ALMENO ESSERE UMANO

TERRA 77

FLASHBACK

Carter era su una nave di notte ed era sdraiato sul ponte a guardare le stelle e accanto a lui c'era Amanda.

Erano distesi su una specie di lenzuolo e intorno a loro c'erano delle lattine.

"Ah,domani saremo già a destinazione."disse lei "Pare che all'ora di pranzo ci verrà incontro June.

Ah,June sarebbe la persona con cui lavoravo prima di te,signor Carter.

Lei però non mi piace molto.

Il suo modo di vivere mi sembra così forzato.

E così per qualche tempo dovrò separarmi da te.

Uffa che noia."

"Una volta in Giappone avrai senz'altro modo di trovarti anche più di un nuovo ragazzo."disse lui "Se non sbaglio lo stesso terzo figlio dovrebbe essere un maschio."

"Gli stupidi ragazzini non mi interessano affatto!"disse Amanda che rotolò verso di lui e lo abbracciò"A me piace soltanto il signor Carter."

"Di questo sono molto onorato."disse lui.

"Ma insomma!"disse Amanda "Io per te sarei disponibile in qualsiasi momento,che si trattasse di un bacio che si trattasse di oltre!"

"Amanda,tu sei ancora comunque una bambina."disse Carter "Per quelle cose dovresti aspettare di diventare un po' più grande."

"Eh?"disse Amanda "Ma che noia."

Amanda allargo leggermente la sua camicia "E invece io sono già abbastanza grande!

Sono già grande!"

FLASHBACK

Molti anni prima Amanda bambina stringeva la mano di un genitore.

Un medico parlava "L'ipotesi è divenuta realtà."

"Quindi ritiene che quell'esperimento di contatto sia stata la causa diretta dell'accaduto?"disse il l'uomo.

"Il collasso mentale."disse il dottore "Ecco qual'è stato il risultato del contatto.

Comunque è una cosa davvero crudele suicidarsi lasciando una bambina così piccola."

Amanda ricordava quando la madre stringeva tra le braccia una bambola pensando fosse la figlia.

FLASHBACK

Amanda la guardava la madre da un vetro con la bambola in mano.

"È tutti i giorni in quello stato."disse una dottoressa "Parla alla bambola pensando che sia la figlia."

"Probabilmente reagisce a suo modo al senso di colpa."disse il marito "Del resto dedicando tutte le sue giornate alla ricerca non ha mai avuto tempo per occuparsi della bambina."

"Comprendo i suoi sentimenti di marito."disse la donna.

"Certo però,vedendole così,sembrano proprio due bambole."disse lui "Madre e figlia.

Già.

In fondo la differenza tra uomini e bambole è assai sottile quanto un filo."

"D'altronde le bambole sono oggetti creati dall'uomo a propria immagine e somiglianza."disse la donna "Se esistesse un Dio,noi non saremmo forse altro che le sue bambole?"

"Non si direbbero di certo le parole di un'esponente della moderna medicina."disse lui.

"Anch'io,prima di essere un medico sono un semplice essere umano."disse lei "Soltanto una donna."

FINE FLASHBACK

La bambina era davanti alla tomba della madre e la nonna era accanto a lei.

"Come sei brava,piccola Amanda."disse la nonna "Ma non devi trattenerti,sfogati pure."

"Non ne ho bisogno,io non piangerò."disse Amanda "Io penserò a me stessa."

FINE FLASHBACK

Amanda era dentro la capsula con gli occhi chiusi.

"Mi senti Amanda?"disse Claire "Il tuo tasso di sincronia è sceso di ben 8 punti,fa come sempre,cerca di evitare pensieri estranei."

"È quello che sto facendo."disse Amanda.

"Di recente il tasso di sincronia di Amanda non fa che calare."disse Jessica seduta ad una scrivania.

