Ospedale di Sandbrook, il giorno del ritrovamento di Hardy. Pomeriggio.

Ellie Miller si precipitò all'accettazione dell'ospedale di Sandbrook chiedendo di Alec Hardy. La risposta dell'infermiera fu per lei inverosimile

"Si trova nel reparto di psichiatria per aver tentato il suicidio. La moglie non permette visite"

Miller era certa non avesse tentato il suicidio. Però si rese conto che dire che glielo aveva rivelato in un sogno era una spiegazione inverosimile. Sentendosi sconfitta si sedette nella sala d'attesa. Si diede della ridicola per essere corsa lì dopo quasi due anni senza nessuna comunicazione con lui. Accigliata pensò che neanche lui dopotutto gli aveva mai dato un segnale che voleva comunicare con lei. Finì con ridere, ripensando a come aveva spiegato poco o niente alla sua amica Beth perché gli lasciava in fretta e furia i suoi due figli. L'ironia lasciò il posto alla rabbia. Quella rabbia tagliente di quanto c'è l'aveva con tutto l'universo, incolpando per la mancanza di Alec Hardy nella sua vita. Scosse la testa, alzandosi dalla sedia per andare via. Sorrise amaramente pensando che era un ultima pazzia per Hardy. Guardò l'orologio, certa che poteva ancora prendere un treno senza aspettare quello della notte. Quasi fuori l'ospedale fu richiamata da un dottore. L'uomo sulla cinquantina le domandò

"Mi scusi, lei si chiama Ellie Miller?..."

Miller annuì positivamente

"...sono lo psicologo Aaron Devin. Seguo da un paio di settimane il signor Hardy Alec. Non posso dirle molto ma le assicuro che il signor Hardy parla spesso di lei. In questa occasione le voglio dire che non credo a un suo tentato suicidio. La famiglia mi ha fatto parlare pochissimo con lui…parlare così così, per le conseguenze della corda sul collo…"

Lo psicologo si accorse che Ellie Miller tremò, affrettandosi nello spiegargli

"...ma in generale si sente bene. Le dirò che mi sembra un tentato suicidio molto strano…"

mostrando a Ellie un mezzo foglio bianco con scarabocchiato qualcosa sopra

"...prima che la moglie mi facesse buttare fuori dalla sua camera in psichiatria, Alec Hardy mi ha dato questo. Come vede ci sono scritte solo due frasi

Telecamera Tom

Telefona Ellie Miller"

Ellie ci pensò, ricordando che

"La mini telecamera installata sul retro dell'auto…"

Digitando un numero al cellulare, dicendo appena qualcuno gli rispose

"Tom…si va tutto bene…ti ricordi di quella minuscola telecamera che abbiamo installato sul retro della nostra auto?...Si proprio quella per eventuali incidenti…ti ricordi che aveva comprato una anche Hardy?...ottimo, mi confermi che la mini telecamera riversa tutti i video in un sito on line?...bene, prova subito ad entrare nella pagina di Hardy, sperando non abbia cambiato la password…no, non andrai in prigione come hacker…"

Ellie Miller sorrise nervosamente allo psicologo accanto a lei, diventando più che sorpresa, dicendo nel cellulare

"...sul serio si vede tutto questo? Allora ascoltami bene. Scarica nel tuo computer e manda a me nel mio cellulare il video. Poi vai al distretto di polizia da Brian, il patologo scientifico. Devi fargli vedere il video che deve depositare ufficialmente. Si fatti accompagnare da Beth…dopo ti spiego…Ti voglio bene anche io"

Pochi secondi dopo Ellie Miller con lo psicologo guardarono il video nel cellulare. Grazie alla visione notturna della telecamera si vedeva un uomo trascinare Hardy svenuto in una boscaglia, illuminando il passo la figlia Daisy. Poco dopo si vide l'ex moglie di Hardy passare due volte di fronte alla telecamera. Lo psicologo si avvicinò all'accettazione dell'ospedale, dicendo a un infermiere

"Chiami subito la polizia. Un paziente si trova in grave pericolo"

Ellie sperò arrivassero in tempo.

Mezz'ora dopo. Corridoio del reparto di psichiatria.

A malincuore Ellie Miller dovette attendere fuori la camera dove era ricoverato Alec Hardy. Con lei un agente di polizia che scriveva la sua dichiarazione, piuttosto perplesso quando le disse del sogno. Momento strano che per Ellie fu ancora di più quando vide l'ex moglie di Hardy assieme al compagno e la figlia portati fuori la camera d'ospedale in manette.

