GLASS
TERRA 33
2016
VOCE NARRANTE DI KEVIN
"Continuiamo a portargli cibo sacro e non succede niente,io…
La bestia si è rivelata 2 volte alle masse che hanno sofferto e...e...e...loro non credono.
Non c'è nessuna rivoluzione,io…
Dennis.
Niente paura.
Devi fidarti di me.
Come hai sempre fatto."
In un ambiente buio c'era una porta con la parte centrale di vetro,con un'anta aperta.
Il vetro era diviso in quadretti.
All'interno c'era una grossa stanza con mobili ammassati,pareti di mattoni,con la parte superiore bianca e la parte bassa nera,con pezzi di intonaco caduti e altri penzolanti.
Kevin apparve sulla porta.
Indossava il maglione marrone chiaro,la gonna nera e le scarpe con i tacchi.
Aveva le mani unite sulla pancia e si avvicinò sorridendo.
Davanti a lui c'erano 4 ragazze ammanettate ad una spranga su un tavolo e sedute a terra.
Indossavano tutte una maglietta rossa con scritte chiare,pantaloncini bianchi e scarpe bianche.
La stanza era grande e aveva delle colonne rettangolari bianche.
"Oh guardatevi."disse Kevin "Mi chiamo Patricha.
Allora chi vuole un bel tè e un sandwich?"
Kevin ne indicò una sorridendo "Vi va?"
Una notte un uomo stava camminando per la strada,vicino a dei palazzi di mattoni alti 3 piani.
Aveva i capelli neri,giacca marrone,pantaloni bianchi e scarpe marroni.
Aveva un sacco della spesa in mano.
Un ragazzo spiccò un salto e atterrando lo colpì al volto con un pugno.
Il ragazzo era biondo,con una felpa rossa,pantaloni neri e scarpe da ginnastica.
"WOW!"urlò un altro che accorse con la videocamera.
Il ragazzo aveva un cappello nero circolare,giaccone nero,maglietta nera,pantaloni grigi e scarpe da ginnastica.
"AH,GUARDA LA!"disse quello con la videocamera "OH!
Sei un mostro bello."
"SUPERMAN PUNCH BANG!"urlò l'altro "SIIII!"
"EHI!"urlò una voce.
"Via,via,via,via!"disse quello con la felpa rossa "SCAPPA!"
I 2 andarono in una stazione della metro correndo verso la scala mobile che era affollata.
Poco dopo il ragazzo con la videocamera era seduto in camera sua e sul tavolo aveva messo un pc dove avevano registrato l'accaduto "Wow...gli hai fatto volare il sacchetto."
L'altro era sul divano a giocare ai videogiochi.
Il divano era bianco,con delle piante disegnate,c'era una poltrona marrone,tappeto nero,con vari disegni e davanti c'era un mobile con televisore.
Nella stanza accanto c'era un tavolo nero circolare,con delle sedie.
"Questo è decisamente un effetto drammatico."disse quello seduto al computer "Fare il botto di visualizzazioni."
L'altro si voltò verso la sala sentendo dei rumori "Cos'è?
Un altro procione?
Hai lasciato la porta aperta?"
"L'ho chiusa."disse quello al computer sentendo la porta che veniva chiusa "Chi c'è?"
Poco dopo si sentì scorrere l'acqua.
"Oh!"disse quello al pc "Chi è?"
L'altro si alzò.
"Ti facciamo il culo alla Sold Bay!"disse il ragazzo seduto.
L'altro si avvicinò alla cucina e le luci si spensero.
"FAGLI IL SUPERMAN PUNCH,RONALD!"disse l'altro.
Ronald andò nel buio e si udirono dei tonfi,poi Ronald volò contro una parete.
L'altro si alzò e vide David Dunn nel buio.
Indossava l'impermeabile lungo,verde,con il cappuccio e le maniche lunghe.
"Oh cazzo..."disse lui "Sei tu..."
David si avvicinò e spense le luci.
Poco dopo camminava in strada al buio e si dirigeva verso un negozio che aveva la saracinesca abbassata.
Indossava un giaccone scuro,pantaloni neri e scarpe nere.
La testa era calva,tranne per pochi capelli bianchi sulla nuca.
Aveva anche barba e baffi corti.
Aveva una borsa a tracolla da cui prese le chiavi,poi sollevò la saracinesca.
Sentì un grido e si voltò,poi aprì la porta e la chiuse a chiave.
Ad una scrivania c'era il figlio che aveva 2 video davanti e in 1 c'era una mappa della città,con 3 cerchi gialli collegati da delle linee.
Il figlio aveva i capelli castani corti,maglietta grigia,pantaloni neri,scarpe nere.
Dietro di lui c'era un lungo corridoio dove c'erano molte librerie piene di fogli.
Alla fine del corridoio c'era un mobile di metallo pieno di cassetti.
"Mi hanno urtato nella metro."disse David avvicinandosi "Non potevo lasciarli andare,Joseph."
"Non stavi facendo un giro prestabilito?"disse lui e l'altro scomparve dietro un altro corridoio perpendicolare.
"Guarda che non è come al negozio."disse David "Quello che c'è c'è."
"Hai delle priorità quando fai dei giri stabiliti."disse Joseph "Il negozio va perché ho delle regole.
Li hai seguiti bene,però.
Ti facciamo il culo alla Sold Bay,che coglione."
Joseph aprì un cassetto dove c'era un quadernino ad anelli,con delle frasi scritte e un porta penne,lo estrasse e scrisse la frase "Questo va in archivio."
"Che poi che vuol dire?"disse David arrivando.
Non aveva più il giaccone ed indossava una maglietta nera.
"Uno su internet,un macellaio che sala la carne in modo particolare."disse Joseph "Ti hanno pizzicato."
Il figlio mostro dei siti dove si vedeva l'immagine dell'impermeabile verde indossato da Dunn.
"Una buona notizia:non ti chiamano più il Ballerino,ne il Fantasma..."disse Joseph e l'altro si avvicinò "Al momento piace tanto il Sorvegliante.
Fico."
David si sedette accanto a lui "Non parlarmi mai più del ballerino per favore."
Joseph rise.
"Cioè non fa altro?"disse David "Condisce carne?"
"Papà,sei stanco."disse Joseph "Spostiamo il prossimo giro a dopo domani."
"Quando troviamo questa Orda,mi prendo un giorno di malattia."disse David mentre il figlio mostrava l'immagine della città dall'alto con i punti gialli.
"Ok."disse Joseph "Bene.
Ho una nuova esile teoria…
Si chiama esile teoria numero 2.
Il primo gruppo di ragazze mutilato allo zoo,3 settimane fa,l'hanno trovato qui."
Joseph indicò il primo pallino arancione "Il secondo gruppo qui.
Con queste altre ragazze scomparse si crea una specie di triangolo e il punto in cui eri oggi nella metro è al centro del triangolo.
Esile teoria numero 2,lui non è dentro il triangolo.
Arriva da un punto che ha accesso facile a questo serbatoio triangolare."
Joseph indicò una zona della città tratteggiata "Da queste parti, papà.
Nella zona industriale."
"Ok."disse lui "Farò un giretto li domani."
"Papà...sento le radio della polizia."disse Joseph "Ti cercano insistentemente.
Fa attenzione."
"D'accordo."disse David.
"E se lo trovi?"disse Joseph.
"Lo catturo."disse David.
"Non per essere pessimista,ma...ho un brutto presentimento."disse Joseph "Hai sentito che cosa si dice su di lui?"
"Non è la prima volta che affronto un maniaco."disse David "Dal 2000 sino ad oggi ho percorso le strade ogni notte pestando a sangue criminali di ogni tipo.
Ho visto di tutto.
E poi non possiamo lasciarlo a piede libero."
Davìd tornò a casa,aprì la cassetta delle lettere,poi aprì la porta e accese la luce,appese il giaccone all'attaccapanni e poi proseguì nel corridoio accendendo delle lampade.
Su un ripiano c'era una foto della moglie e del figlio da piccolo.
David si sedette al tavolinetto circolare in cucina dopo aver acceso la luce,poi aprì la busta trovata nella cassetta delle lettere.
L'uomo guardo verso i fornelli.
FLASHBACK
La moglie di David stava cucinando.
Indossava una maglietta rosa,pantaloni neri e scarpe nere.
Aveva i capelli castani lunghi.
David le arrivò alle spalle.
Indossava un giaccone scuro,con macchie verdi,pantaloni neri e scarpe nere.
"Audrey,ti devo dire una cosa."disse lui "Audrey?"
FINE FLASHBACK
David restò in silenzio in cucina.
La notte passò.
Il giorno dopo,nel corridoio della struttura abbandonata,c'era Kevin su dei pattini che si stava dimenando nel corridoio.
Indossava una maglietta gialla sul petto e sulla pancia,blu sulla parte laterale e pantaloni grigi.
Kevin arrivò nella stanza delle ragazze pattinando avanti e indietro"La signorina Patricha dice che non posso giocare con voi,non chiedetelo neanche.
Avevo una ragazza.
Non la conoscete.
L'ho baciata.
Niente di che."
"Smettila di tormentarci."disse quella con i capelli biondi"Ma cosa vuoi?"
"Clara,non farlo arrabbiare."disse una con i capelli castani"È pazzo."
Kevin toccò il tavolo con le mani "No!
Non ditemi i nomi!
Dicono che non si chiedono i nomi,perché poi mi prende male.
Capite.
Dopo stanotte."
Lui riprese a pattinare.
"Perché hai scelto noi,Edward?"disse la bionda.
"Ah,perché siete impure e non avete mai sofferto."disse Kevin che canticchiò pattinando in cerchio intorno a loro "Avete presente le boy band?
Certo non sono male,ma Drake è il mio nuovo mito.
La bestia arriverà qui da voi,da un momento all'altro e io sono...addetto a riceverlo."
Kevi si appoggiò ad una colonna e spalancò le braccia "È la mia ricompensa per...aver tenuto l'orda nella luce.
Lo devo portare dalle masse che hanno sofferto.
Meglio andare."
Kevin si sedette "Può arrivare...da un secondo all'altro e non voglio che si ritrovi dei pattini sui piedi.
Poi la signorina Patricha si arrabbia se lo sa."
Kevin si tolse i pattini "Eccetera."
David era nel negozio con l'insegna verde con su scritto "Dunn" e dava il resto ad una donna di colore in abito nero.
"Grazie."disse David che indossava una camicia chiara.
"Grazie a lei."disse la donna che prese la scatola e andò via.
Joseph stava parlando con l'uomo indiano che aveva mostrato le riprese delle telecamere alla dottoressa di Kevin.
Joseph indossava una camicia chiara ed era dietro ad una teca con dentro degli oggetti.
"Questa è a infrarossi."disse Joseph all'uomo che osservava una scatola "Ne possiamo usare quante ne vuole nel palazzo."
"Un inquilina,fuori dal palazzo,è stato ucciso e c'è molta tensione."disse l'uomo "Chiedono sicurezza."
"Si lo so."disse Joseph.
David uscì da dietro il bancone e si mise la borsa a tracolla "Vado a fare un giro."
"Oggi non è il caso di fare un giro,papà."disse Joseph "Meglio domani o dopo domani."
"No,io voglio fare un giro adesso."disse David.
"Ehm,non devi fare troppi giri."disse Joseph "Ti puoi stancare."
"E fagli fare un giro,dai."disse l'altro.
"Si."disse David.
L'uomo si voltò e lo guardò "Ma io non l'ho già visto?
Lei non lavorava allo stadio per caso?"
"15 anni."disse lui.
"Quand'ero ragazzo me la facevo con dei tipi loschi allo stadio."disse l'uomo "Poi ho svoltato,pensiero positivo."
David andò via.
"Allora lo prende?"disse Joseph "Oggi chiudiamo prima."
"Si."disse lui.
Poco dopo pioveva e degli operai camminavano su un marciapiede insieme ad altre persone.
La zona aveva palazzi bassi e allungati.
Molti di essi erano fabbriche.
David indossava la maglietta nera,berretto grigio e nell'orecchio aveva delle cuffie.
David si avviò verso 2 file parallele di operai e i loro corpi strusciarono sul suo,poi proseguì e si fermò sul bordo della strada osservando un altro gruppo oltre,poi guardò una macchina della polizia.
Sentì delle sirene e voltandosi vide un'altra auto della polizia,poi proseguì.
"Sono già usciti tutti, me li sono persi."disse David "Tornerò domani,quando chiudono le fabbriche."
David si fermò in una strada deserta,dove c'erano delle piante che uscivano dall'asfalto"Posso venire in negozio,lavoriamo l'inventario."
