Che sensazione meravigliosa volare. La conquista del cielo ha ispirato uomini e donne di ogni era, affinando le grandi menti su come solcare le correnti che presiedono il cielo e beate le guardiane che possono librarsi a piacimento. Viaggio è comunque brevissimo per potervi continuare a filosofeggiarvi sopra ed assaporare la frescura dell'aria, Nilah fa competizioni ai fulmini in ambito di velocità. Atterriamo in un vicolo ed in un baleno guizza via senza dir una parola e senza sapere che cosa dovrei fare qui esattamente. Esco dalla stradina e girando a destra noto una chioma rosa in compagnia della migliore amica sedute al chioschetto di Spaghetto Bill, felice di vederle andare d'accordo. Che furba Nilah, lo sapeva. Cercherei Ahri piuttosto che Kai'Sa e Akali, non mi va d'interromperle dopo quel che hanno passato, se nonché io sia stato letteralmente piantato in asso vicino ai bidoni della spazzatura in un vicoletto fatiscente e ciò non mi offre molte altre possibilità. Ho un bruttissimo trascorso con la guardiana violacea e gli spaghetti, immagino di dover sopportare di fronte Kai. Il ristoratore mi annuncia notandomi per primo, distraendo le due amiche dal loro pranzo in scodella. La chioma rosa mi fissa confusa, si starà interrogando su come ho aggirato la guardia che mi hanno rifilato e srotolerei volentieri una conversazione su di me o sulla riappacificazione che le ha portate a risaldare il legame, dico davvero, ma se son al loro cospetto è per una motivazione ben precisa. Ignoro il fatto che Bill conosca l'identità delle SG come fosse una cosa banalmente scontata e siedo accanto alle due. L'espressione della chioma rosa s'incupisce a dispetto di quella illuminata dell'amica che ordina una terza ciotola di riso. Il gorgoglio dell'acqua che bolle per soddisfare i capricci della difficile quanto affamata cliente si espande velocemente nel chioschetto e ha quel non so che di soporifero, una ninna nanna naturale e molto gradevole all'udito.
- Se Ahri o Xayah viene a sapere che sei fuori casa passeremo un bruttissimo quarto d'ora.
- Ho bisogno di aiuto. Me lo dovete, entrambe.
Un tiro mancino far pesare un contesto che avevamo archiviato come passato, non vado fiero di quel che ho detto pretendendo una mano, ma ho solo un genitore e lo devo assolutamente ritrovare. La chioma rosa mi fa cenno troppo tardi da dietro l'amica di tenere a freno la lingua. Con la tazza di riso, anzi, le tazze di riso in brodo servite da Bill le parole vengono momentaneamente accantonate per un lauto e ghiotto pranzetto. Avere accanto Akali in veste di guardiana è bislacco, sono abituata a vederla in tuta sportiva alla palestra scolastica. Loris ha un debole per la ragazza, esercitando una sorte di maglio affascinante su di lui e non penso che la stessa ne sia consapevole o, se lo è, non dà alcun rilievo alle voglie di Loris. Io ormai sono immune alla dolcezza estetica delle SG ed è merito di Ahri se ho smesso di cedere all'incanto delle protettrici della luce, ne ho trattò una lezione che non dimenticherò; per quanto il ritorno della nove code abbia portato tanta serenità e sconfitto rimorsi sopiti, la ferita del tradimento e della menzogna fa male come il sale su una ferita che non cicatrizzerà mai.
- Che ti serve Alex?
- Ritrovare mio padre.
- Senti un po' mocciosetto, per chi ci hai preso? Non siamo le tue cameriere private.
La voce della ribelle che proviene da all'esterno dell'ingresso a tendina della bancarella con timbro vocale dissecco e duro. Xayah, la vastaya che mi ha introdotto al controverso mondo delle Guardiane Stellari portandomi alla radura ove si son date battaglie le due amiche con cui sto consumando del riso bollito. Sosteneva che sarebbe stata una mia scelta, ma che alternative avevo se le opzioni erano oscurate e ignote, conoscendo retroattivamente gli eventi avrei evitato il macello di adesso. Ritornerei volentieri alla fatidica scelta di una decina di giorni fa, se avessi risposto semplicemente no oppure non mi fossi presentato alla fermata fuori città le cose sarebbero diverse ora. Non avrei mai saputo delle guardiane, non sarebbe tornata Ahri dal regno dei morti, avrei superato la cotta per la chioma rosa e di fatto sarei con mio padre proseguendo l'esistenza di una persona normale. Comprendo la rabbia che covava papà per le guardiane e se durante la breve convivenza gli andavo contro per difendere la vastaya codata e per farla integrare nel nucleo familiare, adesso nasce in me lo stesso risentimento che coltivava lui. Sto per andare in escandescenza e non so per quanto potrò trattenermi date le provocazioni di Xayah, che cerco di tralasciare per dissuadermi ed evitare così di peggiorare la situazione. Ho promesso ad Orianna che non l'avrei messa nei pasticci e intendo mantenere quanto detto sicché potrebbe essere l'ultima amica rimastami. Celo l'espressione di malessere, cerco di concentrarmi esclusivamente sul mio interesse facendo buon viso a cattivo gioco e appigliandomi sul buon senso. Null'altro che al buon senso.
