Le diede nuovamente le spalle e chiuse l'armadio mentre lei abbassava la testa, scuotendola e mordendosi il labbro.

"Mi dispiace" disse sommessamente con la fronte contro l'anta.

"Come dite?"

"Mi dispiace. Continuo a prendermela con voi per argomenti così... effimeri. Ditemi, come è andata la giornata mentre ero via?"

"Oh beh..."

"Oh scusate. Eravate venuta per darmi la buonanotte... che sciocco insensibile sono"

"NO! ?.. A dire il vero... mi .. piacerebbe... raccontarvi la mia giornata. Credevo foste stanco"

"Mai abbastanza per prendere un tè con voi. Fate strada" disse galante.

Lei arrossì e si voltò cercando di mantenere calmo il suo passo e rilassata la sua postura.

Lui era euforico da una parte (perché le sue attenzioni e parole sembravano non aver dato fastidio alla signora Hughes) ma terrificato dall'altra ('parli sempre troppo caro Charles, e spesso senza dire nulla!')

"Allora?"

"La casa non è crollata"

"Ottima notizia. Pessimo inizio" disse mentre aspettavano che il bollitore fischiasse.

Era così domestico. Seduti a bordo tavolo della cucina, soli.

La casa silenziosa.

"Signora Hughes?"

"Oh si... stavo... cercando un modo per raccontarle ciò che è successo senza sconvolgervi" mentì in parte.

Una metà del suo cuore pensava a come sarebbe bello essere esattamente così con lui ma in una casa di loro proprietà. L'altra parte pensava davvero a quanto successo con la signorina O'Brian.

"Sconvolgere me? Ora si che mi preoccupo"

"Premetto che tutto è stato chiarito"

"Ok..."

"E che è più quello che sembra di ciò che è in realtà"

"Va bene..."

"Ora... la signorina O'Brian..."

"Ecco appunto. O è lei o Thomas a creare guai..."

"Mi fate finire?" chiese con finta indignazione, mettendo le mani sui fianchi.

'Dio che bella che è!'

"Certamente"

"Dicevo, che la signorina O'Brian ha avuto una, discussione, se così vogliamo chiamarla con Lady Grantham"

Gli raccontò tutto, non poteva avere segreti con lui, specie quando la fissava in quel modo.

Il signor Carson era scioccato dal comportamento della cameriera ma neanche troppo.

Conoscevano bene la donna in questione e da sempre si era rivelata un problema.

Il fatto che la signora Hughes stesse dicendogli tutto, lo rincuorava.

Voleva dire che erano davvero una bella squadra di capifamiglia in senso reale non solo in apparenza.

"Sono contento che me lo abbiate detto. State tranquilla non farò nulla al riguardo.

La questione è stata gestita da voi in maniera magistrale. Come al solito" disse alla fine lui posando le tazze nel lavabo.

"Grazie. Credevo vi sareste alterato molto di più. Specie per come eravate oggi"

L'uomo si tese leggermente ma sapeva che lei aveva ragione.

"Me lo avreste detto?"

"Piú avanti forse. Dato che è finito relativamente bene, forse no... non lo so. Vi dispiace?"

"No. Dimostra che avete riguardo per la mia persona e rispetto dei miei sentimenti. Ma preferisco quando non ci nascondiamo nulla.."

'Charles è meglio che ti fermi. Hai almeno due segreti che non le vuoi confidare. Grigg e il tuo passato, e il tuo amore per lei. Perciò è meglio che ora taci!'

"Lo so signor Carson. Anche a me non piacciono i segreti. Ma credo che, a volte, ci siano cose che non vadano dette.

Specie se coinvolgono terzi. O se le cose si sono sistemate.

Inoltre tutti possiamo avere giornate no, e Dio sa che noi due accumuliamo stress da vendere. Forse più dei giorni di vacanza" disse lavando le tazze.

"Avete ragione. È quasi l'una. Andiamo di sopra?"

Così dicendo risalirono le scale lentamente, ma non troppo, per darsi poi la buonanotte definitiva davanti alla porta di separazione tra i dormitori.