Premessa: la fanfiction si svolge durante la quarta stagione, episodio due dal titolo: Qualcuno ha letto l'inferno di Dante.

Attico. Notte fonda.

Lucifer si svegliò seduto sul pavimento, appoggiato con la schiena al suo divano. Era legato con diversi metri di una catena dorata che conosceva fin troppo bene. Era una catena che veniva dal paradiso. Avrebbe riso di quel momento se un bavaglio non gli tappasse la bocca. Si stupì di quanto era così rassegnato a quello che stava per succedere. Notò che fuori era ancora buio. Tentò di fare un respiro profondo ma le catene lo avvolgevano come un serpente, ben strette dal petto ai piedi. Però non era quello che lo disturbava di più, come detto oramai quasi totalmente alla sua sorte. Avrebbe fatto di tutto per dimenticare la scena della detective Chloe che metteva nel bicchiere di vino qualcosa in una boccettina. Fino all'ultimo momento, quando aveva bevuto tranquillamente quel vino, sperava fosse un afrodisiaco o qualche pozione d'amore. Invece mentre cadeva nell'oblio la detective Chloe gli aveva rivelato che era un sonnifero

"...serve per metterti fuori gioco. Grazie a un santo prete di Roma e altre sante persone ti toglieremo di mezzo per sempre"

Però vedendo la preparazione del rito, proprio nel centro del suo attico, Lucifer era più che certo che l'avrebbero ucciso almeno in modo veloce. Era per lui quasi una liberazione. In cuor suo sperava che la figlia della detective Chloe non scoprisse mai come era diventata la madre. Fu distolto dai suoi pensieri dal prete di cui gli parlava Chloe. Aveva sentito che si chiamava Kinley. Si abbassò all'altezza di Lucifer, dicendogli mentre gli tagliava la camicia incastrata nelle catene che lo avvolgevano

"Una vera fortuna sapere che mischiando il sangue della tua detective con qualunque cosa…"

Il prete tracciò delle parole nella carne di Lucifer che tentò di non mugugnare dal dolore per non dargli soddisfazione

"...qualunque cosa può ferirti…"

Un complice del prete gli diede un sacchetto di stoffa bianca, continuando il prete mentre spargeva sulle ferite di Lucifer una polvere dorata che le allargarono, facendo stavolta mugugnare dal dolore il re dell'inferno

"...purtroppo però la tua influenza non mi a permesso di salvare la nostra Chloe"

Lucifer guardò il prete confuso dalle sue parole, perché proprio Chloe lo aveva messo ko. Rialzatosi in piedi il prete disse a Lucifer mentre Chloe si metteva in piedi di fronte a loro due

"Abbiamo dovuto prendere una decisione per salvare tutta l'umanità. La tua oramai concubina continuava ad affermare che tu fossi una brava persona…"

Lucifer era sempre più confuso, fissando la Chloe in piedi di fronte a lui che aveva uno strano sorriso mai visto prima, quasi una smorfia cattiva

"...che anche nella tua versione da inferno eri sempre tu…"

Il prete Kinley posizionò sulla testa di Lucifer un cerchio dorato che rivelò l'aspetto bruciato, facendo urlare di orrore diversi adepti del prete

"...Così l'abbiamo fatta nostra ospite per qualche giorno. Grazie a questo piccolo bracciale al polso destro di lei…"

Chloe lo indicò a Lucifer con un certo orgoglio, sembrava un semplice laccetto celeste di plastica

"...usando della magia abbiamo creato questa falsa Chloe…"

La Chloe si tolse il braccialetto, rivelandosi a Lucifer per qualcun altro, una donna che non aveva mai visto. Padre Kinley gli rise

"...non stare in pena per lei"

Un adepto di padre Kinley portò in braccio Chloe mettendola accanto a Lucifer. Era legata con catene uguali e nello stesso modo di lucifer ma senza bavaglio alla bocca. Chloe gridò contro Kinley e i suoi

"Siete solo degli assassini! Niente a che fare con il paradiso"

Padre Kinley rise più forte come anche dei suoi adepti, dicendogli

"Avete mezz'ora. Dopo morirete insieme"

Li lasciarono soli.

