"Non lo direte nemmeno a me?" chiese a bassa voce la governante.

"Non lo so davvero"

"Non vi credo ma d'accordo"

"Non...non mi credete?!" chiese con tono ferito.

"Oh andiamo. Siete stati con loro a tavola e si sa quanto amano parlare. Barrow non ha spiattellato nulla quindi deve avervelo detto sua signoria mentre beveva il suo solito brandy. E mi risulta difficile pensare che inviterebbe tutti noi in paese senza motivo"

"Un motivo c'è. La riunione in ospedale"

"Non è come se faccessimo parte del comitato"

"Se lo sapessi, e non lo so, ve lo direi"

"Anche se vi avessero detto di non dirmelo?" chiese arricciando le labbra in un debole sorriso.

"Sarei diviso in quel caso. Ma se potessi e lo sapessi lo farei"

"Lo so. Ho fiducia in voi. Ora mangiate o diventa freddo"

'Ho fiducia in voi'. Quelle parole furono il motivo per il quale il signor Carson e la signora Hughes non bevvero il solito scherry quella sera, con enorme dispiacere di entrambi.

'Se solo sapesse... allora non avrebbe fiducia. Ma d'altronde, quello che non sai non ti ferisce, giusto? Ma se sapesse...'

Sfinito per i troppi pensieri, il signor Carson si addormentò profondamente in un sonno senza sogni.

La signora Hughes, che invece agogniava tale modo di dormire, non venne ricompensata gentilmente da Morfeo.

Infatti sognò la cena tenutasi e il modo in cui il maggiordomo sembrava devastato mentre avevano il loro piccolo scambio sul giorno successivo.

La sua postura si faceva più rigida del solito all'inizio per poi rimpicciolirsi poco dopo.

Le sue sopracciglia danzano continuamente come matte finché non si fermarono in un cipiglio triste.

La sua voce possente anche se sussurrata diventò flebile come un lucignolo morente alla domanda 'non mi credete?'

E la sua espressione quando lei gli disse di aver fiducia in lui, gratitudine misto tristezza.

Orgoglio misto schok.

Il mattino sorse relativamente presto per entrambi.

La signora Hughes decise contro ogni decisione razionale del giorno prima, di fare un piccolo sforzo in più nel vestirsi. Lo fece, perchè ci sarebbe stato lui. Questo sforzo lo faceva in realtà ogni domenica. Ma oggi non era domenica.

Non si sarebbero seduti in silenzio a fissare il reverendo nelle sue omelie, cercando di non pensare a quanto sarebbe stato caldo l'inferno, dati i pensieri impuri che provavano segretamente l'una per l'altro.

Avevano fatto già colazione e sistemato la maggior parte dei doveri della casa ovviamente e ora si stavano preparando tutti per andare al villaggio.

Quella mattina a colazione Lady Sybil aveva parlato dell'evento che si sarebbe tenuto, dicendosi contenta che la madre di Matthew potesse darsi da fare in ospedale a pieno titolo.

Mary aveva chiesto 'chissà come la prenderà la nonna?' e a quel punto Robert sospirando e trattenendo un sorriso aveva lasciato la stanza.

Thomas non aveva mancato di far sapere subito tutto al piano di sotto.

Era davanti allo specchio del suo salottino, sistemando la spilla di sua madre quando lui occupò l'intero spazio della porta e bussò.

Lei si voltò e sorrise. Avrebbe dovuto essere imbarazzata ma in realtà aveva lasciato la porta aperta apposta. Lo specchio aveva una posizione strategica. E dato che lui, come lei aveva sperato, era andata a cercarla, lei era euforica.

Lo fu ancora di più quando sentì ciò che sperava dicesse.

"Se andate alla cerimonia potremmo fare una passeggiata insieme"

Doveva cercare di mantenere la calma però. Così invece di saltare per la stanza come un coniglietto, si voltò nuovamente verso lo specchio a sistemare la spilla, parlando con il tono più calmo possibile.

"Ci vado sicuramente. Voglio guardare quella vecchia mummia in faccia quando lo annunceranno non dovrò dare a vedere il mio buon umore. Ma forse non dovrei parlare così in vostra presenza"

Lo aveva detto cercando di flirtare con lui.

Sperava la notasse. Senza gli abiti neri. Senza il cappotto. Solo una gonna e una camicetta attillata che faceva vedere le linee del corsetto.

Di solito quando erano in chiesa non vedeva mai come fosse vestita in realtà.

Invece lui più sconsolato che mai, abbassò lo sguardo e disse con tono grave:

"Voi mi trovate molto ridicolo vero signora Hughes? Pensate che mi dia delle arie senza averne motivo"

Stava sistemando il cappello cercando di non dimenare i fianchi quando sentì ciò che lui diceva.

Si voltò lentamente, studiandolo.

"Che cosa ve lo fa pensare?"

"Niente a volte mi chiedo se non sono altro che un malinconico vecchio sciocco"

Elsie Hughes divenne seria.

Aveva voluto fare una battuta, sapeva quanto lui tenesse alla contessa madre anche se ignorava il motivo.

Non voleva offenderlo, ma dalle sue parole capì che non lo aveva fatto.

Ci doveva essere molto di più in gioco.

Se lui glielo avesse permesso lo avrebbe abbracciato.

Dio, il poveretto sarebbe morto perfino se lei gli avesse solamente stretto la mano.

In realtà quello che voleva davvero fare era baciarlo fino a fargli dimenticare le sue ansie e fargli capire quanto lui significasse per lei.

Invece si limitò a prendere fiato, fece un passo avanti e fissandolo negli occhi quanto più poté senza rivelare troppo dei suoi sentimenti, disse:

"Voi, signor Carson, siete un uomo integro e di sani principi. Che facendo parte di questa famiglia ne eleva il tono. Non dite più queste cose vi prego"