IL COLORE VENUTO DALLO SPAZIO
TERRA 33
2019
Il cielo era nuvoloso e grigio.
Sotto le nubi c'erano degli alti alberi mossi dal vento.
Gli alberi avevano i rami inferiori spogli,mentre quelli superiori avevano le foglie.
Alcuni avevano delle foglie lungo i tronchi.
VOCE NARRANTE
"A occidente di Arkham...le colline si innalzano selvagge."
Nella foresta c'era una leggera nebbia.
VOCE NARRANTE
"Ci sono valli con boschi così fitti e profondi che nessuna ascia ha mai tagliato."
Il terreno della foresta era coperto di foglie e piante.
VOCE NARRANTE
"Ci sono valli oscure e strette dove gli alberi declinano in modo armonioso.
Dove sottili ruscelli scorrono,senza mai aver visto la luce del Sole."
In un'altra zona c'erano degli alberi dal tronco privo di foglie.
VOCE NARRANTE
"Quando andai tra queste colline e valli per controllare il nuovo bacino idrico... mi dissero che
erano luoghi maligni."
In un'altra zona c'erano dei rami che erano privi di foglie
VOCE NARRANTE
"Me lo dissero ad Arkham e dato che si tratta di una vecchia città..."
Su un tronco c'erano delle foglie verdi,attaccate a rami sottili.
VOCE NARRANTE
"...piena di racconti sulle streghe...pensai che questo male a cui alludevano fosse uno
spauracchio...che le vecchie grandi nonne avevano sussurrato ai bambini per secoli."
Delle gocce di pioggia caddero in un fiume tranquillo.
Il cielo era nuvoloso e scuro.
VOCE NARRANTE
"Ma poi vidi io stesso l'oscuro groviglio di macchie e pendii verso occidente..."
Una ragnatela su un albero era bagnata.
In un altra zona il cielo era grigio,ma non pioveva e c'erano colline piene di alberi e un fiume che ci
scorreva in mezzo.
VOCE NARRANTE
"...e smisi di farmi domande...su qualsiasi cosa.
Oltre al suo antico mistero."
FLASHBACK
Nella zona c'era un fiume che formava una piccola spiaggia a destra.
Su un piccolo e sottile alberello,vicino alla spiaggia, c'erano appese 2 collanine di pietre verdi e un
filo con 2 busti di bambole nude,fusi tra loro,con le gambe che formavano una specie di svastica.
Vicino alla spiaggia c'era una ragazza con capelli castani,ricci,lunghi,occhi azzurri,volto tondo, che
indossava un lungo abito bianco,con un mantello viola con cappuccio tirato giù.
La ragazza era scalza ed era dentro un cerchio di pietre.
2 trecce dei suoi capelli erano legate dietro la testa da una spilla triangolare di metallo.
Alcune delle sue trecce erano viola.
Poco dietro di lei c'era un gradino di terra con 3 alberi e un cavallo bianco.
La ragazza aveva una bussola scura nella mano destra che era in orizzontale davanti a se.
La bussola era circolare,con il coperchio circolare,la superficie era verde scuro,con parti gialle e un
cerchio di vetro al centro.
Il coperchio era connesso alla base da un piccolo filo e sulla circonferenza della bussola c'era un
gancio con un anello di metallo dentro cui passava un filo.
Lei guardò verso l'acqua e spalancò le braccia e poi le mandò in alto"Davanti a me,Raphael.
Dietro di me,Gabriel."
Lei guardò alla sua sinistra,mandando il braccio sinistro verso sinistra.
"Alla mia sinistra,Uriel."disse lei.
Un ragazzo di colore stava camminando per un sentiero verso la spiaggia.
Aveva capelli rasati,barba e baffi appena accennati,giaccone di gomma blu,maglietta
bianca,pantaloni chiari e scarpe nere.
Lui aveva una borsa a tracolla blu a destra e si fermò vedendola.
"E alla mia destra,Micael."disse la ragazza mandando il braccio a destra "Invito adesso i principali
spiriti della terra,dell'aria,del fuoco,dell'acqua ed dell'etere.
Siate presenti con me or ora."
Lui si avvicinò lentamente.
"Spirito del fuoco,continua a bruciare..."disse lei che accese un accendino e diede fuoco a dei
ciuffi di capelli lunghi "...ogni traccia di cancro...dalla persona di Teresa Gardner.
Mia madre.
Concedetemi la vostra protezione."
Lei chiuse l'accendino e guardò in alto"Datemi... la mia autonomia.
E in ultimo,ma non meno importante,fatemi uscire da qui."
Lei si voltò di scatto.
"Ah scusa,mi dispiace,non volevo...non ti avevo vista..."disse lui.
"Questa è proprietà privata!"disse lei.
"Oh,non è del demanio quindi?"disse lui.
Lei raccolse un bastone di legno "Finisce al fiume che tu hai oltrepassato.
Stai sconfinando."
"Ah...dunque non è vero che il sindaco ha detto ai proprietari terrieri del cambio."disse lui "Oh
scusa..."
"Prima volta che lo sento."disse lei andando dal cavallo "E adesso?"
"Scusa."disse lui "Sono...sono Ward Phillips..."
Lui mise la mano nella tasca sinistra della giacca e tirò fuori un biglietto "...e sto indagando nella
valle per la Hydrolit.
Vedi?
È una società idroelettrica."
Lui le diede il biglietto e lei lo mise nella borsa di pelle marrone posta vicino ad un tronco.
"Bellissimo."disse lei "Allora,grazie per aver rovinato il mio rituale Ward."
Lei andò verso il cavallo.
"Rituale?"disse lui.
"Si,rituale."disse la ragazza"Magie,preghiere,benedizioni..."
"Era Wiccano o Alessandrino?"disse il nero.
"Secondo te?"disse lei.
"Io direi Alessandrino."disse lui.
"Questo è il secondo errore oggi."disse lei dopo aver fatto un mezzo sorriso"Resta vicino all'argine
est e riuscirai a tornare indietro."
"Si,vado."disse lui "Grazie.
Senti...ehm...qual'è il tuo nome?"
"Lavinia Gardner."disse lei"E...vivo qui.
Mia sfortuna."
Lei salì sul cavallo e lui vide che sul piede sinistro aveva tatuato un pentacolo nero dentro un
cerchio.
La ragazza andò via.
"Su,andiamo."disse lei.
"Piacere Lavinia."disse lui.
"Dai Cometa."disse lei e il cavallo andò nel bosco.
In un'altra zona c'erano degli animali simili a dei lama marroni,grigi e bianchi che erano in un
grosso prato e mangiavano.
Vicino c'era una stalla rettangolare,fatta con tegole di legno rosso scuro,con il tetto triangolare.
L'entrata era rettangolare,con 2 porte di legno,che coprivano solo la parte inferiore ed avevano la
parte superiore curva verso l'alto.
Accanto al fienile c'erano dei rettangoli di fieno con un cane lupo seduto nelle vicinanze,accanto ad
una pala.
Poco oltre gli animali che mangiavano,c'era un pozzo fatto di pietre,poi c'era una salita che
conduceva ad una villa a 3 piani,con la parte frontale rettangolare e 2 parti laterali.
Le pareti erano rosso scuro,anche se la vernice era sbiadita,il tetto era fatto da tegole arancioni,con
diversi camini rettangolari grigi.
Sulla parte frontale,al piano terra,c'era una tettoia sopra l'entrata,che era obliqua e rosso scuro,da
cui partivano colonne bianche che andavano verso una base rettangolare di pietra,con delle arcate in
basso e che aveva una staccionata di legno bianco.
Dalla parte frontale partiva una scaletta.
A sinistra della casa c'era una parte quadrata,con una parte identica più piccola sopra,con tetto
triangolare.
Alla destra della casa c'era una parte quadrata e poco oltre c'era una macchina blu.
Dalla casa partiva un vialetto che scendeva verso il pozzo e poi si divideva in 2.
Davanti alla casa c'erano 2 grandi alberi,poi,sulla discesa,c'erano altri 2 alberi,piccoli,con dei
frutti,poi altri alberi grandi.
C'era anche una staccionata bianca che partiva dalla destra della casa e andava al fienile.
Dalla parte opposta della staccionata c'era del terreno marrone,con degli orti.
Sotto la tettoia c'era un uomo seduto su una sedia a dondolo di legno.
Dalla parte opposta della tettoia c'era un'altra sedia a dondolo e dei vasi con delle piante dentro.
L'uomo aveva i capelli neri,occhiali rettangolari,giubbotto marrone,senza maniche,e camicia scura
sotto,pantaloni blu e stivali neri di gomma.
L'uomo aveva una tazza nella mano destra e bevve,poi si alzò.
"Dov'eri?"disse l'uomo "Vuoi far venire a tua madre un attacco di cuore?"
"Sono solo andata con Cometa a fare un giro prima di cena."disse lei "Non è poi una tragedia."
"Senza tuo fratello,quante volte ti ho detto di non farlo?"disse lui "Ma i tuoi stivali?
Che fine gli hai fatto fare?"
"Ah senti,rilassati."disse Lavinia "Non ho fatto le acrobazie."
"Gli incidenti accadono,Lavinnia."disse lui "E poi un giorno..."
"Avrai dei figli quindi cerca di stare attenta."disse lei.
"Bravissima."disse lui "Questa è comunicazione fra noi amore."
Una donna bionda,con lunghi capelli e occhi azzurri,era dietro una porta finestra con un vetro poco
dietro l'uomo.
La donna indossava una camicia bianca,pantaloni chiari e un maglione chiaro,aperto.
"Porta Cometa nella stalla prima che tua madre ti veda."disse l'uomo.
La donna aprì la porta scorrevole "Lavinia?
Hai visto tuo fratello?
È sparito da tante ore."
Lei scosse la testa.
"E doveva studiare esattamente come te."disse la donna.
"Io che ne so?"disse lei "È probabile che stia ascoltando gli audio della NASA con
Ezra."
"Mi stai dicendo per caso che tuo fratello ora fuma erba con quell'hippy pietoso e tu te ne freghi
altamente?"disse la donna.
Lei mosse il cavallo.
"Lascia perdere dai."disse l'uomo.
"Lavinia?"disse la donna "Non gli hai detto niente?"
"Lascia stare..."disse lui.
"No."disse la madre "Io...
"Sta bene."disse lui "Tranquilla.
È tutto in ordine."
"Oh Dio."disse la donna.
Il cavallo passò vicino alla staccionata bianca,lei scese e lo portò nella stalla.
L'interno aveva una staccionata di legno a sinistra,con delle colonne che andavano verso l'alto.
Dietro la staccionata c'era un corridoio con un muro di legno a sinistra con un'apertura nella parte
in fondo.
A sinistra c'era un recinto di legno rettangolare a metà e poco oltre un'entrata minore.
Poco oltre la porta c'era un muro di legno,con dei vestiti attaccati,poi c'era un'altra stanza,di cui
una parte era coperta,e una scaletta che portava al piano di sopra.
Il pavimento era coperto di paglia.
"Benny,sento la puzza del tuo culo strafatto da qui."disse lei.
Il fratello uscì da dietro la parete di legno.
Aveva capelli neri,ad elmetto,giaccone blu,maglietta chiara,pantaloni neri e scarpe nere.
Con lui arrivò anche il cane.
Lui mise le mani in tasca.
"Beccato."disse lui.
"Sei scontato."disse l'altra che guardò il cane e lo accarezzò "Sam!
Il piccolo delinquente complice di Benny."
"Sai,ho trovato altra roba vecchia di nonno."disse lui.
"Ma davvero?"disse lei che spalancò gli occhi.
"Guarda qua."disse lui che si mise degli occhialetti neri,circolari,aderenti al viso.
"Vedo."disse lei.
"Miei."disse lui.
"Non vale."disse Lavinia.
"Tu hai già la sua bussola."disse Benny.
"Mi serve quella bussola."disse Lavinia.
"Ah...la maledizione contro di noi ti è riuscita?"disse lui.
"Io non faccio queste cose."disse Lavinia "Ti tornano indietro 3 volte di più.
Le briglie di Cometa rimettile a posto così andiamo a cena e mamma non farà la psicopatica come
al solito."
"Non sono il tuo servo."disse lui.
"Invece si, lo sei."disse Lavinia.
"Strega incantatrice."disse Benny "Succuba che succhia...succhia anime."
"Ehi,ho visto un ragazzo strano vicino al fiume."disse lei "Doveva fare delle indagini."
"Su che cosa?"disse Benny.
"Qualcosa con l'acqua per esempio..."disse Lavinia "Non lo so.
Era carino però."
Lei uscì e camminò sul sentiero verso il pozzo trovando un bambino che si era affacciato sul suo
interno e guardava l'acqua in fondo.
Il bambino indossava una maglietta verde scuro,jeans blu,aveva i capelli castani ed occhiali
circolari.
"Che cosa stai guardando eh Jack?"disse Lavinia.
"Papà ha detto che se guardi per un po' si vedono le stelle da qui."disse Jack e Lavinia si
affacciò.
"Non ci spererei."disse Lavinia "Papà s'è fatto troppi acidi ai tempi degli hippy."
"Ma...io le vedo le stelle!"disse il bambino che gettò delle foglie di sotto.
"I tuoi occhi fanno brutti scherzi."disse lei "Ehm...comunque mi vuoi dire che cosa ci fai qui?"
"Papà ha chiesto l'acqua,però...non riesco a slegare la corda."disse Jack.
"Dio,perché non comprano le bottiglie d'acqua come fa il resto del mondo?"disse lei.
Poco dopo il padr figli erano seduti ad un tavolo circolare di legno,apparecchiato con
bicchieri di vetro,larghi e circolari,piatti,tovaglioli e con un pentolone al centro.
Il padre aveva una brocca di vetro in mano e riempiva tutti i bicchieri con l'acqua.
La stanza aveva la parte bassa delle pareti bianche e la parte alta nera.
L'entrata che dava verso la cucina,dalle pareti giallo spento,era rettangolare e bianca.
Accanto all'entrata c'erano 2 mobili in alto,con vari scaffali con dei piatti.
Lui indossava una felpa scura,con sotto una maglietta bianca.
Lavinia indossava una maglietta nera e teneva il gomito sinistro sul tavolo,con la mano vicina alla
bocca,mentre Benny indossava una felpa grigia.
"Grazie per aver ricucinato."disse Benny.
"No,lo sapete che per voi lo faccio volentieri."disse lui andando vicino alla sua sedia.
"E dall'odore promette anche molto bene papà."disse Lavinia ironicamente con tono disgustato.
"Mi mancano i pancake di mamma."disse il piccolo.
"Ecco."disse il padre posando la brocca.
"Ok,ah...che c'è per cena?"disse Benny indicando la pentola con la mano destra.
Il padre tolse il coperchio dalla pentola "Cassouet."
"Oh ma guarda!"disse Lavinia tappandosi il naso "Mi sbagliavo."
"È un piatto tradizionale francese."disse il padre.
"Cioè un piatto contadino."disse Lavinia che era disgustata.
"Jack,togli il coperchio dalle verdure grazie."disse il padre.
"Si."disse Jack che ubbidì.
"Per me,già dall'odore,è buono."disse Benny.
"Perché sei strafatto."disse Lavinia.
"Sta zitta."disse Benny "Parla quella che mangerebbe in un fast food comunque e sempre."
"La carne misteriosa mi piace."disse Lavinia sorridendo.
"Beh...questa non è misteriosa,ma un efficace misto di anatra,maiale,spezie del posto e guarda caso
il piatto preferito di tua madre."disse il padre
"Si!"disse Jack "Adoro le anatre!"
"Il mondo intero le adora."disse il padre sorridendo.
La madre era in soffitta,seduta ad una scrivania di legno,con accanto una sedia di legno a
sinistra,con accanto un mobiletto di legno.
Le pareti della soffitta erano oblique e formavano un triangolo.
Dalla parte opposta alla scrivania c'era un materasso poggiato alla parete.
Alla destra della donna,sulla parete,c'era una finestra triangolare dentro un'apertura triangolare.
Sulla scrivania c'era un computer,con uno schermo e una lampada.
La donna aveva i capelli legati dietro la testa e indossava una giacca azzurra.
Aveva delle cuffiette bianche nelle orecchie connesse al computer.
"Siamo in calo di 4 punti,ma non siamo andati sotto costo."disse la donna "Il mercato risalirà.
No.
No,non vogliamo ancora vendere per adesso.
Uh,quando ho scelto la corta di posizione ero convinta che avremmo ottenuto 2 contro 1 solo."
"Teresa!"disse l'uomo "La cena è pronta!"
"Senti,abbiamo un eccellente rapporto di confluenza."disse lei.
"Diventa tutto freddo!"disse l'uomo.
"Dai anche solo un'occhiata al resoconto strategico che ti ho inviato e ti ricerco tra un'ora?"disse
lei"Ciao."
Lei chiuse la comunicazione e si mise la mano destra sugli occhi sospirando.
Poco dopo scese le scale,togliendosi la giacca azzurra e mettendosi una vestaglia chiara "Eccomi."
"Non lo vuoi veramente?"disse l'uomo.
"No,non mi piace."disse Lavinia.
"Amore,puoi fare qualcosa per quel router?"disse la donna che mise la giacca sullo schienale della
sedia di legno "O comincerò a perdere clienti."
Lei si sedette.
"Probabile sia l'antenna."disse lui"La controllerò domani."
"Grazie."disse la donna,mentre l'uomo beveva,poi lei guardò il cane che si lamentava alla sua
destra "Sam,sta giù."
Il cane si mise a terra.
"Bravo piccolino."disse lei "Che cos'è?"
"Cassoulet."disse l'uomo che prese un grosso cucchiaio di metallo "Anche se,come vedi,nostra
figlia preferirebbe mangiare in un fast food."
"Ah...e quale carne credi mai di ingerire agli Archetti Dorati?"disse la donna.
"Lo so bene che sono carni trattate,ma sanno davvero di Eden."disse Lavinia.
"Vedrai quando assaggerai l'alpaca l'anno che viene."disse l'uomo "Quella si che sa di Eden."
"Bleah!"disse lei "Adesso vomito.
Nessuno cena con l'alpaca.
Si usano per fare maglioni,non so neanche perché li hai comprati in ogni caso."
Ci furono alcuni momenti di silenzio.
"Perché sono gli animali del futuro,dimenticato?"disse lui "I maya su queste cose ci vedevano
lungo."
"E infatti si sono estinti."disse lei mangiando il pane.
"Dai Lavinia,piantala e soprattutto mangia."disse la madre "Nathan,saresti così carino da andare di
sotto nel seminterrato per scegliere uno dei migliori che hai per noi?"
Lui si mise l'indice destro sulla bocca e guardò in alto "Ho già un'idea."
L'uomo si alzò,andò verso la cucina e aprì una botola nel corridoio.
La botola era di legno e rettangolare.
Jack guardò la madre.
"La prossima,tranquillo,perché cucino io."disse la donna.
"Invece a me piace."disse Benny.
"Vedo."disse Lavinia dando da mangiare al cane sotto il tavolo.
Il padre scese una rampa di scale di legno,arrivò ad un ripiano rettangolare piatto,con 2 colonne che
andavano verso il soffitto e poi scese una seconda rampa di scale che andava a sinistra rispetto alla
prima.
Davanti a lui c'era un'arcata fatta di mattonelle quadrate,grige in alto e bianche in basso.
