UNDER THE SKIN
TERRA 33
2013
In un immenso vuoto nero c'era una luce azzurra.
Davanti alla luce azzurra apparve una sfera nera che aveva un buco circolare al suo centro che permetteva di vedere la luce dietro.
In un'immensa stanza nera c'era un cerchio bianco.
Un cilindro nero entrò nella circonferenza bianca che era un'apertura verso una grossa stanza bianca.
Si udì una voce femminile che inizialmente diceva cose incomprensibili : "Ah…
Do…
Ha…
Zzz...
Na-ga-ga.
Da-da-da.
Ga-ga-ga.
Na-da-da.
V-V-Va.
Va-va-va.
Vaaa…
Na-na-na.
Na-na-na.
Naa.
Na-na-na.
Na-na-no.
Fa...faro.
Fare.
Film.
Filmare.
Filmati.
Foglio.
Figlio.
Film.
Fingo.
Gonna.
Donna.
Quanto.
Tanto."
Il cilindro bianco cominciò ad espandere i suoi bordi come se fosse diventato liquido.
Una luce si accese ed illuminò un bulbo oculare finto.
"Inverno."disse la voce "Interno.
Viola.
Viola.
Piatto.
Lingua.
Lingua."
La pupilla del bulbo oculare si strinse.
Di notte sulla Terra,c'erano due cascate che poi formavano un torrente che scorreva tra le montagne.
L'acqua scendeva a valle e le zone intorno al fiume avevano delle piante spoglie,dell'erba gialla e anche della neve.
C'era una strada tra delle colline,sotto un cielo blu scuro e nuvoloso.
Una motocicletta passò sulla strada e prese una biforcazione,poi entrò in una galleria.
L'uomo era completamente coperto da un vestito nero di pelle e aveva un casco nero.
La moto era dello stesso colore.
La notte seguente la stessa moto viaggiava in strada.
Ai lati della strada c'erano dei lampioni e una cittadina in lontananza,poi la moto si fermò salendo su un piccolo marciapiede.
L'uomo scese e andò nel prato buio,scomparendo,poi tornò e aveva in spalla il cadavere di una ragazza con i capelli neri.
La portò verso il retro di un furgone bianco che si era fermato poco distante e la mise all'interno.
Il cadavere fu portato in un'enorme stanza bianca e una donna nuda,con capelli neri,a mezzo collo le si avvicinò.
Iniziò a toglierle gli stivali neri,le slacciò la cintura,le tolse la minigonna nera,poi le calze nere,le mutande rosse,la giacca nera,la maglietta e il reggiseno.
Prese i vestiti,li indossò e rimase a guardare per un po' il cadavere,poi si chinò e le toccò la pancia.
Una formica passò dalla pancia alle dita della mano,la donna si alzò e osservò l'insetto muoversi.
Scozia.
Il giorno dopo era una giornata molto nuvolosa sopra una cittadina,con dei palazzi alti venti piani.
Delle luci bianche si muovevano tra le nubi.
La donna scese delle scale nel palazzo e l'uomo prese la motocicletta dal furgone bianco e chiuse gli sportelli.
La donna si mise a sedere sul sedile,poi prese una piccola borsa nera da un cassetto ed estrasse le chiavi,mentre l'altro andava via con la moto.
Lei mise in moto il mezzo e iniziò a muoversi tra i palazzi ancora in costruzione.
Arrivò in una zona affollata di gente in un grosso centro commerciale e scese una scala mobile.
Davanti a lei c'era una grande folla e anche dei negozi.
Entrò in un negozio e iniziò a toccare delle pellicce,poi guardò una maglietta rossa e delle scarpe nere,poi andò a guardare i rossetti,prendendone in mano alcuni.
Il negozio era pieno di donne che si truccavano e si specchiavano.
Poco dopo era nel mezzo con indosso la pelliccia e si stava mettendo il rossetto,specchiandosi,poi andò in giro con il furgone.
Arrivò in una grande città e osservò le persone che camminavano fino a sera.
Arrivò in una zona dove c'erano dei palazzi di mattoni e trovò una folla di persone che camminavano in strada.
Entrò in un vicolo e proseguì per una zona dove c'erano delle villette,poi fermò il mezzo vedendo un uomo che camminava,lo riaccese,suonò il clacson,tirò giù il finestrino e lui si avvicinò.
La persona era un ragazzo,con il berretto nero,maglietta nera,jeans e scarpe da ginnastica.
"Dovrei prendere la M-8."disse lei.
"Beh...ah...si,devi continuare ancora dritta su questa strada...è abbastanza difficile da spiegare."disse lui indicando davanti a se con la mano sinistra "Tu lo sai dov'è l'Asda?"
"No."disse lei.
"Eh allora non so come spiegartelo."disse lui "Ci provo.
Se tu continui dritta da quella parte…"
"Si..."disse lei.
"...poi...lo vedi li in fondo il semaforo?"disse lui "Giri a destra,quando hai superato lo stadio...fai la rotatoria e continui dritta,poi a sinistra e a destra e sei...li ci sei,li prendi l'autostrada,c'è un supermercato Asda.
È enorme,lo vedi."
"Ok."disse lei.
"È fatta,ci sei."disse lui.
"Vai molto di fretta?"disse lei sorridendo.
"No."disse lui.
"Dove stai andando?"disse lei sorridendo.
"Qua vicino."disse lui indicando la strada.
"Perché?"disse lei "Vai a lavoro?"
"No,incontro una persona."disse lui.
"Cioè,hai un appuntamento?"disse lei.