Lo psicologo di Hardy raggiunse Ellie Miller, dicendole

"Una storia assurda. La moglie voleva entrare in politica. Era impaurita che l 'ex marito Hardy rivelasse le prove che lei perse una prova nel passato, mentre lo tradiva. Peggio ancora era d'accordo anche la figlia, visto che era fidanzata con il figlio di un primo ministro…"

Lo psicologo sbuffò, indicando a Ellie la porta della camera di Hardy

"...se vuole entrare sono certa lo aiuterà. L'avverto che lo troverà piuttosto giù"

Ellie decise di tentare. Si avvicinò alla porta.

Un abbattuto fisicamente e mentalmente Alec Hardy cercò di non sentirsi annegare nel mare di tristezza che incombeva su di lui. Decise di andarsene da quell'ospedale. Continuava ad odiare infinitamente quei posti. Cercò di ignorare il forte dolore al collo fasciato, provocato dalle conseguenze del cappio. Eppoi voleva rivedere Ellie Miller che lo aveva salvato nuovamente. Aveva appena alzato il lenzuolo quando la voce di Ellie Miller gli disse

"Non provarci"

Alec Hardy voleva dirle tante cose ma altra conseguenza del cappio della corda era difficoltà nel parlare. Si limitò a sorriderle, trovandola sempre bellissima.

Qualche mese dopo.

Alec Hardy meno di tre mesi dopo quel terribile episodio tornò a Broadchurch, nella sua abitazione di quando era ispettore. Un arrivo inaspettato per tutti. Sopra ogni cosa per Ellie che l'aveva lasciato pochi giorni prima, sempre nell'ospedale di Sandbrook, con l'idea di tornare nel weekend con i figli. Quella mattina dalla sua abitazione Miller vide fermarsi un grosso furgone blu accanto l'abitazione che era stata di Hardy. Poco dopo dietro al furgone un'auto grigia. Ad Ellie Miller sembrò che il cuore perdeva un battito. Poteva essere quasi certa che quella fosse l'auto di Alec Hardy. Non volle aspettare oltre, correndo fuori la sua abitazione, non dovendo preoccuparsi dei figli che erano a scuola.

A pochi metri dall'abitazione, Ellie lo vide. Era in piedi che le dava le spalle. Alec Hardy stava guardando i due traslocatori che portavano scatole e mobili dentro l'abitazione. La fasciatura al collo c'era ancora come i problemi nel parlare che Elli ricordava bene. Problemi che non avevano impedito ai due di comunicare usando fogli e penne. Ellie cercò di non precipitarsi per abbracciarlo, erano ancora nell'ambito dell'amicizia, seppure quel sogno era qualcosa di significativo tra i due.

Per Alec Hardy fu come una sensazione. Una sensazione provata dalla prima volta che vide Ellie Miller sulla spiaggia di Broadchurch. Una sensazione di benessere che lo aveva sempre spiazzato. Uguale sensazione quella mattina. Si voltò vedendola. La voglia di abbracciarla, baciarla era immensa ma si limitò ad avvicinarsi, gracchiando con fatica

Piacevolmente sorpreso dall'abbraccio di lei.

Poco dopo.

Entrare nell'abitazione non fu molto facile per Alec Hardy. Il ricordo di quella camera che teneva pronta per sua figlia Daisy gli ricordava cos'era successo. Cercò comunque di essere forte soprattutto per Ellie Miller, consapevole che doveva trovare un terapista in zona. Proprio Ellie fu il primo aiuto. Il giorno dopo si presentò con i suoi due figli e tante bottiglie di vernice e pennelli. Il risultato fu una giornata dipingendo le pareti di quasi tutta l'abitazione, mangiando pizza seduti sul pavimento. Momenti che alleggerivano l'animo di Hardy. Come quando il piccolo Fred Miller definì Hardy come

"Zio Alec"

E

"Iron Man"

Alla spiegazione del perché della cicatrice sul petto dove era il pacemaker.

Qualche mese dopo.

La storia di Alec Hardy, quasi ucciso da moglie e figlia, suscitò molto scalpore. Una notizia che ebbe breve vita per la riluttanza del diretto interessato a rilasciare interviste di qualunque genere. Inoltre non ci fu un processo di grande rilevanza, dichiarandosi subito colpevole la ex moglie con l'attuale compagno e figlia.

