BASKIN:LA PORTA DELL'INFERNO

TERRA 33

FLASHBACK

In una camera c'era un bambino che dormiva.

Il comodino era pieno di giocattoli e anche gli scaffali che erano sopra il letto.

C'era un pistola appena allo scaffale,c'era un disegno sul muro.

Il bambino aveva i capelli neri e il pigiama grigio.

Si svegliò sentendo la madre gemere,così si alzò e si avvicinò alla porta opposta alla sua,ma improvvisamente non sentì più nulla,così andò a spegnere il televisore acceso in sala e voltandosi vide una luce rossa uscire dalla sua porta.

Vide l'immagine di una mano sporca di terra,e insanguinata allungarsi verso di lui.

Il bambino corse verso la camera della madre urlando e bussando "Mamma!

Mamma!

MAMMA!

MAMMA!

Una mano,il cui braccio era coperto da un vestito nero stracciato, si allungò verso di lui e la porta si chiuse.

FINE FLASHBACK

2015

Una notte c'era un insegna illuminata con luce azzurra,su una strada tra la foresta e poco oltre c'era un pulmino della polizia turca.

Il pulmino era vicino ad un edificio ad un piano solo,con delle vetrate dove c'erano dei tavoli all'interno.

Un uomo con il corpo coperto da un vestito nero,lungo,stracciato,un cappuccio e un secchio di metallo,dal quale pendeva un pezzo di carne,andò a guardare all'entrata,vedendo dei poliziotti seduti ad in tavolo ed un altro poco più lontano su una sedia con la testa tra le mani.

"Ah,è inutile non mi convince."disse un poliziotto semi calvo,con barba e baffi.

"Dammi retta,ci guadagni di più,te lo assicuro."disse un altro che aveva capelli grigi,barba e baffi.

"No ascoltami tu,l'accordo che avevamo fatto era che tu mantenevi un profilo basso,va bene?"disse quello semi calvo "E alla fine giocavi e vincevi tutto.

Capito?"

"Dovevi dirmelo."disse quello con i capelli grigi "Io ci gioco da quando tu eri ancora in fasce."

"Buon per te,fratello."disse l'altro.

"Ok,ok."disse un altro calvo con i baffi,accanto ad un giovane con i capelli neri.

Un ragazzo con i baffi,la maglietta bianca e i pantaloni neri prese i piatti e li portò in cucina che aveva l'entrata separata dal resto con una tenda.

In cucina vi era il padre che stava preparando il cibo.

C'era poca luce nella stanza.

Il ragazzo mise i piatti sul lavandino,illuminato la luce azzurra,poi andò alla parete opposta dove c'era un altro lavandino,illuminato da luce gialla ed iniziò a lavare altri piatti,quando l'uomo incappucciato bussò alla porta sul retro dandogli il secchio che lui si mise vicino al banco dove il padre stava preparando il cibo.

Il padre un pezzo di carne dal cesto e lo tagliò su un piano di legno,poi tagliò l'altra metà.

"Ok,l'ultima partita."disse quello semi calvo con un foglietto e una penna in mano "Io scommetto sull'alba 7,altrimenti non gioco.

Seyfi?

Tutto bene,amico?

Vuoi giocare?

Allora?

Rispondi."

"Seyfi,hai ancora quel mal di testa?"disse quello con la barba grigia.

Quello con la testa tra le mani aveva i capelli neri,ricci ed era seduto ad un tavolo piccolo e in quel momento sollevò la testa.

"Ragazzi,basta con le vostre stupide scommesse."disse Seyfi "La testa mi scoppia a causa vostra."

"Oh,ma dai."disse quello con la barba grigia.

"Piantala o ti fotto come una gallina."disse quello semi calvo.

"Yavuz?"disse quello calvo con i baffi "Tu hai già fottuto una gallina?"

"Come?"disse Yavuz.

L'altro si mise a ridere.

"Apo,ti prego."disse Yavuz "Non dire queste cose di fronte al novellino."

"Sto scherzando."disse Apo con uno stecchino in bocca "Non credevo ti offendessi."

"Ah...ho un sacco di amici che si fanno le galline."disse Apo.

"Si,tu e i tuoi amici lo fate."disse Yavuz.

"Senti,la questione non sono le galline."disse Apo "Il problema è acchiapparle."

"Perché non ci racconti della tua prima volta?"disse Yavuz "È stato con una capra o una mucca?"

"È stato con un elefante."disse Apo "La mia prima volta è stato un elefante.

Falla finita,adesso."

"Si."disse Yavuz.

"Dai,è buffo."disse il giovane.

"Sta zitto."disse Apo.

"Che ti è successo?"disse Yavuz.

"Chi lo farebbe con un animale la prima volta?"disse il ragazzo.

"Figliolo,hai mai servito nell'esercito?"disse Apo "Il 70% degli uomini turchi perdono la verginità con un animale."

"Che esagerato."disse quello con la barba grigia.

"Diciamo il 20%."disse Yavuz.

La carne fu messa a cuocere sulla graticola ci fu versato olio sopra.

"Se poi intendi che molti hanno delle mogli che sembrano delle vacche o delle scrofe allora è possibile che la percentuale arrivi alla cifra che hai detto tu."disse Yavuz "Arda è un ragazzo di città.

Scommetto che suo padre l'ha portato in un bordello."

"È vero?"disse Apo "È così?"

"No,è stato un compagno di scuola più grande a portarmici."disse lui.

"Ragazzo..."disse Yavuz che diede tra colpi al tavolo "Io sono un vero esperto di bordelli,puttane e quant'altro.

Apri bene le orecchie.

Vi racconto una storia.

Lui la sa già."

"Quale?"disse Apo.

"Quella della strega."disse Yavuz.

"Ascolta."disse Apo indicandolo.

"Ero sulla strada di casa e ho visto una ragazza,uno schianto di ragazza,era davvero fantastica." disse Yavuz "Lei era come...quelle tizie di Victoria...o come si chiama..."

"Le modelle di Victoria?"disse Arda.

"Si,era una di loro."disse Yavuz "Molto difficili da trovare.

Comunque l'ho caricata in macchina e..."

"L'hai caricata?"disse quello con i capelli grigi "Tu?"

"Che intendi dire?"disse Yavuz.

"Davvero?"disse l'altro "Una modella è venuta con te?"

"Era..."disse Yavuz.

"Una modella di Victoria è andata con te?"disse Arda.

"Era una puttana!"disse Yavuz.

"D'accordo."disse quello con i capelli grigi.

"L'ho caricata e sono partito."disse Yavuz "Aveva addosso una minigonna e indossava un top scollato,orecchini e tutto il resto.

Era bellissima,incredibile.

Arriviamo in Hotel e lei ha iniziato a spogliarsi.

Si è tolta la gonna,gli orecchini,poi si è tolta le scarpe con i tacchi alti e tutto questo è avvenuto completamente al buio e io ero eccitato come un toro da monta,riuscivo a malapena a controllarmi!

Era così attraente...

Per farla breve ho deciso io di fare la prima mossa,metto la mia mano tra le sue gambe e che cosa trovo?

Trovo...un enorme uccello!"

Tutti si misero a ridere.

"Ero scioccato e lei si è messa a ridere."disse Yavuz "Era un trans!

Un fottuto trans!

Che ne sapevo io."

"E non te ne sei accorto?"disse Arda ridendo.

"E come facevo a saperlo?"disse Yavuz "Aveva una stringa.

Lei l'aveva tirata fino a l'ombelico e legata intorno alla vita.

Era stretto,non potevo vederlo."

"E che cos'hai fatto?"disse Arda.

"E che altro avrei potuto fare secondo te?"disse Yavuz "Visto che eravamo già li sono andato avanti,ma poi subito dopo,mentre stavo facendo le mie cose,quel figlio di puttana ha iniziato a masturbarsi mentre la scopavo!"

Tutti risero.