"Ok."disse Joseph "Ci vediamo in negozio."
Kevin camminò sulla stessa strada.
Indossava delle cuffie sopra un cappuccio giallo ocra,su un impermeabile giallo ocra sul petto e sulla pancia,con le maniche verde scuro.
Aveva i pantaloni bianchi e le scarpe da ginnastica.
Si muoveva canticchiando e ascoltando musica.
David gli urtò la spalla per sbagliò ed ebbe le visioni che mostravano i suoi crimini.
FLASHBACK
Kevin era in ginocchio nella stanza della fabbrica e le ragazze erano svenute su delle sedie.
"Vi piacciono i cartoni?"disse Kevin "Cose infantili.
Non mi piacciono.
Meglio i documentari.
Voi li guardate?
Ho visto un documentario sullo spazio.
È enorme."
FINE FLASHBACK
"Scusa,amico."disse Kevin proseguendo.
David si volto guardandolo scioccato "È lui.
Ho visto una stanza.
C'era dell'argilla rossa,era piena.
Era una specie di fabbrica,sono tutte li."
"Resta in attesa."disse Joseph.
David lo vide spiccare un salto,dare un calcio ad una saracinesca e correre via.
"Ho trovato una fabbrica di mattoni,è vecchia,abbandonata."disse Joseph.
"Che direzione?"disse David con una delle cuffie in mano.
"È a sud."disse lui.
David fissò Kevin correre.
"Papà?"disse Joseph "Papà?"
Scese la sera e Kevin arrivò all'imboccatura di un tunnel rettangolare,vuoto e piccolo.
Dentro c'erano delle luci gialle.
Kevin ci si avvicinò ballando in modo disarticolato,poi accedette ad un sotterraneo dove c'erano tante gallerie sulla destra separate da delle pareti curve con sopra le lampade.
Il pavimento aveva zone piene d'acqua.
Si udirono delle voci.
Lui arrivò davanti ad una delle gallerie dove dentro c'erano dei barboni,dei carrelli e delle casse,poi li salutò stando fermò all'entrata.
"Ciao..."disse Kevin che poi si coprì il naso con la mano destra "Oh...mio Dio."
Kevin si tolse le cuffie e poi si tolse anche il giubbotto restando a torso nudo e tenendosi strette le braccia al corpo,con un atteggiamento timido,poi si sentì male e cadde a terra.
Quando si rialzò era più alto,più massiccio e con le vene nere sul corpo.
La sua respirazione era veloce e ruggiva mentre respirava.
"Chi sei?"disse uno dei barboni.
"Io...sono teeee..."disse Kevin con una voce del tutto disumana e ringhiando.
Le ragazze tentarono di liberarsi dalle catene,poi sentirono un suono e si fermarono,poi si misero in ginocchio.
Le luci si spensero e le 2 si accucciarono,poi si alzarono ancora.
Videro la sagoma di David,con l'impermeabile verde,lungo e il cappuccio,con sotto il berretto,camminare nel corridoio,si misero accucciate e tentarono di slegarsi.
Quella castana vide David che era arrivato.
Dunn usò un piede di porco per fare leva tra il tavolo e la spranga,staccandola dal mobile e liberando le prime 2 ragazze,fece lo stesso con l'altra spranga,poi indietreggiò.
Le ragazze si alzarono,ma in quel momento si udirono dei suoni.
Iniziò anche a sentirsi un ruggito disumano,seguito da altre urla.
Le ragazze si misero a guardare verso la porta e David si mise davanti a loro.
I versi e i tonfi proseguivano ed erano sempre più forti.
"Dov'è andato?"disse una.
David indicò il soffitto e le 4 lo videro muoversi a testa in giù,utilizzando un tubo sul soffitto.
Kevin saltò a terra,urlò a squarcia gola,prese un tavolo ringhiando e lo scagliò contro David che lo prese al volo.
"Andate!"disse David che tirò l'enorme tavolo verso Kevin che lo prese e lo sollevò.
Una delle ragazze corse verso una serranda,ma Kevin le corse contro urlando e le tirò contro il tavolo,poi si avvicinò a David urlando a squarcia gola e battendosi il petto con le mani.
David gli afferrò il corpo con entrambe le braccia e lo spinse sulla colonna alle sue spalle.
Le altre ragazze aiutarono quella colpita a rialzarsi.
Kevin afferrò David alla gola con in braccio sinistro,allontanandolo e poi mise il busto in avanti,colpendo la colonna con 2 calci e avanzando,spingendo l'altro indietro con la testa.
David andò a sbattere contro la colonna alle sue spalle.
Il colpo fece cadere della polvere e provocò una serie di crepe sulla colonna.
David mise le braccia sotto quelle di Kevin unendo le mani sulla schiena e lo spinse contro un'altra colonna,facendo cadere altra polvere dal soffitto,poi lo trascinò a forza per la stanza e lo scagliò contro un'altra colonna.
Kevin salì sulla colonna velocemente,poi spiccò un salto arrivando alle spalle di David e gli mise le mani intorno al corpo,unendole sul petto e tentò di stritolarlo,ma senza successo.
Kevin iniziò a sollevarlo da terra da dietro,urlando.
David vide le finestre e iniziò a correrci contro,trascinando con se Kevin che urlava e grugniva.
L'uomo sfondo la finestra ed entrambi caddero fuori,finendo sotto la pioggia.
Atterrando si divisero e rotolarono a terra per alcuni metri.
Kevin si rialzò grugnendo e lo guardò sorpreso,vedendo che si rialzava.
I 2 si guardarono per alcuni momenti,poi Kevin grugn corsero l'uno contro l'altro.
In quel momento ci furono dei flash di luce.
I flash provenivano da un emettitore rettangolare,legato ad una colonna di metallo piantata a terra.
La zona era piena di macchine delle polizia,uomini della swat armati fino ai denti e anche poliziotti comuni.
Con loro c'era una donna con un lungo cappotto bianco,capelli rossi,lunghi,con la riga sulla parte destra della testa.
Aveva anche degli stivali neri.
Quando ci furono i flash,Kevin si bloccò,mettendosi le mani sulla testa e David guardò le auto.
Ci furono altri flash e Kevin cadde in ginocchio.
Gli uomini accesero delle torce.
"NON...NO!"disse Kevin allungando la mano destra "NON SPARATE!
NO!
NO!
SISTEMEREMO TUTTO!
NON SPARATE,VI PREGO!
IO NON..."
Kevin si alzò e puntò il braccio sinistro verso David e tenne quello destro verso le auto "CHE SUCCEDE?
IO NON HO FATTO NIENTE!
MI CHIAMO BARRY!
OK?
DOBBIAMO PORTARE KEVIN NELLA LUCE!
NON SPARATE!"
"NON SPARATE!"disse la donna "ORA NON È PIÙ PERICOLOSO!"
David guardò alla sua sinistra e vide altri uomini armati.
"PUÒ ANCHE RIUSCIRE A SCAPPARE,MA DOVRÀ FARE DEL MALE A MOLTI AGENTI."disse la donna "A MOLTE PERSONE.
NON C'È PIÙ BISOGNO DI FARE DEL MALE,DAVID."
Lui si voltò di scatto verso la donna,poi guardò gli agenti e chinò il capo "Andrà tutto bene,Joseph."
Joseph sentì la voce della donna "Conduceteli immediatamente al Raven Hill Memorial.
Al reparto ovest del Raven Hill Memorial."
Il ragazzo iniziò a fare delle ricerche e vide un articolo con una foto di una villa enorme.
La villa aveva la parte centrale con un tetto a triangolo,le parti laterali con il tetto piatto e c'erano parti posteriori,laterali,che erano dietro quella frontale.
La struttura aveva 3 piani,intorno c'era un prato e poi una foresta piccola.
"Oh..."disse Joseph mettendosi le mani dietro la testa.
David venne portato in un corridoio bianco,con la parte bassa delle pareti azzurra.
Il corridoio aveva una grata a metà,con una porta di metallo,con la parte interna che aveva una grata,che veniva aperta da 2 agenti.
Altri 4 agenti lo portavano verso l'entrata.
David non aveva l'abito lungo e aveva delle catene ai piedi e ai polsi.
Le finestre ai lati del corridoio avevano una grata di metallo davanti.
La donna era ad una scrivania con davanti dei monitor e lo osservava mentre entrava nel corridoio,scrivendo su un blocco di fogli.
Poco dopo la stessa porta con la grata di metallo fu aperta e venne condotto Kevin che era ammanettato.
Davanti a Kevin c'era un emettitore di luce rettangolare,con 6 luci dentro,collegato ad un'asta nera,collegata 4 braccia con delle ruote.
Kevin ora aveva un giaccone nero impermeabile addosso.
"Non ti fermare."disse una delle guardie mentre quelli davanti portavano l'oggetto oltre la porta.
Kevin si bloccò.
"Non ti fermare."disse la guardia.
"Per favore,no."disse Kevin che mise la mano sinistra leggermente in avanti quando iniziarono a toccarlo "No,no..."
"Calmo."disse un altro.
"Io..."disse Kevin che si rannicchiò "Ehi..."
"Calmo."disse un'altra guardia.
"Calmi."disse Kevin che proseguì "State calmi,ok?
Non vuole essere toccato,posso camminare.
Cammino.
Cammino.
Cammino."
La donna continuò a scrivere.
Kevin fu chiuso in una stanza bianca dove c'era un letto,una zona dove c'era una placca grigia a terra,con un water sopra,attaccato ad una placca grigia sul muro.
Davanti al water c'era anche un pezzo di muro grigio,rettangolare.
Accanto alla zona bagno c'era uno scaffale a muro con sopra diversi contenitori.
A terra,ad una certa distanza dalla porta, c'era una linea gialla e nera.
Alla sinistra della porta c'erano 2 aste di metallo nero verticale,con 5 aste di metallo orizzontale,incastonate tra le 2 verticali e su ogni asta c'erano diversi emettitori di luce,con accanto una placca di metallo rettangolare con dei tasti.
Lo stesso era al lato destro della porta.
Sopra la porta c'erano 2 aste di metallo nero,orizzontali,dove erano collegate altre luci.
Queste 2 aste erano collegate ad altre 2 aste verticali ai lati della porta.
Accanto al letto c'era un comodino e una finestra murata dal cemento.
Kevin guardò la telecamera,avvicinandosi lentamente,poi si mise in un angolo,fuori visuale e mostrò il braccio sinistro,facendo il gesto del dito medio.
Poco dopo la donna,che aveva ancora i capelli bagnati,entrò nella stanza di Kevin "Questa è una luce ipnotica."
Lei allungò la mano destra verso Kevin tenendo il palmo alzato verso l'alto.
"Dennis."disse Kevin che era a braccia incrociate.
"Piacere Dennis."disse lei "Sei sotto controllo.
Se nella stanza ci fosse un'identità minacciosa,la luce si attiverebbe in automatico e forzerebbe un'altra identità a prenderne il posto."
"Chi era quell'uomo?"disse Kevin "Era forte come la bestia."
"La persona di cui parlano gli abitanti di questa città."disse la donna.
"Devo uscire."disse Kevin che si tolse il giaccone,restando a torso nudo,poi cadde a terra e si ricoprì di vene scure.
Alzandosi iniziò a respirare rapidamente,ringhiando,poi si batté i pugni sul petto urlando e corse verso di lei,ma le luci si accesero a lui cadde a terra.
"Ho a disposizione 3 giorni per curarvi con ogni mezzo necessario."disse lei chinandosi verso Kevin "Sono venuta qui per entrambi."
Poco dopo la donna era in una stanza di metallo,con al centro un letto.
Le pareti della stanza avevano delle aste di metallo nero che poi curvavano verso il soffitto per unirsi in una grata.
Sulle aste c'erano diversi idranti e sulla grata ce ne erano altri.
Nella stanza c'era anche un tavolino e una sedia.
David era in piedi con le braccia incrociate.
La donna ora aveva i capelli asciutti.
"Mi presento,dottoressa Ellie Staple."disse lei "E sono una psichiatra.
La stanza le sembrerà nefanda.
Le pareti sono dotate di 46 bocchette ad alta pressione,tutte connesse ad un serbatoio d'acqua esterno da 50000 mila litri.
Verrà azionato solo se minaccia o cerca di scappare.
Lei è l'unico uomo che tanti anni fa è sopravvissuto quel disastro ferroviario.
Ho visto un video in cui lei si batteva accanto ad un idrante che era esploso.
L'ho vista soffocare.
