SOFFITTI SCONOSCIUTI
TERRA 77
Eren era nel robot davanti all'angelo.
"Sei pronto,Eren?"disse June.
"Si."disse lui.
"Sbloccare l'ultimo sistema di sicurezza!"disse June e il robot fu staccato dalla placca sulla schiena "Unità Evangelion 0.1. libera!"
"Eren."disse Claire "Ora pensa solo a camminare."
"Camminare."pensò lui e il robot mise un piede avanti.
"Ha fatto un passo."disse Claire.
"Camminare."disse Eren e il robot tentò di fare un secondo passo in avanti,ma cadde a faccia in giù.
Sulla schiena il robot aveva un cavo di alimentazione.
"Eren."disse June e Eren guadò spaventato l'angelo che si avvicinava.
"Coraggio,fa presto."disse June "Sbrigati a rialzarti!"
L'angelo afferrò la testa del robot con la mano sinistra ,che aveva un cerchio rosso all'interno,sollevò in aria l'oggetto,gli afferrò la mano sinistra con la destra e la portò verso l'esterno,poi ingrandì le sue braccia ed iniziò a tirare.
Eren sentì un forte dolore al braccio.
"Stai calmo."disse June "Quello che sta stringendo non è il tuo braccio!"
"Il sistema difensivo dell'Eva?"disse Claire.
"Il segnale non viene accettato."disse quella con i capelli neri sulla sedia.
"Campo protettivo nullo."disse la voce femminile.
"Non si espande?"disse Claire.
L'essere spezzò l'avambraccio destro del robot.
"Danni al braccio sinistro."disse la voce femminile "Circuiti troncati."
"EREN ATTENTO!"disse June.
L'essere sollevò il robot più in alto e lo spuntone sul gomito si illuminò,si allungò all'indietro e poi andò in avanti,uscendo dal palmo della mano, colpendo l'occhio destro del robot fino a trapassare la testa,scagliando il robot contro un grattacielo e il braccio sinistro danneggiò il tetto di un altro palazzo.
Dal buco uscì del liquido rosso.
"La zona frontale è incrinata."disse la donna ai comandi.
"No."disse June.
Il robot alzo la testa verso il nemico.
I giorno dopo Eren si svegliò in un letto d'ospedale in una stanza dalle pareti di metallo bianche con una lampada orizzontale.
Eren si mise seduto poi si sdraiò "Un soffitto sconosciuto."
Un elicottero volò sopra la zona dello scontro ed era pieno di mezzi militari.
Una gru stava sollevando la parte superiore della corazza del robot che copriva la testa.
"Piano."disse uno degli operai.
Lo zio di Eren era dentro una stanza nera,ad un tavolo bianco e davanti a lui c'erano altri uomini.
Quello alla sua destra aveva un tavolo rosso e poi ce ne era uno con il tavolo verde,poi alla sua sinistra ce ne era uno con il tavolo azzurro e uno con il tavolo giallo,mentre dalla parte opposta c'era un altro tavolo bianco.
Gli uomini indossavano tutti la stessa uniforme dello zio di Eren.
La stanza era nera,ma c'erano delle linee viola che formavano due pentagoni.
"La seconda venuta degli angeli."disse quello al tavolo giallo "Così improvvisa."
"È stato come 15 anni fa."disse quello al tavolo blu "I disastri arrivano sempre senza preavviso."
"Ma almeno potremmo dire che il nostro investimento preventivo si è rivelato tutt'altro che inutile."disse quello al tavolo rosso.
"Non possiamo ancora esserne certi."disse quello al tavolo verde "Prima dovrà dimostrarsi all'altezza delle aspettative."
"Giusto."disse quello al tavolo giallo "E in oltre ci sono diverse misure anti-angelo che sono diventate di dominio pubblico.
La N.E.R.V. dovrà occuparsi del controllo delle informazioni diffuse in merito e in modo tempestivo ed appropriato."
"Sono già stati presi tutti i provvedimenti adeguati al caso."disse lo zio di Eren "State tranquilli."
In tv parlavano dell'attacco.
June era seduta dentro uno dei capannoni dove stavano recuperando i pezzi del robot e indossava una tuta aderente arancione,con placche arancioni sulle spalle,una placca che copriva petto e schiena e stivali bianchi.
"La notizia segue il protocollo B-22."disse lei che cambiava canale "Anche questa volta hanno coperto la verità."