- Non vi sto chiedendo nulla. Se m'impedite di cercarlo abbiate la decenza di aiutarmi allora.
- Basta così Alex. Non v'è nessuno da cercare, mi dispiace.
La risposta della nove code sbucata all'improvviso mi disorienta. Bill chiude il chiosco per non intromettersi in vicissitudini fragili e che non lo riguardano apertamente. Conosco Ahri, lei mi ha sempre detto la verità e spero si sbagli, però quell'espressione, con le orecchie abbassate, le code penzolanti e raggruppate, l'ho già vista. No. Non sta mentendo. Seppur una parte importante di me rimarrà usurata dal comportamento manipolatore della ragazza io la rispetto, le rendo onore di tutti i sacrifici che una guardiana può compiere, che ha subito anche per starmi vicino, grazie volpe. Grazie davvero. È giunto il momento di pendere strade diverse, le farò raggiungere lo scopo che tanto agognava: rimanere morta. Convivere con lei è stato bello, forse un'idilliaca pace effimera con un triste finale già steso. Una miriade di pensieri mi investono in un vortice maligno di emozioni negative: com'è successo, che farò adesso, perché capitano tutte a me. So per certo che non gli darò la soddisfazione di vedermi crollare, di vedermi piangere o protestare. Ho una dignità.
- Sparite. Ciascuna di voi. Non voglio vedervi, persino tu Ahri.
Mi dileguo senza girarmi, senza badare alle discussioni che trapelano tra loro e assai prese dal polemizzare per seguirmi. Meglio. Continuerò le ricerche anche da solo, se non vedo il corpo so che è ancora vivo, non commetterò lo stesso errore che ho commesso in passato. Il divieto di lasciare le abitazioni è vigente in città, nessun problema eludere i militari di passaggio sui veicoli blindati per me che conoscono ogni vicoletto del rione, anche quello più malfamato e stretto. Sfilaccio le bende e le cestino nel cassonetto del secco, a dire la verità fa male, fa male sia nel fisico che nello spirito, ma non voglio avere legami con le guardiane e men che meno necessito del loro, ormai divenuto superfluo, aiuto.

- Non inseguirlo.
La violacea scoraggia ogni deliberata azione di ricucire quanto accaduto. È confermata la mia convinzione che la volpe avesse combinato qualcosa con quei documenti portati da Kassa Din, disgraziata. Quel che mi imbestialisce sono le movenze e la tranquillità della reginetta di bellezza con cui si sta rivolgendo a noi, come non le infischiasse nulla. L'aggiunta di Senna, che comunica un incontro impellente con il sindaco, desiste il far ricevere alla nove code un cazzotto prepotente in faccia. Ve n'è anche per Xayah, forse peggio rispetto ad Ahri che almeno ha avuto l'accortezza di non insultarlo o sminuire il dolore che il ragazzo stava e sta patendo, una Guardiana Stellare dovrebbe tutelare le persone, non pungolarne l'angoscia. In una linea di trincea che divide cuore e dovere, volare dritto da Alex o perseguire le responsabilità da prescelta della Prima Luce, il peso del difficile dilemma mi spacca, ma gli obblighi da guardiana vengono prima di ogni cosa e Alex ha comunque bisogno di interiorizzare il lutto, l'ennesimo della sua vita. Osservo la strada vuota che il ragazzo percorreva e in un sospiro afflitto mi accodo alla scia di colori che mi hanno preceduta tra le nuvole.