"E gli ho detto: "Ma che cazzo fai?!",ma lui non si è fermato continuava."disse Yavuz "Gli ho detto di darci un taglio.

Quindi io ho molta esperienza con questa merda."
"Il nostro insegnante di religione una volta ha detto...è stato incredibile,gli abbiamo chiesto del sesso anale e lui ha detto: "Figlioli perché entrare in un buco di merda quando avete un giardino di rose a fianco?",capite?"disse Arda.

Tutti risero.

La carne veniva cotta e il ragazzo arrivò a portare altri piatti e a ritirarne alcuni.

"Forse sono un uomo da culi."disse Arda ridendo.

"Anche il nostro insegnante di religione ci disse una cosa simile."disse quello all'altro tavolo.

"Ah,pure tu,Seyfi?"disse Arda.

"Yavuz,ma poi,alla fine, quella donna te l'ha fatto toccare?"disse Apo.

"Ma smettila."disse Yavuz.

"E se poi ti avesse detto di piegarti perché era il suo turno?"disse Apo.

"No,no,ho le emorroidi."disse Yavuz.

"Cavolo,altrimenti l'avresti fatto."disse Seyfi.

"Certo,altrimenti l'avrebbe fatto?"disse Apo.

"Perché stai ridendo?"disse Yavuz al ragazzo che serviva e tutti si fermarono.

"Ecco perché voi ridevate?"disse il ragazzo.

"Ah...quindi ti faccio ti facciamo ridere con le nostre battute?"disse Yavuz.

"No,signore,ma era una storia divertente."disse l'altro.

"Che ci trovi di divertente?"disse Yavuz.

"La donna alla fine era un uomo che lo teneva legato."disse il ragazzo.

"Quindi stai dicendo che ho fottuto un uomo?"disse Yavuz.

"Non intendevo questo,signore."disse il ragazzo.

"No,no,è quello che pensa,giusto?"disse Yavuz "Ha detto che ho fottuto un uomo."

"Si,Yavuz,ha detto così."disse Seyfi.

"Oh,dai,non te la prendere."disse Apo.

"Io non volevo..."disse il ragazzo.

"Stai dicendo che sono finocchio?"disse Yavuz alzandosi.

"No,signore,certo che no."disse il ragazzo che si voltò,ma l'altro lo trattenne.

"Aspetta,non ho finito."disse Yavuz.

Quello con la barba grigia mise la mano sul petto di Yavuz"Lascia in pace il ragazzo."

"Che cosa?"disse Yavuz.

Il padre uscì dalla cucina e afferrò il figlio "Vieni via,su.

Vattene in cucina.

Signore il ragazzo non voleva offenderla,lui ha un grande rispetto..."

"Non è più un ragazzo."disse Yavuz "Sa difendersi da solo.

D'accordo?"

"Signore,non sia duro con lui."disse il padre mettendogli una mano sulla spalla.

"Che cosa fai?"disse Yavuz.

Quello con i capelli grigi si alzò.

"Dai,ora basta."disse quello con i capelli grigi che tentò di trattenerlo.

"Non devi toccarmi,hai capito?"disse Yavuz "Non ti ho dato il permesso di toccarmi,quindi tornatene in cucina."

"Io non volevo offenderla."disse il padre.

"Senti,mi stai facendo innervosire."disse Yavuz.

Seyfi uscì di corsa dal locale andò nel bagno accanto,che aveva le luci azzurre,poi vomitò nel lavandino.

"Ok,ce ne andiamo avanti."disse quello con i capelli grigi.

"Usciamo."disse Apo e tutti si allontanarono.

"Ma non finisce qui,piccolo stronzetto di merda."disse Yavuz.

"Solo perché sei un poliziotto."disse il ragazzo e Yavuz si voltò.

"Cosa hai detto?"disse Yavuz.

"Non ha detto niente,signore."disse il padre "Il ragazzo stava facendo..."

"Ora mi stai facendo davvero innervosire."disse Yavuz "ADESSO MI AVETE ROTTO LE PALLE!"

Seyfi si sciacquo il volto nel lavandino e vide una rana su un piattino attaccato alla parete.

"Vi prego andate via."disse il padre.

"MI STAI FACENDO DAVVERO INCAZZARE!"urlò Yavuz

"Torna in cucina."disse quello con i capelli chiari e il padre lo fece"Sono curioso di vedere cosa vuoi fare."

Quello con i capelli grigi estrasse la pistola dell'altro.

"Come?"disse Yavuz.

"Avanti fa quello che vuoi."disse quello con i capelli chiari "Quello che succederà qui resterà qui dentro,d'accordo?"

"Per me va bene."disse Apo.

"Avanti."disse l'altro che si sedette su un tavolo "Su,picchialo.

Forza.

Non è quello che volevi fare?

Colpiscilo."

Yavuz mise le mani sulle spalle del ragazzo "Ragazzo.

Allora,cosa mi hai detto?

Il capitano mi ha detto che posso picchiarti."

Yavuz diede una testata al ragazzo,che gli saltò addosso e i due caddero a terra,poi il giovane iniziò a colpirlo.

"Oh!"disse Apo "Ehi!

Guardatelo!"

"Le stai prendendo?"disse quello con i capelli bianchi.

Yavuz si mise sopra di lui ed iniziò a colpirlo "Adesso ti faccio vedere io!

Con chi pensi di avere a che fare?

Brutto stronzo!"

"Attenzione a non rovinargli il suo bel viso."disse Apo.

La carne bruciava sul fuoco.

Seyfi era nel bagno e si lavava la faccia,dopo aver mandato la rana a terra e non si accorse che lo specchietto davanti a lui rifletteva anche l'uomo incappucciato alle sue spalle.

Seyfi fissò lo specchietto e cacciò un urlò così forte da essere avvertito anche dagli altri che corsero al bagno.

"Seyfi!"urlò Arda.

"CHE STA SUCCEDENDO?"urlò quello con i capelli grigi.

Apo prese la pistola poi la porta si aprì.

Poco dopo Yavuz era vicino al mezzo con Arda.

Yahvuz si accese una sigaretta.

"Passami l'accendino."disse l'altro e lui lo fece,così Arda accese la sigaretta.

"Dammelo,non fare il furbo."disse Yavuz e arda lo ridiede indietro.

Arda era appoggiato al cofano del furgone e Yavuz ad un palo di legno che era connesso al tetto del locale.

Apo uscì dal bagno "Ha detto di aver perso la testa per un attimo.

E che non si tratta di claustrofobia.

Comunque ora sta meglio.

Si è calmato un po'."

"Gli era già successo prima?"disse Arda.

"No."disse Apo "Una volta gli sono venute le vertigini in ascensore.

Ma non era come oggi.

Era una cosa diversa."

"Beh,la claustrofobia può dare lo stesso tipo di sintomi."disse Arda.

Seyfi arrivò insieme a quello con i capelli grigi.

Apo lo afferrò per l'uniforme "Ti senti bene?"

"Sta bene,andiamo."disse quello con i capelli grigi.

"Sto bene signore."disse Seyfi "Posso guidare."

"Capitano Remzi?"disse Apo.

"Ho detto che posso guidare."disse l'altro.

"Seyfi,è meglio se ti riposi sul retro."disse Remzi "Può guidare Yavuz."

"Per quale motivo?"disse l'altro "Perché mi guardate così?

Ho imparato a guidare a 4 anni,mi sedevo in braccio a mio padre che guidava un autobus.

Mi state offendendo."

"Non hai più 4 anni."disse Arda.

"Andiamo."disse Seyfi e tutti salirono.

"Un vero eroe."disse Yavuz.

"E tu un vero stronzo."disse l'altro.

"Sei solo un cagasotto."disse Yavuz.

"Smettetela di dire sciocchezze."disse Remzi.

Il pulmino si mise in moto e andò in strada allontanandosi dal locale.

La carne si era carbonizzata.

"Stai bene?"disse Apo.