Rimasti soli, Chloe disse subito a Lucifer mettendosi con difficoltà in modo da guardarlo in faccia

"Ascolta bene Lucifer. Ti chiedo scusa per essere fuggita in quel modo. Si, vero, lo ammetto, ero andata con Trixie a Roma per cercare risposte. Però durante il viaggio in aereo, grazie a Trixie, ero arrivata alla realizzazione che dovevo parlare con te. Tutte le mie risposte che cercavo tu solo potevi darmele…"

Lucifer credette di affogare nelle lacrime che scendevano dagli occhi della sua Chloe, la sua Chloe che non voleva fargli del male. La sua Chloe che non aveva accettato di ucciderlo. La sua Chloe che nonostante il suo aspetto bruciato non lo guardava con paura o disgusto. La sua Chloe che continuava

"...soprattutto sono arrivata alla considerazione…"

La detective scosse la testa

"...alla certezza che ti amo. Ti amo da sempre…"

Lucifer tentò di muoversi ma le catene del paradiso lo trattenevano

"...non mi importa cosa dicono gli altri. Io ti conosco fin troppo bene…"

Chloe guardò con odio Kinley con i suoi adepti, sussurrando a Lucifer

"...io credo che abbiano una fonte in paradiso. Perché io quando arrivai a Roma avevo deciso di tornare subito a Los Angeles. Si sono avvicinati a me sapendo chi sono. Sapevano anche il fatto che vicino a me sei vulnerabile. Possiedono queste catene che si vantano provenire dal paradiso…"

Chloe guardò Lucifer con un infinito amore che il re dell'inferno poteva percepire benissimo

"...volevo così tanto tornare per dirti che ti amo. Invece mi hanno narcotizzato. Preso del sangue per creare armi contro di te…"

La detective fu scossa da un singhiozzi di pianto

"...non dovevo scappare via in quel modo. Mi consola solo il fatto che morirò vicino a te. Per fortuna questi maledetti hanno lasciato Trixie con Dan"

Chloe appoggiò la testa alla spalla sinistra di Lucifer che cercava febbrilmente un modo per liberarsi, non voleva più morire. Nel frattempo due adepti del prete portarono via Chloe di peso. Poi fecero lo stesso con Lucifer.

Chloe e Lucifer furono posti seduti sul pavimento, spalle a spalle. Sotto di loro una serie di disegni e parole che si illuminarono di celeste. Lucifer percepì come un bruciore nella sua anima. Intorno a loro padre Kinley con i suoi recitavano un rito di esorcismo. Dietro di lui, Lucifer sentì la sua detective perdere conoscenza. Non poteva permetterlo. Il re dell'inferno chiuse gli occhi concentrandosi. Stava per accedere al suo essere re dell'inferno che sperava di non usare mai. Era una delle cose che teneva in fondo al suo cuore. Come la capacità di dire parole d'amore. Con un ultimo pensiero coerente, Lucifer spezzò il bavaglio alla bocca grazie agli affilati denti comparsi, dicendo con voce roca

"Chloe io ti amo"

Chloe non sentiva più una profonda debolezza. Si svegliò proprio quando la voce roca di Lucifer le disse dietro di lei

"Chloe io ti amo"

Perdendo l'appoggio a lui che si spostò. Grida e ringhi disumani riempirono l'attico.

Lucifer aveva liberato la sua versione più demoniaca. Grande il doppio di lui, i vestiti erano letteralmente a brandelli. Dalla pelle bruciata era passato a una pelle liscia e grigia. Le mani e i piedi sembravano più artigli. La bocca era piena di denti affilati. Riuscì ad afferrare tutti gli adepti del prete e anche lui. Lì legò a una colonna dell'attico usando le catene usate con lui e la detective. Aveva deciso di staccargli la testa uno alla volta, molto lentamente. Lo scosse una voce che gli diceva

"Lucifer bravissimo! Sono in trappola…"

Quasi infastidito da quella voce che gli abbassava il livello di rabbia, si voltò vedendola. La detective era seduta sul pavimento ancora legata dalle catene. Non capiva perché non lo guardasse con paura. Invece gli sorrideva.

Con tutta se stessa Chloe voleva sperare che il suo Lucifer fosse in quell'essere così demoniaco. Lo guardò con un ampio sorriso mentre il prete Kinley con i suoi erano letteralmente scioccati dalla paura. Con parole dette con calma a Lucifer, Chloe gli chiese

"Lucifer potresti per favore liberarmi da queste catene?"

Il Lucifer versione super demoniaca si avvicinò a lei con evidente diffidenza. Quasi timoroso la liberò dalle catene usando solo due dita della mano destra. Chloe alzò la mano destra per toccare il viso di Lucifer di quel Lucifer così diverso dal solito. Quell'essere che doveva essere solo di rabbia e istinto, chiuse gli occhi rosso fuoco, appoggiandosi alla mano di Chloe. La detective lo sentì fare le fusa.