Le disprezzo dalla prima all'ultima. Povero Loris, lui è molto legato ad Ekko, resterà deluso nel venire a conoscenza della vera natura dell'amico. Ci si affeziona a qualcuno e finisce che quel qualcuno ti usi per il proprio tornaconto, che dannata ingiustizia. Giro le chiavi nella serratura e trovo le sedie accostate al muro, come la sera prima e Orianna che danza svincolata dalle preoccupazioni terrene, dall'impeto di ragionare, esistono solo lei e il ballo. Mi dispiace amica mia, sei una guardiana e come tale devi scomparire, non casco all'illusione del bene e dell'elevazione di sé stessi per un fine alto e nobile. Sbatto la porta per distrarla, se ne deve andare, la presenza delle stelle in forma umana non è gradita in questo appartamento, non vi è alcuna esigenza di ospitare ulteriormente esseri sovrannaturali. Ora che mio padre non è qui son rimasto solo e mi sta benissimo così, mi deve star bene così, non soccomberò al dolore come per la nove code, mi son rotto di versare lacrime, un uomo non piange. Un uomo non è una ragazzina in fissa con le stelline ed i brillantini scintillanti, un uomo non si fa condizionare da mero sentimentalismo da quattro soldi, sicché un uomo è una persona che rimane integra in maniera imprescindibile. Un uomo vero è simile a mio padre, che ha tirato avanti per me anche senza una moglie a sostegno. Esorto gentilmente la ballerina ad andarsene, la falsa cordialità per la ragazza è un favore in segno di quell'identità di irriducibile stima nella dedizione di completare la missione assegnatale, ma avendo risposta negativa proprio per onorare il compito che sta svolgendo inizio ad alterarmi, non sottostarò più alla volontà delle guardiane. L'uso della forza è un'opzione da escludere, Ori traduce la realtà in numeri, in stime, sbriciolando lo schema riuscirei a turbarla ed a farla sloggiare. Afferro dal cassetto delle posate in cucina un coltello e lo punto sul mio polso con Ori che non batte ciglio.
- V'è una probabilità del…
La lama contro la pelle provoca un piccolo taglietto sul palmo destro. La ragazza squadra la ferita inclinando leggermente la testa e stringe l'abito bianco all'altezza del petto, quasi a voler millantare la sensazione che sta provando. Ballerina meccanica sì, ma fino a un certo punto.
- Questa è tristezza.
- Non sono un numero Orianna. Ti prego. Ti prego, vattene. Potresti essere la mia unica amica.
Tacker ravvede la guardiana dallo stallo montale e si affretta a condurla all'esterno del portone. Adesso le guardiane sono totalmente fuori dalla mia vita.

Ho come l'impressione di aver già rivisto scena, in effetti identica alla sera prima con la differenza che 'sta volta siamo tutte riunite nella stessa stanza, ad eccezione della sorvegliante di Alex e citando il ragazzo, mi tocca insabbiare la storia che lo coinvolge per convogliare l'attenzione all'imminente assemblea. Akali mi sta vicino, conosce esattamente i faticosi pensieri che mi attagliano e l'indifferenza della nove code aggiunge ulteriore legna al fuoco. Mi distraggo trottando da un punto all'altro della sala, neanche stessi parlando al telefono, lambendo il dorso dei libri costipati in ordine alfabetico nelle librerie. Ascolto sbadatamente i pettegolezzi delle mie sorelle e da quanto ho afferrato la guardiana di Giru si sta scrivendo da un po' con un ragazzo e chiede consigli a Taliyah su che rispondere a un messaggio ricevuto; la vergine di ferro è appartata con Quinn per esporre le teorie fioccate sull'ultimo capitolo del suo fumetto preferito. Ho finito di scorrere i libri e non ho voglia di aggiungermi forzatamente in una qualche conversazione, accontentandomi di sentire svogliatamente pezzi di diverse discussioni. Sona, Ekko e Seraphine scambiano opinioni musicali su bande e singoli artisti, con Chiizu che traduce i gesti della guardiana muta, invece i due amanti vastaya si estraniano in un angolo; Sarah e la volpe son accomodate sui divanetti attendendo l'arrivo del primo cittadino e l'unica che freme di eccitazione è Nilah, che non vede l'ora dell'evolversi della situazione. Siamo in veste di guardiana, un fatto curioso che denota come ciascuna delle presenti prenda seriosamente la faccenda, ciò m'induce a riflettere sui compiti da capitana e sulla squadra che mi appoggia. Son felice di aver risolto con Akali e aver risaldato il gruppo, ma ora dobbiamo riprendere l'addestramento e con la co-capitana