- Nilah mi ha esposto quanto successo. Avete svolto un lavoro da manuale, ma se non appianate le divergenze non sarete mai al massimo della potenzialità. Kai'Sa e Akali, voi dovreste saperlo meglio di chiunque altro.
Magnifica, una paternale di quelle solide, di quelle che servono sicuramente a risolvere le situazioni districate e complesse. Vada a quel paese, per quanto mi riguarda Kassa Din è l'unico che riesce a far perdermi le staffe pure più di Akali. Tra me e la ragazza è risolto adesso e dovremmo concentrarci su quisiti di maggior importanza, come per esempio lo smembramento tattico dei vari membri della mia squadra. Dobbiamo arrivare ad un accidente di accordo, altrimenti non sloggio da qui. Sta finendo in caciara con la gioia travolgente che rimarca ancora e ancora le proprie gesta come fosse stata l'unica protagonista, Sona che sta impazzendo perché non riesce a focalizzarsi su un singolo suono e ognuna distratta da qualcos'altro, purché non sia il filo conduttore principale. Ahri prende in mano la situazione, attirando su sé gli occhi dei partecipanti trasformandosi nell'alter ego stellare e splendendo assai più del necessario.
- Esibizionista!
Il disappunto di Rakan nasce dal fatto che sia stato privato del ruolo di primo attore. La mossa della nove code è stata ottima e adesso siamo con le pupille diligentemente puntate sopra lei. Il luogotenente Sarah, che adora definirsi in tale maniera dirimpetto all'amica codata, intercede per la vastaya per evitare un putiferio. L'opinione comune è di riassemblare il mio gruppo e di tagliare Akali come co-capitana della squadra al momento. Rell è la prima a protestare affermando che spezzare il legame tra me e la mia migliore amica sarebbe un torto alle guardiane, una reazione totalmente briosamente inaspettata da me che son la sua referente. Ekko e Sona favoriscono l'ideologia di Rell, Nilah pregusta il preludio della sfida che sembra stia per arrivare. Sona assieme a Quinn sta cercando di placare le acque e Xayah, valutando la situazione generale, propone alla controparte dalla gemma rosacea di scommettere un'ultima volta sulla nuova generazione di guardiane cosa che, con riluttanza, Ahri e la propria seconda in comando accettano. Senna bussa alla porta con delle scatole di spaghetti a portar via preparate da Bill per rinforzarsi, con l'esagerato trambusto non mi ero accorta dell'uscita della cannoniera. Akali guarda la socia con la bava alla bocca, come se fosse un manicaretto gigante di oltre un metro e mezzo. L'appetito smorza quasi completamente gli accesi animi e la fame che ci attanaglia, anche se notte fonda. Quasi però, perché Ahri continua ad esaminare il documento portatoci da Kassa con genericità, finché non s'infastidisce e perde per un attimo la propria compostezza. Una piccola deformazione in quel suo alone di attillata perfezione estetica, deve aver letto qualcosa che non si aspettava, tanto da sconvolgerla e senza essere vista da nessuna tranne che da me dato che tutte sono prese dalle bacchette ricoperte di spaghetti caldi, passa prontamente un dito intriso di energia stellare sul foglio. Intenzioni sconosciute e poco chiare, lascio correre perché sarebbe ipocrita da parte mia smascherare un segreto quando non ho riferito a nessuno dell'incontro con la traditrice. Segreti, segreti e ancora segreti, se usciremo da questa ciclica convinzione sarà già troppo tardi. La notte s'inoltra ed a fine pasto viene portato in sala un televisore provvisto di fotocamera esterna, quest'ultima per il momento