HELA:FIGLIA
FLASHBACK
2010
Un uomo era seduto in una stanza buia di notte e fuori stava piovendo a dirotto.
L'uomo aveva capelli marroni e indossava una giacca nera,camicia bianca,cravatta nera,pantaloni neri e scarpe nere.
In quel momento cadde un fulmine.
L'uomo era curvo in avanti e fissava il vuoto.
Davanti a lui c'era un lungo corridoio con molte porte.
Tuonò ancora.
Alla sua sinistra c'era uno specchio.
L'uomo alzò la testa sentendo il pianto di un neonato provenire dal corridoio.
L'uomo sorrise,poi ci fu un altro lampo e lui abbassò la testa,poi la rialzò e sentì silenzio.
In un'altra stanza c'erano dei lettini di plastica trasparenti con dentro dei neonati.
Un'infermiera ne portò uno dentro un panno bianco.
La donna aveva i capelli neri,un lungo abito bianco e i capelli erano legati.
La maggior parte dei bambini dormiva.
La donna stava per mettere il neonato nella culla.
Il bambino,con il volto molto pallido,aprì gli occhi,che avevano iride e pupilla piegati verso il basso,aprì la bocca e da essa uscì un'enorme massa di capelli neri.
La donna urlò.
In una serra piena di piante c'era una donna che leggeva una lettera.
La donna aveva i capelli neri,legati dietro la testa,con un fermaglio fatto di lunghe foglie,una collana bianca e un lungo abito bianco.
"La bambina è nata."disse la donna "Questa gioia riempirà il mondo."
Sulla lettera passò un ramò con delle foglie che si muoveva da solo.
Tutte le piante della serra iniziarono a muoversi.
FINE FLASHBACK
2015
In una scuola c'era una bambina in un cortile ed era dentro un cerchio formato dai compagni di classe che si tenevano per mano.
La bambina aveva lunghi capelli neri,maglietta viola, gonna nera,calze nere e scarpe nere.
Tutti i bambini,inclusa lei,indossavano un giacchetto verde.
Gli altri bambini le giravano intorno e cantavano.
Lei era accucciata a terra,con le mani sugli occhi.
Poco dopo la bambina tolse le mani e si trovò sola,poi si guardò alle spalle e vide altre 3 compagne che la fissavano in lontananza.
"Guarda,Nina è li,tutta sola."disse una indicandola.
In una casa c'era una ragazza seduta ad una scrivania e scriveva al computer.
La ragazza aveva i capelli neri a mezzo collo,frangetta sulla fronte,indossava una camicia blu a righe e indossava dei pantaloni neri.
La casa era buia in quanto poca luce filtrava dalle finestre.
La ragazza stava guardando un sito di abiti online,poi cliccò su uno di essi.
Poco dopo guardò la finestra,si alzò e prese un telefono che era sul bancone della cucina.
Iniziò a passeggiare per la cucina in attesa.
"Pronto?"disse lei "Com'è?
Oh,vedo…
Ho capito.
Va bene.
Aspetterò.
Cosa?
La voce di una bambina?"
La ragazza si guardò intorno "Huh...non ci sono bambini qui.
Ok,ciao."
Lei attaccò il telefono,poi si voltò e per un istante vide una bambina mora seduta alla sedia davanti al computer.
Spaventandosi si voltò di scatto,ma non la vide più.
Improvvisamente il computer si riempì di scritte come se fosse stato infettato da un virus.
La ragazza spaventata strinse il telefono,mentre le immagini si deformavano,poi si avvicinò al computer.
Lo schermo si era coperto da macchie nere,scritte che andavano e venivano,poi nell'occhio della ragazza apparve l'immagine di una scala che scendeva ad aspirale.
La ragazza fu sbalzata all'indietro e barcollò,poi guardò il pc,lo prese e lo scagliò contro una parete,poi rimase a fissare il muro.
Poco dopo guardò la sua mano destra e si accorse che da sola aveva preso un coltello.
La ragazza spalancò gli occhi,la mano destra andò verso di lei che dovette bloccarla con la mano sinistra andando contro la parete.
Sulla lama vide il riflesso di una figura con lunghi capelli neri,poi il coltello se si conficcò nell'occhio e nel cranio uccidendola.
Cadendo a terra le si scoprì l'avambraccio sinistro che aveva 3 linee nere curve.
I capelli iniziarono a crescere a dismisura.
La bambina che era sola a scuola ora, dentro una stanza dove c'era un tavolino,un piccolo sgabello e disegnava.
Il pavimento della stanza era di mattonelle chiaro,mentre le finestre erano coperte da tende.
La bambina stava disegnando ,su un foglio nero,una figura con lunghi capelli neri e dei coltelli che si dirigevano verso il suo viso.
Le madri andarono a riprendere i figli all'uscita dall'asilo.
La bambina era ancora nella stanza dei disegni,da sola,e disegnava sui fogli neri.
Indossava un giaccone verde.
"La mia mamma tra poco verrà a prendermi."disse una compagna bionda avvicinandosi e mettendo le mani sul tavolo"La tua mamma,Nina?"
La bambina rimase immobile.
"Perché non viene mai?"disse la bambina sorridendo "È per caso morta?"
L'altra rimase immobile.
"Di qualcosa!"disse l'altra che le prese il foglio e le strappò il disegno.
Sulla porta della stanza c'era una donna con capelli neri a mezzo collo,giaccone grigio,camicia azzurra,pantaloni neri e scarpe nere.
Aveva una borsa chiara sulla spalla.
La donna rimase allibita vedendo la scena.
Nina voltò leggermente la testa verso la compagna che si spaventò.
Un'insegnante si affacciò alla porta "Nina,c'è qualcuno per te.
C'è Agata."
Le 2 si salutarono e l'insegnante andò via.
Poco dopo la donna e la bambina camminavano in strada.
"Cos'hai fatto oggi?"disse Agata "Hai disegnato?"
La bambina non rispose.
"È una tua amica quella?"disse Agata "Come si chiama?"
La bambina non rispose.
"Cosa vuoi mangiare?"disse lei.
La bambina guardò un uomo con il cellulare.
"Pronto?"disse l'uomo "Dove sei?
Al cinema?
Perché mi hai risposto,allora?
Ah...va bene,non importa.
Comunque,vedi..."
L'uomo si voltò vedendo che la bambina lo aveva afferrato.