"Si."disse lui.
"Ok...grazie."disse lei.
"Ciao."disse lui.
"Ciao."disse lei che ripartì.
Il Sole stava tramontando.
La donna fermò il furgone,vide un altro passante,poi lo raggiunse.
Lei chiese ad un altro uomo "Cerco un ufficio postale."
"Ufficio postale?"disse l'uomo.
"Si."disse lei.
"Credo che dovresti andare verso..."disse l'uomo.
"Ma da dove vieni?"disse lei.
"Da dove vengo?"disse lui "Albania."
"Ah,veramente?"disse lei.
"Ok."disse lui.
"E hai famiglia qui?"disse lei.
"Si."disse lui.
"Ah,certo."disse lei.
"Per l'ufficio postale è meglio che torni indietro,giri a destra,e lo trovi dopo il centro commerciale."disse l'uomo.
Lei guidò in un bosco al tramontare del Sole.
Gli alberi erano quasi tutti spogli,poi si fermò ad un lato dell'autostrada e abbassò il finestrino.
Un uomo si avvicinò.
Aveva i capelli neri corti,giaccone nero,jeans e scarpe nere.
"Ciao."disse lei.
"Persa?"disse lui.
"Si,persa."disse lei.
"Dove andavi?"disse lui.
"Dovrei prendere la M-8."disse lei.
"Arrivi alla rotatoria e ..."disse lui.
"Tu sei a piedi?"disse lei.
"Si."disse lui.
"E dove stai andando?"disse lei.
"A casa."disse lui.
"Stai andando a casa?"disse lei "Dalla tua famiglia?"
"No,no,io vivo da solo."disse lui.
"Vivi da solo?"disse lei.
"Ah,è fantastico."disse lui.
"Si?"disse lei mettendosi la cintura "Perché?"
"Faccio quello che voglio."disse lui.
"Da dove vieni tu?"disse lei.
"Govan."disse lui "È vicina."
"Da dove?"disse lei.
"Govan."disse lui.
"Govan..."disse lei "Perché lavori li?"
"No,no."disse lui "No,io lavoro per conto mio."
"Vuoi un passaggio?"disse lei.
"Ah...si,perché no."disse lui che salì sul furgone.
"Devi dirmi dove devo andare."disse lei.
"Per ora continua dritto e basta."disse lui.
"Ok,bene."disse lei "Ah,che lavoro fai?"
"Sono elettricista."disse lui.
"Oh,un elettricista."disse lei che guidò"Fa freddo,eh?"
"Oggi è proprio gelido."disse lui.
"Si."disse lei.
"Tu invece che stai facendo?"disse lui.
"Sto...sto trasportando...trasporto dei mobili... per la mia famiglia."disse lei.
"Dei mobili?"disse lui.
"Si."disse lei"Quindi vivi solo."
"Si."disse lui.
"E ti piace."disse lei.
"Altro che."disse lui.
"Che cos'è che ti piace tanto?"disse lei.
"Non ti rompe nessuno."disse lui.
"Continuo dritta,vero?"disse lei.
"Si,sempre dritta."disse lui.
"Ok."disse lei.
"Dritta ancora un po'."disse lui.
Poco tempo dopo lei era di nuovo sola e guidava in una cittadina di notte.
Si fermò e osservò la gente in strada,poi chiese ad un altro.
Il ragazzo aveva i capelli rasati,giaccone grigio,pantaloni neri e scarpe nere.
"Guarda se continui dritta su questa strada e ti tieni sulla corsia a destra..."disse l'uomo indicando.
"Cos'è?"disse lei.
"Ah,è il tatuaggio del mio nome."disse lui.
"È il tuo nome?"disse lei.
"Si."disse lui.
"Come ti chiami?"disse lei.
"Andy."disse lui.
"Andy?"disse lei "Ciao."
"Piacere di conoscerti."disse lui che le strinse la mano.
"Piacere mio."disse lei.
"Molte grazie."disse lui.
I due si strinsero la mano.
"Andy!"disse la voce di una ragazza,poi altri lo chiamarono.
Lei riprese a guidare.
Chiese ad un altro uomo e poi lo fece salire.
"Se fai l'autostop non sai mai chi si ferma,può essere chiunque."disse l'uomo "In genere però sono maschi."
L'uomo indossava un berretto,sciarpa verde,giaccone di pelle marrone,jeans blu e scarpe nere.
Lei rise.
"E poi è anche strano vedere una donna che guida un furgone."disse lui "Sicura che lo sai guidare?"
Lei rise "Niente ragazze?
Veramente?"
"No,nessuna ragazza te l'ho detto."disse lui.
"Beh,sei carino però."disse lei.
Lui si tolse il cappello.
"È meglio,così."disse lei.
"Si,più ordinato."disse lui.
"Hai un bel viso."disse lei.
"Tu dici?"disse lui.
"Si."disse lei.
"Grazie,sei gentile."disse lui.
"E io ti piaccio."disse lei.
"Cavolo,sei stupenda."disse lui.
"Sul serio?"disse lei.
"Eh,si."disse lui "Veramente."
"Grazie."disse lei.
"E oltre tutto hai un sorriso bellissimo."disse lui.
"Trovi?"disse lei.
"Si,bellissimo."disse lui.
"Il tuo mi piace."disse lei.
"Si?"disse lui.
"Anche tu hai un bel sorriso."disse lei.
"Grazie."disse lui.
"Ok."disse lei.
"Ok..."disse lui.
Lei aprì la porta di legno di una casa e lui entrò.
Le pareti erano di mattoni e dentro era buio.