diventata più forte dobbiamo conseguentemente raggiungere quel livello. Dal massiccio portone all'ingresso entrano Kassa Din che precede due persone: Jarvan e un uomo per la scorta del personaggio pubblico, entrambi eleganti e con a seguito Shen che regge una valigetta. Il brusio cala progressivamente e la posseditrice della lama-frusta di Aslesh ha un sorriso che si estende dalla guancia sinistra alla guancia destra, ben consapevole che il contesto le porterà risultati stimolanti. È il momento della verità e qualunque essa sia nel bene o nel male, preferibilmente nel bene, rimarremo schierate per proteggere il mondo e le persone che lo abitano. Addirittura la principessina dei miei stivali e la luogotenente dai lunghi e sciolti capelli rosso fiamma stanno prestando ascolto. Il sindaco esordisce con zuccherose moine non sapendo che nessuna di noi si farà irretire da belle parole grosse e ricercate. Ne abbiamo passate fin troppe per essere abbindolate con del fumo agli occhi. Il proprietario della tenuta lo invita a sedersi sopra la poltrona in fondo al soggiorno in modo da essere visto e poter vedere da ogni guardiana. Non mi piace come si comporta, invece che da politico come ieri sera adesso si atteggia a re e non sono la sola ad aver percepito il cambio di condotta, difatti Sarah assume un linguaggio del corpo aggressivo e preponderante. Se gli imprestiamo orecchio è soltanto per il bene comune, non per soddisfare la sua smania di aver a che fare con poteri superiori e soddisfare l'ego che possiede.
- Noto che qualcheduna è impaziente di dire la propria. Prego.
Non ha chiaro che non comanda lui qui e aizzare la rossa fiammante, dandole una sorta di permesso per farla intervenire è una scelta quanto meno temeraria. Mi preoccupa anche una possibile reazione della stella della gioia scatenata, che tempo addietro attirò in buona fede a Valoran City delle creature dalla dimensione del caos per sperimentare i progressi dell'allenamento. I metodi poco ortodossi di Nilah hanno risvolti spesso inaspettati, misteriosi e bizzarri. V'è da stare attenti.
- Ma quanta sicurezza signor Lightshield.
Eccola, con l'ardore che la impersona, Sarah "Miss" Fortune oltraggiata dalla parlantina dell'uomo e che stringe in mano i due famigli Baki e Boki trasformati in armi. Anziché la seconda della nove code avrei scommesso sull'intervento della terza capitana, la stessa che ieri ha sfracassato il tavolo prontamente sostituito da un sosia identico. I provocanti smeraldi incastonati nel viso della luogotenente sono retti da una posa di sgargiante istigazione e con il peso poggiato sul fianco sinistro che è interpretabile come un gesto di sfida, un monito a soppesare meglio le frasi o a pagarne le conseguenze. Si prospetta una lunga giornata, già è ostico raggiungere un accordo tra noi, al di fuori delle battaglie, quando siam divise in squadre, figurarsi quando si tratta di prendere delle decisioni unanime di tale portata. A quanto pare la migliore amica di Ahri non riesce a frenare l'evidente disprezzo di sentirsi una pedina su di una immaginaria scacchiera, il che la rende bellicosa più del solito e anche se Sarah è incline ad essere più pragmatica che idealista, la ripercussione dell'altezzosità d Jarvan è stato controproducente per il sindaco. Il primo ricordo di "Miss" Fortune che ho risale a quando la Stella del Crepuscolo si è esibita nella rovina della città: la ragazza era capitana in assenza della volpe e all'apparizione dei due amanti, all'epoca corrotti dall'oscurità, piuttosto che pensare a una soluzione meno drastica ha preferito trasformarsi davanti a centinaia di persone, disinteressandosi al panico generale che la decisione avrebbe provocato. Quinn valuta con cautela la situazione, con Sona che all'opposto si sente scomodata dall'impiccio di Sarah; dal canto mio Sarah mi ha salvato la vita e non diffido dalla sua condotta un po' barbara. La scorta del sindaco rimane inspiegabilmente impassibile, non tentando neppure di posizionarsi tra la guardiana dall'aria minacciosa e l'uomo, quasi sia persuaso che sia tutto sotto controllo.
- Il signor Din mi ha avvertito del notevole orgoglio che vi appartiene.
- Ah sì? E di cos'altro l'ha "avvertita"?
La ragazza armata si avvicina abbastanza da stargli giusto a meno di una spanna di distanza. Il sindaco non lo dà a vedere, però sta iniziando a sudare freddo e inizia a fissare l'agente di scorta.