"Pare siano allegri al reparto pubbliche relazioni."disse Claire che era dietro di lei,in piedi e indossava la stessa tuta"Ora hanno qualcosa da fare."
"Beh,sono davvero molto ottimisti."disse June.
"Mah,credo che in realtà siano tutti molto spaventati."disse Claire.
"E la cosa ti sorprende?"disse June.
"Si,infatti è così."disse l'uomo al tavolo verde "Ikari ,a proposito,non potresti rendere più efficienti sia la N.E.R.V. che gli EVA?"
"Prima lo 0.0. e ora anche lo 0.1."disse quello al tavolo giallo "Lo sai che le spese di riparazione basterebbero per rovinare una nazione?
E poi quei due sono degli eldiani.
Potrebbero trasformarsi in gigante e combattere,come quell'altro dall'altra parte del mondo.
Il gigante di tuo figlio ha assorbito il Gigante Martello,quindi può creare strutture a piacimento."
"Non sono sufficienti."disse Ikari "Ho provato uno scontro del genere,usando il gigante dalle fattezze femminili,che è di gran lunga il più abile combattente corpo a corpo,ma il risultato è stato disastroso."
"Abbiamo anche saputo che hai voluto affidare quel giocattolo niente meno che a tuo nipote."disse l'uomo al tavolo rosso.
"Hai usato persone,tempo,denaro...quanto spenderai ancora per la soddisfazione tua e di tuo nipote?"disse quello al tavolo blu.
"Ricordati che hai un altro compito da eseguire."disse quello al tavolo rosso "Il progetto per il perfezionamento.
È questo il tuo compito prioritario."
"Esattamente."disse quello al tavolo giallo "Questo progetto è l'unica speranza rimasta in una situazione così disastrosa.
Non resta altra possibilità,almeno per noi."
Quello al tavolo bianco opposto parlò "Quindi,anche se gli angeli sono tornati,non sarà ammesso alcun ritardo del progetto sul programma.
Quanto hai preventivi li valuteremo attentamente."
"Ma questo è compito della commissione."disse quello con il tavolo verde.
"Arrivederci e grazie,Ikari."disse quello al tavolo giallo e tutti gli ologrammi sparirono e rimasero solo i due tavoli bianchi.
"Ikari,ricorda,non si può tornare indietro."disse quello al tavolo bianco prima di sparire.
"Lo so benissimo."disse Ikari "All'umanità non rimane molto tempo."
Eren era dentro un corridoio di metallo e guardava una finestra da cui si vedevano altri corridoi,poi si voltò e vide la barella su cui era Annie che veniva portata per il corridoio e si ricordò di quando erano sull'isola e si addestravano.
FLASHBACK
Erano in un campo di addestramento militare,in mezzo ad un prato e facevano delle esercitazioni con i fucili.
Le divise militari comprendevano una giacca marrone,con dei simboli sulle spalle e sul pettorale sinistro,su una tasca sul petto,dei pantaloni bianchi aderenti con delle cinghie legate intorno e degli stivali neri che cominciavano dal ginocchio.
Eren fu scagliato a terra.
Sotto la giacca marrone aveva una maglietta chiara.
"Annie..."disse Eren.
Annie era davanti a lui e indossava lo stesso tipo di uniforme,con sotto la giacca,una felpa chiara con cappuccio.
Aveva i capelli biondi,legati dietro la testa,con la riga quasi al centro della testa,con delle ciocche sulla parte destra del viso e meno ciocche sulla parte sinistra.
Aveva gli occhi azzurri invece che rossi ed era sempre inespressiva.
"C'è una cosa chiamata delicatezza."disse Eren seduto a terra "Essendo umana dovresti averla,suppongo..."
"Non sono così forse come credi."disse lei mettendo il fucile in spalla,voltando la testa a sinistra e mantenendo un'espressione fredda "Potresti tranquillamente superare la debolezza del mio corpo."
"Divertente...allora come mai sono io quello per terra e tu quella in piedi?"disse Eren.
"Ah..."disse lei che posò il fucile a terra e fece dei passi avanti facendolo indietreggiare"È per via delle tecniche che uso.
Sono diverse da quelle che insegnano qui.
Anche se usi la forza non puoi battermi."
Lei si mise in guardia,mettendo la gamba sinistra in avanti,leggermente piegata e i pugni chiusi vicini al volto "Sarà bene che impari queste mosse."
"Ok,ma prendiamoci una pausa..."disse Eren mettendo la mano destra davanti.
