AHMANET:NON PUOI SFUGGIRE

2006

Jack era dentro una stanza bianca,con un lettino bianco dietro.

Le pareti erano fatte da grosse mattonelle.

Indossava una maglietta bianca e pantaloni bianchi.

"Per favore...la prego non mi lasci qui dentro."disse Jack.

"Jack,ti prometto che tornerò presto."disse la donna davanti a lui.

La donna aveva capelli neri ,lunghi,con la riga sulla parte sinistra della testa,maglietta nera,pantaloni scuri e scarpe nere.

"Quella mi ucciderà prima che lei ritorni."disse lui.

"Qui sei al sicuro."disse la donna "Nessuno ti farà del male.

Chiudiamo la porta a chiave solo perché temiamo che tu possa fuggire un'altra volta."

"Ero fuggito perché lei era qui dentro."disse Jack "Perché...perché mi state facendo questo?"

"Non permetterei mai che ti succedesse qualcosa di brutto."disse lei sedendosi vicino a lui che stava per piangere "Jack,questo non è un modo per punirti,ma devo fare in modo che tu sia al sicuro mentre mi occupo degli altri pazienti.

Vedi quella telecamera lassù?"

Lei indicò una telecamera posta sul soffitto "Qualcuno ti sorveglierà giorno e notte?"

"Questo non la fermerà."disse lui piangendo.

"Hai tanto bisogno di riposarti."disse lei alzandosi.

"HA UCCISO TUTTA LA MIA FAMIGLIA!"urlò Jack tenendole la mano "Ucciderà anche me!"

L'infermiere intervenne e lo separò dalla donna.

"Ehi..."disse lei "Piano."

"La prego,non se ne vada."disse lui piangendo.

"Mi dispiace tanto."disse lei "Nessuno dovrebbe passare quello che hai passato tu."

"Non ha importanza."disse Jack "Sono già morto."

"Tornerò prima possibile."disse lei uscendo e l'infermiere chiuse la porta.

"NO!"urlò il bambino correndo contro la porta e battendo su di essa "NO!

NO!

NO!"

La donna camminò nel corridoio,premette un pulsante sulla parete e aprì la porta esterna.

Jack iniziò a piangere,poi si voltò e si guardò intorno sedendosi a terra.

L'infermiere si mise a leggere invece di guardare i video.

Il bambino si era messo sul letto ed era accovacciato.

Le luci andarono e vennero.

"Lei è qui..."disse lui sentendo il verso e spaventandosi,poi corse verso la porta "No!

LEI È QUI!

FATEMI USCIRE!

È QUI!"

Ahmanet gli afferrò le braccia e lo getto a terra,poi gli spezzò i gomiti.

La guardia vide Jack che veniva sbattuto da una parte all'altra della stanza e a volte anche contro il soffitto.

"Dottoressa Sullivan?"disse la guardia che prese il telefono "Deve venire qui."

La dottoressa corse verso la cella e una volta entrata trovò il cadavere del bambino con le ossa spezzate,le dita talmente piegate da essere quasi staccate e la bocca spappolata.

Nella cella c'era sangue ovunque.

La donna si mise la mano sulla bocca.

Tokyo.

Una donna orientale stava dormendo senza vestiti con accanto un uomo,poi si svegliò e si mise seduta.

"Ancora quel sogno?"disse l'uomo mettendosi seduto.

"Scusa se ti ho svegliato."disse lei.

"È quel sogno?"disse lui.

Lei si mise la vestaglia e si alzò "Torna a dormire."

La donna andò nel bagno e prese delle pillole guardandosi allo specchio.

Il giorno dopo entrò in un ufficio.

Indossava una giacca nera,pantaloni neri,scarpe nere.

Sul monitor trovò un articolo che mostrava la morte del bambino,si sedette e lo lesse.

La sera seguente lo mostrò all'uomo in cucina.

"È stato lasciato sul mio computer per farmi provare vergogna."disse lei "Non si ferma mai."

"Ce ne andremo."disse lui "Possiamo lasciare Tokyo se vuoi."

"Non è solo ciò che è successo adesso."disse lei.

"Come fai ad essere sicura che sia collegato?"disse lui.

"Se segui queste cose fin dall'inizio,ti accorgi che è tutto connesso..."disse lei "...e ora è a Chicago."

"È successo a Chicago?"disse lui "Allora non ha niente a che fare con noi."

"Si,invece."disse lei "Non posso nascondermi ancora."

"Ti stai lasciando influenzare"disse lui "Lascia che la gente parli."

"Te l'ho detto,non centra con quello che è successo oggi."disse lei allontanandosi.

"Nako!"disse lui e lei si voltò "Nako.

Capisco come ti senti."

"Della gente sta morendo."disse lei.

"Non c'è niente che tu possa fare."disse l'uomo.

"C'è invece."disse lei andando via.

La donna si mise in ginocchio sul letto ed apri un cassetto sotto il letto e dentro di esso c'era una scatola di legno con delle linee verdi.

Nel contenitore,oltre ad un kimono grigio,con delle linee bianche,c'era un otre nero piccolo e il diario di Kayako.

Lei aprì il diario e lo lesse,poi lo ripose all'interno, chiuse la scatola e la ripose nel cassetto.

Una ragazza bionda si stava baciando con un ragazzo nel corridoio del piano dove viveva Jack.

Lei indossava una maglietta nera,senza maniche,jeans blu,scarpe marroni,lui maglietta nera,pantaloni neri e scarpe nere.

Il ragazzo aveva capelli neri e corti.

I 2 si baciarono andando contro il muro.

"Oh,attenta,c'è una presa antincendio."disse lui e lei rise "E un armadio a muro."

Strusciando sulla parete arrivarono ad una porta.

"Dove sono le tue chiavi?"disse lui che le mise le mani in tasca ed estrasse le chiavi dai jeans ed aprì la porta.

I 2 si stesero a terra.

"In quanti appartamenti lo abbiamo fatto?"disse lui.

"In molti."disse lei baciandolo.

"Lo sai che io...esco con te solo perché hai le chiavi di tutti...gli appartamenti,vero?"disse lui e lei rise mettendosi sopra.

"Io non ho le chiavi di niente,ce l'ha mio fratello."disse lei "Tu sai che esco con te solo perché mi serve un modello per i miei disegni?"

"E tu sai che mi piace?"disse lui "Puoi vestirmi da capo a piedi."

"Sono felice di fare questa cosa con te."disse lei.

"Si e New York sarà fantastica."disse lui "Non sanno costa sta per travolgerli."

"Tu non sai cosa sta per travolgere te."disse lei che però si trovò un pezzo di nastro adesivo giallo con scritte nere sulla schiena e si fermò.

"Che c'è?"disse lui.
"Oh mio Dio."disse lei.

"Oh cazzo..."disse il ragazzo.
"Che appartamento è?"disse lei che si alzò.

"Ah,è quello in cui quella famiglia..."disse lui rivestendosi.

"Presto,andiamo via."disse lei.
"Ok."disse lu uscirono.

Una bambina giocava con una casetta di bambole.

Aveva i capelli castani lunghi,con la riga al centro,maglietta rossa,pantaloni neri e scarpe nere.

Dietro di lei c'era una donna seduta su un divano verde con un tavolino davanti che disegnava.

La donna aveva i capelli lunghi,neri,maglietta nera,sciarpa rossa,pantaloni grigi,scarpe nere.