Il fare le fusa di quel Lucifer tranquillizzo Chloe, ancora più certa di non aver perso il suo Lucifer. Gli disse, alzandosi in piedi non staccando la mano destra dal viso di Lucifer

"Ora siamo al sicuro. Ti prego cerca di tornare da me. Va bene anche la tua versione rossa…"

Non voleva dire bruciato per non turbare quel Lucifer così diverso esternamente

"...ti giuro che non perderemo altro tempo in nessun caso. Torna da me, amore mio"

Quel Lucifer spalancò gli occhi quando Chloe lo baciò sulla guancia sinistra. Qualcosa scattò nella mente di Lucifer, certo che doveva proteggere ad ogni costo quell'essere che non sapeva identificare. Il rumore dell'ascensore lo mise in allarme, spingendo Chloe dietro di lui. Con forza Lucifer ringhiò rivolto all'ascensore. Da questo uscirono Maze e Amenadiel. Fuori l'attico iniziava ad albeggiare.

La demone Maze disse quasi in un sussurro a Amenadiel alla sua destra, abbassando subito lo sguardo alla vista di quel Lucifer

"Angelo abbassa lo sguardo. Neanche dopo aver ripreso i tuoi poteri e appena tornato dal paradiso puoi competere con lui"

Amenadiel esegue, percependo le ondate di rabbia proveniente da Lucifer. Gli era sembrato strano che non lo avesse contattato per dirgli com'era andato l'appuntamento con la detective Chloe. In quel momento sperava che fosse viva.

Quasi commossa, la detective Chloe capì che Lucifero voleva proteggerla a suo modo. Però Chloe capiva che sia Maze che Amenadiel potevamo pensare male su come vedevano Lucifer. Quando invece lei e Lucifer erano le vittime. Voltatasi alla schiena di Lucifer che aveva sfoderato due enormi ali da pipistrello, Chloe notò che la spina dorsale era in evidenza. Decise di fare qualcosa di veramente azzardato.

Maze era pronta all'attacco di Lucifer, sapendo bene che era impossibile sfuggirgli. Gli sembrò strano vedere quel Lucifer super demoniaco fermarsi di colpo quasi sorpreso. Come fu sorpresa Maze e Amenadiel di vedere dietro la testa di Lucifer una sorridente Chloe. La detective gettò da dietro le braccia al collo di Lucifer, dicendogli vicino all'orecchio destro

"Ti prego torna da me Lucifer…"

Lucifer alzò la mano destra per scacciare Chloe ma resto ferma a mezz'aria mentre Chloe continuava

"...io sono certa tu mi abbia detto che mi ami. Per questo a qualunque costo devi tornare da me. Altrimenti vincerà quel maledetto prete con i suoi"

Lucifer, quel Lucifer demoniaco sentì le forze mancargli, finendo in ginocchio. Cade sul pavimento tornato normale con Chloe sulle spalle.

Passato il pericolo, Maze e Amenadiel corsero ad aiutare Chloe ad alzarsi. La detective disse all'angelo, facendo segno con la mano destra che voleva restare sul pavimento con Lucifer

"Amenadiel devo spiegarti molte cose. Soprattutto devi tornare in paradiso con molte domande da fare"

Amenadiel annuì positivamente. Chloe accarezzò la fronte, il viso di Lucifer, tubando

"Riposati. Devi tornare da me. Perché ti amo mio meraviglioso re dell'inferno"

Baciandolo sulle labbra tra lo stupore di Maze e Amenadiel.

Qualche giorno dopo. Camera di Lucifer.

Lucifer si svegliò urlando

"Chloe scappa! Scappa…"

Trovandosi nel suo letto con indosso il pigiama di seta. Era incerto se avesse fatto uno dei suoi soliti incubi terribili. Era ancora più incerto se forse si era ubriacato di vino demoniaco. Con un gran mal di testa tentò di alzarsi dal letto ma cadde sul pavimento così era debole. Nello stesso momento dalla porta della camera entrò Amenadiel che corse ad aiutarlo, dicendogli mentre lo faceva sedere sul bordo del letto

"Dovevi svegliarti proprio quando sono andato al fast food per qualcosa da mangiare"

Lucifer lo guardò esterrefatto, domandandogli

"Era tutto vero? Tutto successo veramente?"

