SPLIT

TERRA 33

2016

In un locale dove c'era una zona ristorante,c'era una ragazza seduta al tavolo.

Aveva i capelli neri,lunghi,lisci,con la riga al centro della testa,maglietta rossa,con righe gialle,jeans blu e scarpe nere.

Era seduta ad un tavolo pieno di roba già consumata.

Poco lontano da lei c'erano 2 amiche,che insieme ad una terza si stavano facendo una foto.

Una delle 2 amiche era bionda,con capelli lunghi e lisci,indossava una maglietta bianca,gonna nera e stivali neri,l'altra invece aveva la pelle abbronzata,capelli neri lunghi,maglietta blu,gonna scura e stivali neri.

La loro terza amica aveva i capelli castani e indossava un lungo cappotto rosa.

La donna che scattava la foto alle 3 aveva i capelli ricci,giubetto di jeans senza maniche,maglietta grigia,pantaloni neri e scarpe nere.

La ragazza fissava il vuoto.

Arrivarono altri ragazzi e ripresero a mangiare.

Poco dopo quella con i capelli neri e la bionda raggiunsero un uomo che aveva un sacco per la

spesa.

Aveva i capelli marroni,giaccone scuro,maglietta chiara,jeans blu e scarpe nere.

"Ecco che succede quando inviti qualcuno per compassione."disse la bionda.

I 3 guardavano la ragazza mora che era a guardare da una vetrata intervallata da colonne di metallo verticali.

Lei indossava un giaccone verde scuro.

"Credevo che avessi invitato quelli che volevi."disse lui.

"Papà,non potevo invitare tutti quelli della mia classe,tranne l'unica persona senza relazioni sociali,facendole più male di quanto sia necessario."disse lei "Io...non sono un mostro."

"Sono fiero di te...credo."disse lui e l'altra rise.

"Viene punita di continuo e certe volte urla contro gli insegnanti."disse la bionda "In oltre,la voce che gira su di lei e che cerchi di scappare di casa continuamente."

"Può prendere un taxi."disse quella scura.

"Credo proprio che ora possiamo andarcene."disse la bionda.

"Ho sbagliato a pensare che questa sia una democrazia?"disse il padre della bionda "Non ce ne andiamo finché non sono venuti a prenderla."

La ragazza mora raggiunse i 3 "Ah...la macchina si è rotta.

Vado a prendere l'autobus."

"No,nessun autobus."disse il padre "Ti do un passaggio con la macchina.

Claire ha messo da parte quasi tutti i soldi per comprarsi una macchina,non è vero?

È una delle poche volte che posso ancora portarvi in giro."

"Io..."disse lei.

"Ti perderesti le barzellette di mio padre che sono molto divertenti...per tutto il viaggio,se non vieni."disse Claire "Non te le vorrai perdere."

Le 3 ragazze andarono nel parcheggio,verso un'auto.

Il padre aprì il porta bagagli.

"Wow,ho avuto più regali del previsto."disse Claire che indossava un lungo cappotto fucsia.

Calire salì dietro con l'amica,mentre l'altra salì davanti.

Le 2 si misero a chiacchierare.

Mentre il padre metteva le cose le porta bagagli,si voltò vedendo un uomo "Ehi?

Serve aiuto?"

La ragazza dai capelli neri sentì un urto e guardò lo specchietto non vedendo nulla,poi qualcuno chiuse il porta bagagli.

La ragazza si mise la cintura,ma poi,tramite lo specchietto,vide la spesa a terra.

Voltandosi vide che al posto del guidatore c'era un uomo calvo,giovane,con gli occhiali,con il giaccone grigio,maglietta nera,pantaloni neri e scarpe nere.

L'uomo prese un fazzoletto giallo ed iniziò a togliere le conchiglie dal cruscotto.

"Ehi?"disse Claire "Signore è salito sulla macchina sbagliata..."

L'uomo si mise una mascherina sul naso e bocca,chiuse gli sportelli,prese una bomboletta spray e addormentò le 2,poi si tolse la mascherina.

La ragazza mora restò immobile in silenzio,poi tentò di aprire gli sportelli.

L'uomo la fissò,si mise la maschera e la addormentò.

L'uomo portò un carrellino di metallo dentro un sotterraneo con sopra la ragazza.

Il sotterraneo era un lunghissimo corridoio,con le luci sul lato sinistro,in alto e il soffitto era pieno di tubi.

La ragazza rinvenne su un letto.

Vide le 2 amiche,abbracciate su un altro letto accanto.

Sul cuscino c'era un fiore giallo.

Le pareti della stanza erano di roccia,con parti intonacate.

La zona iniziale della stanza era di legno e la porta era fatta da tegole orizzontali di legno.

"Ci siamo svegliate qui dentro."disse Claire.

La mora vide il bagno e vide il lavandino con lo stesso fiore,poi si mise seduta.

"Ma che diavolo succede?"disse Claire "Che ci facciamo qui?

Che fine ha fatto papà?"

"Lui è li fuori."disse quella di colore.

"Tu sai che è successo a mio padre?"disse Claire.

La porta venne aperta.

L'uomo indossava una camicia nera,pantaloni neri e scarpe nere.

Aveva una sedia pieghevole di legno in mano,la aprì e la mise a terra,pulendo la superficie con il fazzoletto giallo,poi si sedette incrociando le braccia.

L'uomo fissò il muro,poi guardò quella di colore che si coprì le gambe.

"Scelgo te per prima."disse lui che la indicò,chiuse la sedia ed uscì.

Quella di colore iniziò a piangere e Lory la abbracciò.

L'uomo tornò indietro e la afferrò "Ci vuole solo un minuto."

"NO!"urlò la ragazza di colore che corse verso quella mora che la afferrò.

"Fattela sotto."disse l'altra.

L'uomo la afferrò e la portò fuori,mentre la ragazza urlava e tentava di afferrare la porta.

La porta venne chiusa.

"No...no..."disse Claire che corse a battere le mani sulla porta "NO!

APRI LA PORTA!"

L'uomo la riportò dentro urlando e la gettò a terra,poi chiuse la porta.

"Stai bene?"disse Claire che la soccorse.

"Voleva...che ballassi per lui."disse la ragazza che si alzò toccandosi le gambe bagnate "La porta esterna è bloccata."

La ragazza andò verso il bagno.

"Va tutto bene."disse Claire "Stiamo bene.

Stiamo bene."

Claire raggiunse l'altra nel bagno.

La terza iniziò a pensare.

FLASHBACK

Lei era bambina,in un ristorante di legno e al tavolo c'era lo zio.

Era un uomo in sovrappeso,con capelli marroni corti,barba e baffi.

Indossava una maglietta verde,pantaloni neri e scarpe nere.

Lei era molto piccola,con capelli in parte ricci a mezzo collo,cappotto grigio lungo,e pantaloni neri.

"Ho sentito un piccolo spruzzo."disse l'uomo "E arriva.

Uno scherzo di natura.

Enorme.

Si avvicina,ed è talmente alto che l'acqua non gli arriva neanche alla pancia.

Poi si ferma e il cuore sta per scoppiarmi nel petto."

Accanto alla bambina c'era il padre che aveva dei capelli castani folti,maglietta giallo scuro,jeans neri e scarpe nere.

"Ti è venuta la tremarella."disse il padre "Lo zio John,aveva la tremarella."

"Non è vero,Casey ,tuo padre è un bugiardo."disse John.

"Com'erano le corna?"disse l'uomo.

"Erano enormi."disse lo zio.

"Dove miri quando spari,Casey?"disse il padre.

"Al corpo."disse Casey.

"E perché lui guardava le corna?"disse il padre.

"Perché aveva la tremarella."disse la bambina ridendo.

Lo zio rise "Dice tutto quello che dici tu."

"Farai così quando avrai la licenza di caccia tra 3 anni?"disse il padre.

"No,signore."disse Casey.

FINE FLASHBACK

Una signora anziana con i capelli bianchi,cappotto grigio lungo,maglietta azzurra,gonna nera e scarpe con i tacchi salì 2 rampe di scale di legno,aprì una porta di legno.

Entro in uno studio dove c'era una poltrona con i contorni di legno,un cuscino grigio,un tappeto multicolore,una sedia di legno,con un cuscino,dei vasi su dei tavolini neri, e altri tappeti.

Mentre la donna preparava il tè,alla tv un uomo parlava dell'accaduto "3 studentesse rapite.

Il padre di una di loro è stato drogato e si è risvegliato in un centro commerciale non trovando più l'auto e le ragazze.

I vicini sono increduli..."

In quel momento arrivò una mail sul pc che proiettava l'immagine su uno schermo.

La donna passo per il salotto che aveva 2 librerie,un tavolino tondo,2 divani e altre sedie.

La donna andò alla scrivania e si sedette a leggere la mail "Ho bisogno di vederla.

È urgente."

La donna si mise a scrivere alla tastiera.

Claire tentò di aprire la porta.

"Non serve a niente,quella porta non si aprirà."disse quella di colore che era seduta sul letto "E poi ce n'è un'altra che è bloccata."

"Lui tornerà qui da un momento all'altro."disse Claire "Dobbiamo impedirgli di prendere una di noi.

Noi abbiamo pianto e urlato,ma non l'abbiamo attaccato perché avevamo paura che si arrabbiasse!

Una cosa da vittime!

Noi...dobbiamo combatterlo.

Dobbiamo buttarci addosso a lui come bombe."

"L'ho visto buttarvi sul letto come se non pesaste niente."disse Casey "Con un pugno ci mette fuori gioco."

"Io...ho preso per 6 mesi lezioni di arti marziali...e riesci a distrarlo se gli fai male."disse Claire.

"Si,sempre tutto così facile per voi."disse Casey "Fate una mossa e prevedete la seconda.

Ma non funziona così in questa situazione."

"E come usciamo da qui?"disse Claire "Stai dicendo che non vuoi combattere con ogni mezzo?

Senti,l'unica possibilità...l'unica che noi abbiamo è se gli saltiamo addosso tutte insieme.

Ci dobbiamo sbrigare."

L'altra si alzò e si mise in ginocchio accanto al suo letto "Abbiamo bisogno di te, Casey.

Claire è in gamba.

Diamole ascolto.

Io lo faccio.

Se sei anche tu a farlo...possiamo vincere."

"Ci farà male."disse Casey "No.