Una volta entrato si ritrovò dentro un immenso spazio nero che aveva il pavimento lucidissimo che rifletteva solo le loro immagini.
Lei si tolse la pelliccia e lui la giacca,poi continuarono a spogliarsi camminando.
Lui le andò dietro e lei continuò ad avvicinarsi.
Lei si fermò a distanza da lui che si tolse le scarpe e poi il resto dei vestiti.
Lei si tolse la maglietta e camminò.
Mentre lui si avvicinava,il pavimento diventò liquido e lui sprofondò sotto la superficie lentamente fino ad essere completamente inghiottito,mentre lei camminava,poi si voltò e non lo vide più.
Lei riprese i vestiti e si allontanò tranquillamente.
Iniziò a guidare di notte e tornò nel centro della città,si fermò e fece passare dei ragazzi,poi proseguì.
Il giorno dopo l'acqua del mare bagnò una spiaggia fatta di sassi e oltre c'erano dei massi marroni,poi un prato in salita e le scogliere.
Un uomo con la muta si tuffò nel mare,mentre una donna camminava sui sassi.
La donna era bionda,con un lungo abito chiaro,jeans blu e stivali arancioni.
La ragazza mora era a guardarla,ma con il corpo diretto verso il mare.
Alle sue spalle c'erano delle scogliere.
La donna guardò l'uomo con la muta andare a largo e poi tornare a riva.
Il sole non era ancora visibile in cielo,ma la luce c'era ancora.
L'uomo si avvicinò.
Aveva i capelli marroni corti.
"Pensavo...che volevi fregarmi l'asciugamano."disse lui indicando l'asciugamano e prendendolo.
"No,volevo parlare con te."disse lei "Conosci dei posti per fare surf qui intorno?"
"Non sono un surfista."disse lui "Mi sono piazzato li dietro con la tenda.
Vado un po' in giro."
"Si."disse lei.
"Leggo,faccio il bagno..."disse lui.
"Non sei di qui,però."disse lei "Da dove vieni?"
"Dalla Repubblica Cieca."disse lui.
"Come mai sei venuto in Scozia?"disse lei.
"Volevo...volevo un po' staccare la spina."disse lui.
"Ma perché qui?"disse lei.
"Perché sei...perso nel nulla."disse lei.
"AIUTO!"urlò una donna che era in mare "AIUTO!"
L'uomo si avvicinò e corse,insieme al marito della donna.
La zona dove erano i 2 era piena di grosse onde e scogli.
Lei si avvicinò lentamente.
La donna scomparve tra le onde.
Quello con la muta portò l'altro a riva che però si tuffò ancora tra le onde.
L'uomo con la muta si sdraiò a terra e svenne.
La ragazza mise le mani in tasca e poi si avvicinò,trovandolo disteso a terra,poi prese un grosso sasso e lo colpì alla nuca,poi lo voltò e lo guardò e trascinò il corpo sui sassi con una sola mano,mentre un bambino piangeva disperato.
Poco tempo dopo era sul furgone e guidava tra le campagne.
Il cielo era nuvoloso.
L'uomo con la muta era svenuto nella sua auto.
La notte seguente l'uomo sulla motocicletta aprì la tenda dell'uomo con la muta e frugò all'interno,poi la tolse e la portò via.
L'uomo si avvicinò al bambino che era ancora sulla spiaggia e piangeva,raccolse un asciugamano e poi se ne andò.
La donna era nel furgone che era fermo e sentiva il pianto di un bambino provenire da una macchina.
Una macchina bianca si fermò accanto al furgone e un ragazzo mise la testa fuori dal finestrino.
Lui aveva i capelli rasati e maglietta bianca.
"Lasciala perdere!"disse il guidatore.
"Dove sta andando."disse lui "Ce ne sono centinaia come te,ma se vuoi puoi venire con me."
"Ehi,chiedile se ha un'amica?"disse un altro.
"Facciamo a chi è più veloce?"disse il ragazzo,ma la macchina partì.
Lei restò a fissarli,poi mise in moto il furgone,arrivando su una strada che aveva una costruzione in fondo a destra e una collinetta a sinistra.
Sulla parte dove c'era la collina c'era un uomo che camminava.
La strada aveva una curva a destra prima della struttura.
L'uomo attraversò la strada.
Lei girò a destra guardandolo,poi fermò il mezzo mentre lui andava verso la struttura rettangolare e scese.
L'uomo indossava una camicia azzurra,pantaloni neri e scarpe nere.
Lei gli arrivò alle spalle,ma poi vide una porta aprirsi e tornò indietro,ma si trovò davanti una folla di ragazze.
"Ehi,dove vai?"disse una bionda.
Le altre le si misero intorno.
"Vai dalla parte sbagliata,devi venire con noi."disse la bionda.
Lei si guardò intorno.
"Ti va di divertirti un po'?"disse una mora "Dai vieni con noi.
Ci divertiamo,la discoteca è di la."
La donna si fece trascinare.
Le ragazze la portarono nella discoteca urlando la frase "Sempre di più!"
La donna con i capelli neri si guardò intorno con aria impassibile e vide i ragazzi che ballavano,poi si mosse tra di loro.
Arrivò ad un corridoio con le luci rosse e camminò velocemente arrivando ad una porta,la aprì ed arrivò ad un altro corridoio con tubature verticali,una parete liscia marrone e l'altra fatta di mattonelle nere.
Girò a sinistra,dopo aver superato una colonna cilindrica di mattonelle verdi e scese 2 rampe di scale di uno stretto corridoio,aprì una porta e si trovò in una stanza a luci rosse piena di gente,poi camminò lentamente.