"Già,è un bel problema con l'attuale ristrettezza di risorse."disse Claire "Come supponevo è opportuno dare la priorità allo 0.0.,al momento non possiamo permetterci di ripararli contemporaneamente."

June era davanti al robot di Eren e pensava "La serie degli EVA,stirpe nata da Adam.

Senza quella stessa forza che causò il Secondo Impatto noi non potremmo sconfiggere gli angeli.

Per assurdo vi sono esseri che per sopravvivere sfruttano proprio ciò che ha tentato di distruggere loro stessi.

Tali sono gli esseri imani.

In effetti io provo rancore nei confronti degli Eva,uccisori di molte persone."

June era fuori dalla piramide che veniva ricostruita ed era su una panchina.

Accanto a lei c'era quello con gli occhiali.

"È cominciata la costruzione degli EVA fino all'unità 20?"disse June "In sette posti sparsi in tutto il mondo?"

"È un'informazione pervenuta dal governo americano,la fonte è attendibile."disse quello con gli occhiali.

"Perché affrettare la produzione proprio adesso?"disse lei.

"Abbiamo quasi perso due unità Eva e attualmente altre due sono gravemente danneggiate."disse quello con gli occhiali "Suppongo si stia affrettando la creazione di risorse di riserva in vista della seconda programmazione."

"Forse."disse June "Anche noi stiamo ricevendo componenti per Eva originariamente destinati alle unità 0.5 e 0.6 in costruzione in Germania.

Certo che di recente si stanno muovendo grosse somme di denaro."

"Allo stato attuale le somme sono duplicate,dal che si potrebbe dedurre che anche in alto hanno le ali legate,non crede?""disse quello con gli occhiali.

"Certo si avverte una sorta di impazienza da parte della commissione."disse June.

"Allora che si stiano preparando a futuri attacchi di angeli in gruppo anziché singolari come fino ad ora?"disse quello con gli occhiali.

"Potrebbe essere."disse June "Però non ci sarebbe motivo di farlo ufficiosamente.

Dev'esserci sicuramente qualche altro scopo.

Comunque ho mandato un messaggio a diverse comunità di supereroi in tutto il mondo.

Ho contattato anche Saytama,quell'altro tizio tizio con il parassita,Lady Death e altri ancora.

Gli ho detto di tenere gli occhi bene aperti."

Amanda era ad una stazione e telefonava a Carter,ma le veniva detto che il numero era attualmente inabilitato "Certo che è strano.

La sua linea è ancora interrotta.

Chissà,forse è di nuovo andato da qualche parte."

Amanda si prese un colpo vedendo Eren che parlava con Annie ad uno dei binari opposti "Solo fino a poco tempo fa è rimasto per un intero mese disciolto nell'EVA e adesso invece guardatelo,è tornato perfettamente alla sua normalità.

In ogni caso io ho comunque perso.

Contro di te."

Amanda era a cena con June ed Eren.

June bevve dalla lattina e pensò "Siamo riuniti tutti e tre dopo tanto tempo e senti che atmosfera tesa."

"Grazie per il cibo."disse Amanda che si alzò.

Il telefono iniziò a squillare.

"Amanda."disse lei.

"Niente da fare,rispondi tu piuttosto,tanto sarà una chiamata per te da parte del signor Carter."disse Amanda.

"Questo non è possibile."disse June.

Eren rispose.

"Ma insomma lasciare un obbligo tanto misero a sua maestà,l'invincibile Eren."disse lei "Sono davvero mortificata."

"Pronto."disse lui.

"Ma guardatelo,non si degna nemmeno di considerarmi."disse Amanda.

Eren le portò il telefono "Una chiamata internazionale dall'America per te.

È tua madre."

Lei prese il telefono bruscamente e parlò.

"Sentendola parlare in una lingua sconosciuta,Amanda mi sembra a sua volta una sconosciuta."pensò Eren.

Amanda mise fine alla conversazione mezz'ora dopo.

"Certo è stata una telefonata molto lunga."disse Eren.

