Quella sera, seduto nella sua dispensa, Carson rimuginava.

'Buon Dio... cosa penseranno di me! Non sono un novellino. Uno dei doveri di un maggiordomo, a capo di casa come Downton per giunta, è chiedere referenze'

"È permesso" chiese una voce soave dall'altra parte della porta.

Di solito la signora Hughes bussava.

"Certo avanti"

"Potrebbe aprirmi la porta?"

"Assolutamente"

Quando lo fece si trovò davanti la governante con due piattini di torta di melassa in mano.

"Vi disturbo?"

"Certo che no signora Hughes, avanti"

"Grazie" disse entrando mentre lui chiudeva la porta.

"A cosa devo l'onore di questa prelibatezza? Pensavo non voleste vedermi mangiare dolci..."

"Non voglio perché ho notato come il panciotto tira. Se non sbaglio voi desiderate che gli standard di Downton siano mantenuti alti e non voglio vedervi licenziato solo perché un bottone è esploso in faccia a Lord Grantham provocandogli un occhio nero o nella minestra di Lady Violet, rovinandole il vestito... ma data la giornata che avete avuto penso che ve lo siate metitato. Tra gli annunci e l'arrivo del signor Bates"

"Che abbiamo avuto tutti. Grazie accomodatevi. Avete ragione sarebbe scioccante lasciare Downton Abbey per così futili motivi. Porto o scherry?"

"Porto se non le spiace"

"E porto sia"

'Per così futili motivi' aveva detto. C'erano motivi meno futili e che lo spingerebbero più volentieri a lasciare il luogo che sembrava idolatrare?

'Dovrò indagare più approfonditamente ma ora non è il momento' si disse la signora Hughes.

Intanto lo osservò mentre versava il liquore nei bicchieri di cristallo.

Aveva mani grandi e forti, abituate fin dalla giovane età ai più disparati lavori che possono esserci all'interno di una proprietà come Downton, eppure erano così delicate. Potevano maneggiare il cristallo più fine con una dolcezza e maestria che farebbe venire i brividi a chiunque.

"Spero non si stia incolpando troppo signor Carson"

"Incolparmi?"

Incrociò i suoi occhi per un attimo. Non poteva voler dire...

"Per quanto successo col signor Bates a pranzo"

Dio, come faceva? Lo leggeva come un libro. Ogni volta le bastava uno sguardo per sondarlo fino al midollo.

"Effettivamente..."

"Perché in tal caso, signor Carson, non ha assolutamente nulla di cui arrabbiarsi. Nessuno potrebbe mai biasimarla per questo. Specialmente oggi"

"Certo questa non è stata una normale mattinata ma comunque..."

"No signor Carson! È vero che è dovere di un buon maggiordomo chiedere le referenze, ve lo concedo.

Ma voi, voi siete il miglior maggiordomo che Downton abbia mai conosciuto"

"Vorrei sapere come fate a saperlo? Non sembrate così 'antica' " replicò facendo dello spirito.

"No infatti ma ho le mie fonti. Vi amano, signor Carson. La famiglia. E approverebbero qualunque cosa da voi"

"Forse non qualunque ma mi piace pensare che potrebbero essere di manica un po più larga con me.

Non che io voglia provare certamente. Come nel caso del famoso bottone"

"No certo che no" sospirò bevendo.

Perché diavolo aveva detto quelle cose?

E con tale trasporto! Bastava la prima frase, non c'era bisogno di andare avanti.

'Oh ma si che c'è bisogno Elsie Hughes. Vuoi dimostrargli per l'ennesima volta quanto tieni a lui, e questo è l'unico modo in cui puoi farlo' le disse il suo cervello.

"Questa torta è squisita. Dopo oggi ci voleva proprio, grazie"

"Prego ma io l'ho solo tagliata, messa in un piatto e portata qui. La signora Patmore è l'artefice"

"Sarà, ma se voi non aveste fatto la vostra parte non avrei avuto il piacere di deliziarmi con essa.

E con così piacevole compagnia. Grazie signora Hughes per aver reso meno tragica questa giornata"

"È stato un piacere, signor Carson"