Smettetela.

Tutte e 2."

"Evita di essere così pessimista e aiutaci ad uscire da qui."disse Claire.

"Ma piantala."disse Casey "I tuoi 6 mesi di karate al centro commerciale sai dove te li puoi mettere?"

"No,no,no!"disse Claire mentre l'altra le si sedeva vicina "OGGI NON PUOI FARE COSÌ!

NON ADESSO!

PERCHÉ FAI COSÌ!

PERCHÉ TI COMPORTI COME SE NON FOSSI UNA DI NOI?"

FLASHBACK

Casey,da bambina era in un bosco,sdraiata in una tenda,con il padre che indossava un giaccone nero e un cappello nero.

"Quando miri, Casey,tieni tutti e 2 gli occhi aperti."disse lui puntando il fucile "Tieni sotto tiro l'obbiettivo con la canna,puoi muoviti.

Per metterti al suo passo.

Ti avverto è molto frustrante le prime volte.

Sparerai di lato o troppo sotto.

Poi imparerai a mirare giusto.

Le femmine sono più sveglie dei maschi,come per gli umani.

Le femmine usano il naso per restare vive,si assicurano di stare al coperto.

Ricordano sempre che devono restare vive.

I maschi vanno per conto loro.

I maschi sono scemi nella stagione degli amori."

"I maschi fanno sempre troppo chiasso."disse la figlia e lui rise.

"Si,è vero."disse lui.

"Io sono meglio di un maschio,vero?"disse lei.

"Si,certo."disse il padre.

"Tieni."disse lo zio dandogli una lattina di birra dopo essere arrivato.

FINE FLASHBACK

"Vi ascolto se dite qualcosa che abbia senso."disse Casey "Non sappiamo neanche di che si tratta."

L'uomo che le aveva rapite salì le scale e arrivò dalla donna anziana.

Indossava un capello invernale circolare grigio,cappotto marrone lungo,felpa grigia,maglietta nera,pantaloni chiari e scarpe nere.

Aveva anche dei guanti grigi che lasciavano scoperte le dita.

In mano aveva una cartellina nera.

"Salve,ero inspirato."disse lui.

La donna,poco dopo,osservava i disegni fatti dall'uomo che mostravano delle ragazze con i vestiti.

In alcuni le ragazze erano tristi o depresse.

Lui passeggiò nella stanza accanto guardandola "No,no,no,no.

Quello.

Quello prima."

La donna vide il disegno che ritraeva una donna adulta.

"Ecco,dovrebbe essere tipo un tajer elegante,ma io ci dipingo sopra dei titoli di giornale."disse lui appoggiato ad una sedia,poi rise ed iniziò a guardarsi intorno.

"Beh,io mi vesto semplicemente,tipo gonna e camicetta,ma questi..."disse la donna mentre lui guardava i libri sulla libreria "Questi sono molto artistici,Barry.

Il genere per cui le signore di Manhattan spendono anche 1500 dollari per metterli una volta ad un ballo di beneficenza."

"Figuriamoci."disse lui "Sa,non...non posso stare a lungo,questa è solo una visita."

"Dimmi cosa succede."disse lei che si tolse gli occhiali.

"Vuole dire l'email?"disse lui toccando il divano "Oh,le solite cose.

La sensazione di essere sopraffatto."

"La concisione della tua email,la rendeva specifica e pertinente al momento."disse lei "Stai cercando qualcosa?"

"No."disse lui.

"No?"disse lei "No,no.

Sto solo ammirando.

Sto meglio adesso."

"Come va il lavoro?"disse lei.

"Alla grande."disse lui e lei sorrise.

"L'ultima volta che ci ho parlato loro parlavano di te come di un impiegato modello."disse lei "Ti trovavano meticoloso e coscienzioso.

Ma questo lo sai già."

"Si,certo."disse lui.

"Beh,sei un manager da 10 anni e funzioni molto bene,Barry."disse lei "Ed è sul serio un posto meraviglioso per lavorare."

"Si,senz'altro."disse lui guardando un quadro.

"Sai,tra tutti i miei clienti,con il tuo disturbo,tu sei sempre stato il più coerente nel tuo lavoro."disse lei "È successo qualcosa,Barry?"

"Lei quanti anni ha?"disse Barry "Perché...internet è contraddittorio su questo punto."

"Perché ti è venuto in mente?"disse lei.

"Chi si occuperà di noi quando lei va in pensione o muore?"disse Barry "Lo sa,dovremmo prenderci cura di noi stessi e nessuno nemmeno crede che esistiamo."

"Se qualcosa dovesse accadermi,ho preso accordi con un collega di baltimora perché vi segua."disse lei.

Lui rise e andò a guardare le piante"E lei...vive sola?"

"Questo lo sai."disse la donna.

"Oh,mi scusi,volevo dire da quanto."disse l'uomo.

La donna rise "Da sempre."

"Dev'essere un po' triste."disse lui muovendo il contenitore sul tavolino leggermente,poi rise"Ehm...sa una cosa?

Io...mi sento molto meglio,non avrei dovuto scriverle.

Mi guardi,sono troppo impulsivo."

Lei sorrise mentre lui andò alla porta.

"A proposito...c'è qualcuno in ascolto?"disse lui.

"Si."disse lei "L'università di Parigi mi ha chiesto di fare una conferenza.

E la farò via sky,proprio qui.

Cominciano a crederci di più."

"Ci vediamo alla stessa ora,tra una settimana."disse lui.

"Preferirei che non andassi via."disse lei "È successo qualcosa,Barry?"

"Non si preoccupi."disse lui "È solo una visita,mi sento molto meglio,anzi..."

"Come,non vuoi i tuoi schizzi?"disse lei "Di solito ne sei molto geloso."

"Ah,si,grazie."disse lui prendendo la cartellina e sorridendo "Ah...ci vediamo tra una settimana alla solita ora.

Grazie di battersi per noi ,dottoressa."

Lui andò via.

Poco dopo la donna accompagnava alle scale una bionda.

"Grazie dottoressa."disse lei.

"Ma figurati."disse lei.

"Credo che combinerò un disastro."disse l'altra.

"Sarai bravissima."disse lei "Alla prossima settimana,ciao."

La donna salutò un'anziana che la invitò nella sua casa.

Le 2 si sedettero in salotto.

La donna si mise sul divano, la dottoressa sulla poltrona e si misero a guardare la tv.

"Ma come fai a lavorare con quelle persone?"disse l'altra.

"Quali persone?"disse la dottoressa.
"I tuoi pazienti."disse la donna che guardò la tv "OH!

Non devi usare i pollici,per far girare la ruota imbranato!

Visto?

Usano sempre i pollici."

"Noi consideriamo le persone che sono diverse da noi inferiori."disse lei "Ma se invece...fossero superiori a noi?"

"Come?"disse l'altra.

"Si."disse la dottoressa.
"Tu credi a loro?"disse la donna "Ai tuoi pazienti?

Detto tra me e te."

"Si,certo."disse l'altra che bevve da una tazza.

"MUOVILA!"disse la seconda "MUOVILA!

Io non ci credo.

Senza offesa."

"No."disse lei.

La donna vide le ciabatte "OH!

Ecco!

Ecco che devo comprare."

Claire e quella di colore sbirciavano dalla fessura tra la porta e il muro,mentre Casey usciva dal bagno.

"È tornato."disse Claire.

"C'è una donna fuori."disse l'altra.

Casey le raggiunse e vide un busto con una maglietta rossa,una gonna nera e scarpe con i tacchi nere.

La voce dell'uomo venne udita "Ammetti quello che hai fatto.

Non ti devi arrabbiare.

Io adesso ho paura.

Credevo che tu avessi la cosa sotto controllo.

Ti prego dimmi che non è troppo tardi.

Il cibo sta aspettando.

Lei è in quella stanza?"

"SIAMO QUI,CI AIUTI!"urlò Claire.

"SIAMO QUI DENTRO!"disse quella di colore.

"Ma quante ce ne sono,Dennis?!"disse la donna che si avvicinò "NO!

Non entrare li!

Non entrare!"

La porta venne aperta e le 3 videro che l'uomo aveva indossato gli abiti da donna e rimasero allibite.

"Non vi preoccupate."disse lui "Ci parlo io.

Di solito mi ascolta.

Ah...non sta bene.

Lui sa perché siete qui.

Non gli è permesso toccarvi.

Sa anche questo.

No,no."

Lui richiuse la porta.

La psichiatra chiuse un cassetto dell'archivio che aveva nello sgabuzzino,poi indosso il cappotto e scese le scale.

Camminando in strada e andò in un parcò con un altro.

L'uomo aveva i capelli bianchi,occhiali,giacca nera,camicia rossa,pantaloni grigi e scarpe nere.

"Karen?"disse lui.

"Joe."disse lei.

"Dicono che non puoi avere un tuo spazio alla conferenza nazionale."disse l'uomo "Come concessione però partecipi al gruppo delle turbe dell'umore."

"Non si tratta di turbe dell'umore."disse lei.

"Oh...le conosco bene le tue idee,Karen."disse lui.

"A volte sono capace di seguire le prove."disse lei.
"Uno dei tuoi argomenti è un cane?"disse l'altro "Hai presentato il video di un cane che si comporta in modo diverso ad uno dei tuoi pazienti in 2 tempi diversi."

"È moto più drammatico di così."disse lei "Loro sono quello che credono di essere.

Il loro cervello ha imparato ha difendersi."

"Ne parli come di esseri soprannaturali,come se...se avessero dei poteri."disse lui "Karen,sono solo dei pazienti che hanno subito dei traumi."

"E forse ora sono capaci di cose che non conosciamo."disse lei "Adesso abbiamo le scansioni cerebrali.

Pazienti con disturbi dissociativi d'identità hanno cambiato la chimica del loro corpo con il pensiero."

Poco dopo la donna era in una grande sala dove c'erano 4 tavoli messi a cerchio e dei quadri sui lati.

Casey era seduta a terra e le altre 2 sul letto.

"Cerca di terrorizzarci."disse Claire.

"Conversazione con se stesso."disse quella con la pelle scura "Che voleva dire con "il cibo sta aspettando"?"

"Lo capite che è una follia e che ce ne dobbiamo andare di corsa?"disse Claire "Dobbiamo..."

Le luci laterali della stanza vennero accese e l'uomo rientrò.