"Cosa…?"disse lui "Cosa…"
"Mi scusi."disse Agata che andò a prendere la bambina "Davvero.
Mi spiace."
Lui andò via "C'è qualcosa che non va,Nina?"
"Una ragazzina strana mi ha toccato il culo."disse l'uomo camminando.
"Andiamo."disse Agata prendendole la mano.
"Sei sicura?"disse lui camminando,poi guardò lo schermo del telefono vedendo che si riempiva con numeri e lettere che invadevano lo schermo.
L'uomo iniziò a tremare e poi si mise le mani sulla gola urlando,poi cadde dal ponte.
Ospedale.
Notte.
L'ospedale era un edificio rettangolare che aveva un bosco di alberi spogli dietro.
Sulla parte davanti c'era un obelisco.
Un uomo uscì da un piccolo edificio vicino al boschetto e aprì la recinzione intorno all'edificio,poi lo richiuse.
L'uomo era lo stesso che era in ospedale.
Aveva una divisa da guardia e portava un sacco nero dei rifiuti verso un barile con dentro del fuoco.
L'uomo gettò il sacco all'interno.
"Ehi!"disse un altro alle spalle "Jack.
Finalmente ti ho trovato.
C'è un problema al trasformatore principale.
Vai a dare un'occhiata."
"Ok."disse lui andando.
"Ehi."disse l'altro indicandolo con la torcia e lui si fermò "Tua sorella ha appena chiamato.
Comprati un cellulare."
"Scusi."disse lui andando.
Il ragazzo camminò in un corridoio dell'ospedale.
La stessa notte,nell'appartamento di un grosso palazzo,c'era Nina seduta ad un tavolo circolare e alle sue spalle c'era Agata che cucinava.
La bambina aveva ripreso a disegnare.
Agata si voltò con i bicchieri in mano,poi ne posò uno sul tavolo.
"Non hai fame?"disse lei e la bambina riprese a disegnare "Che ne dici se ti faccio delle palle di riso?"
La bambina mise giù la matita e alzò la testa "Voglio che mamma cucini per me."
Agata si sedette "Nina,tua madre...non è più qui tra noi."
La bambina andò via e chiuse la porta.
Agata si alzò e squillò il telefono,così lei rispose "Pronto?
Jack?"
"Mi hai chiamato?"disse lui.
"Si,niente di urgente,ma..."disse lei "Oggi..."
"Come sta Nina?"disse lui.
"Oh...ha mangiato la cena che ho..."disse Agata.
"Capisco."disse Jack attaccando il telefono.
Agata osservò il disegno della bambina e lo prese in mano.
Sul disegno si vedeva una bambina sotto l'acqua,con dei pesci intorno e accanto a lei c'era una figura con capelli lunghi.
Agata guardò la porta.
Il giorno dopo,in un'aula universitaria,c'era un ragazzo alzato e un insegnante donna alla cattedra.
Dietro di lei c'erano 4 lavagne rettangolari.
L'aula enorme e quasi vuota,era fatta da delle panche di legno.
"Il risultato del test psichico:instabilità e introversione."disse il ragazzo.
"Bravo."disse l'insegnante che indossava un lungo abito bianco "Bravo.
Adesso parliamo dei 3 passaggi della psicoterapia usati in una terapia:psicoanalisi,metodo Rogerian e terapia cognitivo-comportamentale."
Agata era seduta ad uno dei posti con lo sguardo perso nel vuoto.
Indossava una giacca bianca,maglietta rossa,pantaloni neri e scarpe nere.
"Durante la psicoanalisi scavate a fondo nella mente del paziente per cercare le esperienze traumatiche che il paziente cerca di sopprimere."disse la donna e Agata sollevò lo sguardo.
Poco dopo Agata era ad un tavolinetto circolare nello studio privato della donna,mentre lei era ad una scrivania a muro e guardava il disegno della bambina.
Davanti Agata c'erano 4 finestre e alle spalle un altro tavolo.
"Nina...non ha mai conosciuto Laura."disse Agata "La sua vera madre.
È morta dopo il parto."
La donna voltò la testa.
"Ma di sicuro non posso fargli da madre."disse Agata "Nina ha questo vuoto nel cuore.
Ha visto i suoi disegni,no?"
La donna abbassò i disegni.
"Si rilassi."disse l'insegnante "I bambini a quell'età hanno una fervida immaginazione che noi adulti non riusciamo neanche ad immaginare."
"Però..."disse Agata.
L'insegnante si alzò e pose i disegni "Tenga."
Agata prese il disegno e la donna si sedette.
"Agata,non starai proiettando te stessa su Nina?"disse l'insegnante.
"Come?"disse l'altra.
"Tua madre si è suicidata."disse la donna "I bambini danno la colpa a loro stessi per alleviare il dolore.
Stai ancora dandoti la colpa per la morte di tua madre?
Hai smesso di fare sogni su di lei?"
"Si."disse lei annuendo.
"Capisco."disse lei ridendo e alzandosi "Allora non preoccuparti.
Puoi portarla qui quando vuoi.
Nina intendo."
La donna mise dei fogli nel trita carta.
Una donna portò dei panni dentro l'appartamento e li mise sul tavolo spostando le tende "Mi sono stancata.
Certo mi pagano,però che rabbia!
Giusto,no?"
La donna vide Nina in camera sua che disegnava "Com'è inquietante."
La donna prese un biscotto e lo mangiò,poi si mise a sedere "Vediamo un po'..."
La bambina smise di disegnare.
La donna accese la tv e vide una donna che parlava.
"...venne arrestato per pluriomicidio 5 anni fa."disse la donna "È stato annunciato oggi il verdetto senza il suo testimone."
La bambina iniziò a disegnare di nuovo.
"Karl Hoffman rapì e uccise diverse donne gettando i loro corpi in un pozzo."disse la donna alla tv.
Karl era in una cella che aveva le pareti piene di scritte.
Il giorno dopo le bambine giocavano in un parco in un bosco spoglio.
Agata era seduta su una staccionata di legno e sorrise.
Nina aveva una girandola in mano che le cadde a terra,così la bambina la riprese.
Agata si distrasse e rise vedendo gli altri bambini correre.
La compagna bionda e altre 2 si avvicinarono.
La bionda si accucciò e ,ridacchiando, le parlò"Allora,come mai non c'è tua mamma,Nina?
Dimmelo.
Perché?"