Nella stanza c'erano diversi tavolini e scrivanie con delle lampade.

"Rose,perché tante bambole?"disse la donna.
"È una festa d'addio."disse Rose.

"Per chi?"disse la donna.

"Per Lisa."disse Rose che iniziò a respirare male.

La donna si alzò subito e la raggiunse accucciandosi"Rose...Rose...

Devi prendere la medicina?"

"No,sto bene."disse la bambina "Lascio che Lisa si porti in viaggio 2 delle mie bambole."

"Davvero?"disse lei.

"Vogliono vedere il mondo."disse la bambina.

"E tu,Rose?"disse la donna "Tu vuoi vedere il mondo?"

"Lo farò quando Lisa diventerà famosa."disse lei.

Lisa scese dalle scale con il ragazzo.

"Ehi,cerca di non pensarci,Lisa."disse lui "Non abbiamo fatto niente,siamo usciti subito."

"Si,ma io li conoscevo."disse lei.

"Lo so,ma non abbiamo fatto niente."disse lui "Ok."

"Si."disse lei.

"Ti chiamo più tardi."disse lui andando via.

"Ok."disse Lisa che entrò.

"Eccola qui."disse la donna.

"Lisa!"disse Rose che la abbracciò "Ciao Rose.

Ciao Gretchen."

In quel momento entrò un uomo con capelli neri,felpa scura,pantaloni neri,scarpe nere.

"Dov'è Max?"disse Lisa.

"Proprio dietro di te."disse lui che abbracciò la bambina "Grazie per averla guardata."

"Ah...è sempre un piacere."disse lei alzandosi"Rose è un angelo."

"Come va con la pittura?"disse lui.
"L'artrite rende tutto più difficile, di questi tempi uso più pomata che colore."disse la donna "Ciao Rose."

"Ciao."disse la bambina.

"Divertiti alla festa."disse la donna andando alla porta.

"Va bene,ciao."disse lei.

"Ciao."disse l'altra uscendo.

"Sei in ritardo."disse Max "Ho dovuto chiedere a Gretchen di stare con Rose."

"Ho perso la cognizione del tempo."disse lei e lui allungò la mano destra.

"Che c'è?"disse lei sorridendo.

"Tirale fuori."disse lui.

"Volevamo soltanto un po' di privacy."disse lei.

"State per partire insieme,potevate aspettare."disse lui andando all'uscita.

"Dove vai?"disse lei.
"Ora che ho riavuto le chiavi posso cominciare a lavorare."disse Max.

La bambina si alzò e lo abbracciò correndogli dietro,poi lui uscì.

Rose guardò la porta a fine corridoio,poi chiuse.

"Cos'ha oggi Max?"disse lei.

"Non gli piace quando la gente fa il trasporto."disse Rose.

"Si dice trasloco,non trasporto."disse Lisa che si era sbracata sul divano e leggeva.

"Ai maschi piace Mister Patata?"disse Rose avvicinandosi con un giocattolo in mano.

"Credo di si."disse Lisa ridendo.

Rose uscì e mise il giocattolo a terra.

"Torna dentro,Rose."disse Lisa e l'altra ubbidì lasciando il giocattolo fuori.

"Gli ho lasciato un giocattolo."disse Rose.

"A chi?"disse lei.

"Al bambino."disse Rose.

"Quale bambino?"disse Lisa.

"Credo che sia nuovo."disse Rose.

"No,non ci sono bambini nuovi."disse Lisa alzandosi.

"Dove vai?"disse Rose.

"Non puoi lasciare un giocattolo in corridoio."disse Lisa "A Max verrà un colpo."

"È per il bambino."disse Rose.

Linda aprì la porta e il giocattolo non c'era più "Dove l'hai messo?"

"Un giocattolo lo farà sentire meglio."disse Rose ridendo.

Linda rientrò.

Max ara davanti ad una porta con delle scatole in mano con davanti una donna e alle spalle una ragazza.

La donna aveva capelli castani lunghi e un lungo cappotto nero chiuso,indossava pantaloni neri e scarpe nere,la ragazza aveva capelli marroni lunghi,cappotto marrone,maglione marrone,jeans e scarpe nere.

"Credo che queste siano sue."disse la donna dandogli le chiavi e prendendo le scatole.

"Avrei tanto voluto convincervi a restare."disse lui camminando con la donna "Lo dico a tutti."

"È la cosa migliore,Brenda è troppo turbata da quando quella famiglia..."disse la donna "Cambiare aria potrebbe farle bene.

"Mi raccomando,se avete bisogno di aiuto o qualsiasi altra cosa chiamatemi."disse lui.

"Saluti Rose e Lisa da parte mia."disse la donna"Arrivederci."

Sulle scale c'era un uomo con un lungo cappotto nero.

"Signor Prasky,non sapevo che sarebbe passato."disse Max "Stavo appunto..."

"Altri 2 inquilini in meno."disse lui.

"Si ed erano puntuali."disse Max.

"I giornalisti la tormentano?"disse l'uomo.

"Oh no,no."disse Max "Li sto tenendo alla larga."

"Bene."disse l'uomo "Max,c'è una cosa di cui dobbiamo parlare."

"Sto pressando gli appaltatori,come mi aveva detto."disse Max "Posso insistere di più."

"Forse è il momento di chiamare in causa una società di gestione."disse l'uomo "Qualcuno che ci aiuti a rimetterci in carreggiate,niente di personale."

"Ho in lista dei clienti molto buoni e una donna pare."disse Max.

"Davvero?"disse lui.
"Si e sembra ansiosa di affittare."disse Max.
"Non se la lasci sfuggire,Max."disse l'uomo "Dobbiamo frenare quest'emorragia di soldi."

L'uomo se ne andò.

La donna con i capelli castani e la figlia erano sedute a gambe incrociate in una stanza piena di scatoloni che era molto bassa.

Le 2 avevano messo il cibo su una scatola.

"Malgrado la tua età sei saggia e affascinante."disse la donna leggendo un foglio "Questo è un complimento,non una previsione"Cosa dice il tuo?"

La figlia restò in silenzio.

"Ascolta,io ti preparo il letto,mentre tu ti fai un bel bagno,ok?"disse la donna.

La madre preparò la vasca "Ti piaceva sempre fare il bagno.

Metà dell'acqua finiva sempre sul pavimento.

Ti prendo un asciugamano.

Vedo dove mi hanno messo quello scatolone."

La madre uscì.

La figlia si tolse la maglietta.

La madre aprì uno scatolone.

L'acqua iniziò ad uscire dalla vasca.

La mano di Toshio uscì dall'acqua e lei cadde all'interno,scomparendovi.

La madre aprì la porta e vide la stanza vuota "Brenda?

Brenda?"

La mattina dopo Rose era al tavolo e mangiava i cereali e rideva vedendo Max camminare avanti e indietro fuori dalla stanza,poi si mise una giacca e andò da lei.

"Come sto?"disse lui.

"Mi sembri un pazzo."disse Rose ridendo.

"Oggi cambierà tutto,Rose."disse lui "Lo sento.

Tu lo senti?"

"Io non lo sento."disse lei.

Max prese le chiavi "Andiamo,Rose,non dire così.

Devi pensare positivo."

Lei chiuse gli occhi "Ok?"

"Che stai facendo?"disse lui.

"Sto pensando."disse lei.

"Bene,augurami buona fortuna."disse lui che uscì.

"Buona fortuna!"disse lei.