Era vestito di nuovo con la camicia nera,pantaloni neri e scarpe nere.

Aveva con se un secchio grigio con dentro stracci e detersivi.

Lui andò verso il bagno "VOI...Noooo…

Per favore.

Tenete in ordine,il bagno è inaccettabile.

Per aiutarvi ho codificato a colori queste."

Lui estrasse una boccetta con del liquido azzurro dentro.

"La bottiglia blu per il pavimento..."disse lui prendendo un'altra bottiglia "E...quella rosa per le superfici in ceramica."

Lui si mise accanto alla porta del bagno e fece cenno alle 3 di avvicinarsi.

Casey si alzò seguita dalle altre che si misero a terra nel bagno.

"Patricha mi ha ricordato che sono stato mandato a prendevi per una ragione e che...voi siete cibo sacro."disse lui "Vi prometto di non disturbarvi più."

Lui andò via e chiuse la porta.

"Avrà un cane,qualche animale."disse quella di colore"Dite che potrebbe darci in pasto ai cani?"

Le 3 rimasero in silenzio.

La sera seguente la psichiatra aveva sul letto dei fascicoli e da uno di essi usciva l'immagine di un essere umanoide peloso,con zanne,artigli e unghie lunghe ai piedi.

Dalla bocca,dal corpo e dalle mani colava sangue.

Gli occhi dell'essere erano rossi.

La donna dormiva accanto ai fascicoli.

" Casey?"disse Claire e lei si svegliò vedendole sedute sul letto.

Casey guardò la porta aperta e vide che l'uomo era seduto a terra a gambe incrociate.

Indossava un'impermeabile giallo sopra,verde al centro e giallo sulla pancia.

I pantaloni erano blu,con scarpe marroni.

Casey si mise seduta.

"Mi chiamo Ed e ho i calzini rossi."disse lui con un'espressione sorridente e parlando con una voce un po' impastata "Si sta muovendo."

"Cosa?"disse Casey.

"Lui... si sta.. muooovendo."disse l'uomo sempre con l'aria sorridente.

"Chi?"disse Casey.

"Qualcuno sta arrivando per voi."disse lui "Eee...non vi piacerà.

Lo sapete che fate rumore mentre dormite?"

"Spiegaci."disse quella di colore.

"Veramente non dovrei dirlo."disse l'uomo "Ma lui ha fatto cose orribili alle persone e farà cose orribili a voi.

Ho anche i calzini blu."

"Ci mangerà?"disse quella di colore.

L'uomo spalancò le braccia "Non so."

"Quanti anni hai?"disse Casey.

"9."disse lui.

"Ma allora tu non sie il tizio che ci ha rapito..."disse lei.

"No!"disse lui ridendo.

"Non sei neanche la signora..."disse Casey.

"Sei cieca per caso?"disse lui ridendo.

"E non sai cosa pensano?"disse lei.

"No,loro non mi dicono molto."disse lui "Ho mangiato un hot dog."

"Ci puoi aiutare Ed?"disse Casey.

"No,io non dovrei nemmeno essere qui."disse lui "Ho rubato la luce al signor Dennis,ma lui torna tra poco e non gli posso rubare la luce a lungo sennò se ne accorge e si arrabbia.

Eccetera.

Caio."

Lui si accucciò e afferrò la porta.

"Aspetta."disse Casey "Abbiamo saputo una cosa.

Non l'avevamo capita,ma...adesso si."

Lei si mise a gambe incrociate a terra "Lo sai che cosa?"

"No,che cosa?"disse lui.

"Vieni qui."disse lei "Te la dico all'orecchio."

"O...ok."disse lui che si avvicinò.

"Quel tizio...sta arrivando per te."disse lei.

"Sei una bugiardella?"disse lui.

"Io non mento mai,Ed."disse lei.

"Ma il signor Dennis ha detto…ha detto che ha seguito quelle 2 ragazze per 4 giorni e sapeva che erano quelle che lui voleva."disse lui.

"Quando tu non ci sei,Dennis e la signora ne parlano molto."disse lei "Dicono che lui stavolta vuole un maschio..."

"No..."disse lui che per poco non pianse.

"...e hanno intenzione di dargli te."disse lui.

"No,la signorina Patricha ha detto...ha detto che non è più arrabbiata con me."disse lui "Certe volte lei canta per me."

"Credo che la signorina Patricha sia ancora arrabbiata con te."disse lei.

"La signorina Patricha..."disse lui piangendo "...crede che io sia stupido.

Dice che faccio sciocchi sbagli."

"Guardami."disse Casey "È come se fossimo le tue baby sitter.

Ti faremo guardare la tv,ti prepareremo una belle cenetta.

Dobbiamo andare tutti via da qui.

Tu ci puoi far vedere come,andiamo via prima che torni qualcuno,ma ci dobbiamo sbrigare Ed.

Ci dobbiamo sbrigare ad andarcene."

"Aspe...aspetta un minuto."disse lui "C'è voluto un secolo per rendere la stanza sicura senza che quelli che lavorano qui se ne accorgessero…

NON POTETE USCIRE DA QUI!

Mi devo soffiare il naso."

"No,aspetta non te ne andare..."disse lei.

Lui uscì e chiuse la porta.

Lei si mise a guardare nello spazio tra la porta e il muro e lo vide davanti ad una porta con delle chiavi.

"Chi arriverà adesso?"disse quella di colore "Questa cosa fa paura sul serio!"

"Non viene nessuno!"disse Claire in piedi.

Lui uscì dalla seconda porta.

"Lui ha detto una cosa..."disse lei camminando e andando a toccare una parete "Ha detto una cosa a proposito di rendere la stanza sicura."

"Questo è tutto cartongesso nuovo."disse Claire.

"Perché non era sicura?"disse Casey

Le 3 si misero a battere sulle pareti ovunque,poi Claire spostò un letto,ci salì sopra e toccò il soffitto.

Il suono rimbombò e le 3 si fermarono.

Cla prese una scarpa con i tacchi ed iniziò a colpire il soffitto.

"Ferma..."disse Casey "Siamo sicure di farlo?"

Claire continuò a colpire.

Casey andò alla porta.

" Casey...avevi ragione."disse l'altra "Qui c'è qualcosa.

Ha coperto una grata.

Dimmi se lo vedi."

"Casey,dicci quello che vedi."disse quella di colore.

Lui riaprì la porta.

"Eccolo."disse Casey.

"Non lo fate entrare,fermatelo è la nostra unica possibilità!"disse Claire.

Le 2 si misero contro la porta.

"Ma...ehi, ma che fate?"disse lui che tentò di aprire "Ehi?

Ok,ok,smettetela.

E allora?

Mi fate entrare?"

"Dacci un secondo."disse quella di colore "Ci stiamo cambiando.

Ma che fate?

Fatemi entrare."

Lui si mise a spingere "Non è divertente!"

Claire staccò la grata.

"SIETE DELLE VERE PUTTANE!"urlò lui "VI PRENDO A SCHIAFFI!

VI PRENDO A SCHIAFFI IN FACCIA!"

"Datemi più tempo che potete."disse Claire che entrò nel condotto.

"Così...vi mettete nei guai!"disse lui che provò a spingere,poi prese la ricorsa "SENTITE..."

Lui corse verso la porta,ma le 2 riuscirono a tenerla.

L'uomo iniziò a cambiarsi e indossò la giacca nera, aprendo la porta con facilità.

Claire strisciò nei condotti,colpì una grata, si gettò di sotto e si trovò in un corridoio buio con le pareti screpolate c'erano tubature e caldaie.

Lei iniziò a correre per un lungo corridoio pieno di tubi ai lati e anche sopra.

"EHI!"urlò l'uomo "EHI!"

Lei andò a destra dove c'erano degli armadietti e si nascose all'interno.

"Ehi!"disse lui passando oltre,poi andò a controllare l'armadietto e la vide dalle fessure "Cedevo di averti perso.

Ti dispiace uscire fuori per favore?

Ti piace prenderci in giro,eh?

Ma noi siamo più potenti di quanto credi.

Esci fuori.

Per favore."

Lei aprì l'armadietto.

"Tu non dovresti ingannare i bambini."disse lui "Questo dimostra chi sei.

Guarda la tua maglia,è rovinata.

È sporca.

Levatela."

Lei pianse e si tolse la maglietta,dandogliela.

Lui si mise una mano in testa "Io cerco di fare il bravo."

Poco dopo Claire era stata chiusa in una stanza in uno stretto corridoio vuoto con le luci al centro del soffitto e lui usava il trapano sulla porta.

Lei iniziò a piangere.

Poco dopo lui si era messo in piedi su una scaletta di metallo e aveva messo una tegola di legno molto grande sulla grata e usava il trapano per fissarla.

"Non vedrete più la vostra amica."disse lui "Verrà tenuta separata."

Lui scese dalla scaletta di metallo "Tu levati la gonna e tu levati la camicia.

Avete i vestiti tutti sporchi di polvere."

Le 2 ubbidirono e lui prese i vestiti andando via e spense le luci.

La dottoressa indossava una giacca nera ed era seduta davanti al video.

La sua immagine apparve in una conferenza.

"Un'identità,in un individuo con disturbi dissociativi d'identità,può avere il colesterolo alto,una."disse lei con l'indice destro verso l'alto "Ci sono stati casi in cui un'identità era allergica alle punture d'ape e le altre no."

"Ci sono momenti in cui 2 identità possono coesistere nello stesso momento?"disse una donna alla conferenza.

"Ci sono delle volte in cui 2 identità possono prendere la luce o la macchia o consapevolezza nello stesso tempo."disse lei "È successo con una studentessa con cui lavoravo.

Le sue mani,sinistra e destra,prendevano appunti,con calligrafie diverse,su cose separate,nello stesso momento.

Le differenze nelle identità posso essere incredibili,come può essere la differenza che c'è tra lei e me e ogni altra persona.

Le identità hanno diverso quoziente intellettivo,diversa forza fisica.

Una di loro magari è un sollevatore di pesi russo,che solleva 3 volte il peso del suo corpo.

La loro capacità di super concentrarsi e di fare esperienze diverse è...è stupefacente.

Questi individui forse...attraverso la sofferenza hanno svelato il potenziale del cervello?

È questa la definitiva via d'accesso...a tutte le cose che ci sono sconosciute?

