Azraphel amici di penna. (Crossover con Good Omens 2)
Premessa: si svolge tutto qualche anno dopo la fine della seconda serie di Good Omens. Per la serie Lucifer all'inizio della quarta serie.
Inghilterra. Sono. Pomeriggio.
Azraphel adorava la consuetudine con Chloe di scriversi lettere invece di fredde e-mail. Preferivano usare una penna che la tastiera di un computer o cellulare. Con quella umana così cara al re dell'inferno, l'angelo sentiva un affinità, essendo tutte due innamorate di esseri infernali. Entità che dovevano essere terribili ma in realtà vittime solo di dicerie. Con piacere
Quel pomeriggio autunnale, Aziraphale stava leggendo seduto alla sua scrivania l'ultima lettera della sua amica Chloe.
Nell'ultima lettera l'angelo le aveva raccontato della scelta di Gabriele e Belzebù di lasciare inferno e paradiso per stare insieme. In quella nuova la detective gli raccontava della sua scelta fatta a Roma di non credere agli esorcisti che aveva trovato in Vaticano. Della sua scelta di tornare a Los Angeles, per parlare con Lucifer. Il finale del bacio di Chloe a Lucifer nella versione bruciata commosse non poco l'angelo. Quindi l'angelo decise di far partecipe alla sua amica Chloe il momento nel quale scelse non il paradiso.
"Carissima Chloe, nella mia eternità posso affermare che anche io dovetti fare scelte importanti. Scelte che molte volte hanno interessato parte di questo mondo. Però su una scelta posso dirti, ho puntato tutto in un azzardo molto dolce. Tutto avvenne nel giorno in cui Gabriele e Belzebù andarono via dalla Terra. Quasi subito si presentò nella libreria il Metatron, una specie di vice di Dio. Mi offri un caffè, chiedendomi di seguirlo al bar di fronte. Ammetto che ero piuttosto in ansia. Un apprensione che divenne panico e gioia alla sua proposta di lavoro. Mi offriva il posto di Gabriele come Supremo. Avrei anche potuto reintegrare Crowley come angelo. Con tutto questo nel cuore tornai dal mio demone che era rimasto nella libreria. Ti giuro Chloe, ero certo che Crowley sarebbe stato felice di tornare in paradiso…"
La mente di Aziraphale ricordò quei momenti con anche più particolari che avrebbe celato per sempre nel suo cuore
/ inizio ricordo di Aziraphale /
Aziraphale provava un senso di smarrimento. Aveva compreso che Crowley desiderava iniziare una specie di confessione sui sentimenti che provava per lui. Quell'infinito amore che Aziraphale provava da sempre per Crowley. Amore fin dalla prima volta che lo vide tra le stelle quando era ancora un angelo. Un sentimento che continuò per quell'angelo che era caduto, incontrato sul muro dell'Eden. Un intenso sentimento d'amore verso Crowley che in tutto quel tempo Aziraphale non ebbe mai il coraggio di confessargli, definendolo solo un amico. Un momento di verità da parte di Crowley che Aziraphale desiderava da sempre ma non in quel momento. Avrebbe preferito magari durante una cena o seduti sulla loro panchina del parco. In quel momento desiderava solo che Crowley si rendesse conto che potevano fare la differenza con lui in paradiso.
L'esasperazione di Aziraphale era per lui quasi al limite. Perché ascoltare il suo demone affermare con convinzione di non voler tornare ad essere un angelo, era impensabile. Nella mente di Aziraphale ogni singolo progetto di loro due nuovamente assieme in paradiso si stava frantumavano. Crowley definiva inferno e paradiso come tossici.
Aziraphale si avvicinò ancora di più a Crowley, pentendosi quasi subito. Perché stava perdendo ogni volontà negli occhi tristi e angosciati del suo demone. Occhi da serpente che per Aziraphale erano bellissimi. Fu l'ulteriore frase di Crowley
"Non puoi lasciare la libreria"
Che scosse nuovamente Azraphel che gli rispose
"Oh, Crowley, niente dura per sempre"
Una frase che porto l'amato demone dell'angelo nel dirgli mentre metteva gli occhiali neri
"No, suppongo sia così…"
Dicendogli mentre si avviava alla porta di uscita della libreria
"...buona fortuna"
Lasciando Aziraphale con un senso di infinita solitudine al solo pensiero di perderlo.
Aziraphale cercò di fermare il demone Crowley, dicendo irritato come mai nella sua eternità
"Buona fortuna? Crowley! Crowley torna qui!"
Respirando nuovamente quando Crowley si fermò, voltandosi verso di lui. Era però un Crowley visibilmente abbattuto, non il demone di Aziraphale che era sempre stato il suo incoraggiamento in ogni occasione bella o brutta. L'angelo cercò nuovamente di convincerlo
"In paradiso lavorerai con me. Staremo insieme. Come angeli. Faremo del bene…"
Con una frase che era la più vera di tutte le altre
"...io ho bisogno di te!..."