Alla sua sinistra c'erano degli scompartimenti rettangolari,con delle bottiglie sopra,mentre davanti
c'erano 2 scaffalature di legno con altre bottiglie e a più ripiani.
Dalla parte opposta della scala c'erano diversi ripiani.
"Allora,io non capisco perché in questa casa non si può mangiare come si mangia fuori!"disse
Lavinia lamentandosi "È così complicato non essere diversi per forza?!
Che senso ha andarsi a complicare la vita cercando sempre i piatti più assurdi per forza?
Siamo una specie di club culturale?
Allucinante!
Mamma fa qualcosa,per favore."
Lui andò a scegliere una bottiglia dal secondo ripiano a sinistra,in fondo alla stanza,poi tornò
indietro.
"Sento puzza di cospirazione qui."disse lui salendo le scale "Quello che preparo fa bene alla
salute..."
Poco dopo la famiglia era seduta al tavolo,tranne il padre.
"Qual'è il problema?"disse la madre.
"Nessuno."disse Lavinia "È che...
È che non so se riesco a sopportare ancora a lungo tutto questo,va bene?"
"Lavinia,però non si dicono queste cose..."disse Jack.
"Per me è lunatica."disse Benny.
"Invece no."disse lei.
"È lunatica."disse Benny mentre il padre tornava con dei bicchieri e li metteva sul tavolo.
"È più di un anno che mangiamo cose assurde!"disse Lavinia "Lo sapete bene."
"No,non è vero."disse Jack.
"Ditemi che ora è."disse il padre sorridendo.
"E dai..."disse la moglie sorridendo.
"Dei piatti!"disse il padre ridendo"E tu ora corri a farli!"
"No!"disse Lavinia indicando il piccolo "Jack!"
"Tu!"disse Benny indicandolo "Tu!
Tu!
Tu!"
"Jack!"disse Lavinia.
"Noooo!"disse il bambino guardando il soffitto.
"Tocca a te Jack."disse il padre.
"No,oggi tocca a Lavinia!"disse Jack.
"No,non ci provare."disse Lavinia "Ora vai,non tocca a me furbone.
Funziona sempre allo stesso modo il sistema in questa casa..."
"È il tuo turno."disse Benny.
"...e ora è il tuo turno."disse Lavinia.
La madre li guardò in silenzio mordendosi il labbro inferiore.
Poco dopo la donna era sotto la tettoia e guardava gli alberi.
Il cielo iniziava a diventare blu scuro.
"Io non capisco perché alla fine dobbiamo aiutarti sempre."disse Lavinia.
"Io non ho detto niente!"disse Jack "È colpa sua!
Ha fatto tutto da solo!"
Il marito la raggiunse,mettendosi alla sinistra della donna e accarezzandole la nuca con la mano
destra.
"Dio santo,hai sentito?"disse Teresa "Comincio a parlare come lei.
Sto diventando come mia madre."
"No dai."disse lui con un bicchiere nella mano sinistra e standole dietro "Per me sei assolutamente
diversa da tua madre.
Credimi."
"Questo è quello che dicono tutti prima di diventarlo."disse lei mentre lui beveva.
"Che dire di me?"disse lui "Vivo nella vecchia fattoria di mio padre ed è esattamente la cosa che io
non volevo."
"È anche la prima cosa che hai fatto di cui lui sarebbe molto orgoglioso."disse la donna.
"Sai,riesco ancora a sentire le sue intellettuali sparate a voce alta nella mia testa."disse Nathan "Non
sarai mai un pittore Nathan.
Quindi,ora,via dalle palle Nathan."
"Dai amore,passerà."disse lei "Deve,guarda questo posto."
"Si."disse Nathan accarezzandole la spalla sinistra.
"Non riuscirebbe neanche a riconoscerlo."disse la donna.
Nathan le baciò la testa "Ed è nostro."
Lui le baciò la nuca e poi il collo,mentre lei piegava la testa all'indietro.
"Nathan io...non..."disse lei.
"Sono passati 6 mesi."disse Nathan "Forse dovremmo ritentare."
"Io...io non...non so ancora cosa ti fa ancora avere attrazione per me."disse Teresa.
"Lo sai che sono un feticista delle gambe."disse Natha risero.
"Scusa,se io le tagliassi tutte e 2 tu smetteresti di amarmi?"disse Teresa.
"Crudele,ma..."disse lui mentre lei rideva "Si!
Si,però potrei infilarti nella valigia e averti accanto ovunque io vada,no?"
"Woooo...che cosa sexy."disse lei che si fece baciare il collo.
"Guardati intorno."disse lui "Guardaci.
Anni e anni rinchiusi in città e ne siamo fuori."
"Si."disse lei.
"Qui è come sognare vero?"disse Nathan.
"Ma...magari è...questo è un sogno."disse Teresa.
"No,un sogno che fai da sola è solo un sogno."disse lui "Ma un sogno che vivi con un altro...è
realtà."
Lui la voltò e la baciò.
La notte scese sulla vallata.
Le luci esterne della casa erano accese e tutto era silenzioso,tranne alcuni rumori provocati da
animali notturni.
Lavinia era nel suo letto,sul fianco destro,con addosso una maglietta nera e con le gambe scoperte.
Il letto aveva un cuscino bianco,lenzuola rosa,spalliera circolare nera,dei piatti con avanzi di cibo
vicini alle gambe e dei libri aperti.
La parete dietro al letto era bianca,con piante dipinte.
Benny era seduto davanti ad uno schermo dove c'era un gioco che mostrava il Sistema Solare.
La scrivania su cui era il computer era di legno,con vari oggetti sopra e la parete dietro era
bianca,con delle foto e delle lettere colorate appiccicate.
Alla sua sinistra c'era un'altra sedia con sopra il cane.
Benny prese un bicchiere e bevve,poi lo poggiò sulla scrivania.
Nathan era seduto sul letto con la moglie.
Le pareti della stanza erano a triangolo e azzurre,il letto aveva coperte chiare e spalliera rettangolare
marrone.
Dalla parte opposta della stanza c'era un comodino rettangolare con sopra delle lampade.
Al centro della parete alla destra del letto c'era una finestra rettangolare,divisa in 3 parti,con una
tenda bianca.
Alla sinistra della finestra c'era un quadro,alla destra un comodino.
Nathan si tolse gli occhiali e li mise sul comodino,poi guardò la moglie "Tu sei ancora più bella per
me oggi,più di ieri."
"È perché ti sei tolto gli occhiali amore."disse lei.
"No,lo sai."disse Nathan.
"Oggi sono...mi sento vuota."disse Teresa.
"Perché?"disse Nathan che le toccò la guancia sinistra con la mano destra"Tu sarai sempre la mia
donna unica."
"Davvero?"disse lei.
"Si."disse lui.
"Ti amo."disse lei.
I 2 si baciarono.
Il bambino dormiva sul fianco destro in un letto con le lenzuola bianche.
Indossava un pigiama viola,coperta nera sulle gambe,con il braccio stringeva un peluche verde che
raffigurava un dinosauro,aveva un cuscino giallo con linee verdi sulla parte sinistra del letto e un
cuscino grigio sulla parte sinistra.
La stanza iniziò a scricchiolare e il bambino si voltò verso il soffitto dove c'era un dinosauro alato
appeso.
Benny era al computer e giocava.
Il cane iniziò a guaire.
"Ah,buono Sam."disse lui che lo accarezzò con la mano destra "Buono.
Fai il bravo Sam.
Piccolo,non mi dirai che ti piacciono i buchi neri sullo schermo."
Il bicchiere sul tavolo iniziò a tremare.
L'immagine del video iniziò a sdoppiarsi,a sbiadirsi,a diventare viola acceso e a deformarsi.
Il bambino guardò il soffitto scricchiolante con preoccupazione stringendo il
dinosauro"Mamma?"
Nathan baciò la donna e lei si distese sul letto.
"Amore mio..."disse lui.
"Non sai quanto mi sei mancato."disse lei.
Nella camera di Lavinia c'era uno specchio ovale a muro,con dei mobili pieni di cianfrusaglie.
Lei aveva il volto verso il soffitto e dormiva.
Ai lati del suo letto c'erano 2 comodini con 2 lampade.
Sopra la casa c'era un enorme circonferenza viola fucsia e al centro un punto luminoso rosa.
La circonferenza era in avvicinamento.
Il bambino aprì la porta,mettendosi gli occhiali.
La parete alla sua sinistra era nera,con dei quadri,quella alla sua destra grigia con altri quadri.
La porta era bianca,come anche i contorni dell'entrata.
Jack vide il cane che guaiva nel corridoio.
Era poco fuori da una porta bianca e a terra c'era un tappeto con i bordi rossi e con la parte interna
viola.
"Sam?"disse il bambino e il cane fece un passo avanti.
In quel momento si udì un tonfo,la luce proveniente dalla stanza del bambino divenne viola fucsia
ed inondò il corridoio,mentre il cane ringhiava e guaiva.
Ci fu un altro tonfo e il bambino si voltò,vedendo una forte luce rosa viola acceso.
"Mamma?"disse il bambino.
Il cane iniziò a ringhiare.
La luce viola fucsia iniziò ad entrare nel fienile rendendo inquieti tutti gli animali.
La luce entrò dalla finestra di Lavinia e da quella di Benny che era paralizzato a fissare lo schermo
del computer con la testa chinata leggermente in basso.
I 2 genitori erano a letto e la luce entrò dalla finestra,ma i 2 continuarono a baciarsi.
La luce della finestra di Lavinia divenne molto forte ed illuminò un libro con la copertina nera,con
un cerchio bianco con dentro figure triangolari incrociate e con sotto la scritta "Necronomicon" e
sopra il cerchio c'erano delle linee rosse informi.
Accanto ad esso c'era un libro aperto,con una stella ebraica dentro un cerchio.
Su un mobile nella sua stanza c'era un'asta di legno con una stella a 5 punte,dentro un cerchio,
poggiata sulla cima.
Dalla parte bassa del cerchio pendevano delle catenine.
Dietro l'asta c'era un poster.
I mobili iniziarono a tremare.
La luce che entrava dalla finestra dei 2 coniugi,che erano uno sull'altro era fortissima,quasi
accecante,ma i 2 non se ne accorsero.
Lavinia iniziò a contorcersi nel letto, il ragazzo rimase fisso davanti al computer mentre la luce
rosa,fucsia e viola diventava così forte da sembrare bianca,poi mandò dei flash.
Il bambino era nel corridoio,rannicchiato,con la bocca spalancata.
I contorni del corridoio divennero come liquidi per un momento,diventando degli stessi colori
dell'arcobaleno,mentre c'erano altri flash.
Il bambino si mise le mani sugli occhi,emise un verso stridulo e la stanza divenne bianca per la luce.
Vicino alla zona dove cera il pozzo si formarono delle piccole colonne di luce bianca,con dei punti
bianchi,poi una massa bianco rosa atterrò,illuminando tutta la zona di luce bianca.
Si udì un rombo e tutta la casa tremò.
"Che cosa?"disse Nathan voltandosi e vedendo il colore viola dalla finestra"Che diavolo
è?"
"C'è una luce!"disse Teresa "Che cos'è?"
In quel momento si udirono le tremende urla del bambino piccolo.
"Che c'è?"disse la madre "Jack!"
"Jack?"disse il padre che si alzò subito e corse fuori,seguito dalla madre.
Il padre si mise una vestaglia scur lo trovarono accucciato in corridoio con le mani sugli
occhi.
"Jack?"disse il padre.
"Amore?"disse la donna.
I 2 si chinarono e lo toccarono.
"Guardami."disse Nathan "Jack?
Jack dai..."
L'uomo lo prese in braccio "Tutto ok?
Dai Jack."
La madre prese il dinosauro a terra.
"Mamma?"disse Lavinia arrivando con il fratello "Papà?"
"Che guardi Jack?"disse il padre che guardò la stanza del figlio vedendo che lui la fissava.
"Papà?"disse Benny "Mamma?"
"Avete visto?"disse la madre.
"Che cazzo è stato?"disse Lavinia "Un terremoto?"
"Non essere scurrile!"disse Nathan "Riesci a non esserlo?"
In giardino il cane era davanti ad un cratere circolare,quasi piatto, dai bordi alti e guardava un
meteorite fumante che emetteva una luce viola fucsia.
L'animale guaiva mentre lo vedeva.
Nathan,Lavinia e Benny corsero fuori.
"Non ci posso credere!"disse Lavinia.
"Dio mio..."disse Nathan.
"Benny cazzo dammi subito il telefono!"disse Lavinia.
"È assurdo!"disse Benny.
"Ti ho detto di darmelo,su!"disse Lavinia.
"Quanto fumo..."disse Benny.
"No no no no,fermi qui."disse Nathan.
"E tu che fai?"disse Lavinia.
Nathan vide il cane che guaiva "Sam torna dentro!
Torna dentro!"
"Sam guarda che cos'è."disse Lavinia.
Nathan si mise sul bordo del cratere "Deve tornare a casa,ho detto a casa!"
"Deve guardare che cos'è?"disse Lavinia.
Il padre si mise la mano sinistra su naso e bocca.
"Cazzo,che bordello."disse Benny mentre il cane abbaiava.
"Puzza."disse lui guardando il meteorite nero,pieno di punti luminosi viola.
Lavinia si tappò il naso.
"Nathan!"disse Teresa che era uscita "È molto strano Jack!"
Sulla superficie del meteorite si formarono 3 piccoli punti bianchi,che mandarono delle piccole
colonne di luce sopra e sotto dello stesso colore dell'arcobaleno.
La madre era in salotto sul divano e accarezzava la testa del figlio che era seduto alla sua destra.
Il divano era blu,con macchie gialle e dei cuscini blu.
Davanti ad esso c'era un tavolinetto di legno,rettangolare,con 2 tessuti neri rettangolari.
Alla sinistra del divano c'era una poltrona scura e alla destra una tv.
Sempre a sinistra c'era pure una lampadina su un tavolinetto marrone.
L'entrata della stanza era bianca e larga,le pareti avevano la parte inferiore bianca e quella superiore
marrone,con 2 quadri,di diversa grandezza,da una parte e dall'altra.
Alla sinistra dell'entrata c'era una cristalliera di legno scuro,con la parte bassa più avanti di quella
alta e accanto un tavolino di legno scuro.
La madre mise le mani sulla testa del figlio.
"Oh,va tutto bene amore."disse il padre sedendosi sul divano,mentre i 2 restavano sull'entrata "Hai
solo fatto un brutto sogno."
"No,io penso sia sotto shock."disse la madre "Portiamolo in ospedale."
Il padre gettò il dinosauro sulla poltrona "No,ci vuole più di un'ora.
Jack,parli con il tuo papà?"
"Che importanza ha quanto ci vuole?"disse la madre "Non lo vedi?"
Lavinia andò avanti e indietro alle spalle del divano.
"Chissà che è successo?"disse Nathan tappandosi il naso.
"Lo avete sentito?"disse Benny.
Il padre si alzò.
"Sembrava il boato di un aereo che precipita."disse Benny.
"E non è un aereo."disse Nathan che andò ad un tavolinetto vicino alla poltrona dove c'erano dei
bicchieri di vetro con delle bottiglie sopra con dentro alcol.
"Forse è qualcosa caduto dallo spazio e ora ne cadranno altri."disse Lavinia.
"L'odore è...non lo so però è buffo...lo riesco...lo riesco a sentire anche adesso."
La madre baciò il figlio mentre i 2 fratelli si mettevano vicino all'entrata della stanza.
"Ho pensato ad un attacco nucleare."disse Benny "Ai russi o ai cinesi che ci attaccano,tipo fine del
mondo."
"Si,come no."disse Lavinia.
Il padre andò a sedersi sul divano con il bicchiere.
"Potevi essere vaporizzata diventando parte della reazione e convertita in energia..."disse Benny.
Il padre si mise accucciato a terra,alla destra del figlioletto,mettendosi dell'alcol sotto il naso con le
dita.
"Per me è un meteorite che trasporta una peste aliena che infesterà l'intero pianeta del cazzo
uccidendo tutti."disse Lavinia mentre il padre beveva.
La madre baciò la testa del figlio.
"Moolto apocalittico."disse Benny.
"Mamma?"disse il figlio abbassando la testa e smettendo di guardare davanti a se.
"Si,amore,sono qui."disse la madre.
"Mi fa male la testa."disse Jack mettendosi le mani sulla testa.
"Ok Jack..."disse la madre "Senti,ora andiamo su così ti metto a letto e starai meglio."
"No,non voglio!"disse il figlio "No!"
"No amore,non devi avere paura adesso."disse Nathan bevendo.
"Oh,tuo figlio è stordito e questo è tutto quello che sai dire,no?"disse Teresa alzandosi.
"Beh,viste le circostanze,non vedo come altro agire..."disse il padre.
La madre prese in braccio il figlioletto "Vieni.
Puoi dormire da me stanotte,poi domani starai meglio."
Il Sole sorse il giorno dopo.
In pieno mattino il bambino guardò il giardino dalla finestra,indossando gli occhiali.
Indossava una maglietta grigia.
Delle auto della polizia arrivarono sul posto e il bambino mise la mano destra sul vetro.
Benny era accucciato vicino al meteorite,mentre il padre era sul bordo del buco con la mano sinistra
su bocca e naso.
Benny indossava il giaccone di jeans blu,pantaloni scuri e scarpe da ginnastica,mentre il padre
aveva il giaccone senza maniche,maglietta bianca,con righe rosse e jeans blu.
Il meteorite era diventato grigio e continuava a fumare e a sfrigolare.
Con i poliziotti arrivò anche una donna con capelli neri,legati dietro la testa,giacca nera,pantaloni
neri e scarpe con i tacchi neri.
"Eccolo la."disse la donna "Spero valga il mio tempo."
"Sindaco Tooma."disse lui.
"Ecco,arrivo."disse il sindaco.
Accanto alla donna c'era un uomo in divisa da sceriffo,con baffi e barba.
Lo sceriffo indossava un giaccone scuro.
"Sceriffo Pierce."disse Nathan "Grazie per essere venuti."
"Dicevo,spero che valga il mio tempo."disse la donna.
"Mi dispiace per questo odore."disse Nathan "Lo sentite?"
"Io non sento niente."disse lo sceriffo stringendogli la mano.
"Come se avessero dato fuoco ad un cane."disse Nathan che indicò il cratere con l'indice
sinistro"Comunque sia,questo era il mio cortile."
Lo sceriffo e una poliziotta si avvicinarono al buco,mentre la donna,con 2 persone in giacca e
cravatta restavano all'esterno.
Lo sceriffo si chinò.
"Attento."disse Benny "È ancora caldo."
"Si,grazie."disse lo sceriffo che toccò la roccia con un bastone "C'è qualcosa di metallico."
"Che ci dice lei?"disse Tooma "Beh?"
"Oh...è successo ieri sera."disse Nathan che si mise la mano sinistra davanti alla bocca "Ero con
mia moglie sotto le coperte.
Era la prima volta che noi...capito?
Era dall'operazione e poi c'è stato un botto,cioè un suono sonico,poi beh...un enorme flash,tipo luce
rosa.
Anche se nemmeno io so che colore fosse,forse era di un colore che non avevo mai visto prima…è
esploso tutto comunque...è caduto dal cielo. "
Nathan tossì.