È da questo che ci viene il nostro senso del soprannaturale?"

L'uomo entrò dal portone e salì le scale verso lo studio.

Indossava il capello e il cappotto della volta prima,ma ora aveva una maglietta nera,pantaloni neri e scarpe nere.

In mano aveva il fazzoletto giallo con cui puliva la cartellina nera.

Poco dopo era seduto sulla poltrona,davanti alla donna e senza cappello "È questione di prospettiva...profondità...e...e...e curve...e...e...e lo vede quello?

È una specie di abito di maglia di ciniglia."

La donna osservò attentamente i disegni mentre lui sorrideva a gambe incrociate.

"Chi sei tu?"disse lei.

"Ah...Barry."disse lui.

"No,io non credo."disse lei "Ho sviluppato un certo senso per capire con chi sto parlando e con chi invece no."

"Ah...che ho fatto?"disse lui.

"Mi hai scritto per un appuntamento fuori programma 2 giorni di fila."disse lei.

"Ci sentiamo sopraffatti."disse lui "È normale amministrazione."

"Io dico che Orwel o Jade o Samuel o Heinrich hanno avuto la luce per un attimo e mi hanno scritto e tu sei qui per dirmi che tutto è a posto."disse lei.
"Io le ho scritto."disse lui.
"Posso parlare con uno di loro,per favore?"disse lei.

Lui sorrise "No,non si può.

Ho detto ha tutti che volevo fare io la seduta con lei oggi."

"Te lo chiedo di nuovo."disse lei "Con chi di loro sto parlando adesso."

"Dottoressa Fletcher,con Barry."disse lui.

"Non sembra affatto Barry."disse lei "Barry è un leader estroverso."

"E infatti lo sono."disse lui.

"Adesso ti dico la mia ipotesi."disse lei "Basandomi sulla descrizione di tutte le 23 entità che vivono nel corpo di Kevin,come ho saputo da Barry...io credo di parlare...con Dennis.

Ma lui è stato bandito dalla luce perché,tra le altre ragioni,ha una propensione a guardare giovani donne che danzano nude pur sapendo che è sbagliato e avendola combattuta con scarso successo.

Credo di averlo incontrato e lo credo perché hai sistemato 2 volte il piatto dei cioccolatini da quando sei qui e so che hai un disturbo ossessivo compulsivo."

"Ho ho ho, ecco,ora capisco,lei è abile."disse lui "È abile,ma io non sono Dennis."

"E penso anche...che tu e Patricha siate stati banditi dalla luce già da un po'."disse lei "Prima di tutto per le vostre credenze."

"Patricha e Dennis sono molto instabili...io non sono Dennis."disse Kevin.

"Avete voi 2 il controllo ora?"disse Karen.

"La prego di credermi,io sono Barry."disse Kevin.

"Devi perdonarmi."disse lei ridendo "Il mio lavoro è metterti alla prova.

E,come ormai dovresti sapere,io ormai ho parecchie opinioni su come ognuno dovrebbe vivere la propria vita."

"Io...io...mi chieda qualcosa sulla moda e io glie lo dimostro o io..."disse lui prendendo un cioccolatino "Guardi,guardi,guardi."

Lui aprì il cioccolatino mordendo la plastica ad un'estremità e strusciando una parte del cioccolatino sulla maglia "Ecco.

Ha visto?

Non sono Dennis.

Dennis non sopporta lo sporco.

Vuole che faccia qualche altra cosa?

Ha del gelato?

Ecco...questa maglia è di cotone e...il collo è di 3 stagioni fa.

Convinta?

Andiamo,su."

Poco dopo lui scendeva le scale di corsa e usciva in strada.

Poco dopo la donna era ad una scrivania a parlare con un uomo abbronzato con capelli ricci,che indossava una maglietta a mezze maniche chiara,pantaloni neri e scarpe nere.

"Jeremy,quale venditore di fast food hai sollecitato per comprare queste ali di pollo che così rapidamente hai riscaldato commettendo un tale gesto suicida?"disse lei prendendo un pezzo di cibo dalla scatola.

"Cuters."disse lui cliccando dei pulsanti della tastiera "E non le può buttare,dottoressa Fletcher."

"Ah,questo è sbagliato per molti versi."disse Karen "Abbiamo finito alle 3.15.

Quindi guarda dalle 3 e 18.

Stai ingrassando un po' sui fianchi,sai?"

"Già."disse lui.

Sul video apparvero le immagini delle telecamere esterne.
"I fornitori di cibo giocano sul nostro bisogno di grasso."disse lei "E sul bisogno dell'uomo di sentirsi vicino a dei seni prosperosi.

È come se Enrico V gestisse un fast food praticamente."

"È un buon posto dottoressa."disse lui.

"Certo."disse lei.

L'immagine mostrò un bidone dell'immondizia rovesciato vicino ad una scala.

"Come sapeva che la spazzatura si sarebbe rovesciata?"disse lui.

"Come lo sapevo,Jeremy?"disse lei "Tu non sei il più meticoloso degli uomini."

L'immagine mostrò Kevin poggiare la cartellina sul corrimano della scala,mettersi il cappello e camminare nell'immondizia.

"Il tizio non è molto attento,ha camminato tra la spazzatura."disse lui.

"No,Jeremy."disse Karen "Ogni persona normale ci avrebbe girato intorno,lui...sta recitando.

Che credi di fare,Dennis?

O è Patricha ce decide le cose?"

"Non moriremo."disse quella di colore inginocchiata e con le mani sul letto di Casey "Succedono cose brutte.

Ma non di questo genere.

Casey.

Parla con me."

Casey si voltò verso di lei.

"Noi dobbiamo trovare una finestra o una porta e presto,non credi?"disse l'altra.

"Non lo so."disse Casey.

FLASHBACK

Lei era nel bosco con il padre e lo zio.

Davanti a loro c'era una animale morto.

"La cosa eccitante,Casey,sta nel vedere se sei più furba o no dell'animale."disse il padre "Una vola non ti piaceva venire qui.

È la tradizione della nostra famiglia,giusto?"

"Bel colpo fratello."disse l'altro dandogli la birra.

"Grazie John."disse lui.

FINE FLASHBACK

Casey si svegliò e vide Kevin in piedi davanti a lei.

Indossava un maglione nero,una gonna nera e una mantella marrone chiaro.

In mano aveva un vassoio.

"Vi ho portato qualcosa da mangiare,dormiglione."disse lui.

Poco dopo quella di colore era fissa con il panino in mano a guardare Kevin che pettinava i capelli di Casey da dietro.

"Mangia."disse lui e le 2 ubbidirono "È buono?

C'è anche la paprica."

Il pettine prese un nodo tra i capelli e Casey tirò indietro la testa.

"Scusami."disse lui che continuò a pettinarla "Credo che vi metterò un bel fiore tra i capelli."

Lui mise il fiore tra i capelli e l'orecchio sinistro di Casey che spalancò gli occhi e aprì la bocca"Ecco...fatto."

Quella di colore li fissò.

Kevin andò dall'altra e lo fece anche all'altra.

"Su venite,mangiamo come si deve."disse lui che le fece uscire.

I 3 passarono in una stanza dove,sul lato sinistro c'erano moltissimi vestiti appesi ad una spranga,mentre dell'altra una scrivania con fogli e computer.

Su una parete c'erano degli scaffali di metallo che avevano varie bottiglie e oggetti vari,dall'altra parte diversi mobili.

"Lo so,tutto questo vi deve sembrare davvero insoddisfacente."disse lui "Ma...noi stiamo facendo del nostro meglio."

Kevin aprì la seconda porta e le portò nel corridoio dove c'era la stanza dove era rinchiusa l'altra.

Le condusse in una specie di cucina a sinistra.

La cucina aveva un tavolino al centro,una zona cottura sulla parete,delle dispense,il frigo era chiaro e sopra c'erano vari pacchi.

Le 2 si sedettero al tavolo.

"Buono?"disse lui.

Le 2 annuirono.

"Claire può mangiare con noi?"disse quella di colore.

"No."disse lui "No,temo che non sia possibile."

Kevin aprì il frigo "Ha quasi rovinato la nostra festicciola."

Lui prese un barattolo,accese la radio,mettendo musica e prese del pane in cassetta.

"Dicono che la musica asiatica...aiuti la digestione."disse lui "Vi preparo un altro sandwich.

Lo sapete che una famiglia di leoni,divora 15 chili di cibo al giorno?"

"E un cervo perde il 30% del peso durante la stagione degli amori."disse Casey "Inseguendo la femmina."

"Sono crepuscolari,giusto?"disse lui voltandosi verso di loro.

"Si."disse Casey.

L'altra li guardò confusa.

"Significa che si spostano al tramonto e all'alba."disse Kevin votandosi verso il piano cucina"Molto brava."

Lui spalmo una salsa sul pane e divise le fette in 2,poi guardò in alto e sbatté il coltello sul piano spaventandole "È storto.

Io...perdonatemi."

Kevin ricominciò con una nuova fetta.

La ragazza di colore vide una porta dalla patte opposta della cucina.

"Non so se lo sapete,ma le tigri hanno solo 30 denti."disse Kevin,mentre la ragazza indicava la porta a Casey "Cioè 12 in meno di un cane.

Credevo che fosse uno scherzo."

"No..."disse Casey e l'altra si alzò "Non lo fare."

La ragazza di colore si alzò e gli diede un colpo di sedia alla schiena,per poi fuggire.

Kevin prese il coltello,ma Casey mise il tavolo in mezzo.

"Va nella tua stanza e chiudi la porta."disse Kevin indicandola con il coltello "Adesso."

Casey andò via.

La ragazza di colore era in una specie di salotto e cercava di aprire la porta.

Alla sua sinistra c'era un divano di pelle giallo,con una libreria per ogni lato e degli scaffali sopra.

Dietro di lei c'era un divano scuro e al centro della stanza un tavolo.

Lei si guardò intorno ed iniziò a frugare tra le cose cercando le chiavi.

Dietro di lei apparve Kevin con il coltello in mano.

"Nel Sole,troveremo la nostra passione."disse Kevin avvicinandosi "Nel Sole noi troveremo...il nostro scopo.

Shhhh..."

La ragazza pianse mentre lui le metteva il coltello sulla pancia.

"Voi siete sempre state protette."disse lui "Non avete mai sofferto veramente.