"Iniziamo."disse lei che gli diede un calcio sinistro alla gamba,poi gli afferrò il braccio destro con il suo braccio destro,gli passò sotto il braccio,afferrandogli la schiena,mise il braccio destro intorno alla spalla sinistra di Eren,l'altra mano afferrò il braccio destro,mise la gamba destra dietro di lui e tirò verso il basso sollevando le gambe di Eren con la sua e i due caddero poi lei iniziò a stringere.
"Annie...molla...mollami."disse Eren.
"Mollarti?"disse Annie "Non ti serve che io ti molli.
Devi imparare ad usare la tua forza e come parlare ad una ragazza."
Lei lo strinse ancora e lui urlò.
"Ho memorizzato tutto,quindi lasciami!"disse Eren.
"Davvero?"disse Annie "Vuoi che ti mostri qualcos'altro?"
FINE FLASHBACK
"Cosi diversa da allora."pensò Eren vedendola con il suo nuovo look.
A bordo del camion che portava la corazza c'erano June e Claire che indossava un camice bianco da laboratorio.
June si era tolta la parte superiore della tuta ed era in canottiera.
"Ah,l'aria condizionata è proprio una grande invenzione."disse June "Un trionfo della scienza umana."
"Eren ha ripreso conoscenza."disse Claire.
"E…e quali sono le sue condizioni?"disse June.
"Non ha riportato ferite,ma sembra che abbia la memoria un po' confusa."disse Claire.
"Non sarà contaminazione mentale?!"disse June agitata.
"Pare che questo sia escluso."disse Claire.
"Bene."disse lei calmandosi "Magari è perché si è trovato a bordo così all'improvviso."
"Non mi stupirebbe."disse Claire"Il carico nervoso è stato davvero pesante per lui."
"Veramente io mi riferivo al carico emotivo."disse June.
Eren era seduto in una sala piena di sedie su varie file e davanti a lui c'erano delle finestre oblique e guardava il suo braccio sinistro.
Un aereo trasportava un gigantesco fucile e in città c'erano le riparazioni per i palazzi danneggiati.
"Potremo farcela,se riuscissimo a sfruttare al massimo sia questa città che gli EVA."disse June che era scesa dal mezzo e aveva lo stesso vestito del giorno prima,con la tuta rossa piegata ed in spalla.
"Pensi di poter vincere gli angeli?"disse Claire che era al posto di guida del mezzo.
"Si."disse June.
"Sei la solita ottimista."disse Claire.
"Beh,la speranza è indispensabile nella vita,non lo sapevi?"disse Claire.
"Dillo quando avrai vissuto per secoli e combatterai dall'altra parte del mondo rispetto alle tue compagne."disse Claire "Ma in fondo...hai ragione.
È incoraggiante questo lato del tuo carattere."
Una gigantesca trave di metallo veniva portata da un elicottero.
"Beh,ci vediamo."disse June.
"A presto."disse Claire.
June andò vicino a Eren.
Poco dopo erano nella base e si aprì un ascensore dove dentro c'era lo zio di Eren.
I due non si parlarono e Eren voltò il viso a sinistra,poi l'ascensore si richiuse.
I due si misero su un'enorme scala mobile che li portò ai piani alti di un edificio.
I due entrarono dentro una stanza con il pavimento luccicante e dentro di essa c'era un uomo ad aspettarli.
"Lei è d'accordo,vero?"disse June "Non andranno a vivere insieme."
"Ovviamente."disse l'uomo "Ikari e suo nipote sono sempre stati abituati a vivere da soli."
"Già,stare insieme sarebbe innaturale per loro."disse June.
"Potrebbe andare a vivere da solo."disse l'uomo.
"Da solo?!"disse lei.
"Esatto."disse l'uomo "La stanza assegnatagli si trova nel sesto blocco.
Qualche problema?"
"No,nessuno."disse Eren.
"Sei sicuro?"disse lei "Davvero?"
"È meglio così."disse lui "Staro da solo.
Per me un posto vale l'altro."
"Allora..."disse June.
Claire era in laboratorio e parlava al telefono "Cos'hai detto?"
June era in un corridoio di metallo quadrato e parlava al telefono "Ti stavo dicendo che Eren verrà a stare da me,ho ottenuto anche il permesso dei superiori.
Non ti preoccupare,Claire.
Non ho intenzione di sedurre il nostro giovane pilota,te lo garantisco."
"E CI MANCHEREBBE ALTRO!"disse Claire "SI PUÒ SAPERE CHE TI SEI MESSA IN TESTA?