Max andò all'ingresso e trovò al donna orientale "Lei dev'essere Miako."

"Naoko."disse la donna che indossava un cappotto nero lungo.

"Naoko."disse Max stringendogli la mano"Mi scusi.

Io sono Max.

È molto che aspetta?"

"No."disse la donna.

"Bene,venga."disse lui che la portò nel palazzo.

I 2 salirono le scale.

"C'è l'ascensore,ma è vecchio,così molti inquilini preferiscono usare le scale."disse lui "Quasi tutti.

Ah...mi dispiace per il disordine.

Siamo in una fase di transizione,come può vedere.

Il 303 è qui.

Sarà tutto quanto riverniciato il prima possibile.

Verrà molto carino."

Naoko guardò la porta della famiglia uccisa.

"Questa è la casa."disse lui aprendo la porta e cominciando a portarla nelle camere vuote"Ci siamo.

Ok...ah...come può vedere c'è un bel soggiorno,ampio e luminoso.

E qui ci sono il bagno e la cucina,più un piccolo spazio all'aperto."

"Lei vive in questo edificio?"disse Naoko.

"Con le ragazze."disse Max "Le mie 2 sorelle.

Sono al piano di sotto se ha bisogno di qualcosa."

"Quante altre persone ci vivono?"disse Naoko.

"Ah,molto poche."disse lui "È un palazzo molto tranquillo.

Non si sente volare una mosca.

Ah..."

Lui andò in altre stanze "Ci sono 3 camere da letto,se vuole seguirmi."

Lisa si prese una tazza e si sedette accanto a Rose "Ciao.

Posso?"

"No,non puoi."disse la bambina mentre la sorella le mangiava i cereali.

"Guarda quanti ne hai..."disse l'altra ridendo.

Max entrò con uno scatolone con la donna orientale "Ragazze,lei è Naoko,la nostra potenziale vicina.

Ha appena fatto una richiesta."

"Ben venuta,potenziale vicina."disse Lisa stringendole la mano "Io sono Lisa e lei è Rose."

"Rose?"disse lei "Come il fiore?"

"Si."disse Lisa.

"Se vedi i giocattoli di Rose in corridoio portali dentro."disse Max.

"Ok,scusa."disse lei.

"Allora...dove viveva prima?"disse Lisa.

"Ah,io vivevo a Tokyo."disse Naoko e Max le diede un foglio "Ha una famiglia bellissima."

"Grazie."disse Max.

Naoko andò verso l'entrata,ma poi sentì un suono dietro di se e si voltò,poi uscì.

Dietro le vetrate delle porte interne apparve la testa gigante di Ahmanet.

Max era seduto su una poltrona , aprì degli scatoloni e vide la maschera per respirare.

"Ho bisogno di quella?"disse la bambina.

"No,signorina."disse lui "Il dottore voleva capire se comprendevo le istruzioni."

"Non importa,i bambini in ospedale le portano sempre."disse Rose.

Lui estrasse un cilindro.

"Ci posso respirare sott'acqua?"disse lei.

"Con un respiratore subacqueo."disse Max.

"Potrei fare il bagno con gli squali."disse Rose.

"Si,infatti,ma io farei attenzione,gli squali sono ghiotti di ragazzine."disse lui e lei si allontanò.

Rose rise.

"Allora questa la metto nell'armadio e non ne parleremo mai più."disse lui mettendo la roba nella scatola "Vieni qui..."

La bambina si fece abbracciare.

"Si sistema tutto."disse l'altro "Te lo prometto."

"Non sempre."disse la bambina.

"Che vuoi dire?"disse Max.
"Che non sempre si sistema tutto."disse Rose "Quelle persone,quelle che sono morte..."

"Shhh."disse lui.

"È una cosa diversa."disse Max "Completamente diversa."

"Ti mancano."disse Rose.

"Mi manca ogni inquilino che se ne va."disse Max "Qui ci prendiamo cura di tutti.

A modo nostro."

"Tu prendi i loro soldi."disse la bambina ridendo.

"Fa parte del modo nostro."disse il Max

Lisa stava facendo le valige.

"Ho mostrato a Rose la maschera per l'ossigeno."disse lui "Voleva andarci a fare le immersioni."

"Le hai detto che è una precauzione?"disse lei.

"Si."disse lui.

"Allora New York è un bel posto."disse lei.

"Sono preoccupato."disse lui.
"Me la caverò."disse Lisa.
"Ma qui non si trova lavoro nella moda?"disse Max.

"Non si tratta del lavoro,se potessi...ottenere una borsa di studio potremmo...ottenere dei soldi per le cure di Rose."disse Lisa.
"Io non lo so."disse Max.
"Cerco di dare una mano."disse Lisa.
"Se vuoi dare un aiuto resta qui."disse Max "Rinuncia a partire.

Cercati qualcosa di stabile."

"Max,se resto qui non cambierà mai niente."disse Lisa.

"Abbiamo bisogno di te,Lisa."disse lui "Ecco come stanno le cose.

Rose sta peggiorando…il palazzo si sta svuotando…

Potrei perdere il lavoro."

"Perché non me l'hai detto?"disse Lisa.

"Sarebbe cambiato qualcosa?"disse lui.

Lei si sedette sul letto e lo fece anche lui.

"La zia mi ha chiesto se vogliamo andare a stare da lei."disse Max.

"Con i suoi 5 gatti?"disse Lisa.
"Adesso sono 8."disse lui "Non scherzo,adesso questa sembra la nostra unica alternativa in caso perdessi il lavoro."

"Rose odia quel posto."disse Lisa.

"Non posso farcela da solo."disse lui.

"Se le cose andranno bene,potrò provvedere a tutti Max."disse lei.

"Porto Rose al controllo e poi al parco a dare da mangiare alle anatre."disse lui "Puoi raggiungerci li se vuoi."

Poco dopo Lisa aprì l'armadio e sentì dei cigolii nelle pareti e poi dei botti,così usci di casa e andò verso le scale.

Arrivò alla porta 305 e vide che era accostata e dentro c'era qualcuno che scattava delle foto.

Lisa aprì la porta e arrivò nel corridoio,poi qualcuno scattò una foto nella stanza accanto.

Lei si avvicinò al bagno "Chi è?"

La donna che curava Jack nell'istituto psichiatrico uscì fuori.

Indossava un lungo cappotto nero.

"Salve."disse la donna.
"Ah...non possono entrare i giornalisti."disse Lisa.
"Ah,io non sono una giornalista."disse lei "Ho il permesso del direttore."

"Il direttore è mio fratello."disse Lisa.
"Ah,tu devi essere Lisa."disse la donna "Sono la dottoressa Sullivan,il bambino che viveva qui era mio paziente."

"Jack?"disse lei "Come sta?"

"Oh,mi dispiace,pensavo che..."disse Sullivan "Purtroppo è morto."

"Cosa?"disse Lisa "Come?"

"In realtà non...non lo abbiamo ancora stabilito ad essere sinceri."disse Sullivan "Diceva...molte cose su quella notte in cui erano morti i suoi familiari,così ho voluto venire a vedere di persona.

Ci sono altri bambini che vivono in quest'edificio?"

"No,Jack era l'unico."disse lei "Perché?"

"Parlava sempre di un bambino,diceva di vederlo qui."disse lei "Era terrorizzato da lui."

"Mia sorella ha visto un bambino di recente."disse Lisa.
"Qui?"disse la donna.