"Si,non lo vedi?"disse Yavuz.

"Sto bene,ok?"disse Seyfi che accese la musica mentre guidava,poi si misero a cantare.

"Bevo a notte buia,tu chiama la polizia."disse Apo "Se tu sei nei guai ti difenderò io.

Mi chiamo Apo.

Chiamami al telefono.

E io sarò la."

"Questo è parlare!"disse Yavuz.

Apo rispose alla radio.

"Abbiamo risposto ad una telefonata dalla zona B."disse una voce alla radio "Stiamo aspettando rinforzi.

Avvisiamo le unità in zona che sul posto c'è già 44 e 55.

Ripeto 44 e 55 sul posto."

Seyfi spense la musica.

"Che succede?"disse Yavuz "Che ha detto?"

"Ricevuto,interveniamo subito."disse Apo "Credo che arriveremo sul posto in 23 minuti."

"Chi era."disse Remzi.

"44-55."disse Apo "Hanno chiamo i rinforzi.

A Inceac.

Seyfi?

Inceac è vicino,giusto?

Direzione nord?"

"Si,signore,è molto vicino."disse l'altro "Siamo già sulla strada."

"D'accordo,ho capito un'altra notte in bianco."disse Yavuz "Un'altra notte in bianco."

"Mi dispiace."disse Apo.

"Si,come no."disse Yavuz.

"Ho già sentito parlare di Inceac,ma non mi ricordo per cosa."disse Apo.

"Io si,ho sentito parecchie storie."disse Seyfi "Su quel posto quando ero piccolo.

La gente ne parlava con molto timore."

"Che tipo di storie?"disse Yavuz.

"Vuoi saperlo?"disse Seyfi "Erano tutte storie orribili."

"Aspetta,è vero,ora ricordo."disse Apo "C'è un famoso santuario li,non è vero?"

"Si,ce ne sono tanti."disse Seyfi "3 nel raggio di pochi chilometri."

"Perché dovrebbero raccontare cose orribili su un posto con così tanti santuari?"disse Remzi.

"Non lo so capo,ma è la verità."disse Seyfi "Quel luogo non nasconde niente di buono."

"Ma tu non eri sotto shock un minuto fa?"disse Yavuz "Da quanto ti sei risvegliato,signorina?"

"Yavuz,non preoccuparti per me."disse Seyfi.

Il mezzo continuò a sfrecciare sulla strada nel bosco.

"Merda,questa strada non finisce più."disse Seyfi "Doveva esserci una deviazione sulla destra ma ancora niente."

"E la radio non funziona,cazzo."disse Apo che colpì la radio.

Yavuz prese la radio "È inutile che provi,non c'è segnale,giusto?

La radio è inservibile,mettila via!"

"No,ascolta."disse Apo che accese la radio "Il segnale c'è,lo senti?"

"Ma non diceva di conoscere la strada?"disse Yavuz.

"Smettila di dire stronzate,Yavuz."disse Seyfi "Ti giuro che ho guidato su questa strada per 10 anni,ma non sono mai andato in quel cazzo di posto."

Un uomo nudo attraverso la strada di corsa.

"ATTENTI!"urlò Seyfi che frenò bruscamente.

Seyfi scese con la torcia seguito dagli altri.

"Seyfi che è successo?"disse Arda.

"Un uomo,io ho visto un uomo."disse Seyfi.

"Quale uomo?"disse Arda.

"Era completamente nudo."disse Seyfi.

"Dov'è andato?"disse Arda.

"Non lo so."disse Seyfi.

"Io non vedo nessuno."disse Apo.

"EHI!"urlò Arda "CHI C'È?"

Remzi accese una torcia.

"FATTI VEDERE!"urlò Arda.

"SU,ESCI!"disse Yavuz e il gruppo si avvicinò alla boscaglia "POLIZIA!"

Il furgoncino fu colpito violentemente dalla parte opposta e tutti andarono a vedere.

"EHI!"urlò Apo "CHI SEI?

DOVE CAZZO SEI,FIGLIO DI PUTTANA?"

"ESCI FUORI,BASTARDO!"urlò Apo "HAI ROTTO I COGLIONI!

GUARDA CHE I TUOI TE LI STRAPPIAMO!

TI FACCIAMO IL CULO,BRUTTO FIGLIO DI PUTTANA!"

Arda guardò il mezzo e vide che c'erano strani simboli incisi "Ehi,Apo,vieni a vedere."

"Che c'è?"disse Apo.

"C'erano anche prima?"disse Arda.

"No."disse Seyfi "Li vedo ora per la prima volta."

"Cosa sono questi segni?"disse Arda.

"Non lo so,forse li hanno fatti dei bambini."disse Seyfi.

"E quando è successo?"disse Yavuz.

"Che vuoi che ne sappia,non me ne sono accorto."disse Seyfi.

"Ma che diavolo…?"disse Apo illuminando una grossa massa di rane.

"Saranno state le rane a saltare e graffiare il furgone."disse Yavuz ridendo.

"Capitano,andiamocene via di qui."disse Apo.

"Si,andiamo."disse Yavuz.

Remzi e Apo si guardarono.

"TANTO TI PRENDERÒ,FIGLIO DI PUTTANA!"urlò Apo "STANNE CERTO!"

"Basta,basta."disse Apo.

Il furgone si mise in moto e andò via.

"Senti,sei sicuro di aver visto un uomo?"disse Yavuz.

"Chiudi quella bocca."disse Remzi seduto dietro di lui.

"Forse quello che ha visto era soltanto un'animale,che ne sappiamo?"disse Yavuz.

"Era una cazzo di rana,ve bene?"disse Seyfi che vide un uomo coperto di sangue davanti al furgone,provò a fermare il mezzo,lo investì ed andò accidentalmente nel fiume.

Arda sogno di essere di nuovo al locale dove c'erano Apo e Yavuz che guardavano al tv,Seyfi era ad un altro tavolo,mentre lui era seduto al tavolo con Remzi.

Il padre del ragazzo era in cucina e preparava la carne.

"Mio padre diceva...che non bisogna mai parlare dei propri sogni."disse Arda.

"È vero."disse Remzi che aveva un bracciale,simile ad un rosario nella mani sinistra sul tavolo"Quando mia madre era incinta di me,il mio nome comparve in sogno a mio padre,così quando nacqui disse...che io ero Arda.

I miei genitori credevano nei sogni,quindi non ci hanno pensato 2 volte.

E mi hanno chiamato Arda."

"Dio benedica le loro anime."disse Remzi.

Il ragazzo portò loro il caffè.

"Voglio confidarti una cosa che non ho mai detto a nessuno."disse Arda.

"Ti ascolto."disse Remzi.

"Un segreto."disse Arda.

"Va bene."disse Remzi.

"Quando ero piccolo avevo un amico che si chiamava Cous Cous."disse Arda "Veniva a casa nostra di tanto in tanto.

Uscivamo di tanto in tanto,andavamo al cinema.

Un giorno,dopo aver visto un film,suo padre era morto da poco,mi raccontò che era con lui quando morì e mi disse di aver visto la sua anima separarsi dal corpo.

Mi disse di averla vista."

"Che cosa?"disse Remzi.

"L'anima di suo padre che abbandonava il corpo."disse l'altro "Ne rimase scioccato."

"Ha visto la sua anima?"disse Remzi.

"Si,proprio così."disse Arda "Anche il fratello maggiore era con lui,ma lui non la vide."

Noi ci promettemmo che chi fosse morto primo,sarebbe apparso all'altro senza spaventarlo.

Eravamo in un vicolo buio.

Non c'era nessuno intorno.

Ci spaventammo e fuggimmo via di corsa.

Che stupidi.

Poi lo accompagnai al traghetto e lo vidi salire a bordo.

E tornai a casa.

I mie genitori non c'erano.

Dopo un quarto d'ora andai nella mia stanza e mi spogliai.

Mi misi a letto.