SE NON SEI NEMMENO IN GRADO DI..."
"Come al solito."disse June allontanando il telefono dall'orecchio "Non li ha mai capiti gli scherzi."
La macchina di June passò sotto una galleria con luci arancioni.
"Che cosa intende?"disse Eren.
"Parlo della festa di ben venuto per il nuovo coinquilino."disse June.
I due si fermarono in un negozio e fecero la spesa.
"Vi trasferirete anche voi?"disse June a due amiche.
"Si,d'altronde io non avrei mai creduto che questa città sarebbe diventata un campo di battaglia."disse la prima donna.
"Già."disse la seconda "Anche mio marito ha detto che per sicurezza ci dovremmo trasferire io e i bambini.
E ha ragione.
Anche se questa è una città fortezza,non bisogna fare affidamento su niente.
Se solo ripenso a quello che è successo ieri comincio a tremare."
Al tramonto la macchina era su una strada che portava alla cima di una collina.
Eren aveva le buste sulle gambe.
"Mi è venuta un'idea."disse June "Ti spiace se allungò un po'."
"Va bene."disse Eren "Dove andiamo?"
"In un bel posto."disse June che lo portò in cima ad un collina da cui si vedeva la città.
La città aveva dei palazzi bassi intorno e al centro centinaia di rettangoli di metallo.
"C'è qualcosa di desolante in questa città."disse Eren.
"Ecco,è l'ora."disse June.
Si udì una sirena,i rettangoli di metallo si aprirono e da sotto terre uscirono centinaia di grattacieli.
"È incredibile."disse Eren "I palazzi spuntano dal suolo."
"Hai davanti a te la città fortezza usata per combattere gli angeli."disse lei "Ed è anche la nostra città.
Ma soprattutto è la città che hai difeso."
Ormai era notte e i due stavano camminando nei corridoio di un palazzo di undici piani ed erano al penultimo piano.
"Credo che le tue cose siano già state consegnate."disse lei.
Fuori dalla porta c'erano delle scatole con delle scritte rosse.
Lei premette i pulsanti di una tastiera e la porta si aprì da sola "Lo sai anch'io mi sono trasferita qui soltanto da poco."
Lei entrò e vide che Eren era sulla porta "Avanti entra."
"Oh,con...con permesso."disse Eren.
"Eren..."disse lei ridendo "Questa è casa tua,hai capito?"
Lui entrò lentamente "Allora...eccomi a casa."
"Ben arrivato."disse lei e la porta si chiuse "Ah,scusa tanto,c'è un po' di disordine.
Tu non farci caso d'accordo?"
Lui rimase sconvolto nel vedere che tutta la cucina era piena di lattine,bottiglie di alcolici e scatole.
"Questo sarebbe...un po' di disordine?"disse Eren.
"Ah,scusa potresti mettere la spesa in frigorifero?"disse lei "Grazie."
"Si certo."disse lui che aprì il primo sportello del frigorifero.
"Ghiaccio."disse lui che aprì il secondo sportello "Surgelati."
Eren aprì il terzo sportello trovandolo pieno zeppo di lattine "Alcolici e nient'altro.
Ma che razza di vita fa?"
Vide anche il secondo frigorifero con uno sportello in basso.
June si era messa dei jeans cortissimi,una maglietta chiara e la sua stanza era piena di vestiti,lattine,borse e altro sparso ovunque.
"E quell'altro frigorifero?"disse lui.
"Beh,l'ascialo perdere."disse June "Starà ancora dormendo."
"Dormendo?"disse Eren.
Poco dopo il tavolo era pieno di cibi di vario tipo.
"Buon appetito!"disse lei gioiosamente mentre si scolava una lattina con un solo sorso.
"Buon appetito."disse Eren.
"FANTASTICO!"disse lei che smise di bere "SONO QUESTI I MOMENTI PER CUI VALE LA PENA DI VIVERE!
Non mangi?
È molto buona,anche se è solo cibo precotto."
"Veramente io non sono abituato a questo tipo di cena."disse Eren.
"Eh,no!"disse lei che batté la lattina sul tavolo e si sporse verso di lui "Non essere pretenzioso!"
"Ok,non intendevo questo."disse Eren "Vede..."
June rise "Non è divertente?
Ma si,cenare in compagnia volevo dire."
"Oh,certo."disse Eren.
A sera tarda c'era una pila di lattine scolate e i due facevano dei giochi con le mani.
