Teller

«Non è sopravvissuto nessuno?»

Bail si rigirò il bicchiere di vino in mano. Non ne aveva ancora assaggiato nemmeno un goccio. Sembrava non aver udito la domanda, oppure non voleva rispondere.

«Bail?» sussurrò Regina, comprendo la mano dell'uomo con la sua.

«Teller è fuggito. hanno catturato una trentina di sopravvissuti. Li stanno interrogando.»

Sospirò.

Regina si rilassò contro lo schienale della sedia.

«Teller e i suoi erano militari ben addestrati, in gamba. Guarda cosa hanno ottenuto. Eppure sono stati sconfitti. Ero veramente convinto che ce l'avrebbero fatta.»

«Teller è ancora vivo, non è detta l'ultima parola.»

«No, Regina, la cellula ribelle di Teller ormai è perduta. Senza Anola, Hask e Cala non riuscirà a organizzare una nuova squadra; il carisma non basta.»

«Almeno quella serpe velenosa di Rancit ha avuto il fatto suo. Teller ha sbagliato a fidarsi di lui.»

«La sconfitta di Teller non c'entra con Rancit e la sua smodata ambizione. Anzi, ha fatto bene a sfruttarla a suo vantaggio. Ma era talmente concentrato sulla sua battaglia, forse anche accecato dal desiderio di vendetta contro Tarkin, non saprei.»

La voce di Bail si spense.

«Erano entrambi accecati dal desiderio di rivalsa su quell'uomo.» disse Regina, disgustata.

Bail trangugiò il vino e si alzò.

«In ogni caso, è finita. La sconfitta di Teller ha scoraggiato diversi tra i nostri alleati e gli entusiasmi si sono spenti. Dopo quello che ha combinato su Antar 4 non credo che Tarkin ci andrà leggero con i prigionieri.»

Regina lo precedette davanti alla porta d'uscita.

«Aspetta Bail, non possiamo perdere la speranza. Riusciremo a riorganizzarci, riusciremo a …»

«Regina, non c'è più niente da fare, non capisci? Siamo una decina di senatori che sussurrano nell'ombra, spaventati. Il popolo non si fida di noi, e forse ha ragione: giurando fedeltà a Palpatine abbiamo tradito le loro speranze. Invece di unirci a loro nella lotta, ci siamo sottomessi, abbiamo piegato il ginocchio all'Imperatore e ora vorremmo chiedere a questa gente oppressa e maltrattata di lottare e morire per noi?»

«Abbiamo dovuto piegarci per sopravvivere! Guarda cosa è successo agli altri! In carcere non saremmo serviti a nulla. Nemmeno martiri saremmo stati, solo dei senatori indolenti e traditori.»

Bail fece due passi indietro e si sedette sul divano. Regina lo seguì.

«Anche gli Jedi ci hanno abbandonato. Sono scomparsi, non so più nemmeno se sono ancora vivi, se c'è ancora qualcuno là fuori disposto ad aiutarci. È stato solo un sogno.»

Bail si prese il volto tra le mani.

Regina gli si strinse accanto.

«Non è stato solo un sogno. Il nostro tempo verrà, il tempo della Ribellione verrà.»

Bail alzò la testa e la guardò.

«Come fai a essere così sicura? Cosa ti da così tanta speranza?»

«Gli uomini come Palpatine sono solo tiranni temuti e odiati. Nessuno lo ama, nessuno lo rispetta. Hanno solo troppa paura di lui, del suo potere. Si circonda di arrivisti e megalomani, uomini senza morale, senza onore, disposti a tutto pur di fare carriera e arraffare il più possibile. Guarda Rancit, guarda Tarkin. Non ci metteranno molto a rivoltarsi l'uno contro l'altro e alla fine si ammazzeranno tra loro. E Palpatine prima o poi si ritroverà solo e farà un passo falso.»

Bail sospirò, ancora dubbioso. Regina continuò, prendendogli una mano nella sua.

«Non accadrà oggi o domani e forse nemmeno tra un anno. Ma so che Palpatine cadrà e con lui il suo Impero.»

Bail la fissò, ma il suo sguardo sembrò oltrepassarla.

«Temo che non sopravviveremo abbastanza a lungo per vedere la fine dell'Imperatore.»

Regina sorrise, serena.

«Non per questo smetteremo di lottare.»