Ed ecco perché vi abbiamo scelto.

Siete sempre state addormentate.

Non avete avuto l'occasione.

Non avete avuto l'occasione."

Poco dopo Kevin chiuse la ragazza in un'altra porta dello stesso corridoio.

"La ragazza bruna sarà tenuta in un altro stanzino."disse Kevin a Casey "A questo punto lo dovreste sapere."

Lui indossava di nuovo la camicia nera,i pantaloni neri e le scarpe nere.

Kevin si sedette sul letto mentre lei era raggomitolata "La bestia!...sta venendo per voi.

Tutte e 3 voi sarete tenute separate.

Tu...tu...tu hai una briciola sulla maglietta!"disse lui chinando la testa e lei si stupì "Per favore levatela.

Le…per favore levatela."

In una stanza c'era un disegno a muro che mostrava 5 piccoli omini che adoravano una sagoma nera,con occhi rossi,denti lunghi e appuntiti.

Le mani avevano unghie enormi.

FLASHBACK

Casey era nella tenda nel bosco e il padre dormiva.

Lo zio camminò fuori dalla tenda e le sorrise,poi si mise a guardare il bosco e sorrise ancora.

FINE FLASHBACK

Casey si svegliò e si trovò Kevin sul letto,con una maglietta blu e i pantaloni blu.

Lui aveva il braccio destro sul suo fianco.

"Non era carino quello che hai detto della signorina Patricha."disse Kevin "Hai mentito."

"Mi dispiace molto Edward."disse lei.

"Voi mi avete spaventato."disse lui"Eccetera.

Il signor Dennis...dice che tu porti un sacco di magliette."disse Kevin guardandole la maglietta grigia "Mi piace questa."

"Grazie."disse lei.

"Sai chi sono il signor Dennis e la signorina Patricha?"disse lui.

"No."disse lei.

"Ecco..."disse lui alzandosi "...ognuno di noi deve aspettare sopra una sedia e Barry decide chi deve stare nella luce,ma Barry ha perso quel potere per causa mia.

Adesso posso decidere di stare nella luce ogni volta che voglio è...è un potere speciale.

Barry deve continuare a stare sulla sedia se io lo voglio.

Per questo Dennis e Patricha mi fanno stare con loro.

Erano stati banditi da Barry,che era il loro nemico.

Dennis e Patricha credono nella... bestia.

E in quello che può fare."

"E tu...l'hai vista?"disse lei "La...bestia?"

"N...no,ti posso baciare?"disse lui "Volevo baciare la ragazza nera,ma è nei guai."

Casey restò in silenzio.

"Allora vuoi?"disse lui "Io non so molto di baci."

"Si."disse lei e lui la baciò.

"Ora sei incinta."disse lui "Bacio bene?"

"Si."disse lei.

"Mi piace ballare."disse lui "A te piace?"

"Si."disse lei.

"Io ho un lettore CD e ballo in camera mia."disse Kevin "Io,noi abbiamo sistemato il CD proprio nella mia stanza,vicino alla finestra."

Lei spalancò gli occhi.

"Io sono come..."disse lui che chiuse gli occhi ed iniziò a muovere le braccia "Sono...so tutte le mosse..."

"Wow."disse lei "Magari posso guardarti ballare e ascoltare la musica con te."

"No,la musica è in camera mia."disse lui.

"Oh già...magari però..."disse lei.
"Si?"disse lui.

"Mi ci porti di nascosto."disse lei.
"Stai cercando di imbrogliarmi?!"disse lui "Eccetera?

Guarda che faccio la spia!

Io faccio la spia su di te."

"Senti,io dico una cosa e tu dici se sto mentendo o no,ok?"disse Casey e lui annuì "Come un test.

Ok?

Io mi metto nei guai.

A scuola.

Di proposito.

Così loro mi mettono in punizione.

E io posso stare lontana dagli altri.

Adoro stare da sola."

Kevi rimase a bocca aperta e la guardò "Ok...allora ti porto in camera mia."

"Ok."disse lei.

"Ma dopo che il signor Dennis ha finito il rituale di preparazione."disse Kevin "Devo andare.

Lui ha un appuntamento.

Quando mi addormento uno degli altri contatta la dottoressa per fare la spia su di noi."

Lui chiuse la porta.

Kevin era a parlare dalla dottoressa.

Indossava una felpa grigia,maglietta nera,pantaloni grigi,scarpe nere e i guanti.

"Quel pantalone ha la fodera rossa,si vede bene dallo spacco sul fianco."disse Kevin.

"Stiamo parlando dell'accostamento tra seta e lana da 20 minuti."disse Karen guardando i disegni"Vuoi dirmi che mi hai scritto in piena notte per una seduta d'emergenza soltanto...per motivi di ordinaria amministrazione?"

Kevin rise "Ero giù.

E le ho scritto.

E mi sono svegliato e mi sento meglio."

"Ho pensato una cosa."disse lei "Voglio parlare dell'incidente sul lavoro.

Tranquillo,Barry.

Sei al sicuro.

Voglio solo tornare sui dettagli del fatto.

Paleremo solo dei dettagli.

Un liceo di Kanden,del New Jersey, è venuto a fare una ricerca nel tuo posto di lavoro...e 2 ragazze si sono avvicinate a te.

Una ti ha preso la mano e se l'è messa sotto la camicetta sul seno e anche la seconda ha fatto lo stesso e poi sono scappate ridendo dai loro amici.

Tu hai supposto che fosse una scommessa,hai detto che avevano 17 o 18 anni e la cosa ti ha turbato per giorni..."

"Era solo uno scherzo infantile,adesso l'ho superato."disse lui.

"Quello è stato un mio sbaglio."disse Karen "Io penso che su questo incidente sono stata troppo sbrigativa.

Nonostante tu dicessi che stavi bene e le altre identità che ho visto dicessero che andava tutto bene,io penso...che l'incidente ti abbia riportato a quando eri un bambino abusato.

A volte un nuovo incidente di abuso può far in modo che personalità represse prendano la luce.

Dennis,se sei tu,io capisco perfettamente perché hai deciso di prendere le redini e proteggere gli altri."

Kevin rise "Dottoressa,non ricominci."

"Gli altri mi hanno detto che tu e Patricha avete parlato al gruppo di questa bestia."disse Karen "E io ho detto a tutti che sono solo storie spaventose che Dennis e Patricha raccontano agli altri per terrorizzarli.

Come la bestia riesca a scalare i muri come il migliore degli arrampicatori usando il minimo punto d'attrito e ogni minima imperfezione per tenere il corpo attaccato a superfici in apparenza lisce.

Come la sua pelle sia spessa e dura come quella di un rinoceronte.

Tu credi davvero alle storie sulla bestia?

Se questo sei tu,Dennis,capisco perché Kevin ha bisogno di te.

Tu sei forte e disciplinato,sei preciso e non permetti che si approfittino di te.

Puoi fidarti di me.

Per esempio,io ho la capacità di usare il nome completo di Kevin e riportarlo a quello che era in passato.

Ma non voglio farlo.

So bene che sarebbe il caos per voi.

Ognuno di voi afferrerebbe la luce.

Non voglio fare del male a nessuno di voi.

Non devi nasconderti.

Lo so che sei uno che ci tiene a Kevin.

Non sei cattivo,secondo me.

Eri necessario.

Dennis?

Sei tu?"

Kevin divenne improvvisamente serio e irreprensibile "Ci chiamano l'orda.

Gli altri,chiaro?

Io e Patricha veniamo ridicolizzati.

Non saremo perfetti,ma non meritiamo di essere ridicolizzati.

Stiamo tutti lottando e loro lo devono ammettere."

"Sono molto contenta di conoscerti,Dennis."disse lei stringendogli la mano.

"Anche io."disse lui.

"Immagino tu non sappia chi mi ha chiesto una seduta d'emergenza."disse Karen.
"Uno degli altri."disse Kevin.

"Hai tu il controllo?"disse Karen.

"Si,abbiamo preso il controllo."disse lui "Siamo gli unici che sappiamo proteggere Kevin."

"Tutti vogliamo proteggere Kevin."disse lei.

"È molto debole."disse lui "Non sa quanto potenti siamo noi."

"Puoi dirmi quand'è che hai cominciato ad esistere?"disse Karen "E come tu e Patricha,l'altra entità indesiderata,vi siete alleati?

Non importa.

Hai ancora forti credenze?"

"Dipende su cosa."disse lui.

"Questa storia della bestia."disse la donna "Una cosa,Dennis,se ti può confortare se sei confuso,è che hai conosciuto bene le altre identità.

Siete tutti in una stanza sulle sedie,giusto?"

"Si."disse lui.

"Ma non hai mai visto la bestia perché non abita con il resto di voi."disse lei"Risiede nella stazione ferroviaria,come dice la storia,perché il padre di Kevin se n'è andato in treno.

Il fatto è che...tu e Patricha non avete mai visto la bestia,non è vero?"

"No."disse lui.

"È perché lui non è un alter ego."disse lei "Non è la ventiquattresima identità.

È solo una fantasia."

"..."disse Kevin.

Casey si svegliò e Kevin,con il vestito blu,aprì la porta.

"Andiamo."disse Kevin che era appena affacciato dalla porta e le faceva segno di venire con la mano destra "Sbrigati.

Ora si può."

I 2 camminarono lentamente nel corridoio.

"Shhh..."disse lui.

I 2 salirono delle scale e arrivarono ad una stanza di tegole di legno bianche e tubi sul soffitto.

C'erano 3 ripiani,uno per ogni parete,pieni di giocattoli,a sinistra c'era un divano verde e a destra un mobile con una gabbia di vetro.

Sulla parete in fondo c'era un comodino con sopra il disegno di una finestra inchiodato al muro.

Nella gabbia di vetro c'erano dei criceti.

Lui mise il disco e si diede ad un ballo scatenato,folle e senza senso andando avanti e indietro per la stanza,nei modi più strani.

"Oh..."disse lei una volta terminato.

"Lo so."disse lui.

"È il tuo lettore CD quello?"disse lei.

"Si."disse Kevin "Non...non ti piace?

Non...non è nuovo."

"No...no,sono solo...sono confusa."disse lei "Tu avevi detto che c'era una finestra."

"Oh,si!"disse lui andando al disegno e sollevandolo,mostrandone uno dove la finestra era aperta e fece questa operazione più volte "Guarda.