Ma non riuscivo in nessun modo a dormire,ero ancora agitato.

Ripensavo continuamente al giuramento.

Poi mi misi sotto le coperte e,finalmente,dopo un'ora,riuscì ad addormentarmi."

"E finì tutto così?"disse Remzi.

"No,feci un bruttissimo sogno."disse Arda "C'erano tantissime persone intorno a me,mi fissavano tutte.

Sai quando in un sogno hai paura di qualcosa,ma non sai esattamente di cosa?

Io ero terrorizzato.

Poi vidi Cous Cous staccarsi dalla folla...venire verso di me e prendermi la mano.

Disse,non avere paura non avere paura,sono io Cous Cous.

Mi svegliai per la paura,in un bagno di sudore,ma stavo ancora sognando.

Sentii mia madre gemere.

Origliai alla sua porta,ma lei smise.

Come se all'improvviso...fosse svanita nel nulla.

Non si sentiva neanche un respiro.

Andai subito in salotto.

La tv era accesa,ma lo schermo era grigio,così andai a spegnerla.

Guardai verso il corridoio.

Qualcuno era in camera mia.

Lo sentivo,ero sicuro.

Cous Cous era venuto da me.

Il pensiero di vederlo mi terrorizzava.

Corsi verso la stanza di mia madre urlando il suo nome."

Arda bussò sul tavolo 5 volte "A quel punto mi svegliai davvero.

La mattina arrivò una telefonata.

Capii tutto dalla voce di mia madre.

Era sconvolta.

Cous Coun era stato investito."

"Porca troia."disse Remzi.

"Era morto quella notte,ma non ricordo niente di allora."disse Arda "Ricordo solo che mia madre,mi lasciava il cibo davanti alla porta della camera.

Faccio ancora quel sogno.

L'ho fatto anche questa mattina.

Non riesco a togliermelo dalla mente."

"Quando è successo?"disse Remzi "Quanto tempo prima della morte dei tuoi genitori?"

"È successo circa 1 anno prima che morissero in quell'incidente."

"C'è una cosa che devo dirti."disse Remzi "Avrei dovuto dirtela in primo giorno che ti ho visto.

Il giorno che tuo zio ti ha affidato a me."

"Di cosa si tratta?"disse Arda.

"Ancora non l'hai capito?"disse Remzi "È così difficile per me."

"Cosa intendi,non capisco."disse Arda.

"Tu vedi qualcuno qui oltre a noi?"disse Remzi.

"Ci sono i ragazzi..."disse Arda voltandosi e vedendo che gli altri erano spariti.

"Guardati attorno."disse Remzi "Ma devi osservare molto attentamente."

Le luci si abbassarono.

"C'è qualcuno qui oltre a noi due?"disse Remzi.

Arda vide la figura incappucciata oltre la tenda della cucina "In questo momento io...si chi è quello?"

"Sei il primo,oltre a me, che riesce a vederlo."disse l'altro.

La figura incappucciata si voltò verso di loro.

Da soffitto iniziò a piovere acqua nera che uscì anche da sotto i palmi di Arda.

La figura allungò la bagnata mano sinistra verso di loro,arda vide che il pavimento era nero e pieno d'acqua,cadde all'indietro e si trovò in un oceano con una luce bianca sopra,poi due mani ,grandi quanto il suo corpo, entrarono in acqua.

Arda si svegliò mentre Remzi lo tirava fuori dal fiume insieme ad un uomo con barba,baffi,un cappotto lungo,una lanterna e pochi capelli.

"Ci penso io."disse Apo che sostituì l'uomo "Arda,stai bene?"

"Si."disse Arda.

"Fai dei respiri profondi."disse Apo.

"Cos'è successo?"disse Arda "Cos'è stato?"

"State tutti bene?"disse Apo "Qualcuno è ferito?

Hai perso il controllo?"

Seyfi era seduto vicino alla salita e Yavuz era dietro di lui.

"FANCULO TU E LA TUA GUIDA DEL CAZZO!"urlò Yavuz.

"Vai a farti fottere,Yavuz."disse Seyfi.

"Guarda che hai combinato,coglione!"urlò Yavuz "Fanculo!"

Yavuz guardò alle sue spalle e vide un uomo alto con la faccia allungata e una lanterna "Forse è stata colpa di questi stronzi!

Su!

Cammina!

Muoviti!"

Il gruppo salì la salita e trovarono una bambina,un uomo e una donna seduti accanto ad un fuoco.

L'uomo rise.

"Che hai da ridere?"disse Apo.

"Siete andati a finire nel torrente!"disse l'uomo ridendo.

Yavuz su avvicinò "Smettila!

Smettila di ridere,hai capito?"

"No,signore,non lo picchi."disse l'uomo che li aveva soccorsi "È un po' ritardato."

"Fanculo tutti!"disse Yavuz che diede un calcio ad un secchio e lo rovesciò liberando molte rane.

Tutti rimasero a guardare le rane.

"Ancora queste rane."disse Remzi.

"Seyfi,Yavuz,venite con me."disse Apo e i due andarono in strada.

"Si,Apo."disse Seyfi.

"Che schifo quelle bestiacce."disse Yavuz.

Arda iniziò a raccogliere le rane,poi la bambina lo aiutò,portò via il secchio e si rimise seduta.

Apo era sulla strada.

"Che c'è?"disse Yavuz "Che stiamo cercando?"

"Non lo so,forse abbiamo investito qualcuno."disse Apo.

"Si,c'era un uomo l'ho visto."disse Seyfi che perdeva sangue dalla testa,come anche Yavuz"L'abbiamo investito."

"Ne sei proprio sicuro?"disse Yavuz.

"È successo tutto così in fretta."disse Seyfi.

"E dove cazzo è finito?"disse Yavuz.

"Come faccio a saperlo?"disse l'altro "È sparito."

"Seyfi,stai sanguinando."disse Yavuz illuminandolo,mentre l'altro si guardava intorno non vedendo nessun corpo.

"Anche tu sanguini."disse Seyfi e i due si toccarono la testa.

"Dove?"disse Yavuz.

"La tua faccia."disse l'altro.

Il pulmino aveva il muso nell'acqua.

"Niente radio."disse Apo a Remzi "Niente telefono.

Il pulmino è affondato.

Avete un cellulare?"

"No."disse la donna seduta accanto all'uomo.

"Dove ci troviamo?"disse Remzi

" Inceac."disse l'uomo.

"Siete a Inceac,la strada nel bosco."disse quello con la barba che li aveva soccorsi "La dovete attraversare."

"Quindi siamo arrivati."disse Apo.

"Intendi dire da quella parte?"disse Remzi indicando la strada.

"Si."disse l'uomo "Dietro a quel frutteto.

A 200 metri."

"Smettila con le cazzate e andiamo."disse Apo.

"Cosa?"disse l'uomo "E dove?"

"Va avanti tu,noi ti seguiamo."disse Apo.

"Dovreste sedervi e riposarvi un po'."disse la donna.

"Grazie mille,ma abbiamo ricevuto una chiamata urgente."disse Remzi.

"Lo dicevo per il vostro bene."disse la donna "Ma se avete fretta allora andare.

Il mio era solo un consiglio."

"Andiamo."disse Remzi.

"Su,andiamo."disse Apo e l'altro iniziò a camminare.

La bambina iniziò a colpire la pentola sul fuoco con il cucchiaio di legno,facendoli voltare "Il lungo viaggio non finisce dopo la morte."

Nella foresta c'era un edificio bianco,allungato,con un'entrata con due colonne,piante che crescevano sulla superficie e un tetto bianco a triangolo.

Davanti all'edificio c'era un macchina della polizia.

"Apo."disse Yavuz "Non è una delle nostre auto?"

"Si."disse Apo.

"Al tempo degli ottomani..."disse l'uomo.

"Sta zitto!"disse Yavuz.

"Ok,aspetta Yavuz."disse Apo "Lascialo parlare,continua."