spenta e collegata ad un computer portatile. Kassa Din avvia un programma per generare una stanza virtuale e in men che non si dica decine e decine di volti appaiono ricoprendo un piccolo quadratino dedicato, con lineamenti provenienti dai quattro angoli del mondo, di ogni sesso ed età, alcuni simili e altri molto diversi, qualcuno lo riconosco dalle immagini buffe che circolano sul internet. Parecchie lingue si sovrappongono e la caciara non concede di cogliere mezza frase di senso compiuto, un fischio digitale riprodotto dal magnate li ammonisce e li riporta al contegno. Il signor Din usa il microfono, tenendo disattivata la fotocamera e asserendo un prologo della riunione in inglese, ripetendo la piccola introduzione a chi ha accettato di essere parte integrante dell'assemblea internazionale in lingua cinese, in russo, in spagnolo, in tedesco e infine in credo quello sia pashtu. I restanti diplomatici si sono avvalsi dei propri traduttori per comprendere le parole appena pronunciate. Terminato il benvenuto, egli silenzia l'audio in uscita per chiedere a Shen di accompagnare le SG nella sala adiacente per rimanere con me, Akali, Ahri e Xayah, le Guardiane capitane. Con somma serietà chiede a ciascuna di noi se siamo predisposte a cambiare definitivamente la storia del pianeta e, disorientandomi con una lusinga inconcepibile per uno del suo stampo, si rivolge a me in una prassi pressocché affettuosa, paterna, domandandomi se sono pronta. Quindi è questo che stiamo decidendo, di rivelarci al mondo per come siamo, niente nascondigli o identità celate e pur di condizionare la mia risposta mi ha chiamata "figlia" con diciassette anni di ritardo, di forzata convivenza. Da quanto ne so, non sono una ragazza nata a Valoran City e alla mia nascita son stata abbandonata prima di essere censita. Kassa Din mi ha trovato per caso, quando uscendo dalla biblioteca universitaria mi ha sentita piangere in un sacchetto della spazzatura. Allora il suo impero finanziario era un dimesso negozio di compravendita di libri e tomi rari, di prime edizioni introvabili e articoli analoghi. Era conscio del fatto che non era adatto a essere padre, non aveva né tempo né una famiglia. Ha provato a cercare la famiglia d'origine dalla quale provenivo e inseguito al fallimento del proponimento originale, mi ha portato alla centrale di polizia per affidarmi ai servizi sociali ed entrare nel sistema di adozione statale. Eppure mi ha tenuto con sé, non che mi abbia rapito, tuttavia ha passato l'inferno pur di tenermi, tra legali, avvocati e processi, ciò lo ha costretto ad espandere la propria attività assumendo molti rischi, come perdere il lavoro sognato da una vita di studi e abbandonando molti progetti universitari, dando però involontariamente il via a quella che sarebbe diventata Kassa Exploration Company di oggi, un'azienda multimilionaria che finanzia esplorazioni e musei dispersi nel mondo. Quando i soldi e di conseguenza il tempo da poter dedicare a una neonata erano molto oltre la sufficienza ottenne l'affido e mi affibbiò il nome Kai'Sa, un gioco di parole, come piace tanto a lui per dire "pura". Pensare però che tale incipit sia l'inizio di una grande storia di Amore padre-figlia è un errore, Kassa Din come ammesso da lui stesso non è adatto ad essere padre. Provava e prova più amore per la filologia e per la linguistica che per me, cosa che per una bimba fino ai sette od otto anni esercitava pure un certo fascino. Oltre ad avermi appassionato alla lettura, mi farciva la testa di