Lavinia era sotto il portico,con una parte dei capelli legati sopra la testa e altri sciolti.
Indossava un maglione nero,jeans blu cortissimi,calze che dalle caviglie arrivavano al ginocchio e
scarpe da ginnastica.
In quel momento arrivò Ward.
Lei scese le scale.
"Che ci fai tu qui?"disse Lavinia.
"Che dici,sarà il risultato del tuo rituale di ieri?"disse lui poggiando la borsa a terra.
"Si,certo che no."disse lei che vide che lui le guardava le scarpe "Mi guardi le gambe?"
"Che?"disse Ward "Oh no...è..."
"Dai,lascia perdere."disse lei che gli prese la mano sinistra e lo portò con se "Vieni."
Nathan tossì e lo vide avvicinarsi con la figlia"Chi è?"
"Oh,questo è quello strano..."disse Lavinia indicandolo con il pollice sinistro.
Ward strinse la mano a Nathan "Oh!
Mi chiamo Ward."
"...che ho conosciuto al fiume."disse Lavinia "Mi ridici un attimo il tuo nome?"
"Ah si,Ward Phillips."disse Ward.
"Lasciami indovinare."disse Nathan "Boston."
"Providence,ecco."disse l'uomo di colore.
"Sta lavorando per il bacino idrico."disse lei "Ehm,non è quello che mi hai detto ieri?"
"Si,si."disse lui "Perché ...sono un idrologo."
"Ward,lei ha qualche idea su che cosa è successo?"disse Tooma.
"Oh,mi scusi"disse Ward che entrò nel cratere.
"Ciao Ward."disse Benny.
"Ciao."disse Ward.
"Scusa,io sono Benny."disse il ragazzo.
"Piacere."disse Ward chinandosi.
"Non avvicinarti troppo."disse Benny.
"A guardarlo comunque...sembra un meteorite ."disse Ward "Di solito però...si disintegrano prima
di schiantarsi al suolo,ma non sempre."
Lavinia sorrise e guardò il cielo.
"Un meteorite...stupendo."disse Nathan.
"Sceriffo,bisogna scattare delle fotografie."disse Tooma.
Lo sceriffo uscì dal cratere.
"Nathan,le dispiace se torno con dei giornalisti domani ?"disse Tooma "Potrebbe essere un'ottima
occasione per avere dei turisti."
La donna si allontanò.
"Scusi,io non lo pubblicizzerei."disse Nathan andandole dietro "Mi ha sentito?
C'è un dottore da queste parti che lavori nel fine settimana?
Mio figlio non si sente bene..."
"Può provare all'ospedale di Arkham."disse la donna "Sa,se non erro,al pronto soccorso c'è sempre
qualcuno."
"Non c'è niente di più vicino?"disse Nathan.
"Benvenuto nel nulla."disse lei proseguendo,mentre lui si fermava "Visto?
Doveva vendermi questo posto quando glie l'ho chiesto.
Arrivederla."
Lavinia era accucciata nel cratere"Non è assurdo?"
Lei,Ward e Benny avevano dei pezzi di roccia in mano.
Benny le mostrò il telefono "Guardate."
Nathan si voltò verso il cratere "Lavinia?
Puoi andare dentro a vedere se tua madre ha bisogno di te?"
"Ma papà…!"disse lei.
"C'è già chi se ne sta occupando."disse lui avvicinandosi "Vai adesso."
"A dopo."disse la ragazza alzandosi e andando via.
"Ciao."disse Ward.
"Non capisco perché non vai tu."disse lei.
"Attento!"disse Ward "Attento."
"Si sta raffreddando molto velocemente."disse Benny "È normale?"
La ragazza si voltò a metà strada e il padre le fece gesto di andare via,mentre si tappava il naso con
la mano sinistra.
"Si,si,scusa."disse Ward.
"Comunque,c'era un sacco di fumo con un colore assurdo."disse Benny "Era fichissimo.
Mai vista una cosa del genere?"
"Beh..."disse Ward.
La ragazza andò in cucina dove c'era la madre che teneva sollevate le tende con la mano destra per
guardare fuori.
La donna indossava un maglione bianco,pantaloni neri e scarpe nere.
Era vicino ad un piano di legno con lavandino bianco.
Dietro di lei c'era un tavolino di legno,con una cesta di frutta e sulla parete gialla c'erano dei ripiani
con delle ceste e dei ganci a cui erano appese le pentole.
"Ohi."disse la madre che vide Lavinia entrare nella stanza.
La ragazza prese una mela rossa.
"Chi è quello?"disse la donna.
"Chi?"disse lei "Uh,Ward e qualcosa.
È un idrologo."
"Ah...e a te piace?"disse la madre.
"Che?"disse la ragazza "No!
Perché mi dici questo?"
"Oh...dai,si vede."disse la madre prendendo una tazza "È ovvio.
In pratica ti sei lanciata su di lui.
E poi è ora che..."
"Mamma stop."disse Lavinia andando via.
"Hai visto come ti sei vestita?"disse la madre "Pensa ai segnali che stai..che gli hai mandato…
Che palle..."
La madre posò il bicchiere e le andò dietro.
"Sarà radioattivo?"disse Benny che era accucciato con il padre e Ward "Tipo kryptonite?"
"Benny!...spero di no."disse Nathan tappandosi il naso con una pezza.
Ward aveva in mano una fiala di vetro e la stava mettendo dentro un contenitore rettangolare.
"E se fosse una cosa aliena con qualche tipo di virus?"disse Benny "Viene dallo spazio,no?"
"I meteoriti di solito sono ne più ne meno dei normali sassi."disse Ward.
"Un valore potrebbe averlo?"disse Benny.
"Questo non lo avevo considerato."disse Nathan "Se non ti dispiace però,ora vanno munti gli
alpaca."
Il padre si alzò e se ne andò,seguito dall'altro.
"I che cosa?"disse Ward guardandoli poco dopo.
Nathan mise un secchio di metallo sotto uno degli animali,si sedette ed iniziò a mungere.
"Non è come mungere una capra."disse Nathan a Ward,mentre Benny accarezzava la bestia "Non
danno molto latte gli alpaca.
Ci vuole tanta pazienza,tecnica e oltretutto devi essere molto delicato con le...ah...le mammelle.
Però,una volta riscaldate...beh..."
"Perfetto papà."disse Benny.
"Ho scoperto che mischiare un po' di finocchio nel loro foraggio...aumenta la resa e migliora anche
il sapore."disse Nathan prendendo un bicchiere di metallo,cilindrico,con un manico curvo in alto
attaccato,e prese un po' di latte "Lo vuoi assagiare?"
"Oh no grazie."disse Ward "Sono intollerante."
"Peggio per...te."disse Nathan che bevve.
Teresa andò davanti alla porta di Lavinia e bussò.
La ragazza era seduta sul fondo del letto e fissava la parete,lacrimando.
Aveva le mani poggiate sulle gambe.
"Lavinia?"disse Teresa "Ah...apri la porta,per favore.
Mi dispiace tanto,io...non so neanche che cosa mi ha preso.
Lavinia,ti prego,dai, apri la porta."
"Ah,c'è qualcun altro in questa proprietà...a parte la sua famiglia?"disse Ward.
"C'è Ezra,il nostro abusivo,ma sta per conto suo."disse Nathan "E non lo vedo da mesi."
"Va bene se adesso ci chiacchiero un pò?"disse Ward.
"Provaci."disse Nathan "Ora Benny ti accompagna da lui se vuoi."
"Si,certo."disse Benny.
"Ma purtroppo non è detto che ci riuscirai."disse Nathan "Lui è...particolare."
Poco dopo il cielo era del tutto coperto di nuvole grige.
Ward e Benny camminavano per i boschi verso una casa.
Su alcuni rami erano appesi degli oggetti come bambole o pentole.
"Sta per arrivare un temporale."disse Ward.
"Eh si."disse Benny.
Alla base di un albero,alla loro destra,c'era un materasso.
"Sono telecamere?"disse Ward indicando delle telecamere poste in alto su un albero,con
un'antenna bianca circolare vicino.
"Si,Ezra faceva l'elettricista prima di venire qui."disse Benny "Ha messo cavi ovunque."
Benny salutò le telecamere.
Man mano che si avvicinavano alla casa,la zona si riempiva di antenne,tavolini,fili,generatori,pezzi
di biciclette,volanti e altro.
Alcune tazze erano state legate a dei fili e decoravano gli alberi.
C'erano anche alcune poltrone.
La casa aveva una forma rettangolare,con una parte più bassa dell'altra,aveva le pareti marroni,la
porta celeste,con la parte superiore curva,con una vetrata in alto,divisa in 6 parti,una finestra
rettangolare,divisa in 6 parti,mentre sulla zona più alta della casa e vicino ai 2 tetti c'era un tessuto
celeste.
Alla sinistra della porta c'era una placca ottagonale,con i bordi neri,con i contorni bianchi e al
centro c'era una placca di metallo ottagonale.
"Ah..."disse Ward "E l'elettricità però?"
"Solare."disse l'altro "In pratica tutto l'impianto.
Ciao!
Ezra!
Hai una visita!"
Ezra aprì la porta.
Era un anziano,con barba,baffi,un cappello aderente alla testa,nero in alto,con una riga giallo ocra
verso la base e una linea rossa sul bordo.
Aveva lunghi capelli bianchi e lisci.
Indossava una lunga coperta chiara,con una linea marrone.
"Oh...rilevazioni vero?"disse Ezra.
"Ma...noi non ci siamo mai...visti quindi..."disse Ward.
"Sei l'idrologo,no?"disse Ezra.
"Si."disse l'altro "È ben informato,si."
"Tanti uccellini svolazzano all'interno di quest'ecosfera."disse Ezra "Devo solo intuire come
decifrarli.
Entrate,così parliamo del metallo spaziale."
Il vecchio entrò fumando,seguito dai 2.
La casa aveva le pareti formate da placche rettangolari,con il tetto di metallo.
La parete alla loro sinistra era un misto di azzurro e viola,dipinto in modo informe.
Alla destra della porta c'era una scaffalatura di legno,con moltissime lampadine che penzolavano da
essa,attaccate ad una corda.
L'anziano porse uno spinello a Ward "Vuoi fare un tiro?"
"Oh no,grazie."disse Ward.
"Ci avrei scommesso."disse Ezra "Ehi,un po' di java?"
"Si."disse Benny.
"Va bene."disse l'anziano,mentre un gatto nero,con pelo lungo,miagolava.
Il gatto era vicino ad una bassa libreria piena di cartelle.
La parete alla sinistra della libreria piccola era nera,con linee ondulate rosa.
"Come si chiama?"disse Ward.
"Punto G."disse Benny.
"Cosa?"disse Ward.
"Dai."disse Benny"Per me è tipo il nome più fico della storia.
Pelosa.
Nera.
Chiamarla Punto G è geniale."
"Ciao."disse Ward sedendosi con il gatto in braccio "Ecco qui bella.
Ciao.
Si,ti piace."
L'uomo versò da bere da una tisana in alcuni bicchieri poggiati sul tavolinetto circolare chiaro,poi
si sedette.
"Ok,si ti piace tanto."disse Ward accarezzando il micio "Fai anche le fusa."
"Giovane,ti chiedo scusa per la qualità dell'acqua."disse Ezra dando una tazza a Benny.
"Non importa,grazie."disse Benny.
"Ecco qua."disse Ezra.
"Grazie."disse Ward prendendo il bicchiere con una sostanza scura dentro.
"L'H20 è diventata un po' salmastra."disse Ezra.
Ward annusò il contenuto del bicchiere "Però...io non sento niente.
È probabile che sia ruggine dei tubi.
Ha tentato di far scorrere l'acqua per vedere se esce pulita?"
"Ehi,quella mio caro viene dalle tette di Madre Terra."disse Ezra.
"Si,abbiamo avuto un po' di problemi con il pozzo prima,ma solo durante l'estate però."disse
Benny"C'è qualcosa nella falda acquifera."
Benny bevve.
"Vero, si."disse Ward guardando il contenitore di vetro "C'è un problema con la sorgente
sotterranea,ma...non lo so,è strano che capiti ora."
"L'acqua più fresca del dipartimento."disse Benny "Lo dice sempre mio padre."
"Ah...di sicuro va bene,ma...se vuole io...faccio un test a quest'acqua."disse Ward "Posso sempre
usare gli strumenti che ho nella tenda,ok?
Meglio certi che malati."
"Oh...si,se la cosa ti fa piacere."disse Ezra.
In quel momento ci fu un tuono ed iniziò a piovere.
Diverse gocce d'acqua caddero dal soffitto.
"E vai!"disse Ezra guardando il soffitto.
"Cazzo,questo era vicino!"disse Benny.
"Fatti sentire cielo!"disse Ezra "Fatti sentire!
Bravo!"
La notte seguente in cielo c'erano diversi fulmini sulla proprietà di Nathan.
Il colore delle scariche elettriche era violaceo.
Un fulmine cadde sul meteorite che si illuminò di luce bianca,poi la roccia fu colpita da un'altra
scarica.
Lavinia era fuori a guardare in alto,sotto la pioggia.
"Quanto è bello."disse lei che si tolse i capelli dal volto.
"Lavinia?"disse il padre uscendo di casa con i jeans blu e la camicia bianca,con
linee marroni.
Il padre le si avvicinò.
"Che stai facendo?"disse lui "Dai rientriamo a casa..."
Il padre si accorse della luce bianca proveniente da dentro al buco.
Un fulmine colpì la roccia,la luce divenne rosa per un momento,poi tornò bianca,poi altri 2 fulmini
la colpirono.
La roccia lampeggiò di luce viola fucsia,poi tornò bianca.
"Sta attraendo i fulmini."disse Lavinia.
Altri 4 lampi colpirono la roccia.
Ward era seduto dentro una tenda di gomma verde molto grande.
Davanti a lui c'era un tavolinetto di legno,con sopra delle carte e barattoli.
Alla destra del tavolino ce n'era uno più alto,con sopra una valigia bianca aperta.
Nella tenda c'erano dei fili con delle lanterne attaccate.
Lui prese un barattolo con il liquido,con la mano destra e ci intinse un tessuto con la sinistra,poi
guardò il tessuto.
La parte superiore del tessuto giallo,rettangolare,era divenuta rossa e poi cominciò a diventare
viola,poi fucsia e poi rosa acceso,per poi diventare quasi bianca.
I lampi rosa proseguirono in cielo.
La tempesta non era presente sulla sua tenda,ma era visibile in lontananza,tra gli alberi.
Ward era seduto su una sedia esterna,attaccata alla tenda,alla destra dell'entrata e accanto a lui c'era
un tavolino con sopra una radio,delle carte e una luce circolare azzurra.
Poco oltre c'era la sua jeep scura.
Il sindaco parlò alla radio"Nel mio prossimo mandato come vostra rappresentante pianificheremo in
assoluto un grande,grandissimo progetto pubblico,di infrastruttura mai realizzato della storia di
questa città.
Con diverse costruzioni,la Miskatonic..."
Alla radio si udirono strane interferenze che fecero sparire la voce.
"L'impatto economico da solo..."disse la voce distorta "...per tutta la città e anche oltre."
Lui toccò una delle antenne di metallo della radio,ma le interferenze continuarono.
Il telefono di Ward squillò e lui rispose "Pronto?"
Al cellulare si sentivano interferenze e grovigli di versi.
"Pronto?"disse Ward sentendo un suono acuto "Ma chi è?"
In quel momento l'uomo sentì il suono di una pianta che veniva mossa.
Ward mise il telefono sul tavolinetto e accese una torcia,avvicinandosi ai cespugli e agli alberi.
Ward vide una macchia viola fucsia muoversi nell'aria davanti alla torcia andando a sinistra "Ma
che cazzo..."
Poco dopo vide un'altra macchia viola,dai contorni blu scuro,poi un'altra che aveva delle parti
giallo ocra,poi delle parti viola e blu,poi un'altra che era bianca.
Ward guardò la torcia che aveva in mano.
I fari e il motore della sua auto si accesero improvvisamente,facendolo girare di scatto.
Il giovane si mise un libro davanti agli occhi,con la mano sinistra,poi illuminò l'auto.
Il motore della macchina stava andando in folle.
"Che cazzo sta..."disse Ward che si avvicinò,vedendo che dentro non c'era nessuno,poi le luci si
spensero e lui restò a fissarle.
La radio si accese da sola,emettendo musica,poi lui si voltò di scatto sentendo dei movimenti nella
boscaglia,poi sentì un suono stridulo,vide delle gocce di pioggia cadergli sul braccio e le annusò.
La mattina dopo, le 2 porte del fienile erano aperte.
Sul pozzo c'era un geco nero,con macchie rosa.
Un suono stridulo,simile ad un fischio,si udì dal pozzo.
Il meteorite era sparito,lasciando un buco vuoto a terra.
Nathan e Teresa erano nei pressi del buco.
Nathan indossava un maglione blu scuro,con sotto una camicia scura,jeans blu e scarpe marroni.
Teresa indossava una maglietta giallo spento,jeans celesti e scarpe nere.
Nathan aveva il piede sinistro sull'orlo del cratere.
"Una cosa così grande...scomparsa..."disse Nathan.
"Non so che dire,ma sono contenta."disse Teresa.
Nathan guardò in alto,poi guardò verso il pozzo,vedendo degli strani fiori con i petali
fucsia,appuntiti,piegati verso l'esterno e verso il basso.
I fiori avevano delle protuberanze cilindriche viola,coperte di peluria bianca,che uscivano dal
centro.
"Le hai piantate tu?"disse Nathan indicando i fiori con la mano sinistra.
"No."disse Teresa "Forse sono...perenni?"
La donna cominciò ad udire un fischio stridulo e a fissare l'aria.
I 2 udirono un clacson.
"Ecco..."disse lui "È arrivato il circo."
In quel momento arrivò una macchina nera,lunga,con dietro un furgone bianco.
"Calmi."disse la donna che si era messa dietro di lui.
La sera seguente le luci della casa erano accese.
I 3 figli erano in salotto,sul divano,mentre il padre era in piedi davanti alla tv accesa.
L'immagine mostrava la casa e una scritta sotto diceva "UFO atterrato ad Arkham?
Abitante della zona segnala luci e strani rumori".
Furono mostrati gli alpaca che mangiavano l'erba.
La donna che intervistava Nathan aveva lunghi capelli neri e un maglione nero.
"Ci può dire esattamente che cosa è successo?"disse la donna.
"Beh,c'è stato un botto un paio di notti fa."disse Nathan "Un botto,un'esplosione di luce e una
vibrazione,poi siamo usciti e abbiamo visto questa... grande roccia…"
"Orribile."disse Nathan "Che schifo.
Oh ma dai!
Non potevano darmi un pettine?
Faccio pietà!"
"Cittadino di Arkham, ecco Nathan Gardner che dichiara che un oggetto volante non identificato è
atterrato…"disse la donna in tv.
"Ah ora ho visto un UFO?"disse Nathan irat figli sul divano risero"Lei ha detto un UFO!
Io non ne ho visto nemmeno 1!
Ma guarda che testa di…!
Teresa,puoi venire un attimo per favore?"
Jack si voltò verso la cucina dove c'era la madre di spalle che tagliava le carote su un piano,con un
coltello.
La donna alzò la testa,poi proseguì.
"Tu hai visto un UFO?"disse Jack "Io non ho visto nessun UFO."
