Capitolo 6

Mentre la signora Hughes continuava il giro per vedere a che punto erano con le pulizie le sue ragazze e ripensando al fatto che per un periodo di almeno 6 mesi ora la casa sarebbe stata in lutto, Carson aveva raggiunto Lord e Lady Grantham in giardino avvisandoli della presenza della contessa vedova (la di lui madre) e dell'arrivo del nuovo valletto.

In quell'occasione finalmente il maggiordomo aveva espresso i suoi veri sentimenti verso la new entry.

"Non sono del tutto sicuro che sia in grado di assolvere alle sue mansioni, ma certo sarà vostra signoria a giudicare" e con questo li lasciò soli.

Robert Crawley aveva troppo in mente per pensare ad eventuali pregiudizi del suo maggiordomo.

Primo fra tutti la scomparsa del suo erede.

Data la legge inglese che vigeva in quel periodo, le donne non ereditavano il titolo nobiliare.

Né le proprietà né i soldi se per questo.

Il cugino James aveva un figlio maschio, Patrick, e se Robert non avesse avuto altri figli, alla sua morte l'intera Downton Abbey sarebbe andata nelle mani di questi ultimi.

Era stato il motivo principale che lo aveva spinto a proporre in sposa la sua figlia maggiore Mary al figlio del cugino.

Poi c'era il fatto ancor più allarmante che, per salvare la proprietà di Downton tempo addietro, Cora era servita da 'banca'. Sì perché la proprietà c'era ma i soldi erano finiti.

Purtroppo al matrimonio con Robert il vecchio Lord aveva voluto vincolare le proprietà e la dote della nuora alla nascita di un nipote maschio, cosa che purtroppo non era avvenuta. Almeno non ancora.

E quindi si ritornava al problema numero 1, la scomparsa dell'erede e quindi la probabile perdita di soldi e tenuta.

Terzo problema, la presenza di sua madre che, si sperava, non sapesse ancora nulla.

Quarto problema era il fatto che Mary non aveva alcuna intenzione di piangere la morte del fidanzato ed indossare il lutto.

La giovane donna si preoccupava da sempre solo di se stessa, egoista com'era, e questo fu reso ben noto al padre quando le diede la notizia della morte di Patrick.

Quindi al momento, le lamentele che Carson poteva avere sul nuovo valletto erano irrilevanti.

'Chissà perché mai l'ho detto?' si chiese il maggiordomo tornando verso casa.

'Perché gli standard di Downton devono essere mantenuti alti ecco perché. Ed era giusto avvisare sua signoria' pensò compiaciuto cercando di autoconvincersi.

'Si ma perché ora? Perché non ho mostrato i denti stamattina?' si chiese ancora.

'Perché non era il momento. Davanti al personale. No assolutamente. E poi c'era LEI... Già LEI! Aveva un tono così morbido quando ha parlato al signor Bates. Certo si è lamentata dello stato della stanza... buon dio cosa devono pensare le cameriere. E davanti alla signora Patmore e a quella vipera della O'Brian... ma chi voglio prendere in giro. La signora Hughes aveva ragione. Quel ragazzo è stato una spina nel fianco da quando è arrivato e ora che se n'è andato staremo tutti meglio'

'Si ma poteva deambulare tranquillamente. Era giovane e prestante. Scattante' continuò il suo cervello senza fermarsi.

L'uomo sbuffò a sé stesso e si diresse in cantina a fare l'inventario del vino, in attesa dell'ora di pranzo.

E quando Lord Grantham era sceso nella sala del personale durante il pasto, Carson ebbe quasi un infarto.

La signora Hughes stava per unirsi a lui quando scoprirono che il loro datore di lavoro conosceva bene il nuovo valletto, quasi che gli avesse offerto lui stesso il posto.

Si erano salutati cordialmente, si erano stretti la mano e sua signoria aveva sorriso euforico nonostante le brutte notizie della giornata.

Tutti a tavola si guardarono allibiti e poi fissarono Bates.

Lui per discolparsi disse tranquillamente, dopo aver scrollato le spalle:

"Non me lo avete chiesto"

Ed era vero!

Thomas e O'Brian era scioccati. Lei perché il padrone avesse simili conoscenze e lui perché sapeva di dover armare una controffensiva coi fiocchi per farlo sloggiare e prendere il posto che, secondo lui, gli spettava di diritto.