Credo che lei reputi l'acqua il suo punto debole."
David spalancò gli occhi sentendo quante informazioni aveva su di lui "Dove l'avete messo?"
"Sono tutti al sicuro,David."disse lei "Forse le sarà tutto più chiaro se le spiego chi sono.
Sono specializzata in un tipo particolare di manie di grandezza.
Sono specializzata in quegli individui convinti di essere supereroi."
Il temporale proseguì sopra l'edificio.
La donna era in un ufficio,seduta ad una scrivania.
L'unica luce era quella della lampada sul tavolo.
Alla sua destra c'era un video,davanti a lei c'erano 2 sedie vuote,dietro di lei una libreria semi vuota e nella stanza c'erano dei mobili con dei libri e delle scatole.
La donna stava leggendo un foglio dove c'era la foto di Elijah Price da ragazzo con la madre vicina.
Lui era accucciato sulle scale e indossava una giacca grigia,maglietta rossa,pantaloni grigi e scarpe nere,la madre indossava un lungo vestito viola.
Ellie prese delle lastre dove si vedevano le ossa di un braccio rotte in vari punti.
In un'altra stanza c'era un infermiere che parlava ad Elijah
L'uomo aveva i capelli neri,indossava una maglietta a mezze maniche blu,con un cartellino a sinistra,pantaloni blu,scarpe nere e aveva una tazza con una cannuccia in mano.
Elijah era sulla sedia a rotelle,aveva folti capelli neri e in parte bianchi,barba appena accennata,indossava un camice bianco e aveva cicatrici lunghe sugli avambracci e sulle gambe.
"Questa dottoressa viene qui,si prende tutto il reparto,ci da delle nuove regole comportamentali..."disse lui prendendo la mano sinistra di Elijah e mettendogli in mano il bicchiere "Come essere gentili con la gente.
È tutta la vita che mi prendo cura della gente.
Dai,forza,forza...ecco."
Elijah prese la tazza.
"Stiamo benissimo anche senza di lei,vero?"disse l'uomo mentre Elijah beveva con la cannuccia"Io e te.
E comunque...non sei più solo ormai.
Hai 2 nuovi amici."
Il giorno dopo,in una mensa scolastica suonò la campanella.
La mensa era piena di ragazzi e tra essi c'era Casey.
La ragazza indossava una maglietta rosso scuro,pantaloni grigi e stivali neri.
Casey si alzò ,prese lo zaino e riportò indietro il vassoio,poi camminò per i corridoio della scuola e più di una persona si fermò a guardarla.
Una donna di colore era in piedi accanto alla porta di legno del suo studio alla fine del corridoio.
Indossava una maglietta bianca,pantaloni bianchi e scarpe nere.
Appena Casey stava per svoltare a destra la donna la chiamò.
"Casey?"disse la donna "Puoi venire un secondo?"
Casey entrò nello studio della donna che chiuse la porta.
Accanto alla porta,all'esterno,c'era una teca di legno con dentro dei trofei e un foglio,dentro un vetro,con delle foto tra cui quella di Joseph Dunn da bambino.
L'interno dello studio era fatto di tegole di legno.
Casey si sedette su una sedia davanti alla scrivania.
"Ha chiamato la tua famiglia affidataria."disse la donna "A quanto pare lo ha detto il telegiornale.
Hanno arrestato la persona che ti ha rapito e ha ucciso tutte quelle ragazze.
L'hanno preso il bastardo.
A casa sono felicissimi.
Immagino che la notizia ti sia di gran sollievo.
Avrai di certo pensato a lui."
Casey era incredula "Io...si,ci ho pensato a lui."
Un infermiere aprì la porta di Kevin.
Aveva i capelli chiari tirati all'indietro,barba e baffi.
In mano aveva un vassoio e vari vestiti.
Indossava gli stessi abiti dell'altro infermiere.
Entrando vide Kevin a pancia in sotto,a terra,con i gomiti appoggiati al suolo e le mani sul viso.
Vedendolo sorrise e poi posò il vassoio su un tavolino "Dicono di darti delle alternative."
"Ciao,tesoro."disse Kevin che ora aveva le mani appoggiate a terra "Mi dai una mano?
Sono Jade.
Mi hanno dato una siringa per il diabete,ma mi è caduta,le mie mani tremano quando ho un calo di zuccheri.
È troppo vicina alla luce,la puoi prendere per me?"
L'uomo vide la siringa a terra, la raccolse e Kevin rise.
"Wow..."disse Kevin "Alzati in piedi.
Fatti dare un'occhiata decente."
L'uomo si alzò.
"Sei così alto..."disse Kevin muovendo le gambe "Orwel e Ben sono arrabbiati con me perché ho cambiato,ma la verità è che...possiamo fare cose che voi non potete fare."
"Non ho capito."disse l'uomo che si voltò vedendo le luci che iniziarono ad azionarsi.
Voltandosi si prese un pugno il faccia da Kevin che gli afferrò le chiavi della cintura,tirando la corda a cui erano connesse,ma poi l'uomo gli afferrò la testa e la mise verso le luci che scattarono.
L'uomo iniziò a riportarlo verso il letto.
"Ehi?"disse Kevin spaventato "Ehi?
Ehi?
Ehi?"
L'uomo lo mise sul letto,si allontanò e andò alle luci.
"Io sono Ian!"disse Kevin mettendosi sul fianco"Piano.
Ian.
E io sono Mary Raynolds.
Siamo gemelli.
Lo sai cosa succedeva se prendeva quella chiave,stupido idiota?"
Kevin si mise seduto "Che l'orda ti poteva uccidere!"
Kevin si mise in piedi,mettendosi le mani nei pantaloni per un momento "Che cos'hai?
Che c'è?
Hai un'erezione?!
Daril."
"Adesso calmati,ok?"disse l'uomo che premette dei pulsanti e le luci si accesero.
"Mi spiace di stare con l'orda,ma io...io non...sai sono stanca di dire mi dispiace."disse Kevin seduto sul letto con le mani incrociate sulla vita "Puoi chiamarmi Norman.
E mi dispiace di aver mentito,anche se in realtà..."
"Devi stare zitto!"disse l'uomo che accese le luci ancora.
Kevin si alzò "ERA UNO SBALLO!"
Kevin lo indicò con entrambe le braccia ridendo "TI ABBIAMO QUASI FREGATO!
CREDI DI TENERMI QUI CON QUELLA LUCE?
È UNA BELLA CAZZATA!"
"Sta zitto!"disse l'uomo che accese la luce.
"Non ci devo stare nella luce."disse Kevin con una voce piagnucolante "Noooo...ci serve più tempo.
B-Barry sta parlando con Kevin,vuole portarlo vicino alla luce,è vicino adesso."
L'uomo accese le luci.
"E L'UNICO CHE PUÒ DIFENDERCI È LUI!"urlò Kevin "LUI!"
L'uomo accese le luci ancora,poi lo guardò e vide che si era chiuso il giaccone con le mani.
"Dov'è l'uomo con il poncho?"disse Kevin "E chi è?
È una persona normale?
Io devo saperlo.
Allontanati dai comandi,giovane."
L'uomo sia allontanò.
"Si,bravo."disse lui "Adesso esci."
L'uomo andò via.
"Così."disse Kevin "In punta di piedi."
Ellie era nello studio,che era stato ordinato,era seduta su una sedia,davanti ad un tavolo circolare e davanti a lei c'era la madre di Elijah.
La donna aveva folti capelli bianchi,una giacca grigia,gonna viola corta e scarpe con i tacchi neri.
Ellie indossava un lungo vestito chiaro,con una linea grigia sul petto e aveva un blocco di fogli sulle gambe.
"Cerco di venire ogni settimana."disse la madre "Certe volte,si lo ammetto,ho saltato qualche settimana.
È cambiato,in questi anni.
Direi che si è arreso.
Triste da vedere.
Crede di essere uno sbaglio.
Non ha fatto del bene,questo è certo.
Non lo ha fatto.
Quelle persone non meritavano di morire così.
Ma sta cercando di capire chi è.
Non lo facciamo tutti?"
"Si,lo facciamo tutti."disse la donna "È costantemente sedato adesso.
Parlo di enormi dosi di sedativo."
"È troppo furbo per loro."disse la donna "Quando l'hanno portato qui,ha memorizzato un progetto che ha lasciato un elettricista e ha mandato in corto circuito l'impianto di tutto l'ospedale.
Sa ragionare sulle cose.
Ha una sua teoria:che i supereroi sono tratti da persone come lui.
E come l'altro signore che so che è qui.
Il signor Dunn."
"La stupirebbe sapere che ci sono sempre più persone che hanno questa convinzione?"disse la donna "È di fatto il nucleo del mio lavoro."
"Si,mi stupirebbe."disse la donna.
Poco dopo la donna era seduta davanti alla sedia a rotelle di Elijah.
La stanza aveva delle mattonelle bianche e un lettino bianco collegato al muro.
"Non ti devi far abbattere,Elijah."disse la madre "Hai capito?
Non ti abbattere."
L'inserviente che era sfuggito a Kevin bussò alla porta di Dunn tenendo un vassoio in mano "Resta contro la parete per favore."
L'uomo aprì la porta con la tessera.
David si voltò a guardarlo.
Indossava un pigiama bianco.
Un'altra porta si aprì e David vide Kevin sul letto spaventandosi.
Kevin si alzò di scatto e lo fissò.
Accanto all'edificio,su un lato,c'era un serbatoio cilindrico di acqua,coperto da un telo.
Le pompe furono messe in moto e poi l'acqua uscì dalla stanza tramite delle grate sul pavimento.
David era a terra e sputò l'acqua.
Indossava un pigiama verde.
La porta venne aperta da delle guardie e Ellie entrò.
Indossava lo stesso abito chiaro,con sopra un lungo cappotto grigio.
David si alzò e si mise seduto "Lo tenete qui senza custodia?
Devo uscire di qui prima che esca lui."
"La persona che è arrivata con lei è sotto controllo."disse Ellie "David.
Accetti di sottoporsi ad una risonanza magnetica.
Lei è l'unico sopravvissuto ad un disastro ferroviario di molti anni fa ed è possibile che abbia subito danni al lobo frontale di cui lei non è a conoscenza."
David si sedette sul letto e lei si avvicinò.
"Si guardi,David."disse lei "Lei crede di avere a stento la forza di alzarsi."
"Non può avere una spiegazione per tutto."disse David.
Kevin corse verso le luci.
Indossava una camicia gialla,con una linea verticale al centro e pantaloni gialli.
La luce si accese e lui cadde in ginocchio.
"Signora?"disse Kevin alzandosi "Sono il signor Richard,sono un professore di cinema.
Per l'esattezza giapponese,dagli anni 50 agli anni 80.
E non ho idea di cosa ci faccio qui!
Sono assolutamente a favore della ricomparsa di Kevin EPPURE MI RITROVO IN UNA CAVOLO DI PRIGIONE E... le assicuro che non sono affatto un..."
Kevin iniziò a muovere la testa,poi corse verso il muro,corse,spiccò un saltò,ma la luce si accese e lui finì a terra,poi si alzò e parlò in spagnolo "Por favor, señora.
Me duele el corazón al pensar en lo que ha hecho la horda.
¡Creen que lo hicieron bien, pero lastimar no está bien!"
Kevin mosse la testa ancora e tornò all'angolo della stanza "Pronto."
Lui iniziò a correre.
"Sta fermo,giovane!"disse lei allungando la mano sinistra "Non ci puoi arrivare alla luce."
Lui iniziò ad andare avanti e indietro.
"Si attiva se ti avvicini ed è monitorata da una telecamera."disse lei "So che ti sembra molto ingiusto..."
Lui iniziò a sbuffare camminando.
"...ma sei chiuso in questa stanza."disse lei.
"Quello che picchiava la bestia è la!"disse Kevin iniziando a gesticolare "Non può battere la bestia!
Mica pensa di battere la bestia quello?!
EH?
La bestia è forte!"
Kevin si avvicinò "Pensa di battere la bestia quello?
La bestia è forte."
Kevin indietreggiò.
"Ti chiami Edward,vero?"disse lei "Hai 9 anni,vero?"
"Si."disse lui.
"Per sempre?"disse lei "Anche a prescindere dalle esperienze che vivi?
Dev'essere molto dura."
"Curi quelli che si sentono dei personaggi dei fumetti?"disse Kevin.
Lei annuì.
"Devo andare."disse Kevin "La signorina Patricha vuole la luce."
Ci fu un momento di silenzio.
"Salve Patricha."disse Ellie "Sono la dottoressa Staple."