La donna in cucina prese una delle uova da una ciotola e la ruppe nella ciotola accanto.
Dall'uovo uscì una sostanza gialla,mista a sangue.
"È venuto anche un noto idrologo qui,no,non un geologo,ma un idrologo..."disse Nathan alla tv.
"Ah questo look da rapito dagli alieni ti dona molto."disse Lavinia "Si."
"Molto bene."disse la donna "È quindi un meteorite che però adesso è misteriosamente sparito
prima che io e la mia squadra arrivassimo qui..."
Teresa tagliò una carota.
"Vista la sparizione improvvisa..."disse la donna.
"Teresa,vuoi venire un attimo o no?"disse Nathan.
"Signor Gardner,lei era sobrio quando questi eventi sono accaduti?"disse la donna.
"Ehm,ammetto che mi piace bere il bourbon..."disse Nathan "Quello che..."
In quel momento apparve la scritta "Nathan Gardner agricoltore amatoriale amante del bourbon".
"...quello che viene dal Texas,però non vuol dire niente."disse Nathan in tv.
I 3 figli risero.
"Non ho parole..."disse Nathan.
"Cioè la notte prima mi sono fatto un paio di drink,ma non ero...ero sobrio quando sono
uscito,giuro."disse lui in tv.
"Che autogol."disse Benny ridendo.
"Oh per l'amor del cielo."disse Nathan"Oddio.
Jack porta qui tua madre."
"Ok."disse Jack che si alzò.
"Cioè,quale parte di "meteorite"..."disse Nathan.
"Non era chiara?"disse Benny ridendo.
"...non ha capito?"disse Nathan.
Il bambino arrivò in cucina e toccò la maglietta della madre "Mamma?"
Lei si tagliò l'indice e il medio della mano sinistra,senza battere ciglio,macchiando il volto del
figlio di sangue.
"Soprattutto perché sei di un notiziario ridicolo!"disse Nathan.
Jack spalancò gli occhi,poi corse via "Papà!
Mamma si è fatta male!"
"Amore mio?"disse lui guardandola.
Lei si voltò verso di lui e mostrò la mano piena di sangue e con 2 dita in parte tagliate "La cena è a
tavola."
Poco dopo lui la accompagnava in macchina.
Nathan indossava un giaccone di pelle marrone e lei una giacca grigia.
Teresa aveva la mano fasciata.
"Ah amore,perché l'ho fatto?"disse lei.
"Ora sta tranquilla."disse Nathan che la fece salire in auto "Ecco.
Tieni in alto la mano."
"Va bene..."disse lei.
"Tirala su."disse Nathan.
"Si."disse lei.
Jack teneva la mano di Benny,mentre Lavinia gli teneva le braccia dietro le spalle.
"Vi chiamo dall'ospedale."disse Nathan che indicò il figlio maggiore con l'indice
sinistro"Benny,sei il capo adesso.
E voglio gli alpaca dentro al fienile alle 10,è chiaro?"
"Si,papà."disse Benny.
"10 E CHIARO?"disse Nathan che indicò il figlio con la mano sinistra,poi salì in auto e andò via.
"Quindi ora?"disse Benny.
"Non lo so."disse Lavinia "Tu sei il capo adesso.
Vieni jack-Jack.
Andiamo a letto."
Lavinia portò dentro il bambino "Benny penserà a tutto perché è moolto maturo e responsabile.
Saliamo che è meglio."
Benny tornò dentro.
Il Sole sorse il giorno dopo.
Benny portò gli animali in un prato,in una zona dove non c'erano alberi.
Il ragazzo camminò nell'erba con 2 alpaca ai lati.
Jack si svegliò nel letto della madre sentendo un fischio stridulo.
Il bambino si mise in ginocchio sul letto,prendendo il suo dinosauro verde.
Jack indossava un pigiama blu.
Il bambino andò verso il comodino alla sua sinistra e prese gli occhiali indossandoli,mentre si udiva
ancora il fischio stridulo.
Jack andò alla finestra che era opposta al letto,con il dinosauro in braccio,e guardò fuori,spostando
le tende.
Benny stava riportando gli alpaca nel fienile "Dai…
Venite.
Andiamo."
Il cane osservò la scena.
Poco dopo gli animali bevvero da un secchio di metallo mentre si udiva il fischio stridulo.
Lavinia aprì la porta scorrevole sotto il portico ed uscì.
Indossava una maglietta nera,jeans blu cortissimi,le calze nere e scarpe nere.
Nella mano destra aveva una tazza verde.
Si avvicinò alla staccionata,sbadigliando,e bevve,poggiando la mano sinistra sulla staccionata,poi
vide gli alpaca che mangiavano l'erba.
"Benny?"disse Lavinia "Benny,muovi il tuo culo ed esci subito!"
Benny la raggiunse "Che c'è?
Che vuoi?"
"Non dovevi occuparti degli alpaca?"disse Lavinia.
"E l'ho fatto."disse Benny.
"Ma che stai dicendo?"disse lei indicandoli "Non vedi che sono li?"
Benny li guardò perplesso "Gli ho già dato da mangiare."
"Si vede."disse Lavinia.
"Io non..."disse lui.
"Portali nel fienile,ok?"disse Lavinia "E...e non fumare erba?
Io non devo fare le tue veci.
Chiaro?"
"Ok."disse lui.
"Ora!"disse lei "Che aspetti?"
Vai!"
"Arpia."disse lui "Maligna strega.
Donna pelosa."
"Micro uccello."disse lei bevendo,mentre lui andava via "Che palle."
Lavinia vide Jack seduto sul prato,avente diversi fiori rosa fucsia,che fischiava verso il pozzo.
"Jack?"disse Lavinia che si avvicinò e si mise seduta alla sua sinistra "Che stai facendo?"
"Shhhh."disse Jack mettendosi l'indice sinistro davanti alla bocca "Sta chiacchierando con me."
"Chi?"disse Lavinia "Con chi stai parlando?"
"Nel pozzo c'è un uomo."disse lui che fischiò.
"Ah..."disse Lavinia guardando il pozzo,poi sentì lo stomaco gorgogliare e si mise una mano sulla
pancia,poi si alzò e si voltò.
La ragazza udì un fischio stridulo e si fermò,poi si voltò verso il pozzo,lo stomaco le gorgogliò
ancora,poi lei barcollò e salì i gradini sentendo ancora il suono.
Una volta entrata nella casa si voltò verso la portafinestra,sentendo il fischio e mettendosi la mano
destra sulla fronte,poi incrociò le braccia.
Il telefono squillò e lei rispose,tappandosi l'orecchio sinistro con la mano sinistra per non sentire il
suono "Allora?
Pronto?"
Al telefono si sentirono delle interferenze e dei gorgoglii mostruosi.
"Pa?"disse lei sentendo una voce frammentata e incomprensibile.
"Pronto?"disse Nathan "Lavinia?"
"Pronto?"disse lei.
"Pronto?"disse Nathan che era vicino ad un muro bianco nel corridoio di un ospedale"Pronto
Lavinia?"
Dietro di lui c'era una doppia porta di legno,con vetrate circolari.
Nathan sentì il fischio "Sei tu?"
Lui guardò il cellulare sentendo delle voci.
Il bambino disegnò il pozzo,con i fiori neri,piegati verso il basso e una massa viola che usciva dal
pozzo,con delle fiamme verdastre.
Jack alzò la testa,sentendo di nuovo il fischio,poi si avvicinò al pozzo.
Vicino all'acqua,c'era un bozzo ovale,viola fucsia,con la superficie piena di grosse scaglie
romboidali,appena visibili,ma semi trasparenti e flaccide.
L'uovo aveva anche dei colori fucsia e viola che si spostavano lentamente e pulsava.
L'oggetto era attaccato ad una strana muffa,composta da bozzi verdi,con i contorni viola,con punti
fucsia,attaccata alla zona della parete.
L'oggetto iniziò a pulsare verso l'esterno,poi il guscio flaccido si aprì,liberando una specie di
insetto che aveva la vista ad infrarossi,con i bordi fucsia,la parte centrale viola e a volte i colori si
invertivano,aggiungendo anche il rosso.
L'insetto vide il bambino,volò in alto e si mise sulla parte opposta del pozzo.
L'animale era viola e rosa.
Aveva la testa e la parte frontale simile a quella di una mantide religiosa,poi la parte finale
diventava allungata verso l'alto e fucsia,con 6 zampe simili a quelle di un ragno e un pungiglione
piegato verso l'alto e nero.
Le ali che aveva sul dorso somigliavano a quelle di una mosca,con delle colorazioni al centro di
colore blu.
L'essere si guardò le zampe anteriori,emise un verso stridulo chinandosi in avanti e alzò le ali da
mosca,liberando 2 grosse ali da farfalla,contenute sotto le altre 2.
Le ali da farfalla avevano la parte interna viola e la parte esterna rosa.
La bestia aveva 4 occhi fucsia,lucidi,per lato.
Il lato destro aveva l'occhio più in basso più grosso,sopra ce n'erano 2 più piccoli e in
cima uno piccolo,mentre dalla parte opposta c'erano 2 occhi grossi sopra e sotto e quelli piccoli ai
lati.
Il muso era allungato,con varie placche e tenaglie che si aprivano rivelando delle punte mobili
dentro.
C'erano anche delle tenaglie da formica.
L'insetto deforme ed innaturale guardò il bambino,facendo uscire 4 lingue tentacolari viola dalla
bocca.
Il volto del bambino,alla sua vista,aveva la parte superiore dei capelli viola,poi la parte inferiore
blu,il volto viola scuro,gli occhiali bianchi,narici e bocca azzurro luminoso e mento blu.
I bordi della sua vista erano pieni di colore rosso viola.
L'essere mandò l'addome verso la testa,facendo uscire ancora di più il pungiglione curvo e volò
via,emettendo un urlo stridulo.
Il bambino lo seguì per un po',mentre volava.
Alla tv accesa,nella casa,stavano dando le previsioni meteo.
"Il meteo della zona di Arkham, Innsmouth, Aylesbury,Dunwich,Kingsport."disse una voce
femminile mentre venne mostrato il grafico del tempo previsto per la settimana "Basse temperature
intorno 10,11 gradi.
Prevista..."
Lo schermo iniziò a distorcersi,mostrando un colore viola.
Nella cucina,sopra il lavello,c'era un orologio rettangolare,con i lati maggiori curvi,di colore
blu,con accanto un quadro.
L'orologio segnava le 11,20.
Lavinia aprì il rubinetto e si mise dei guanti gialli di gomma che coprivano anche l'avambraccio,poi
prese il coltello insanguinato,con riluttanza, e lo mise sotto l'acqua,dopo averlo guardato.
"Non farlo."disse lei mentre toglieva il sangue "Non vomitare."
In quel momento si udì il suono stridulo e l'orologio ticchettò più lentamente,poi si fermò.
Si udì il fischio e alle spalle di Lavinia apparve una luce viola fucsia molto forte,seguita da un
tonfo.
Lei si voltò,la luce divenne bianca e l'intera stanza venne avvolta,mentre si udivano suoni striduli.
L'acqua continuò a scorrere,facendo uscire anche una goccia di una sostanza gelatinosa bianca.
L'orologio segnava le 5,45.
Lavinia era in piedi,con gli occhi chiusi,e si toccò la fronte con un guanto insanguinato.
Il lavello,pieno di sangue,iniziò a straripare e il liquido iniziò a cadere a terra,bagnandole le scarpe.
Il telefono squillò e lei,per qualche momento,rimase ferma,poi lo prese e rispose,mentre si udiva il
fischio stridulo.
"Allora?"disse lei e al telefono si udirono delle urla maschili,femminili e un verso mostruoso
gorgogliante.
La pancia di Lavinia gorgogliò e lei si chinò,chiudendo gli occhi,poi uscì dalla cucina e corse in
bagno.
Il bagno aveva il pavimento di mattonelle quadrate,bianche e nere e il water verde.
Lei sollevò la tavoletta del water e vomitò una sostanza biancastra,tossendo,dopo di che sentì
bussare alla porta.
Fuori c'era Ward che indossava una maglietta azzurra,cappello circolare grigio,aderente alla
testa,borsa a tracolla,jeans blu e scarpe nere.
Lei aprì la porta finestra,pulendosi il volto con un panno e poggiandosi sull'anta alla sua sinistra.
"Lavinia?"disse lui "Ciao."
"Ah,questo... non è un buon momento."disse lei guardando a terra.
"Ah...ma state bene?"disse lui.
"Ehm,io non mi sento molto bene."disse Lavinia.
"Va bene,perché è quello di cui volevo parlarti perché c'è qualcosa di strano nell'acqua qui
intorno,una sorta di contaminazione."disse lui "Non vorrei..."
"Scusa...che hai detto?"disse lei piegando la testa in basso e chiudendo gli occhi.
"Una contaminazione dell...dell'acqua."disse Ward"Però...non so esattamente da che cosa."
Lo stomaco di Lavinia iniziò a gorgogliare e lei si piegò in avanti deglutendo.
"Adesso spedirò dei campioni al laboratorio di Arkham."disse lui "Nel frattempo..."
"Si,bravo scienziato..."disse lei chiudendo la porta e correndo via.
"Lavinia cercate di non bere quest'acqua capito?"disse lui che vide il bambino in piedi,fisso davanti
al pozzo.
Sugli alberi vicini alla casa stavano iniziando a comparire fiori dello stesso colore di quelli sul
terreno.
Ward si avvicinò "Ciao.
Che fai qui?"
"Gioco con i miei amici."disse Jack che guardò il pozzo.
"Ok,ok..."disse lui "Divertiti dai..."
Ward camminò su un prato che aveva diversi fiori viola fucsia.
Il bambino udì il fischio e rise.
Ward si voltò,poi andò via e si diresse nel bosco,verso la baracca del vecchio,fermandosi davanti
alla porta "Ezra?"
Ward bussò "Ezra?"
Il ragazzo mosse la porta,vedendo che era aperta "Ezra?"
Ward entrò e lo trovò accucciato a terra,seduto su una pelliccia.
Il pavimento era nero,con delle pietre romboidali.
Ezra era a petto nudo,indossava pantaloni neri,un cappello nero aderente,con una linea rossa
circolare,con dentro rombi gialli,con cerchi blu dentro e dietro di lui c'era una poltrona di legno,con
l'imbottitura verde.
Aveva anche delle collane fatte di sassi bianchi.
Sulla fronte aveva un ovale rosso al centro,verticale,con intorno 2 linee bianche che si univano al
centro.
Le palpebre avevano delle linee blu dipinte,verso l'esterno e verso l'interno.
L'uomo aveva delle cuffie connesse a delle radio.
"Ciao,trovati un posto comodo amigo."disse Ezra.
"Ma che fai li per terra?"disse Ward chiudendo la porta.
"Mi sto riorganizzando."disse lui "Ah un po' di java?"
"Ah no,grazie Ezra."disse l'altro avvicinandosi e posando la borsa "È di questo che volevo
parlarti."
Il ragazzo si mise in ginocchio davanti a lui "Evita di bere perché...ho trovato qualcosa
nell'acqua,solo una traccia, però è...dov'è Punto G?"
"E chi lo sa."disse Ezra "Starà miagolando la fuori da qualche parte.
Comunque non la vedo da quando è iniziato tutto."
"Iniziato che cosa?"disse Ward.
"Shhh."disse Ezra mettendo l'indice sinistro davanti alla bocca.
Il medio della mano aveva un anello di metallo che copriva metà dito e aveva delle punte,mentre le
altre dita avevano anelli di vario tipo e le unghie erano dipinte di rosso "Sentili.
Proprio qui sotto."
Ezra si mise le cuffie sulle orecchie.
"Si,ma chi?"disse Ward.
Ezra gli passò le cuffie con la mano destra e Ward udì dei suoni striduli.
"Li sento anche mentre dormo."disse Ezra "Rantolano in giro,chiacchierano.
Siccome sapevo che non mi avrebbero creduto li ho registrati sul Memorex."
Ward udì lo strano fischio nelle cuffie.
"Che cosa dovrei sentire Ezra.?"disse Ward.
"Gli ospiti nel sottosuolo ovvio."disse l'altro "Gli alieni,no?"
Ward guardò a terra.
"Sono qui."disse Ezra.
"Beh,si,suoni strani."disse Ward "Ma è probabilmente che sia qualche attività geotermica o..."
"No,no."disse Ezra scuotendo la testa.
"...qualche distorsione magnetica,roba del genere."disse Ward.
"I rumori vengono dalla roccia,il meteorite."disse Ezra.
"Senti,non ti offendere Ezra,ma questa teoria è fuori di testa..."disse lui.
"He he,non ci arrivi eh?"disse Ezra che indicò l'esterno e poi l'interno "Non è fuori di testa,è qui
dentro.
È nella staticità.
È nell'umidità
Nell'alto è nel basso.
Nel veloce e nel lento."
Ezra indicò il pavimento e poi l'esterno "Quello che è qui è la fuori."
Il vecchio indicò l'esterno e poi il pavimento "E ciò che è la fuori è qui dentro ora.
Comprendes?"
"Senti...dunque...perché non te ne vai da qualche parte per un po'?"disse lui "Io tornerò domani e
porterò alcuni equipaggiamenti con me."
Lui si rimise la borsa in spalla "Sicuro,sarà tutto più chiaro di mattina."
"Di mattina?"disse Ezra "No,perché è già mattina."
"Va bene."disse Ward "Ehm,bevi acqua imbottigliata ok?"
Ward andò alla porta e la aprì "Oh,senti...ti faccio sapere se vedo Punto G."
Il vecchio si mise le cuffie sulle orecchie "Forse la vedrai,ma non credo che la riconoscerai."
La notte seguente Nathan era in macchina sulla strada tra i boschi e accanto a lui c'era la moglie.
Nathan stava cantando a squarcia gola.
"Nathan."disse Teresa e lui si fermò,poi riprese a cantare e lei rise.
Sulla strada iniziò ad esserci un po' di nebbia.
"Stai meglio?"disse lui "Siamo quasi a casa."
"Si,anche se mi sento tanto stupida,davvero."disse lei "Non so neanche a cosa stavo pensando.
Non voglio neanche pensare a quanti tra i miei...tra i miei clienti sono incazzati perché non li ho
nemmeno richiamati."
"L'intervento è stato un successo."disse Nathan guardandola"E questo è l'importante,no?"
"ATTENTO!"urlò lei.
Sulla strada,c'era una creatura simile ad un gatto,senza pelo,con la pelle rinsecchita,grigia,con uno
zigomo più su dell'altro e gli occhi luminescenti,con dentro una luce rosata.
La bocca,piena di denti appuntiti,era grigia come anche la bava.
Il mento e la parte inferiore del collo erano senza pelle,con i muscoli scoperti e composti da bozzi
rossi,venosi,con un punto di luce bianca al centro.
Le orecchie erano piegate verso l'esterno e quella a destra aveva i bordi spezzati e alcune parti
erano mancanti.
Poco prima dell'attaccatura della zampa destra c'era un altro pezzo di pelle mancante,con sotto il
muscolo visibile.
La parte esterna delle zampe aveva delle placche spesse,simili a grosse scaglie o a una corazza.
Le zampe non si attaccavano nella parte sotto dell'essere,ma ai lati.
La creatura magrissima aveva una lunga coda.