Per il lavoro Hardy riuscì nel riavere il lavoro come ispettore capo a Broadchurch, dopo aver superato diverse prove fisiche in un solo giorno. Ellie Miller fu nuovamente la sua DS. Però Hardy accettò di festeggiare il riavuto lavoro solo dopo aver saggiato se era più o meno accettato nel distretto. Scoprì che aver resistito molte ore appeso a un ramo impiccato, gli dava una certa fama di duro.

Nonostante tutto, Hardy sentiva la necessità di rivelare a Ellie Miller quello che provava per lei. Doveva, anche se avrebbe potuto perdere la sua amicizia. Decise di farlo una sera mentre, seduto nella sua abitazione con Ellie Miller sul divano, rivedeva il fascicolo di un caso. Fuori il sole stava tramontando. Alzatosi dal divano le propose

"Preparo del tè?"

Ellie si stiracchiò, rispondendogli

"Si mi andrebbe un tè. Stasera posso fare più tardi, Tom e Fred sono con mio padre"

Quella rivelazione scosse Alec Hardy che lasciò cadere sul pavimento l'accendigas. Cercando di non sembrare troppo impacciato riprese l'accendigas, posandolo sulla cucina. Si voltò a Ellie Miller dicendole dopo aver fatto un paio di respiri profondi

"Ellie ascolta…"

Sperò di non essere colto da un attacco di panico in quel momento

"...mentre ero su quel maledetto ramo mi sono ripromesso, se fossi sopravvissuto ti avrei detto cosa provo per te, in pratica da sempre. Poi quel sogno condiviso, ancora di più mi fa credere e sperare che devo farlo…"

Ellie sgranò gli occhi, stava per dire qualcosa ma Hardy alzò la mano destra per fermarla

"...ti prego lasciami dire…"

Respirò

"...Non sono mai stato bravo con queste cose da innamorati. Sono arrivato alla conclusione che non amavo la mia ex moglie, se non fosse rimasta incinta non l'avrei mai sposata. Quindi puoi dire che tu sia proprio il mio primo vero amore…"

Gli sembrò come di essersi tolto parte dell'ansia

"...sono innamorato di te dal nostro primo incontro su quella spiaggia. Perché in quel momento terribile, tra i miei demoni personali, quel bambino morto io ero certo di avere un crollo. Tu sei stata una ventata di vita nonostante eri distrutta e arrabbiata con me. Purtroppo come uno stupido restavo ancorato a illusioni di poter riavere quel passatto a Sandbrook che fu solo una via crucis…"

Hardy la vide sorridere, sperava solo non perché era ridicolo

"...Non c'è nessuno al mondo che brano più di te. Nessuno che vorrei abbracciare, baciare…"

Rise

"...meglio che mi fermi qui…"

La vide annuire d'accordo

"...Non immagini qualle tortura sia quando non sei con me, non sento la tua voce, non mi posso perdere nei tuoi occhi. Però ti giuro, cercherò di accettare se tu non provi nulla per me. Ti prego, dimmi quello che vuoi…"

Hardy si sentì perso quando gli sembrò che Ellie Miller fosse sul punto di piangere, dicendole dispiaciuto mentre la vedeva effettivamente scossa da singhiozzi di pianto

"...capisco, non mi ami. Almeno possiamo restare amici? Lavorare assieme?..."

Alzò la voce al limite del panico

"...ti prego Ellie, non volevo darti dolore"

Ellie Miller si alzò dal divano dirigendosi dove era quell'uomo che amava, baciandolo.

Si baciarono appassionatamente, in modo affamato, perdendosi l'uno nel sapore dell'altro. Alec Hardy abbracciò la sua adorata Ellie che gli posò la mano destra sotto la camicia. Solo la necessità di respirare li obbligò a separare le labbra ma restarono stretti in un abbraccio come fosse l'uno l'ancora di salvezza dell'altro. In quell'impeto di sensazioni, Ellie gli disse mentre posava piccoli baci al collo di Alex, dove era visibile appena la cicatrice della corda

"Ti amo anch'io. Ti amo Alec Hardy. Piangevo perché sono felice, come non mi capitava da molto tempo"

Quelle parole furono per Alec Hardy come benzina sui suoi sentimenti. Sussurrò qualcosa all'orecchio destro di Ellie Miller che disse con sguardo languido

"Di certo saremo più comodi"

Correndo mano nella mano nella camera di Hardy.