"Si."disse lei.

"Potrei parlare con lei?"disse Sullivan.
"Non ha passione per i medici a dir la verità."disse Lisa "Allora...Jack...quanto tempo fa..."

"Non molto."disse lei "Il funerale è domani."

"Ehi,sei qui."disse il ragazzo entrando e abbracciandola "È l'ultimo posto in cui aspettavo di trovarti."

"Andy,lei è la dottoressa Sullivan."disse lei.
"Ah...salve."disse lui stringendole la mano "Se sta pensando di affittare un appartamento qui è un gran bel posto..."

"Le era il medico di Jack."disse Lisa "Jack è morto."

"Merda…"disse lui "Ehi,mi dispiace.

Pensavo..."

"Piacere di conoscerla."disse la ragazza.
"Il piacere è mio."disse Sulliva uscirono.

"Deficiente!"disse lui.

"E come facevo a saperlo."disse lui "Pensavo che quel bambino sopravvivesse...a tutto.

Cosa gli è successo?"

"Non l'ha detto,non voglio pensarci."disse lei.

"Aspetta."disse Andy "Aspetta,aspetta.

Ho un po' di tempo prima del lavoro."

"Tu sei incredibile."disse lei.

"Perché?"disse lui.

"Non su questo piano."disse lei.
"E allora dove?"disse lui.

"Ce n'è uno vuoto al quarto,ma devo andare a rubare le chiavi..."disse lei.

"Perfetto,allora vai a prendere le chiavi e ci vediamo al quarto piano."disse lui.

"D'accordo."disse lei ridendo e scendendo.

Lisa entrò nella casa e prese le chiavi.

In quel momento entrarono sia Max sia Rose.

"Beccata."disse Rose.

"Rose,vai in camera tua per favore."disse Max e lei ubbidì"Lisa,ne avevamo parlato.

Non posso badare a Rose e a te."

"Non c'è bisogno che badi a me."disse Lisa "Andiamo Max,lasciami in pace."

"Quando inizierai a comportarti come un'adulta."disse lui.

"Ok."disse lei dandogli le chiavi "Tanto tra un po' non sarò più un tuo problema."

"È questo che pensi?"disse lui e lei chiuse la porta "O è che noi non saremo più un tuo problema?"

Lisa uscì e salì le scale,poi trovò il giocattolo lasciato da Rose sulle scale,così lo raccolse.
"Toshio."disse il bambino bianco appoggiato alle ringhiere.

"Oh mio Dio."disse lei "Mi hai spaventata morte."

Lisa iniziò a salire le scale "Che cosa ci fai lassù?"

Arrivata al piano superiore non lo vide più,così si guardò intorno.

"Ehi,allora che fai?"disse il ragazzo "Vieni o no?"

Lei si guardò intorno.

Notte.

Gretchen era a dipingere nel suo appartamento e sentiva musica tramite un disco.

La donna andò a sciacquare il pennello,poi sentì un tonfo e vide il quadro a terra con del colore che si era rovesciato.

La donna raccolse il quadro e vide segni di artigliate su di esso,gli occhi erano bucati,da essi scendeva liquido rosso e la parte sinistra del quadro era rossa.

"Ma cosa?"disse lei e in quel momento il quadro divenne nero e apparve la faccia di Ahmanet.

La donna lasciò cadere a terra l'oggetto,poi vide delle orme di piedi nudi rosse andare verso di lei,così cominciò ad indietreggiare spaventata.

Le orme scomparvero.

La donna vide che un quadro iniziò a grondare sangue nero,poi si formò un ciocca di capelli neri dal muro.

Dal quadro iniziò ad uscire Ahmanet.

La donna cadde a terra urlando e strisciò a terra,mentre l'essere camminava verso di lei.

Ahmanet sollevò pugnale e la colpì al collo.

Il giorno dopo la dottoressa Sullivan uscì da un corridoio di marmo e fuori nevicava.

Indossava un lungo cappotto nero,sciarpa bianca,guanti rossi e i capelli erano legati dietro la testa.

"Dietro di lei c'era un uomo con pochi capelli,occhiali,giaccone nero,maglietta nera,pantaloni neri scarpe nere.

Vide Lisa vicino alla macchina.

"Scusi."disse lei e l'altro andò via.

Sullivan andò dalla ragazza "Perché non sei entrata?"

"Non mi sentivo a mio agio."disse lei.

"Ah,beh...i funerali non sono molto allegri."disse Amanda.

"C'è una cosa che volevo chiederle."disse Lisa camminando con la donna.
"Si,che cosa?"disse Amanda.

"Il bambino di cui parlava Jack...lo ha mai descritto?"disse lei.

"Perché?"disse Sullivan "Tua sorella lo ha visto ancora?"

"No,a dire la verità,credo di averlo visto io."disse lei "Perché Jack aveva paura di lui?"

"Non l'ho mai capito bene."disse Sullivan "Faceva pare della teoria alternativa che Jack aveva creato per affrontare la tragedia della sua famiglia.

C'è una cosa nel mio ufficio che vorrei che tu vedessi,potrebbe aiutarci a rispondere alle nostre domande.

E poi potrei darti un passaggio a casa."

"Ok."disse Lisa.

"Bene,per di qua."disse Sullivan.

Naoko stava osservando a distanza le 2.

Max era ad una scrivania e faceva dei calcoli.

"E adesso puoi andare li."disse Rose che giocava alla casa delle bambole "Non dovresti stare quassù."disse lei spostando un pupazzo "Dovresti essere qui a fare i compiti."

Rose vide che il pupazzo era al ripiano superiore e si spaventò.

Dalla finestrella dietro la casa vide l'occhio di Toshio ed iniziò ad ansimare "Max..."

"Rose."disse lui alzandosi e soccorrendola mentre lei cadeva a terra,poi corse, andò a prendere la bombola con la maschera,poi la prese in braccio.

Lisa era seduta nello studio della donna e guardava una foto di Kayako,Toshio e il marito.

Sullivan indossava una giacca nera,maglietta nera,pantaloni neri e scarpe nere.

"Si chiama Kayako Saeki."disse Sullivan "Il padre è Takeo e il bambino e Toshio."

"È lui."disse lei "È il bambino.

Ha detto lo stesso nome.

Era solo più...pallido."

La donna voltò la testa verso destra e verso il basso.

"È possibile che conoscessero Jack?"disse Lisa "Hanno detto qualcosa,ha parlato con loro."

"Sono morti?"disse la donna prendendo la foto.

"Morti?"disse Lisa.

"È successo in Giappone."disse Sullivan "Anni fa."

Sullivan andò ad una parete poggiando la foto sul muro e attaccandola con lo spillo.

Accanto c'erano ritagli di giornale.

"Il padre ha ucciso moglie e figlio prima di impiccarsi."disse la donna "Conoscevi Allison Flaming che abitava nel vostro palazzo?

La ragazza scomparsa."

"Non bene,tornava molto tardi dalla scuola."disse Lisa.

"Jack sosteneva che qualcosa di oscuro l'aveva profondamente cambiata."disse Sullivan "Allison aveva visitato la casa in cui era morta la famiglia Saeki.

Quella casa venne data alle fiamme da una certa Karen Devis che morì poco dopo.

La sorella della donna scomparve e la madre,colta dalla depressione,si tolse la vita.

Prima di Karen,un'intera famiglia era stata trovata morta e la badante della madre era scomparsa.