Le zampe anteriori andavano verso avanti,poi si piegavano innaturalmente in basso e poi la parte
finale andava in avanti,mentre quelle anteriori avevano dei bozzi prima della parte che poggiava
terra e la parte finale aveva degli zoccoli.
Vedendo la macchina,la creatura spalancò la bocca,in modo aggressivo ed emise una specie di
miagolio,illuminando gli occhi di luce bianca.
Teresa urlò,mentre Nathan frenava.
La creatura andò via,saltellando e miagolando.
"Co co co co..."disse Nathan.
"Cristo!"disse Teresa "Per poco..."
"...cosa..."disse Nathan che indicò la strada con l'indice sinistro e guardandosi intorno "L'hai vista?
Cos'era quella cosa?"
"Che..."disse Teresa.
"Le hai visto gli occhi?"disse Nathan.
"Oh Dio mio."disse Teresa che mise le mani nella borsa.
"Che fai adesso?"disse lui.
"Oh,io...io voglio chiamare i ragazzi e vedere se stanno bene."disse Teresa.
"Teresa, stanno bene."disse Nathan.
Il cellulare sul tavolo circolare squillò.
Jack era seduto sul prato a guardare il pozzo e il cane si mise alla sua destra.
Il bambino accarezzò l'animale,poi guardò davanti a se,mentre la bestia lo annusava.
Improvvisamente si udì il fischio stridulo e apparve una forte luce viola fucsia che usciva dal fienile
e che illuminò la zona.
Il cane abbassò le orecchie e ringhiò,mentre il fischio stridulo veniva udito ancora.
L'animale corse contro la luce che stava emettendo strani filamenti.
Poco dopo il bambino sentì i guaiti straziati dell'animale.
Lavinia era nel letto,con le mani sulle orecchie e gli occhi chiusi.
Il suo corpo e le mani tremavano,poi aprì gli occhi sentendo il fischio 2 volte ed entrò in camera del
fratello.
Lei sentì il fischio e vide che lo schermo del computer aveva delle interferenze.
Sullo sfondo apparve un'immagine sbiadita che mostrava una sfera circolare,violacea e nera.
Lo sfondo era diventato arancione.
L'immagine del video si distorceva,mentre si udivano dei tonfi come i battiti di un cuore.
Lavinia si avvicinò,chiuse gli occhi,piegò la testa a sinistra,poi in alto e il video si spense.
Lei aprì gli occhi.
"Che fai in camera mia?"disse il ragazzo e lei si voltò.
"Dove sei stato?"disse lei.
"Nei campi qua dietro...ho sentito Sammy ed ero preoccupato per lui."disse Benny "Senti,lo so che
sembra strano,ma io...non trovavo la strada.
In un secondo era giorno e poi era...era diventato tutto scuro e non riuscivo a vedere casa."
Lei guardò lo schermo.
I 2 sentirono il fischio e si voltarono verso le scale sentendo anche il telefono che squillava.
"Che cavolo sta succedendo?"disse Lavinia.
Il telefono iniziò a squillare.
"Papà,sarà lui.."disse Benny "Almeno spero."
I 2 corsero di sotto e lei rispose al telefono.
"Papà?"disse lei.
La voce al telefono urlò "NON CI PROVARE!
ADESSO!
PROVOCALO!"
Lavinia allontanò il cellulare dall'orecchio.
"Chi era?"disse Benny.
"Benny non lo so."disse Lavinia.
Il telefono squillò,le pareti della casa scricchiolarono,dopo di che le luci si spensero e si accesero
velocemente.
"Oh Cristo,che c'è adesso?"disse Benny.
"Dov'è Jack?"disse Lavinia.
Jack era in piedi a guardare il pozzo e la macchina dei genitori gli si fermò alle spalle.
Il bambino si voltò e i genitori scesero dal mezzo.
"Amore!"disse la madre "Amore che stai facendo qua fuori da solo?"
"Jack?"disse Nathan.
"Mammina!"disse Jack che le corse in contro,la abbracciò e lei lo prese in braccio.
"Jack..."disse Nathan.
Lavinia e l'altro corsero fuori.
"PAPÀ!"urlò Lavinia correndo fuori.
"Amore mio."disse la madre abbracciando il figlio.
Lavinia e Benny arrivarono dai genitori,mentre Nathan li guardava a bocca aperta.
"Ma che avete ragazzi?"disse la madre "Allora?
Perché vostro fratello era qui fuori da solo?"
"Mamma..."disse Lavinia "No,non è per niente come credete."
"Che c'è?"disse il padre "Quando il gatto non c'è i topi ballano?
Giusto no?"
Benny scosse la testa.
"Mi avete deluso,non ho parole."disse Nathan.
"No,c'era un suono e... mi sono sentita male,poi...tu hai chiamato e mi hai urlato contro."disse
Lavinia.
"Scusa,ma adesso di che cosa stai parlando?"disse Nathan "Ma se non sono mai riuscito a
chiamare e credimi ci ho provato."
"Papà,dice la verità."disse Benny "Sta succedendo qualcosa..."
"No no,non voglio sentire ancora altre scuse assurde Benny."disse Nathan.
"Senti,io lo porto su adesso e..."disse lei "...e lascio a te questi 2."
La donna andò via.
"Un'altra volta?!"disse Benny vedendo gli alpaca che pascolavano nel prato.
"Adesso mi incazzo."disse Nathan "Dovevano essere dentro al fienile già 2 ore fa!
Non gli hai dato ancora da mangiare,giusto?"
"Ci ho provato,ma..."disse Benny.
"Che vuol dire ci ho provato?"disse Nathan irato e gesticolando "Ma hai la minima idea di quanto
costino questi animali?"
Lavinia sentì il suono stridulo.
"Sono degli alpaca!"disse Nathan gesticolando "Alpaca!"
Nathan gli prese la torcia.
"Papà..."disse Benny.
Nathan scese la discesa illuminando gli animali.
"Forse è meglio... avvertirlo,vero?"disse Benny.
"Avvertirlo di che cosa?"disse Lavinia dopo aver riflettuto.
Nathan aprì le porte del fienile e portò dentro gli animali.
"Sam?"disse Nathan tirando i guinzagli degli animali "Dai,su.
Sam?
Vieni qui.
Stupido cane del cazzo.
Anche tu eh?"
Nathan si fermò e gesticolò lentamente "Lo sai,basterebbe un po' di considerazione ok?
Soltanto un po' di aiuto,sarebbe tanto...molto apprezzato."
I 2 ragazzi iniziarono a scendere per la discesa.
"Anche papà è strano."disse Lavinia "No?"
"Ci hai fatto caso eh?"disse Benny.
Il padre uscì dal fienile e si diresse verso i 2.
"Dov'è Sam?"disse Nathan.
"Beh...devono averlo preso loro."disse Lavinia.
"Eh?"disse Nathan "Ah...ma di che cazzo stai parlando?"
"Essi o quelli o quella cosa che ha mandato tutto a puttane."disse Lavinia "Papà non fare finta che
non ti sei accorto di niente."
"Niente ha mandato questo posto a puttane.."disse Nathan.
"Cioè ora neghi anche la realtà?"disse Lavinia.
"Ok,senti adesso ne ho abbastanza delle tue paranoie quindi ,per pietà, ora vattene a
fanculo,eh?"disse Nathan gesticolando "No,no,anzi,vi faccio un favore...e mi tolgo dai coglioni io!"
Nathan si avviò verso casa.
"Non è in se."disse Benny.
"Hai ancora quella ragazza...ad Aylesbury?"disse Lavinia.
"Non era la mia ragazza e non la vedo da mesi."disse Benny,mentre lei si metteva le mani sugli
occhi "Perché?"
"Perché dobbiamo andare via."disse lei "Non è chiaro?"
Jack era sul letto della madre e disegnava,con Teresa vicina.
"Guarda."disse Jack.
"Fallo spaventosissimo."disse la donna "Che bravo."
Nathan entrò aprendo la porta violentemente e si trovò nella stanza accanto a quella dove era il
letto.
"Che fai?"disse Teresa.
Nathan arrivò nella stanza pulendosi le mani e poi mise gli occhiali su un mobile alla sinistra del
letto.
"Nathan,tutto bene?"disse Teresa.
"No,ho sbroccato a Lavinia."disse Nathan togliendosi il giaccone marrone "Non credo che
vincerò il premio di "padre dell'anno"quest'anno."
"Dai,è l'età,lo sai sono impossibili."disse la madre.
Nathan si recò nel bagno,si mise dentro la doccia verticale e aprì le maniglie a 4 parti,attaccate alle
mattonelle bianche sul muro,poi sentì strani rumori provenire dalla doccia,dopo di che iniziò ad
uscire l'acqua calda.
Lui si accorse che la parte interna del suo avambraccio destro era diventata rossa,poi vide che
l'acqua non andava via e si avvicinò ad una massa circolare biancastra,posta sullo
scarico,prendendola con la mano destra.
La massa emise un suono stridulo e plasmò dei piccoli tentacoli dalla sua superficie che si
aggrovigliarono intorno alle sue dita.
"NOOO!"urlò Nathan che gettò via la massa,poi cominciò a colpire il suolo con il piede urlando.
La massa finì nello scarico e scomparve,mentre Nathan si strusciava le mani schifato e urlando.
Jack disegnò il colore che usciva dal pozzo.
"No,amore."disse Teresa in piedi "Adesso basta."
"Dobbiamo chiamare un idraulico o un disinfestatore."disse Nathan che entrò a petto nudo nella
stanza aprendo un cassetto del mobile vicino alla porta "Abbiamo di tutto negli scarichi."
"Quante molliche ci sono sul letto?"disse la madre pulendo le coperte e mettendole in un piatto.
"Pensi che Sam sia con nonno ormai?"disse Jack.
"No amore,è in paradiso nonno e Sam forse...non lo so,ha trovato un amic fare un
giretto."disse la donna.
Nathan annusò le magliette schifato.
"Ma era impaurito."disse Jack "E poi ringhiava.
Gli ho visto tutti i denti.
Faceva così..."
Il figlio mostrò i denti in un'espressione arrabbiata.
"Basta,non fare così..."disse la madre.
Nathan si mise la maglietta verde scuro "Oh Dio santo,che cos'è questo odore?"
"Quale amore?"disse la donna guardandosi intorno "Ho candeggiato ovunque.
Che senti Nathan?
Tipo odore di muffa o fogna?"
"No,amore,purtroppo è quello che sento dalla sera in cui...quella cosa è caduta qui."disse
Nathan.
La donna si alzò guardando in alto "Se venisse per esempio dal seminterrato che abbiamo?"
"È esattamente lo stesso schifoso odore di dov'era rinchiuso mio padre,ok?"disse Nathan
gesticolando"E cioè di disinfettante,morte,cancro,latte putrido!
Te lo ricordi no?
Conosci l'odore del cancro meglio di chiunque."
La donna sconvolta,mise il piatto sul comodino e poi si voltò verso di lui.
"Il nostro cane è sparito dalla faccia della Terra..."disse Nathan gesticolando.
"Te l'ho detto che Sam è con il nonno ormai,no?"disse Jack.
"...quindi ora ragiona!"disse Nathan.
"Non è vero!"disse la madre "Per favore non...non dirlo più!"
"No,no,Jack."disse Nathan "Jack,Sam sta bene."
"Sei sicuro?"disse lui mentre la madre gli metteva addosso le coperte.
"Amore calmati per favore,è un miracolo che l'ospedale..."disse Nathan.
"Senti!..."disse lei "Mi serve subito internet!
Ok?
Ho un sacco di lavoro da fare."
"Va bene."disse Nathan.
La madre si mise a letto stringendo il figlio.
"Papà?"disse Jack.
"Si?"disse Nathan.
"C'è una..."disse Jack.
"Ci penso io adesso,si sistemerà tutto."disse Nathan chinandosi "Tornerà tutto com'era."
Il Sole sorse la mattina dopo.
A terra stavano crescendo dei funghi rosa.
Una rana si stava muovendo su una pietra.
Nathan vagava per la zona dove c'erano alberi che avevano grossi frutti sui rami.
Indossava una maglietta rossa,jeans blu e scarpe nere.
Aveva con se una cesta chiara con dentro i pomodori.
Le piantine che gli arrivavano quasi alla vita avevano le foglie quasi del tutto rosa.
"E attenti sempre all'acqua e alle piante."disse la voce ad una radio accesa "È arrivata la
primavera,me lo ricordo perché non è facile dimenticarlo."
Nathan si grattò l'avambraccio sinistro,poi prese un pomodoro dalla pianta in basso e lo
guardò,vedendo la grandezza dell'oggetto.
"Dunque regolate gli orologi,così sarete sicuri di non dare troppa acqua alle piante."disse la
voce"Poca ma regolare acqua è il segreto di ogni grande coltivatore.
Ed è la chiave per raccogliere degli ottimi,profumati pomodori..."
Lui avanzò e raccolse un altro pomodoro con la mano destra "Tu guarda com'è bello!
E un mese prima!"
Lui si grattò l'avambraccio sinistro e poi ne raccolse un altro.
"...rende un raccolto perfetto."disse la voce alla radio.
Lui arrivò alla fine del raccolto,dove c'era una fontana rettangolare grigia,poi andò verso un albero
indicandolo con la mano destra "Pure le pesche!"
L'insetto fucsia uscito dal pozzo si posizionò sulla fontana alle sue spalle e volò via.
Nathan mise i pomodori rossi nel lavandino e li sciacquò,poi ne prese uno con le mani e sorrise,poi
prese una pesca "Oh...sei veramente bella,sexy pesca."
La moglie,con la giacca celeste,era alla scrivania con i capelli legati e gli auricolari bianchi "Se
andiamo a 143-9 e lo manteniamo sotto un 10,quello ecco..."
Alle cuffie si udirono interferenze.
"Che?"disse lei "Non dollari.
Euro.
Cristo.
Allora,ci vorrebbero se non altro 2 punti di spread."
Le interferenze e i gorgoglii continuarono.
"Che?"disse lei mettendosi la mano destra sull'auricolare "Che cosa?
Riesci a sentirmi?
Pronto?
Si o no?
Cazzo!"
"Bella si."disse Nathan guardando la pesca.
La moglie arrivò in cucina irata e si sciolse i capelli "Senti Nathan,devi subito far funzionare
internet!
Ogni giorno perdo i miei clienti!"
"Dovrebbe andare amore."disse lui "L'ho controllato stamattina."
"No,sta andando a puttane ogni cosa che ho fatto!"disse lei.
Lui morse un pomodoro,fece la faccia schifata e poi sputò il pezzo.
"Nate?"disse lei e lui morse una pesca sputando poi il pezzo,poi morse un altro pomodoro e sputò il
pezzo,poi ne morse un altro e sputò il pezzo.
"Nathan?"disse lei "Ascolteresti anche me?"
Lui morse una pesca e sputò il pezzo,poi iniziò ad urlare "HO FATTO SEMPRE QUELLO CHE
DOVEVO FARE!
HO SEGUITO OGNI CAZZO DI REGOLA IN MATERIA E HANNO ANCORA UN CAZZO DI
GUSTO DA SCHIFO!
SAI CHE C'È!? "
Lui prese un pomodoro con la mano destra,girò su se stesso,spiccò un salto e lo fiondò nel cestino
di metallo cilindrico "VAFFANCULO QUESTA!"
Fece la stessa operazione con un altro pomodoro,mentre la donna si spaventava "QUESTA!"
Lui tirò un altro pomodoro nel secchio "E ANCHE QUESTA!"
"Va bene..."disse la moglie.
"E POI..."disse Nathan.
"BASTA!"disse Teresa mentre lui tirò una pesca "SMETTILA!"
Lui spiccò un salto e tirò un pomodoro nel cestino "SCHIACCIATA!"
"STAMMI A SENTIRE!"disse lei "Adesso tu ripari subito,cazzo..."
Nathan tirò nel cestino un altro pomodoro mentre lei lo afferrava.
"...il collegamento..."disse Teresa.
Lui tirò un pomodoro con la mano sinistra,girò su se stesso,spiccò un salto e lanciò un altro
pomodoro con la destra "CANESTRO!"
"Va bene,adesso...io me ne vado...io me ne vado..."disse la donna mentre lui continuava a tirare i
pomodori "...subito a letto..."
Lui tirò un altro pomodoro urlando"FANCULO!"
"...MA INTANTO,CRISTO,VOGLIO INTERNET,È CHIARO?"disse lei che andò via.
Lui mise dell'acqua in bocca,mandò la testa in alto,gorgogliò e sputò l'acqua "Si,è proprio una
buona idea amore."
Poco dopo lui andò in salotto,prese un bicchiere,ci mise dentro dei cubi di ghiaccio,con macchie
viola,poi ci mise dentro l'alcol,si sedette sulla poltrona e sorseggiò,guardando il bicchiere con la
mano destra "L'orzo dovrei coltivare."
Nathan mise il bicchiere sul tavolinetto alla sua sinistra dove c'erano delle foto incorniciate.
"Sbaglio papà?"disse Nathan che accese la tv prendendo il telecomando con la mano destra.
In tv c'era il sindaco con una giacca grigia "Nel mio prossimo mandato come vostra rappresentante
pianificheremo in assoluto un grande,grandissimo progetto pubblico di infrastrutture mai realizzato
nella storia di questa città.
Con diverse costruzioni..."
Nathan cambiò canale e fu mostrato un pesce morto nel fiume con sotto la scritta "Pubblicazione di
uno studio ambientale."
"Che dire,Katie,c'è anche gente che ha diverse opinioni su questo argomento..."
Nathan si guardò l'avambraccio sinistro vedendo che la pelle sul dorso era diventata marrone
grigiastra e si erano formate delle scaglie romboidali,mentre il dorso della mano era arrossato.
Muovendo l'avambraccio si udì il suono di carne flaccida e la pelle formava molte rughe.
"Ci sono scienziati che contestano del tutto la questione,quindi ci sarà un cambiamento?"disse
l'uomo alla tv "Si potrà tornare indietro?
Cambiare e tornare indietro?"
Nathan guardò l'altro avambraccio e vide le scaglie,così prese l'alcol dal bicchiere,con le dita della
mano destra, e lo spalmò su tutto l'avambraccio sinistro.
"È probabile."disse l'uomo "Io lo spero.
L'umanità,e cioè uomini e donne,anzi per essere politicamente corretti dovrei dire donne e
uomini..."
La tv iniziò ad avere immagini distorte che diventavano viola.
Nathan si addormentò.
La notte scese sulla valle.
Jack sentì il fischio e si alzò dal letto della madre che dormiva.
Lavinia era nella sua camera,indossava pantaloni neri lunghi,giaccone nero,maglietta nera,con parti
gialle,scarpe nere e stava mettendo velocemente delle cose dentro la sua borsa marrone che era sul
letto,con accanto una sacca.
La ragazza prese in mano il libro chiamato "Necronomicon"e lo fissò per alcuni istanti,poi
cominciò ad aprirlo.
Il bambino trovò il padre addormentato sulla poltrona,mentre il televisore acceso mandava flash
viola e fucsia.
"Pa?"disse Jack che si voltò guardando il televisore che aveva uno schermo bianco,pieno di punti
e con un rombo al centro da cui partivano ,lateralmente,2 protuberanze simili a gocce d'acqua con
la parte curva verso l'interno.
Il televisore mandò dei flash fucsia.