"Continuiamo."disse lei che mise il pugno in avanti e lo fece anche lui "Uno,due ...giù…
Di nuovo."
Lui mise in avanti il medio e l'indice,mentre lei tenne il pugno chiuso.
June rise "Sei stato sfrontato,Eren!"
Sul tavolo c'era un calendario con delle scritte.
"Con questa abbiamo stabilito tutti i turni in maniera imparziale."disse lei.
"Si."disse Eren che era seduto al tavolo con lei.
"Molto bene."disse June "Dunque questa,da oggi,sarà anche casa tua,perciò non fare complimenti d'accordo?"
"D'accordo."disse timidamente Eren "Si."
"Ah,adesso basta con tutti questi si."disse lei che mise il ginocchio destro sul tavolo e gli mise la mano destra sul cranio "Ma che depressione!
Sei un ometto o no?
Mostrati più deciso!"
"Si!"disse Eren.
"Molto bene."disse lei che tornò a sedersi "E ore quello che devi fare è liberarti di TUTTI I BRUTTI PENSIERI CHE HAI!
UN BEL BAGNO LAVA VIA TUTTI I DISPIACERI."
Lui entrò in una stanza che precedeva il bagno e che era chiusa da una tenda.
Vide una serie di reggiseni e mutante appese ad un cerchio di metallo collegato al soffitto.
Lui si tolse i vestiti e poi aprì la porta trovandosi davanti un pinguino che andò verso di lui.
Eren urlò e andò da June che era seduta al tavolo "SIGNORINA JUNE!"
"Che c'è?"disse lei.
"ECCO,IO,LUI,C'È UN..."disse Eren e il pinguino passò davanti a lui e andò allo sportello del frigo entrandoci.
"Oh,vuoi dire lui."disse June "È un pinguino delle sorgenti termali,una nuova razza."
Eren rimase sconvolto "Ma...ma,ma cosa..."
"Il suo nido e nel freezer."disse June "Il suo nome e pen-pen.
È un altro nostro coinquilino."
June prese una lattina e bevve "Piuttosto ,che ne diresti di coprirti li davanti?"
Eren si accorse di essere nudo,si vergognò e richiuse la tenda.
"Staro esagerando con tutta questa euforia?"pensò June mentre beveva "Forse sono io quella che si è scoperta."
"La signorina June Fudo."pensò Eren che era dentro la vasca "In fondo è una brava persona."
Eren ricordò ciò che lei aveva detto "Un bel bagno lava via i dispiaceri."
"Invece a me riporta alla mente solo brutti ricordi."pensò Eren "Mio padre e Annie Leonhardt."
In una grande stanza di metallo c'era una luce arancione che illuminava un robot arancione e delle luci circolari verdi.
"Quali sono le condizioni di Annie?"disse Claire che era dietro allo zio di Eren e indossava la sua tuta aderente bianca,con mantello e spada sulla schiena "Questo pomeriggio è andato in ospedale a trovarla."
"Si ristabilirà presto."disse lui "Le ferite inflitte dall'angelo sembrano richiedere più tempo per guarire anche per chi ha il sistema rigenerante dato dal potere dei giganti.
Per quel momento otterrò l'autorizzazione della commissione per riattivare l'unità 0.0."
"È molto dura per questi ragazzi."disse Claire
"Nessun altro è in grado di pilotare gli EVA."disse lui "Finché avranno vita dovranno farlo."
"Questo a prescindere dai loro desideri,vero?"disse Claire.
June aveva messo un foglio con un cuore davanti alla porta di Eren.
Eren aveva delle cuffie collegate ad un registratore e sentiva musica.
Nella stanza c'era la sua valigia e delle scatole.
June era nella vasca da bagno e parlava al telefono "Già,non so se riuscirà a salire ancora a bordo dopo quello che ha dovuto sopportare."
"Beh,la sua messa a punto è compito tuo,no?"disse Claire.
"Ma io ho paura di non sapere come comportarmi con lui."disse June.
"Vuoi già arrenderti?"disse Claire che era su una sedia in una stanza con delle luci verdi rettangolari e aveva dei fogli in mano "Ma sei stata tu a chiedere che ti venisse affidato."
"PIANTALA!"disse June che riattaccò e poi pensò "In quel momento ho visto Eren soltanto come un mio strumento.
Forse sono troppo simile a suo zio.
Io però,anche se abbiamo sconfitto l'angelo,non sono felice."
