"Posso aiutare in qualche modo? Se resto a vivere al villaggio devo avere un'occupazione... vi prego. Voglio rendermi utile"

A queste parole di Isobel Crawley, il dottor Clarkson quasi ebbe un infarto.

La guardò sgomento, senza sapere come risponderle.

Quella donna era seria?

Doveva esserlo visto che si era avvicinata ad un paziente appena ricoverato con l'idropisia e non aveva avuto il minimo sentore di disgusto quando il povero uomo aveva sputato sangue in sua presenza.

E ora, dopo aver chiesto del futuro della moglie del fittavolo, eccola a chiedere ..cosa di preciso? Un hobby? Non sembrava frivola e certo l'ospedale non si addice ad una donna di tal genere.

Un lavoro? Impensabile. La madre del futuro erede che lavora, e in un piccolo ospedale di campagna! Eppure sembrava seria e volenterosa. E poi col suo background...

Ripensò a come le si erano illuminati gli occhi quando le disse di conoscere il lavoro del marito sulle infezioni nel reparto infanzia.

La donna aveva colto timidamente l'occasione per informare dei suoi studi da infermiera durante la guerra Boera ma era stata interrotta dal povero signor Drew e dopo aver visto la moglie piangere ed essere scortata via e le condizioni in cui l'uomo si trovava, non se la sentì di continuare ad autotessere le sue proprie lodi. Ma ciò non le impedì di chiedere un lavoro con gli occhi sognanti all'unico uomo che avrebbe potuto avverare quel desiderio.

Il signor Bates intanto aveva approfittato della sua giornata libera ed era andato a trovare il signor Molsley.

Era rimasto serio e impassibile mentre il povero maggiordomo gli raccontava delle abitudini del giovane erede.

Si vestiva e spogliava da solo, riappendendo i suoi abiti e scegliendoli pure lui stesso.

Al valletto era rimasto il solo compito di portarli i lavanderia.

Il signor Bates contemplava forse l'idea di fare a cambio di mansioni con il signor Molsley? Sarebbe rimasto nel vicinato, avrebbe lavorato ma ad un ritmo decisamente più adeguato a lui, forse troppo.

Quella sera, Anna e Gwen si diedero la buonanotte parlando del fatto che Lady Violet, a detta di Thomas, voleva spingere il giovane erede tra le braccia di Lady Mary.

E quando la cameriera bionda aveva visto la compagna di stanza leggere una lettera e metterla subito via al suo arrivo, risero lamentandosi bonariamente del fatto che la signora Hughes le tenesse lontano dagli uomini, non permettendo cosìloro di avere una storia romantica.

"Forse quella crede ancora alla cicogna" disse la prima.

Ovviamente non era quello il motivo.

Prima di tutto, era imposto dalle regole che il personale non avesse storie amorose all'interno di una casa.

Secondo le teneva lontane da sciocchi errori di giudizio, dai quali potevano scaturire notti insonni, cuori infranti, occhi gonfi di lacrime e disattenzioni sul lavoro.

Per non parlare di eventuali dissapori dovuti da sentimenti non corrisposti.

Terzo ma non per questo meno importante, evitava che, per quanto riguardava le ragazze, dovessero lasciare il lavoro a causa di suddetti errori, magari con un pancione per compagnia.