Quasi alle lacrime, Aziraphale invece di confessare a Crowley che l'amava, disse lasciando da parte il suo cuore
"...tu non hai capito cosa ti sto offrendo"
La risposta di Crowley fu con voce debole
"Si che l'ho capito. Io l'ho capito assai meglio di te"
Aziraphale tremò, perché sembrava che nulla potesse fermare il suo amato demone dal lasciarlo.
Cercando un senso di rassegnazione, Aziraphale affermò al demone, in un'ultima labile speranza che cambiasse idea andando con lui in paradiso
"Bene. Allora non c'è altro da dire"
Crowley gli indicò in alto con la mano destra, quasi sussurrando a Aziraphale
"Ascolta. Lo senti?"
L'angelo gli rispose con uno sbuffo
"Non sento niente"
Crowley lo colpì al cuore
"Questo è il punto. Niente usignoli…"
Aziraphale stava trattenendo a stento un mare di lacrime e una disperazione che lo soffocava al pensiero di perdere Crowley
"...idiota potevamo essere noi!"
Quel noi riportò alla mente di Aziraphale la scena di Gabriele e Belzebù mano nella mano. Voltò lo sguardo tentando di essere forte. Non poteva prevedere un Crowley che lo affermava per il colletto della camicia, baciandolo.
Quello fu il primo bacio in assoluto per Aziraphale. Fu come se un immensità di emozioni lo stessero travolgendo. L'angelo sentì il cuore andare oltre i battiti consentiti. Era stato da sempre certo che le labbra di Crowley fossero morbide, stava avendo la conferma.
In quella confusione, seppure piacevole, Aziraphale cercò di capire dove mettere le mani. Appoggiò la mano destra sulla spalla di Crowley. Non avevano bisogno di respirare, poteva essere un bacio anche eterno. Fu la necessità di Aziraphale di riprendere un minimo di lucidità che lo portò ad allontanare le labbra di Crowley.
Aziraphale respirò profondamente. Sotto quegli occhiali neri poteva vedere gli occhi gialli da serpente di Crowley, guardalo con angoscia, attendendo una risposta. Tremando Aziraphale si portò le dita della mano destra sulle labbra. Gli mancavano di già le labbra di Crowley. Ridacchiò, dicendo con un timido sorriso, mandando mentalmente a quel paese il paradiso
"Stupido demone testone…Io ti amo da sempre…io amo la mia vita qui…odiavo e odio quando stavo in paradiso"
Vide tornare quel sorriso ampio e sincero sul viso si Crowley che si avvicinò, domandandogli con infinita speranza
"Angelo, quindi non vai via? Ti prego devi essere sincero perché ti amo. Comprendi cosa vuol dire per un demone ammettere questo sentimento?io da sempre sono innamorato di te"
Aziraphale appoggiò le mani sul petto del suo demone, affermando sicuro
"Non vado da nessuna parte senza di te. Dove sei tu voglio restare io"
Un nuovo bacio li unì. Un bacio che continuò in quella che era la camera di Aziraphale sopra la libreria.
Camera di Aziraphale.
Quando oramai erano mezzi nudi, Crowley si fermò, dicendo a un sorpreso Aziraphale
"Io…io non posso fare sesso con te nell'unico modo che conosco. Fin dalla mia caduta conosco solo un modo di fare sesso con rabbia e senza dolcezza. Tu non lo meriti. Perdonami"
Aziraphale sentì l'amore per Crowley raddoppiare nel suo cuore. Prese le mani del demone nelle due, dicendogli mentre si perdeva in quegli occhi da serpente che trovava meravigliosi
"Crowley per me sarebbe la prima volta in assoluto. Vuol dire che sarà come la prima volta anche per te. Perché qui non stiamo per fare sesso ma l'amore"
Crowley baciò il suo angelo con una passione e una delicatezza che Aziraphale non credeva potesse esistere.
Un paio di ore dopo.
Aziraphale si svegliò appena, accarezzando con la mano destra i capelli rossi scompigliati di Crowley. Il loro visi erano così vicini da respirare l'uno l'aria dell'altro. Quasi senza accorgersene Aziraphale sorrise sentendosi in completa armonia. Se qualcuno gli avesse detto che si sarebbe trovato nudo nel suo letto abbracciato a Crowley, anch'esso nudo, dopo aver fatto non semplice sesso ma l'amore…avrebbe deriso chi lo pensava.
Aziraphale era soprattutto felice che in quel fare l'amore, Crowley avesse capito la magnificenza di fare non sesso ma l'amore.
Improvvisamente Aziraphale si ricordò di Metatron. Guardò fuori la finestra vedendo il tramonto iniziare. Non volendo svegliare Crowley cercò di districarsi dal suo abbraccio ma ugualmente lo svegliò. Il demone gli domandò senza guardarlo con la voce assonnata
"Cosa dirai a quel maledetto vecchio?"
Aziraphale sorrise, rispondendo dopo avergli posato un bacio sulla tempia sinistra
"Giusta intuizione mio amore. Gli dirò che non voglio essere un supremo. Adoro la mia vita qui. Sopra ogni cosa amo te"
I vestiti di Aziraphale gettati intorno nella camera gli tornarono indosso con un movimento della mano dell'angelo.