Il cielo stellato aveva la parte vicino l'orizzonte fucsia e si vedeva una strana nebulosa viola fucsia.
Jack si sedette alla sinistra di Benny,che era sulle scale esterne della casa e guardava il cielo.
I 2 guardarono il prato che era quasi del tutto fucsia.
"Bello."disse il bambino.
"Eh...molto bello,si,vero."disse Benny che accarezzò la testa al bambino.
Lavinia era su un pavimento di legno,in ginocchio,dentro un cerchio di candele.
Davanti a lei c'era il libro aperto,alla sua sinistra un medaglione e alla sua destra un contenitore
circolare.
Alla sua destra,fuori dal cerchio,c'erano 3 candele disposte a triangolo,con la punta verso l'esterno
e dalla parte opposta c'era un altro triangolo.
Lavinia aveva un oggetto cilindrico,con un cerchio in cima,che emanava fumo,nella mano destra e
lo stava passando intorno a se.
La ragazza chiuse gli occhi e alzò la testa "Aiutatemi."
Lei aprì gli occhi "Proteggetemi."
Lavinia prese un taglierino poggiato sul libro e fece uscire la lama,mettendola sull'avambraccio
sinistro.
"Fatemi andare via."disse lei che si incise l'avambraccio facendo cadere del sangue sulla pagina del
libro dove c'erano dei simboli.
Benny e Jack erano seduti a guardare il prato,poi udirono degli strani versi.
La madre si svegliò.
Indossava una vestaglia bianca,senza maniche e scollata"Jack?"
La donna si alzò "Jack?"
Lavinia si lamentava per il dolore,mentre la lama le incideva dei simboli sul dorso della mano
sinistra.
Il simbolo che era inciso vicino al mignolo era una "E",con la linea centrale orizzontale che andava
oltre quella verticale,quello sotto l'anulare era una "X"con la parte superiore molto grande e quella
inferiore molto piccola,quello sotto il medio era una linea verticale,quello sotto l'indice era un
rombo,con delle linee piccole che partivano dagli spigoli e si stava incidendo quello vicino al
pollice.
Poco dopo la ragazza si stava incidendo le forme geometriche che erano sulla copertina del libro
sulla parte sinistra del petto in alto.
Una goccia di sangue cadde su un simbolo simile ad una "A",con il lato obliquo a destra piegato
verso l'esterno,con una linea interna che si curvava verso il basso e formava una "e"rovesciata.
Benny e Jack si stavano avvicinando al fienile.
Benny aveva la torcia in mano.
La madre uscì dalla casa e li vide "Jack?
Jack?"
Teresa restò sconvolta nel vedere il colore del prato.
Un'altra goccia cadde su un simbolo in un cerchio nero,al centro di una pagina.
Il simbolo era simile ad una punta di freccia,piegata a sinistra,con una linea curva in cima,con 2
cerchi alle estremità.
In mezzo al simbolo c'era una linea arcuata.
I 2 aprirono le porte del fienile e sentirono dei versi mostruosi e dei belati deformati e disperati,oltre
il suono di carne che si muoveva.
"Dai vieni,entra."disse Benny.
I 2 superarono il primo recinto sentendo anche dei ringhi.
"Che gli sta succedendo?"disse Jack.
"Ah non... non lo so."disse Benny.
La torcia illuminò della carne biancastra,coperta da una sostanza flaccida,piena di venature e con
una parte che aveva delle pustole con i contorni viola.
Benny spalancò gli occhi,mentre la torcia illuminava altra carne avente delle ossa sotto che
la portavano verso l'esterno e diverse costole visibili.
La carne era piena di venature,macchie di sangue e alcune macchie viola sottocutanee che si
muovevano e si vedevano bene.
Dalla carne a volte usciva vapore viola,sfrigolante.
La torcia illuminò uno dei musi,che era simile a quello di un cane,nella parte frontale,con il pelo
all'inizio,il resto della testa glabro,coperto di macchie sanguinanti e venature.
La testa assomigliava ad un misto tra il cane e gli alpaca.
L'occhio che venne illuminato aveva un grosso iride viola fucsia e c'erano 2 iridi neri,che avevano
la parte più vicina fusa,tanto che sembrava una linea nera con 2 circonferenze alle estremità.
C'erano anche delle bolle viola.
Dalla creatura uscì un vapore viola fucsia luminoso.
"NO!"disse Benny che iniziò a correre con il fratello "SCAPPA!"
"HO PAURA!"disse il bambino correndo.
I 2 corsero mentre la nebbia luminosa invadeva la stalla,seguita da tentacoli eterici,viola
luminosi,simili a fruste irregolari e filamentose.
"VAI!"urlò Benny.
"HO PAURA!"disse Jack.
"CORRI!"disse il fratello maggiore.
"Oh mio Dio!"disse la madre andando verso di loro.
Benny superò il fratello che gettò il dinosauro e abbracciò la madre che si era chinata per prenderlo.
Benny si voltò "Mamma?
NO!
MAMMA!"
Dalla luce uscirono dei tentacoli che iniziarono a trapassare i 2 corpi che si illuminarono più volte
con flash viola,mentre i filamenti si dimenavano intorno e dentro di loro a grande velocità.
La madre urlò a squarcia gola,poi ci fu una forte luce bianca.
"Benny?"disse Nathan che uscì di casa e lo raggiunse "Benny?"
Il padre scese la discesa,mentre si udivano dei lamenti straziati della madre e del bambino che
emettevano versi distorti.
Nathan allentò il passo vedendo i 2.
"Oh ma che..."disse lui.
"No..."disse Benny.
"Mio Dio..."disse Nathan avvicinandosi,mettendosi la mano sinistra davanti alla bocca e
allungando la mano destra verso i 2.
"Oh cazzo..."disse Benny "Come…"
"Cristo..."disse Nathan.
"...è successo?"disse Benny.
Dai 2 corpi usciva fumo.
"Senti..."disse Nathan "...portiamoli dentro casa..."
La donna aveva 3 macchie di una sostanza gelatinosa in fronte e sul naso.
"...portiamoli in casa."disse Nathan.
Poco dopo il braccio con la mano fasciata della moglie pendeva dal bracciolo destro del divano.
Nathan mise una coperta sui 2,mentre Benny era dall'altra parte della stanza.
"Benny,chiama il 911."disse Nathan guardandolo "Chiama un'ambulanza."
"Si..."disse lui.
"Iiiii..."disse Teresa.
"Dai sbrigati!"disse Nathan "Parla con un operatore."
"Non c'è linea."disse lui "Non c'è proprio segnale!"
Nathan si avvicinò,mentre la moglie e il figlio,la cui mano sinistra toccava il dorso del
divano,emettevano dei versi deformati e disperati "Che vuol dire che non c'è segnale?
Dammelo subito,dai!"
La mano della donna continuava a tremare,mentre emetteva dei versi e dei gorgoglii.
Lavinia si diresse verso la stanza con gli avambracci messi in avanti e verso l'alto.
Aveva un rombo inciso al centro della fronte,con 2 linee che andavano in direzioni diverse,che
partivano dalla parte superiore e inferiore.
"Funziona adesso?"disse Benny.
"Solo un ronzio continuo...porca puttana!"disse Nathan.
"Te l'avevo detto papà,non c'è più segnale!"disse Benny.
"POSSIBILE CHE NON SI RIESCA NEANCHE A CHIAMARE..."disse Nathan.
"Papà,te l'ho detto!"disse Benny "Non c'è segnale!
Quindi che facciamo?"
Iniziarono ad udirsi strani suoni dal telefono.
"Qualcosa c'è!"disse Nathan "Per che si sente un suono!
Che possiamo..."
"Che facciamo?"disse Benny "Che cosa facciamo?"
"OH MERDA DI TELEFONO!"disse Nathan tirando l'oggetto contro un mobile.
Lavinia restò ferma all'entrata.
"Lavinia?"disse Nathan.
"Lavinia..."disse Benny.
"Amore,ma...che cosa ti sei fatta?"disse Nathan.
La ragazza vide il braccio della madre.
"LAVINIA?"disse Nathan.
Lei vide che la schiena della madre era piena di rughe incise nella carne deformata,che stava
ricoprendo anche parti del tessuto bianco del vestito che passava sulle spalle.
Al posto della scapola destra c'era il volto di Jack che usciva fuori dalla carne con cui era fuso.
Il bambino aveva la bocca aperta,l'iride degli occhi che emanava luce fucsia e sotto la pelle della
schiena della madre c'erano macchie di colore fucsia viola che si spostavano dalla schiena al volto
del bambino e viceversa.
Lavinia urlò a squarcia gola e si mise le mani sulla bocca.
Il giorno dopo la zona era avvolta in una leggera nebbia violacea semi trasparente,con dei vortici
trasparenti in alto che deformavano la vista dei rami degli alberi.
Nathan era in macchina e provava inutilmente a mettere in moto.
Lui indossava la camicia rossa,sbottonata e sotto aveva la maglietta grigia.
"Che cazzo,daiii!"disse Nathan che era arrabbiato ai limiti dell'isteria "Brutta macchina di merda
parti!
BRUTTA MACCHINA DI MERDA!"
Nathan afferrò il volante con violenza urlando ed iniziò a scuoterlo "BRUTTA MACCHINA DI
MERDA!"
Nathan iniziò ad urlare,colpendo il volante con le mani per 4 volte,poi continuò ad urlare colpendo
il tettuccio dell'auto con i pugni per 10 volte,poi riprese a colpire il volante per altre 12 volte
urlando,poi sferrò altri pugni al tettuccio e continuò ad urlare anche una volta che ebbe terminato.
Nathan scese e osservò l'ambiente,poggiandosi sullo sportello e mettendo la testa sull'avambraccio
sinistro,che iniziava ad avere la pelle biancastra.
Lavinia era in ginocchio e accarezzava la testa della madre con la mano destra.
Lei aveva il trucco nero sotto le palpebre e una lacrima le aveva lasciato una linea nera sulle
guance.
Il bambino emise dei versi gorgoglianti.
"È come se lo stesse assorbendo."disse Lavinia "Prova a riassimilarlo all'interno del suo corpo."
Benny era seduto su una poltrona poco vicino "Sta zitta dai."
"Shh,tranquilla."disse Lavinia "Shh."
I 2 continuavano ad avere convulsioni e a gorgogliare.
"Sono qui mamma."disse Lavinia mentre la madre emetteva un verso stridulo "Con te."
"Com'è possibile una cosa del genere?"disse Benny.
"È stato il meteorite."disse Lavinia "Modifica qualsiasi cosa,tutto quello che gli sta intorno."
"Non solo la materia."disse Benny "Il tempo anche.
È come...se lo distorcesse,cioè tipo vicino ad un buco nero,ok?
Per dire, quanto tempo siamo stati seduti qui?"
Lavinia sollevò la mano e portò via una ciocca di capelli alla madre.
"Quant'è passato da quando papà è andato alla macchina?"disse Benny.
La madre aveva un bozzo allungato alla base della guancia destra,che scorreva lungo il collo e vari
bozzi sul braccio destro,mentre la pelle era diventata pallida.
La donna iniziò a gorgogliare e a tentare di parlare.
"Non ce la faccio."disse Benny.
"Credo che stia provando a dirci qualcosa."disse lei.
"Che hai detto mamma?"disse Benny chinandosi in avanti,mentre la donna emetteva dei versi
simili ad un ringhio.
"No,è tutto inutile."disse lei alzandosi"Dobbiamo farci aiutare."
"No aspetta!"disse Benny allungando il braccio sinistro.
"Tu vuoi morire in questo posto del cazzo?"disse Lavinia che guardò il padre.
L'uomo guardò la donna e poi la figlia"La nostra...auto non...non è più con noi. "
"Che vuol dire che non è più con noi eh?"disse Lavinia.
"Qualcosa ha del tutto scaricato la batteria questa notte."disse Nathan "È probabile che sia la
stessa cosa che crea interferenza ai telefoni,al computer oppure..."
La donna continuò ad emettere versi gorgogliando.
"...forse c'è un campo elettromagnetico."disse Nathan.
"Ecco,mi credi adesso?"disse Lavinia.
"Io non ci capisco più niente va bene?"disse Nathan.
I 2 continuarono ad emettere dei suoni.
"Perché non la smettono di fare questi versi?"disse Nathan.
La donna iniziò ad urlare.
Le pustole sulla sua pelle iniziarono a muoversi e la carne a sfrigolare.
"Forse il problema è la luce del Sole,gli sta facendo male."disse Benny che si alzò e andò a chiudere
le tende più scure ed interne.
"Dobbiamo aiutarli."disse Lavinia.
"Aiutatemi a portarli di sopra."disse Nathan che prese un'altra coperta.
Nathan avvolse i 2 ed iniziò a salire le scale,tenendo le spalle della moglie,mentre gli altri 2
tenevano i piedi.
I versi che si udivano da sotto le coperte cominciavano ad essere disumani,simili a ringhi mostruosi.
La mano che penzolava dalle coperte tremava costantemente.
"Non è facile."disse Nathan "Li tieni?
Li tieni?"
"Si."disse Benny.
Lavinia aprì la porta di tegole di legno della soffitta,poi i 2 entrarono.
"Lavinia,il materasso a terra."disse Nathan e la ragazza mise in orizzontale il materasso opposto
alla scrivania.
I 2 avevano le convulsioni ed emettevano versi quando furono appoggiati.
Il bambino fuso nella schiena iniziò a piangere a squarcia gola.
Nathan si sedette di spalle e si mise le mani sulla testa.
La coperta venne tolta,rivelando che la pelle della madre era coperta da una sostanza bianca
flaccida.
La donna non faceva altro che tremare.
Il bozzo sulla parte bassa della guancia era grigio ed emetteva una sostanza resinosa
trasparente,mentre i bozzi sul braccio erano gialli.
Il volto del bambino sulla schiena era pallido,quasi grigio,con macchie nere su fronte,guance e sotto
la pelle degli occhi chiusi e della guancia sinistra c'era il colore viola fucsia che si muoveva ed era
visibile.
Il bambino continuò a piangere.
"Mamma..."disse Lavinia.
"Eeeeteeee."disse la donna.
"Siamo qui mamma"disse Benny "Riusciremo ad aiutarvi."
Sul collo della madre iniziarono ad apparire dei bozzi marroni su quello grigio.
Nathan si tolse gli occhiali e si mise la mano destra sul viso.
"Papàààà..."disse Jack che continuò a piangere e ad urlare.
"Sete..."disse la donna.
"Vuoi che ti porti dell'acqua."disse Lavinia.
"Siiiiiiii..."disse la madre insieme al figlio fuso con il corpo.
Nathan si mise la mano destra sull'orecchio sentendo il fischio,poi sentì un verso stridulo che fece
tappare le orecchie a Lavinia,poi si udirono altre urla mostruose.
"Sta succedendo qualcosa agli alpaca."disse Benny appoggiato al muro e con gli occhi arrossati.
Nathan si mise gli occhiali e si alzò "Voi 2 restate con Jack e vostra madre.
È tutto sotto controllo."
Lui guardò la donna che aveva delle convulsioni.
La guancia destra ora non aveva più il bozzo,ma delle venature scure,la base del collo e il petto
erano piene di bozzi grigi,con contorni viola e i bozzi gialli iniziavano vicino alla spalla.
Il seno destro della donna era fuso al pigiama blu del figlio,come anche la pancia.
Il braccio destro del figlioletto le usciva dal petto.
Nathan uscì sentendo le grida bestiali.
"Papà?"disse Lavinia.
Nathan scese al piano di sotto,aprì un armadietto a muro,prese un fucile ed iniziò a caricarlo "Figlio
di puttana!
Adesso lasci in pace la mia famiglia."
Lui si mise le cartucce nelle tasche "Adesso lasci in pace la mia famiglia!
Ne abbiamo già subite troppe.
Non ti sembra?!"
Le urla continuarono.
Nathan aprì le porte del fienile e rimase bloccato sentendo i lamenti e i versi mostruosi,poi avanzò
lentamente e quando guardò nell'apertura nel muro spalancò la bocca per il terrore,poi si coprì il
volto con l'avambraccio sinistro.
Davanti a lui c'era una grossa massa di carne piena di bozzi.
La parte centrale era la più alta e sulla parte sinistra aveva 2 bozzi vicini e davanti c'erano 2 lunghi
colli,con delle teste scheletriche,rinsecchite,con gli occhi incavati nelle orbite,poi,sulla parte
sinistra,che si allargava all'esterno c'era un altro bozzo,con una protuberanza appuntita leggermente
verso l'alto e verso la parte centrale,poi c'era un altro bozzo e in fine un'altra testa che era sul bordo
della massa sanguinolenta.
A destra aveva un'altra testa e dietro altre 3.
La parte più esterna dell'essere era del tutto sfatta,con molti tentacoli e zampe tentacolari,che in
alcuni casi ricordavano vagamente quelli degli animali,altre volte erano tentacoli cilindrici ricavati
dalle budella.
Sotto la carne della massa si potevano vedere macchie di colore in movimento.
"NOOOOOOOOOO!"urlò Nathan che puntò il fucile e colpì la massa.
Le bocche cominciarono ad emettere un fortissimo urlo stridulo,mentre i colli iniziarono ad agitarsi
come pazzi.
"NOOOO!"urlò Nathan sparando un secondo colpo e prendendo una zampa,poi ricaricò
ansimando,mentre l'essere emetteva versi disumani.
Una delle teste aprì le fauci sanguinanti verso di lui ed urlò.
"AAAAAAAAAHHHH!"urlò Nathan che sparò ad una testa facendola saltare.
Gli ridi neri,dentro uno degli occhi di una testa, si ingrandirono.
"NOOOOOOOOOO!"urlò Nathan che sparò all'altra testa e il sangue gli finì sul volto e nella
bocca "AAAAAAAAAAAAHHHHH!"
Nathan caricò il fucile,mentre le teste si muovevano,incluso il collo di quelle colpite che
spruzzavano sangue ovunque.
Nathan fece saltare le ultime 2 teste "AAAAAAAAAAAHHHHHHHH!
AAAAAAAAAAAAAAAAHHHHH!"
L'uomo mise il fucile in verticale,con il manico a terra,mise le mani sulla punta e chinò la testa in
basso "AH…!"
Nathan fece un passo indietro,piangendo,poi cadde seduto a terra piangendo e mettendosi le mani
sulla testa "AAAAHHH!"
L'uomo continuò a disperarsi e a piangere urlando.
Lavinia aveva portato una ciotola alla madre che beveva usando la lingua come fosse una bestia.
"Ha smesso,stop."disse Benny "Non spara più,spero stia bene."
Lavinia si mise la mano sinistra davanti agli occhi.
"Lui?"disse lei guardandolo "E noi stiamo bene?
C'è qualcosa che va bene?"
Benny guardò la schiena della madre.
La donna aveva il braccio sinistro del figlio che le usciva dalla scapola destra,la testa dalla scapola
sinistra e le gambe che le uscivano dalla vita.
"Io non ce la faccio più."disse Benny piangendo.
"Fameeee!"disse il bambino sulla schiena.
La madre iniziò a fare versi "Arne!..."
Lavinia si allontanò,mentre la madre continuava.
"Ho fameeee!"disse il bambino sulla schiena.
"Caarneee!."disse la madre.
"Falli smettere."disse Benny.
"Dobbiamo andarcene da qui."disse Lavinia "Stanotte."