"Mah...solo quello che si definirebbe come usuale conversazione."disse Amanda.

"Che bello."disse Eren "Un dialogo tra familiari."

"Solo esteriormente,è solo apparenza."disse Amanda "D'altronde lei non è la mai vera madre.

Questo però non significa che io la detesti.

E che con lei mi sento un po' a disagio.

MA INSOMMA SI PUÒ SAPERE PERCHÉ DEVO PARLARE DI COSE SIMILI CON TE!"

"Scusa."disse Eren.

"HA!"disse Amanda "Certo che se dovessi farmi compatire da uno come te sarei davvero arrivata alla fine."

Amanda tolse il tappo dalla vasca,dopo il bagno e restò nuda a guardare l'acqua che scorreva con lo sguardo spento e pensando"Che schifo.

Chi vuole entrare nella stessa vasca in cui fanno il bagno June e stupireren?

Chi vuole utilizzare la stessa lavatrice che lava la biancheria di June e stupieren?

Chi vuole sedersi sulle stesse sedie su cui si siedono June è stupieren?"

Il suo sguardo divenne irato e parlò "Chi vuole respirare la stessa aria che respirano June e stupieren?

Io detesto June.

Detesto Eren.

E detesto ancor più la first!

Detesto il papà!

Detesto la mamma!

Però...PIÙ DI OGNI ALTRO DETESTO ME STESSA!"

Lei diede un calcio ad una bacinella mandandola contro la porta "NON NE POSSO PIÙ!

NON CE LA FACCIO!

MA PERCHÉ PROPRIO IO!

PERCHÉ IO!"

Il giorno dopo Amanda era nel cilindro.

"Sincrografie:-12.8."disse Jessica "È al ridosso del valore di attivazione."

"La cosa e drammatica."disse Claire "È calata ulteriormente rispetto a ieri."

"Oggi Amanda non è in perfetta forma."disse June "È al suo secondo giorno."

"Il tasso di sincronia non viene influenzato da superficiali malesseri fisiologici."disse Claire "Il problema deve trovarsi nella sua più profonda coscienza."

"Forse per lo 0.2 non resta che operare un cambiamento di nucleo."pensò Claire che parlò"Amanda,puoi uscire."

Claire era ad un tavolo e June era contro una colonna.

"L'orgoglio di Amanda è in frantumi."disse Claire.

"Non c'è niente di assurdo essendo stata battuta in quel modo."disse June "Anzi la cosa peggiore per lei è essere battuta da Eren.

Temo che ormai si sia giunti al limite della nostra convivenza a 3."

"Punto critico già superato."disse Claire "Il vostro bel giocare alla famiglia termina qui."

"Non è da una persona che inganna la propria solitudine con i gatti che intendo accettare una battuta simile."disse June.

"Scusa non potevo di certo permettermelo."disse Claire.
"Ma perché solo perché sono una donna devo sopportare tutto questo?"disse Amanda "Io non voglio assolutamente avere figli."

Poco dopo Amanda era in ascensore con Annie che le dava le spalle mentre lei era appoggiata ad un muro.

"Senza aprire loro l'animo gli EVA non si muovono."disse Annie.

"VORRESTI FORSE DIRE CHE GLI STO CHIUDENDO L'ANIMO?"disse Amanda "PARLI DI ME?"

"C'è un'anima anche nell'EVA."disse lei

"In quelle bambole?"disse Amanda.

"Dovresti saperlo."disse Annie "L'Evangelion è lo specchio del mio cuore."

"Che cos'hai detto?"disse Amanda irata.

"Tu non hai per forza bisogno dell'EVA."disse Annie "Puoi essere felice anche senza salirci a bordo."

"Ehi,non fare la saputella,cocca del comandante."disse Amanda "Io si che sono stata scelta per la mia abilità e perché sono un genio.

È ben diverso che essere dei raccomandati come voi."