- Leniti Fortune, così spaventiamo il nostro ospite.
L'ordine di Ahri richiama il mastino rosso fuoco che sbuffando torna accanto alla capitana codata. Un leggero sospiro di sollievo viene rilasciato da Kassa consapevole che il peggio sia fluito e affidandosi ai valori di nobiltà e di rettitudine di noi estensioni della Prima Luce. Taliyah osserva disagiata e la pressione di quel che è appena avvenuto consuma Seraphine che si stringe ad Ekko. Nel silenzio a brandir parola è la vergine di ferro, che sta prendendo maggiore dimestichezza nell'esprimere la propria opinione in situazioni critiche, la battaglia con il Vuoto l'ha resa sicura.
- Perché siamo qui? Sembra una riunione di supereroi prima di affrontare il malvagio supercattivo.
Il fricchettone elegante sistema la costosa cravatta di seta per temporeggiare e selezionare accuratamente che termini usare memore della recente esperienza con Sarah e procede con un riassunto spiccio di quanto avvenuto ieri sera per mettere i puntini sulle i.
- Il mondo ormai sa che esistete ed è solo questione di tempo prima che veniate identificate come potenziale minaccia. La mia idea è di formalizzarvi una casa, una sorta di base operativa in modo da bassare il vespaio insorto a livello internazionale, con il supporto del signor Din ovviamente.
Probabilmente le due vastaya stanno sondando i pensieri di Jarvan, così come me: ha un evidente complesso di superiorità ed è saturo di vanità, però sembra sincero, forse abbiamo sbagliato a giudicare frettolosamente i suoi intenti. Stiamo valutando la proposta, sicché se anche una sola di noi non concorda l'affare andrebbe in malora, fino a che dalla porta del soggiorno entra un'Orianna, anch'ella in tenuta da guardiana, un po' disorientata nel vedere tutta 'sta gente. La ragguagliamo sugli ultimi fatti, riprendendo anche parte del riassunto di Jarvan e le diciamo di non preoccuparsi di altro per il momento. In realtà servirebbe maggior tempo, poiché il disappunto generale nasce dal fatto che di fondo, pur sapendo di che pasta siamo fatte, alcune sono ragazze che stanno muovendo i primi passi nell'immensità del cosmo, mentre altre sono essere millenari, con infiniti mondi alle spalle e un verdetto che implica la salvezza o meno di miliardi di persone spezza in diverse parti le linee di pensiero. Il valore di numerosissime, troppe vite non può essere trascurato. Di contro Zoe o il Vuoto non recapitano avvisi per notificare un attacco, senza aggiungere che Syndra è sulla Terra e la Stella Oscura, per quanto l'ultima apparizione risalga alla sconfitta di Morgana, è vigile in un angolo sconosciuto dell'universo. Lux, a me sembra tutto mastodontico e impossibile, so che riuscirò a cavarmela, ma manca la coesione che riuscivi ad infondere con la tua luce. La ragazza con i capelli acerbi alza il braccio per farsi notare e mi offro come interprete per il linguaggio dei segni. La domanda sollevata da Sona è ottima e riassume una buona parte dei dubbi chiedendo cosa succederebbe a noi in caso di accettazione della proposta.
- Con Valoran City come stato a sé sarà la città ad essere a vostra disposizione, una città per le guardiane. Saremmo noi valoriani a rispondere delle vostre azioni, vi dobbiamo tanto. Ma non intraprenderò alcuna condotta legale se non siete d'accordo: questa è casa vostra.
La ribelle si oppone categoricamente a rispondere per un singolo territorio, le Guardiane Stellari non battono bandiera di nessun tipo e che l'unica dimora accettabile di una guardiana è l'universo, nient'altro. Non un pianeta, non un sistema stellare, ma l'infinito spazio. A replicare tali affermazioni non è il sindaco bensì Quinn traendo ragguardevoli conclusioni da quanto esaminato finora.
- Sorella, io non sono di Valoran City come molte di noi, ma è la città che mi ha accolta e che ti ha redenta. Per quanto sia giusto che noi guardiane conveniamo al cosmo, per il disegno della Prima Stella ritorniamo tra i prospetti di questi palazzi.
