disse la madre.
"Piacere,David Dunn."disse lui stringendole la mano.
"Mi ha parlato di lei."disse la madre "Dice che state diventando amici."
"Lo siamo già."disse David che vide Elijah sulla poltrona "Sembra che se la stia cavando bene."
"Ha sofferto molto nella sua vita."disse lei "A volte ho pensato che non si sarebbe mai ripreso
Brutti momenti.
Ma ce l'ha fatta.
C'è riuscito."
"È un miracolo vivente."disse David.
"Si,direi di si."disse la madre "Lo avverto che lei è qui."
"Grazie."disse David e la madre andò da lui.
Elijah lo condusse in una stanza piena di scaffali di fumetti,fino ad una scrivania oltre,prese il giornale e lo mostrò "Questo è l'inizio.
Dimmi una cosa,David:quando ti sei svegliato stamattina,era ancora li con te?
La tristezza?"
"No."disse David.
"Credo che sia il momento di darci la mano."disse Elijah che pose la mano destra con il guanto.
David la strinse ed ebbe delle visioni.
Elijah,completamente vestito di viola,era all'aeroporto quando ci fu un'esplosione.
Tutti si voltarono,tranne lui che restò seduto e poi andò via.
Successivamente era al bancone di un bar a parlare con un uomo.
"Ho lavorato a quell'edificio 25 anni,conosco tutti i suoi segreti."disse l'uomo.
"Segreti?"disse Elijah.
"Sa,se scoppia un incendio al primo,secondo o terzo piano,tutti quelli che si trovano in quell'hotel finiscono bruciati vivi."disse l'uomo.
Tempo dopo usciva dalla sala macchine del treno 177 e il macchinista gli diceva che non poteva stare dentro la cabina.
David,sconvolto e rattristato,indietreggiò.
Elijah mise il giornale sulla scrivania e David,guardando i progetti sul computer e i ritagli di giornale, vide i resoconti dei disastri.
Vide anche dei disegni di bombe.
"Sai qual'è la cosa più spaventosa?"disse Elijah guardando dalla finestra "Non sapere qual'è il tuo posto in questo mondo.
Non sapere perché sei qui.
È ...una sensazione terribile."
"Che cos'hai fatto?"disse David.
"Avevo quasi perso la speranza."disse Elijah "Mi sono messo in discussione talmente tante volte."
"Hai ucciso tutta quella gente."disse David.
"Ma ti ho trovato."disse Elijah singhiozzante "Quegli innumerevoli sacrifici,solo per trovare te."
"Che cos'hai fatto?"disse David che quasi piangeva.
Elijah si voltò verso di lui "Ora che sappiamo chi sei tu...so chi sono io…
Non sono un errore!"
David sconvolto si allontanò.
"Tutto ha un senso!"disse Elijah "Nei fumetti lo sai come si fa a capire chi è il cattivo più temibile?
È l'esatto opposto dell'eroe!
E molto spesso sono amici!
Come io e te!
Avrei dovuto capirlo da tempo!
Sai perché David?
I BAMBINI…!
Mi chiamavano l'uomo di vetro."
Elijah sorrise.
VOCE NARRANTE
"David Dunn guidò le autorità alla Limited Edition dove furono rinvenute le prove di 3 atti di terrorismo.
Elijah Price è ora in un istituto per i criminali schizofrenici."
