Premessa: Dopo la terza stagione di Lucifer e la seconda di Good Omens.
Due settimane da quando Chloe vide il viso bruciato di Lucifer.
Roma. Mattina. Bar vicino alla biblioteca del Vaticano.
Seduto al tavolino fuori il bar, l'ansia di Aziraphale cresceva minuto dopo minuto. Sperava infinitamente che Chloe lo potesse aiutare. Neanche il caffè che riteneva delizioso, con I vari dolci lo avevano rasserenato. Proprio con un cornetto alla crema quasi si stava strozzando quando vide Chloe. Lei procedeva con passo sicuro verso la porta della biblioteca in Vaticano, dove Aziraphale vide attenderla il prete Kinkey. Cercando di pulirsi dalle briciole del cornetto, l'angelo si alzò in piedi muovendo le mani in aria.
Chloe si bloccò, vedendo il tempo fermarsi intorno a lei. Aziraphale capì che era terrorizzata da come si guardava intorno. Con passo svelto si diresse da Chloe, facendole vedere le ali d'angelo, dicendole con un enorme sorriso
"Chloe non devi avere nessun timore. Io sono l'angelo Aziraphale…"
Chloe lo fissò con attenzione
"...capisco che ultimamente ti senti confusa e senza risposte. Ti assicuro che lui…"
Aziraphale indicò padre Kinley bloccato come tutto
"...non può essere un buon chiaritore…"
Aziraphale congiunse le mani
"...ti chiedo solo del tuo tempo. Se non dovessi convincerti giuro che non ricorderai il nostro incontro, continuando come sempre"
Titubante, Chloe accettò seguendolo al tavolino del bar.
Un'ora dopo.
L'angelo riuscì nel chiarire a Chloe molti punti oscuri su Lucifer, mostrandogli anche delle immagini e video in una specie di tablet del paradiso. Scoprendo Chloe con sua grande sorpresa che dopotutto non le faceva paura la versione bruciata di Lucifer.
Aziraphale inoltre spiegò a Chloe la gerarchia in paradiso
"...come detto, esiste la famiglia specifica di Dio nostro padre che creò con la Dea. Poi c'è la nascita miracolosa di suo figlio Jesus. Quest'ultimo, Jesus, un autentico vero Dio più del padre. Come dettoti, il fu Samael oggi Lucifer, odiava l'impianto da caserma militare del paradiso…"
Chloe annuì positivamente, continuando nel mangiare il terzo tramezzino al prosciutto, ritrovando grazie a Aziraphale la fame dopo giorni di stomaco chiuso
"...Samael voleva qualcosa di più familiare. Come sai lui fallì per aver usato la spada. Invece Jesus riuscì usando il dialogo. Dopo la famiglia ci sono io con tutti gli altri in paradiso. Non siamo figli naturali di Dio padre. Siamo stati creati da DNA che Dio prese da altre realtà. Io ad esempio sono per metà originario della realtà delle fate…"
Aziraphale era felice quando trovava qualcuno di così attento e ricettivo come Chloe, continuando con la speranza
"...spero di averti chiarito tanti dubbi su Lucifer, allontanandosi da gente come padre Kinkey"
Chloe inghiottì il boccone in bocca, dicendo all'angelo, visibilmente molto più serena
"Si Aziraphale, devo proprio ringraziarti. Ti confermo che finalmente sono più tranquilla. Sono anche consapevole che devo tornare da Lucifer per scusarmi. L'avevo giudicato troppo in fretta, come tutti…"
Chloe ricordò
"...ma mi dicevi che abbiamo due problemi in comune"
Aziraphale annuì positivamente, iniziando con raccontargli la sua amicizia con il demone Crowley. Le varie peripezie. Il precedente re dell'inferno che cercò di fare un apocalisse. Lucifer che lo scoprì, uccidendo quel re deposto. Aziraphale continuò con la questione dell'arcangelo Gabriele
"...possiamo dirlo era il capo della parte più burocratica del paradiso…"
Facendo sorridere Chloe al racconto dell'amore che l'arcangelo provava per Belzebù, rappresentante dell'inferno. Il fatto che con Crowley avessero aiutato i due ad essere felici. Infine Aziraphale rivelò a Chloe la sua decisione di accettare la proposta di Metatron, un vice di Dio, per prendere il posto di Gabriel
"...credevo veramente di poter dare il mio contributo. Lasciai la mia libreria a Londra, gestendo tutto l'angelo Muriel. Lasciai anche Crowley che mi aveva confessato di amarmi…"
Chloe appoggiò la mano destra sulla sinistra di Aziraphale che era appoggiata sul tavolino del bar, perché vide in quell'angelo una profonda tristezza
"...in paradiso grazie a qualcuno scoprii che era tutto un piano di Metatron…"
/ inizio ricordo di Aziraphale /
Erano settimane che Aziraphale non si specchiava. Aveva perso la voglia di farlo perché era certo di trovarsi decisamente cambiato. Cambiato come gli dicevano quasi tutti. Gli ripetevano che sembrava avesse perso la sua luce. Lui era certo che fosse perché la sua luce era Crowley.