La bionda si alzò "Andiamo."
Le 3 si allontanarono e lei si guardò alle spalle.
La bionda si fermò,mentre le altre andavano avanti,vedendo che il suo piccolo cellulare si riempiva di scritte senza senso.
Poco dopo Nina era nel bosco,a terra, e gli altri le giravano intorno in cerchio canticchiando.
Lei aprì gli occhi e un forte vento mosse le foglie,facendo cadere la bionda a terra.
Quando il vento cessò ,tutti i bambini erano svenuti a terra e al centro del cerchio c'era un pozzo nero scoperchiato.
La bionda si mise seduta e si spaventò vedendo il pozzo.
Dei capelli neri,lunghi diversi metri,uscirono fuori e la afferrarono portandola nel pozzo mentre urlava.
Tempo dopo Agata era in bagno e fissava la vasca da bagno in silenzio.
FLASHBACK
Agata era nel bosco,sconvolta,insieme agli altri genitori e vedeva la madre della bionda in un fiume che aveva in braccio il corpo della figlia e urlava.
Agata si ricordò del disegno della bambina nel lago e si voltò spaventata verso Nina che era a qualche metro di distanza.
FINE FLASHBACK
Agata si affacciò dal bagno "Nina?
Nina?"
Dal buco a metà vasca iniziò ad uscire del sangue.
Voltandosi per poco non cacciò un urlo vedendo la vasca piena di sangue e un corpo che usciva da esso.
La donna che usciva dalla vasca aveva il volto pallido,quasi blu,palpebre chiuse e scure,capelli neri lunghi e il braccio sinistro che usciva dalla vasca e pendeva.
I bordi della vasca erano pieni di schizzi di sangue come anche il corpo.
Il cadavere aprì gli occhi.
Agata si svegliò e si accorse che stava dormendo sul tavolo della cucina vuota.
Guardando verso la porta vide una vetrata,incastonata su di essa,con dietro Nina che corse via.
Nina si mise in ginocchio davanti al televisore in una stanza buia.
Il televisore aveva lo schermo grigio,lei mise l'indice destro su di esso e si formò una macchia nera circolare.
Un ispettore in giacca e cravatta neri era nella stanza della donna che si era accoltellata.
Degli uomini scattarono delle foto.
"Smettetela."disse l'uomo "Non puntarmi il flash addosso!"
"Scusi signore."disse l'altro.
A terra c'era il cadavere in un sacco nero.
Un altro uomo con gli stessi abiti lo raggiunse.
"Tutto bene,Jeff?"disse lui "Sei pronto?"
"Sto bene."disse Jeff "Signore?"
Jeff si mise i guanti "Posso?"
L'uomo annuì e l'altro si accucciò aprendo il sacco.
Una mano bianca,coperta di capelli neri, uscì fuori stando dritta.
"Certo."disse l'altro accucciandosi "Si è tagliata la lingua."
L'uomo indicò il pc "L'ha spaccato e poi si è suicidata.
Ultimamente si stanno verificando degli strani suicidi.
Voglio dire…"
"Venite a vedere."disse un uomo che puntò una torcia ad infrarossi sul una finestra.
I 2 videro che la finestra era piena di manate.
"Guardate qua..."disse l'uomo.
Jeff allungò la mano e la mise vicino al vetro "C'era un bambino?
O una bambina?"
"Forse."disse l'altro.
"Il filmato maledetto?"disse Jeff.
"Cosa?"disse l'altro.
"No,non importa."disse Jeff andando via "Scusi signore."
"Mi sono stancata!"disse la vecchia nella casa di Agata "Anch'io ho una vita,sai?"
Agata correva in strada "Mi scusi,signora.
Sto arrivando."
"Sto uscendo!"disse la donna che vide che il portatile non c'era più.
"EHI,TU!"urlò la donna vedendo che Nina aveva messo il computer sul tavolo.
L'anziana diede una pizza alle mani della bambina e prese il computer "Giù le mani,non è per bambini."
Nina la guardò.
"Cosa c'è?"disse l'anziana e lei rimase a fissarla.
La donna si impaurì e andò sulla porta "Sto uscendo."
La donna andò verso la porta "Che cos'ha che non va?"
La donna guardò il portatile e sentì uno strano suono,si fermò e lo aprì vedendo lo schermo del tutto distorto,poi lo chiuse spaventata ed uscì di corsa.
La bambina rimase a guardarla.
Agata arrivò al palazzo e la donna si sfracellò su una macchina bianca vicino a lei.
Agata cadde a terra e urlò vedendo la donna che aveva 3 segni neri curvi sul braccio.
La mano della donna le afferrò la caviglia destra.
La donna,con gli occhi bianchi e il volto sanguinante,le strisciò addosso mentre Agata urlava.
"NINA!"urlò Agata entrando dentro casa e andando contro una parete "NINA!
NINA!"
Agata rimase sulla porta vedendo la bambina che disegnava tranquilla,poi si voltò sorridendo e lei fece un passo indietro.
In uno stadio vuoto c'era Mark Jefferson su una carrozzina elettronica che incontrò Jeff.
"Grazie per essere venuto."disse Jeff che mostrò il distintivo "Polizia metropolitana.
Alla fine ci siamo incontrati,signor Jefferson."
I 2 si misero in una zona interna dello stadio.
Jeff si mise appoggiato alla ringhiera "Si sono suicidati dopo aver visto qualcosa su un apparecchio elettronico.
Come il suo caso."
Jeff si voltò "Sta succedendo di nuovo."
Jeff si accucciò "Cos'è il filmato maledetto?
Perché chi lo guarda muore?
Persone che non avevano ragione per suicidarsi,sono morte.
Chi l'ha fatto?
Perché uccide ancora?"
Jefferson premette il pulsante di un cilindro meccanico e se lo mise sulla gola "Sadako."
"Sadako…?"disse lui.
"Una ragazza morta decenni fa."disse l'uomo "Era diversa dagli altri,aveva poteri speciali.
Ma per questo era temuta dagli altri.
Fu gettata viva in un pozzo."
Jeff si alzò "Cos'ha a che fare questa bambina con un filmato che uccide le persone?"
"C'era qualcosa con lei."disse Mark "Da sempre.
Qualcosa di crudele.
Una rabbia profonda."
Jeff si accucciò "C'è qualcun altro che lavorava al caso?"
"Laura Vandervoort."disse Mark.
