CAPITOLO UNO: LA CHIAVE

"La vita su Tatooine non è semplice, ma regala molte soddisfazioni. Ogni contadino su questo pianeta raccoglie quello che semina, lavorando sodo riescono a vivere dignitosamente. Le taverne tendono a essere abbastanza caotiche, e gli abitanti di Tatooine sono permalosi e dal grilletto facile: non ti consiglio di guardarli male" Bond si spiegò bene sul perché detesta Tatooine e Paloma seduta sul sedile in fianco in cabina di pilotaggio annuiva "Beh almeno il lavoro sarà meno noioso non trovi? So che lei crea molto caos quando lavora, Felix me lo ha detto" 007 accennò un sorriso "Speriamo solo che sia una cosa veloce".

Atterrarono sul suolo del pianeta sabbioso dirigendosi in città. Sul capo Bond Calò la kefiah per ripararsi dal sole diretti alla taverna più vicina. Come ogni straniero che mette piede in casa d'altri lascia sempre l'amaro in bocca, e, una volta entrati nel locale non vennero ben visti "Andiamo al bancone" Paloma lo seguì ordinando due drink forti "Tu lo vedi?" Bond diede una rapida occhiata ma non vide l'obbiettivo; il loro compito era quello di entrare in contatto con Miles un umano truffatore "Sei tu Miles?" il tizio guardò i forestieri dall'alto verso il basso "Che volete?"

"Vai dritto al sodo tu!" commentò Bond "Allora hai quello che cerco?"

"Dipende da cosa vai cercando" 007 rise "Tu che mi offri?"

"Posso procurare passaggi per l'orlo esterno, varie sostanze, accetto scommesse e …. Una chiave quasi arrugginita ormai". Un bagliore si accese negli occhi di 007 "E' bello fare affari con lei" la chiave nel pugno sudicio dell'informatore si ritirò "Non è così semplice".

Per un momento sembrava andare liscio come l'olio credendo di prendere la chiave ed andarsene con facilità ma quando l'informatore si riprese la chiave suscitò in lui dubbi "Hai la mia parola potrai avere quello che vuoi". In pochi attimi Bond scatenò un putiferio, parole e proiettili volarono nella locanda "Dammi la chiave" rimbrottò "Quali garanzie mi dai?"

"Ti farò proteggere ma devo avere quella chiave" dietro al bancone accovacciati al riparo da colpi di blaster "Di chi chiedo" lasciò cadere la chiave nel palmo di Bond "Felix Leiter. Vai a Coruscant". Paloma non poteva coprirgli le spalle ancora per molto gli assaltatori stavo arrivando e la via di fuga era la stessa dell'entrata. Bevve tutto in un fiato un bicchiere di Ardis sul bancone ed afferrò per mano Paloma trascinandola fuori dal locale.

Granelli di sabbia si appiccicarono alla pelle sudata di 007 avvertendo punture come quelle di api scaraventarsi addosso. Paloma non era da meno faticava a vederci qualcosa con la tempesta di sabbia che sembrava non smettere mai "Bond vedi nulla?"

"No dannazione! Ma siamo vicini ne sono sicuro, la nave era Nord dovremmo esserci vicini ormai". Ma la tempesta di sabbia non volle cessare tirando forte e fischiando "Seguite me" una figura femminile con il volto celato dalla kefiah mostrò loro la via offrendogli riparo a casa sua; Paloma restava appigliata per mano a Bond cercando di non restare indietro.

"Venite dentro" la figura femminile si levò la kefiah dal volto preparando del cibo "Mi scuso per il disordine ma ho ospitato degli amici dopotutto sono uomini ..." Bond si accigliò "Anche io sono un uomo e devo dire che so gestire il mio ordine". Poe e Finn passarono pochi giorni a casa di Rey ma alla loro partenza lasciarono i letti sfatti e vari attrezzi in giro "Mi scuso ancora. Io mi chiamo Rey Skywalker" emise un sincero sorriso chiudendo le fessure degli occhi "Io James. James Bond e lei è Paloma" sentirono entrambi il cognome della Jedi guardandosi a vicenda "Molto piacere" prese un vassoio posando bicchieri, cibo e latte blu certo per Bond non era il massimo ma si accontentò "Ho anche questa il mio amico l'ha lasciata qui" una bottiglia di Aludio pu - 36 dalla sostanza verde che Bond non rifiutò. La tempesta di sabbia sarebbe durata per almeno tutta la notte dormendo da lei

"Hai detto di chiamarti Skywalker"

"Si"

"Hai forse dei legami con il maestro Jedi Luke Skywalker?" Rey si sedette sulla sedia libera al tavolo cercando d'essere collaborativa con i due soggetti in casa sua "Diciamo pure di si perché?" 007 mostrò la chiave malmessa aspettando un qualsiasi segno da parte di lei "Una chiave … quasi arrugginita direi e non se ne vedono quasi più in giro"

"Davvero non ti dice nulla?" fece spallucce e scosse il capo e dall'espressione in volto pareva sincera "Dunque … persone che conoscevo portarono in salvo dieci Jedi sopravvissuti consegnandoli a Luke Skywalker che li nascose su qualche pianeta dovevo mettermi in contatto con Luke ma fu troppo tardi passarono due anni e ora so che si trovano sul pianeta natale degli Wookie".