Riconoscendo che sotto sotto il maggiordomo aveva ragione, e che anche lui desiderava vivere negli standard imposti dalla sua classe sociale, Robert Crawley decise di licenziare John Bates.

Gli disse che gli avrebbe pagato il salario del mese ma che, anche se aveva la morte nel cuore, l'uomo doveva andarsene.

Il valletto aveva provato a convincere sua signoria. Poco però. Per quanto volesse e tenesse a quel lavoro, non fece eccessivi sforzi nell'opera di convincimento, in quanto sapeva che Lord Gratham aveva ragione.

Un valletto, oltre ai suoi doveri, doveva aiutare a portare i bagagli ed eventualmente servire a tavola. Tutte cose che lui, col suo bastone e la sua zoppia, non poteva fare.

A cena, Edith non perse l'occasione per stuzzicare e mettere in imbarazzo la sorella.

Di solito avveniva il contrario.

"Cosa ci facevate con Mary nelle soffitte?" chiese al Duca.

Sybil cercò di smorzare l'atmosfera e Lady Violet, che non doveva farsi vedere irritata, chiese con l'aria di chi la sa lunga ma fa la scema, se il duca s'interessasse di architettura.

L'uomo, piccolo viscido abbietto qual'era, si sentì sollevato per la scappatoia e confermò quanto appena chiestogli.

Robert invece non si fece infinocchiare. Chiese soddisfazione ma non gli venne data.

Edith continuò ma Mary venne salvata dalla nonna.

Carson e Thomas avevano le orecchie a punta. Uno vergognandosi dell'atteggiamento di gente che fino a poco tempo prima erano per lui un pilastro della società, così ci si aspettava da loro e così dovevano essere. L'altro perché voleva informazioni, non vedendo la tempesta che stava per abbattersi su di lui.

In attesa della cena, Anna fece un vassoio che portò da Bates, trovandolo a piangere tutte le sue lacrime amare.

Thomas gongolava della partenza di quest'ultimo ma fu messo al suo posto da Carson che disse si sarebbe offerto lui a servire sua signoria fintanto che il giovane fosse alla mercè del duca.

Quando Daisy chiese se c'erano proposte in vista, la signora Patmore la zittì e il maggiordomo colse l'occasione per difendere a spada tratta l'onore di Downton.

Dio perché li difendeva ancora?

Cosa gliene importava oramai se Lady Mary diventava duchessa?

Dopo che si era resa ridicola a tavola poi.

Una nobildonna che, anche se in casa sua, si immette nei locali della servitù con un duca senza accompagnamento. Che vergogna!

Forse Bates era l'ultimo problema in fatto di decoro...

La signora Hughes chiese spiegazioni e lui rispose, di nuovo in maniera supponente.

La donna abbassò lo sguardo e lui si maledisse.

La famiglia Crawley tirava fuori il peggio di lui. Il problema è che veniva fuori con la persona più dolce e meno incolpabile del mondo.

Edith e Mary pareggiarono quella sera.

La prima gongolò del fatto che il duca non avesse ceduto al fascino della primogenita Crawley.

La seconda poté insultare la sorella dicendole in poche parole che era brutta e che non poteva sperare di attrarre l'attenzione di qualcuno.

Il Duca aveva appena finito una conversazione accesa con Lord Robert dicendogli che non avrebbe sposato la di lui figlia.

Il padrone di Grantham infatti, già arrabbiato per aver licenziato Bates, si adirò col duca, dicendogli che aveva traviato tutti loro con la sola scusa di sposare Mary ed ereditare case, titoli e soldi.

L'uomo più giovane invece, con tutta calma anche se scioccato dal suo non volere imporsi per salvare almeno il patrimonio, disse che era andato a trovarli solo per porgere le sue condoglianze per la perdita di James e Patrick e basta.

Poi andò a letto. E spiattellò tutto a Thomas.

Era stato lui a telegrafargli, quel famoso giorno in cui Carson e la signora Hughes vennero interrotti da Gwen.

I due uomini si conoscevano. Non solo si conoscevano, erano amanti.

Uno era uno spione incallito alla ricerca di segreti che potesse sfruttare per proprio tornaconto, e l'altro un duca in rovina che doveva sposare un'ereditiera.

Ma questa non sarebbe stata Mary Crawley.

Thomas voleva fare il valletto e, dato come si erano girate male le cose con Bates che se ne andava ma con Carson che prendeva il suo posto, cercò di ricattare il duca.

Peccato che l'uomo era davvero più furbo. Almeno di Thomas.

Infatti quel pomeriggio con Mary, il duca non era entrato in una stanza qualunque in soffitta.

Aveva ripreso tutte le lettere che aveva spedito al lacchè e alla fine le aveva bruciate.