"Laura Vandervoort ..."disse lui "Chi è?"
"Una donna che si era messa ad investigare."disse lui.
"Signor Jefferson,non capisco di cosa lei stia parlando."disse Jeff alzandosi "Grazie."
Jeff andò via.
Mark tornò sul corridoio dove aveva incontrato l'uomo e provò a parlare "Sadako..."
Una bambina diede una spinta alla carrozzella che andò velocissima,malgrado lui tentasse di bloccarla con i comandi.
L'uomo rotolò per le scale e morì.
Laboratorio 11.
L'insegnante di Agata era allo stesso tavolo con la bambina,mentre Agata era seduta al tavolo fuori dalla stanza.
La bambina continuò a disegnare.
La donna indossava una camicia azzurra,chiara,pantaloni neri e scarpe con i tacchi.
Lei prese uno dei disegni che mostrava un vagone metro e delle bambine con capelli lunghi.
La bambina stava disegnando una figura femminile.
"Chi è?"disse la psichiatra.
La bambina smise di disegnare e la indicò con l'indice sinistro.
"Perché lo stai disegnando?"disse lei.
"Perché morirai."disse Nina.
"Come?"disse la donna perplessa che si alzò e si avvicinò alla bambina "Sei sola?
Disegni per alleviare la mancanza...di tua madre?
Capisco la tua sofferenza."
La bambina smise di disegnare "No,tu sei sola."
Nina alzò la testa "Non c'è mai nessuno qui.
Sei sempre sola.
Sei devota al tuo lavoro per dimenticare."
La donna spalancò gli occhi e la ragazzina si mise a disegnare.
"Hai paura?"disse la ragazzina "Hai paura di me?"
"No,io..."disse lei e la bambina smise di disegnare alzando la testa.
"Tutti moriranno."disse la bambina.
Poco dopo Agata entrò nella stanza mentre la donna guardava i disegni.
"Professoressa?"disse Agata.
La donna le diede il disegno della metro "Tenga."
L'insegnante strappò un altro disegno stando di spalle "È una brava bambina.
Ha sintomi di una bambina orfana.
Si colpevolizza un po'.
Ma niente che non riuscirà a superare."
"Si."disse Agata.
La donna si mise il camice bianco "Una bambina così dolce.
Una brava bambina."
Agata uscì e chiuse la porta,poi vide che il tavolo circolare era vuoto.
"Nina?"disse lei correndo fuori "NINA!"
Una metro arrivò ad una stazione.
Dentro il mezzo tutti erano a guardare il cellulare.
Ad un uomo cominciarono ad arrivare strane mail,poi il video iniziò ad essere distorto.
"Le porte si stanno chiudendo."disse una voce all'alto parlante.
L'uomo guardò fuori e vide una bambina con capelli lunghi.
Il treno partì e andò nella galleria.
L'uomo cominciò ad urlare e si sentì male,cadendo a terra.
Alcune ragazze si misero ad urlare.
Un altro si alzò urlando e cadde a terra,poi un altro iniziò a contorcersi e ad urlare mentre era in piedi,poi toccò ad un altro.
La gente iniziò a scappare.
Una donna finita a terra si mise in ginocchio ed emise un urlo disumano.
Aveva il volto bianco,violaceo,gli occhi bianchi e folti capelli neri che si muovevano da soli.
Il viso era pieno di vene scure.
La donna mise la testa a terra e la massa di capelli divenne più lunga e animata di vita propria.
La donna si contorse urlando,mentre la gente fuggiva.
Un uomo cadde a terra e lei gli saltò addosso.
Le persone iniziarono a fuggire dal vagone,la donna afferrò un'altra,urlando e le 2 caddero a terra.
Agata corse in strada "Nina!
Nina!
Nina!"
Intorno alla stazione della metro c'erano diverse ambulanze e macchine della polizia.
La zona era piena di gente e molti cadaveri vennero portati fuori,mentre la polizia tentava di fermare la gente.
Molti vomitavano,mentre altri erano disperati.
Agata era sconvolta nel vedere la fila di corpi che veniva portata fuori.
Uno dei cadaveri passò vicino a lei e aveva il braccio destro che pendeva dalla barella.
Agata riconobbe i 3 segni neri.
Nina le prese la mano sinistra.
Agata tolse la mano di scatto e la bambina finì a terra.
Nina la guardò lentamente.
La notte seguente la bambina dormiva.
Jack era fuori dalla stanza e la osservava.
Agata era seduta al tavolo in cucina e lui chiuse la porta.
"Lo sapevi."disse lei "Lo sapevi,giusto?"
"Sapevo cosa?"disse Jack.
"Troppe morti attorno a lei."disse Agata "La bambina dell'asilo nido,la badante...e anche il treno."
Lei mostrò i disegni del treno "Nina c'è sempre."
Jack prese i disegni.
"Perché?"disse Agata "Ho paura di lei.
Di Nina."
"Sono più spaventato io di te per aver detto una cosa simile."disse Jack che strappò il disegno e andò via.
Lei lo seguì e lo afferrò "È lei la causa,giusto?
Chi è le,veramente?"
Jack rimase in silenzio per un po'.
"È davvero figlia di Laura?"disse lei.
Lui si voltò e le diede una spallata gettandola a terra.
Jack uscì e andò via lasciandola piangente sul pavimento.
Jeff osservò le registrazioni della metropolitana la stessa notte e vide che c'era un disturbo nelle immagini.
Quando la bambina di spalle si voltava verso lo schermo una scala ad aspirale verso il buio apparve nei suoi occhi e la testa dell'uomo fu sbalzata all'indietro.
Il giorno dopo Jeff era davanti alla scuola di Nina e la vide camminare da sola mentre le altre giocavano.
La bambina si voltò verso di lui e Jeff appoggiò le mani sulle sbarre.
Agata aprì la porta di una stanza che era piena di fascicoli e si guardò intorno,poi prese un cappotto da una stampella e vide che le maniglie dell'armadio a muro erano state legate molte volte da un filo nero che le aveva quasi ricoperte.
Agata,spaventata,prese delle forbici da una scatola e tagliò il filo nero che era molto resistente.
Jack aprì la porta della costruzione dietro l'ospedale e la richiuse a chiave.
"Nasch?"disse Jeff che era accucciato oltre la recinzione "Jack Nasch?"
Jack lo fissò "Chi lo vuol sapere?"