Nella libreria.
Aziraphale trovò il metatron ad attenderlo a pochi passi dalla porta di ingresso alla libreria. All'angelo sembrava piuttosto contrariato. Tento di spiegargli
"La ringrazio della sua proposta ma…"
Si avvicinò al Metatron con del timore, tentando di non farglielo capire
"...Io mi sentirei fuori luogo come supremo. Di certo troverà qualcuno…"
Il Metatron alzò la mano destra, dicendo a Aziraphale con tono meno amichevole di prima
"Inutile che continui. Si percepisce da qui la puzza di quel demone su di te. Prima era appena accennato. Ora si sente mischiata con il tuo odore di angelo…"
Aziraphale si odorò la mano destra ma non sentiva nulla
"...quell'essere senza ritegno, un mostro per chiunque deve averti ben ingannato. Non pensare che non lo ricordi quando era ancora un angelo…"
Seppure Aziraphale vollese ribattere alle parole forti del Metatron contro Crowley si trattenne curioso di sapere cosa ricordava il Metatron di Crowley da angelo
"...sempre facendo domande su domande. Se gli davi un ordine, fare qualcosa, ecco che ribatteva. Uno di quelli che merito la caduta…"
Il Metatron si avvicinò a Aziraphale che ebbe un po di timore ma gli disse a bassa voce
"...eppoi Aziraphale se ami questi diversivi, credimi in paradiso potrai trovarne quanti ne vuoi. Meglio di quel serpente disgustoso"
Per Aziraphale era troppo. Lui aveva sempre ritenuto Crowley bellissimo. Cercando di mantenere la calma, disse al Metatron
"Devo comunque dire no alla sua proposta di essere il supremo"
Il Metatron alzò le mani, dicendogli mentre andava verso la porta di uscita e entrata della libreria
"Come vuoi. Troverò qualcun altro. Tranquillo, per te rimarrà tutto come prima. Ti lascio anche Muriel, ormai innamorata dei libri e dell'umanità…"
Aperta la porta il Metatron aggiunse sempre senza voltarsi
"...spero non ti penta della tua scelta"
Uscito dalla libreria, Aziraphale sentì come si fosse liberato da un enorme peso. Si trovò nel ridacchiare felice.
/ fine ricordo di aziraphale /
Aziraphale continuo nella lettera alla sua amica Chloe, amore immenso del re dell'inferno Lucifer
"...trascorso più di un anno ancora oggi non mi pento della mia scelta. Io e Crowley ci amiamo con lo stesso fervore e fedeltà. Soprattutto fedeltà perché il mio demone mi rivelò che la nostra relazione doveva essere senza intromissioni. Un qualcosa che mi piacque da subito.
Oggi viviamo insieme nella libreria senza aver ricevuto problemi da inferno o paradiso. Muriel vive nella stessa camera che fu di Gabriel. Non immagini che perfetta libraria sia. Io e Crowley siamo nella camera al piano di sopra. Le sue piante sono triplicate usando un giardino coperto che era sul retro della libreria. Lo abbiamo silenziato per non far sentire le grida di Crowley quando spaventa quelle povere piante. C'è anche un garage vicino al giardino coperto ma la Bentley preferisce restare sulla strada, ama vedere la gente, la vita a Soho. Posso dire di essere felice.
Chloe attendo la tua prossima lettera.
Con affetto Aziraphale"
Aziraphale vide che fuori la libreria stava iniziando un forte temporale. Muriel rientrò in fretta nella libreria completamente bagnata, dicendo a Aziraphale che cercava di nascondere un sorriso
"Volevo comprare delle pesche per fare un dolce che era in un libro di cucina. Uffa dovrò cambiare tutto"
Aziraphale gli ricordò mentre con un gesto della mano destra inviò la lettera diretta a Chloe a Los Angeles
"Muriel usa un miracolo per asciugarti"
Usandone uno Aziraphale per far asciugare sul pavimento l'acqua che gocciolava da Muriel. L'angelo gli rispose con un sorriso sincero
"Sarebbe troppo facile. Dopo millenni in paradiso non facendo che leggere, mi piace fare questa cosa di cambiare vestiti"
Correndo in quella che era la sua camera. Aziraphale trovava deliziosa l'innocenza di Muriel per ogni cosa dell'umanità.
Aziraphale guardò fuori la libreria preoccupato. In genere quando fuori la libreria pioveva, molte più persone entravano trovandola accogliente e calda. Distolse l'angelo dal suo pensiero una mano sulla sua spalla destra che si spostò sulla guancia destra. Quasi senza accorgersene, Aziraphale si trovò il demone Crowley di fronte che lo baciò, portandolo con sé sul divano. I due innamorati si cullavano in un abbraccio intervallato da piccoli baci. Uno dei tanti momenti che ricordava ad Aziraphale perché non aveva scelto il paradiso.
Fine