Nathan,con il volto pieno di sangue,entrò nella soffitta.
"Papà?"disse Benny.
"Andate di sotto voi 2."disse Nathan.
"Ma..."disse Benny.
"Fate come ho detto Benny."disse Nathan.
"Che intenzioni hai?"disse Lavinia.
"Accudirli."disse Nathan.
"Stessa cosa degli alpaca?"disse Lavinia.
"Andate."disse lui.
I 2 restarono in silenzio per un po',poi Benny guardò la madre tremante.
"Vieni."disse Benny,mentre Lavinia singhiozzava "Hai fatto quello che potevi."
Benny le prese il braccio.
"Mi dispiace mamma."disse Lavinia alzandosi "Mi dispiace Jack."
"Ti voglio bene papà."disse Benny.
"Te ne voglio anch'io."disse Nathan.
I 2 uscirono.
"Teresa,amore mio...credimi ho cercato davvero la migliore via."disse Nathan "Shh..."
Nathan si avvicinò lentamente e le puntò il fucile alla testa,mentre lei iniziava a piangere,poi lui
posò il fucile e la baciò.
Staccando le labbra portò con se i filamenti di una sostanza biancastra con delle piccole parti viola
quando la luce ci passava sopra,poi la baciò ancora.
"Tu sarai sempre...la mia donna unica."disse Nathan "Adesso sai che cosa farò?
Adesso andrò fuori...e ti troverò qualcuno che può aiutarmi.
Te lo prometto.
E giuro che poi faremo quel viaggio di cui abbiamo sempre parlato.
Ok amore mio?"
Lui la baciò "Si,si.
Questo è ciò che faremo.
Porca puttana ecco cosa faremo.
Ci puoi giurare che lo faremo."
Lui uscì dalla soffitta "Eccome se lo faremo."
La jeep blu di Ward era alla destra di un'entrata rettangolare,preceduta da scale e con ai lati 3
colonne rettangolari,facente parte di un palazzo bianco.
Ward,con il giaccone blu,era seduto su una poltrona chiara ,con dietro un muro di mattoni.
La voce del sindaco si sentiva fin dal corridoio "MA SI!
NON ME NE FREGA NIENTE DI QUALCHE CAZZO DI CONTAMINAZIONE NELLA
FALDA ACQUIFERA!
I CONTRATTI SONO STATI GIÀ FIRMATI!"
Una donna di colore con giacca grigia e pantaloni grigi arrivò da lui "Prego,venga con me."
Ward si alzò.
Il corridoio era nero,le pareti verdi,tranne quella alle sue spalle,c'erano finestre rettangolari con
delle tende e dei mobili ogni tanto.
"Vuole un bicchiere d'acqua?"disse la donna.
"No,grazie."disse Ward che entrò nello studio "Anzi è questo il motivo per cui sono qui."
Poco dopo Ward uscì dall'edificio.
Alla sinistra dell'entrata c'era un pick up marrone.
Ward andò alla jeep e prese le chiavi.
"Ward."disse lo sceriffo che aveva sollevato un telo marrone con la mano destra,contenuto nella
parte posteriore del pick up.
Accanto a lui c'era un uomo che lo aiutava a sollevare il telo.
Lo sceriffo aveva il cappello fedora bianco e la divisa.
L'uomo aveva un cappello arancione,una giacca senza maniche chiara,camicia bianca e blu,jeans
blu e scarpe nere.
Lo sceriffo fece cenno a Ward di avvicinarsi con l'avambraccio e la mano destra "Vieni qui un
secondo."
Ward si avvicinò.
"Conosci Jake?"disse lo sceriffo indicando l'altro uomo "Diglielo."
L'uomo sconvolto indicò il telo con l'avambraccio destro "Ho trovato questi dai Gardner.
Guardi."
Lo sceriffo tolse il telo e scoprì delle carcasse sanguinolenti e deformate che fecero spaventare
Ward.
"Oh...oh mamma..."disse Ward.
Una delle carcasse scarnificate,sanguinolente,aveva un'iride nero che copriva la parte inferiore
dell'occhio.
La maggior parte delle carcasse sembravano spellate.
C'era anche il gatto deforme coperto di sangue e altri animali deformati.
"Ma che gli è successo?"disse Ward"Sono...bruciati."
"Non so che dire."disse lo sceriffo "Jake dice che li ha trovati ammucchiati come se stessero
scappando da qualcuno o qualcosa.
C'è qualche...qualche uccello,un coniglio, un gatto del cazzo..."
"Sembrano ustioni da radiazioni."disse Ward.
I 2 restarono bloccati.
Ward vide spaventato che l'occhio di uno degli animali era attaccato a 2 corpi diversi.
La notte seguente la tv era accesa,con le figure geometriche sullo schermo distorto.
Nathan si sedette sconvolto sulla poltrona.
Aveva il viso pulito,ma la maglietta sporca.
"Sta buono."disse la voce di Lavinia che proveniva da fuori della casa.
Benny illuminò l'interno del fienile con una torcia.
Un albero alle sue spalle aveva molte foglie rosa.
Lavinia arrivò con il cavallo bianco che non camminava volentieri.
"Che hai adesso?"disse Lavinia "Vieni.
Prendi i finimenti."
"Beh,io...ehm..."disse Benny "...è molto buio la dentro,io..."
"E quindi?"disse Lavinia.
"Adesso vado a prenderli."disse Benny.
"Benny fa...fa attenzione."disse Lavinia "Non voglio perdere anche te."
Benny entrò nella sella"Sanguisuga.
Orecchio d'agnello.
Lebbrosa incantatrice."
"Culo piatto."disse lei ridendo,poi si mise davanti al muso del cavallo.
Dentro l'occhio destro nero del cavallo apparve una piccola massa di colore viola fucsia.
Benny avanzò nell'edificio.
"Cometa."disse Lavinia al cavallo che si agitava.
"Non guardare."disse Benny "Non guardare."
Il cavallo provò a mettersi su 2 zampe diverse volte spaventato.
"Whoa!"disse Lavinia "Buono bello.
Buono."
Benny prese la sella.
Il cavallo iniziò a spaventarsi seriamente.
"Cometa!"disse Lavinia "Sta calmo.
Buono."
Benny la toccò spaventandola.
"Cazzo,Benny,mi hai fatto venire un infarto."disse Lavinia.
Il cavallo si agitò.
"Sta buono Cometa!"disse lei "Dai.
Cometa."
"Che ha che non va?"disse Benny.
"Non c'è niente che non va,Benny,con Cometa."disse Lavinia "Non devi assolutamente avere
paura..."
Il cavallo diede una strattonata e corse via.
"CAZZO!"disse lei "No!…
TI PREGO COMETA!"
Il cavallo non si fermò.
Lavinia si mise le mani tra i capelli "Cazzo!"
Benny gettò a terra la sella.
"A quanto pare ce la dobbiamo fare a piedi."disse Lavinia.
"Col buio?"disse Benny "Per quasi 20 chilometri di boschi?"
Si udì un ululato provenire dal pozzo.
L'erba del prato era fucsia violacea.
"Sam?"disse Benny sentendo il verso e correndo verso il pozzo "Sam?"
"Ma che fai adesso?"disse Lavinia che prese la borsa a terra e gli andò dietro"Dobbiamo andarcene
subito!
Benny?
Benny!
Sei matto?..."
Lui illuminò l'interno del pozzo,che aveva dei mattoni che sporgevano formando degli appigli.
"Forse è ferito."disse Benny.
La torcia illuminò l'acqua che era quasi tutta coperta da una sostanza viscida resinosa e marrone.
"Resisti bello!"disse Benny che iniziò ad entrare nel pozzo.
"Che fai adesso?"disse Lavinia.
"Non possiamo lasciarlo qui."disse Benny.
"Ma ti sembra il momento?"disse Lavinia.
"Non posso non farlo."disse lui "Lo metterò nel cesto e tu lo tiri su."
"No,Benny..."disse lei.
Lui scivolò,ma si tenne al bordo del pozzo.
"Cazzo!"disse Lavinia "No,dammi la mano.
È solo un cane.
Ti prego, dammi la mano."
"Ci vorranno soltanto 2 minuti."disse Benny.
"Benny!"disse lei.
Lui iniziò a scendere.
"Che schifo!"disse lui "C'è una puzza atroce di cadavere qua sotto!"
Il ragazzo illuminò il basso tossendo "Sam?"
Si udirono altri ululati.
"Almeno sbrigati."disse lei disperata.
Lui illuminò il fondo "Ah...vedo qualcosa muoversi."
Si udì il forte fischio.
"Che cos'è?"disse lei "Lo riesci a vedere?"
Il fondo si illuminò di luce viola fucsia e dei tentacoli energetici uscirono fuori dalla sostanza.
Lavinia si mise la mano destra sugli occhi.
"NO!"urlò Benny "NO,NO,NOOOO!"
"No!"disse Lavinia.
Il ragazzo provò ad arrampicarsi,mentre i tentacoli eterici viola luminosi si avvicinavano e la luce in
fondo diventava sempre più forte come il fischio.
"AAAAHHH!"urlò lui.
"Nooo!"urlò Lavinia "SALI!"
"GLI OCCHIALI!"disse Benny che si mise gli occhiali neri per non essere accecato e guardò in
basso"NO!…
AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHH!"
Sul fondo c'era una massa di luce tentacolare che si contorceva,poi ci fu un flash verde luminoso e
la massa di luce lo avvolse tornando viola e lo trascinò in basso mentre urlava.
"NOOOO!"urlò Benny che scomparve.
"No!"disse Lavinia piangendo "Benny noooo!..."
Il padre la afferrò con il braccio sinistro,facendola urlare, e la portò verso la casa.
Lui aveva i lati della mascella e del collo arrossati.
"Eccoti!"disse Nathan "Ti ho cercata dappertutto cazzo!"
"Lasciami!"disse lei piangendo.
"PENSI CHE IO POSSA FARE TUTTO DA SOLO EH?"disse Nathan trascinandola.
"NO!"disse Lavinia "LASCIAMI!"
"È QUESTO NO?"disse Nathan "IO NON HO CAPITO CHE COSA È SUCCESSO AL VECCHIO
CONCETTO DI TEAM CAZZO!
ALMENO ORA POSSIAMO FARE INSIEME,PER UNA VOLTA,IL BENE DI VOSTRA
MADRE?"
Lui la portò nella casa e le fece salire le scale,arrivando al secondo piano.
"Papà!"disse lei "Mi stai facendo male!"
Lui si fermò mentre la ragazza piangeva.
"Io..."disse lui "Io...non sono così...
No sono...non sono un mostro.
E non sono come mio padre.
Ok?"
"Ti prego non farmi entrare li dentro adesso."disse lei piangendo.
Si udì un ringhio provenire dalla soffitta.
"Ti prometto...che farò tutto quello che vuoi e...le parolacce non le dirò più."disse lei.
Lui la guardò con rabbia.
"E pulirò la mia camera..."disse lei.
"Beh,come dico di solito,si,siamo una famiglia noi."disse lui.
"No..."disse lei piangendo.
"E se c'è una cosa che le famiglie fanno...è restare unite."disse lui che tolse il lucchetto dalla
porta di legno e la spinse dentro "E adesso...nutri tua madre!"
Lui chiuse la porta con il lucchetto.
Lavinia iniziò a battere contro la porta "Papà ti prego!
PAPÀÀÀÀ!"
Lui scese le scale.
"TI PREGO!"disse Lavinia piangendo "Ti prego!
PAPÀ!"
Sulle coperte,messe sul materasso,c'era il volto della donna,poggiato con il mento sull'oggetto.
Il volto aveva le orbite scavate e gli occhi del tutto bianchi.
Dalla testa partiva un lungo collo cilindrico nero,diretto all'indietro.
La macchina dello sceriffo,con a bordo Ward, era sulla strada ed entrarono in una zona di nebbia
che aveva delle macchie viola appena visibili.
"Guarda."disse lo sceriffo che vide il cavallo correre dalla parte opposta della strada.
"Questo è il cavallo di Lavinia..."disse Ward.
Lo sceriffo accelerò e accese le sirene.
Nathan era nel salotto e versava da bere in 2 bicchieri,mentre la tv era accesa.
Portò uno dei bicchieri verso il comodino alla destra del divano e lo posò "Amore,ho messo il tuo
film preferito."
Nathan si sedette barcollando "Lo so che è questo...Dal Profondo del Cuore.
Senti... dopo...Roma,il Colosseo...beh...che dici di... Corsica...Malta...le isole greche?"
La tv si riempì di immagini distorte e un colore viola.
"Le isole greche sono bellissime."disse Nathan.
Nello schermo viola apparve una sagoma indistinta.
"PAPÀ!"disse Lavinia colpendo la porta e piangendo "TI PREGO!"
Lavinia si allontanò,mentre si udivano suoni strani,poi si voltò mettendosi le mani sulla testa e la
mano destra su naso e bocca.
"Lavinia!"disse una voce femminile del tutto distorta e quasi irriconoscibile.
Lei guardò davanti a se e rimase paralizzata.
Il corpo della madre era mutato divenendo simile ad un ragno senza peli.
A parte il volto,il resto del corpo era di colore scuro.
Il collo cilindrico era collegato ad una grossa gobba,da cui partivano 2 gambe.
Vicino all'attaccatura della gamba sinistra c'era la testa del bambino con accanto 2
protuberanze,simili a scapole,dirette verso l'esterno.
Il volto del bambino era diventato grigio,gli occhi erano fucsia,con l'iride nero,le guance piene di
vene rosso scuro e sotto c'era del colore che si muoveva come anche ai lati della testa.
La parte superiore della testa aveva anche diversi bozzi.
Alla sinistra del volto del ragazzino c'era la gobba,piena di bozzi e venature rosse.
Poco dopo le 2 scapole c'erano altre 2 zampe,simili in tutto a quelle di un ragno e poi le gambe del
bambino che pendevano da dietro.
L'essere si mosse rapidamente,producendo scricchiolii continui, e il volto della madre le arrivò
vicino alla faccia.
La parte bassa del volto era piena di sangue.
"LAVINIAAA!"urlò la creatura e la ragazza urlò a squarcia gola.
"LAVINIA!"disse il volto del bambino,producendo una voce mostruosa insieme alla madre.
La macchina della polizia arrivò alla cas scesero.
Lo sceriffo portò il fucile "Non si sa mai."
I 2 bussarono alla porta scorrevole.
"Signor Gardner?"disse lo sceriffo.
"Lavinia?"disse Ward bussando.
Nathan arrivò tremando,barcollando e grattandosi gli avambracci.
"Oh cazzo."disse lo sceriffo che lo vide.
"Che c'è?"disse Ward.
Nathan aprì le porte "È lei...
Il tossicologo."
"Sbaglia,l'idrologo."disse Ward "Senta,noi...siamo venuti per vedere se va tutto bene."
"Che carino che è."disse Nathan che parlò piagnucolando con un'espressione
triste"Abbiamo avuto ore difficili sa?"
La macchina,il telefono...il wi-fi.
He he,la vita nella natura he he!
Venite.
Teresa sarà contenta di vedervi."
Nathan andò verso il salotto,mentre i 2 restarono in sala da pranzo.
Lavinia era a terra "Mamma io..."
"Ho fameee!"disse la creatura con voce distorta,poi le si mise sopra e le mise il volto vicino al
suo"Ho fameee!"
"Mamma!"disse Lavinia piangendo "Mamma!"
"Fame,famee!"disse la creatura che le attaccò la faccia alla sua,leccandola.
"Cos'ha al braccio?"disse Ward.
"È solo allergia."disse Nathan grattandosi l'avambraccio sinistro.
"Dov'è sua moglie?"disse Ward.
Nathan si voltò a guardarlo e poi indicò il divano vuoto "È la."
"E il resto della famiglia dov'è?"disse Ward.
"Sono tutti qua."disse Nathan indicando la sala con l'avambraccio destro "Ogni giorno uniti.
Che?
Teresa dice: "Eccetto Benny".
Benny...vive nel pozzo adesso."
In quel momento si udì il verso e l'urlo di Lavinia.
"Oh Cristo..."disse lo sceriff corsero di sopra.
"Un drink?"disse Nathan "Io ne voglio uno."
La creatura emise dei versi.
"NOOO!"urlò Lavinia "NON FARLOOOO!"
"LAVINIA!"disse Ward che tentò di aprire la porta a spallate.
"Ward spostati!"disse lo sceriffo che sfondò la porta con il manico del fucil entrarono,ma
rimasero bloccati nel vedere l'essere che sollevò la testa e urlò.
"NOOOO!"urlò Lavinia "MAMMA PER FAVORE!
TI PREGO MAMMA!"
Lo sceriffo si nascose dietro una colonna e Ward si accostò al muro.
"NOOOOO!"urlò Lavinia.
Nathan entrò con il fucile "Togliti."
La creatura urlò e lui sparò facendogli esplodere il cranio e macchiando
tutta la parte destra del volto di Lavinia con del sangue rosato.
La ragazza iniziò a piangere,mentre la creatura cadeva a terra.
Nathan si avvicinò alla testa sul dorso puntando il fucile.
"Paaapààà..."disse la testa che ancora parlava e aveva il colore che scorreva sotto la pelle.
Lui sparò e poi rise istericamente "Non era la mia famiglia."
Nathan andò via.
"Papà!..."disse Lavinia tossendo.
"Cazzo."disse Ward soccorrendola "Lavinia!
Su alzati,vieni.
Ecco.
Brava.
Ok ok...perfetto,si sistemerà tutto,io..."
Ward guardò il corpo deformato a terra.
"Cazzo!"disse lui "Ci penso io,ci penso io.
Ti porto alla macchina della polizia,ok?"
Ward portò la ragazza in braccio fuori di casa,seguito da Nathan,poi scese le scale esterne.
"Ok,ci siamo."disse Ward.
In quel momento si udì il suono stridulo e dei tentacoli viola fucsia luminosi uscirono dal
pozzo,attaccati ad una zona centrale di luce e rimasero minacciosi oltre il bordo emettendo un suono
stridulo.
Per un momento ci fu anche una linea di luce rosso arancione.
I tentacoli di luce divennero più lunghi e contorti.
Ward e Nathan rimasero bloccati.
Nathan,che era ancora sul pavimento prima delle scale,aveva delle venature rosse sulle guance.
"Questo colore..."disse Nathan che puntò il fucile.
Ward fece dei passi avanti,ma i tentacoli si allungarono e alcuni arrivarono a strisciare a terra.
Lo sceriffo vide che Nathan aveva puntato il fucile "WARD!"
Ward si chinò e lo sceriffo sparò alla schiena di Nathan trapassandogli il
petto.
"NO!"urlò Ward,mentre Nathan cadeva a terra.
"NOOOO!"disse Lavinia ,mentre il colore tornava nel pozzo,lasciando fumo fucsia.
Lo sceriffo rimase scioccato.
"PAPÀ!"disse Lavinia che andò a soccorrere il padre "Hai sparato a mio padre!
Guarda!
Perché l'hai fatto?
Papà!"
Lei lo coprì con il giubbotto nero,mentre lui osservava la mano sinistra insanguinata.
"Bellissimo."disse Nathan sorridendo e vedendo lo strano colore del sangue "Come i fiori."
"Papà adesso ti aiutiamo..."disse Lavinia piangendo "Ci aiuti,vero Ward?"
Lo sceriffo parlò alla radio "Qui Charlie 1-7.