"L'ho capito."disse Kevin.
"Da quello che ho appreso lei è la grande sacerdotessa."disse Ellie.
"La causa non riguarda me."disse Kevin.
"Riguarda la bestia,non è così?"disse Ellie.
"Dov'è?"disse Kevin.
"Chi?"disse Ellie.
"L'uomo."disse Kevin "È sorvegliato,è così?
Non può uscire."
Il figlio di David era dentro un furgone,davanti all'istituto, e provava a ripetere un discorso che aveva scritto "No,lui è una brava persona,mi piacerebbe,è solo...è solo un imbroglione innocuo.
Lui è...eccezionale,ha un enorme senso dell'umorismo..."
Poco dopo il ragazzo era seduto davanti ad Ellie nello studio.
Indossava un giaccone verde,maglietta grigia,pantaloni neri e scarpe nere.
"Ricapitolo quello che mi ha detto."disse Ellie leggendo un foglio "Suo padre non è il Guardiano Verde o come lo chiamano,suo padre è un imbroglione.
E questo a me piacerebbe.
Voleva divertirsi a fare del bene per un giorno,fingere di essere quel tale e su come ha trovato le ragazze,la sua umoristica versione è che,secondo lui,il killer poteva essere in quella zona perché il suo amico Lu,lei l'ha chiamato anche "lui"una volta era stato aggredito proprio da quelle parti,poi suo padre stava passando li davanti e ha sentito le ragazze urlare e a quel punto lei ha animatamente inscenato quel momento nel racconto…le sono grata per questo.
Poi suo padre ha chiamato al cellulare,lei gli ha detto di chiamare la polizia,ma lui ha detto "Basto io,chiaro?
Basto io."
"Esatto."disse Joseph "Lo firmo davanti al giudice.
Ecco vede,non dovrebbe stare qui."
"Da quanto crede che suo padre sia in supereroe?"disse Ellie "Aveva un microfono sul poncho,immagino comunicasse con lei.
Lui parla con lei quando è in giro per ricerche,non è così Joseph?"
"Non ha fatto male a nessuno."disse Joseph.
"Agli occhi delle autorità questo non è esatto."disse Ellie "Ha ferito un'enormità di persone che non hanno avuto un equo processo.
E c'è stata una ragazza,in quest'ultimo caso,che si è rotta un braccio e delle costole."
"Sarebbero vittime di omicidio se non fosse stato per mio padre."disse Joseph.
"È stata un'azione da giustiziere e una vittima è stata ferita."disse Ellie "Diranno che se avessero trovato loro le ragazze,nessuno si sarebbe fatto del male.
Joseph,io ho soltanto pochi giorni.
Se non riesco a farlo uscire dal suo delirio,passerà il resto della sua vita in un istituto come questo.
Per il resto della sua vita."
"No,non può restare qui."disse lui.
"Le posso chiedere di sua madre,Joseph?"disse la donna.
"E che cosa centra lei adesso?"disse Joseph.
"È deceduta."disse Ellie "Per una leucemia linfoblastica acuta 5 anni fa."
"Si."disse lui.
"Un evento cataclismico per lei e suo padre."disse Ellie.
"Si..."disse lui.
"In qualche modo,Joseph,lei intuisce quello che sto per dirle,vero?"disse Ellie "Ha perso sua madre e pensa che suo padre sia un vero supereroe,lei è convinto che sia quasi immortale.
Molti direbbero che lei ha bisogno di credere che sia vero.
Cerchi di non farsi prendere da questa storia più di lui."
Joseph corse fuori e rimase fisso.
FLASHBACK
David,in giacca e cravatta,apriva la camera di Joseph una notte e trovava il bambino sdraiato al buio.
David non aveva ne capelli,ne barba,ne baffi,indossava una giacca scura,camicia bianca,cravatta scura,pantaloni scuri e scarpe nere.
Il bambino era sotto le coperte.
"Non ho paura."disse Joseph.
"Bravissimo."disse David.
"E sai perché?"disse Joseph e David scosse la testa "Ora la conosco."
"Che cosa?"disse David.
"La tua identità segreta."disse Joseph "Quell'uomo aveva ragione."
David entrò nella stanza "Joseph,nelle palestre c'è tanta gente che può sollevare quel peso."
"Tu...tu potevi sollevare di più."disse Joseph "Tranquillo.
Non lo dico a nessuno."
FINE FLASHBACK
Joseph entrò nel furgone,mise in moto ed iniziò a piovere.
Poco dopo il furgone tornò in città e passò davanti ad un autobus con dentro Casey che indossava una maglietta chiara e aveva una borsa,poi scese e vide una placca di pietra con il nome della struttura che era in lontananza.
Poco dopo andò a parlare con la dottoressa.
"Ti ha lasciata andare,ma non vuol dire che sia buono."disse Ellie "Lo teniamo qui prima del processo.
Rispondo io per lui,ma in questo stato lo vogliono tutti processato e condannato.
Sto provando a fare in modo che gli altri smettano di pensare che sia un essere sovrumano.
Se la smettono faranno la cosa giusta e lo terranno lontano dalla luce."
"Posso parlare con loro?"disse Casey.
"No..."disse la dottoressa.
"Perché?"disse Casey.
"Perché non è...tu sei la vittima."disse Ellie.
Poco dopo lei la portò verso una porta con le grate e la guardia la fece passare.
Poco dopo Kasey era seduta davanti a Kevin con la dottoressa dietro.
"Noooo..."disse Kevin "Dai…
Hai tentato di sfuggirci in tutti i modi e ora torni a trovarci!
Sei strana forte.
Mi piace Drake ora.
Mi piaceva Nicky prima.
Ah,Nicky e Drake si sono lasciati e devi scegliere.
Questo posto è per quelli che si credono personaggi dei fumetti.
E l'orda è anche un bel nome da fumetto,vero?"
Casey si voltò verso Ellie.
"Amo i fumetti."disse Kevin "Scusa se ti volevo dare alla bestia,eccetera."
"Non fa niente."disse Casey "Posso parlare con Dennis o Patricha, per favore?"
"Era la mia ragazza."disse Kevin "L'ho baciata.
Tranquilla,non ti ho mica tradita."
Kevin divenne serio e incrociò le braccia "Che ci fai qui?
Non ti sei sporcata i vestiti.
Brava."
"Ciao Dennis."disse Casey "Tante persone sono morte.
Tu devi rinunciare alla luce.
Non ti faranno mai uscire da qui,l'orda deve rinunciare alla luce.
Ascolta la dottoressa."
"La dottoressa mente."disse Dennis "Riveleremo che chi ha sofferto è più forte.
La bestia avvierà una rivoluzione."
"È Patricha che ti ha chiesto di dirlo?"disse Kasey.
"La bestia è la più alta forma di evoluzione umana..."disse Kevin.
Casey si alzò e si mise in ginocchio toccandogli le braccia "Dennis,così morirete."
"Casey..."disse Kevin che cambiò espressione per un momento "Ehi..."
"Kevin?"disse lei.
"Sei tu."disse Kevin che le prese la mano "Sei diversa."
"Ti volevo dire una cosa."disse lei "Mio zio è in prigione.
Ce l'ho mandato io.
Quello che ha fatto a me è sbagliato,come quello che tua madre ha fatto a te."
"Siamo uguali."disse lui e lei annuì "Mi dispiace.
Non posso,devo andare.
Devo andare ora."
"Aspetta..."disse lei "Kevin..."
"L'orda non lascerà mai la luce."disse Kevin "E tu..."
Kevin si bloccò e guardò la mano della ragazza che stringeva la sua sconvolgendosi "Ti piace Kevin ora!?"
Casey uscì fuori e la dottoressa le andò dietro.
"Casey."disse Ellie "Ho bisogno di te.
Il potere dell'affetto vero,fisico,tenero,è qualcosa di soprannaturale.
La mancanza di affetto ha creato questo e può curarlo solo il vero affetto.
Vuoi aiutarmi?"
Lei si mise il giaccone con sopra il cartellino con su scritto "Zoo".
Kasey non riuscì a parlare,poi prese lo zaino e andò via.
Un uomo su un'impalcatura stava sistemando una telecamera e lo stesso avveniva dentro l'edificio.
Ellie andò a sedersi nella stanza di Elijah che aveva una coperta viola sulle gambe.
L'uomo aveva una barba appena accennata.
"Lei e l'ultimo che dovevo incontrare oggi."disse Ellie che indicò una telecamera "Vede la telecamera?
Ne ho piazzate altre 100 di queste.
Per rispetto delle sue capacità cognitive ho fatto installare telecamere su ogni piano.
In ogni zona,compresa la superficie dell'edificio esterna.
Vedremo qualsiasi cosa.
Non potrà andare in nessun posto senza essere ripreso.
Elijah,sono dell'idea che dovremo effettuare un intervento su di lei.
Un intervento correttivo che riequilibra la parte del lobo frontale che è sovrastimolata.
Sarebbe un onore conoscere la sua mente perspicace.
L'intervento è previsto tra 3 giorni."
La notte scese sulla città.
Joseph era in una palestra e vedeva altri ragazzi giocare a palla canestro,poi si voltò e vide un uomo che sollevava dei pesi,mentre i bambini applaudivano.
Nell'istituto degli inservienti erano in corridoio.
Uno di loro stava portando un carrello e un altro dei panni.
I 3 si fermarono sentendo della musica e uno vide la cella di Elijah aperta.
I 3 trovarono Elijah nel corridoio.
Indossava un pigiama viola.
"Ehi,amico mio."disse quello con i baffi e la barba "Come hai fatto ad uscire?"
"Avrai lasciato la porta aperta."disse il secondo "Avrà seguito il rumore."
"Portalo dentro,lo vede la dottoressa."disse il primo.
"Ah,sei troppo buono,Daril."disse il secondo "Devi essere rigido.
Ti fai calpestare,altrimenti."
Quello con la barba andò ad un mobiletto.
"Non ha toccato le pillole,vero?"disse l'inserviente.
"No,sono a posto."disse il secondo che lo portò dentro la stanza,poi chiuse la porta.
Il giorno dopo David e Kevin furono portati in una lunga stanza dove c'erano delle pareti viola,dei banchi ai lati e in fondo c'erano i 2.
David era seduto su una sedia e le mani erano legate da una catena connessa ad una placca di metallo a terra,Kevin era a mani libere,ma davanti a lui c'erano gli emettitori di luce.
"Questa è la mia sessione finale."disse Ellie e in quel momento fu portato Elijah.
"Cos'è uno scherzo,vero?"disse David "Quello è un assassino,ha ucciso tutti i passeggeri del mio treno."
Kevin li guardò tutti e 2 con le braccia incrociate.
"Mi risulta che voi 3 pensate di essere sovrumani."disse Ellie "Pensate di non essere normali.
Vi siete convinti di avere delle doti straordinarie,come i personaggi dei fumetti.
Sono qui per valutare la possibilità che vi stiate sbagliando.
Puoi parlarmi dei genitori di Kevin?"
"La madre di Kevin...gli faceva del male."disse Kevin "E il padre di Kevin voleva cercare un medico per farla smettere.
Ma se ne andò."
Kevin guardò David "Io non ho mai voluto questo."
"Cosa?"disse lei.
"Uccidere."disse Kevin.
Lei prese il foglio con sopra la frase scritta da Karen prima di venire uccisa "Kevin Wendel Crumb.
Kevin Wendel Crumb."
Lui iniziò a sentirsi male sentendo la voce di sua madre che urlava il suo nome.
FLASHBACK
La madre,con addosso una vestaglia,salì le scale verso una soffitta "CHE COSA TI AVEVO DETTO?!"
La donna aveva in mano un ferro da stiro fumante "NON SI CORRE DENTRO CASA!
CHIARO!?
KEVIN WENDEL CRUMB!"
FINE FLASHBACK
"Kevin?"disse Ellie "Kevin?"
"Perché continuate a riportarmi qui,io...io non ci voglio stare qui."disse lui.
"Il bisogno della storia particolare che ci raccontiamo comincia da qualche parte,Kevin."disse Ellie"Comincia da un ricordo."
"Cosa?"disse Kevin "Io...ehi...dov'è la ragazza?
Casey.
Lei...lei..."
Kevin tacque per qualche momento "E vogliono tutti la luce adesso!
Tutti a litigare,eccetera!
E la signorina Patricha si arrabbia con me e dice che devo rimanere nella luce,dice che ho un solo compito:tenere Kevin fuori dalla luce,perciò mi dispiace,non lo vedrete più."