Jeff si avvicinò mostrando il distintivo "Polizia.
Mi ha dato il vostro nome il signor Aronold.
Dove Laura Vandervoort?"
"È morta anni fa."disse Jack.
"Mi dispiace."disse Jeff.
"Ah,davvero?"disse Jack che portò via il sacco dell'immondizia e stava per salire delle scale.
"Laura Vandervoort aveva una figlia?"disse Jack e l'altro si fermò "Una così bella bambina.
Quanti anni ha?
Circa 4?"
"Scusi,ma vado di fretta."disse lui che andò via.
Agata era davanti l'armadio,poi allungò le mani e aprì gli sportelli trovando dei semplici vestiti appesi,ma in basso c'era una foto di Laura con Jack vicino.
Lei la prese e la rimise a posto,poi si accorse di un sacco per la spazzatura nero.
Jack salì una seconda rampa di scale e la busta si ruppe rivelando diversi metri di capelli neri.
Agata estrasse la busta nera e la aprì trovando un video con dei nastri neri sopra e una serie di buste delle lettere.
Prese le buste,poi aprì la prima ed estrasse il foglio,leggendolo.
CONTENUTO LETTERA
"Per Agata.
Come sta Nina?
Come sta Nina?"
Le pagine seguenti erano piene delle stessa frase.
Agata sfogliò le pagine in preda al terrore,poi prese la confezione della lettera e la voltò.
Poco dopo Agata veniva scortata da una guardia in un corridoio con luci rosse.
La donna che aveva il giardino con le piante viventi la vide,si voltò e sorrise,poi proseguì.
Agata arrivò in una stanza dove c'era una sedia davanti ad un vetro con dei piccoli buchi per parlare.
Lei si sedette sulla sedia.
Da un lungo corridoio scuro arrivò Karl Hoffman in giacca e cravatta neri che attraversò un'entrata rettangolare e rimase in piedi.
La luce fu accesa nella stanza davanti.
Karl si mise seduto "Agata."
"Come sai chi sono?"disse lei.
"Come sta Nina?"disse lui.
"Come conosci Nina?"disse lei "E le tue lettere?"
"Sono un fan di Nina."disse lui.
"Cosa?"disse Agata.
"Sei spaventata?"disse Karl.
"Spaventata?"disse lei "Di cosa?"
"Nina."disse lui "Hai visto il filmato maledetto?"
"Quale filmato?"disse lei.
Lui si alzò "Sembra di no,allora."
Lei abbassò la testa.
"Forse a Nina piace."disse lui.
"Cosa vuol dire?"disse lei.
"Lo guardi e 7 giorni dopo muori."disse lui chinandosi in avanti "Almeno all'inizio era così."
Karl si sedette ancora "Sei venuta da me per aiutarti,giusto?"
"Cosa?"disse Agata.
"Hai sempre desiderato la salvezza."disse Jack.
"No,io..."disse lei.
"Ecco perché sei venuta."disse Karl "Tua madre si è suicidata nella vasca da bagno."
"Come sai..."disse Agata spalancando gli occhi.
"L'hai costretta a suicidarsi."disse lui "Quando le serviva il tuo aiuto."
"Smettila..."disse lei.
"Non potevi aiutare tua madre."disse lui.
"Smettila!"disse lei.
"Forse ho esagerato."disse lui.
"Nina..."disse lei "Chi è lei?"
"Pensi sia davvero figlia di Laura?"disse lui.
"Cosa intendi?"disse Agata "Se Nina non è figlia di Laura,allora di chi è figlia?"
"Hela."disse lui chinandosi in avanti.
"Hela?"disse Agata "Chi è Hela?"
"Disperazione."disse lui "Cerca sempre una via per tornare,ma suo padre la sta bloccando e non la fa ricongiungere con il suo corpo.
L'ha indebolita a tal punto da indurla alla disperazione.
5 anni fa seminò il seme della disperazione.
Con il ritorno del filmato maledetto.
E il seme della disperazione ha continuato a crescere,germogliare,pronto a fiorire.
Lei è...la figlia di Hela.
Ed è anche Hela stessa."
"La figlia di Hela?"disse Agata.
Lui si voltò di spalle "Voi vivrete quel terrore.
No.
Lo state già vivendo.
Conosco 2 modi per porre fine a questo terrore."
Karl voltò la testa "Vuoi saperli?"
Agata annuì.
Lui si voltò verso di lei "Uno è...che tu muori.
L'altro è...raccogli il germoglio prima che sbocci.
Tu...devi uccidere la figlia di Hela.
Il terrore continuerà a crescere.
Ma ricorda:lei è debole attualmente.
Il che ti da un grande vantaggio."
Karl si alzò e se ne andò.
Le luci si spensero.
Dal buio uscì la sagoma di Hela che emise versi disumani e si mosse molto rapidamente.
Aveva le palpebre e le orbite degli occhi nere,con 2 linee verticali che scendevano fino ai lati della bocca,gli occhi avevano le pupille molto chiare,i capelli erano neri,tirati all'indietro,lisci e lunghi.
Aveva 2 piccole linee nere verticali sul mento.
Ai alti delle orbite c'erano delle placche d'osso,con una punta che andava verso l'esterno,che arrivavano fino all'inizio dei capelli sui lati ,lasciando libera la fronte, e andava verso il basso fino ad arrivare sotto le orecchie.
Aveva anche una punta che andava verso l'interno,passando sugli zigomi e un altra punta,più corta,che passava sopra la parte più esterna delle sopracciglia.
All'altezza degli occhi si ramificava,dalla placca,una protuberanza d'osso,più lunga delle spalle, che aveva la parte finale piegata verso l'alto ad uncino,sopra vi erano 2 placche per lato,che andavano prima verso l'esterno e in alto,poi verso l'alto e l'interno.
All'altezza delle orecchie c'erano 2 lunghissime protuberanze d'osso che si curvavano lentamente verso l'alto.
Alcune parti delle protuberanze si disintegravano e si ricomponevano.
Addosso aveva un vestito verde smeraldo,spento,molto aderente che copriva tutto il corpo dall'inizio del collo in poi.
Al centro del collo c'era una linea grigia verticale,che poi si apriva in 2 linee orizzontali alla base del collo,che si riunivano prima del seno.
Sotto il seno c'era un'altra linea grigia verticale,con dei cerchi verdi al centro,da cui partivano 3 linee per lato che andavano inizialmente verso il basso,poi verso l'alto,formando una punta e infine andavano dritte.