Proprio quel giorno dopo l'ennesimo angelo che entrato nel suo ufficio gli aveva detto che era proprio spento, Aziraphale si diresse in bagno per specchiarsi. Quello che vide per lui fu sconvolgente ma anche giusto in un certo senso. Lo specchio sopra il lavandino mostrava un angelo ingrigito. I capelli erano scuri e l'aspetto generale era di una lampada spenta. Delle voci lo tolsero dalle sue considerazioni. Aprì appena la porta del bagno del suo ufficio. Vide Metatron in piedi. Di fronte a Metatron, sempre in piedi c'era Jesus.
Aziraphale sentì Jesus dire a Metatron con la solita calma che distingue il figlio di Dio
"Mio caro Metatron sono arrivate a mio padre Dio alcune notizie su di te poco piacevoli. Dimmi, vero o non vero che vuoi creare un secondo avvento?"
Aziraphale notò che Metatron era piuttosto agitato, rispondendo a Jesus solo con lo scuotimento della testa, cosa strana per Aziraphale visto che lo stava progettando. Jesus continuò sempre con calma
"Una bugia. Non andiamo bene. Ancor peggio, non immagini la sorpresa mia e di mio padre, sapendo che un certo Metatron abbia scelto il sostituto di Gabriele senza consultarsi con noi …"
Aziraphale vide Jesus fare un passo in avanti mentre Metatron arretrò
"...cosa che non sarebbe un male, avendo scelto un angelo che può dirsi la quintessenza della bontà…"
Aziraphale si sentì onorato della definizione
"...Metatron come puoi averlo fatto. Che delusione. Cercare di creare un secondo avvento dopo che mio padre lo vieta da sempre…"
Nuovo passo in avanti di Jesus che portò Metatron con le spalle al muro
"...quindi mio caro Metatron ci sei ricaduto. Troppe volte ti sei reso colpevole di tentare di creare un nuovo avvento con te come protagonista"
Aziraphale era più che sorpreso, vedendo Metatron come riprendere un minimo di coraggio, dicendo con rabbia a Jesus
"Tuo padre doveva permettere a me di creare…"
Metatron indicò Jesus
"...un salvatore. Mi tolse dal progetto in modo indegno"
Aziraphale vide la luminosità di Jesus aumentare, dicendo con voce più potente
"Tu volevi creare un tiranno, per combattere il paradiso…"
Jesus tornò normale, continuando a Metatron
"...nella grande bontà di mio padre Dio, visto il tuo tradimento dopo che molte volte sei stato perdonato per voler creare un tuo personale avvento, tranquillo non avrai la morte, ti comunico questa sentenza. Tu come i tuoi complici in questa creazione di un avvento fuorilegge. Sarete privati della memoria per essere posti nel purgatorio"
Metatron rise nervosamente, dicendo
"Chi dovrebbe sostituirmi? Chi possiede l'anima così limpida come la mia"
La porta dell'ufficio si aprì, vedendo Aziraphale entrare un prete di colore. Jesus lo indicò, dicendo a Metatron
"Ecco il nuovo Metatron. Padre Frank può sostituirti benissimo. Nessuno meglio di colui che attacchi con l'amicizia il cuore pieno di spine di Lucifer. Ora vai Metatron"
Aziraphale sempre nascosto nel bagno di quello che era il suo ufficio, vide il Metatron scomparire in un lampo di luce. Subito dopo Jesus disse a padre Frank che aveva un aureola nuova sulla testa
"Mettiti subito al lavoro. Soprattutto contatta Gabriele e Belzebù. Diglielo che vogliamo solo la loro…diciamo consulenza ogni tanto"
Il nuovo Metatron uscì dall'ufficio.