"E tu devi starla a sentire,vero?"disse Ellie "Perché lei è adulta e tu no."
"Ma dai?"disse Kevin "Si.
Sta piangendo.
Che femminuccia.
Senti,io non so questi altri qua...ma noi siamo come supereroi.
Non siamo pazzi."
"David."disse Ellie "Io non credo che questo valga soltanto per Kevin e per il suo disturbo.
Esiste un ricordo?
Provi a cercare un momento di debolezza che le ha fatto anche solo accarezzare l'idea di essere estremamente forte."
FLASHBACK
David,da ragazzo,venne spinto sul fondo di una piscina.
FINE FLASHBACK
"C'è una ragione se glie lo chiedo."disse Allie che mostrò delle lastre del cervello "Questa è la sua risonanza magnetica."
Ellie si alzò "Questo è il suo lobo frontale.
C'è una nuvola preoccupante.
Proprio qui.
Esiste la possibilità che sia un danno provocato dall'incidente ferroviario."
"Volete farmi credere che significhi qualcosa?"disse David.
Lei si sedette "Basta questo più una condizione di ancoraggio e lei possiede i tratti del disturbo che io curo."
La donna si rivolse ad Elijah "Detesto vederla così.
Non è il modo il cui avrei gestito le cose e non approvo come è stato trattato.
Elijah,vista la sua situazione,non ho dovuto fare risonanze,ce ne sono diverse nella sua cartella.
Lei ha indubbiamente uno dei segnali di questo disturbo.
Al pari di lei,Kevin.
Questi sono i motivi medici per cui io penso che voi abbiate questo disturbo.
Ora vediamo perché voi 2 pensate di non averlo.
Come capisce chi è buono e chi è malvagio,David?
Mi convinca."
"Lo sento."disse David.
"Un'intuizione?"disse lei "Quando vede qualcuno?"
"Devo toccarli."disse David.
"E com'è quest'intuizione?"disse lei.
"Una visione."disse David "Un momento.
Un peccato.
Diciamo che va interpretato."
"Hai mai visto dei bravi maghi esibirsi?"disse lei "Davvero bravi.
Si esercitano da mentalisti e possono compiere delle imprese all'apparenza straordinarie.
Riescono in questo interpretando centinaia di segnali che un individuo emette in una frazione di secondo.
Io credo che lei sia come questi indovini professionisti e che non abbia rivali,che lei sia straordinario in questo.
Ma tutto si basa su cose reali e lei si crea delle immagini.
In tutto quello che le arriva,non c'è niente di mistico."
Ellie prese una busta ed estrasse dei vestiti"Sono i vestiti che aveva il paziente accanto a lei quando è arrivato.
L'argilla rossa,ha macchiato i pantaloni,è molto evidente.
È possibile che abbia visto qualcosa al notiziario e poi un adulto comportarsi da bambino.
Una persona con sintomi di quel disturbo,quindi ha intuitivamente capito che era la persona che cercava.
Ha visto l'argilla.
E ha pensato che si nascondeva in un posto dove c'era l'argilla."
"No."disse David.
"È sicuro?"disse lei.
"Lei...crea una catena di pensieri mai avvenuta."disse David.
Kevin rise e batté le mani "L'ha davvero dissezionato dottoressa.
Complimenti."
"Da quello che so c'erano moltissimi video di climber di altissimo livello nel computer del suo ufficio allo zoo."disse lei "Era una specie di ossessione.
Alcuni di quei climber sanno scalare un'intera parete o mi sbaglio?"
"Venga al punto,dottoressa."disse Kevin.
"Un'osservazione pratica ha prodotto una pratica abilità in un alter ego."disse Ellie.
"Ah...e come ha piegato quelle sbarre?"disse Kevin "Quelle sbarre di ferro?
Lei le ha viste quelle,è così?
Non è inventato."
"Le gabbie sotto lo zoo furono costruite nel 1874,quando fu inaugurato."disse Ellie "Sono riuscita a piegarle mettendo una chiave inglese in mezzo e tirando energicamente.
Difficile di certo,ma possibile."
"No..."disse Kevin sconvolto "E che mi dice del fucile?
Gli hanno sparato.
Non una,ma 2 volte,che ne pensa il suo cervellino di questo?"
"Abbiamo analizzato fucile e cartucce,erano molto vecchi."disse lei "L'umidità della sala caldaie arrivava nel ripostiglio dove li conservavano.
Le cartucce probabilmente erano danneggiate e diverse pallottole hanno colpito l'interno delle sbarre."
Kevin rise e scosse la testa.
"È quantomeno possibile che ci sia una spiegazione pratica per questo."disse Ellie.
Kevin scosse la testa con un'aria triste.
"E se insinuassi un'ipotesi fastidiosa,Patricha?"disse lei "Che la bestia non è potente come crede,che non è più potente di una persona forte?
I fatti su cui lei si basa sono falsi."
Kevin divenne triste.
"Se i supereroi esistono perché siete soltanto in 3?"disse lei.
Casey andò in una fumetteria al bancone e parlò con l'uomo dietro di esso.
"Quand'è nato il primo fumetto?"disse lei.
"La prima stampa erano delle strisce di giornali in formato tabulato nel 29 e poi nell'anno 38 l'apoteosi."disse l'uomo "Action Comics lanciò il numero 1.
Bomba!
Così fu."
Lui mise il fumetto in una busta viola e glie la diede.
"Grazie."disse Casey che andò via.
L'uomo guardò verso il fondo del negozio e vide Joseph chinato su delle scatole "Che fai li dietro?
Sei uno di quei maniaci di Hello Kitty?"
"Sto cercando una cosa."disse Joseph seduto su una scatola "Per dimostrare che non sono pazzo.
Me ne vado."
Joseph si alzò e si allontanò,ma poi si bloccò e andò ad uno scaffale a muro prendendo un fumetto dal titolo "The Wihisperman" e sotto c'era scritto "Chi sono i suoi genitori?".
Joseph tornò al negozio e si mise al computer,scrivendo il nome completo di Kevin e vedendo che il padre si chiamava "Clarence W. Crumb" e fece una ricerca su di lui.
Vedendo i risultati si alzò spaventato dalla sedia "Oh..."
La notte seguente David era in un angolo della cella,accucciato dietro gli idranti.
Elijah era fermo in cella.
Ellie era in una sala dove c'era un lettino operatorio e accanto una macchina quadrata con un braccio meccanico con un oggetto cilindrico con delle lenti in cima.
Lei indossava una maglietta chiara,gonna grigia e poi prese il cappotto grigio dal lettino ed uscì dall'edificio.
Casey era nella casa adottiva e c'erano delle bambine che le giravano intorno.
Stava seduta a terra,a gambe incrociate,in salotto e leggeva un fumetto dove c'era un uomo bestia che piegava delle sbarre a mani nude.
Si ricordò di quando Kevin si muoveva sui muri e piegava le sbarre.
L'inserviente di Elijah era seduto in una stanza dove c'erano dei monitor collegati alle telecamere e parlava al telefono "Ti ho solo chiesto di portare dentro un pacco se lo vedi,non di scavalcarlo ed entrare in casa."
L'uomo sentì un boato ed uscì nel corridoio "Chi è?"
L'uomo iniziò a camminare per i corridoi illuminando Elijah con la torcia attraverso l'apertura di vetro sulla sua stanza,poi aprì la porta ed entrò,puntandogli la torcia sul volto,poi vide che una delle sue gambe era scoperta fino al ginocchio.
"Se per sbaglio ora facessi cadere...una torcia pesante sulle tue gambe di carta...nessuno verrebbe qui a controllare,non prima che arrivi Daril per il turno."disse l'uomo "Sei uscito dalla tua stanza,Elijah?"
L'uomo fece cadere la torcia e la riprese poco prima che toccasse le gambe "Sto diventando matto."
Lui uscì.
Un'auto si fermò davanti alla struttura.
Elijah si mosse per i corridoio,mentre l'altro inserviente usciva dalla macchina.
"Ciao."disse l'uomo guardando l'orologio"Sei quasi in tempo."
"Mi sa che vai avanti."disse l'altro che si mise a parlare con la guardia.
Elijah fece una ricerca sul vigilante di Philadelphia e vide le notizie,poi trovò un sito a suo sostegno dove dicevano che i suoi poteri erano reali.
Elijah voltò la carrozzina e poi si mise a frugare nell'archivio prendendo delle cartelline ed iniziando a leggere le notizie su Kevin.
Voltando la pagina rimase bloccato per alcuni istanti,poi fece cadere la cartellina e si mise le mani sulla bocca sconvolto,poi le unì e rise.
L'inserviente era a parlare con la guardia.
Elijah vide una rivista dove c'era l'immagine dei grattacieli e in particolare di un palazzo nuovo,con una incavatura orizzontale sulla parte alta chiamato "Osaka Tower",poi guardò delle chiavi e delle tessere.
Poco dopo aprì la cella di Kevin che era a letto con una maglietta gialla e con le mani sugli occhi.
"Ah..."disse Kevin sedendosi "Come ha fatto a entrare qui senza farsi vedere?"
"Lo scoppio del ritorno di fiamma si verifica quando il vapore del carburante in combustione prende fuoco allo spegnimento dell'auto."disse Elijah "Daril che attacca alle 11 soffre di questo disturbo automobilistico."
Kevin si mise una mantella gialla sulle spalle.
"È successo 7 minuti fa."disse Elijah "Aggiungi anche che è noto che ci mette una vita ad arrivare alla sua scrivania,è un po' chiacchierone,capisci?
Mi restano dai 2 ai 4 minuti."
"Qualcuno è un grande attore."disse Kevin.
"Ho rubato le aspirine."disse Elijah aprendo il bracciolo della carrozzina che era pieno di pillole"Ho sostituito le pillole con lo stesso numero di aspirine,facendo giochi di prestigio con la dose quotidiana."
"Che cosa vuole?"disse Kevin.
"Signora,devo sapere...se i racconti sull'essere straordinario sono veri."disse Elijah incrociando le braccia "Mezzo uomo,mezza belva."
"Patricha."disse lui "Ma apprezzo i suoi modi.
Io non lo so più."
"Sono esperto di fumetti,Patricha."disse Elijah "E penso che siano la continuazione di un'antica documentazione di quello che gli uomini sono capaci di fare.
Che siano quello che qualcuno da qualche parte ha sentito o a visto.
Lo sapevi che lo Spandex con stivali e calzamaglia si inspira al costume dei forzuti circensi degli anni 30?"
"No."disse Kevin.
"I freak facevano numeri di forza pazzeschi."disse Elijah "Ora devi andare oltre i mantelli e i cattivi monologanti.
Sei con me?"
"Si."disse Kevin.
"Abbiamo solo un minuto."disse Elijah "Io penso che la bestia sia parte di questo,ci sono riferimenti a personaggi come l'uomo animale,all'uomo che ha capacità simili a quelle degli animali.
E vorrei conoscere la bestia,sapere se è vera.
Se è vera,porterò tutti via di qui domani notte."
Kevin singhiozzò.
"Cosa ti turba Patricha?"disse Elijah.
"E se non sapessi fare queste cose straordinarie?"disse Kevin "Se fossi soltanto malato?
Come lei."
Elijah si avvicinò "Tutto quello che è straordinario si può giustificare con i fatti.
Tuttavia è reale.
E dentro di te lo sai questo?
Tutto quello che vediamo e facciamo ha un fondamento scientifico,però avrà dei limiti,questo è il mondo reale,non un cartone.
Eppure alcuni di noi non muoiono per un proiettile.
Alcuni di noi sanno ancora piegare l'acciaio.
Questa non è una fantasia."
"Se può portarci via davvero...potrebbe vedere la bestia."disse Patricha "Ma per il suo bene,spero che lei gli piaccia."
"Domani notte."disse Elijah "Convoca l'assemblea interna o come si chiama."
Elijah si voltò e se ne andò.
"Come dobbiamo chiamarla signore?"disse Kevin.
Elijah si fermò "Sono l'Uomo di Vetro.
Ma chiamami Mister Glass."
Elijah chiuse la porta e si mise a letto.
Le luci della sua stanza vennero accese,lui si voltò.
"Che succede..."disse Elijah e gli infermieri lo bloccarono.
"Attenti."disse Ellie "Fate piano quando lo tenete fermo."
"Dottoressa Staple che fa?"disse Elijah.
"È un sedativo."disse Ellie.
"Cosa?"disse lui.
"Mi dispiace,Elijah."disse lei e un medico gli fece l'iniezione "Abbiamo visto le immagini in cui è uscito dalla stanza stanotte."
"No..."disse Elijah.