Sui lati,all'altezza della vita,c'erano 2 linee bianche curve che formavano una semi circonferenza ai lati.
Dall'ultima delle linee a zig-zag partivano delle linee grige che percorrevano le gambe al centro e da cui partivano molte linee che andavano prima verso il basso e poi verso l'alto,girando intorno alla gamba.
Sulle spalle aveva 2 placche verdi lucide che arrivavano ai lati della mascella,ma lasciavano scoperto il centro del collo e da esse partiva un mantello nero,che arrivava fino a terra,strappato e pieno di buchi.
Dalla parte bassa del mantello partivano delle scintille.
Lei allungò la mano sinistra in avanti mentre si avvicinava.
Agata si spaventò e l'altra scomparve.
Poco dopo Agata camminava per la città e rispose al telefono.
Lei si recò nell'università che aveva una luce bluastra dentro ed aprì la porta dello studio della professoressa.
"Professoressa?"disse lei.
La donna si era messa vicino all'attaccapanni di schiena,con la testa verso il basso,protetta dall'oscurità.
Improvvisamente si voltò ed emise un urlo disumano correndo contro di lei con una faccia violacea e con gli occhi grigi del tutto.
Agata urlò e fu spinta verso il muro.
L'essere le mise le mani sul volto,lei si liberò,l'altra le saltò addosso e le 2 caddero su un tavolo.
Lei spinse la donna sulla macchina che tagliava i fogli e poi corse verso la porta che era chiusa.
L'essere tentò di raggiungerla,ma la macchina cominciò a farle a pezzi i capelli e a tirarla indietro.
L'essere si voltò,poi diede una strattonata,facendo volare tutta la macchina,Agata dovette abbassarsi e l'oggetto colpì la parete.
L'essere iniziò a dimenarsi urlando e sbattendo la macchina legata ai capelli per tutta la stanza.
Alla fine l'essere cadde a terra e lei fuggì dalla stanza per la stessa porta da cui era entrata.
Correndo per i corridoio sentì le urla dell'essere che le correva dietro e la macchina che veniva sbattuta ovunque.
Agata si chiuse in una stanza.
Voltandosi vide uno schermo acceso che veniva distorto da delle interferenze e spalancò gli occhi.
Dallo schermo uscì meta busto di una bambina che cacciò un urlo disumano e allungò entrambe le braccia verso di lei.
Nelle pupille di Agata apparve una cala ad aspirale verso il basso.
Una volta arrivata in basso lei rivide il momento in cui il cadavere della madre era nel bagno.
Lei era davanti alla vasca.
"Perché non mi vuoi aiutare?"disse la madre.
Lei si spaventò "MAMMA!"
Improvvisamente tornò bambina e afferrò il braccio della madre il cui corpo cadde nell'acqua piena di sangue.
Agata tornò adulta e si mise a frugate nella vasca con le mani.
Tornata bambina tenne il braccio della madre "MAMMA!"
Il peso della madre era eccessivo e lei finì del tutto sotto il liquido.
Lei tornò adulta.
Una mano uscì dalla vasca e la trascinò dentro.
Lei si trovò dentro un'enorme oceano rosso e andando verso il fondo c'era una spaccatura circolare viola,con un cerchio nero dentro.
Guardando il volto della madre vide quello di Nina che emise un urlo disumano e si udì una voce che non era riconducibile ne ad un uomo,ne ad una donna "Perché non mi vuoi aiutare?"
Agata si liberò dell'illusione e cadde in ginocchio "Nina..."
Agata si guardò la mano sinistra e si tirò su la manica vedendo i 3 segni neri.
Poco dopo la ragazza salì delle scale ed aprì una porta che la condusse a casa.
Voltandosi vide Nina in piedi in fondo al corridoio,si spaventò,aprì la porta e poi la chiuse a chiave.
Voltandosi vide molti disegni a terra,così si mise ad esaminarli.
"Hela..."disse Agata.
"Zietta?"disse Nina alla porta terrorizzandola"Ho fame."
La bambina provò ad aprire la porta e lei strisciò verso il muro, mettendosi vicino al letto.
In quel momento tuonò ed iniziò a piovere a dirotto.
La porta subì un pesante colpo e lei voltò la testa verso di essa.
Ci furono altri colpi.
"Perché non vuoi aiutarmi?"disse Nina e la porta venne colpita ancora "Perché non vuoi aiutarmi?
PERCHÉ NON VUOI AIUTARMI?
PERCHÉ NON VUOI AIUTARMI?"
La frase venne ripetuta molte volte,mentre lei batteva le mani contro la porta.
"Scusa...scusa..."disse Agata piangendo.
Dato che i colpi di intensificavano Agata mise un comodino davanti alla porta che venne leggermente aperta.
Nina aveva un'espressione arrabbiata ed emetteva versi disumani.
Agata si nascose sotto il letto e la bambina buttò a terra il mobile entrando.
La ragazza si mise una mano sulla bocca vedendo i piedi della ragazzina che si muovevano,poi si avvicinò al letto e rimase ferma per un po'.
Alla fine andò via.
Improvvisamente un volto putrefatto apparve vicino al letto e cominciò ad urlare.
Agata si trovò seduta sul letto con Jack che le scuoteva le spalle mentre lei strillava.
"Agata!"disse Jack "Cosa c'è che non va?
Dimmelo."
"L'HO UCCISA!"urlò Agata "HO UCCISO MAMMA!"
"AGATA!"urlò Jack "AGATA,DATTI UN CONTEGNO!
MAMMA SI È SUICIDATA!
Non è stata colpa tua.
Eri piccola,ma hai provato ad aiutarla."
Lei iniziò a piangere.
"Va tutto bene,Agata."disse Jack "Il suicidio di mamma non è stato colpa tua.
Di questo ne sono sicuro."
"Jack..."disse lei.
"Scusa per averti lasciata sola."disse lui "Senti,mi licenzio.
Da adesso starò solo con te.
Così non sarai più sola."
"Davvero?"disse lei.
"Si,andrà tutto bene adesso."disse lui "Ceniamo.
C'è Nina che sta aspettando."
Lui si alzò.
Agata vide Nina fuori dalla porta.
Jack si fermò e cominciò a grattarsi la camicia.
"Jack?"disse lei e lui si voltò.