Un paio di ore dopo.

In un letto sottosopra, con le coperte finite ai piedi del letto, Alec Hardy era completamente nudo e supino. Il braccio destro era attorno alle spalle di Ellie Miller, anch'essa nuda e distesa sul fianco sinistro. Poteva affermare che era oltre la felicità, soddisfatto e persino stupito della sua prestazione. Perché non gli era mai capitato di sentirsi così eccitato ma allo stesso tempo sicuro e beato faccendo del sesso. Mentalmente decise di non chiamarlo sesso quello che avevano fatto. Perché era certo fosse amore, fare l'amore. Bacio la fronte di Ellie che si avvicinò ancora di più a lui, dicendo con quel tono di voce gioioso che Hardy adorava

"Le prossime volte dovremmo essere più discreti. Abbiamo quasi rivoltato il letto…"

Alzò il collo, dicendo divertita

"...le mie mutandine sono finite su quella lampada dall'altra parte della camera"

Si baciarono, comprendendo che i loro cuori spezzati si stavano riparando assieme.

Un anno dopo.

Riuscirono sul serio ad essere molto discreti sulla loro relazione per quasi sei mesi. Una relazione che consolidò ancora di più i loro sentimenti da decidere di rivelarlo a tutti pochi giorni da San Valentino. I primi furono i due figli di Ellie.

Durante un pranzo domenicale Ellie Miller con accanto Hardy Alec rivelò ai figli Tom e Fred della loro relazione. Il piccolo Fred fu entusiasta di sapere che zio Alec avrebbe anche dormito nella loro abitazione. Invece l'adolescente Tom sembrava meno felice. Con gli occhi bassi disse alla madre e Hardy

"Mamma io sono consapevole che tu devi rifarti una vita dopo…quello…"

Non aveva piu detto la parola papà, ritenendolo colpevole dell'omicidio dell'amico nonostante la sentenza di assoluzione

"...penso che Alec non sia poi così male…"

Per hardy era così significativo sentire pronunciare il suo nome non per autopunirsi, non ritenendolo più legato all'odiato padre

"...ti chiedo solo una cosa Alec…"

Il giovane Tom miller guardò dritto negli occhi alec hardy

"...se le cose andranno bene tra te e mia madre, tanto da diventare veramente di famiglia…"

Ellie intrecciò la mano sinistra con la destra di Hardy sul tavolo

"...tu devi continuare come fai. Perché ti comporti più da padre tu con me e fred dell'altro"

Alec Hardy cercò di frenare la commozione, stringendo la mano a quel ragazzo così risoluto. Quel ragazzo che gli aveva tolto gli ultimi dubbi se mai potesse fare da padre ai figli di Ellie. Una consapevolezza di poter lasciare andare il ricordo di sua figlia Daisy che pochi giorni prima di era trasferita dai nonni materni in Scozia. Un trasferimento con cambio di cognome a quello della madre ma soprattutto la richiesta di rinunciare alla patria potestà su di lei. Due cose per le quali hardy non si oppose. Il giovane fred interruppe il commosso momento dicendo

"Gelato per festeggiare"

Facendo sorridere tutti.

Cinque mesi dopo. Studio del medico di famiglia hardy/miller. Mattina.

Ellie rise, ma senza ironia, leggendo nuovamente quel foglio datogli dal dottore. C'era scritto in modo chiaro

"Incinta di tre mesi"

Non poteva crederlo. Erano certi sia lei che Hardy di non poter concepire, tanto da non usare protezioni se non la pillola lei. Molto tempo prima Hardy gli aveva rivelato le sue difficoltà nel tentare di fare con l'ex moglie Tess, un nuovo componente della famiglia. Il terrore di Ellie che la notizia potesse terrorizzare Alec Hardy visto com'era finita con la figlia Daisy.

Il dottore disse con tono pacato a Ellie che si era portata la mano destra al ventre

"Capisco i tuoi tanti dubbi. Però posso affermare che sei in ottima forma. Niente da dire sulle analisi. Ellie se proprio non ti senti pronta, posso sempre prenotarti un aborto, senza che nessuno sappia niente"

La parola aborto quasi offese Ellie Miller che portò sul ventre tutte due le mani. Avrebbe protetto quella vita a qualunque costo. Era quasi una medaglia a come era venuta fuori da un periodo bruttissimo, tra il suo ex marito pedofilo e la perdita per due anni di Hardy. Voleva credere che sarebbe andato tutto bene. Neanche una settimana prima suo figlio Fred aveva iniziato a chiamare Alec Hardy come papà. L'altro figlio Tom aveva espresso il desiderio di studiare per diventare ispettore come alec. Con tono sicuro Ellie disse al dottore

"Questa vita rimane qui dove si trova"

Uscendo dallo studio medico.