"Un altro soffitto sconosciuto."pensò Eren "È ovvio.
In questa città non c'è niente che io possa conoscere."
Eren ricordò le frasi di June "Questa è casa tua,hai capito?"
"Perché mi trovo qui."pensò Clark guardando il soffitto e ricordando lo scontro.
FLASHBACK
Il robot fu spinto contro il palazzo.
"Danni al cranio."disse la voce femminile mente sui video apparivano degli esagoni rossi con dentro scritto in nero "Emergenza."
"Entità dei danni sconosciuta."disse la voce.
"La situazione?"disse June.
"Il collegamento è instabile."disse la donna con i capelli neri.
"Interrompete i circuiti,presto!"disse Claire.
"Impossibile,l'EVA rifiuta il segnale,non lo accetta!"disse la donna.
"Eren è vivo?"disse June mettendo una mano sulla spalla di un altro che era seduto ai computer.
"Impossibile dirlo."disse l'uomo "Il monitoraggio non funziona.
Nessun segnale dallo 0.1."
"Basta!"disse June "Vado a battermi io!
Interrompere l'operazione,priorità al pilota.
Espulsione forzata!"
"Negativo,il sistema di controllo non risponde."disse la donna.
"Non è possibile!"disse June incredula che si voltò.
"Un momento..."disse la donna e June si fermò.
La testa del robot alzò e la bocca si aprì.
"L'EVA si sta muovendo."disse la voce meccanica.
"Non può essere!"disse la donna "Non può riuscire a muoversi."
"Ma allora..."disse June.
La testa del robot si sollevò e urlò,poi spiccò un salto,fece una capriola e atterrò con le ginocchia sul petto dell'angelo e gli afferrò la testa con la mano sinistra.
L'essere si piegò all'indietro,ma non cadde,poi afferrò il robot con entrambe le braccia e strinse a se,tuttavia il robot usò le gambe e si liberò.
"Abbiamo vinto."disse quello con i capelli bianchi.
Il robot corse verso l'essere ma sbatté contro un campo di forza arancione.
"Ha creato la barriera."disse Claire.
"Non ci voleva."disse June "Finché l'angelo ha lo scudo..."
"Non potrà essere avvicinato."disse Claire.
Il braccio rotto del robot emanò energia viola e si aggiustò.
"Braccio sinistro rigenerato."disse la voce femminile.
"Assurdo."disse June.
Il robot mise le dita dentro lo scudo ed iniziò a spingere verso l'esterno.
"Anche l'Eva sta sviluppando una specie di difesa!"disse la donna "Sta annullando lo spazio di fase."
"No,ti sbagli,lo sta distruggendo."disse lei.
Il robot aprì lo scudo.
"Si è liberato con grande facilità della difesa del nemico."disse June.
L'angelo lanciò un raggio che investì il robot e percorse tutta la città,formando una croce alla fine.
Il robot prese entrambi gli avambracci dell'angelo in una mano e li spezzò,facendo uscire energia e sangue blu,poi gli diede un calcio sulla pancia e lo mandò contro un palazzo,poi gli andò addosso correndo e trascinò via il nemico e tutto il palazzo fino a mandarlo contro un altro edificio.
Il robot iniziò a prendere a pugni la sfera,spaccò le punte di ossa sul petto,facendo uscire energia lucente e sangue blu e ne conficcò un pezzo nella sfera.
L'essere gli si avvinghiò sulla parte superiore,restando attaccato anche quando il robot si alzava,la sfera si illuminò,poi ci fu una tremenda esplosione che mandò una colonna di fuoco verso l'alto e formò una croce.
Il robot uscì dalle fiamme camminando.
"L'Eva."disse June e lo zio di Eren sorrise.
La parte superiore dell'elmo cadde a terra.
"Recuperate l'Eva."disse June "L'incolumità del pilota ha la priorità assoluta."
Eren vide che dentro l'elmo c'era una testa allungata fatta di carne grigia e con un'orbita vuota che fu riempita da un occhio verde ed Eren urlò.
FINE FLASHBACK
Eren fissava il soffitto,mentre June si asciugava i capelli ed aveva addosso un asciugamano verde.
"Eren,apro la porta."disse lei aprendo la porta e trovandolo girato di spalle e coperto"Avevo dimenticato di dirti una cosa.
Meriteresti le lodi di tutta l'umanità per quello che hai fatto,puoi esserne fiero.
Beh,buona notte,Eren.
Fatti forza."
