Capitolo Quattro: Arrivo delle mosche

Il reparto di terapia intensiva in poco tempo si riempì nessuno ancora sapeva il vero motivo ma risultò essere una pestilenza. I medici facevano analisi, campioni di sangue, vaccini ma non ebbero alcun rimedio. Risultò inoltre solo una certa parte di contaminati gravi. Ogni agente di polizia, federale, servizio segreto indagò a fondo restringendo il campo sulla Steel Socety.

La Steel Socety non trattava l'acciaio o leghe simili ma si trattava di appalti, multinazionale appaltatrice per terreni e costruzioni nel ramo delle infrastrutture facendosi pagare somme alte per i lavori.

Il piano appena attuato dalle forze dell'ordine prevedeva la sorveglianza 24 ore su 24 di tutti i dipendenti e famigliari della Steel Socety anche impegnando uomini e soldi per la loro incolumità.

Marc Spector aveva ottenuto informazioni da vecchie fonti attendibili "Si tratta di un attacco preciso contro la Steel Socety. Probabilmente da questo tizio." Voltò la foto dalla parte di Layla "si chiama Hakim Armstrong nato da madre Egiziana e padre Americano. È un ex soldato dell' esercito egiziano. Due anni fa la sua famiglia rimase uccisa a causa del crollo di un sottopassaggio. All' inizio pare sia stato un incidente ed ogni famiglia venne risarcita ma poi si vociferava dell' inefficienza del materiale usato per costruire il sottopassaggio. Ovviamente la Steel Socety negò ogni cosa e il reato cadde in prescrizione. I suoi uomini commilitoni dicono che ha lasciato il servizio dopo la morte della famiglia trovando impiego come guardia di sicurezza presso un' agenzia privata. Sono certo che il nostro vendicatore sia proprio lui."

Layla non trovava un nesso logico tra la liberazione dall' ushabti di Apopi e la maledizione Cristiana scagliata in tutto il globo terrestre. Si trattava di vendetta.

"Così fece il Signore: una massa imponente di mosconi entrò nella casa del faraone, nella casa dei suoi ministri e in tutto il paese d'Egitto; la regione era devastata a causa dei mosconi." (Esodo 8:20).

"Sarebbe come insultare un'altro dio" rimbrottò "Arrecare vendetta per la morte dei propri cari invocando Apopi chiedendo aiuto utilizzando una vendetta scagliata dal Dio Cristiano, non lo trovo molto etico."

"Molte persone stanno morendo" gridò Marc "E per cosa? Per la rabbia di un solo uomo? Capisco la morte della sua famiglia ma scagliare orrori del genere non lo trovo etico. Innocenti stanno morendo. L'unica differenza è che nel Esodo Mosè parlò per Dio chiedendo al faraone di liberare il suo popolo ma le dieci piaghe colpirono solo gli egiziani, il faraone e ogni membro dell' entourage del faraone. Ma qui il target è diverso Layla. Qui muoiono tutti coloro che hanno ha che fare con la Steel Socety, non mi sembra una coincidenza. Ha dichiarato guerra contro la società."

La faccenda però colpisce tutti nel mondo ma in forma lieve deve esserci qualcos'altro sotto."

Taweret e Khonshu arrivarono quasi insieme quasi per far a gara su chi fosse stato il primo nel dar notizie ai propri avatar. L'enorme ippopotamo blu arrivò a balzi inciampando sui suoi stessi piedi per recapitare il messaggio a Layla. "Gli dei sono in subbuglio, nella piramide di Giza gli dei sentono l'odore della paura insinuarsi, non sanno nemmeno loro cosa fare." Entrambi gli avatar si osservarono indicando sulla mappa sul tablet la sede della Steel Socety "Si potrebbe dare una controllata, fare domande non ci costa nulla."

Le condizioni dei pazienti non mutarono, ogni medico teneva controllati i parametri di ogni paziente e famiglia della Steel Socety protetti con una guardia alla porta occupanti lo stesso piano in camere adiacenti. Hakim con un camice preso in prestito da uno dei tanti studi medici all'interno della struttura ospedaliera salì al piano percorrendolo a volto basso ed indifferente con una cartella in mano prelevata dal bancone dell'infermiera fingendo di sfogliarlo. Disse alle guardie di fare dei giri di controllo arrivando al capo della compagnia, in prognosi riservata, secondo i medici era il più grave paziente. pelle cadaverica quasi del colore dei capelli brizzolati tenuti indietro. Ebbe l'impulso di interrompere il flusso vitale attraverso il sondino nasale e rompere il sondino della flebo. Doveva procedere alla svelta poteva entrare qualcuno e coglierlo sul fatto, le gocce di sudore scendevano sulla fronte e ci stava per riuscire ma inavvertitamente un giovane bambino piombò in camera e si assicurò che il nonno fosse ancora li dov'era.

Hakim si bloccò. Rimase immobile con la paura d'essere stato colto sul fatto ma poi il bambino mostrò un sorriso e spinse la sedia vicino al letto, non gli rivolse la parola ma si defilò in silenzio chiudendo la porta dietro di se. non ne era convinto del tutto ma uccidere il paziente sotto gli occhi di un bambino sarebbe divenuto un fatto tragico e in cuore suo sarebbe stato troppo infondo si trattava di una vendetta e crebbe che le quattro piaghe consecutive erano già più che sufficienti; certo non erano morti i tiranni, coloro che uccisero innocenti per un crollo non calcolato della struttura non conformata. Uscito nell'anonimato percorse il parcheggio sotterraneo e ne uscì a piedi dall'atra parte sul largo viale pedonale a testa bassa.