Poco dopo. Distretto di polizia di Broadchurch.

Mesi prima la rivelazione al lavoro della loro relazione non aveva stupito nessuno. Con sorpresa di Hardy e Miller, piuttosto si facevano scommesse nel distretto quando lo avrebbero finalmente detto a tutti. Per il loro capo, il sovrintendente Jenkinson, gli bastava che fossero professionali durante il lavoro. Quella mattina Ellie, rimasta sempre DS di Hardy, non lo trovò nel suo ufficio. La collega Waren le disse

"Se cerchi il capo hardy l'ho visto andare a piedi verso quelle panchine dove vi sedette sempre. Era strano dopo aver ricevuto una lettera di un avvocato"

Ellie non pensò fosse nulla di buono. In genere le avrebbe scritto per dirle cosa succedeva. Con calma, visto il suo stato lo raggiunse.

Hardy era seduto alla loro solita panchina, stringendo nella mano destra qualcosa. Ad Ellie sembrò molto infastidito. Si tranquillizzò quando la vide, diventando lo sguardo di Hardy più sereno Sedutasi alla sua destra, Ellie gli domandò indicando il foglio nella mano destra

"Brutte notizie?"

Hardy gli diede una palla di carta che era una busta bianca con dentro due fogli. Le spiegò senza guardarla, appoggiando i gomiti sulle gambe

"Una notizia che solo mi infastidisce. Tutto per causa di mia sorella, la conosci una fin troppo sentimentale. Aveva chiesto a…"

Hardy non trovò migliore definizione da dire

"...alla figlia della mia ex di vederla. Ebbene attraverso il suo avvocato, la figlia della mia ex informa sia me che mia sorella che risulta da analisi fatte…"

Hardy strinse i pugni

"...io non sono suo padre. Il suo vero padre era quello, Deane, che si trova in prigione con sua madre. Quindi chiede di non essere più disturbata…"

Cercò di calmarsi, guardando la sua Ellie che strappò la busta con la letter. La vide lanciare nel vento i ritagli di carta, ridendo. Quel modo di fare piacque a Hardy che aveva provato la sensazione terribile per essere stato sempre preso in giro dall'ex moglie per tanto tempo. Non si aspettava Ellie si sedette più vicino a lui, mettendogli le mani sul ventre, dicendogli con gli occhi lucidi

"Il destino delle volte ripaga. Qui c'è qualcosa che abbiamo creato assieme. Dimentica la vecchia vita. Alec hardy diventerai padre"

hardy fissava le sue mani sul ventre di Ellie miller, dicendo con voce rotta

"Ellie…diventerò padre per la terza volta…"

Guardando con gli occhi lucidi quelli della sua Ellie che erano un mare di lacrime

"...perché tom e fred sono come miei figli"

Abbracciò e baciò tra due che qualche tempo prima si sentivano i più soli al mondo. In quel momento erano certi di essere una famiglia.

Tre anni dopo. Distretto di polizia di Broadchurch. Pomeriggio.

Alec Hardy, il CS della stazione di polizia di Broadchurch da due anni, seduto dietro la sua scrivania guardò l'ora. Erano scattate le ore quattordici. Come ogni giorno, anche se avesse avuto un importante caso. Indossava la giacca, dirigendosi fuori il distretto di polizia. L'Hardy che perdeva il tempo prezioso con la sua famiglia non c'era più. Si era reso conto che non poteva tenere al sicuro tutto il mondo. Almeno tentare nel suo piccolo mondo.

Uscito dal distretto, Alec Hardy si fermò sui gradini, facendo un respiro profondo. L'aria marina oramai gli piaceva. Decise di tornare alla sua abitazione a piedi, vista la giornata serena e pochi minuti per arrivarci. L'auto l'avrebbe ripresa in serata, dopo essere ritornato al distretto per firmare gli ordini di servizio per il giorno dopo. Lungo la strada qualcuno lo salutó, rispondendo con un movimento della testa.