Nel bagno dell'ufficio Aziraphale tremava di paura. Era certo che sarebbe stato inviato con Metatron e i suoi complici in purgatorio senza memoria. Invece trovandosi ancora dov'era, pensava che Dio avesse in mente un altra punizione per lui. La voce di Jesus lo scosse
"Aziraphale ora puoi venire fuori dal bagno"
Per quanto cercasse di non farlo, Aziraphale tremava, domandando a Jesus non osando alzare lo sguardo
"Di certo dovrò essere punito anch'io"
La risata di Jesus sorprese Aziraphale ma sopra ogni cosa l'indice della mano destra del figlio di Dio che posto sotto il mento gli alzò lo sguardo. Con sollievo Aziraphale non vide in Jesus la disapprovazione che aveva avuto con Metatron. Jesus gli disse con voce calma
"Aziraphale tu sei stato ingannato da Metatron come tutti noi…"
Jesus indicò la scrivania
"...portandoti dove vedo ti hanno proprio spento la voglia di esistere. Se vuoi torna sulla Terra. Torna alla libreria, torna al tuo demone. Si cercherà un nuovo Supremo, stavolta mi occuperò io personalmente"
Aziraphale abbassò nuovamente lo sguardo, dicendo quasi in un sussurro
"Credo sia meglio non farlo, dovrei restare qui…perché tra me e Crowley c'è un sentimento che proviamo…piuttosto odiato qui"
Jesus gli disse mentre si avvicinava alla porta dell'ufficio
"Angelo, ricorda che l'unica cosa odiosa resta un falso sentimento nato solo dalla voracità sessuale. Perché rimane un qualcosa basato sul nulla. Invece un amore vero, un amore basato sul vero amore, può essere capito"
Aziraphale sorrise dopo tanto tempo. Andato via Jesus, l'angelo si precipitò all'ascensore per tornare dal suo demone.
/ fine ricordo di Aziraphale/
"...Ero tornato a Londra da Crowley ma non c'era più. Si trovava a Los Angeles al Lux. Ci sono andato per dirgli che anch'io lo amavo, chiedere il suo perdono…"
Chloe si preoccupò per Lucifer ma l'angelo respirò profondamente, mal celando occhi lucidi con un quasi pianto
"...si stava ubriacando con il suo re, Lucifer. Lì senti parlare di noi due. Tu manchi tantissimo a Lucifer. Gli manca persino tua figlia che gli faceva provare sentimenti paterni. Soffre pensando che tu lo consideri solo un mostro…"
Chloe si asciugò con la mano destra due lacrime dall'occhio sinistro
"...invece Crowley mi considera un traditore peggio di paradiso e inferno. Ti giuro sono entrato in uno stato di panico e tristezza unica. Tu mi sei sembrata l'unica via d'uscita. Forse se io potessi riavvicinarti a Lucifer, anche solo come amici, tornerebbe la magia tra me e Crowley. Troverei il coraggio di parlargli. Almeno ci spero"
Chloe annuì positivamente, alzandosi in piedi, dicendo decisa all'angelo
"Prima di tutto vieni con me per spiegare tutto a mia figlia Trixie. Dopo ripartiamo per Los Angeles. Devo proprio parlare con Lucifer…"
Chloe guardò dove era padre Kinkey, chiedendo all'angelo
"...ti prego cancella dalla memoria del prete ogni mio riferimento"
Aziraphale eseguì, felice di avere una possibilità di tornare con Crowley.
Il giorno dopo. Attico. Pomeriggio.