sogni e di fiabe sulle terre dell'antica Persia, di storie su dei ed eroi con templi costruiti sulle coste delle città di Agrigento o dei pericoli della sterminata giungla indiana. Storie che mi venivano narrate molto poco dal vivo visto che era sempre disperso in qualche posto sperduto, la maggior parte delle volte l'unico indizio che avevo era che si trovasse sul pianeta Terra. Per una bimbetta era bello immaginare un moderno Indiana Jones in giro nei meandri sperduti, ma la verità è che era la convinzione di una ragazzina per combattere la solitudine. La cosa triste è che non rammento un singolo momento in cui mi abbia chiamata figlia, o dove mi abbia mai dato il bacio della buonanotte, neanche una singola carezza. Potevo avere tutto a livello materiale, per esempio laddove chiesi un cane per tenermi compagnia in sua assenza e s'ingegnò a prendermi un intero canile, senso della misura livello rasoterra. Inoltre, non mi ha mai fatto mancare nulla, non badando a spese per la mia istruzione e per la cura della mia persona in toto, di questo posso solo che baciargli i piedi e gli sono davvero grata, ma avrei preferito avere qualcosa in meno, piuttosto che imparare a coesistere con il permanente senso di abbandono. L'unico ad occuparsi materialmente di me era Shen, vecchissima conoscenza di Kassa risalente ai tempi del liceo e rimastogli un fedele amico anche dopo gli studi. Intorno ai nove anni presi, con uno slancio enorme di coraggio, ed usai senza aiuto di alcuna sorta la bicicletta senza rotelle e mi sparai pedalando a velocità folli nella discesa della tenuta in campagna lunga non tre, non quattro, ma ben due metri! Per una nanerottola com'ero l'impresa era paragonabile alla scalata del monte Everest. L'incidente contro l'ulivo nel terreno in fondo alla discesa mi è costato una sbucciatura al ginocchio e Shen è corso subito a medicarmi, passandovi sopra il disinfettante che non brucia e tagliando i cerotti in formine carinissime per alleggerirmi il dolore. Ma il mio grande desiderio era avere una mamma con cui confidarmi nei giorni duri o nei segreti intimi e forse è stato il desiderio di avere un'amichetta al di là delle mura della mia noiosissima vita ad indurre la costruzione del veloce legame con Akali, che aveva il problema opposto al mio: la mancanza di un padre. Seppur diversa era simile a me in qualche modo. Insieme ci sentivamo complete, perché sapevamo le difficoltà emotive con cui dovevamo fare i conti ogni istante della nostra vita. Kassa Din mi ha salvata, certo, ma non so se valeva davvero la pena di salvare una vita vuota e priva di affetto. Le forze e la gioia di vivere sono riapparse quando Lux e la Prima Stella mi hanno benedetta con il potere delle Guardiane, nominandomi capitana di una squadra. Avevo ottenuto delle responsabilità, avevo ottenuto uno scopo e giurai solennemente che non mi sarei mai sottratta ai miei compiti di Guardiana Stellare. Ora quell'uomo, quello stesso uomo che non ha provato neppure a far realmente parte della mia vita mi chiama "figlia", ora vuole il mio appoggio. Bene, voglio fidarmi delle sue perbene intenzioni e quell'appoggio che cerca lo avrà perché non mi tirerò indietro nel proteggere qualunque persona esistente, buone o cattive che siano, perché fa parte del mio credo, nondimeno non sarò la sua marionetta dopo aver marcito anni nella solitudine. Perché dovrei sgretolare i macigni che ha posizionato per separarci, non vi è motivo per cui dovrei accoglierlo nel cuore come padre.
- Sono pronta, Kassa Din.
