Tra le dita

Il capitano Raydor tornò a casa tardi, dopo una pessima giornata. Al lavoro, si era sentita completamente sola, nessuno voleva capire le sue intenzioni. Arrivata a casa, voleva bere un bicchiere di vino e fare un bagno caldo, consolatorio. Invece aveva bussato alla sua porta, l'ultima persona al mondo, che avrebbe immaginato di vedere: Jack!

Si era presentato con un mazzo di rose, un sorriso da poker e le aveva chiesto un posto per la notte. Scosse la testa e lo fece entrare.

Il sorriso di Jack l'aveva stregata, non aveva insistito tanto, Sharon aveva ceduto subito, non voleva rimanere da sola. Dopo aver cenato e rimesso a posto piatti e stoviglie, Jack era pronto a dormire sul divano. Quella era solo una mossa di accerchiamento, aveva capito la vulnerabilità dell'ex moglie e ne aveva approfittato, lusingandola. Sharon conosceva queste abilità di Jack, era un ottimo giocatore d'azzardo e pensò, che quella sera era stato fortunato, non aveva voglia di combattere e si arrese, portandolo in camera sua.

Jack non credeva ai propri occhi, che sgranati guardavano Sharon che gli sbottonava la camicia, sapeva di avere fascino. Il suo ego si gonfiò ancora di più, sapeva di poter condurre il gioco, sapeva che quella notte, si sarebbe divertito e non avrebbe dormito sul divano.

Era soddisfatto e incredulo nello stesso tempo, le altre volte Sharon lo aveva redarguito e spedito sul divano, senza altre possibilità, ma quella sera, era disposta a lasciarsi andare, aveva abbassato la guardia e lui ne aveva approfittato.

L'abbracciò e la strinse a sé, voleva sentire il corpo vicino, cominciò a toglierle la camicetta con bramosia, il desiderio divenne un fuoco che divampò. Le mani raggiunsero i pantaloni e li slacciarono, vide che Sharon era in un completo di pizzo nero, sgranò ancora di più gli occhi, la bocca semiaperta, emise un suono gutturale di soddisfazione, sorpreso di vedere l'ex moglie così sexy. Non ricordava un intimo così mozzafiato. Sorrise e cominciò a baciarla affamato di un desiderio, che lo stava bruciando. Sharon non si aspettava un impeto così forte, era sorpresa.

"Ti voglio Sharon, ti voglio!" Grugnì Jack con lussuria, portò Sharon vicino al letto e la fece sedere, togliendole in fretta i pantaloni e finendo di togliersi anche lui il resto dei vestiti. Si mise sopra di lei e riprese a baciarla, le infilò la lingua in bocca, cercando di assaporarla il più possibile. Era affamato, annaspava per il desiderio, che lo stava divorando. L'impeto di Jack sorprese Sharon, non lo aveva mai visto così affamato di sesso, sembrava in crisi di astinenza.

Cercò di baciarlo, per fermare l'impeto, voleva un ritmo meno meccanico, sperava in qualcosa di più romantico, ma sentì il desiderio di Jack, già pronto.

Con una mano, Jack scese tra le cosce, con le dita le sfiorò le mutandine e le sfilò con una destrezza che non sorprese Sharon, conosceva il perché di tanta praticità. Con l'altra mano le slacciò il reggiseno, lo sfilò, le palpeggiò i seni e li baciò con voracità. Prima uno e poi l'altro, la guardò e sorrise soddisfatto, non si aspettava una serata così incredibile.

Sharon sorrise, cercò di godersi il momento, i seni erano duri, eccitati. Jack mosse la mano tra le gambe e le aprì, le sfiorò il suo centro e lei gemette al tocco. Sharon sentì il piacere di Jack che stava entrando, con un movimento rapido, gemette di piacere, Jack diede una serie di colpi finchè gemette e raggiunse l'apice del piacere. Sorrise soddisfatto e si spostò di lato, sdraiandosi accanto e girandosi di schiena.

Il respiro divenne regolare, tranquillo, finchè si assopì. Sharon aveva provato un momento di piacere, sapeva che con Jack si trattava di sesso e basta, nudo e crudo, senza fronzoli e romanticismo. Era qualcosa di meccanico, il piacere era solo di Jack, a lei rimaneva qualche frammento di gioia e parecchio rimpianto. Si addormentò.