Si fermò notando che la sua abitazione da ispettore solo, come dettogli tempo prima dal proprietario, era abitata. Il nuovo affittuario era un pescatore giunto da poco tempo a Broadchurch. In cuor suo Alec Hardy aveva odiato e amato tantissimo quella piccola abitazione. Non poteva mai immaginare che in linea d'aria c'era l'abitazione di Ellie Miller. Quella caparbia donna che riuscì tre volte nel salvargli la vita, divenendo alla fine la sua ragione di vita. Lui non poteva mai immaginare di diventare la felicità di qualcuno. Anni prima di giungere a Broadchurch, qualcuno gli disse senza molta cura

"Alec Hardy tu sei il finale triste di una storia. Porti sempre un qualcosa di triste e cupo"

Invece scoprì che aveva solo bisogno di qualcuno che lo capisse, lo spronasse verso la felicità. Ridacchiò continuando verso la sua nuova abitazione, una bella villetta di due piani fatta di mattoni con un piccolo giardino dietro. Un trasloco necessario, perché in una delle ultime ecografie di Ellie era stato scoperto che attendeva due maschi e una femmina. Erano gemelli dizigoti, cioè non uguali. Hardy non poteva dimenticare quanto fosse stato spaventato e felice alla notizia, finendo in lacrime.

Un periodo che Alec Hardy ricordava più che emozionante. Oltre per le notizie felici della gravidanza della sua Ellie, il trasloco, per una decisione di Ellie con i due figli. Avevano deciso di lasciare il cognome Miller per quello Hardy. Motivo per il quale Ellie e Alec decisero che il giudice che avrebbe sancito quel cambio poteva benissimo sposarli. In modo ironico, pensava da sempre Alec Hardy, quel giorno coincideva con pochi giorni alla fine della gravidanza di Ellie. Quel giorno oltre il piccolo Fred anche Tom inizio con chiamarlo papà. Qualche mese dopo fu nominato CS, sovrintendente capo. La ormai moglie Ellie continuò come suo DS.

Delle voci tolsero Alec Hardy dai suoi pensieri, giovani voci che lo chiamavano papà. Guardò oltre la soglia della sua abitazione. Dall'altra parte del marciapiede stava arrivando Ellie che spingeva il triplo passeggino con i tre gemelli di tre anni compiuti. Accanto l'amica Beth. Più avanti Fred che da poco aveva compiuto otto anni. Il bambino abbracciò il padre Alec che gli domandò della scuola. Ellie giunse poco dopo, spiegando al marito alec dopo averlo baciato

"Visto che Fred aveva un corso ulteriore a scuola, io e Beth abbiamo approfittato per fare una passeggiata"

L'attenzione di tutti andò ai tre gemelli. Il giovane Fred prese in braccio il fratello Mark, Ellie il figlio Lucas e Hardy la figlia Elin. In altre occasioni ci sarebbe stato Tom che si occupava del passeggino triplo ma era da un anno all'università con sempre il sogno di diventare ispettore di polizia. Con pazienza si occupò del passeggino l'amica di famiglia Beth. Tutti entrarono nell'abitazione.

Poco dopo.

Ellie si diresse nella camera dei gemellini per avvertire suo marito Alec Hardy che era pronto il te. Lo trovo seduto di fronte al box dentro cui giocavano i gemellini. Gli stava leggendo una favola, un metodo per tranquillizzare il loro umore prima del sonnellino, finendo con

"Vissero felici e contenti…"

Hardy aggiunse quasi commosso

"Un giorno vi racconterò la favola di un burbero uomo con il cuore spezzato. Che era così triste da non credere di meritare nulla più della solitudine. Di come incontrò una stella splendente che gli aggiusto il cuore, sostituendo i suoi ricordi cupi con ricordi belli"

Ellie Hardy si asciugò una lacrima dall'occhio destro, dicendo al suo amato Alec

"In poche parole gli racconterai del vero amore"

Nella cucina l'amica di famiglia Beth si stava zuccherando il suo tè, domandando al giovane Fred che era tornato dalla camera dei gemelli

"Scoperto perché i tuoi genitori non sono ancora qui?"

Sul viso del ragazzino comparve una smorfia, spiegandogli

"Si baciano…bleah che schifo"

Beth rise dell'ingenuità di quel giovane, dicendogli

"Un giorno ti piacerà ricevere baci da chi ami"

Fred Hardy era sicuro che mai l'avrebbe fatto.

FINE