Ho un codice 33.
Ho un codice 33."
"No...no..."disse lei mentre Nathan moriva.
Lavinia iniziò a piangere "Ti prego,non lasciarmi!
Papà?
Papà?"
"Non c'è segnale,dobbiamo andarcene da qui."disse lo sceriffo scendendo i gradini.
"Nessuno se ne andrà da qui."disse Lavinia "Nessuno di noi perché...quella cosa... non ...ci lascerà."
"Dai alzati."disse Ward "Lavinia,ora niente ce lo impedirà,quindi adesso andiamo..."
In quel momento si udì il fischio e poi un rombo simile ad un verso mostruoso.
I 2 si voltarono verso il bosco a sinistra.
"Che cavolo era?"disse lo sceriffo.
"Credo provenisse dalla casa di Ezra."disse Ward.
"Non possiamo lasciarlo qui in zona Ward."disse lo sceriffo "Dammi una mano."
"Lavinia vieni."disse Ward allungando la mano destra.
"Ormai non vengo con voi."disse Lavinia.
"Ti prego no."disse Ward "Mi dispiace,ma non puoi rimanere qui."
Lei guardò il padre "Io vivo qui."
"Tornerò per te,chiaro?"disse Ward "Tornerò per te."
Ward si allontanò.
Lavinia mise la testa sul petto del padre.
I 2 si diressero verso la casa di Ezra che aveva le luci circolari esterne accese.
"Niente."disse una voce cupa e distorta proveniente dalla casa "Niente.
Nulla.
Niente!"
Lo sceriffo puntò il fucile.
"Niente."disse la voce.
"Ezra?"disse Ward puntando una torcia intorno a se.
"Freddo e bagnato."disse la voce.
"Ezra sei li dentro?"disse Ward.
"Ma brucia."disse la voce.
"Vado a vedere."disse lo sceriffo.
"Va bene."disse Ward.
"Succhiare la vita da ogni cosa."disse la voce.
Lo sceriffo entrò.
"Tutto deriva da quella roccia."disse la voce.
"Ezra?"disse lo sceriffo che lo vide seduto di spalle su una sedia e senza cappello.
"Vive nel pozzo."disse la voce registrata su dei nastri "È cresciuto li dentro."
"Ezra?"disse Ward.
"Ha avvelenato ogni cosa."disse la voce.
I 2 videro che Ezra era morto,rinsecchito,con le orbite scavate.
Aveva una croce rossa al centro della fronte.
"Facendo mutare ogni cosa."disse la voce "E ricreando creature simili al mondo da cui proviene.
Quelle che conosce bene.
Sapevamo che sarebbe successo.
E non possiamo andarcene."
"Cristo santo."disse lo sceriffo.
"È ormai in ogni cosa che vive."disse Ezra "Poi tutti abbiamo bevuto l'acqua."
Ward guardò i video che mostravano l'esterno tramite delle telecamere e vide che le luci venivano
come offuscate da un'ombra.
"È diventato forte dentro di loro."disse la voce.
"Sceriffo?"disse Ward.
"Si è nutrito di loro."disse la voce "È venuto dalle stelle."
"Questa viene..."disse lo sceriffo guardandolo da vicino.
Sotto la croce al centro della fronte c'era una macchia fucsia che si muoveva.
"...dove le cose non sono come da noi,però adesso sono qui."disse la voce.
L'ombra nei video raggiunse la casa e ci furono dei flash fucsia,poi lo schermo mostrò una sagoma
nera,simile a 2 punte curve che avevano la parte iniziale larga e poi si stringevano
leggermente,continuando verso l'alto con quelle dimensioni.
Le punte erano storte,piegate leggermente verso l'interno e verso l'alto.
La base su cui poggiavano aveva la parte a destra più alta di quella a sinistra.
"È soltanto un colore."disse la voce"Ma brucia.
Succhia e brucia."
Dalla testa di Ezra uscì una forte luce fucsia che iniziò a diventare sempre più forte.
"SCERIFFO!"urlò Ward correndo fuori "VIA!"
"Esso...brucia."disse la voce registrata.
I 2 uscirono e camminarono in un'atmosfera violacea,poi il ramo di un albero afferrò lo sceriffo,che
era dietro Ward, e lo sollevò.
L'uomo sparò e il fucile cadde a terra insieme al cappello.
"SCERIFFO?"disse Ward raccogliendo il fucile "Sceriffo?"
Ward guardò in alto e vide dei rami che si erano attorcigliati sulla parte bassa del corpo dello
sceriffo come dei serpenti.
Gli alberi erano del tutto privi di foglie e il tronco era ricoperto di bozzi,il tutto immerso in una
nebbia violacea fucsia.
Lo sceriffo guardò giù e un ramo gli si conficcò in testa,dall'alto,uccidendolo.
Ward corse via,arrivando di nuovo nella proprietà di Nathan.
Passando vicino ad un albero questo allungò i rami inferiori verso di lui leggermente,mentre i
tronchi si riempivano di macchie fucsia luminescenti.
Ward si fermò vedendo Lavinia davanti al pozzo da cui usciva luce fucsia.
"Lavinia?"disse Ward che si avvicinò.
Sul tronco dell'albero alla loro sinistra si formò una lunga linea informe fucsia e i rami si mossero.
"È bellissimo."disse lei.
Ward le mise la mano destra sulla spalla sinistra.
Lei si voltò con gli occhi chiusi,poi li aprì,mentre una lacrima scendeva dall'occhio sinistro.
L'iride dei suoi occhi divenne viola fucsia luminoso,come il simbolo al centro della fronte.
Il colore le passò sotto la pelle sulla fronte,sulle guance,nel collo e poi cominciò ad entrare nella
mano di Ward i cui occhi divennero della stessa luminosità di quelli di Lavinia e dello stesso colore.
Ward spalancò gli occhi per il terrore.
Dagli occhi e dal simbolo in testa di Lavinia uscì un flash di luce bianca fucsia.
Ward ebbe una visione.
Vide una dimensione scura,con una massa informe di vari colori.
La parte a sinistra in alto aveva una punta,grigiastra informe,poi si curvava verso il basso fino a
diventare quasi orizzontale e aveva delle macchie verdi e dei bozzi sul bordo che erano viola
acceso.
La parte a sinistra era del tutto informe e anche la parte sotto a destra.
La sostanza aveva delle zone verdi,in alto,al centro,macchie viola sparse e si contorceva
continuamente.
La sostanza emise un flash fucsia,poi dalla zona centrale si staccarono delle macchie fucsia
evanescenti di sostanza trasparenti dirette in grande quantità verso l'esterno.
Ward vide una forte luce,poi vide una stretta gola rocciosa con la luce che entrava nella spaccatura.
Nella gola c'erano pareti filamentose dello stesso materiale eterico fucsia
rossastro,trasparente,che andavano da una parte all'altra della spaccatura.
Le pareti della gola erano piene zeppe di tentacoli marroni che uscivano dalla roccia e si
contorcevano continuamente,poi c'erano anche dei tentacoli più grandi,in minoranza,che erano
curvi verso il basso e sembravano fissi.
Oltre la gola c'era una vallata marrone,con 2 grossi tentacoli fissi,che andavano verso l'alto e poi si
curvavano in basso.
La valle era piena delle macchie eteriche viola rossastre che si trovavano ad una certa distanza le
une dalle altre e il suolo era pieno di tentacoli in movimento.
Da un buco nel terreno strisciò fuori un tentacolo bianco,con delle linee circolari sul dorso che lo
facevano somigliare ad un verme,mentre un altro entrava nel suolo alla sua destra.
Alla destra del primo tentacolo c'era una grossa placca ossea nera,con i bordi luminescenti di colore
viola,che era curva verso l'alto e sembrava una gigantesca costola.
Alla sinistra del tentacolo c'erano altre 2 placche ossee identiche puntate verso la gola.
Poco oltre c'erano 6 placche ossee identiche,3 puntate a destr sinistra,parallele.
Un tentacolo bianco stava strisciando sulle placche ossee a sinistra e poco oltre ce n'erano altre 3 a
sinistra,mentre a destra c'era un pilastro di roccia,obliquo,piegato a sinistra e rettangolare.
Poco oltre c'era un'altura,simile ad una torretta o una montagna che aveva la parte bassa ad
imbuto,con delle punte rocciose alla base,dirette verso l'alto e verso l'esterno,poi c'era una linea di
luce verdastra e la protuberanza di roccia proseguiva informe verso l'alto,con delle punte verso
l'esterno a destra.
La cima aveva la parte a sinistra più alta di quella a destra e quella a sinistra aveva la superficie
curva.
Sulla cima c'erano 2 punte curve dirette verso l'alto,di cui quella a sinistra era più alta di quella a
destra e più piegata verso il centro dell'altra.
Sulle 2 punte c'erano delle macchie di luce verdastra e sul monte,che era disseminato di
tentacoli,c'erano delle linee di energia fucsia.
Oltre il monte c'erano delle collinette da cui uscivano dei pilastri o monti storti,piegati da una parte
o dall'altra.
Alla sinistra della montagna con le 2 punte c'era una protuberanza rocciosa irregolare,piena di
bozzi,con la cima che aveva varie punte informi,poi,sempre a sinistra e più vicina alla piccola
montagna c'era un'altra protuberanza rocciosa,con un pilastro roccioso cilindrico che andava verso
l'alto a sinistra,verso la cima c'erano 3 pilastri,di cui quello al centro era il più alto, e alla destra di
questo pezzo di roccia verticale ce n'era un altro in parte staccato e in parte attaccato.
Alla destra della montagna c'erano altre alture con pilastri in cima.
Il cielo era rosato,con un cerchio nero,con i bordi pieni di macchie viola,da cui partiva una luce
rosata e una sostanza eterica biancastra informe che riempiva tutto il cielo.
Ai lati della cima del monte apparvero i 2 occhi di Lavinia e il simbolo sulla cima si illuminò di
luce fucsia diventando il simbolo sulla testa della ragazza.
"AAAAAAAAAAAAHHHHH!"urlò Ward che cadde a terra all'indietro.
Il ragazzo si guardò la mano destra e vide che l'erba si muoveva e che dal terreno uscivano
centinaia di piccoli tentacoli bianchi e sottili che emettevano un suono simile a quello delle larve.
Lavinia chiuse gli occhi luminosi.
I tentacoli tentarono di avvinghiarsi intorno alla mano di Ward ma lui ritrasse il braccio
mettendoselo sul petto,come anche l'altro.
Lavinia alzò la testa verso l'alto,mentre il colore continuava a scorrere sotto la pelle del suo collo.
I tentacoli viola luminosi emersero dal pozzo e poi si formò un tornado viola fucsia,mentre le
macchie informi nell'aria iniziavano a dirigersi verso di esso.
Il vento provocato dal tornado riempì l'aria di fili d'erba e foglie,facendo tremare leggermente il
suolo.
Il simbolo sulla testa di Lavinia si illuminò di energia bianca.
Il tornado aveva la parte che usciva dal pozzo più luminosa.
Le luci blu della macchina della polizia formarono 2 fasci di luce roteante.
Lavinia allargò le braccia verso l'esterno,tenendole puntate verso il basso,si voltò verso il tornado
viola e le alzò verso l'alto.
Il tornado si piegò verso destra nella prima parte,poi andava a sinistra,salendo in cielo e poi
andava su dritto entrando dentro una spaccatura circolare,luminosa.
Intorno alla spaccatura c'era una coltre di vapore e nuvole circolare,simile ad un uragano fucsia
viola.
Lavinia alzò la testa verso l'alto e venne disintegrata a partire dal braccio destro,fino al sinistro.
"LAVINIA!"urlò Ward.
La parte destra del volto del ragazzo venne tirata verso il basso,senza lacerare la carne,ma formando
come una macchia tirata e informe,mentre lui si metteva a 4 zampe per alzarsi.
Una volta a 4 zampe la parte sinistra del suo volto fu tirata verso il basso,mentre la parte della
camicia sulla schiena andò verso l'alto,formando delle punte in continuo cambiamento,poi Ward si
alzò,ma a terra rimase un suo riflesso trasparente,staccatosi dal suo corpo,poi Ward cominciò a
camminare verso la casa a fatica,mentre le sue braccia venivano sdoppiate e i loro lineamenti
allungati,come se lasciassero delle scie nell'aria.
Ward entrò a 4 zampe nella sala da pranzo che era immersa nella luce viola e nel vento.
"No Jack!"disse una voce distorta proveniente dal salotto.
"Tocca a Jack."disse una seconda voce distorta,quasi meccanica.
"No,oggi tocca a Lavinia."disse la voce di Jack del tutto deformata.
"No,io credo sia sotto shock."disse una voce vagamente simile a quella di Teresa "Che importanza
ha quanto ci vuole?
Guardalo bene."
Sentendo le voci Ward si diresse verso la sala dove era il divano,trovando Nathan seduto mentre
guardava la tv.
Gli occhi di Nathan erano pieni di colore viola e sulla fronte,sulla parte destra, aveva una grossa
pustola,poi c'era una linea di pustole più piccole che andava verso il basso passando sulla tempia e
finendo vicino allo zigomo,mentre in alto superava la grossa pustola e andava sulla testa e
all'indietro.
Nathan parlò con una voce indefinibile,in parte maschile e in parte femminile "Mi guardi le
gambe?"
L'uomo voltò la testa verso Ward.
La parte sinistra del suo volto aveva la guancia piena di pustole e anche alcune zone della fronte
avevano i bozzi.
" SEI MORTO NATHAAAAN!"urlò Ward terrorizzato.
"Non è un grosso problema."disse Nathan con una voce quasi da neonato "Che hai adesso?"
In quel momento,la luce viola,accecante,quasi bianca,che entrava dalla finestra alla sinistra di
Nathan, produsse un flash luminoso e sul divano apparvero tutti i membri della famiglia che lo
fissavano.
"Ward?"dissero tutti con voci da bambini"Ward?
Ward?
Ward?"
"Vieni con noi."disse Lavinia.
"La cena è a tavola."disse Teresa.
"Era impaurito e poi ringhiava."disse Jack la cui voce iniziò a distorcersi "Gli ho visto tutti i denti!"
Un altro flash di luce li fece svanire.
Nathan si alzò rapidamente dalla sedia,muovendosi nella maniera più dinoccolata
possibile e lasciando delle macchie nell'aria con i suoi stessi lineamenti.
"Però!..."disse una voce mostruosa che poi divenne quella di Nathan "...una volta riscaldate..."
L'uomo camminò verso Ward ondeggiando da una parte all'altra,come un pendolo,mentre i
lineamenti della sua testa si allungavano a sinistra,formando un filamento nero e informe.
"Chi è quello?"disse la voce di Teresa.
"NON C'È SEGNALE!"disse una voce distorta e disumana.
"Che vuoi?"disse Ward indietreggiando "CHE VUOI?"
"PAPÀ!"disse la voce di Jack.
"VOGLIO INTERNET,È CHIARO?"urlò una voce distorta da bambino.
Nathan afferrò Ward,spingendolo contro la parete,poi lo spinse contro il corridoio che portava verso
la cucina,facendogli sbattere la testa e facendolo cadere a faccia in avanti.
"Ward."disse una voce femminile.
Nathan gli afferrò la gamba destra,provando a trascinarlo,ma Ward si voltò e gli diede un
calcio,facendolo voltare e facendolo cadere sul tavolino,poi aprì la botola sul pavimento e scese le
scale.
Il ragazzo chiuse la botola,mentre Nathan ci si metteva in ginocchio sopra,cominciando a colpire
l'oggetto con le mani in maniera isterica,folle,veloce e continua.
La casa iniziò leggermente a tremare,mentre da fuori venne un rumore fortissimo,simile ad un
fischio,che fece tappare le orecchie a Ward,che scese le scale,mentre tutta la sua schiena veniva
tirata.
Nathan continuò a colpire il pavimento con le mani sempre più istericamente e velocemente.
Ward si mise accanto ai vini,con le mani sulle orecchie,un'espressione di dolore in faccia e i
contorni del suo braccio sinistro venivano tirati a sinistra.
Nathan continuò a colpire ferocemente il pavimento,mentre i contorni della cantina si deformavano
e il suono aumentava.
Ward cadde in ginocchio,mentre il contorno sinistro della sua bocca veniva tirato verso il
basso,deformandosi.
Le bottiglie esplosero tutte insieme,Nathan alzò la testa,aprì la bocca e dai suoi occhi e bocca uscì
una fortissima luce bianca.
Fuori iniziarono di nuovo a formarsi le colonne bianche,il cielo divenne dello stesso colore del
giorno,poi della notte,con una velocità estrema,si formarono colonne energetiche degli stessi colori
dell'arcobaleno,mentre il cielo passava dall'azzurro al nero istantaneamente,poi la colonna andò
verso l'alto,lasciando il pozzo e tutto divenne bianco.
Poco dopo,Ward,che era coperto di polvere,uscì dal suolo,spostando i resti delle tegole di
legno,accanto a dei massi bianchi,camminò per un terreno grigio,pieno di sassi,con un'atmosfera
piena di fumo e nebbia,passando vicino ai resti di una mano carbonizzata e rinsecchita che aveva
una fede al dito,poi raccolse la bussola di Lavinia fermandosi un momento.
Il ragazzo guardò il pozzo,sul cui bordo mancavano dei mattoni,poi chiuse gli occhi e guardò in
alto.
Dal cielo si vedeva che in mezzo al bosco ora c'era una circonferenza grigia senza più ne
vegetazione ne alberi e che emetteva fumo.
FINE FLASHBACK
Ward,al tramonto,era sul bordo di una diga.
Alle sue spalle c'era la zona piena d'acqua,mentre davanti c'era una valle di boschi,colline e alberi.
Dietro di lui,oltre il lago artificiale,c'erano delle colline con delle case.
Indossava un giaccone marrone,con una sciarpa nera intorno al collo,camicia azzurra,jeans blu e
scarpe nere.
Si portò alla bocca una sigaretta,che teneva nella mano destra.
Ward aveva un registratore nella mano sinistra che avvicinò alla bocca"Spero che il lago che
formerà la diga di questo posto...sia veramente profondo.
Però anche fosse...non berrò l'acqua.
Soltanto pochi tra noi oggi ricordano i giorni strani di quel tempo.
Ciò che ha toccato questo luogo non può essere qualificato o capito dalla scienza umana.
Che cosa sia,Dio solo lo sa.
In termini di materia suppongo che la cosa che ho visto sia un gas,ma obbediente a leggi che non
sono quelle del nostro cosmo.
Non è il frutto dei pianeti e dei soli che splendono nei telescopi e nelle lastre fotografiche dei nostri
osservatori.
Non è un soffio dei cieli di cui i nostri astronomi misurano i moti e le dimensioni e neppure di
quelli che giudicano troppo vasti per essere misurati.
Era soltanto...un colore... venuto dallo spazio…
Un messaggero di mondi la cui esistenza stordisce il cervello e intorpidisce le membra con gli abissi
che apre davanti ai nostri occhi terrorizzati."
Ward mise l'oggetto nella tasca dei pantaloni ed estrasse dalla tasca del giaccone la bussola di
Lavinia che aprì e guardò,poi la rimise in tasca,dopo di che fumò e gettò la sigaretta nell'acqua.
Il ragazzo andò via mentre alle sue spalle volava l'insetto uscito dal pozzo.
