Capitolo 1
Prologo
La luce emessa dalle candele poste sopra il tavolo illuminava quel poco che bastava ad un anziano monaco di scrivere sulle pagine di un manoscritto, un lavoro che egli aveva iniziato fin dalla sua giovinezza. Nonostante la sua veneranda età egli riusciva a scrivere in maniera ordinata e pulita, tanto che nelle pagine non vi era alcuna traccia di correzioni, anzi pareva proprio che egli fosse una sorta di stampatrice umana perfetta, senza alcun errore tecnico o meccanico. La stanza dove si trovava l'uomo era alquanto piccola, e comprendeva un armadio, un letto di paglia, una scrivania e un piccolo mobile che veniva usato durante le ore di preghiera; a completare la stanza un braciere, un candelabro, una croce e un affresco raffigurante alcune scene bibliche. La sola finestra si affacciava ad una stretta vallata, dove l'abazia si trovava, essendo stata costruita su di un piccolo colle in quello che un tempo fu un antico forte romano, abbandonato dopo la caduta di Roma. Nonostante fuori stesse piovendo e dalla finestra entrava qualche spiffero, il monaco continuo il suo lavoro fermandosi solo per bere qualche tisana e sgranocchiare qualche tozzo di pane; solo alla fine poté commentare con un grande sospiro la chiusura del suo lavoro:
"Ecco fatto, l'ultima centuria è stata completata."
Detto questo l'anziano monaco chiuse il manoscritto che da anni lo aveva impegnato per la sua completa realizzazione; ora il manoscritto, rilegato in pelle di pecora e decorato con finiture in oro zecchino veniva posato dall'uomo all'interno di una libreria nascosta all'interno di un semplice armadio di abiti. Dopo di che, sentendosi prossimo alla sua fine si distese sopra il suo giaciglio di paglia e attese felice l'ora della sua morte, che avvenne in maniera lenta .
Egli tuttavia non poteva immaginare che il suo manoscritto non sarebbe rimasto per sempre nascosto e al sicuro, giacche le nebbie, i mutamenti e i cambiamenti del tempo lo avrebbero fatto svanire per sempre.
O chissa…