"Ci ha ingannati."disse lei.
"No..."disse Elijah.
"E ho anticipato l'intervento a stamattina."disse lei.
"Aspetti..."disse Elijah che svenne e venne portato via in barella.
"Vi ringrazio per il vostro tempo."disse la donna.
"Buona fortuna Elijah."disse quello con i baffi e la barba.
Elijah venne messo sul lettino.
"Niente di essenziale cambierà in lei."disse Ellie "Glie lo prometto, amico mio."
L'oggetto cilindrico fu messo su di lui.
Dalla parte superiore uscì una luce laser ed Elijah ebbe dei flashback.
FLASHBACK
Elijah era bambino ed aveva un orsetto e un leone in mano.
Indossava una giacca gialla ,con parti verdi su una maglietta gialla,pantaloni marroni e scarpe nere.
Era in un luna park.
Vide un' insegna,salì a bordo del vagone circolare ,mise i 2 peluche ai suoi lati,legò la giacca alla ringhiera del vagone che iniziò a roteare.
"Elijah?"disse la madre che lo cercava,poi si accorse di dove si trovava e corse.
Inizialmente lui riuscì a divertirsi,ma poi le sue braccia si ruppero.
Quando diede una spallata alla parete si ruppe anche il braccio in molti punti.
FINE FLASHBACK
Elijah era nel letto la notte seguente.
La dottoressa uscì.
L'inserviente con i baffi entrò nella stanza trovandolo di spalle sulla carrozzina e con l'asciugamano sulle gambe.
"La cena,Elijah."disse lui poggiando il vassoio su un tavolino "Come stai?
Domani andrà meglio."
L'uomo guardò le foto sul muro "Le foto sono storte."
L'inserviente si avvicinò e si mise seduto davanti a lui "Ehi?"
Con un gesto rapidissimo Elijah gli tagliò la gola "Cazzo se c'è voluto tempo a trovare il pezzo giusto."
Lui gettò a terra un pezzo di vetro appuntito,poi prese le chiavi all'uomo che si stava dissanguando sul lettino,poi prese un oggetto formato da 3 lenti circolari,con i contorni di metallo,con 3 aste verticali e tenerle insieme.
FLASHBACK
"Suono l'Uomo di Vetro."disse Elijah che chiuse la porta di Kevin,aprì altre porte e si fece riprendere dalle telecamere,poi andò nella stanza dell'operazione ed estrasse le 3 lenti dal macchinario,poi andò alla reception e si mise ascrivere sulla tastiera,girò la carrozzina nel corridoio sotto le videocamere e tornò indietro.
FINE FLASHBACK
Elijah mise le lenti in tasca e andò alla porta "Tu non sai che vuol dire.
Essere diversi,non trovare il proprio posto.
Sensazione orribile."
Elijah entrò nella stanza di Kevin che passeggiava con la mantella gialla addosso e guardò la telecamera,poi sconnesse le luci da una parte che emisero un ultimo flash.
"Ehi bello,come va?"disse Kevin "Patricha mi ha detto che venivi.
Mi chiamo Luke e sono team orda fino in fondo.
Si,vi posso presentare tutti.
Non sono un hombre cattivo.
Tutti dicono che ho la bocca larga però.
He!
Rivelo il finale dei film.
No,non è vero,l'ho sanno tutti che il prete muore nell'Esorcista."
Le luci superiori alla porta si accesero.
"Il sublime americano."disse Kevin "Ma almeno lo sai che vuol dire?
No.
Per questo motivo il mondo è una causa persa!
Per questo motivo la bestia è l'unica cosa oggi pura ed espressiva di..."
"Con pura ti riferisci a quei paesaggi che ritraggono la natura."disse Elijah "L'utilizzo di tempeste in lontananza era una pratica comune.
La pittura mi prende particolarmente."
Elijah disattivò le ultime luci che emisero un flash finale.
"La signorina Patricha dice che le tue ossa si rompono se ci do...un colpo."disse lui dandogli una schicchera alla spalla "È vero?"
"Si."disse Elijah.
"Oh...e che super potere hai?"disse Kevin "La mente?"
Elijah annuì girandogli intorno.
"Fantastico."disse Kevin ridendo e mettendosi in ginocchio"Il mio..."
"Tu hai 9 anni per sempre."disse Elijah.
"Si."disse Kevin.
"È incredibile."disse Elijah "Tu puoi vedere il mondo per quello che è.
Sempre.
Il bimbo che non cresce mai."
Kevin rise.
"Sei pronto?"disse Elijah.
"Si."disse Kevin.
"Sei davvero pronto?"disse Elijah.
"Si."disse Kevin.
I 2 andarono nella stanza dove c'era il lettino d'ospedale e la macchina per le operazioni.
C'era una fioca luce gialla ad illuminare il luogo.
"Wow."disse Kevin saltando sul lettino "Questo posto è fichissimo,Mister Glass.
Ho voglia di ballare."
"E allora balla."disse Elijah.
"SI!"disse Kevin iniziando a muoversi sul letto e a ballare "Guarda."
Elijah batté le mani.
"Si!"disse Kevin.
Elijah spostò la carrozzina e guardò dei mobili con un grosso vetro davanti e con dentro dei vestiti.
Kevin si tolse la camicia gialla "Oh cavolo..."
Kevin iniziò a piegarsi e a contorcersi lamentandosi,mentre il corpo si copriva di vene scure,poi scese dal letto e si mosse a 4 zampe verso le pareti.
Elijah voltò la carrozzina e lo vide muoversi sui muri perfettamente levigati restando a bocca aperta.
Kevin si gettò a terra e si mise dietro un mobile alzandosi.
"Non ci hanno detto la verità."disse Elijah.
"Tuuuu...ci credi?"disse Kevin con una voce mostruosa.
"Si,ci credo."disse Elijah.
Kevin andò dietro un altro mobile.
"È quello a cui ho creduto per tutta la vita."disse Elijah.
"Stanno perdendo fede."disse Kevin uscendo da dietro il mobile "LA MIA ORDA...STA PERDENDO FEDE!"
"Nei fumetti...te ne andresti in un posto pubblico dove tutti ti vendono."disse Elijah allungando la mano destra verso di lui "Un posto che celebra i successi pedestri dell'uomo.
Ma ti serve David per convincerli.
Battiti con lui.
Davanti al mondo."
Elijah mostrò la copertina dove c'era l'edificio nuovo "L'edificio più alto della città viene inaugurato stasera."
Kevin si chinò a guardare.
"Tutte le telecamere del mondo ti seguiranno."disse Elijah "Tu potrai convincere l'orda e il mondo in contemporanea.
Esistiamo."
Kevin afferrò la carrozzina e gli mise il volto vicino.
"Perché siedi su questa sedia, ragazzo?"disse Kevin.
"Le mie ossa sono fragili."disse Elijah "Ci sono nato così.
Ho avuto in tutto 94 fratture.
Ho vissuto nel dolore."
"Gioisci!"disse Kevin "Tu hai sofferto e adesso sei puuurooo!"
"Ti hanno mandato qui come angelo vendicatore."disse Elijah "Dimmi quanta voglia hai di vendicarci."
Kevin si alzò e cacciò un urlo mostruoso verso l'alto.
"Bene."disse Elijah "I cattivi stanno facendo squadra a quanto pare."
David dormiva sul letto indossando il pigiama bianco,quando le luci furono accese.
Nella stanza si udì la voce di Elijah "Come va,David?
Io pensavo che fossimo amici."
David si alzò.
"Non dovresti nasconderti nell'ombra David."disse Elijah "Tu ti puoi nascondere perché con la gente che rapina auto non serve tutto il tuo potenziale.
Usi solo l'1% delle tue abilità con quei criminali."
"Forse non c'è niente da nascondere, Elijah."disse David.
"Io ho trovato qualcuno che richiede tutto il tuo potenziale."disse Elijah "Un serial killer sovrumano."
"Non farlo."disse David "Come possiamo essere gli unici?
Magari crediamo ad una cosa non vera."
"Noi andremo all'edificio più alto della città dove l'orda si rivelerà al mondo intero."disse Elijah"Ci sono 3 piani li dentro che ospitano un'azienda chimica e io farò saltare in aria il grattacielo usando i loro prodotti.
Magari puoi provare a fermarci.
Oggi è il tuo debutto in società.
Almeno sai cosa indossare."
David udì dei rumori nella stanza.
"Ho chiuso i tubi dell'acqua nella tua stanza,David."disse Elijah "Non resta che la porta."
" Elijah!"disse David.
"È metallo."disse Elijah "Ma tu non potrai uscire perché la gente si spacca le ossa contro il metallo e tu non sei speciale.
TANTE PERSONE MORIRANNO,SORVEGLIANTE,SE TU NON VARCHERAI QUELLA SOGLIA."
Ormai era mattina.
L'inserviente con i capelli neri aprì la porta con la grata nel corridoio,salutando la guardia,poi andò nella stanza con i video e accese la tv.
L'uomo vide i resti di un tramezzino sulla scrivania "Sono qui."
L'uomo guardò dei video e si avvicinò,poi ingrandì un'immagine dove si vedeva l'altro inserviente morto sul letto,poi prese un microfono "Sveglia."
L'uomo andò in un corridoio,poi sentì un suono provenire dalla stanza dove erano chiusi gli abbigliamenti dei pazienti ed entrò.
C'erano diverse file di scaffali piene di casse,poi l'uomo sentì il suono di una ruota.
Elijah apparve in fondo ad una delle file di scatole
Indossava un lungo cappotto viola scuro,lucido,con l'interno viola chiaro,aveva i guanti viola chiaro,una camicia bianca con le lettere "M.G."dorate sulla parte centrale,pantaloni viola scuro e scarpe viola.
Elijah si fermò a metà delle scaffalature "Qui è dove ti disegnerebbero con gli occhi grandi e le bolle di confusione sopra la testa."
Dal soffitto scese Kevin lentamente.
Kevin era a petto nudo,con le vene sul corpo,pantaloni giallo chiaro ed era scalzo.
L'inserviente si voltò terrorizzato.
"Tuuuu...l'hai fatto soffrire?"disse Kevin con una voce disumana.
"Ma che fai?"disse l'uomo.
"Ti dovresti inginocchiare...davanti a lui!"disse Kevin "LUI HA SOFFERTO!
LUI..."
"Non ti avvicinare!"disse l'uomo mentre Kevin grugniva "Torna subito nella stanza!"
L'inserviente si voltò "Anche tu!"
Kevin lo afferrò alle spalle,mettendogli le braccia intorno al corpo ed iniziando a far scricchiolare le ossa.
L'uomo iniziò ad urlare.
"Ti batti per chi soffre."disse Elijah "Hai trovato la missione."
Kevin spezzò le braccia e le costole all'uomo che cominciò a cadere in ginocchio,poi lui continuò a stritolarlo,fino a fargli perdere i sensi,poi lo lasciò cadere a terra.
Elijah si avvicinò e scosse la testa.
Kevin iniziò a colpire il cadavere con le braccia,mentre grugniva,per 11 volte.
"Uno dell'orda deve farci uscire da qui."disse Elijah "Se sei d'accordo.
Socio."
David diede una spallata alla porta senza successo,poi si allontano e ci ricorse contro dandogli un'altra spallata destra,abbozzando il metallo,poi tornò indietro e fissò il danno,poi continuò a ripetere l'operazione.
Kevin si era travestito da infermiera e portò Elijah davanti alla porta con la grata che venne aperta.
Elijah aveva dosso un lenzuolo bianco che lo copriva dal collo in giù.
I 2 entrarono nell'ascensore.
"Al seminterrato."disse Elijah e Kevin premette il pulsante con su scritto "B".
L'ascensore si chiuse.
David sfondò la porta e si ritrovò nel corridoio,poi andò via.
Kevin portò la carrozzina in un lungo corridoio giallo,con delle tubature e delle porte ai lati.
Alcune erano di legno,altre di metallo.
Ogni tanto c'era anche un tavolo qui e li.
L'uomo incontrò 2 infermiere che lo guardarono,ma proseguì senza dire nulla.
Una delle 2 prese un telefono attaccato al muro e chiamò.
Ellie arrivò all'entrata della struttura e trovò Joseph sul posto.
In quel momento un taxi si fermò e Casey scese.
Arrivò anche la madre di Elijah.
David entrò nella stanza dove erano le casse di plastica e trovò il corpo dell'inserviente,poi camminò tra gli scompartimenti e guardò nelle casse.
Alla fine si fermò davanti ad una cassa ed estrasse una catenina con una fede attaccata e la baciò,poi estrasse il poncho verde.