"Wow!"disse il ragazzo che lei aveva seguito "Ti posso parlare un minuto,tesoro?
Ti volevo parlare da prima,ma ad un certo punto sei sparita e ho pensato te ne fossi andata.
Beh,comunque...basta con le cazzate.
Mi piacerebbe offrirti da bere.
Tu sei da perdere la testa e io...insomma...io sono solo...tu sei sola.
Ce la potremmo bere una cosa."
"Ti avevo notato per strada."disse lei.
"Hai notato me per strada?"disse lui "Tu noti me?
Ci beviamo una cosa?"
"Sei solo qui?"disse lei.
"Solissimo,te l'ho detto."disse lui.
Poco dopo i 2 erano in un'altra stanza e il ragazzo stava ballando insieme a lei che si muoveva poco,poi lui la abbracciò baciandole il collo.
Poco dopo il ragazzo ballava nella stanza nera,senza maglietta.
Lei si tolse la camicia e lui si tolse pantaloni e mutande,poi iniziò a camminare all'indietro.
Lui andò in avanti e finì nel pavimento.
La donna andò a rivestirsi e se ne andò.
L'uomo era sospeso in una zona scura e galleggiava nel vuoto.
Il pavimento era più luminoso del resto e lui poté vedere la donna andare via,poi si guardò intorno.
Guardò in basso e vide il nero più totale,poi guardò davanti a se e vide l'altro uomo.
Lui toccò la mano dell'altro che era molto pallida.
La pelle dell'uomo cominciava ad avere delle grosse rughe sui gomiti e il volto era gonfio.
L'uomo fu allontanato dall'altro di pochi metri,rimase fermo e il suo corpo si svuotò del tutto.
La sua pelle rimase fluttuante come una busta vuota e andò verso il basso.
In un'altra zona della stanza nera c'era una strada rettangolare dritta che conduceva verso un'apertura rettangolare da cui usciva luce rossa.
Su questa strada c'era il sangue e gli organi del tutto tritati dell'uomo che scorrevano verso la luce.
Nessun organo era rimasto intatto.
Il liquido andò tutto nell'apertura e non lasciò nemmeno una goccia.
I lati della strada erano segnati da 2 linee rosse.
Nella stanza nera apparve anche una luce fucsia con dei raggi viola che poi divenne rossa,illuminando la zona.
Una volta che tutto divenne rosso la luce centrale divenne bianca al centro con un'aura viola intorno.
La donna era nel furgone il giorno dopo e abbassò il finestrino vedendo un uomo con una rosa in mano.
Il furgone era in mezzo al traffico che era del tutto fermo.
L'uomo aveva i capelli neri corti,giaccone nero,pantaloni neri e scarpe nere.
"L'uomo in quella macchina ha comprato la...la rosa per te."disse quello davanti al furgone,indicando una macchina.
Un uomo la salutò.
Lei prese la rosa e chiuse il finestrino e la posò sul sedile accanto,ma poi la osservò e vide che c'era del sangue sulla plastica intorno alla rosa che le rimase sulla mano e la guardò,poi mise in moto.
Il traffico bloccò il furgone ancora e lei guardò l'uomo che si puliva la mano con un fazzoletto.
Lei si guardò la mano insanguinata.
Poco dopo era parcheggiata vicino ad un muro di mattoni e ascoltava la radio.
"Il cadavere di un uomo è stato ritrovato su una spiaggia non lontana da qui."disse la voce femminile alla radio "La moglie e il figlio risultano dispersi.
La polizia ha già proceduto all'identificazione.
Si tratta del trentaseienne Kennent Mclellan,di Edimburgo.
Sembra che il cadavere,rinvenuto da un turista,sia rimasto in acqua per diverso tempo.
Il signor Mclellan insegnava chimica all'università di Edimburgo.
L'allarme è stato lanciato quando non è stato visto andare a lavoro stamattina.
La sua macchina è stata ritrovata nel parco vicino.
Si pensa che la moglie,la trentaduenne Allison Mclellan,e il figlioletto di 18 mesi fossero insieme a lui.
Le ricerche con l'elicottero della guardia costiera sono state interrotte a causa della nebbia.
Il prossimo notiziario fra un'ora."
Lei si guardò intorno e vide le persone che camminavano.
Durante il giorno rimase parcheggiata in varie zone e vide varie persone.
Poco dopo aveva un uomo nel furgone.
"Oh cazzo...sei veramente bella."disse l'uomo.
Lui aveva i capelli scuri,corti,giaccone marrone,maglietta grigia,con delle linee marroni orizzontali,pantaloni neri e scarpe nere.
"Tu dici?"disse lei.
"Hai degli occhi...hai qualcosa in quegli occhi."disse lui "Gli occhi, le labbra,quei capelli neri..."
"Si?"disse lei.
"Sei semplicemente...incredibile."disse l'uomo.
Lei lo condusse alla casa.
Era un edificio quadrato,di 2 piani,con pareti grige,tetto triangolare nero.
C'erano 2 finestre quadrate con persiane nere chiuse,2 finestre più piccole al secondo piano e una sopra la porta.
Lei aprì la porta ed entrò nel buio.
Lui la seguì trovandosi nella dimensione nera.
Poco dopo lei si stava mettendo il rossetto controllandosi con uno specchietto nero.
L'uomo che era in motocicletta era alla sua sinistra e senza casco.
Aveva i capelli neri e corti.
Il pavimento su cui erano era fatto da mattoni rettangolari.
