C'era una volta un regno molto lontano governato da un re e una regina molto buoni. Il re e la regina avevano due figli gemelli, Samantha e John. John era il perfetto principe azzurro erede al trono di un regno felice e prosperoso, un cavaliere eccezionale, molto bello sia fuori che dentro anche se un po' ribelle alle regole. Sua sorella Samantha, invece, non era la tipica principessa in rosa, ma adorava andare a cavallo, tirare di spada con il fratello e, come John, infrangere le regole, soprattutto quelle che le impedivano di fare quello che voleva. Se non fosse stato che Samantha aveva i capelli lunghi e John aveva il ciuffo, i due giovani sarebbero sembrati la stessa persona: occhi color nocciola e ricci capelli corvini.
Un pomeriggio decisero di andare a cavallo nel bosco. Samantha aveva proposto di non avvertire la Guardia Reale, così avrebbero potuto divertirsi senza che qualcuno gridasse: «Attenta, vostra maestà! Potrebbe sporcarsi il vestito se si siede sull'erba». Oppure «Le ricordo che arrampicarsi sugli alberi è pericoloso!». John accettò senza pensarci due volte.
Legarono i cavalli ad un ramo basso, così che potessero riposarsi dopo la lunga cavalcata, e andarono a far saltare i sassi sulle acque scintillanti di un lago che si diceva essere molto profondo. Lanciarono i sassi per un po' prima di esaurire quelli nelle vicinanze, allora John si allontanò momentaneamente per raccoglierne degli altri mentre la sorella andava a prendere dell'acqua, visto che faceva molto caldo.
Samantha si sedette in riva al lago ad aspettare il fratello. Passarono una decina di minuti prima che iniziasse a preoccuparsi. Si avviò nella direzione del fratello, ma non trovò nulla. Il bosco era completamente silenzioso e sembrava celare i suoi segreti, quando ad un tratto si sentì gridare «Aiuto!»
Samantha corse verso un'area della foresta inesplorata e piena di rovi che la graffiavano ovunque; intanto pensava «Cosa mai gli sarà successo? Le Guardie dicono che ci sono dei lupi e degli orsi in questo bosco, e se fosse stato divorato? Cosa dirò a mamma e papà? Potrei essere impiccata per tradimento alla Corona e per tentato appropriamento di potere. Devo trovarlo»
Continuò a correre finché non raggiunse una radura dove John non c'era, in compenso si vedevano evidenti segni di lotta: erba schiacciata, rami spezzati e una macchia rosso scuro lì vicino. Samantha si mise una mano sulla bocca per non gridare, si avvicinò alla roccia sporca e un odore acre le confermò i suoi peggiori sospetti: era sangue. Dietro alla roccia vide che c'era un sentiero e pensò di seguirlo, visto che tutt'intorno c'erano solamente rovi.
Percorse il sentiero camminando velocemente perché voleva ritrovare il ragazzo prima che facesse buio. Purtroppo presto calò la notte e si ritrovò al buio. Rallentò l'andatura pensando che i suoi genitori avrebbero mandato le guardie a cercarli. Era buio pesto; improvvisamente vide due occhi gialli scrutarla nella notte e capì a chi appartenevano: erano di un lupo! Samantha, già molto stanca, si mise a correre nel bosco senza badare alle ortiche che la pungevano. Continuò a correre sentendo gli ululati sempre più vicini. I lupi l'avrebbero raggiunta presto. Ad un certo punto inciampò. Sentiva i passi delle belve vicini e il loro odore le giungeva già alle narici. Era la fine. Si sentirono delle grida e i lupi scapparono senza attaccarla.
Samantha era in salvo dai lupi, ma che intenzioni aveva il suo salvatore? Dei passi si avvicinarono e alla luce di una torcia apparve un ragazzo di circa la sua età coi capelli rossi e le lentiggini.
«Stai bene? Non ti hanno ferita?» chiese, ma prima che potesse rispondere aggiunse «Dobbiamo andarcene di qui, potrebbero tornare. Seguimi»
Samantha si alzò e lo seguì in silenzio verso una casetta tra gli alberi dove il ragazzo le offrì una tazza di the. Samantha non aveva detto una parola, neanche lo aveva ringraziato, perché era certa che se avesse aperto bocca avrebbe iniziato a balbettare come faceva la sua amica Sofia in presenza del principe Alessandro di cui era segretamente innamorata. A Samantha di alcune cose non era mai importato, ma in quel momento aveva dimenticato suo fratello e stava solamente pensando che doveva essere un disastro: aveva il mantello sporco di terra che nascondeva la spada, dei rami fra i capelli e del fango sul volto. Quando fu seduta con una tazza di the fra le mani riuscì a mettere insieme una frase di senso compiuto essendo certa di non balbettare «Ti ringrazio per avermi salvata signor...»
«Thomas» rispose «Chiamami Thomas. E tu chi sei? E come mai una bella ragazza come te se ne va in giro di notte disarmata tutta sola soletta?»
Samantha non sapeva ancora se fidarsi di Thomas, ma le aveva appena salvato la vita e si meritava almeno mezza verità «Mi chiamo Samantha e sto cercando mio fratello che è scomparso. Ho trovato una macchia di sangue e delle impronte che si dirigevano nel bosco quando la notte mi ha sorpresa e i lupi mi hanno aggredita»
Thomas la stava guardando e quando lei alzò lo sguardo dalla tazza lui ritornò a bere il suo, ormai freddo, the. Sembrava affascinato da lei e quando gli occhi da cerbiatta di lei incontrarono quelli color smeraldo di lui, rimasero a fissarsi per qualche istante prima di piombare in un silenzio imbarazzante.
«Ok, Samantha» e continuò a guardarla «Sai a chi somigli? Alla principessa Samantha. Non sarai tu?»