Prima di loro ci fu la tragedia della famiglia Saeki.

Sembra che tutti gli investigatori che abbiano lavorato al caso siano morti."

Sullivan andò dietro la scrivania e cliccò su dei tasti "È un filmato della mia prima seduta con Jack."

Lisa si sedette alla scrivania.

"All'epoca la prima sospettata era la matrigna."disse Sullivan "Dovevo verificare il suo stato mentale."

CONTENUTO VIDEO

"Non sto inventando!"disse Jack rannicchiato su una sedia.
"Io non ti credo,Jack."disse lei.
"NON STO MENTENDO!"disse lui.

"La vedi sempre quando sei da solo?"disse Sullivan.

"Esiste davvero!"disse lui.
"Descrivila di nuovo."disse lei.

"È...ha i capelli neri,lunghi,il suo corpo è in parte coperto da bende,fasce,ma non del tutto,alcune zone sono scoperte."disse lui "La sua pelle è coperta di...di scritte."

"È piena di scritte su tutto il corpo?"disse Sullivan.

"Ed è come se...fosse morta."disse Jack "La sua pelle ha un colore...che mette i brividi."

FINE CONTENUTO VIDEO

"Dedussi che aveva visto la sua matrigna uccidere sua sorella e suo padre."disse Sullivan "Incapace di accettare quello che aveva visto, inventava queste orribili immagini di un bambino e di una donna,per prendere le distanze dalla verità."

"Ma quel bambino io l'ho visto."disse lei.

"Infatti mi sbagliavo."disse Sullivan "È l'ho capito troppo tardi."

"Non mi ha mai detto...come è morto."disse Lisa.
"Dalle registrazioni della sorveglianza ha reagito ad un'allucinazione."disse Sullivan "Solo che, in qualche modo, quell'allucinazione gli ha spezzato ogni osso del corpo."

"Mio Dio."disse Lisa.

La ragazza tornò a casa e mise il cappotto nell'armadio "Max?"

"Dove sei stata?"disse Max uscendo da una camera.

"Ero con Andy."disse lei.

"Rose è stata in ospedale."disse Max.

"Cosa?"disse lei che vide la bambina che dormiva "Mio Dio.

Perché?"

"Il medico ha detto che si era affaticata troppo."disse lui.

"A fare cosa?"disse lei.

"Non lo so."disse Max appoggiato al muro "Stava giocando.

Te l'ho detto che sta peggiorando."

"Si,ma il nuovo farmaco dovrebbe aiutarla."disse lei.

"No,non basta."disse Max "Dovrà indossare la maschera per l'ossigeno.

Ti terrò aggiornata dopo la tua partenza."

"Vi telefonerò tutti i giorni."disse Lisa.

"Meglio di niente."disse lui toccandole le spalle "Rimboccale le coperte.

È il tuo ultimo giorno."

Lisa si sedette sul letto "Rose?

Come va?"

La bambina sorrise.

Lisa prese una spazzola e le pettinò i capelli.

"Non smettere."disse Rose.

"Lo so."disse Lisa "Finché non ti addormenti.

Ti voglio bene.

Lo sai,vero?"

La bambina si addormentò e Lisa posò la spazzola,spegnendo la luce e rimboccandole le coperte,poi chiuse la porta.

La mano di Toshio iniziò ad accarezzarle i capelli.

Rose si svegliò e si mise seduta,poi si voltò e vide Toshio che emise il verso del gatto.

La bambina urlò.

Lisa corse nel corridoio "ROSE!

COS'È SUCCESSO?

COSA C'È?"

La bambina uscì dalla stanza.

"Rose..."disse la sorella che la fermò.

"Il bambino!"disse Rose "È qui!"

"Dove?"disse lei.

"Nella mia camera!"disse Rose.

Lisa entrò nella stanza.

"No..."disse Rose che cercò di fermarla "No!"

"Non c'è niente."disse Lisa che la raggiunse "Vuoi dormire in camera mia stasera?"

"Si."disse Rose che la abbracciò.

Sullivan era al computer e faceva ricerca sulla famiglia di Toshio,poi cliccò su dei tasti e un monitor mostrò i corridoi.

Una delle immagini mostrò Toshio a terra.

Sullivan prese il telefono,ma poi riattaccò e aprì la porta camminando nei corridoi.

Si affacciò ad un angolo e non vide nessuno,poi si voltò e tornò verso la sua stanza,mise la tessera sul pannello,ma poi vide che ,dal piccolo vetro sulla porta, si vedevano gli occhi si Ahmanet.

La porta si aprì e la donna mise fuori una mano.

Sullivan scappò via e Ahmanet mise fuori la testa dalla porta.

La donna mise la tessera sul pannello di una seconda porta,la aprì e la chiuse.

Attraverso il vetro vide l'essere camminare lentamente verso di lei,così indietreggiò verso il muro,poi si voltò a destra e vide Ahmanet davanti a se,spaventandosi,poi aprì una seconda porta,la richiuse e si diresse verso una terza,mettendo la tessera sul pannello.

La porta non si aprì.

"BEN!"urlò lei vedendo l'inserviente di spalle "BEN!

APRI LA PORTA !

AIUTAMI!"

Ahmanet le mise le mani intorno alla testa e le spezzò il collo facendo schizzare il sangue sul piccolo vetro.

Il giorno dopo sia Lisa sia Rose erano vestite con abiti pesanti.

"Potrò andare a giocare nella neve una volta che saremo li?"disse Rose.

"Mi dispiace,ma la neve li si è sciolta tutta."disse Lisa "Andiamo."

La ragazza aprì la porta e trovò Naoko.

"Mi chiedevo se potevamo parlare."disse Naoko.
"Si,noi stavamo per andare al parco,se vuoi venire."disse Lisa.

"Si,mi piacerebbe."disse Naoko.

Poco dopo Rose camminava tra le foglie del parco mentre le 2 camminavano.

"A volte è facile dimenticarsi di quanto sia malata."disse Lisa.

"Posso capire."disse Naoko "Dal di fuori sembra una bambina sana.

Ma invece all'interno le cose peggiorano sempre di più.

Può sembrare strano,ma anche un luogo può ammalarsi allo stesso modo."

"Non...non ti seguo."disse Lisa.
"So cos'è successo nel vostro palazzo."disse Naoko.

"Quindi non vorrai più trasferirti,vero?"disse Lisa.
"No,quello che è successo nel vostro edificio...è il motivo per cui sono qui."disse Naoko.

Max era a cambiare una lampadina sulle scale,ma quella nuova fece contatto ogni volta che lui la toccava,così la svitò "Merda."

"In Giappone un altro posto si è ammalato per quello che era successo al suo interno."disse Naoko.

"Cos'è successo?"disse lei.

"Un uomo uccise sua moglie e il loro unico figlio e poi si tolse la vita."disse Naoko "Con la loro morte ha cominciato a diffondersi il male.

Adesso...si è insediato qui.

Nel vostro edificio."

"Posso andare a giocare sulle altalene?"disse Rose arrivando.
"Ah,si...vai."disse Lisa e l'altra andò "Tu chi sei?"

"La donna che è stata assassinata...lei era mia sorella."disse Naoko "Kayako."

Max spazzò a terra in un corridoio,ma la scopa passò su una sostanza nera,così lui si abbassò e la toccò,poi guardò dal soffitto e vide che la sostanza stava colando.