Crowley rientrò dal balcone dell'attico tossendo. Era mezzo nudo ma soprattutto bagnato. Si era svegliato vicino alla jacuzzi in balcone. L'unica cosa che ricordava erano moltissime persone di ogni sesso, razza. Ricordava anche di lui che ubriaco non riusciva ad entrare nello spirito della festa. Come lui un certo re dell'inferno seppur ubriaco, restava sulle sue visibilmente triste.
Guardandosi intorno Crowley era piuttosto confuso. Era certo che avrebbe trovato l'attico sottosopra, invece era pulito e immacolato. Una voce lo sorprese. Dalla sua camera da letto Lucifer usciva vestito come sempre elegantemente, mancando solo la giacca. Disse a Crowley rimasto vicino l'entrata del balcone
"Ti assicuro che mai più farò una mega festa nel mio attico. Per fortuna esistono agenzie di pulizia molto mattiniere…"
Guardò Crowley con un mezzo sorriso
"...cerca di riprenderti. Io vado dove c'è una nuova scena del crimine con Ella e Dan. Forse potrebbe essere tornata la detective"
Crowley non credeva alle sue orecchie. Scosse la testa, domandando al suo re
"Tu…"
Gli aveva permesso di dargli del tu
"...vuoi ugualmente trovare questa detective? Dopo quello che ti ho detto?invece dovresti stargli lontano. Se torna con un esercito di esorcisti? L'acqua santa può fare molto male"
Lucifer si fermò dal mettere la giacca, rispondendo a Crowley che era arrivato al divano
"Prima di prendere qualunque decisione definitiva voglio parlare con lei. Potresti esserti sbagliato. Anche se dovessi morire…vuol dire era destino"
Crowley si lasciò cadere sul divano, dicendo in uno sbuffo
"Non mi sbaglio che stava parlando con un prete esorcista a Roma"
Come odiava Crowley quei silenzi pieni di amarezza.
Nello stesso momento, Lux.
Maze si avvicinò al bancone del bar mentre intorno gli addetti alle pulizie lavoravano nel Lux. Ringraziò con lo sguardo il capo cameriere Patrick che gli aveva preparato un drink. Lo aveva appena assaggiato quando vide qualcuno che conosceva bene sulla balconata nel Lux. C'era in piedi Trixie che le sorrideva timidamente. La demone si domandò se in quel drink ci fosse qualcosa di strano. Salutò quella che credeva Trixie con la mano destra. La bambina si precipitò a qualche passo da lei, dicendole con occhi pieni di speranza
"Maze…io devo…"
Maze ancora incredula di vederla così vicino a lei, sorrise vedendo la sua piccola amica così incerta
"...la mamma mi ha detto tutto…"
Trixie ridacchiò
"...ma io lo sapevo che tu, Lucifer e gli altri eravate chi dicevate…non mi importa niente. L'ho perdonata per avermi detto che tu e Lucifer non volevate vedermi"
La demone voleva dire qualcosa ma un entusiastico abbraccio della bambina la bloccò. Accarezzò la testa e la spalla destra della bambina sentendo dentro di lei come se avesse ritrovato una parte importante di se stessa. In quel momento si concretizzò dentro di lei la consapevolezza che quella piccola umana le aveva permesso di non sentirsi più sola, insegnandole il valore dei sentimenti. Quella nuova capacità di empatizzare le aveva permesso di essere amica di Linda e Ella. Di capire più in fondo Lucifer. Improvvisamente quel momento che Maze poteva dire di felicità lo percepi interrotto quando capì che nel Lux era entrato un angelo. Un angelo che non era Amenadiel. Dove aveva visto Trixie sulla balconata nel Lux, vide l'angelo con alla destra Chloe. La rabbia di Maze divampò nella demone, non tanto per Chloe ma per l'angelo. Solo la voce di Trixie la calmò, dicendole
"Si chiama Aziraphale, un angelo come Amenadiel. Lui ha convinto la mamma che non c'era nulla da temere da te o Lucifer"