Afferrando il fratello Amenadiel per il braccio destro. L'angelo gli sorrise, rivelandogli e allo stesso tempo liberandosi il braccio dalla morsa delle mani di Lucifer

"Tutto quello che ricordi, ti assicuro avvenuto veramente. Sei stato fuori per cinque giorni…no scusa sei con questo. Chloe non ti aveva lasciato un attimo. Si era unita anche Trixie, che ti accetta totalmente. Però da stamattina Chloe si trova al distretto di polizia per definire l'arresto di quel prete con i suoi per la tua aggressione con il suo rapimento…"

Amenadiel sorrise al fratello che era certo ricordava ancora meglio gli eventi di quella notte

"...hanno scoperto che padre Kinley con i suoi erano la causa di altre morti. Sempre legati alla loro ricerca del diavolo in persona. Eppoi devi sapere un'interessante novità dal paradiso…"

Quelle parole scossero Lucifer perché non si aspettava nulla di buono

"...da indagini fatte, risulta che hanno dato al prete con i suoi sgherri le catene del paradiso, le formule magiche e le informazioni su Chloe…"

Lucifer vide per un attimo il fratello intristirsi

"...sono stati Remiel e Michael. Sono già sotto giudizio di nostro padre…"

Lucifer era certo non sarebbero mai stati puniti a dovere. Però capì che suo fratello Amenadiel voleva dirgli altro. Infatti

"...Luci un'ultima cosa. Visto che per colpa di gente del paradiso tu e la detective avete rischiato la vita, nostro padre Dio ti vuole concedere due cose. Ti toglie la vulnerabilità vicino alla detective. Oltre ti permette di gestire l'inferno da dove vuoi"

Lucifer era incredulo. In pratica era libero dal dover stare nell'inferno. Poi il fatto di essere del tutto invulnerabile vicino la detective. Però ogni cosa gli sembrava inutile se non prima avesse parlato con la detective Chloe.

Poco dopo. Garage coperto del Lux.

Chloe parcheggiò l'auto non avendo mai odiato così tanto il traffico di Los Angeles. Si diresse all'ascensore che dava all'attico con il cuore in gola. Il messaggio testuale di Amenadiel nel cellulare le ritornava in mente

"Luci svegliò. Si sente bene e ricorda tutto. Ti attende con trepidazione"

Chloe si appoggiò a una delle pareti dell'ascensore ridacchiando. La sua versione sui fatti accaduti nell'attico era stata accettata da tutti. Soprattutto il prete con i suoi sgherri, spaventati all'idea di rivedere il Lucifer diabolico, non l'avevano smentita. Confermando di non averla mai vista prima, di aver scelto quella serata per fare irruzione nell'attico senza ragioni speciali.

Chloe respirò profondamente. Tutto ormai dipendeva da lei e Lucifer. Si ripromise di non perdere più tempo dietro dubbi o peggio. Voleva solo baciare Lucifer, sentirsi sicura nel suo abbraccio. Arrossì pensando che voleva fare l'amore con lui.

Quasi commossa, Chloe riportò alla mente anche una frase detta da sua figlia quando quella mattina l'aveva lasciata per il weekend al padre Dan

"Mamma usa più il cuore, meno il cervello"

Riproponendo di farlo.

Aperte le porte dell'ascensore, Amenadiel che era seduto al bancone del bar dell'attico, si aspettava baci e abbracci tra Lucifer e Chloe. Non si aspettava di vedere Chloe raggiungere Lucifer che l'attendeva ancora in pigiama e vestaglia in piedi vicino al divano. La detective, letteralmente saltò in braccio a Lucifer, baciandolo in modo appassionato. Meno che meno Amenadiel poteva immaginare di vederli andare verso la camera da letto. Imbarazzo, Amenadiel volò via dal balcone quando arrivarono fuori dalla camera dei vestiti sentendo gemiti di piacere. Proprio in cielo Amenadiel rispose al cellulare a una chiamata di Linda, dicendole

"Puoi stare più che tranquilla. Appena si sono visti, sono finiti faccendo sesso"

Amenadiel dovete allontanare il cellulare dell'orecchio per le grida di gioia di Linda che diceva

"Finalmente! Si!si! Amenadiel non sono intenti nel fare sesso ma fare l'amore. Finalmente!"

Facendo sorridere l'angelo.

In quell'attico l'amore era così tanto, così intenso che dei boccioli di rosa in un vaso vicino al balcone, fiorirono del tutto. Dalla camera da letto si sentì Lucifer dire

"Chloe, ti amo"

E Chloe

"Ti amo Lucifer"

Riparandosi due anime che il destino aveva maltrattato abbastanza ma l'amore aveva salvato.

FINE