Così è chiusa.

Così è aperta.

Così è chiusa.

Così è aperta."

Lei spalancò gli occhi.

Kevin si voltò e la vide sconvolta "Credevi che fosse una finestra vera?"

Lui indicò la finestra con il dito indice destro "Così potevi scappare,eccetera?"

Lei si avvicinò "Aiutami ad andare via da qui,Edward."

"Io..."disse Kevin.

"Devi darmi le chiavi e farmi uscire dalla porta."disse lei afferrandogli le spalle "Ti prego,Edward."

"La signorina Patricha dice che nessuno mi prenderà più in giro quando arriverá la bestia."disse Kevin "Dice che tutti vedranno quanto sono straordinario!

E che tutti gli sciocchi sbagli non avranno più senso!

Devi tornare in camera tua."

Lui andò verso alla porta e lei gli afferrò le braccia.

"Aspetta!"disse lei "Voglio sentire altra musica!

Fammi vedere la tua camera!

Restiamo qui,scusa se ti ho chiesto di andare via."

"Non posso..."disse lui.
"Non volevi farmi vedere una cosa,carina?"disse lei "Fammi vedere una cosa carina!"

"No,non posso..."disse Kevin piagnucolando e lei gli mise la mano destra al lato del collo.

"Per favore!"disse lei.

Lui andò a prendere una radio e la mostrò "ECCO!"

Lei si avvicinò,la prese in mano e lui si mise più distante.

"Wow."disse lei "È carino."

"Non è un giocattolo."disse lui.

Lei fissò la radio "È vero?"

"Si,certo."disse Kevin "È del signor Dennis.

Lui mica lo sa che l'ho rubato.

È forte, no?

Ascolti la gente che parla e loro non sanno neanche che li ascolti."

"Con chi si parla?"disse lei accendendo la radio.

"Non toccare niente..."disse Kevin.

"Voglio solo vedere se funziona."disse lei.

"Ehi...ehi,non toccare quei bottoni,sennò ci fai scoprire..."disse lui.

"Ehi,cancello est,che succede?"disse una voce.

Kevin restò bloccato "Shhh…

Non parlare.

Non parlare."

"Pronto."disse lei.
"TI DO UNO SCHIAFFO!"urlò lui afferrando la radio e cercando di prenderla.

"Ma chi è?"disse la voce alla radio.

Lei gli diede uno schiaffo e andò sul divano "Pronto?

Pronto?

Mi chiamo Casey Cook.

Sono prigioniera in un sotterraneo con altre 2 ragazze."

"Ma chi diavolo è?"disse la voce alla radio.

Kevin le corse contro con una mazza urlando,lei si spostò e lui colpì il divano,poi la afferrò.

La radio restò sul divano.

Lui le mise la mazza in orizzontale sulla pancia standole dietro,ma lei rispose con una gomitata.

"Pronto?"disse la voce alla radio.

Lei prese l'oggetto "Casey Cook.

Sono stata rapita.

Dovete trovarmi."

"Betty,sei tu?"disse la voce alla radio "Non sei divertente."

"Chiami la polizia."disse lei "Non posso essere lontana,mi tengono in un sotterraneo o qualcosa del genere."

"Ok,Betty,senti...di a Larry e Fisch che li saluto."disse l'uomo "Ho ancora le cuffie arancioni?"

"Non so dove sono."disse Casey "C'è un uomo qui che ci ha rapito e ha intenzione di uccidermi."

Lei guardò Kevin e lo vide dritto con sguardo serio.

"Mi restano poche ore ormai."disse lei.

Kevin si avvicinò lentamente con le mani dietro la schiena.

"Vi prego."disse lei "Vi scongiuro.

Venite a salvarci."

"Aspetta,ma chi sei?"disse la voce "Perché hai uno dei nostri woke tokee?"

Kevin prese la radio e la spense "Metti le mani giunte in contemplazione."

Lei camminò nel corridoio con le mani giunte e lui dietro.

"Nel Sole troveremo la nostra passione."disse Kevin "Nel Sole noi troveremo il nostro scopo."

Lei entrò nella camera.

Lui aveva una candela in mano "L'ho letto su un biglietto di condoglianze al supermercato.

Era per i funerali,ma io l'ho trovato bello."

Kevin spense la candela "Dennis spiegherà il significato di questa serata."

Kevin andò via e lei vide una vite che sporgeva dalla parte bassa del bordo della porta.

Una luce venne accesa e lei prese la vite.

Kevin tornò con l'abito nero "La bestia è...una creatura senziente che rappresenta la più alta forma dell'evoluzione umana.

Crede che il tempo dell'umanità normale sia finito.

Spero che questo ti calmi.

Tu ti troverai in presenza di qualcosa di grande.

Volevo chiederti la tua ultima maglietta,ma non lo faccio perché questa è una notte sacra.

È quasi finita."

Kevin chiuse la porta.

FLASHBACK

Casey bambina camminò per il bosco e vide lo zio dietro delle rocce.

"Casey?"disse lui "Vieni qui.

Facciamo finta di essere animali.

Su forza!

Vieni Casey,è il nostro gioco.

Dirò a papà che non sei stata carina."

Lei avanzò e lo vide a terra tra le foglie che si dimenava e fingeva di essere un animale.

L'uomo era nudo.

"Forza levati tutto!"disse lui "Gli animali non portano vestiti."

Lei sorrise e si spogliò.

Poco dopo i 2 erano vestiti e lo zio stava salendo una salita quando vide Casey con il fucile in mano.

"Ehi,orsetto Casey."disse lui sconvolto "Cos'è uno scherzo?

È carico.

Casey?

Sono tuo zio.

Smettila Casey!

Metti giù quel fucile!

Mi sto arrabbiando!

Tra un po' sarà veramente furioso.

DAMMI IL FUCILE!"

L'uomo corse, le tolse il fucile e lo scaricò "Potevi uccidermi."

FINE FLASHBACK.

Casey era poggiata al muro,urlava e piangeva.

La notte seguente la dottoressa che indossava una pelliccia bianca,con macchie nere si fece del te e andò al computer vedendo che era pieno zeppo di mail di Kevin.

La donna restò sconvolta.

Kevin si svegliò al tavolo nella cucina e aveva in mano il cellulare.

Indossava una giacca grigia,pantaloni grigi e scarpe nere.

Mise il cellulare dentro la giacca,guardò l'orologio e andò via.

Casey era in un angolo e piangeva.

Kevin aprì il cancello esterno con il fazzoletto.

Alla sua destra c'era una scala che andava in basso,alla sinistra delle piante.

Karen scese dal taxi in quel momento.

"Signora."disse il taxista "Questo posto è chiuso."

"No,va bene."disse lei.

"Non può entrare."disse l'uomo e Kevin la vide.

"Non si preoccupi."disse lei che si avviò.

"Ciao Dennis."disse lei "Uno degli altri,mi ha chiesto di venire.

È tutto a posto."

"Stiamo bene."disse lui irato.

"Dennis,Kevin è proprio fortunato ad avere voi,voi siete davvero straordinari."disse la donna "Io non voglio che vi facciate male."

"Pensa che siamo straordinari?"disse Dennis.

"Tu mi piaci,Dennis."disse lei "Posso entrare?

Possiamo parlare?

Io so che mi vuoi dire qualcosa.

Perché allora non me la dici?"

Lui restò in silenzio.

Casey era in piedi davanti alla porta.

Kevin e la donna camminarono nel lungo corridoio,poi arrivarono nella stanza addobbata come salotto.

"Siamo molto simili io e lei."disse Kevin "Tutti e 2 guardiamo le cose dal di fuori.

Prego,si sieda.

Non ricevo molte visite."

Lui spostò la sedia dal tavolino.

"Le portò un po' d'acqua."disse lui andando via"Sa,loro hanno un appartamento per me,in un edificio nella parte sud,ma noi preferiamo stare qui.

Quando mi hanno promosso capo della manutenzione mi hanno detto che potevo restare."

"Chi devi incontrare?"disse lei.

Lui tornò con un piatto e lo mise sul tavolo di legno circolare,poi mise le posate.

"Chi devi incontrare?"disse lei.

Kevin tolse la plastica da sopra il piatto,poi si sedette.

"Voglio parlare con lei di Kevin."disse lui "E...di quello che gli ha fatto sua madre.

Mi ricordo tutto."

Karen si sedette "Sono felice che tu sia così aperto."

"La madre di Kevin aveva dei metodi piuttosto malevoli di punire un bambino di 3 anni."disse lui.

"È allora che sei arrivato alla luce?"disse lei.

"Si."disse Kevin "L'unico modo di evitare la sua attenzione era di tenere tutto pulito,qualsiasi cosa.

Perfetta."

"Lo so che le tue sono buone intenzioni,ma ci sono altri modi di aiutare Kevin."disse lei "Ho perso tanti pazienti nel corso delle cure.

Voglio che tu sappia che non smetterò mai di combattere per voi.

I miei pazienti...sono diventati la mia famiglia.

Sono loro che ho scelto invece che un percorso più tradizionale.

Spero che tu sappia di poter essere del tutto sincero con me."

"Voglio davvero essere sincero con lei."disse lui "Le ho detto una bugia.

Quando mi ha mai chiesto se avevo mai visto al bestia.

Le ho detto di no.

In realtà non è vero.

Lei ha scritto di una donna in Germania che ha perso la vista per 10 anni.

Si trattava di un disturbo dissociativo d'identità.

Allora 3 delle sue identità svilupparono la vista.

E lei ipotizzò che i suoi nervi ottici si rigenerarono proprio a causa delle sue convinzioni."

"Cosa cerchi di dire?"disse lei.

"Ci sono cose che chiunque troverebbe difficili da credere."disse lui.

"Cerchi di dirmi che c'è una ventiquattresima identità?"disse lei.

"Lei protegge i malati,quando ha detto che poteva trovare questa situazione straordinaria ho pensato che poteva capire."disse Kevin.

"Capire che cosa?"disse Karen.

"La bestia è reale."disse lui "È appena emersa,lei aveva ragione su ogni cosa."

"Ma che aspetto ha?"disse Karen.

"È molto più grande di me e io sono il più grande fra noi."disse lui "È alto e molto muscoloso.

Ha una lunga capigliatura e le sue dita sono...lunghe 2 volte le nostre.