Quando si svegliò, si accorse che non era da sola. Non si sarebbe mai aspettata di trascorrere la notte in sua compagnia, eppure non aveva resistito. Chiuse gli occhi, pensando di sognare, invece era vero, non era da sola.

Era stata solo sesso, l'amore non c'era più, ne era consapevole, ma lo aveva voluto. Non si pentiva di nulla, sorrise amaramente, sapeva che non sarebbe durata. Il corpo caldo accanto al suo l'aveva fatta fremere, era stato piacevole e breve, era da tempo che non si sentiva così viva, anche solo per un momento. Era stanca di dormire da sola, in un grande letto vuoto. Durava una notte, eppure, non bastava a colmare quel senso di vuoto, che spesso si sentiva addosso, che con il passare degli anni le pesava sempre di più.

Non si sentiva in colpa, le cose erano andate come erano andate e anche questa volta, non era riuscita a dire di no, ad un ex marito, che in fondo, non l'amava più. Lo sapeva, eppure sperava di poter vivere un momento di pura felicità tra le sue braccia, incrociando le dita tra le sue, illudendosi di poter rimanere così, per sempre.

Si mosse piano e Jack si svegliò, tolse le dita, che aveva intrecciate con le sue, spostò le mani e sciolse l'abbraccio, tutta la poesia era finita, dissolta in un attimo. Si alzò, tossì e disse che doveva bere qualcosa. Si mise i boxer che erano a terra, lo vide andare in cucina, sapeva che avrebbe preso dell'acqua e sarebbe andato in balcone a fumare.

Si sdraiò ripensando a quella notte appena trascorsa, voleva mantenere il ricordo fino all'ultimo, voleva godersi quel momento di pura felicità ancora per qualche minuto. Sapeva, che tutto quanto sarebbe svanito al suo ritorno, quando si sarebbe vestito e se ne sarebbe andato via per molto tempo.

Guardò le dita, che fino a qualche secondo prima erano intrecciate nelle dita di Jack, le strofinò e sentì ancora il tocco, il calore che in un momento era svanito. Si sdraiò e sospirò, adesso avrebbe ricominciato la vita di sempre, da sola, lottando fino all'ultimo per cercare di essere felice. Aveva un buon lavoro, dei bellissimi figli e una casa sempre più vuota. Jack tornò e disse che doveva andare, cominciò a vestirsi.

"Quando tornerai?"

"Non lo so tesoro, sono impegnato. Ti chiamerò quando tornerò da Las Vegas. Sono in ballo con un processo molto importante, devo lavorare. Appena avrò un momento di pausa, ti chiamo." Jack si vestì in fretta, voleva solo andare via.

Sharon sapeva che stava bleffando, erano le stesse parole che diceva tutte le volte. Quando Jack aveva bisogno di una donna nel suo letto, sapeva dove andare, perché la sua ex moglie era ancora innamorata di lui e l'avrebbe ripreso volentieri nel suo letto.

"A presto tesoro." Le diede un bacio fuggevole e uscì. Lo guardò uscire da casa e sperò che uscisse dalla sua vita. Aveva toccato con un dito un briciolo di felicità e ora era tornata alla vita solitaria e triste.

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Il capitano Sharon Raydor era a capo della Crimini Maggiori, era soddisfatta della sua carriera all'interno del Dipartimento di Polizia. Aveva intrapreso una relazione con il tenente Flynn, erano d'accordo di fare le cose alla vecchia maniera, con calma. Flynn le disse che poteva prendersi tutto il tempo che voleva, l'avrebbe aspettata. Il loro rapporto con gli anni era cambiato: non avevano più discussioni furiose sul lavoro, si rispettavano, con il tempo erano diventati amici e infine, avevano scoperto di amarsi.

Concluso un altro caso, il capitano Raydor congedò la squadra. Flynn aspettò che prendesse le sue cose e uscisse dall'ufficio. Insieme andarono agli ascensori, le mise la mano dietro la schiena, cercando un contatto. Le aprì la portiera e l'accompagnò a casa, Sharon disse che voleva offrirgli un caffè e Flynn sorrise. Non era la prima volta che prendevano un caffè insieme, ma questa sera era diverso, Sharon sentiva che potevano passare ad un livello superiore.