Ellie era nel suo ufficio.
"Mi stia a sentire Joseph,suo padre sta facendo grandi progressi,ho grandi speranze per lui."disse Ellie.
"Lei lo sa che il primo supereroe neanche volava?"disse Casey "E tutte le altre coincidenze nelle cose che leggevo?
In alcuni fumetti si parla di persone che da sole riescono a sviluppare dei poteri."
"I libri di fumetti sono un'ossessione!"disse Ellie che indossava una camicia chiara "Ma voi siete mai stati ad un convegno sui fumetti?
Li vendono serie tv per ragazzi!
Loro devono vendere.
I vostri amici,come i vostri parenti,hanno perso la prospettiva reale.
Suo padre cerca di combattere il suo rapitore.
Suo figlio cerca di battere suo padre.
Lui è l'anarchico,lui è la mente,lui l'eroe riluttante.
Sembra qualcosa che abbiamo già visto.
O sbaglio?
I libri di fumetti non sono libri di storia."
In quel momento arrivò un messaggio sul video e Ellie lo fissò.
Kevin era in un lungo corridoio giallo con le tubature sul soffitto e in quel momento 3 uomini apparvero in fondo.
"Ehi!"disse uno di loro "Di quale reparto sei?"
Kevin parlò all'orecchio di Elijah "La bestia vorrebbe che lei avanzasse quando arriveranno."
I 3 si avvicinarono.
Kevin si voltò,si tolse il copricapo e la camicia di dosso restando a petto nudo.
"Io ho fede."disse Kevin "Io ho fede.
Io ho fede."
Kevin si chinò a terra e il suo corpo si coprì di vene.
Elijah si tolse il lenzuolo e avanzò.
Kevin si rialzò,diede un pugno a quello davanti a se scagliandolo via,poi spinse al muro quello alla sua destra,mentre l'altro alla sua sinistra tentava di afferrarlo.
Kevin diede un gomitata a quello alle sue spalle,scagliandolo contro il muro,poi gettò il secondo contro il primo che si era rialzato,corse contro il primo lo afferrò e diede un calcio al secondo,poi spinse il primo contro la parete,il terzo si rialzò e lo afferrò alle spalle,ma Kevin gli ruppe il braccio e con un gesto lo scagliò contro una parete.
Ellie andò verso una porta con le grate e la aprì,poi arrivò nella sala dei video e vide l'immagine dell'inserviente morto sul lettino,poi guardò la rivista che mostrava il nuovo grattacielo con sopra le 3 lenti e con sopra un biglietto.
Lei prese il biglietto e le lenti preoccupata,poi si voltò e accese la tv.
L'uomo alla tv parlò del nuovo palazzo "La nuova Osaka Tower verrà inaugurata oggi in pompa magna e in migliaia sono attesi per la cerimonia.
Molti sicuramente curiosi di vedere la spettacolare..."
Ellie,spaventata,prese un telefono "Abbiamo un codice 3.
Tutti i pazienti chiusi nelle stanze,sicurezza interna in allerta."
Joseph si era seduto alla scrivania della dottoressa e controllava il computer,quando sentì la voce alla segreteria.
"I fuggitivi intendono recarsi all'inaugurazione dell'Osaka Tower,l'edificio più alto."disse Ellie"Elijah potrebbe avere in mente di compromettere una struttura chimica,avvertite la polizia di Philadelphia.
Hanno fatto un errore a passare dal seminterrato.
Ci da un po' di tempo."
"Mi ricordo una cosa..."disse la madre di Elijah "Un classico evento pubblico che è l'apice di tutte le edizioni limitate.
E...e...se non mi sbaglio si definisce Show Down.
E li vengono rivelati i poteri e usati l'uno contro l'altro."
"E poi?"disse Casey "Che succede?"
Elijah arrivò in una stanza con molti video,scrivanie e tastiere.
Kevin,muovendosi stando accucciato,andò a dare una spallata alla macchina della polizia fuori dall'edificio,facendola sobbalzare,poi lo fece ancora correndo dalla parte opposta.
Il poliziotto provò a scendere, ma la portiera era bloccata.
Kevin urlò e afferrò la macchina da sotto,sollevandola e piegandola su un fianco.
Elijah vide la scena alle telecamere e scrisse su un video.
Ellie era accanto all'inserviente morto sul letto e parlava al telefono "Sono la dottoressa Allie Staple.
Richiedo assistenza al Raven Hill Memorial,immediatamente."
Una donna usci da un'auto e sentì le sirene di allarme che scattavano,poi raggiunse l'altra che era in macchina con lei.
Le 2 si guardarono intorno e poi videro Kevin che aveva indossato un giaccone nero ed era a braccia incrociate.
Poco dopo le 2 furono gettate in un furgone nero e Kevin chiuse gli sportelli posteriori.
Elijah arrivò sul posto.
"Quante persone moriranno oggi?"disse Kevin "Eh?
Io non lo voglio fare.
Non mi interessa quello che dice Patricha,non voglio…
Edward sta andando nella luce!
Ehi,come stai?"
Kevin contorse il collo ancora "Niente paura.
Noi non abbiamo bisogno di lui,siamo ancora in 10."
In quel momento arrivarono delle auto della polizia.
I 2 le videro dall'altra parte del prato davanti alla struttura.
"Sembra che per la bestia non sia ancora finita."disse Elijah.
David corse in un corridoio dove c'erano degli scompartimenti con dentro delle persone.
Indossava poncho verde e sotto aveva i pantaloni neri.
Kevin avanzò e si tolse la giacca,poi urlò.
Uno dei 2 agenti che erano a guardarlo parlò alla radio "Lo vediamo,attendiamo istruzioni,rispondete."
Kevin corse verso di loro e gli saltò addosso,divorando il primo,poi afferrò il secondo che tentava di strisciare via e lo divorò.
Elijah osservò il grattacielo più alto della città,poi si voltò verso le scale della struttura e sorrise "La collezione dei protagonisti."
Joseph,Casey e la madre di Elijah arrivarono all'esterno.
Kevin vide Casey mentre trascinava i corpi dei 2 poliziotti,poi guardò dalla parte opposta del prato e vide David davanti al furgone nero ed iniziò a ringhiare ed urlare.
Ellie uscì da una porta secondaria e parlò alla radio tornando dentro "Allontanate pazienti e staff dalle finestre del lato sud.
La polizia è in arrivo."
Ellie uscì di nuovo.
I pazienti furono fatti spostare.
Kevin ringhiò battendosi il petto con i pugni,corse,iniziò a spiccare salti a 4 zampe come un felino,poi riprese a correre andò contro David che fu spinto contro il furgone nero.
David spinse l'avversario contro il furgone "Ok...l'hai voluto tu..."
David iniziò a sferrare 5 colpi con il sinistro,ma l'altro si spostò sul lato e i pugni abbozzarono le pareti del furgone.
Kevin gli mise le mani alla gola "Imparerai...a inginocchiarti...davanti a chi soffre!"
David cercò di togliersi le mani dalla gola,poi diede diversi colpì con l'avambraccio destro,all'avambraccio del nemico,poi mise le braccia sotto quelle di Kevin e le colpì con le sue dal basso verso l'alto.
Altre macchine della polizia arrivarono sul posto.
Kevin mise i piedi sul furgone e spinse in avanti,facendo indietreggiare l'altro.
David lo spinse all'indietro e lo mandò con la schiena contro il furgone,poi gli mise la mano sinistra sulla gola.
Gli uomini della swat erano appena arrivati e osservavano David che sbatteva Kevin contro il furgone,poi presero gli scudi di plastica e si schierarono.
Casey andò dai poliziotti cercando di fermarli "Lasciate che vi spieghi.
Soffre di personalità multipla.
Si crede un'animale.
No,voi non capite.
Lui conosce solamente il dolore,voi vi farete male,qualcuno può..."
Un poliziotto la prese e la spostò.
"No!"disse Casey "Soffre di personalità multipla.
La sue identità complessive possono aiutarlo..."
"Resti qui."disse l'uomo.
"Tu sei la ragazza che la bestia ha lasciato andare."disse Elijah e lei si volto,mentre lui sorrideva.
David sbatté Kevin sul furgone,gli afferrò la testa con la mano destra e la spalla destra con la sinistra,girò su se stesso e lo scagliò contro il furgone che si mosse,poi lo afferrò per le spalle e lo sbatté contro il mezzo che era abbozzato,Kevin si chinò in avanti e poi venne sbattuto altre 3 volte sull'oggetto.
Kevin cadde a terra e David si accucciò su un solo ginocchio.
Gli uomini della swat si divisero:4 andarono da Kevin che si rialzò e grugnì,4 da David che si rialzò.
David parò gli scudi trasparenti di 4 agenti "LASCIATELO STARE!"
Kevin grugnì e andò contro i poliziotti
Davin iniziò a spingere via gli agenti.
Kevin ne gettò uno a terra,poi diede una gomitata al secondo,diede una spinta allo scudo del terzo e poi ci saltò sopra facendolo cadere.
L'uomo sotto lo scudo vide la mano di Kevin strusciare sull'oggetto come un artiglio.
Kevin iniziò a colpire lo scudo con delle manate.
David spinse i poliziotti in un container azzurro facendoli cadere e chiuse le porte "CERCO SOLO DI SALVARVI!"
David andò a prendere una spranga di metallo,la mise tra le maniglie delle porte del container ed iniziò a piegarla con entrambe le mani.
Un poliziotto diede 2 manganellate alla schiena di Kevin che si alzò,lo afferrò e gli sbatté la testa per 3 volte sullo scudo.
L'uomo sotto lo scudo lo vide grugnire,poi Kevin gli tolse lo scudo e lo morse divorandogli il viso.
Ellie andò da Casey "Casey...la luce non funzionerà qui fuori.
Devi convincere tu Kevin ad uscire.
Dobbiamo portarli al sicuro la dentro.
Hai capito bene?"
Casey annuì.
"Papà?"disse Joseph alla trasmittente "2 squadre tattiche in arrivo."
David aprì il furgone "TORNATE DENTRO!"
Le 2 ragazze uscirono.
"Presto."disse David "Andate subito dentro."
Kevin salì sul furgone a 4 zampe,mentre David si allontanava.
Elijah si avvicinò.
"L'acqua!"disse Elijah "Quella per la stanza di David!
C'è acqua in quella cisterna.
Io so che quando era bambino per poco non annegava.
L'acqua è la sua debolezza."
"EHI!"urlò Joseph che corse verso Kevin "EHI!"
"JOSEPH!"disse David.
"Ti sta mentendo."disse Joseph "Nei fumetti i genitori dei cattivi possiedono sempre la chiave per capirli."
Kevin ringhiò.
"C'è una cosa che non ti ha mai detto."disse Joseph.
"JOSEPH,VATTENE!"urlò David.
Elijah abbassò la testa "Non dirglielo ancora."
Kevin lo guardò.
"I padre di Kevin non è sparito un giorno di punto in bianco."disse Joseph.
FLASHBACK
Kevin,da piccolo,era alla stazione e salutava il padre nel treno.
Indossava una maglietta in parte nera,in parte gialla e per il resto blu,pantaloni chiari e scarpe nere.
La madre indossava un cappotto bianco e pantaloni neri.
Il figlio corse dietro al treno salutando e la madre lo afferrò.
Il padre si sedette.
Aveva i capelli neri,con la riga sulla parte destra della testa,occhiali,barba,baffi,un lungo cappotto grigio,camicia bianca,cravatta nera,pantaloni neri e scarpe nere.
L'uomo posò la borsa sul sedile accanto.
Poco distante c'era David appoggiato al finestrino.
FINE FLASHBACK
"Prese il treno su cui era mio padre."disse Joseph "Quello su cui morirono tutti a parte mio padre.
Ecco perché sei così!
Mister Glass ha ucciso il padre di Kevin!"
Kevin grugnì e saltò dal furgone ringhiando.
"Sono tutte prove,capisci?"disse Elijah "Se quell'incidente non ci fosse mai stato,Kevin non sarebbe mai rimasto solo con sua madre.
Se la madre di Kevin non avesse continuato a molestarlo,la bestia non sarebbe mai venuta al mondo."
Kevin si avvicinò a Elijah.
"Quante possibilità c'erano che David Dunn e Clarence Wendell Crumb fossero insieme quel giorno?"disse Elijah "È magnifico.
Io ho creato te.
Così come ho creato David.
C'è solo voluto di più.
19 anni."
Elijah sorrise "Pensavo di essere pazzo,mi hanno quasi convinto.