Lui trova che siamo straordinari.

Che non rappresentiamo un errore,ma il nostro potenziale.

Lei dice la stessa cosa.

Lui si sta muovendo."

"Ma che vuol dire?"disse Karen "Io non capisco.

Non può essere reale.

Ci devono essere dei limiti a quello che un essere umano può diventare.

E c'è anche un'altra parte della storia,non è così?

A proposito di mangiare una giovane impura.

Ma che cosa significa impura?"

"Beh,ne discuteremo affinché lei riesca a capire meglio."disse Kevin.

"Ma capire che cosa?"disse Karen.

"Qualche volta...non c'è un altro modo."disse lui.

"Chi devi incontrare?"disse Karen.

"Lui."disse Kevin.

Karen sorrise "Sai una cosa?

Vorrei prendere appunti su tutto questo.

Forse potremmo discuterne durante una vera seduta domani."

"Sul serio?"disse Kevin "Lei accetta questa cosa?"

"È stato davvero meraviglioso,tu ti sei così aperto."disse lei "Ora credo che ti senti molto potenziato dalle filosofie della bestia."

"Io..."disse lui.

"Me ne devo andare adesso."disse lei alzandosi.

"Sapevo che avrebbe capito,ci vediamo."disse lui.

Lei andò verso la porta e poi si fermò appoggiandosi al bordo e mettendo un fazzoletto nella serratura.

"Ti dispiace...se uso il tuo bagno?"disse Karen.

"È in fondo al corridoio,vicino alle scale,sulla sinistra."disse lui e lei andò "Tutto bene?"

"Si,grazie."disse lei che passò vicina alle 2 porte e mise le mani su quella del bagno,poi vide la luce che usciva dalle 2 porte chiuse,così ne aprì una e vide Claire a terra mettendosi la mano destra sulla bocca.

"Lei è reale?"disse Claire.

"Chi è?"disse l'altra.

"Mi aiuti."disse Claire.

Karen iniziò a piangere.

"Mi aiuti..."disse Claire.

"Oh mio Dio..."disse Karen e Kevin le arrivò alle spalle.

"La prego mi aiuti!"disse Claire.

Kevin chiuse la porta di scatto e la spinse contro di essa "Non raggiungeranno mai il loro potenziale.

Non hanno importanza."

"Stammi a sentire,Dennis."disse lei sconvolta"Io dovevo ascoltare meglio.

Avrei dovuto capire di cosa sei capace,capire quanto sei potente..."

"Patricha dice che il suo metodo non funziona."disse Kevin "Il mondo dovrà aprire gli occhi."

"Dennis...questo è un errore madornale."disse lei piangendo "Queste donne stanno soffrendo.

È un crimine,non posso lasciare che tu le tenga qui.

Dobbiamo fermare tutto questo.

Quell'identità è mostruosa!"

"Mi rattrista che lei la pensi così."disse Kevin.

"Ma non lo vedi?"disse lei "Si è formato perché tu vivi rinchiuso in questo posto."

Kevin si mise una mano sulla bocca e le spruzzò lo spay sul viso addormentandola.

Kevin chiuse la porta a chiave mediante la piccola spranga orizzontale,poi prese in braccio la donna e la portò sul divano.

Casey tentò di aprire la porta mediante la vite.

"C'era una signora."disse Claire "C'è qualcuno qui."

L'altra si mise in piedi.

"Dobbiamo uscire da queste stanze."disse Claire che iniziò a frugare tra gli oggetti "C'è niente li da te?

Qualcosa che possiamo usare?"

L'altra iniziò a frugare tra gli oggetti negli scaffali.

"Qui non c'è niente."disse l'altra.

"Ho trovato un gancio."disse quella di colore.

Kevin si svegliò davanti al cancello e lo aprì,incamminandosi in strada,poi si svegliò alla stazione e si tolse gli occhiali.

"Grazie Dennis."disse lui.

"Ecco a lei,signore."disse un uomo di colore che gli preparò un mazzo di fiori.

Lui li annusò "Grazie."

Kevin iniziò a camminare.

Karen rinvenne sul divano.

"Sembrava che ci fosse un chiavistello sull'esterno delle nostre porte."disse Claire "Guarda se riesci a spostarlo facendolo scivolare."

Kevin si svegliò davanti al treno che era appena arrivato.

Casey aprì la porta e uscì lentamente,poi andò verso la seconda porta,ma non riusci ad aprirla,poi si mise al computer vedendo che c'erano 23 cartelle e ognuna aveva un nome diverso.

La ragazza di colore mise il filo metallico nella parte superiore della porta facendolo penzolare e tentava di muovere il chiavistello.

"Fa con calma,noi da qui usciamo,andiamo a prendere Casey..."disse Claire "Ci puoi riuscire,Marshal."

Il treno si fermò e Kevin posò a terra il mazzo di fiori.

Casey cliccò sulla cartella Orwel e apparve un video con dentro Kevin.

Lui indossava gli occhiali e un maglione verde,con sotto una maglietta rossa "Rispetto alla sconfitta e alle conquiste nel 1192 e nel 1200,vorrei paragonarle allo sfrontato atto..."

Casey andò alla porta.

"Noi dovremmo opporci all'avanzata dell'orda e davanti alle loro tattiche del terrore dovremmo mostrare..."disse Kevin.

Lei chiuse il video e cliccò su un'altra cartellina,dove Kevin aveva una maglietta rossa e si faceva un'iniezione.
"Odio le iniezioni di insulina."disse Kevin "Nessuno qui le deve fare.

Perché io devo avere il diabete?"

Kevin mostrò una siringa "Tutti i medici,oltre la dottoressa Fletcher,dicono che siamo la stessa persona,solo personalità..."

Lui si fece l'iniezione e mostrò la siringa "Eh?

Allora come lo spiegate che solo io ho bisogno di queste,brutti figli..."

Lei chiuse il video e cliccò sulla cartella con su scritto Barry.

Trovò Kevin con una sciarpa intorno al collo.

"Io indosso pantaloni da lavoro,anni 90."disse Kevin "E una sciarpa.

Se non fosse per la maglietta che ho sotto,sarei un bel disastro.

Non ho proprio gusto adesso.

Sono seriamente preoccupato.

E ho la brutta sensazione di perdere tempo.

Decido io chi prende la luce,ok?

Credo...invece che mi rubino la luce quando non me ne accorgo."

Kevin entrò nel vagone vuoto e si tolse la camicia restando a petto nudo.

"L'orda continua ad essere ossessionata da coloro che non hanno sofferto."disse Kevin "Io non so dove vogliono arrivare,ma la cosa mi spaventa."

Kevin iniziò a respirare nel treno e poi si accucciò.

La bruna continuò a tentare di aprire,mentre l'altra parlava.

Casey continuava a tentare di aprire la porta.

Kevin si alzò ed era più alto.

Il suo corpo era più muscoloso e aveva la pelle piena di vene scure.

Si aggrappò alla parte superiore dell'entrata e andò sul tetto del vagone,corse,saltò giù ed iniziò a correre velocissimo per la galleria.

"Immaginati a casa,tra in paio d'ore."disse Claire "Sul tuo divano.

Con quell'orrenda felpa che ami tanto."

Kevin corse vicino ad un ponte dove sotto c'erano dei binari.

Sui binari c'erano 2 guardie e i cani iniziarono ad abbaiare e a guaire.

"Ehi,c'è un animale."disse uno dei 2 puntando la torcia "Fa così quando c'è un coyote o roba simile."

Kevin corse dietro delle siepi e poi andò in strada.

Karen si alzò dal divano mentre Casey tentava di sfondare la porta con un una statuetta.

Karen si appoggiò alla scrivania e vide una matita rotolare.

Kevin saltò sul cancello,si arrampicò e scavalcò,poi corse grugnendo.

Karen scrisse una parola su un foglio,mentre Kevin apriva la porta e correva nella stanza.

Lei si alzò "Kevin?

Kevin?"

La donna prese un coltello dal tavolo e barcollò,poi sentì dei respiri mostruosi e lo vide.

"Grazie di averci aiutati fin'ora."disse lui che parlò con una voce rauca.

"Kevin..."disse lei allontanandosi e andando verso la scrivania.

Lui la afferrò da dietro e le strinse il corpo tra le braccia.

Karen tentò di accoltellarlo,ma la punta del coltello si ruppe.

Lui strinse ancora di più e le spezzò sia le braccia che la gabbia toracica uccidendola.

"Forse dovrei raccontare tutto alla dottoressa Fletcher,ma...lei si preoccupa."disse Kevin nel video"È una donna così dolce.

Ora penso che farò una bella passeggiata e rifletterò su questo."

Kevin andò a prendere il cappello con sotto le chiavi "E con ciò finisce il mio diario di lunedì.

Ciao."

Lui spense il video.

Casey smise di battere contro la porta,poi guardò l'attaccapanni e togliendo il cappello trovò le chiavi.

Poco dopo aprì la porta.

Uscendo vide una delle 2 porte aperte e sentì dei rumori.

"Claire?"disse lei avvicinandosi alla prima porta e quando la aprì vide la ragazza di colore a terra,con la pancia aperta e si spaventò andando verso il muro.

Casey aprì la seconda porta e trovò Claire a terra.

"Claire?"disse Casey "Claire andiamo."

Lei venne trascinata via e l'altra vide che Kevin le stava mangiando la pancia,così chiuse a chiave la porta e corse via,passando per la cucina e arrivando in salotto dove trovò il cadavere della donna,poi andò verso l'ultima porta ed iniziò a provare le chiavi.

La porta chiusa venne aperta da Kevin che piegò il chiavistello con le mani.

Casey iniziò a frugare tra gli oggetti e poi vide il foglio scritto da Karen dove c'era la frase "Di il suo nome:Kevin Wendell Crumb."

Casey guardò il corpo della donna,poi si voltò sentendo i respiri orrendi e vide Kevin strisciare sui muri con facilità estrema,restando scioccata.

"Wendell Crumb."disse Casey.

Kevin saltò e atterrò di spalle rispetto a lei.

" Kevin Wendell Crumb."disse lei.

Kevin diede dei colpi alla parete indietreggiando.

"Kevin Wendell Crumb!"disse lei e lui barcollò appoggiandosi al muro,poi andò via e si appoggiò al tavolo,cadendo.

FLASHBACK

Kevin,da bambino,era sotto il letto.