"Al tempo degli ottomani questo posto era una stazione di polizia."disse l'uomo "Quando ero piccolo era una stalla.

Nessuno viene più qui.

È deserto.

Voi perché siete qui."

"Siamo stati chiamati dal comando."disse Remzi.

" Seyfi..."disse Apo "Tu lo sapevi di questo edificio?

Che era una stazione di polizia?"

"Forse da bambino."disse Seyfi "Ne ho senti parlare una volta.

Si,era una stazione di polizia all'epoca degli ottomani."

"Apo,dovremmo andare a controllare."disse Yavuz.

"Va bene,allora andiamo."disse Apo"State tutti molto attenti.

Avanti."

Arda e Remzi rimasero indietro.

Remzi gli mise una mano sulla spalla "Tuo zio ti ha affidato alla mia custodia,Arda.

Io so cosa fare."

I due si avvicinarono con le pistole in mano.

Remzi illuminò strano oggetti appesi ai rami delle piante.

Sembravano coperti da del filo nero,simile a nastro,erano di forma allungata o circolare e sembrava che sotto il nastro ci fosse carne insanguinata.

Alcuni erano coperti con lo spago.

Seyfi salì nella macchina e prese la radio "A tutte le unità,a tutte le unità.

Non funziona."

Seyfi controllò se c'erano le chiavi poi colpì il volante"NON FUNZIONA NIENTE IN QUESTA MACCHINA!"

" Seyfi basta!"disse Remzi "Calmati."

Apo andò alla macchina " Seyfi!

Sei un poliziotto.

Controllati!

Hai la pistola e anche un distintivo!"

"Si,'d'accordo."disse Seyfi.

"Come inizia il nostro inno nazionale?"disse Apo.

"Niente paura..."disse Seyfi.

"Esatto."disse Apo "Niente paura.

Andiamo!"

Seyfi uscì dalla macchina .

"EHI,FERMO!"urlò Apo vedendo l'altro che fuggiva "DOVE VAI?

NON CORRERE,STRONZO!"

"Fanculo la polizia."disse l'uomo correndo "Fanculo la polizia."

Il gruppo entrò dopo che Arda ebbe visto altri oggetti appesi con il nastro.

"Apo?"disse Yavuz illuminando le porte socchiuse e rovinate.

"Che c'è?"disse Apo.

"Entriamo."disse Yavuz.

"Si."disse Apo "Piano."

Il gruppo entrò nell'edificio abbandonato.

"Cos'è questa puzza?"disse Yavuz.

Arda tossì entrando e si mise il braccio sinistro davanti al naso e alla bocca.

Il gruppo arrivò in un corridoio con il pavimento annerito dallo sporco,con nastri che cadevano dal tetto e un altro oggetto fasciato dal quale sporgeva un osso che perdeva sangue.

Le finestre avevano le sbarre e i vetri rotti.

Il gruppo avanzo trovando altri oggetti appesi alle sbarre e alle ringhiere.

"C'è qualcuno qui dentro?"disse Apo.

"RISPONDETE!"disse Yavuz "POLIZIA!"

"VI CONVIENE USCIRE SUBITO!"urlò Apo.

"NON ABBIAMO VOGLIA DI GIOCARE!"disse Yavuz.

"Niente."disse Apo.

Arda calpesto del fango fresco su cui c'era una macchia di sangue.

Il gruppo vide altre ossa che sgocciolavano da dentro le fasce nere appese per tutto il corridoio,poi illuminarono delle uova,Remzi ne prese una rotta e verso del sangue all'interno.

Apo vomitò all'istante.

Avanzando iniziarono a sentire dei tonfi sempre più forti,poi Yavuz illuminò una stanza dove un poliziotto stava sbattendo la testa sul muro,poi ritirò dietro l'angolo.

Il gruppo lo illuminò.

"Oh,cazzo!"disse Yavuz.

"Chi sei?"disse Apo "Voltati!

Ehi!

Mi hai sentito?

Ti ho detto di voltarti!"

L'uomo si voltò ed aveva un buco sulla fronte.

"Dov'è la tua unità?"disse Apo "Smettila!"

L'uomo era capace solo di mandare dei lamenti.

"Chi sei?"disse Apo mentre gli altri si avvicinavano "Dove sono i tuoi colleghi?

Yavuz,controlla i suoi documenti."

Yavuz lo perquisì "Non ha niente addosso."

"Che succede?"disse Apo "Parla!"

"Sei tu che hai chiesto rinforzi?"disse Remzi "Eh?"

"Chi diavolo sei?"disse Apo "Dov'è la tua unita?

AVANTI!

DIMMELO!"

L'uomo indicò una porta dove vi era un berretto a terra lamentandosi.

" Seyfi"disse Apo.

"Si?"disse Seyfi.

"Prendilo a portalo alla macchina."disse Apo.

"Muoviti!"disse Yavuz.

"Avanti."disse Apo.

"Si,signore."disse Seyfi che lo prese "Vieni con me andiamo."

I due si allontanarono.

"Fanculo."disse Apo.

I due arrivarono ad una scala molto profonda.

Due piani più in basso diventava a chiocciola e non si vedeva il fondo anche se illuminavano con le torce.

Remzi iniziò a scendere le scale.

"Capitano,è buio pesto,la sotto."disse Yavuz "Io non ho intenzione di scendere."

"Va bene."disse Remzi "Resta qui con Arda.

Io e Apo scendiamo a controllare,andiamo."

"Voglio venire anch'io."disse Arda.

"Va bene."disse Apo.

"Sei sicuro,amico?"disse Yavuz che rimase solo "Che cazzo!

Vaffanculo!"

Yavuz scese le scale al piano di sotto.

"Dimmi come ti chiami?"disse Seyfi accompagnando l'uomo ne corridoio "Dimmi,hai chiamato tu i rinforzi?"

Seyfi vide una rana a terra e la seguì,poi arrivò in una stanza con vari compartimenti rettangolari,con delle brande a terra,il pavimento pieno di macchie nere e rimase terrorizzato vedendo un uomo e una donna nudi,coperti di sangue,che facevano sesso selvaggiamente.

Lui aveva la testa in un piatto pieno di sostanza marrone e lei urlava in modo bestiale.

"Cazzo!"disse Seyfi che illuminò altri corpi in scompartimenti.

Avevano tutti la testa in un sacco nero,legato con tubi di plastica,con catene,ma alcuni non erano coperti di sangue.

Alcuni sbattevano la testa al muro di spalle.

Voltandosi si vide circondato ed urlò attirando su di se le persone coperte di sangue.

Alcuni erano completamente avvolti in un sacco nero,tranne le braccia.

La pistola gli cadde e tutti furono su di lui che urlava a squarcia gola.

L'uomo nel corridoio iniziò a ridere.

Il resto del gruppo scese al secondo piano e cominciò ad esplorare.

Trovò un sudicio corridoio con una tena marrone in fondo,così presero una porta a destra.

Dentro c'erano delle candele su una tavola di pietra rettangolare,le pareti erano schizzate di sangue,c'erano pitture nere,candele sparse ovunque e uova su un lato.

Dal soffitto pendevano catene insanguinate.

Al cento della candele c'era un quaderno aperto con gli stessi simboli incisi sul furgone.

"Oh porca troia."disse Apo "Che cazzo è?"

Sulle pareti c'erano catene con sopra i pezzi di carne fasciati,una testa di orsetto bruciato e pezzi di carne scoperta oltre paglia.

In fondo alla stanza c'erano anche delle carrozzelle.

Remzi illuminò sagome umane disegnate con il sangue e delle grandezze di un uomo.

Dalla testa di queste tre sagome uscivano cinque tentacoli di sangue.

Remzi vide una seconda tavola,con i lati pieni si sangue e con la centro dei lucchetti.

Arda illuminò un disegno che mostrava una donna a quattro zampe con la faccia da caprone,vista di lato e ne mostrava l'anatomia interna

"Ma che disegni sono?"disse Arda.