Come sospettavo quel Kassa Din lo ha sconfortato, ne ero certa. Non lo compiacerò e giammai gli darò la soddisfazione di chiamarlo padre. Sono grata che mi abbia procurato pasti di prima scelta tutti i giorni e di avermi assicurato un tetto sicuro sopra la testa, nonostante ciò ragiono sul fatto che una famiglia al completo sarebbe stata un'esperienza preziosa, l'avrei preferito al vivere nello sfarzo valente molto più dei risparmi di una vita di una qualsiasi persona. Con la mia risposta è arrivato il momento e pregherei affinché Lux sia con me per guidarmi come la prima volta se servisse a portarla qui. L'uomo in stanza con le quattro capitane me compresa apre le danze smutando il microfono e avviando la webcam. I rappresentati del genere umano con a lato le bandiere che ritraggono i Paesi coinvolti nelle proprie stanze del potere rimangano sbigottiti alla veduta delle Star Guardian. L'agitazione viaggia alla veloce della luce stellare e contagia gli spettatori presenti che stanno realizzando in brusco modo che la trasmissione non si tratta di una frode, di un falso. Qualcuno mette in dubbio la veridicità delle Guardiane e Akali palesemente in fibrillazione per dare vanto dell'io da prescelta della luce esce dalla finestra, la stessa da dov'era entrata Seraphine poche ore fa e sopraggiunge in pochi secondi presso le istituzioni dei governanti scettici per far ritorno qui subito dopo. Quel che vedono è reale e soprattutto è incomprensibile, lo è per me che sono dentro questa storia figuriamoci per loro. Ahri se la ride sotto i baffi per i vezzi che la televisione sta trasmettendo, invece Xayah è solo tediata e stufa di aspettare. Sebbene la pagliacciata innecessaria, la mia migliore amica è troppo immatura per poter interagire direttamente con decisioni di questioni globali, così come lo sono io. La codata si fa avanti e sollecita il signor Din affinché possa tradurre per lei, cosa che l'uomo accetta servilmente. L'atteggiamento e i movimenti sono cambiati, come fosse passato da capo a maggiordomo. La prima informazione che divulga Ahri è il luogo preciso da dove stiamo trasmettendo per risparmiare lavoro a chi sta tentando di localizzare l'indirizzo rete del dispositivo con l'ausilio di ingegneri informatici o parti poco lecite. Ottima mossa nove code, due piccioni con una fava, è riuscita ad attirare l'attenzione, situazione a lei familiare e facilmente gestibile ed ha sottilmente inteso che chiaramente è meno sprovveduta di quanto appaia. La discussione prosegue con interminabili domande e richieste su cosa siano i poteri delle guardiane, sul loro funzionamento, sulle forme di energia. Praticamente siamo delle armi a piede a dar retta alle illazioni e quel che è peggio è che camuffano gli interessi economici con il finto buonismo di voler capire la nostra natura per migliorare la società e la qualità di vita. Tra i pochi che stanno in silenzio ad ascoltare vi è il sindaco Jarvan, che è in mondovisione perché la città assaltata è sfortunatamente quella di cui detiene le chiavi. La piumata ribelle si sta spazientendo e mette a tacere il brusio spaccando con un pugno il tavolo di mogano pesante al centro del vano. Mi alleno spesso e volentieri con Xayah, ma in un vero combattimento non avrei possibilità di sopraffarla in alcun contesto, altro che litigi con Akali.
- Voi umani assetati, avidi di conoscenza e capaci di sterminare milioni di innocenti per i diritti su qualche kilometro di terra.
Qualcuno storce il naso sentendosi chiamato in causa dalla provocazione della ribelle, però nessuno interrompe il discorso della guardiana tradotto nella forma più fedele possibile.
- Esistono infiniti altre stelle oltre al sole con altrettanti pianeti e satelliti. L'universo pullula di vita, di luce in fattezze di meraviglie ed orrori per le quali non avete inventato parole adatte a descriverle. Credete di essere speciali?
Kassa è titubante a tradurre un messaggio simile, malgrado ciò è costretto sicché chi comprende le affermazioni di Xayah senza supporto linguistico sta in fermentazione. Io e la mia migliore amica siamo inquiete, quelle della vastaya piumata son frasi forti che se fraintese possono finire per scatenare reazioni ben più gravi di qualche incomprensione. Stabilire una connessione telepatica con Xayah sta avendo pochi risultati, mi ha tagliata fuori con estrema sicurezza e arroganza, spero che la ragazza stia attenta e sia cauta in quel che dice, confido nella sua capacità di giudizio e di calcolo. Son fedele alla mie due mentori, ma sembra che stia dichiarando guerra alle nazioni compartecipanti e non sarebbe assolutamente una mossa saggia. In seguito all'esposizione del proprietario di casa i volti infastiditi e provocati dei personaggi su schermo reggono il silenzio, con Jarvan che suda freddo e si allarga il colletto della camicia per dar modo alla pelle di traspirare un attimo. Qualcheduno ha reazioni contenute rispetto alle relative controscene, però ciascuno di loro ha in mente la stessa, identica domanda: qual è il prezzo che richiede la portavoce delle Guardiane Stellari in cambio della conservazione del pianeta. La capitana l'ha combinata grossa, serve un deus ex-machina ora per riprendere in mano la situazione ed evitare che degeneri precipitosamente.