«No, certo che no!»
Non ci cascò perché chiese «Come mai hanno mandato vostra maestà la principessa Samantha a cercare suo fratello, il principe John, scomparso?»
«Perché nessuno sa che in realtà è scomparso, non lo trovo più da oggi pomeriggio. E chiamami solamente Samantha lasciando perdere i "vostra maestà" e tutti gli altri epiteti»
«Ti aiuterò a cercarlo Samantha»
Samantha capì che non lo faceva perché lei era una principessa, ma solo e solamente per renderla felice, cosa che la rincuorò più di tutte.
Nei giorni seguenti continuarono a seguire le impronte nella neve fresca che si allontanavano sempre di più dal castello di Samantha e John. Samantha sentiva che ogni giorno il legame con Thomas si rafforzava e iniziò a raccontargli divertenti aneddoti della vita di palazzo come se fossero vecchi amici. Di se stesso Thomas non raccontò molto, disse solamente di essere nato in un regno lontano e che era rimasto orfano tre anni prima, aveva viaggiato molto prima di stabilirsi in quella terra.
Una settimana dopo essersi incontrati Samantha e Thomas videro una radura dove tre uomini accampati vicino al fuoco stavano discutendo.
«Quindi, cosa ne facciamo del ragazzo?»
«Io dico di farci dire chi è e chiedere il riscatto se è qualcuno di importante o venderlo come schiavo se è un nessuno»
«Sono d'accordo. E se non parlerà stasera, domani lo uccideremo.»
Poco dopo arrivò un quarto a cavallo e Samantha lo riconobbe subito: era il principe Carlo. Pensò che John era salvo visto che Carlo era il suo migliore amico.
Carlo si avvicinò a un albero e vide, come lo vide solamente in quel momento Samantha, John.
«Oh, ma guarda chi c'è» disse Carlo «Il principe John. Strano che tua sorella non sia già qui a salvarti, un mio caro amico la sta aiutando a essere catturata»
In quel momento Samantha si sentì le mani legate e non trovò più la spada al fianco, Thomas gliel'aveva presa. Thomas la spinse in avanti per mostrarla al principe Carlo e agli altri tre banditi.
«Ed ecco qui la bellissima principessa Samantha» disse Carlo facendole una carezza «Vuoi sapere come farai a liberare te stessa e il tuo amato fratello? Dovrai accettare di diventare mia moglie!»
«Non farlo Samantha» bisbigliò John «Ha intenzione di sposarti e poi di uccidermi per diventare così il prossimo re del nostro regno»
«Sta zitto!» disse Carlo e ad un suo gesto i banditi gli misero un bavaglio sulla bocca «Ma cara, ti lascio il tempo di decidere perché sposarsi è una cosa importante. Legatela insieme al fratello e Thomas falle la guardia!»
Thomas legò Samantha all'albero che stava urlando infuriata contro Carlo e Thomas. Solo dopo un paio d'ore, quando tutti a parte John e Thomas si furono addormentati smise, per dire solamente «Mi ero fidata di te, Thomas. E tu mi hai pugnalata alle spalle, per che cosa? Ma almeno rispondi a questa domanda: come hai saputo della spada, non te l'avevo mostrata. Ti ho svelato chi sono e ho accettato di mettermi in viaggio con te perché ti credevo un ragazzo fantastico.»
Samantha non pensava che le rispondesse, ma lo fece avvicinandosi «L'ho vista un paio di giorni fa, mentre dormivi il mantello è scivolato a terra» fece una pausa e poi continuò «Mi dispiace Samantha. Non dovevo farlo, per me sei speciale. Ma se non lo faccio Carlo mi ucciderà»
«E così lo fai solamente per codardia» rispose Samantha e dopo quella frase non disse più nulla.
La mattina seguente Carlo la svegliò dicendo «Vuoi tu, principessa Samantha, prendere me, il principe Carlo, come tuo legittimo sposo?»
Prima che Samantha potesse tentare di rispondere Carlo le si era avvicinato abbastanza per tirargli una ginocchiata e metterlo al tappeto. Nessuno dei tre banditi e Thomas provarono a soccorrere il principe Carlo perché erano spariti. In pochi attimi Samantha si accorse che il nodo delle corde con cui era legata era resistente all'incirca quanto un pezzetto di carta; si slegò e liberò in fretta il fratello che era svenuto per la mancanza di ossigeno.
«Posso darti una mano?» disse una voce.
Samantha si voltò e vide Thomas che disse «Mi dispiace, sono stato un vero stupido. Adesso ti aiuterò a soccorrere tuo fratello e poi potrai decidere se sbattermi in cella, uccidermi o chiedermi di andarmene per sempre. Io accetterò senza problemi purché a deciderlo sia la ragazza di cui mi sono innamorato»
Si avvicinò a Samantha e l'aiutò a slegare John senza dire una parola.
«Non farò nulla di quello che hai detto Thomas» disse Samantha mentre montavano a cavallo «Come potrei far del male al ragazzo che amo?»
Thomas era seduto sul cavallo con dietro Samantha e John, si voltò e le diede un rapido bacio prima di partire ancora più velocemente verso il palazzo di quel regno tanto lontano.
Quando arrivarono al palazzo il re fece arrestare i tre banditi e riferì al padre di Carlo, che per fortuna era un suo vecchio amico e non si fidava troppo del suo secondogenito, quello che era successo. Non si sentì più parlare di loro.
Dopo un anno John divenne re e Thomas, che era rimasto a palazzo per stare con la sua amata, chiese al padre di Samantha la sua mano. Inizialmente il padre di Samantha rifiutò, ma poi accorgendosi di quanto sua figlia e Thomas erano innamorati acconsentì e vissero tutti felici e contenti.