" Kevin Wendell Crumb..."disse la madre mettendosi in ginocchio davanti al letto,poi si abbassò e lo guardò un un'aria feroce minacciandolo con un pezzo di ferro " Kevin Wendell Crumb...hai sporcato dappertutto.

Vieni qui.

KEVIN WENDELL CRUMB!

HAI SPORCATO DAPPERTUTTO!

VIENI SUBITO QUI!"

FINE FLASHBACK

Kevin si guardò le mani tremanti,poi si alzò e prese un asciugamano raggiungendo Casey.

"Chi sei tu?"disse lui "Che è successo?"

"Una cosa orribile."disse lei.

"Che ho fatto?"disse Kevin "Ti ho fatto male?"

Kevin vide il corpo della dottoressa a terra "Dottoressa Fletcher?

Dottoressa Fletcher?

Chi è stato?"

"Sei stato tu."disse lei.
"No,giuro,io ero su un autobus,giuro."disse Kevin "E non mi ricordo nient'altro è...è ancora il 18 settembre 2014,vero?"

"2016."disse lei.

"C'è un fucile che ho comprato,è in quel mobile sopra il divano,i cassetti neri chiusi."disse Kevin"Le cartucce sono nella mia uniforme nell'armadietto in corridoio.

Uccidimi.

Uccidimi."

Kevin si avvicinò "Ehi,aspetta!

No,no,no,no.

Non lo fare.

Lui non sa gestire la realtà.

Mi chiamo Jade.

La dottoressa Fletcher ha avuto le nostre email?

Che cosa dobbiamo fare?

Tu…

Come nel 1008,quando dovettero subire la più schiacciante sconfitta e Mohammed invase l'intera regione del Punjab,prendendo il celebre tempio,così noi siamo stati traditi dai nostri alleati,da questa orda di Patricha,Dennis e il ragazzo...LE LORO AZIONI NON RAPPRESENTANO NOI!

LORO SONO TUTTI…

TUTTI VOI ASPETTATE UN MOMENTO!"

Casey era in lacrime e lui le fece una carezza.

"Oh,bambina cara,mi hanno rubato il controllo della luce,ma ora dovrà farsene una ragione..."disse Kevin "Tesoro,mi chiamo Barry.

Noi...

Non dovevi usare la radio.

Per poco non ci prendevano."

"Smettila Edward."disse Casey allontanandosi.

"Oh,avevano ragione loro,lo vedi sei così...spaventata da noi."disse Kevin.

Lei aprì i cassetti e prese il fucile.

"Dennis e la signorina Patricha hanno il comando a causa mia!"disse Kevin "Io adesso darò la luce a loro.

Nessuno si può più prendere gioco di me ormai!

Grazie,Ed.

Va tutto bene adesso."

Kevin si allontanò.

"Kevin Wendell Crumb."disse lei.

"Kevin sta dormendo adesso."disse Kevin "L'abbiamo mandato a dormire lontano.

Lo puoi chiamare quanto vuoi cara,ma non ti può sentire.

La bestia ha condiviso con noi il suo sogno di un gruppo più grande che la sostenga."

"No."disse lei che andò alla porta.

"10 o 12 giovani senza valore la prossima volta."disse Kevin "Questo è solo l'inizio!"

Kevin si tolse il panno di dosso,poi iniziò a respirare velocemente,si chinò in avanti,mentre lei dava spallate alla porta e la apriva grazie al fazzoletto.

Casey iniziò a correre nel corridoio.

La pelle di Kevin si riempì di vene.

Casey arrivò agli armadietti,poi vide il nome di Kevin su uno di essi,lo aprì e trovò la scatola dei proiettili,poi continuò a correre, mettendo i proiettili.

Arrivò ad una porta di ferro con una grata,ma Kevin la afferrò alle gambe facendola cadere,ruggendo e mordendole la gamba,poi provò ad afferrarla,strappandole la maglietta.

"LASCIAMI!"disse lei che caricò il fucile e lo puntò,ma non lo vide più,così si alzò zoppicando e chiuse la porta,poi corse zoppicando e piangendo,mentre caricava il fucile.

Arrivata in fondo al corridoio vide delle gabbie e una finestra in alto.

"AIUTO!"urlò lei che provò ad aprire una porta con la rete di ferro,ma senza successo "NO!

NOOOO!"

FLASHBACK

Casey da bambina era nel prato di casa e John,in giacca e cravatta neri ,si avvicinava.

Lo zio si accucciò "È una cosa della nostra famiglia.

Anche mio padre è morto così.

Nello stesso modo.

Un attacco di cuore.

Ma tu non ti devi preoccupare,mi prenderò cura io di te.

Allora...tu non mi darai nessun problema,vero?

Lo so che non lo farai,piccola."

FINE FLASHBACK

Lei puntò il fucile.

Kevin ruppe il cancello e afferrò i tubi sul soffitto iniziando a muoversi a testa in giù,poi colpì una lampadina.

Successivamente ne colpì un'altra rompendola.

"NOI SIAMO ECCEZIONALI!"urlò Kevin "NOI NON AVREMO MAI PIÙ PAURA!"

Lui si lasciò cadere e atterrò in piedi.

Lei sparò e lui si nascose dietro una delle colonne del corridoio che si collegavano al muro formando degli scompartimenti.

"SOLO ATTRAVERSO IL DOLORE PUOI RAGGIUNGERE LA GRANDEZZA!"disse Kevin che corse dietro un'altra colonna grugnendo e poi lo rifece "IMPURO È CHI NON È STATO TOCCATO!

NE BRUCIATO!

NE MASSACRATO!

QUELLI CHE NON HANNO MAI SOFFERTO...NON HANNO NESSUN VALORE!

E NON HANNO UN POSTO IN QUESTO MONDO!

LORO SONO ADDORMENTATI!"

Lei si chiuse nella gabbia,vedendo che c'era una corda, e lui corse contro la porta di ferro sfondandola ed evitando il colpo di fucile.

Lei caricò le ultime 2 pallottole nel fucile e puntò l'arma,togliendosi la maglietta.

"Il tuo fucile non mi può ferire!"disse Kevin "Non lo vedi che non sono umano?"

Kevin apparve per un momento e poi si rimise dietro la parete "Kevin è un uomo!

Io sono molto ti più!"

Kevin corse verso la gabbia e lei gli sparò al pettorale sinistro e al fianco destro facendolo cadere a terra.

Le vene sulla sua schiena si intensificarono e divennero più grosse.

Mentre lui si alzava Casey vide che le ferite non erano profonde.

Lui afferrò le sbarre con le mani,iniziò a grugnire e a mostrare i denti,mentre le piegava verso l'esterno lentamente,ma poi si fermò vedendo che la pancia di Casey era piena di cicatrici.

"Tu...tu...sei diversa dalle altre."disse Kevin con tono dispiaciuto "Il tuo cuore è puro.

GIOISCI!"

Kevin rise "Chi ha sofferto è puro.

Gioisci."

Lei verso alcune lacrime.

Kevin si voltò e andò via.

Casey restò in silenzio a lacrimare.

Un uomo anziano,con pochi capelli,barba e baffi arrivò nel corridoio.

Indossava una giacca chiara,maglietta rossa,jeans blu e scarpe nere.

L'uomo vide Casey nella gabbia,seduta a terra.

"Oh Dio santo."disse l'uomo che aprì la gabbia "E tu cosa ci fai qua sotto?"

L'uomo l'aiutò ad uscire e la portò fuori.

Casey passò tra le gabbie di animali di uno zoo.

"Non ti preoccupare tesoro."disse lui "Non ti fanno niente."

Lei venne portata fuori dalla struttura in un parco e vide delle tigri in una gabbia.

"Vincent."disse l'uomo ad un altro di colore dentro uno studio dall'esterno verde "Chiama la polizia.

Dice che qualcuno si è fatto male sei sotterranei di servizio."

La zona fu circondata dalla polizia che entrò e trovò il sotterraneo.

Casey era sul lettino dell'ambulanza e le veniva fasciata la gamba.

"Ok."disse la donna che la fasciava "Adesso facciamo un controllo."

Poco dopo lei era in un'auto della polizia.

"Il terzo cadavere è della dottoressa Karen Fletcher."disse un poliziotto alla radio "Stiamo cercando i familiari."

"C'è il tutore di Casey Cook."disse una poliziotta che aprì lo sportello "C'è tuo zio.

Sei pronta ad andare?"
"No."disse Casey restando in macchina.

In un vicolo abbandonato e pieno di roba c'era un palazzo di mattoni e un altro con l'intonaco chiaro.

All'interno c'era Kevin che si stava ricucendo le ferite guardandosi allo specchio a torso nudo.

"Il proiettile non è entrato."disse Kevin "Noi siamo...quello che crediamo di essere.

Ha...haaa,cavolo ragazzi!

Ma che fico!

HA HA!

Ora devono credere che esistiamo,no?

Ci crederanno per forza.

E adesso che facciamo?

Ci affidiamo a lui.

Lui ci proteggerà.

Guardate che cosa riesce a fare.

Lasciamo che mostri al mondo quanto siamo potenti."

Lo stesso giorno in una tavola calda tutti i presenti ascoltarono la tv.

"Il presunto assassino,Kevin Crumb,soffre di un disturbo psicologico,il disturbo dissociativo d'identità."disse la donna alla tv vicina al soffitto rosso "Le voci che arrivano dalla scena del crimine sono incredibili.

Ci sono storie controverse,non si sa se il sospettato sia vivo o morto ad esempio,pur essendo stato colpito in pieno 2 volte.

I rapporti dicono anche che una delle sue personalità è un amalgama di varia animali dello zoo di Philadelfia dove lui lavorava.

La stampa si riferisce già al sospetto con un nome sinistro,fatto trapelare da una fonte anonima vicina al caso.

Per via delle sue molte personalità,viene chiamato l'Orda."

"È come quel tizio matto sulla sedia a rotelle che misero dentro 15 anni fa."disse una donna mora al bancone che prendeva appunti "Anche a lui diedero un nome buffo.

Qual'era?"

"L'Uomo di Vetro."disse David Dunn.

David era calvo,indossava una camicia grigia a mezze maniche,pantaloni neri e scarpe nere.

"Ah già."disse lei andando via.

David prese la tazza,bevve,poi restò a fissare il vuoto pensando.