- Non avete capito nulla di quel che ha detto il piccione.
- Ti secco subito cagna!
La risposta a denti stretti di Xayah alla volpe indica il limite di sopportazione quasi sconfinato.
- Siamo dalla stessa parte. Quel che voleva dire è che sono in gioco forze e potenze talmente immense ed estreme da far impallidire il più poderoso dei vostri ordigni. Le scale di grandezza sono infinitesimamente titaniche se paragonate alla dimensione umana.
Indorare la pillola per evitare ulteriore malcontento non serve a granché, ne so poco e niente di relazioni internazionali, ma non è necessario un genio per comprendere che le implicazioni e le decisioni politiche che verranno intraprese oggi influenzeranno la vita di miliardi di persone. La mia alta speranza è che questo cambiamento sia solo che in positivo. La discussione va avanti per ore e il sole sta sorgendo ed a questo ritmo non troveremo mai un accordo, tenendo presente che è parecchio difficile moderare una conversazione di circa duecento persone. Inaspettatamente il sindaco di Valorant City si espone per cercare di dare un punto fermo ad un congresso alla deriva.
- Signore e signori, mi appare chiaro che non arriveremo mai ad un punto in comune adesso. Ebbene, offro un passo verso il futuro e soluzione. Tra tre mesi a partire da oggi ognuno di voi è invitato a Valoran City per visionare la proposta di rendere la mia città uno Stato indipendente, come unica casa ufficiale sulla Terra per qualsivoglia Guardiana.
- Signor Lightshield si rende conto che se assecondassimo quest'assurda richiesta Valoran City avrebbe una risorsa militare ed energetica illimitata?
Akali irrompe nella discussione e da che stava sopita per metà sul divano, ora pare sveglissima.
- Non siamo armi, siamo persone! Abbiamo prestato un giuramento per salvare l'universo, non per uccidere o dominare!
Il primo cittadino ripete il gesto di allargarsi il colletto per dar respiro al collo e per placare gli animi.
- Controllo, controllo. Non è mio intento privatizzare il potere delle Guardiane. I legali a mia disposizione sono già all'opera per presentare la richiesta. Per il momento chiedo basso profilo e poca partecipazione mediatica finché non vi sarà nulla di ufficiale. Tre mesi signori, non un giorno di più. E per il bene degli svariati popoli, mi attendo una risposta decisa.
Un oratore nato, solo il politico poteva fare nella vita e le frasi concise del sindaco Jarvan mettono fine alla scalata in purgatorio che la videochiamata internazionale stava diventando, pertanto infine uno ad uno i vari reggenti abbandonano la stanza virtuale. Lux, proteggeremmo il mondo anche per te. Kassa Din inchioda noi capitane che non vedevamo l'ora di andare a rilassare un po' i muscoli, domandando se per noi è possibile incontrare il sindaco sta sera stessa previo il consenso delle compagne rimaste di là ad annoiarsi, supponendo ordunque che era già programmata come azione, che truffaldini. Akali è oltre ogni margine di tolleranza e prendendosela con la Prima Stella scaglia con forza un kunai che s'infilza con forza nella parete proprio dietro il signor Din, sfiorandogli l'orecchio con quel suo impeto inatteso e bestemmiando contro la Prima Luce. È furiosa, intrappolata in una fitta foresta di rabbia e costernazione, chiusa in gabbia dall'essere considerata come nulla di più che un animale da allevamento, un fenomeno da circo da adulare in caso di vittoria o da incolpare in caso di sconfitta. Il mio volerla portare all'equilibrio e alla calma ha ottenuto effetti opposti, istigando in lei ulteriore stizza. L'evia oscurità di Akali, che nutriva Fiddlesticks e che è stata soppressa e rischiarita poco tempo fa, soggiorna tuttora in minima parte nella ragazza che fortunatamente non si è lasciata influenzare sotto quel punto di vista. Le urla della mia migliore amica sono appoggiate da una Xayah particolarmente sbilanciata per essere una menefreghista, compiacendo la stessa natura incline ad emanciparsi dal tener celate le nostre identità, rimanendo fedeli solamente a noi stessi e sotto sotto pure io condivido lo stesso principio. Comunque ne parliamo con le squadre e sentiamo l'opinione di ciascuno, attenzionando le statistiche che tirerà fuori da Tacker la cara Orianna.
