01. Fruscio

Questa storia partecipa al Writober di Fanwriter.

» Prompt: Fruscio

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Quando apre gli occhi sente il suono della puntina che salta a fine vinile, ma non è quel suono che lo ha svegliato. Tende l'orecchio. Eccolo, ancora quel rumore, come se qualcuno stesse cercando di sfondare la porta della sua cripta.

Sbuffa mentre si sistema sulla poltrona, allunga una mano verso il tavolino dove recupera tabacco e cartine e inizia a rollarsi una sigaretta. Un altro tonfo sordo alla porta. Un ricciolo di tabacco vola via quando sbuffa di nuovo, mentre sta chiudendo la cartina con la lingua. Saggia la sigaretta con le dita, la pulisce, quindi se la infila tra le labbra e recupera la scatola di fiammiferi sul comodino. I tonfi alla porta si sono fatti insistenti e continui, ma meno decisi. Si alza.

«Arrivo» borbotta.

Tira la sbarra di lato e fa appena in tempo a spostarsi quando la pesante porta d'acciaio si schianta sulla parete.

«Ehi, mi butti giù la casa!»

«Questa non è una casa» sibila Willow, entrando rapida, come fosse ormai un'abitudine.

«Rossa! Entra pure» la saluta Spike.

Willow raggiunge il centro della cripta guardandosi intorno, lo sguardo disgustato le cade sulla poltrona, alla fine si avvicina al sarcofago al centro della stanza e si siede con un piccolo balzo. Spike intanto si avvicina al giradischi e rimette la puntina sulla prima traccia.

«Dove ti sei procurato lo stereo?»

Spike non risponde subito: si gusta l'attacco della canzone, un riff di chitarra in MI che ricorda tanto quello di Whole Lotta Love degli Zeppelin. Il resto del brano è meno interessante. Si volta verso Willow.

«Un tizio mi doveva dei soldi, ma ovviamente era al verde. Una vera schiappa a poker, se vuoi saperlo. Alla fine ci siamo accordati per questo stereo e qualche vinile.»

Willow non sembra particolarmente colpita.

«Sono i Led Zeppelin questi?»

«Hai orecchio, rossa. No, è un gruppo di demoni Death Metal, poche idee, ma il chitarrista ha stile, questo brano mi ricorda tanto gli assoli del vecchio Jimmy. Il resto della band fa pena, ma questo ragazzo ha talento.»

Willow rimane in ascolto per qualche secondo, nel frattempo Spike le si avvicina e le si siede accanto, continuando a fumare.

«Hai ragione, non è un granché. Inoltre, non si capisce nulla del testo.»

«Perché non è inglese, è lingua demoniaca. Vuoi che te la traduca?»

«No grazie, sono a posto così.»

«Come vuoi. A cosa devo l'onore?»

Willow si morde il labbro, lo sguardo le scivola in grembo.

«Stiamo lavorando su un incantesimo. È una cosa grossa, roba potente.»

«Stiamo?»

«Sì, Tara mi da una mano.»

Spike la studia, dubbioso.

«La tua ragazza sa a cosa serve?»

«Certo che lo sa, io non le nascondo nulla!»

Spike aspira quel che rimane del mozzicone, quindi lo getta lontano con un secco movimento delle dita.

«Non dovresti pasticciare con quella roba, rossa. È rischioso.»

«Di questo passo rischio di perdere solo del tempo e basta: non stiamo concludendo nulla, molti degli incantesimi che finora abbiamo studiato contengono elementi impossibili da recuperare in questa zona. Inoltre, alcuni sono talmente vecchi che fanno riferimento a luoghi che non esistono nemmeno più!»

«Capisco. Beh, recuperare un essere umano finito per sbaglio negli Inferi non è facile. Perché è questo che vuoi fare, no? Vuoi strappare Buffy dall'Inferno e riportarla sulla Terra.»

Willow lo fissa, una supplica nei suoi occhi.

«Ho bisogno di aiuto. Non c'è nessuno tra i tuoi contatti che ha qualche informazione su questo genere di cose? Insomma, questa è la Bocca dell'Inferno, se demoni e creature immonde riescono a risalire, sapranno darci qualche… indicazione, no?»

«Intendi, tipo una mappa? Oppure ti aspetti che esista, che ne so, un vigile infernale che instradi nella direzione giusta?»

«Puoi risparmiarti il sarcasmo, Spike» risponde la ragazza, scendendo dalla tomba e avvicinandosi alla porta ancora spalancata.

«Ci ha salvati tutti, sai? Anche tu. Il minimo che puoi fare è dare una mano.»

Spike sbuffa. Willow lo guarda afflitta per qualche secondo ancora, poi si volta e afferra la porta per la maniglia, trascinandosela alle spalle. Proprio mentre sta per chiuderla, ritorna sui suoi passi e si avvicina allo stereo, dove sta suonando la seconda traccia del mediocre album.

«L'hai sentito anche tu?»

Spike aggrotta le sopracciglia.

«Cosa?»

«Quel fruscio. Ascolta.»

Spike si alza e si affianca a lei davanti alle casse.

«Non si possono isolare i suoni su quest'affare?»

«È un vinile, rossa, la traccia è una sola.»

La strega gli scocca uno sguardo offeso, poi si rimette in ascolto, assorta.

«Eccolo! L'hai sentito?»

«Sì, è un fruscio. Si sentono spesso nei vinili.»

«Possiamo alzare il volume?»

«Sei sicura? Il cantante qui urla parecchio.»

«Riavvolgi il nastro, insomma, il disco. Qualche secondo, risentiamo quel pezzo.»

Spike blocca il vinile, sposta la puntina un paio di giri indietro e riavvia. Willow gira la manopola portandola quasi al massimo.

E lì, tra le sublimi note di una chitarra quasi divina e la cacofonia prodotta dagli altri strumenti, entrambi avvertono un lamento, una voce familiare, versi di un demone che Willow non comprende.

«Maledetto Inferno!»

«Non è un fruscio. Quella è la voce di Buffy. Cosa ci fa la voce di Buffy in questa canzone, Spike?»

Il vampiro è disorientato.

«Non guardarmi così, rossa. È la prima volta che ascolto questo album.»

Rovista nello stipetto dei vinili, recupera la custodia dell'album dei Fuckers from Hell.

«Qui dice che l'hanno registrato proprio all'Inferno, prima di iniziare il loro tour in superficie. Non ci sono le date.»

«Mi stai dicendo che questi Fuckers hanno registrato il loro orrendo album nella fossa infernale dove Buffy viene torturata per l'Eternità?!»

«Così sembrerebbe…»

Spike riporta la puntina indietro di qualche secondo e presta maggiore orecchio ai suoni. La voce della Cacciatrice è nitida e cristallina, feroce, fiera. Non sta implorando pietà. "Non ho paura di voi." La voce del demone è gutturale e profonda, sembra più un verso che una frase. Ma Spike conosce quella lingua, non c'è modo di fraintendere. "A noi basta che tu soffra, Cacciatrice."

Spike non ci vede più dalla rabbia. Spegne lo stereo, recupera il soprabito dal candeliere votivo e lo indossa in un gesto fluido. Senza fermarsi, infila la porta.

«Rimani qui, rossa, o vieni con me alla sala da poker? Vado a spremere un paio di tizi.»