L'uomo le girò intorno una volta che lei ebbe terminato andandole alle spalle.
Lei rimase fissa a guardare il vuoto.
Lui si avvicinò alle sue spalle,poi le andò a destra e poi davanti.
I 2 si fissarono negli occhi,poi lui si avvicinò e la fissò ancora,poi avvicinò il suo volto al suo.
L'uomo se ne andò via.
Lei restò a fissare il vuoto,poi uscì di casa e camminò in strada.
Camminando inciampò e finì a faccia a terra,spaccando l'asfalto e restando a fissarlo a pochi centimetri da terra.
"Ehi?"disse un uomo "Ehi tutto bene?
Ma che è successo?"
L'uomo aveva i capelli bianchi,giaccone nero,pantaloni neri e scarpe nere.
Arrivò un altro con capelli neri,giaccone giallo,pantaloni neri e scarpe nere,più un'anziana con un lungo cappotto nero.
"Come ha fatto?"disse il secondo "Ha inciampato?"
"Aiutami a rialzarla."disse il primo.
I 2 la afferrarono e provarono a smuoverla.
"Accidenti..."disse il secondo "Non ci riesco…
Pesa una tonnellata!..."
Lei iniziò a rialzarsi.
"Sei inciampata,eh?"disse il secondo.
"Sto bene."disse lei.
"A posto?"disse il primo.
"Ce la fai?"disse il secondo.
"Si."disse lei che iniziò a camminare tra la folla.
Lei iniziò ad osservare la gente intorno,durante il giorno.
Iniziò a farsi buio.
Lei continuò ad osservare i ragazzi e gli uomini in strada,poi immaginò una dimensione dorata,con il suo volto al centro.
Poco dopo era nel furgone e guidava,poi rallentò e fermò il mezzo,guardandosi intorno e vedendo una strada deserta,poi vide passare un uomo che indossava un capotto bianco lungo,pantaloni neri e scarpe nere.
Un uomo con berretto nero,giaccone scuro,pantaloni neri e scarpe nere si avvicinò al suo finestrino.
Lei lo guardò,lui le fece cenno di abbassare il finestrino e diversi uomini saltarono sul furgone urlando ed insultandola.
Lei mise in moto il furgone e andò via nella calma più totale.
Poco dopo fermò il furgone,si slacciò la cintura e inserì il freno a mano,poi aprì il finestrino opposto.
In quel momento passò un ragazzo con un impermeabile nero e cappuccio nero in testa.
Aveva i pantaloni neri e le scarpe nere.
"Chiedo scusa!"disse lei che si affacciò al finestrino "Scusami,forse mi sono persa,credo.
Vado bene di qua per il centro?"
"Si."disse il ragazzo che aveva il volto nascosto nell'ombra.
"Sicuro?"disse lei "Manca tanto?"
"Più o meno una decina di minuti."disse lui.
"Per caso anche tu vai in centro?"disse lei.
"Io vado al supermarket."disse lui.
"Ed è di strada?"disse lei.
"Si."disse lui.
"Posso darti un passaggio se ti va."disse lei "Vuoi?"
Il ragazzo aprì lo sportello e si mise la cintura.
Il volto del ragazzo era distorto,pieno di bozzi,con le orbite una più alta dell'altra.
"Alzo un po' il riscaldamento."disse lei e lui si tolse il cappuccio.
"Così è meglio."disse lei e lui la guardò "Sei molto silenzioso.
Come mai vai a fare la spesa di notte?"
"Non sopporto la gente."disse lui.
"Perché?"disse lei.
"È ignorante."disse lui.
"I tuoi amici?"disse lei "Non hai qualche amico?"
"No."disse lui.
"Nemmeno la ragazza?"disse lei.
"No."disse lui.
"Quanti anni hai?"disse lei.
"26."disse lui.
"L'ultima ragazza quando ce l'hai avuta?"disse lei.
"Non ce l'ho mai avuta."disse lui.
"E non ti senti un po' solo?"disse lei.
"Si."disse lui.
"Hai delle belle mani,sai?"disse lei e lui si guardò le mani "Bellissime mani."
Lui le sorrise e lei rispose sorridendo.
"Grazie."disse lui.
Lei fermò il mezzo "Ti va di guardarmi?"
"Qui non c'è il supermarket,vero?"disse lui.
"No."disse lei che si girò verso di lui "Senti,l'ho notato che mi guardavi prima."
"Allora?"disse lui.
"Mi è piaciuto."disse lei "Sei a disagio?"
"No,voglio solo andare a destinazione."disse lui.
"Davvero non ci pensi mai a quello?"disse lei.
"Non ci penso a cosa?"disse lui.
"A stare con una donna?"disse lei"Quando ne hai toccata una l'ultima volta?"
"Mai."disse lui.
"Dammi quella mano."disse lei che allungò la mano destra dell'uomo con la sinistra "È fredda."
"Devo tornare presto."disse lui.
Lei gli mise la mano sul volto,poi lo lasciò "Com'è stato?"
"Bello."disse lui.
"Vuoi farlo ancora?"disse lei.
"Si."disse lui toccandola.
"Ti va di toccarmi il collo?"disse lei che gli mise la mano sul collo "Vieni."
Lui le accarezzò il collo.
"Ti è piaciuto?"disse lei.
"Si."disse lui.
"Le tue mani sono morbide."disse lei "Ho un posto a meno di mezz'ora da qui.
Ci andiamo insieme?"
"Si..."disse lui e lei sorrise,poi iniziò a guidare.
La porta della casa era aperta.