Un disegno nero mostrava una donna piegata in avanti con un uomo dietro.

"Andiamocene da qui."disse Arda.

Un altro disegno nero mostrava una donna con mani artigliate,un essere che sembrava un fantasma,corpi appesi a testa in giù,un essere alto,con tentacoli,occhi e bozzi sul petto che teneva a testa in giù un uomo e una serie di strane figure sedute in cerchio,con sotto una piramide.

Il muro era schizzato di sangue in molti punti.

A terra c'era una serie di panni imbrattati di sangue,più un'enorme scia di sangue che conduceva in un corridoio.

Arda decise di seguire la scia.

Yavuz osservava le catene,poi prese il quaderno e guardò le scritte.

Apo illuminò una stanza dove c'erano dei corpi appesi,fasciati nella plastica,coperti di sangue.

Il primo aveva una bacinella di metallo sotto i piedi,l'altro una botte piena di acqua insanguinata e avevano anche un cappuccio nero in testa.

Apo,terrorizzato si avvicinò ad una gabbia accanto ai due dove c'era una donna coperta di sangue che muoveva appena due dita.

Dietro di lui v' era un uomo coperto dal sacco nero,con le bracia insanguinate.

Arda superò delle tende di plastica e arrivò ad una cucina con luci arancioni,quasi rosse,dove c'era un frigo aperto e con delle interiora dentro,più un busto tagliuzzato sopra.

Il corridoio era pieno di manate di sangue.

Dentro vi erano delle tende di plastica,con una donna dietro,che metteva un barile sotto un uomo,con un cappuccio nero in testa.

Le tende erano completamente piene di sangue,con dei ganci con appesi sopra pezzi di organi.

A terra vi erano corpi ammassati,dentro dei sacchi bianchi,pieni di sangue e pieni di chiazze di

sangue.

Alcuni corpi nei sacchi insanguinati erano a testa in giù,con i lacci neri legati intorno al collo e collegati al pavimento.

Sui mobili c'erano dei contenitori di metallo con dentro pezzi umani.

Poco oltre vi era una vasca di metallo,con dentro un cadavere sventrato.

Davanti alla vasca c'era una donna mora,coperta di sangue,con un coltello da macellaio in mano e un grembiule di plastica da macellaio che stava divorando con la bocca i visceri del cadavere come se fosse un animale,chinandosi nella basca.

Arda iniziò a tremare di paura,mentre la donna dietro il tendone tagliava a pezzi l'uomo mettendo dei pezzi di carne dentro una ciotola.

Arda iniziò a tremare dalla paura.

Apo si voltò,vedendo l'uomo con il cappuccio appena in tempo,poiché l'uomo lo colpì in testa con un martello enorme e gli spaccò il cranio,facendo uscire il sangue.

Apo cadde a terra e Yavuz urlò a squarcia gola.

Quella dietro la tenda uscì urlando.

La donna piena di sangue davanti alla vasca si voltò e urlò a squarcia gola emettendo un acuto, feroce,prolungato e intenso urlo stridulo.

Del liquido marrone scuro le riempiva la lingua e il labbro inferiore.

Aveva le dita coperte da delle placche di legno appuntite e ricurve come artigli.

C'era un uomo in un sacco bianco,insanguinato,infilzato da diverse travi di metallo che si dimenava.

Arda iniziò a sparare ed a urlare "VIA!"

"Correte!"urlò Yavuz fuggendo con Remzi,inseguiti dai cannibali che andavano a quattro zampe.

Una di loro era ferma ed urlava,lasciando il solco nel fango con la mano destra insanguinata chiusa ad artiglio.

Mentre correvano il pavimento cedette e i tre caddero in un sotterraneo con le pareti fatte di mattoni.

Remzi riuscì a passare,ma Yavuz fu preso e portato via.

"NON TI FERMARE!"urlò Ramzi e i due corsero.

Arda si voltò e non lo vide più "REMZI!

REMZI!"

Illuminando una parete vide un quadro con una foto e di trovò nello stesso corridoio di casa sua da piccolo,così andò verso la tv in salotto,poi vide se stesso da bambino andare davanti alla porta della madre e la luce rossa usciva dalla sua stanza "EHI!"

Il bambino lo guardò,poi si voltò verso la sua stanza,la mano con il vestito nero lo prese e chiuse la porta.

"EHI!"urlò Arda che si ritrovò a tossire al tavolino del ristorante con Remzi seduto davanti a se.

"Calmati."disse Remzi e lui bevve.

"Ho avuto nuovamente quell'incubo."disse Arda "Ancora più terribile."

"Va tutto bene."disse Remzi "Ce ne andremo dopo il caffè.

La strada è lunga."

"Mi sento molto strano."disse Arda "Dove sono?

Che cosa sto facendo?

Sono frastornato.

Non riesco a capire."

"Imparerai che non c'è una risposta per tutto."disse Remzi "Quello che devi sapere è che stasera siamo a un bivio.

Forse saremo solo io e te.

Forse solo tu.

O forse tutti noi.

Non lo so.

Siamo stati convocati qui,ma non alla radio.

Non solo almeno.

Qualcosa di più importante."

"Come?"disse Arda "Da chi?"

"Io non lo credevo possibile,mi sbagliavo l'ho sentito appena entrati."disse Remzi.

"Quindi tu sai che sta succedendo?"disse Arda.

"Quand'ero piccolo li vedevo con mia nonna."disse Ramzi "Ci parlavamo.

Qualcuno sta cercando qualcosa e continua...a vagare.

È tormentato.

Riesco a sentirlo e anche tu puoi sentirlo dentro di te.

Ti succede da quando sei bambino.

Lo percepisci?"

Arda vide il braccio insanguinato teso verso di lui,poi chiuse gli occhi e sia lui che il tavolo andarono contro la parete.

Arda si svegliò e vide un pavimento scuro,con della paglia.

In quel momento una figura alta passò.

Aveva un vestito lungo,grigio,la testa semi calva da una parte,ma con delle lunghissime ciocche bionde sulla parte sinistra e qualcuna sulla parte destra.

Il volto e l'occhio sinistro erano coperti da un panno nero.

Il collo e le spalle erano scoperte.

Si muoveva in modo strano tenendo l'avambraccio destro il alto per toccare le cose con la mano.

I suoi compagni erano legati a delle colonne di pietra con delle catene.

La figura tolse un cappuccio bianco dalla testa di Remzi.

Dietro le colonne c'erano delle candele.

I cannibali erano intorno ad un tavolo,con delle candele accese e si contorcevano gemendo e emanando versi.

La figura tolse il cappuccio a Yavuz che era alla destra di Arda.

Apo non aveva il cappuccio,ma era semi incosciente.

Remzi iniziò a rinvenire.

Le creature insanguinate si toccavano in modo frenetico e urlavano,poi veneravano tremando incontrollatamente.

Uno di loro baciava il seno ad un'altra.

Il tavolo davanti a loro aveva una candela e un libro.

Essi erano a quattro zampe e si dimenavano impazienti.

Oltre il tavolo vi era una scala di metallo a chiocciola.

Gli uomini insanguinati alzarono le braccia verso la scaletta contorcendo le dita i modo innaturale.

Una donna dentro la gabbia allungava le mani nello stesso modo e accanto vi era quello con il sacco nero in testa e con il martello con la punta verso il basso.

Quella bionda camminò con l'avambraccio destro verso l'alto e la mano piegata verso l'esterno,poi batté le mani e quello con il martello colpì il suolo.

La folla si fermò e misero la testa verso il basso.

La figura incappucciata,e poco alta,scese le scale,poi passò tra la folla che lo toccò in riverenza e adorazione.

La figura di diresse verso una sedia in fondo alla stanza con le mani dietro la schiena.

"CHI CAZZO SEI?"urlò Yavuz "NOI SIAMO DEI POLIZIOTTI!