"Si?"disse lui "Cosa c'è?"
Lui si tirò su la manica e mostrò i segni neri.
Lei si spaventò.
Ci fu un lampo,le orbite di Jack divennero vuote e nere e il suo volto divenne scheletrico con enormi denti appuntiti.
Lui emise un urlo mostruoso correndole contro e lei strillo a squarcia gola.
In quel momento si svegliò appoggiata al letto.
Guardò il tavolinetto e vide i disegni messi su di esso,poi si sollevò la manica sinistra e vide i segni neri.
FLASHBACK
"Uccidi la figlia di Hela."disse Karl.
FINE FLASHBACK
Lei si guardò intorno.
Il giorno dopo Agata camminò su un ponte da sola,mentre 3 ciclisti le passarono dietro.
Indossava un cappotto scuro,sciarpa gialla,maglietta nera,pantaloni neri e scarpe nere.
Arrivò all'asilo e Nina le prese la mano.
"Andiamo a casa."disse lei che la portò in una strada nel bosco.
"Dove stiamo andando?"disse Nina e Agata non rispose "Zietta?"
Agata la guardò,ma poi proseguì.
Le 2 si sedettero su una scogliera rocciosa.
Agata vide che la bambina si era addormentata su di lei così la prese in braccio e passò su un ponte che dava su uno strapiombo con sotto il mare.
Si fermò a metà ponte e guardò la bambina in faccia,poi si mosse a passi minuscoli e tremò.
"Mi ucciderai?"disse Nina e lei indietreggiò dal bordo "Non ti piaccio più?
Perché tutti hanno paura di me?"
La bambina iniziò a piangere "Voglio vedere mamma."
Agata si mise in ginocchio e la abbracciò iniziando a piangere "Mi dispiace!
Davvero…
Scusa..."
"Ho paura."disse la bambina "Posso vedere le morti delle persone.
Aiutami,zietta,aiutami..."
Agata la abbracciò.
La ragazza si recò all'ospedale dove lavorava Jac si misero su una terrazza inferiore,seduti su una panchina.
"È da molto tempo che non facciamo una chiacchierata."disse Agata "Quando sei a casa,mi eviti."
"Ho da fare."disse lui alzandosi "Devo andare."
"Nina ha bisogno del tuo aiuto."disse lei alzandosi "Così mi ha detto.
Nina...può non essere una bambina comune."
Lui iniziò a voltarsi.
"Ma lei non vuole essere così."disse Agata "Io...io voglio aiutarla.
Dimmi la verità.
Nina è...la figlia di Hela?"
Lui rimase in silenzio per un po' "Laura...è viva."
Lui la condusse alla costruzione fatiscente dietro l'ospedale,aprì la recinzione e poi la porta.
I 2 scesero una scala a chiocciola bianca,simile ad un aspirale,profonda 5 piani.
Arrivati in fondo imboccarono un tunnel scuro con delle luci fioche e arrivarono a 2 porte rettangolari che si aprirono rivelando una forte luce.
I 2 entrarono, le porte si chiusero da sole e si trovarono davanti ad una ringhiera da cui partivano alcuni gradini che conducevano ad una stanza bianca.
Al centro della stanza c'era un letto d'ospedale bianco,con un cuscino.
Laura dormiva su questo letto e i suoi capelli neri arrivavano fino a terra ed erano lunghi più di 2 metri.
La parte bassa del corpo era coperta da un lenzuolo bianco.
Dietro di lei c'era un apertura nel muro rettangolare con la parte superiore a semi circonferenza con una punta in cima e dentro vi era una seconda spaccatura uguale con una statua bianca della vergine all'interno.
Dietro il lettino c'era un video con una tastiera messo su una colonna di metallo con 3 ruote alla base.
Ai lati della stanza c'erano 2 grate nere rettangolari.
Laura indossava un vestito bianco lungo e aveva le mani giunte sulla pancia.
"5 anni fa,Hela apparve a Laura."disse Jack scendendo le scale con l'altra "Laura aveva dei poteri psichici.
Hela cercò di usare il suo corpo per rinascere in questo mondo.
Ma Laura...intrappolò Hela nel suo corpo.
Qualche giorno dopo, rimase incinta."
"Di Nina?"disse Agata.
"Lei sta ancora combattendo da sola."disse lui facendole una carezza sulla guancia sinistra.
"Nina ha sempre disegnato Laura."disse Agata "Nina ha...da sempre voluto vederla.
Non si possono incontrare?"
"No."disse lui "Se Nina vedesse Laura,Hela resusciterebbe.
Da quanto mi ha detto Laura,quell'entità è alla ricerca di qualcosa per potersi riunire con essa e tornare una.
Se prende controllo di un corpo speciale potrebbe riuscire nel suo obbiettivo."
"Ma allora..."disse Agata.
"Devono restare separate."disse lui "Ecco perché Laura...combatte per stare qui."
"Laura sta...cercando di impedire ai poteri di Hela di raggiungere Nina?"disse Agata.
"Esatto."disse Jack.
"Allora le recenti morti non erano colpa di Nina."disse Agata.
"Non è stata Nina."disse Jack.
"Allora chi?"disse Agata.
FLASHBACK
Nina mise il dito indice sul televisore e accanto a lei apparve un secondo volto.
FINE FLASHBACK
In un ufficio una serie di computer si riempirono di scritte e poi iniziarono ad essere distorti.
Agata arrivò a scuola trovandola vuota e corse in strada con il cellulare in mano "NINA!
NINA È SCOMPARSA!"
"Nina è …?"disse Jack che guardò un video che mostrava le telecamere dell'ospedale che in quel momento era vuoto e vide la bambina.
Ormai era calata la notte.
"Nina..."disse Jack correndo.
Lui scese le scale e la vide "Nina..."
La bambina si voltò verso di lui.
Jeff apparve alle spalle di Jack e gli sferrò un destro al volto facendolo cadere dalle scale.
"Allora...è viva?"disse Jeff scendendo dalle scale "Laura."
Lui vide la bambina "NON MUOVERTI!"
"Nina..."disse Jack che si prese un calcio al volto.
Poco dopo provo a rialzarsi ma Jeff lo colpì con la gamba ancora.
"Le ucciderò entrambe."disse Jeff "Qualcuno deve porre fine a tutto questo!"
Jack gli saltò addosso "NINA SCAPPA!"