"Gli EVA sono un legame."disse Annie "Rappresentano il mio unico collegamento con l'umanità."

"TACI!"urlò Amanda "Ti hanno preso solo perché sei disposta ad ubbidire.

Certo che per avermi rivolto tu la parola domani probabilmente nevicherà.

Cosa c'è?

Il sapere che non potrò pilotare l'EVA ti rende così tanto felice?

Non ce nulla di cui preoccuparsi,se un angelo dovesse attaccare ci penserà sua eccellenza, l'invincibile Eren a sconfiggerlo.

NOI NON DOVREMO PIÙ FARE ASSOLUTAMENTE NULLA!

OLTRE AD EREN NON C'È BISOGNO DI NULLA!

Ah...certo che per venire compatita non solo da Eren,ma anche da una bambola meccanica come te devo proprio essere arrivata alla fine."

"Io non sono una bambola."disse Annie.

"STA ZITTA!"disse Amanda "MA SE FAI ESATTAMENTE QUELLO CHE TI DICONO DI FARE!

TU SEI PROPRIO UNA BAMBOLA!

SE IL COMANDANTE IKARI TI ORDINASSE DI MORIRE TU MORIRESTI,NO?"

"Certamente."disse Annie.

Amanda cercò di sferrare uno schiaffò ,ma Annie le afferrò la mano sinistra.

"Troppo presuntuosa per una bambola."disse Amanda.

Le porte dell'ascensore si aprirono e Amanda si mise appoggiata sui bordi delle porte "Voglio farti una domanda:che opinione hai di quello stupido?"

"Stupido?"disse Annie.
"Se parlo di uno stupido non può che essere che Eren."disse Amanda.

"Ah,Eren."disse Annie.

"Che ne pensi?"disse Amanda.

"In realtà non saprei dirti."disse Annie.

"Ma perché tu sei così..."disse Amanda mettendosi davanti a lei "INSOMMA CERCA DI PARLARE CHIARO!"

"Davvero non so."disse Annie "Però quando Eren è insieme a me,mi si scalda il cuore.

E io vorrei che anche lui provasse la stessa cosa."

"Adesso ho capito."disse Amanda "MI RIMANGIO TUTTO!

E INFATTI SEI PROPRIO UNA BAMBOLA!

TU TI COMPORTI COME UNA BAMBOLA E PER QUESTO IO TI ODIO DA SEMPRE!

TUTTI!

TUTTI!

IO VI ODIO TUTTI!"

Amanda fuggì via.

Eren era disteso sul letto di casa e guardava il soffitto.

Neo era in classe e parlava con la capoclasse "Eren è assente anche oggi.

E lo stesso vale per Annie,come al suo solito."

"Non viene nemmeno Amanda."disse la capoclasse vedendo la classe quasi completamente vuota "E Toji non può essere ancora dimesso."

"A quanto pare non è momento per la scuola questo."disse Neo.

Il robot 0.2. era nel liquido.

"Segnale unità 0.2. nessun problema."disse la voce meccanica.

Amanda era sul ponte davanti al robot con addosso la tuta rossa"E così sei finalmente tornato a posto nonostante ti abbiano sconfitto a quel modo.

Tu non sei nient'altro che la mia bambola e pertanto devi muoverti come io ti dico di fare.

Ma perché in un'arma come te dev'esserci un'anima?

È soltanto un fastidio.

Ad ogni modo è sufficiente che tu ubbidisca ai miei ordini chiaro?"

In quel momento scattò l'allarme.

"A tutto il personale,allerta bellica di primo grado."disse la voce femminile "Prepararsi ad intercettazione aerea."

"Un attacco?"disse Amanda "Un nuovo angelo?"

"Angelo identificato visivamente."disse quello con gli occhiali ed apparve l'immagine dell'essere fuori dall'orbita terrestre.

L'essere era fatto di luce con un corpo allungato in mezzo,simile ad un rombo nella parte bassa,due gambe a punta e delle braccia ramificate che sembravano simili a delle li e allo stesso tempo simili a rami di un albero.