Aveva detto, che la loro relazione doveva andare con calma e Andy aveva accettato. Sharon sorrise, sapeva di non essere da sola e si avvicinò al viso di Andy e lo baciò, quella sera non sarebbe rimasta da sola nel suo letto. Andy rispose al bacio con passione, le fece sentire tutto il calore e l'amore che provava, avvolgendola tra le braccia e intrecciando le sue dita. Si assaporarono, lasciando le loro lingue gustarsi il momento. Sharon si staccò per riprendere fiato, sorrise e disse che in camera, sul letto, sarebbero stati più comodi.

Andy sorrise sorpreso e felice, ecco, la loro relazione stava facendo quel passaggio di cui avevano tanto parlato, era il momento perché diventasse più matura e personale. L'attesa era finita, Sharon si sentiva pronta. La voce era roca, gli occhi ardevano di desiderio. Lo prese per mano e lo condusse in camera. Andy sorrise, lasciò che prendesse l'iniziativa. Sharon cominciò a slacciare i bottoni della camicia, mentre Andy la guardava bruciando di passione, si fece togliere la camicia e la maglietta. Accarezzò i pantaloni, slacciò cintura e bottone, tolse le bretelle, che tanto adorava. Andy rimase con i boxer, gonfi del suo piacere.

"Ora tocca a me, tesoro." Prese le mani e le baciò, le slacciò la camicetta, senza perdere il contatto visivo. "Sei così bella …" Sussurrò appoggiando il viso nel collo e nascondendosi nei capelli, che sapevano di gelsomino. Un fremito scosse Sharon, una sensazione di piacere l'avvolse dolcemente, sorrise compiaciuta. Andy continuò a toglierle gli indumenti, uno dopo l'altro, cercò la cerniera della gonna e la slacciò, lasciandola cadere in fondo ai piedi, rivelò così le gambe mozzafiato, finchè non rimase in reggiseno di pizzo viola. Sgranò gli occhi e si leccò le labbra.

"Sei maledettamente sexy!" Mormorò con voce carica di desiderio.

Sharon non aveva perso ogni sua mossa, sorrise, lo desiderava da tanto tempo e quella sera sapeva, che avrebbe fatto l'amore con Andy Flynn. Si morse il labbro e ammiccò.

Andy accarezzò gli slip di pizzo, li sfiorò con le dita, sorrise, ripassò vicino al suo centro e notò soddisfatto, che era bagnata.

"Mettiamoci sul letto, saremo più comodi …" Sharon lo prese per mano e si sdraiarono sul letto. Andy cominciò a baciarla, le mani vagabondavano sul corpo di Sharon impazienti e vogliose. Gemette ad ogni suo tocco, sentì la lingua vogliosa che desiderava esplorare la sua bocca. "Andy …" Mormorò con voce carica di piacere "Ti voglio …"

Non se lo fece ripetere, le allargò le gambe e si mise sopra di lei, entrò prima con due dita e la fece sussultare, facendola gemere di piacere. Si fece avanti ed entrò dentro di lei, cominciò piano, lasciò che si adattasse al suo piacere, Sharon spostò la gamba, dando maggiore spazio.

Andy intrecciò le dita con quelle di Sharon, con l'altra mano, le prese il fondoschiena bello sodo e lo spinse verso di sé. Le spinte divennero sempre più serrate e più forti, finchè Sharon con un'ultima ondata di piacere, gridò il suo nome. Andy venne poco dopo, si sdraiò accanto con un sorriso stampato in volto. Era soddisfatto.

Aveva lasciato le sue mani, aveva lasciato le dita che prima erano intrecciate. Silenzio. Sharon si voltò, sorrise e prese le dita di Andy tra le sue. Adesso la loro relazione era ad un livello più intimo. Andy ricambiò il sorriso, sorpreso, non aveva pianificato una serata così travolgente e passionale, era felice. Sharon ammiccò, era felice anche lei. L'avvolse tra le sue braccia e propose di riposare insieme, prese le mani e intrecciò le dita con le sue.

Sharon le guardò e sorrise, sapeva che il giorno dopo avrebbe ritrovato Andy, tra le sue dita.