Charles Carson era con la testa tra le nuvole, pensando a quale dolce gustare con la signora Hughes al villaggio in quel bel pomeriggio, quando i suoi sogni vennero bruscamente interrotti da una trafelata Anna che gli correva incontro.
"Signor Carson... vi aspettano con urgenza in biblioteca"
Non gli disse che uno strano uomo con dei ridicoli baffetti fosse venuto a cercarlo.
Un uomo che per altro aveva fatto lo sbruffone da quando gli era stata aperta la porta.
Un uomo che si era fiondato in casa e aveva atteso in biblioteca senza permesso.
Lady Sybil era tornata e, sorprendendosi dell'ospite che voleva a gran voce parlare o con suo padre o col signor Carson, era rimasta con Bates e i due non avevano abbandonato l'uomo un solo istante.
"Signor Bates, che cosa..."
Il cuore del signor Carson si sarebbe fermato se non avesse avuto la prontezza a reagire.
Il pallore s'impadronì del suo viso.
Il povero maggiordomo era già trafelato e con una ciocca di capelli ribelli sul viso dalla fatica della corsa verso casa.
Aveva pensato a qualunque cosa, tranne a quella che gli stava davanti.
Lì, nel suo santuario, la sua roccaforte, il suo porto sicuro contro la tempesta c'era in mezzo alla biblioteca con un sorriso subdolo Charlie Grigg.
"Chiedo scusa a vostra signoria. Ah signor Bates potete congedarvi"
"No restate dove siete, che nessuno si muova. Sbaglio o conoscete quest'uomo?" disse a gran voce il padrone di casa arrivato poco prima.
"Non provare a negarlo" disse Grigg in risposta, evitando così ogni eventuale tergiversazione da parte di Carson.
"Non intendo negarlo. Lo conosco signoria ma non so per quale motivo si trovi in biblioteca"
Non voleva sembrare maleducato e presuntuoso nei confronti del valletto, non era in posizione per esserlo.
"Volevo accompagnarlo giù signor Carson ma non mi ha seguito" disse Bates.
"Ah grazie molto gentile"
"Ma chi è?" chiese Robert mentre tutti li fissavano.
Carson prese fiato mentre fissava il suo probabilmente ex datore di lavoro per l'ultima volta.
"Lo dici tu o lo faccio io?" interruppe nuovamente Grigg.
Avrebbe voluto morire.
Che la terra lo inghiottisse. E, ovviamente, portare l'ex collega via con sé.
Era stato troppo bello per essere vero trovare il cottage vuoto e pensare se ne fosse andato.
Adesso doveva per forza spiegare tutto.
A sua signoria, Lady Sybil, Anna e Bates.
E non poteva tralasciare niente perché sarebbe stato molto peggio se fosse stato il suo compare a raccontare.
Meno male che la signora Hughes non era ancora tornata.
Cosa sarebbe successo se fosse stata presente?
Quale sguardo ci sarebbe stato sul suo volto?
"Si chiama Charles Grigg. Ho lavorato insieme a lui in passato" disse tutto d'un fiato.
Fingendo struggimento l'uomo basso si avvicinò e gli mise la mano sulla spalla mentre Lord Grantham guardava ora uno ora l'altro .
"Oh sono molto più di un collega vero Charlie? Noi due siamo come fratelli"
"Non siamo come fratelli" replicò subito Carson senza guardare nessuno.
"Eravamo una coppia comica. Avanspettacolo"
Robert e Sybil sembravano due pesci tanto era aperta la loro bocca.
Anna guardava il signor Carson immaginando quello che stava provando.
L'uomo era così fiero e orgoglioso. Sicuramente sarà stato molto a disagio.
John Bates fissava il suo datore di lavoro, chiedendosi come poteva un uomo della sua levatura essere così privo di tatto quando quest'ultimo fissando il maggiordomo chiese, facendo un passo avanti:
"Voi siete stato un attore?! Carson quel che ha detto è vero?!"
Non si capiva se fosse indignato o affascinato.
Il pover'uomo si sentiva così in imbarazzo quando l'altro fece vedere una loro vecchia locandina e si esibiva in un tip tap improvvisato.
"Ci volete congedare signor Carson" disse la giovane bionda muovendosi.
'Dio sia lodato per Anna!' pensarono all'unisono Bates e Carson.
Ma oramai era troppo tardi.
Lord Grantham voleva sapere? Beh al diavolo, avrebbe saputo tutto.
Se gliene fosse importato qualcosa dei sentimenti di qualcuno tranne che dei suoi, avrebbe lui stesso mandato via la cameriera, il valletto e magari anche la figlia.
"No! Oramai sapete tutto tanto vale che siate testimoni della mia umiliazione..." disse rassegnato ma con vigore, fissando il pavimento.
Si perse così lo sguardo di Lord Grantham di compiacimento e il suo sorriso.
"È apparso al villaggio alcuni giorni orsono...in fuga.
Chiedendo un rifugio per nascondersi e ovviamente denaro.
È ricercato per qualche futile reato di cui ovviamente è colpevole" disse dando enfasi all'ultima parola.
"Stai bene attento" minacciò l'altro uomo come se fosse lui dalla parte della ragione.
"Ha minacciato di rivelare il mio passato per farmi diventare lo zimbello di Downton Abbey. E io per pudore e presunzione... l'ho accontentato"
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