QUESTO E I PROSSIMI CAPITOLI
SONO DEDICATI AL COMMENTATORE ANONIMO CHE
VORREBBE VEDERE CHELSIE
IN UNA SALA DA TÈ.
E ANCHE A CHELSIEOBSESSED1980
CHE HA ESPRESSO LA STESSA IDEA...
SPERO VI PIACCIA!
Capitolo 35
"Signore e signori vi porgo il più caloroso benvenuto all'investitura della neo presidentessa del consiglio, la signora Isobel Crawley... che ha acconsentito a condividere la carica con l'attuale presidentessa della fondazione, la contessa di Grantham. Il nostro piccolo ospedale non potrà che crescere e prosperare con due valorose sostenitrici legate dai più forti dei legami: la parentela e l'amicizia"
Mary era seria mentre Matthew sorrideva, guardando la madre con fierezza (e sentendosi orgoglioso di sé stesso per la buona azione compiuta nei confronti del signor Molsley).
Cora e Robert si erano guardati ma l'uomo non poteva dimostrare apertamente la gioia che provava come sua moglie, perché sua madre lo fissava con un intento omicida chiaramente scritto negli occhi.
Elsie Hughes a momenti cadeva dalla sedia dal ridere quando sentì il dottor Clarkson dire quelle parole.
Il signor Carson invece non prestava attenzione.
Il suo lavoro lo aveva aiutato ad imparare a stare fermo e a rendersi utile ed esaudire le richieste rivoltegli, solo quando chiamato, e nel frattempo pensare ai fatti suoi tranquillamente.
E in tutta sincerità niente in quella riunione lo interessava.
Niente tranne la meravigliosa donna al suo fianco che, dopo mezz'ora, avrebbe acconsentito ad andare a prendere un tè con lui.
Il cervello della signora Hughes girava a manetta.
'Trattieni i cavalli Elsie! È solo un tè...' si disse aggiustandosi un guanto alla fine della riunione.
'A chi vuoi darla a bere? Ti ha esplicitamente chiesto, dal nulla oserei dire, di passare il pomeriggio con lui'
'Per prendere un tè! Non è una proposta di matrimonio o altro'
'Purtroppo...'
'Probabilmente vorrà parlare di ciò che la famiglia sta organizzando per l'anniversario della morte dei signori Crawley'
"Per di qua" disse la voce del suo cavaliere dietro di lei, riportandola alla realtà.
'Dio mio è così bello' pensò la governante. Ma si riscosse e rispose:
"Eccomi"
"Mi sono preso la libertà di informare la signora Patmore dei nostri piani"
"Oh certo" replicò tristemente la donna, sperando di non darlo a vedere.
'Era ovvio che avrebbe invitato anche la cuoca. Elsie Hughes più invecchi più diventi sciocca'
"Le ho detto che ci saremmo assentati per qualche ora e ho chiesto ad Anna e al signor Bates di controllare il rientro di tutti al nostro posto. Eccoci arrivati"
"Come?" chiese intontita.
Era talmente presa dal camminare accanto a lui, triste per la menzione della collega, che non aveva sentito una parola.
"Non vi piace?" chiese il signor Carson con un misto di ansia e tristezza nella voce .
'Magari si è pentita di aver detto sì. Oppure ho parlato troppo. Ma io credevo...'
"Mi scusi signor Carson ero sovrapensiero"
L'omone le sorrise.
"Capita a tutti. Volete entrare?" disse tenendo aperta la porta per lei.
"Grazie" lo superò arrossendo.
Il posto era nuovo, aperto da poco più di una settimana.
Aveva le pareti e i tendaggi azzurro pervinca, tavoli e sedie in ferro battuto bianchi, e il bancone e i cassettoni dietro rosa chiaro, con decorazioni di fiocchi color indaco.
Sembrava un'ambientazione degna di Alice nel paese delle meraviglie.
C'erano tate con i loro piccoli protetti, coppiette giovani e qualche coppia più anziana.
"Salve..." li salutò cordialmemte una ragazza di circa l'età di Daisy.
"Salve"
"Preferite il tavolo vicino alla finestra oppure un po più appartato dietro i separé laggiù?"
Il maggiordomo si rivolse alla collega:
"Signora Hughes?"
Questa era una gran bella domanda.
Quale era l'alternativa migliore?
Stare in privato, e rischiare di essere beccati da qualche conoscenza pur non facendo assolutamente nulla di male, o essere letteralmente in vetrina, facendosi CHIARAMENTE vedere da tutti?
"Se preferite c'è posto sul retro fuori... visto che è una bella giornata" disse la ragazza capendo l'imbarazzo.
"Direi che potrebbe essere la scelta più saggia"
"Compromesso perfetto. Fortuna che oggi non fa freddo" disse il signor Carson felice della scelta.