"Immagini al massimo."disse quello con i capelli lunghi.

"Sembra non spostarsi dall'orbita satellitare."disse quello con gli occhiali.

"L'obbiettivo mantiene una distanza costante da qui."disse quello con i capelli lunghi "Potrebbe essere che sta valutando di attaccarci precipitandosi qui oppure che è in grado di distruggerci senza doversi avvicinare.

Qui si mette male."

"Certo,la situazione non è di facile gestione."disse quello con gli occhiali.

"In ogni caso,fino a quando l'obbiettivo non si avvicinerà rientrando nella nostra portata di tiro noi non potremo fare nulla."disse June "Gli EVA non sono in grado di intercettare un nemico in orbita satellitare.

Condizioni di Annie?"

"È a bordo dello 0.0."disse Jessica "Tutto regolare.

È pronta ad uscire."

"Ricevuto."disse June "Lanciare lo 0.0. e approntarlo per il fuoco a lunga distanza.

Preparare lo 0.2. e Amanda per il lancio in copertura."

Amanda era nello 0.2. sotto il condotto "Io assegnata alla copertura?

Dello 0.0.?"

"Esatto."disse June.

"Non è proprio il caso di scherzare."disse Amanda "EVA 0.2. lancio immediato."

"Amanda."disse Claire.

"Va bene così."disse June "Lasciamola pure andare in avanti.

Deve recuperare l'orgoglio perso."

"Maggiore June?"disse quello con gli occhiali.

"Significa che se fallisse,Amanda avrebbe raggiunto il suo termine,giusto?"disse Claire.

"Un'ultima possibilità insomma."disse Jessica.

"È opportuno prepararsi per la sostituzione del pilota dello 0.2."disse Claire.

"Mi scusi,l'unità 0.1. non viene utilizzata?"disse quello con gli occhiali.

"È in stato di fermo assoluto per ordine del comandante Ikari."disse June.

"Nulla di assurdo dopo quello che è successo."disse pensò June.

Eren era dentro il mezzo.

Il cielo era nuvoloso e pioveva sulla città.

Il robot di Amanda era tra i palazzi.

"Bene,sono arrivata."disse Amanda "Allora dove si trova l'obbiettivo?"

"È ancora in orbita."disse quello con gli occhiali "Cannone in arrivo."

Fu mandato un cannone con un mirino che il robot prese.

"Se fallissi anche questa volte probabilmente mi verrebbe tolto lo 0.2."disse Amanda "Non ti è permesso alcun errore,Amanda."

Il robot puntò il fucile in alto e tramite il mirino riuscì a vedere il cerchio bianco intorno alle nuvole.

"L'obbiettivo è ancora fuori portata di tiro."disse quello con i capelli lunghi.

Amanda aveva una specie di casco in testa "Così non va bene.

Avanti,avvicinati."

Improvvisamente l'essere emanò una raggio di luce che illuminò il robot.

"Un arma direzionale del nemico?"disse June.

"No,non si rileva alcuna reazione di energia termica."disse quello con gli occhiali.

"Sincografie in alterazione,contaminazione mentale in corso."disse Jessica guardando dei grafici.

"L'angelo sta sferrando un attacco psichico?"disse Claire "Possibile che gli angeli riescano a comprendere l'animo umano?"

"BASTA!"urlò Amanda che sparò diversi colpi che andarono in orbita verso l'essere,ma poi deviarono.

"Positroni annichiliti."disse la voce meccanica.

"Niente da fare."disse quello con i capelli lunghi "Obbiettivo fuori portata di tiro."

Amanda si mise le mani sul viso.

Il robot sparò vari colpi in aria,poi perse il controllo e fece fuoco su alcune zone della città e sulle colline.

"Unità 0.2. munizioni fucile esaurite."disse quello con i capelli lunghi.

