Prima di iniziare sento di dover fare una premessa. Questa non è una what if, diciamo che è un filler, ambientato subito dopo la partenza dal paese di Wa. Per scrivere questa avventura ho preso ispirazione dai film, spero di riuscire ad essere coerente con lo spirito della storia e dei personaggi e spero che vi piaccia!
Un abbraccio
Mini
1. Il tesoro
Zoro aveva paura.
Non ricordava di aver provato così tanta paura in vita sua.
Era davvero quello il suo Capitano? Era davvero Luffy quello che lo stava guardando? Era quello lo sguardo che riservava ai nemici prima di abbatterli definitivamente?
Luffy per lui era sempre stato il suo Capitano, il suo migliore amico, colui in cui riponeva tutta la sua fiducia, lo sciocco che lo faceva ridere, che credeva ciecamente nel suo Sogno e in quello dei suoi Compagni. Ora, però, aveva paura di lui, paura di ciò che gli chiedeva.
"È un ordine, Zoro."
La sua voce, il suo sguardo, tutto il suo essere erano terrificanti, Zoro quasi si sentì mancare, come se Luffy lo avesse colpito con l'Ambizione, ma la realtà era che c'era anche altro. Con un enorme sforzo, Zoro riuscì a smettere di tremare.
"Obbedisco."
Il giorno precedente
Il Paese di Wa era ormai lontano, tutti i membri dell'equipaggio erano venuti a conoscenza delle nuove taglie, ma ormai quello faceva parte del passato, anche se era appena accaduto. Non c'era tempo per crogiolarsi nei ricordi, ora che Luffy era diventato un Imperatore non potevano permettersi di abbassare la guardia nemmeno per un momento. Ogni isola rappresentava un passo in più verso lo One Piece e proprio per questo non potevano fermarsi, dovevano andare avanti a camminare, passo dopo passo, isola dopo isola, avventura dopo avventura.
Erano trascorsi un paio di giorni da quando la Thousand Sunny era riemersa dal mare, il cielo era sereno e non si intravedevano pericoli o minacce all'orizzonte, solo l'oceano in tutte le direzioni, quindi ogni membro dell'equipaggio era occupato con qualcosa da fare: Sanji sperimentava in cucina, Franky lavorava con Usopp a un nuovo tipo di cannone alimentato a cola, Nico Robin studiava alcune carte che era riuscita a recuperare a Wano, Nami finiva di disegnare l'ultima mappa, Chopper controllava che la sua dispensa di medicinali fosse ben rifornita, Zoro dormiva e Brook suonava, Jimbe stava al timone e Luffy osservava l'Oceano, in attesa di vedere qualcosa all'orizzonte.
Sanji era appena uscito con dei vassoi carichi di quelle che sembravano crocchette di patate, quando Luffy gridò, eccitato.
"Isola! C'è un'isola all'orizzonte!"
Tutti si sporsero per guardare meglio, tranne Jimbe che continuò a mantenere la rotta.
"Che dite?" chiese Luffy "Sbarchiamo?"
"Sì!" rispose nami, stiracchiandosi "Decisamente sì! Sembra un'isola tranquilla, abbiamo bisogno di un po' di relax!"
Un paio d'ore dopo la Sunny aveva attraccato sull'isola e tutti erano scesi. Dalla spiagga sembrava che si trattasse di un'isola deserta e la cosa non dispiacque a nessuno, le provviste non mancavano ed era piacevole trascorrere del tempo sulla terraferma senza dover rischiare la vita.
Sanji aveva appena finito di apparecchiare poco distante dalla spiaggia, quando dagli alberi poco distanti apparve un uomo. Dall'aspetto sembrava un contadino, indossava una semplice canottiera bianca e dei pantaloni blu scuro, il suo viso era calmo e bonario, sembrava non avere cattive intenzioni.
"Benvenuti!" disse con voce suadente "Siete pirati, giusto?"
Luffy si fece avanti.