Maze a denti stretti, tenendo d'occhio Chloe con l'angelo che le stavano raggiungendo, rivelò alla sua piccola amica
"Conosco quell'angelo. Come conosco un suo ex amico, il demone Crowley che ci ha detto che tua madre a Roma stava parlando con un esorcista. Comprendi Trixie se sembra come sia venuta per attuare qualche piano"
Trixie intrecciò la mano destra con la sinistra dell'amica demone, quasi sussurrando
"Ti assicuro che la mamma non vuole fare del male a nessuno. Ti assicuro"
Maze decise di credere alle sue parole, ma restando sempre guardinga verso l'angelo che le disse con un ampio sorriso nervoso
"Tu devi essere Maze. Trixie parla continuamente di te, Lucifer e gli altri. Io sono Aziraphale…"
L'angelo indicò Chloe che alla sua destra restava in silenzio con un timido sorriso
"...credo che tu conosca Chloe"
La detective avanzò verso Maze, dicendole mentre muoveva le mani in aria, segno per la demone che era preoccupata ma anche agitata
"Maze prima di tutto ti chiedo scusa. Non dovevo comportarmi in quel modo. Ero veramente sconvolta e spaventata ma non da te o Lucifer. Solo che tutto era diventato troppo per me. Pensavo di non essere pronta. Purtroppo avevo trovato a Roma persone orribili…"
Chloe sorrise a Aziraphale
"...ma questo angelo mi ha fatto capire le cose giuste…"
La detective si avvicinò alla demone che sorpresa la vide metterle le mani sulle sue
"...lo so, posso avere distrutto la fiducia che tu come gli altri avevate in me. Però cercherò di dimostrare a tutti che dopo questa mia defaillance Io posso essere nuovamente vostra amica"
Maze era profondamente colpita da quelle parole. Annuì alla detective, in quel momento era tutto quello che riusciva come risposta.
Poco dopo. Attico.
L'apertura delle porte dell'ascensore fu sorprendente per Crowley ma anche soprattutto Lucifer che era vicino al bar. Fu il demone Crowley che rompete il silenzio, bofonchiando dopo aver ripristinato con un miracolo demoniaco i suoi vestiti che erano mezzi strappati e bagnati ma restando mezzo ubriaco
"Non ci credo…hanno mandato il Supremo per annientare il re dell'inferno"
Crowley letteralmente cade dalla spalliera del divano dove era appoggiato tentando goffamente di togliersi gli occhiali neri. Subito Aziraphale corse ad aiutarlo ma il demone allontanò l'angelo in malo modo, gridandogli
"Vattene! Torna con quella…"
Indicando Chloe che era rimasta vicino l'ascensore, guardando con imbarazzo Lucifer che sembrava prepararsi un cocktail al bar dell'attico
"...per fare il re o cosa in paradiso"
Aziraphale si inginocchiò accanto a Crowley che faticava nel rimettersi in piedi, dicendogli con calma
"Non sono più il supremo. Stavo per tornare prima che accadessero alcune cose. Mi manca immensamente la mia vecchia vita…"
Crowley si odio per averlo guardato, perché rivide quel modo di arrossire che adorava dell'angelo
"...soprattutto mi mancavi tu…ti amo immensamente stupido demone. Ti chiedo scusa per esemene andato"
Aziraphale fu sorpreso di Crowley che si buttò tra le sue braccia, dicendogli con voce sempre da ubriaco
"Non…ti illudere…sono ubriaco…ubriaco"
Aziraphale sorrise, accarezzando i capelli rossi del suo demone. Non dimenticò Chloe, dicendole senza voltarsi
"Chloe, amica mia ti prego trova il coraggio…"
Alzandosi l'angelo dal pavimento con il demone Crowley, dicendogli con calma
"...andiamo in balcone. Ti farà bene dell'aria fresca"
Andato via Aziraphale nel balcone dell'attico con il suo demone, improvvisamente Chloe si sentì fin troppo emozionata restando sola in una stanza con Lucifer.