LA PAGHERETE!"

L'uomo si sedette e si tolse il cappuccio,rivelando di essere calvo e aveva una testa con due bozzi dietro.

Quella bionda gli porto una ciotola di legno con dentro l'acqua e l'uomo vi intinse metà delle dita,lavandosi le mani,poi si tasto le testa con entrambe le mani.

Le unghie erano leggermente appuntite.

"AVANTI PARLA,FIGLIO DI PUTTANA!"disse Yavuz "NON CE L'HAI LA LINGUA?

CHE COSA VUOI?"

L'uomo si alzò e venne sotto la luce.

Aveva la pelle bianca,ma le labbra molto grosse,come se fosse di colore,il volto con guance grosse,un'espressione da vecchio,un naso molto lungo,un buco di serratura nero al centro della fronte,più altre linee nere tatuate.

Il collo era lungo,ma asciutto e muscoloso.

L'uomo rise,poi fece alcuni passi.

L'abito nero era parzialmente aperto al centro e si vedeva il petto nudo e una collana di lucchetti appesi al collo.

Il corpo era molto asciutto."

"Vedo...che siete qui per univi a noi,stanotte."disse l'uomo calvo guardando ogni tanto ognuno di loro "E noi siamo qui per darvi il benvenuto nel miglior modo possibile.

Se qualcuno di voi sta forse pensando di essere finito in mano ad una setta satanica...sappia che si sbaglia.

Noi non crediamo nel diavolo,anzi...io vedo quei gruppi come persone dal cattivo gusto.

Sono stato ad un loro raduno a volte e sono solo degli stolti e ciechi.

Cose come quelle non appartengono a me.

In una notte come questa,quando le porte si aprono... e i regni si uniscono ci ritroviamo qui,in questo posto.

L'inferno non è un luogo da raggiungere.

L'inferno...è accanto a voi in ogni momento della vostra vita.

E non potete...liberarvene perché esso è dentro di voi.

Noi siamo i vostri umili compagni...sulla via che il fato a scelto per tutti voi... e saremo le vostre guide."

La donna bionda si accarezzò il vestito.

"Ma fin quando tutto non sarà pronto...noi non potremo che essere...i vostri pastori."disse l'uomo calvo "E questa notte,se il fato vi ha reso il dono di essere tra le creature del nostro gregge...non c'è niente che potremmo fare se non guidarvi."

L'uomo si avvicinò ad Apo che era semi cosciente,lo guardò per un po' e gli aprì la camicia.

Alla fine della pancia c'era un taglio cucito con del filo che andava da un'estremità all'altra della pancia e dalla parte sinistra usciva un pezzo di intestino tenue.

Le persone insanguinate iniziarono ad agitarsi ed emettere versi tutti insieme.

L'uomo gli accarezzò la pancia,poi mise il dito medio dentro la ferita,facendogli sputare sangue e assaggiandolo.

Apo sputò sangue.

Le figure bendate si misero le mani in bocca.

"No!"disse Yavuz "NON FARLO!

APO!
APO!

NON TOCCARLO!

BASTARDO!"

"Apo,non preoccuparti,andrà tutto bene."disse Remzi.

"FIGLIO DI PUTTANA!"urlò Yavuz che cosa vuoi fargli "APO!"

"SMETTILA,FIGLIO DI PUTTANA!"urlò Arda.

L'uomo prese l'intestino e tirò verso destra aprendo la pancia e Apo sputò sangue per poi morire.

"NON FARGLI DEL MALE!"urlò Yavuz.

"NON FARLO!"urlò Arda.

"NOOO!"urlò Yavuz.

"ME LA PAGHERAI!"urlò Arda "LO GIURO!"

L'uomo prese l'intestino e lo estrasse allontanandosi.

"Apo!"urlò Yavuz "Apo!"

La bionda lo slegò e i cannibali lo presero.

"Apo,amico mio..."disse Yavuz piangendo "L'hai ucciso!"

"Morire è come dormire."disse l'uomo arrotolando l'intestino "Risorgere è come svegliarsi.

Quindi non abbiate paura."

L'uomo gettò l'intestino arrotolato,poi il biondo gettò delle ossa sul tavolo dove c'era la ciotola e due candelabri intorno.

L'uomo si voltò verso Yavuz e si tolse l'abito nero,restando a petto nudo,con solo un pezzo di pelle scura intorno al collo con attaccati i lucchetti e un lucchetto più grande attaccato sulla schiena che aveva delle linee nere.

Il corpo era asciutto e muscoloso.

La bionda mise uno sgabello di legno davanti a Yavuz con sopra dei simboli incisi.

Il nano vi salì sopra e a malapena arrivò all'altezza del viso di Yavuz.

"Ragazzo mio,qual'è il tuo nome?"disse l'uomo.

"NOI SIAMO LA LEGGE,DANNAZIONE!"urlò Yavuz.

L'uomo rise e guardò l'altra alla sua destra,poi si voltò di nuovo "Pensi che la tua legge valga qui?

Come ti chiami,dimmelo."

"Yavuz!"disse il poliziotto "IO MI CHIAMO YAVUZ!"

"Yavuz,sembri essere un ragazzo molto coraggioso."disse l'altro "Hai paura,ma sembro forte e determinato.

L'animo umano è corrotto.

Venera solo il potere,è sempre alla ricerca di falsi idoli."

L'uomo alzò il dito indice della mano sinistra verso l'alto "Perché hai dei confini disegnati da cattivi maestri."

"Tu chi sei?"disse Yavuz.

"Baba."disse l'uomo "Mi chiamano alche padre."

Baba aprì la mano destra e l'altra gli diede un coltellino con un manico nero,inciso con dei simboli.

"Sei un pazzo."disse Yavuz "Sei un folle."

Baba estrasse il coltellino con la punta ricurva,dal fodero,davanti al volto dell'uomo.

"AIUTO,CAPITANO!"urlò Yavuz.

"Chiudi gli occhi!"disse Ramzi "Chiudi gli occhi,Yavuz."

"CAPITANO!"urlò Yavuz,mentre la bionda gli metteva le mani intorno alla testa e lo stesso faceva Baba con la mano sinistra,poi gli mise la bocca vicino all'orecchio.

"Sei pronto a smettere di venerare il potere e unirti a noi?"disse Baba "Sei pronto ad essere tutt'uno con il cosmo?

Sei pronto a rinunciare ai tuoi occhi terreni e a vedere quello che c'è al di la del mondo terreno?

Apri il tuo cuore a me.

Apri la tua mente a me."

"Non posso."disse Yavuz.

Baba chinò la testa "Apri la tua mente a me."

"Ti prego,non farlo."disse Yavuz.

"Yavuz,apri gli occhi del tuo cuore."disse Baba "Non deludermi Yavuz."

Baba alzò la testa,baciò il coltello e lo mise appoggiato sul disegno al centro della fronte "Ora cominciamo."

"Io ti imploro!"disse Yavuz piangendo "Ti prego non uccidermi!"

Baba avvicinò il coltello e lui chiuse gli occhi.

"Yavuz."disse Baba.

Yavuz aprì gli occhi e lui rapidamente glie li cavò.

"NOOO!"urlò Arda.

Le creature insanguinate si agitavano.

Uno aveva la bocca piena di fango e un altro gli infilava le dita all'interno delle fauci.

Gli altri esseri si mettevano le mani sugli occhi.

Baba leccò il coltello insanguinato.

Uno degli esseri insanguinato toccò la bocca della donna bendata accanto a lui.

"Mostraci che ne sei degno."disse Baba che leccò gli squarci negli occhi.

La bionda gli mise una fascia nera sugli occhi e Baba lo baciò.

"Aprì il tuo cuore a me,Yavuz."disse Baba "Va a prenderla."

La bionda andò verso una parete piena di segni,dove c'era una porta nera,mentre Baba camminava avanti e indietro nella stanza,poi prese una catena e cominciò ad avanzare lentamente.