Le 2 erano sedute su una panchina.
"Kayako e io abbiamo avuto una vita difficile."disse Naoko "Nostra madre era un itako.

Una persona che può comunicare con i defunti.

Da quando eravamo molto piccole nostra madre ci ha insegnato le antiche usanze.

Per me...era una cosa spaventosa.

Per mia sorella un incubo.

I posseduti venivano da mia madre per essere guariti.

Mia madre li liberava dal male e passava gli spiriti a Kayako.

Questo li metteva a tacere.

Ma mia sorella rimase segnata per sempre.

Poi,quando si fu sposata,suo marito fece un viaggio in Egitto.

Compro un manufatto rubato da un sito appena scoperto.

Un pugnale che si diceva fosse appartenuto alla dea del massacro egizia,una divinità di cui si erano perse le tracce in quanto un faraone la fece sparire da ogni culto e raffigurazione."

Max vide il liquido nero uscire da sotto una porta,così si avvicinò e bussò.

"Gretchen?"disse Max "Si è rovesciato qualcosa.

Gretchen?"

Max usò le chiavi per aprire "Gretchen?"

Lui trovò il quadro a terra "Gretchen?"

Vagando per l'appartamento la trovò morta in un angolo con gli occhi neri da cui colava del liquido e la bocca piena di sostanza nera,con la lingua che penzolava.

"Da quando quel pugnale è arrivato nella loro casa,il marito iniziò a cambiare e la follia o forse qualcos'altro lo spinse ad uccidere la famiglia."disse Naoko.

"E adesso pensi che il pugnale sia qui?"disse Lisa.
"È qui,ne sono sicura."disse Naoko.
"E allora perché sei qui?"disse Lisa.

"Perché voglio fermare tutto questo."disse Naoko.

"Come?"disse lei.
"Ora cerco di spiegarti."disse Naoko "Anche se non ci credi, la magia esiste e gli incantesimi vengono fatti per bloccare una determinata entità e solo il tipo di entità per cui vengono fatti."

"Forse dovremmo chiamare...un esorcista?"disse Lisa.
"No,i vostri esorcisti hanno incantesimi per altre entità,non questa."disse lei "Attualmente nessuno conosce gli antichi incantesimi che venivano fatti per tenerla a freno,così dovrò farne uno io,con una semplice cerimonia nel luogo dove il male ha colpito per primo.

Nella casa del bambino.

Ma non posso farlo da sola.

Ho bisogno di te.

Di te e di Rose."

"Senti...mi dispiace molto per quello che hai passato e so che vuoi aiutarci,però a questa cerimonia noi non possiamo partecipare."disse Lisa.
"Se l'entità non si fermerà moriranno altre persone."disse Naoko "Tu devi capire."

"Mi dispiace."disse lei alzandosi e andando a prendere Rose.

"Max,ascolta,dobbiamo parlare."disse Lisa entrando nel palazzo.
"Porta via Rose."disse Max allontanandole.
"Perché?"disse lei "Che è successo?"

Fu portata la barella con il corpo di Gretchen.

Poco dopo Rose era sul divano coperta da un lenzuolo.

"Che cosa sta succedendo?"disse Lisa che smise di accarezzare la bambina "Max?

Tutto ok?

Forse sarebbe meglio andarcene da qui.

Oggi ho parlato a lungo con Naoko."

"Come?"disse lui "Hai parlato con Naoko?"

"Secondo lei siamo in pericolo."disse Lisa.
"Che strano."disse Max "Non ha il tempo di firmare un documento,ma ha il tempo di dirti che siamo in pericolo."

"Ma non ti importa quello che ha detto?"disse Lisa "Io sono preoccupata."

"Cos'hai da preoccuparti?"disse lui "Tra poco te ne andrai,non saremo più un tuo problema.

Giusto?"

Lisa andò via.

Poco dopo Lisa era in camera e tentava di chiamare,ma senza successo,poi guardò le valige.

La sera seguente era a parlare al ristorante con Andy.

"Era quello che tu volevi."disse lui.
"Si,ma..."disse lei.

"Posso sapere cos'è cambiato?"disse lui.
"Andy..."disse Lisa.

"Lo hai sempre detto anche tu."disse lui "Se le cose andranno bene a New York,questo aiuterà Rose."
"È solo che..."disse lei.

"La morte di Gretchen?"disse lui.

"Si."disse Lisa.
"Certo,era una signora simpatica."disse lui.

"Non trovi che sia strana?"disse Lisa.
"La morte di tutte quelle persone?"disse Andy "Si,è...è una tragedia,ma...non puoi permettere che questo ti impedisca di vivere.

Insomma è finita."

"Non sono sicura che sia finita."disse Lisa.
"Ascolta,la storia di quel bambino...fa venire i brividi,si."disse lui "Fa paura?

Ok,può darsi.

Ma è vera?

No,non lo è."

"Tu non lo sai."disse Lisa.

"Sei tu che vuoi vedere collegamenti."disse lui.

"Tutto fa riferimento a quegli omicidi in Giappone,è tutto collegato."disse Lisa.

"Ehi,Lisa..."disse lui "Per favore."

"Non mi stai neanche ascoltando."disse lei.

"Sai che credo?"disse lui "È solo l'ansia della partenza.

E io...io lo capisco.

Ma partiremo insieme."

"Io non vengo con te a New York,Andy."disse Lisa "Mi dispiace,ma la mia famiglia ha bisogno di me."

"E me lo dici così?"disse Anday.
"Mi dispiace."disse lei.

"Ok,beh...se tu non ci vai,non ci vado nemmeno io."disse lui.

"Non c'è motivo che tu resti qui."disse lei.

"Come puoi dire questo?"disse lui "Il motivo per cui resto è lo stesso per cui sarei partito.

Sei tu."

Max prese un taglierino ed iniziò a togliere una scritta dai vetri,poi iniziò a fissare l'oggetto.

Rose era sulla poltrona e guardava la tv.

Lisa e il ragazzo entrarono.

"Dov'è Max?"disse l'altra "Rose, dov'è andato?"

"Ha detto che doveva lavorare."disse lei.

"E ti ha lasciata qui da sola?"disse Lisa "Sai quando potrebbe tornare?"

"No."disse Rose.
"Non hai mangiato niente?"disse Lisa "Ti preparo qualcosa da mangiare,che ne dici?"

"Ok?"disse Rose.

"Non ti sembra strano?"disse Lisa.

"Vuoi che resti qui?"disse lui "Posso darmi malato.

Non si aspetteranno che mi presenti l'ultimo giorno di lavoro."

"No,non importa,vai."disse Lisa "Se non partiamo potresti tenertelo questo lavoro.

Ci rimango io qui.

Le preparo qualcosa per cena."

"Sei sicura?"disse lui.

"Si."disse lei e lui la baciò.

"Ti chiamo dopo il lavoro."disse il ragazzo che uscì.

"Ti amo."disse lei e lui si fermò sulla porta,poi tornò indietro baciandola.

"Ti amo anche io."disse lui baciandola "Vado."

Andy uscì "A dopo."

"Ok."disse lei.

Andy si avviò alle scale e vide la luce fare corto circuito,poi vide dei piedi nudi correre sulle scale"Ehi?.."

Andy salì al piano superiore e vide il bambino entrare in una casa "Ehi?"

Il ragazzo bussò ai lati della porta,poi accese la luce e le lampadine esplosero "Cazzo!"