All'interno c'era una scala,divisa in rampe che portava di sopra.
Le pareti erano coperte con una carta marrone,con dei simboli e strappata in molte parti,mentre la parte bassa era verde scuro.
Lei salì al piano di sopra ed entrò in una stanza nera,trovandosi nella dimensione buia con lui.
All'interno della stanza c'era una figura nera,alta,magra e calva che non era ben distinguibile.
"È freddo."disse lui.
"Non ci fermerà."disse lei.
La figura si muoveva lentamente.
Lei era rimasta con reggiseno e mutande addosso,mentre lui era del tutto nudo.
Il ragazzo le si avvicinò,guardandosi intorno,mentre lei indietreggiava.
"Vieni da me."disse lei che si tolse il reggiseno,poi si tolse le mutande ed indietreggiò.
"Sto sognando?"disse lui.
"Si."disse lei.
"Sto sognando?"disse lui.
"Si stiamo sognando."disse lei.
Il ragazzo iniziò a sprofondare nella sostanza,mentre lei camminava all'indietro.
Una volta scomparso lei si fermò.
La figura calva e nera restò a guardare in silenzio.
Lei si rivestì e scese le scale,ma poi ,prima di mettersi la pelliccia,si bloccò davanti ad uno specchio circolare posto tra una rampa di scale e l'altra,cominciando a fissarsi attentamente e a lungo,poi guardò verso la porta.
Il Sole iniziò a sorgere anche se la giornata era nuvolosa.
Lei fece uscire il ragazzo dalla porta e corse verso il furgone,senza mettersi la pelliccia.
Indossava una maglietta fucsia,jeans blu e stivali marroni.
L'uomo sulla motocicletta sfrecciava sulla strada nella foresta.
Il ragazzo vagò nudo nei campi di erba alta e ingiallita,diretto verso la città.
Il cielo era nuvoloso e poco luminoso.
Il ragazzo andò verso un laghetto dove c'era un piccolo bosco e proseguì.
L'uomo con la moto girò a destra.
La donna era dentro il mezzo,poi lo mise in moto.
L'uomo sfrecciò tra delle case ad un solo piano,fatte di mattoni e con il tetto a triangolo,poi si fermò e scese,camminò velocemente verso il prato,sfondò con un pugno il vetro di un'auto e aprì la portiera,poi aprì il porta bagagli,andò verso il prato e si diresse verso il ragazzo deforme.
La donna continuò a guidare.
L'uomo caricò il ragazzo nel porta bagagli e andò via con l'auto,mentre una vecchia lo guardava da dietro una finestra.
Tra le montagne c'era una valle con dell'erba marrone e un laghetto.
Il vento soffiava molto forte.
La donna continuò a guidare con sguardo triste e vuoto,poi si fermò,scese dal mezzo e cominciò a camminare velocemente tra la nebbia che era sulla strada.
Lei rimase fissa nella nebbia e guardò la strada,da una parte e dall'altra,si guardò intorno e poi sentì un uccellino volare via.
La nebbia si diradò.
La valle era estremamente silenziosa.
Il motociclista guardò dentro lo specchio circolare,poi guardò la porta ed uscì.
In un'altra zona c'era un bosco,con una montagna dietro e con della neve in cima.
In quella zona c'era un ristorante.
Le pareti erano celesti,con la parte bassa di legno,le colonne rettangolari erano azzurre,con la parte bassa di legno.
I tavoli erano di legno e le sedie avevano lo schienale grigio,con righe rosse verticali.
Lei era seduta ad uno dei tavoli,con dietro delle finestre che davano sulla valle,con oltre il lago e oltre c'erano delle colline.
Una donna le portò una fetta di torta al cioccolato,un tovagliolo e un cucchiaino.
La donna aveva una maglietta bianca a mezze maniche,con sotto una maglietta nera,scollata,pantaloni neri,scarpe nere.
La donna si allontanò.
Lei prese la forchetta e prese un pezzo di torta,lo portò alla bocca molto lentamente e lo mangiò,ma poi iniziò a tossire e sputò il pezzo di dolce.
"Si,è successo anche a te."disse una donna parlando con il marito.
Poco dopo la donna camminò su una strada di campagna da cui partiva una seconda strada che andava indietro verso una salita dove c'era una casa bianca a 2 piani,con il tetto a punta e alcuni alberi vicini.
Attaccata a questa stradina ce n'era un altra che invece andava in discesa e su una recinzione messa sul lato di questa strada c'era una donna con capelli castani lunghi,giacca nera,pantaloni neri e scarpe nere.
Intorno c'erano altre case.
Lei passò oltre e la donna si voltò a guardarla.
"L'autobus sta per arrivare."disse la donna.
La ragazza si fermò e la guardò,poi si avvicinò,andando verso una panchina verde che era dentro una struttura di vetro,con delle colonne verdi e un tetto a triangolo e si sedette guardando davanti a se.
La donna castana la guardò con le braccia incrociate.
Poco dopo le 2 erano su un autobus vuoto.
I sedili erano blu con macchie rosse e c'erano delle spranghe di metallo giallo verticali attaccate ad essi.
L'autista era un uomo con capelli biondi chiari,baffi,occhiali,giacca rossa sopra e grigia sotto,guanti,pantaloni neri e scarpe nere.
"Non sarebbe meglio che ti mettessi una giacca?"disse l'autista "Qui il tempo è terribile.
Ti prenderai un bel raffreddore se non ti metti una giacca e anche il cappello.
Non sei vestita nel modo giusto."
La donna castana si mise seduta dietro di lei che continuava a fissare il vuoto.