"Analisi raggio di luce?"disse June.
"È una specie di lunghezza d'onda nella gamma del visibile."disse quello con gli occhiali "Qualcosa di simile allo scudo,ma i dettagli sono sconosciuti."

"Le condizioni di Amanda."disse Claire.

"È in pericolo."disse Jessica "La contaminazione mentale è sempre più forte."

Il robot si mise le mani sulla testa.

"NOOO!"urlò Amanda "NON ENTRARE!

NON ENTRARE!"

Lei ebbe dei flash nella testa e il robot iniziò a contorcersi.

"NON PUOI ENTRARE DENTRO IL MIO ANIMO!"urlò Amanda "TI PREGO!

NON ENTRARE NEL CORPO!"

"AMANDA!"disse June preoccupata.

"Sincografie al limite."disse Jessica.

"I circuiti stanno subendo gravi danni."disse Claire "Un sovraccarico ulteriore sarebbe troppo pericoloso."

"AMANDA,RIENTRA!"disse June.

"Non voglio!"disse Amanda "PIUTTOSTO CHE RIENTRARE ADESSO PREFERISCO MORIRE QUI!"

"Amanda..."disse June.

Il robot di Annie era sotto la pioggia con un altro cannone.

"Fucile pronto al fuoco."disse quello con gli occhiali.

Annie sparò un raggio dal fucile che trapassò le nuvole e raggiunse l'essere,ma fu parato dallo scudo e rotto in quattro pezzi.

"Negativo."disse quello con i capelli lunghi "L'energia non è assolutamente sufficiente per penetrare lo scudo del nemico a questa distanza."

"Ma la potenza è già al suo massimo."disse quello con gli occhiali "Più di questo cosa potremmo..."

"Unità 0.2.,segnali deboli."disse Jessica.

"La barriera mentale?"disse Claire.

"Negativo."disse Jessica "Del tutto superata."

"Priorità al mantenimento vitale."disse Claire "Evitare riflussi da parte dell'EVA."

"Signor si."disse Jesscia.

"Quella luce sembra diretta ad indagare la lunghezza dell'onda mentale di Amanda."disse Claire"Possibile che l'angelo stia cercando di conoscere l'animo umano?"

Amanda iniziò a vedere delle immagini.

FLASHBACK

Amanda era da sola in strada e piangeva.

VOCE NARRANTE DI AMANDA

"Perché sto piangendo?

Avevo deciso che non avrei più pianto."

In un'altra immagine lei era seria e a terra c'era un peluche con la pancia aperta.

"Che ti è successo Amanda?"disse il padre "Non ti è piaciuto il regalo che ti ha fatto la tua nuova mamma?"

"Non mi serve!"disse Amanda.

"Cos'è che non ti serve?"disse lui.

L'immagine di Amanda da ragazza calpestò l'orsetto "Io non sono una bambina.

Diventerò subito grande,io non ho alcun bisogno di pupazzi."

Su uno sfondo nero si aprì una porta che dava su uno spazio pieno di nuvole.

"PER QUESTO GUARDAMI!"disse Amanda "TI PREGO GUARDAMI!"

In un altra porta c'era una dimensione viola con macchie marroni,in un'altra una dimensione rossa con delle linee di energia gialle e in un'altra c'era una dimensione azzurra,in un'altra una dimensione marrone,in un'altra una dimensione con molti colori,in un'altra un cielo sereno,in un'altra c'era una dimensione con vari colori,questa volta fusi,in un'altra c'era una dimensione rossa,poi una dimensione di luce.

"Muori insieme a me,avanti."disse la madre.

"Mamma!"disse Amanda "TI PREGO MAMMA NON UCCIDERMI!

NO, IO NON SONO LA TUA BAMBOLA,MAMMA!

Non ho bisogno ne del papà ne della mamma,io vivrò da sola."

"NO!"disse Amanda ragazza "NON FARMI RICORDARE COSE SIMILI!