"Esatto, siamo qui per rilassarci."
"FATE BENE!" rispose lui, improvvisamente euforico "FATE BENISSIMO!"
Tutti si guardarono senza capire.
"Non preoccupatevi" precisò lui "Sono felice che voi siate qui!"
Nami lo osservò incuriosita.
"All'apparenza questa sembra un'isola deserta" disse "Vivi solo? C'è un villaggio più avanti?"
L'uomo sorrise.
"Sono qui da molti anni, viaggiavo su una nave pirata come mozzo ma ho deciso di vivere qui."
Luffy lo squadrò da capo a piedi.
"Quindi hai abbandonato i tuoi compagni?" chiese, serio "Perché?"
L'uomo si strinse nelle spalle.
"Non erano miei compagni." rispose lui, facendo storcere il naso a Luffy "Abbiamo viaggiato insieme, ma il mio obiettivo era questo …" continuò, allargando le braccia "Volevo stare solo qui, in pace, lontano dal caos, dalle regole, dalla gente …"
Luffy incrociò le braccia al petto, qualcosa di quell'uomo non lo convinceva, Robin sorrise vedendolo così titubante.
"Non tutti hanno lo stesso sogno" spiegò "Il concetto di vita perfetta è diverso per ognuno di noi."
"Esatto!" commentò l'uomo "Questo è il mio paradiso! La solitudine! Ma non disdegno di ricevere qualche visitatore, di tanto in tanto. Ah, a proposito, il mio nome è Ronald Cobalto."
Luffy continuò a guardarlo con sospetto, qualcosa in lui non lo convinceva.
"Molto piacere!" disse Nami, facendosi avanti "Noi siamo …"
"So benissimo chi siete" la interruppe lui "La vostra fama vi precede. Anche in questa isola arriva una copia del giornale, lo pago il doppio ma mi arriva. è un onore poter ospitare un Imperatore e la sua ciurma nella mia umile casa!"
Luffy sembrò
"Ci vuoi ospitare?" chiese Sanji "Piuttosto saremo noi a ospitare te, vero Luffy?" chiese Sanji.
Luffy non rispose, troppo concentrato ad osservare l'uomo che aveva di fronte.
"Luffy?" lo chiamò ancora il cuoco.
Luffy finalmente si voltò, non era abituato ad essere chiamato così.
"Ah … sì, certo, c'è cibo a sufficienza!" chiese.
"Con chi credi di parlare?" chiese Sanji, fingendosi offeso "Ovviamente c'è!"
"Sempre che tu non esageri!" lo prese in giro Usopp, dandogli una sberla.
Luffy si voltò verso i suoi compagni, che avevano accolto Ronald a braccia aperte e lo avevano fatto accomodare al tavolo, circondandolo, solo Jimbe gli restò accanto.
"Qualcosa non va?" chiese "Sembri dubbioso, non è da te."
Luffy restò serio per qualche istante mentre osservava i suoi compagni festeggiare con il loro ospite, quindi semrbò rilassarsi.
"Mi sarò sbagliato. Sembra un tipo a posto, no?" chiese, quasi a cercare conferma.
"Non lo so" rispose Jimbe "Sei tu il Capitano."
Luffy non rispose, sorrise e si avvicinò alla tavola dove tutti già stavano iniziando a mangiare.
La giornata era ormai finita, tutti avevano mangiato e bevuto e si erano addormentati all'aperto, il cielo era sereno e l'aria calda, piacevolmente rinfrescata dalla brezza che proveniva dal mare. Tutti si distesero a terra, come per una specie di campeggio senza tende.
"Io vado a casa" disse Ronald "Domani mattina tornerò. Ho una sorpresa per voi!"
"Una sorpresa?" chiese Luffy, emozionato.
"Sì, vedrete! Vi piacerà un sacco!"
Tutti lo salutarono e terminarono di prepararsi per la notte, ognuno nel suo sacco a pelo e in breve si addormentarono.