Dal buio uscì una donna mora, a quattro zampe, con un teschio da caprone scheletrico fuso con il volto,due corna ricurve all'indietro e vestita solo di un gonnellino di fili di paglia.

Aveva dei tagli sulla schiena,e le catene alle caviglie.

La donna bionda le accarezzò la testa e lei si fermò.

La bionda slegò Yavuz,lo mise in ginocchio dietro di lei e gli slacciò i pantaloni,poi allargò le gambe della donna.

"Aprì la tua mente."disse Baba toccando la spalla destra di Yavux.

La donna prese una boccetta e la fece annusare a Yavuz e alla donna.

"Fa quello che devi e la tua mente si aprirà"disse Baba ,mentre Yavuz piangeva in ginocchio.

La donna gli mise la mano dentro i pantaloni.

"No,non voglio,cosa mi state facendo?"disse Yavuz che fu spinto su quella 4 zampe e poi la donna lo afferrò per la cinta da dietro iniziando a muoverlo.

Arda e l'altro si voltarono.

"Aprì il tuo cuore a noi ragazzo."disse Baba "Avanti non avere paura!

Avanti,Yavuz.

Avanti!"

Le creature insanguinate si toccavano.

"Credi in noi,Yavuz."disse Baba "Non stai aprendo io tuo cuore.

Non resistere.

Aprì il tuo cuore.

Avanti,Yavuz!

Avanti!"

Yavuz iniziò a muoversi da solo.

"Continua,non fermarti."disse Baba.

Le creature insanguinate precipitarono in un'orgia mostruosa,mentre grugnivano e si lagnavano.

Yavuz finì,si mise in ginocchio,la donna andò in un angolo e si mise a terra.

Baba andò alla sinistra di Yavuz,poi gli si mise davanti e gli mise le mani intorno alla testa chinandosi,mentre Yavuz aveva le convulsioni "Yavuz.

Sei a buon punto,ma non abbastanza.

Devi aprire completamente il tuo cuore,hai capito?

Apri la tua mente,Yavuz.

Non aver timore!

Lasciati andare Yavuz!

Yavuz,ascoltami!"

Yavuz,in preda alle convulsioni,cadde a terra e morì.

Una tarantola gli uscì dalla bocca.

Ramzi urlò a squarcia gola.

La donna bionda prese il ragno e lo mise nel mobiletto dove erano le candele.

Baba guardò il corpo di Yavuz mentre veniva portato via.

Le creature si agitarono e lui fece alcuni passi nella stanza verso di loro che allungarono le mani verso di lui toccandolo,poi alzò la testa verso la luce azzurra che veniva dal soffitto dove era la scala.

Baba tornò indietro e andò da Arda,dopo aver guardato Ramzi "Forse l'onore dev'essere il tuo,Arda."

La bionda prese lo sgabello e lo mise sotto arda.

"VIENI QUI!"urlò Ramzi "VIENI QUI DA ME!"

Baba si voltò.

"È solo un ragazzo."disse Ramzi.

Baba salì sullo sgabello e mise le mani intorno alla testa di Arda,poi poggiò la sua fronte contro la sua "Accetta il sacrificio di questo tuo umile servo.

Accetta il sacrificio di questo tuo umile servo."

La donna gli diede il coltello nella mano sinistra.

Baba leccò la lama,poi prese il sangue dalla lingua e lo mise sulla fronte di Arda con l'indice della mano destra.

"Non mi sbagliavo,Arda."disse Baba che scese e andò da Ramzi.

La donna mise lo sgabello e lui salì.

"Vieni."disse Ramzi mentre l'altro si avvicinava "Ramzi,credevo che fossi soltanto tu."

Baba mise la mano sulla spalla destra di Ramzi "Invece siete due passeggeri.

Grazie per avermelo portato.

Ti sei preso cura di questo ragazzo.

E l'hai aiutato e adesso è pronto a capire se stesso.

Lo vedo dai tuoi occhi,Ramzi.

L'hai visto anche tu,vero?"

Baba sollevò la sua testa e gli tagliò la gola.

"NOOOOOO!"urlò Arda "RAMZI!"

Baba prese il suo sangue si bagno completamente la testa mentre il sangue continuava a schizzare,poi alzò la testa verso l'alto, chiuse gli occhi e pronunciò alcune parole incomprensibili.

Baba si mise sullo sgabello davanti a Arda e premette la sua fronte contro la sua mentre il ragazzo lo guardava furioso,poi gli mise le mani sulla tempia premendo.

Una luce rossa illuminava l'edificio da fuori.

La donna con la testa da caprone si era alzata e appoggiata ad una colonna,perdendo sangue da in mezzo alle gambe,poi l'altra le prese una bacinella di metallo e la mise sotto i piedi dell'altra che gettò fuori un'orribile feto deforme di carne scura e rossa,che non aveva nulla di umano.

Aveva un volto allungato e non era nemmeno definito.

La bionda lo prese,lo accarezzò e salì le scale.

Arda si ritrovò nel locale,seduto al tavolo,ma Ramzi non c'era e la tv era grigia.

La cucina era vuota.

Sentì un forte dolore alla tempia,poi del sangue toccò il pavimento.

Guardando bene vide Ramzi a terra,appoggiato al muro,con la gola tagliata.

"Ramzi!"disse Arda che lo soccorse "Ramzi!

Va tutto bene!

Va tutto bene!

I rinforzi stanno arrivando!

Guardami negli occhi!

Tieni duro!"

"Chiunque morirà per primo apparirà all'altro senza spaventarlo."disse Ramzi "Ti ricordi Arda?"

"Ti prego!"disse Arda piangendo "Non lasciami!"

"Ho fatto...una promessa a tuo zio."disse Ramzi "Se ti fosse successo qualcosa...mi avrebbe ritenuto responsabile."

Baba, incappucciato,uscì dalla cucina.

"Ramzi,lui è qui."disse Arda "Lui è qui."

"Non ne avere paura."disse Ramzi "C'è solo una chiave in questa vita.

Ed ora è tua."

Arda vide qualcosa uscire dallo squarcio sulla gola ed estrasse una chiave insanguinata.

Baba si era tolto il cappuccio "Arda?"

Arda si voltò.

"Tutto ha una fine."disse Baba "Ma tutto ha un nuovo inizio.

Tutto ha una fine,Arda!..."

Arda guardò la chiave e la ficcò nella testa di Baba,nel simbolo della serratura.

Nella realtà Baba si allontanò da Arda,scendendo dallo sgabello,con la schiave realmente nel cranio.

"NOOOOO!"urlò Arda.

La folla delle creatura iniziò a gemere ed urlare dal dolore,mentre si toccavano il cranio.

Aveva la testa verso l'alto e le braccia spalancate,poi cadde all'indietro e non si mosse più.

Le catene si slegarono da sole da Arda,che prese uno sgabello,si mise sopra di lui e lo colpì più volte polverizzandogli volto e cranio e riempiendosi di sangue.

Il primo colpo gli mandò addosso un mare di sangue,poi gli altri colpi di meno.

Le creature piangevano e si contorcevano.

Arda diede ben 6 colpi,poi posò lo sgabello,e si toccò il volto con le mani insanguinate.

Arda si aprì la camicia urlando e urlò ancora,poi si alzò e si avviò alle scale,mentre le creature

timorose si inginocchiarono,facendolo passare e tentando di toccarlo.

Arda salì le scale e uscì dall'edificio e si trovò in camera sua,sotto la luce rossa,aprì la porta e si trovò fuori dall'edificio sotto una luce rossa ed iniziò a ridere cadendo in ginocchio,poi corse nel bosco tossendo,poi arrivò su una strada e corse ancora.

All'inizio vide un furgone avvinarsi.

Era lo stesso furgone con dentro lui stesso e gli altri.

Arda fu investito e ucciso.

Il furgone era nel torrente.