NON DISSEPPELLIRE QUELLO CHE ERO RIUSCITA A DIMENTICARE!

IO NON VOGLIO PIÙ QUESTI ORRENDI RICORDI!

BASTA,FERMATI,TI PREGO FERMATI!"

Apparve una bambola impiccata sotto una luce rossa e si udì la voce della madre "Coraggio,muori insieme a me,avanti."

"Va bene,morirò insieme a te mamma."disse Amanda "Per questo non smettere di essere la mia mamma!

D'accordo mamma?"

"Non capisco."disse la madre "Ma tu chi sei?"

Apparvero molte immagini di momenti della sua vita "Io mi chiamo Amanda Yung,molto piacere.

MA SEI STUPIDO!

Che occasione.

GUARDATEMI PER QUESTO,GUARDATEMI!"

Amanda era sotto la luce rossa e si teneva le spalle con le braccia incrociate "NON È VERO!

QUELLA NON SONO IO!"

Le immagini si ripetettero molte volte.

Amanda si trovò a camminare su un pavimento di mattoni,tra i binari di una stazione di notte,poi vide una figura camminare in lontananza,poi una massa di figure incappucciate iniziò a camminarle contro spintonandola.

Una di queste figure alzo la testa ridendo e mostro dentro un essere di energia rossa con linee nere,dai contorni vagamente visibili.

Nel momento in cui alzò la testa il colore rosso e nero si espanse e tutto divenne un vortice rosso e nero.

"AIUTO!"urlò lei "AIUTO!

SIGNOR CARTER!"

"Amanda,tu sei solo una bambina."disse Carter.

Amanda vide Eren "SI PUÒ SAPERE COSA CI FAI TU LI!

SE NON FAI MAI NULLA!

NON MI AIUTI MAI!

NON MI ABBRACCI NEPPURE!

E NESSUNO...NESSUNO...NESSUNO!"

Amanda da piccola piangeva a dirotto "PER QUESTO GUARDATEMI!"

Amanda era accovacciata in un parco giochi vuoto e scuro pur avendo l'aspetto da adolescente.

Squillò un telefono.

"Ti senti sola?"disse l'Amanda bambina "Ti senti sola?"

La bambina allungò la mano verso la testa di Amanda.

"Niente affatto!"disse Amanda e lo spirito si dissolse "Non ti avvicinare!

IO VIVRÒ DA SOLA!

IO NON FARÒ AFFIDAMENTO SU NESSUNO!

IO POSSO VIVERE DA SOLA!"

"Sono solo bugie."disse la bambola parlante.

Amanda urlò a squarcia gola vedendo delle immagini e dei nomi scorrergli davanti.

Amanda era accovacciata nel sedile del pilota nel cilindro "È stato sporcato.

Il mio animo è stato sporcato.

Signor Carter,sono stata sporcata.

Cosa posso fare?

Io sono stata sporcata."

Gli occhi del robot si spensero ed esso cadde a terra.

Apparvero dei segnali di emergenza sugli schermi.

"Il pilota è entrato nella zona di percolo."disse Jessica.

"Obbiettivo nessun cambiamento."disse quello con i capelli lunghi "Distanza relativa ancora immutata."

"Probabilità che l'obbiettivo si sposti nella portata di tiro dello 0.0 pari a 0,02%."disse quello con gli occhiali.

"E se trasportassimo lo 0.0. in aereo per condurre un attacco in volo?"disse June "No,non è fattibile.

Se il nemico ci intercettasse in aria sarebbe la fine."

"Uscirò io con lo 0.1."disse Eren.

"È escluso."disse Jack "L'obbiettivo è in grado di generare attacchi tali da violare la mente dei piloti."

"Al momento è necessario evitare che lo 0.1. sia violato."disse Ikari.

"Allora basterà che io eviti di subire attacchi."disse Eren.

"Non abbiamo alcuna garanzia in merito."disse Ikari.

"Però continuando in questo modo Amanda..."disse Eren.