Il giorno seguente tutti erano eccitati all'idea della sorpresa che avrebbe portato (non lo so). Dal momento che non aveva specificato un'ora in cui si sarebbe fatto vivo, fecero con calma colazione, sistemarono tutto ciò che avevano portato a terra sulla Sunny e si misero in attesa dell'uomo misterioso.
Trascorse qualche ora e solo verso il primo pomeriggio lo videro tornare.
"HEY! VOI!" gridò da lontano "VENITE! VOGLIO MOSTRARVI UNA COSA!"
"ARRIVIAMO!" gridò Luffy in risposta, poi si rivolse ai suoi compagni "Andiamo!"
Tutti erano visibilmente eccitati per la nuova e inaspettata avventura, raggiunsero (non lo so) e lo seguirono. Sanji aveva preparato degli zainetti con una merenda per tutti con cibo e acqua sufficienti per un paio di giorni.
(non lo so li guidò attraverso una fitta foresta, attraversata da un piccolo sentiero, gli alberi erano fitti, sembrava davvero che quell'isola fosse rimasta deserta per tantissimi anni.
"Hai creato tu questo sentiero?" chiese Robin, incuriosita.
"Sì, esatto, mi è servito per attraversare la foresta, altrimenti avrei dovuto aggirarla e ci avrei impiegato più tempo, in questo modo riesco a raggiungere il centro dell'isola senza problemi."
Due ore più tardi notarono che che la foresta iniziava a diradarsi e il sentiero a diventare più ripido, in pochi minuti uscirono dalla foresta e si ritrovarono su una radura, sulla cui cima stava una grande casa.
"Immagino che abbia costruito tu quell'abitazione." ipotizzò Robin, mentre si avvicinavano.
Ronald sorrise.
"Invece no!" disse, ridendo "L'ho trovata qui."
Robin alzò un sopracciglio, così lui continuò.
"Non ho detto tutta la verità, prima" disse "Quando mi trasferii qui lo feci soprattutto per far compagnia ad un vecchio che da giovane aveva costruito questa casa. Vissi con lui qualche anno, poi lui morì …non prima di avermi rivelato un segreto su questa casa …" disse, guardandoli malizioso.
"Qualcosa di interessante?" chiese Zoro.
"Spero che sia emozionante!" esclamò Luffy.
"Spero che non sia troppo spaventoso!" balbettò Chopper.
"Sperò che sia un tesoro!" gridò Nami.
"In effetti è tutte queste cose insieme." rispose Ronald.
"UN TESORO!" gridò Nami.
"Esatto." confermò lui.
"No, aspetta un istante" disse lei, diventando improvvisamente seria "Se c'è un tesoro … perché non lo hai ancora tirato fuori? Cosa c'è sotto? Perché sei ancora qui?"
Robin, nel frattempo, stava osservando la casa.
"Una domanda più che legittima" disse "Cosa sai su quel tesoro?"
"So che è molto grande e molto antico! Non so altro! Il vecchio è morto prima di dirmi altro."
Robin sfiorò i mattoni di cui era fatta la casa.
"Questa abitazione è stata costruita dal vecchio, giusto?" chiese l'archeologa.
"Sì! Lui trovò l'entrata del tesoro, lo cercava da anni. Trovò l'entrata ma non riuscì a raggiungerlo, per questo ci costruì sopra questa casa, per tenerlo nascosto e avere il tempo di capire come aprirlo, ma non ce la fece mai."
Sanji si accese una sigaretta.
"Direi di pranzare e poi cercare di capire come trovare il tesoro." disse, prendendo dal suo zaino una tovaglia che stese a terra.
"Non servirà capirlo" gli rispose Ronald, quello lo so già. Dovrò solo spiegarvelo."
Gli altri si stavano sedendo per poter mangiare, si voltarono per guardarlo, chi incuriosito, chi eccitato, mentre Ronald tirava fuori un vecchio libro di pelle.