Andy rise e avanzo nel buio,poi vide il bambino correre nel salotto,accese le luci e la lampada esplose,poi apparve Ahmanet dietro di lui e la porta si chiuse.

Max era nella cantina del palazzo,a torso nudo, e ammassava dei mattoni.

In quel momento lo raggiunse l'uomo con il vestito lungo.

"Non devi prendere questa roba da solo."disse quello con il cappotto lungo "Manderò qualcuno a ripulire tutto quando le acque si saranno calmate."

"Grazie."disse Max.

"Ci ho provato a farlo funzionare,ma bisogna cambiare le cose."disse l'uomo "Ho affidato la gestione ad una società immobiliare.

Cominceranno a fine del mese.

Tu puoi restare ovviamente,ma dovrai pagare un affitto come tutti gli altri.

Potrebbe essere una cosa temporanea,chi lo sa."

"E io cosa dovrei fare adesso,signor Brasky?"disse Max "Come mi prenderò cura della mia famiglia?

Mia sorella sta peggiorando!"

"Ascolta,gli affari sono affari,figliolo."disse l'uomo.

"Al diavolo affari e la diavolo lei."disse Max gettando a terra gli ultimi mattoni.

"Senti,mi dispiace,non so proprio cos'altro dirti."disse lui.

Max gli diede un colpo e l'uomo cadde sui mattoni sbattendo la bocca sugli oggetti,poi si alzò.

"Non doveva finire così."disse l'uomo correndo via.

Brasky uscì da palazzo e si diresse verso l'auto,poi vi entrò.

Provò a mettere in moto,ma senza successo,così aprì il cofano e si mise a guardare il motore,tornò in auto a provò ad accendere,ma sentì il suono di un gatto provenire dall'interno della macchina,poi si voltò e vide Toshio che emetteva il verso del gatto.

Il bambino gli saltò addosso.

Max,con una camicia sporca,si lavò le mani sanguinanti nel lavandino.

"Dove sei stato ieri sera?"disse Lisa entrando in cucina.

"Ho fatto dei lavori."disse Max "È un massacro."

"Perché hai lasciato Rose da sola?"disse Lisa "Lei non può mai restare sola."

"Lo so questo."disse Max "Ma non posso contare su Gretchen,perché non c'è più."

"Senti,stanno succedendo delle cose e credo che dovremmo andarcene da qui."disse lei.

"Tu fai sempre dei progetti,vero?"disse lui voltandosi.

"Non ti capisco."disse Lisa "Muoiono delle persone e ti comporti come se non succedesse niente."

"Come vuoi che mi comporti,Lisa?"disse Max "Gretchen era vecchia.

I vecchi muoiono."

"È questo che hai detto a Rose?"disse lei.

"Io mi sono occupato di Rose da quando papà è mamma sono morti!"disse Max "Io!

Non tu!

Lei NON È UN TUO PROBLEMA!"

"Ma che ti prende?"disse Lisa che stava per piangere.

"Niente!"disse lui "NON MI PRENDE NIENTE!

PERCHÉ?

SONO GIOVANE!

SANO!

HO TUTTO IL TEMPO DEL MONDO DA QUANDO SONO STATO LICENZIATO!"

"Cosa?"disse lei.

"SI!"disse Max "SEI SORPRESA?

SORPRESA CHE IO NON SIA RIUSCITO A GESTIRE UN LAVORO MENTRE CRESCEVO UNA BAMBINA DI 8 ANNI MALATA!?"

"Avresti dovuto dirmelo..."disse lei.

"Già,avrei dovuto..."disse Max "Aspetta,l'ho fatto...MA TU ERI TROPPO OCCUPATA A SCOPARTI ANDY PER TUTTO IL PALAZZO PER ASCOLTARMI!"

"Max,ti prego,dobbiamo andarcene."disse Lisa "Non possiamo restare qui."

"Non andiamo da nessuna parte."disse lui "MA FORSE È IL MOMENTO CHE TU VADA!"

Max corse nella camera di Lisa e prese la valigia.

"MAX!"disse lei "DI COSA STAI PARLANDO?

CHE FAI?

MAX?"

Lui gettò la valigia con i vestiti fuori e l'oggetto si aprì.

"FERMATI,MAX!"urlò lei "CHE FAI!"

Lui la chiuse fuori.

Lei andò a battere alla porta "MAX!

SMETTILA!
NON PUOI CHIUDERMI FUORI!

NON PUOI CHIUDERMI FUORI!"

Lisa iniziò a piangere e poi raccolse gli abiti rimettendoli nella valigia.

Rose si alzò e vide Max seduto vicino alla porta "Che cosa succede?"

"Vai in camera tua."disse Max.

"Dov'è andata Lisa?"disse Rose.

"HO DETTO VAI NELLA TUA CAMERA,SUBITO!"urlò Max.

Rose pianse e andò via.

Le mani di Max iniziarono a tremare.

Lisa,nel corridoio,telefonò alla clinica "La dottoressa Sullivan per favore."

"Non c'è."disse l'uomo al telefono.

"Ah,posso lasciarle un messaggio?"disse lei.

"Mi dispiace,c'è stato un incidente qui in clinica."disse la voce.

"Come ha detto?"disse Lisa.

"La dottoressa Sullivan...la dottoressa Sullivan...non c'è più."disse la voce.

"Che cosa?"disse lei.

"La dottoressa Sullivan è morta."disse la voce.

Lisa attaccò il cellulare e vide dei tendoni di plastica con sopra delle macchie di sangue.

Dentro c'era il corpo di Kayako.

Lisa si spaventò e la donna iniziò a muoversi e strisciare sul pavimento emettendo un rantolo.

Lisa indietreggiò terrorizzata,inciampò sul tessuto di plastica e cadde all'indietro.

Quando si rialzò non la vide più.

Poco dopo,Naoko aprì la porta e trovò Lisa in lacrime.

"Scusami,non sapevo dove altro andare."disse lei e l'altra la fece entrare.

Poco dopo Naoko era seduta sul letto e l'altra a terra.

"Dobbiamo andarcene da qui."disse Lisa "Dobbiamo andarcene tutti.

Svuotare il palazzo.

Vado a prendere Max e Rose e non torneremo più."

"È troppo tardi."disse la donna "Ora è parte di te.

È solo una questione di tempo."

"Morirò anch'io?"disse Lisa "E Rose?

Max?"

"Moriranno tutti."disse Naoko"Tua sorella...dov'è adesso?"

"Lei è con Max."disse Lisa.

"Hai detto che era aggressivo...arrabbiato."disse Naoko.
"Lo era...voglio dire lo è."disse Lisa.

"Non puoi lasciala con lui."disse Naoko.

"Non farebbe mai del male e Rose."disse Lisa.

"L'entità che controlla quelle anime sprigiona una rabbia incontenibile."disse Naoko "In questo caso non è l'entità che possiede,ma la rabbia da lei mandata che lo fa.

Incanala la furia delle anime che sono sotto il suo controllo e la spedisce verso una sola persona."

"Non è possibile."disse Lisa "Lui la ama."

Lisa vide il kimono,una specie di arco e l'anfora nera.

"Max potrebbe non essere più lui."disse Naoko "Io posso aiutare Rose.

Ma ho bisogno che stia insieme a noi."

"Lui non lo permetterà mai."disse Lisa.

"Non possiamo permettere che lui imponga questo."disse Naoko.

"Ok."disse Lisa.