"Va tutto bene?"disse la donna "Eh?
Stai bene?"
L'autista la guardò.
"Posso fare qualcosa per te?"disse lei.
"Lasciala in pace,non ha voglia di parlare."disse l'autista e l'altro si fermò.
"Hai bisogno di aiuto?"disse la donna.
La ragazza si voltò verso di lei "Si."
Poco dopo arrivarono ad un paese nella prateria.
Le case erano rettangolari a 2 piani,grige e marroni,con tetto triangolare marrone,blu o rosso.
Le 2 camminarono per la strada e lei ora indossava una giacca di pelle nera.
Le 2 entrarono in un negozio e la donna castana prese un sacchetto,poi iniziò a fare la spesa.
Prese una confezione di uova,la aprì per controllare che fossero a posto e la prese,poi andò nella zona frigorifero a prendere da bere.
Le 2 uscirono sotto la pioggia e salirono delle scale che li condussero ad un dosso,camminando tra 2 file di staccionate,una marrone e una rossa,poi arrivarono ad un muretto di mattoni nero con sopra una staccionata.
Lei guardò le strade perpendicolari.
Le 2 arrivarono a 3 edifici grigi,con un piano solo,di cui quello in fondo era più in alto degli altri.
Gli edifici avevano il tetto triangolare.
La donna prese le chiavi ed aprì la porta.
Nella mano destra aveva la busta verde della spesa.
La porta era di legno,con una vetrata rettangolare al centro,con la parte superiore appuntita e con una rosa disegnata sul vetro.
La casa aveva le pareti celesti,con una scala che andava verso l'alto con la ringhiera di legno.
Lei posò la busta a terra,la ragazza entrò e l'altra chiuse la porta.
"Mi dai il giubbotto?"disse lei e l'altra gli diede il cappotto nero.
La donna castana lo appese alla base della ringhiera della scala,poi andò a prendere la busta,andando in cucina.
La ragazza rimase fissa nel corridoio per un po'.
In una stanza c'era un televisore a muro,acceso,accanto c'erano 3 ripiani con 3 lettori DVD diversi,un tavolino sotto il televisore,un'asta di metallo sul lato destro del televisore,con un vetro di metallo in cima,posto ad imbuto verso l'alto con dentro una lampadina,un orologio circolare con la
parte bassa allungata.
In parallelo al televisore c'era un letto.
Dalla parte opposta della stanza c'erano 2 poltrone chiare,con sopr davanti c'era un tavolinetto di vetro con 2 ripiani e sopra c'erano 2 piatti.
La donna castana mangiava,mentre l'altra osservò la tv con sguardo fisso.
Alla tv davano uno spettacolo di magia.
La sera seguente la donna castana era nella cucina bianca e ascoltava la radio,stando piegata in avanti e con le mani sul piano cottura,poi andò a lavare i piatti.
Fuori era notte.
L'altra era seduta su una sedia,in una angolo,ad un tavolinetto fatto da mattonelle bianche,come anche il resto della stanza.
Sul tavolo c'era un piano orizzontale rettangolare di legno.
Lei aveva la mano sinistra sul piano ed iniziò a muovere le dita a ritmo con la musica.
Poco dopo la donna castana salì le scale con una tazza e la poggiò su un comodino di legno dove c'era un libro e una lampada con la base circolare e dorata.
Dall'altra parte del letto c'era la donna in piedi,con accanto un mobile con diversi cassetti,una lampada sopra e 2 casse impilate.
La donna aprì l'armadio ed estrasse una piccola stufa che si accese diventando rossa.
"Buona notte."disse l'altra chiudendo la porta.
La donna guardò la stufa.
Poco dopo lei spense la luce e l'unica fonte di illuminazione della stanza era la stufa.
Lei si tolse i vestiti e si guardò ad un lungo specchio orizzontale,verticale che era negli sportelli dell'armadio.
Lei si avvicinò allo specchio,poi alzò 2 volte la gamba destra,si toccò le mani,si toccò il collo,girò le gambe e si guardò la schiena.
La stessa notte il motociclista arrivò ad una stazione di servizio,si incontrò con altri 2 e poi i 3 salirono sulle motociclette,poi si divisero andando in strade diverse.
Il giorno dopo le 2 camminarono in una stradina tra i boschi e 3 cavalli passarono davanti a loro.
Sui cavalli c'erano delle persone.
La donna castana indossava un giaccone di pelle nero,pantaloni marroni e scarpe nere,mentre l'altra indossava una giacca chiara,maglietta fucsia,jeans e stivali neri.
Si fermarono davanti ad una pozza.
Il sentiero conduceva ad una zona senza alberi e nel punto in cui finivano c'era un muretto a sinistra e una staccionata a destra.
La ragazza con i capelli neri andò dietro l'altra,si mise il suo braccio destro intorno al collo,la prese in braccio e passò nell'acqua,poi la mise a terra.
Le 2 proseguirono.
Il motociclista si fermò su un ponte e guardò un'autostrada,poi proseguì.
Poco dopo i 2 erano sulle rovine di un castello abbandonato.
La ragazza con i capelli neri si mise appoggiata ad una parete all'interno di una spaccatura sul muro e l'altra la raggiunse.
"Stai bene?"disse quella castana "Se hai paura andiamo via."
L'altra gli si mise davanti "Vieni.
Non è niente."
Le 2 scesero le scale lentamente.
"Dai,tranquilla." disse la castana che scese le scale tenendo l'altra per mano.
L'altra si fermò.
