Le aveva promesso di essere sempre presente per lei e ora assisteva alla sua sepoltura, tutto questo per una malattia naturale, ma fino a che punto, non vi è mai stato un recupero o qualcosa del genere, era morta, la poteva vedere mentalmente ancora, capelli bianchi e occhi blu, il suo sorriso che poteva risplendere per lui più del sole stesso, e di pelle rosea come le rose a primavera, e una personalità dolce, paziente e logica, ma che poteva sembrare spesso fastidiosa, lenta e crudele.

Si avvicinò a lui mentre si stringeva le braccia sempre più strette più la tomba veniva calata nel mausoleo e solo quando venne poggiata gli posò una mano su di essa, allora la figura docile di una donna dai capelli biondi legati in una treccia lunga quasi a raso della veste di cavaliere fece udire la sua voce.

"Ornstein le mie condoglianze, è davvero una tragedia"

Lui ancora frastornato guardava la tomba, si pensa sempre che un leone solitamente basti cercare un'altra leonessa, ma cosa succede se la leonessa morta sia una partner insostituibile, ecco lui non poteva guardare un'altra leonessa non dopo il loro giuramento, un cavaliere di corazza argentata e blu si prese la briga con il cappuccio abbassato di farsi avanti per poggiare una ghirlanda di fiori per poi guardarlo.

"che intenzioni hai capitano?" chiese serio.

Guardò ancora e ancora la bara, bianca e rifinita in oro fredda, al suo interno l'amata che tanto ha lottato per avere.

"rimango qui, nessuno verrà a profanare la di lei tomba, possano passare sopra di me" annunciò

I compagni fecero solo un gesto di solidarietà lasciandolo indietro, era la sua promessa che voleva mantenere, che solo Gwyn stesso poteva riportarlo indietro ad Anor Londo.

Nel tempo troppe cose dolorose successero, Ornstein come un testimone invisibile di ciò vide solo la follia di Havel e la sua ribellione, Izalith e le sue figlie trasformarsi e divenire un pericolo, è stato richiamato a lottare, i cavalieri d'oro della armata divennero tutti di colore della cenere, altri erano morti contro le figlie del chaos e Izalith.

Havel una volta fermata la ribellione e il tentato omicidio del consigliere Sith, fu esiliato in una torre e Ornstei poteva tornare al mausoleo da Lora.

Ricordava solo che da quanto Sith era arrivato nessuno lo vedeva di buon occhio, anzi quel duca era un drago, con o senza le scaglie lo era, e faceva anche esperimenti sui suoi simili e sugli uomini, Lora si era opposta facendo notare al Lord del sole quel problema, ma non è bastato, certe volte pensava che Seth stesso avesse in qualche modo causato la morte di Lora, ma nel cuore del cavaliere non aveva più senso quella dama era morta e chi sia stato non era più un suo problema, desiderava ciò che quasi ognuno dei suoi compagni ha ricevuto, la morte, ciò lo avrebbe ricongiunto alla amata, anche se non fosse stato ricordato.

Gwyn stesso comprendeva il suo dolore Lora non era solo la dama di Ornstein, era il quinto cavaliere, non che l'unica chierica capace di guarire usando erbe e muschio di radice oscura facendone unguenti e intrugli, ciò le ha consentito il titolo di alta sacerdotessa di Radice Oscura e infermiera dei cavalieri di Gwyn.

Le volte che ha impedito ad Artorias di precipitarsi a capofitto nell'abisso, la logica lo distruggeva e ha mandato tante volte indietro la principessa Dusk, ovvio che a causa di questa assenza Artorias era morto e la principessa si è resa conto che Lora aveva ragione sulla forza di Manus e che non era una forza da affrontare in solitaria.

Per gli eredi di Gwyn ha provato a sostenere il giovane, ma era finita male per il ragazzo di cui non si poteva più fare il nome, anzi era esiliato.

Non mancò molto tempo prima che Gwyendolin creo una illusione del Lord del Sole, e con estrema severità ordinò al cavaliere del leone di tornare alla cattedrale a proteggere la figlia Gwynevire.

Tutta un illusione lo sapeva, ma con chi doveva proteggerla gli faceva storcere il naso, il giustiziere, Smough era il personaggio con cui voleva avere meno a che fare, e pure eccoli a condividere lo stesso compito, proteggere la cattedrale di Anor Londo.

Ornstein si pentì amaramente di aver abbandonato la tomba di Lora per quel luogo che non gli era più familiare e sereno come nei tempi d'oro e in quel luogo tra un uccisione e qualche martellata sul capo da parte di Smough, ci avrebbe passato 100 lunghi anni.

Contati uno per uno quegli anni interminabili, costretto con il violento giustiziare che mangiava parte dei non morti, anche se prendeva solo ceneri, di quella natura cannibale sicuramente ne aveva abbastanza, e sapeva che Smough lo temeva per forza ma quando era inerme a terra per riprendersi ecco piombargli addosso tutta la violenza del boia, che prendeva con quell'arma parte del suo potere, seguito da quella infernale risata che solo agli inizi lo faceva rabbrividire quanto ora infuriare.

Lui per il compagno con cui aveva lo sgradire di condividere quel fardello aveva rivolto solo gesti nobili e rispettosi, e mai una sola volta osato conficcare la sua lancia contro l'armatura dell'altro a tradimento, sperava in un giorno in cui qualcuno sarebbe arrivato a cambiare davvero le sorti.

Quel giorno non tardò ad arrivare ma non immaginava così presto e così familiare il volto di qualcuno che conosceva apparisse all'improvviso da dietro le porte, Ornstein non seppe più come rivolgersi, cosa fare e comportarsi, era combattuto tra due lati, il dovere e i sentimenti, non era la prima volta forse quando era più giovane, ma in quella situazione la divisione era nettamente più grande solo una cosa da fare.