Le 2 andarono alla porta dell'appartamento.

"Ora aspetta qui."disse Lisa che entrò.

Max era vicino ad una parete ed incideva delle scritte con il taglierino.

Lisa si affacciò nel corridoio "Rose..."

Rise mise la testa fuori dalla stanza.

"Rose...andiamo."disse lei.

La bambina si affacciò, lui la vide e la guardò furibondo,poi continuò ad incidere.

"Andiamo."disse Lisa che allungò la mano.

Rose si mosse piano dietro Max e raggiunse l'altra.

Le 2 uscirono e Lisa chiuse la porta.

"Ok,e adesso?"disse lei.

"È ora."disse Naoko.

Scesa la notte Naoko accese delle candele nel suo appartamento e indossò un lungo abito bianco orientale.

"Qualunque cosa sentiate...qualsiasi cosa vediate...voi non dovete intervenire."disse lei che si mise in ginocchio.

Le 2 erano sedute a terra.

"L'entità in questione è rimasta nascosta nel luogo in cui ridiede fino ad ora."disse Naoko "Utilizza il corpo di una principessa egiziana morta per muoversi e apparire,ma fino ad ora non ha mai mostrato se stessa ed è probabile che non la vedremo neanche stanotte.

Normalmente l'incantesimo viene fatto avendo l'oggetto infestato,in questo caso il pugnale egizio.

Non avendolo sarà più complicato.

Ahmanet ha creato una struttura piramidale di anime.

Tuttavia le anime che controlla sono legate da una gerarchia,come un filo che le lega.

Tutto parte dalla sua prima vittima.

Se riusciamo a togliere quell'anima dal suo controllo,collasserà tutta la struttura."

Naoko prese l'arco e una specie di paletta,poi iniziò a colpirlo con quest'ultima e a parlare in un'altra lingua.

"Va tutto bene,Rose."disse Lisa abbracciandola "È come una preghiera."

La donna proseguì parlando sempre più velocemente.

Un vento iniziò a soffiare sulle candele.

Naoko si fermò,poi prese l'otre nera e la aprì.

Si udirono dei suoni nella stanza.

"Che cos'era?"disse Lisa.

"Shhh."disse Naoko che prese il vasetto aperto e prese anche una boccetta bianca con la parte finale tonda e un lungo collo cilindrico.

Lei verso il liquido della boccetta dentro la ciotola e parlò in giapponese "Il sangue di mia sorella."

Naoko porse la tazza verso la bambina,ma venne fermata da Lisa.

"Che stai facendo?"disse Lisa.

"Lei lo deve bere."disse Naoko.

"Bere cosa?"disse Lisa.

"Non le farà male,ma ti prego..."disse Naoko.

"Non avevi parlato di questo."disse Lisa.

"Non abbiamo più tempo."disse Naoko "L'entità dev'essere fermata.

Qui c'è qualcosa legato alla prima persona che ne fu vittima."

Naoko guardò dietro di loro e vide Ahmanet che si contorceva e poi la fissava "Ti prego Rose.

Tu puoi cacciarla!

Tu puoi fermare questo male!"

"Andiamo,Rose."disse Lisa alzandola "Andiamo..."

Andando verso l'uscita videro Max che si mordeva le dita e tremava.

"Max!"disse Lisa mettendosi contro la parete.

Max guardò Naoko ed iniziò a sbattere le braccia al muro urlando istericamente, mimando i movimenti del marito di Kayako,poi corse contro la medium e lei si chinò evitandolo e andando alla porta.

Naoko corse fuori e Max la seguì.

"Ti prego,non farlo!"disse lei che prese una spranga di metallo e salì un gradino delle scale "Tu devi capire!

Ci sono già state troppe morti."

Lei provò a colpirlo,ma lui le afferrò la mano e le tolse la spranga.

"Max!"disse lei salendo le scale "Farmi del male non servirà.

Non voglio fare del male a Rose.

È Ahmanet che ti sta facendo questo!"

Lui le colpì il ginocchio spezzandolo e facendola cadere a terra.

Lei iniziò a strisciare,lui fece cadere la spranga e poi prese un coltello.

Max la seguì mentre strisciava,la prese per il volto e le conficcò il coltello nel collo da dietro trapassandole la gola e uccidendola.

Nella stanza dove era Lisa apparve Ahmanet.

"Andiamo Rose."disse lei che andò all'entrata ,ma vide la donna sulla porta.

Le 2 corsero verso la fine del corridoio,ma la porta si chiuse da sola.

Provarono ad aprirla,ma senza successo,poi tentarono con le altre e alla fine entrarono in una stanza.

"Andiamo."disse lei che vide dei piedi in una vasca ed iniziò a piangere avvicinandosi alla tenda"Cos'è?..."

Togliendo la tenda Lisa vide il corpo di Andy e lo abbracciò piangendo "No…

No..."

Andy la abbracciò e divenne Ahmanet.

Linda strisciò verso la parete opposta.

Rose si allontanò e guardò la tazza con il sangue a terra,si chinò,prese la ciotola e bevve il sangue.

Ahmanet scomparve.

Rose cadde a terra ed ebbe le convulsioni.

Lisa si guardò intorno e non la vide più "Rose..."

La ragazza trovò la bambina a terra e si accucciò "Rose!

Oh Dio Rose che hai fatto?"

Lisa la prese ed uscì trovando il fratello con il coltello in mano "Max!"

Max le guardò furioso.

"Oh Dio..."disse Lisa vedendo il corpo della donna orientale "Oh no…

No!

Max!"

Max iniziò a piangere e cadde in ginocchio,poi anche lei si sedette.

Il ragazzo gettò a terra il coltello.

"Ti prego."disse Lisa "Rose ha bisogno d'aiuto!

Max,ti prego!

Max,ti prego,abbiamo bisogno di te!

Andiamo Rose,aggrappati."

Le 2 si allontanarono.

Lisa entrò nella casa e poggiò la bambina sul divano,poi iniziò a preparare la bombola per farla respirare "Resta con me Rose."

Lisa le mise la maschera per respirare "Respira.

Respira..."

La bambina riaprì gli occhi.

"Ok."disse Lisa "Ok...stai bene…

Andrà tutto bene,adesso."

Max si mise a piangere appoggiato al muro e guardò il cadavere,poi sentì dei passi provenire dalle scale e vide un'ombra.

Vedendo il fantasma di Naoko cadere in ginocchio si alzò sconvolto.

Il fantasma tentava di camminare,ma la sua gamba rotta la faceva cadere a terra.

Max cadde a terra all'indietro,mentre il sangue usciva da collo del fantasma.

Lui si appoggiò alla porta in fondo al corridoio.

"No...no..."disse Max.

Il fantasma lo morse sul collo e lui urlò.

"Max?"disse Lisa "Devo andare.

Torno subito."

La ragazza salì al piano superiore e lo trovò morto con la gola aperta,così iniziò a piangere "Max..."

Poco dopo la polizia aveva circondato la casa e delle persone stavano portando via i corpi.

Lisa era vicina ad un'ambulanza e Rose era all'interno.

"Andremo insieme in ambulanza,ok?"disse Lisa "Non ti lascerò neanche un attimo."

"Ho tanta paura."disse la ragazzina.

"Non ti lascerò."disse l'altra abbracciandola "Andrà tutto bene,tesoro.

Niente può più farci del male.

Se noi 2 restiamo insieme...andrà tutto bene,vedrai."