Io creo...supereroi.
Io sono davvero la mente suprema."
"Io ti ringrazio per quello che hai fatto."disse David "Ma sono qui per proteggere Kevin.
E...non credo che con te sia al sicuro perché non mi fido di te."
Kevin gli afferrò la spalla sinistra con la mano e glie la ruppe facendolo urlare.
La madre di Elijah iniziò a gridare.
"Ehi!"disse David "Risolviamo la faccenda dell'inginocchiamento."
Elijah sorrise "La classica svolta!
Il nemico diventa alleato...perché l'eroe ha un inflessibile senso del bene."
Kevin diede un colpo alla pancia di Elijah facendolo urlare e mandando indietro la carrozzina,poi prese David,lo sollevò,corse verso la cisterna e ce lo tirò dentro,poi si gettò all'interno e lo afferrò alla gola.
Elijah si chinò in avanti mentre la sua bocca si riempiva di sangue,poi cadde in ginocchio rompendosi le gambe e urlando,dopo di che finì a faccia in avanti.
La cisterna iniziò a creparsi.
David vide le crepe ed iniziò a colpire la superficie con la mano destra facendo un buco.
I 2 caddero all'esterno e l'acqua finì in parte in una pozza.
Kevin si alzò e guardò David a terra,poi guardò il grattacielo "Finiremo questa storia davanti al mondo!"
Kevin corse via.
2 macchine nere e un furgone della polizia arrivarono sul posto.
Elijah venne soccorso e voltato dalla madre.
"Elijah..."disse la donna.
Kevin corse verso il grattacielo,poi si fermò per un istante.
Stava per ricominciare a correre,ma Casey gli afferrò la mano destra con entrambe le braccia.
Kevin si voltò "Lasciamiii."
"Fammi parlare con Kevin Wendell Crumb."disse Casey.
Kevin iniziò a muovere il collo "Nooo..."
Casey lo abbracciò.
"Lasciami..."disse Kevin.
"Io devo parlare con Kevin Wendell Crumb."disse Casey.
"Lui ha bisogno di meee..."disse Kevin.
"Kevin Wendell Crumb.""disse Casey "Kevin Wendell Crumb."
Le vene scomparvero dal suo corpo.
"Ehi."disse lui.
"La bestia mi ha ascoltato."disse Casey "Non è riuscita a fare quello che voleva.
Puoi dire cosa fare."
"Io non comando la luce."disse Kevin.
"Si..."disse lei toccandogli il viso"Si tu puoi.
È bello vero?
Non è bello?
Puoi restare nella luce con me?
Almeno un po'?"
Kevin annuì piangendo.
Casey vide un puntatore laser sulla sua spalla,si voltò e un uomo con il fucile di precisione sparò un proiettile sul petto di Kevin.
"È riuscita a cambiarlo."disse l'uomo in tuta nera "Colpito."
L'uomo aveva il tatuaggio di un trifoglio sul polso.
Ellie era dietro il furgone con le braccia incrociate.
"Dovete aiutarlo."disse Joseph che corse da 2 agenti "Quello è mio padre.
Voleva solo aiutarvi."
Joseph venne portato via "Quello in verde è mio padre.
Voleva solo fermare l'orda.
È molto debole."
Un uomo della swat si avvicinò a David che era a terra e tossiva,lo afferrò e lo trascinò verso la pozza dove c'era l'acqua,poi gli mise la testa sotto il liquido.
Anche questo aveva il trifoglio tatuato sul polso.
David mise fuori la testa e il berretto dalla pozza ed era senza cappuccio.
Ellie si avvicinò.
David venne spinto sotto l'acqua,poi mise la testa fuori e venne spinto ancora.
Ellie si mise accucciata a terra e allungò la mano sinistra "David.
David afferri la mano!
La afferri!"
La donna aveva il trifoglio tatuato sul polso.
David afferrò la mano ed ebbe una visione.
VISIONE
Ellie era in un ristorante di lusso e parlava con 3 persone ad un tavolo.
Indossava un abito bianco.
2 persone uscirono dalla sala.
Non appena furono uscite le tende vennero chiuse e tutti tacquero.
"Siamo solo noi."disse un uomo in piedi.
FINE VISIONE
David spalancò gli occhi.
"Mi hanno mandata qui per voi 3."disse Ellie "Mi dica la verità.
L'avevo quasi convinta di essere un uomo normale?"
David lasciò la mano.
"Io l'avrei lasciata stare."disse la donna "Ma quando l'orda si è rivelata...allora sono dovuta venire."
Ellie guardò l'uomo e lui immerse la testa di David nell'acqua.
Ellie se ne andò.
"Non hai detto che c'era uno Show Down alla fine dell'edizione limitata?"disse la madre di Elijah piangendo"Perché non sapevi come andava a finire?"
"No,mamma...questa non è... un'edizione... limitata."disse Elijah che aveva il sangue usciva dalla bocca e dal naso "Questa...è stata una storia di origine...da sempre."
David tentò più volte di tirare fuori la testa,ma alla fine annegò.
Kevin era a terra tra le braccia di Casey.
"Ma che hanno fatto?"disse Kevin "Quell'uomo non ha fatto niente..."
Kevin iniziò a piangere "Io amo avere 9 anni!"
Lei iniziò a piangere e gli mise una mano sul volto.
"Fa male,Casey!"disse lui "Fa smettere il dolore!
Non riesco a rimanere nella luce,Casey."
La voce di Kevin divenne mostruosa "Non avrei mai dovuto ascoltarla."
La voce di Kevin tornò normale "I pantaloni sono pieni di sangue.
Li ho rovinati.
Dobbiamo lavare i pantaloni,Casey.
Il suo corpo soccombeva lentamente all'inevitabile e una sensazione di fresche acque si sciolse nel suo corpo.
I suoi pensieri,un misto di paura e dolce sollievo…
Signori!
Signori!
Ecco Patricha!
Dobbiamo tutti starla a sentire!
Lei…
Allora li avete visti?
Sono davvero entrambi straordinari.
Non ne ho mai dubitato.
Non devono mai dire che io ho dubitato.
Hanno tutti paura.
Ma ho detto loro che rimarrò nella luce.
Sei davvero mia amica?"
Casey annuì.
"Rimarrò nella luce fino in fondo."disse Kevin "Fino alla fine.
Non è poi male rimanere nella luce."
Kevin morì.
"Kevin?"disse lei piangendo e dandogli un bacio sulla fronte.
I 2 agenti della swat andarono a voltare il corpo di David e Joseph vide che era morto quando si chinò,poi iniziò ad urlare e alla fine si accucciò abbracciando il corpo del padre.
"Le dispiace spostarsi così posso verificare."disse Ellie alla madre di Elijah che si spostò "Grazie."
Lei toccò il corpo di Elijah "È che sbagliano nei fumetti.
Parlano di gruppi segreti di cattivi che vogliono fermare gli eroi.
Io non credo che siamo particolarmente cattivi e tra l'altro non ci schieriamo.
Cerchiamo di fermare entrambi.
Se c'è 1 di voi,allora appare il suo opposto,la tensione sale e noi interveniamo.
Non ci possono essere dei tra di noi.
Non è giusto.
Ed è sempre andata bene per 10000 anni,a modo nostro.
Se la può consolare,con la sua teoria aveva ragione.
Riposi in pace."
Ellie se ne andò.
La madre si accucciò.
"Io...non sono stato uno sbaglio,mamma."disse Elijah sorridendo.
"No,sei stato spettacolare."disse lei.
Elijah sorrise e poi morì.
Poco dopo nella stanza dove c'erano i video connessi alle telecamere c'erano degli uomini in tuta nera che eliminavano i video.
Ellie fece un discorso allo staff medico.
"Questi pazienti erano molto malati."disse Ellie "Mi sia consentito dire che tutto ciò che è successo ha a che fare con l'effetto dei farmaci o con sindromi maniacali.
Per la privacy dei pazienti che i fatti accaduti qua dentro e nel parcheggio restino tra noi."
Poco dopo Ellie guardava il video dell'inaugurazione del grattacielo al computer sulla sua scrivania.
Poco dopo la donna entrò nella base di un grattacielo,dove c'era un ristorante pieno di gente e tutti rimasero in silenzio.
"Erano tutti e 3 veri."disse lei con il capotto bianco addosso "Anche speciali in realtà.
Se approvate,mi sposterò alla prossima città."
"Ci saranno ripercussioni?"disse una donna alle sue spalle.
"Nessuno li ha visti."disse Ellie "So qual'è il mio compito.
Convincerli.
Questo è il metodo più umano ed efficace.
Non siamo carnefici e non ci servono martiri.
Se non funziona,si usa la macchina.
E io capisco bene quanto valore abbia ciò che facciamo.
Mantenere l'equilibrio.
Mantenere l'ordine."
Il Sole tramontò.
Ellie andò in una fumetteria,portando una valigia e vagò tra gli scaffali.
Ellie andò in una stanza di legno,piena di casse con dentro fumetti e le pareti tappezzate di altri fumetti.
Dietro di lei c'erano 2 ragazzi.
"È troppo furbo."disse uno dei 2 "Per questo è la mente suprema.
Non dice mai il suo vero piano.
Frega sempre tutti.
Li fa guardare dall'altra parte."
Ellie si bloccò.
"Che fico."disse il secondo.
"C'è sempre un vero piano"disse il primo.
FLASHBACK
Ellie era seduta davanti ad Elijah "Vede la telecamera?
Ne ho piazzate altre 100 di queste.
Tutto viene registrato."
FINE FLASHBACK
Ellie andò alla struttura e scese dall'auto entrando di corsa.
"Tutti i video sono stati cancellati,giusto?"disse lei.
"Si."disse un uomo seduto ai computer.
"C'è stato qualche dowload prima?"disse lei.
L'uomo iniziò a scrivere "Non so come sia possibile.
Qualcuno ha scaricato le immagini della sorveglianza su un sito privato."
I 2 si guardarono e lei indietreggiò mettendosi in un angolo.
"È passato dal seminterrato per farsi vedere da più telecamere possibile."disse Ellie "Per questo non ha preso l'uscita laterale.
Non ci ha mai pensato ad andare al grattacielo.
Quella era una missione suicida.
Gli ho fornito io tutte le telecamere che gli servivano.
E cosa hai fatto,Elijah?"
La donna andò nel corridoio e cacciò un urlo immenso.
La madre di Elijah era seduta su una sedia a casa sua.
Una mail arrivò sul suo computer e lei andò a controllare.
Aprì un file audio e si udì la voce di Elijah "Forze ignote non vogliono che ci rendiamo conto di cosa siamo davvero capaci."
Lei vide i video della sorveglianza.
"Non vogliono farci capire che le doti probabilmente straordinarie che possediamo,probabilmente sono vere."disse Elijah.
La stessa mail arrivò a Joseph che era accucciato a terra vicino al computer.
"Io credo che se tutti vedessero cosa diventano quei pochi quando accolgono il proprio dono...altri si sveglierebbero."disse Elijah.
Casey ricevette la mail al computer.
"La fiducia in se stessi è contagiosa."disse Elijah "Ci diamo reciprocamente il permesso di essere supereroi.
Non ci risveglieremo mai altrimenti.
Chiunque siano coloro che non vogliono farci conoscere la verità,oggi hanno perso."
La madre di Elijah e Casey si riunirono in una stazione e Joseph portò loro da bere.
I 3 si guardarono intorno.
"Quanto tempo fa l'abbiamo postato?"disse la madre di Elijah.
"2 ore fa."disse Joseph.
"Quanto ci vorrà prima che..."disse la madre di Elijah che vide 2 ragazze con un telefono in mano,poi i 3 si accorsero che c'erano altri con computer e cellulari ed erano sconvolti.
Joseph vide una donna con un portatile dove di vedeva David che piegava la spranga di ferro sul container.
FLASHBACK
Joseph era bambino al tavolo in cucina e David si metteva l'indice sulla bocca intimandogli di fare silenzio.
Joseph annuì.
FINE FLASHBACK
La madre di Elijah diede la mano a Joseph e a Casey "Io so cos'è questo."
FLASHBACK
Elijah apriva il pacco regalo sulla panchina con la madre accanto.
FINE FLASHBACK
"Questo è il momento in cui entriamo nell'Universo."
Casey ricordò.
FLASHBACK
Kevin si allontanò dalle spranghe e se ne andò.
FINE FLASHBACK
I 3 rimasero a guardasi intorno,mentre sempre più persone guardavano i cellulari.
Ai televisori nella stazione apparvero i video in cui i 3 combattevano.