Tutto intorno a me è nero, sto precipitando e con me numerose persone con una bocca oscurata abbastanza larga da ricoprire l'intero viso. Che spettacolo agghiacciante ed è niente confrontato a quando in piena depravazione si mordono l'un l'altro strappandosi la gola a vicenda avvalendosi di quella enorme grotta piena di zanne. Il sangue pittura di rosso lo sfondo dapprima scuro. Non sembra affatto un sogno e qualvolta provo a chiudere gli occhi per sfuggire in qualche maniera allo smembramento di massa, una musica angosciante riecheggia nella testa esortandomi a guardare e godermi la mia ultima veduta. Al momento cruciale in cui una delle bocche si accorge della mia esistenza e mi punta, ogni cosa si dissolve e ritorna il silenzio e l'oscurità. Vedo me stesso da fuori, devo avvicinarmi e raggiungermi per recuperare il mio corpo, non prima che due lame sbucate dal nulla mi trapassano il costato impedendomi di riallacciarmi al mio io fisico. Disperato e senza alcuna via di fuga noto che le lame si direzionano verso di me, l'altro me e distinguo un essere diverso dai demoni che attaccarono Valoran City, eppur molto più inquietante se fosse possibile. Un essere che fa di quelle lame le sue stesse braccia o che si diramano da esse, avvolto in una nuvola di tetro fumo. Se è un volto o una maschera non è chiaro, mancano troppi componenti anatomici per dedurlo, l'unico aspetto visibile sono gli occhi ricolmi di luce spettrale. Una visione da paranoia.
- Alex sveglia. Hai le palpitazioni.
- Nocturne… Ho avuto un sogno strano, ma non ricordo che "Nocturne".
Mi dispiace, non so di cosa tu stia parlando.
- Ora che ci penso, durante l'attacco di due giorni fa nei pressi dell'ospedale un uomo è sparito e sono apparsi dei demoni. Che ha detto quel tizio? Igazia attente… Icathia forse. Icathia attende.
- Stai subendo situazioni stressanti, devo avvertire la mia capitana e ispezionare nuovamente gli effetti che l'energia stellare sta avendo sul tuo fisico e sulla tua mente.
- Tranquilla Ori. Sarò io stesso a parlarne con Ahri o con la chioma rosa. Grazie lo stesso.
Perdo tempo al telefono e non faccio troppo caso all'orario, dovrei alzarmi e preparare il pranzo, tuttavia io non ho fame e la ballerina non mangia di base. Confrontando le notifiche del telefono vi sono un paio di messaggi dalla chioma rosa e una chiamata persa della nove code, di mio padre o di Loris nemmeno l'ombra. Se esco, Orianna mi blocca e chiamare una delle due guardiane capitane non porterebbe ad alcun vantaggio.
- Orianna, perdonami. Stare assieme alle tue compagne ti rende felice vero?
- Nell'oltre il 99% dei casi.
- Che ne dici se ne chiamassimo una, così stiamo in gruppo e non ci annoiamo? Un pizzico di gioia non farà del male a nessuno.