"Coraggio."disse l'altra e le 2 arrivarono alla fine"Non è niente.
Ce l'hai fatta.
Ce l'hai fatta."
Il motociclista passò in una strada nel deserto.
La sera seguente la ragazza con i capelli neri era nella casa e chiuse gli occhi mantenendo la testa piegata all'insù.
Era seduta sul letto con l'altra che si avvicinò e la baciò.
Lei le accarezzò il volto e la donna le mise la mano sinistra sulla guancia,mentre l'altra la teneva con la sua mano destra.
Poco dopo lei si distese sul letto ed era senza maglietta,ma con il reggiseno.
La donna castana le tolse i jeans,poi la baciò sulla bocca e sul collo,le tolse le mutande e la baciò,poi provò a toccarla tra le gambe,ma la ragazza le fermò il braccio con la mano destra,poi la spostò.
"Tutto bene?"disse l'altra.
La ragazza andò alla finestra e guardò.
Il vento soffiava su un prato di erba marrone e poco oltre c'era una sconfinata foresta di abeti molto alti.
Lei camminò nell'erba verso la foresta.
Indossava un giaccone grigio jeans blu e stivali neri.
Corse all'interno della foresta e poi camminò.
A terra c'erano molte pozze d'acqua dato che stava piovendo.
Lei scavalcò 2 tronchi e poi un terzo.
Vide un uomo in lontananza e si fermò.
L'uomo aveva un berretto chiaro,cappotto bianco,maglietta nera e pantaloni rossi.
"Fai una camminata nel bosco?"disse l'uomo mentre lei avanzava.
"Cosa?"disse lei.
"Stai facendo una camminata nel bosco?"disse lui "Si,si,però...attenta a dove metti i piedi,è...il terreno è molto scivoloso...è...il periodo,l'estate è meglio.
Piove comunque parecchio anche d'estate,ma sarà sempre meglio,molto meno di adesso.
È pieno di sentieri,tranquilla.
Non c'eri mai stata prima?
No?
È la prima volta?
Si?
Tanto non ti puoi perdere,qui è tutto ben segnalato,ma...ci sono...2000 acri di foresta intorno a te,non dovresti...dovresti avere parecchi posti dove andare.
Sei qui da sola?"
"Si."disse lei.
"Si?"disse lui "Da sola?
Beh,è un bel posto se cerchi la solitudine,cioè se vuoi raccogliere un po' i tuoi pensieri."
L'uomo mise i guanti neri in tasca.
"Allora,va bene...goditi la tua bella passeggiata."disse l'uomo.
"Bene."disse lei che proseguì.
In una strada tra alberi spogli c'era il motociclista che sfrecciava a tutta velocità.
Alla sua sinistra c'era un lago oltre gli alberi da cui emergevano alcuni alberi.
La ragazza uscì da dietro un cespuglio e camminò lentamente in avanti verso una casetta di legno,con il tetto a triangolo,poi vide il cartello sulla porta di legno,sbloccò la serratura,guardò dentro e chiuse la porta.
L'interno era fatto da pareti di roccia,con delle lavagne in alto.
C'era un tavolo con delle sedie,una zona con 3 gradini di pietra che dava su un'altra zona con un panno rosso a terra,dei fili verdi appesi sul soffitto e con delle mollette sopra.
Lei si guardò intorno lentamente,poi si sedette accanto ai gradini e guardò il camino spento,poi strisciò sul piano superiore all'indietro fino ad appoggiarsi ad una parete,poi si mise distesa a terra,verso destra.
Il soffitto aveva diverse finestre.
Il vento iniziò a soffiare forte sulla foresta,tanto da piegare gli alberi.
L'uomo che lei aveva incontrato nel bosco entrò nella casetta,si tolse il berretto,rivelando di essere calvo ed iniziò a toccarle le gambe.
Lei si svegliò di scatto e con una spinta lo fece volare sulla parete opposta,poi corse via,andò nel bosco,si guardò alle spalle,poi andò a sinistra e si nascose vicino a dei tronchi rovesciati,con la parte inferiore che era coperta di foglie,poi si guardò intorno e riprese a camminare,poi riprese a correre,arrivando ad un camion che trasportava dei tronchi fermo in mezzo alla strada nel bosco e diviso in 2 parti.
In mezzo c'era anche un braccio meccanico che serviva per sollevare i tronchi.
Lei rimase a guardare il mezzo,andò verso la parte frontale,aprì lo sportello e salì a bordo ,poi lo richiuse,poi si mise a cercare le chiavi.
In quel momento vide l'uomo calvo sulla strada che si avvicinava,poi corse via nel bosco.
L'uomo le andò dietro e poco dopo si fermò vedendola semi nuda nel bosco e con parti di pelle mancante sulla schiena.
Lei continuò a togliersi i vestiti.
Sotto la pelle umana c'era una pelle del tutto nera e liscia.
Lei si mise in ginocchio,si mise le mani dietro la testa e si tolse la pelle di dosso.
Aveva la pelle nera,testa calva,volto femminile,occhi neri,senza ne iride ne pupilla,dello stesso colore del resto del corpo.
La creatura guardò il suo volto umano.
L'uomo tornò indietro e le gettò della benzina addosso,lei si alzò e l'uomo le diede fuoco,poi corse via.
L'essere guardò il fuoco su di se che si spense poco dopo.
La creatura arrivò ad una grotta il cui interno divenne nero improvvisamente,lei avanzò nella grotta e scomparve nel buio.
L'uomo in motocicletta era su un'altura innevata,senza casco e guardava di sotto,poi si guardò intorno.