La fredda e calcolatrice Quinn che sta dando vita a un discorso appellandosi alle emozioni, il faccia a faccia con il Vuoto l'ha maturata e le ha accresciuto gli orizzonti. La ragazza di Kiiso sta parlando di un'ingenuità da film, da romanzo cavalleresco, del senso di apparenza a un luogo specifico con patriottico ardore. Che sciocchezza è mai, eppure mi rasserena così tanto il solo pensiero che possa esistere un punto nella vastità del creato da chiamare casa, una casa che aiuti le stelle cadute e perse a ritrovare la via della luce e che sia un baluardo per le stelle che devono ancora nascere. Non solo un luogo temporaneo per una quindicina di noi, ma un bastione sicuro e stabile che permanga nel tempo senza dover vagare in lungo e in largo per sistemi stellari. Un faro di speranza per chiunque là fuori e un rinnovo del giuramento con la Prima Stella. Akali e Taliyah non potrebbero essere più felici e difendono a muso duro il pensiero della loro compagna, mentre Seraphine e Senna son orientate con il pensiero della capitana, comprensibile dato che provengono da pianeti diversi dal nostro. Il ragazzo con i rasta rispiega lentamente a gesti alla maestra delle corde l'idea della compagna guardiana, intanto che Rakan si dichiara sostenitore di Xayah. Le uniche che mantengono il silenzio sono la volpe, la corrispettiva seconda in comando e peculiarmente Nilah. Ricavare un ragno dal buco è pressoché impossibile, tuttavia il tempo stringe e se non ne deriva una decisione univoca le osservazioni di Quinn saranno state inutili, ma d'un tratto Ahri si alza sventagliando e ondeggiando le code attira l'attenzione delle guardiane. Con lunghi passi e battendo forte i tacchetti sul pavimento si posizione al centro della sala. Un palco, certo, la teatralità abbonda nella vastaya che regge in palmo la gemma che le appartiene e che dà colore alla scia energetica della guardiana. Cosa avrà in mente la grande e potente Ahri ora.
- Guardiane! Sorelle mie. Ho vissuto e vivo un'eternità, un'eternità tenendo fede a quel giuramento che ciascuna di noi custodisce dentro sé. Abbiamo dei trascorsi comuni, spesso contraddittori con intervalli di bieco cordoglio e frangenti di eterea armonia; nonostante ciò siamo qui insieme a perseverare la vita, proteggendola dal male che tanto brama epurarla. Ho visto stelle spegnersi nel buio e nascere nella luce, ancora e ancora, in spettacoli cosmici difficilmente descrivibili e che trascendono il tempo. Mai mi sarei aspettata in mezzo a eventi di inimmaginabile violenza e bellezza una città sopravvivere alla Stella del Crepuscolo. Una città che aveva perso tutto benché eravamo lì a difenderla, una città che ha onorato il nostro fallimento innalzando una statua inneggiante il nostro nome, una città che gridava a gran voce grazie. Le genti di qui hanno un che di speciale e noi abbiamo un obbligo morale verso chi ha sacrificato una vita mortale per votarsi alla nostra causa, verso chi possiamo chiamare sorelle. Il giuramento lega tutte noi e non lascerò che la dimora delle giovani guardiane venga rasa nuovamente al suolo, combatterò all'ultimo respiro e spada tratta per preservare Valoran City, sino a consumarmi, sino a bruciare se necessario, ma so che questo non accadrà, perché avrò le migliori stelle al mio fianco.

Il discorso di Ahri ha dissolto la nebbia dell'incertezza e il velo dell'indecisione, mandando in estasi una Nilah che si aspettava un epilogo del genere e che è così tanto infervorata da brillare un po'. A poco a poco le guardiane si convincono delle parole di Ahri, poiché ognuna è in fondo connessa a Valoran City che ha offerto loro un posto dove vivere spensieratamente la vita che desiderano. Xayah è l'unica vera disprezzante delle motivazioni in braccio alla nove code, sicché come abbozzato da Ahri uno dei momenti di totale perdizione è stato la caduta dei due amanti al caos e la piumata incolpa ancora oggi l'ex-capitana codata per quanto avvenuto.
- Xayah, tu sei con me?
Non è un'esagerazione affermare che il destino ed il futuro di noi guardiane è nelle mani di Xayah.
- Miella l'importante è che noi non stiamo separati. E poi come dire di no ad un discorso appassionato e avvinto.
- Rakan quindi anche tu… E va bene. Se qualcosa va storto cagna, tu saggerai le mie piume.
- O vogliono uccidermi, o vogliono imitarmi. Si parla sempre di me.
- Che il Vuoto ti consumi!