A risposta positiva non perdo tempo e compongo subito il contatto di Nilah, la ragazza dagli atteggiamenti meccanica è più prevedibile del previsto. Per il pranzo è meglio cucinare qualche cibo a lunga cottura, così da tener impegnata l'ospite per un bel po' di tempo. Il pollo arrosto nel libro delle ricette riporta tre ore di tempo per essere preparato, pasto perfetto mentre informo la seconda invitata cercando di stregarla alludendo a della carne cotta, sottolineando che è Orianna a cimentarsi nella preparazione. Nocturne. Risuona nella mente quella parola, chiederò alla guardiana che sta per arrivare se ne sa qualcosa. Le lancette dell'orologio scorrono e non mi separo dal telefono nemmeno per un secondo, pregando che arrivi una chiamata da mio padre da un momento all'altro ed ora che vi faccio caso, la ballerina è trasformata da quanto ha messo piede vicino al mio condominio, sempre pronta a qualunque necessità presumo dato che, tecnicamente, sta svolgendo una missione assegnatale. Silenziosa e massara lentamente sorvola sulle cause che la portano a me concentrandosi sulla riuscita del pranzo. Il tacchettio per le scale rintrona tra i gradini e preannuncia l'arrivo di una terza compagnia, Nilah è arrivata. Apro e la trovo parata alla porta con quel sorriso giocondo che non svanisce mai e in tenuta da SG. È come se l'appartamento in cui vivo si sia adattato ad essere una sorta di motel ad affitto giornaliero per guardiane da poteri sconosciuti. A differenza della ballerina, la ragazza sorridente ha la sottoveste verde acqua, spalle denudate fino all'avambraccio e uguale solfa per quanto riguarda le cosce svestite per metà. La faccio accomodare e veniamo servite da Orianna che versa una porzione, seppur modesta, per sé. Le due lunghe code dei capelli si fondono e sono legate da un grosso cilindro dorato all'altezza dei glutei e da un pendaglio alato color bianco rifinito di biondo metallo appena sopra la nuca. Peculiare è la sfera di cristallo allacciata al fianco sinistro, che risalta appena Nilah si stiracchia sulla sedia, avrà fatto le ore piccole. Rimane piacevolmente colpita da quanto si stia sforzando l'amica perché esca un pranzo perfetto. Il pollo è uscito molto ben cotto, rosolato al punto giusto e con una piccola dose di rosmarino e spezie che rendono colorato ed insaporito il pasto.
- Non ci credo. Orianna che cucina e mangia? Seraphine aveva ragione. Gioia e giubilo!
La citata è troppo concentrata sul pollo per replicare risposta alla collega guardiana.
- Vedo che ti stai riprendendo bene Alex, ti serviva qualcosa?
Dritta al punto spoglia dei soliti e noiosi preliminari di inizio conversazione, zero preamboli. Una parola tira la successiva e senza neanche accorgermene le ho racconto delle mie disavventure a cui presta particolare ascolto con il consueto riso di cui è posseditrice. Le riassumo la catena di vicissitudini degli ultimi giorni e sento di star scaricando un grande peso di dosso. A differenza della ballerina, per la quale provo un debole di tipo fraterno, Nilah suscita una sensazione dissimile alla stessa che si prova quando ci si confida con un'esperta di psicologia, senza sentirsi giudicati. L'esperienza da SG delle Guardiane con cui ho avuto a che fare fino ad ora sono una minima parte di Nilah, che trattiene gli sbagli per non interrompermi. Sbadigli dettati dalla stanchezza, non dalla noia. Orianna si diletta a lavare la teglia che conteneva il pollo estraniandosi interamente dalla conversazione. Rimarco molteplici volte la preoccupazione della scomparsa di mio padre, perdendo fiducia ogni minuto che passi perché torni a casa. Una volta concluso sia il fiato che il soliloquio Nilah brilla e impartisce alla collega di non riferire alla capitana Xayah quanto sta per fare.
- Vuoi trovare tuo padre? Kai'Sa sta mane ha letto la lista delle persone ufficialmente scomparse. Salta su, ti porto da lei.
Oh che bello! L'ennesimo passaggio a titolo gratuito sui cieli di Valoran City. La mia schiena prima o poi si rivolterà e non mi darà modo di alzarmi dal letto. Sarà un problema del me futuro, per ora devo trovare papà. Mi aggrappo alle spalle di Nilah e schizziamo verso le nuvole, fra tutte le stelle che glorificano Valoran City lei è sicuramente la più veloce.