Lucifer non aveva minimamente guardato la detective da quando era entrata nell'attico con l'angelo. Soprattutto le ulteriori parole dell'angelo verso il demone Crowley lo avevano confuso ancora di piu. Da molto tempo non aveva interesse a cosa succedeva in paradiso. In quel momento l'unica cosa che cercava di non mostrare era alcun tipo di sentimentalismo alla detective. Perché era sempre nel dubbio che fosse tornata per ucciderlo in combutta con gli esorcisti e il paradiso. Per non doverla guardare, Lucifer fingeva di preparare un cocktail al bar dell'attico. In realtà mischiava cose a caso. Si fermò solo quando la voce della detective gli disse
"Lucifer io vorrei…vorrei chiederti scusa. Sono stata ugualmente terribile come tutti gli altri che ti giudicano senza conoscerti…"
piccola risata autoironica di Chloe che svanì quasi subito
"...mia madre dice da sempre che quando si chiede scusa e perdono, sentendo un peso sul cuore diminuire, vuol dire che si doveva fare. Dall'incontro con l'angelo Aziraphale mi sono scusata con Trixie, perché lei ti accetta da sempre, sapendo bene chi sei. Poi ho fatto le mie scuse a Maze. Le più sentite le devo a te. Sono stata pessima nel gestire la cosa…"
Chloe si sentiva estremamente frustata, Lucifer continuava nel non guardarla
"...Lucifer puoi guardarmi per favore?"
Lucifer titubante guardò la sua detective, provando quella fitta al cuore, certo che comunque lei non lo accettava. Chloe si avvicinò a lui, passandogli la mano sinistra sull'avambraccio destro, non immaginando il brivido che percepi Lucifer, continuando
"Lucifer tu non potrai mai capire quanto sia rimasta delusa da quei preti di Roma che mi stavano raccontando solo bugie su di te. Senza quell'angelo non avrei mai capito quanto tu fossi importante per me. Importante come amico, anche come mio consulente civile. Importante perché io provo qualcosa per te. Ecco l'ho detto, finalmente. L'angelo mi ha detto la questione che io sarei stata creata per te. Non mi importa, perché io sono certa di amarti. Provo vero amore verso di te"
L'ultima frase fu la peggiore per Lucifer. Si allontanò un passo dalla detective, dicendole con tristezza e rabbia
"Cosa puoi provare per me? Io…io sono il mostro che ti ha fatto scappare a Roma per chiedere aiuto agli esorcista. Io sono quello che sia il paradiso, l'inferno ha aumentato i suoi dubbi. Quello che pur di non toglierti nessuna libertà…"
Lucifer tentò di fermarsi ma le parole gli scappavano da sole dalla bocca
"...pur sapendo che mio padre ti aveva creato per me, avevo rinunciato a te. Perché la mia gioia era vederti felice. Se avessi scelto me…lo dovevi fare liberamente. Perché io desideravo che tu mi scegliessi oltre ogni incertezza…"
Il cuore di Chloe gli saltò nel petto vedendo gli occhi di Lucifer riempirsi di lacrime, continuando con voce rotta
"...quella sera…quando Cain ti ha fatto la proposta di matrimonio io ero corso da te per dirti tutto. Lui arrivò prima…"
al tentativo di Chloe di toccarlo, Lucifer arretrò di un altro passo
"...c'è stato quel bacio dove tu eri certa di accettare la mia verità, nonostante chi ero…"
Lucifer odiava le lacrime che gli bagnavano le guance
"...poi quando credo che tu finalmente potessi accettare chi sono, magari provando quello che provavo io per te…"
disse con tono lamentoso
"...tu scappi via, per cercare risposte che potevo darti io…"
Chloe si sentì morire vedendo il suo Lucifer battere i pugni sul petto
"...portandoti dietro quello che restava di me, delle mie certezze. Allontanando da me l'unica piccola umana che mi voleva bene…"
Lucifer non voleva che la sua voce fosse così tanto incerta, mortificata e rotta
"...Chloe…detective ti prego non mi illudere. Io andrò via, con rassegnazione all'inferno. La realtà rimarrà sempre che io sono un mostro. Sono questo…"
Diventò nella forma bruciata e Chloe respirò profondamente
"...quindi ti prego vai via. Non potrei mai essere tuo amico, consulente civile o altro per te"
Lucifer rimase senza parole quando Chloe gli incorniciava le guance bruciate nelle sue mani, baciandolo in un modo delicato e amorevole che nessuno aveva fatto. Un bacio da cui Lucifer si staccò appena per dire
"Non..non devi"
Chloe lo zittì, dicendo con convinzione
"Devo perché ti amo…ti amo anche così"
Un bacio nel quale si persero del tutto. Solo dover respirare lì obbligò a separare le labbra. Però Chloe rimase abbracciata a Lucifer, con la guancia appoggiata al suo petto. Chloe si sentiva finalmente bene, in pace e protetta nell'abbraccio del suo Lucifer. Un Lucifer che era tra lo scioccato e il felice. Tornato normale, Lucifer era incredulo di quanto ora credesse alla detective, all'amore della sua Chloe.