"Non importa."disse Ikari "Annie,scendi le dogma e prendi la lancia."

"Usare la Lancia di Longino?"disse Jack "Ikari,ma quella non..."

"Per abbattere un obbiettivo in orbita satellitare,dove il suo scudo non può essere annullato da terra non c'è altro modo."disse Ikari "Sbrigatevi!"

"Tuttavia c'è la possibilità che un contatto tra Adam e l'unità EVA possa generare il Terzo Impatto."disse June "Il pericolo è troppo elevato.

Comandante Ikari,la prego di non farlo."

Ikari rimase in silenzio.

"Assurdo."pensò June "Quindi è una menzogna.

Il Secondo Impatto non è stato causato dal contatto con un angelo."

Il robot di Annie era nel condotto su una corda meccanica e delle porte di metallo orizzontali si aprivano.

"Dunque una cosa simile non è tale da provocare il Terzo Impatto."pensò June "Ma allora a causare il Secondo Impatto cosa fu?"

Lo 0.0. atterrò su un pavimento nero in una stanza immensa con enormi colonne nere e le pareti con elle linee oblique.

"Ikari,non credi sia ancora troppo presto?"disse Jack.

"La commissione ha avviato la produzione di massa della serie degli EVA."disse Jack "Questa un'occasione."

"Certamente."disse Jack "Tuttavia..."

"Le lancette dell'orologio non possono tornare indietro."disse Ikari "Però è possibile forzarle in avanti con le proprie mani."

"I vecchi non resteranno certo in silenzio."disse Jack.

"Bisogna concludere tutto prima che la Seele cominci a muoversi."disse Ikari "Al momento perdere l'unità 0.2 non sarebbe opportuno."

"Ciò nonostante usare la Lancia di Longino senza il permesso della Seele comporterà seri problemi."disse Jack.

"È sufficiente che sussista un motivo."disse Ikari.

"Un motivo?"disse Jack "Quello che tu vuoi non è forse una scusa?"

Lo 0.0. estrasse la lancia dal corpo dell'essere sulla croce con difficoltà.

La parte bassa dell'essere si riempì di bozzi che aumentarono di lunghezza poi si trasformarono in due gambe,ma i bozzi con le piccole gambe rimasero.

"Mantenimento vitale al punto limite."disse Jessica.

Lo 0.0 uscì in superficie.

"Conto alla rovescia confermato."disse Jessica "8.

7.

6.

5.

4.

3.

2.

1."

Le due punte della lancia si fusero in una e il robot scagliò l'oggetto che in un'istante uscì dall'atmosfera terrestre squarciando le nuvole e liberando il cielo in tutto il Giappone.

La lancia si conficcò nello scudo,la sua superficie divenne simile a quella di un cavatappi ed emise energia verde,trapassando l'essere che esplose.

"Obbiettivo annientato."disse quello con i capelli lunghi.

"Unità EVA 0.2. in rilascio."disse Jessica.
"E la Lancia di Longino?"disse Jack.

"Ha superato la velocità di fuga."disse quello con gli occhiali "Attualmente si sta spostando verso l'orbita lunare."

"Il suo recupero,visti i tagli di fondi,è praticamente impossibile."disse Jack.

"Signor si."disse quello con gli occhiali.

La lancia era tornata ad essere un forcone e volteggiava nello spazio.

"Amanda?"disse June.

"Sopravvivenza del pilota confermata."disse Jessica.

Amanda era seduta in strada mentre il robot veniva portato sotto terra.

Eren era dietro di lei anche lui con la tuta "Sei stata fortunata,Amanda."

"STA ZITTO!"urlò lei "Ma quale fortuna?

E per di più...venire salvata da quella ragazza!

Venire salvata da una come quella!

Piuttosto che una cosa simile avrei preferito morire!

VI ODIO!

VI ODIO!

VI ODIO TUTTI!

IO VI ODIO!"