Jeff lo gettò sul corrimano davanti a se,lo afferrò sollevandolo,gli diede un destro al volto,poi un secondo destro,un calcio alla pancia,un altro destro facendogli sanguinare il naso."
Jack lo afferrò alle spalle,ma l'altro gli sferrò un destro al volto.
La bambina corse via.
Jeff gli gettò la testa contro la ringhiera,gli diede una ginocchiata alla pancia,gli sbatté la testa alla parete,gli diede 2 destri al viso e lui cadde contro la parete.
Jeff lo afferrò sollevandolo e gli diede 5 pugno alla pancia.
Jack cadde a terra e l'altro gli diede 3 calci.
La bambina corse per i corridoio,poi cadde a terra e si guardò indietro.
Agata la afferrò e la abbracciò.
Jeff puntò la pistola verso di loro e salì le scale per arrivare allo stesso corridoio "HO DETTO,NON MUOVETEVI!"
Jeff si tolse la giacca "Si,anch'io...alla fine l'ho visto."
L'uomo si tirò su la manica destra e mostrò i segni "Il video maledetto."
Jeff indicò la bambina con l'indice sinistro "È stata lei.
Lei...HA UCCISO MIA MOGLIE!"
FLAHBACK
Jeff urlò a squarcia gola vedendo il corpo della moglie con l'occhio trafitto,i capelli abnormemente lunghi e il volto deformato.
L'uomo si mise in ginocchio e pianse.
FINE FLASHBACK
"Il filmato maledetto...è stata lei a farlo!"disse Jeff.
"No,non l'ha fatto Nina!"disse Agata.
"Sia lei che sua madre hanno il male nelle vene!"disse lui.
"NO,NON È VERO!"urlò Agata.
"Prima che io muoia,la ucciderò."disse Jeff che puntò la pistola,ma una donna con il volto blu e marcio sfondò la vetrata e gli saltò addosso.
La donna aveva capelli abnormemente lunghi come anche quella che la raggiunse.
Entrambe emisero versi mostruosi e spinsero il poliziotto dalla ringhiera cadendo con lui.
Le 2 corsero all'esterno,ma Nina rimase all'inizio delle scale,mentre Agata scendeva.
La ragazza si fermò "Nina?"
"C'è mamma qui?"disse Nina "Perché?
Perché non posso vedere mamma?"
La bambina pianse.
Agata salì le scale e si accucciò "Nina...andiamo a trovarla."
Poco dopo le 2 scesero le scale ad aspirale ed entrarono nella camera bianca.
Le porte si chiusero.
"Mamma?"disse Nina.
Laura aprì gli occhi e si mise seduta "Nina…
Sono contenta che tu sia venuta."
La bambina si avvicinò con Agata,poi lei andò alla destra del letto.
I capelli di Laura si mossero da soli e lei ebbe un dolore al cuore,mentre allungava la mano destra.
Jeff le sparò al cuore ,stando dietro alla ringhiera, uccidendola.
Jack urlò stando a terra.
"No..."disse Agata.
"Mamma..."disse Nina.
"Adesso...è finita."disse Jeff puntando la pistola sulla bambina.
"NO!"urlò Agata che corse verso di lei,ma l'uomo si sparò alla testa.
Il suo corpo rimase in piedi e continuò a spararsi in testa,cadde a terra e la mano continuò a premere il grilletto anche una volta che la pistola era vuota.
Le lampade sul soffitto esplosero,mentre Agata si appoggiava al muro.
Al posto del letto con Laura ora era apparso il pozzo che aveva letteralmente fatto un buco sul pavimento.
"Nina..."disse Agata avvicinandosi "Nina..."
La bambina si voltò verso di lei urlando a squarcia gola ed emettendo un suono disumano.
La stanza venne scossa da un forte vento.
Il pozzo si riempì di sangue gorgogliante.
Agata allungò la mano,ma venne scagliata contro una parete.
Il sangue iniziò ad invadere la stanza.
"Nina..."disse Agata che fu spinta dal liquido verso le scale e vide che nel sangue c'erano dei capelli neri.
Dietro Nina era apparsa Hela che era ferma mentre la bambina urlava.
Il pozzo era sommerso dal liquido che cominciò a ricaderci dentro.
La bambina urlò e venne trascinata dall'acqua.
"Nina!"urlò Agata che la seguì verso il pozzo e le afferrò la mano mentre lei stava per caderci dentro,ma venne trascinata di sotto anche lei.
La bambina venne trascinata verso il fondo da Hela e Agata continuò a tenerla per mano.
Hela diede una strattonata e Agata perse la mano,ma poco dopo la ragazza prese la mano della bambina e la tirò a se,mentre Hela cadeva nell'apertura circolare mettendo dei lamenti simili al pianto.
La dea cadde dentro la spaccatura viola che si chiuse su di lei.
Il sangue era scomparso dalla stanza bianca lasciando solo un po' d'acqua.
Agata abbracciò Nina stando in ginocchio.
"Zietta..."disse Nina.
"Nina."disse Agata.
Il letto con sopra Laura e il pozzo non c'erano più e la stanza era vuota,come non fossero mai esistite.
Tempo dopo Agata era seduta su un asciugamano nel prato e Nina le portò una girandola.
Lei ci soffiò sopra e fece girare la parte superiore dell'oggetto.
Nella serra c'era la donna con il vestito bianco che leggeva un'altra lettera.
CONTENUTO DELLA LETTERA
"Voglio che tu sia testimone.
La morte non è vera a meno che non venga testimoniata da qualcuno.
È ciò che mi ha detto,finalmente ho capito."
"La morte è solo un passaggio."disse la donna.
Karl era nella sua cella "Esattamente.
La morte è solo un passaggio.
Hai più controllo sul mondo dopo la morte che in vita.
Il seme della disperazione sta crescendo,germoglia,pronto a fiorire.
Ed è...la figlia di Hela."
Su un computer partì il video delle registrazioni della metropolitana.
La bambina di spalle si voltò e si rivelò essere diversa da Nina.
FLASHBACK
Nina camminava in mezzo alla strada e un'altra bambina con un cellulare inviava dei messaggi su internet.
La stessa cosa faceva quando era a tavola,quando era affacciata alla finestra della scuola,quando era seduta al parco e quando camminava.
Quando Nina mise il dito sul televisore accanto a lei apparve l'altra bambina.
FINE FLASHBACK
Karl si impiccò nella cella.