Intanto nel balcone.
Aziraphale era in piedi vicino a Crowley che lo afferrò per il bavero della giacca, quasi ripetendo il bacio nella libreria. L'unica differenza oltre la location era che l'angelo si strinse al suo demone. Un bacio che divento meno arrabbiato, disperato ma più appassionato. Una passione che continuo per Crowley quando lasciò le labbra del suo angelo, passandogli baci sul collo. In quel momento così intenso, Aziraphale quasi sussurro mentre Crowley si toglieva gli occhiali neri
"Sono…sono felice che tu abbia capito…quanto ti amo…pero resti un pettegolo per aver detto al tuo capo dove era Chloe"
Crowley si fermò dai baci, guardando negli occhi l'angelo, trattenendolo in un abbraccio, dicendo
"Mi vuoi dire che non percepisci le ondate di sensazioni d'amore che arrivano da dentro l'attico?credo abbiano superato la cosa"
Aziraphale fin troppo preso da quel momento con il suo demone, avvertì l'amore intenso dall'attico. Crowley lo riportò a lui, dicendogli con un tono di voce roco
"Non cambiare argomento angelo"
Accarezzando con l'indice della mano destra le labbra di Aziraphale che gli rispose notevolmente eccitata
"Prima di fare…"
Aziraphale che prima sentiva il freddo dell'incertezza di aver perso il suo demone, era elettrizzato di restare da solo con Crowley
"...Salutiamo tutti, poi andiamo dove vuoi"
Crowley lo prese per la mano destra, andando all'entrata dell'attico.
Aziraphale e Crowley non andarono oltre l'entrata del balcone dell'attico. Un sorridente Aziraphale con accanto Crowley guardavano Lucifer con Chloe baciarsi appassionatamente. Il demone disse all'angelo indicando i due
"Quindi l'inferno diventerà tutto amore e fiori?"
Aziraphale ridacchio baciando il suo demone, dicendogli mentre entrò nell'attico Trixie che fu accolta da un abbraccio da Lucifer
"Mio amato, qualunque cosa succederà, l'amore sarà il principale protagonista. Ogni desiderio può avverarsi"
Crowley avvolse da dietro Aziraphale tra le braccia, sussurrandogli all'orecchio destro
"Ora come ora desidero che andiamo nella tua libreria. Desidero iniziare l'essere noi. A proposito, la danza delle scuse la dovrai fare nudo. Gli mandiamo un messaggio di scuse per essere andati via così in fretta"
Prendendo poi per la mano destra un angelo diventato di una sfumatura di rosso, scomparendo con un miracolo del demone. Poco prima Aziraphale e Chloe ebbero modo di guardarsi. Uno sguardo che non aveva bisogno di parole, erano felici.
Poco dopo nel Lux.
Nel Lux una sorridente Maze ricevete un messaggio vocale di Trixie. La ragazzina gli raccontava che sua madre e Lucifer avevano fatto pace
"...Maze raggiungici, fai presto…"
Ridacchio dicendogli a bassa voce
"...si baciano continuamente"
Una voce femminile tolse Maze da quel momento. Una bruna dai capelli lunghi ma soprattutto scalza gli disse con un ampio sorriso che piacque a Maze
"Ciao, io sono Eva. Cerco Lucifer, sono una sua…"
La donna sembrò a Maze in imbarazzo
"...vecchia amica"
Maze era certa che la giornata fosse migliorata anche per lei.
FINE
